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z AB 28° anno 02/2015 DOCUMENTAZIONE CONFORME CE SECONDO LA DIRETTIVA BASSA TENSIONE SVILUPPO AGILE: CHE FINE FANNO I DOCUMENTI? INDUSTRIA 4.0 – E I DOCUMENTI? IL FUTURO DEL TERZIARIO

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Dal 1988, su ABZ, la TANNER tratta più volte all'anno gli sviluppi e le tendenze nella comunicazione tecnica, i metodi e i progetti.

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zAB28° anno 02/2015

DOCUMENTAZIONE CONFORME CE SECONDO LA DIRETTIVA BASSA TENSIONE

SVILUPPO AGILE: CHE FINE FANNO I DOCUMENTI?

INDUSTRIA 4.0 – E I DOCUMENTI?

IL FUTURO DEL TERZIARIO

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Dalla rivoluzione industriale del 18° e 19° secolo, il mondo del lavoro è drasticamente cambiato: il fulcro si è spostato dall’agricoltura al settore produttivo, per passare poi al terziario. In questo numero di ABZ si affrontano le problematiche generate da tale fenomeno e le possibili soluzioni.

Oggi, con la progressiva digitalizzazione e automazione dei processi produttivi e documentali, ci troviamo di fronte a una nuova rivoluzione industriale: l’Industria 4.0. Un altro tema sono le relative conseguenze sulla documentazione tecnica. Inoltre nella terza parte della cronistoria sui “30 anni di Tanner” ripercorriamo per voi la storia della nostra azienda dal 2006 al 2014.

Il vostro

Tomislav Matiević

03 30 ANNI DI TANNER: CRONISTORIA PARTE 3

04 SVILUPPO AGILE: CHE FINE FANNO I DOCUMENTI?

06 DOCUMENTAZIONE CONFORME CE SECONDO LA DIRETTIVA BASSA TENSIONE SENZA TRADUZIONE NON VA (PIÙ)! O NO!?

08 INDUSTRIA 4.0 – E I DOCUMENTI?

10 IL FUTURO DEL TERZIARIO

EDITORIALE

SOMMARIO 02/2015

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1. CONCORSO TANNER PER STUDENTI UNIVERSITARIIl concorso TANNER per studenti universitari per la documentazione tecnica celebra un’anteprima. I team di studenti si misurano con la creazione di un breve manuale d’uso per un sistema di navigazione mobile. Questa prima sfida è l’apertura del concorso TANNER per studenti universitari, giunto ormai all’undicesima edizione.

2006

Helmut Tanner nel Consiglio di sorveglianzaIl 1° gennaio Helmut Tanner lascia il CdA di TANNER AG per entrare nel Consiglio di sorveglianza. La responsabilità della gestione operativa dell’impresa è affidata a Stefan Kügel in qualità di Presidente del CdA e Georg-Friedrich Blocher come Responsabile Vendite e Marketing.

Parte l’iniziativa “INKA”Con “INKA – Industria. Cataloghi. Comunicazione.” la rivista specializzata INDUKOM e TANNER danno vita a un’iniziativa che si occupa ancora oggi delle tendenze e sfide del momento nel mondo della comunicazione di prodotto.

2007

2011TANNER su YouTubeCos’è la Direttiva Macchine? Com’è la Fabbrica del Pensiero TANNER? Sul canale YouTube di TANNER AG si trovano le risposte a queste e a molte altre domande. Gli interessati possono trovare informazioni in diversi formati sull’impresa e sui servizi offerti.

Messa a punto della successione I nuovi titolari sono in parti uguali Stefan Kügel e Georg-Friedrich Blocher. 27 anni dopo la fondazione, Helmut e Edda Tanner completano la graduale uscita di scena dall’impresa. Helmut Tanner resta però Presidente del Consiglio di sorveglianza.

2012 Premio: “Deutschlands Mitarbeiter-Champion”Nel 2012 TANNER è premiata dalla “Deutsche Gesellschaft für Qualität” (DGQ) come campione tedesco per i dipendenti nella categoria “Medie imprese”.

2013 25 anni di ABZ25 anni fa veniva distribuito ai clienti TANNER il primo numero di ABZ. Da allora sono stati pubblicati 181 numeri della rivista dedicata ai clienti in tedesco e 55 in italiano. Con ABZ, TANNER risponde con articoli specialistici, report di utenti, interviste, consigli e storie alle domande poste dai clienti nell’ambito della collaborazione con TANNER.

2014 TANNER celebra l’anniversarioIl 1° ottobre TANNER AG festeggia il trentesimo anniversario guardando indietro a trent’anni di comunicazione tecnica.

30 ANNI DI TANNER: CRONISTORIA PARTE 3

2008 Fondazione di TANNER s.r.lDa marzo TANNER AG è rappresentata in Italia. L’amministratore della controllata TANNER s.r.l. è Tomislav Matiević. Oggi la filiale ha sede a Bolzano.

Premio “Bayerischer Qualitätspreis”TANNER riceve il premio “Bayerischer Qualitätspreis” nella categoria “Fornitori di servizi orientati alle imprese”.

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SVILUPPO AGILE: CHE FINE FANNO I DOCUMENTI?

Tutto è iniziato in un rifugio per sciatori dello Utah: nel 2001 gli sviluppatori di software statunitensi hanno pubbli-cato il Manifesto per lo sviluppo agile del software. Oggi a seguirne i fondamenti e i principi non sono più solo gli svilup-patori di software. Negli ultimi anni le metodologie agili sono andate sempre più affermandosi in tutti i processi di svilup-po, soppiantando il modello a cascata ampiamente diffuso in precedenza.

Invece di pianificare l’intero svolgimento di un processo e controllare se tutto è stato realizzato secondo i piani solo dopo la sua ultimazione, applicando la metodologia agile si fraziona il processo creativo in piccole fasi indipendenti e dopo ogni fase si verifica il raggiungimento degli obiettivi parziali. Rispetto al modello a cascata, l’analisi e la correzione degli errori sono parti integranti di ogni fase dello sviluppo. Il primo principio del Manifesto per lo sviluppo agile del software recita:

“La nostra massima priorità è soddisfare il cliente attraverso precoci e continui rilasci di software di qualità”.

La documentazione tecnica e lo sviluppo agile

Quali conseguenze comporta lo sviluppo agile per le infor-mazioni di supporto, come guide in linea e manuali operativi? Come può inserirsi in questo processo la documentazione tecnica? Le risposte arrivano dalle parole d’ordine “precoce”, “continuo” e “di qualità”.

Precoce

Lo sviluppo agile del software mira a rilasciare software funzionante al cliente il prima possibile, anche se inizialmente la gamma di funzioni può essere ristretta. Per la documenta-zione ciò significa che anch’essa deve essere realizzata e messa a disposizione il prima possibile. Di conseguenza il valore aggiunto definito per il cliente è applicato direttamente, i pro-blemi riscontrati sono riconosciuti e risolti il prima possibile.

Continuo

I prodotti da sviluppare vengono continuamente adattati alle necessità dei clienti e messi a loro disposizione. Si amplia così anche la quantità di funzioni, e si devono apportare rego-larmente modifiche alla documentazione. Ciò significa che dopo ogni iterazione – ovvero fase di sviluppo – è disponibile la documentazione corretta e adattata.

Di qualità

Tutte le iterazioni sono finalizzate a fornire al cliente risul-tati accessibili e presentabili, sono quindi orientate al mas-simo valore aggiunto per il cliente stesso. Parallelamente al risultato dello sviluppo, dopo ogni iterazione deve anche esse-re aggiornata e disponibile la relativa documentazione.

Attualmente la documentazione tecnica funziona per lo più secondo metodi classici, come il modello a cascata, ed è disponibile a conclusione dell’intero processo di sviluppo. Può così accadere di riconoscere e correggere troppo tardi sviluppi non corretti, con conseguenti modifiche da apportare, ritardi e costi aggiuntivi.

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Quanto è agile la documentazione tecnica?

Quando il processo di sviluppo si svolge agilmente, sem-pre più spesso viene realizzata agilmente anche la documenta-zione. I cicli documentali sono analoghi a quelli dello sviluppo agile:

q Nello sviluppo agile i processi sono scomposti in piccoli sotto-processi, quindi anche i contenuti possono essere scomposti in piccole unità. Oggi gli approcci di modulariz-zazione sistematica con riferimento alle user stories dei clienti sono ormai affermati e, di norma, sono facilmente rappresentabili nei sistemi di sviluppo o tramite semplici legami logici nei sistemi redazionali.

q Nella metodologia agile si definisce un ambito di funzioni coerente, dinamico ma mai caotico per un’iterazione. I contenuti devono essere assegnati in modo dinamico alle singole iterazioni. In concreto, ciò significa che fin dall’ini-zio di un’iterazione si stabilisce l’entità della documenta-zione occorrente, si pianifica la spesa necessaria e sono noti i moduli da modificare. La realizzazione graduale e modulare della documentazione necessaria per una user story consente un rapido e semplice fallback nel caso in cui singole user stories cambino o vengano escluse.

Confronto: lo sviluppo agile e tradizionale dal punto di vista della documentazione

Tradizionale Agile

Pianificazione Iterazioni di pianificazione basate sull’opportunità tecnica Iterazioni di pianificazione basate sulle necessità del cliente

Ricerca Poca attenzione degli interlocutori tecnici nello sviluppo Molta attenzione degli interlocutori tecnici nello sviluppo

Redazione q Rilevanza dei risultati solo difficilmente valutabile q Nessuna pressione continua per le scadenze q Procedimento scollegato dal progetto software

q Rilevanza dei risultati costantemente alta q Pressione continua per le scadenze q Requisiti severi in tema di integrazione redazionale

Revisione Vedere ricerca Vedere ricerca

Suddivisione Nessuna suddivisione continua: requisiti ridotti Suddivisione continua: requisiti elevati

Automazione Motore: efficienza Motore: fattibilità

q Nell’ambito della metodologia agile si elaborano le fun-zionalità e l’usabilità attese dal cliente e si stabilisce la relativa priorità. Ne consegue che si può stabilire univoca-mente la priorità con cui ogni informazione utente è necessaria e deve essere consegnata nel relativo contesto.

Il vantaggio di una documentazione agile

Nell’ambito della metodologia agile si discute, si asse-gna la priorità e alla fine si valuta il risultato dal punto di vista del cliente non solo per le user stories relative al pro-dotto da sviluppare, ma anche per i contenuti documentali. In un processo agile coerente si redige una documentazione ottimizzata per i casi applicativi del cliente, per il quale rappre-senta un valore aggiunto percepibile. Inoltre, nell’elaborazio-ne delle user stories si possono elaborare scenari alternativi a supporto dell’utente. Se un processo è difficile da descrivere, si possono discutere e decidere direttamente le possibili miglio-rie prima di attuarle tecnicamente. Gli sviluppatori ottengono così un prezioso feedback e i redattori influiscono direttamen-te sul prodotto.

Se la documentazione è considerata parte integrante del prodotto, vale la pena riflettere sulle modalità di integrazione della redazione nel progetto agile.

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DOCUMENTAZIONE CONFORME CE SECONDO LA DIRETTIVA BASSA TENSIONE Senza traduzione non va (più)! O no!?

Le funzioni del CMS assicurano automaticamente che un’in-formazione tradotta una volta sia disponibile per tutte le varianti del documento. Le nuove informazioni vengono iden-tificate automaticamente e possono essere tradotte in modo mirato e utilizzate per gli altri documenti.

Una translation memory – una banca dati di traduzione – è imprescindibile per traduzioni dai costi contenuti e di alto livello qualitativo. Un traduttore professionale di testi tecnici utilizza comunque le memorie di traduzione.

Ripensare la struttura delle informazioni / esternalizza-re le informazioni

La Direttiva UE parla di “istruzioni” e di “informazioni sulla sicurezza” che devono essere tradotte. Si pone allora una domanda: cosa occorre fare? Non vi è evidentemente l’obbli-go di tradurre le affermazioni e le descrizioni puramente informative non appartenenti a queste tipologie informative. Occorre assicurare che le “istruzioni” e le “informazioni di sicurezza” siano ridotte al minimo rilevante. Queste informa-zioni dovrebbero essere obbligatoriamente tradotte.

Ma proprio le documentazioni “cresciute storicamente” contengono molto spesso informazioni non certo utili alla documentazione di istruzioni. Può trattarsi, ad esempio, di informazioni pubblicitarie o relative alla garanzia legale o commerciale. Queste e altre informazioni simili possono esse-re completamente eliminate dalle istruzioni. Le altre informa-zioni che devono essere incluse con certezza nelle istruzioni si possono eventualmente veicolare in forma elettronica. È il caso, ad esempio, delle informazioni su funzioni poco utilizza-te o opzionali.

Veicolare graficamente le informazioni

Per gli apparecchi elettronici ricadenti sotto la Direttiva Bassa Tensione si possono veicolare graficamente molte informazioni, tra cui le informazioni su montaggio e installa-zione, sulle distanze di sicurezza, sulle interconnessioni tecni-che (messa a terra, alimentazione di tensione …) e molte altre ancora. Queste informazioni sono spesso veicolabili in modo comprensibile e univoco anche mediante grafiche.

L’ultima versione della Direttiva Bassa Tensione (2014/35/UE) lo stabilisce chiaramente (se anche in modo piuttosto prolisso): “I fabbricanti garantiscono che il materiale elettrico sia accompagnato da istruzioni e informazioni sulla sicurezza in una lingua che può essere facilmente compresa dai consu-matori e dagli altri utilizzatori finali, secondo quanto determi-nato dallo Stato membro interessato. Tali istruzioni e informa-zioni sulla sicurezza, al pari di qualunque etichettatura, devo-no essere chiare, comprensibili e intelligibili.”

Sulla base della Direttiva attuale, i prodotti che ricadono sotto la Direttiva Bassa Tensione non sono quindi (più) con-formi CE se, ad esempio, recano a corredo solo un manuale istruzioni nelle lingue “più importanti” dal punto di vista del produttore, o addirittura solo in inglese. Per molti produttori ne deriva una pressante necessità di intervenire.

Alternative di intervento

I produttori hanno molte possibilità per affrontare la sfida. Eccone cinque:

q abbreviare e standardizzare i testi q utilizzare strumenti di supporto alla traduzione q ripensare la struttura delle informazioni / esternalizzare

le informazioni q veicolare graficamente le informazioni q analizzare criticamente processi e costi

Abbreviare e standardizzare i testi

I testi cresciuti storicamente contengono spesso informa-zioni superflue e varianti di testo per affermazioni identiche. In questo caso è opportuno rielaborare i testi, semplificarli e chiamare le cose uguali con lo stesso nome, ovvero standardizzarli.

Utilizzare strumenti di supporto alla traduzione

Di norma, un “piccolo, semplice” sistema redazionale (Content Management System – CMS) supporta efficace-mente il processo traduttivo già nella sua funzione base.

Prima Dopo

Per riposizionare il pannello frontale, allineare l‘estremità superiore del

telecomando all’estremità corrispondente della copertura del pannello

frontale e premere con cautela il telecomando contro la copertura.

Posizionare il pannello frontale: allineare le estremità del telecomando e del pannello frontale. premere con cautela il telecomando contro il pannello frontale.

Parole 28 22 Segmenti 1 3

Esempio 1 – Riduzione, scomposizione, trasmissione funzionale delle informazioni

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Eventualmente può essere utile combinarle a avvertenze in forma di testo e altre informazioni testuali. L’immagine ide-ale della comunicazione grafica sarebbe l’“istruzione lingui-sticamente neutra”; d’altro canto ogni singola informazione testuale a cui si può rinunciare non deve neanche essere tra-dotta. Se quindi, ad esempio, si rappresenta graficamente solo il montaggio, è già qualcosa di guadagnato.

Analizzare criticamente processi e costi

Quanto costano le tradizioni di una lunghezza definita in una specifica lingua? Come è articolato il processo? Come sono integrate le lingue esotiche? Quale impegno richiede il layout dei documenti tradotti? Come si svolge l’Assicurazio-ne Qualità? Anche in questo caso uno sguardo critico a fasi di processo, costi e oneri può portare alla luce potenziali di ottimizzazione.

Da qualsiasi angolatura la si osservi, l’influsso maggiore sulla traduzione e sui relativi costi lo esercita il testo da tradur-re. Dal punto di vista traduttivo un testo non dovrebbe conte-nere informazioni superflue, dovrebbe esprimere concetti uguali con parole uguali (e non solo simili) e essere costituito da unità informative più piccole possibile. I calcoli esemplifi-cativi evidenziano l’effetto sui costi di un buon testo di partenza.

Esempio di “semplificazione”

Il testo di partenza è di 5.000 parole. Si rielabora il testo riducendolo a 4.000 parole. Con 1.000 parole in meno da tra-durre, i costi di traduzione per lingua si riducono. Un minor quantitativo di testo influisce positivamente non solo sulla traduzione iniziale, ma anche sulla manutenzione delle infor-mazioni. Di norma anche la verifica delle informazioni già tradotte comporta dei costi.

In sintesi

Le imprese che immettono sul mercato prodotti conformi CE secondo la Direttiva Bassa Tensione non possono evitare di occuparsi della tematica delle “traduzioni”. Ma proprio quando si tratta di tradurre dei testi in nuove lingue per la prima volta, una procedura adeguata consente di risparmiare molto denaro, ottenendo nel contempo una qualità obiettiva-mente migliore delle informazioni.

Prima Dopo

Il trapano a percussione SW 850 RL eroga per breve tempo una poten-za fino a 850 Watt. È equipaggiato con un mandrino a chiusura rapida e idoneo per destrimani e mancini. È particolarmente idoneo per la perforazione sopra-testa e la perforazione di materiali tenaci.

Caratteristiche del trapano a percussione SW 850 L: q potenza: max. 850 W (per breve tempo) q equipaggiato con mandrino a chiusura rapida q idoneo per �� destrimani e mancini�� foratura sopra-testa�� materiali tenaci

Parole 44 30, segmenti 3 7, segmenti riutilizzabili 0 da 1 a 6 (in teoria, ogni segmento è riutilizzabile fino al segmento contenente la descri-zione del tipo, ad es. in un catalogo di prodotto di un produttore di trapani a percussione)

Esempio 2 – Elenchi

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Prodotti intelligenti, capaci di comunicare tra loro e con un sistema sovraordinato, rappresentano il sogno a lungo col-tivato dal mondo della tecnica. Perché questo sogno potesse divenire realtà, è stato necessario soddisfare due condizioni fondamentali.

Una condizione era che componenti e prodotti potesse-ro già montare sistemi di elaborazione, sensori e interfacce capaci di rilevarne lo stato e comunicare con gli altri elemen-ti costruttivi e sistemi. Questa condizione è stata soddisfatta dai progressi compiuti dalle tecniche di miniaturizzazione (“embedded systems”). Oggi non di rado sensori, elaboratori o trasmettitori sono ridotti alle dimensioni di un’unghia.

La seconda condizione era la possibilità di identificare univocamente un prodotto e i suoi componenti. Ed è stata sod-disfatta con il protocollo Internet IPv6. L’IPv6 mette a dispo-sizione 340 sestilioni di indirizzi; un sestilione è un “1” seguito da 36 zeri. Si realizza così una situazione denominata “internet degli oggetti / internet of things” (IOT).

In tutti i paesi industrializzati sviluppati si lavora a tappe forzate per sfruttare le possibilità offerte dall’Internet degli oggetti anche per incrementare la produttività dei processi

INDUSTRIA 4.0 – E I DOCUMENTI?industriali. La fabbrica automatizzata è praticamente priva di personale umano – la “smart factory” – diventerà realtà già nel prossimo futuro. In una fabbrica di questo tipo, il lavoro è svolto da sistemi “cyber-fisici” con capacità di produzione e comunicazione integrata e funzioni di comando e regolazione.

Per la sopravvivenza nella concorrenza globale, il Ministero federale per la formazione e la ricerca (BMBF in Germania) ha dato vita all’iniziativa “Industria 4.0”. Negli USA (oppure Stati Uniti) persegue un obiettivo molto simi-le la “Advanced Manufacturing Partnership 2.0” – in breve AMP 2.0. Il Giappone ha avviato la “Industrial Value Chain Initiative”, mentre il programma cinese si chiama “Made in China 2025”. In tutto il mondo la politica, l’industria e gli isti-tuti di ricerca mirano al medesimo scopo, o almeno tentano di farlo. Lo sviluppo è già in fase molto avanzata, soprattutto in Cina. Secondo il Fraunhofer Institut, tra il 2013 e il 2015 gli inventori cinesi hanno depositato oltre 2.500 domande di brevetto nel campo delle tecnologie di base per l’Industria 4.0, precedendo nettamente gli USA con 1.065 domande e la Germania con 441 domande depositate1.

Potenziali specifici dei servizi nell’ambito dell’Industria 4.02

Perché l’iniziativa “Industria 4.0” possa funzionare, serve una cooperazione tra i diversi settori. Il successo dell’iniziativa dipenderà non da ultimo dalla qualità della loro interazione.

� Software per sensori e attuatori � Software di modellazione per modelli virtuali dei prodotti

� Software per il comando automatico di macchine e impianti

� Software per il controllo della complessità

Sviluppo di algoritmi per � realtime processing � scalabilità elevata � riduzione � compattazione

Sviluppo di � servizi cloud � realtime processing � applicazioni per smartphone � software per il monitoraggio in tempo reale di macchine e impianti

� Programmazione e implementazione di sistemi IT unitari

� Sviluppo di modelli operativi specifici dell’Industria 4.0

� Protezione per la sicurezza dei flussi di dati (crittografia)

� Protezione dagli accessi a sistemi IT e impianti (attacchi DoS)

� Verifica e convalida dei dati

Consulenza su temi come � diritti di disporre � proprietà intellettuale (“intellectual property”)

� protezione dei dati

� Assicurazione della comunicazione a livello di servizi e applicazioni

� Integrazione degli impianti dell’Industria 3.0 nel paradigma dell’Industria 4.0

� Formazione dei collaboratori sulla sicurezza IT

� Riqualificazione professionale per requisiti tecnici superiori

� Nuovi modelli di pensiero per nuove opportunità di distribuzione e cooperazione

Tecnica di comando e regolazione

Analisi dei big dataIndustria 4.0

Servizi Web

Standardizzazione e interfacce

Qualificazione

Sicurezza IT

Aspetti legaliConsulenza / implementazione

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Che fine fanno i documenti?

Le rivoluzioni nell’industria incidono anche sui servizi connessi all’industria stessa. Nel campo della documenta-zione tecnica, i decisori si trovano di fronte a una domanda: cosa significa l’Industria 4.0 per le informazioni relative ai prodotti tecnici? Quali sono le sfide poste dall’Industria 4.0 alle imprese e cosa deve fare la documentazione tecnica per poterle vincere?

Con riferimento alla domanda sulla documentazione, occorre in primo luogo gettare uno sguardo sul processo di nascita del prodotto e di produzione: quali informazioni ser-vono per fabbricare qualcosa? D’altro canto bisogna conside-rare il fabbisogno informativo dell’“utente” / del cliente: quali informazioni servono per il funzionamento del prodotto e per le sue fasi di vita successive?

La documentazione nella produzione

Se le macchine producono gli aggregati e i componenti in modo ampiamente automatizzato, comunicano tra loro e con il sistema sovraordinato e reagiscono automaticamente a richieste variabili, viene a mancare la necessità di un uten-te per i compiti connessi alla produzione, come regolazione, adattamento, cambio utensili e controllo. Di conseguenza non servono più neanche le informazioni di cui un utente ha biso-gno per svolgere le proprie attività.

D’altro canto, i requisiti aumentano nelle situazio-ni in cui l’utente interviene effettivamente. Interruzioni di funzionamento e perdite di produzione causeranno un danno economico superiore rispetto a oggi. Crescono quindi ad esempio i requisiti in fatto di informazioni relative a manutenzione e assistenza. Sarà decisivo che l’utente rice-va esattamente le informazioni corrette nel posto giusto e al momento giusto con il giusto mezzo, così come le macchine e i componenti coinvolti nel processo. Questo aspetto sarà presumibilmente regolato in modo ampiamente automatico nell’“internet degli oggetti”. I componenti comunicano auto-nomamente il raggiungimento di uno stato critico e la necessi-tà di un’attività di manutenzione. Le informazioni necessarie sono automaticamente disponibili. Il collegamento in rete di componenti e informazioni assicura che il ricambio necessario arrivi sul posto simultaneamente al tecnico.

Documentazione per l’utente

Processi produttivi più efficienti e flessibili non agevolano solo una maggiore produttività delle “smart factories”. I pro-dotti sono sempre più fabbricati sulla base delle specifiche del cliente. I cicli di innovazione si accorciano drasticamente. Non è più necessario far funzionare un impianto di produzione il più a lungo possibile in uno stato definito per ammortizzarlo.

La redazione tecnica deve rispondere a questa situazione rendendo velocemente disponibile la documentazione rile-vante, che deve essere altrettanto personalizzata dei prodotti.

Variano anche i requisiti delle informazioni pre-vendita. Presumibilmente i cataloghi classici, che presentano una gamma definita di prodotti, saranno soppiantati sempre di più dai configuratori di prodotti.

Cosa fare?

Da quanto finora emerso, con tutta evidenza i requisiti della documentazione non presenteranno variazioni sostan-ziali. A cambiare saranno soprattutto la velocità con cui si dovrà mettere a disposizione la documentazione e il numero di varianti e lingue in cui servirà la documentazione stessa.

Qui bisogna ricorrere a meccanismi e metodologie note e consolidate: modularizzazione dettagliata, standardizzazione, processi di fabbricazione, gestione, traduzione e pubblicazio-ne (parzialmente) automatizzati ecc. I tool XML o compati-bili con l’XML forniscono la base per mettere insieme dati strutturati in modo personalizzato e flessibile per il prodotto e sfruttare diversi mezzi di comunicazione.

Per i decisori della documentazione tecnica si deve fare il punto della situazione e un raffronto tra situazione effettiva e prevista. Con quale efficienza si lavora già? Quale potenziale di standardizzazione, riutilizzo e incremento dell’efficienza viene sfruttato e quale è ancora inutilizzato? Quali requisiti qualitativi e quantitativi dovrà soddisfare in futuro la docu-mentazione? Per plasmarne attivamente lo sviluppo, i respon-sabili della documentazione devono conoscere i piani per l’In-dustria 4.0 della loro impresa. Cosa fare e dove posizionare il fulcro della documentazione sono aspetti che cambiano a seconda della personalizzazione. La soluzione può prevedere dati e documenti maggiormente personalizzati, al pari di un adattamento del processo di redazione. È immaginabile anche un ambiente redazionale collegato in rete con sistemi produt-tivi cyber-virtuali. Le modalità innovative di trasmissione delle informazioni (utilizzate in parte già ora), ad esempio la “augmented reality” e le animazioni, giocheranno probabil-mente presto un ruolo più rilevante per supportare in modo mirato l’utente negli specifici compiti da svolgere.

“Siamo alla vigilia di un’enorme rivoluzione, muteranno tutte le procedure operative. Per rimanere concorrenziali si richiedono fles-sibilità e personalizzazione nella produzione e nella logistica. Quasi tutte le imprese industriali hanno riconosciuto questa necessità e vogliono digitalizzare la loro intera catena di creazione del valo-re entro il 2020. A questo scopo solo i tedeschi destineranno ben 40 miliardi di euro.”3

Fonti: 1 www.iao.fraunhofer.de/lang-de/100-technologie-und-innovationsmana-gement/iao-news/1585-industrie-4-0-china-auf-der-ueberholspur.html del 30.03.2015.2 IW Consult. Da: “Information – Dienstleistungspotenziale im Rahmen von Industrie 4.0 vbw“; 03/2014.3 www.hannovermesse.de/de/news/top-themen/industrie-4.0/ del 10.08.2015.

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Quale informazione è rilevante?

Per svolgere un compito, una persona ha bisogno delle informazioni rilevanti sul caso applicativo. Per supportare meccanicamente la rilevanza, occorre comprendere con la massima precisione possibile la situazione dell’utente. Dove si trova attualmente l’utente? Quali attività sono già pianificate per un compito? Sono necessari aiuti per lo svolgimento del compito? Qual è lo stato della macchina in cui si deve svolgere un compito?

Nel contesto individuato per l’utente si devono elaborare le informazioni quali requisiti, informazioni relative al passato, descrizioni e istruzioni. Tutte queste conoscenze sono con-frontate col riferimento, per generare la rilevanza e il riferi-mento contestuale per la persona e minimizzare le conoscenze necessarie e l’esperienza richiesta.

La soluzione: trasmissione delle informazioni sensibile al contesto

La sfida fondamentale per l’attuazione di questi scenari consiste nel mettere a frutto il potenziale delle informazioni disponibili, evitando l’onere ingovernabile di ottimizzare i sistemi IT esistenti. L’utilizzo delle metodologie consolidate dell’IT e la loro applicazione ai contenuti offrono un buon presupposto per la configurazione sensibile al contesto della trasmissione delle informazioni. Le architetture orientate ai servizi forniscono oggi diverse funzionalità di vari sistemi in un ciclo omogeneo per l’utente.

Analogamente a ciò, si possono mettere a disposizione e generalizzare le informazioni disponibili sotto forma di servizi (ad es. ticket, ricambi, voci di calendario). I rapporti tra le informazioni si possono formulare con l’ausilio di metodi del contesto “semantic Web”. Su tale base, tramite metodologie di ricerca e reasoning consolidate si può rispondere al fabbiso-gno concreto di un utente per il compito assegnatogli.

Realizzazione della trasmissione delle informazioni sensibile al contesto

In prima battuta occorre analizzare i casi applicativi e le metodologie di lavoro esistenti degli utenti odierni sotto l’aspetto dei relativi fabbisogni:

q Quali sistemi utilizza oggi l’utente per svolgere un compito?

q Quale collegamento sussiste tra i diversi sistemi e come vengono messe in relazione dalla persona le singole fonti?

Secondo l’Istituto per il mercato del lavoro e la ricerca professionale (Institut für Arbeitsmarkt- und Berufs for-schung), entro il 2025 in Germania saranno disponibili 3,5 milioni di lavoratori in meno. Nei settori lavorativi classici, come la produzione industriale e l’agricoltura, i crescenti fab-bisogni di beni e alimenti saranno compensati dalla progressi-va automatizzazione delle attività non complesse. Nel campo dei servizi di alto livello, al contrario, un incremento della pro-duttività è nettamente più difficile da realizzare.

La digitalizzazione costante, che si riflette in prodotti e servizi sempre più collegati in rete, favorisce la crescita, ma anche l’aumento della quantità di conoscenze specifiche necessarie per lo sviluppo e il funzionamento dei prodotti. Per contro, cresce costantemente la quantità di informazioni esplicitamente disponibili su prodotti e servizi.

Nella maggior parte dei casi, i diversi sistemi IT delle imprese di oggi memorizzano tutte le informazioni relative al ciclo di vita dei prodotti e dei servizi. Negli ultimi anni, si rac-colgono nei sistemi IT sempre più informazioni sul funziona-mento e l’assistenza ai prodotti, utilizzate poi per ottimizzare i processi:

q i CRM contengono informazioni sui clienti e sui loro desi-deri e le loro esigenze;

q i sistemi di gestione della configurazione conoscono gli apparecchi concreti posseduti dai clienti;

q le banche dati di conoscenze raccolgono esperienze e feedback su funzionamento e supporto alla soluzione;

q i contenuti della documentazione tecnica includono aiuti per l’esecuzione di compiti tipici.

Oggi è necessaria forza lavoro altamente qualificata, in grado di risolvere compiti concreti con le informazioni dispo-nibili. In futuro ciò è destinato a cambiare, in modo che sia possibile far fronte alla prevista mancanza di forza lavoro.

Il futuro del terziario

Informazione Uomo Sistema

Astrazione

ConoscenzaEsperienza di astrazione e trasferimento

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Riproduzione – anche parziale – consentita solo tramite preventiva autorizzazione scritta dell'editore. La TANNER non si assume nessuna responsabilità per manoscritti e fotografie non richiesti.

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Caporedattore: Dr. Sven Bergert Questa edizione è stata redatta e creata con la collaborazione di: Thomas Abele, Olga Batjuschkin, Elena Bernert, Lena Dorsch, Silke Ebert, Philipp Gaska, Janka Kreißl, Tomislav Matiević, Andreas Schlenkhoff, Alexander WitzigmannImmagini: Titolo: Oliver Sved/Fotolia, Pagina 04/05: stock.xchng, Pagina 07: Fotolia/Grecaud Paul, Pagina 08: Silke Ebert

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Filiale di ReutlingenArbachtalstraße 6, D-72800 Eningen unter AchalmTel. +49 7121 144934-10Fax +49 7121 144934-20E-Mail: [email protected]

TANNER Vietnam Ltd.House 43D/8 Ho Van Hue St. Ward 9, PhuNhuan District, VN-70999 Ho Chi Minh CityTel. +84 8 3997-3452Fax +84 8 3997-4656E-Mail: [email protected]

Tanner Translations GmbH+CoMarkenstr. 7, D-40227 DüsseldorfTel. +49 211 179665-0Fax +49 211 179665-29E-Mail: [email protected]

IndirizziL’implementazione dei servizi avviene “on top” degli odierni sistemi e fornisce tramite URL basati sul Web le informazioni necessarie, che vengono poi messe in relazione ad esempio tramite Ressource Description Framework. Su tali basi, i motori di ricerca forniscono le risposte alle domande dell’utente. Come ultima fase, si rivolgono al motore di ricerca le domande poste dell’utente durante lo svolgimento del compito e si rappresentano le relative risposte nella periferica richiesta.

Cosa riserva il futuro?

Gli approcci illustrati risolvono solo in parte il problema formulato inizial-mente. La trasmissione delle informazioni sensibile al contesto, tuttavia, aiuta le singole imprese a integrare più facilmente e velocemente i nuovi collabora-tori o i collaboratori in possesso di una formazione di qualità inferiore negli impegnativi processi dei servizi. Di conseguenza, integrare più velocemente forza lavoro esperta risulta meno importante di introdurre forza lavoro con minore esperienza in determinate sfere di competenza.

Inoltre, gli aspetti inerenti al facile apprendimento di fattispecie relative a tematiche come la virtual reality e la augmented reality rappresentano integra-zioni opportune per colmare in modo veloce e sicuro lacune di conoscenze. Finora l’attuazione dei concetti richiamati è ancora molto sporadica e, per la maggior parte, effettuata tramite progetti di ricerca. Le tendenze come l’Indu-stria 4.0 infonderanno un’ulteriore accelerazione alla necessità di informazioni mirate.

Collegamento tra livello dei servizi e delle necessità

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