L’UOMO DEI MULINI A VENTO
Fabio Ognibene / Sara Garagnani
L’UOMO DEI MULINI A VENTOTesti di Fabio Ognibene
Disegni di Sara Garagnani
Quando nel Paese dei Mulini a Vento comincia a soffiare turbinoso il vento,
arrivano i cammelli del deserto.
Arrivano i cammelli ciondolanti.
Attraversano tutti insieme il Ponticello Bianco e si fermano davanti alla capanna del Signore dei Mulini a Vento.
Il Signore dei Mulini a Vento ha la barba lunga e il suo cappello nero.
Diventa molto triste e va sul Ponticello Bianco, si appoggia con le sue mani grandi alla ringhiera e si mette a guardare il fiume di sotto che scorre e scorre e non dice niente.
Tutti i cammelli cominciano a mangiare la capanna e il Signore dei Mulini a Vento rimane senza casa.
Tutti i cammelli cominciano a mangiare la capanna e il Signore dei Mulini a Vento rimane senza casa.
La Piccola Nene, che era la bambina più dispettosa di tutte, quando lo vede si avvicina e si ferma davanti a lui.- Che barba lunga che hai! - esclama.
- È così lunga perché ho cento anni, - risponde il Signore dei Mulini a Vento.
- E perché hai un cappello così nero e brutto in testa? - gli chiede allora la Piccola Nene.- Perché sono cattivo, - risponde il Signore dei Mulini a Vento.- Ma la tua barba è morbida o dura e pungente? - gli domanda ancora curiosa la Piccola Nene.- È morbida come la neve di Natale, - risponde il Signore dei Mulini a Vento con la sua voce grossa e scura.
La Piccola Nene comincia a battere i piedi e a piagnucolare.
- Non ci credo che è morbida come la neve di Natale, non ci credo, è una bugia! E, così dicendo, strappa il cappello dalla testa del Signore dei Mulini a Vento e lo getta nel fiume.
La corrente lo porta con sé, lo porta via, lo porta lontano.
Il Signore dei Mulini a Vento adesso non ha più il suo cappello.
- Guarda che bello, galleggia! Guarda come scappa! - urla la Piccola Nene indicando in basso.
- Guarda che bello, galleggia! Guarda come scappa! - urla la Piccola Nene indicando in basso.
- Guarda che bello, galleggia! Guarda come scappa! - urla la Piccola Nene indicando in basso.
Il Signore dei Mulini a Vento sta sul Ponticello Bianco e guarda l’acqua del fiume scorrere, l’acqua che gli ha portato via il suo cappello nero.
- Il cappello è scappato, il cappello è scappato! - continua a gridare felice la Piccola Nene.
A un certo punto arriva un cammello e comincia a mangiargli la barba.
- Perché mi mangi la barba, cammello impertinente? - grida arrabbiato il Signore dei Mulini a Vento.
- Perché hai perso il tuo cappello nero, - risponde ruminando lui, - e adesso non sei più cattivo, adesso sei diventato buono.
Una lacrima cade dal visodel Signore dei Mulini a Vento,
e poi un’altra,
- Non ci credo che la tua barba è morbida come la neve di Natale, non ci credo! - ricomincia a protestare la Piccola Nene, mentre il cammello continua a ruminare.
poi un’altra ancora.
Il Signore dei Mulini a Vento, che non aveva mai pianto, ora piange forte; il Signore dei Mulini a Vento adesso può piangere perché è diventato buono.
FINE.
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