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n. 04 / anno 2012

Direttore responsabile: Pietro Anello - Editore: Bergamo Grafiche Editoriali srl - ROC 18921 (Suplemento della testata l’EDITORIALE) - Tipografia: MIOLAGRAFICHE srl (MI)Tiratura: 5.000 copie - Carta utilizzata con marchio FSC (forest stewardship council)

LA NUOVA FRONTIERA della

ovvero IL RITORNO DEL Contadino feliceFiliera CortaNel mondo sempre più globalizzato, stiamo assistendo alla lenta ma deci-sa ribalta di modelli alternativi che, controtendenza rispetto al trend di “grande distribuzione” e “fast food”, promuovono modelli più sostenibili e maggiormente a misura di uomo ed ambiente. Sempre più famiglie si associano in Gruppi di Acquisto Solidale, al fine di rivedere in chiave critica il proprio modo di consumare, in primis per ciò che riguarda il cibo. Alla base di una scelta del genere ci possono essere ragioni diverse, dalla lotta alla massificazione e snaturaliz-zazione del cibo in sé, a ragioni più strettamente legate a questioni am-bientali (meno trasporti, più biologi-co e meno pesticidi) a considerazioni di tipo etico connesse alla ricerca di un prezzo più “giusto” sia per l’acqui-rente che per il produttore.Diverse ragioni per un’unica stra-tegia: unirsi in gruppo per dividere costi e impegno, consumare meglio cercando di spendere meno e godere tutti, ma proprio tutti gli attori del ci-

clo produzione /consumo dei benefici di scelte responsabili e pensate…am-biente incluso!Una delle regole d’oro e basilari del G.A.S. intelligente, è indubbiamente il rispetto del principio del ritorno ad un modello di commercializzazione che salti tutti gli anelli della catena di-stributiva e metta in contatto diretta-mente i produttori con i consumatori.Il termine vendita diretta indica questa pratica, e spesso si sovrappone

o si alterna con l’espressione “filiera corta”, che sta proprio ad indicare il ridottissimo numero di passaggi che i prodotti subiscono prima di giun-gere al consumatore.Per comprendere quanto sono lun-ghe le catene commerciali e quanti sono solitamente gli operatori che si frappongono tra produttore e consu-matore, lo schema seguente permette di capire ed evidenziare visivamente i tre casi più comuni e concreti:

“ComprAre loCAle fA bene A noi, All’Am-

biente e Al produtto-re…ripreSA di veCChi

metodi vinCenti” ( )

inf

o LUNGA PRODUTTORE GROSSISITI DETTAGLIANTE CONSUMATORE

CORTA PRODUTTORE DETTAGLIANTE CONSUMATORE

CORTISSIMA PRODUTTORE CONSUMATORE

La catena o “filiera cortissima” si rea-lizza solo quando vi è contatto diretto tra produttore e consumatore. Ap-

pare scontato dire che più il canale è lungo, maggiori sono i costi di funzio-namento, molti dei quali immotivati

se non da ragioni autoreferenziali di marketing; al contrario la sua effi-cienza non è direttamente collegata

Autunno2011

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dAllA teoriA AllA prAtiCA

MARMELLATA di CASTAGNE

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ingredienti per 4 persone: 1kg di castagne - 400 di zucchero - scorza di 1 limone - foglie di alloro - sale.

Cuocete le castagne in poca acqua leggermente salata, scolatele, sbucciatele togliendo anche tutta la pellicola interna e passatele al passaverdura.In una pentola preparate lo sciroppo con lo zucchero e 1/4 di acqua (100ml).Fate sciogliere lo zucchero mescolando, schiumate e appena si formano grosse bolle, togliete dal fornello. Lasciate raffreddare, aggiungete le castagne e la scorza di limone.Rimettete sul fuoco e cuocete ancora per un’ ora mescolando ogni tanto. Togliete dal fuoco, eliminate la scorza di limone, lasciate intiepidire e versate nei barattoli ben sigillati.

alla sua lunghezza, anzi di solito ne è inficiata. Acquistare dal produttore significa non solo avere la possibilità di un controllo più diretto del prodot-to, della metodologia produttiva ed un maggiore potere nella determina-zione del costo finale: significa ritor-nare ad un legame naturale col pro-

prio territorio, che nel rispetto della propria stagionalità e logica geogra-fica produce ciò di cui ci nutriamo. Il produttore, vicino geograficamente e conosciuto personalmente, torna ad essere interlocutore, che non più sog-getto alla pressione del grande mer-cato potrà applicare prezzi migliori

i cui ricavi saranno realmente più equi e potranno essere utilizzati per adattare la propria produzione alle richieste, virtuose, del nuovo mer-cato: quindi perché no più biologico, biodinamico e tutte le buone prati-che che rendono il cibo più buono a 360 gradi.

“lA GuidA AllA vendi-tA direttA dei pro-dottiAGriColi del pArCo” ( )

Quali sono le modalità di vendita che è possibile adottare da un agri-coltore per commercializzare i suoi prodotti? Il Parco del Rio Vallone, nell’ambito del “Bando per la pro-mozione dell’agricoltura in Brianza” per l’anno 2011, promosso dal Settore Agricoltura della Provincia di Mon-za e Brianza, ha pubblicato la guida “La vendita diretta in fattoria – Dal produttore al consumatore” rivolta in primo luogo agli agricoltori del Parco ma utile anche a coloro che operano nel resto del territorio provinciale. L’agricoltore troverà in questa pub-blicazione una panoramica completa di tutte le normative e procedure tec-niche ed amministrative, con esempi, tabelle e dati quantitativi, fornendo risposte agli imprenditori interessati ad aprire nella loro azienda un punto di vendita. Con il passare degli anni e con il moltiplicarsi delle esperienze a livello nazionale aumentano anche le modalità e le soluzioni per vendere direttamente i prodotti, talvolta ade-guandosi all’evolvere della tecnologia o della normativa o più semplicemen-te introducendo soluzioni già in voga in altre zone, soprattutto se diffuse e consolidate all’estero. Nella guida vengono messi in rassegna e svilup-

pati molte di queste opportunità che sono riconducibili alle seguenti casi-stiche. Vendita diretta in campo: è il caso più semplice e più consolidato, che consiste nella classica vendita diret-ta in azienda. Di fatto tale soluzione non comporta nessun adempimento amministrativo poiché non vi sono locali specificatamente adibiti alla vendita, nelle strutture aziendali già presenti o all’aperto.Vendita in locale aziendale: in questo caso è necessario disporre in azienda di un punto vendita or-ganizzato, che di norma consiste in un locale appositamente allestito e attrezzato in cui esporre e vendere i prodotti. mercati contadini: con questa espressione si fa riferimento al clas-sico fenomeno del mercato settima-nale tradizionale, con la differenza che, invece di bancarelle di merci di-verse tra loro, i Comuni hanno facol-tà di autorizzare e disciplinare spazi dedicati alle sole aziende agricole. Vendita diretta nella grande di-stribuzione: anche all’interno di strutture della grande distribuzione e presso i centri commerciali posso-no essere allestiti spazi e iniziative di promozione di vendita di prodotti agricoli locali, secondo le norme con-tenute nella legge 231/2005. Vendita itinerante: organizzarsi per effettuare la vendita in forma iti-nerante presenta l’indubbio vantag-gio di poter utilizzare mezzi relativa-

mente semplici rispetto alle forme di vendita nei locali appositamente at-trezzati in azienda. Il sempre più dif-fuso fenomeno della vendita ai GAS (Gruppi di acquisto solidale) è inqua-drabile, per l’azienda agricola, sotto questo tipo di commercializzazione, a meno che siano i clienti o le famiglie a recarsi in azienda per il ritiro della merce. e-commerce o mercato elettroni-co: nell’era della comunicazione e dei media, sono molte le aziende agricole che hanno un sito internet dedicato che funge da vetrina o da catalogo, e che nei casi più avanzati prevede an-che una sorta di carrello virtuale. Si può quindi inviare l’ordine via email o cliccando direttamente le quantità desiderate per vedersi recapitare a casa cassette o prodotti freschi o con-fezionati.Oltre a questi aspetti sono trattati an-che gli aspetti di tipo fiscale, i requisiti igienico sanitari, la sicurezza alimen-tare, le strategie di marketing e l’eti-chettatura dei prodotti. La guida si può ritirare fino ad esauri-mento delle copie presso gli uffici del Parco del Rio Vallone – C.na Sofia a Cavenago di Brianza (MB) o presso gli stand del Parco in occasione di eventi e manifestazioni che si terranno sul territorio.Per informazioni è possibile contattare il Parco (tel. 02 95335235), oppure mandare una richiesta via email a [email protected] .

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(il CAStAGno...

E LA CASTAGNA?

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Cosa meglio ci fa percepire l’arrivo dell’autunno se non…le castagne? La “castagnata”, tipica gita domenicale del periodo autunnale, ottima scusa per una passeggiata nei boschi ammi-rando il cambio d’abito delle fronde che si colorano di rossi e gialli mera-vigliosi, ma anche momento unico per godere del succulento bottino tornati a casa, magari arrostito sul camino….Il Castagno (Castanea sativa Mill.) e’ originario dell’Europa meridionale, Nord Africa e Asia occidentale. I ca-stagneti da frutto sono ormai molto ridotti (in seguito al mal dell’inchio-stro e al cancro della corteccia) in Italia, anche se in questi ultimi anni si sta assistendo ad un tentativo di

recupero non solo ai fini produttivi. Il castagno euro-peo e’ una pianta longeva, alta fino a 25 metri, con tronchi di circon-ferenza spesso im-ponente, chioma espansa e molto

ramificata, foglie caduche, di forma ellittico-allungata, a margine seghettato, di colore verde intenso e lu-cide, più chiare nella parte inferiore. Le infiorescenze maschili sono rappresenta-te da spighe lunghe 10-20 cm di color giallo-verdastro , mentre quelle femminili sono fiori singoli o riuniti a gruppi di 2-3 posti alla base

delle infiorescenze maschili. La fiori-tura si ha in piena estate. Il frutto è rappresentato da una noce, appunto la tanto amata e ben nota castagna, interamente rivestita da una cupola spinosa, detta riccio. L’impollinazio-ne puo’ essere anemofila (per mez-zo del vento) o entomofila (insetti): le api in special modo sono estre-mamente necessarie al castagno (il miele omonimo ne è la dolce prova!) Esistono 4 gruppi varietali ben distinti: Marroni, Castagne, Ibri-di Eurogiapponesi, Giapponesi. - marroni: sono così considerati i frutti di castagno che presentano, nell’interno della buccia, i frutti in-teri, con la pellicola (episperma) che

non penetra nella polpa e che si stacca con facilità nelle operazioni di pelatu-ra.Sono destinati alla trasformazione industriale e al consumo fresco. La maturazione dei frutti di questo grup-po varietale inizia verso la fine di set-tembre.- castagne: questo gruppo compren-de numerosissime varietà diffuse nel-le diverse zone castanicole italiane e derivano tutte dal castagno europeo. I suoi frutti sono di pezzatura diversa e sono caratterizzati da una pellico-la interna che penetra in profondità nell’interno della polpa, in qualche caso fino a dividerla.- gli eurogiapponesi: derivano dall’incrocio naturale o guidato tra il castagno europeo ed il castagno giapponese (dallo sviluppo ridotto); sono stati introdotti in Italia verso la metà degli anni ’70 e sono più resi-stenti al cancro della corteccia, acer-rimo nemico del castagno.Questo albero ha riscosso, fin dall’an-tichità, l’attenzione dell’uomo per i molteplici utilizzi. Oltre all’interesse intrinseco sotto l’aspetto ecologico, questa specie è stata largamente col-tivata anche sui nostri territori per la produzione dell’ottimo legname e del frutto.Quest’ultimo, in un passato non poi così lontano, ha rappresentato un’im-portante risorsa alimentare per le po-polazioni rurali nel nostro territorio: chiedete a qualunque nonno…non era autunno finché le castagne non scoppiettavano nel camino! E forse è ancora un po’ così.

)È conosciuto per il suo me-lodico canto, tanto armonio-

so da diventare me-tafora stessa del bel cantare. Ma pochi ne

hanno mai visto uno o saprebbero riconoscerlo

qualora lo intravedessero tra le fronde degli alberi. L’usignolo, o meglio Luscinia megarhynchos, è un uccello dell’ordine dei passeri-formi sottordine dei passeri. L’aspet-to di questo piccolo uccello (un usi-gnolo adulto misura dal becco fino alla punta della coda circa 16,5 cm) è estremamente discreto e ricorda nella colorazione il passero domestico, col quale è facile confonderlo anche pro-prio a causa della livrea, decisamente

poco sgargiante: ventre tra il marrone chiaro e il grigio scuro, la schiena mar-rone e la coda rosso marroncino. Gli usignoli si nutrono prevalentemente di insetti, vermi o larve e di tanti altri invertebrati, ma in autunno il loro nutrimento principale sono le bacche. il suo canto, dai toni chia-ri e forti, non è solo considerato tra i più belli ma anche tra i più complessi degli uccelli canori ed è composto di strofe di toni singoli e doppi densa-mente allineati l’uno all’altro, ed ha lo scopo di delimitare le riserve e at-tirare partners femminili. Gli usignoli maschi imparano a cantare da picco-li dagli uccelli vicini e conoscono tra i 120 e i 260 tipi diversi di strofe. Le differenze nei repertori di melodie apprese e le variazioni di caratteristi-che permettono la differenziazione

di (incedibile!) dialetti regionali: il canto dell’usignolo è oggetto di ri-cerca da parte dell’etologia soprat-tutto per la sua complessità e per l’incredibile funzione della memoria. In passato il canto dell’usignolo ve-niva considerato un antidolorifico e doveva portare al morente una dol-ce dipartita e al malato una pronta guarigione; anche la letteratura si è appropriata dell’usignolo, prevalente-mente come simbolo dell’amore: era l’usignolo, non l’allodola nel Romeo e Giulietta Sheakespiriano. Gli usi-gnoli sono uccelli migratori e sono comuni, oltre che in Europa, anche in Asia e nordafrica; quelli dell’Eu-ropa centrale, quindi anche i nostri, svernano in Africa: quindi diciamo buon viaggio al nostro amico canteri-no, e alla prossima primavera!

Che diAletto CAntA l’uSiGnolo?

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RISPOSTA AL PRECEDENTE: SA L’È CUSÉE???

NUOVO QUESITO DI QUESTO NUMERO: SA L’È CUSÉE???Ed ecco il nuovo quesito di questo numero: a chi appartiene il particolare ingrandito?A tutti coloro che invieranno tramite mail la risposta esatta entro il 31_03_ 2012 e che sono iscritti alla newsletter del Parco, sarà inviato in omag-gio una cartina del Parco o un gadget a scelta. Può essere data una sola risposta e inviata un’unica mail per ogni quiz. Nel prossimo numero la risposta esatta con un breve approfondimento sull’”oggetto misterioso”!!!

Ebbene sì, avete indovinato: quello riportato nell’ultimo numero del Saltamartino è un particolare di Gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), una specie esotica originaria delle paludi del sud degli Stati Uniti, inizialmen-te introdotta a scopo alimentare in vari allevamenti del nord e del centro Italia; la successiva fuga di alcuni esemplari, o la loro deliberata immissione in acque libere, ha causato già numerosi problemi ecologici in molti habitat del nostro paese (ad esempio la distruzione di argini e sponde dovuta all’intensa attività di scavo di tane) in aggiunta a danni all’agricoltura.La capacità di sopravvivere anche fuori dall’acqua spostandosi di diversi chilometri (oltre 15), di poter vivere anche in acque piuttosto inquinate, oltre all’elevato tasso riproduttivo, ne fanno una delle principali minacce agli ambienti acquatici del nostro paese.Purtroppo durante gli studi relativi al progetto sulla biodiversità cofinanziato dalla Fondazione Cariplo (a cui sarà dedicato l’intero prossimo numero del Saltamartino), è stato avvistato anche all’interno del Parco.

di Chi Sono QueSte impronte?

Avete mai notato un’orma sulla sabbia della sponda di uno stagno, o nella neve fresca, o in un sentiero fangoso durante una passeggiata? Ed avete mai provato ad identifi-carne il proprietario? Ogni animale che cammina sulla neve o sul terreno fangoso lascia un’impronta del suo piede. Dalla forma e dalle dimen-

sioni dell’orma possiamo capire chi l’ha lasciata se ci alleniamo un po’. Ci sono animali che appoggiano tutta la pianta del piede (come il tasso), altri che poggiano solo le dita e hanno dei cuscinetti plantari (come la volpe). Infine ci sono animali che hanno spe-cializzato il loro piede ad appoggiare solo il terzo e quarto dito (camoscio,

stambecco, cinghiale...), le cui unghie modificate formano il cosiddetto zoc-colo. Quando osserviamo un’ im-pronta disegnamola sul nostro tac-cuino riportando anche le dimensio-ni. Poi proviamo a decifrarle usando queste immagini…sono tutti animali che camminano, saltano o volano all’interno del Parco!

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