Post on 06-Jul-2020
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Cultura della corretta alimentazione e gestione stili di vita salutari
Dott.ssa Ersilia TroianoDie$sta presso la Direzione ServiziEduca$vieScolas$cidelMunicipioIIIdi RomaCapitale.Nata aNapoli nel1976, risiede a Roma dal 2007. Èlaureata inDie$s$cae inNutrizioneUmana. Si occupa di diete$ca delsingolo e delle colleFvità, disicurezza alimentare e ristorazionecolleFva. SvolgeaFvitàdidaFcaedivulga$vainambitouniversitarioedextrauniversitario. È autrice di n. 17pubblicazioni in estenso su rivistes c i e n $ fi c h e n a z i o n a l i e dinternazional i e di numerosecomunicazioni scien$fiche su rivistee/o aF di congressi e simposinazionali e internazionali. È co-autricedi6capitolie5 libri tecnico-scien$fici, di altre pubblicazioni acaraOere divulga$vo e di dueManuali di CorreOa Prassi Igienicaautorizza$dalMinisterodellaSalute.Da Maggio 2014 a Maggio 2018 èstata Presidente dell’AssociazioneNazionaleDie$s$.
Topics· Cultura della corretta alimentazione e stili di vita salutari· Interventi di prevenzione e di cura - Ruolo del Dietista· Importanza dell’Alleanza Terapeutica con la Famiglia/paziente· Adozione di strumenti utili, pratici, efficaci · R u o l o c h i a v e d e l l a formazione dei giovani· Ruolo chiave dell’Istituto Scotti Bassani, per attivare link operativi a supporto di tutti i giovani professionisti in formazione.
News
L o s c e n a r i o d o v e i professionist i sani tar i s i trovano oggi a svolgere il de l icato e fondamenta le compito di promuovere la salute della popolazione è estremamente complesso ed articolato e va ben oltre il rapporto professionista/utente o professionista/gruppo target d i r i fer imento cui s iamo tradizionalmente abituati.
L e n u o v e “ a g o r à ” , r a p p r e s e n t a t e d a l l e innumerevol i opportuni tà offerte dal web 3.0 e - in particolare - dal mondo dei social network hanno infatti indubbiamente reso più fruibili a t u t t i l e i n f o r m a z i o n i , comprese quelle relative alla sa lu te . Tut tav ia , in una dinamica molto complessa sulla base della quale i
determinanti delle azioni e delle idee sono costituiti sempre più dalle emozioni, anche in un ambito così delicato dove dovrebbero prevalere razionalità e spirito critico, è diventato molto più
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facile lasciarsi persuadere da
f a n t a s i o s e i p o t e s i e
dall’affascinante mondo della
pseudoscienza piuttosto che
fare riferimento al metodo
scientifico, spesso molto più
noioso e fatto di divieti, limiti
e impegnativi percorsi da
c o m p i e r e a l f i n e d i
raggiungere gl i obiett ivi
sperati. In tale contesto il
m o n d o s c i e n t i f i c o e
professionale deve compiere
u n u l t e r i o r e s f o r z o ,
popolando anche queste
nuove agorà di contenuti seri,
va l id i , comprens ib i l i e ,
o v v i a m e n t e b a s a t i
sull’evidenza, per contrastare
p e r i c o l o s e d e r i v e
antiscientifiche e per aiutare
a cacciare via dal mondo
della nutrizione i misteri, le
leggende e le favole. Si tratta
indubbiamente di affrontare
nuove sfide e riproporsi,
utilizzando mezzi e strumenti
di comunicazione adeguati ai
“ t e m p i ” e d a l l e n u o v e
frontiere digitali. Del resto, il
web 3.0 e i social media
rappresentano oggi canali di
c o m u n i c a z i o n e m o l t o
popolari e utilizzati e possono
pe r tan to rappresen ta re
e f f i c a c i s t r u m e n t i p e r
raggiungere anche vasti
segmenti della popolazione
esclusi dai più comuni canali
d i c o m u n i c a z i o n e e
assistenza sanitaria, quali gli
adolescenti, gli adulti sani, la
popolazione lavorativa. I dati
sulle abitudini alimentari che
caratterizzano quest’epoca
“ d i g i t a l e ” s u p p o r t a n o
tristemente lo scenario appena
descritto: infatti, sebbene stia
aumentando l’attenzione e la
cura per gli aspetti connessi
alla salute ed all’alimentazione,
l ’ a d e r e n z a a l m o d e l l o
a l imentare medi te r raneo,
universalmente riconosciuto
quale pattern alimentare di
riferimento per la prevenzione
delle più diffuse patologie
cronico degenerat ive, sta
progressivamente diminuendo,
negli adulti così come nei
bambini.
I dati relativi alle attività di
sorveglianza nutrizionale di
popolazione dimostrano infatti
che, ad esempio, in Italia, meno
di 5 adulti su 10 consumino non
più di 2 porzioni al giorno di
frutta o verdura, meno di 4 su
10 ne consumano 3-4 porzioni,
ment re so lo 1 su 10 ne
c o n s u m a l a q u a n t i t à
raccomandata dalle linee guida
per una corretta alimentazione,
ovvero 5 porzioni al giorno
(Sorveglianza Passi).
Anche per quanto riguarda i
bambini i pattern alimentari e
di stile di vita mettono in
evidenza numerose aree
p r o b l e m a t i c h e c h e
necessitano di intervento. In
particolare, la percentuale di
bambini che trascorre più di 2
ore al giorno davanti alla TV è
elevata e aumenta durante i
giorni festivi (41,1%) rispetto ai
giorni feriali (17,7%), mentre i
bambini che non consumano
affatto la verdura sono il 9,3%,
rispetto al 22,4% dei bambini
che la consuma, di cui il 4,5%
ne consuma solo 1 volta a
settimana, mentre il 17,9% ne
consuma solo 2-3 volte a
s e t t i m a n a . S i t u a z i o n e
analoga, seppure con minor
f r e q u e n z a , r i g u a r d a i l
consumo di frutta, consumata
mai o quasi mai dal 2,7% del
campione, 1 volta la settimana
dal l ’1,8% e 2-3 vol te la
se t t imana da l 5 ,9% de i
bambini. Soltanto il 38,1% dei
bambini consuma la frutta più
v o l t e a l g i o r n o , c o m e
raccomandato dalle l inee
guida di riferimento. Per
quanto riguarda i legumi, più
della metà dei bambini non ne
consuma affatto e solo il
19,4% è in l inea con le
raccomandazioni, mangiandoli
2-3 volte a settimana (Dati
Z o o m 8 ) . È d u n q u e necessario implementare ed incrementare la promozione della salute, definendo una strategia che
La sorveglianza
Passi: Progressi delle
Aziende Sanitarie per
la Salute in Italia
Ottobre 2018
possa realmente includere " la salute in tut te le p o l i t i c h e ” , c o m e d a indicazioni ministeriali, per favorire una maggiore e diffusa consapevolezza nei confronti della “buona” alimentazione, sostenendo l ’ e m p o w e r m e n t d e l l a popolazione che, lungi dall’essere una chimera, si realizza anche attraverso percorsi responsabi l i , capillari e concreti e, soprattutto, attraverso l ’ i m p e g n o d i r e t t o , m u l t i d i s c i p l i n a r e e multidimensionale delle istituzioni deputate alla t u t e l a d e l l a s a l u t e pubblica.
I n t e r v e n t i d i prevenzione ed interventi di cura - Ruolo del Dietista La Federazione Europea del le Associaz ioni d i Dietisti (EFAD) definisce i D i e t i s t i c o m e i p r o f e s s i o n i s t i c h e , r i conosc iu t i con una spec i f i ca fo rmaz ione universitaria ed utilizzando a p p r o c c i b a s a t i sull’evidenza, lavorano, c o n a u t o n o m i a e r e s p o n s a b i l i t à p r o f e s s i o n a l e , p e r rafforzare e supportare individui, famiglie, gruppi e popolazione verso una
al imentazione adeguata, sicura, gustosa e sostenibile.
La legge italiana definisce il D i e t i s t a c o m e “ u n pro fess ion is ta san i ta r io competente per tutte le attività finalizzate alla corretta a p p l i c a z i o n e d e l l a a l i m e n t a z i o n e e d e l l a n u t r i z i o n e ( D e c r e t o Ministeriale 744/1994)”. In u n a v i s i o n e o l i s t i c a d i benessere complessivo, il d i e t i s t a è d u n q u e i l professionista sanitario che prende in carico la salute nutrizionale delle persone, sia a livello individuale che di popolazione, sia in ambito preventivo che terapeutico. Gli ambiti dove il dietista mette a disposizione la propria competenza sono n u m e r o s i . I l d i e t i s t a impegnato in ambito clinico elabora infatti piani dietetici personalizzati, sia in ambito o s p e d a l i e r o c h e l i b e r o professionale. Così come collabora, in sinergia con altri professionisti sanitari, alla gestione dei disturbi del comportamento alimentare e della nutrizione artificiale. Nell’ambito dei servizi di comunità, il dietista si occupa della qualità nutrizionale ed i g i e n i c a d e i s e r v i z i d i ristorazione collettiva (mense scolast iche e aziendal i , comunità, ospedali e strutture di lungodegenza).
I l D i e t i s t a è “ u n professionista sanitario competente per tutte le attività finalizzate alla corretta applicazione della al imentazione e del la nutrizione"
Svolge anche att ivi tà didattica, educativa e i n f o r m a t i v a e d è direttamente coinvolto nella promozione della salute pubblica. Il suo c o n t r i b u t o è i n f a t t i e s s e n z i a l e n e l l a definizione di politiche che permettano di sostenere e migliorare lo stato di s a l u t e d e i c i t t a d i n i , minimizzando i r ischi d e r i v a n t i d a s c e l t e nutrizionali poco corrette. Ultimo ma non ultimo, i dietisti sono coinvolti i numerosi ambiti di ricerca, sviluppo e comunicazione connessi a diverso titolo all’alimentazione ed alla nutrizione, sia in aziende private che in istituzioni pubbliche.
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I m p o r t a n z a d e l l ’ A l l e a n z a Terapeutica con la Famiglia/paziente
I l concet to d i a l leanza terapeutica nasce in ambito psicoanalitico e si riferisce a l l a c r e a z i o n e d i u n a relazione terapeutica tra professionista sanitario e paziente/utente. L’alleanza t e r a p e u t i c a è indissolubilmente legata alla pianificazione centrata sulla persona, all’identificazione condivisa di obiettivi ed interventi e, in tal senso, ai risultati attesi e ottenuti. Prima ancora dell’alleanza terapeutica e di quanto sia centrale nell’approccio della medicina e della pratica p ro fess iona le ev idence based, che vedono al centro d e l l ’ i n t e r v e n t o d e l professionista sanitario il paziente/utente, con i suoi bisogni, le sue attitudini, le sue caratteristiche, i suoi valori, in un determinato contesto ambientale ed organizzativo, è importante sottolineare come anche la c o m u n i c a z i o n e t r a i l professionista sanitario ed il p a z i e n t e / u t e n t e a b b i a assunto sempre di più negli ultimi anni la giusta rilevanza nel processo di costruzione e d a f f i n a m e n t o d e l l e cosiddette skills, ovvero delle
c o m p e t e n z e c h e i professionist i devono acquisire ed affinare per rendere la propria pratica professionale efficace e di valore.
In entrambi i concetti i valori della lealtà, della fiducia e della trasparenza t r o v a n o l a l o r o p i ù profonda radice, per rispondere al diritto ed al bisogno di salute e per garantire una assistenza realmente centrata sulla p e r s o n a e / o s u l l a p o p o l a z i o n e d i riferimento. Un’alleanza, dunque, da riscrivere anche alla luce dei nuovi s c e n a r i d i s a l u t e e c o m u n i c a t i v i , s e n z a dimenticare che elemento centrale di quest’ultima e, o v v i a m e n t e , d e l l a comunicazione è proprio il processo di ascolto attivo che ogni professionista deve sapere utilizzare in quella che è e rimane una relazione di a iuto o, meglio, di presa in cura.
A d o z i o n e d i s t r u m e n t i u t i l i , pratici, efficaci Nel contesto di una pratica professionale di qualità, gli strumenti a disposizione dei professionisti sono diversi e vanno utilizzati in maniera attenta e adeguata rispetto al processo di assistenza nutrizionale, che parte dalla v a l u t a z i o n e p e r p o i c o n c r e t i z z a r s i n e l l a d e f i n i z i o n e e d i m p l e m e n t a z i o n e del l ’ ’ intervento e nel le imprescindibili attività di r i v a l u t a z i o n e e monitoraggio. In tal senso l’Atlante fotografico delle porzioni degli alimenti per l’adulto e per il bambino rappresentano un supporto p e r i p r o f e s s i o n i s t i indispensabile, non solo a livello individuale ma anche per interventi di popolazione e, soprattutto, non solo per la valutazione delle abitudini alimentari ma anche per gli interventi
n u t r i z i o n a l i d i d i e t o t e r a p i a e d i p romoz ione de l la s a l u t e . Q u e s t o aspetto assume una maggiore rilevanza laddove è ancora p o c o c h i a r o e compreso, men che meno posto in essere,
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i l c o n c e t t o d i p o r z i o n e s tandard qua le un i tà d i riferimento e di numero di p o r z i o n i a d e g u a t e a i f a b b i s o g n i e n e r g e t i c i individuali o per classi di età.
Inoltre, nella sempre più diffusa tendenza, spesso non supportata dai professionisti sanitar i di r i fer imento, i l ped ia t ra p r ima d i tu t to , all’alimentazione “naturale” fin dalla più tenera età, che rischia di condurre a pattern inadeguati sia dal punto di vista quali quantitativo che di sicurezza alimentare, questo strumento – sebbene di utilizzo prevalentemente professionale – può comunque rappresentare un veicolo di informazione corretta e metodologicamente valida.
Ruolo chiave della f o r m a z i o n e d e i giovani
La formazione di base e post base dei professionisti
che si affacciano al mondo della salute rappresenta un investimento cruciale sul quale – paradossalmente – sempre meno r i so rse vengono impiegate, in un mondo, tra l’altro, sempre più orientato alla cultura d e l l ’ e c c e l l e n z a specialistica. La qualità professionale si costruisce attraverso un processo di c o s t r u z i o n e d e l l e competenze che, tra l’altro, r a p p r e s e n t a n o u n patrimonio di conoscenze, abilità e comportamenti che originano dalla formazione universitaria, ma che sono
costantemente integrate d a l l ’ e s p e r i e n z a professionale e dalla formazione continua.
“Competence is a habit”, s c r i v e v a L e a c h s u l “Journal of the American Medical Association” nell’ormai lontano 2002, i n u n c o m m e n t o all’articolo “Defining and assessing professional c o m p e t e n c e ” , d o v e v iene r ipo r ta ta una interessante e inclusiva d e f i n i z i o n e d i competenza, come di uso abituale e giudizioso della comunicazione, delle conoscenze, delle abi l i tà tecniche, del ragionamento clinico, delle emozioni, dei valori e della riflessione nella pratica quotidiana a beneficio dell'individuo e della comunità che viene servita. A partire da questa definizione, è c h i a r o c o m e l a formazione dei giovani professionisti non possa l i m i t a r s i a l s o l o apprendimento di un sapere nozionistico che, t r a l ’ a l t r o , p r o p r i o nell’ambito scientifico è in continuo divenire e deve pertanto puntare all’acquisizione delle competente di base e di
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q u e l l e a v a n z a t e c h e implicano il pensiero critico, la capacità di giudizio, la professionalità, le strategie di apprendimento ed il lavoro in team.
R u o l o c h i a v e dell’Istituto Scotti B a s s a n i , p e r a t t i v a r e l i n k operativi a supporto di tutti i giovani profess ion is t i in formazione.
L’Istituto Scotti Bassani, quale istituto di ricerca e divulgazione nel l ’area d e l l a s c i e n z a d e l l a nutrizione, non può che svolgere un ruolo chiave nel supporto al percorso di formazione continua che rappresenta per tutti i professionisti una strada obbligata nella costruzione e nel mantenimento della più al ta qual i tà del la pratica professionale.
Dott.ssa Ersilia Troiano
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