2. Un capitolo nuovo si pu aprire creando anche dei percorsi protetti e sperimentando sentieri ad hoc per i non vedenti e diversamente abili coinvolgendo anche il volontariato che qui ha una ricca tradizione.VALORIZZARE LA BIODIVERSITASappiamo tutti che il Faito rappresenta un unicum per la flora e la fauna. Bisogna combattere la perdita di questo patrimonio. Si possono coinvolgere le eccellenze campane nel campo dellUniversit e della ricerca per aggiornare le conoscenze e coordinare azioni efficaci di mantenimento di alcune specie. Naturalmente essenziale la cura del sottobosco e del bosco, la lotta a fenomeni criminali di incendio, di coltivazioni illegali, di sversamenti abusivi di detriti e di rifiuti. In questo quadro va intensificata la lotta al randagismo e al fenomeno dei cavalli liberi. Ma il punto fondamentale sar quello di far entrare il Faito nella memoria e nella coscienza delle nuove generazioni. Per fatti di cronaca e pigrizia culturale diverse generazioni di ragazze e ragazzi del territorio vasto intorno al Faito hanno perso il rapporto con la montagna che invece era nel patrimonio delle generazioni precedenti come luogo di svago e di ricchezza naturale. La prima azione necessaria sar questa sorta di riappropriazione attraverso progetti che partano dalle scuole e dal mondo dellAssociazionismo per riallacciare questa trama smarrita.RIUSARE IL COSTRUITOSul Faito si lavor per creare un complesso di tipo nuovo in un epoca lontana. Oggi quel sogno appare spezzato e costellato di errori. Ma quel patrimonio un punto di partenza da riusare e rinnovare nelle strutture e nella missione. Innanzitutto va fissato un quadro certo di regole e di indirizzi uscendo dalle logiche particolaristiche in cui sembra caduta la gestione del patrimonio. Poi pensiamo che si possa lavorare ad un progetto pilota di riuso e di valorizzazione che sia incentrato su fattori di uso delle energie rinnovabili, di riduzione e di riuso dellacqua, di riduzione del rischio idraulico, di riuso dei rifiuti, di uso di materiali di tipo nuovo, meno impattanti ed ecocompatibili. Insomma candidiamo il Faito ad essere una realt che guarda al modello di altre regioni europee, nella nuova frontiera di una valorizzazione del territorio compatibile con il suo rispetto e un uso sostenibile. Guardare ai modelli che ci vengono dai paesi del Nord Europa, ma anche da realt italiane come il Trentino.UNA NUOVA MISSIONE TURISTICASe saremo in grado di agire su pi fronti allora sar credibile una nuova missione turistica per il Faito. Una Montagna capace di attrarre pi turismi: quello naturalistico, quello culturale, quello religioso e anche quello di chi vuole semplicemente trascorrere una giornata di svago e di contatto con la natura. Liberare il Faito dalle ombre di questi anni possibile se partono le azioni che abbiamo indicato in questa agenda. Altre iniziative sono possibili. Se saremo capaci di farne un luogo curato, amato, frequentato sar pi difficile per la camorra avere spazio. Possono nascere e svilupparsi tante attivit legate a campi diversi e sar possibile dare risposte alla domanda di lavoro. Certo saranno necessarie anche iniziative specifiche di sostegno, di aiuto al credito, di agevolazioni, di coordinamento di attivit di promozione, ma oggi quello su cui mettiamo laccento un altro aspetto: la necessit di superare gelosie e rivalit o piccoli interessi di parte e costruire una rete reale di cooperazione tra le istituzioni e le forze pi attive della societ. Quello di cui abbiamo bisogno per mutuare, allinverso, una stucchevole e inutile querelle del passato tra gli esponenti politici : Un Consorzio di idee e di azioni per il FAITO Con lincontro di oggi apriamo un confronto senza nessuna presunzione e con la piena consapevolezza delle difficolt da scalare. Ci muoveremo con questo spirito, migliorando anche gli strumenti di comunicazione e di dialogo con tutti. Questo cammino difficile, ma la vetta pu essere alla portata della nostra comunit. Castellammare di Stabia, 12 Novembre 2013
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