Martin Lutero, monaco agostiniano, denuncia la corruzione della Chiesa (vendita delle indulgenze)
nelle 95 Tesi di Wittenberg (1517), che riscuotono immediato consenso in Germania. Lutero,
inoltre, riformula alcuni fondamenti dottrinali del cristianesimo elaborando tre principî: il “libero
esame”, la fede quale unica garanzia di salvezza, il “sacerdozio universale”.
I principi tedeschi si
uniscono nella Lega di
Smacalda, ma sono
sconfitti
dall’imperatore Carlo V
nella battaglia di
Mühlberg (1547).
Attraverso il principio del libero esame, che conferisce a ciascun fedele la facoltà di interpretare le Sacre Scritture, Martin Lutero nega di fatto la funzione della Chiesa e dei sacerdoti.
Nel 1521, Martin Lutero conferma le proprie posizioni al cospetto dell’imperatore incorrendo così nella scomunica di Papa Leone X.
Il principio del Cuius regio, eius religio stabilisce che i sudditi debbano conformarsi al credo religioso del proprio sovrano.
Le idee di Lutero si diffondono sia fra la piccola nobiltà e i ceti popolari, immiseriti dalle tasse ecclesiastiche, sia fra i principi tedeschi, desiderosi di difendere la propria autonomia da Carlo V, legato alla Chiesa di Roma.
La piccola nobiltà dà inizio alla cosiddetta “rivolta dei cavalieri”, e successivamente si ribellano anche i ceti popolari (“rivolta dei contadini”), guidati dal riformatore sociale Thomas Müntzer. Il conflitto si conclude
nel 1555 con la Pace di
Augusta: i principi
possono scegliere il
proprio credo e i loro
sudditi sono vincolati al
principio del “cuius
regio, eius religio”.
Il luteranesimo
Incoraggiati da Lutero stesso, i principi tedeschi reprimono nel sangue la rivolta dei cavalieri e la rivolta dei contadini.
La riforma protestante sancisce un
secondo scisma (i protestanti in
Europa sono più di venti milioni) e
attecchisce principalmente in
Germania e Paesi scandinavi
(luteranesimo), Paesi Bassi e
Svizzera (Calvinismo), Regno di
Inghilterra (anglicanesimo).
Anglicanesimo
Dichiaratosi
contrario alle
teorie luterane ma
desideroso di
sottrarsi
all’influenza
papale, Enrico VIII
promulga l’Atto di
supremazia (1534),
nominandosi capo
della Chiesa in
Inghilterra.
La frattura fra il papato e la corona inglese si ha quando il pontefice nega a Enrico VIII il divorzio da Matilde di Aragona.
Il calvinismo, che ha per “capitale” ideale Ginevra, si distingue per la valorizzazione della vita attiva e al contempo per il rigore morale.
La diffusione della Riforma protestante
Cifra del calvinismo è una spiccata intolleranza. Con l’Atto di supremazia, nasce la Chiesa anglicana.
Calvinismo.
Teorizzato in
Svizzera dal
francese Giovanni
Calvino che
pubblica la
“Istituzione della
religione
cristiana”, che ha
per fondamento la
dottrina della
predestinazione.
Per far fronte alla diffusione
della Riforma protestante, nel
1545 Papa Paolo III convoca il
Concilio di Trento, che si
protrarrà fino al 1563.
Caratteristica della
Controriforma fu
l’oscurantismo: la
Chiesa condannò le
scoperte scientifiche
(come la teoria
copernicana, che Galileo
Galilei fu costretto a
rinnegare) e impedì la
pubblicazione dei libri
che non ricevevano
l’imprimatur, cioè
l’approvazione delle
autorità ecclesiastiche.
Si registrò l’apice dell'attività della Santa Inquisizione, incaricata di procurare le confessioni di presunti eretici con la tortura.
Nel 1559 la Chiesa pubblicò l’indice dei libri proibiti. I libri inseriti nell’indice non poterono più circolare e furono bruciati.
La Controriforma
Fra gli autori proibiti ricordiamo Boccaccio, Machiavelli ed Erasmo da Rotterdam.
Emblematico il caso del filosofo Giordano Bruno, arso sul rogo per eresia.
Con il Concilio di Trento, Papa
Paolo III intendeva confermare i
pilastri dottrinali del
cristianesimo (come la validità dei
sette sacramenti) e ridefinire
l’organizzazione del clero. In
risposta al principî luterani del
“libero esame” e del “sacerdozio
universale”, il Concilio riaffermò
rispettivamente l’esclusività della
Chiesa nell’interpretazione delle
Sacre Scritture e la centralità
delle gerarchie ecclesiastiche.
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