ITALIA IN LUTTO - Alpini Pordenone

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PERIODICO DELL’ ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI - SEZIONE DI PORDENONE Sezione “TENENTE ANTONIO MARCHI” PORDENONE Pordenone 15 Dicembre 2003 Anno XXXVIII n° 6 - Gratis ai Soci Collected tax - Taxe perçue - Tassa riscossa - Sped. in A.P. - Art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Pordenone - Cas. Post. n° 62 Pordenone Redaz. ed Amministr. in Viale Trento n° 3 tel. 0434/520841 (PN) - Reg. Trib. di Pordenone - Direttore resp. Pellissetti Daniele - stampa Ellerani Stampatori - S. Vito/PN FONDATA NEL 1925 ce, un suo consigliere, un suo Alpi- no? Una maggiore sensibilità e un maggior rispetto per gli altri Capi- gruppo forse non guasterebbe. La riunione comunque è stata inte- ressante per gli argomenti trattati e soprattutto per la numerosa parteci- pazione dei convenuti alle discus- sioni. È stato approfondito il programma dei lavori di costruzione della nuova sede, dei turni di lavoro, della ne- cessità di distribuire i volontari con certe qualifiche in determinati mo- menti del programma. È stato ag- giornato il quadro di finanziamento della intera opera e richiamato l’im- pegno dei Capigruppo, a non lascia- re che siano pochi ad interessarsi. La sede è di tutti gli Alpini. La prossima assemblea di febbraio sarà chiamata a rinnovare gli organi statutari: Presidente, Consiglio Di- rettivo, Revisori, Giunta di scruti- nio. È stata ribadita l’importanza e il ruolo del Consigliere Delegato di zona. È stata presa una importante deci- sione, da sottoporre all’assemblea dei delegati, di costituire un fondo sezionale di solidarietà alpina attra- verso il contributo annuale di un eu- ro per socio. Sono stati ribaditi tempi e compiti dei Gruppi nel tenere le proprie as- semblee. Domande con risposta sono state poste anche su altri argomenti di vi- ta associativa e perciò è sempre be- ne che il Gruppo sia rappresentato in queste riunioni per dire la sua. La prossima riunione è prevista per il 18 aprile 2004 ospiti del Gruppo di Pasiano di Pordenone. G.G. L’annuale riunione autunnale dei Capigruppo della Sezione si è tenu- ta a Fontanafredda domenica 26 ot- tobre 2003. Sono queste riunioni, oltre che importanti per la vita asso- ciativa, anche e soprattutto volute dai Capigruppo. E allora non si capi- sce perché ogni volta una decina di Gruppi, per lo più sempre gli stessi, si sentano autorizzati ad essere as- senti. È mai possibile che il Capo- gruppo, che può essere momenta- neamente impedito, non si senta in dovere di far partecipare un suo vi- ITALIA IN LUTTO 1 Gli Alpini della Sezione A.N.A. di Pordenone e il suo Presidente, attraverso le pagine di questo periodico, esprimono i sentimenti della più viva partecipazione al lutto delle famiglie dei Caduti di Nassirya e ai Capi di Stato Maggiore dell’Arma dei Carabinieri e dell’ Esercito esprimono i sentimenti del più vivo cordoglio. Auspicano che il sangue versato da questi generosi figli dell’Italia serva da monito alle forze politiche e alle Istituzioni perché si crei l’orgoglio di appartenenza ad una Nazione libera, esportatrice di concordia e di pace. Giovanni Gasparet Convegno Capigruppo Nuova sede sezionale È completato il primo giro di inter- vento lavorativo di tutte le zone e già si può vedere con soddisfazione la struttura totale dello scantinato. Fondazioni, muri perimetrali, muri interni, scala, armamento pronto a ricevere le travi e il getto del solaio dello scantinato. Eccezionale lavo- ro, tempo poco disturbato dalla pioggia, buon numero di volontari sempre presenti, lavoro che proce- de senza intoppi. L’impegno è ancora lungo e non da sottovalutare, perciò Capigruppo in alto i cuori e mantenere i collega- menti con la Sezione e i volontari per predisporre per tempo i turni di lavoro come da calendario. C’è bi- sogno di poche parole, ma dell’ap- porto di tutte le persone di buona volontà sia in cantiere che fuori. Tutti i volontari che fino ad oggi si sono avvicendati nel turno settima- nale sono meritevoli di ringrazia- mento e plauso, ma credo che se ce n’è uno al quale va fatto un mo- numento, quello è Aldo Del Bianco non solo perché è sempre stato presente dal lunedì al sabato, ma per come ha preso a cuore tutta la vicenda al di là della grande com- petenza che tutti gli riconoscono. Grazie Aldo da tutti gli Alpini an- che per l’entusiasmo che sai infon- dere ai volontari che passano per il cantiere. Giovanni Gasparet NATALE 2003 - CAPODANNO 2004 A tutti gli Alpini, agli amici e ai loro famigliari, tanti auguri di Buon Natale e prospero Anno 2004 dal Presidente e dal Consiglio Direttivo Sezionale.

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PERIODICO DELL’ ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI - SEZIONE DI PORDENONE

Sezione“TENENTE ANTONIO MARCHI”

PORDENONE

Pordenone 15 Dicembre 2003Anno XXXVIII n° 6 - Gratis ai Soci

Collected tax - Taxe perçue - Tassa riscossa - Sped. in A.P. - Art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Pordenone - Cas. Post. n° 62 PordenoneRedaz. ed Amministr. in Viale Trento n° 3 tel. 0434/520841 (PN) - Reg. Trib. di Pordenone - Direttore resp. Pellissetti Daniele - stampa Ellerani Stampatori - S. Vito/PN

FONDATA NEL 1925

ce, un suo consigliere, un suo Alpi-no? Una maggiore sensibilità e unmaggior rispetto per gli altri Capi-gruppo forse non guasterebbe.La riunione comunque è stata inte-ressante per gli argomenti trattati esoprattutto per la numerosa parteci-pazione dei convenuti alle discus-sioni.È stato approfondito il programmadei lavori di costruzione della nuovasede, dei turni di lavoro, della ne-cessità di distribuire i volontari concerte qualifiche in determinati mo-

menti del programma. È stato ag-giornato il quadro di finanziamentodella intera opera e richiamato l’im-pegno dei Capigruppo, a non lascia-re che siano pochi ad interessarsi.La sede è di tutti gli Alpini.La prossima assemblea di febbraiosarà chiamata a rinnovare gli organistatutari: Presidente, Consiglio Di-rettivo, Revisori, Giunta di scruti-nio. È stata ribadita l’importanza eil ruolo del Consigliere Delegato dizona.È stata presa una importante deci-sione, da sottoporre all’assembleadei delegati, di costituire un fondosezionale di solidarietà alpina attra-verso il contributo annuale di un eu-ro per socio.Sono stati ribaditi tempi e compitidei Gruppi nel tenere le proprie as-semblee.Domande con risposta sono stateposte anche su altri argomenti di vi-ta associativa e perciò è sempre be-ne che il Gruppo sia rappresentatoin queste riunioni per dire la sua.La prossima riunione è prevista peril 18 aprile 2004 ospiti del Gruppodi Pasiano di Pordenone.

G.G.

L’annuale riunione autunnale deiCapigruppo della Sezione si è tenu-ta a Fontanafredda domenica 26 ot-tobre 2003. Sono queste riunioni,oltre che importanti per la vita asso-ciativa, anche e soprattutto volutedai Capigruppo. E allora non si capi-sce perché ogni volta una decina diGruppi, per lo più sempre gli stessi,si sentano autorizzati ad essere as-senti. È mai possibile che il Capo-gruppo, che può essere momenta-neamente impedito, non si senta indovere di far partecipare un suo vi-

ITALIA IN LUTTO

1

Gli Alpini della Sezione A.N.A. di Pordenone e il suo Presidente, attraverso le pagine di questo periodico,

esprimono i sentimenti della più viva partecipazione al lutto delle famiglie dei Caduti di Nassirya e ai Capi di Stato

Maggiore dell’Arma dei Carabinieri e dell’ Esercito esprimono i sentimenti del più vivo cordoglio.

Auspicano che il sangue versato da questi generosi figli dell’Italia serva da monito alle forze politiche e alle

Istituzioni perché si crei l’orgoglio di appartenenza ad una Nazione libera, esportatrice di concordia e di pace.

Giovanni Gasparet

Convegno Capigruppo Nuova sede sezionaleÈ completato il primo giro di inter-vento lavorativo di tutte le zone egià si può vedere con soddisfazionela struttura totale dello scantinato.Fondazioni, muri perimetrali, muriinterni, scala, armamento pronto aricevere le travi e il getto del solaiodello scantinato. Eccezionale lavo-ro, tempo poco disturbato dallapioggia, buon numero di volontarisempre presenti, lavoro che proce-de senza intoppi.L’impegno è ancora lungo e non dasottovalutare, perciò Capigruppo inalto i cuori e mantenere i collega-menti con la Sezione e i volontariper predisporre per tempo i turni dilavoro come da calendario. C’è bi-sogno di poche parole, ma dell’ap-

porto di tutte le persone di buonavolontà sia in cantiere che fuori.Tutti i volontari che fino ad oggi sisono avvicendati nel turno settima-nale sono meritevoli di ringrazia-mento e plauso, ma credo che sece n’è uno al quale va fatto un mo-numento, quello è Aldo Del Bianconon solo perché è sempre statopresente dal lunedì al sabato, maper come ha preso a cuore tutta lavicenda al di là della grande com-petenza che tutti gli riconoscono.Grazie Aldo da tutti gli Alpini an-che per l’entusiasmo che sai infon-dere ai volontari che passano per ilcantiere.

Giovanni Gasparet

NATALE 2003 - CAPODANNO 2004

A tutti gli Alpini, agli amici e ai loro famigliari, tanti auguri diBuon Natale e prospero Anno 2004 dal Presidente

e dal Consiglio Direttivo Sezionale.

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Anno XXXVIII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2003

Santuario della B.V. delle Grazie. Vista della chiesa gremita di alpini con lo sfondo co-perto dalle impalcature erette per il restauro della chiesa danneggiata dall’alluvione.

I navigatori: ufficiali Paul La Porta eDawn Dalla Negra, entrambi di origineItaliana, con il Presidente Gasparet.

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S. MESSA AL SANTUARIO DELLA B.V. DELLE GRAZIE131° Anniversario della Fondazione delle Truppe Alpine

Come ormai tradizione, la no-stra Sezione ha ricordato il131° Anniversario della Fonda-zione delle Truppe Alpine conuna S. Messa celebrata il 15 ot-tobre alle 18,30 in memoria deiCaduti, con il Vessillo e i ga-gliardetti della Sezione schiera-ti ai lati dell’altare. Il Santua-rio, infatti, è in restauro per i

gravi danni derivati dall’eson-dazione dello scorso anno equindi i gagliardetti non si sonopotuti schierare dietro e attor-no all’altare come gli anni scor-si. La cerimonia era iniziatacon la deposizione di un cestodi fiori alla stele dei caduti Al-pini. Con il Presidente GiovanniGasparet , i Vicepresidenti

G.Antoniutti, U. Scarabello e T.Perfetti era schierato l’interoConsiglio Sezionale seguito danumerosi Capigruppo e Alpinidi tutta la Sezione. Ospite gra-dito, il Cap. Antonio Espositoin rappresentanza del C.do del-la Brig. Alpina “Julia”. Nel cor-so dell’omelia, il Parroco DonAlessandro Paradisi, Benedetti-no Vallombrosano, ringraziavagli Alpini della nostra Sezioneper quanto fatto subito dopol’alluvione e poi, durante l’e-state, facendo rifiorire l’orato-rio e la parrocchia. Li ringra-ziava per il lavoro e per la sim-patia, entrambi ingredienti im-portanti per fare il bene. Rife-rendosi agli Alpini, Don Ales-sandro insisteva che quandoc’è la voglia di stare insieme einsieme fare del bene, questopiace a Dio e si ottiene anchela gratitudine degli altri. La so-cietà in cui viviamo ha bisognodi questi esempi perché fannobene ai giovani, c’è un domanida vivere e quindi c’è una ulte-riore ragione per fare di più. Hole mani imbrattate di fango per-ché ho fatto qualcosa di utile,

1998 - 2003

Sono trascorsi ormai 5 an-ni da quando il ConsiglioSezionale mi ha nominatoDirettore Responsabile de“La più bela Fameja”, inca-rico che ho cercato di svol-gere al meglio delle miepossibilità. Sono abituato aguardare avanti e non in-dietro, tuttavia, mi è sem-brato corretto far sostarebrevemente il pensiero peresprimere la mia gratitudi-ne al Comitato di Redazio-ne per la collaborazione of-fertami in questi anni. De-sidero in particolare espri-mere un profondo e sinceroringraziamento al nostroPresidente Giovanni Ga-sparet per la fiducia accor-datami e soprattutto perl’aiuto morale ed il soste-gno concreto da lui costan-temente fornitomi. Ringra-zio, infine, tutti gli Alpinidella Sezione per la benevo-lenza dimostratami che miauguro di continuare a me-ritare anche per il futuro.

Alpino Daniele Pellissetti

continuava Don Alessandro,cerchiamo di fare da soli senzapesare sulla società.Voi avete forza perché aveteuna idealità, umanità, quindisiete mossi dalla fede, conclu-deva Don Alessandro, come ilchicco di grano caduto, come icaduti in battaglia, ma che pro-ducono molto frutto. La pre-ghiera dell’Alpino recitata dalVicepresidente Scarabello con-cludeva la S. Messa. In chiusu-ra, il Presidente Gasparet in-terveniva ed esprimeva il rin-crescimento per la fugace appa-rizione che la TV aveva conces-so agli Alpini rientrati dall’I-raq. Non dobbiamo farci soggio-gare da questi fatti ma, al con-trario trovare ancora maggioreconvinzione nel fare del beneperché per noi fare il bene è undivertimento, concludeva Ga-sparet, e quindi continueremo adivertirci. Un breve momentoconviviale nell’oratorio conclu-deva questo incontro divenutoormai un appuntamento irri-nunciabile.

Alpino D. P.

Il 6 novembre si è svolta nella baseaerea USAF la giornata del veterano.Questa ricorrenza fu istituita alla finedella 1a Guerra Mondiale dal Governodegli Stati Uniti come Giornata del-l'Armistizio (Armistice Day) avvenutol'11 novembre 1918, ritenendo chequella guerra sarebbe stata l'ultima.Invece, pochi anni dopo la proclama-zione di questa festività, scoppiò unanuova guerra in tutta l'Europa. I ca-duti americani in servizio furono407.000 di cui 292.000 in battaglia.La Giornata dell'Armistizio fu cam-biata in "Onore a Tutti i Veterani"(Honor to AlI Veterans). Nel 1954, ilPresidente Eisenhower firmò un de-creto che proclamava l’11 novembrecome Giornata del Veterano (Vete-ran's Day), rendendola un'occasione

BASE AEREA DI AVIANOCerimonia per la giornata del veterano - "Veteran's Day"

per onorare coloro che avevano servi-to l'America in tutte le guerre. Dopoquesta premessa, possiamo passarealla cronaca di questa giornata che ciha fatto vivere un cerimoniale attra-verso il quale abbiamo potuto cono-scere ed apprezzare le tradizioni delpopolo Americano nell' onorare i pro-pri veterani. Numerose le associazioniitaliane ed americane invitate e pre-senti alla cerimonia che era stata or-ganizzata sullo spazio destinato alparcheggio degli aerei di fronte ad unhangar. Un aereo da caccia faceva dasfondo al palco dei relatori, mentreuna tribuna per i militari ed i fami-gliari era stata predisposta di fronte.I reparti militari americani, italiani ele associazioni d'arma facevano dacornice schierati attorno allo spazioriservato alla cerimonia. Quest'ultimainiziava con gli onori alle bandiereitaliana ed americana che venivanoschierate su di un lato del palco. Gliinni nazionali italiano ed americanovenivano cantati da un coro di soldatiamericani, rispettivamente in italianoed in inglese, con dimostrazione digrande sensibilità. Successivamente,gli speacker spiegavano, in inglese editaliano, la simbologia della cerimoniaa ricordo dei caduti (MIA - Missed InAction) e dei prigionieri (POW - Priso-ners Of War). A tale scopo era stato

approntato un tavolo apparecchiato:rotondo, a dimostrare la sempre vivapreoccupazione per i combattenti di-spersi; il servizio da tavola piccolo, asimboleggiare la debolezza di ciascunsoldato solo di fronte ai suoi nemici;la tovaglia bianca, a simboleggiare lapurezza delle loro intenzioni nel ri-spondere alla chiamata alle armi daparte del loro paese; l'unica rosa gial-la, a simboleggiare il ricordo, espostanel vaso per ricordarci delle famigliee degli affetti dei nostri camerati inarmi che mantengono vive le loro me-morie per timore che le dimentichia-mo; il cordone rosso stretto così evi-dente sul vaso è un ricordo del san-gue versato per proteggere la libertàcosì amata dal nostro paese; una fettadi limone, posta sul piatto del paneper ricordarci del loro amaro destino;c'è del sale sul piatto del pane, a sim-boleggiare le lacrime delle famiglie; ilbicchiere è capovolto, essi non posso-no brindare con noi questa notte; lasedia è vuota, essi non sono qui; ri-cordate, tutti voi che avete servitocon loro e li avete chiamati camerati,chi dipendeva dal loro potere e aiuto efacevano assegnamento su di loro, dicerto, essi non vi hanno abbandonato.Mentre gli speaker nominavano le va-rie simbologie, quattro soldati conguanti neri e con gesti solenni tocca-vano gli oggetti che venivano descrit-ti, costituendo una rappresentazionedi notevole effetto. Al termine di que-sta parte della cerimonia, seguivanoalcune invocazioni e preghiere delcappellano militare Sanders a suffra-gio e ricordo di tutti i veterani. Pren-deva quindi la parola l'ospite d'onoredella manifestazione, il Ten. Gen. Mi-chael C. Short, in pensione dal 2000con grande distinzione ed onore dopo

una gloriosa carriera nelle Forze Ae-ree degli USA. Oltre che C.te dellaBase di Aviano e poi delle Forze Ae-ree Alleate del Sud Europa, ilTen.Gen. Short ha comandato con ri-sultati altamente positivi la campa-gna aerea delle forze alleate sul Kos-sovo nel 1999 ed ha avuto un ruolochiave nello sviluppo e rafforzamentoin tempo di pace del dispositivo aereodell'Europa Meridionale. E' un co-mandante pilota altamente decoratocon oltre 4.600 ore di volo su vari tipidi aerei da caccia, incluse 276 missio-ni da combattimento nel Sudest Asia-tico. Nel suo intervento, il Ten.Gen.Michael Short ha esordito ricordandoil sacrificio degli uomini che hannovolontariamente accettato l'impegnoalzando la mano destra di servire laPatria. I veterani di ogni paese hannotra loro in comune principi e valoriche li rendono simili tra loro ancorpiù che cittadini del loro stesso pae-se. Quest'ultimo sembra aver dimenti-cato o sembra non vedere i sacrifici.Ciò non è vero, in realtà il paese nonriesce ad esprimere il proprio apprez-zamento, ma nel loro intimo i cittadini

sono grati per ciò che noi facciamoper la nostra Patria. Al termine, veni-vano consegnate due targhe ricordoda parte del Com.te del 31° StormoUSAF, Brig. Gen. R.Michael Worden edel Com.te dell' Aeroporto di Aviano,Col. Pilota Rosario Scarpolini.Dopo la conclusione della cerimonia,un breve rinfresco permetteva ai vete-rani italiani ed americani di mescolar-si insieme e scoprire di avere gli stes-si valori.

Alpino Daniele Pellissetti

Un incontro tra veterani: da sin. Capogruppo Della Puppa, Luog.Te La Marca, PresidenteGasparet, Gen. Pepe ex C.te Base Aviano, Brig. Gen. R. Michael Worden, Col. RosarioScarpolini, M.O. Giust Vitas, Mario Povoledo.L’intervento del Ten. Gen. Michael C. Short, ospite d’onore della giornata del veterano.

La delegazione dell’ANA Pordenone ospi-te del Com.te la stazione carabinieri del-la base aerea, Luog.Te La Marca, guida-ta dal Presidente Gasparet.

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Anno XXXVIII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2003

Domenica 28 settembre, uno splendi-do cielo azzurro ha creato la giusta at-mosfera per la giornata organizzatadalla sezione Arma Aeronautica dellacittà di Pordenone in occasione del40° anniversario di fondazione. La no-stra sezione A.N.A. ha partecipatomettendo a disposizione la propriaesperienza e fornendo il proprio ap-poggio per la buona riuscita della ma-nifestazione (Una gradita lettera diringraziamento del Presidente Sez.A.A. di Pordenone, dott. Dino Peres-son, è stata pubblicata nella prece-dente edizione del nostro periodico).Oltre alla nostra sezione, rappresenta-ta dal Vessillo Sezionale e dal Presi-dente Giovanni Gasparet con numero-si consiglieri sezionali ed alcuni ga-gliardetti, erano presenti numerosivessilli dell'Arma Aeronautica conve-nuti da tutto il Triveneto ed altre as-sociazioni d'arma. Per la ricorrenza,erano presenti il Gonfalone della Pro-vincia di Pordenone e quelli dei comu-ni di Pordenone e Zoppola con i ri-spettivi rappresentanti. Erano anchepresenti il Comandante dell'Aeroportodi Aviano, Col. Pilota Rosario Scarpo-lini ed il c.te del 31° Stormo Cacciadella Base USAF, Brig. Gen. R. Mi-chael Worden, accompagnati da nu-

LA SEZIONE ARMA AERONAUTICADI PORDENONE COMPIE 40 ANNI

"Virtute Siderum Tenus" - Con la Virtù sopra le StelleALPINI ED AVIATORI INSIEME VICINI AL CIELO

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Doveva essere l’incontro di tutti i parte-cipanti, al II°turno 1993, ai lavori del-l’Asilo di Rossosch, in particolare, lasquadra intonaci e idraulici, in maggio-ranza della Sezione di Pordenone, maanche piemontesi e di altre Sezioni.Chi si era preso l’onere di organizzarel’incontro, con cerimonia e pranzo, eraFausto Tollari, già Capogruppo di Fras-sinoro, ora iscritto alla Sezione di Por-denone e al tempo scariolante dellasquadra intonaci.Tutti avevano accondisceso all’iniziati-va ed al periodo in cui fare l’incontro,per vari motivi quasi tutti hanno datoforfait.I tenaci che si sono trasferiti il06/09/2003 a Frassinoro per l’incontroe poi a San Pellegrino in Alpe (Prov. DiLucca), sono stati oltre al padrone dicasa Fausto Tollari, Gianfranco Mar-tin, Bruno Bertolin, Giovanni Scarzel-lo, Carlo Gramaglia, Rinaldo de Rocco,inoltre il Capogruppo ed alcuni Alpinidel luogo ed il Vice Presidente della

RICORDANDO ROSSOSCH 2003Sezione di Pisa - Lucca - Livorno.Gli altri hanno perso un’occasione di in-contro dopo 10 anni dall’ultimazionedell’opera storica dell’Ass.Naz.Alpini.Un po’ di rammarico del neo socio dellaSezione di Pordenone, che sperava nel-l’intervento di persone come AntoniuttiG. Del Bianco A., Tassan A., CipolatG., Barnava C., Colussi C., Sacilotto D.,Turchetto A., Zanet G., De Lorenzi G.,Bassi A., Cormons L., Ferro R., Forna-sier A. e altri, che per vari motivi di As-sociazione e di famiglia non hanno po-tuto intervenire.Senza dubbio era un’occasione bella perritrovarsi, per stare assieme, per ricor-dare il lavoro fatto e l’utilità che stadando alla popolazione di Rossosch.Grazie comunque a Fausto, per quelloche ha fatto per la nostra Sezione e an-che in questa occasione, fatta per ricor-dare quanto fatto dalle Forze di volon-tariato.

Ag. 2003

INCONTRIData del servizio militare:anno 1963/1964

Luogo: Venzone Ud.Caserma: “ Manlio Feruglio”

8° Reg. AlpiniBtg. “Tolmezzo” 6° compagnia

LLAA SSTTOORRIIAA NNOONN SSII PPUUÒÒDDIIMMEENNTTIICCAARREE

Particolarmente del periodo dal novembre ’42 a gennaio ’43 si parla tragli ex combattenti della Campagna di Russia.Non è che ci si dimentichi delle altre Campagne che si sono svolte tra il10 giugno del ’40 e l’8 settembre del ’43, ma il ricordo doloroso ed indi-menticabile rimane il fronte russo.Il motivo è ben evidente.Sul fronte russo si liquefecero ben 607 divisioni tedesche ed i famosipanzer furono sconfitti, dopo STALINGRADO, a KURSCH ed a ORELnel giugno luglio 1943.Ed erano comandati dal più preparato dei carristi tedeschi, il generaleGUDERIAN.Fu una guerra di giganti. E i nostri meravigliosi montanari e contadini,tutti ALPINI, parteciparono a questo gigantesco conflitto.Dell’argomento in parola ne parlano, il generale EISENHOWER, il pri-mo ministro CHURCHILL ed altri generali americani ed inglesi, i qualinella loro “STORIA” si richiamano al fronte russo.Anche LEONIDA fu sconfitto alle Termopili, ma morì alle Termopili erimase nella storia così come rimangono gli ALPINI.

Pier Leonida Cimolino

I PROFESSIONISTIForse quindici anni fa, o “pressappoco” mi trovavo con alcuni ufficialisuperiori nel cortile della DI PRAMPERO (sede della JULIA). Qualcunodi questi ufficiali iniziò a parlare del volontariato e in generale deglieserciti di professionisti, affermando, con una certa sicurezza, che moltigiovani si sarebbero arruolati per formare un esercito di specialisti.“Strano”, io dissi, “che lei conosca gli alpini a tal punto che friulani, ve-neti, valdostani e altoatesini vadano nell’esercito come volontari”.Mi rispose con tono un po’ accigliato. “Lei non si rende conto!”Al che gli feci osservare che la tradizione alpina consisteva esclusiva-mente nell’arruolamento di leva in un ambito di famiglia e quindi di ni-poti, di figli, di padri, di zii che andavano fieri di compiere il loro doverese erano di leva.Mi rispose: “Gli Alpini non nascono, ma si fanno!”Gli feci rilevare che quando sarebbe maturato il tempo per un esercito diprofessionisti non avrebbe trovato volontari neppure girando con la lan-terna di Diogene e oggi, e tutti lo sanno, ben meno di quarantamila uo-mini e donne si presentano ai corpi prescelti

Pierleonida Cimolino

merosi Ufficiali dell'Aeronautica e dalC.te della Stazione Carabinieri dellaBase USAF, Luogotenente La Marca.Il programma iniziava con l'ammassa-mento in piazza XX settembre da cuisi raggiungeva la Chiesa del Cristo do-ve si assisteva alla Santa Messa inmemoria dei Caduti. Successivamen-te, si formava il corteo che, precedutodalla Banda sfilava per il centro dellacittà tra lo sguardo di simpatia dei cit-tadini, raggiungeva il Monumento aiCaduti in Piazza Ellero. Qui, di fronteai reparti italiani e statunitensi schie-rati venivano resi gli Onori ai Caduticon l'alzabandiera e la deposizione diuna corona d'alloro. Seguivano gli in-terventi del Presidente della Sez.A.A., dott. Dino Peresson che ringra-ziava le autorità per la loro presenza ericordava i legami che stringono la no-stra città all' Aeronautica fin dalla na-scita di questa specialità. Seguivanogli interventi del Sindaco di Pordeno-ne, S.Bolzonello e del Vicepresidentedell'Amm. Provinciale N.Zille chemettevano l'accento sul significato edil valore della manifestazione in unmomento di grande impegno delle no-stre Forze Armate ed in particolaredell'Aeronautica nei vari teatri di ten-

sione nel mondo. Al termine, i parteci-panti si recavano nella vicina sededell' ex Tribunale dove era stata alle-stita una interessante Mostra Foto-grafica sull'aviazione a Pordenone dal1910 fino ai nostri giorni. Con questotuffo tra le nubi si concludeva unagiornata nella quale lo spirito alpino equello degli aviatori avevano trovatomolti punti in comune.

Alpino Daniele Pellissetti

Un simpatico gruppo al 40° di fondazio-ne A.A. Sez. di Pordenone: da sin. Brig.Gen. R. Michael Worden, Dott. Dino Pe-resson, Luog.Te La Marca, Col. PilotaRosario Scarpolini, Presidente Gasparet.

Il Presidente Gasparet riceve la targa ri-cordo dal Dott. Dino Peresson, Presiden-te sezione A.A. di Pordenone.

Le autorità durante la S. Messa nella Chiesa del Cristo.

INCONTRO IL 25 MAGGIO2003 A VENZONE

In foto: M.llo Giacconella Giu-seppe, M.llo Musigh Giuseppe eAlpini: Modolo Felice, MonacoRenzo, Cogliati Antonio, SchiaviGabriele, Frezza Giuliano, Busi-narolo Italo, Marangoni Silvio,Casco Gianni.

Il 21 settembre u.s. all’annualecommemorazione dei Caduti inRussia presso il Tempio votivo diCargnacco (Ud) si sono ritrovati ireduci dell’8° Alpini Btg. TOL-MEZZO:Egidio Poles, Giovanni Cimolai,Giuseppe Zaina, Enzo Romanzot-ta, Ottavio Pes e Paolo Busetticon i loro ufficiali Guido Vetto-razzo, Fiore Bucco e Luigi Pau-luzzi. Auguri!

Guido Vettorazzo

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Anno XXXVIII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2003

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“CANTAVAMO ROSAMUNDA”Una sorta di eredità preziosa, unmessaggio valido per l’oggi, ma an-che per il domani: questo è il signifi-cato di un libro e anche al di là del-l’interesse suscitato fra le penne ne-re, potrà interessare un pubblico piùvasto dei lettori. Lo ha scritto Leo-nardo Caprioli, per quindici anniPresidente della Sezione di Berga-mo, e per quattordici anni dell’ANAnazionale. Caprioli, giova sottoli-nearlo subito, è stato, con FrancoBertagnolli, un “capo carismatico”delle penne nere nell’ultimo dopo-guerra. E come tale, una volta ritira-tosi a....vita privata, un “segno” do-veva pur lasciarlo.Certo: il “segno” è nel cuore di tan-tissimi alpini, che lo hanno cono-sciuto, avvicinato, frequentato, eche nelle adunanze nazionali nonmancano di salutarlo, stringergli lamano, con stima e affetto.Il “segno” è anche nel cuore di quel-la gente che grazie allo spirito diiniziativa di Caprioli ha potuto usu-fruire di aiuti, di conforto, di unapresenza fattiva, insomma, costitui-

ta da opere e non da chiacchiere.Diciamo anche che con l’avventodella presidenza Caprioli, l’Ana eb-be uno stimolo a compiere opere disolidarietà di vasto respiro e digrandissima importanza: in Italia eall’estero. Ed ora, il significato diquella presidenza e di una vita dedi-cata agli Alpini e all’Italia: in guerraprima, in pace poi, è tutto in un belvolume stampato in elegante vestetipografica per i tipi della Ferrarieditrice di Clusone-Bergamo: “Can-tavamo Rosamunda” – sottotitolo:“Dalla Campagnia di Russia ai verti-ci dell’A.N.A.” Si tratta di pagineautobiografiche dalla prima all’ulti-ma, ancorché il volume sia stato“costruito” in maniera certamenteoriginale. All’inizio, infatti, Caprioliracconta se stesso: la giovinezza,gli studi, il primo (e unico) amoreper Anna, la decisione di partire vo-lontario nelle truppe alpine, quandomagari avrebbe potuto restare a ca-sa, mentre negli altri tre, ugual-mente vien fuori quello che è, per-ché da presidente nazionale dell’A-

na, le relazioniannuali o gli ar-ticoli per “L’Al-pino” la diconolunga sul mododi sentire, pen-sare, agire; di“essere”, in-somma. Sonopagine che rap-presentano unasorta di conti-nuazione diquella parte

prettamente autobiografica dellaquale si diceva, dove l’io narrantetorna con la memoria all’esperienzaper molti versi traumatica dellacampagna di Russia.Alla già ricca e articolata serie distorie personali esistente nella let-teratura di guerra per quel che ri-guarda (anche) il fronte russo, siaggiunge dunque questa di Caprioli,che racconta, con gli occhi dellamemoria, un vissuto quotidiano ditanti nel quale ebbe parte anche il“suo” vissuto. Di episodi significati-vi e toccanti, ce ne sono molti. Lealtre tre parti del volume non rap-presentano una sorta di “stacco” ri-spetto alla prima (il riferimento alnoto motivo “Rosamunda” derivadal fatto che l’autore e i suoi com-militoni lo cantavano alla Scuola al-lievi ufficiali), anzi non esiste solu-zione di continuità perché, sia nellerelazioni tenute come presidentedella sezione bergamasca dell’Ana,sia come presidente nazionale dellepenne nere, Caprioli dedica invaria-bilmente l’ultima parte del suo diread una (o a più) riflessione sull’as-sociazione in rapporto alla realtànazionale, ma agganciata, stretta-mente, fortemente agganciata, aquella realtà che lo aveva (per sem-pre) segnato nel corso 1942-1943in terra di Russia...Campagna di Russia, dunque: pre-sidenza della sezione Ana di Berga-mo per quindici anni; presidentenazionale dell’Ana per quattordici:veramente una vita da alpino!

Giovanni Lugaresi

LETTERE

INCONTRO FRA COMMILITONI DEL GRUPPO UDINESabato 27 settembre 2003, ci siamotrovati, commilitoni delle batterie 17°,18°, 34° e reparto comando del Grup-po Udine, presso l’albergo “Il Benve-nuto” a Tolmezzo, abbiamo incontratoi nostri comandanti, il Generale D’An-gelo, il Generale Pomare, il ColonnelloSalati e diversi sottoufficiali.Dopo le presentazioni tra commilitonie mogli, consumando il gustoso rinfre-sco, abbiamo ricordato i momenti vis-suti nel periodo di naja, negli anni1965/66. Avevamo gli occhi lucidi pen-sando che diversi nostri commilitoninon ci sono più.Ci siamo recati, tutti insieme, a visita-re la caserma. Nei giardini, all’ingres-so della stessa, si trova il monumentodedicato agli Alpini, dove abbiamo de-posto una corona a ricordo di quelliche sono andati avanti.Siamo poi andati nel cortile passandoper il corpo di guardia, le celle di puni-zione, lo spaccio, la mensa, l’inferme-ria. Nel cortile era esposto l’obice“105/14” che ci ha fatto ricordarequante volte l’avevamo caricato suimuli.Con tanta nostalgia, abbiamo visto lapalazzina dove vivevamo, l’autorimes-sa dove si trovavano gli obici ed, infi-ne, le scuderie dove non c’erano più ifilari e gli abbeveratoi. L’interno, dovesi tenevano i muli, non abbiamo potutovisitarlo perché era chiuso. Dov’eral’infermeria muli ed il magazzino del-l’avena, fieno e paglia non c’è piùniente: tutto è stato demolito. Sul luo-go c’erano automezzi militari dismes-

si. Lasciando la zona scuderie, ci sen-tivamo un nodo alla gola pensandoche allora avevamo vent’anni.Ci siamo poi recati in duomo per laSanta Messa; il parroco si è detto mol-to orgoglioso di ritrovarci dopo tantianni. All’omelia ha parlato di quandovenivamo inquadrati dai superiori,“questi muri – ha aggiunto – si ricor-dano ancora di voi”. Infine ha ricorda-to che, da quando abbiamo fatto il mi-litare ad oggi, molte cose sono cam-biate: gli Alpini però hanno dei valoriche solo loro sanno trasmettere.Al pranzo, verso le 13, eravamo in 160circa tra commilitoni e mogli. Il pran-zo è stato veramente favoloso, allieta-to da musiche allegre; tra canti e ballisi è creata una vera festa alpina. Altermine il Generale D’Angelo ha presola parola, ringraziando tutti per l’in-contro significativo, pieno di ricordi edamarezza per chi non c’è più – ed haconcluso con l’esclamazione ad altavoce: “viva gli Alpini, viva la Julia!”Abbiamo poi fat-to le foto ricor-do, batteria perbatteria coi ri-spettivi coman-danti, tra cuiquelle della no-stra squadra deiserventi ai pezzi:Capopezzo, Dal-l’Ozzo, Copetti,D’Acaro, Mar-con, Moro, San-dre, Oltre a Mon-

ti, Gentile, Magnana, Zamella, Vicen-domini, Mattiello, Pignolo, Tomasellaed altri.Infine si è fatta una foto tutti assieme:commilitoni delle tre batterie e del re-parto comando.È stata donata una rosa a tutte le si-gnore e ci siamo lasciati con l’intentodi ritrovarci a Trieste, sabato 15 mag-gio 2004 alle ore 10, in Piazza Unitàd’Italia, di fronte al molo, in occasionedella 77° Adunata nazionale, nonché,per il quarantesimo anniversario delcongedo, in Emilia-Romagna.È stata una bellissima festa, con tantiricordi, al termine della giornata cisiamo salutati abbracciandoci con lelacrime agli occhi. Mentre salutavo ilmio comandante, Generale MarioD’Angelo, che era per me come un pa-dre, mi sono commosso nel ricordareche, pochi giorni dopo il congedo, èmorto mio padre.

Artigliere Alpino Bruno Moro

Cogne, 28/9/2003

Carissimo “Vecio”, per me “nonno” della Julia, dove, in tempo di pace, eb-

bi l’onore di trovarmi ad imparare i rudimenti di una splendida tradizio-ne, grazie per il tuo documento “NICEVO”.... Nessuno può rimanere co-me prima dopo aver letto le tue peripezie. Hai scritto in modo splendido.L’ho letto tutto con il fiato sospeso: ho pianto, ho sorriso; in una parola,hai toccato tutte le corde del cuore umano! Di alcune considerazioni ri-guardo l’evitabilità della guerra, sono pienamente d’accordo con te. Sitratta di negoziare “con stile” (aggiungo io) i vari problemi. Ma delle co-se che mi hanno lasciato più sconcertato sono, la terribile realtà del co-munismo, l’indottrinamento che toglie l’umanità; l’essere indifferenti allacorrispondenza con i propri cari, dopo la fine della guerra, non ha scu-santi. Avevo letto quasi tutto di Primo Levi. Il gesto di strapparti l’oro-logio, alla tua inevitabile resa, deve essere stato un momento tragico; dapersona diventavi un oggetto, semplicemente un numero. Queste testimo-nianze aumentano la consapevolezza di ciò che rappresenta ogni guerra.E, dopo tutto quel calvario, arrivi in Patria a Tarvisio (qui mi si rizzanoi capelli:non ho parole) dove baci il suolo in segno di mistico entusiasmo(a Tarvisio rimasi 6 mesi al Battaglione L’Aquila).Al capitolo 14 pag.37 parli dei muli. Il titolo è “la mula adatta”; il con-tributo di questi esseri meravigliosi che io continuo “a muovere”, è statodeterminante ai fini economici delle truppe alpine. Due saranno le paroleche rimarranno impresse indelebili: Nicevò! In ogni momento difficile misarà da sprone a fare il mio dovere fino in fondo. Non sapevo che il sin-tomo di non aver più fame era grave segno di prossima fine! Lo sconcio“Poles”, l’artigliere alpino estroso,introverso, al quale venne affidata lamula “Adatta” (sarà il metodo dolce per addestrare i muli, quello piùgiusto. Il mulo deve avere la fiducia nel suo conducente: io amo i muli edho terminato la sfilata di Aosta, alla 76° Adunata, con il mio mulo. So-no felice di dirti che darò una seconda lettura, e forse anche una terza altuo scritto. Sento che abbiamo un modo di sentire la vita molto vicino.Mandi (saluto friulano) caro amico della Julia. Un abbraccio fraterno.

Tenente Agostino Guicharzaz

P.S. Penso di interpretare il sottotitolo di “Nicevò” (verranno tempimigliori) così: “amore e fede fruttificano respiro vitale quando que-sto sembra mancare”.

Ancona, 11 novembre 2003

Carissimo Giovanni,Eccomi di nuovo, ormai quando ho una bella, o toc-

cante vicenda da raccontare, mi rivolgo sempre a te, caro amico, daquando Mario Candotti è andato avanti, ciò anche con la speranza, maitradita, che venga riportata sul bel periodico “La Più bela fameja”, per-ché venga comunicata ad amici comuni, ai quali mi sento molto legatoin spirito, proprio per i miei tanti anni che si fanno sentire con malannimolto seri. Ma i nonni seguono più i ricordi che i sogni, desiderando na-turalmente, che le eccezionali vicende trascorse tornino utili ai giovani.Nel trascorso agosto, quando ero immobilizzato a casa, al caldo afoso,dentro il mio rigido busto ortopedico, mia figlia Franca con il marito si èrecata per una breve vacanza in Val D’Aosta, a Cogne, ove, avendo ne-cessità di acquistare un paio di scarpe adatte per la montagna, ha cerca-to un negozio di calzature, ove, parlando con il proprietario dell’eserci-zio, ha scoperto che era stato Tenente della Julia, in pace, data l’età.Mia figlia gli ha reso nota la mia lunga naia in Albania-Grecia e Rus-sia. Ebbene alla fine del colloqui, il commerciante con spontanea velocis-sima generosità, ha voluto donarle per me un paio di valenki russi cheaveva in vendita. Lo ha fatto con tanta decisione che Franca ha dovutoaccettare l’insolito dono, raccontandogli che appena fatto prigioniero, irussi mi avevano tolto i valenki che calzavo, asserendo che erano statirubati e non acquistati. Così i primi giorni delle marce del “davai” li per-corsi con pezzi di coperte avvoltolate sui piedi, con grave rischio di con-gelamento. Al ritorno, mia figlia, per ripagarlo del gentilissimo gesto disolidarietà, gli ha inviato una copia fotostatica del mio libro “Nicevò”,dato che non ne possiedo più copie, nonostante le continue richieste chericevo da anni, da ogni parte d’Italia. Per concludere, ti invio copia della bella lettera che l’Alpino Valdostanoha voluto subito inviarmi. Penso che sia bene pubblicarla, dato l’entusia-smo e la commozione con le quali ha accolto il mio dono.Questi sentimenti accomunano gli Alpini.Grazie Giovanni e mandi! Salutami i tuoi ai quali auguro ogni bene e ri-cordami agli amici che ne ho bisogno.

Alpino Ivo Emett

P.S. il 23/10 u.s. mi hanno prelevato per parlare agli studenti dell’I-stituto Industriale di Teramo. Ho parlato per due ore e mezzo e so-no stato ascoltato dai giovani con attento interesse.

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Anno XXXVIII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2003

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Iniziato il permanente il 10aprile 1936 e congedatomi il22 agosto 1937 dall'8° AlpiniBTG.TOLMEZZO Radiotele-grafista al plotone comando.Totale mesi 17 e 12 giorni.Il 15 Aprile fui richiamato allearmi con il grado di sergenteed il 21 Dicembre del 1940dovetti partire per l'Albaniadove le azioni di guerra in cor-so avevano avuto una cattivapiega per la divisione Julia,con tanti Alpini morti. Facem-mo la traversata dell'Adriati-co con un aereo tedesco che ciportò a Tirana, ove passammoil Natale ed il Capodanno.Il 2 Gennaio del 1941 fummoinviati al fronte. Passando perElbassau siamo arrivati allanostra destinazione: una valleche divideva il monte Tomoredal monte Guritopi e lì allog-giammo con la squadra radioin una piccola baracca con lepareti di paglia. Altri 15 giornisempre con la stazione radiofui aggregato ad un BTG chesi trovava sul monte Guritopicoperto da due metri di neve.Faticammo non poco per im-bastire una piccola tenda sul-la neve. Anche questo era unposto molto centrato dall'arti-glieria greca, ma per fortuna iproiettili non potevano colpir-ci perché esplodevano sullacresta del monte oppure pas-savano sopra le nostre teste epoi finivano a valle. E così ar-rivò la fine di marzo, quandoiniziò la nostra avanzata pas-sando per Enzeca, Kalibaki,Lescuviku fino al ponte di Pe-rati. A questo punto, maggio1941, la guerra contro i grecifinì grazie ad una colonna diTedeschi che dalla parte diSalonicco puntava verso Ate-ne e così i Greci si arresero. Ilnostro reparto ripiegò fino adElbassau ove ci fermammouna ventina di giorni.A questo punto, tutti noi spe-ravamo di essere presto rim-patriati, ma non fu così ai pri-mi di luglio partimmo per ilMontenegro, a "Podgoriza"ove infuriava la rivolta deipartigiani Montenegrini. E co-sì dal 15 Luglio 1941 fino al17 Novembre 1942, il nostrogruppo Alpini operò continua-mente contro i ribelli Yugosla-vi di Tito subendo più voltegravi perdite.Ai primi di ottobre del 1941ebbi la mia prima licenza di 30giorni che passai a San Focacon i miei famigliari e la Uci.Alla fine di ottobre incomin-ciai nuovamente la mia vita alreparto: Compagnia Comandosecondo gruppo Alpini Valle,al comando del quale c'era ilcolonnello Pezzana. Come ser-gente avevo sempre le stessemansioni di RT. (Radiotelegra-fista), la differenza c'era perònei pasti perché partecipavoalla mensa sottoufficiali edera meglio di prima.

Il Montenegro è formato daparecchie montagne e pertan-to nelle azioni militari i parti-giani avevano sempre la me-glio infliggendoci molte perdi-te. Loro conoscevano benetutti i sentieri e parecchie vol-te ci facevano cadere in trap-pola e parecchi Alpini rimane-vano uccisi o feriti.Il periodo montenegrino finìnel novembre 1942 e dopouna sosta di una decina digiorni al villaggio alpino diScutari, in Albania il repartodovette recarsi nuovamente inGrecia per un rastrellamentocontro i partigiani greci. Cosìcontinuammo fino al famoso 8Settembre 1943. Ci trovammoa Giannina. Alle 19 di quelgiorno comunicò la caduta delnostro governo fascista. Ilgiorno 9 mattina eravamo giàprigionieri dei tedeschi. Duecarri armati avevano le mitra-gliatrici puntate sul nostro re-parto. Fummo costretti a con-segnare tutte le armi e a met-terci a loro disposizione. Il 13Settembre, sempre al coman-do dei Tedeschi partimmo daGiannina e con una lungamarcia arrivammo a Kalibakiin Albania. Il 15 Settembredopo aver raggiunto il 40esi-mo km ci siamo fermati ilgiorno 16 e 17. Il 18 Settem-bre, giungemmo al ponte diPerati ed il 19 arrivammo aFlorina.Il giorno 20 partimmo in trenoverso il campo di concentra-mento di Stablak in Poloniada dove ripartimmo il 14 Otto-bre ed il 15 arrivammo a Ka-spersoffen, località in riva alMar Baltico a circa 25 km daKonisberg.Come si può constatare dalledate il viaggio durò circa 26giorni, passando per Albania,Bulgaria, Romania, Croazia,Austria, Germania e Polonia,sempre chiusi nei vagoni be-stiame.A Kasperseffen c'era il nostrocampo di lavoro; eravamo 260italiani alloggiati in cinquegrosse baracche.Alla mattina quando il capora-le tedesco fischiava l'adunatadovevamo precipitarci di corsain cortile e l'ultimo che arriva-va si prendeva una bastonatasulla schiena. Dopo che il mi-litare tedesco presentava laforza al suo superiore si parti-va per il campo di lavoro di-stante circa tre km dal Lager.Durante questi viaggi nonpassava giorno che uno o duedei nostri cadessero per terraa causa della scarsa nutrizio-ne e poi questi venivano ripor-tati al Lager. Il nostro lavoroconsisteva nel trasformare deiproiettili anticarro in proiettilida esercitazione. Si lavoravaentro grossi capannoni.Dal gennaio 1944 fino alla fi-ne di Aprile dello stesso anno,assieme ad altri trenta prigio-

nieri fui condotto alla stazionedi Hof dove fummo destinatiai lavori nella stazione ferro-viaria. Alla fine di Aprile fuitrasferito a Norimberga in unagrossa caserma assieme adaltri 900 italiani. Ogni matti-na, fino a sera venivamo por-tati, divisi in squadre alle fab-briche. lo ero destinato allaKoben, dove venivano costrui-ti dei pistoni. Niente per cola-zione e pasto sempre dellostesso tipo, minestra di verdu-ra in un contenitore ricavatoda un bossolo di munizione.Due volte la settimana davanoun pezzetto di formaggio.Qualche squadra, circa ventipersone, era venuta per pren-dere il rancio due volte, messiin fila e con un nerbo di buefurono picchiati a sangue etrasferiti alla Straff Compa-gnie, compagnia di punizione.Ai primi di luglio fui trasferitoa San Ludwig in una fabbricadove venivano costruiti moto-ri.Qui lavorai fino al 13 Settem-bre, giorno in cui a causa del-la durezza del lavoro e dellecondizioni di vita decisi di ten-tare la fuga.Ed alle ore 24 dello stessogiorno 13 Settembre 1944,con gli amici Pugnot e Dianadecidemmo di scappare dalLager e dirigersi verso il con-fine Svizzero, Ci aiutammo avicenda a varcare la rete spi-nata dalla parte opposta dellasentinella. Pioveva che Dio lamandava incominciammo acamminare con un buio im-pressionante ed il fango che ciriempiva le scarpe. In questecondizioni, senza orientamen-

to camminammo sempre at-traversando campi fino alleprime luci dell' alba quando ciaccorgemmo che eravamo di-stanti solo un paio di km dalpunto di partenza. Dopo averriposato in un cespuglio almargine di una strada, il gior-no 14, appena fece buio ci in-camminammo nuovamenteverso la presunta direzione diAltkirsch, località vicina alconfine svizzero, a circa 30km da noi.E così circa allo stesso modopassarono i giorni 16, 17, 18e 19. La notte di questo gior-no, camminando in una stradain un bosco giungemmo ad unincrocio dove erano appesedelle tabelle di segnalazione,Mi fermai un attimo per vede-re se la strada che facevamoera quella giusta in direzioneAlkirchs. Feci appena in tem-po a leggere il segnale quan-do si affacciò una sentinellatedesca che ci diede l'altolà.La paura fece novanta ed ini-ziammo una corsa a perdifia-to. Il tedesco scaricò nella no-stra direzione parecchi colpidi fucile, ma per fortuna sen-za colpirci. Però verso le orenove i Tedeschi passaronocon dei cani in cerca di noifuggiaschi. Dobbiamo ringra-ziare la pioggia se i cani nonci hanno fiutato. Durante quelgiorno, molto vicino a noi pas-sarono anche dei contadinicon la falce, ma nessuno po-teva pensare che sotto a que-gli spini eravamo nascostinoi. Il bello venne all'imbruni-re quando io dissi ai mieicompagni che avevo bisognodi fare un servizio e mi allon-

tanai a circa 50 m dove c'erala fine di un'altra siepe, e lì,con meraviglia vidi una gros-sa segnaletica alta circa unmetro con scritto "DEUT-SCHE UND SWEIZEN GREN-ZE" voleva dire confine Tede-sco e Svizzero.Sembrava andato tutto allaperfezione, ma poi venne ilbello. In territorio Svizzero,nel piccolo villaggio di Burgabbiamo visto l'illuminazionestradale dopo quattro anniche non vedevamo lampadineaccese per l'oscuramento,Proseguimmo il cammino perallontanarci il più possibiledal confine. Alle ore due delgiorno 23 settembre ci avvici-nammo a delle case e deci-demmo di riposare, ma unabitante del luogo che avevasentito i nostri rumori si af-facciò alla finestra della suacamera e ci chiese chi erava-mo e cosa facevamo lì nel suoorto. lo gli risposi che rima-nesse tranquillo perché era-vamo gente onesta, ma que-sto non si diede pace e scesodalla camera ci accompagnòad un comando di guardiafrontiera e qui un sottoufficia-le svizzero, dopo averci inter-rogato e chiesto informazionisul nostro conto si mise incontatto con i suoi superioridi Berna tramite telefono. Poifreddamente ci disse di averricevuto l'ordine di accompa-gnarci di nuovo in Germaniain quanto in Svizzera c'eranogià troppi internati Italiani edi altre nazionalità. Dicemmoche piuttosto di essere ricon-segnati ai militari Tedeschiavremmo preferito essere fu-cilati sul posto. E così alleore tre, accompagnati da duesvizzeri ci incamminammo dinuovo verso il confine chevarcammo alla loro presenza,senza però essere riconsegna-ti ai Tedeschi,Per combinazione si trattavadello stesso posto dove noieravamo entrati cinque oreprima.Poi protetti dalla nebbia e dalbuio abbiamo atteso circaventi minuti in modo che glisvizzeri fossero rientrati e poirientrammo in Svizzera pren-dendo una direzione diversa.Però alle ore 7 del 24 erava-mo già stati fermati da un al-tro militare Svizzero che ciaccompagnò al comando dellasua compagnia dove ci feceroun severo interrogatorio e ciesaminarono tutto quello cheavevamo, Poi un militare ciaccompagnò alla prigione diPreitenbark, due ore a piedi.Avevano deciso di accogliercie di non riconsegnarci ai Te-deschi.Rimasi così in Svizzera lavo-rando soprattutto come came-riere fino al 22 Luglio del1945 quando, a guerra finitapotei ritornare a casa.

TOFFOLO UGO ANGELOBreve riassunto del periodo di servizio militare

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sitatori. Ancora un rapidopranzo all'agriturismo Mon-tefierru a base di genuini pro-dotti locali e rientro ad Arbo-rea dove ci siamo preparatiper l'ultimo concerto a Si-maxis con il coro Santu Atzeied il gruppo folk del luogo incostume tradizionale. Unagrande serata, con tanto pub-blico ed un finale entusia-smante a cori riuniti con ipezzi Nanneddu Meu e MonteCanino. La serata è poi pro-seguita con un fuori program-ma dopo cena con lo stessospirito di amicizia e cordia-lità. Al mattino una visita inpaese per le compere dellespecialità regionali e poi, do-po un pranzo di commiatocon gli amici sardi, si parte.La partenza prende sempretutti, specie lasciando degliamici sinceri. Alle 19.30 sia-mo a Golfo Aranci, troviamoil traghetto pronto e alle 21si parte. La sera è tersa conle stelle e allontanarsi dallaterra ferma piena di luci èsempre uno spettacolo. Du-rante la traversata siamo ri-masti sul ponte a chiacchie-rare e fantasticare: una veraserata culturale. Alle 7 delmattino eravamo a Civitavec-chia e alle 17.30 a Pordeno-ne. Sui nostri volti i segni di6 giorni indimenticabili.

Corista Alpino Basegio Romano

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Anno XXXVIII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2003

ZZOONNAA LLIIVVEENNZZAA

Un anno passa incredibilmente veloce eci troviamo già a dover organizzare un'al-tra rassegna., Molti mesi prima bisognacontattare i cori, preparare i manifesti,.depliants, fare della pubblicità sui gior-nali e TV locali.Alla vigilia arrivano i cori e bisogna rice-verli, sistemarli in albergo, preparare unrinfresco.Alle 20.45 del 25 ottobre 2003 è inco-minciata la nostra undicesima Rassegnacon la sala del Teatro Don Bosco piena digente.Questa è stata anche l'occasione per pre-sentare il nostro terzo CD.Oltre al nostro Coro A.N.A. Montecavalloerano presenti il Gruppo Cantori S. Mar-gherita di Fidenza ed il coro Plose C.A.I.di Bressanone. Il presentatore del CoroPlose ha detto al pubblico che la grandeamicizia dei nostri tre cori potrebbe tra-sformarsi in cooperativa. E' stata una se-rata elettrizzante sotto l'aspetto corale.Noi abbiamo presentato una nuova can-zone "Alpini Italiani" moderna che nonparla più di guerra, ma di Alpini impe-gnati nella protezione civile, nelle varieemergenze al servizio delle comunità an-che al di fuori del territorio nazionale.Il Coro S. Margherita è un coro misto eha presentato un repertorio popolare ro-magnolo molto allegro e capace di coin-volgere il pubblico in un ritmo semprecrescente.Il coro Plose ha presentato un repertorio

11a RASSEGNA DI CANTO POPOLARE

classico con canzoni popolari trentine ecanzoni di Maiero, maestro e composito-re di Tricesimo. Posso dire che il pubbli-co ha passato una serata speciale e lo hadimostrato con i continui applausi. Altermine della serata lo ha detto anche ilnostro Presidente sezionale Giovanni Ga-sparet nel suo intervento. C'è stato poiuno scambio di doni tra cori e un breveintervento del Vice Sindaco di Pordenonedott. Pasut e la conclusione della rasse-gna corale con il canto "Signore delle ci-me" a cori riuniti.Aviano è stata la tappa successiva per lacena, ancora cante e allegria fino a tardi,pur tirando indietro l'orologio dall' oralegale.Domenica mattina il Duomo di Aviano ciha accolti per la S. Messa.I cori ospiti hanno cantato la liturgia concanti di alto livello per il compiacimentodel parroco e dei fedeli.Lo stesso locale della sera prima è statameta per il pranzo che ci ha coinvolti an-cora in tanta amicizia con discorsi e an-cora canti. Il pomeriggio verso le 15 sia-mo ritornati con i piedi per terra e gran-de è stata la commozione nel salutarcinon senza qualche ulteriore risata quan-do un passaparola diceva che uno statutoche si rispetti in ogni "Cooperativa" pre-vede che i Soci si incontrino una o piùVolte all' anno.

Corista alpino Romano Basegio

Ancora una tournee dal 31luglio al 5 agosto nell' ospi-tale terra di Sardegna. Que-sta seconda escursione è sta-ta propiziata dall'invito delcoro Santu Atzei di Simaxis(Oristano) che avevamo co-nosciuto lo scorso settembrea Pordenone. Dopo un viag-gio un po' travagliato a causadell' alta stagione, siamogiunti in pullman fino a Civi-tavecchia e di notte in tra-ghetto a Golfo Aranci. Al no-stro arrivo al mattino abbia-mo proseguito in Pullmanraggiungendo Simaxis all'oradi pranzo. Al nostro arrivo,siamo stati accolti nella sededel sindacato del coro, dovele mogli dei coristi avevanopreparato numerose specia-lità locali tutte genuine. IlCollegio Don Bosco di Arbo-rea ci ha offerto l'alloggio co-me la volta precedente. AdArborea abbiamo tenuto ilnostro primo concerto nellaex villa di Mussolini assiemeal coro sardo, circondati daun parco rigoglioso e contanti spettatori. Abbiamoproposto il nostro classicorepertorio mentre il coro sar-do ha eseguito i propri cantitradizionali, concludendo acori riuniti con NannedduMeu e Monte Canino. Dopo ilconcerto ancora un assaggiodell'ospitalità sarda con unacena eccezionale. Il 2 agostoal mattino si parte per visita-

CORO MONTECAVALLO IN SARDEGNAre il paese di S. Salvatore do-ve in passato si giravanofilms western. Vi è una chie-sa del ‘400, mentre sotto lachiesa c'è un sito con le pa-reti affrescate con figure diMarte, Venere, Giunone eiscrizioni d'epoca romana. Alcentro delle stanze un pozzo:l'acqua era infatti il simbolodella fertilità. A pochi Kmraggiungiamo la spiaggia diIs Arutas sulla quale tantigranelli di quarzo sostitui-scono la sabbia di fronte adun mare profondo, verde eblue che ha invogliato alcunidi noi a tuffarsi nell' acqualimpida. Non poteva mancaredell' ottimo pesce fresco al-l'agriturismo a Sa Ruda. Poi,nella nuova piazza di Cabrasteniamo il secondo concertoassieme agli amici sardi, conun folto pubblico. Dopo l'esi-bizione, a cena a casa delsindaco. Domenica mattinadopo due ore di pullman sia-mo giunti a Bosa Marina, at-traversata dall'unico fiumenavigabile: il Temo. Una loca-lità con una bellissima spiag-gia e in una zona famosa peril malvasia con 15° e oltre,coltivato con viti basse. Unacittadina che porta i segnidell'antica dominazione spa-gnola e con una bellissimachiesa nella quale, col per-messo del parroco, abbiamocantato le nostre Ave Marieattirando l'attenzione dei vi-

Lo scorso 4 ottobre, nell'an-tica Parrochiale di Sant'An-drea di Cordovado, si è rin-novata l'annuale rassegnacorale organizzata dal CoroFriuli, giunta alla sua terzaedizione.Ospiti quest'anno due realtàmolto conosciute ed apprez-zate: il Coretto Mandi di Ba-gnarola, diretto dal M° Um-berto Benvenuto e il CoroCjastelîr di Mereto di Tomba,sotto la guida del M° Mauri-zio del Giudice.Ha aperto la serata il coro dicasa, che ha voluto dare ilproprio saluto canoro al pub-blico ed ai cori ospiti, pre-sentando un programma in-centrato alla presenza dellalocomotiva a vapore nel can-to popolare e alpino. Taleprogetto nella sua versioneintegrale dal titolo "La loco-motiva a vapore: itinerario diesempi musicali nel cantopopolare sui binari dei ricor-di” è stato presentato a Trie-ste il 25 ottobre in occasionedella IX edizione del concor-so Corovivo, organizzato dal-l'U.S.C.I. - Unione SocietàCorali Italiane del Friuli-Ve-nezia Giulia, in cui il Coro«Friuli» si è classificato nellafascia di Distinzione (n.d.a.).Il Coretto Mandi ed il CoroCjastelîr hanno propostobrani propri della culturadelle nostre genti, del nostropopolo friulano e dei nostri

CORO “FRIULI”Terza Serata di Canto Corale

Alpini, in un'esibizione qua-litativamente valida e moltoapprezzata dal numerosopubblico presente.AI termine, i cori riuniti - al-la cui guida si sono alternatii tre direttori - hanno volutoringraziare gli spettatori perla calorosa accoglienza, ese-guendo tre brani fuori pro-gramma: la meditata pre-ghiera dell'Ave Maria di Be-pi de Marzi, l'intima poesiadel Daûr San Pieri di MarcoMaiero e il sempre toccanteSignore delle Cime del deMarzi.Durante il reciproco scambiodi doni finale, hanno preso laparola il sindaco di Cordova-do Augusto Bertocco; il ca-pogruppo Carlo Ambrosio eil parroco don Dario Ronca-din, sempre presenti e sensi-bili alle iniziative del Coro.Particolarmente gradita lapresenza del delegato di zo-na Mediotagliamento AngeloScianelli che ha voluto con-cludere la serata complimen-tandosi con i cori per l'ap-prezzata qualità dei reperto-ri e dell'esecuzione, sottoli-neando l'importanza di mo-menti simili di aggregazioneche servono a non dimenti-care quell’importante patri-monio corale della culturadella nostra terra e degli Al-pini.

Saverio Martin

Caro Aldo Del Bianco sei un uomo onesto e franco,Capo cantiere non di una sede ma di un quartiere.

Con i tuoi tondini ci hai massacrato i balini,

ma siam felici lo stesso di aver lavorato in modo indefesso,con tanta lena di averci rotto la schiena.

Eri felice, eri contento solo quando girava la benna del cemento;

e quando era ora di magnar, quattro ciacole da far e poi via, se no el fer se freda.

Alla sera aspettavi la mattina e alla mattina il mezzodì,era una rota de tutti i dì.

Ora abbiam finito e ci ricorderem di un lavoro in allegrita che fat avenma saven che par un toc della Livenza te resta senza.

Gianni Coan Cuoco

***

In cantiere si lavora intensamente,

ma rimane anche un po’ di tempo per mettere

giù qualche rima.

“Alpini”!!!! Aldo vi attende

anche quando non è il vostro turno”.

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Anno XXXVIII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2003

PROTEZIONE CIVILE

Sono iniziati i lavori della nuova Sede diSezione in Vial Grande a Torre di Porde-none.Innanzi tutto mi pare importante direcon precisione dove è iniziata la nostraopera.La strada più agevole per arrivare alcantiere è prendere Via Maestra Vec-chia, dal fungo acquedotto verso Cor-denons, passato il primo lampeggian-te, all’incrocio successivo girare a de-stra, proseguire fino all’altezza dellostadio di Torre, lì è il cantiere, che ve-drà l’avvicendarsi di centinaia di Alpinidella Sezione di Pordenone, nel cantieretroneggia una classica gru a rotazionealta, dello sbraccio di 26 metri.La commissione lavori della sede ha fis-sato il calendario di partecipazione dellevarie zone ai lavori, con la raccomanda-zione di assicurare una squadra gior-naliera di 6/8 Alpini che si dovrebberaddoppiare a fine settimana.Ha iniziato la zona val-fiume con l’inter-vento dal 25 agosto al 7 settembre.La seconda settimana ha operato la zo-na Valcellina dal 9 settembre al 14 set-tembre 2003.I gruppi di Andreis, Barcis, Cimolais,Claut e Montereale Valcellina, hannodato la loro mano d’opera specializzata egenerica per iniziare a preparare il ferro

SEDE DI SEZIONEe le gabbie di fondazione, ad installare labetoniera, a gettare il primo tratto difondazioni, a preparare le armature inferro successive.I Gruppi, se pur esigui come iscritti han-no risposto bene, assicurando:

• ANDREIS PRES. 11 ORE 99• MONTEREALE “ 11 “ 83• CIMOLAIS “ 6 “ 54• BARCIS “ 5 “ 45• CLAUT “ 3 “ 27

(308)

Oltre alla presenza di Del Bianco, Ga-sparet e del palista Moro con ore 63,per un globale della settimana di 371ore lavorative.Ora il lavoro, se pur con qualche diffi-coltà, è partito e necessita che ogni zonaassicuri giornalmente l’apporto di manod’opera specializzata e generica che è in-dispensabile per completare quanto ini-ziato, e che necessita di tanto impegno,continuità e validità.Si rende necessario perciò un richiamo atutti i consiglieri, delegati di zona, Alpi-ni, amici degli Alpini, ricordatevi che perrealizzare la sede della sezione di Porde-none è necessario l’apporto di tutti.

Ag. 2003

Dal 29 settembre al 4 ottobre 2003 si èsvolta la visita in Romania di alcuni rap-presentanti delle varie associazioni di vo-lontariato operanti in Provincia. La Provin-cia di Pordenone con il suo Assessore Ren-zo Francesconi ha voluto fare questa espe-rienza di interscambio con le omologhestrutture di protezione civili romene.Così dopo la visita a Pordenone di una de-legazione romena a fine luglio, primi diagosto, c’è stata la restituzione della visitadella delegazione italiana. L’organizzazionedei due eventi è stata affidata alla nostraSezione Alpini che poteva così garantirepieno successo.I quattro giorni di permanenza a Timisoarasono stati fitti di impegni per gli incontricon le autorità locali, presentazioni dellestrutture e delle squadre operanti nei varisettori della protezione civile, esercitazioni

TIMISOARA - ROMANIA Protezione Civilecon i comunali

di alcune squadre, visite ad impianti tenutisotto particolare sorveglianza, visite a di-ghe e opere di contenimento delle acque perprevenire possibili esondazioni, visita a fab-briche di nostri connazionali che operanonel distretto, visite a particolari strutture inalcuni comuni del distretto sempre ricevutidai Sindaci rigorosamente vestiti in formaufficiale con tanto di fascia nazionale.Fin dal primo momento siamo stati accoltianche dal Console Generale di TimisoaraDott. Francesco Catania che ringraziamonon solo per il lauto buffet che ha offerto atutta la delegazione la prima sera, ma so-prattutto perché in quella occasione ci èstato possibile incontrare tanti esponentidella comunità italiana che operano nel di-stretto di Timisoara.Interessante è stata la visita alla universitànon solo per l’incontro con i ragazzi che

Gli ufficiali Alpini iscritti all’UNUCI di Pordenone,che hanno organizzato la prova di orientamento, let-tura della carta topografica, domenica 19 ottobre03, alle ore 9,00, in località Castaldia di Aviano,quale ripetizione periodica delle nozioni acquisitedurante i corsi del 2002 sono stati: Gen.VenturaFrancesco, Ten.Buiatti Giorgio, Ten. Furlan Pao-lo, Ten. De Franceschi Marco, Ten. ConsolaroStefano, Serg. Zanut Luca.Una prova necessaria per tanti volontari alpini e dialtre associazioni, che periodicamente si ritrovanoe, armati di cartina, bussola e goniometro, ricerca-no punti vari, direzioni, percorsi, su un territoriomontano che varia di volta in volta.Alla prova hanno aderito l’associazione radioamato-ri R.E. di Pordenone con:Azzopardo Alberto, Ros Cesare, Salvadori Mat-tia, Salvadori Corrado, Taiariol Dario.Per l’Ass.Croce Rossa Italiana di Pn:Arca Daniele, Gregoris Pier Luigi.Per l’Ass.F.I.R. C.B. can.27 Maniago:Fornasier Pier Luigi (Mafalda).Moras Loris (Calvario).Per l’Ass. Radio Cellina di Maniago :Fruscalzo Lorenzo.Per l’Associazione Nazionale Alpini Sezione di Por-denone:Gr. Brugnera: Barbarotto Gian Pietro, Celotto Vit-torio, Santarossa Pier Luigi.Gr. Giais: Tassan Ferruccio, Tassan Marco.

Il giorno 26 luglio 2003 si è svolta aPrata una esercitazione organizzatadal Comune con la collaborazionedelle squadre comunali di Prata,Fontanafredda, Pasiano di Pordenone,Brugnera, C.R.I. di Pordenone, Grup-po cinofilo pratense, Fondazione Bia-sotto, Ass.Car.in congedo di Prata,A.N.A. Sezione di Pordenone.Simulazione della situazione conse-guente ad un evento sismico, era iltema dell’esercitazione, con i settorilogistico, cinofilo, telecomunicazionie soccorso, impegnati ed in prova iltutto dalle ore 20,00 alle ore 24,00.I volontari Alpini della squadra diP.C. A.N.A. di Prata, hanno dato illoro impegno, mettendo a disposizio-ne un automezzo, una tenda comple-ta di illuminazione, tavoli sedie e fri-gorifero.Oltre al lavoro di trasporto, montag-gio e smontaggio delle strutture,aiuto alle altre squadre e distribu-zione di bevande.L’impegno è stato dato dai seguentivolontari:Canton Renato (Caposquadra)Gai Maurizio (Logistico)Gai Mario (Logistico)Gobbo Vittorino (Logistico)Agnoletto Arnaldo (Tecnico)Buccio Antonio (Logistico)

Il coinvolgimento dei volontari Anain esercitazioni a livello di Comuni èimportante perché permette l’affina-mento ed il contatto tra volontaricon diversa specializzazione che sicompenetrano e capiscono meglio ilmodo di operare assieme anche esoprattutto nell’ottica di calamitàreali che sempre più battono i nostriterritori.Un plauso ai volontari Alpini inter-venuti, ed uno sprone perché conti-nuino le loro attività esercitative.

Ag. 2003

Gr. Maniago: Malfante Amedeo.Gr. Montereale: Alzetta Janovich.Gr. Prata di PN: Canton Renato, Gai Maurizio.Gr. Roveredo: Bidoggia Adriano, De Luca Mario,Milovich Silvano, Ré Pier Luigi, Vinoni Dario.Gr. Rorai Piccolo: Moro Franco.Gr. Tajedo: Cover Stelvio.

Inoltre si sono fatte anche delle ricerche di personecon unità cinofile di superficie dell’A.N.A., vistoche le altre associazioni invitate erano impegnate inaltre attività precedentemente programmate, (provedi ricerca e di marcia) e figuranti, per simulare dellepersone disperse e ferite.Così in località a nord della “Casera del Medico” sisono nascosti: Gr. Maniago - Di Daniel Luigi, Gr. DiGiais – Polo Remigio, ed alla loro ricerca hannooperato le unità cinofile: Gr. La Comina – Grizzo

PROVE DI ORIENTAMENTO E RICERCA IN MONTAGNA

Oreste con Buck, Gr. Prata di Pn – De Cecco Mar-co con Penny, Gr. Porcia – Copat Giovanni conRex, con l’aiuto e la supervisione di: Gr. MonterealeV. – Antoniutti Gianni.Dopo tre ore di impegno tutti i volontari si sono ri-trovati presso il punto di parcheggio e partenza edopo la foto di gruppo si sono dati appuntamento al-meno due volte all’anno, per ripetere prove di orien-tamento, con situazioni varie e con sempre più diffi-coltà di tempo e di territorio.Visibilmente soddisfatti gli istruttori, in particolareil generale Ventura che da anni ormai segue gli Al-pini ed ora anche i volontari di altre associazioni de-siderosi di imparare sempre meglio come muoversiin montagna ed a servizio degli altri.Una raccomandazione va fatta a tutte le associazio-ni che quando si programmano queste prove l’ade-sione dei volontari dovrebbe essere massiccia, perpoter avere sempre volontari adatti alla ricerca inmontagna.In linea di massima per gli interessati si stanno pro-grammando i due incontri annuali con la scadenza:fine maggio e fine settembre di ogni anno, si spe-ra con la partecipazione di 45-50 volontari delle va-rie associazioni. Arrivederci al prossimo anno, in-tanto chi lo vuole può dare una mano alle unità ci-nofile, mettendosi a disposizione per un fine setti-mana con la qualifica di figurante, grazie fin d’ora achi aderirà alla richiesta.

Ag. 2003

studiano l’italiano nella facoltà di lingue,ma soprattutto la lezione alla quale abbia-mo assistito presso la facoltà di architettu-ra e ingegneria edile dell’Università Poli-tecnica di Timisoara. Si è potuto apprezza-re il lavoro di ricerca, sviluppo e controlloche viene svolto dai ricercatori e dai pro-fessori della facoltà per indirizzare le auto-rità preposte a fare scelte di interventi sulterritorio nei più disparati campi.Un ringraziamento va all’Assessore Provin-ciale Renzo Francesconi per la parte italia-na a al Colonnello Costantin Caraivan perla parte romena per aver fatto vivere unaesperienza eccezionale a tutta la delegazio-ne italiana.Della delegazione, oltre all’Assessore Pro-vinciale Renzo Francesconi, facevano par-te Maria Zanot della Direzione Regionaledella Protezione Civile; Giovanni Gasparet,

Giovanni Francescutti, Martino Ghezzi,Luigi Piccinin, Giovanni Battiston, FrancoMoro, Gino Piccinin, Angelo Mastrangelo,Santo Casara, Lorenzo Fruscalzo, Odoricodella Rosa, della Associazione Alpini; Ren-zo Fadelli, Fabrizio Gaiarin, Lorena Moras-sut e Sebastiano Scirè della squadra comu-nale di Pordenone; Luigi Zatti dell’Asso-ciazione Carabinieri; Sisto Colussi e Mar-cello Cont della Croce Rossa Italiana; Fa-brizio Lucchese della Unità Cinofila Prate-se; Pergiovanni Chiavotti dell’Associazio-ne Amatori Cani; Gaetano Solarino e Clau-dio Banini dell’Associazione Gommonauti;Gianantonio e Cesare Ros della Associa-zione Radioamatori, Luigi Di Daniel delGruppo Radio Cellina, Vittorio Toffolo delGruppo Antincendio di Polcenigo; RenatoBattiston del Gruppo Sommozzatori di Por-denone.

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Anno XXXVIII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2003

TARVISIANO - Emergenza alluvione AFRICAPROJECT O.N.L.U.S.La sezione di Pordenone ha affrontatoanche l’emergenza in occasione dellapiena del Fella, alla fine del mese diagosto in località Ugovizza, Pontebba,Pietratagliata, Dogna.L’impegno è stato condiviso con le al-tre sezioni alpine del Friuli Venezia-Giulia: Carnica, Palmanova, Cividale,Gorizia, Trieste, Gemona.Già dal giorno 29 agosto la sezioneCarnica è intervenuta con volontariper la preparazione di colazioni, pran-zi e cene a volontari, vigili del fuoco,popolazione sfollata dalle proprie casee alloggiata presso la caserma “LaMarmora” di Tarvisio, sono seguiti neigiorni e settimane, volontari delle se-zioni di Palmanova, Trieste, Cividale,Pordenone e poi ancora Gemona, Car-nica fino alla chiusura ed al ritorno al-la normalità.Le strutture della cucina ed il refetto-rio della caserma di Tarvisio, sono sta-te usate dal 30 agosto fino al 18 set-tembre, per dare da mangiare a350/400 persone a pranzo e 200/250 acena. Un impegno per almeno unasquadra di 12/14 volontari, a turnoper garantire la continuità del servizioe la funzionalità della base logistica-alimentare.La sezione di Pordenone ha dato il suogrosso contributo in uomini da giovedì04 settembre a lunedì 08 settembren°12 volontari; da venerdì 12 settem-bre a lunedì 15 settembre n°7 volonta-ri; da lunedì 15 settembre a giovedì 18settembre n° 2 volontari.In totale n° 18 volontari che hannooperato per 75 giornate durante i 3turni.I volontari che hanno operato ed hannogarantito i pasti a tutti ed hanno rice-vuto le congratulazioni per il menù

Gentilissimi amici ed amiche,voglio ringraziarvi personalmente

perché, con generosità, avete risposto al nostro appello in favo-re della missione in Kenya.Quanto da voi donato è stato impiegato per la costruzione dellascuola e del centro medico nel villaggio di Madunguni, nelladiocesi di Malindi. Nel mese di agosto abbiamo fatto una gran-de festa per i nuovi banchi donati alla scuola materna, ora i no-stri amici più piccoli hanno la possibilità di lavorare in una bel-la scuola, realizzata con il contributo di tanti amici italiani.

Le necessità sono sempre molte, ed urgente e continuo il nostroimpegno nella terra d'Africa. Quotidianamente ci incoraggial'entusiasmo della popolazione locale e ci sostiene il lavoro ge-neroso di tanti amici della nostra associazione.Con il vostro aiuto date sollievo a chi vive nella necessità, e do-nate una speranza a chi sa dirvi grazie con tutto il cuore per

quanto state facendo. Tutto ciò che doniamo ci appartiene persempre.

Con questo spirito lavoriamo in Kenya e vogliamo annoverarvitra gli amici della nostra associazione.Vi aspettiamo in Kenya, venite a visitare i nostri villaggi, lanostra gente, troverete una nuova famiglia ed amici che sapran-no condividere con voi l'entusiasmo della vita.

Invoco per voi ogni Benedizione dal Cielo e vi auguro di tra-scorrere nella serenità, che viene dal Signore Gesù, il prossimoSanto Natale.

Colgo l'occasione per salutare il vostro presidente di sezione, ilcaro amico Giovanni Gasparet e le vostre famiglie.

Kenya novembre 2003 d. Alessandro de’Spagnolis

Descrizione del progetto Progetto per la costruzione di un centro medico per bambini sieropositivi

Catholic Mission, Ndithini, Ithanga Thyca, Kenya.Casa Famiglia per bambini.

Il progetto prevede la costruzione di un centro medico per l'assistenza sanitaria dei circa 150 bambini ospitati nella casa fami-glia della missione del villaggio di Ndithini. Molti bambini ospitati nella casa sono sieropositivi, altri sono stati abbandonati daigenitori, molti sono orfani. Il centro medico, inoltre, sarà messo a disposizione della popolazione del vicino villaggio, popolazione che risente gravementedelle problematiche legate al diffondersi dell' aids. Il centro medico sarà gestito da personale specializzato della congregazione religiosa delle Piccole Figlie di S. Giuseppe sottola direzione di Sr. Nadia Monetti che è responsabile della casa. L'associazione Africa Project O.N.L.U.S. garantirà periodicamente delle visite mediche con personale qualificato nel settoredella cura e della prevenzione dell'aids, proveniente dai centri di ricerca italiani ed internazionali. L'associazione Africa Project O.N.L.U.S. provvederà a prendere accordi con il distretto medico sanitario locale per garantire alcentro medico di Ndithini la fornitura dei farmaci necessari e per incentivare una collaborazione dei medici locali con il personaledella congregazione religiosa della casa famiglia. Questo per favorire una feconda collaborazione tra quelle realtà che si trovanoad operare nel settore dell'assistenza sanitaria delle persone affette da aids, e per un arricchimento umano e professionale.

Progetto per i centri medici di Mida e di Mshaba -Kenya“Adotta un Medico”

Paese beneficiario del progetto Catholic Mission of Mida, Malindi, Kenya.

Riassunto del progetto Il progetto prevede l'adozione di un medico che presterà servizio presso il dispensario del villaggio di Mida, a 28 Km dalla cittàdi Malindi in Kenya. Il centro medico, realizzato con il contributo dell'associazione Africaproject o.n.l.u.s, serve una vasta areasituata lungo la Strada Malindi - Mombasa, densamente abitata dove è assente un servizio medico- sanitario di base a caratterepopolare. Con "L'adozione di un medico" si provvederà a stipendiare un medico locale, indicato dal Distretto Sanitario di Malin-di, che presterà servizio ambulatoriale presso il nostro centro, e all'acquisto dei farmaci necessari all'attività medica. Il centromedico, servito da personale locale, sarà utilizzato come base per il volontariato medico internazionale in accordo con le indica-zioni delle autorità competenti del luogo. Si darà così la possibilità, a quanti vogliono fare un'esperienza in tale settore, di colla-borare con i medici del Kenya e con la popolazione locale.

Responsabile del progetto AFRICAPROJECT O.N.L.U.S. [email protected] P.O.box 1573 Malindi - Kenya tel./fax 00254 42 30854 - mobile 00254 733897364

Presidente Africaproject o.l.n.u.s d. Alessandro de' Spagnolis

Somma richiesta per il progetto" Adotta un Medico" 500/00 € mensili 6000/00 € annuali

Informazioni Bancarie Conto numero 16111/73, ABI 03069, CAB 05085 Bancaintesa, Agenzia 20, Largo Magna Grecia, Roma, Italia.

sempre vario ed ottimo sono stati:

Tesolin Guido, Vian Loris, Berlasso Flaviano, Fagotto Robertodel Gruppo Villotta B.Brazzoni Ariella, Peloi Bruna, Taurian Sonia del Gruppo Casarsa S.G.Mastrangelo Angelo, Lot Raffaele, Cattelan Gianpaolodel Gruppo PordenoneGhezzi Martino, Di Daniel Luigidel Gruppo ManiagoAntoniutti Giannidel Gruppo MonterealeVadori Marcello del Gruppo MorsanoFondi Mario del Gruppo PasianoDe Luca Mario del Gruppo RoveredoCasara Santo del Gruppo S. QuirinoCelotto Vittorio del Gruppo Brugnera

A loro vada il grazie della Sezione cheha avuto anche in questa emergenzauna parte ed un impegno importante egravoso.Concludendo è importante anche que-sta esperienza che ha permesso a per-sonale logistico-alimentare di sezionidiverse di lavorare assieme ed ha evi-denziato anche alcune carenze di pre-parazione di alcuni volontari, come danoi spesso ribadito, necessitano di unapreparazione di base che viene data dacorsi alimentari specifici per preparareil volontario ad emergenze reali con unimpegno prolungato per parecchi giornie settimane.In questa ottica la nostra sezione amezzo la Provincia di Pordenone staorganizzando un secondo e un terzocorso alimentare sperando che moltivolontari logistici partecipino per di-ventare degli esperti nel ramo.

Ag. 2003

MORSANO AL TAGLIAMENTO

ANTONIO NONIS, classe 1915, Alpi-no dell' 8° RGT, BRG JULIA, BTGVAL FELLA si è fermato a 88 anni.Partito per il fronte greco-albanese,durante il secondo conflitto mondialeè rimasto ferito da una scheggia dipiombo nel petto, che gli aveva lesogravemente il polmone destro.

Rimpatriato, aveva passato mesi inospedale, ottenendo l'invalidità diguerra.Toni, pur pensionato, ha svolto conbravura fino a 84 anni il suo lavorodi calzolaio.Molto stimato in paese è stato unbaldo vecio della nostra fiameja alpi-na morsanese nonchè appassionatosportivo e giocatore di calcio.La salute negli ultimi anni l'ha co-stretto al riposo forzato ed a cure va-rie in ospedale e a casa.Gli amici Alpini lo hanno accompa-gnato come meritava all'ultima di-mora, certi di aver perso un grandeamico, che però come consuetudinedi noi Alpini non lo scorderemo facil-mente.Il Gruppo Alpini G.B. Schincariol diMorsano rinnova il ricordo e ilprofondo cordoglio alla moglie Vien-da, ai figli Bruno, Giuliana e Nrinaed ai parenti ed amici.

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Anno XXXVIII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2003

Salsomaggiore Terme, 06/10/2003

Spett.le “La più bela fameja”Come dalla Vs. comunicazione è mancato un mio carissimo amico: Ferdi-

nando Carlon.Ci siamo conosciuti da reclute alla caserma Italia di Tarvisio ai primi di marzo 1940.Dopo due mese si è formato il Btg. Val Tagliamento, lui è rimasto alla Cp. Comando di Tarvisio, ilsottoscritto destinato alla 212° Cp. a Chiusaforte, ma dopo poco tempo il Btg. si riunì in Val Trentada dove partì ai primi di novembre per l’Albania (destinazione Ponte Perati).A guerra finita fui trasferito dalla 212° Cp.alla Cp. Comando, sicché fummo di nuovo vicini.Dopo la campagna di Jugoslavia e Alta Savoia arrivò l’8 settembre 1943 e ci lasciammo da Pulferosenza chiederci l’indirizzo del domicilio.Passata la burrasca ognuno si formò la famiglia con il proprio lavoro, finché un bel giorno sul Vs.giornale (n°3 del 2002 ripetizione) comparve una foto di Don Carlo Gnocchi pregando i viventi dimettersi in contatto con Eugenio Del Fiol. Così avvenne e oltre a Del Fiol trovai anche Carlon.Da quel giorno ci incontrammo molte altre volte e normalmente ogni 2/3 settimane ci telefonavamoparlando dei disagi del passato e dello stato di salute attuale: a metà giugno u.s. prima di partire perl’alta Val Venosta lo chiamai e mi pareva un po’ depresso, lo incoraggiai pregandolo di ascoltarmi elui mi disse: “va bene Ginon” (così era solito chiamarmi). Lo richiamai ai primi di agosto per sentirecome andava e comunicargli il n° del mio cellulare, ma mi rispose una voce femminile di extracomuni-taria, ma non fui mai richiamato. Provai ancora dopo una quindicina di giorni ma non rispose mainessuno.Rientrato a casa pensai di rivolgermi a Voi ed ebbi la triste notizia che mi aveva insospettito. Con lapresente allego un’offerta al giornale in memoria di Nando così espressa: Gino Ferrari e Violetta (miamoglie).Nel limite delle possibilità Vi pregherei di comunicarmi indirizzo e n° di telefono di fratelli o sorelle vi-venti per porger loro le condoglianze e sentire la causa del decesso. Con infiniti ringraziamenti, porgodistinti saluti.

Gino Ferrari

ROMANIAUN AIUTO ALLA FONDAZIONE BAMBINI

IN EMERGENZA IN ROMANIA

Come dice lo slogan dell’Associazione,siamo saliti anche noi Alpini della Sezio-ne di Pordenone sull’arca della solida-rietà.Ricordiamo che l’Associazione è statafondata da Mino Damato nel 1995, perdare un aiuto agli orfani e siero positividella Romania, che sono tanti.Le opere realizzate dall’Associazione, inotto anni di attività, sono: La “Casa Do-ru” con scuola per circa 50 bambini;poi la “Casa Andreina” che ospita 35bambini. Tutte e due le strutture sono al-l’interno del grande ospedale “Victor Ba-bes”, per malattie infettive a Bucarest.E poi il “Centro Pilota di Singureni” a40 Km. da Bucarest, creato nell’area del-l’ospedale regione di Giurgiu. Nel centrosi è creato un ambulatorio di analisi spe-cifiche, un laboratorio artistico e chalet,come case famiglia per i bambini, con ladirezione ed il supporto delle suore mis-

sionarie Francescane di Assisi; le dueprime case sono chiamate “della luna edel sole”. Infine è stata realizzata unanuova casa per bambini piccoli e per asi-lo e poi ancora altri chalet per bambini.Noi alpini, interessati dalla Provincia diPordenone che ha acquistato attrezzatu-re agricole ed una struttura a serra, ab-biamo dato il nostro piccolo contributoall’Associazione, organizzando unasquadra di volontari di P.C. per monta-re una serra, per uso agricolo, delle di-mensioni di Ml.30,0x8,50, 250 mq. percoltivare e far coltivare verdure e pianteper il centro pilota di Singureni.Chiedendo l’aiuto ai volontari più dispo-nibili, liberi e con una certa esperienzain Romania, la Sezione di Pordenone èriuscita a creare una squadra vincente,che in tre giorni di lavoro e quattro diviaggio, ha completato quanto pro-grammato a tavolino.

Il nostro decano di gruppo, l’AlpinoAgostino Santarossa, ha compiuto 90anni: classe 1913, reduce dal frontegreco-albanese, decorato con 2 croci diguerra ed autorizzato a fregiarsi con 3stelle per gli anni di partecipazione al-le campagne di guerra. Nella nostrasede ha desiderato festeggiare il tra-guardo raggiunto ed anche il 65° anni-versario di matrimonio vissuto con lagentile consorte, Sig.ra Iole di anni 85.Da questa meravigliosa coppia sonoarrivati 7 figli che si sono trovati as-sieme ai loro genitori, seguiti da 12 ni-poti e 5 pronipoti, a celebrare questospeciale avvenimento. Il Gruppo augu-ra al dinamico e bravo Agostino ed allasua sposa di superare ulteriori tra-guardi (le premesse ci sono) e di conti-nuare, come sempre, ad essere presen-ti alle attività di gruppo, perché il suo

Non sono poche le sedi dei Gruppi Al-pini del Friuli dove c’è un poster in cuisi vede, da un’angolazione tutta parti-colare, un Alpino che stà sorseggiandodel vino da un gavettino.Quell’Alpino è il Dr. Sandro Urli classe1947, medico di base ed Ufficiale Sani-tario iscritto al gruppo “Valcosa” findal 1975 anno in cui da Udine si tra-sferisce a Travesio. Dopo aver arricchi-to la sede del gruppo con diverse cop-pe vinte nelle gare invernali, questavolta ha fatto un’impresa veramentenotevole: a Carolina (Portorico) il 15luglio 2003 ha conquistato il titolomondiale “Master 55” nei 400 ad osta-coli.All’inizio del mese di luglio si era pre-

La squadra è partita lunedì 27 ottobre ar-mata di attrezzature ed utensili vari ed èrientrata soddisfatta domenica 2 novem-bre, ed era formata da:

Ghezzi Martino Maniago Capo Sq.Piccinin Gino Pordenone 1° Autis.Pizzuto Giuseppe Casarsa 2° Autis.Di Daniel Luigi Maniago tecnicoFruscalzo Lorenzo Maniago tecnicoLot Raffaele Pordenone specializ.Lot Alessandro Pordenone specializ.Casara Santo S.Quirino apec.agric.Ghencea Marian Timisoara aiuto romeno

Ognuno con il proprio compito hanno rea-lizzato l’opera, con la soddisfazione diDamato, delle Suore Francescane e deiragazzi romeni.È stata una bella faticata per i volontari,che hanno affrontato circa 1600 km, al-l’andata ed altrettanti al ritorno, transi-tando per Austria-Ungheria-Romania finoad oltre Bucarest.Alla fine dell’operazione se pur con qual-che incomprensione, tutti sono rimastisoddisfatti per quanto fatto, per quel pic-colo tassello inserito dagli Alpini per ilcentro di Singureni, per Mino Damato, esopra tutto per i ragazzi ammalati che po-tranno usufruire della struttura.Ai volontari che hanno operato per labuona riuscita dell’operazione in Roma-nia ed anche a quelli che hanno prepara-to la trasferta vada il grazie sincero del-la Sezione di Pordenone che potrà sem-pre ben figurare avendo a disposizionevolontari sempre attivi e disponibili aqueste operazioni fuori del territorio ita-liano.

Ag. 2003 - giornate impegnate n° 61

Campione del mondo “400 ad ostacoli”

so un mesetto di ferie per partecipareai campionati mondiali di atletica conla rappresentanza Italiana forte di 35Elementi dei quali tre Friulani.Nella finale dei 400 ad ostacoli con iltempo di 1 primo, 4 secondi e 35 cen-tesimi ha battuto il neozelandese Mau-rice Callagan ed il finlandese HarriSuominen. Medici con la passione dicorrere ce ne possono essere tanti, mache dopo 55 anni riescano a correrecosì.. ce n’è uno solo!Il Gruppo “Valcosa” è onorato ed orgo-glioso di avere nelle sue file un atletadi questa portata e dopo un tripliceHurrà gli augura per l’avvenire ancoratante vittorie!

Pio Deana

RORAI GRANDE

esempio sia di sprone per tutti noi.Tantissimi auguri ancora.

Il Capogruppo Alfredo Cipolat

Il giorno 6 agosto 2003 è decedutoil nostro Consigliere Alceste Basso,è stato uno dei sempre presenti neilavori per la costruzione della Sededel Gruppo. Nato il 05/09/1927 haprestato servizio militare nell’8°Reggimento Alpini a Gemona delFriuli.

Il Gruppo Alpini rinnova alla mo-glie e ai figli le più sentite condo-glianze.

FIUME VENETO

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Anno XXXVIII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2003

CRONACHE SEZIONALIUna splendida giornata di sole ha caratteriz-zato il 33° raduno al Cippo, e come cornice lapresenza delle rappresentanze e dei gagliar-detti dei Gruppi di: Andreis, Aviano, Barcis,Barco, Brugnera, Budoia, Casarsa,S.Giovanni, Cavasso Nuovo, Cimolais, Claut,Cozzuolo (Sez. Vittorio Veneto), Fanna, Fri-sanco, Giais, Lignano (Udine), Maniago, Mal-nisio, Montereale Valcellina, Palse, Porcia,Pordenone Centro, Rorai Grande, Roveredo inPiano, San Leonardo Valcellina, San Quirino,Solagna (Bassano), Vajont, Val D'arzino, ValTramontina, Valvasone, Vessillo Sezionale,Bandiera dell'Ass.Carabinieri.La giornata è iniziata con la cerimonia al Cip-po di "Cima Plans" con l'alza bandiera, glionori ai Caduti, la S. Messa officiata dalMons. e Generale Santarossa Angelo, il sa-cerdote ha saputo attirare l'attenzione di tuttii presenti all'omelia, elogiando l'umiltà degliAlpini, sempre pronti a dare una mano ed unaiuto a chi ha bisogno.Dopo la S. Messa gli interventi di saluto, delCapogruppo Antoniutti che ringraziando i pre-senti ha ricordato le innumerevoli attivitàsvolte dagli Alpini di Montereale e l'impegnoper il 33° raduno dopo l'adunata sezionale,sotto la pioggia, del 2002.È intervenuto anche il sindaco Alzetta, che haelogiato l'operare dei gruppi alpini del comunesempre attivi e presenti su tutte le attività.A conclusione ha parlato il Presidente Gaspa-ret, che ha saputo puntualizzare le attività del-l'Associazione e la continuità del nostro soda-lizio, sempre sensibile alle necessità altrui.Conclusi gli interventi, le autorità presentihanno assistito alla partenza della gara distaffetta in montagna, con la presenza di 26squadre e anche una gara riservata ai ragazzi.Alle 12,30 premiazioni dei partecipanti allagara che ha visto al primo posto la squadraAtletica San Martino al Tagliamento.Le premiazioni sono state fatte da tutte le au-torità presenti, Sindaco, Presidente Seziona-le, Capogruppo, il Cap. Esposito per la brigataJulia, il Maresciallo Marzullo dei Carabinieri,il Mar. Spadotto della Forestale, il vice Pres.Scarabello, il Delegato Bressa, i ConsiglieriMaranzan, De Zorzi.Alla fine delle premiazioni anche gli ospitihanno potuto gustare il rancio preparato dalsettore logistico del Gruppo attivo e all'operagià dal sabato.Alle ore 14,30 dimostrazione antincendiocombinata tra volontari antincendio del Co-mune di Montereale Valcellina e Vigili Volon-tari del Comune di Tesido-Val Casles in pro-vincia di Bolzano.Coadiuvati dalla presenza delle guardie fore-stali del mandamento e dai mezzi regionali,comunali e un mezzo dalla squadra bolzanina.

RITROVO AL "GLESIUT" FRA PRESEN-TE, PASSATO E TANTE SENSAZIONI

Domenica 28 settembre si è svolta l'annualecelebrazione della Santa messa in memoriadi tutti gli Alpini caduti in pace ed in guerra.Questo è il secondo anno che la cerimonia,dalla Parrocchiale di Villadarco, si è trasfe-rita nel mezzo della campagna Cordenonesedavanti al "Glesiut" costruito dagli Alpini diCordenons nel 2002.Qualche centinaio di persone presenti,una intera comunità, quella di Villadarco,che si è trasferita per la messa domenica-le in aperta campagna, una bellissima esoleggiata mattinata, una folta rappresen-tanza di Associazioni d'arma, una appro-priata omelia, uno spuntino ed una bic-chierata con una tavolata imbandita in un

Una vera e propria dimostrazione antincendioa livello interregionale.A conclusione dell'apprezzata dimostrazionecon lanci di acqua e spegnimento con atomiz-zatori, scambio di doni e foto tra volontari,Comune e Gruppo Alpini.Una nota diversa che ha dimostrato ancorauna volta l'importanza che l'associazione dàalla protezione civile e all'antincendio, ed hapermesso l'incontro tra realtà volontarie diprovince diverse.La festa è proseguita con canti e musica di unpiacevole complesso della Valcellina.Anche per il 2003 il raduno è finito con unabuona partecipazione di Alpini, popolazione,gente che ha piacere di passare una giornataimmersa nella natura, nel verde, ritornando aiveri valori della vita, alla serenità, al ricordo,agli ideali di patria, società, famiglia, un graziedi tutto questo va rivolto a tutte le persone chehanno permesso tutto questo e sono soddisfat-ti quando il loro impegno viene gratificato dauna buona partecipazione e qualche compli-mento per l'organizzazione ed il buon rancio.Sono anni che, più o meno, le stesse persone sidanno da fare ed è giusto che ogni 4 o 5 annivengano nominati tutti quelli che attivamentepermettono il realizzarsi dei nostri raduni.Vogliamo così ringraziare tutti (almeno spe-riamo) elencandoli in ordine alfabetico: Al-zetta Flora, Alzetta Janovich, Alzetta Ubal-do, Antoniutti Gianni, Biason Claudio, Catta-ruzza Silvano, Chiaranda Felice, ChiarandaLuigi, Chiaranda Mario, Chiarot Giorgio,Corradi Viviana, De Biasio Adriano, De Bia-sio Celeste, De Biasio Graziano, De BiasioFernando, De Biasio Luciano, De Biasio Ma-rio, De Biasio Orlando, De Biasio Erica, Fas-setta Primo,Fignon Bruno, Fignon Vitalia-no, Fignon Martino, Fignon Italo, FignonMassimo, Fignon Loris, Furlan Edda, FurlanMario, Fusaz Antonio, Fusaz Antonella,Mazzoleni Valentino, Magris Darno, Pado-van Roberta, Paroni Adelio, Paroni Silvano,Pira Lucia, Pitau Renzo, Pizzin Emanuele,Pressi Attilio, Pressi Gian Luigi, Rossi Gior-gio, Rossi Oriano, Rossi Pasquale, RossiGiovanni, Roveredo Livio, Roveredo Marco,Roveredo Enrico, Roveredo Dario, RoveredoPia, Romano Anna Maria,Roveredo Loris,Roveredo Luigi, Roveredo Enzo, RoveredoMassimiliano, Stefanutto Simone, Soldà Ga-briella, Smaniotto Ivo, Tius Manolo, ZillePaolino, e ricordando di ognuno di quelli inelenco ha dato da un minimo di 7/8 ore adun massimo di 60 ore per la preparazione,organizzazione e smontaggio di tutto quantopreparato per l'annuale raduno Alpino aMontereale Valcellina.

Ag. 2003

MONTEREALE VALCELLINA

CORDENONS

Il GRUPPO ALPINI di BAGNAROLA ha50 anni

Per il Gruppo Alpini di Bagnarola l'anno2003 segna la celebrazione del 50° anni-versario della sua fondazione che coincidecon il 131° anniversario di fondazione del-le Truppe Alpine e dell'inaugurazione dellanuova sede sociale.Sono avvenimenti che confermano, nelloscorrere degli anni, lo spirito di amicizia,di solidarietà e di generosità che caratte-rizza questa associazione.Il 22 marzo 1953 nacque il Gruppo A.N.A.di Bagnarola per iniziativa di nove alpini,in maggioranza ex combattenti e reducidell'ultimo conflitto mondiale e qualchegiovane.

La presidenza del sodalizio fu subito affi-data a Giuseppe Boz, meglio conosciutocome Bepi Pessotàr, persona entusiasta,ma soprattutto orgogliosa di esser appar-tenuto al corpo degli Alpini. Bepi dirigevail gruppo A.N.A. e, aIla pari, la Società Fi-larmonica di Bagnarola. Con ostinazione econ poche risorse disponibili voleva esseresempre presente alle adunate nazionali elocali anche negli anni di crisi esistenzialidelle associazioni, intorno agli anni '60.Bepi, dal 1953 al 1978, dedicò ai suoi Alpi-ni una costante attenzione difendendone ladignità con la sua temuta irruenza e senzatimori reverenziali. Organizzava, lavoravae contribuiva in prima persona perché sidoveva fare bella figura, sempre e dovun-que. Bepi continuò a essere presente nelGruppo fino agli ultimi giorni della sua vi-ta.Dopo di lui, alla guida seguirono ToninoAntoniali, Andrea Sigalotti, Italo Fiorio, Ti-berio Boz, Angelo Sciannelli e dal 1998Paolo Belluzzo attualmente in carica.Nell'aprile del 1972 Andrea Sigalotti, sociofondatore, fu nominato consigliere nazio-nale dell'A.N.A. per la sezione di Pordeno-ne. In questi anni il Gruppo di Bagnarola,oltre alle tradizionali attività istituzionali,ha allargato la sua presenza attiva, colla-borando con enti e associazioni a favoredelle comunità locali e dell'ambito interna-zionale. Alcuni soci hanno portato aiutonella città di Barticesti in Romania per da-re una mano, mano esperta e qualificata,nei lavori di costruzione di un ospedale epoi in Bosnia per la ricostruzione di unscuola multietnica. Da un decennio il

Gruppo Alpini promuove a Bagnarola lamanifestazione di solidarietà "La Lucciola-ta" nata per raccogliere fondi a favore del-l'associazione Via di Natale di Aviano cheassiste gli ammalati di cancro in fase ter-minale. Il Gruppo è ancora presente nellefile della protezione civile del Comune diSesto al Reghena e il suo aiuto è stato por-tato in questi anni a sud di Udine ( Cormòr), Asti, Assisi, Badaluco e Montaldo Ligure(Imperia), Molise, Pordenone e recente-mente nei pressi di Tarvisio, in seguito aterremoti o alluvioni.Non si dimentica la preziosa collaborazio-ne per il recupero della locale chiesetta diSan Pietro di Versiola del XII secolo e perle opere di manutenzione e restauro deicentri assistenza handicap di Casette e del"Granello" di San Vito al Tagliamento.Inoltre, c'è il momento annuale per ricor-dare gli alpini compaesani defunti con lacelebrazione di una santa messa; conun'altra cerimonia si ricorda il naufragiodel piroscafo Galilea nel quale perironotanti soldati bagnarolesi e ramuscellesi.Ma è giusto ricordare anche i momenti lieticome la cena sociale, la "renga" e le scam-pagnate alle quali partecipano i soci con ifamiliari e i simpatizzanti.Attualmente il Gruppo Alpini di Bagnarola-Ramuscello è costituito da oltre 150 soci.In coincidenza del 50° anniversario di fon-dazione il Gruppo ha voluto realizzare unapropria sede, ma che sarà anche sede logi-stica della Protezione Civile del Comune diSesto al Reghena.Il nuovo fabbricato che si presenta ampio,bello, accogliente e funzionale è stato co-struito con caparbietà nell'arco di 15 mesi.Il merito per quest'opera va suddiviso fral'Amministrazione Comunale di Sesto alReghena, guidata dal sindaco Daniele Ge-rolin, che generosamente ha finanziatoquesta iniziativa e i soci alpini, con l'ag-giunta di tanti amici, simpatizzanti i qualihanno dato gratuitamente l'intera manod'opera. Si è lavorato prevalentemente disabato: sono state impiegate oltre 2.000ore di lavoro con il concorso di circa 70persone, alcune delle quali presenti in ognigiornata di cantiere; inoltre, hanno contri-buito gratuitamente alcuni artigiani e varieditte.Il 10 ottobre 2003, sotto la regia del capo-gruppo Paolo Belluzzo, si è aperto il pro-gramma delle manifestazioni con un con-certo del coro della Brigata Alpina Julia,

diretto dall'alpino compaesano AndreaDazzan. Hanno fatto gli onori di casa il"Coretto Mandi" di Bagnarola e il pubblicodelle grandi occasioni. Ai giovani militarisono stati riservati tanti applausi e segnidi simpatia.Domenica 12 ottobre la piazza di Bagnaro-la, pavesata di bandiere tricolori, era gre-mita di alpini, tanti, che rappresentavano53 gruppi, in maggioranza friulani ed alcu-ni del vicino Veneto.Dopo la Messa, celebrata nella chiesa par-rocchiale dal parroco don Gianni Sedrani,il corteo si è portato davanti al monumentoper rendere onore ai caduti e deporre unacorona d'alloro, quindi, preceduto dalla Fi-larmonica di Bagnarola con le note del"33" si è incamminato verso la nuova sede.

Seguivano il sindaco di Sesto al Reghena esindaci dei Comuni limitrofi con i rispettivigonfaloni, le rappresentanze delle associa-zioni locali con i labari, gli alfieri alpini coni gagliardetti, i gruppi alpini e tanta gente.Prima della benedizione del locale, impar-tita da don Gianni, hanno parlato il capo-gruppo Paolo Belluzzo, il sindaco DanieleGerolin e il presidente della sezione A.N.A.di Pordenone cav. Giovanni Gasparet.Era presente anche una rappresentanzadel Consiglio Comunale di Grammichele(Catania) che, in segno di amicizia stabilitadurante l'adunata nazionale A.N.A. del2002, ha voluto leggere un messaggio difelicitazioni.Dopo la benedizione e il taglio del nastrotricolore la nuova sede è stata aperta allavisita del pubblico.La cerimonia si è conclusa con il rancioservito con encomiabile bravura dagli ami-ci della Pro Bagnarola.

BAGNAROLA

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angolo di una stupenda campagna fra odo-ri di mietitura autunnale, di candele e diprosecco.Fin qui la cronaca, il resto è storia di ordina-ri sentimenti ed un miscuglio di molteplicisensazioni....Pensi che ti trovi in un posto importante perla storia di Cordenons e che solo un anno faabbiamo realizzata questa opera partendoda zero.Ti tornano alla mente le ore passata davantial tavolo da disegno, a spaccare le pietre, acercare in maniera certosina i materiali, ilpavimento fatto in cocci di laterizio di epocaromana raccolti in un sito li vicino, le mille epiù ore di lavoro.Ti risuonano nelle orecchie le attestazioni distima che ancora oggi riceviamo.Che dire poi di quando durante i lavori anda-

vi a prendere i panini al bar da Gianni e sesapeva che erano per gli alpini del "Glesiut"non te li faceva pagare.Ricordi le bevute e le mangiate durante lesoste dei lavori e le risate fatte di gustoprendendoci in giro, ed è un turbine di senti-menti....Ed oggi, che stai leggendo la preghiera del-l'alpino, senza accorgerti stacchi lo sguardodal foglio, e mentre le parole ti escono ora-mai a memoria, guardi in faccia i tuoi alpinie compagni di lavoro schierati a Iato ad as-sistere alla Messa: in molti hanno più di set-tant'anni, la maggioranza è attorno ai ses-santa e tu anche se da un po' non ne hai piùcinquanta ti senti giovanissimo e ti chiedi:Quanto dureranno gli alpini?Tra un pensiero e l'altro ti risuonano nellamente le parole di don Renato D'Aronco al-

la adunata sezionale di Travesio lo scorsogiugno:"Il vostro essere alpini non è stato solo unesercizio d'armi ma anche di virtù montana-ra, oggi l'esercizio delle armi e cessato ed èrimasta la virtù. Dire cosa essa sia è diffici-le, ma sicuramente Voi sapete che è fortez-za...."E allora torni a guardare le facce dei tuoinon più giovani alpini, le associ alla loro vi-talità, alle attestazioni di stima e capisciqual'è la molla che ti fa andare avanti, pensiai numerosi progetti che il Gruppo ha incantiere e sai che andremo avanti,...avanti...avanti..., se a Dio piacerà.Che forza ragazzi !!!!!

Dino F. Venerusprogettista e capomastro del "Glesiut"

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CLAUZETTO

VAL COLVERA - FRISANCO

VILLOTTA E BASEDO

PORDENONE CENTRO - SAN QUIRINO - VALLENONCELLO

PORDENONE CENTRO

I Gruppi A.N.A. della zona Val Meduna hannofesteggiato a Clauzetto il 131° anniversariodella costituzione del Corpo degli Alpini dan-dosi appuntamento sul sagrato della parroc-chiale alle ore 18,30 di mercoledì 15 ottobre.Alle 18,45 puntuale come è nella tradizionesono entrati ordinatamente in chiesa per assi-stere alla S. Messa al termine della quale incorteo si sono diretti alla volta del Monumen-to ai Caduti.Per l'occasione tutti gli esercizi pubblici han-no esposto il tricolore. In testa la corona d'al-loro portata da un "vecio" e da un "bocia" acui seguiva il gonfalone del Comune di Clau-zetto, affiancato dal Sindaco G.Cescutti.Quindi i Sindaci di Tramonti di Sopra R.Vallar,Tramonti di Sotto A.Capello, SequalsG.Blarasin, Cavasso Nuovo S. Carpenedo, Tra-vesio A. Diolosà, Vito d'Asio V. Manelli.Seguivano gli otto gagliardetti della Val Me-duna e quello immancabile di S. LeonardoValcellina, e numerosi Alpini della zona. Dopol'alza bandiera e la deposizione della coronadavanti alla lapide che ricorda i 90 Caduticlauzettani, il Sindaco Cescutti ha ringraziatoi numerosi amici giunti a Clauzetto per tra-scorrere una serata nel ricordo e nella cordia-

Si è svolto domenica 17 agosto il 31° radunoAlpino di Pala Barzana.La bella giornata ha favorito una consistentepresenza di Alpini, familiari, simpatizzanti edi numerosi turisti che ogni anno raggiungo-no la forcella al fine di rendere omaggio a tut-ti i Caduti ed in particolar modo alle pennenere decedute sia sui fronti di guerra, sia percause di servizio e non.La Sezione di Pordenone era rappresentatadal vice presidente Scarabello, dai consiglieriBressa, Maranzan, Botter, dal cerimonierePovoledo.Presenti il sindaco di Andreis, Bucco e perFrisanco l'assessore Rovedo, i comandantidelle stazioni Carabinieri di Maniago e diMontereale, il comandante la Guardia di Fi-nanza della città dei coltelli, e naturalmente iCapigruppo di Frisanco, Beltrame e di An-dreis , De Zorzi.Durante la cerimonia religiosa officiata dalgenerale Mons.Santarossa è stato benedetto

Si è svolta anche quest'anno, molto positivamen-te la gita annuale; meta Trieste e dintorni, era il28/09/03. Con soddisfazione per gli organizzatori.Prima visita: la FOIBA di BASOVIZZA, piccolacerimonia D'ONORE a ricordo degli INFOIBATIdi tutte le fazioni. Brillante spiegazione di fatti eluoghi tenuta da Remo Pistori, membro del localeNucleo di Protezione Civile nonchè alpino dellaSezione di Trieste che avevamo preso a bordolungo la strada, ci ha fatto da Cicerone e ci ha ac-compagnato tutta la giornata. Seconda tappa: la RISIERA di SAN SABBA; adaspettarci Erica Curti, figlia di un alpino dellasez. di Trieste, una guida molto preparata e pa-ziente che ci ha Illustrato la storia di questo luo-go, cominciando dagli antefatti, fino ai giorni no-stri. Un grazie di cuore. Ci è mancato Il tempo per approfondire, purtrop-po avevamo altre mete in programma, un appun-tamento con un'altra guida al Museo de Henri-quez, avevamo programmato un ora per la Risie-ra perchè "c'è poco da vedere, si dice," invece civorrebbero almeno due ore per dare la giusta im-portanza ed a onorare questo luogo di ORRORE edi MORTE. Dicevamo Museo de Henriquez, che sivisita solo per appuntamento in quanto è ospitatoprecariamente nella caserma in cui era d'istanza

Anche quest'anno, abbiamo collaborato allarealizzazione della cicloturistica "Pordenonepedala", svoltasi domenica 7 settembre 2003,manifestazione internazionale dedicata, que-sta 31° edizione, alla figura del Beato MarcoD'Aviano.Abbiamo incominciato il lavoro il sabato mat-tina con la sistemazione, sotto la direzionedel socio alpino Luigi Zille, di tutto il parcoGalvani.Quel pomeriggio, noi alpini ed amici, abbiamoconfezionato circa 6.000 panini con l'organiz-zazione della "Pordenone pedala", diretta daVincenzo Zille, Andrea Zille ed Angelo Carlet,sempre soci del nostro gruppo.Ci siamo trovati, tutti i gruppi summenzionati,a Pordenone, in Piazza Risorgimento, la do-menica di buon mattino dove il responsabiledella protezione civile del gruppo Pordenonecentro, Giuseppe Biasetto, ha assegnato aciascun volontario i compiti da svolgere. a po-co a poco sono arrivati i partecipanti alla ma-nifestazione, 5.000 cicloturisti ed alle ore8,30, alla presenza di autorità civili, militari ereligiose, puntualmente il serpentone di bici-clette ha preso il via.Alle ore 11,30, all' arrivo al parco Galvani,abbiamo effettuato il servizio d'ordine all'in-gresso, facendo si che la corsa terminasse nelmigliore dei modi.Al termine, dopo una pastasciutta ed unbuon bicchiere di vino, offertaci dall'organiz-

Gli appuntamenti con l'arte degli "Artisti alpi-ni e simpatizzanti" del Gruppo PN Centro civedranno impegnati in una collettiva d'artenella tredicesima edizione della tradizionalemostra "Le Mani Sapienti", che si terrà pres-so l'ex convento di San Francesco dal 20 di-cembre 2003 al 10 gennaio 2004, e "Andarper Presepi" presso il campanile di Porcia nelperiodo delle festività natalizie.Di recente abbiamo partecipato in occasionedella "Festa di primavera" a Porcia ad unagrande collettiva d'arte insieme al circoloPurlilium a Villa Gherardini, organizzata dallaPro Porcia, dal 10 al 25 maggio.Con entusiasmo abbiamo raccolto l'invito egradito l'attestato che è stato consegnato atutti gli artisti partecipanti dal presidente del-la Pro Loco; siamo soddisfatti dell'affluenzadi tanti visitatori richiamati anche dalla tradi-zionale "Corsa del sediol' e dalle "Cantineaperte".Dal 23 agosto al 3 settembre 2003 abbiamopartecipato alla collettiva d'arte della Madon-na del Monte.Sono stati mandati gli inviti a tutti i Gruppidella Sezione e al Presidente Cav. Uff. SignorGiovanni Gasparet; hanno aderito all'inaugu-razione sette gruppi, numerosi visitatori e tu-risti ai quali il Gruppo PN Centro ha offertoun rinfresco. L'8 settembre in occasione dellapremiazione del Concorso di pittura "Zara eFlavia", con l'interessamento e il solerte im-pegno anche dell'alpino Maurizio Tassan e deisuoi collaboratori, è stato consegnato allapresenza di un pubblico numeroso un attesta-to di partecipazione a tutti gli artisti.

La collettiva d'arte è stata presentata dalMagg. Capp. AN.A don Giovanni Tassan, che

lità alpina, si è soffermato nel tracciare le di-verse tappe del corpo degli Alpini dalla nasci-ta fino ai nostri giorni. Nelle aule della exscuola di disegno, il Gruppo Alpini di Clauzet-to ha offerto un rinfresco ai convenuti.

Luigino Zannier

il nuovo gagliardetto del Gruppo di Frisanco.Il segretario del comitato Andreuzzi, ha portoil saluto alle Autorità ed ai numerosi presenti,seguito dai rappresentanti i due Comuni e dal-la orazione finale tenuta dal Vice presidente.Numerosi i gagliardetti presenti fra i quali ol-tre Frisanco ed Andreis si notavano quelli di:Bagnarola, Barcis, Brugnera, Budoia, Cavas-so Nuovo, Cimolais, Claut, Clauzetto, Fanna,Fiume V., Giais, Maniago, Marsure, Monterea-le, Orcenico Inf., Porcia ,Pordenone, Rausce-do, Roraigrande, Roveredo in Piano,S.Leonardo Valcellina, S.Martino di Campa-gna, Tiezzo/Corva, Vajont, Valvasone, Vivaro,Palse e Godega/Bibano.Un ringraziamento va al trombettiere, e algruppo cucina egregiamente coordinato daGianni Antoniutti, e a tutto il personale cheha prestato servizio.

Il SegretarioAndreuzzi Glauco

zazione, siamo stati invitati sul palco dove ladirezione ha donato una coppa di partecipa-zione a ciascun gruppo: per Pordenone centroè stata ritirata dal veterano Mario Pessa, perSan Quirino da Luigino Andrigo, validissimocollaboratore, e per Vallenoncello dal facto-tum Vittorio Babuin.Abbiamo partecipato in 16 volontari dellaprotezione civile, oltre ad una decina di Alpi-ni che si sono dedicati ai lavori di cucina e

servizi vari, assieme alle nostre indispensabi-li donne, sempre pronte e disponibili ad aiu-tarci.È la "Pordenone pedala", una manifestazionebella e piena di valori che ti stimola semprepiù, man mano che gli anni passano, a colla-borare con i responsabili, in particolare colprincipale, Comm. Demetrio Moras.

Bruno Moro

tutti gli artisti coordinati da Andrea Susannae il Gruppo PN Centro guidato dal Capogrup-po Cav. Bruno Moro, con ammirazione ringra-ziano.

Gruppo Artisti PN Centro

Ha scritto di noi:

"Il Friuli è una terra ricca d'arte, di storia, di vi-ta, di cultura e come ieri anche oggi i suoi abi-tanti vogliono esprimere a tutti i segni dell'animosensibile e forte che hanno ereditato dai padri intante maniere; lo hanno fatto anche gli alpiniAN.A di Pordenone con i loro amici nella colletti-va d'arte al Santuario della Madonna del Montesopra Aviano - Marsure.Dal 23 agosto al 3 settembre 2003 una mostrad'arte di grosso spessore che ha avuto anche ungrande successo di ammiratori, di critici, di visi-tatori: centinaia e centinaia di persone dal Friulioccidentale e dal Veneto orientale. Opere se non

spettacolari, ma di un certo livello, d'alta sensibi-lità e vita, d'espressione direi poetica-musicale,di riflessione pacata, di messaggi di bellezza, dicapacità non comune, anche di profonda umanitàsentita e trasmessa nei disegni, nei colori, nellageometria. Abbiamo ammirato le belle tele, i dise-gni grafici, le ceramiche, le sculture, il mosaico,l'acquarello, l'intarsio, le incisioni su rame ed ot-tone, le pitture su vetro ecc., sino "l'arte semplicecon chiodo e filo", in una meravigliosa sintesi divalori artistici anche originali che non sempre noipossiamo godere e che sono stati posti all'esposi-zione di tutti coloro che vivono e sentono il ri-chiamo del bello e godono dell'inventiva espressaanche con linguaggio moderno accessibile al no-stro popolo. Un plauso grande-grande a questinostri artisti. Un grazie profondo agli amici alpi-ni organizzatori.

don Giovanni TassanMagg. Capp. A.N.A

Il 5° Centro Automobilistico fino all'8 settembre1943, occupata nel 1945 dagli Inglesi e occupatanel 1954, al ritorno di Trieste all'Italia, dal nostroesercito, ultimamente era sede del Reggimento diArtiglieria "Murge" dismesso nel corso del 2000,sita In via Costantlno Cumano, è proprietà del co-mune di Trieste. Qui c'è quello che è rimasto del-la raccolta de Henriquez, dopo sfortunate vicissi-tudini, i mezzi sono ricoverati nel garage in attesadi migliore collocazione in una parte specifica del-la ex caserma, burocrazia, si dice, la parte carta-cea della raccolta è situata in altri locali in città,in attesa che si realizzi questo, che speriamo nonresti un sogno. Qui abbiamo potuto ammirare mezzi del RegioEsercito e dell'Esercito Italiano quindi Prima e Se-conda Guerra Mondiale, di grande gradimento pergli appassionati, ma gradito da tutti; ci sono mezzicingolati, autosterzanti, piccoli e grandi mezzi, ar-mi, cannoni ecc. sono qui custoditi gli alberi dellanave ELETTRA, la nave da cui Guglielmo Marconieseguiva i suoi esperimenti radiofonici.La guida del museo è stata davvero esaustiva, ungrazie per il cortese impegno. Pranzo in ristorante e visita alla città, un'ora libe-ra lungo il lungomare....Poi Miramare. AI ritorno, a Villotta, invito specia-

le, il socio Alpino Renzo Stefanuto la moglie ed ilfiglio Diego, che in quel giorno inauguravano ilnuovo spaccio macelleria, ci hanno voluti ospiti,non c'è di che dire DI TUTTO E DI PIÙ" comesempre un occhio di riguardo per gli alpini. Un grande ringraziamento per quella serata e pertutto quello che fanno in tutte le occasioni di fe-ste ed adunate con forniture "gratissss" .Un grazie alla Sez. di Trieste per l'aiuto, in parti-colare grazie a Remo Pistori per la cortesia ed iltempo che ci ha dedicato, arrivederci alla "Aduna-ta Nazionale".Grazie al partecipanti ed appuntamento al prossi-mo anno. Dove ????

Rosset Franco

FONTANAFREDDAIn occasione della Sagra di Fontanafressa,il 14 settembre, gli Alpini del nostro Grup-po si sono puntualmente ritrovati per unatradizione che dura ormai da parecchi anni;portare la statua della Madonna nella pro-cessione che si svolge nel primo pomerig-gio di questo importante giorno di incontroe di festa della popolazione.Quest'anno dopo lunghi lavori, anche senon ancora terminati nel suo complesso diristrutturazione, la chiesa ha acquistato unaspetto dignitoso di luogo di culto e, nelsuo insieme, bello da vedere.Poteva rimanere quindi la vecchia statuadella Madonna senza un minimo di pulizia

e abbellimento; certamente no! Ed ecco chesotto l'instancabile opera di Onorio Zoldanche come sempre corre, avvisa e coordinaalcuni Alpini, si è provveduto a ridipingerel'abito ed il mantello blu segnati dal tempoeseguiti con maestria dal Sig. Renato Por-tolan e la sostituzione del cerchietto diSantità con uno luminoso donato dal nostroGruppo Alpini.Un ringraziamento ci è stato fatto dal par-roco don Luigi Stefanuto e da Sua Eccellen-za il Vescovo, monsignor Ovidio Poletto,per la nostra costante disponibilità.La foto ritrae gli Alpini e il Vescovo a ricor-do di questa giornata

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PALSE

FONTANAFREDDA

CASTIONS VALLENONCELLO

FREIKOFEL

Il 40° di fondazione del Gruppo Alpini di Palseha visto le sue giornate cruciali il 13 e 14 set-tembre 2003.Infatti, sabato 13 sono iniziate le cerimonie,con l'alza bandiera e deposizione della coronapresso il cippo costruito vicino alla Sede, aservizio del Gruppo Alpini, dell'Ass. sportiva,dell'Ass. donatori di sangue, poi deposizionedi corona di alloro presso il monumento ai Ca-duti, con lunga benedizione da parte del par-roco; monumento recentemente spostato, dal-l'infelice incrocio di strade e collocato sul latosinistro del sagrato, antistante la chiesa par-rocchiale, rifatto e riportato all'originale for-ma realizzata nel 1919.In serata presso la sala dell'oratorio parroc-chiale, anch'essa prospicente il sagrato, sera-ta di cori nella classica tradizione alpina e fol-cloristica, con l'esibizione dei cori "Ana Mon-tecavallo" e "Coro Castel" di Conegliano. Unpienone di Alpini e popolazione ha apprezzatoi canti presentati, con ripetuti battimani. Allafine della serata scambio di targhe e canti dichiusura a cori riuniti.Domenica 14, sfilata per le vie del paese, conammassamento in zona periferica-residenzia-le, accompagnata dalle marce e seguita dallabanda di Porcia, fino a giungere presso laChiesa Parrocchiale.Una volta schierati, i vessilli, i gagliardetti, leautorità e gli Alpini assieme alla popolazione,sono intervenuti per gli indirizzi di saluto; ilCapogruppo Lorenzon Elio che, visibilmenteemozionato, ha ringraziato le autorità, le nu-merose rappresentanze dei Gruppi della Se-zione e la popolazione di Palse.È intervenuto poi il Sindaco di Porcia e VicePresidente della Provincia, Zille Nicola, cheha elogiato l'attività del Gruppo di Palse sem-pre presente ed importante per le attività del-la frazione, in aiuto all'associazionismo e al-l'amministrazione comunale. Ha ricordato an-che l'impegno del Comune per la sistemazionedel centro del paese, lo spostamento del mo-numento a ricordo dei Caduti della PrimaGuerra Mondiale e l'area parcheggio in fase diultimazione.A conclusione degli interventi ha preso la pa-rola il Vice Presidente Antoniutti, che dopo isaluti ufficiali ha ricordato l'importante sca-denza del Gruppo di Palse che ha 40 anni, eha rammentato che gli Alpini di Palse dal1963 al 2003 hanno dimostrato: assiduità, ca-pacità di rinnovarsi ed aumentare le proprie fi-la, e la forza di continuare sempre le attività,nonostante le riduzioni e la soppressione dellaleva obbligatoria.Ha ricordato anche che tutti gli Alpini dellaSezione continuano le loro innumerevoli at-tività.

Finalmente dopo tante attese, proposte equalche incomprensione, il Gruppo Alpini diVallenoncello, si è visto assegnare dal Comu-ne un'area verde destinata al tempo libero edai giochi dei bambini, da tenere efficiente epulita e dove poter realizzare la propria Sededi Gruppo.Il progetto è stato realizzato dal Geom. SistPaolo, ed approvato in tempi brevi; i calcolistatistici sono stati redatti dall'Ing. RossitAngelo; il piano di sicurezza è stato fatto dal-l'Arch. Tesolin Alessandro; il direttore dei la-vori è stato scelto nella persona del Geom.Antoniutti Gianni.I lavori sono iniziati il giorno 18 luglio 2003,con lo scavo di splateamento è seguito poi ilgetto del basamento in magrone, e poi l'armo,la posa delle gabbie in ferro e il getto dellefondazioni perimetrali e centrali.In successione si sono posate le tubature discarico e le principali linee di impiantistica emessa a terra, è avvenuta la posa dei casseriper aerazione tipo igloo, posa di rete elettro-saldata e getto di caldana e pavimento gene-rale della struttura.In breve tempo, poi si sono costruite le mura-ture eseguite in modulari in cotto e malta ce-mentizia, getto dei pilastri in cemento armato,e da pochi giorni l'armo del solaio del pianotetto, tra poco si procederà al getto della so-letta.Successivamente, in aderenza alla parte inmuratura, verrà montato un prefabbricato,dove verrà ricavato il vano più grande dellasede.La sede del Gruppo sarà così articolata: SalaComune, di circa 100 mq., ufficio segreteria diGruppo, vano cucina con piccolo deposito, ser-vizi igienici per uomini, donne e disabili, loca-le centrale termica.Finalmente la volontà del direttivo e dei soci

L'Associazione amici delle alpi carniche hachiamato a raccolta anche la scorsa estatei volontari per proseguire il lavoro di recu-pero di trincee, ricoveri, opere eseguite dainostri Alpini durante il primo conflittomondiale nelle zone del Pal Grande eFreikofel per creare un grande museo all'a-perto.Anche quest'anno Alpini della nostra Se-zione appartenenti ai Gruppi di Fiume Ve-neto, Pordenone Centro, Azzano Decimo eZoppola hanno risposto all'appello e hannopassato alcuni giorni delle loro vacanze a

QUARANTESIMO ANNIVERSARIO DIFONDAZIONE DEL GRUPPO, VENTESI-MO ANNIVERSARIO DELLA DONAZIONEDEL PARCO BURGOS.

Gli Alpini di Castions hanno ricordato que-st'anno il 40° anniversario della fondazionedel Gruppo ed, in concomitanza, il 20° anni-versario di apertura del parco Burgos di Po-maretto alla popolazione, donato dalla Contes-sa Maria M. Burgos di Pomaretto alla comu-nità del Comune di Zoppola.Le celebrazioni sono iniziate sabato 23 agosto,con alza bandiera e deposizione di una coronad'alloro al monumento ai Caduti in Piazza Mi-coli Toscano. Alla cerimonia hanno presenziatoi gagliardetti di diversi Gruppi, in primis quellidella Val Fiume, il Sindaco del Comune di Zop-pola, Angelo Masotti, l'Assessore provincialeTubaro Angioletto e numerosi cittadini.I celebranti si sono poi recati a visitarela,nuova sede del Gruppo di Castions, ricavataal piano terra del Palazzo Costantini, proprioin centro del paese, dove si è tenuto un rinfre-sco inaugurale. Per l'occasione nelle stanzeerano state allestite una mostra di quadri sultema degli Alpini e di fotografie che ricordanoi fatti salienti della vita del Gruppo in questiquarant'anni.Il giorno dopo, 24 agosto, il Gruppo, alla pre-senza del Presidente della Provincia dott. ElioDe Anna, del Sindaco e della Signora MarinaFortuni, ha deposto un bouquet di fiori pressola lapide dedicata nel 1976 al compianto dott.Nico Fortuni, Presidente della Società Sporti-va Doria, ed in particolare socio-fondatore delGruppo Alpini di Castions e primo Capo-Grup-po, carica mantenuta fino alla morte prematu-ra.Il Gruppo si è poi spostato al parco Burgos diPomaretto dove il parroco, don Giuseppe Dal-l'Osso, ha celebrato la Santa Messa in onoredi tutti gli Alpini che sono "andati avanti" edella Contessa "Cicci".E' stato pubblicato per l'occasione un librettocontenente una breve biografia di Maria Mad-dalena Burgos di Pomaretto scritta dal figlioAmedeo, la riproduzione dell'Atto notarile didonazione del parco e, una lettera aperta allaContessa che il gruppo ha voluto dedicarLe.Copie della pubblicazione sono a disposizione,per chi ne fosse interessato, presso la sede cherimane aperta a tutti, ogni domenica mattinadalle 10,00 alle 12,00 anche per consultare lacospicua biblioteca del Gruppo sul tema degliAlpini, la Montagna e le tradizioni locali.

Il Gruppo di Castions

Testimone ne sia il lavoro appena iniziato dicostruzione, di una sede di Sezione, da co-struire con il lavoro dei soci alpini e degliamici.Dopo la chiusura degli interventi ufficiali si dàinizio alla S. Messa celebrata sul sagrato dalparroco Don Antonio Zanette, che all'omeliaha ricordato le vicende della Prima GuerraMondiale che ha visto il coinvolgimento dellapopolazione di Palse e del parroco di alloraDon Francesco Cum; l'inaugurazione del nuo-

vo monumento ai Caduti, spostato ma mante-nuto nella sua originaria struttura. Ricordaanche, che per i presenti, è stato stampato unlibretto "Palse ricorda i Caduti" che raccogliele testimonianze del periodo di guerra.Ha continuato poi ricordando le attività delGruppo Alpini nella sua lunga vita e il conti-nuo impegno nel sociale nella frazione diPalse.A chiusura della S. Messa, lettura della pre-ghiera dell'Alpino e dopo la benedizione, ven-gono consegnate delle targhe ai soci alpini re-duci di vari fronti di guerra, le targhe sonostate consegnate dal Sindaco e dal Capogrup-po a: Pasut Valentino, Pivetta Angelo, Santa-rossa Angelo, Turchet Celeste.A chiusura della manifestazione, ben regolatae presentata dal cerimoniere della Sezione Po-voledo Mario, viene realizzata la foto di grup-po con Alpini della zona, autorità e invitati do-ve si possono contare oltre cento persone.Poi tutti sotto il capiente capannone, installa-to ed usato in collaborazione conl'Ass.sportiva di Palse, per gustare il ranciopreparato per l'occasione.A conclusione di questa significativa ed im-portante cerimonia, una considerazione è ne-cessario farla, dicendo che la ricorrenza è sta-ta celebrata in modo giusto e consono all'an-zianità del Gruppo, con una folta presenza diAlpini della zona e delle zone limitrofe, oltre atanti amici e popolazione. In definitiva i socied il direttivo del Gruppo di Palse possono es-sere soddisfatti e continuare perciò con entu-siasmo, le loro attività e quelle della Sezione,per altri 40 anni.

Ag.2003

del Gruppo di Vallenoncello sta prendendocorpo e tra qualche mese si potrà vedere lastruttura grezza ultimata.Poi con calma si realizzeranno gli impianti ele opere di finitura.L'impegno per parecchi soci, amici e consi-glieri del Gruppo è costante e giornaliero, cisono anche alcuni muratori di altri Gruppi chedanno un grosso aiuto nei fine settimana.Un plauso va al Capogruppo Babuin Giannisempre presente e attivo, visto che da pocotempo è in pensione, per cui tra lavoro attivoe pensione, non c'è differenza, e i suoi fedelicollaboratori lo seguono.Alla fine del 2004 sicuramente l'opera saràterminata e completata con recinzione e siste-mazione di panchine e giochi per ragazzi e siprovvederà alla sua inaugurazione.

Ag.2003

VISITA ALLA BASE DI AVIANO

Era da lungo tempo che l'idea di portare alcu-ni alpini del nostro gruppo, soprattutto i redu-ci, in visita alla base aerea di Aviano avevapreso corpo nella mia mente e così piano pia-no ho cominciato a prendere contatti per po-terla realizzare.Il percorso è stato lungo e più volte rinviato acausa delle varie vicissitudini internazionali,ma alla fine le cose si sono un po' assestate ecosì ho avuto la possibilità di concretizzarequanto mi ero prefissato. Mercoledì 29 otto-bre 2003 una quarantina di alpini sono giuntialla base ed in una grande sala sono stati re-lazionati, con dovizia di particolari e con sche-de proiettate da computer su un grande scher-mo, tutti i compiti operativi del Comando Ae-roporto "Pagliano e Gori" e del 31st FighterWing (stormo) americano.In seguito, abbiamo visionato tutti i lavori perla costruzione di "Aviano 2000" che compren-dono: l'ammodernamento dei vari settori dellabase per migliorare il soggiorno dei militari dipassaggio destinati in altre zone, l'accoglienzae l'alloggio dei famigliari, scuole con grado fi-no al liceo, palestre, mense, negozi, zone di ri-

creazione con campi da tennis e football ameri-cano, piscine, chiesa e ospedale. Tutte, più omeno, già in fase di avanzata realizzazione.Un impegno che ammonta a circa cinquecentomilioni di dollari stanziati in percentuale di-versa dalla Nato, governo Americano ed Ita-liano. Tutto questo concordato con le autoritàlocali e con i vari Sindaci dei paesi limitrofi, inmodo che non venga stravolto l'ambiente e latipologia delle costruzioni tipiche friulane.Il relatore, il maggiore Gianni lurassich del-l'USAF, coadiuvato da altri due suoi collabora-tori, ha ribadito questo punto di reciproca in-tesa, americani ed enti locali, perché l'insiemedell'ammodernamento e nuove costruzioni ac-contenti le esigenze operative della base e ri-spetti nello stesso tempo il territorio circo-stante.Siamo stati ricevuti dal comandante italianodella base (la base è italiana e non americanacome tanti credono) il colonnello pilota Rosa-rio Scarpolini, al quale abbiamo donato unatarga ricordo di questa giornata. Ringrazian-doci ha ricambiato con lo stemma del reparto,il famoso asso di picche che si vede dipintosul timone di coda degli F16.La visita è poi proseguita in alcuni hangars

dove abbiamo potuto vedere degli F16 in ma-nutenzione: la sostituzione del carrello, la re-visione dei motori e in un altro alcuni militarisi esercitavano a montare e smontare le variebombe e missili, naturalmente non carichi.Il personale militare americano presente hadato delle spiegazioni su quanto abbiamo vi-sto e ha risposto molto gentilmente alle no-stre domande. Abbiamo potuto vedere e tocca-re le famose "bombe intelligenti," missili e al-tro munizionamento. Dalle spiegazioni ricevu-te ci siamo resi conto di quanto possa esseremicidiale un conflitto moderno.Nell'hangar delle manutenzioni siamo statiraggiunti dal comandante del 31st FighterWing il Brig.Gen. Michael Worden dell'USAFche ci ha salutato molto cordialmente ed alquale abbiamo donato una targa ricordo diquesto incontro. Con mirabile cortesia si è fat-to poi ritrarre con tre reduci di Russia comemostra la foto.La visione della partenza di due F16, a menodi cento metri dalla grande pista, ha conclusoquesta mattinata che resterà nella nostra me-moria un ricordo indelebile.Il Gruppo Alpini ringrazia tutto il personaleamericano ed italiano che ha lavorato per ren-

dere possibile questo incontro, in particolare:il colonnello Scarpolini, la sig. Luisa Merlo,l'ing. Lorenzo Bertulazzi e la dott. ManuelaFantin.Al gen. Worden, per la disponibilità nell' ac-cordarci questa visita e per la presenza e cor-tesia dimostrataci, va il nostro più vivo ringra-ziamento.

Al maggiore Gianni lurassich, che con instan-cabile costanza e spirito alpino ne è stato l'or-ganizzatore e l'artefice, va il nostro più caloro-so ringraziamento e l'amicizia più sincera ditutto il Gruppo Alpini di Fontanafredda, ilquale gli sarà sempre riconoscente.

Pezzutti

lavorare, a scoprire, a divertirsi con sacrifi-cio nell'ambiente surreale del Freikofel.I lavori sono aperti tutte le estati e chi hauna buona volontà può partecipare senzatante formalità, basta mettersi in contattocon la nostra Sezione.Nella foto sono ritratti alcuni partecipantidi questa estate tra i quali, con cappello al-pino, Maurizio Bevilacqua di Fiume Venetoe Angelo Mastrangelo di Pordenone.A tutti coloro che partecipano a questo im-portante recupero storico va il plauso dellaSezione A.N.A. di Pordenone.

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Anno XXXVIII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2003

SESTO AL REGHENA

FONTANAFREDDA

LA FESTA PER IL SETTANTESIMODI FONDAZIONE

Il 3 luglio 1933, quattro sestensi, EmilioZanon, Gino Gerometta, Ermanno Chia-rotto e Arturo Milani, fondarono il gruppoalpino di Sesto al Reghena. Vollero dedi-carlo a Rodolfo Rossetti, alpino cadutonella prima guerra mondiale, decorato dimedaglia d'argento. I fatti salienti, deisettant'anni di attività del sodalizio, sonostati illustrati dal capogruppo ltalico Del-le Vedove nella celebrazione ufficiale didomenica 6 luglio, nel cortile dell'Abba-zia, presente, con il sindaco Daniele Gero-lin, il vice presidente della provincia Cor-rado Della Mattia, il presidente della se-zione provinciale pordenonese GiovanniGasparet e il consigliere Nazionale AldoInnocente, si può dire tutta la cittadinan-za. A fare da cornice centinaia di gagliar-detti e vessilli delle sezioni alpine conso-relle del Triveneto e uno in rappresentan-za del Sudafrica.La cerimonia era iniziata presso la sededegli alpini di Sesto alle 9, cui è seguitala sfilata, accompagnata dalla nostra Fi-larmonica, lungo le vie del paese e l'alza-bandiera, con deposizione di una coronad'alloro al monumento ai Caduti.Dopo l'esposizione storico-cronologicadell'attività associativa fatta dal capo-gruppo Delle Vedove, il sindaco Gerolin,

Sabato 25 ottobre, invitati dalla Corale Julia diFontanafredda, abbiamo assistito alla 18° co-rale "Cantiamo insieme" che si è tenuta pres-so la scuola media Italo Svevo.Oltre alla Corale Julia erano presenti i coriValcjalda di Ravascletto, composto da soledonne e Monte Stivo di Trento. Un insieme divoci che hanno deliziato gli appassionati conbrani suggestivi e di grande pregio canoro.Il presidente Tomasella, aveva chiesto la col-laborazione di noi Alpini per preparare la cenaal termine della serata; così nel più cordialespirito di collaborazione fra le associazioni amezzanotte un nutrito gruppo di noi ha servitoa centosessanta persone una fumante pasta-sciutta seguita dalle altre portate fino al con-clusivo dolce e caffè.Una serata riuscita splendidamente, per labravura dei cori che hanno richiamato un no-tevole pubblico, per la perfetta organizzazionee per la cena alla quale i commensali hannofatto veramente onore.Un impegno notevole per noi in quanto dome-nica mattina alle ore otto e trenta avevamo unaltro grosso impegno; la riunione autunnaledei Capigruppo della Sezione e loro stretti col-laboratori che portava a Fontanafredda oltrecentocinquanta persone che dopo l'incontro, amezzogiorno, sono state servite di un sostan-zioso rinfresco. Un grosso lavoro di prepara-zione prima e di riordino poi; ma anche di sod-disfazione perché i complimenti ricevuti e so-prattutto i brani alpini eseguiti in nostro onoredai coristi durante la cena ci hanno fatto mol-to piacere.Un complimento alla Corale Julia per questaserata ed a tutti i suoi componenti; anche lorocome noi sono animati da spirito di sacrificionel continuare nella tradizione di stare insie-me con amicizia, facendo qualcosa di utile aquesta nostra società che di giorno in giornosi fa sempre più lontana.

Pezzutti

nel portare il saluto dell'amministrazio-ne comunale e di quella regionale, haringraziato gli alpini per i molteplici in-terventi, dal 1933 a oggi, a favore di Se-sto e della sua gente. "Mettersi al servi-zio della comunità - ha rilevato altresì ilprimo cittadino - superando l'individuali-smo, e la vostra storia lo testimonia, è ilmiglior viatico per il vostro futuro opera-tivo".Il presidente Gasparet si è soffermato, in-vece, sul futuro dell'Associazione, annun-ciando modifiche statutarie, ma senza al-cuna rivoluzione. Il Consigliere nazionaleing. Aldo Innocente ha esortato tutti, al-pini e non, a riscoprire e amare la monta-gna, matrice prima e unica di tutte le ini-ziative alpine.La S. Messa celebrativa del settantesimo,officiata dall'abate monsignor GiovanniPerin, è stata sostenuta dal coro folclori-stico Palio di San Alberto di Zero Branco(TV). Struggente e commovente il cantod'inizio "Signore delle cime", il brano piùfamoso di Bepi De Marzi, conosciuto intutto il mondo.Il celebrante, nell'omelia, ha ricordatoche oggi anche per gli alpini le frontieresono cambiate. Non sono più quelle delCarso o del Don. "La prima frontiera èquella del Cielo, la seconda è il focolare ela terza è il grembiule, emblema di servi-zio" .

FONTANAFREDDAFa sempre piacere trovare qualche vecchio ri-cordo che riporta alla mente tempi passati edesperienze vissute.Il nostro socio Zaina Vittorio ha trovato que-sta foto risalente al lontano 10 settembre1941 nelle caserme di Corinto dove, assiemea tanti Alpini, ha partecipato agli aspri com-battimenti in quei luoghi tanto tristementenoti.La foto, ancora in buone condizioni, lo ritraeassieme ad un gruppo di amici con il sorrisodei giovani di vent'anni o poco più, qualchenome ritorna alla mente come Perin Alberto,di altri si ricorda il loro volto e il tempo pas-sato insieme, altri ancora sono morti.Tutti loro non sapevano ancora che la Grecianon era niente rispetto a quello che avrebbe-ro dovuto sopportare in terra di Russia.Giorni vissuti che non saranno mai dimenti-cati; nella mente restano scolpite le privazio-ni, il dolore per la perdita di tanti amici, icombattimenti, l'estenuante e tragica marciaper uscire dalla sacca fino a Nikolaiewka epoi continuando fino all'agognato ritorno acasa.Una piccola pagina della nostra storia che noiAlpini vogliamo ricordare e lasciare come mo-nito a chi ci governa ed ai giovani, pagina allaquale purtroppo entrambi non rivolgono il do-vuto rispetto.

Pezzutti

SACILE

FESTA ALLA CASA DI RIPOSO

Anche quest'anno gli Alpini di Sacile hannofatto visita agli ospiti della Casa di Riposo.Questa è la quarta volta che si ripete questoincontro, è diventato ormai un appuntamen-to fisso delle attività del Gruppo.Alla manifestazione sono intervenuti: il Diretto-re della Struttura dott. Maset, il Vice Sindacodi Sacile Monai e i famigliari degli anziani chehanno assistito assieme alla loro Santa Messa.Nel frattempo gli Alpini hanno preparato ilpranzo; pastasciutta, carne alla griglia, dolcipreparati dai parenti degli ospiti e il caffè.

Il dopo pranzo è stato allietato da canti emusica.Per gli ospiti della struttura è stato un gior-no diverso dal solito, siamo riusciti a portareun po' di serenità e di allegria in mezzo a lo-ro. È stato bellissimo vedere nei loro occhi esul loro viso l'allegria e la riconoscenza neinostri confronti.Da parte nostra il ringraziamento va a loro,perché ci hanno permesso di renderci utili eper questo vogliamo esprimere loro la no-stra gratitudine.

Lionello

PRATACome accade già da molti anni gli Alpini diPrata hanno celebrato il IV novembre. Que-st'anno, considerato che la celebrazione sisvolge a rotazione in una delle quattro frazio-ni che compongono il Comune di Prata, la ce-rimonia si è svolta a Prata Capoluogo. Un centinaio di Alpini pratesi, ai quali si sonoaggiunti i fradj dei gruppi bassa Meduna e levarie associazioni combattentistiche e d'armapresenti a Prata, si sono ritrovati nella parroc-chiale di Santa Lucia dove don Danilo Favroha celebrato la messa in suffragio degli Alpini"andati avanti". All'omelia, il celebrante hamesso in evidenza i sacrifici fatti dagli Alpini,laddove sono stati chiamati a difendere e ono-rare la Patria.Terminato il rito religioso, al suono del Tren-tatre eseguito da una ventina di musicanti, illungo corteo ha raggiunto il vicino monumen-to ai caduti per l'alza bandiera con l'esecuzio-ne dell'Inno di Mameli e, al suono della Leg-genda del Piave, la deposizione della coronad'alloro. Terminata l'ufficialità le Penne Nerehanno attraversato il centro del Capoluogoper recarsi nella bella sede della Pro loco"Santa Lucia" dove è stata servita una, comesempre, squisita pastasciutta. Dopo i discorsidi benvenuto del capogruppo Sergio Ceccato e

del sindaco, pure lui Alpino, Nerio Belfanti, laserata si è conclusa con i tradizionali canti al-pini. Va ricordato, che nella mattinata stessa,una rappresentanza del Gruppo Ana localeaveva presenziato con gagliardetto alla ceri-monia di consegna da parte dell'Amministra-zione Civica, del tricolore a tutte le scolare-

sche del Comune. Alla cerimonia, resa solen-ne dalla presenza di numerosi alunni dellescuole materne, elementari e medie, con l'as-sessore provinciale alla pubblica istruzioneMattia Calegaro, il consigliere regionale e sin-daco di Pasiano Paolo Santin, il sindaco diPrata Nerio Belfanti, ed i responsabili scola-stici, era presente il presidente della SezioneAna di Pordenone cav.uff. Giovanni Gasparet.

Romano Zaghet

Con orgoglio e grande gioia il Gruppo Alpinidi Orcenico Superiore il pomeriggio del 12aprile 2003, dopo l'alzabandiera, ha potutodare inizio all'inaugurazione del restauratoCapitello votivo dedicato a S.Urbano e ubi-cato all'entrata orientale del paese.La cerimonia, preceduta dalla deposizionedi una corona d'alloro al monumento dei No-stri Caduti, è stata onorata della presenza dinumerose Autorità civili, militari e religiose,tra cui il nostro Presidente Sezionale, il Sin-daco, i Comandanti delle due caserme delcomune, il Comandante della stazione deiCarabinieri, le autorità Religiose locali, va-rie associazioni combattentistiche e d'arma,molta popolazione e tanti Alpini con i loronumerosi Gagliardetti.Dopo il taglio del nastro sono seguiti i di-

ORCENICO SUPERIORE

scorsi ufficiali delle Autorità presenti e laconsegna degli attestati e dei ricordi.Festa grande quindi per un avvenimento dinotevole rilevanza per la validità stori-co/architettonica dell'edificio restaurato, perl'impegno tecnico profuso dal Gruppo Alpini,infine per la valenza sociale e religiosa del-l'opera.Il Capitello, reso ormai fatiscente e inagibi-le dal degrado degli anni e dall' incuria de-gli uomini, era stato eretto nel 1400 circa ein seguito affrescato dal pittore Pietro da S.Vito. Il pregevole affresco è stato staccatodalle pareti del capitello negli anni 60 edora è conservato e fa bella mostra di se nelMuseo Civico di Pordenone. La chiesetta in-vece è stata riedificata su progetto dell' ar-chitetto Luciano Cecchin di Pordenone con

finanziamento del Comune di Zoppola e suvincolanti indicazioni progettuali della So-vrintendenza per i beni archeologici di Trie-

ste, e infine realizzato dal Gruppo con ben580 ore di lavoro, con materiali originali ed'epoca (sasso-calce-mattone) e soprattuttocon maestria dai nostri Alpini. Ora l'edifi-cio, ricostruito con perizia, è un vanto perla comunità tutta del Comune di Zoppola,che in questa chiesetta votiva restaurata,ritrova le antiche origini e le radici della no-stra civiltà fondata su basi cristiane dei no-stri padri.E' auspicio di tutti infine che nel capitellocosì perfettamente ricostruito e restauratopossa essere ricollocato quello splendidoafftesco di Pietro da S.Vito che darà un toc-co di mistica sacralità e fascino al piccolosacello.

Il Capogruppo Francesco Rigo

La messa è terminata con la preghieradell'alpino e la consegna di attestati e do-ni da parte del Comune e dell'Abbazia.Il tradizionale rancio alpino al camposportivo ha chiuso la partecipata festa.

Umberto Coassin

AVIANOCome da documentazione agli atti, il Grup-po di Aviano si costituì nel 1932 ma, oltreal nome del Presidente Cap. Pierucci nonc'era altro documento. Invano si è cercatodi trovare nelle memorie storiche possibiliagganci. Ci perviene ora una tessera diiscrizione alla Associazione Nazionale Al-pini datata anno 1932 a nome Viel Giusep-pe di Pietro di Aviano classe 1898, con at-taccati i bollini degli anni 1932-1933-1934.Se altre persone detengono documenti d'e-poca, il Gruppo di Aviano è lieto di poterarricchire l'archivio.Per ora abbiamo, forse, trovato una delleprime radici.

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Il primo novembre 2003 ènata una stella Alpina di nomeMargherita figlia del nostro so-cio nonché Vice CapogruppoMauro Zannier e della gentile

CLAUZETTO

GIORNI LIETI E...

Il 22 agosto 2003 è nata unastella alpina di nome Arianna.Mamma Roberta e papà Elvio

presentano con orgoglio la fi-glia ai nonni, Gino e Franca Bi-scontin e Gabriele ed AssuntaMoras.

In data 18/10/2003 si sonouniti in matrimonio: Ivan DeBiasio cl. 73, già caporale scel-to del Btg. logistico della Julia aVacile, ha partecipato all’eserci-tazione Baltico 2000 in Lituaniacon militari lituani; con TaniaCarli di Francenigo.Vicini ai neo sposi lo zio Ma-

rio Furlan cl.44, Alpino del Btg.Aquila, consigliere del Gruppodi Montereale V. il Gruppo for-mula le migliori felicitazioni al-

Il 7 settembre 2003 si sonouniti in matrimonio il socioPIAZZON Gianluca Gr. Udine ela gentile sposa PERIN France-sca.La foto li ritrae attorniati dal

padre della sposa Paolo, arti-

Il Gruppo esprime vivissimecongratulazioni per il lietoevento a mamma Roberta ed alnonno Gino, fiero come apparenella foto, di presentare figlia enipote.

PORDENONE CENTRO

MONTEREALE VALCELLINA

POLCENIGO

Il nonno TRAMONTINABRUNO annuncia con grandegioia la nascita di GRAVINAJOEY di Sebastiano e della fi-glia Tramontina Francesca.La piccola “stella alpina” è

venuta alla luce a Grosseto ilgiorno 8 gennaio 2003 renden-

do felicissima tutta la famiglia,ma soprattutto la nonna Santa-rossa Miriam e gli zii Marco eLara.Il Consiglio Direttivo, a nome

degli Alpini e degli amici diVajont, porge infinte felicitazio-ni ed auguri.

VAJONT

Ben due matrimoni si sonoavuti recentemente a Frisanco.Il consigliere del Gruppo, Ro-

vedo Sandro si è unito in matri-monio con la signorina Facchin

Sabrina. Nella foto vediamo glisposi assieme al CapogruppoBeltrame Renato (zio dello spo-so) e agli Alpini Marcolina Ivane Roman Zotta Marco.

A distanza di poco tempo si èunita in matrimonio la signori-na Beltrame Diana (figlia delCapogruppo Renato) con Giaco-melli Erik.

A entrambe le coppie dei no-velli sposi e a tutti i loro fami-gliari, felicitazioni da parte delgruppo Alpini Val Colvera.

FRISANCO

Il giorno 2 maggio 2003 è sta-ta gran festa in casa dell’AlpinoD’andrea Agostino e gentile con-sorte Basso Vanda attorniati daifigli, nipoti e parenti hanno fe-

steggiato i 50 anni di matrimonio.Agostino ha prestato il servi-

zio militare nel 1943 nella cam-pagna di Jugoslavia con l’8°regg. Alpini Batt. Gemona.

RAUSCEDO

Grande gioia ha suscitato lanascita di Alessio, avvenuta il13 febbraio 2003, figlio del so-cio Battiston Cristian e gent.Consorte Pezzutti Gabriella.È con immenso orgoglio che

il “nonno” Renato si augura dicontinuare la tradizione alpinadi famiglia.

TAIEDO

Il 14 agosto scorso, il nostroSocio e Consigliere di GruppoCandido Mario e la gentil con-sorte, Signora Antonia, hannofesteggiato, attorniati da figli enipoti, il loro 40° anniversario

di matrimonio.Il Gruppo si associa alla loro

gioia ed augura di raggiungerealtri felici e prossimi traguardi.

BANNIA

Il socio-consigliere di GruppoGino Fasan e la moglie AntoniaTrevisan hanno festeggiato lenozze d’oro.In questa occasione non po-

teva mancare la foto ricordocon i parenti alpini iscritti alGruppo che sono il figlio Danie-le, il fratello di Antonia, Giovan-ni Trevisan, il nipote Valter Tre-

visan ed il cognato Adriano To-lot, vice Capogruppo.Vanno e Gino e Antonia per il

traguardo raggiunto e per unsereno proseguimento, gli au-guri di tutto il Gruppo che conl’occasione ringrazia Gino perla fattiva collaborazione checontinua a prestare.

VISINALE

Anno XXXVIII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2003

Signora Sandra Zannier.A Margherita un mondo di

bene e ai genitori sincere felici-tazioni da tutta la famiglia Al-pina.

gliere Gr. Udine, dal padre dellosposo art. Domenico Gr. Bellu-no, dallo zio Mario, art.Bassanodel Grappa e dal cognato Gian-carlo, Alpino del Val Tagliamen-to. Ai novelli sposi vivissimi au-guri.

Nella foto vediamo Alessionel giorno del battesimo inbraccio al papà Cristian, Btg.Edolo e il “nonno” Renato Btg.Val Tagliamento, a tutti e tretantissimi auguri dai soci delGruppo.

la nuova coppia, sperando che ilcaporale scelto diventi socio delGruppo Alpini.

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Anno XXXVIII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2003

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Il 19 settembre 2003 è andatoavanti Valentio Bressan, reduceAlpino di Ranzano, di anni 89.L’annuncio è dato dalla moglie,dai figli, dal genero e dai nipoti. IlGruppo perde un amico.Due campagne di guerra.Tutta la sua giovinezza fu al

servizio dell’Italia, con coraggio.Classe 1914, parte nel ’35 per la“Colonia Eritrea colla DivisioneVal Pusteria, 10ma. Colonna Sal-merie. Mobilitato per esigenzaAO, Africa Orientale”, così nel fo-glio matricolare. Da questo silegge anche che fu aggregato nelfebbraio ’36 all’Undicesimo Alpi-ni, Btg Saluzzo. Poi congedato aAddis Abeba il 12 Gennaio 1937.Ha 23 anni.Il 30 agosto 1939 è richiamato

“per esigienze speciali” e giungeal Magazzino Mobilitazione delBtg Tolmezzo e aggregato all’Ot-tavo Rgt Alpini, Btg Val Taglia-mento.Caporale nel ’41, viene spedito

in Albania con il 16° Btg Alpino.Tutti i lettori di questo giorna-

le conoscono i tristi giorni dellaJulia in Albania. Solo un passo diSilvio Enriquez, in Il lutto dellaJulia:“Il giorno 8 si è chiuso con un

pesante bilancio: metà uominidell’8° Alpini mancanti all’appel-lo; solo 80 uomini sono riusciti aripiegare dal Topojanit. La pres-sione avversaria, in pieno vigoreil giorno 8, aggrava quelle chesono le condizioni fisiche e mora-li dei già provati alpini (…). Ibattaglioni che erano stati fattiaffluire per reintegrare i ranghi lisi era buttati subito nella forna-ce, gettandoli senza preparazio-ne e senza dotazioni in prima li-nea”.Non servono altre parole per

ricordare con affetto il sacrificiodi un Alpino.Grazie Valentino. Onore al me-

rito.Gli amici del gruppo Vigonovo.

VIGONOVO

...GIORNI TRISTI

Zanolin Gino, reduce diRussia, il 1 Aprile 2003 è an-dato avantiDopo breve malattia, Zano-

lin Gino, ci ha lasciato.Era iscritto al Gruppo dalla

sua fondazione nel 1955.Zanolin Gino è stato un ve-

ro Alpino, Alpino d’altri tem-pi, in guerra di Russia con fa-miglia a casa e bambini picco-li. Durante la ritirata è statoferito, così ha potuto ritorna-re in Italia. Ha portato nelsuo corpo per 60 anni leschegge di mortaio, fino al-l’ultima dimora.Sempre presente alle ceri-

monie e ritrovi dell’A.N.A. main special modo ai funerali de-gli Alpini.Zanolin Gino è stato un Al-

pino serio, rispettoso delleidee altrui, sempre prontonell’aiutare tutti, nelle atti-vità del paese, ma soprattuttonella costruzione della sededel Gruppo di Marsure e nelleattività della parrocchia.Gino, hai lasciato un vuoto

nel Gruppo e non ti dimenti-cheremo.

MARSURE

Protti Angelo, Nato a Cimo-lais il 26-11-1916 Alpino delBat. Tolmezzo, richiamato allearmi, combattente in Croaziafino alla fine della guerra.Deceduto a Cimolais il gior-

no 30 luglio 2003.Il Gruppo porge le più sentite

condoglianze a tutti i familiari.

CIMOLAIS

Il 23 luglio 2003 è andatoavanti Remigio D’Andrea clas-se 1951, Alpino dell’ 8° Regg.Battaglion Gemona.Il Gruppo Alpini si unisce al

dolore della famiglia e porgesentite condoglianze.

RAUSCEDO

Giovedi 23 Ottobre improvvi-samente veniva a mancareun'altro Alpino del nostroGruppo BAREL GIANFRANCOclasse 1944 Alpino del'8° Reg.Alpini Btg. Mondovi. Sempre disponibile nel socia-

le e sempre impegnato con pen-tole e griglie nelle varie asso-ciazioni paesane, Pro Loco-Ca-sa Parrocchiale di TramontiBocciofila - consigliere delGruppo Alpini - AVIS dove simeritò la medaglia d'oro comenumero di donazioni - P.C. ANApesente come cuoco durantel'alluvione del Pordenonese ecome ultimo atto donò le suecornee per completare la suaopera di generosità e disponibi-lità verso gli altri.Gli Alpini del Gruppo rinno-

vano le più sentite condoglian-ze ai familiari per la perdita delloro e nostro Gianfranco.

ROVEREDO IN PIANO

Nel primo anniversario dellascomparsa del nostro AlpinoPoletto Giuseppe, classe 1934,morto il primo dicembre 2002.La moglie Anna con i figli, i

generi, i cari nipotini, i fami-gliari e tutti coloro che lo han-no conosciuto, desiderano ri-cordarlo con stima e simpatia.Si associano gli Alpini delGruppo di Sacile e Caneva, suopaese natale, che hanno avutomodo di conoscere e apprezza-re la sua grande umanità e di-sponibilità.

SACILE

Il 12 settembre 2003 è anda-to avanti il socio ALBERTOLUS, mitragliere dell’ XI°Ragp. Alpini, della classe1937.Un male crudele è riuscito

alla fine a piegare il suo fisicoma non il suo forte carattere,che gli ha permesso di soppor-tare serenamente fino all’ulti-mo le sofferenze ed anche diinfondere coraggio in quanti glistavano vicino.Lo ricordiamo come appas-

sionato bocciofilo e cacciatore,oltre che per il suo attacca-mento al Gruppo e la sua di-sponibilità negli altri sodalizidi cui ha fatto parte.Alle esequie ha partecipato

una folta rappresentanza delGruppo, a nome del quale il Ca-pogruppo Pietro Castellanesprime un affettuoso ricordo erinnova le più sentite condo-glianze alla moglie, alla figlia,al genero, alla nipotina ed alfratello Osvaldo.

VALVASONE

Venerdì 3 ottobre 2003 ci halasciati l’Alpino Comm.LuigiPighin, classe 1924.Era un imprenditore stimato

e capace. Aveva incominciatodal nulla creando, coi suoi fra-telli, dagli anni 1960/70 ad og-gi, tre aziende.Si era iscritto da poco al no-

stro Gruppo, prima era socio,da tanti anni, del Gruppo diRorai Grande, del quale era unassiduo frequentatore.Ora che Luigi è andato avan-

ti nel Paradiso di Cantore, ilGruppo, ricordandolo, porge lepiù sentite condoglianze allamoglie, Teresa, ai figli Livio eAnnamaria, ai nipoti e parentitutti.

PORDENONE CENTRO

Un anno fa ci lasciava l’Alpi-no Bonetti Renato, classe1937.Gli Alpini del Gruppo di Sa-

cile sono vicini alla moglie An-na, alle figlie e ai famigliari elo ricordano sempre con affettoe stima.

SACILE

Guido D’Andrea è andatoavanti il 3 giugno 2003.É stato uno dei fondatori del

nostro Gruppo e per tanti anniè stato un socio attivo.Classe 1920 era reduce della

campagna di Jugoslavia.Ai familiari vadano le condo-

glianze più sentite di tutti gliAlpini del Gruppo.

RAUSCEDO

Nel mese di luglio 2003 aBagnarola è arrivata la tristenotizia della morte dell'AlpinoGildo Dal Mas, avvenuta a To-ronto, Canada.Gildo era nato a Bagnarola

nel 1916, dove trascorse lasua gioventù fino a 20 anni.Nel 1936 fu di leva nel cor-

po degli Alpini, ma per le vi-cende belliche di quegli annivenne trattenuto a tempo in-determinato sotto le armi.Partì in guerra sul fronte

greco-albanese nelle file dellaDivisione Julia. Fu congedato nel 1943, ma

volle subito trovarsi un'occu-pazione entrando prima nelcorpo dei Vigili del Fuoco epoi nella Polizia di Stato.Nel 1948 scelse la via del-

l'emigrazione verso la Franciae nel 1951, con la moglie Lui-gina Faravelli, si trasferì defi-nitivamente in Canada. Lavoròcon la qualifica di piastrellistaa Toronto, città che assicurò alui e alla sua famiglia sicurez-za economica e tranquillità.Gildo non dimenticò mai il

suo paese d'origine, nè il suopassato di Alpino e di combat-tente. Volle essere iscritto nelGruppo A.N.A. di Bagnarolarinnovando annualmente lasua tessera associativa fino aquest'anno.Mandi Gildo.

BAGNAROLA

É andato avanti,Così dicono gli Alpini, il papà

Cassin Giuseppe classe 1936, il19 agosto 2003, dopo brevemalattia.Raccontava spesso le giorna-

te passate sui monti del Friuli afare esercitazioni, in Caserma aChiusaforte e Pontebba con icompagni di leva nell’anno ’54– ’55.Lo ricordiamo con affetto per

gli anni dedicati al duro lavorodi fornaio fatto con passione,all’affetto dato alla famiglia eimpegno concreto a chi gli chie-deva aiuto.Tutta la famiglia lo vuole ac-

compagnare verso il nuovocammino con la preghiera: “Si-gnore concedimi la serenità diaccettare le cose che non possocambiare, il coraggio di cambia-re quelle che posso, la saggez-za di conoscerne la differenza.”

BAGNAROLA

A due anni dalla scomparsadell’Alpino Martini Luigi clas-se 1915, 8° Alpini Batt. Tol-mezzo combattente e reducedella campagna Greco Alba-nese.Sul Golico ferito al braccio

sinistro da una scheggia digranata, in seguito rimpatria-to e ricoverato all’ospedalemilitare di Nalina, si rispar-miò la campagna di Russia.Dopo il periodo di convale-scenza rimase al corpo finoalla fine dell’evento bellico.Alpino d’animo buono, ge-

neroso e di grande memoria,amato e stimato. Chi avevaavuto modo di incontralo siintratteneva volentieri a pas-sare la parola.Sempre presente alle adu-

nate con tanto entusiasmofinchè la salute gli ha per-messo, alle cerimonie diGruppo era sempre in primafila con la bandiera dei com-batteni.La figlia Orsola e il genero

Celeste lo ricordano con affet-to.

CLAUT

GINO ZANET, classe 1920,Alpino dell' 8° RGT, BTG GE-MONA, BRG JULIA, assaltatoreè entrato nel Paradiso di Canto-re.Iscritto al ns. Gruppo G.B.

Schincariol sin dalla rifondazio-ne ,per oltre 6 anni ha varcato iconfini della nostra patria parte-cipando all'utima grande guerrapercorrendo l'ALBANIA, laGRECIA, ISRAELE, IL CAIRO(Egitto), l'INDIA e infine l'IN-GHILTERRA.Ha svolto con grande impegno

e professionatità il ColtivatoreDiretto finchè le forze lo hannosorretto.Negli ultimi anni di pensiona-

to la malattia l'ha costretto achiudersi in casa, affettuosa-mente curato e assistito dallamoglie Lina ed infine ha dovutocurarsi obbligatoriamente allaCasa di Riposo D.Moro con la vi-cinanza della paziente consorte .All' estremo saluto un grup-

petto di amici Alpini ha resoonore e merito al vecio ed orgo-glioso Alpino di vecchio stampo.Il Gruppo Alpini G.B. Schinca-

riol di Morsano non si scorderàfacilmente di Lui e rinnova allavedova Lina e a tutti i Suoi carifamiliari sentite condoglianze.

MORSANO AL TAGL.

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Anno XXXVIII n° 6 Pordenone 15 Dicembre 2003

GENIERI E TRASMETTITORI ALPINI: “ADUNATA”

A.N.A. Gr. VILLOTTA - BASEDO € 130.00

TOTALE OBLAZIONI € 130.00

COLLETTA: 1 EURO per ricordare ADAMELLO1 EURO per aiutare il MOLISE

ZILLE Antonio - Roveredo in Piano € 20,00A.N.A. Gr. PRATA DI PORDENONE € 50,00BOSCARIOL Franco Palse - mem. del Padre Arcangelo nel 20° € 20,00PORDENONE-CENTRO € 650,00Fam. BISARO - Bannia - mem. Frat. Luigi € 50,00BACCIN Fiorindo - Bannia € 50,00CUZZI Gelindo - Fontanafredda € 50,00N. N. € 30,00A.N.A. Gr. PASIANO DI PORDENONE € 500,00A.N.A. “Gr. ZONA VAL FIUME” €1.000,00A.N.A. Gr. BARCO € 620,00A.N.A. Gr. SESTO AL REGHENA € 50,00A.N.A. Gr. ANDREIS-FRISANCO “31° RAD. PALA BARZANA” € 220,00AVONCELLI MARCO - MILANO € 35,00MIORIN Ugo - Casiacco € 35,00BILLIANI dott. Gianni - Pordenone-Centro € 50,00Gruppo di Fiume Veneto € 60,00

TOTALE OBLAZIONI € 3.490,00

OBLAZIONI PER SEDE SEZIONALE

PIETRO MARCHISIO - TORINO € 52,00

FAM. LUS ALBERTO € 25,00

FAM. BAREL GIANFRANCO € 25,00

GRUPPO AVIANO € 100,00

FAM. ROS IN RICORDO DI ANGELO € 25,00

BORSE DI STUDIO “MARIO CANDOTTI”

A.N.A. Gr. S. LEONARDO VALCELLINA € 30,00

ZAN Pietro

Casarsa - S.Giovanni - matr. figlia Zan A. / Improta M. € 50,00

Fam. BISARO - Bannia - mem. fratello Luigi € 25,00STEFANI Irma - Pordenone-Centro

mem. nel 10° ann. della morte di Bortolussi Agostino € 15,00

A.N.A. Gr. PORTOGRUARO € 50,00

CANDIDO Mario - Bannia - 40° Anniv. matrimonio € 25,00

FERRARI Gino & ViolettaSalsomaggiore Terme - in mem. di Carlon Ferdinando € 25,00

BISCONTIN Gino - Pordenone-Centro - nasc. nipote Arianna € 10,00

Fam. POLETTO - Sacile - nel 1° Anniv. morte Poletto Giuseppe € 50,00

Fam. TOFFOLO - S.Quirino - mem. di Toffolo Ugo Angelo € 100,00

FASAN G.-TREVISAN A. - Visinale - 50° anniv. matrimonio € 50,00

Fam. LUS - Valvasone - in mem. del fam. ALBERTO Lus € 25,00

Fam. BAREL - Roveredo - mem. cong. GianFranco € 25,00

DURAT Renato - Val Tramontinamem. cugino Alpino Bidoli Danilo € 25,00

A.N.A. Gr. PRATA DI PN - mem. Maccan Mario € 25,00

VALENZA Ferruccio - S.Benedetto PO - MN € 50,00

TOTALE OBLAZIONI € 580,00

OBLAZIONI AL GIORNALE “La più bela fameja”periodo: 16.09.2003 al 15.11.2003

Mi rivolgo a tutti i Genieri Alpini inservizio ed in pensione o congedo.Sono il Ten.Gen. Roberto Scaranari,al momento Ispettore delle Infra-strutture dell'Esercito in Roma, eda pochi giorni, nell'ambito del-l'ANGET, nuovo Capo Gruppo dispecialità Alpina, avendo sostituitoi Generali Stefanon e Ricci che han-no fatto nascere il Gruppo e per di-versi anni lo hanno guidato e fattocrescere.Non Vi annoierò con i miei prece-denti di servizio - spero che moltilettori mi conoscano già, comun-que, per i più curiosi, allego un mio"curriculum" - ma Vi voglio soltantorassicurare che, "Geniere Alpino dasempre", non sono rimasto insensi-bile di fronte al piacere di ritrovar-mi in mezzo a Voi e, soprattutto, diprendere le redini del Gruppo.So bene che molti di Noi, quasi tut-ti, forse tutti, siamo iscritti all'AN-GET e all'ANA , o a una delle dueAssociazioni, nell'ambito dei variGruppi e Sezioni, ma le due cosesono perfettamente compatibili. Noi"Genieri e Trasmettitori Alpini" sia-mo "Genieri e Trasmettitori" ma"con la penna in testa" e questa ca-ratteristica è la nostra forza e dob-biamo saperla esprimere in ogni oc-casione.A tutto il 2003, i Genieri e Trasmet-titori Alpini che in qualche modohanno aderito al Gruppo sono 185,di cui solo 117 soci di diritto e glialtri come "aderenti" o "simpatiz-zanti": un numero piccolo, piccolis-simo, che dobbiamo moltiplicare al

più presto per 2, per 3 e oltre. Dob-biamo dimostrare che i Genieri eTrasmettitori Alpini erano e sonouna potenza. Nel caldo di questaestate, lavorando una cinquantinadi ore al computer, ho raccolto e ve-rificato circa 700 nuovi nominativi,con indirizzi e telefoni, di Genieri eTrasmettitori Alpini che potrebberodiventare altrettanti "Nuovi Soci".So anche, e finisco, che un Gruppocome il nostro, costituito a livellonazionale, non può fisicamente ave-re una propria sede, intesa comequattro mura dove incontrarsi escambiare ogni tanto quattro chiac-chiere o bere un bicchiere insieme.Questo non è un problema graveperche il modo di incontrarci e rin-saldare i nostri legami lo troveremosempre; una importante esercitazio-ne di reparti del Genio o delle Tra-smissioni, un giuramento, un'eser-citazione di Protezione Civile, un'a-scensione in montagna o altro (imiei ex dell'Orobica lo sanno bene).Appena saremo "cresciuti" inizieròla produzione di un giornalino pe-riodico, tutto nostro, con cui accre-scere i legami che ci univano ungiorno, ci rendono solidali oggi e cimanterranno uniti domani. Questogiornalino, senza togliere niente alperiodico ufficiale dell'ANGET, saràuna specie di "bacheca" a disposi-zione di tutti voi, per stampare e di-vulgare ciò che mi vorrete manda-re.Ed ecco il mio "APPELLO". Ge-nieri e Trasmettitori Alpini. Se sie-te già iscritti all'ANGET potete

esprimere la vostra volontà di ade-rire al nostro Gruppo di Specialità,senza ulteriori spese (eventualioboli per le spese postali annualisono sempre bene accetti), scriven-domi e mandandomi la scheda diadesione allegata. Se non siete an-cora iscritti all'ANGET iscrivetevio direttamente al nostro Gruppo diSpecialità inviando la somma di 18Euro al C.C. postale n. 43041086,ABI = 07601, CAB = 03200, inte-stato a "Roberto Scaranari ANGET- Via S.Erasmo 15 - 00184 Roma"e mettendo nella causale "iscrizio-ne Gr.Alp.Anget 2004" (visto cheoramai il 2003 va a finire), oppurepotete iscrivervi presso la più vici-na Sezione ANGET, aderendo poial Gruppo Alpino come precedente-mente indicato. Se siete già socidel Gr.Alpino, aspetto la vostraconferma per il 2004 - Compilatela scheda allegata (e il Conto Cor-rente).Appello aggiuntivo. Chiunque abbialetto quanto precede o sull'ALPINOo sull'ANGET, faccia azione di pro-paganda con amici e vecchi commi-litoni che potrebbero non essere aconoscenza dell'iniziativa e li con-vinca a diventare UNO DEI NO-STRI. Non ho ancora inventato un"premio di produzione" per chi por-ta nuovi iscritti, ma arriveremo an-che a questo.

GENIERI E TRASMETTITORIALPINI NON DELUDETEMI

Ten.Gen. Roberto Scaranari

COMITATO DI REDAZIONE

PresidenteGASPARET GIOVANNI

Direttore ResponsabilePELLISSETTI DANIELE

Comitato di RedazioneMAZZUCCO DANIELEPERFETTI TULLIOPOVOLEDO MARIOVADORI LUCIO

Progetto e stampaELLERANI TIPOGRAFIA s.r.l.

San Vito al Tagliamento (PN)

03F1606 - 12.2003

Reg. Trib. di PordenoneReg. Per. N. 40del 18.05.1966

ACCADDE IN SEZIONESESSANT’ANNI FA1943, 15 dicembre: Dato lo stato di guerra, il Battaglione di Pordenone (la Sezione di allora) sospende ogni attività. Co-me ultimo atto vengono distribuite somme di denaro, raccolte con una sottoscrizione pubblica, a famiglie bisognose diAlpini (88 a Pordenone, 40 a Cordenons, 39 a Porcia, 41 a Maniago e Vivaro, 4 a Barcis e 29 a Meduno) ed a 60 reducidai fronti balcanico e russo.

QUARANT’ANNI FA1963, 3 novembre: Si inaugura ufficialmente il Gruppo di Castions, già ricostruito dal 14 marzo. Capogruppo è Nico For-tuni e madrina del nuovo Gagliardetto Adele Borean-Jus, zia di Domenico Borean, artigliere alpino del 4°, Medaglia diBronzo in Grecia.12 Novembre: Il presidente nazionale Erizzo in visita al Vajont, assieme agli Alpini pordenonesi, si incontra con il gen. Za-vattaro e con i comandanti dei Btg. "Mondovì", "Cividale", "Gemona" e "L'Aquila".29 novembre: Viene inaugurato il Gruppo di Palse. Interviene la banda dell' 8° e la Messa e officiata da mons. Corazza,cappellano del V Corpo d'Armata.15 dicembre: Sesto al Reghena festeggia il 30° del Gruppo. Madrina del muovo Gagliardetto e Bruna Moretto, nipote dellaMedaglia d'Argento, Guido.

TRENT'ANNI FA1973, dicembre: La Sezione sposta la sua sede dalla Casa del Mutilato ai locali di Corso Vittorio Emanuele, 50.

(T.P.)

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Mercoledi 6 agosto 2003 la29^ Marcia internazionale dellasolidarietà "Vita per la Vita" (chetende a promuovere le donazionidi sangue), partita da CologneBresciano sabato 2 agosto per ar-rivare e tornare da Capo Nordcon un percorso di circa 12 milachilometri, 2030 dei quali a piedi,ha fatto tappa a Wasteras, inSvezia, dove era attesa, oltre chedalle autorità locali e da un diri-gente della sezione locale del-l'Associazione Italiani all'Estero,dall'alpino Ido Poloni, presidentedella Sezione A.N.A. Nordica,partito senza indugi per Waste-

SVEZIA, GLI ALPINI SI INCONTRANO

ras, distante un centinaio di chi-lometri dalla sua residenza.Ido, informato dell'arrivo di Al-

pini italiani partecipanti allamarcia (uno dei quali, bresciano,conosciuto in altre occasioni),non ha esitato a montare in mac-china e raggiungere i connazio-nali arrivati dall'Italia per scam-biare quattro chiacchiere, rievo-care i ricordi passati, scambiarsiuna targa ricordo e scattare alcu-ne foto di rito.Gli Alpini del Pordenonese che

hanno incontrato l'amico AlpinoPoloni sono Alex Baradel, delGruppo di Lestans, e Lucio Mar-sonet, del Gruppo di San Quirino.

Alex Baradel