TOWARDS CLIL
MODULO METODOLOGICO
Istituto di Istruzione Superiore “G. Verga” PON 2013 Daniela Aprile 2014
CLIL
Acronym of “Content and Language Integrated
Learning”.
CLIL is a dual-focused educational approach in
which an additional language is used for the
learning and teaching of content and language
with the objective of promoting both content and
language mastery to predefined levels .
(Maljers, Marsh, Wolff, Genesee, Frigols-Martín, Mehisto, 2010) http://clil-cd.ecml.at/EuropeanFrameworkforCLILTeacherEducation/tabid/2254/language/en-GB/Default.aspx
Daniela Aprile 2014
EMILE
Acronyme de “Enseignement d’une Matière per
l’Intégration d’une Langue Étrangère”.
Approche éducative à double orientation, qui
consiste à utiliser une langue autre que la langue de
scolarisation pour l’apprentissage et l’enseignement
à la fois de matière et de langue, dans le but de
favoriser la maîtrise des deux et atteindre des
niveaux prédéfinis.
(Maljers, Marsh, Wolff, Genesee, Frigols-Martín, Mehisto, 2010).
Daniela Aprile 2014
Una grande varietà di modelli di
insegnamento/apprendimento della lingua in cui
lingua e contenuto disciplinare sono integrati.
Integrazione tra la lingua e il contenuto in un
approccio duale (“dual focused”) che comprende
apprendimento della lingua e del contenuto
contemporaneamente: si impara una lingua
mentre si impara un contenuto.
CLIL – un termine ombrello
Daniela Aprile 2014
CLIL non è
Daniela Aprile 2014
Una traduzione in L2 di una lezione in L1
Rifare in L2 un argomento già trattato in
L1
Una lezione di lingua attraverso il
contenuto disciplinare
Non sostituisce l’insegnamento della lingua
Non è un’illusione nè una panacea
Non è un approccio maturo
Non è facile!
Vantaggi
Daniela Aprile 2014
Permette ai discenti un maggior contatto con la
lingua obiettivo
Non richiede ore aggiuntive di insegnamento
Completa le altre materie invece che competere
con le altre
Diversifica i metodi e le pratiche in classe
Aumenta la motivazione dei discenti e la fiducia sia
nelle lingue sia nella materia che viene insegnata
Motivazioni glottodidattiche
Incremento di esposizione alla lingua straniera
Maggiore autenticità della lingua
Maggiore autenticità delle attività
Conoscenze extralinguistiche rendono comprensibile
l’input
Immediata applicazione di quanto appreso
Spostamento dell’attenzione dalla forma linguistica
ai contenuti
Daniela Aprile 2014
Cummins (1980)
competenza linguistica
necessaria per
interagire su argomenti
comuni e quotidiani
insegnamento
tradizionale
competenza elaborata
e sofisticata
accompagnata da
attività cognitive
d’ordine superiore
insegnamento veicolare
BICS
Basic Interpersonal Communicative Skills
CALP
Cognitive Academic Language Proficiency
Daniela Aprile 2014
BICS – CALP
BICS refers to the basic communicative fluency
achieved by all normal native speakers of a
language. It is cognitively undemanding and
contextual and is the language used by students in
informal settings.
CALP refers to the ability to manipulate language
using abstractions in a sophisticated manner. CALP is
used while performing in an academic setting. CALP
is the ability to think in and use a language as a
tool for learning.
Daniela Aprile 2014
BICS – CALP
BICS (compétences de base en communication interpersonnelle) se réfère à la fluidité de la communication de base réalisée par un locuteur natif. Il s’agit d’ une communication qui s’effectue dans un contexte bien déterminé mais qui ne met pas l’accent sur l’aspect cognitif; en outre, c’est la langue utilisée par les étudiants dans un contexte informel.
CALP (maîtrise de la langue cognitivo-académique) C’est la capacité de maîtriser une langue en utilisant des termes abstraits de manière sophistiquée, elle se réalise dans un cadre académique. CALP est la capacité de penser en L2 (langue seconde) et de l’utiliser pour faire des études.
Daniela Aprile 2014
CALP
Competenza che serve per affrontare lo studio, è
una lingua per apprendere
Viene sviluppata attraverso il contatto con la lingua
in attività tipiche dello studio e dell’apprendimento
Non si sviluppa nella socializzazione
È legata alla dimensione cognitiva dello studente
http://vimeo.com/56112120
Daniela Aprile 2014
In un’esperienza CLIL
si sviluppa:
La lingua straniera, usata sia per apprendere che
per comunicare
La microlingua (simboli, generi, lessico, stili, ecc.)
L’abilità di svolgere attività cognitive di ordine
superiore (dedurre, valutare, ipotizzare, osservare,
ecc.)
Le abilità di studio
Daniela Aprile 2014
Il ruolo dei docenti
Lo studente impara
abilità linguistiche,
apprende ad usare la
lingua
Lo studente usa
abilità linguistiche,
usa la lingua per
apprendere
L’insegnante della LS
insegna la lingua
L’insegnante della DNL
promuove la lingua
Daniela Aprile 2014
Entrambi i docenti
Selezionano i nuclei fondamentali
delle proprie discipline
stabiliscono gli obiettivi del corso
prevedono possibilità di cambiamenti
in itinere (flessibilità)
formulano il piano di lavoro in comune
sulla base delle proprie competenze
prevedono le difficoltà
Daniela Aprile 2014
Team di insegnanti
Daniela Aprile 2014
Insegnante di disciplina e quello di lingua in
sinergia
programmazione in comune all’inizio di un percorso
in itinere per rispondere alle esigenze di
apprendimento che si vengono a presentare
la valutazione legata sia ai contenuti sia alla lingua
Letteratura/teoria sul CLIL
Flessibilità/lavoro in team
Progettazione CLIL (chi, fasi, ecc.)
Lavoro in classe: efficacia
Ricerca di risorse e materiali
Monitoraggio/valutazione (processo e prodotto,
progetto)
Competenze docente CLIL
Daniela Aprile 2014
Competenza linguistica in lingua straniera
Competenza di contenuti disciplinari
Competenza didattica e metodologica in CLIL e
nei contenuti da veicolare
Competenza della microlingua della disciplina
Competenza nella lingua del class management
Competenze docente CLIL
Daniela Aprile 2014
Progettazione
Scelta dei materiali
Sillabo e contenuti linguistici da sviluppare e come
svilupparli
Valutazione e correzione degli errori
L’insegnante di Lingua Straniera
Daniela Aprile 2014
Quali lingue?
La situazione geopolitica del paese o della regione
dove è situata la scuola
Il grado di somiglianza tra la lingua straniera e la
lingua materna degli studenti (lingue affini/non
affini)
La materia che viene insegnata tramite la lingua
straniera
le risorse locali (?)
Daniela Aprile 2014
QUALI MATERIE/DISCIPLINE?
Tutte le materie possono essere oggetto di
insegnamento in una lingua straniera
Alcune materie puntano principalmente sulla
comunicazione verbale (storia, filosofia…)
lingue affini
Altre fanno ricorso alla comunicazione non verbale,
a materiali visivi, grafici (scienze, educ. fisica,
geografia, matematica…)
lingue non affini
Daniela Aprile 2014
Materiali?
Daniela Aprile 2014
Non esistono ancora testi pensati per il CLIL (in
corso di stampa…)
I libri di testo stranieri usano approcci diversi,
punti di vista e programmi differenti
Quei testi sono pensati per studenti che
imparano una materia nella propria lingua
madre
Daniela Aprile 2014
Adattare testi destinati ai discenti madrelingua,
anche complessi, e corredarli di attività ed esercizi
appropriati creati ad hoc per le esigenze CLIL;
Produrre i materiali didattici in base ai temi
disciplinari affrontati, alle attività svolte e agli
obiettivi linguistici traendo spunto di volta in volta
da testi sia in lingua veicolare, sia in madrelingua,
reperiti sul mercato oppure da materiale cosiddetto
autentico.
Materiali?
Modalità di
insegnamento/apprendimento “nuove”
Daniela Aprile 2014
Task Based Learning
Peer Tutoring
Cooperative Learning
Flipped Classroom
…
VALUTAZIONE
Daniela Aprile 2014
Chi valuta?
Docente DNL
Docente LS?
Cosa si valuta?
Obiettivi
Contenuto E Lingua
Peso da dare alla conoscenza del Contenuto
Peso da dare all’uso della Lingua
Sia chiaro se le carenze sono linguistiche o di contenuto
Elaborazione di un percorso CLIL
Daniela Aprile 2014
Modello
CLIL
Classe: livello, n° allievi, lingua, competenza linguistica in LS….
Modulo – Lezione – Unità – Compito
Durata
Insegnanti coinvolti, (chi fa cosa…)
Obiettivi:
Contenuto
Lessico
Abilità linguistiche
Abilità di studio coinvolte
Processi cognitivi
Elaborazione di un percorso CLIL
Daniela Aprile 2014
Metodologia
Materiali usati
Attività/Esercizi
Valutazione
Quale metodologia?
Daniela Aprile 2014
Prestare grande attenzione alla lingua prevedendo vere e proprie attività di supporto all’apprendimento linguistico
L’attività linguistica su cui occorre lavorare maggiormente è la lettura (e solo in un secondo momento la scrittura)
L’organizzazione della classe va ripensata e orientata al lavoro a coppie/di gruppo e all’apprendimento cooperativo
Una didattica per progetti può essere utile per mettere a fuoco temi o aspetti rilevanti di un tema in chiave cross-curriculare
Prevedere momenti in cui rendere esplicite e riflettere insieme agli studenti sulle strategie di apprendimento utilizzate
L’uso frequente di supporti non verbali favorisce la comprensione dei concetti
Rivestono importanza particolare la correzione dell’errore, l’uso di efficaci strumenti di feedback e la valutazione
Regole d’oro
Daniela Aprile 2014
Tenere le lezioni iniziali in modo semplice e ben organizzato. Evitare il sovraccarico, come i
materiali eccessivi o l’eccessivo lavoro per casa, il troppo poco tempo ecc.
Distribuire liste di vocaboli e materiali annotati per aiutare gli studenti. Non consegnare soltanto
termini singoli disposti in ordine alfabetico, ma frasi intere cui essi possano far riferimento in modo
diretto. Aggiungere anche le trascrizioni fonetiche per i termini difficili.
Incoraggiare gli studenti a evidenziare le difficoltà appena esse compaiono.
Convincere gli studenti che non è necessario capire ogni singolo termine o frase. Insegnare la
lettura estensiva e sottolineare la lettura per cogliere l’essenza dei brani. Lavorare con le tecniche
dello skimming e dello scanning.
Esser sempre consapevoli del fatto che le abilità linguistiche ricettive si svilupperanno più
rapidamente delle abilità linguistiche produttive come il parlare e lo scrivere.
Chiarire agli studenti che i loro voti non saranno penalizzati dagli errori linguistici! E’ il contenuto
che va valutato, non la loro competenza in inglese.
Essere pronti all’azione: ci saranno problemi, non subire frustrazioni alla prima difficoltà.
La pratica serve a perfezionare le cose!
Alcune indicazioni metodologiche…
…superflue
Daniela Aprile 2014
Far avere agli studenti la scaletta: argomenti, qualche parola chiave
Leggerla insieme
Fornire l’input in maniera ridondante
Illustrare i concetti astratti con esempi concreti
Evidenziare i marcatori (di ordine logico, temporale, causale, …)
Attenzioni didattiche: enfatizzare le sezioni importanti, riprendere i punti salienti
Far lavorare gli studenti a coppie o a gruppi limitando la durata delle lezioni frontali
Dopo ogni sezione di lavoro chiedere agli studenti di fare una sintesi (completare, disegnare un grafico, …)
Intervenire sugli errori solo quando questi sono tali da impedire la comprensione
(G. Serraggiotto)
ATTIVITA’ CHE AIUTANO LA COMPRENSIONE
Daniela Aprile 2014
Prima della lettura: creare motivazione, fornire le
parole chiave (word bank)
Durante la lettura: attività mirate a favorire la
comprensione (active reading)
Dopo la lettura: attività di consolidamento e
riutilizzo
DURANTE LA LETTURA
Daniela Aprile 2014
Fare uso di immagini
Mimare
Usare espressivamente il tono di voce
Evidenziare i punti salienti del testo
Segnalare, mediante frecce, circoli, diagrammi, le
relazioni tra parti del testo
(G. Serraggiotto)
DOPO LA LETTURA
Daniela Aprile 2014
Fare svolgere attività (anche non verbali) di
comprensione attraverso esercizi mirati: fill-in the
gaps, cloze, matching, crossword…
Formulare domande sul testo
Fare rielaborare il testo (sintesi, traduzione,
trasformazione di genere e tipo testuale)
Collegare il testo con altri brani
(G. Serraggiotto)
RIDONDANZA
Ripetizione concetti importanti
Riformulazione, Parafrasi
Dare definizioni di significato
Fornire sinonimi
Esempi concreti
Immagini
Tabelle
Grafici
Schemi
Gestualità
Uso di realia
Daniela Aprile 2014
Ridondanza verbale Ridondanza non verbale
Rallentamento dell’eloquio – chiara scansione delle parole – Enfatizzazione emotiva
In Italia solo dal 2012/2013 il CLIL è istituzionalizzato nei Licei Linguistici.
Molte scuole (Trentino, Veneto, Emmilia-Romagna, Piemonte) hanno iniziato la sperimentazione di progetti CLIL d’Istituto circa dieci anni fa.
Primaria – Secondaria di 1° grado
Secondaria Superiore
Primi risultati della sperimentazione
Daniela Aprile 2014
GLI INSEGNANTI
Il CLIL obbliga gli insegnanti a riflettere di più sul contenuto della lezione
Devono prepararla con maggiore attenzione alla lingua
Il contenuto, in questo modo, può essere trasmesso in maniera più efficace
Daniela Aprile 2014
GLI ALUNNI
Daniela Aprile 2014
Tendono a prestare maggiore attenzione del solito.
A volte prendono appunti nella LS.
Spesso anche gli alunni deboli tendono a essere più partecipi perché “così la materia è diversa…” [commentano] o, a volte, perché sono influenzati dalla loro abilità nella LS.
Alcuni chiedono di essere valutati facendo uso della LS.
Gli alunni sono consapevoli dell’ostacolo che l’uso della LS può rappresentare.
CLIL sembra agire anche a livello metacognitivo coinvolgendo alunni che di solito non sono interessati alla materia.
INSEGNANTI - ALUNNI
Daniela Aprile 2014
L’insegnante non è più sempre considerato dagli
alunni il solo ‘esperto’ nell’aula.
Alcuni alunni si comportano in modo diverso durante
le attività CLIL.
Gli elementi specifici della materia sono insegnati in
maniera diversa.
Content - Progression in knowledge, skills and understanding related to specific elements of a defined curriculum
Communication - Using language to learn whilst learning to use language
Cognition - Developing thinking skills which link concept formation (abstract and concrete), understanding and language
Culture - Exposure to alternative perspectives and shared understandings, which deepen awareness of otherness and self. (Coyle 2005)
The 4 “C’s” of CLIL
Daniela Aprile 2014
Le Contenu: la progression des connaissances et des savoir-faire;
La Communication: l’interaction et le langage pour apprendre;
La Cognition: le processus impliquant la réflexion, l’analyse et la compréhension;
La Culture: la prise de conscience de soi même
et des autres dans la société
(Coyle 2005)
Les 4 ‘C’ d’un programme EMILE
Daniela Aprile 2014
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