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Sped. in a. p. - art. 2 comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno LXXXV - N. 8 Agosto/Settembre 2006 Mensile dell’A.N.A. Omaggio agli alpini paracadutisti del glorioso “Monte Cervino”

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    Agosto/Settembre2006

    Mensile dellA.N.A.

    Omaggio agli alpini paracadutistidel gloriosoMonte Cervino

  • 28 - 2006

    AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE NUMERO 229

    DIRETTORE RESPONSABILECesare Di Dato

    DIREZIONE E REDAZIONEvia Marsala, 9 - 20121 Milanotel. 02.29013181 - fax 02.29003611

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    COMITATO DI DIREZIONEAdriano Rocci (presidente), Antonio Arnoldi,Alcide Bertarini, Luigi Bertino, Cesare Di Dato,Vito Peragine, Marco Valditara.

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    ISCRITTI ALLANAGli iscritti allANA, per il cambiamento diindirizzo, devono rivolgersi esclusivamenteal gruppo o alla sezione di appartenenza.

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    Fotolito e stampa: Amilcare Pizzi s.p.a.Via Amilcare Pizzi, 1420092 Cinisello Balsamo (MI)

    Progetto grafico e impaginazione: Camillo Sassi

    Chiuso in tipografia il 2 agosto 2006Di questo numero sono state tirate 399.436 copie

    Editoriale

    Lettere al Direttore

    C.D.N. del 10 giugno 2006

    Calendario manifestazioni

    A Sezione ANA di Firenzela Medaglia dOro del Consiglio Regionale

    Il raduno dei veci del glorioso btg. Monte Cervino

    Ancora sullOrtigara, in pellegrinaggio

    Al Colle di Nava, nel ricordodelleroica Cuneense

    Alpini in armi

    Sport

    ECHI DELLADUNATA22-24

    20

    18-19

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    12-14

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    agosto/settembre 2006Sommario

    IN COPERTINA

    La bella foto di copertina (lautore Roberto Bergomi) vuole essere unomaggio al 4 reggimento alpini para-cadutisti, cui stato confermata lam-bita qualifica di Ranger. Nucleo cen-trale del reggimento il battaglioneMonte Cervino, un nome entrato nellaleggenda storica. I rangers del Cervi-no sono attualmente impiegati in Af-ghanistan e in Iraq. In Afghanistan, conla forza multinazionale, concorronoalla sicurezza di Kabul e delle zone li-mitrofe ed hanno un presidio a Herat,un territorio particolarmente delicato.In Iraq contribuiscono al controllo delterritorio e alle operazioni di aiutoumanitario nella zona di Nassiriya.(La foto accanto del maresciallo ca-po Emilio Corrado, dellUfficio P.I. delC.do Truppe alpine).

    A i berretti con visiera e lo stemma dellANAsono state aggiunte le cravatte: una verde,una rossa e una blu, disseminate di penne, co-me si vede nella fotografia. Sono di seta, moltoresistenti. Cappelli (ce n uno in tela ed uno inpile) e cravatte possono essere richiesti diret-tamente alla sezionedi appartenenza, cheprovveder a smistarelordine ai competen-ti uffici della Sedenazionale. Berrettie cravatte possonoessere richiesti dachiunque sia socio ANA.

    Cravatte e berretti ANA

    Grandi emergenze: allospedale da campo verticedella Sanit Militare e Civile

    Protezione Civile

    Zona franca

    Rubriche33-47

    30

    28-29

    26-27

    Invio de LAlpino ai sociSi ricorda che lart. 31 del regolamento nazionale prevede che linvio della rivista nazio-nale in abbonamento agli associati sia continuato per tutto il primo trimestre dellannoin corso. Si invitano perci tutti i soci che non avessero ancora provveduto a rinnovareliscrizione allANA, a provvedervi al pi presto garantendosi in tal modo lininterrottaspedizione de LAlpino.

    Inviare a LAlpinouna copia dei giornali di sezione e gruppo

    Rinnoviamo linvito ai presidenti di sezionee ai capi gruppo ad inviare alla redazionede LAlpino una copia del loro giornale.Servir non soltanto per la nostra raccoltama anche per avere la possibilit di pubbli-care qualche articolo di particolare inte-resse, meritevole di essere riportato allat-tenzione di tutti attraverso le pagine delmensile nazionale.Quindi inviate i vostri periodici alpini!

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    stato un piacere...P otrei cominciare cos questomio commiato, gentili letto-ri, un modo estemporaneoper uscire di scena dopo undicianni di direzione de LAlpino.Ma anche un modo per ma-scherare rincrescimento e nostal-gia: ho trascorso in mezzo a voiinteressanti momenti avendo alfianco cinque collaboratori chemi hanno aiutato senza riservenellinteresse della rivista, e per-ci dellANA di cui LAlpino lavoce. Sono loro grato per la lealtche mi hanno dimostrato e cheva oltre il semplice rapporto di la-voro: conserver per le signoreGiuliana Marra e Valeria Mar-chetti, segretarie di redazione,per Giangaspare Basile, capore-dattore, per Franco Mazzucchi,ingegnere archivista e per MatteoMartin, addetto allinformatica,una profonda gratitudine. Senzadimenticare Franco Fucci, il ca-poredattore che mi accolse nel1995 quando, digiuno del tutto digiornalismo, mi insegn i primirudimenti di questarte.Un pensiero a Vitaliano Peduzzi,non pi fra noi, che mi pass il te-stimone: gli debbo non poco infatto di signorilit e di cultura. Nposso dimenticare la collabora-zione concessami da tutti gli oc-cupanti dei due piani alti dellaSede, cui ho chiesto spesse voltelumi per migliorare il mio rendi-mento. Un grazie anche ai lettori: ho in-tessuto con voi un dialogo lungo121 numeri sia rispondendo a tut-te le vostre lettere e a tutti i vostrimessaggi, sia curando le rubriche

    rivolsi un pensiero alle Bandieredei reggimenti dellallora 4 CAA:lo rinnovo oggi anche se moltenon garriscono pi alla testa direparti non pi in vita: per le su-perstiti si sono caricate di nuovagloria nelle missioni allesteroove gli alpini hanno dimostrato,una volta ancora, cosa essi val-gano. A tutti i Comandanti, a co-minciare dal generale Ivan Re-sce, il mio saluto, mano alla tesadel cappello. Con quelle Bandie-re saluto il Labaro, i Vessilli, i Ga-gliardetti, depositari anchessidelle glorie di 134 anni di alpinitnata, vissuta, esaltata da cinquegenerazioni di soldati con la pen-na. Lascio la conduzione della rivistaa Vittorio Brunello, amico di vec-chia data: la sua cultura, la sua si-gnorilit, la sua dedizione mi fan-no certo che LAlpino affidato aottime mani. Auguri, dunque, al ventesimo di-rettore. Cesare Di Dato

    Lettere al direttore e ZonaFranca. stata questa la partepi appagante; considero infatti ilcolloquio con il lettore, spessogiudice severo, lessenza del miolavoro di direttore. Una stretta di mano ai presidentidi sezione, sia quelli in carica siai loro predecessori e ai capigrup-po, colonne portanti dellANA:nessun generale potrebbe coglie-re successi se non disponesse diefficaci comandanti di plotone.Un ringraziamento a Nardo Ca-prioli che ebbe fiducia in me affi-dandomi questo incarico, a Giu-seppe Parazzini che quella fidu-cia conferm e a Corrado Peronaper avermi assegnato per altridue anni il mandato. A loro uni-sco i consiglieri nazionali e tutticoloro che con me parteciparonoai Consigli direttivi, mese dopomese, nel Sancta sanctorum del-lANA ove si forgiano i destini del-lAssociazione.Nel 1995, assumendo lincarico,

  • lettere al direttore

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    TESTIMONIANZA

    Quel poster con il Labaro

    Guardiamo avanti

    Dopo la sospensione della leva controproducente tenere un at-teggiamento nostalgico verso i beitempi andati. Per fortuna, in moltieditoriali, ho colto la voglia di anda-re avanti e di accettare le sfide delfuturo.

    Mauro Micheluzzi

    Daccordo con te: la leva morta manoi dobbiamo guardare avanti e ade-guare il nostro passo, sempre lento emeditato, allevolversi dei tempi. Incaso diverso saremmo davvero desti-nati alla scomparsa dal palcoscenicodella vita.

    Politici e cappelli

    consuetudine vedere sui gior-nali personalit politiche cheportano impropriamente il cappel-lo alpino. Il cappello cosa perso-nale e mi domando come un politi-co se ne appropri e come un uffi-ciale si permetta di prestarglielo.

    Lettera firmata

    Spesso capita che politici, senza di-stinzione di partito, si pavonegginocon il nostro cappello in testa: sannoche un ottimo veicolo propagandi-stico. Ma proprio per questo i legitti-

    mi proprietari dovrebbero astenersidal prestarglielo. Nota a parte: ha fatto eccezione Gio-vanni Paolo II che, mettendo il cap-pello alpino durante unudienza ge-nerale, ha reso ancor pi sacro il no-stro copricapo.

    Alpinit

    Sono un artigliere di campagnama desidero rendere noto cheho ben radicata lalpinit. Appar-tengo a gente che rabbrividiscequando sente lInno dItalia e il Si-lenzio, che cerca di trasmettere aifigli i valori del 4 Novembre e del25 Aprile, che insegna il rispettoper i Caduti. Io credo che fin tanto che qualcunosi comporter cos, alpino o no, for-se si potr evitare che qualcun altrosputi ancora sul Tricolore.

    Adolfo Mottinelli

    Ho sempre detto che lalpinit pualbergare nella mente dei nostriamici anche se hanno portato altrocopricapo e altre mostrine. La suaattestazione la pone sul piano deiveri italiani: continui nella sua ope-ra verso i giovanissimi; persone co-me lei riescono a colmare il vuotoche la scuola, purtroppo, ha creato.

    Sicurezza sulla strada

    Asuo tempo inviai una lettera incui chiedevo cosa facesse lE-sercito per la sicurezza dei soldati,visti i frequenti incidenti in cui in-corrono durante il trasporto (suveicoli militari, n.d.r.). Lei mi riman-dava al Comando Truppe alpine oallo Stato Maggiore. Il mio, per,era solo un appello affinch i re-sponsabili prendessero le necessa-rie misure perch i militari viag-giassero in sicurezza. Tale conside-razione mi tornata in mente unpaio di mesi fa quando sullauto-strada Venezia-Milano, allaltezzadi Merano, ho visto un incidentedove sono morti tre militari. Mi do-mando se non sia venuto il momen-to per riavviare il discorso.

    Giambattista GherardiOsio Sotto (BG)

    Mi spiace, ma non posso che ribadi-re la mia risposta di allora; aggiungoche, secondo me, questione di per-tinenza del COCER, ovviamente in-teressato da chi di dovere. Non certoda LAlpino che, in quanto rivista diunAssociazione dArma, non pu enon deve entrare negli affari internidelle Forze Armate.

    Meno cerimonie, pi CISA

    Nelle ultime edizioni del Conve-gno della stampa alpina statoun crescendo di livelli di comfort,cene, alberghi e, per contro, di pro-grammi sensibilmente compressiper contenere momenti celebrativi,visite, gal. Personalmente perce-pisco tutto ci come uno sfarzoche mal si concilia con lessenzia-lit tipica degli alpini. Ritengo mol-to positivo incontraci tra penneper ascoltare, imparare, confron-tarci e perci gradirei che fosseroprivilegiati i lavori a scapito dellacerimonialit.

    Marino Amonini - Sondrio

    La sindrome da gigantismo pro-pria di tutte le organizzazioni uma-ne a cominciare dalle Olimpiadi nel-le quali fa premio pi la spettacola-rit che la parte sportiva. Il CISA nonsi sottrae a questo fenomeno, ma mi

    Non puoi immaginare la grande emozione con cui ho ricevuto il Ba-radell, rivista della nostra sezione di Como con il poster del La-baro scortato dal presidente Perona. Quelle medaglie sono il frutto deisacrifici di tanti alpini fino al punto di donare la vita, fedeli al giura-mento alla Patria. Un ideale che unisce gli alpini di ieri a quelli di oggi eche unir gli alpini di domani.Ho fatto confezionare un quadro con quel poster, che collocher nelmio ufficio tra la Preghiera dellalpino e i gagliardetti che mi hai regala-to quando visitai la Sede di Milano.

    Don Giuseppe Roda Capito Poo (Brasile)

    Preciso, per i lettori, che don Giuseppe, alpino comasco, missionario daanni in Sud America; attualmente in Brasile e possiede uninvidiabilecarica di alpinit. Il poster cui si riferisce una splendida foto inserita nelperiodico della sezione di Como, scattata nel giugno del 2005 in occasio-ne dell85 della sezione. Continua cos, caro don alpino e tieni alto ilsacro nome dellItalia.

  • lett

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    trovi dalla tua parte. Per lundicesima edizione ho prega-to il presidente di Pisa-Lucca-Livor-no di tornare alle sobrie origini deiprimi convegni.

    Giovani

    Ho notato con piacere che moltigiovani stanno entrando a farparte attiva della nostra famiglia equesto non pu che essere positi-vo. La nostra Associazione benlungi dallabbassar le persiane equesto va a merito di chi gestiscela cosa in modo oculato.

    Enzo Dal Sie - Treviso

    Parole che sottopongo allattenzionedel presidente Perona, cui va il meri-to di aver lanciato la campagna ProJuventute (parafrasando quella chegli svizzeri conducono in campo edu-cativo) nel marzo del 2005 con esitopositivo. Aggiungo che quello che fapiacere constatare come anche igiovani del Centro Sud rispondono alrichiamo della foresta.

    Valori e crisi morale

    Si dice che tra i motivi della crisimorale contemporanea da col-locare la contestazione dei valori diPatria, famiglia e comunit, nonchle degenerazioni individualiste econsumistiche. Si tratta di una dia-gnosi semplice ma oggettiva: perad Asiago ho avuto la sensazioneche se tutti si comportassero comegli alpini e seguissero il loro esem-pio molto potrebbe migliorare nel-la vita associativa come in quellapersonale. Carlo Montani

    Fa piacere leggere parole come letue: gli alpini forniscono esempi didedizione al prossimo e di difesadei sacri valori del vivere civile de-gni del Vangelo.C il rovescio della medaglia, ap-parso evidente ad Asiago: esisteuna minoranza infima di scapestra-ti che con il loro comportamentosminuisce il ben fare della maggio-ranza: isolarli e neutralizzarli ilproposito che informa i programmifuturi del presidente Perona.

    La Preghiera del muloLa recensione del libretto La preghiera del mulo..., apparsa in feb-braio, ha avuto successo. Sembra impossibile che vi siano tanti al-pini con un ricordo cos radicato di questi animali umili e bravi. Nonsolo alpini, ma anche donne, per ricordare padri e nonni andati avan-ti. Fino a oggi ne abbiamo spedite ottocento copie a titolo gratuito; sia-mo grati a quelle persone che hanno voluto contribuire in varie formeal rimborso spese. Le somme saranno devolute in opere di solidariet,come dettato dallo spirito alpino.Per quello che pi ci ha impressionato sono le lettere pervenute: ri-cordi di naja, dichiarazioni damore verso i muli, foto dei tempi passa-ti, ricordi di racconti ascoltati da figli e nipoti. Una cosa commovente.

    Enzo Burbera - San Daniele del Friuli (UD)

    Non so cosa aggiungere al tuo entusiasmo di capogruppo che ha avuto labrillante idea di ripristinare un libretto di norme per i conducenti edito dal-la defunta Brigata Orobica e destinato alloblio. Per parte mia lho conse-gnato al Centro Studi come cimelio da conservare a futura memoria.

    TESTIMONIANZA

    In prigionia a Tambov

    Nel numero di marzo ho letto diun reduce del 3 artiglieria damontagna che chiedeva notizie disuoi commilitoni. Il fratello di mianonna di Zugliano (Vicenza) eradella 18 btr. del gruppo indicatonella nota e fu dato per disperso.Ho telefonato al signor ManuelGrotto, che qui ringrazio, al nume-ro riportato dal vostro mensile;egli, dopo ricerche, mi ha fatto sa-pere che il mio prozio mor in uncampo di prigionia presso Tam-bov. La vostra redazione ha fattomolto di pi del Governo che, nel91, entr in possesso della lista

    dei morti in prigionia.Denis Dalla Riva - Schio (VI)

    Quando apprendo che le richiestelanciate attraverso le nostre rubri-che danno risultati positivi ne sonofelice. Bravo, dunque, al signor (al-pino?) Manuel Grotto. Per la mancata segnalazione delGoverno, preciso che gli elenchi ri-cuperati negli archivi sovietici risul-tarono con nomi incompleti, malscritti e peggio tradotti in cirillico:dunque nessuna accusa a Onorca-duti che ha sempre svolto una meri-toria e apprezzata opera di ricupe-ro della memoria dei Caduti su tuttii fronti.

  • Consiglio Direttivo Straordinariodel 15 luglio 2006

    La riunione si svolta presso la sede della sezioneANA di Brescia-Mompiano in via Nikolajewka 15.1. - INTERVENTI DEL PRESIDENTE... Maggio: 10, Erba(Como), 11, San Marzano Oliveto (AT), 17/18, Pavullo(Modena): adunate sezionali 16, Padova: ricevimen-to presso Lions Club 24/25, pellegrinaggio al RifugioContrin luglio: 1/2, cerimonia al Col di Nava 3, Fi-renze: medaglia doro alla sezione ANA da parte dellaRegione Toscana 8, Orio al Serio: tavola rotonda sul-le grandi emergenze sanitarie 9, Matera: inaugurazio-ne del nuovo gruppo 12, Milano: incontro con il col.(riserva) Campana di Aosta.2. - ... E DEI VICE PRESIDENTI. Gentili; giugno: 11, Vit-torio Veneto: adunata sezionale 17, Passo Buole(Trento): commemorazione della battaglia 18, Costa-lovara: incontro con i giovani alpini 25, Cima Vallona:39 dellattentato luglio: 1/8, Mozambico: per coordi-namento stato avanzamento lavori Rossi; luglio: 1,Sarezzo (Brescia): quadrangolare di calcio tra rgptANA 8, Ortigara: commemorazione della battaglia Martini: luglio: 6/7: Falzarego: esercitazione in altamontagna delle Truppe alpine alla presenza del mini-stro Parisi.2. - CORRISPONDENZA. Inviate lettere al generaleGianfrancesco Siazzu, nuovo comandante dei Carabi-nieri e al generale Luciano Gottardo, cedente, per lasensibilit mostrata verso gli alpini durante il suomandato Ricevute lettere di ringraziamento dal pre-sidente della Repubblica, dal presidente del Senato edal ministro della Difesa per gli auguri dellANA allat-to dellinsediamento.4. - ADUNATA DI CUNEO. largomento per il quale stato indetto questo CDN

    straordinario. Perona afferma che le esperienze dellepassate adunate ci inducono ad affrontare fin dora ilproblema degli eccessi verificatisi anche ad Asiago.Due i problemi: gli episodi di maleducazione che di-sturbano ladunata e la teppaglia che si infiltra tra glialpini. Occorre affrontare da subito il fenomeno; or-mai gli atteggiamenti dei trabiccolari, degli ubriachi e

    dei violenti stanno intaccando il buon nome dellA-NA: il 19 luglio egli si recher dal prefetto di Cuneoper chiedere che i trasgressori siano puniti a normadi legge. Da gennaio ad aprile 2007 sar stampato suLALPINO un comunicato che metter in guardia i po-tenziali trasgressori sui pericoli anche giudiziari cuiandranno incontro. Al termine il presidente legge unabozza di o.d.g. per il suddetto incontro.

    Si apre il dibattito; in sintesi: Lavizzari LAdunatanon una gita; Ercole C gente che si infiltra soloper fare caos; Munarini Per agevolare il ServiziodOrdine (SON) distribuire un distintivo ai sociANA; Nebiolo Meno licenze agli ambulanti; RocciAttribuire ai capisquadra SON la qualifica di Guar-dia particolare giurata; Chiofalo Sensibilizzare labase fin dalle riunioni di gruppo; Valditara Verifica-re se le Forze dellOrdine gradiscono pattuglie mistecon i nostri del SON; Gazzola I Vigili urbani di Cu-neo elaboreranno un elenco delle sanzioni da appli-care contro i facinorosi; Casini Rinforzare i SONcon personale e mezzi della nostra P.C.; Formaggio-ni Assegnare ai soci un documento identificativo;Bertino Monitorare le persone; Spiller Laspettoeconomico sta facendo premio sul valore delle adu-nate; Bionaz Non autorizzare il logo sezionale perevitare maneggi da parte di persone a noi estranee.Contrastare le agenzie che bloccano da subito gli al-berghi della citt prescelta; Cadore LANA-servizigestisca gli sponsor direttamente per evitare opera-zioni economiche alle nostre spalle.

    Dopo questa discussione durante la quale sono statiaffrontati altri problemi inerenti il ripristino dellor-dine pubblico nelle adunate del futuro, una commis-sione nominata sul momento ha apportato qualchecorrezione allo.d.g. in trattazione. Il CDN lo approvaallunanimit.

    Il documento sar portato allattenzione del prefettodi Cuneo mercoled 19 luglio dal presidente Peronaaccompagnato dal vice-presidente Rossi e dal segre-tario Vecchio.

    consiglio direttivo nazionale

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    Adunata di Cuneo: prenotazioni alberghiereQuanti volessero partecipare alladunata naziona-le di Cuneo i prossimi 12 e 13 maggio 2007 e nonavessero ancora trovato una sistemazione posso-no contattare il Consorzio Operatori Turistici del-la provincia di Cuneo (Cnitours), incaricato perle prenotazioni negli alberghi nella provincia. Cnitours, via Avogadro 32, 12100 Cuneo - tel.0171/696206 - 0171/698749 - fax 0171/435728;[email protected]; www.cuneohotel.it www.cuneobikehotels.it

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    CALENDARIO MANIFESTAZIONI23/24 settembrePARMA Raduno sezionale aTrecasali.

    1 ottobre 34 CAMPIONATO DI MAR-CIA DI REGOLARIT IN MON-TAGNA A TERAMO (sezioneAbruzzi). PELLEGRINAGGIO AL SA-CRARIO MILITARE DEI CADU-TI DOLTREMARE A BARI. PADOVA Raduno sezionale aMonte Madonna di Teolo.REGGIO EMILIA A Beleo inau-gurazione delloratorio romani-co dedicato agli alpini che nonsono tornati.

    7 ottobreBOLOGNESE/ROMAGNOLA Congresso sezionale dei capi-gruppo a Ozzano Emilia.DOMODOSSOLA 134 anniver-sario di costituzione delle Trup-pe alpine.PINEROLO Concerto di cori al-pini e Santa Messa a San Mauri-zio.

    8 ottobre FESTA SOLENNE DELLAMADONNA DEL DON A ME-STRE (sezione di Venezia).SARDEGNA 4 marcia alpinadella solidariet.OMEGNA 134 anniversariodelle Truppe alpine.ROMA Manifestazione al monu-mento allalpino a Villa Borghe-se.ASTI Processione alla cappelladella misericordia a Bruno dA-sti.LUINO Marcia Dal Lago allamontagna per il 5 raduno diMonte.DOMODOSSOLA - 34 marciadegli scarponcini.INTRA Raduno reduci btg. Intraa Verbania.

    9 ottobreSALUZZO 12 raduno artiglierialpini del gruppo Aosta a Saluz-zo.

    10 ottobreTRIESTE 134 anniversario del-le Truppe alpine e Santa Messaper i Caduti alpini a Trieste.

    13 ottobreSAL 134 anniversario delleTruppe alpine e Messa in Duomo.

    14 ottobre PALMANOVA 3 raduno sezio-nale e anniversario Truppe alpi-ne.

    CARNICA - 9 edizione trofeoBellina, gara di tiro con fucili Ga-rand.GENOVA 134 anniversarioTruppe alpine e festa Madonnadel Don a Sampierdarena.TORINO 134 anniversarioTruppe alpine al Teatro Carigna-no.UDINE 134 anniversario Trup-pe alpine.VALSESIANA Premio sezionaledi Fedelt alla Montagna.

    14/15 ottobre CASTEGGIO: (sezione di Pa-via) RADUNO 2 RAGGRUP-PAMENTO. TRIESTE: RADUNO 3 RAG-GRUPPAMENTO.

    15 ottobreVERONA 134 anniversarioTruppe alpine a San Giovanni Lu-patoto.SARDEGNA Cerimonie per il134 anniversario Truppe alpine.MILANO 134 anniversario del-le Truppe alpine.PORDENONE Al Santuario del-la Beata Vergine delle Grazie ce-rimonie per il 134 anniversariodelle Truppe alpine.VERCELLI 134 anniversarioTruppe alpine e Santa Messa.

    22 ottobre A MILANO RIUNIONE DEIPRESIDENTI DELLE SEZIONIITALIANE. IVREA 54 convegno della fra-ternit alpina.ASTI 134 anniversario truppealpine e Messa per i Caduti.ALESSANDRIA A Tortona 134anniversario Truppe alpine.

    28 ottobrePINEROLO Congresso dei capi-gruppo.

    28/29 ottobre BIELLA: RIUNIONE DEI PRE-SIDENTI DELLE SEZIONI EU-ROPEE. A GARDONE VAL TROMPIACAMPIONATO DI TIRO A SE-GNO DI CARABINA E PISTOLA(SEZIONE DI BRESCIA).CASALE MONFERRATO Gior-nata delle Penne Mozze.VICENZA Raduno reduci delbtg. Vicenza a Montecchio Mag-giore.COMO Messa sezionale nelduomo di Como.

    Studentia lezione di pace

    dagli alpini

    Ledizione 2005-2006 del Masterin Peacekeeping Ma-nagement dellUni-versit di Torino si conclusa come di con-sueto con una setti-mana di stage sulcampo, con gli alpinidella brigata Taurinense che dal 17 al 24 giugno hanno adde-strato gli studenti del corso a muoversi nello scenario ope-rativo tipico di una operazione di mantenimento della pace,fedelmente riprodotto nel comprensorio militare di Baude-nasca, non lontano da Torino. Alla teoria della gestione dellecrisi studiata in aula nelle settimane precedenti si somma-ta limmersione pratica nello scenario di un paese appenauscito da un conflitto, scenario realizzato dai veterani dellaTaurinense, che ha visto i frequentatori del master nellevesti di osservatori elettorali scortati e protetti da un con-tingente militare, per poi essere schierati presso un posto divotazione ed infine chiamati a negoziare una complessatrattativa che coinvolge miliziani di diverse fazioni ed orga-nizzazioni internazionali come ONU, OSCE, Croce Rossa.Ai partecipanti sono stati forniti gli strumenti pratici perpotersi muovere in un contesto ad elevato rischio, dalle no-zioni di topografia necessarie ad orientarsi, alluso di appa-rati di radio e GPS, senza trascurare le misure di sicurezzae lequipaggiamento da utilizzare sul campo.La collaborazione tra lUniversit di Torino e gli alpini dellaTaurinense risale al 2002, quando si tenne la prima edizio-ne del master che ha gi diplomato un centinaio di giovanioggi sparsi per il mondo ed impegnati nei delicati processidi ricostruzione post-conflitto in corso nelle zone critichedel pianeta.Nelle foto: alcune fasi delle lezioni teoriche e pratiche su un percorso di guerra.

  • comm

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    88 - 2006

    Riportiamo i responsabili delle commissioni decise dal CDN, le com-petenze e i nominativi dei consiglieri nazionali e dei collaboratoriesterni che le compongono.

    RESPONSABILI COMMISSIONI:Ivano Gentili: vice presidente nazionale vicario: Protezione Civile, Co-stalovara, Contrin, Grandi Opere.Sandro Rossi: vice presidente nazionale: Fiscale amministrativa, Legale,Premio Giornalistico, Centro Studi, Informatica, Coordinamento giovani.Attilio Martini: vice presidente nazionale: Manifestazioni nazionali eServizio dOrdine, Premio Fedelt e ritorno alla montagna, IFMS, Sport.

    NOMINEVicepresidente Nazionale Vicario: Ivano Gentili.Vicepresidente Nazionale: Attilio Martini.Vicepresidente Nazionale: Alessandro Rossi.Tesoriere: Michele Casini.Segretario del Consiglio Direttivo Nazionale: Silvio Botter.Comitato di Presidenza: Corrado Perona, Ivano Gentili, Attilio Martini,Alessandro Rossi, Michele Casini, Silvio Botter.Segretario Nazionale: Silverio Vecchio.Direttore de LAlpino: Cesare Di Dato fino al 15/9 e Vittorio Brunellodal 15/9.Comitato di direzione de LAlpino: Adriano Rocci (presidente), Anto-nio Arnoldi, Alcide Bertarini, Luigi Bertino, Marco Valditara, Vito Peragi-ne e il direttore de LAlpino.Delegato ANA in Roma: Federico Di Marzo.Incaricato Sezioni estere: Ornello Capannolo.Responsabile PC: Maurizio Gorza.Responsabile G.I.M.C.: Lucio Pantaleo Losapio.Responsabile del trattamento dati personali: direttore generale.Direttore Generale: Funzioni temporaneamente al tesoriere.Presidente Collegio Revisori: Antonio Lumello.

    COMMISSIONI CONSULTIVEPrimo gruppo: vice presidente di riferimento Alessandro RossiCommissione Fiscale Amministrativa: Presidente: Michele Casini - Col-laboratori: Rodolfo Anghileri, Mauro De Marco, Stefano Gandini, AndreaScalvini, Enrico Tarabini;Commissione Legale, Statuto, Immobili: Presidente: Cesare Lavizzari -Membri: Antonio Lumello, Adriano Rocci;Commissione Premio Giornalistico: Presidente: Adriano Rocci - Mem-bri: Enzo Grosso 1 rgpt., Alessandro Monzani 2 rgpt., Livio Olivotto 3rgpt, Paolo Mastracchio 4 rgpt, Direttore de LAlpino;Commissione Centro Studi: Presidente: Silvio Botter - Membri: CesareLavizzari, Giancarlo Antonelli, Bruno Gazzola, Luigi Bertino - Collabora-tori: Giuseppe Brazzoli, Quintilio Fostini, Giosu Negretti, Gianluca Mar-chesi, Mauro De Petroni, Luca Geronutti, Gian Paolo Nichele;Commissione Informatica Nazionale: Presidente: Cesare Lavizzari - Col-laboratori: Maurizio Girola, Fabrizio Tonna, Michele Tresoldi;Commissione Coordinamento Giovani: Presidente: Cesare Lavizzari -Collaboratori: Marco Gualazzini 1 rgpt, Alberto Giudici 2 rgpt., DavideDe Piante 3 rgpt, Marco Scaperrotta 4 rgpt.

    Secondo Gruppo - Vice Presidente di riferimento: Attilio MartiniCommissione Manifestazioni Nazionali e Servizio dOrdine: Presiden-te : Alfredo Nebiolo -

    Commissioni e CompetenzeQUESTO IL NUOVO ORGANIGRAMMA

    Membri: Giancarlo Antonelli, Roberto Formaggioni, Vito Peragine, Silva-no Spiller; Coordinatore: Silverio Vecchio;Commissione Fedelt e Ritorno alla Montagna: Presidente: Marco Val-ditara - Membri: Arrigo Cadore, Antonio Cason, Bruno Gazzola, AntonioArnoldi;Commissione IFMS: Presidente: Adriano Rocci - Membri: Franco Muna-rini, Giuliano Chiofalo;Commissione Sport: Presidente: Antonio Cason - Membri: Alfredo Ne-biolo, Silvio Botter, Giancarlo Sosello. Coordinatore Nazionale: DanielePeli - Collaboratori tecnici: Mario Benedetti, Valentino Carraro, Gugliel-mo Montorfano, Daniele Perolari, Ezio Rover.

    Terzo Gruppo - Vice Presidente di riferimento: Ivano GentiliCommissione Protezione Civile: Presidente: Alessandro Rossi - Mem-bri: Alcide Bertarini, Roberto Formaggioni, Franco Munarini - Coordina-tore nazionale: Maurizio Gorza; Coordinatori di RGPT: Gianni Ceder-maz, Orazio DInc, Giotto Scaramuzzi, Francesco Beolchini, GianfrancoGiai Arcota; CCIO: Aurelio De Maria; GIMC: Ugolino Ugolini SegretarioNazionale: Giuseppe Bonaldi;Commissione Costalovara: Presidente: Alfonsino Ercole - Membri: LuigiBernardi, Ildo Baiesi, Carlo Bionaz, Silvano Spiller; Collaboratori: Raf-faelli, Ferdinando Scafariello, Ruggero Galler;Commissione Rifugio Contrin: Presidente: Attilio Martini; Membri: Lui-gi Bernardi, Sebastiano Favero, Arrigo Cadore - Collaboratore: FrancoPedron;Commissione Grandi opere: Presidente: Carlo Bionaz; Membri: LuigiBernardi, Arrigo Cadore, Giuliano Chiofalo, Sebastiano Favero, RobertoFormaggioni.

    DETERMINAZIONE DELLE SEZIONI DI COMPETENZA

    ANTONELLI Domodossola, Intra, Novara, OmegnaARNOLDI BergamoBERNARDI Colico, Lecco, Sondrio, TiranoBERTINO Genova, Imperia, La Spezia, SavonaBIONAZ Aosta, Biella, Ivrea, Valsesiana, VercelliBOTTER Luino, VareseCAPANNOLO Abruzzi, Bari, Marche, Molise, Napoli, RomaCASINI MilanoCASON Belluno, Cadore, Feltre, ValdobbiadeneCHIOFALO Carnica, Cividale, Gemona, UdineERCOLE VeronaFAVERO Bassano, Conegliano, Treviso, Vittorio VenetoFORMAGGIONI Bolognese Romagnola, Modena, Parma, Piacen-

    za, Reggio EmiliaGAZZOLA Ceva, Cuneo, Mondov, SaluzzoLAVIZZARI Monza, Como, Cremona, PaviaMARTINI Bolzano, TrentoMUNARINI Padova, Valdagno,VeneziaNEBIOLO Acqui Terme, Alessandria, Asti, Casale Monfer-

    ratoPERAGINE Firenze, Latina, Massa Carrara, Pisa-Lucca-Li-

    vorno, Sardegna, SiciliaROCCI Pinerolo, Susa, TorinoROSSI Brescia, Sal, VallecamonicaSPILLER Asiago, Marostica, VicenzaVALDITARA Gorizia, Palmanova, Pordenone, Trieste

  • 98 - 2006

    Alla Fondazione ANA Onlus possibile destinare

    un ulteriore 5 per mille dellIrpefGrazie a recenti provvedimenti in materia di legisla-zione finanziaria possibile destinare, a titolo ini-ziale e sperimentale, oltre all8 per mille dellIrpef(allo Stato, alla Chiesa cattolica, ecc.) un ulteriore 5per mille dellIrpef a organizzazioni senza fini di lucro. La Fondazione ANA Onlus, rientra tra quante posso-no ricevere questo ulteriore contributo. Si tratta dellaFondazione costituita dallAssociazione Nazionale Al-pini per sostenere iniziative di assistenza e solidariet,sviluppare e promuovere attivit di Protezione civile e

    interventi medico-campali dellospedale da campoANA, progetti per la tutela e la valorizzazione del pa-trimonio naturale, culturale ed umano della montagna.Chiunque, iscritto o anche non iscritto allANA pu in-dicare questo ulteriore contributo nella sua prossimadichiarazione dei redditi, precisando il numero di co-dice fiscale della Fondazione ANA Onlus, che 97329810150.A ulteriore chiarimento si riporta qui di seguito la gra-fica prevista per i modelli dichiarativi.

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    (da fotocopiare, ritagliare e diffondere)

    * Qui apporre la firma del contribuente

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  • 108 - 2006

    Per aver messo in luce le tradizioni delle Truppe alpine di attaccamento alle istituzionied amore per la Nazione

    Conferita alla Sezione ANA di Firenzela Medaglia dOro del Consiglio Regionale

    La Sezione dellAssociazioneNazionale Alpini, in ottanta-cinque anni di attivit, hamesso in luce le tradizioni delle Trup-pe alpine di attaccamento alle istitu-zioni ed amore per la Nazione. I suoisoci, uniti tra loro da fraterna amici-zia maturata nel servizio militaresvolto in montagna, hanno concretiz-zato il motto onorare i morti aiutan-do i vivi impegnandosi costantemen-te in interventi di solidariet verso ilprossimo, riscuotendo ovunque lagratitudine pi ampia della comunittoscana nella quale hanno sede igruppi alpini dipendenti dalla sezio-ne.Questa la motivazione con la qualeil 3 luglio scorso il Consiglio regiona-le della Toscana, nella persona delsuo presidente on. Riccardo Nenciniha conferito la Medaglia dOro allasezione di Firenze dellAssociazioneNazionale Alpini.Loccasione data dall 85 com-pleanno della sezione, costituita il20 luglio 1921; una delle pi anti-che, specialmente se consideriamoche nata al di fuori del contestoclassico del reclutamento alpino.Lauditorium del Consiglio regionale pieno di alpini ed i gagliardetti dei

    gruppi fanno da cornice al vessillodella sezione, al Tricolore ed ai colo-ri bianco-rosso della Toscana. Illu-stri testimoni dellevento sono ilpresidente nazionale Corrado Pero-na, il gen. Poli gi capo di Stato Mag-giore dellEsercito e comandante il4 Corpo dArmata alpino, il coman-dante RFC Toscana gen.b. Giusep-pe Adami, il col.Ruffo in rappresen-tanza del Comandante le Truppe al-pine, il gen. Lafuente, comandantedi Eurofor delle Truppe di Montagnaspagnole, sindaci ed autorit civililocali.Ha preso per primo la parola il con-sigliere regionale Parrini, che haspiegato il motivo della concessionetracciando a grandi linee la storiadella sezione e la partecipazione deisoci ai pi importanti interventi disolidariet nazionali e non e le tantepresenze quotidiane nellaiuto ai bi-sognosi: piccole cifre che messe in-sieme formano un grande totale, ri-ferendosi al Libro Verde della Solida-riet.II presidente del Consiglio regionale,on. Nencini, nel consegnare al presi-dente della sezione la Medaglia dO-ro ha ringraziato gli alpini per quan-to fanno e hanno fatto ed ha invitato

    la sezione a partecipare ufficialmen-te alla festa della Toscana, che haluogo ogni anno il 30 novembre a ri-cordo dellabolizione, nella Toscanagranducale ed in pieno XVIII secolo,primi in Europa, della pena di morte.Il presidente della sezione di Firen-ze, Gian Carlo Romoli, ha ringraziatolon. Nencini ed il Consiglio regiona-le toscano per lonore concesso allasezione proprio nellanno e nel mesein cui festeggia 85 anni di vita ed haricordato che le comunit dove han-no sede i nostri gruppi, grandi citto piccoli paesi, sono testimoni che1esperienza vissuta nel periodo mi-litare si trasformata in un patrimo-nio di nuovi concetti, ben sintetizza-to nel testo della motivazione concui concessa la Medaglia.Ha concluso gli interventi il presi-dente nazionale Corrado Peronache, riferendosi alla sua presenza ilgiorno prima al Colle di Nava per ri-cordare i Caduti della Cuneense, haparlato dellideale filo che nella vitaassociativa dellANA unisce il ricor-do dei Caduti alla presenza dove cebisogno.Il coro della sezione Su Insieme hachiuso, con alcune delle nostre can-te pi note, la significativa serata.

    Nella foto a sinistra: il presidente della Regione Toscana, on. Riccardo Nencini (al centro) e il consigliere regionale Parrini conse-gnano la medaglia dOro al presidente della Sezione ANA di Firenze Gian Carlo Romoli. Nella foto a destra: Uno scorcio della Saladella Regione Toscana. In primo piano, da sinistra, il generale Poli, il generale Lafuente, comandante di Eurofor delle Truppe di Mon-tagna spagnole, il nostro presidente nazionale Perona, il presidente della sezione di Firenze Romoli e il col. Ruffo.

  • 118 - 2006

    I reduci del mitico battaglioneMonte Cervino si sono dati ap-puntamento ancora una volta aCervinia, di fronte alla montagna cheha dato il nome al battaglione. unaschiera sempre meno numerosaquella che si ritrova ogni anno, da 48anni, per ricordare e commemorare itanti che dalla Russia non sono tor-nati. A testimonianza della continuitdei valori degli alpini paracadutisti,gli onori sono stati resi dai Rangers

    del battaglione alpini paracadutistiche fa parte del ricostituito 4 reggi-mento. Fra gli invitati, la signora Imel-da Reginato, vedova della MedagliadOro il generale Enrico Reginato,eroe di Russia. I rangers del batta-glione hanno voluto ricordare, nellacircostanza, il giovane Daniele Sinisi,figlio del capitano della riserva Pao-lo, mancato alla vigilia dessere ar-ruolato nel battaglione. Parimenti,mille miglia lontano, in terra irache-

    Il raduno dei veci del glorioso btg. Monte Cervino

    na, gli alpini par che si trovano an-cora a Nassiriya, hanno deposto uncippo a ricordo della tragica mortedel sergente Davide Casagrande, av-venuta un anno fa mentre era in mis-sione di pace. Nel ricordo, sono vici-ni alla madre del loro commilitonescomparso, Lucia, alla sorella Danie-la e alla fidanzata Lisa.Nelle foto: i reduci del Monte Cervi-no e i rangers paracadutisti del bat-taglione.

  • 128 - 2006

    DI CESARE LAVIZZARI

    Quando, a mio padre che mi chie-deva quale fosse limpegno alpi-no del momento, avevo rispostoche partivo per andare in Ortigara,mi ero sentito rispondere: Ancora?Ma non ci siete appena stati?. Avevaragione. Eravamo saliti alla ColonnaMozza, il pi semplice e al contempoil pi sacro dei monumenti alpini, ilsabato prima della sfilata di Asiagoda nemmeno due mesi. Cera la neve cera un gran silen-zio. Anche oggi, senza neve, c sem-pre lo stesso silenzio, nonostante letante centinaia di alpini che risalgo-no le pendici della montagna sacraagli Alpini e allItalia.Siamo in tanti a salire, ma siamo soli.Soli con la storia di un impegno, diun giuramento sussurrato sui campidi battaglia dalle migliaia di alpinimoribondi e raccolto dai superstiti.Un giuramento che padre Giulio Be-vilacqua, quale superstite dellorren-da battaglia, ha splendidamente sin-

    opportunit: fanno quello che giu-sto. Fanno quello che sentono di do-ver fare. E non si pu obbligarli. O losentono, e allora non riesci a fermar-li, o non lo sentono e allora, come imuli, si impuntano e non li spostinemmeno a cannonate.Ma lOrtigara la fonte dello Spirito

    Ancora sullOrtigara, dove umano e divinosincontrano in un abbraccio di vita

    A poche settimane dallAdunata nazionale gli alpini sono tornati, numerosi,sulla Montagna sacra

    tetizzato in una battuta: Noi mor-morammo: addio; voi: a rivederci!....Senza chiedersi se fosse opportunoo meno salire di nuovo alla ColonnaMozza dopo appena due mesi, unamoltitudine di alpini saliva in silen-zio.Gli alpini non fanno ragionamenti di

    Lo schieramento dei vessilli attorno alla Colonna Mozza.

    Di nuovo sullOrtigara, ancora pi numerosi dei giorni dellAdunata. il momento del-la Consacrazione, con gli alpini sugli attenti e le bandiere, i vessilli e i gagliardetti al-zati. Accanto al Labaro il vice presidente nazionale Alessandro Rossi con il vice presi-dente nazionale Attilio Martini, i consiglieri nazionali Silvio Botter, Arrigo Cadore, Mi-chele Casini, Cesare Lavizzari, Alfredo Nebiolo, Silvano Spiller e Alfonsino Ercole.

  • 138 - 2006

    Alpino e dunque senza chiedersi seera opportuno o logico tornare dopoappena due mesi, gli alpini sono tor-nati al cospetto della Colonna, incompagnia di unemozione che si li-bera solo verso la fine della celebra-zione eucaristica in un canto som-messo e sentito. Signore delle cime,prima, e subito dopo il Ta-pum, sus-surrato come la pi intima delle pre-ghiere, un canto che colpisce lani-mo di tutti.Il Labaro scortato per loccasionedal vice presidente nazionale Ales-sandro Rossi. Non certo nuovo acerimonie del genere: ha sulla spalleunintera vita dedicata agli alpini, maavere in consegna il nostro pi altoSimbolo unemozione forte chenon pu non trasparire.

    (dove si toccano e si confondonolumano e il divino in un abbraccio divita, non di morte) e il suo signifi-cato pi profondo, ricorda il discor-so che padre Bevilacqua fece nel1920, le impressionanti descrizionidi Monelli due protagonisti che han-no disegnato e dipinto il quadro dellatragedia dellOrtigara. Pennellate de-cise, sferzanti, anche poetiche; intrisedi fango, di aria irrespirabile, di gemi-ti sempre nuovi; di reticolati impene-trabili e di Schwarzlose micidiali; dibestemmie, di atroci lamenti, di gio-vani vite travolte e dissolte nel nulla;di sommesse preghiere; di freddo e difame.Gli alpini ascoltano in silenzio. Sonorapiti dalla potenza dellispirazionedi quelluomo con la barba bianca.

    Il tempo volge al brutto quando ci ri-troviamo pi in basso, a Cima Lozze,per la cerimonia ufficiale e il Labarofa il suo ingresso a fianco della chie-setta sotto lo sguardo benevolo dellamadonnina dellOrtigara.Rossi pronuncia lorazione ufficiale.Lemozione gli fa tremare la voce masuperato il primo impatto le parolescorrono lievi e al contempo potenti.Prima del saluto alle autorit rendeomaggio a quanti in questi luoghi -come in altri che hanno segnato lastoria del nostro popolo e della nostraPatria - sono degni di essere inclusiquali autorit eccelse e sublimi: Fanti,Bersaglieri, Artiglieri, Carabinieri,Aviatori, Alpini, Kaiserschtzen,Sturmtruppen, Feldjger. Ricorda il sacrificio dellOrtigara

    La spianata del Lozze con il Sacrario che conserva i resti di tanti Caduti.

    Il cippo eretto sullo spuntone di roccia in memoria dei Caduti austro-ungarici. Que-stanno la cerimonia ha assunto una valenza particolare, a sottolineare che chi per-de la vita combattendo per il proprio Paese uguale allavversario che cade: en-trambi meritano lo stesso rispetto e vengono accomunati, dai vivi, nel comune senti-mento di pace. Nella foto accanto: lonore ai Caduti austro-ungarici.

  • 148 - 2006

    Su questa montagna, autentica cat-tedrale, avete e abbiamo rinnovato ilrito di un pellegrinaggio vero, in cui,come in altri, si esalta il concetto del-lessere alpini e Italiani di razza.Un pellegrinaggio che vorremmo fosseimponente per numero, ma soprattuttoper convinta, intima, spontanea parte-cipazione ad una sacralit umana chediventa, alla fine, divina e che qui,straripa impetuosa da ogni sasso.Se saliamo lass per non dimen-

    ticare incontreremo lo Spirito dei Pa-dri. E a chi verr dopo di noi trasmet-teremo il furore, s il furore di un im-pegno che, 89 anni orsono, i nostriSoldati hanno contratto con lItalia.Da qui dunque la riconoscenza di tuttie, doverosa, anche da parte di coloroche, incredibilmente, si permettonoaffermazioni offensive ed inquinantipi di quanto non facciano le FrecceTricolori, eredi di Francesco Baraccae di 145 velivoli impegnati il 16 giu-

    gno 1917 su questo Fronte.Ma gli alpini non si limitano a ricor-dare. Essi lottano con le unghie e coni denti perch questa memoria ven-ga preservata e il furore di quellim-pegno contratto quasi novantanni fanon si vada affievolendo. E rivolgendosi agli alpini del picchet-to donore del 7 Reggimento schie-rati davanti allossario, accanto aiquali cera il gen. Ivan Felice Resce,comandante delle truppe alpine,Rossi conclude: Giovani, ufficiali,sottufficiali graduati, semplici alpinidi qualunque parte dItalia voi siate: tempo! tempo di vivere con inten-sit, con consapevolezza, questi rarimomenti; non accontentatevi di calca-re un cappello di foggia strana, conuna ancor pi curiosa penna di galli-na o di corvo o daquila.Quel cappello non rappresenta soloun copricapo per una scelta obbligata,dovuta a motivi contingenti o di con-

    venienza. Andate alle radici. E comestudiate il modo di scomporre e ri-comporre la vostra arma individualeper potervi anche difendere meglio altres un vostro preciso dovere mora-le conoscere a fondo lo spirito che haanimato generazioni di Alpini, figlidelle nostre montagne, innamoratidella vita e delle tradizioni della loroGente e delle loro contrade. Per quelloSpirito essi hanno dato ogni loro ave-re: la giovinezza, gli affetti pi sem-plici, pi cari, pi teneri, pi dolci.Ed hanno tracciato la via che a noi dato seguire, senza esitazione.Non dimenticate dunque: i vostri avisono i nostri avi, ma noi dobbiamo es-sere degni di loro. I nostri Padri non sisono risparmiati: sta in noi non delu-derli. In questo modo senza indulgerealla retorica e come ebbe a scriveredon Luigi Sbaragli del Battaglione 7Comuni, essi vivono e vivranno sem-pre sepolti nei nostri cuori.Don Rino Massella, cappellano dellasezione di Verona, celebra la S. Mes-sa. Comincia a piovere, ma gli alpiniattendono la fine della celebrazionee lasciano il sacro suolo dellOrtigarasolo dopo che il Labaro uscito dal-lo schieramento con i dovuti onori.Unultima nota: la Preghiera dellAlpi-no stata letta da un alpino del pic-chetto del 7 reggimento: la sua emo-zione si unita a quella di tutti. Lacerimonia conclusa. Scendo a vallesotto una pioggia a tratti violenta. Ma non mi importa: lacqua evapora.Lo Spirito dellOrtigara no!

    (foto di Mariolina Cattaneo)

    Il Labaro scortato dal vice presidente Rossi e dal gen. Resce con i consiglieri nazio-nali. Accanto a loro la Bandiera dei Kaiserschtzen.

    La corona alla Colonna Mozza viene portata da un alpino incongedo e un alpino in armi, segno della continuit.Nella foto accanto il Labaro al Lozze.

  • 158 - 2006

    D opo quasi due anni di lavoro, inoccasione dellannuale riunio-ne dei referenti del Centro StudiA.N.A., la Commissione, presiedutada Silvio Botter ha presentato i risul-tati dellintensa attivit svolta perportare questa importante risorsaassociativa dallo stato embrionale avera e propria realt operativa.Si dunque potuto presentare il la-voro di catalogazione della pro-priet libraria della Sede nazionale(che consultabile sul portalewww.ana.it), il censimento dei cori edelle fanfare sezionali, gli eventi cul-turali realizzati e i pacchetti a dispo-sizione delle sezioni per la realizza-zione di spettacoli nuovi e partico-larmente intensi, la collaborazionecon importanti istituzioni per lo stu-dio e la realizzazione di progetti am-biziosi anche in campo scientifico,ma sempre con importanti risvoltiassociativi.Si poi potuto impostare il futuro la-voro che prevede anche la mappatu-ra e il riordino dei musei sezionalicon la catalogazione di tutti i reper-ti; lelencazione dei siti della GrandeGuerra recuperati dalle nostre Se-zioni; laggiornamento della storiaassociativa con lobiettivo di pubbli-care il seguito dellopera impostata

    dal compianto Vitaliano Peduzzi, etanti altri progetti dei quali si potrdar conto dalle pagine di questogiornale. stata presentata la nuova strutturadel Centro Studi studiata per rende-re pi organico, efficace e snello il la-voro dei volontari e dei referenti,con la creazione di cinque settori

    La riunione dei referenti del Centro Studi ANAPresentati i risultatidellattivit degli ultimidue anni e la nuovastruttura del Centro

    dotati di compiti e attribuzioni pre-cise: Libri e biblioteca Musei Canto e Musica Storia dellANA Manifestazioni ed eventi.Il Centro Studi, dunque, perseguecon tenacia la strada che ha intra-preso in questi ultimi due anni, stra-da che ha riscontrato un notevolesuccesso evidenziato anche dallapartecipazione di ben 47 sezioni al-lincontro di Milano. Nelle foto: I referenti del Centro Stu-di e il tavolo della presidenza con,da sinistra la segretaria MariolinaCattaneo, il consigliere nazionaleCesare Lavizzari, il presidente dellaCommissione del Centro Studio Sil-vio Botter e Gianluca Marchesi.

  • 168 - 2006

    C on quale immagine si pu co-minciare a scrivere del 57 ra-duno nazionale al Colle di Na-va? Quale rappresenta nel miglioredei modi questo incontro che ognianno fa tornare gli alpini liguri e pie-montesi su questo Colle che dividedue Regioni, ma che, contempora-neamente, le unisce nel ricordo enella celebrazione del sacrificio del-la Divisione Alpina Cuneense interra di Russia?Chi scrive ha ancora negli occhi enel cuore i reduci che del raduno so-no stati i protagonisti: erano accan-to allaltare durante la Messa al cam-po, poi lentamente ma con una fie-rezza che non si perde mai, hanno ri-salito il prato per accostarsi al mo-numento che ricorda i 13.470 Cadutie dispersi (su 16.500 partiti!) dellaloro Cuneense.Idealmente, ognuno di loro ha depo-sto quella corona d'alloro al cippo dipietra sormontato dall'aquila inbronzo. Ognuno di loro, dopo 63 an-ni, porta ancora con s il nitido ri-cordo di quei Fratelli dItalia visticadere e morire nella steppa russa.Questi nostri veci, hanno poi resoomaggio al loro generale Battisti,che ha voluto essere sepolto nella

    Al Colle di Nava, nel ricordo delleroica Cuneense

    chiesetta che ricorda il sacrificio deisuoi Alpini. Sono rimasti muti, congli occhi lucidi, mentre ai lenti rin-tocchi della campana veniva depo-sto un cuscino di fiori alla tomba diquello che stato lultimo coman-dante della gloriosa Divisione. Confierezza hanno ascoltato le note delsilenzio.Quasi duecento tra gagliardetti evessilli avevano sfilato fino al pratocon la fanfara ed il picchetto dellaTaurinense, la fanfara Colle di Na-va, il coro Monte Saccarello, igonfaloni di Provincia e Comuni ecentinaia di alpini che il prato non riuscito a contenere.Il presidente nazionale Corrado Pe-rona ha ricordato la necessit dimantenere viva la memoria, il ricor-do di quelli che non sono tornati da

    Un gruppo di reduci della divisione Cuneense.

    Un momento della sfilata verso ilmonumento dedicato ai Caduti.

    Limponente schieramento.

  • 178 - 2006

    goglio e che i ragazzi della Cuneensehanno onorato con il loro sacrifi-cio. Un reduce del battaglione Pie-ve di Teco ha chiesto con un filo divoce dove fosse sepolto il generaleBattisti. Quando gli stato indicatol'altare ha detto in dialetto, con i luc-ciconi agli occhi : Abbiamo fatto ilsoldato insieme.

    quella tremenda esperienza, e diquelli che sono tornati segnati nel fi-sico e nel morale. Ma sarebbe troppo facile vivere so-lo di ricordi e di memoria, ha dettoPerona. L'A.N.A. l'ha sempre sapu-to, e fin dalla costituzione si man-tenuta Associazione degli alpini nel-la gente, tra la gente: perch noi al-pini siamo da sempre la gente, pre-senti con la solidariet e l'esempio,nelle piccole come nelle grandi co-se. Gli alpini lavorano in silenzio esenza clamori, fedeli a un loro mot-to: Tasi e tira.E devono continuare ad esserci ha concluso Perona con gli alpiniin armi, che pur di provenienze di-verse hanno sempre sulla testa lostesso nostro cappello alpino, lostesso che noi tutti portiamo con or-

    Il presidente della sezione di Imperia dona al presidente Perona la targa ricordo del 57 raduno al Colle di Nava.

    Lonore ai Caduti.

    Un reduce.

    Il picchetto della Taurinense.

    Il monumento ai Caduti della Cuneense.

    Il sindaco con Corrado Perona eGianfranco Marini.

  • 188 - 2006

    Un richiamo dellallora comandante, tenente Bruno Iob, ora generale di C.dA. comandante del COMFOTER

    Chiamata al 28 ottobre a Moggio Udineseper gli alpini della 12 compagnia del Tolmezzo

    I l 28 ottobre prossimoverr ricordato, con unacerimonia ed un incontro,il quarantesimo anniversariodi un evento che, pur non po-tendo essere definito storico, stato rilevante per molti al-pini, per le loro famiglie e peralcune comunit: il trasferi-mento della 12 compagniaalpini del battaglione Tolmezzodalla caserma Talentino di Tarcen-to alla caserma Tinivella di MoggioUdinese. Questa iniziativa, assuntada alcuni veci della terribile, mi hariportato alla memoria un periodoimportante della mia vita e mi offrelo spunto per qualche riflessione.La 12 compagnia alpini stata lamia compagnia per oltre sette anni;ne sono stato infatti il comandantedal gennaio del 1972 al settembre del1979. Una esperienza umana e pro-fessionale indimenticabile, una pale-stra unica per mettere alla prova lemie capacit di giovane comandantealpino: problemi nuovi e di ogni tipoda affrontare spesso in autonomia,decisioni da prendere in poco tem-po, rapporti da tenere con le autoritlocali e con la gente (novit assolutaper me, che provenivo da Venzone,sede del comando di battaglione, do-ve ad altri era devoluta questa in-combenza).Ricordo il peso della responsabilit, idubbi sulle mie capacit di essere al-laltezza del compito e le difficoltper imparare il cosiddetto mestiere,cio la tenuta del giornale di contabi-lit, la gestione dei viveri e dei mate-riali, il minuto mantenimento dellacaserma (una vecchia filanda del 19secolo) e tante altre questioni nonpreviste dai programmi delle scuolemilitari ma essenziali per la vita di unreparto.Ricordo per anche lappagante sen-sazione di sentirmi comandante e,

    cosa ancor pi gratificante, di essereconsiderato il comandante dai mieialpini ed anche dalla gente. Onori edoneri, come si dice. E poi il 6 maggio 1976, il violento ter-remoto che ha devastato il Friuli.Unimmane tragedia con oltre 900morti, paesi distrutti e decine di mi-gliaia di senzatetto. Un disastro chegli alpini della 12 hanno vissuto di-rettamente, nello stesso tempo vitti-me e soccorritori.Unesperienza indelebile, ricca diemozioni, di impegno, di lavoro, vis-suta con i moggesi in un clima distraordinaria sinergia, fianco a fian-co per tutto il periodo dellemergen-za. Ricordo il dolore e lo smarrimen-to della prima ora, ma anche la spe-ranza ed il conforto alla vista deglialpini, la gratitudine, spesso accom-pagnata da un sorriso, per una manotesa, per un gesto di affetto e di soli-dariet. E poi il coraggio, la voglia diricostruire e di ricominciare a vive-re, la fiducia quasi spavalda nelleproprie forze, nella propria capacitdi risollevarsi come dopo Caporet-to, dicevano gli anziani.Purtroppo, solo di una piccola partedelle centinaia di alpini che mi han-no accompagnato in questa espe-rienza ricordo i nomi. Il marescialloUrsella, un galantuomo, un sottuffi-ciale vecchia maniera, signorile neltratto, parco di parole ma generosodi consigli e di collaborazione. Unmaestro, quasi un padre per me. Ilsergente maggiore Perna ed il ser-

    gente maggiore Marin,due giovani sottufficialiche sono cresciuti conme, disponibili, attivi ecapaci. E poi i miei co-mandanti di plotone, tan-ti ufficiali di complemen-to di 1 nomina che si so-no fatti le ossa nella ter-ribile, il s.ten. Lazzarottoed il s.ten. Breusa che poihanno scelto di prosegui-

    re la loro esperienza nellesercito, ils.ten. Micol, il s.ten. Brisighelli, ils.ten. Mazza, il s.ten. Marzona, cheper un paio di mesi mi ha anche so-stituito al comando della compagnia,e tanti altri. Infine gli alpini. Il caporal maggioreZanatta, trevisano, una forza dellanatura, carismatico comandante del-la squadra salmerie; lalpino Bressa-glia, addetto allo spaccio truppa invirt dei suoi precedenti di fornaio,che nonostante la scarsa predisposi-zione per la montagna salito con ilresto della compagnia sulla TerzaGrande; il caporal maggiore Massot-ti, forte e gentile come si convienead un abruzzese, brillante coman-dante della squadra mitraglieri quasia dar ragione allufficiale selettoreche laveva designato per quellinca-rico bench di professione fosse mu-lattiere. E poi Bettio, Quaggiotto, Pe-rissinotto, Zamolo, Pittana, Cester,Pivetta e tanti, tanti altri che non so-no soltanto nomi, sono immagini, so-no episodi, sono una parte della miavita. Sarebbe bello incontrarli tutti il28 di ottobre a Moggio Udinese perringraziarli ancora di quanto hannodato alla 12 compagnia e al loro co-mandante.

    * comandante delle Forze OperativeTerrestri (COMFOTER)

    Per informazioni sullincontro con-tattare il gen. Zaro, tel. 0432.42043,mail: [email protected]

    DI BRUNO IOB*

    ALPINI IN ARMI

  • 198 - 2006

    Celebrato a LAquila lanniversario allinsegna del ricordo dei Caduti

    Gli 85 anni del 9 reggimento Alpini

    I l 9 Alpini de LAquila, della briga-ta Taurinense, ha 85 anni. Lanni-versario stato celebrato con unacerimonia alla quale ha partecipatoil reggimento al completo, ricompat-tato dopo il rientro dallAfghanistandegli ultimi ufficiali, sottufficiali edalpini che hanno preso parte allamissione NATO ISAF (InternationalSecurity Assistance Force). Nel corso della cerimonia statascoperta al monumento che ricordai Caduti del reggimento, una lapidededicata al maresciallo capo LucaPolsinelli, caduto in Afghanistan il 5maggio scorso, in un attentato in cuiha perso la vita anche il capitanoManuel Fiorito, del 2 reggimento Al-pini. Ha fatto gli onori di casa il colonnel-lo Michele Pellegrino, comandantedel reggimento; fra gli intervenuti, ifamiliari del sottufficiale caduto inmissione di pace e gli alpini della Se-zione Abruzzi, con il Vessillo e il pre-sidente Antonio Purificati, gli alpinidei gruppi di Ocre e di Isola del GranSasso con i rispettivi capigruppo Na-zareno Iafrate e Giulio Ciarelli.La cerimonia ha costituito lo spuntoper ricordare gli alpini che in ognitempo hanno servito la Patria, siaentro i confini del territorio naziona-

    le che allestero, svolgendo compitidi soccorso a popolazioni bisognosedi aiuto.

    * * *Il 9 reggimento alpini nasce il 1 lu-glio 1921 con i battaglioni Vicenza,Bassano, Feltre e Cividale, dal1935 inquadrato nella DivisioneJulia ed il 13 aprile dello stesso an-no costituisce nella sede di Gorizia ilbattaglione alpini LAquila. Il suomotto, DAquila Penne, ugne di Leo-nessa, racchiude il nome delle cittabruzzesi bacino di reclutamentodel battaglione ed frutto della fan-tasia poetica di Gabriele DAnnun-zio.Il battaglione LAquila segue le sor-ti del reggimento, con cui partecipaalla campagna di Grecia e a quella di

    Russia, dove si distingue durante iduri combattimenti per sfuggire al-laccerchiamento sovietico. Rientra-to in Italia, viene sciolto nel settem-bre del 1943.Con la ristrutturazione dellEsercito,nel 1975, al battaglione alpini Vi-cenza viene assegnata la bandieradi Guerra e le tradizioni del 9 reggi-mento alpini, che rinasce nellago-sto del 1996 a LAquila, sulla basedel preesistente battaglione alpiniLAquila.Testimone di questa storia la glo-riosa Bandiera di Guerra, decoratadi 2 croci di cavaliere dellOrdine Mi-litare dItalia, 2 Medaglie dOro al Va-lor Militare, 4 medaglie dArgento alValor Militare e 2 medaglie di Bronzoal Valore dellEsercito.

    Il reggimento schierato nel cortile dellacaserma Rossi.

    Il momento dello scoprimento della targadedicata al maresciallo capo Luca Polsi-nelli, caduto in Afghanistan in missionedi pace. Nelle altre foto, momenti del reg-gimento in Afghanistan.

    ALPINI IN ARMI

  • 208 - 2006

    Il torneo disputato a Sarezzo (Brescia) nel 75 di fondazione del Gruppo

    Quadrangolare di calcio: vincono i giovani del 4 Rgpt

    Lincarico affi-datogli nonera sempli-ce: organizzarei festeggiamentiper il 75 di fon-d a z i o n e d e lgruppo e relati-vo contorno (im-bandieramenti,sfilate, mostrecollaterali, sera-te danzanti, mo-

    menti culturali come la presentazio-ne del libro di Roberto Ghidoni cheha attraversato a piedi lAlaska), riu-nione e festa dei giovani alpini (sce-gliere il luogo adatto e gli spazi, con-tattare gli interessati ecc.) ma il ca-pogruppo di Sarezzo, Vincenzo Bel-leri, figlio di quella terra brescianadove se non hai almeno due lavorivieni additato come scansafatiche,con la placida tranquillit di uomoabituato ad agire e a operare dura-mente, attorniato da un gruppo di al-pini per i quali il lavoro una costan-te sfida nel fare sempre meglio, si rimboccato le maniche e si dato dafare. Accanto alle manifestazioni classi-che si trovato a inventarne una tut-ta nuova: il torneo quadrangolare dicalcio. Nessuno aveva esperienza inmateria ma provando e riprovando ilGruppo ha organizzato un torneo as-solutamente impeccabile. Campo re-golamentare, erba perfetta, strutturein ordine, divise di colore diversoper ogni squadra, terna arbitrariaben preparata, spogliatoi ottima-mente attrezzati, bar ben fornito dibevande fresche e la palestra tra-sformata in una confortevole came-rata per gli atleti. Dallideazione allarealizzazione sono occorsi pi di seimesi, ma lentusiasmo era semprequello del primo giorno. Rimaneva lincognita della parteci-pazione. Da poco tempo i giovanidellAssociazione avevano iniziatoad organizzarsi e contarsi. Gli impe-gni, poi, erano tantissimi. Ma Vincen-

    zo Belleri non si scoraggiato e nonsi fatto trovare impreparato. Se erafacile aspettarsi una scarsa parteci-pazione di alpini del quarto Raggrup-pamento-centro sud per ragioni geo-grafiche, non altrettanto era preve-

    dere lassenza di quelli delterzonord est. Poco male: nel primocaso stata formata una squadracon alpini residenti a sud di Sarezzo,e nel secondo con alpini residenti aest, tanto per salvare le zone dap-partenenza.Commentatore deccezione France-sco Brighenti, preso in prestito dallasezione di Bergamo, assistito daAlessandro Branduardi della sezionedi Milano, che non ha mancato disottolineare, con osservazioni ironi-co-irriverenti, le qualit tecniche e digioco degli alpini in campo. Osserva-zioni alle quali ha replicato puntoper punto il vicepresidente naziona-le Alessandro Rossi, improvvisatosicommissario tecnico della squadradi casa. Cerano giocatori deccezio-ne: il coordinatore giovani AlbertoGiudici (bisogna dare il buon esem-pio), e il coordinatore nazionale del-lo sport Daniele Peli. Il presidentedella commissione sportiva Anto-nio Cason, invece, non si buttato,ma ha contagiato tutti tifando conslancio e passione. Piace sottolinea-re che latteggiamento generale eravolto al massimo della correttezza edel fair-play.Il torneo si articolato su due giorni,sabato per le eliminatorie e domeni-ca pomeriggio per le due finali. Nelmezzo si trovato il tempo per unabella sfilata nelle vie del paese aper-ta dalla camionetta dei Reduci, scor-tata dai giovani con la maglia dordi-nanza limpegno continua.Per la cronaca ha vinto il quarto rag-gruppamento, secondo classificato ilprimo, sorretto dal suono marziale einstancabile della tromba valsesia-na. Medaglia di bronzo ai padroni di ca-sa e di legno al terzo raggruppamen-to, giunto quarto.Questo stato il primo esperimentodi quello che, ne siamo certi, diven-ter il principale momento di aggre-gazione dei giovani alpini di tutti inostri raggruppamenti.Abbiamo un intero anno per lavorar-ci. E lo faremo.

    (foto di Mariolina Cattaneo)

    DI LUCA GERONUTTI

    SPORT

    Nellordine: la premiazione della squadradel 4 Raggruppamento, giunta al primoposto, con il trofeo portato dal vice presi-dente nazionale Alessandro Rossi e dalconsigliere nazionale coordinatore dellaCommissione sportiva Antonio Cason. Alcentro la squadra del 1 raggruppamen-to, giunta seconda e (terza) quella delsecondo Raggruppamento.

  • 218 - 2006

    I nostri lettori si chiede-ranno come pu la no-stra rivista rievocareun combattimento in ter-ra africana sostenuto daiparacadutisti superstitidi El Alamein della divi-sione Folgore, una divi-sione che divide con glialpini le maggiori gloriedel secondo conflittomondiale. Centra, per-ch nel combattimentodi Takrouna di fine aprile1943, in Tunisia controneozelandesi e maori, tragli uomini della Folgorevi era il capitano degli al-pini Carlo Lombardini,comandante di una com-pagnia e anche una squa-dra di par provenientidagli alpini. Squadra che,sotto la guida del sergen-te maggiore Sanit scal, con la tec-nica usata nel 1915 per la conquistadel Monte Nero, un muraglione diroccia al culmine del quale sorgevail paese. Il risultato fu lo stesso, coni maori terrorizzati che fuggirono osi arresero. Fu lultimo attacco italia-no. Poi a maggio, sommersa dagli in-glesi e loro alleati da est e dagli ame-

    ricani da ovest, la nostra 1 Armata,guidata da Messe, si dovette arren-dere. Nikolajewka era passata ormaida quattro mesi, per cui ogni azionedellEsercito Regio terminava qui, inattesa della disfatta voluta da Bado-glio.Il riscatto, attraverso il Corpo di Li-berazione verr dopo, molto dopo.

    Takrouna, commemoratigli ultimi Caduti della Folgore

    Per ricordare questo fattodarme il 23 aprile 2006 lAs-sociazione Paracadutisti haorganizzato una cerimonianella localit tunisina: e hafatto benissimo in unItaliaimmemore come lattuale.Un omaggio a chi cadutoper la Patria senza chiederese si trovasse o meno dallaparte sbagliata.Erano presenti laddetto mi-litare, capitano di vascelloRomano Sauro, discendentedelleroe Nazario, ufficialitunisini del ministero dellaDifesa, numerosi addetti mi-litari tra cui il tedesco, ilrusso e lo statunitense. LI-talia era rappresentata dal-la dottoressa Tosca Baruc-co, mentre per lANA erapresente il generale degli al-pini Giorgio Canavero, che

    tanti ex AUC ricorderanno come in-segnante presso la SMALP. Gli onorimilitari ai Caduti sono stati resi daun picchetto di soldati tunisini.

    Nella foto: il generale Giorgio Cana-vero con il capitano di Vascello Ro-mano Sauro, addetto militare pressola nostra ambasciata a Tunisi.

    Rievocata in Tunisia la battaglia alla quale parteciparono, con i par, anche alpini

    Un gagliardetto subacqueo, in MozambicoR enzo Donetti, capogruppo diRomagnano Sesia, sezione Val-sesiana, che ha prestato il servi-zio militare come artigliere presso la40 batteria del G.A.M. Pinerolo, bri-gata Taurinense, ci invia questa fotoscattata lo scorso marzo nelle acquedi Inhambane, Mozambico. Lidea di portare un simbolo del suogruppo e dellAssociazione non stata casuale, ma nata dal ricordodella missione, su mandato ONU,che gli alpini di leva svolsero in quel

    martoriato Paese una decina dannifa e in ricordo della quale la nostraAssociazione sta ristrutturando ocostruendo ex novo alcuni edifici acarattere sociale a Lalaua, dove era-no stanziati i nostri alpini di leva inmissione Onu.Donetti, prima della partenza daInhambane, ha regalato il gagliardet-to ai gestori del Diving center (clubper appassionati di immersioni su-bacquee), ai quali ha spiegato chi so-no gli alpini.

  • 228 - 2006

    Echi dellAdunata

    Ad Asiago e negli altri centri del-laltopiano c tanta gente al la-voro il giorno dopo la conclu-sione della 79 Adunata Nazionalema nella gente c anche tanta vogliadi far finta che non tutto si sia anco-ra concluso, perch a fianco dellafebbrile attivit per smontare le tan-te opere temporanee installate perquestadunata per certi versi irripe-tibile rimangono ben salde le altret-tante testimonianze dei giorni spe-ciali vissuti dalla popolazione accan-to ai protagonisti con la penna nera. Lo si capisce dalle migliaia di trico-lori che quasi nessuno decide di riti-rare dai balconi delle case, dai pen-noni e da ogni altro luogo, anche ori-ginale e fuori dagli schemi, dovequesti hanno trovato collocazione.Dappertutto nei paesi, come lungole vie di accesso allacrocoro vicenti-no, la bandiera nazionale resteresposta per tanti lunghi giorni anco-ra. il simbolo dellAdunata Nazio-

    di malinconia vedere le strade vuo-te, senza traffico. Tirava unaria ditrasloco generale, senza la ripresadei ritmi ai quali siamo abituati nellecitt di pianura, piene di movimentosin dalle prime ore del mattino. Per-ch sullaltopiano la vita diversa,segue in corso delle stagioni, che so-no lente e dolci. Forse colto da questo fenomeno cchi salito sullOrtigara, per proprioconto (anche questo un modo perarrivare alla Colonna Mozza). Ladu-nata non era ancora finita, ma forse,per il significato che ha assunto,questa 79 non destinata a finiretanto presto. Del resto, non si arri-vati quass per non dimenticare?(r.a.)(Le foto sono di Cristian e Gian MarcoRigoni)

    Asiago, il giorno dopo

    15-05-06: questa era la zona dell'ammassamento...

    nale, di un evento che ha coinvoltotutta la provincia. C chi gi traccia i primi bilanci, cia-scuno in cuor suo sta pensando acosa abbia lasciato laltopiano allepenne nere provenienti da tutto ilmondo. Per dare risposta bisognerattendere: quanti hanno percorso laprovincia vicentina, passando percitt e paesi cos ricchi di bellezze edi storia, e arrivando su queste mon-tagne la cui vista distende lanimo elo ristora, hanno certamente pensa-to che sarebbe bello tornarci, in unastagione qualsiasi. Ad Asiago prosegue intanto il rien-tro nella quotidianit: lentamente,perch una simile esperienza perquanto si sia potuta immaginare la-scia il segno, e ciascuno ha una suapropria dimensione.In paese, cessato il gioioso frastuo-no degli alpini, spentisi i canti e lenote delle fanfare che per un paio digiorni (e notti!) hanno tenuto bancoun po ovunque, si sta gi pensandoalla stagione pi puramente turisti-ca. Molti alpini, con disponibilit di tem-po, hanno ritardato la partenza perevitare i prevedibili intasamenti e,quindi hanno potuto vedere laspet-to normale di Asiago e dei paesidellaltopiano; poi, zaino affardella-to, arrivato anche per loro il mo-mento di muoversi. Cera come unaria di smobilitazio-ne: operai rimuovevano le tribune,altri le transenne. Lasciava un senso

    Luned 15 maggio: si smobilita sulpiazzale dello stadio del ghiaccio.

    Caltrano: "alpinisempre" resta ancoraoggi a presidiare il"ponte dei granatieri"all'inizio della salitadel Costo versoAsiago.

    Canove di Roana: gi tutto in ordinealle cucine della protezione civile ANA.

  • 238 - 2006

    Echi

    del

    lAdu

    nata

    Quel giorno sullOrtigara

    Cera la neve, la lunga colonna saliva pianoL a lunga colonna saliva piano:cera la neve, cerano larghechiazze di prato cosparso di fio-ri bianchi ad annunciar la primave-ra, cerano il freddo e il sole. Le Pen-ne Nere salgono sulla cima, sono in-sieme ai morti che ancora abitanoquei prati, quelle rocce, quei monti.Tutto come allora, gli stessi cuori,lo stesso silenzio.Non appare anche a voi come qual-cosa di meraviglioso e inspiegabileal tempo stesso?Io credo cos. Credo che tutti coloroche hanno cantato il Ta-pum e lInnodItalia e recitato sottovoce la Pre-ghiera dellAlpino, siano parte di unmondo puro e senza tempo chenon fa richieste n domande, chenon sogna traguardi inarrivabili nsaffanna a ricercar qualcosa cheforse nemmeno esiste. Un mondo diuomini leali, dal sorriso disarman-te, dai pensieri facili a comprender-si, che sanno amare e per sempre.E questo amore, in dono solo aicuori semplici, sullOrtigara ha co-struito la sua casa.

    Le parole di don Rino allomelia rie-cheggiavano care e piene di speran-za la stessa che ha spronato gli Al-pini a continuare sul sentiero trac-ciato dai loro Padri riempivanolaria e la rendevano leggera e pro-fumata.Lindomani, quellaria, scesa fino avalle, ha circondato ogni cosa quan-do migliaia di Alpini hanno sfilatoper onorare i morti e le 207 animedel Labaro e per salutare il loro pre-sidente che li aspettava e sorride-va.E pioveva, forte e incessantemente,perch piangevano anche lass:piangevano il tenente Giovanni Cec-chin, il tenente Guido Poli, il capita-no Cappa, il sottotenente Galli, il te-nente Santino Calvi, laspirante uffi-ciale Musso e il sottotenente del ValLeogra Adolfo Ferrero, morto appe-na ventenne. E piangeva il sottote-nente Mario Rossi Tancredi cadutoil 16 giugno sullOrtigara, che nel-lultima lettera ai suoi cari scrisse:Morir con voi nel cuore. Vi conso-li la mia memoria e gridate con me

    Viva lItalia . Cadevano dal Cielole lacrime dei tredicimila dellOrti-gara.Sotto il pianto di coloro i quali com-batterono su quella cima ottantaseianni fa, sfilavano gli Alpini di oggi edallespressione dei loro volti pare-va quasi che da quelle lacrime fos-sero accarezzati, perch sorrideva-no dun sorriso dolce e continuava-no la marcia: il cielo sopra le loro te-ste era grigio e minaccioso, ma neicuori degli Alpini tutto era luceperch dopo aver tanto cammina-to, dopo tanti anni e tanta fatica,dopo la naja e la vita nel Gruppo,dopo i raduni e gli incontri felici,dopo il Friuli e lIrpinia, il Mozambi-co e lo Sri Lanka, dopo mille e millemissioni di pace, dopo aver rispo-sto ad ogni chiamata sempre Pre-sente!, gli Alpini sono ritornati acasa. Quando questo accade dopo tantianni e un lungo cammino, si assa-pora la vera felicit. E Giuanin orasorride: Sergentmagi, sem turn abaita! Mariolina Cattaneo

  • 248 - 2006

    Echi dellAdunata

    Inizia la serie dei cappelli persi e ritrovati allAdunata. Per quanto riguarda i primi saremmo propen-si a non scrivere alcun appello ma abbiamo fede che i proprietari non ne abbiano colpa, quindi... ripor-tiamo tutti i persi e trovati, con linvito ad una maggiore attenzione a questo nostro simbolo.

    Cappelli persi e trovati

    Giacobbe Saccomanni cell. 348/5301711e-mail: [email protected] con spilla della comp. alp. par. 4 CAA espilla MAI STRACK, nappina blu con piccolo pa-racadute e medaglie adunate Aosta e Trieste.

    Roberto Zamolo Via Vittorio Veneto 10 33018 Tar-visio UD cell. 340/9187847 tel. 0428/2127e-mail: [email protected] con nappina verde e fregio dartiglieriaalpina 3 reggimento distintivo in smalto del grup-po Udine con la scritta TIRA e TAS e distintivo condisegno di un camion su sfondo nero. Allinternodel cappello su una striscia in cuoio sono scritte leiniziali ZR.

    Enrico Trinchero tel. 011/6655078 ore dufficio o tel.0141/966715 (Mauro) e-mail: [email protected] con nappina rossa e fregio 4 reggimentoalpini con appuntate diverse spille: conduttore ca-mion, SMALP, Arco di Augusto con scritta Aosta

    Antonino Tibaldi di Sommariva Perno (CN) cell.335/1240864Cappello con fregio dell8 reggimento alpini, 8scaglione 2004, penna lunga, e alcune spille sullafalda posteriore. Il cappello stato affidato da Ti-baldi al Servizio dOrdine nazionale.

    Nazzareno Brivio tel. 039/9901005e-mail: [email protected] con fregio del 7 reggimento alpini, nap-pina bianca e stemma da conducente muli.

    Comando Polizia locale di Asiago, dott. Benedetto Al-legro P.tta della Pesa, 3 36012 Asiago (VI)tel. 0424/463886 e-mail: [email protected] questo comando di polizia ci sono questi 4

    cappelli in attesa di proprietario:

    Cappello con nappina blu, scritta Scuola militarealpina, numerose stelline e spille, di cui una insmalto colorato con un cappello su sfondo dimontagne;

    Cappello con nappina blu, fregio dellartiglieriada montagna, distintivo in smalto, sempre dellar-tiglieria, 6 alpini, e due medaglie adunata;

    Cappello con nappina bianca e piumino tricolore,fregio del 5 alpini, numerose spille a forma dipiccozza, una in smalto con il numero 5 e una do-rata di un cappello alpino. Numerose stelline etreccine tricolori;

    Cappello da tenente senza spille e medaglie conuna treccina tricolore.

    2003, triangolare con la scritta CCS. Sul cappello cisono anche diverse stellette bianche rosse e verdi.

    Paolo Viazzo del gruppo di Trino Vercellese cell.339/5678147e-mail: [email protected] con nappina rossa e 2 stemmi: stemma de-gli autieri e il muso dorato di un lupetto.

    David Donato via Broni 16 20139 Milano tel.02/57400038Cappello con nappina blu e la sigla CA, reparto co-mando 4 CAA, con appuntata la medaglia del 42pellegrinaggio in Adamello.

    Attilio Schianchi gruppo ANA di Langhirano tel.0521/852725Cappello con nappina del reparto trasmissioni conpiccola aquila dorata, distintivi trasmissioni Julia e3 compagnia btg. LAquila, medaglia Cima Sappa-da, bordino tricolore.

    CAPPELLI PERSI

    CAPPELLI TROVATI

    LANA AL CARNEVALE DI RIOLANA al carnevale di Rio de Janeiro? Solo una targa curiosa, della seriecara al nostro direttore. La foto di Pier Luigi Milani, di Erba, e Andrea Gi-lardoni, di Barni, entrambi della sezione di Como. lultima serie delle targhe ANA (per tradizione, lanno giornalistico fi-nisce a luglio: in settembre inizia lanno nuovo!). Con questa del Brasile, letarghe ANA sono state avvistate in ben 15 Paesi (Finlandia, Germania, Gre-cia, Italia, Francia, Svezia, Belgio, Romania, Slovenia, Australia, Nuova Ze-landa, Malta, Ungheria e Stati Uniti dAmerica), per la gioia del nostro di-rettore, gen. Di Dato.

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    lettere ai genitori prima dellassalto,fino allultimo conflitto, con tragediadella ritirata di Russia rappresenta-ta in modo suggestivo ed emozio-nante. Sono sempre gli stessi ragazzi, sem-pre di ventanni, che, solo per unaragione anagrafica, si sono trovatitravolti da avvenimenti che hannosconvolto la loro vita, quando, in unistante o dopo crudeli sofferenze,non lhanno lasciata sulle pietraiedel Carso, sui monti della Grecia onei campi di concentramento.Lo scenario, con pochi cimeli diguerra e un perfetto gioco di luci,laccompagnamento delle scene conle pi belle canzoni alpine da partedei coristi della sezione ANA di Udi-ne, come nelle tragedie greche, latoccante interpretazione di Signoredelle cime da parte della solista Ca-rolina Zanier e il fascino di un teatrodalle linee sobrie ma di grande effet-to scenico come il Giovanni da Udi-ne, hanno contribuito a rendere laserata di una straordinaria sugge-stione. Da rivedere, ci si augura, intanti altri teatri. (V. B.)

    Le foto sono di Alberto Quoco.

    Bella domanda! Intanto fa arric-ciare il naso ai puristi della lin-gua italiana, che matita blu inmano, segnano con orrore il decadi-mento del nostro idioma nazionale,poi fa scrollare le spalle a tanti chedegli Alpini pensano di sapere tuttoe anche di pi. Invece il provocato-rio titolo dato ad uno spettacolo tea-trale dallAccademia Teatrale ProseFurlane in collaborazione con la se-zione A.N.A. di Udine, vuole far capi-re che, per un ragazzino delle medie,quegli uomini dal buffo cappello conuna lunga penna nera sono una cosastrana, quasi misteriosa. Degli alie-ni, fuori dello spazio e del tempo.Il dialogo tra Nicol, un tranquillo edisinvolto dodicenne, e un vecchiogenerale, reduce di Russia, incontra-tisi casualmente nel corso di unin-tervista in occasione delladunata diAsiago si snoda, per la sapiente re-gia di Eligio Zanier, tra una serie dieventi che ricostruiscono in modomolto efficace la storia delle truppealpine.

    Si comincia con lingresso in scenadi una dozzina di militari che, nelledivise dai tempi di Perrucchetti finoa quelle usate nelle terre desertichedellAfganistan, raccontano visiva-mente il percorso e levoluzione deinostri reparti ed ognuno, a secondadellet, rivede se stesso a ventanniquando indossava luniforme. Poicominciano a succedersi i fatti dellaGrande guerra, con i drammi dei lun-ghi mesi in trincea, lo scambio dipagnotte e tabacco col nemico, le

    Che cosgli Alpini

  • 268 - 2006

    S i svolto allaeroporto militaredi Orio al Serio (Bergamo) pres-so il reggimento Aquila di ca-valleria dellaria comandato dalcol., Francesco Santo sede stanzia-le dellospedale da campo dellAsso-ciazione Nazionale Alpini, uno stagedi tre giorni sulle grandi emergenzeorganizzato dalla direzione dello-spedale da campo e dalla direzionegenerale della Sanit militare, che hacurato la segreteria organizzativanella persona del ten. col. medicoStefano Tranquilli. Presidente delconvegno, il tenente generale Miche-le Donvito, direttore generale dellaSanit militare; il comitato scientifi-co era composto dal brig. gen.VitoContreas, col. medico Enzo Liguori,ten. col. medico Antonio Masetti,prof. Lucio Losapio e dr. Gianni Mes-si.Sono intervenuti medici civili, ma so-prattutto militari (di Esercito, Mari-na e Aeronautica, dei Carabinieri,della Guardia di Fianza), del Diparti-mento nazionale di Protezione civile(il capo del Dipartimento, Bertolaso,che aveva annunciato la sua presen-za stato trattenuto altrove per unaemergenza), del 118, della Croce

    Da sinistra: il gen. Domenico Ciuffi, direttore dellistituto di Medicina Legale dellAe-ronautica, il prof. Lucio Pantaleo Losapio, direttore dellospedale da campo ANA, ildirettore generale della Sanit Militare ten. gen Michele Donvito e lammiraglio Gio-vanni Fascia della direzione generale della Sanit militare.

    Il nostro ospedale da campopunto di riferimento per grandi emergenze

    La tavola rotonda sul tema: L'Italia e le grandi emergenze sanitarie: una risposta da elaborare insieme". Da sinistra il dr. Mario Costa,presidente nazionale 118, il magg. gen. Federico Marmo, vice ispettore logistico e capo Sanit Esercito, la dott.ssa Maria Rosaria Par-lanti, presidente del CRT Lombardia, il direttore generale della Sanit militare ten. gen. Michele Donvito, la dott.ssa Adriana Volpini,dirigente del servizio rischio sanitario del Dipartimento della P.C., lammiraglio ispettore Vincenzo Martinez, capo della Sanit dellaMarina Militare, il dr. Domenico Frittella, magistrato Corte dei Conti, il prof. Lucio Losapio direttore del nostro ospedale da campo.

    Rossa Italiana, che hanno messo aconfronto le tipologie di interventoin caso di calamit naturali o di altrotipo, verificando la possibilit di si-nergie, integrazione e di coordina-mento fra le diverse realt. Significativa la sede di riferimento: ilnostro ospedale da campo, ricono-sciuto come una delle migliori strut-

    ture ospedaliere di emergenza esi-stenti in Europa. Del resto, la suastessa storia lo dimostra.Pi specificatamente, lo stage si sviluppato in una serie di tavole ro-tonde e relazioni che hanno visto gliinterventi, per quanto riguarda il no-stro ospedale, del prof. Lucio Panta-leo Losapio e del dottor Ugolino Ugo-

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    Lhangar espositivo dellospedale da campo ANA allaeroporto militare di Orio alSerio (Bergamo).

    Infermieri professionali di area critica del nostro ospedale da campo.

    lini, rispettivamente direttore e di-rettore operativo dellospedale. Limportanza di questo stage, il pri-mo che in Italia mette a confrontotante strutture, data dagli argo-menti trattati: la standardizzazione elintegrazione fra gli interventi disoccorso, le macroemergenze, gli in-cidenti naturali (terremoti, inonda-zioni) e chimici, le varie fasi dellin-tervento di pronto soccorso, gli in-terventi umanitari e i rapporti con lealtre culture, le problematiche igieni-co sanitarie e veterinarie nelle gran-di emergenze, il saper fare nellegrandi emergenze e infine lo svilup-po del tema LItalia e le grandi emer-genze sanitarie: una risposta da ela-borare insieme.Al termine dello stage, il direttore ge-nerale della sanit militare ten. gen.Michele Donvito ha conferito un di-ploma di riconoscimento al prof. Lo-sapio (ne parliamo in queste stessapagine).

    Il prof. Losapio con un modellino del nuovo ospedale da campo ANA. Accanto a lui,a sinistra il magg. gen. Federico Marmo, vice ispettore logistico e capo Sanit Eser-cito, il dr. Alessandro Rossi, vice presidente nazionale A.N.A. - Alla destra di Losapio,il col. Francesco Santo, comandante del 3 rgt. cavalleria dellaria "Aquila" e il brig.gen. Mario Martinelli, capo servizi sanitari della Regione Militare Nord.

    IL PROF. LUCIO LOSAPIOCONSULENTE ONORARIODELLA SANIT MILITARE

    Il direttore generale della Sanit militare, te-nente generale Michele Donvito, nel corso deilavori dello stage sulle emergenze ha consegna-to al direttore dellospedale da campo prof. Lu-cio Losapio lattestato di Consulente onorariodella direzione generale della Sanit militareper la disciplina di chirurgia durgenza e medici-na delle catastrofi.Si tratta di un ambito riconoscimento che pre-mia non soltanto il lungo lavoro, lesperienza ela dedizione del prof. Losapio, ma di riflesso -anche quella di tutti coloro, medici, infermieriprofessionali e tecnici, che consentono al nostroospedale da campo di essere quella realt che . Questa la motivazione che si legge nella perga-mena consegnata a Losapio dal gen. Donvito:Professionista illustre e poliedrico, ha esplora-to con spiccato acume scientifico e virtuosa ca-pacit organizzativa il mare magnum della chi-rurgia durgenza e della medicina delle cata-strofi, realizzando una prestigiosa struttura mo-bile sanitaria campale, gi vanto e punto di for-za della Protezione civile italiana.Fin dallepoca del terremoto del Friuli-VeneziaGiulia 1976 ha partecipato attivamente alleoperazioni di soccorso sia in Italia che alleste-ro, come in occasione del terremoto in Armenia,dellOperazione Arcobaleno in Albania e, pi re-centemente, in Sry Lanka ed in Pakistan, per lenote calamit naturali. Maestro e Caposcuola, per gli alti meriti scienti-fici ed organizzativi gli viene meritoriamente at-tribuito con gratitudine il titolo di

    Consulente onorariodella Direzione Generale della Sanit Militareper la disciplina di chirurgia durgenza e medici-na delle catastrofi.

    Orio al Serio, 8 luglio 2006

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    Condotta da quasi 1500 volontari della Protezione civile ANA lungo una fascia di 50 chilometri

    Operazione Valle Sabbia, nel ricordodei battaglioni Val Chiese e Vestone

    sione, di Torino; i sommozzatori diVarese sono stati impegnati nel diffi-cile compito di bonifica del fiumeChiese a Villanuova; i muratori chehanno ripristinato 620 scalini in gra-nito in quel monumento allingegne-ria militare che la Rocca dAnfo (si-stema difensivo risalente alla Repub-blica Veneta), sia le idrovore che aBione a 900 metri daltitudine, hannosvuotato e bonificato una pozza na-turale di 3.000 metri cubi dacqua,fonte strategica per il rifornimento

    ta e di soccorso, garantendo lasso-luta autonomia organizzativa, opera-tiva, sanitaria e di copertura radio.Pertanto il campo base, con gli at-tendamenti, stato allestito a SabbioChiese (media valle) dove hannooperato la direzione dellesercitazio-ne e 4 cucine/mensa (delle SezioniBergamo, Como, Sondrio e ReggioEmilia). Per la pulizia delle pendiciscoscese della medievale Rocca diSabbio hanno operato le squadrerocciatori di Bergamo e, per locca-

    L a Valle Sabbia quel territorioche lungo il fiume Chiese unisceil Trentino (a nord del lago dI-dro) a Gavardo ed alle ultime pro-paggini delle prealpi bresciane (asud-ovest del lago di Garda) passan-do per Vestone, Sabbio Chiese e Vo-barno. Su questa fascia di circa 50chilometri la Sezione di Sal ha orga-nizzato lannuale esercitazione diProtezione Civile del 2 Raggr