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1. INTRODUZIONE Questo manuale tecnico è stato redatto al fine di indicare il modo più adeguato per ottimizzare il sistema Emmedue in opera. Queste pagine permetteranno di realizzare opere con caratteristiche normali mediante l’utilizzo di pannelli ed altri componenti del sistema costruttivo Emmedue.

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2. DESCRIZIONE DEL SISTEMA EMMEDUE 2.1. FONDAMENTI DEL SISTEMA COSTRUTTIVO

Il sistema costruttivo Emmedue si basa su una serie di pannelli di polistirene espanso e reti di acciaio, la cui sagoma è stata appositamente studiata per consentire un’agevole applicazione dell’intonaco strutturale in opera. L’obiettivo è quello di fornire un sistema di pannelli modulari, rea-lizzati industrialmente, che, oltre a consentire un risparmio dei tempi di realizzazione, assolvano alle funzioni strutturali richieste, semplificando la realizzazione in opera e garantendo elevate prestazioni termoacustiche, un’elevata resistenza al fuoco ed una notevole versatilità di forme e rifiniture in opera.

2.2. COMPOSIZIONE DEL PANNELLO EMMEDUE

L’elemento-base è composto da: A) Lastra in polistirene espanso, atossico, autoestiguente,

chimicamente inerte e con densità e spessori variabili a seconda del tipo.

B) Reti elettrosaldate in filo d’acciaio trafilato e galvanizzato, poste su entrambi i lati della lastra in polistirene e collegate tra loro da connettori d’acciaio aventi le stesse caratteristiche. Il diametro del filo impiegato nelle reti varia a seconda del tipo del pannello e della direzione della rete.

2.3. COMPLETAMENTO IN OPERA DEL PANNELLO

Dopo il montaggio, il pannello Emmedue può essere rifinito con getto di completamento in calcestruzzo e/o spruzzato su entram-bi i lati con spritz beton, intonaco tradizionale o premiscelato (a seconda del modello).

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2.4. VANTAGGI DEL SISTEMA EMMEDUE

• Elevato isolamento termoacustico.

• Facilità di movimentazione e rapidità nel montaggio.

• Elevata resistenza strutturale.

• Elevata resistenza a sismi e cicloni.

• Non richiede manodopera specializzata.

• Riduzione dei costi ed dei tempi d’esecuzione.

• Risparmio nei costi delle fondazioni per la maggior leggerezza dell’opera finita, rispetto ai sistemi convenzio-nali.

• Utilizzo integrale di uno stesso sistema costruttivo.

• Elevata integrabilità con i sistemi tradizionali.

• Altamente ignifugo.

• Facilità e rapidità di montaggio degli impianti elettrici,

idraulico, sanitario, ecc.

• Pannelli di lunghezza e spessore variabile su misura.

• Congiunzione monolitica dei pannelli.

• La superficie corrugata del pannello e le intonacatrici di nostra produzione sono particolarmente adatte per l’applicazione a spruzzo dell’intonaco.

• Le reti del pannello hanno speciali alette di connessione.

• La lastra di polistirene senza soluzione di continuità evita i ponti termici.

• Non si altera in seguito all’esposizione ad agenti atmosferici.

• Ecologico in tutti i suoi componenti.

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3. CLASSIFICAZIONE DEI PRODOTTI EMMEDUE Qui di seguito vengono descritte le diverse tipologie di pannelli Emmedue, i relativi campi di applicazione, le misure standard e i prodotti Emmedue complementari. Lo spessore delle lastre in polistirene e la lunghezza dei pannelli stes-si, possono essere realizzati su misura in base alle esigenze proget-tuali del cliente. In generale, lo spessore della lastra in polistirene è determinato in funzione del comportamento strutturale richiesto e delle esigenze in termini di isolamento termico; nel primo caso, infatti, si ottiene un momento di inerzia maggiore aumentando la distanza tra le due superfici di intonaco strutturale, mentre, dal punto di vista termico, è sufficiente dire che un pannello finito di 10 cm di spessore, con un’anima di polistirene di 4 cm avente densità 15 Kg/m3 equivale ad una parete di mattoni dello spessore di 64 cm.

Pannello singolo PSM Pannello doppio PDM

Pannello solaio PSSG Pannello scala PSSC

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Pannello singolo PSM/PST

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3.1 PANNELLO SINGOLO EMMEDUE PSM

Rete in filo d’acciaio galvanizzato fili acciaio longitudinali: Ø 2.5 mm ogni 70 mm. fili acciaio trasversali: Ø 2.5 mm ogni 70 mm. fili acciaio connessione: Ø 3.0 mm (circa 70 per mq. con doppio connettore) Caratteristiche acciaio ø2,5 mm: Tensione Caratteristica di Snervamento fyk > 600 N/mm² Tensione Caratteristica di Rottura ftk > 680 N/mm² Densità lastra polistirene: da 15 Kg/m3 a 30 Kg/m3 Spessore lastra polistirene: da 4 cm. a 32 cm. Spessore parete finita: da 11 cm. a 39 cm. Questo pannello viene generalmente utilizzato per tamponamenti e/o tramezzi di edi-fici con altezze di interpiano importanti e/o nel caso sia richiesta un’elevata resistenza ad azioni ortogonali alla parete.

Isolamento acustico: 45 dB **

Resistenza al fuoco: REI 120 ***

Tipo di pannello

Trasmittanza termica U (W/m2 K)*

(tra parentesi valori per connettori in acciaio inox) densità 15 kg/m³ densità 25 kg/m³

doppio connettore singolo connettore doppio connettore singolo connettore

PSM80 15 0,639 (0,509) 0,539 (0,475) 0,600 (0,468) 0,500 (0,434) PSM100 17 0,524 (0,416) 0,441 (0,388) 0,492 (0,382) 0,408 (0,354) PSM120 19 0,444 (0,352) 0,374 (0,327) 0,416 (0,323) 0,354 (0,298) PSM140 21 0,385 (0,305) 0,324 (0,284) 0,361 (0,279) 0,299 (0,258) PSM160 23 0,340 (0,269) 0,286 (0,250) 0,319 (0,246) 0,264 (0,228) PSM180 25 0,305 (0,240) 0,256 (0,224) 0,285 (0,220) 0,236 (0,203) PSM200 27 0,276 (0,217) 0,231 (0,202) 0,258 (0,199) 0,213 (0,184)

Spessore parete finita

(cm)

PSM60 13 0,818 (0,655) 0,693 (0,612) 0,771 (0,604) 0,644 (0,561)

* valore calcolato secondo la UNI EN ISO 6946 del 2008 ** prove effettuate sul PSM90 presso l’Università di Santiago del Cile ∗∗∗ prova effettuata sul PSM80 presso il CSI di Milano

SCHEDA 3.1 - PSM -

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3.2 PANNELLO SINGOLO PORTANTE EMMEDUE PSM

Rete in filo d’acciaio galvanizzato fili acciaio longitudinali: Ø 5.0 mm. ogni 70 mm. fili acciaio trasversali: Ø 5.0 mm ogni 140 fili acciaio connessione: Ø 3.0 mm (circa 70 per mq.) Caratteristiche acciaio ø5 mm: Tensione Caratteristica di Snervamento fyk > 450 N/mm² Tensione Caratteristica di Rottura ftk > 540 N/mm² Densità lastra polistirene: da 15 Kg/m3 a 30 Kg/m3 Spessore lastra polistirene: da 6 cm. a 14 cm. Spessore parete finita: da 14 cm. a 22 cm. Questo pannello si utilizza generalmente per strutture a pareti portanti. Lo spritz beton dovrà avere una resistenza caratteristica a compressione di almeno 250 daN/cm².

Isolamento acustico: 45 dB **

Resistenza al fuoco: REI 120 ***

Spessore parete finita (cm)

Trasmittanza termica

U (W/m2 K)* (tra parentesi valori per connettori in acciaio inox)

densità 15kg/m³ densità 25kg/m³

PSM60 14 0,812 (0,651) 0,767 (0,602)

PSM80 16 0,635 (0,506) 0,598 (0,467)

PSM100 18 0,522 (0,414) 0,490 (0,381)

PSM120 20 0,442 (0,350) 0,415 (0,322)

PSM140 22 0,383 (0,303) 0,360 (0,278)

Tipo di pannello

* valore calcolato secondo la UNI EN ISO 6946 del 2008 ** prove effettuate sul PSM90 presso l’Università di Santiago del Cile ∗∗∗ prova effettuata sul PSM80 presso il CSI di Milano

SCHEDA 3.2 - PSM -

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3.3 PANNELLO SINGOLO EMMEDUE PST

Rete in filo d’acciaio galvanizzato fili acciaio longitudinali: Ø 2,5 ogni 70 mm. fili acciaio trasversali: Ø 2,5 mm ogni 70 mm. fili acciaio connessione: Ø 3,0 mm (circa 35 per mq.) Caratteristiche acciaio: Tensione Caratteristica di Snervamento fyk > 600 N/mm² Tensione Caratteristica di Rottura ftk > 680 N/mm² Densità lastra polistirene: da 15 Kg/m3 a 30 Kg/m3 Spessore lastra polistirene: da 4 cm. a 32 cm. Spessore parete finita: da 9 cm. a 37 cm. Questo pannello trova impiego nella realizzazione di tramezzature e/o tampona-menti.

Isolamento acustico: 41 dB**

* valori calcolati secondo la norma UNI EN ISO 6946 del 2008 ** prove effettuate sul PST40 presso l’Università di Santiago del Cile

SCHEDA 3.3 - PST -

Tipo di pannello

Spessore parete finita

(cm)

Trasmittanza termica

U (W/m2 K)* (tra parentesi valori per connettori in acciaio inox)

Densità 15 kg/m³

PST40 9 0,982 (0,871) 0,917 (0,802) PST50 10 0,817 (0,722) 0,761 (0,663) PST60 11 0,700 (0,617) 0,650 (0,565) PST80 13 0,543 (0,478) 0,503 (0,436)

PST100 15 0,444 (0,390) 0,411 (0,355) PST120 17 0,375 (0,329) 0,347 (0,300) PST140 19 0,325 (0,285) 0,300 (0,259) PST160 21 0,287 (0,251) 0,265 (0,228) PST180 23 0,257 (0,224) 0,237 (0,204) PST200 25 0,232 (0,203) 0,214 (0,184)

Densità 25 kg/m³

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Pannello doppio PDM

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3.4 PANNELLO DOPPIO EMMEDUE PDM

Rete esterna in filo d’acciaio galvanizzato: fili acciaio longitudinali: Ø 2,5 mm ogni 70 mm circa fili acciaio trasversali: Ø 2,5 mm ogni 70 mm circa fili acciaio connessione: Ø 3,0 mm (circa 70 per mq) Caratteristiche acciaio: Tensione Caratteristica di Snervamento fyk > 600 N/mm² Tensione Caratteristica di Rottura ftk > 680 N/mm²

Rete interna:

fili acciaio longitudinali: Ø 5 mm ogni 100 mm circa fili acciaio trasversali: Ø 5 mm ogni 280 mm circa (il passo si riduce a 100 mm circa con l’aggiunta di staffe di collegamento) filo acciaio connessione Ø 3 mm (circa 70 per mq) Caratteristiche acciaio: FeB44K (B450A)

Densità lastre polistirene: 30 Kg/m3 Spessore lastre polistirene: da 5 cm. a 10 cm. Spessore intercapedine interna: variabile da 100 a 200 mm. Il pannello doppio è costituito da due lastre di polistirene con annesse reti d’acciaio zin-cato elettrosaldate, connesse tra loro mediante connettori d’acciaio zincato, che creano un’ intercapedine nella quale verrà gettato in opera un conglomerato cementizio di op-portune caratteristiche e resistenza. Il pannello, oltre che da isolante, funge da cassa-forma a perdere, dopo l’inserimento di adeguati elementi di contrasto. Con questo pannello si realizzano strutture a setti portanti.

Resistenza al fuoco: REI 150** Isolamento acustico: D2m,nT,w = 40 dB*** * valori calcolati secondo la UNI EN ISO 6946 del 2008 ** prove effettuate sul PDM80 presso l’Istituto Giordano di Rimini ** prova in opera effettuata su PDM150 (5+5) a cura dell’Istituto Giordano di Rimini

Tipo di pannello

Spessore lastre EPS

(cm)

Spessore

parete finita (cm)

Trasmittanza termica

U (W/m2 K) * (tra parentesi valori per connettori in acciaio inox)

PDM150

5+5 30 0,455 (0,352) 7+7 34 0,338 (0,259) 8+8 36 0,299 (0,229)

PDM180

5+5 30 0,452 (0,349) 7+7 34 0,336 (0,258) 8+8 38 0,297 (0,228)

SCHEDA 3.4 - PDM -

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Pannello solaio PSSG

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3.5 PANNELLO SOLAIO EMMEDUE PSSG

Rete in filo d’acciaio galvanizzato fili acciaio longitudinali: Ø 2,5 mm ogni 70 mm fili acciaio trasversali: Ø 2,5 mm ogni 70 mm fili acciaio connessione: Ø 3,0 mm (circa 35 per mq) Caratteristiche acciaio: Tensione Caratteristica di Snervamento fyk > 600 N/mm² Tensione Caratteristica di Rottura ftk > 680 N/mm² Densità lastre polistirene: 15 Kg/m3

Peso proprio solaio (al grezzo): PSSG200 200 Kg/m2

Questo pannello trova impiego nella realizzazione di solai di piano e di copertura. Il completamento in opera avviene mediante l’inserimento di armature integrative all’interno dei travetti e successivo getto di conglomerato cementizio.

Isolamento acustico: l’isolamento acustico richiesto dalla normativa, sono ottenibili come per un solaio tradizionale, interponendo uno strato di materiale isolante tra struttura e sovrastrut-tura * valore calcolato secondo la UNI EN ISO 6946 del 2008 ** l’altezza massima della pignatta è di cm.30

SCHEDA 3.5 - PSSG -

Tipo di pannello

Intonaco intradosso cm.2 Dalla polistirene cm.5 Soletta calcestruzzo cm.4

Trasmittanza termica U (W/m2 K)*

(tra parentesi valori per connettori in acciaio inox) Altezza pignatta**

(cm) PSSG100 10 0,346 (0,302) PSSG120 12 0,310 (0,270) PSSG140 14 0,280 (0,244) PSSG160 16 0,256 (0,223) PSSG180 18 0,236 (0,205) PSSG200 20 0,218 (0,190) PSSG220 22 0,203 (0,177) PSSG240 24 0,190 (0,165)

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Pannello scala PSSC

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3.6 PANNELLO SCALA EMMEDUE PSSC

Rete in filo d’acciaio galvanizzato fili acciaio longitudinali: Ø 2,5 mm fili acciaio trasversali: Ø 2,5 mm fili acciaio connessione: Ø 3,0 mm Caratteristiche acciaio: Tensione Caratteristica di Snervamento: fyk > 600 N/mm² Tensione Caratteristica di Rottura: ftk > 680 N/mm² Densità lastra polistirene: da 15 Kg/m3

Resistenza al fuoco: REI 120* * prova effettuata presso l’Università di Santiago del Cile Questo pannello consiste in un blocco di polistirene espanso opportuna-mente sagomato secondo le esigenze progettuali, e completato con due reti di acciaio collegate tra loro mediante numerose cuciture in filo d’acciaio saldate in elettrofusione. Opportunamente armato con l’inserimento di tralicci di barre nervate negli appositi spazi che sono successivamente riempiti con calcestruzzo, questo pannello viene usato per la realizzazione di rampe aventi una luce libera massima di 6 metri.

SCHEDA 3.6 - PSSC -

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3.7 RETI DI RINFORZO Le reti di rinforzo sono realizzate con filo di acciaio trafilato e galvanizzato, di diametro 2,5 mm. Vengono utilizzate per rinforzare aperture e connessioni ad angolo tra pannelli, conferendo continuità alla rete strutturale. Si fissano al pannello con connessioni realizzate con fili o grappe di acciaio. RETE ANGOLARE RG1: * rinforza le giunzioni ad angolo. Quantità necessaria: mediamente 4 unità per angolo (due interne e due esterne). RETE PIANA RG2: * Rinforza (a 45°) i vertici delle aperture. * Ripristina reti precedentemente tagliate. * Per eventuali giunzioni tra pannelli. Quantità necessaria: 2 unità per porta. 4 unità per finestra. RETE SAGOMATA AD “U” RGU: * Ripristina la continuità dei pannelli lungo il perimetro di porte e finestre

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5 c

m.

var.

SCHEDA 3.7 - RINFORZI -

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Nota 1: Si consiglia l’uso di ma-nichette di 1/2” ad alta pressio-ne, la cui lunghezza non superi i 30 m lineari. Nota 2: Quando si usa un’unica intonacatrice, la capacità cubica ottimale del recipiente del com-pressore è di 220 litri (non meno di 130 litri, ma con regolatore di pressione)

Potenza motore (HP) Produzione di aria l/min. Numero intonacatrici utilizzabili

Da 3 a 4 350-400 1

Da 5 a 6 600-700 Da 2 a 3

Da 8 a 10 900-1000 Da 3 a 4

3.8 INTONACATRICI EMMEDUE PER MURI E SOFFITTI

Consentono di ottenere facilmente un risparmio di tempo fino al 50% senza l’impiego di manodopera specializzata. Le intonacatrici Emmedue permettono di applicare l’in-tonaco con un’aderenza che non sarebbe possibile con un’operazione manuale. Un operaio che lavora con un’intonacatrice Emmedue con un flusso continuo di ma-teriale collocato a poca distanza, è in grado di intonacare, in un’ora di lavoro 60 m2 di parete applicando uno strato di intonaco di 1 cm. Le intonacatrici Emmedue sono disponibili in due versioni: per pareti e per soffitti. Entrambi i modelli presentano 4 fori per intonaco rustico (ma sono disponibili anche a 2 fori per intonaco fine) e sono venduti con gli utensili necessari per la pulizia.

Istruzioni per l’uso 1. Si consiglia di lavorare con una pressione dell’aria costante, da 500 a 800 kPa 2. Non si richiede l’uso d’intonaci speciali né la preparazione del pannello da intonaca-

re. 3. Per l’applicazione dell’intonaco sulla parete, l’intonacatrice deve essere posta ad

una distanza di 5 - 10 cm dalla stessa. 4. Per applicare l’intonaco al soffitto, il bordo superiore della tazza dell’intonacatrice

deve quasi sfiorare il pannello ed una distanza massima di 2-3 cm.

Manutenzione 1. Nell’intervallo tra due applicazioni di intonaco, si consiglia di immergere il conteni-

tore svuotato in un recipiente pieno d’acqua e di farlo funzionare 2 o 3 volte. 2. Almeno 1 volta per settimana è bene rimuovere i bulloni laterali per lavare l’apparecchio

internamente

Compressori Si possono utilizzare compressori con motore a scoppio od elettrici, tenendo presen-te la tabella seguente:

Intonacatrice per pareti

Intonacatrice per soffitto

SCHEDA 3.8 - INTONACATRICI -

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4. MANUALE4. MANUALE PRATICO DI MESSA IN OPERA PRATICO DI MESSA IN OPERA

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4.1 EDIFICIO4.1 EDIFICIO EMMEDUE EMMEDUE CON PANNELLI PSMCON PANNELLI PSM Questo capitolo tratta dell’applicazione del Pannello Singolo EMME-DUE, utilizzato sia per pareti portanti (PSM), sia per orizzontamenti (PSS1) di edifici. 4.1.1 Ancoraggio alla fondazione4.1.1 Ancoraggio alla fondazione L’ancoraggio dei pannelli alla fondazione, deve essere realizzato pre-vedendo dei ferri di ripresa in numero, dimensione e lunghezza, funzione delle sollecitazioni presenti alla base del pannello (indicativamente ferri Ø 6-8 mm ogni 40 cm. per una lunghezza fuori trave di 50 cm.).

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4.1.2 Lo stoccaggio in cantiere4.1.2 Lo stoccaggio in cantiere

All’interno del cantiere deve essere predisposta un’area, possibilmente coperta, per il deposito dei pannelli. E’ necessario che i pannelli venga-no adagiati su una superficie piana, non cedevole, in modo da consen-tire lo stoccaggio degli stessi anche sovrapposti. Si consiglia di non po-sare gli elementi a diretto contatto con il terreno al fine di evitare che si sporchino con possibili conseguenti problemi di aderenza dell’intonaco.

Per lo stesso motivo si consiglia di proteggerli dalla pioggia. E’ neces-sario che i pannelli non vengano esposti al sole per periodi prolun-gati al fine di non indurre alterazio-ne dell’aspetto superficiale del po-listirene. Inoltre è necessario lega-re bene i pannelli al fine di garanti-re che non vengano accidental-mente mossi dal vento.

4.1.34.1.3 Identificazione degli elementiIdentificazione degli elementi I pannelli arrivano in cantiere con una identificazione apposta in fabbri-ca che riporta l’altezza degli elementi. Con i pannelli viene consegnato l’abaco di montaggio che fornisce le indica-zioni per la corretta po-sa degli elementi. L’a-baco, per ogni eleva-zione, riporta i prospet-ti dei vari allineamenti della struttura nonché la disposizione in pian-ta dei pannelli solaio. Vengono riportate inol-tre le indicazioni circa i tagli da eseguire per ricavare elementi fuori misura (Fig. 1). Fig. 1 Abaco di montaggio

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4.1.44.1.4 M Montaggio Pannelli Singoli EMMEDUE (PSM)ontaggio Pannelli Singoli EMMEDUE (PSM) per paretiper pareti

I pannelli vengono posti in opera collegando la rete metallica ai ferri di ripresa delle fondazioni, mediante legature con filo di ferro cotto. Per garantire la continuità tra gli elementi, i Pannelli EMMEDUE sono dota-ti, da entrambi i lati, di una rete di sormonta che permette di unire cia-scun pannello alla rete del pannello adiacente.

Prestare molta attenzione all’allineamento ed alla verticalità dei pannelli. Eventuali fuori piombo, infatti, costituirebbero elementi di debolezza strutturale, mentre gli spazi vuoti tra le giunzioni potrebbero essere cau-sa di ritiri differenziati dell’intona-co e fonte di ponti termici .

Eventuali aperture non considerate nell’abaco, potranno sempre essere ricavate facilmente tagliando i pannelli al termine del montaggio.

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4.1.54.1.5 Ulteriori indicazioni per la posa in operaUlteriori indicazioni per la posa in opera

Per la posa in opera dei pannelli è opportuno partire da uno spigolo del fabbricato e procedere realizzando le singole stanze di cui si com-pone l’opera. Si sottolinea la necessità di procedere ad un accurato montaggio controllando scrupolosamente la planarità delle pareti e la verticalità degli spigoli mediante l’utilizzo di un livello o del comune filo a piombo. Per garantire la planarità è consigliato far ricorso a profili scatolari in alluminio (da 4 m di lunghezza) e puntelli diagonali regola-bili da ancorare saldamente a terra. In particolare, per normali interpia-ni, è sufficiente un solo scatolare da posizionare in prossimità della sommità dei pannelli e puntelli inclinati in ragione di uno ogni 3 m cir-ca. E’ consigliabile disporre i puntelli diagonali su un unico lato in mo-do da liberare completamente l’altro e poter procedere più rapidamen-te alle operazioni di completamento con spritz beton. Solo dopo l’appli-cazione della prima mano di spritz beton nella parte libera si procede-rà alla rimozione dei puntelli e all’applicazione di spritz beton nel lato precedentemente occupato dai puntelli. Il serraggio tra un pannello e quello adiacente può essere effettuato, oltre che mediante legature manuali, anche con l’utilizzo di macchine pneumatiche commercializzate dalla EMMEDUE. Le unioni vengono effettuate lungo i fili di sormonta in ragione di una ogni 25 cm circa (una maglia ogni quattro). Gli accorgimenti sopra riportati, permettono di evitare pericolose eccentricità ad opera finita. Inoltre, per riportare la parete finita in verticale, si andrebbe ad impiegare un eccesso di mate-riale di completamento con conseguenti aggravi di tempo e di prodot-to.

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4.1.64.1.6 Collocazione delle reti di rinforzoCollocazione delle reti di rinforzo

Reti angolari (RG1) Mediante la rete angolare RG1, si procede al rinforzo di tutti gli angoli esterni ed interni della costruzione, sia verticali che orizzontali, conferendo così continuità alla rete strutturale (vedi figura sotto).

In corrispondenza di tut-te le intersezioni tra pa-reti portanti, si devono inserire delle armature integrative, come da fi-gura a lato.

Reti piane (RG2) Tutti i vertici delle aperture devono essere rinforzati, sia sul lato inter-no sia sul lato esterno, con il posizionamento di una rete piana RG2 disposta a 45°. Gli architravi, in funzione della loro geometria (altezza e lunghezza), potrebbero necessitare di armature integrative su ambo i lati, conformemente a quanto derivante dalle verifiche.

SEZIONE ORIZZONTALE

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Reti ad U (RU)

Lungo il perimetro delle aperture di porte e finestre verranno disposte reti di rinforzo ad U o, in alternativa, doppie reti angolari RG1 a chiu-sura del pannello.

Per l’applicazione dei telai, è necessario asportare il polistirene in cor-rispondenza dei relativi punti del fissaggio al fine di consentire il cor-retto inserimento delle “zanche” metalliche all’interno delle reti del pannello.

Per edifici con pareti PDM Per edifici con pareti PSM

Per particolari esigenze o tipologie di infissi che richiedono speciali accorgimenti possono essere realizzati particolari di ancoraggio alle pareti sviluppati ad hoc da parte della struttura tecnica della EMMEDUE in collaborazione con il produttore di serramenti.

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4.1.7 Montaggio Pannelli Singoli4.1.7 Montaggio Pannelli Singoli per Solaiper Solai

Di base valgono le stesse istruzioni relative alla collocazione di pannelli verticali, vale a dire che occorre procedere prima al corretto posizionamento degli elementi e successivamente alla loro unione (lungo le maglie di sormonta delle reti). Infine si procede alla connes-sione con le pareti mediante barre di acciaio e/o reti di rinforzo RG1.

I pannelli, che si comportano come piastre, vengono disposti in modo che l’onda corra lungo la luce minore dell’area da coprire. I pannelli dovranno essere sorretti da tavole da ponte, poggiate su morali o puntelli metallici, poste ad interasse di circa 60 cm.

Si dovrà fornire una con-trofreccia in ragione di 0,5 cm per ogni m di lun-ghezza di solaio.

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4.1.8 Montaggio del Pannello Scala PSSC4.1.8 Montaggio del Pannello Scala PSSC Questo pannello è utilizzabile per la realizzazione di rampe di scale fi-no a 6 m. di luce libera (sovraccarico accidentale 400 kg/m2). Una volta montato il pannello scala e collocato il traliccio di barre ner-vate nelle cavità interne, queste vengono riempite con calcestruzzo a-vente inerti di dimensione max < 12 mm e resistenza meccanica mini-ma Rck ≥25 MPa e comunque determinata dal progettista. Il getto di calcestruzzo all’interno delle nervature può essere effettuato previo idoneo puntellamento all’intradosso da realizzare con tavoloni o murali in ragione di uno ogni 80-100 cm. In seguito, si procede all’ap-plicazione dell’intonaco all’intradosso della rampa e poi all’intonaco su-periore, con uno spessore medio di 2,5 cm, creando la base per l’appli-cazione del rivestimento (marmo, ceramica, ecc.). Per luci elevate (>4 m) è consigliato riportare il rivestimento direttamente sul travetto previa asportazione di modeste porzioni di polistirene Questo pannello permette la realizzazione di scale nelle normali dimensioni di utilizzo e si distingue per l’estrema facilità di installazione e la particolare leggerezza strutturale.

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4.1.94.1.9 Installazione degli impiantiInstallazione degli impianti Le fasi di posa dei tubi flessibili e degli accessori per l’impianto elettrico nonché il passaggio dei tubi rigidi per l’impianto idro-termo-sanitario, vengono eseguiti dopo il completo montaggio dei pannelli e prima del completamento con lo spritz beton. Le tracce vengono ricavate direttamente nel polistirene usando prefe-ribilmente un getto di aria calda da preferire all’impiego di fiamme li-bere. E’ opportuno eseguire con cura la formazione delle tracce al fi-ne di non ridurre eccessivamente lo spessore di polistirene e garanti-re sempre la presenza dell’isolante a parete per almeno 4 cm. Nei ca-si in cui, a seguito di sopravvenute esigenze, non fosse possibile in-serire gli impianti all’interno delle pareti, si dovranno realizzare dei cassonetti. Eventuali tagli sulla rete in corrispondenza di scatole elettriche o altri accessori di dimensioni superiori allo standard dovranno essere ripri-stinati, con reti piane di rinforzo tipo RG2, prima dell’applicazione del-lo spritz beton.

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I tubi flessibili vengono fatti passare facilmente al di sotto della rete mentre, per quelli rigidi, potrebbe rendersi necessario il taglio della rete, che dovrà comunque essere successivamente ripristinata con la sovrapposizione e il fissaggio di una rete di rinforzo RG2 nella zona interessata.

Nota: Le tubature in rame do-vranno essere isolate dalla rete in acciaio mediante rivestimen-to con feltro, PVC o simili.

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4.1.104.1.10 D Dettagli relativi al montaggio di balconiettagli relativi al montaggio di balconi

I balconi possono essere realizzati mediante Pannelli Solaio con e-ventuale integrazione di ferri d’armatura ancorati al solaio stesso. Il numero ed il diametro di questi ferri, così come l’altezza della soletta di calcestruzzo, è funzione della lunghezza degli sbalzi oltre che dei carichi e dei sovraccarichi da considerare nella ipotesi di calcolo. Solo dopo la completa maturazione del calcestruzzo si provvederà al disar-mo e alla realizzazione dell’intonaco all’intradosso.

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4.24.2 APPLICAZIONE APPLICAZIONE DELDEL CALCESTRUZZOCALCESTRUZZO PROIETTATOPROIETTATO

( (SPRITZSPRITZ BETONBETON))

4.2.1 Premessa4.2.1 Premessa Il pannello singolo EMMEDUE utilizzato come elemento portante viene completato applicando su ciascun lato uno strato di spritz beton di sabbia e cemento per uno spessore di circa 3,5 cm. Il pannello così ottenuto formerà una lastra di calcestruzzo armato con un’anima di polistirene espanso. 4.2.2 Mix design 4.2.2 Mix design La miscela di cemento e sabbia dovrà essere dosata rispettando una proporzione volumetrica inerte/cemento di 4:1 circa. L’inerte utilizzato, dovrà avere una granulometria compresa fra 0 e 6mm. In considerazione del rapporto inerte-cemento, del diametro massimo dell’inerte e della lavorabilità dell’impasto fresco, si deduce che è possibile dosare il calcestruzzo da utilizzare nel completamento dei pannelli EMMEDUE con circa 350 Kg di cemento per ogni m3 di mescola. Pertanto, per ciascun metro cubo, le quantità orientative di ciascuno dei materiali che compongono la miscela sono le seguenti Il contenuto d’acqua potrà variare, in più o in meno, in funzione dell’u-midità dell’inerte. Ad ogni modo la classe di lavorabilità, misurata con il cono di Abrams, dovrà essere S2 (abbassamento al cono 5÷9 cm). 4.2.3 Applicazione4.2.3 Applicazione del dello spritz beton sulle pareti lo spritz beton sulle pareti Lo spritz beton deve essere applicato mediante apposite intonacatrici Emmedue o pompe a flusso continuo. La lavorabilità della miscela fresca e la pressione con cui questa viene spruzzata, sono importanti per ottenere la necessaria compattezza. Lo spessore finale di ciascun lato verrà ottenuto con almeno due ap-plicazioni di cui la prima pari a circa 2 cm per ricoprire la rete metalli-ca, mentre lo strato di intonaco finale liscio con sabbia fina, se richiesto, sarà al massimo di 5 mm.

Cemento : 350 Kg Sabbia : 1600 Kg Acqua : 160 litri

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Una volta montati e allineati verticalmente i pannelli, collocate le reti di rinforzo, ricostituite le reti tagliate per l’installazione degli impianti (per ottenere continuità nella struttura) e poste le armature di rinforzo, ove necessaria, si può dare avvio ai lavori di applicazione dello spritz beton.

Su ciascun lato dei pannelli verticali viene spruzzato uno strato di spritz beton applicato per spessori non superiori a cm 2,5 per volta. La seconda mano può essere applicata dopo che la prima abbia ini-ziato la fase di presa. A maturazione avvenuta la miscela dovrà avere una resistenza caratteristica di almeno 25 MPa.

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In caso di pioggia è consigliabile interrompere i lavori e coprire quanto già realizzato per evitare possibili dilavamenti del materiale fresco. Lo spritz beton non deve essere applicato con temperature esterne inferiori a 4°C, mentre con tempe-rature elevate (>30°C) e in presen-za di ventilazione lo strato di spritz beton dovrà essere tenuto umido o protetto con materiali antievaporan-ti. Al fine di ottenere la perfet-ta planarità della parete fi-nita, si devono preliminar-mente disporre delle guide che potranno essere realiz-zate in opera, ad interasse di circa 1,5 m. o in alterna-tiva ricorrendo a profili me-tallici avendo cura di rimuo-verli a materiale fresco on-de evitare la successiva formazione di cavillature dovute alla differenza di supporto. Il giorno seguente al completamento dello spritz beton è possibile rimuovere le guide e i puntelli utilizzati per allineare e collocare verticalmente i pannelli, lasciando solamente quelli utilizzati nei punti di debolezza (pannello tra due aperture, ecc.) fino a migliore matura-zione del calcestruzzo.

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4.2.4 Completamento del pannello singolo solaio4.2.4 Completamento del pannello singolo solaio Terminata la fase di puntellatura del solaio, si procede con l’applica-zione della prima mano di betoncino all’intradosso. Terminata la fase di presa del betoncino, si può procedere con il getto di calcestruzzo all’intradosso del solaio. Durante le operazioni di getto, gli operatori dovranno avere cura di camminare esclusivamente su tavole da ponte poggianti sulle assi sottostanti.

Il progettista dovrà prelimi-narmente verificare le ar-mature dei solai che, qua-lora necessario, dovranno essere integrate con ferri aggiuntivi derivanti da cal-coli strutturali. Dovrà essere utilizzato cal-cestruzzo con Rck ≥ 25 MPa, con diametro massi-mo dell’inerte minore di 12 mm, lavorabilità S4, fino a formare una soletta supe-

riore di spessore variabile da 4 a 6 cm. Una volta che la soletta di calcestruzzo avrà raggiunto la necessaria maturazione si rimuove, per gradi, la puntellatura partendo dal centro verso le estremità, in modo da trasferire gradatamente il carico al solaio. Successivamente si completa l’applicazione dell’intonaco (spritz beton nel caso di PSS1) all’intradosso in corrispondenza delle fasce dove erano posizionati gli assi della puntellatura. La seconda mano di intonaco all’intradosso del solaio viene eseguita come per le pareti.

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4.2.5 Maturazione4.2.5 Maturazione del dello spritz betonlo spritz beton Il corretto processo di maturazione dello spritz beton è essenziale per ottenere la necessaria resistenza strutturale degli elementi. Per evitare l’evaporazione di umidità dallo spritz beton occorrerà applicare delle pellicole antievaporanti o, in alternativa, inumidire co-stantemente pareti e solai per almeno 2 giorni dall’applicazione. Quanto sopra consente il verificarsi del naturale processo di idratazione del cemento, limitando i fenomeni dovuti al ritiro idraulico. Qualora si utilizzino pellicole antievaporanti, è importante verificare preventivamente eventuali problemi di aderenza per la successiva ap-plicazione della finitura. 4.2.6 Rifiniture4.2.6 Rifiniture Per scongiurare ed eventualmente ripristinare possibili fenomeni mi-crofessurativi, l’applicazione dell’eventuale strato di finitura, deve av-venire a maturazione dello spritz beton avvenuta. 4.2.7 Altre4.2.7 Altre indicazioni indicazioni L’impiego dell’intonacatrice per l’applicazione dello spritz beton ne aumenta la compattezza e l’omogeneità riducendo il livello di ritiro e migliorandone le prestazioni strutturali, l’impermeabilità e la resistenza all’usura. Il polistirene non costituisce un rifiuto speciale e può essere smaltito nei cassonetti per la frazione plastica dei RSU. L’acciaio può essere recuperato e conferito a centri di raccolta abilita-ti.

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Precauzioni:Precauzioni: ◊ Evitare di caricare in maniera eccentrica la parete, intonacan-

dola solo da un lato. ◊ Laddove,durante la messa in opera, il pannello non

presentasse la rete di sormonta, il raccordo dovrà essere effettuato con rete piana.

◊ L’aggiunta di additivi plastificanti riduce, in generale, il rischio di fessurazione.

◊ L’aggiunta di fibre polipropileniche riduce, in generale, il rischio di fessurazione.

◊ Le tinte o i rivestimenti ad elevata elasticità prevengono la comparsa di cavillature nell’intonaco.

4.2.8 Fissare4.2.8 Fissare oggetti oggetti alle pareti alle pareti A. Oggetti leggeri: E’ possibile utilizzare perni o viti filettate da 25 mm o simili. B. Oggetti pesanti: (Scaffali, serbatoio WC, ecc.): si consiglia l’impiego di perni in plastica con vite filettata da 45 mm o simili (Fig. 1). C. Oggetti molto pesanti: Durante la realizzazione, è possibile l’inserimento di piedini metallici in tasselli di intonaco oppure, una volta intonacato il pannello, si può collocare un perno filettato fissato con resina epossidica (Fig. 2).

Fig. 1 Fig. 2

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4.2.94.2.9 Riassunto delle fasi di realizzazione di un edificio Riassunto delle fasi di realizzazione di un edificio EMMEDUE con Pannelli SingoliEMMEDUE con Pannelli Singoli 1. Fondazioni con armatura di attesa

2. Stoccaggio dei pannelli in cantiere

3. Identificazione degli elementi

4. Scelta degli elementi

5. Montaggio pannelli parete

6. Collocazione verticale dei pannelli con l’ausilio di guide e puntelli

7. Collocazione reti e ferri di rinforzo

8. Tasselli di fissaggio per telai di porte e finestre

9. Montaggio pannelli solaio e inserimento armatura di rinforzo.

10. Traccia e installazione degli impianti

11. Prima e seconda applicazione dello spritz beton sulle pareti (la seconda fase può seguire la prima senza soluzione di continui-tà)

12. Puntellatura, spritz beton all’intradosso e getto di calcestruzzo all’estradosso del solaio.

13. Rimozione completa della puntellatura (dopo 28 gg. dal getto).

14. Completamento dello spritz beton all’intradosso del soffitto.

15. Rifiniture (dopo almeno 28 gg. dalla seconda applicazione dello spritz beton)

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4.34.3 PPARETIARETI REALIZZATEREALIZZATE CONCON P PANNELLOANNELLO D DOOPPPIOPIO PDM PDM Per costruzioni con più di 4 piani, le pareti portanti potranno essere realizzate con pannelli doppi PDM con eventuale armatura aggiuntiva da disporre preferibilmente a piè d’opera. Le fasi preliminari sono simili a quelle previste per i pannelli singoli PSM cui si rimanda per tutte le indicazioni (stoccaggio, identificazio-ne, conservazione, montaggio, etc). I pannelli doppi realizzano un sistema di casseforme permanenti (con funzione termoisolante) al cui interno, dopo il fissaggio, l’allineamento e la posa in verticale dei pannelli, va gettato il calcestruzzo.

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4.34.3.1.1 Fondazioni Fondazioni Le riprese dovranno essere posi-zionate avendo particolare cura nell’allineamento visti i modesti spessori delle intercapedini dei pannelli doppi usualmente impiega-ti. Il numero, il diametro e la lun-ghezza delle barre di ripresa dipen-de dalle sollecitazioni alla base dei pannelli (come desunte dai calcoli). La distanza esterna dalle barre de-ve essere mantenuta con attenzio-ne, per evitare problemi di inseri-mento dei pannelli (vedi disegno). E’ preferibile ricorrere a riprese chiuse in testa al fine di facilitare l’ingresso dall’alto dei pannelli. Le armature di ripresa, se corretta-mente disposte, sono di ausilio per tenere i pannelli bene allineati e verticali. Nel caso di pannelli contro terra o comunque sollecitati nel pia-no ortogonale le armature di ripresa dovranno tener conto, alla luce de-gli effettivi schemi statici, delle sollecitazioni derivanti. Alla base dei pannelli devono essere poste, saldamente fissate a terra, tavole di registro con lo scopo di assicurare l’allineamento e di costituire un ausilio per il posizionamento di elementi di rinforzo.

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4.34.3.2 M.2 Montaggio Pannelli Doppi EMMEDUE PDMontaggio Pannelli Doppi EMMEDUE PDM

Il montaggio dei pannelli dovrà avvenire solo dopo aver verificato la ri-spondenza degli elementi forniti alle indicazioni progettuali e all’abaco di montaggio. Dovrà essere verificata che a seguito delle operazioni di movimentazione e stoccaggio non sia venuta meno l’integrità dei pan-nelli, delle reti interne e la correttezza del loro posizionamento (distanza dalle lastre). I pannelli sono prodotti già forniti di idonea armatura metal-lica; qualora fosse necessario integrare detta armatura, con riferimento al progetto della struttura, si consiglia di disporre dette armature a piè d’opera assicurando i ferri aggiuntivi con legature alla base e alla testa del pannello. I ferri aggiuntivi devono essere posti all’interno delle reti in modo da assicurare un idoneo copriferro. Tutte le operazioni devono es-sere seguite nel rispetto delle indicazioni del progettista e sotto il con-trollo del direttore dei lavori. I pannelli dovranno essere posti in opera dall’alto, in modo tale che le barre di ripresa vi si infilino all’interno. La posa dei pannelli deve essere accompagnata dall’inserimento delle staffe di collegamento, disposte secondo le indicazioni progettuali, che hanno la funzione di collegare un pannello con quello adiacente. A tale scopo, EMMEDUE realizza staffe denominate SPD. In questa fase si deve prestare particolare attenzione all’allineamento ed alla verticalità dei pannelli nonché alla perfetta adiacenza delle lastre di polistirene tra due pannelli consecutivi. Eventuali fuori piombo, infatti, costituirebbero elementi di debolezza strutturale mentre gli spazi vuoti tra le giunzioni potrebbero essere causa di ponti termici. Per garantire la continuità tra gli elementi, i pannelli EMMEDUE sono dotati, da entrambi i lati esterni, di una rete di sormonta che permette di unire ciascun pannello alla rete del pannello adiacente.

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Il serraggio tra un pannello e l’altro può essere effettuato, oltre che me-diante legature manuali, con macchine pneumatiche commercializzate dalla EMMEDUE. Le unioni vengono effettuate lungo i fili di sormonta in ragione di una ogni 25 cm circa (una maglia ogni quattro). Gli accor-gimenti sopra riportati, a garanzia della perfetta verticalità dei pannelli, permettono di evitare pericolose eccentricità. Tale circostanza, se non tenuta sotto controllo, potrebbe avere ripercussioni sfavorevoli nel comportamento delle strutture per effetto delle azioni flettenti indotte (effetto P-Delta). Inoltre, per riportare la parete finita in verticale, si an-drebbe ad impiegare un eccesso di intonaco di completamento con conseguenti aggravi di tempo e di prodotto. Nelle operazioni di montaggio si deve tener conto delle aperture da progetto secondo quanto indicato nell’abaco montaggio. Si tenga pre-sente come la eventuale modifica delle aperture o la necessità di rica-varne altre, oltre a costituire una modifica alle strutture, rappresenta un’operazione che comporta implicazioni non banali. Per l’inserimento di eventuali armature integrative nei sopra porta/finestra, è possibile sfruttare l’appoggio dato dai connettori trasversali. Per il montaggio dei pannelli è opportuno partire da uno spigolo del fabbricato e procedere realizzando le singole stanze di cui si compone l’opera. Per garantire la planarità è consigliato far ricorso e profili sca-tolari in alluminio (da 4 m di lunghezza) e puntelli diagonali regolabili da ancorare saldamente a terra. In particolare, per normali interpiani, è sufficiente un solo scatolare da posizionare orizzontalmente in prossi-mità della sommità dei pannelli e puntelli inclinati in ragione di uno o-gni 3 m circa.

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4.34.3..33 Posa dei rinforzi sui Pannelli Doppi EMMEDUE PDMPosa dei rinforzi sui Pannelli Doppi EMMEDUE PDM

In corrispondenza di tutti gli incroci nonché in prossimità delle aperture e delle porzioni terminali della pareti devono essere disposti adeguati rinforzi da realizzare con armature verticali. Le armature possono es-sere staffate (ed il tutto inserito all’interno del pannello) o confinate con ferri ad U inseriti dall’esterno. Deve essere in ogni modo assicurata la continuità delle pareti, anche in forma di articolazioni, nei confronti del-le azioni taglianti come derivanti dalle analisi condotte sulla struttura. Oltre ai rinforzi, orizzontali e verticali, da disporre sui pannelli parete e/o pannelli trave dovranno essere disposte le tipologie di rinforzo nor-malmente utilizzate per le costruzioni con PSM.

Fig.1-2 Dettaglio inserimento rinforzi in corrispondenza delle intersezioni e degli angoli tra PDME

Fig.3 Dettaglio inserimento staffe di collegamento

Fig.2

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4.34.3.4.4 Completamento dei pannelli PDM Completamento dei pannelli PDM

Prima delle operazioni di getto occorre assicurare che le pareti siano correttamente posizionate, perfettamente allineate, verticali ed effica-cemente contrastate per fronteggiare al meglio le azioni dinamiche del getto di calcestruzzo. A questo proposito si fa presente che grazie ad una densità del polistirene di 30 kg/mc, il pannello PDM risulta già in grado di fronteggiare gran parte della spinta in fase di getto. Ulteriori rinforzi potranno essere realizzati con elementi irrigidenti posti, da am-bo i lati, lungo lo sviluppo dei pannelli. E’ necessario pertanto disporre puntelli inclinati, da ambo i lati, che, oltre alla verticalità, garantiscano la stabilità durante le operazioni di getto. L’interasse di tali elementi potrà essere di circa 3 m. Per gli irrigidimenti si potrà ricorrere a profili scatolari in alluminio, morali di legno, tavole, tra loro collegate median-te farfalle o cravatte metalliche, fili o tondini di ferro confinati da mor-setti. Nel caso si utilizzino lastre o barre passanti il pannello, è buona norma rivestirle con guaine in plastica limitatamente alla parte a con-tatto con il getto al fine di poterle semplicemente sfilare a getto avve-nuto ed evitare operazioni di taglio. E’ importante che la prima fila di rinforzi coincida con la base dei pannelli dove maggiore è la spinta del getto. Per una altezza ordinaria (2,7 m) si potranno porre 4 file oriz-zontali di rinforzi posti alla base e, successivamente, a cm 40, 70, 100 dalle file precedenti. Solitamente il livello del getto non dovrà arrivare alla sommità dei pannelli ma risulterà più basso di circa 30 cm per di-slocare i ferri di ripresa dei pannelli del livello successivo. Il riempi-mento verrà completato contestualmente al getto del solaio. Gli irrigidi-menti dovranno essere collegati tra loro mediamente ogni 50 cm.

In presenza di fermagetto si dovrà provvedere ad assicurare, ad inte-rasse di circa 50 cm, la parte emergente del pannello alla rete e/o ai ferri superiori del solaio, per evitare danneggiamenti derivanti dalla spinta del calcestruzzo.

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In corrispondenza dei bordi dei pannelli si provvederà ad effettuare u-na chiusura con tavole e puntelli inclinati saldamente ancorati a terra. In modo simile si procederà in corrispondenza delle aperture (di porte e finestre) dove dovrà essere realizzato un coronamento contrastato da puntelli (orizzontali e verticali) disposti ogni cm 100 circa. 4.34.3..5 Operazioni di getto5 Operazioni di getto Si tralasciano le indicazioni, note ai tecnici, circa le corrette attività da eseguire nelle operazioni di getto e tutti i controlli da effettuare prima, durante e dopo le suddette operazioni. Si riportano invece gli ulteriori aspetti che, nell’impiego dei pannelli EMMEDUE, devono essere tenu-ti in considerazione. Innanzi tutto occorrerà dettare prescrizioni sulle miscele che dovranno presentare un diametro massimo degli inerti mi-nore di 12 mm, una lavorabilità elevata (S=5) e una resistenza mecca-nica solitamente maggiore di 25 Mpa e comunque corrispondente a quella prevista in progetto. Le operazioni di getto potranno essere e-seguite o mediante secchi o con l’ausilio di autopompa; in questo ulti-mo caso, per facilitare le operazioni, potrà essere preventivamente re-alizzato un idoneo tubo getto di sezione rettangolare in modo da con-vogliare al meglio il calcestruzzo all’interno delle pareti evitando spre-chi. Le operazioni di getto dovranno procedere con gradualità, riem-piendo i pannelli non oltre 40 cm alla volta e lasciando riposare per al-cuni minuti il calcestruzzo e procedendo con il getto lungo tutte le pa-reti.

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4.44.4 SOLAI SOLAI NERVATINERVATI CONCON PANNELLO SOLAIO PSSG PANNELLO SOLAIO PSSG

Questa tipologia di pannello va ad integrare il campo di applicazione del pannello singolo ondulato PSS1, in quanto consente di coprire luci maggiori, fino a 8-9m. I pannelli si comportano come casseri con funzione di alleggerimento e originano elementi resistenti con comportamento monodirezionale da completare in opera con calcestruzzo che andrà a riempire i tra-vetti e a formare una soletta superiore di spessore variabile da 4 a 6 cm a seconda delle circostanze (carichi, luci, etc). Dovrà essere utiliz-zato calcestruzzo con Rck ³ 25 Mpa, e comunque rispondente al progetto strutturale, con diametro massimo dell’inerte minore di 12

4.44.4..1 Montaggio Pannelli Solaio PSSG1 Montaggio Pannelli Solaio PSSG

Per il pannello solaio dotato di rin-forzi metallici per autoportanza, si disporranno puntelli ed assi ogni 1,20-1,30 metri, aumentando leggermente l’altezza dei puntelli al centro del solaio in modo che i pannelli presentino una leggera controfreccia di circa 0,25 cm per ogni metro di luce. Per il pannello solaio senza rinforzi, il passo degli elementi di sostegno dovrà essere di 0,60-0,70 metri.

4.44.4..2 Completamento Pannelli Solaio PSSG2 Completamento Pannelli Solaio PSSG

Si rimanda alle indicazioni fornite per i pannelli singoli solaio, vale a di-re che occorre procedere prima all’unione dei singoli elementi e, suc-cessivamente, alla connessione con le pareti mediante barre di acciaio e/o reti di rinforzo. Le armature dei travetti, da disporre prima del getto, dovranno essere verificate per le particolari situazioni di carichi e so-vraccarichi oltre che di eventuali sollecitazioni derivanti da sbalzi e/o solette. Oltre a queste armature negli appoggi sulle pareti dovranno essere collocate, prima dell’applicazione dell’intonaco, reti di rinforzo RG1. Effettuato il getto e rimossi, per gradi, i puntelli di sostegno (tempi di-sarmo secondo indicazioni D.L.), si procederà con le operazioni di in-tonacatura all’intradosso.

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4.44.4..3 Alcuni particolari costruttivi3 Alcuni particolari costruttivi

Fig.1 DETTAGLIO ANCORAGGIO SOLAIO PSSG /PARETE PSM ESTERNA

Fig.2 DETTAGLIO ANCORAGGIO SOLAIO PSSG /PARETE PSM INTERNA

Fig.3 DETTAGLIO COPERTURA E SPORTO DI GRONDA

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4.4.1.1 4.4.1.1 Calcoli e verifiche del pannello solaioCalcoli e verifiche del pannello solaio

Qui di seguito sono riportati una serie di grafici e tabelle utili per il progetto dei so-lai. I calcoli e le verifiche sono state effettuate secondo la teoria degli stati limite Per dimensionare i solai si rammenta che, secondo la normativa italiana, lo spessore minimo dovrà essere maggiore di 1/25 della luce di calcolo e in funzione dei carichi, in modo tale da avere deformazioni compatibili con le condizioni di esercizio del solaio.

4.4.1.2 Momento e taglio resistente di un PSSG4.4.1.2 Momento e taglio resistente di un PSSG

VERIFICHE AGLI STATI LIMITE Interasse travetti i = cm 56 Larghezza travetti l = cm 10 Armatura ipotizzata 2+2 Ø12/ travetto Cls Rck 30 Mpa Acciaio FeB44k

q

L

TIPO DI SOLAIO

ALTEZZA SOLAIO Momento limite

del singolo travetto

Taglio limite

del singolo travetto

pignatta caldana MRd+ MRd- VRd1 VRd2

h (cm) s (cm) (kNm) (kNm) (kN) (kN)

PSSG 12+4 12 4 11,20 -10,40 10,80 56,40

PSSG 14+4 14 4 12,90 -12,00 11,60 64,50 PSSG 16+4 16 4 14,50 -13,70 12,40 72,50 PSSG 18+4 18 4 16,20 -15,40 13,20 80,60

PSSG 20+4 20 4 17,80 -17,10 13,90 88,70 PSSG 22+4 22 4 19,50 -18,80 14,70 96,70 PSSG 24+4 24 4 21,10 -20,40 15,40 104,50 PSSG 26+4 26 4 22,80 -22,10 16,00 112,80

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4.4.1.3 Grafico per il predimensionamento di massima4.4.1.3 Grafico per il predimensionamento di massima

di un solaio EMMEDUE PSSGdi un solaio EMMEDUE PSSG

Il presente grafico rappre-senta un mezzo per effet-tuare un immediato predi-mensionamento di massi-ma del solaio EMMEDUE. Il dimensionamento del solaio viene stimato in fun-zione della luce di calcolo e dei carichi. Le diverse curve rappresentano le diverse sezioni del pannello PSSG in cui il primo numero identifica l’altezza della pignatta in EPS ed il secondo lo spessore della soletta in calcestruzzo, considerando un armatura ag-giunta di 2+2 Ø 12/ travetto.

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Il carico si riferisce ad una striscia di solaio di 1 m. ed è comprensivo del

peso proprio.

Il grafici sono ricavati riferendosi ad un momento in campata di

Per configurazioni diverse da quelle proposte, sarà cura del progettista ve-rificare le armature aggiuntive necessarie.

4.54.5 P PANNELLOANNELLO SINGOLOSINGOLO UTILIZZATOUTILIZZATO COMECOME TAMPONATURATAMPONATURA OO TRAMEZZOTRAMEZZO 4.5.1 Installazione dei pannelli4.5.1 Installazione dei pannelli

Preliminarmente occorre effettuare il tracciamento dei tramezzi lungo tutti i lati delle pareti interessate, prestando particolare attenzione al rispetto del-la planarità ed alla verticalità. Il fissaggio del pannello può avvenire per mezzo di profili metallici a C, della larghezza pari allo spessore del pannel-lo e fissati al supporto tramite chiodi a pressione, oppure mediante ferri di ripresa. In quest’ultimo caso, i ferri di ripresa devono essere preliminar-mente fissati alla parete di supporto per una profondità di 6 cm per mezzo di sigillante in resina epossidica e posti ad un interasse di circa 40 cm. Successivamente si provvederà a legare i ferri al perimetro del pannello, su entrambi i lati dello stesso. Le barre di ancoraggio potranno avere un diametro di 6-8 mm e avere una lunghezza di circa 50 cm. Le presenti indi-

cazioni dovranno essere verificate per particolari tipologie di tramez-zo o di carichi ad esso applicati che esulano dai normali standard.

8

2qlM =

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Nel caso di giunti lungo i lati del pannello che devono rimanere sconnessi, prima del montaggio dei pannelli, deve essere fissata una membrana ela-stica o una striscia di polistirene di ampiezza maggiore dello spessore del pannello finito in modo che l’intonaco non entri in contatto con l’elemento da cui si vuole realizzare la sconnessione. In questo caso anche i ferri di ripresa verranno lasciati liberi all’interno dei fori. I pannelli dovrebbero essere montati, preferibilmente, prima di eseguire il sottofondo e, nel caso in cui si utilizzino i ferri di ripresa, dopo aver posizio-nato le armature di attesa in corrispondenza di un lato del pannello ed aver praticato tutti i fori di ancoraggio dall’altro lato. Successivamente al fissag-gio del pannello ai ferri di ripresa da un lato, si procederà all’ancoraggio dei ferri di ripresa sull’altro lato e al loro fissaggio alla parete. Per quanto ri-guarda la collocazione delle reti di rinforzo e l’installazione degli impianti si rimanda ai paragrafi precedenti. 4.5.2 Completamento in opera4.5.2 Completamento in opera

Per il completamento delle pareti si potrà utilizzare un qualsiasi intonaco a base cementizia, anche premiscelato, per uno spessore di 2-2,5 cm circa impiegando i normali accorgimenti tecnici per la posa e le indicazioni del fornitore. Per evitare fenomeni fessurativi si consiglia di l’applicazione di un primo strato di intonaco di spessore tale da coprire appena la rete e il successivo strato finale non appena il primo strato abbia iniziato la presa. Si consiglia inoltre di applicare l’eventuale strato di finitura a maturazione dell’intonaco avvenuta.

SOLAIO INF

1+1Ø6/40cmalternati

1Ø6/40cm

giunto di dilatazione cm.1,5 dariempire con materiale sigillante

>cm.5 con resina epossidica

Ancoraggio al solaio inferiore

>cm.5

Ancoraggio al solaio superiore

Dettaglio ancoraggio tramezzi

Dettaglio ancoraggio tamponamenti

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