Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari ... · Utilizzo del Rm all’interno...
Transcript of Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari ... · Utilizzo del Rm all’interno...
Analisi e Gestione dei Rischi degli
Intermediari Finanziari (AGRIF)
Francesco Polimeni
ICCREA BANCA
1
2 Indicatori macroeconomici Italia Consuntivo marzo 2016
o Pil reale in crescita A/A (+1,0%)
o Migliora l’attività economica (prod.
ind. a febbraio + 1,2% A/A) con
aumento dei beni intermedi (+2,8%),
strumentali (6,9%), e di consumo
(0,3%);
o Clima di fiducia delle imprese ad
aprile su livelli superiori alle attese
(102,7 vs 102,2);
o Tasso di disoccupazione a marzo in
miglioramento (11,4% vs 11,6% in
febbraio)
o Accelerano le vendite al dettaglio a
febbraio (+2,7% A/A da -0,8%) grazie
al contributo degli alimentari e della
grande distribuzione
o Fiducia dei consumatori ad aprile su
valori inferiori alle attese ed in calo
su marzo (114,2 vs 114,9) per
peggioramento giudizi sulla
situazione economica del paese
o Inflazione ad aprile in diminuzione
A/A (-0,4%) per effetto dei prezzi
energia (-4,7% da -2,7%) al netto dei
quali l’inflazione sarebbe positiva
(+0,3% da +0,4%)
o Prezzo del petrolio che si mantiene
su valori storicamente molto
contenuti
Principali dinamiche
Indicatori finanziari Euro
o Tassi interbancari al ribasso per effetto del QE
della BCE sia tui tassi spot (Euribor 3M -0,25%)
che sulle aspettative (curva future negativa
fino a fine 2018)
o Tassi di raccolta in calo rispetto alla media
degli ultimi 10 anni (IRS a 10 anni 0,665%)
o Previsione dei rendimenti sui TdS in lieve
recupero ma su valori ancora molto contenuti
(1,6% al Q2 17 sui 10 anni e 0,14% sul Q2 sui
2 anni)
Principali dinamiche
3
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 5
1988 ACCORDO SUL CAPITALE
GENNAIO
1996
EMENDAMENTO DEL GENNAIO 1996 RELATIVO
ALL’ESTENSIONE DEI REQUISITI PATRIMONIALI AI
RISCHI DI MERCATO
GIUGNO
2004 IL NUOVO ACCORDO SUL CAPITALE
DICEMBRE
2006 CIRCOLARE 263 DI BANCA DI ITALIA
Approccio normativo 5
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 6
Disciplina del primo e secondo pilastro
“Le banche dovrebbero disporre di un procedimento per valutare l’adeguatezza patrimoniale complessiva in rapporto al loro profilo di rischio e di una strategia per il mantenimento dei livelli patrimoniali”
“L’Alta Direzione ha la responsabilità di assicurare che la banca disponga di un capitale adeguato a fronteggiare i propri rischi al di là dei livelli minimi richiesti”
Le banche devono “…dotarsi di processi e strumenti (Internal Capital Adeguacy Assessment Process, ICAAP) per determinare il livello di capitale interno adeguato a fronteggiare ogni tipologia di rischio, anche diversi da quelli presidiati dal requisito patrimoniale complessivo (“primo pilastro”), nell’ambito di una valutazione dell’esposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e dell’evoluzione del contesto di riferimento”.
“La responsabilità del processo ICAAP è posta in capo agli organi di governo societario della banca:
- Organo con funzione di supervisione strategica; - Organo con funzione di gestione; - Organo con funzione di controllo.”
Disciplina del primo e secondo pilastro
Approccio normativo
GIUGNO
2004 IL NUOVO ACCORDO SUL CAPITALE
DICEMBRE
2006 CIRCOLARE 263 DI BANCA DI ITALIA
6
7
“Da una fase di
preparazione ad una
fase di commitment,
necessaria al
consolidamento
degli strumenti e
delle informazioni
necessarie al
governo dei rischi
finanziari e ad un
loro utilizzo per
guidare la banca”
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 7
Asset & Liability Managment
Insieme delle tecniche e dei processi volti a gestire l’esposizione integrata dei rischi di tasso, di
liquidità e di mercato e a guidare la banca al conseguimento della posizione desiderata di
rendimento e di rischio
7
Strumenti Derivati & ALM Francesco Polimeni Roma aprile –
maggio 2015
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 9
Esempio DINAMICA CONTO ECONOMICO 12/03 - 12/07
9
DINAMICA DEL MARGINE DI INTERESSE: EFFETTO PREZZO ED EFFETTO VOLUME
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 10
10
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 11
DINAMICA DEL MARGINE DI INTERESSE: EFFETTO PREZZO ED EFFETTO VOLUME
11
DAL PILLAR 1 AL PILLAR 2 (ICAAP)
LA TASSONOMIA DEI RISCHI
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 12 12
Nuove Disposizioni di Vigilanza Prudenziale per le banche
Circolare n°263 del 27 dicembre 2006
Primo Pilastro
Rischio di credito
Rischio di mercato
Rischio operativo
Secondo Pilastro
Rischio di concentrazione
Rischio tasso di interesse
Rischio di liquidità
Rischio residuo
Rischio da cartolarizzazione
Rischio strategico
Rischio di reputazione
Altri rischi
RISCHIO TASSO DI INTERESSE
RISCHIO DI LIQUIDITA’
- Stima dell’equilibrio finanziario entro l’anno “Analisi per scenari”
RISCHIO DI CONCENTRAZIONE
- Analisi della granularity del portafoglio “Approccio Regolamentare/Approccio Interno”
Esempio di scelte operativo/gestionale effettuate da un Intermediario finanziario per monitorate i seguenti rischi:
RISCHIO MISMATCHING
- Stima dell’equilibrio finanziario a medio e lungo termine “Approccio Interno”
12
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 13
Evoluzione normativa e rischi rilevanti
Le banche definiscono per quali tipi di rischi diversi da quelli di credito, di controparte, mercato ed operativi, è opportuno adottare metodologie quantitative che possono condurre alla determinazione di capitale interno, Titolo III, Capitolo 1, Sezione II, Nuove Disposizioni di Vigilanza, circolare n° 263 del 27 dicembre 2006
13
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 14
ANALISI DELLA BANCA 2: Approccio della Vigilanza –
Analisi attuale e prospettica
14
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 17
INDICATORI RAPM: SINTESI DI RISCHIO-RENDIMENTO-ASSORBIMENTO
IN CHIAVE BASILEA 2
17
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 18
A fronte di un patrimonio disponibile pari ad 1 mln, quale è la migliore
combinazione rischio rendimento per la banca, sapendo che l’attivo a
rischio ponderato non può superare l’8% di tale patrimonio?
1.000.000 EURO
GESTIONE ATTIVA DEL CAPITALE (Capital Active Managment)
18
GESTIONE ATTIVA DEL CAPITALE (Capital Active Managment)
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 21
1.000.000 EURO
21
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 23
1.000.000 EURO
GESTIONE ATTIVA DEL CAPITALE (Capital Active Managment)
A fronte di un patrimonio disponibile pari ad 1 mln, quale è la migliore
combinazione rischio rendimento per la banca, sapendo che l’attivo a rischio
ponderato non può superare l’8% di tale patrimonio?
23
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 24
ANALISI DELLA BANCA 2: Approccio della Vigilanza
24
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 29
CALCOLO DELL’ASSORBIMENTO
PATRIMONIALE SUL RISCHIO DI CREDITO
Suddivisione del portafoglio creditizio per la stima
del requisito patrimoniale
Gli assorbimenti patrimoniali sul rischio di credito
tengono conto delle ponderazioni previste dalle Nuove
Disposizioni di Vigilanza Prudenziale per le Banche
(Circolare n°263 del 27 dicembre 2006).
Per semplicità di calcolo, i “Mutui Chirografari” e gli
“Impieghi a breve termine” ("C/C Ordinari",
“Finanziamenti c/anticipi“, “SBF” e “Raccolta estero”)
sono stati assimilati al portafoglio retail sulla base del
criterio della destinazione (esposizioni nei confronti di
una o più persone fisiche, ovvero imprese di medio-
piccole dimensioni) e sulla base del criterio della
esposizione unitaria massima consentita (trattasi
esposizioni che per la maggior parte non eccedono la
soglia di 1 €/mln).
Per quanto concerne le “Esposizioni garantite da
immobili” si è operata la seguente ripartizione:
• 75% “Esposizioni garantite da ipoteca su immobili
residenziali”;
• 25% “Esposizioni garantite da ipoteca su immobili non
residenziali”.
L’informazione di dettaglio relativa a tale aspetto
dovrebbe essere fornita direttamente dalla Bcc.
FOCUS: STRUMENTO DI ALM STRATEGICO –
Situazione iniziale: assorbimenti patrimoniali e indicatori RAPM
29
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 30
DATI DI INPUT:
situazione della Bcc all’istante di valutazione (31 Dicembre 2006).
composizione del portafoglio creditizio e della raccolta per forma tecnica.
La parte in grigio riguarda le variabili di input di scenario.
L’oggetto principale delle variazioni è costituito dalla composizione percentuale degli assets presenti in portafoglio, che varieranno sulla base delle politiche di impiego e raccolta al fine di soddisfare la funzione obiettivo del management (nel modello in esame livello di RORAC).
Possono costituire dati di input anche i rendimenti/costi attesi, il tipo tasso (fisso o variabile), il tipo di indicizzazione e la maturity.
SCENARI DI ANALISI SULLE POLITICHE DI IMPIEGO E RACCOLTA
30
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 31
FOCUS: STRUMENTO DI ALM STRATEGICO –
Simulazione 1: impieghi/raccolta
31
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 32
FOCUS: STRUMENTO DI ALM STRATEGICO
Simulazione 1: impatto sugli assorbimenti patrimoniali e sugli indicatori RAPM
32
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 33
FOCUS: STRUMENTO DI ALM STRATEGICO
Simulazione 1: processo di ottimizzazione
33
36
FOCUS: STRUMENTO DI ALM STRATEGICO – Simulazione 2: Impatto sugli assorbimenti patrimoniali e sugli indicatori RAPM
36
-15,00%
-10,00%
-5,00%
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
35,00%
200802 200804 200806 200808 200810 200812 200902 200904 200906 200908 200910 200912 201002 201004 201006 201008
Delta % Accordato Delta % Utilizzato Delta % MLC
Analisi Contribuzione Accordato e Utilizzato
39
Rapporto di Mismatch
sliabilitie
sliabilitie
assets
assets
CF
DMCF
CF
DMCF
Rm)(
)(
*
Il Rapporto di Mismatch (Rm) è dato dal rapporto tra la durata media attivo e la durata
media passivo.
Definizione un target di equilibrio: Rapporto di mismatch obiettivo (Rm*)
Introduzione capitale interno (Pillar II) per la liquidità strutturale (rischio mismatching),
dato dal costo da sostenere per il riequilibrio del rapporto di mismatch.
Utilizzo del Rm all’interno dell’Osservatorio, per un confronto del rischio mismatching tra
le varie Bcc.
49
Capitale interno
Se il Rm* è superiore a 2.0073, non è previsto capitale
supplementare per il rischio di mismatching.
Se il Rm* è inferiore a 2.0073 (ipotizziamo Rm* = 2), è previsto
capitale supplementare per il rischio di mismatching, dato dal
costo di una emissione obbligazionaria di durata in funzione della
capacità della Bcc (ipotizziamo 6 anni) che riporti il l’equilibrio:
Rm <= Rm*
51
Repricing Gap
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 52
Gt = Ast – Pst = Sastj – Spstj
MI = IA – IP = ia * SAt – ip * SPt = ia * S(Ast + Anst ) - ip* S(Pst + Pnst )
DMI = Dia * Ast – D ip * SPst
se: Dia = Dip = Di
DMI = Di * (SAst – SPst ) Gt = Ast – Pst < 0
Liability sensitive
Rifinanziamento netto
>0
Gt = Ast – Pst > 0
Asset sensitive
Reinvestimento netto
>0
se: Di >0 (tassi più elevati)
se: Di <0 (tassi meno elevati)
DMI < 0
DMI > 0
DMI > 0
DMI < 0
52
Esempio Bilancio Semplificato
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 53
Attività € mln Passività € mln
Depositi interbancari attivi a 1 mese 200 Depositi interbancari passivi a 1 mese 60
Titoli di stato a 3 mesi 30 CD a tasso variabile 200
(prossima revisione a 3 mesi)
Titoli a tasso variabile a 5 anni 120 Obbligazioni a tasso variabile 80(prossima revisione a 6 mesi) (prossima revisione a 6 mesi)
Crediti al consumo a 5 mesi 80 CD a tasso fisso a 1 anno 160
Mutui a tasso variabile a 20 anni 70 Obbligazioni a tasso fisso a 5 anni 180(prossima revisione a 6 mesi)
BTP a 5 anni 170 Obbligazioni a tasso fisso a 5 anni 120
Mutui a tasso fisso a 10 anni 200 Titoli subordinati a 20 anni 80
BTP a 30 anni 130 Patrimonio 120
Totale 1.000 Totale 1.000
53
Maturity Adjusted Gap
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 54
Periodo Attività Passività Gap Gap
Sensibili Sensibili marginale cumulato
GJ' GJ
0 - 1 mese 200 60 140 140
1 - 3 mesi 30 200 -170 -30
3 - 6 mesi 200 80 120 90
6 - 12 mesi 70 160 -90 0
1 - 5 anni 170 180 -10 -10
5 - 10 anni 200 120 80 70
10 - 30 anni 130 80 50 120
Totale 1.000 880
Maturity_adjusted gap =
le variazioni di tasso
determinano effetti per le
poste sensibili dell’attivo
e del passivo. L’impatto è
condizionato dal volume
e dal tempo. Ovvero il
periodo di riferimento:
decorre tra la data
scadenza (o revisione
singola posta) e la fine
del gapping period
(solitamente intesa con
fine anno).
54
Gap marginali (scelta sottoperiodi)
Variazioni dei tassi d’interesse (scelta D i )
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 55
Periodo GJ' tJ tJ' 1 - tJ' GJ' ( 1 - tJ' )
fino a 1 mese 140 1/12 1/24 23/24 134,2
fino a 3 mesi -170 3/12 2/12 10/12 -141,7
fino a 6 mesi 120 6/12 9/24 15/24 75
fino a 12 mesi -90 1 9/12 3/12 -22,5
Totale - - 45
45 mln * 0,01% = 45.000€
1 basis point value = 45.000 €
45 mln * 1% = 450.000€
55
Limiti del Repricing GAP
Periodo Tassi Tassi D i (bps) GJ' Effetto su
Attivi Passivi rispetto a t0 ( € mln) MI
t0 6,00% 3,00% 6
1 mese 5,50% 2,50% -50,00 140 6
3 mesi 6,30% 3,30% 30,00 -170 6
6 mesi 5,60% 2,60% -40,00 120 6
12 mesi 6,60% 3,60% 60,00 -90 6
Totale 6
Per eliminare il rischio di Repricing
Gap, sarebbe necessario avere
ciascun Gap marginale = 0.
Questa gestione risulta essere
poco realistica e pertanto richiede
è sufficiente un adeguato
monitoraggio sulla trasformazione
delle scadenza, per valutare
preventivamente gli impatti per
ciascun nodo di curva. Il
ribilanciamento delle poste, con
maggior impatto sul conto
economico, può essere effettuato
utilizzando, se ritenuto opportuno,
adeguati strumenti di copertura.
• Ipotesi di variazioni uniformi sui tassi attivi e passivi e dei tassi di diversa scadenza
• Trattamento delle poste a vista
• Assenza di analisi sulle poste intermediate
• Impatti che possono generarsi sulle Attività e Passività per variazioni di tasso (MTM)
56
Schema di Repricing
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 57
Masse Tasso Masse 1 Tasso 1
Attivo Creditizio 873.818 3,47% 878.187
IMPIEGHI TF CHE SCADONO 44.392 4,09% 44.614 4,59%
Mutui Ipotecari TF e Amministrati - Quota inferiore a 12M 3.971 4,15% 3.991 4,65%
Mutui Chirografari TF e Amministrati - Quota inferiore a 12M 2.331 5,83% 2.343 6,33%
Mutui Ipotecari TV bloccati - Quota inferiore a 12M 13.075 3,47% 13.140 3,97%
Mutui Chirografari TV bloccati - Quota inferiore 12M 7.511 5,14% 7.549 5,64%
Altro (PCT, Sconto Effetti, Sovvenzioni TF) 17.505 3,86% 17.593 4,36%
- 0,50%
IMPIEGHI A TV CHE SCADONO 45.663 2,98% 45.891 3,48%
Mutui Ipotecari TV - Quota inferiore a 12M 29.417 2,06% 29.564 2,56%
Mutui Chirografari TV - Quota inferiore a 12M 16.247 4,63% 16.328 5,13%
- 0,50%
- 0,50%
IMPIEGHI CHE RIPREZZANO 605.152 3,32% 608.178 3,82%
Mutui Ipotecari TV - Quota oltre i 12M 248.188 1,85% 249.429 2,35%
Mutui Ipotecari TV non bloccati - Quota oltre i 12M 118.103 2,86% 118.694 3,36%
Mutui Chirografari TV - Quota oltre i 12M 19.723 4,60% 19.822 5,10%
Mutui Chirografari TV non bloccati - Quota oltre i 12M 16.805 5,47% 16.889 5,97%
Impieghi a Vista Clientela e SBF TV 200.551 5,10% 201.554 5,60%
Impieghi a Vista Clientela e SBF TV non bloccati 90 3,74% 90 4,24%
ALTRO (Sovvenzioni TV) 1.694 4,41% 1.702 4,91%
- 0,50%
IMPIEGHI CHE NON RIPREZZANO 161.451 3,40% 162.258 3,90%
Mutui Ipotecari TF e Amministrati - Quota oltre i 12M 6.503 4,70% 6.536 5,20%
Mutui Chirografari TF e Amministrati - Quota oltre i 12M 7.345 4,46% 7.382 4,96%
Mutui Ipotecari TV bloccati - Quota oltre i 12M 132.095 3,14% 132.755 3,64%
Mutui Chirografari TV bloccati - Quota oltre i 12M 14.557 4,73% 14.630 5,23%
Impieghi a Vista Clientela e SBF bloccati 951 2,61% 956 3,11%
- 0,50%
ATTIVO A VISTA AMM. 17.160 7,68% 17.246 8,18%
Impieghi a Vista Clientela 10.597 6,72% 10.650 7,22%
Impieghi a Vista SBF 6.563 9,22% 6.596 9,72%
Masse Tasso Masse 1 Tasso 1
Raccolta da Clientela 1.041.534 1,45% 1.051.949
RACCOLTA TF CHE SCADE 121.332 2,30% 122.545 2,05%
Obbligazioni TF - Quota inferiore a 12M 52.354 2,98% 52.878 2,73%
CD TF - Quota inferiore a 12M 4.600 1,82% 4.646 1,57%
Pct Clientela 1.778 1,73% 1.796 1,48%
Depositi a Scadenza TF - Quota inferiore a 12M 62.601 1,78% 63.227 1,53%
- -0,25%
- -0,25%
RACCOLTA A TV CHE SCADE 57.188 0,61% 57.760 0,36%
Obbligazioni TV - Quota inferiore a 12M 53.462 0,65% 53.997 0,40%
Certificati di Deposito TV - Quota inferiore a 12M 3.726 0,00% 3.763 -0,25%
Depositi a Scadenza TV - Quota inferiore a 12M - 0,00% - -0,25%
- -0,25%
RACCOLTA CHE RIPREZZA 105.507 1,31% 106.562 1,06%
Raccolta a vista TV 1.898 0,66% 1.917 0,41%
Raccolta a vista TV non bloccata 17.478 0,67% 17.653 0,42%
Obbligazioni TV - Quota oltre i 12M 65.502 1,40% 66.157 1,15%
Certificati di Deposito TV - Quota oltre i 12M 18.133 1,86% 18.314 1,61%
Depositi a Scadenza TV - Quota oltre i 12M 2.495 0,00% 2.520 -0,25%
- -0,25%
- -0,25%
- -0,25%
RACCOLTA CHE NON RIPREZZA 299.468 2,42% 302.463 2,17%
Obbligazioni TF - Quota oltre i 12M 198.259 3,07% 200.242 2,82%
CD TF - Quota oltre i 12M 5.750 3,04% 5.808 2,79%
Raccolta a vista TV bloccata 57.110 0,07% 57.681 -0,18%
Depositi a scadenza TF - Quota oltre i 12M 38.349 2,47% 38.732 2,22%
- -0,25%
- -0,25%
RACCOLTA A VISTA AMM. 458.039 0,68% 462.619 0,43%
Raccolta a vista 458.039 0,68% 462.619 0,43%
- -0,25%
- -0,25%
ALTRO (Pass. scad. non rimb. remun.) - 0,00% - -0,25%
57
Definizione delle curve dei tassi
Definizione curve dei tassi secondo approcci di mercato (fwd) e
attese di variazione personalizzate
60
Funzionalità di “wizard” su MUTUI
- simulazione -
Possibilità di stimare l’operazione di impiego secondo
diversi “momenti” (c.d. “campagna mutui”) e gli
effetti delle possibili operazioni di copertura (cap/floor)
65
Funzionalità di “wizard” su PO
- simulazione -
Possibilità di stimare l’operazione di raccolta in diversi
“momenti” e gli effetti delle possibili operazioni di
copertura (swap)
67
Possibilità di stimare gli effetti di nuovi acquisti e/o
reinvestimento titoli in scadenza e/o vendita del PTF titoli
Funzionalità di “wizard”
su PTF titoli
68
3.1 Portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza
Le posizioni detenute a fini di negoziazione sono quelle, intenzionalmente
destinate a una successiva dismissione a breve termine, assunte allo scopo di
beneficiare di differenze tra prezzi di acquisto e di vendita, o di altre variazioni di
prezzo o di tasso d’interesse. Per posizioni si intendono le posizioni in proprio e le
posizioni derivanti da servizi alla clientela (prime brokerage) o di supporto agli scambi (market making).
Il portafoglio di negoziazione di vigilanza è costituito dalle posizioni in
strumenti finanziari1 e su merci detenute a fini di negoziazione o per la copertura
del rischio inerente ad altri elementi dello stesso portafoglio. Tali strumenti
devono essere esenti da qualunque clausola che ne limiti la negoziabilità o, in
alternativa, devono poter essere oggetto di copertura. L’intento di negoziazione è
dimostrato facendo riferimento a strategie, politiche e procedure stabilite dalla
banca per gestire la posizione o il portafoglio che rispettino i requisiti stabiliti nell'allegato A parte A.
La banca istituisce e mantiene sistemi e controlli per la gestione del
portafoglio di negoziazione di vigilanza conformemente a specifici criteri. In
particolare, la banca è tenuta ad effettuare la valutazione al fair value delle
posizioni allocate nel portafoglio di negoziazione di vigilanza in base a sistemi di
misurazione robusti e soggetti ad adeguate procedure di controllo (cfr. allegato A, parte B).
_________________
(1) Sono comunque esclusi i crediti classificati nel portafoglio "attività finanziarie per la negoziazione"
73
Possibili Destinazioni per un Portafoglio Titoli
Lo IAS 39 regola i profili contabili degli
investimenti in attività finanziarie:
disciplina gli aspetti di classificazione,
contabilizzazione e valutazione di un
set di attività più ampio di quello
relativo al portafoglio titoli di proprietà
i titoli del comparto AFS, prevedono
l’imputazione dei differenziali di fair
value a una riserva di patrimonio
netto
i titoli del comparto HFT, prevedono
l’imputazione dei differenziali di fair
value a conto economico.
I titoli del comparto HTM sono destinati
ad essere mantenuti fino alla scadenza
sulla base di una precisa, sostenibile e
dichiarata strategia d’investimento della
banca
74
— "attività e passività in valuta", tutte le attività e le passività (in bilancio e "fuori bilancio") relative a ciascuna valuta, ivi
incluse le operazioni in euro indicizzate all'andamento dei tassi di cambio di valute estere . Sono assimilate ai rapporti in
valuta anche le operazioni su oro;
— "capitale nozionale" di un'operazione "fuori bilancio", l'ammontare nominale della stessa contrattualmente definito;
— "cliente", il singolo soggetto ovvero il gruppo di clienti connessi come definiti nel Cap. 5 del presente Titolo;
— “consegna contro pagamento” (DVP – Delivery Versus Payment): principio di regolamento delle transazioni in base al
quale le controparti eseguono contestualmente la propria prestazione (consegna di contante contro attività finanziarie o
viceversa).
— "delta equivalent value", il prodotto tra il valore corrente dell'attività finanziaria sottostante (o, in mancanza, il capitale
nozionale) e il fattore delta;
— "durata finanziaria (duration)", l'indicatore della reattività del prezzo di uno strumento debitorio a modeste variazioni
parallele della curva dei tassi di interesse, misurata come scadenza media di tutti i flussi monetari generati da uno
strumento, in conto capitale ed interessi, ponderata per il valore attuale di tali flussi;
— "fattore delta", il rapporto fra la variazione attesa del prezzo di un contratto a premio e la variazione unitaria di prezzo
dell'attività finanziaria sottostante. Il fattore delta approssima la probabilità di esercizio del contratto e viene determinato
in base alla formula della derivata prima del valore corrente dell'opzione rispetto a quello dello strumento sottostante;
— "fattore gamma" il tasso di variazione del fattore delta;
— "fattore vega", la sensibilità del valore di un'opzione al variare della volatilità implicita di prezzo;
— "mercato regolamentato", sistema multilaterale, amministrato e/o gestito dal gestore del mercato, che consente o
facilita l'incontro - al suo interno ed in base alle sue regole non discrezionali - di interessi multipli di acquisto e di vendita
di terzi relativi a strumenti finanziari, in modo da dare luogo a contratti relativi a strumenti finanziari ammessi alla
negoziazione conformemente alle sue regole e/o ai suoi sistemi, e che è autorizzato e funziona regolarmente (Cfr.
Direttiva 2004/39 art. 4, 1.14).
— "operazioni fuori bilancio", i contratti derivati e:
a) i contratti di compravendita non ancora regolati (a pronti o a termine) di titoli, valute e merci;
b) gli impegni irrevocabili all'acquisto derivanti dalla partecipazione a consorzi di garanzia per il collocamento di titoli;
— "patrimonio di vigilanza", l'aggregato definito al Cap. 1 del presente Titolo;
Altre Definizioni (solo lettura) 75
— “portafoglio bancario”, il complesso delle posizioni non contabilizzate nel portafoglio di negoziazione di vigilanza;
— "posizione compensata", il minore dei due importi relativi ad una posizione debitoria lorda e ad una posizione
creditoria lorda;
— "posizione corta (o debitoria) lorda", gli "scoperti tecnici", i titoli da consegnare per operazioni da regolare (a pronti o a
termine) e le altre operazioni "fuori bilancio" che comportano l'obbligo o il diritto di vendere titoli, indici o tassi di interesse
prefissati;
— "posizione corta (o debitoria) lorda in valuta", le passività in valuta, le valute da consegnare per operazioni da
regolare (a pronti o a termine) e le altre operazioni "fuori bilancio" che comportino l'obbligo o il diritto di vendere attività in
valuta;
— "posizione generale lorda" sui titoli di capitale, la somma in valore assoluto delle posizioni nette lunghe e corte
relative ai titoli di capitale in portafoglio;
— "posizione generale netta" sui titoli di capitale, la differenza tra la somma delle posizioni nette lunghe e la somma
delle posizioni nette corte sui singoli titoli di capitale in portafoglio;
— "posizione lunga (o creditoria) lorda", i titoli in portafoglio, i titoli da ricevere per operazioni da regolare (a pronti o a
termine) e le altre operazioni
"fuori bilancio" che comportano l'obbligo o il diritto di acquistare titoli, valute, merci, indici, tassi di interesse o di cambio
prefissati;
— "posizione lunga (o creditoria) lorda in valuta", le attività in valuta, le valute da ricevere per operazioni da regolare (a
pronti o a termine) e le altre operazioni "fuori bilancio" che comportino l'obbligo o il diritto di acquistare attività in valuta;
— "posizione netta in valuta", la differenza tra la posizione lunga lorda e la posizione corta lorda in ciascuna valuta;
— "posizione netta lunga o corta" su un titolo, la posizione che risulta dalla differenza tra le posizioni creditorie lorde e
quelle debitorie lorde, in bilancio e fuori bilancio, relative alla medesima emissione per i titoli di debito. A tal fine non si
prendono in considerazione i futures e le altre operazioni "fuori bilancio" che prevedano alla scadenza del contratto la
possibilità di consegnare titoli di emissioni diverse nonché i contratti derivati sui tassi di interesse e su indici. Con
riferimento ai derivati di credito si rinvia alle operazioni con copertura riconosciuta integralmente di cui al par. 2.2.3. Per i
titoli di capitale la compensazione va effettuata con riferimento alla medesima tipologia di titoli azionari emessi dal
medesimo soggetto; per i contratti derivati su indici azionari, la compensazione è ammessa purché si riferiscano al
medesimo indice ed abbiano uguale scadenza;
— "posizione residua", l'importo, residuo della compensazione, che risulta come differenza fra una posizione lunga e
una posizione corta;
Altre Definizioni (solo lettura) 76
Il requisito patrimoniale a fronte dei rischi di mercato, che le banche e i gruppibancari sono tenuti a rispettare in via
continuativa, risulta dalla somma dei seguenti requisiti:
a) con riferimento al portafoglio di negoziazione di vigilanza:
— rischio di posizione (Parte prima – Sezione III)
— rischio di regolamento (Parte prima – Sezione IV)
— rischio di concentrazione (Parte prima – Sezione V)
b) con riferimento all'intero bilancio:
— rischio di cambio (Parte prima – Sezione V)
— rischio di posizione su merci (Parte prima – Sezione VII)
Nel calcolo dei requisiti patrimoniali occorre tenere conto del trattamento delle opzioni (cfr. Parte prima, Sez. VIII, del
presente Capitolo). Nel caso in cui una banca operi solamente su opzioni acquistate può adottare l’”approccio
semplificato”. In tal caso le opzioni vanno escluse dal calcolo del rischio di posizione (generico e specifico)
del portafoglio di negoziazione di vigilanza, del rischio di cambio e del rischio di posizione su merci: il
requisito patrimoniale per l’operatività in opzioni, calcolato in base a tale metodo, si aggiunge a quelli indicati
sopra.
Nel caso in cui la banca adotti il “metodo delta-plus”, le opzioni vanno incluse all’interno del calcolo di ognuno dei
requisiti patrimoniali di cui sopra in base alla approssimazione lineare della variazione di valore rispetto al titolo
sottostante (cd.“delta-equivalent value”). I requisiti patrimoniali per tenere conto dei rischi “gamma” e “vega” si
calcolano a parte (cfr. Parte prima, Sez. VIII, par. 3 del presente Capitolo).
Nel caso in cui la banca adotti l’”approccio di scenario”, le opzioni vanno escluse dal calcolo del rischio generico
del portafoglio di negoziazione di vigilanza, del rischio di cambio e del rischio di posizione su merci: il requisito
patrimoniale per l’operatività in opzioni, calcolato in base a tale metodo, si aggiunge a quelli indicati sopra.
Nel caso di strumenti finanziari complessi si tiene conto di tutti i fattori di rischio che influenzano la valutazione degli
stessi secondo le modalità esposte nella successiva Sezione III.
Altre Definizioni (solo lettura) 77
Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza (solo lettura)
L’intento di negoziazione si presume sussistere al verificarsi dei seguenti requisiti:
a) deve esistere una strategia di negoziazione chiaramente documentata per posizione/strumento o portafoglio,
approvata dall’alta direzione e comprendente l’orizzonte temporale atteso di detenzione;
b) devono esistere politiche e procedure chiaramente definite per una gestione attiva delle posizioni, che
considerino i seguenti aspetti:
i) le posizioni sono assunte da un’apposita unità di negoziazione (“trading desk”);
ii) vengono fissati limiti di posizione la cui adeguatezza è sottoposta a verifiche nel tempo;
iii) i “dealers” possono aprire/gestire una posizione all’interno dei limiti prefissati e nel rispetto delle
strategie stabilite;
iv) le posizioni sono oggetto di segnalazione all’alta direzione come parte integrante del processo di
gestione del rischio aziendale;
v) le posizioni sono attivamente controllate sulla base di informazioni provenienti da fonti di mercato e
viene operata una valutazione in ordine alla loro negoziabilità o alla possibilità di porre in essere
operazioni di copertura, delle posizioni stesse oppure dei rischi che le compongono, verificando in
particolare la qualità e la disponibilità dei dati di mercato utilizzati nel processo di valutazione, il livello
degli scambi nel mercato stesso, la dimensione delle posizioni negoziate sul mercato;
c) devono esistere politiche e procedure chiaramente definite per controllare le posizioni alla luce delle
strategie di negoziazione della banca, inclusa la sorveglianza sul tasso di rotazione e sulle posizioni
scadute del portafoglio di negoziazione della banca.
78
Le banche devono avere politiche e procedure chiaramente definite per la gestione generale del portafoglio di
negoziazione. Le politiche e procedure in questione riguardano almeno:
a) le attività che la banca considera attività di negoziazione comprese nel portafoglio di negoziazione ai fini della
determinazione dei requisiti patrimoniali;
b) se e in che misura un'esposizione possa essere valutata al mercato (marked-to-market) su base giornaliera con
riferimento a un mercato, attivo, liquido e nei due sensi (two-way);
c) per le esposizioni valutate per il tramite di un apposito modello (marked-to-model) se e in che misura la banca
è in grado di:
i) identificare tutti i rischi rilevanti dell'esposizione;
ii) coprire tutti i rischi rilevanti dell'esposizione con strumenti per i quali esista un mercato attivo, liquido
e nei due sensi;
iii) ricavare stime affidabili per le ipotesi e i parametri principali utilizzati nel modello;
d) se e in che misura la banca è in grado ed è tenuta a produrre valutazioni delle posizioni che possano essere
validate da un soggetto esterno secondo criteri coerenti;
e) se e in che misura vincoli giuridici o altri requisiti operativi impediscono alla banca di liquidare o di coprire una
posizione nel breve termine;
f) se e in che misura la banca è in grado ed è tenuta a gestire attivamente il rischio i una posizione nell’ambito della
sua operatività di trading;
g) se e in che misura l'ente possa trasferire il rischio o le posizioni fra il portafoglio bancario e il portafoglio di
negoziazione di vigilanza, e i criteri per tali trasferimenti.
Tali politiche e procedure sono coerenti con i principi generali di sana e prudente gestione e tengono conto della
capacità e delle prassi della banca in materia di gestione del rischio. Il rispetto di dette politiche e procedure è
pienamente documentato e soggetto a verifiche periodiche da parte della funzione di internal audit.
Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza (solo lettura)
79
Rischio di posizione
Il rischio di posizione esprime il rischio che deriva dall'oscillazione del prezzo dei valori mobiliari per
fattori attinenti all'andamento dei mercati e alla situazione della società emittente.
Il rischio di posizione è calcolato con riferimento al portafoglio di negoziazione di vigilanza della banca e
comprende due distinti elementi:
a) il rischio generico, che si riferisce al rischio di perdite causate da un andamento sfavorevole dei prezzi
della generalità degli strumenti finanziari negoziati.
Ad esempio, per i titoli di debito questo rischio dipende da una avversa variazione del livello dei tassi di
interesse; per i titoli di capitale da uno sfavorevole movimento generale del mercato;
b) il rischio specifico, che consiste nel rischio di perdite causate da una sfavorevole variazione del prezzo
degli strumenti finanziari negoziati dovuta a fattori connessi con la situazione dell'emittente.
Il rischio di posizione e i correlati requisiti patrimoniali sono determinati distintamente per:
— i titoli di debito ed altri strumenti finanziari che dipendano dai tassi di interesse e dal merito creditizio, inclusi i
derivati su crediti. (cfr. par. 2 della presente Sezione);
— i titoli di capitale ed altri strumenti finanziari che dipendano dall'andamento del comparto azionario. (cfr. par.
3 della presente Sezione);
— i certificati di partecipazione a organismi di investimento collettivo del risparmio (O.I.C.R.), gli impegni su
gestioni patrimoniali garantite ed altri strumenti finanziari che dipendano dall'andamento del valore di O.I.C.R.
(cfr. parr. 4 e 5 della presente Sezione).
80
RISCHIO POSIZIONE
“La differenza positiva tra la posizione long (short)dell’ente
rispetto alle sue posizioni short (long) nello stesso titolo, sia
esso di capitale, di debito o un titolo convertibile, e in identici
contratti, siano essi contratti a premio, warrant e warrant
coperti, sarà la sua posizione netta in ciascuno dei vari
strumenti…..”
81
-100%
-80%
-60%
-40%
-20%
0%
20%
40%
60%
80%
1 4 7
10
13
16
19
22
25
28
31
34
37
40
43
46
49
-80%
-60%
-40%
-20%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
1 4 7 10 13 16 19 22 25 28 31 34 37 40 43 46 49
+
=
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
1 4 7
10
13
16
19
22
25
28
31
34
37
40
43
46
posizione Copertura speculare
Posizione Netta = 0
RISCHIO POSIZIONE
Ai fini del calcolo del rischio di posizione dei titoli di debito vanno considerate le posizioni del portafoglio di
negoziazione di vigilanza relative:
— ai titoli di debito il cui valore dipende dai tassi di interesse o da fattori di rischio analoghi (ad es. i tassi di
inflazione) rappresentati da attività "in bilancio" e da contratti derivati sui titoli di debito;
— ai contratti derivati su tassi di interesse;
— ai contratti derivati di credito;
— agli altri strumenti il cui valore dipenda dai tassi di interesse e fattori di rischio analoghi.
Rischio di posizione dei titoli di debito
Rischio generico su titoli di debito
- Metodo basato sulla scadenza (scadenza degli strumenti di debito)
- Metodo basato sulla durata finanziaria (Duration)
L'adozione del metodo basato sulla durata finanziaria è subordinata ad una autorizzazione della Banca d'Italia.
L'autorizzazione si intende concessa qualora la Banca d'Italia non sollevi obiezioni nei 60 giorni successivi la
ricezione della richiesta. In questo caso non è più possibile tornare a utilizzare il metodo basato sulla scadenza,
salvo casi eccezionali.
83
COPERTURA
• Intento di porre in essere una copertura
• Elevata correlazione tra caratteristiche delle attività o passività coperte e
quelle del contratto di copertura
• Evidenze interne della banca o dell’ente finanziario
84
DURATION (D) e MODIFY DURATION (DM)
DURATA FINANZIARIA
Media ponderata delle distanze
temporali nelle quali avvengono i
pagamenti di cedole o capitale
=
=
n
1k
t
k
kP
)r1(
F
*tDk
Rimborso 100 Durata 5
TRES 5,00 Prezzo 78,35
Cedola 0,00% Periodicità 1
Perido (t) Cash Flow PVCF txPVCF
78,35- 78,35-
1 0 +0 * (1+0,05) (̂-1) = - 0 * 1 = -
2 0 +0 * (1+0,05) (̂-2) = - 0 * 2 = -
3 0 +0 * (1+0,05) (̂-3) = - 0 * 3 = -
4 0 +0 * (1+0,05) (̂-4) = - 0 * 4 = -
5 100 +100 * (1+0,05) (̂-5) = 78,35 78,35 * 5 = 391,76
Totale 100,00 78,35 391,76
Misura l’elasticità del prezzo di un titolo ad una
variazione del tasso d’interesse
391,76
D = ------- = 5,000
78,35
768,75
D = ------- = 3,692
208,24
5
DM = ------- = 4,762
1,05
3,69
DM = ------- = 3,514
1,05
Rimborso 100 Durata 5
TRES 5,00 Prezzo 208,24
Cedola 30,00% Periodicità 1
Perido (t) Cash Flow PVCF txPVCF
208,24- 208,24-
1 30 +30 * (1+0,05) (̂-1) = 28,57 28,57 * 1 = 28,57
2 30 +30 * (1+0,05) (̂-2) = 27,21 27,21 * 2 = 54,42
3 30 +30 * (1+0,05) (̂-3) = 25,92 25,92 * 3 = 77,75
4 30 +30 * (1+0,05) (̂-4) = 24,68 24,68 * 4 = 98,72
5 130 +130 * (1+0,05) (̂-5) = 101,86 101,86 *5 = 509,29
Totale 250,00 208,24 768,75
85
Perido (tk) Cash flow = Fk PVCF tk x PVCF
0 -100
0,5 4 3,85 1,92
1 4 3,70 3,70
1,5 4 3,56 5,33
2 4 3,42 6,84
2,5 4 3,29 8,22
3 4 3,16 9,48
3,5 4 3,04 10,64
4 4 2,92 11,69
4,5 4 2,81 12,65
5 4 2,70 13,51
5,5 4 2,60 14,29
6 4 2,50 14,99
6,5 4 2,40 15,61
7 4 2,31 16,17
7,5 4 2,22 16,66
8 4 2,14 17,09
8,5 4 2,05 17,45
9 4 1,97 17,77
9,5 4 1,90 18,04
10 104 47,46 474,64
Totale 180,00 100,00 706,70
Rimborso 100 Durata 10
TIR = r 8,16% Periodicità 2
Cedola 8,00% Fair Value = P = 100,00
Duration 7,0670 D. Modifield 6,5338
DURATION (D) e MODIFY DURATION (DM)
86
Obbligazione
tasso fisso
Vita residua 10 anni
Prezzo 100
Rendimento 10%
CONVESSITA’
NOMINALE
RENDIMENTO PREZZO D PREZZO PREZZO D PREZZO
9,99 100,061473 0,061473 100,06492 0,064920
10 100 - 100 -10,01 99,938581 0,061419 99,936818 0,063182
_________ _________
DELTA PREZZO D A = 0,000054 D B = 0,001738
0,000054 0,001738
CONVESSITA'= ----------- = 0,00 ----------- = 1,738E-05
100 100
CONV. X NOM. 0,54 17,38
1.000.000,00 1.000.000,00
TITOLO BTITOLO A
D p 1
-------- =- duration * D i + ---- convessità ( D i ) 2
p 2
87
Rischio Emittente
TIPOLOGIA DI DEBITO 0% 20% 50% 100% 150%
GOVERNI AA- A- BBB- B- (*) YANKEE BOND
BANCHE (< 3MESI) BBB- (*) B- YANKEE BOND
BANCHE (> 3MESI) AA- A- B- (*) YANKEE BOND
IMPRESE E ASSICURAZIONI AA- A- BBB- (*) YANKEE BOND
COEFFICIENTE DI PONDERAZIONE RISPETTO AD UN RATING MINIMO
(*) = NO RATING
88
I PCT o p/t sono contratti nei quali un
venditore (generalmente una banca) cede
un certo numero di titoli a un acquirente
(con consegna immediata, quindi "a
pronti") e si impegna, nello stesso
momento, a riacquistarli dallo stesso
acquirente a un prezzo (in genere più alto)
e ad una data predeterminata (la
consegna è nel futuro quindi il contratto è
"a termine"). L'operazione consiste, quindi,
in un prestito di denaro da parte
dell'acquirente e un prestito di titoli da
parte del venditore.
La durata del contratto è collocata nel
breve termine (in media 1-3 mesi,
raramente fino a un anno). I titoli
sottostanti sono, di solito, titoli di Stato o
titoli monetari. Tali "regole" non sono,
come evidenziato, "stringenti" ma più
propriamente si tratta di modalità
attualmente seguite dal sistema che, se
modificate, non comprometterebbero la
natura dello strumento stesso.
https://it.wikipedia.org/wiki/Pronti_contro_termine
Pronti contro termine
90
Le obbligazioni che vengono negoziate a "corso secco", ovvero tutti quei titoli
il cui prezzo di negoziazione non include la componente interessi maturata
fino a quel momento, prevedono il calcolo di una ulteriore componente da
sommarsi al prezzo di conclusione del contratto: il rateo di interessi spettante
alla controparte venditrice dello strumento. Il rateo rappresenta, infatti, la
componente di interessi maturata dall'ultima data di godimento sino alla data
di liquidazione dell'operazione di vendita di un'obbligazione.
Per calcolare questa componente vi sono diverse convenzioni di calcolo (tecnicamente "basi di calcolo") che possono essere utilizzate: per
conoscere le convenzioni di calcolo attualmente gestite sui mercati obbligazionari Inoltre, gli emittenti obbligazioni indicano all’interno del
regolamento dello strumento stesso la convenzione di calcolo utilizzata per il pagamento degli interessi periodici
Pronti contro termine - rateo- prezzi (secco e tel quel)
91
Swap
La traduzione letterale significa “scambio”; infatti con tale
strumento finanziario la controparte A procede al pagamento
di uno o più flussi finanziari alla controparte B ricevendo da
quest’ultima uno o più flussi finanziari, quest’ultimi valorizzati
sulla base di un parametro di riferimento diverso rispetto ai
primi.
A B
Flussi finanziari valorizzati sulla base di un
parametro a (es. nell’IRS tasso fisso)
Flussi finanziari valorizzati sulla base di un
parametro b (es. nell’IRS tasso variabile)
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 92
92
Interest Rate Swap
Contratto mediante il quale due controparti si impegnano a scambiarsi pagamenti periodici
di interessi calcolati su tassi di riferimento diversi e su un capitale di riferimento (nozionale)
uguale, per un periodo di tempo predefinito pari alla scadenza del contratto stesso.
Acquirente dello swap
“PAYER”
Venditore dello swap
“RECEIVER”
si impegna a pagare interessi
a tasso fisso, ricevendo in
cambio interessi a tasso
variabile
si impegna a pagare
interessi a tasso variabile
ricevendo, in cambio,
interessi a tasso fisso.
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 93
93
Interest Rate Swap
Mentre il tasso fisso dello swap è determinato ex ante e rimane costante
per tutta la durata del contratto, i tassi variabili Tvi cambiano in funzione
dell’andamento di mercato; quest’ultimi sono determinati come tassi
forward, con data partenza coincidente con le date di fixing dello swap e
data scadenza le corrispondenti date di godimento.
Esempio di swap con durata 3 anni fix-floating
6 m 5.000.000 * tax variabile a 6 mesi * 180/360
1 A 5.000.000 * 2,86% * 360/360 5.000.000 * tax forward tra 6 mesi per 6 mesi * 180/360
1,5 A 5.000.000 * tax forward tra 1 anno per 6 mesi * 180/360
2 A 5.000.000 * 2,86% * 360/360 5.000.000 * tax forward tra 1,5 anni per 6 mesi * 180/360
2,5 A 5.000.000 * tax forward tra 2 anni per 6 mesi * 180/360
3 A 5.000.000 * 2,86% * 360/360 5.000.000 * tax forward tra 2,5 anni per 6 mesi * 180/360
Strumenti Deriati & ALM Francesco Polimeni Roma aprile –
maggio 2015
94
Nella tabella sottostante a titolo meramente indicativo è stata riportata la sequenza temporale dei flussi di cassa valorizzati a tasso fisso e quelli valorizzati a tasso variabile (tramite i tassi forward):
Interest Rate Swap: valutazione
6 m 5.000.000 * tax variabile a 6 mesi * 180/360
1 A 5.000.000 * 2,86% * 360/360 5.000.000 * tax forward tra 6 mesi per 6 mesi * 180/360
1,5 A 5.000.000 * tax forward tra 1 anno per 6 mesi * 180/360
2 A 5.000.000 * 2,86% * 360/360 5.000.000 * tax forward tra 1,5 anni per 6 mesi * 180/360
2,5 A 5.000.000 * tax forward tra 2 anni per 6 mesi * 180/360
3 A 5.000.000 * 2,86% * 360/360 5.000.000 * tax forward tra 2,5 anni per 6 mesi * 180/360
Esempio di swap con durata 3 anni fix-floating
Strumenti Derivati & ALM Francesco Polimeni Roma aprile –
maggio 2015
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 95
95
Definizione delle posizioni
Buyer dello Swap
(PAYER)
Paga interessi a
tasso fisso
Riceve interessi a
tasso variabile
Seller dello Swap
(RECEIVER)
Paga interessi a
tasso variabile
Riceve interessi a
tasso fisso
Il buyer dello swap, impegnandosi a pagare un tasso fisso e ricevere un
tasso variabile, rimane esposto ad una diminuzione non preventivata dei
tassi d’interessi. Al contrario, colui che vende un contratto swap,
impegnandosi a corrispondere interessi parametrizzati ad un tasso
variabile, si trova esposto ad un aumento dei tassi d’interesse.
Strumenti Derivati & ALM Francesco Polimeni Roma aprile –
maggio 2015
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 96
96
Interest Rate Swap elementi caratteristici
Capitale di riferimento (c.d. Notional Amount) è il capitale nominale sul quale
vengono calcolati gli interessi
Data di stipulazione (c.d. trade date) del contratto
Data di inizio (c.d. effective date) data dalla quale vengono calcolati gli
interessi
Data di scadenza (c.d. termination date)
Date di pagamento (payment date o roll) date nelle quali vengono calcolati gli
interessi
I pagamenti sono normalmente regolati come flusso netto (differenza tra il
flusso dare ed avere);
Base di calcolo per gli interessi (act/act, 30/360, act/360)
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 97
97
Bootstrapping
Il primo tasso swap quotato, isw(1) coincide con il tasso zero cupon ad un
anno, izc(1):
izc(1) = isw(1)
Partendo da questa uguaglianza, possiamo ricavare il tasso izc(2) dalla
definizione di tasso swap:
2)1(
)1(*100
1
*100100
2
2
1
2
zc
sw
zc
sw
i
i
i
i
=
Il Bootstrapping consiste nell’estrapolazione della curva dei tassi Zero a
partire dalla curva dei tassi swap.
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 98
98
Ottenuto izc(2) si procede identicamente per ricavare izc(3):
La metodologia ci consente quindi di calcolare il tasso zci-esimo a partire
dai i-1 tassi zero calcolati ricorsivemente mediante la seguente formula
generale:
32 )1(
)1(*100
)1(
*100
1
*100100
3
3
2
3
1
3
zc
sw
zc
sw
zc
sw
i
i
i
i
i
i
=
1
)1(1
1
1
1
-
-
=
-
=
ii
j
j
zc
sw
sw
zc
j
i
i
i
i
i
ii
Bootstrapping
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 99
99
Esempio
( ) ( ) ( ) ( ) ( )
%552.51
%4045.51
%51.5
%5.34451
%51.5
%265.51
%51.51
%51.511
1
%51.51
%51.511
11
1
4
321
43
1
43
1
4
4
4=-
-
=-
-
=-
-
=
== j
j
zcjj
zc
sw
sw
zc
jjii
i
ii
Yield Curves
5.2
5.6
6
6.4
6.8
1 6 11 16 21 26 31 36 41 46
Curva dei tassi swap ad
interpolazione lineareCurva dei tassi ZC
Bootstrapping
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 100
100
Per applicare la formula del bootstrapping abbiamo bisogno di una
curva dei tassi swap completa. In realtà sul mercato di solito troviamo
quotata una curva swap puntuale per gli anni da 1 a 10 e poi per gli
anni 12, 15, 20 e 25; di seguito si riporta una curva swap utilizzando
valori meramente indicativi:
Scadenza
Swap (anni)
1 2,18
2 2,5
3 2,86
4 3,18
5 3,42
6 3,64
7 3,82
8 3,99
9 4,13
10 4,24
11
12 4,3
13
14
15 4,45
16
17
18
19
20 4,80
Tasso Swap
Curva Tassi swap
0
1
2
3
4
5
6
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
LA STRUTTURA A TERMINE DEI TASSI
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 101
101
Interpolazione Lineare (Bootstrapping)
Per ottenere i tassi mancanti si può procedere con una semplice
interpolazione lineare ovvero interpolazioni più complesse con Cubic
Splines.
Procedendo con un’interpolazione lineare avremo che il tasso isw(i)
ignoto compreso tra i due swap noti delle scadenze i-1 e 1+1 sarà dato
da:
)(*1
11
11
1 -
-
--
-= -
- ii
ii
swsw
swswtt
tt
iiii ii
ii
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 102
102
Applicando l’interpolazione lineare la nostra curva swap sarà quindi
completa:
Scadenza
Swap (anni)
1 5,265
2 5,3425
3 5,4
4 5,51
5 5,585
6 5,6625
7 5,735
8 5,79
9 5,8325
10 5,8675
11 5,9025
12 5,9375
13 5,9675
14 5,9975
15 6,0275
16 6,046
17 6,0645
18 6,083
19 6,1015
20 6,12
Tasso Swap
Curva Tassi swap
4,8
5
5,2
5,4
5,6
5,8
6
6,2
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari
Interpolazione Lineare (Bootstrapping)
103
103
Bootstrapping
Applichiamo quindi la formula del bootstrapping, sui tassi della curva
swap:
Epoca SWAP ZC
0
1 5,2650 5,265000000
2 5,3425 5,344571804
3 5,4000 5,404561890
4 5,5100 5,522955706
5 5,5850 5,604421534
6 5,6625 5,690854415
7 5,7350 5,773527536
8 5,7900 5,836773254
9 5,8325 5,885989081
10 5,8675 5,927009832
11 5,9025 5,969615799
12 5,9375 6,013797800
13 5,9675 6,052186165
14 5,9975 6,092078484
15 6,0275 6,133515079
16 6,0460 6,157474286
17 6,0645 6,182680109
18 6,0830 6,209130889
19 6,1015 6,236843492
20 6,1200 6,265850722
Curve dei tassi
4,6000
4,8000
5,0000
5,2000
5,4000
5,6000
5,8000
6,0000
6,2000
6,4000
1 3 5 7 9
11
13
15
17
19
SWAP
ZC
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 104
104
Strumenti Finanziari Derivati: IRS
La valutazione implica la necessità di procedere all’attualizzazione di
tutti i flussi di cassa attivi e passivi previsti dal contratto.
A tal fine è necessario conoscere la curva dei tassi zero-coupon, dal
momento che ogni flusso di cassa verrà attualizzato utilizzando il
tasso che si riferisce all’istante temporale in cui si manifesta. In
formule:
Valutazione
( ) ( )==
-
=
m
i
tzci
in
i
tzci
i
ii i
Tv
i
Tf
1111
swap Valore
dove Tfi (fixed leg) è il tasso fisso IRS,
Tvi (floating leg) il tasso variabile IRS,
izc tasso zero-coupon.
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 105
105
La seguente formula di valutazione non è nient’altro che la differenza,
scritta in forma compatta, della somma dei flussi di cassa dell’IRS
attualizzati:
( ) ( )==
-
=
m
i
tzci
in
i
tzci
i
ii r
Tv
r
Tf
1111
swap Valore
Somma dei flussi di cassa
valorizzati a tasso fisso e
attualizzati
Somma dei flussi di cassa
valorizzati a tasso variabile
e attualizzati
Concetto fondamentale: nel momento in cui un I.R.S. viene
stipulato le due controparti devono essere in una posizione
paritetica
Interest Rate Swap: valutazione
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 106
106
Il valore di uno swap
(definito mark-to-market) è
calcolato come differenza
algebrica tra il valore dei
flussi indicizzati ad un
tasso fisso (gamba fissa
dello swap) e il valore
attuale dei flussi indicizzati
ad tasso varibile,
eventualmente maggiorato
di uno spread (gamba
variabile) dello swap. Il
segno del valore cosi
ottenuto andrà ricavato in
funzione della posizione
relativa della controparte.
Interest Rate Swap: valutazione
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 107
107
Interest Rate Swap: Interpretazione grafica
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
-1.50
-1.00
-0.50
0.00
0.50
1.00
1.50
2.00
Differenza
Il parametro (spread) di equilibrio è il valore della maggiorazione sul tasso
variabile che rende la somma algebrica delle differenze di periodo (riportate
nel grafico soprastante) tra valore attuale della gamba fissa e valore attuale
della gamba variabile pari a 0
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 108
108
Tasso zc
Epoca Scadenza
Tasso
Swap
Fattori di
Sconto
Tasso
Zero
27-feb-05 1,000000 2,18% 0,9786651008 0,0218
27-feb-06 2,000000 2,50% 0,9517398756 0,0250
27-feb-07 3,000000 2,86% 0,9185207249 0,0287
27-feb-08 4,000000 3,18% 0,8813763934 0,0321
27-feb-09 5,000000 3,42% 0,8435734562 0,0346
27-feb-10 6,000000 3,64% 0,8042367136 0,0370
27-feb-11 7,000000 3,82% 0,7653208548 0,0389
27-feb-12 8,000000 3,99% 0,7259130864 0,0409
27-feb-13 9,000000 4,13% 0,6878862976 0,0424
27-feb-14 10,000000 4,24% 0,6519314484 0,0437
Data Valutazione
27-feb-04
Convenzione 30/360
30/360 Act/365
Dominanza Curve
0,00%0,50%1,00%1,50%2,00%2,50%3,00%3,50%4,00%4,50%5,00%
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
Data
Yie
ld C
urv
es
Tasso Swap
Tasso Zero
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 109
109
Dai tassi zero coupon ai tassi forward
Epoca Scadenza Tasso Swap Fattori di Sconto Tassi z.c. Tassi forward
12-mar-04
12-mar-05 1,000000 2,18% 0,9786651008 2,180% 2,1800%
12-mar-06 2,000000 2,50% 0,9517398756 2,504% 2,8291%
12-mar-07 3,000000 2,86% 0,9185207249 2,874% 3,6166%
12-mar-08 4,000000 3,18% 0,8813763934 3,207% 4,2144%
12-mar-09 5,000000 3,42% 0,8435734562 3,461% 4,4813%
12-mar-10 6,000000 3,64% 0,8042367136 3,698% 4,8912%
12-mar-11 7,000000 3,82% 0,7653208548 3,895% 5,0849%
12-mar-12 8,000000 3,99% 0,7259130864 4,085% 5,4287%
12-mar-13 9,000000 4,13% 0,6878862976 4,245% 5,5281%
12-mar-14 10,000000 4,24% 0,6519314484 4,371% 5,5151%
Data Valutazione
12-mar-04 1,088707062
Convenzione 30/360
30/360 Act/365 1,050707
1,088707062
Che significato ha un tasso implicito di 3,6166%?
Significa che investire 1 euro per tre anni al tasso di 2,87% deve produrre lo stesso risultato economico che investire 1 euro per 2 anni al tasso di 2,504% e reinvestire il ricavato per un ulteriore anno al tasso di 3,6166%.
Verifichiamo se ciò sia vero (assenza di arbitraggio).
Risultato dell'investimento
dopo 3 anni
Risultato dell'investimento
dopo 2 anno
Risultato dell'investimento
dopo 3 anni derivante
dall'investimento ottenuto dopo 2
anni ricapitalizzato per 1 anno
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 110
110
Swap
Data Tasso Zero Coupon Fattore di sconto Fixed Rate Fixed Leg PV Flusso Fisso Tasso Forward Tasso FWD no spread PV Tasso FWD no spread Differenza
27-feb-04
27-feb-05 2,18000 0,9786651008 3,99 3,990 3,90487 2,1800000 2,1800 2,13348992 1,77138
27-feb-06 2,50401 0,9517398756 3,99 3,990 3,79744 2,8290530 2,8291 2,692522521 1,10492
27-feb-07 2,87354 0,9185207249 3,99 3,990 3,66490 3,6165924 3,6166 3,321915065 0,34298
27-feb-08 3,20712 0,8813763934 3,99 3,990 3,51669 4,2143552 4,2144 3,714433155 -0,19774
27-feb-09 3,46070 0,8435734562 3,99 3,990 3,36586 4,4812858 4,4813 3,780293723 -0,41444
27-feb-10 3,69775 0,8042367136 3,99 3,990 3,20890 4,8911896 4,8912 3,933674259 -0,72477
27-feb-11 3,89479 0,7653208548 3,99 3,990 3,05363 5,0849077 5,0849 3,891585873 -0,83796
27-feb-12 4,08531 0,7259130864 3,99 3,990 2,89639 5,4287172 5,4287 3,940776845 -1,04438
27,409
27,409
6,869
Spread di equilibrio
0,00000
A) PV Fixed Leg
B) PV Forward Curve
C) Somma Fattori Sconto
-1,50
-1,00
-0,50
0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2005 2006 2007 2008 2009 20102011
2012
Differenza
3,00
3,50
4,00
4,50
5,00
5,50
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Tasso Forward
Tasso Zero Coupon
Fixed Rate
Tasso fisso dell'interest rate swap
Flussi a tasso fisso dell'interest rate swap moltiplicati per la convenzione temporale
Flussi di interessi valorizzati a tasso fisso e attualizzati
Tasso variabile dell'interest rate swap rappresentato dai tassi forward
Flussi a tasso variabile dell'interest rate swap moltiplicati per la convenzione temporale
Flussi di interessi valorizzati a tasso variabile e attualizzati
Differenza tra i flussi di interessi a tasso fisso e quelli a tasso variabile
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 111
111
Delta Swap
Data Tasso Zero Coupon Fattore di sconto Fixed Rate Fixed Leg PV Flusso Fisso Tasso Forward Floating Leg PV Floating Leg Differenza
27-feb-04
27-feb-05 2,18000 0,9786651008 3,990 3,990 3,90487 2,1800000 2,1800 2,13348992 1,77138
27-feb-06 2,50401 0,9517398756 3,990 3,990 3,79744 2,8290530 2,8291 2,692522521 1,10492
27-feb-07 2,87354 0,9185207249 3,990 3,990 3,66490 3,6165924 3,6166 3,321915065 0,34298
27-feb-08 3,20712 0,8813763934 3,990 3,990 3,51669 4,2143552 4,2144 3,714433155 -0,19774
27-feb-09 3,46070 0,8435734562 3,990 3,990 3,36586 4,4812858 4,4813 3,780293723 -0,41444
27-feb-10 3,69775 0,8042367136 3,990 3,990 3,20890 4,8911896 4,8912 3,933674259 -0,72477
27-feb-11 3,89479 0,7653208548 3,990 3,990 3,05363 5,0849077 5,0849 3,891585873 -0,83796
27-feb-12 4,08531 0,7259130864 3,990 3,990 2,89639 5,4287172 5,4287 3,940776845 -1,04438
Shift Curva Tassi Delta Swap
0,0000000
-0,10% 0,689823118
-0,09% 0,620580098
-0,08% 0,551395161
-0,07% 0,482268251
-0,06% 0,413199312
-0,05% 0,344188289
-0,04% 0,275235129
-0,03% 0,206339774
-0,02% 0,137502171
-0,01% 0,068722265
0,00% -2,66454E-15
0,01% -0,068664678
0,02% -0,137271823
0,03% -0,205821491
0,04% -0,274313736
0,05% -0,342748612
0,06% -0,411126175
0,07% -0,479446478
0,08% -0,547709576
0,09% -0,615915523
0,00%
Delta Cash
0,00000
Nominale €
1.000.000
Valore Spread Equilibrio di partenza
0,000000
Delta Swap
0,0000000
Shift Curva Tassi Swap
-0,8
-0,6
-0,4
-0,2
0
0,2
0,4
0,6
0,8
-0,15% -0,10% -0,05% 0,00% 0,05% 0,10%
Delta Sw ap
Delta Swap
Simulando un'eventuale variazione della curva dei tassi (shift parallelo da inserire nel foglio excel denominato "delta swap" nella cella A23 si modifica la curva dei tassi zero coupon e conseguentemente si modifica:
- il valore attuale della somma dei flussi di cassa valorizzati a tasso fisso (perchè cambiano i fattori di attualizzazione);
- il valore attuale della somma dei flussi di cassa valorizzati a tasso variabile (perchè cambiano sia i tassi forward che i fattori di attualizzazione).
Peratnto il valore dell'IRS subirà una variazione (quantificabile nella cella delta swap).
112
112
Delta Swap
Data Anni Tasso Zero Coupon Fattore di sconto Fixed Rate PV Flusso Fisso Addendi Duration
27-feb-04 -100
27-feb-05 1 2,18000 0,9786651008 3,990 3,90487 3,90487
27-feb-06 2 2,50401 0,9517398756 3,990 3,79744 7,59488
27-feb-07 3 2,87354 0,9185207249 3,990 3,66490 10,99469
27-feb-08 4 3,20712 0,8813763934 3,990 3,51669 14,06677
27-feb-09 5 3,46070 0,8435734562 3,990 3,36586 16,82929
27-feb-10 6 3,69775 0,8042367136 3,990 3,20890 19,25343
27-feb-11 7 3,89479 0,7653208548 3,990 3,05363 21,37541
27-feb-12 8 4,08531 0,7259130864 103,990 75,48770 603,90161
Floating Leg
Duration (anni)
1
Tir
2,1800%
Modified Duration
0,978665101
5,73
Modified Duration
6,71
Fixed Leg
Duration Swap
Duration (anni)
6,97920962
Tir
4%
La duration modificata di un IRS si può calcolare in questo modo:
- si determina la duration della "gamba fissa";
- si determina la duration della "gamba variabile";
- si calcola il TIR della "gamba fissa";
- si calcola il TIR della "gamba variabile";
- si determina la duration modificata della "gamba fissa";
- si determina la duration modificata della "gamba variabile";
La duration modificata dell'IRS è la differenza della duration
modificata della "gamba fissa" e di quella della "gamba variabile".
Il cennato indicatore può essere utilizzato per confrontare il
risultato di come si modifica il valore di un IRS calcolato per
mezzo della duration modificata e quello calcolato con il metodo
illustrato nel foglio delta swap (che prevede un ricalcolo del valore
attuale dei flussi di interessi)
- Analisi e Gestione dei Rischi degli Intermediari Finanziari 113
113