L'Oscar del giorno lo assegniamo alla fami-
glia Ricci. Dal 2005 hanno preso in pugno le
redini del quotidiano Primo Piano Molise pro-
iettandolo ai vertici delle vendite dei giornali
molisani. L'ultima ripartizione dei contributi
fatta dalla regione Molise ha visto la pro-
prietà contestare i criteri di riparto tanto che
ha deciso di destinare la somma a benefi-
cenza. Del resto, il loro impegno nel campo
dell'editoria è lodevole e ha portato alla cre-
scita dello stesso per gli impegni assunti e gli
investimenti fatti. Sarebbe il caso che avesse
ben altra considerazione.
Il Tapiro del giorno
a Michele Petraroia
Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petra-
roia. L'assessore regionale al Lavoro parla e
scrive su tutte le questioni ma, fino a questo
momento, non ha portato a nessun risultato
pratico. Al contrario, da due anni è fermo il
cosiddetto Piano giovani perchè non è stata
composta la commissione e i 100 selezionati
non possono proseguire. Così restano fermi
oltre un milione e mezzo di euro che avreb-
bero potuto, invece, produrre i suoi effetti.
Non farebbe bene, allora, ad occuparsi di fatti
concreti invece di scrivere sempre?
GIORNALE SATIRICO
30.000 copie in omaggio
Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo SantagostinoRotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)Tel.: 0874.698012Fax: 0874.494461E-mail Redazione Campobasso: [email protected]
E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected]
Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606
Stampa:Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)
Il lunedì non siamo in distribuzioneLa collaborazione è gratuita
Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero
ANNO X - N° 178 - VENERDÌ 5 SETTEMBRE 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
www.lagazzettadelmolise.it | [email protected]
RESTA AGGIORNATO, SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK
TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO
L’Oscar del giorno
alla famiglia Ricci
C’è da rompersi la testa con Petraroia, Frattura, la giunta
regionale, il partenariato, le forze sociali, il Patto per il lavoro,
la Vertenza Molise per il riconoscimento dell’area di crisi del
distretto industriale Boiano-Isernia-Venafro cui Francesco To-
taro intende aggiungere l’area di crisi del Basso Molise. In-
somma, un tourbillon pazzesco di documenti, comunicati
stampa, dichiarazioni, e sollecitazioni all’unità delle forze e
delle risorse per dare al Molise un minimo di speranza nel fu-
turo. Il più dotato di inventiva in questo accrocco che abbiamo
elencato è certamente Michele Petraroia.
Si esercita in tutte le manifestazioni dell’animo pur di tenere
desta l’attenzione su di sé, sui problemi che snocciola, sulle
soluzioni che prefigura, sulle delusioni che inanella.
Frattura in questo “entra ed esci” dalla cronaca ci fa la fi-
gura del fesso.
Dopo aver fatto fuoco e fiamme per giungere finalmente
alla sottoscrizione dell’intesa tra la Regione, le forze sociali e
il partenariato economico allo scopo di fare pressione sul Go-
verno di Roma per ottenere il riconoscimento di area di crisi
del distretto industriale Boiano-Isernia-Venafro, a ridosso del
Ferragosto, finalmente con il sole che scotta, ecco la doccia
fredda di Petraroia sui pochi e timidi entusiasmi che aveva
generato appena qualche giorno prima.
Rifacendosi ad una notizia riportata sulle testate giornali-
stiche nazionali, il vice presidente della giunta regionale, di
nuovo superando e sopravanzando il sempre più cupo e ta-
citurno Frattura , ha messo in risalto che tra le 150 situazioni
di crisi nazionali aperte presso il Ministero dello Sviluppo, non
ci fosse il Molise. Apriti cielo!
E via libera alla inveterata diatriba tra Nord e Sud: “Si am-
plifica il dramma occupazionale del Nord e si occulta quello
del Mezzogiorno arrivando ad ignorare i 1.200 posti di lavoro
a rischio tra Gam, Ittierre e l’indotto metalmeccanico tra Bo-
jano, Isernia e Venafro, come a voler derubricare in un’Italia
minore non degna di nota, i numeri che in proporzione al to-
tale degli occupati sono tra i primi in assoluto a livello nazio-
nale”. A seguire, di nuovo la stucchevole tiritera sull’unità
d’intenti, detta da loro (Petraroia e compagni) che sono la
quintessenza dei divisivi.
Eccolo dunque all’opera: “Ciò deve indurre le parti sociali
del Molise, il sistema delle autonomie locali, le associazioni
imprenditoriali, la Regione, i parlamentari e le forze del terzo
settore ad alzare il tiro nei confronti del Governo. L’intesa sul
Lavoro e sul riconoscimento dell’area di crisi rappresenta il
presupposto per ottenere il risultato”. Ma non dice che solo da
qualche settimana l’intesa è stata raggiunta e trasmessa a
Roma, peraltro senza la firma della delegazione parlamentare
in quanto non resa partecipe.
Le 150 situazioni di crisi nazionali cui fa riferimento eviden-
temente sono state elaborate con maggiore tempestività e
coerenza. Per cui, resosi conto di come stanno le cose, con-
traddicendo la sopra invocata unità tra le parti, preso dalla
sconforto, s’è lasciato andare a questa amara riflessione:
“Non bisogna commettere l’errore di confondere la sottoscri-
zione dell’intesa sul Molise che non si arrende con il percorso,
che si annuncia irto di ostacoli, per vedersi riconosciuta la si-
tuazione di crisi ai sensi dell’art. 27 della Legge 134/2012 con
le relative risorse straordinarie necessarie ad invertire il trend
e a sostenere gli investimenti per le imprese e per l’occupa-
zione”.
Vallo a capire. Comunque, l’invito a non confondere l’intesa
con l’oggettiva difficoltà ad avere il riconoscimento dell’area
di crisi, va preso in seria considerazione. Ma Petraroia non
è più solo ad esternare a getto continuo. In Nicola Palumbo
da Montenero di Bisaccia, membro dell’Assemblea nazionale
del Pd (Laboratorio Politico per la Sinistra), ha un epigono in-
tenzionato ad eguagliarlo e, se possibile, a superarlo nell’ag-
ganciare fatti e notizie adattandoli “ad usum Delphini”.
Palumbo lo abbiamo già segnalato in questa sua caratteri-
stica, preannunciandolo per prossimi traguardi elettorali (lo
vedremo certamente tra i candidati alle prossime regionali).
Lo confermiamo, dando uno spaccato della sua verve po-
litica e della sua tempestività a stare sui fatti.
Eccolo sulla intesa “Il Molise che non s’arrende”, prenden-
dosela con le classi dirigenti regionali, i rappresentanti del
partenariato economico ed il mondo dell’associazionismo
“che non si uniscono in una battaglia condivisa con il Governo
per portare in Molise 200 milioni di euro, preferendo spac-
carsi, dividersi e polemizzare su tutto nell’auspicio che il ten-
tativo fallisca per chiedere le dimissioni della Giunta
Regionale (ohibò, notizia da prima pagina per la Gazzetta del
Molise! –ndr)”.
Chiosa finale: “Se nel Molise non si supera questo approc-
cio nichilista, dove si contrasta ogni iniziativa positiva con il
solo gusto di impedire la soluzione dei problemi, non si andrà
mai da nessuna parte”.
Tutto vero, purtroppo. Intanto un consiglio al vice presi-
dente della giunta regionale: “Si guardi le spalle; novelli Pe-
traroia crescono!”.
Dardo
2
5 settembre 2014
Esternatore: professione politico-amministrativa per il successo e la notorietà
TAagliolto
CAMPOBASSO. Il consigliere regionale Salvatore Micone in-
terviene sullo stato dei lavori del Piano Integrato Giovani Molise,
avviso pubblico approvato dalla Regione Molise nel mese di di-
cembre 2012. "L'avviso, spiega Micone, costituisce un'importante
azione di politica attiva del lavoro, finalizzata all'inserimento lavo-
rativo di 100 giovani laureati e diplomati disoccupati o inoccupati
che non abbiano superato i 35 anni di età. L'azione è finanziata
con risorse a valere sul Programma Obiettivo Giovani Regione
Molise per un importo complessivo pari a €1.742.000,00, così
suddiviso:
Borse di studio per i tirocini per un importo pari ad € 300.000,00;
Incentivi per assunzione e creazione d'impresa per un importo
pari ad €1.400.000,00;
Oneri per l'attuazione dei tirocini per un importo pari ad
€42.000,00.
Più di 2000 - puntualizza Micone - le domande pervenute agli
sportelli della Regione Molise, da parte di giovani che, a distanza
di due anni, sono ancora in attesa di sapere gli esiti della sele-
zione. Presentate le domande, la procedura amministrativa si è
arenata con la nomina delle Commissioni che avrebbero dovuto
procedere all'esame delle domande e alla redazione della relativa
graduatoria. Le motivazioni di tale ritardo, già chieste ufficialmente
con apposita interrogazione in Consiglio Regionale - sottolinea
ancora Micone - restano ad oggi ignote, non avendo l'Assessore
al Lavoro fornito risposta scritta esplicativa delle ragioni del man-
cato completamento dell'iter procedimentale. A nulla servono,
puntualizza il Consigliere, giustificazioni legate ad inverosimili rior-
ganizzazioni del servizio delle Politiche per l'Occupazione, a di-
stanza di un anno e mezzo dall'insediamento presso
l'Assessorato o ad improbabili difficoltà ad operare da parte delle
Commissioni. Ritengo che in questo periodo storico ed econo-
mico critico anche per la nostra regione, sia dovere del Governo
Regionale utilizzare in maniera congrua e celere le risorse desti-
nate ad iniziative volte alla creazione di nuovi posti di lavoro. E’ as-
surdo lasciare i tanti ragazzi ad aspettare, non si sa chi e cosa
visto che le risorse ci sono; tutto questo mi lascia molto perplesso
e dispiaciuto per come si continuano ad ingannare i nostri gio-
vani”, conclude infine Micone.
Lo sostiene il consigliere regionale Micone per l'attesa di due anni
Piano integrato giovani Molise: un fallimento
Il vice presidente della giunta regionale non è più il solo ad esternare
a getto continuo. In Nicola Palumbo da Montenero di Bisaccia, membro
dell’Assemblea nazionale del Pd (Laboratorio Politico per la Sinistra),
ha un epigono intenzionato ad eguagliarlo e, se possibile, a superarlo
Giovani Petraroia crescono
CAMPOBASSO. Sta cercando di creare
un regime di monopolio politico. E’ lui,
l’europarlamentare di Forza Italia, il
grande Aldo Patriciello. Da buon politico
sa perfettamente che i molisani non con-
sentiranno mai a lui o a qualche suo co-
gnato illustre di reggere le redini della
presidenza regionale. Perché Aldo fa
paura ma non gode proprio di ottima repu-
tazione.
E non è una diffamazione. Patriciello ha
distrutto quasi tutti i partiti che è riuscito a
gestire.
L’ultimo ricordo risale a Democrazia Eu-
ropea, il partito politico d’ispirazione cat-
tolica e centrista, fondato nel 2001 e
guidato a livello nazionale da Sergio D’An-
toni, ex segretario generale della Cisl. Pa-
triciello è riuscito ad ottenerne la guida a
livello regionale perchè la sua potenza
economica gli permette sempre, in ogni
momento, di accaparrarsi la simpatia degli
esponenti romani. “Dove lo trovi un tipo
che sborsa quattrini per finanziare un par-
tito?” sarà la frase tipica che si pronuncia
nelle segrete stanze di chi conta. Ma a li-
vello politico, di impegno per il bene co-
mune, per l’interesse collettivo, non viene
a mente una sola azione di patricielliana
memoria.
Se non la propria elezione o quella dei
suoi cognati pronti ad occupare posti stra-
tegici per delineare le scelte governative
nella direzione degli interessi di famiglia.
Un esempio?
La sanità, le cliniche private e le richie-
ste accontentate oggi da Paolo Frattura.
Si pensi alla clinica a Salcito: 600 euro al
giorno per ogni posto letto e Frattura
gliene ha regalati 40.
Già, Frattura. Anche lui uomo di Patri-
ciello mascherato da Pd. E non poteva es-
sere diversamente visti gli affari
imprenditoriali in comune tra il governa-
tore del Molise e l’europarlamentare e fa-
miglia. L’ingordigia è un vizio duro a
demolire ed ecco che Aldo, politicamente
parlando, ha succhiato sangue per anni da
Forza Italia nascondendosi dietro al più
politicamente credibile Michele Iorio per
poi rifilare un bidone colossale all’intero
schieramento di centrodestra.
Oggi Patriciello è un elettrone che orbita
intorno al nucleo Berlusconi con una pe-
culiarità: più si avvicina a Forza Italia più è
alta la certezza che in Molise quel partito
non riprenderà forza e vigore. Patriciello
prova a dimostrare la sua forza facendo
nominare Ivan Forte, suo braccio destro,
segretario provinciale di Forza Italia Mo-
lise nella provincia di Isernia sancendo,
definitivamente, la morte del partito nella
provincia pentra (eccezion fatta per i suoi
fedelissimi che si avvicineranno da Rial-
zati Molise al partito di Berlusconi) perché
poco credibile dal punto di vista politico.
Patriciello, con il suo gruppo, vuol es-
sere in Molise maggioranza ed opposi-
zione allo stesso tempo, non sapendo
svolgere né un ruolo né l’altro: Forza Italia
nel collegio elettorale delle Europee, al-
leato d’acciaio del centrosinistra in questo
desolato e povero di consensi (per lui) Mo-
lise. Insieme a Frattura hanno applicato
uno spoil sistem che neppure la peggiore
Democrazia Cristiana ai tempi del Caf
(l’accordo tra Craxi, Andreotti e Forlani) ha
mai osato applicare. Come? Sostituendo
alla Regione tutto ciò che si poteva, ed
anche quello che non si poteva, con figure
oscure ma in possesso di assegni eletto-
rali che la nomenclatura deve onorare. In
questo modo il politico non si è garantito
gli stessi risultati elettorali raggiunti da
Cutro a Platì, Rosarno, Polistena, Gioia
Tauro, Spezzano Albanese, Crotone, San
Severo, Caserta, Casal di Principe, Giu-
gliano, Nola, San Giuseppe Vesuviano
etc, ma ha mantenuto quella sufficienza
di consensi molisani che si sommano con
i paesi campani. Il tutto con il silenzio as-
senso del Partito Democratico, anche que-
sto conquistato dai patricielliani (confluiti
su Micaela Fanelli) con la mancata oppo-
sizione del senatore Ruta e dei suoi.
E visto l’andamento amministrativo della
Regione Molise, il sospetto che anche la
politica molisana stia andando verso
l’abisso inizia a diventare una certezza.
35 settembre 2014
TAagliolto
CAMPOBASSO. Andrea Cutillo, segretario regionale della Uil Ri-
cerca Università ed Afam commenta, con amarezza, la notizia circa il
mancato rinnovo del contratto per i pubblici dipendenti: “Il governo
ha gelato le legittime aspettative dei lavoratori del pubblico impiego
con l’annuncio del blocco delle retribuzioni fino a tutto il 2015. Le
rassicurazioni del Ministro Madia, rispetto ai timori delle Organizza-
zioni Sindacali, purtroppo si sono rivelate illusorie.
Ancora una volta a pagare il prezzo più alto della crisi sono i dipen-
denti pubblici i cui stipendi sono fermi al palo dal 2010, mentre ancora
nulla di concreto, per esempio, viene fatto per una seria lotta all’eva-
sione fiscale”.
Ritornando su tematiche più squisitamente regionali, Cutillo sotto-
linea il ruolo determinante che Ricerca ed Università rivestono per il
Molise: ”Siamo convinti che Ricerca, l’Università e l’AFAM possano
dare un importante contributo alla crescita della nostra Regione, at-
traverso la valorizzazione di proposte e progetti in tema di ricerca,
sviluppo tecnologico ed alta formazione.
Questo perché se Cultura, Ricerca e Innovazione, sono a livello na-
zionale le chiavi per dare risposte risolutive a problemi di forte ur-
genza sociale come la disoccupazione, il precariato ed il disagio sociale,
questo vale ancor di più per la Regione Molise, una realtà territoriale
in cui il mondo imprenditoriale, le piccole e medie imprese, l'organiz-
zazione dei servizi pubblici, la stessa pubblica amministrazione espri-
mono una domanda di innovazione e di competitività la cui risposta
può venire soprattutto da una più stretta collaborazione e sinergia
con le strutture pubbliche di ricerca.”
“A mio avviso- prosegue Cutillo- le potenzialità di questi settori
non sono state finora completamente utilizzate nelle politiche per lo
sviluppo dei servizi del Molise. L’importante patrimonio di risorse
umane specializzate ed altamente formate presenti nell’Università e
negli Enti di Ricerca potrebbero ridurre i costi di gestione dei servizi
e migliorare la qualità degli stessi.”
Ciò può avvenire anche con un oculato e razionale utilizzo dei fondi
europei: “bisogna essere pronti e in grado di accedere a queste risorse
e utilizzarle per promuovere un reale sviluppo della Regione, evitando
la loro dispersione e il loro sottoutilizzo e contrastando una eventuale
gestione non in linea con le esigenze del territorio”.
Cutillo conclude il proprio intervento con una considerazione sul
valore del lavoro e del sindacato: “Oggi più che mai non possiamo tra-
lasciare il valore del lavoro rispetto al disvalore del profitto da raggiun-
gere a tutti i costi e con ogni mezzo. Ed è per questo motivo che si
riscopre il valore del Sindacato, osteggiato tanto dai governi di destra
che di sinistra, come unico baluardo in difesa di un modello sociale
fondato sul lavoro, sulla dignità del lavoratore, e sulla solidarietà”.
“Il Molise riparte se valorizza la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’alta formazione”
Il Segretario Regionale della UIL-RUA, Cutillo,
pone l’accento sulla centralità delle istituzioni culturali per la regione
L’europarlamentare governa il Pd regionale e vuole conquistare le destre
Patriciello: il terminator del Molise
CAMPOBASSO. "Colpo di mano della Giunta
Regionale del Molise, dove si lavora alacremente
anche di notte per consentire ai cacciatori di eser-
citare la loro “passione”. lle 00,30 del 3 settembre
2014 una delibera di giunta viene partorita per an-
ticipare la apertura della caccia al 3 settembre
2014!". Lo sostiene il Wwf Molise. "Questo è un
ennesimo regalo ai cacciatori. Pubblicare delibere
all’ultimo momento è una prassi comune nella Re-
gione Molise. Infatti, anche il calendario venatorio
è stato pubblicato il 25 agostoa ridosso della aper-
tura, invece che il 15 giugno come previsto dalla
normativa. Dopo appena sette giorni è già stato
modificato, impedendo di fatto ogni possibile ri-
corso e ledendo gli interessi dei soggetti diffusi
previsti dalla legge 241/90.
La stagione venatoria dovrebbe aprirsi regolara-
mente dalla terza domenica di settembre ovvero il
21, ma visto che la legge consente la cosiddetta
“pre-apertura”, non è venuta meno la possibilità di
abbattere legalmente 60.000 tortore nelle giornate
del 3, 6 e 7 settembre 2014.
Anche se si tratta di una stima teorica, non esi-
stono elementi certi e concreti per stabilire
quanto sia lontana dalla realtà e quante tortore
siano presenti nel territorio regionale.
Infatti, anche se nella delibera è scritto:
“relativamente alla specie Tortora “il prelievo ve-
natorio risulta sostanzialmente praticabile solo ri-
correndo alla cosiddetta “pre-apertura” secondo
quanto previsto dalla legge 157/92, art.18, comma
2” e “tuttavia visto lo stato di conservazione della
specie, tale facoltà dovrebbe essere limitata a tre
giornate fisse nel periodo 1-20 settembre, con un
carniere giornaliero e stagionale non superiore ri-
spettivamente a 5 e 20 capi per cacciatore e nella
forma esclusiva dell’appostamento”
non esistono, a tutt’oggi, studi e censimenti sul
numero delle tortore presenti in Molise. Studi che
permetterebbero di programmare un prelievo so-
stenibile della specie, onde evitare di stabilire nu-
meriche non hanno nessuna giustificazione
scientifica e tecnica.
Peraltro, nella delibera si legge testualmente
“Nelle giornate 3, 6 e 7 settembre 2014 è consen-
tito, solo ai cacciatori residenti in Molise, il prelievo
venatorio da appostamento temporaneo di esem-
plari di fauna appartenenti alle specie Tortora” e
inoltre “Per la specie Tortora è previsto un prelievo
giornaliero massimo di 5 capi per un totale di 20
capi per tutto il periodo di pre-apertura.”
Ci si chiede, se le giornate sono tre e il numero
capi è di 5 al giorno come ma il numero massimo
di capi da poter abbattere è 20 e non 15?
Non entriamo nel merito a quale specie di tor-
tora si riferisca la delibera. Infatti, si parla generica-
mente di specie di “tortora” senza specificare se
si riferisce a Tortora selvatica (Streptopeliaturtur)
o a Tortora dal collare (Streptopeliadecaocto).
Stanchezze notturne a parte, la caccia ai primi di
settembre è di gravissimo danno e impatto per gli
animali selvatici e per questo il WWF da anni
chiede che non venga più praticata.
La tarda estate è un momento particolarmente
delicato nel ciclo biologico di molte specie e molti
giovani esemplari non sono ancora autonomi; si
comincia a sparare quando sul nostro territorio
sono presenti ancora specie protette migratrici,
che sono così oggetto di sicuro disturbo ed anche
di danno diretto (uccisionia ccidentali o dolose); in
particolare per gli anatidi, il mondo scientifico
chiede da anni il divieto della pre-apertura della
caccia, perché non sono ancora giunti i contingenti
migratori dal nord e quindi il “prelievo” si concen-
tra sulle poche coppie nidificanti sul nostro terri-
torio. Inoltre gli adulti in buona parte non hanno
ancora completato la muta delle penne e hanno
quindi difficoltà di volo (infatti nelle anatre la muta
è sincrona, cioè perdono tutte le penne del volo
insieme e restano inetti al volo per alcuni giorni).
Non a caso le Direttive europee per la tutela
della fauna selvatica, anche recepite dalle leggi ita-
liane (legge 157/1992 , che è ancora l’unica legge
italiana per la tutela della fauna selvatica, e legge
96/2010 art 42 ) , limitano o vietano del tutto
la caccia nei periodi più delicati per la fauna selva-
tica (migrazione, riproduzione, etc.). Nonostante
questo, anche quest'anno la pre-apertura è diven-
tata la regola: sitratta dell'ennesimaconferma di
come la caccia venga gestita sulla base non dei dati
scientifici e normativi, ma in base alle richieste dei
cacciatori.
La Penisola italiana, ricorda il WWF, è un im-
portantissimo “corridoio biologico”, una sorta di
autostrada attraversata ogni anno da oltre due mi-
liardi di uccelli migratori che si s postano tra
l’Africa, l’Europa e l’Asia per riprodursi e sver-
nare. Purtroppo ogni anno milioni di animali, com-
presi molti appartenenti a specie protette, trovano
la morte nei nostri cieli e in quelli degli altri Paesi
del Mediterraneo, dopo viaggi che durano anche
migliaia di chilometri.
Tutto ciò senza considerare la piaga del bracco-
naggio e delle tante altre forme di caccia illegale,
che incidono pesantemente sulla fauna. Il WWF
continuerà a vigilare con decine di avvocati e cen-
tinaia di guardie volontarie, anche ricorrendo ai tri-
bunali italiani ed europei.
45 settembre 2014
TAagliolto
La soppressione della Corte d'Appello comporterà una serie di squassi nel sistema
"Caccia, lo scandalo delleaperture anticipate"
"Chiuderanno altri11 uffici giudiziari"
Anche il Wwf contro il provvedimento adottato dalla Regione Molise"Potenzialmente abbattibili dai cacciatori 60 mila tortore"
CAMPOBASSO. Presso il Tribunale di Campobasso il pre-
sidente dell’Associazione nazionale magistrati della sezione
distrettuale del Molise, Enzo Di Giacomo, il pm Nicola D’An-
gelo e il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati
Demetrio Rivellino hanno incontrato gli organi di stampa
dopo l’incontro con il Sottosegretario Cosimo Ferri.
“ Il Disegno Governativo di legge delega di soppressione
di alcune Corti d’Appello e Tribunali si propone in due obiet-
tivi: incrementare l’efficienza e risparmiare la spesa.
Ma la realtà non è questa, in quanto il disegno di legge
delega non è in grado di perseguire nè l’uno nè l’altro obiet-
tivo.
Abbiamo studiato delle proposte concrete per migliorare
l’efficienza del processo civile, proposte cioè volte a ridurre
drasticamente i tempi della giustizia, abbiamo studiato tra
l’altro un meccanismo in grado di giungere alla pubblica-
zione delle sentenze civili definitive entro 1 anno.
L’importanza delle proposte è che l’Italia da un paese lu-
maca potrebbe diventare il primo paese in Europa per i temi
di giustizia; l’attuazione di una importante riforma strutturale,
come chiede l’Europa; si darebbe una scossa all’economia
che attirerebbe capitali stranieri e non farebbe fuggire i no-
stri”, questo il preambolo del Presidente Di Giacomo.Ma la
questione è ben più grave di quanto l’opinione pubblica po-
trebbe pensare, la possibile soppressione che riguarda la
Corte D’appello di Campobasso creerebbe un effetto a ca-
tena e verrebbero soppressi conseguenzialmente 11 uffici
giudiziali.Enzo Di Giacomo continua: “La soppressione delle
Corti d’Appello e dei Tribunali intanto non avverrà ( nè po-
trebbe avvenire) per Decreto – Legge, ma con Legge De-
lega e lo Schema governativo del Disegno di Legge è già
pronto.
Al momento la cosa importante è che non sia stato portato
nel CdM del 29 agosto, nè verrà portato nel CdM del 13 set-
tembre, ma esiste il concreto pericolo che lo stesso venga
portato in un successivo CdM anche in tempi assai ravvici-
nati. In tale eventualità la Corte d’Appello di Campobasso
sarà la prima a saltare, insieme ai Tribunali di Isernia e La-
rino.
Certo la soppressione diventerà operativa dopo che il Par-
lamento avrà approvato il Disegno di Legge governativo
conferendo la Delega al Governo e dopo che il Governo
avrà emanato la Legge Delegata. Sarebbe un colpo duris-
simo, una catastrofe per la già povera economia della nostra
regione).
Nicola D’Angelo pone l’attenzione proprio sull’effetto a ca-
tena che la soppressione della Corte d’Appello causerebbe.
“L’organizzazione degli uffici giudiziari è su basi distret-
tuali e circondariali, il distretto è la Corte d’Appello e il cir-
condariale il Tribunale, se viene meno il distretto tutti gli
uffici distrettuali automaticamente verrebbero a mancare,
non parliamo di conseguenze future ma automatiche.
Non esisterebbe più il Tribunale per i minorenni, ad esem-
pio un processo si dovrebbe svolgere, probabilmente se-
condo una delle ipotesi avanzate all’Aquila o ad Ancona,
non esisterebbero più le aliquote di polizia giudiziaria che
stanno presso la Procura dei minori, non esisterebbe più la
Procura distrettuale Antimafia, sul piano interno organizza-
tivo la Procura distrettuale che ha sede presso la procura
che sta in Corte d’Appello si ridurrà a tre o quattro unità di
personale.
Ancora la Procura distrettuale Antimafia di Campobasso
ha strettamente legati gli uffici di polizia Giudiziale che au-
tomaticamente verrebbero meno.
Il ROS dei Carabinieri esiste a Campobasso perchè c’è la
Procura Antimafia, lo SCO presso la Squadra Mobile esiste
perchè c’è la Procura Antimafia, il CIGO della Guardia di Fi-
nanza a sua volta verrebbe soppresso, parliamo non di soli
magistrati ma venendo meno la DDa di Campobasso ver-
rebbero soppressi anche questi settori, mancanza di lavoro
per centinaia di uomini delle forze dell’ordine e la sicurezza
per la Regione. Stessa cosa si può dire per i Tribunali re al
Procura di Larino e il Tribunale di Isernia.
Questa riforma così come è strutturata riduce da 11 Uffici
Giudiziali e 2, rimarrebbe solo il Tribunale e la Procura di
Campobasso con l’eliminazione di una serie di articolazioni“.
CAMPOBASSO. Rose e viole per la Fondazione Giovanni
Paolo II dopo le prese di posizione della Regione dei mesi
scorsi? Se lo augurano tutti anche se bisogna restare a guardare
quali gli intendimenti regionali nei confronti della struttura sanita-
ria. Intanto, si è tenuta la prima riunione del nuovo Consiglio di
Amministrazione della Fondazione “Giovanni Paolo II” di Cam-
pobasso.
La Fondazione gestisce l’omonima struttura ospedaliera voluta
dalla Università Cattolica del Sacro Cuore ed operativa in Molise
ormai dal 2002. Il nuovo Consiglio di Amministrazione, che si è
insediato il 1 agosto 2014, ha come Presidente il Direttore Gene-
rale del Policlinico “Gemelli” di Roma, Dott. Maurizio Guizzardi,
ed è composto da tre importanti rappresentanti dell’Università
Cattolica (il Pro-Rettore Prof. Stefano Baraldi, il Preside della Fa-
coltà di Medicina Prof. Rocco Bellantone e il consigliere di ammi-
nistrazione dott. Giovanni Raimondi) e da un membro che, come
da statuto, deve essere indicato dalla Regione Molise.
All’incontro del Consiglio di Amministrazione ha partecipato
anche l’ing. Enrico Zampedri, nuovo Direttore Generale della
Fondazione.
Nella riunione sono stati esaminati i dati di attività della struttura
ospedaliera e le principali criticità che richiedono un intervento
urgente e quelle che richiedono il coinvolgimento dell’Università
Cattolica quale ente fondatore. In particolare è stato dato man-
dato al Direttore Generale di individuare gli ambiti di attività che
possono beneficiare di un rinnovato collegamento con il Policli-
nico “Gemelli” di Roma, come è stato nei primi anni di attività
della struttura, e di predisporre un piano di interventi per raggiun-
gere l’obiettivo imprescindibile del pareggio di bilancio.
Alle ore 12.00 Il nuovo Consiglio di Amministrazione al
completo ha incontrato, presso la Curia di Campobasso
Bojano, i Vescovi del Molise. A fare gli onori di casa, l’Ar-
civescovo Metropolita di Campobasso Bojano, Mons.
GianCarlo Bregantini, da sempre molto vicino alla Fonda-
zione, erano presenti anche il Vescovo di Termoli Larino,
Mons. Gianfranco De Luca, il Vescovo di Trivento, Mons.
Domenico Angelo Scotti, e il Vicario Generale della Diocesi
di Isernia Venafro, Mons. Claudio Palumbo.
Ai Vescovi Molisani è stato confermato il rinnovato impegno
dell’Università Cattolica per il sostegno della istituzione. I Presuli
hanno espresso parole di apprezzamento e confermato il loro
sostegno a un’opera di grande importanza per la cura, la ricerca
e la didattica della Regione e di grande valore sociale e occupa-
zionale. Con i Vescovi è stato anche ricordato come troppo
spesso si considera la Fondazione solo come un soggetto pri-
vato, dimenticando che opera senza scopo di lucro, traendo le
proprie origini nell’impegno della Chiesa Cattolica per la cura
degli ammalati e la vicinanza ai loro famigliari.
Nel pomeriggio c’è stato inoltre un importante incontro con il
Presidente della Regione Molise, Arch. Paolo di Laura Frattura,
al quale anche è stato ribadito l’impegno dell’Università Cattolica
per il rilancio della istituzione e confermata la piena disponibilità
del nuovo Consiglio di Amministrazione a valutare con la Re-
gione i progetti di integrazione della struttura nel contesto del si-
stema sanitario regionale, dialogando con la massima
disponibilità con tutti i soggetti interessati.
55 settembre 2014
TAagliolto
Ex Cattolica, nuovi spiragli?L'insediamento del rinnovato Consiglio di amministrazione un primo passo
di Massimo Dalla Torre
Dopo la Corte di Appello ora tocca al Corpo Forestale
dello Stato. Questa la sentenza che è stata annunciata e che in
queste ore sta risvegliando dal lungo letargo chi siede nelle
stanze dei bottoni. Realtà che lentamente si sta cercando si
svuotare perché considerata un “palla al piede” di un sistema
le cui linee guida passano per azioni che portano ad una sola
volontà: annientamento. Un annientamento che indica come
regioni poco propositive, cosa assolutamente non vera, de-
vono essere azzerate o private dei propri gangli vitali.
Un annientamento che la dice lunga come il Paese è ostag-
gio di personaggi, nessuno escluso, che pensano di cambiare le
cose, senza sapere che se si vuole salvare quel poco di buono
che è stato realizzato necessita mantenere gli assetti e soprat-
tutto le realtà come sono, anche se quest’ultime possono
sembrare “zavorra” che poi zavorra non è; ecco perché ci fa
specie la levatura di scudi arrivata solo all’ultimo momento.
Una resistenza, a nostro modesto giudizio, passiva che non
produce nulla, se non ad aggravare la situazione che porta ine-
quivocabilmente a fare una considerazione drammatica: ina-
deguatezza al governo da parte di chi occupa i palazzi del
potere. Inadeguatezza che ha nuovamente illuso i molisani
ignari di quello che poteva accadere e sta accadendo. Inade-
guatezza di chi ha elevato la bandiera dell’innovazione, senza
sapere che il cambiamento deve esserci, nelle azioni, esterna-
zioni, indignazioni e prese di posizione.
Cambio di una classe politica che in dialetto sono chiamati
“tira seggie” cui è servita la “pappa” senza alcuno sforzo. Cam-
bio di chi è abituato a prendere a non restituire ma soprat-
tutto a distruggere.
Questa è l’analisi dei fatti che stanno mettendo a soqquadro
il sistema Molise. Fatti che, nell’assurdità della questione, vede
inutili riunioni condite con ordini del giorno buoni solo a
riempire le pagine dei giornali o le cronache dei tg locali. Fatti
che indicano come la volontà di distruggerci si sta concretiz-
zando senza che ci sia alcuna soluzione positiva a nostro fa-
vore. Fatti che si palesano soprattutto se si pensa che il
Molise, ma anche altre realtà del Meridione, sono state prese
a mo di bersaglio cui scagliare i dardi che lentamente ci hanno
condotto alla morte morale e materiale.
Condizione non accettabile perché non siamo disposti a
soccombere.
Condizione figlia di una cultura che non ci appartiene, che
ci ha relegati al ruolo di “servi della gleba” di una signoria che
ha quale connotato: poca comprensione delle esigenze e as-
servita al “selfie” che impazza sui social network. Una con-
danna che è definitiva senza alcuna possibilità né di appello né
tanto meno di revisione del processo. Un verdetto favorito
dalle illusioni di chi ha creduto di poter far parte del “cerchio
magico” che avrebbe salvaguardato i privilegi riservati “ai so-
liti noti”.
Verdetto con una non difesa, quella di adesso è “d’ufficio”,
che costringe ad assistere allo svuotamento totale di quello
che è il Molise. Regione che a breve potrebbe tornare a es-
sere appendice di un qualcosa che ci azzittirà grazie all’uso di
mezzi e materiali che dissolvono quel poco di buono e di po-
sitivo che ancora esiste.
I Molisani non sono disposti ad essere azzerati
Tocca, però, alla Regione Molise definire una diversa programmazione
CAMPOBASSO. “La vicenda della esclusione di alcuni pazienti dal
Programma Attuativo per la non autosufficienza non mi convince per
niente e voglio vederci chiaro” - è quanto afferma il consigliere regio-
nale Filippo Monaco che ha appreso dagli organi di informazione l’av-
vio del ricorso da parte di cinque pazienti esclusi dal fondo di sussidio
economico per la non autosufficienza. “Vi sono persone affette da
gravi disabilità che si ritrovano a non esser state ammesse al finan-
ziamento e le ragioni addotte, se verificate e pertanto risultassero
veritiere, mi lasciano sconcertato se non esterrefatto. Ho bisogno di
capire quali siano stati i criteri reali dell’assegnazione dei finanzia-
menti e perché persone affette da disabilità quali il Parkinson o l’Al-
zheimer si ritrovino senza alcun sussidio. E’ per questo che ho
interrogato direttamente l’Assessore alle Politiche Sociali proprio
per sapere, oltre ai criteri con cui si è provveduto alla compilazione
della graduatoria, se è vero che talune domande siano state escluse
a priori - adducendo motivazioni diverse come la non corretta com-
pilazione della domanda – semplicemente perché la copertura finan-
ziaria non avrebbe permesso di soddisfare tutte le richieste.”
“Ho chiesto all’Assessore Petraroia anche che la struttura compe-
tente renda pubblici, ai pazienti e familiari che lo richiedono, le mo-
tivazioni della esclusione con relativa presa visione degli atti contenuti
nella domanda così come inviati alla struttura competente, per ov-
viare al dubbio – così come riportato da fonti giornalistiche- che chi,
per conto terzi, abbia inviato la domanda l’abbia fatto escludendo do-
cumenti e atti che il paziente avrebbe invece fornito”.
“Non è possibile che siano sempre i più deboli a pagare. Coloro
che hanno più bisogno delle istituzioni al loro fianco non devono sen-
tirsi emarginati ed esclusi dalla società, quando ci sono già le loro di-
sabilità invalidanti a chiuderli in un mondo asociale. Io sono al loro
fianco, e mi batterò perché i loro diritti vengano riconosciuti, in nome
soprattutto della trasparenza e della onestà”.
"Nessuna autosufficienza, e i fondi?Il consigliere regionale Monaco:" Non
possono pagare sempre i più deboli”
Il consigliere comunale del Pd e compo-
nente della commissione urbanistica Lello
Bucci in merito alla seduta del consiglio co-
munale di Campobasso dell’altro ieri avente
ad oggetto, tra l’altro, la lottizzazione “Parco
dei Pini” sente l’esigenze di fare alcune pre-
cisazioni con obbiettività e cognizione di
causa e non al solo scopo di fare la solita e
stucchevole passarella sui mass-media.
“La vicenda ha la sua origine durante l’am-
ministrazione “Di Bartolomeo” ove il consiglio
comunale adottò una delibera che non con-
sentiva le richieste di ampliamento fatte dalla
ditta costruttrice. Delibera condivisibile ma
che forse andava maggiormente motivata.
Sta di fatto che dopo poco la ditta fece ricorso
al TAR deducendo anche una incompetenza
del Consiglio comunale a favore della Giunta.
Qui iniziano i problemi poiché l’ex amministra-
zione comunale decise di non costituirsi, ri-
nunciando di fatto ad una difesa. Il Tar in sede
cautelare ordinò al Comune di riesaminare la
vicenda entro il 9 settembre. Ed eccoci al con-
siglio comunale di ieri. Il movimento cinque
stelle presenta un atto, a metà fra un emen-
damento ed una nuova delibera, in cui si di-
chiara certo che la competenza in materia è
della Giunta e non del Consiglio. Contestual-
mente anche l’ex sindaco Di Bartolomeo pre-
senta una documentazione composta da
sentenze di TAR e CDS che avrebbero potuto
contribuire a chiarire la vicenda. Altro fatto è
che la ditta, sapendo ovviamente che il Con-
siglio aveva in discussione la delibera su cui
essa era interessata, ha inviato una nota nella
quale proponeva all’amministrazione , in cam-
bio di una soluzione favorevole ad essa Ditta
della vicenda, di rinunciare al giudizio e di ce-
dere alcuni terreni in loco. Di fronte a tutti que-
sti elementi nuovi la maggioranza ha chiesto
una sospensione per esaminare le varie que-
stioni. Si è iniziato soprattutto dall’aspetto
della competenza per poi passare alla nota
inviata dalla ditta. Ques’ultima, pur se perve-
nuta sul filo di lana è stata meritevole di es-
sere considerata in quanto
un’amministrazione attenta al bene comune
deve sempre valutare se in una proposta vi è
un vantaggio per la collettività oppure no. La
discussione in maggioranza è stata ricca di
contenuti, non sempre coincidenti ma tutti tesi
a non esporre il Comune ad errori e a ulteriori
spese in un giudizio in cui, si ribadisce, non ci
si è costituiti, non per decisione dell’attuale
amministrazione. Volendo essere sicuri delle
posizioni da prendere in aula, da prendere
anche con eventuali pareri scritti dell’avvoca-
tura, dell’urbanistica e di tutti gli altri soggetti
competenti in materia, si è proposto un ag-
giornamento al giorno dodici ritenendo che in
tale data la decisone sarebbe stata scevra da
errori e condizionamenti.Tale proposta appro-
vata con i voti della maggioranza non va ad
aggirare l’ordine del TAR di decidere entro il
nove settembre poiché la discussione non è
chiusa ma solo sospesa, tanto che il consiglio
è solamente aggiornato .Riconoscendo a tutti
i principi democratici di manifestare il proprio
pensiero, come il diritto delle opposizioni di
stimolare la maggioranza, si stigmatizzano
tutti gli atteggiamenti presi al solo scopo di
avere pubblicità sulle reti locali e sui giornali,
mettendo al primo posto dell’ azione ammini-
strativa il proprio apparire, magari usando me-
todi eclatanti e rissosi che si pensa possano
fare più presa sulla collettività. Nel caso spe-
cifico probabilmente si è sputato fango sulla
maggioranza senza sapere quale sarà la de-
cisione in consiglio e senza conoscere quale
sarà l’esito della vicenda ( rectius: senza co-
gnizione di causa!) La maggioranza ha ag-
giornato soprattutto per esaminare una
proposta pervenuta da un gruppo di opposi-
zione e una documentazione prodotta in Con-
siglio dall’ex Sindaco Di Bartolomeo. Cmq al
di là delle chiacchiere inutili, la maggioranza
farà anch’essa una conferenza stampa dopo
il consiglio di venerdì 12, spiegando le proprie
posizioni , su dati obbiettivi e documentati e
soprattutto dopo la decisone consiliare”.
65 settembre 2014 Campobasso
Nella seduta del 3 settembre
2014 il Consiglio comunale di
Campobasso ha approvato le pro-
poste di deliberazioni riguardanti
la TA.S.I. e la TA.RI. che la “legge
di stabilità” 27.12.2013, n.147 ha
introdotto a decorrere dal 1° gen-
naio 2014. E’ stato un atto dovuto
per adeguare i tributi locali alla ci-
tata riforma tributaria rispettando i
termini di legge (i Comuni più vir-
tuosi lo hanno deliberato nel corso
del primo semestre dell’anno
2014).
L’aliquota TA.S.I. (Tassa sui Ser-
vizi Indivisibili) è stata fissata al
2,5 per mille ed il gettito verrà uti-
lizzato per coprire, seppur non in-
tegralmente, i costi dei servizi
indivisibili (viabilità e segnaletica,
illuminazione pubblica, manuten-
zione rete idrica e degli impianti di
depurazione, verde pubblico, ecc.)
che non beneficiano più dei tra-
sferimenti da parte dello Stato.
La struttura comunale preposta ha
reso noto che per tutte le rendite
catastali il cui valore supera €.
450,00 l’importo da versare sarà
inferiore a quello dell’IMU prece-
dentemente in vigore sulla prima
abitazione. Non è stato utilizzato
l’ulteriore possibile incremento
dello 0,8 per mille. Per il 2015 la
TASI andrà rimodulata in modo da
favorire le fasce più deboli.
Per la TA.RI. (Tassa sui Rifiuti)
l’importo da versare è mediamente
inferiore del 10-12% rispetto a
quello versato per la TA.RES. (in
vigore lo scorso anno) sia per le
utenze domestiche che per quelle
non domestiche, ad eccezione di
un numero limitatissimo di utenze
non domestiche per le quali ci sarà
un aumento del 7-8 %. Questa
Amministrazione, subentrata da
circa due mesi e mezzo, è forte-
mente intenzionata a combattere
ogni forma di evasione tributaria in
modo tale che “paghiamo tutti e
paghiamo meno”. Dal 12 settem-
bre 2014 si potrà consultare il sito
web www.comune.campobasso.it
per avere ulteriori informazioni e/o
per calcolare gli importi da ver-
sare utilizzando il programma di si-
mulazione presente sul sito
stesso. Per ogni ulteriore infor-
mazione ci si potrà rivolgere
agli uffici comunali di Piazza
Cuoco n22. (lun-merc-ven ore
10,30/12,00 e mart-giov ore
16,00/17,30).
Date da ricordare:
- Per la TASI il versamento ha
luogo in unica soluzione entro il 16
dicembre 2014 mediante F24.
- Per la TARI l’acconto per il 2014
è pari al 75% dell’importo corrispo-
sto a titolo di TARES nel 2013 e
può essere versato in tre rate di
uguale importo aventi scadenza ri-
spettivamente il 30 settembre, il 30
ottobre e il 30 novembre 2014; è
tuttavia consentito il pagamento in
unica soluzione entro la scadenza
del 30 settembre 2014.
di Massimo Dalla Torre
“Aria nuova non senza sorprese”.
Questo è il commento che fac-
ciamo a quanto approvato nella
seduta del Consiglio Comunale di
Palazzo San Giorgio che ha por-
tato le aliquote massime della Tasi.
Nome che non è assolutamente
quello di un supereroe dei fumetti
targati Manga. Nome che da un
giorno riecheggia e assilla la
mente dei Campobassani che, an-
cora una volta sono stati gabbati
da chi preannunciava cambia-
menti. I quali, ci sono stati si ma a
sfavore della collettività che vede
un ulteriore aggravamento delle
spese che svuotano ancora di più
il portafoglio alquanto vuoto per le
numerose gabbelle che si è co-
stretti a pagare. Aria nuova che
sotto mentite spoglie ha colto di
sorpresa chi ha inneggiato al cam-
biamento che oggi condanna
senza alcuna possibilità di appello.
Aria nuova che dopo aver spirato
e sotto certi aspetti “spazzato”
quello che era obsoleto e stantio,
vede una levata di scudi all’indi-
rizzo della maggioranza che go-
verna il Palazzo di città. Aria che in
barba alle promesse fatte in cam-
pagna elettorale pone una lunga
serie d’interrogativi soprattutto
perché chi ha promesso una
svolta, si è dimostrato poco credi-
bile e soprattutto inaffidabile. Aria
che allo stato attuale ammorba e di
conseguenza costringe molti a fare
il mea culpa nei riguardi di chi si è
presentato sotto le mentite spoglie
di difensore della collettività.
Un’innovazione che maschera pro-
blemi irrisolti che hanno un unico
mittente, il cittadino contribuente e
non certamente chi ha pensato
bene di gravare di altre tasse i
Campobassani. I quali, sorpresi
più che mai hanno iniziato a fare i
conti con la speranza di essere in
grado di poter pagare quanto loro
richiesto, senza alcuna possibilità
di dilazione. Campobassani che
hanno appreso la notizia con molto
sconcerto soprattutto perché
hanno sperato che qualcosa fosse
cambiato. Un non cambiamento
specialmente per quanto riguarda
la parte economico/finanziaria le-
gata a doppio filo a quanto si deve
al Comune che denota come la vo-
lontà di tartassare non è passata
assolutamente in second’ordine,
anzi è rincarata tanto da far gri-
dare allo scandalo. Un grido che
ha riempito le prime pagine della
stampa locale che, non hanno
perso tempo a dare voce alle op-
posizioni, compreso qualche espo-
nente di maggioranza. I quali,
hanno stigmatizzato quanto acca-
duto e mosso critiche aspre al go-
verno cittadino. Prese di posizione
che stanno riecheggiando a tre-
centosessanta gradi, tant’è che i
problemi della città momentanea-
mente sono stati accantonati. Ne-
cessità di incamerare liquidi?
Prova di forza? Oppure atti dovuti?
Non è ancora dato saperlo. Unica
certezza che la città è in subbuglio
e gli echi dei fatti non hanno tar-
dato ad arrivare conditi con epiteti
che, per correttezza non ripor-
tiamo.
Molti hanno intravvisto in questa
nuova manovra poca accortezza,
altri dilettantismo amministrativo,
altri ancora hanno detto che non
pagheranno e aspettano armati le
cartelle esattoriali. Insomma un
“guazzabuglio” che fa pendere il
piatto della bilancia a sfavore di chi
regge le sorti di Campobasso e dei
Campobassani che hanno chio-
sato molto prosaicamente il tutto
dicendo: stavamo meglio quando
stavamo peggio.
Affermazione che ci sentiamo di
avvallare perché se prima le cose
non trovavano la cosiddetta qua-
dratura del cerchio, oggi, visto i ri-
sultati, nessuna figura geometrica
potrà dare la soluzione affinché i
conti personali, non certamente di
quelli che occupano gli scranni del
Comune, non si tingano ancora di
più di rosso.
Tasi e Tari, come e quando si paga “C’è qualcosa di nuovo oggi nell’aria…anzi di antico” Tasi alle stelle
"Ottomila mc di cemento" a Parco dei Pini, il M5S non si arrende
Lottizzazione Parco dei Pini,Lello Bucci fa chiarezza
Presentata ieri mattina da parte del
MoVimento 5 Stelle una diffida nei con-
fronti dei componenti del Consiglio co-
munale, del sindaco e della Giunta, degli
uffici tecnici delle struttura (e per cono-
scenza alla Corte dei Conti perché si in-
daghi su eventuali profili di danno
erariale) affinché ognuno provveda a
quanto di competenza per bloccare la
realizzazione del polo commerciale nella
zona Parco dei Pini. “Un'Amministrazione
(con la A maiuscola, appunto) - com-
menta il consigliere Luca Praitano - ga-
rantisce i diritti dei singoli cittadini ma,
soprattutto, tutela gli interessi della col-
lettività. Non si lascia "portare a spasso"
da un'impresa e da uno studio legale. Se
poi il sindaco Battista, la sua Giunta e la
maggioranza in Consiglio vogliono 3 pa-
lazzine commerciali nella succitata zona
se ne assumano la responsabilità attra-
verso gli atti amministrativi necessari. A
noi sembra che si stia invece facilitando
il commissariamento che esautorerebbe
il Comune di Campobasso da ogni deci-
sione a riguardo. La politica non può sem-
pre scappare e decidere di non decidere.
Soldi concessi con determina-
zioni dirigenziali e poi (a posteriori)
sospesi per problemi di legittimità.
Quindi da discutere e valutare. Sa-
ranno discussi davanti al giudice
del tribunale e, quindi, valutati. Co-
munque, questioni antipatiche al-
l’interno di un’amministrazione
pubblica. In questo caso tra l’istrut-
trice direttiva amministrativa del
servizio statistica Lea Fosca D’Am-
brosio e il dirigente del settore av-
vocatura, Antonio Calise, di
Palazzo san Giorgio. In discus-
sione la legittimità della pretesa di
8.454,32 euro che la D’Ambrosio
rivendica per il lavoro di rilevazione
dei prezzi al consumo dei beni e
servizi sul territorio cittadino, svolto
per conto dell’Istat (Istituto nazio-
nale di statistica). Per vederseli as-
segnati, la D’Ambrosio ha fatto
ricorso a un decreto ingiuntivo cui,
però, immediatamente è seguita
l’opposizione di Calise “per acqui-
sire informazioni in merito alle atti-
vità effettivamente svolte da
ciascuno dei dipendenti del servi-
zio statistica e per introdurre (final-
mente, diciamo noi - ndr) criteri di
distribuzione dei compensi”. Si dà
il caso, infatti, che da tempo imme-
morabile al servizio statistica arri-
vano soldi dall’Istat che gli addetti
al rilevamento poi si spartiscono,
ma in assenza di regole predeter-
minate. Come sia possibile che la
rimessa dell’Istat non passi per la
ragioneria è già di per sé un ar-
cano. Che poi venga detto che il la-
voro per conto dell’Istat venga
svolto con lo straordinario, senza
alcuna autorizzazione o verifica, è
un altro arcano. Quella che s’è
consolidata è una tacita accetta-
zione, favorita dal disinteresse
dell’amministrazione a metterci il
naso e dall’abilità di trovare la ma-
niera di accontentare un po’ tutti,
facendo scorrere così bene le cose
da non muovere l’attenzione né il
controllo del dirigente. Il quale, in-
fatti, come abbiamo detto, in prima
battuta non ha sollevato alcuna
eccezione alla richiesta degli otto-
mila e passa euro della D’Ambrosio
di cui 4,655,98 relativi al primo se-
mestre 2012 e 3.798,34 al se-
condo, sottoscrivendo le relative
determinazioni di pagamento. Il
meccanismo s’è inceppato nel mo-
mento in cui la D’Ambrosio ha rite-
nuto di attribuirsi il 73 per cento dei
compensi lasciando le briciole agli
altri. Che però non hanno affatto
gradito sollevando una e più que-
stioni di legittimità e di opportunità
che all’avvocato Calise sono ser-
vite per annullare in autotutela le
determinazioni da lui stesso firmate
in favore della D’Ambrosio. La so-
spensione cautelativa fa leva, in-
fatti, sulle pretese degli altri
dipendenti per il lavoro svolto e
non tenuto in considerazione; sulla
necessità di verificare se il lavoro
per l’Istat è stato svolto o meno
come straordinario (e se autoriz-
zato) e, ancora una volta, sulla in-
dilazionabilità di criteri chiari e
trasparenti di distribuzione dei
compensi. La diatriba, come si
evince, mette in luce aspetti scon-
fortanti su come si lavora a Pa-
lazzo san Giorgio e come il lavoro
possa essere facilmente (e indimo-
strabilmente) fatto passare per
straordinario, anche in assenza di
specifiche autorizzazioni a svol-
gerlo. Compromessi e sott’intesi
come questi appena accennati pro-
babilmente sono consuetudine e
formano una rete di reciproci inte-
ressi che difficilmente vengono a
galla. Infatti, se non si fosse rotto
l’incantesimo della tacita riparti-
zione dei compensi, non sarebbe
venuta a galla nemmeno la fac-
cenda D’Ambrosio - Calise. Consi-
derazione finale. Per il futuro,
indipendentemente dalla conclu-
sione giudiziaria della vicenda,
sarà giocoforza che il prosciutto
che fodera gli occhi degli ammini-
stratori e dei dirigenti qualcuno
dovrà pure rimuoverlo. Perché fi-
nalmente ci si veda chiaro. E
chissà quant’altre situazioni del ge-
nere ci sono all’interno del Pa-
lazzo!
Dardo
75 settembre 2014Campobasso
Alunni di Gambatesa ‘depositati’ a Tufara
Un decreto ingiuntivo del responsabile del serviziostatistica Lea Fosca D’Ambrosio e la sospensionecautelativa degli atti amministrativi in autotutela del dirigente Antonio Calise hanno fatto esplodere un caso a Palazzo san Giorgio
A partire da settembre, diversi sono gli Istituti scolastici della regione Molise de-
stinati ad essere "riassorbiti" da altri. Cambia la geografia scolastica del territorio,
e anche Gambatesa rischia di smantellare le scuole. Gambatesa, quindi, rischia l’ac-
corpamento delle scuole con la vicina Tufara, non per mancanza di edifici scolastici
a norma di sicurezza o di servizi, ma per mancanza di alunni. Lo spopolamento non
aiuta a mantenere in vita strutture scolastiche nelle nostre realtà. Le conseguenze
del piano di dimensionamento hanno ricadute negative a livello economico-sociale.
Suscita preoccupazione la paventata e inopportuna possibilità di far frequentare ai
nostri figli una scuola che abbia pluriclassi; perché ogni alunno ha un suo ritmo di
sviluppo e la didattica deve adeguarsi a questo ritmo poiché nella stessa classe ci
sono scolari con capacità e tempi di apprendimento diversi. L’altra ipotesi, quella
di accorpare le classi delle scuole medie di Gambatesa a quelle di Tufara e, viceversa,
di accorpare le classi di scuola primaria di Tufara a quelle di Gambatesa non ha con-
vinto più di mezzo paese. Inoltre, va ricordato che tre anni fa l’attuale sindaco,
quand’era componente del Consiglio d’Istituto, stigmatizzava l’atteggiamento dell’ex
sindaco che voleva adottare la stessa scelta. E’cambiato qualcosa ? sono maturati
altri interessi, o si è semplicemente resa conto che non vi sono altre possibilità ?
L’attuale sindaco, negli ultimi mesi, ha convocato diverse volte i genitori degli alunni,
comunicando loro puntualmente che occorreva votare se scegliere di andare o meno
a Tufara. In sostanza, insisteva per far assumere ai soli genitori le responsabilità sot-
traendosi alle proprie che gli competono in quanto amministratore. Nel frattempo
il Provveditorato, già da tempo, aveva iscritto d’ufficio gli alunni di entrambi i paesi
presso il plesso di Gambatesa. Oltretutto, i genitori di Tufara sono determinati a
iscrivere i propri figli in altre scuole, a meno che non si giunga ad un accordo: le
medie a Tufara e le elementari a Gambatesa. A Tufara motivano che non vogliono
perdere le scuole. A Gambatesa argomentano che qui le scuole sono più sicure e vi
sono tutti i servizi. Giovedì 28 agosto, il Sindaco convoca i genitori di Gambatesa
e comunica che tutti i genitori voteranno il giorno dopo, venerdì 29 agosto. Chiara-
mente, in maniera affrettata e senza le adeguate comunicazioni, così come senza
un minimo di preparazione anche per stabilire e pubblicare le regole per lo svolgi-
mento delle elezioni. Però, quando si chiude il seggio e si procede alla conta delle
schede, ce ne sono sette in più. Vince il fronte del NO, cioè per non andare a Tufara
e rimanere a Gambatesa: 39 schede no, 33 si. La cosa non sta più bene a chi ha
votato si, che chiede addirittura un annullamento di comodo. Il sindaco, giustamente,
afferma che ora non si può più annullare, ma, ricordandosi di essere una stella del
foro invoca un principio giuridico che risolve tutto, la “prova della resistenza”. Il sin-
daco afferma di dover escludere le 7 schede in più, per cui avrebbe vinto il si per
un solo voto. Scusa Avvocato Sindaco, sulla base di che cosa la prova di resistenza
andrebbe a escludere 7 voti solo al no ? Di fronte alla confusione, sostiene che
non ha vinto nessuno e che avrebbe deciso Lei con la sua maggioranza. In realtà,
ha deciso con alcune mamme motivate ad andare a Tufara. Allora, non era dove-
roso tornare a votare, semmai con maggiore serietà? Si pensava fosse scongiurata
così l’ipotesi che aveva preso forma dell’accorpamento delle classi delle medie e
delle elementari tra le scuole di Gambatesa e Tufara: un’opzione a cui più della
metà dei genitori dei ragazzi si è opposta attraverso le cosiddette elezioni. Espri-
miamo la 'totale condivisione' delle motivazioni che portano a scongiurare la pro-
posta di accorpamento che creerebbe gravi problemi di sicurezza e inizierebbe un
percorso di ridimensionamento che porterebbe inevitabilmente al definitivo sman-
tellamento. Bisogna scongiurare, ugualmente, l'avvio di un nuovo periodo, quello del
‘pendolarismo dei piccoli scolari’. E non era ancora scongiurata, però, l’ipotesi ‘plu-
riclasse’ I-III media, rimasta in piedi, anzi, sembrava l’unica possibile. E così, in vista
dell’anno scolastico 2014-2015, fino ad oggi 3 settembre non sappiamo ancora, per
la scuola di Gambatesa, se si va ufficializzando la pluriclasse I-III media con legit-
time preoccupazioni da parte dei genitori degli alunni o se ancora si esperisce qual-
che tentativo, questa volta d’imperio, da parte del Sindaco per portare le medie a
Tufara. Siamo rimasti in attesa che il Sindaco si ritirasse per decidere ! Un colpo
di scena, pare, sia avvenuto. Il sindaco, ieri sera si è riunito con la sua maggioranza
e, dietro la spinta di alcune mamme, ha deciso per l’accorpamento a Tufara. Il nu-
mero uno di “Gambatesa partecipa” ci ha fatto partecipare ad una farsa, ha insistito
per le elezioni, che sono state vinte da chi non voleva andare a Tufara, e ora decide
Lei. Ma aveva già deciso da tempo. Insomma, si è fatto credere alle mamme
che si va a Tufara per un anno e poi si torna definitivamente a Gambatesa. Chi
paga le conseguenze di questo politica sono bambini e famiglie. Scuola non significa
esistenza dell’edificio scolastico o campanile, ma efficienza e qualità del servizio sco-
lastico, perché i veri utenti della scuola sono i bambini, i cittadini del futuro. Per
questo occorrono collaborazione e disponibilità al dialogo, per il raggiungimento del
bene comune. L’unica e inderogabile soluzione condivisa è quella che porta alla
qualità del servizio scolastico. Nel caso specifico, a dire della maggior parte dei ge-
nitori, si potrebbe risolvere creando un polo didattico per raccogliere in un luogo
strategico studenti della nostra area, dove far frequentare ai propri figli corsi di stu-
dio regolari e non pluriclassi. C’è notevole apprensione tra i genitori delle scuole di
Gambatesa e di Tufara. E perciò si stanno organizzando diverse iniziative con l’obiet-
tivo di scongiurare in extremis l’accorpamento e le pluriclassi: entrambe le ipotesi,
infatti, rappresentano un notevole danno per l’interscambio didattico ed educativo
dei nostri ragazzi. Se viene confermata la decisione del Sindaco, siamo davanti ad
un atto di prepotenza e arroganza che fa moltiplicare i disagi. Intanto, i genitori ina-
scoltati si vanno organizzando e si mobilitano, preparando tutte le iniziative per
scongiurare scelte che vanno contro gli interessi degli studenti.
Pasquale Abiuso
Capogruppo opposizione Comune Gambatesa
Sarà che chi troppovuole, nulla stringe?
Il sindaco di Gambatesa, prima
impone elezioni per una libera scelta
e poi, all’esito del risultato, decide
Lei per l’accorpamento a Tufara
Soldi dell’Istat dati in assenza di regole che stabiliscano criteri di distribuzione e che dimostrinoche le attività di rilevazione siano svolte in orario diverso da quello d’ufficio al centro della querelle
GIORNALE SATIRICO
30.000 copie in omaggio
Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 -Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)Tel.: 0874.698012
Fax: 0874.494461
E-mail Redazione Campobasso: [email protected]
E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected]
Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606
Stampa:Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)
Il lunedì non siamo in distribuzioneLa collaborazione è gratuita
ANNO X - N° 179 - VENERDÌ 5 SETTEMBRE 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
www.lagazzettadelmolise.it | [email protected]
RESTA AGGIORNATO, SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK
TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO
VENAFRO. In due, ben ve-
stiti e dai modi cordiali, sta-
vano cercando di raggirare un
anziano di Venafro con la so-
lita tecnica: “Siamo amici di
vostro figlio. Ci ha mandati lui
perché ci deve dei soldi…”.
Questa volta, però, ai due
truffatori è andata male, per-
ché alcuni passanti, insospet-
titi dall’insolita scena, si sono
fatti avanti con aria decisa.
Temendo il peggio, gli imbro-
glioni hanno acceso il motore
della loro vettura e si sono dati alla fuga per le vie del centro storico.
Scampati al linciaggio, i truffatori dovranno ora fare i conti con i Cara-
binieri della Compagnia di Venafro, ai quali è stato segnalata la loro de-
scrizione, il tipo di vettura ed anche la targa. I Militari sarebbero già
sulle tracce dei malviventi. Potrebbe trattarsi degli stessi truffatori che
negli ultimi tempi hanno raggirato altri anziani della città.
VENAFRO. Eludendo i sistemi di
allarme, i malviventi sono penetrati
all’interno della banca forzando un
ingresso secondario. Con il fare
preciso ed efficace dei “professioni-
sti”, hanno fatto “saltare” il cassone
blindato del bancomat e, avvalen-
dosi della fiamma ossidrica, hanno
prelevato il “forziere” contenente le
banconote. Stimato in circa 20mila
euro il bottino. La banda, probabil-
mente proveniente dalla limitrofa
Campania, ha agito col favore delle
ombre, prima dell’alba, probabil-
mente attorno alle quattro. Imme-
diata la reazione dei Carabinieri
della Compagnia di Venafro, che
starebbero già vagliando le imma-
gini riprese dalle telecamere. Non è
da escludere che i malviventi pos-
sano essere assicurati alla giustizia
in tempi brevi. Ingenti i danni cagio-
nati alla sede della Banca Toscana,
che non è nelle condizioni di fornire
alcun servizio alla clientela. “Chi ha
necessità di effettuare operazioni -
fanno sapere dall’Istituto di credito-
, può rivolgersi alla filiale di Isernia
del Monte dei Paschi di Siena”.
11
5 settembre 2014Isernia
Assaltata la Banca Toscana
Malintenzionati cercavano
di raggirare un anziano.
Carabinieri sulle loro tracce
Scoperti due truffatori
CAPRACOTTA. An-
cora un evento di na-
tura culturale,
nell’ambito dei festeg-
giamenti del centenario
dello Sci Club di Capra-
cotta, il Comitato “Ca-
pracotta 2014”, lo Sci
Club ed il Comune di
Capracotta, con la pre-
ziosa collaborazione
della Fondazione del
Banco di Napoli, hanno
organizzato una espo-
sizione di documenta-
zione storica bancaria
riprodotta su carta anti-
chizzata, i cui originali
sono custoditi nell’archivio Storico
del Banco di Napoli – Fondazione.
I documenti che saranno esposti
riguarderanno i Comuni di
Agnone, Boiano, Campomarino,
Casacalenda, Isernia, Larino,
Morrone, Ururi e Venafro. Inoltre
sarà esposto materiale sul “Ri-
scatto schiavi molisani” e sull’ac-
quisto del feudo di Capracotta
1617 – 1674.
Altra documentazione riguar-
derà uomini illustri:
- Giuseppe Maria Galanti,
economista, storico, politico
(Santa Croce del Sannio 1743 –
Napoli 1806)
- Cosimo De Horatiis, me-
dico, scienziato e letterato (Cac-
cavone, odierna Poggio Sannita
1771 – Napoli 1850)
- Giuseppe Zurlo, Ministro
dell’Interno (Baranello 1759 – Na-
poli 1828)
L’esposizione sarà allestita
nella sala museo della “Civiltà
Contadina, Arti e Mestieri”, nel
Palazzo Baronale di Capracotta,
in Piazza Falconi, sarà inaugurata
venerdì 5 settembre 2014, alle ore
16,30 e resterà aperta fino al 9
settembre 2014.
Alla cerimonia di inaugurazione
saranno presenti il Prof. Daniele
Marrama, Presidente della Fonda-
zione Banco di Napoli, il Direttore
dell’Archivio Storico Dr. Eduardo
Nappi, il Direttore della Fonda-
zione Dr. Aldo Pace ed alcuni
componenti del consiglio di ammi-
nistrazione della Fondazione.
A Capracotta mostra dei documenti originali conservati al Banco di Napoli
Si aprono gli archiviParte il corso di tombolo
ISERNIA. Il Centro Turistico Acli
di Isernia lancia le prossime attività
di carattere culturale fissate nei
mesi di ottobre e novembre pros-
simi. A ottobre si terrà “Dimmi come
parli e ti dirò chi sei”. Ogni merco-
ledì dalle ore 15.00 alle ore 16.00
presso la sede del Centro Turistico
Acli di Piazza Celestino V a Isernia
è in programma un corso di artico-
lazione e dizione italiana. La prima
si occupa essenzialmente della
‘chiarezza’ nella pronuncia delle
parole, la seconda della ‘corret-
tezza’ di questa pronuncia. In cin-
que appuntamenti (mercoledì 1, 8,
15, 22 e 29 ottobre 2014) saranno
spiegate le regole basilari del par-
lare correttamente l’Italiano.
“Il parlare è un’arte, – ha dichia-
rato il presidente del Cta Barbara
Avicolli – saper parlare corretta-
mente aiuta in ogni ambito della
quotidianità di ciascuno di noi. A
volte trascuriamo quest’aspetto e
non consideriamo che, con la sem-
plice applicazione di poche regole
di articolazione e dizione, po-
tremmo ottenere un risultato di
maggiore efficacia e impatto su
quanti ci ascoltano. Il corso è, in-
fatti, aperto a tutti. A partire dall’età
di 10 anni, chiunque può parteci-
parvi. Consigliamo, infatti, ai geni-
tori di frequentare il corso assieme
ai figli, per attivare in famiglia la
pratica del parlare correttamente”.
Il corso di tombolo, invece, si
terrà nel mese di novembre. Sem-
pre previsto il mercoledì alle ore
15.00 in p.zza Celestino V, n.33, il
percorso formativo include l’ap-
prendimento delle seguenti lavora-
zioni: la trina di base, la legatura, la
coppia esterna, la mezza coppia,
l’abb’rrite e il fiore. “La remota ori-
gine e la delicata lavorazione delle
trine a tombolo – ha spiegato an-
cora il presidente del Cta – sono i
fattori essenziali che contribui-
scono a far conoscere e stimare
ancora oggi questa preziosa arte.
Per diversi anni il tombolo è stato
anche parte del percorso didattico
degli allievi dell’istituto artistico
della città. Oggi, però, soltanto
poche donne isernine sono in
grado di lavorarlo. Ecco perché di-
viene necessario mettere in campo
iniziative che promuovano la pre-
giata lavorazione. Il Cta, sempre at-
tivo nell’ambito della valorizzazione
delle attività produttive locali e tipi-
che, consapevole del potenziale di
quest’arte, organizza un percorso
formativo nel quale la tradizionale
lavorazione al tombolo possa es-
sere insegnata e divulgata”.
A promuovere le attività il centro turistico Acli di Isernia
I malviventi sono entrati all'interno dell'istituto. Bottino: 20mila euro
TERMOLI. Non c’è dubbio, la que-
stione dell’asilo di via Montecarlo è pro-
prio la polemica del mese, non della
settimana.
Dopo la replica del vice sindaco con
delega agli Affari sociali e all’Istruzione,
Maria Chimisso (peraltro lei stessa capo
d’istituto) l’ex sindaco Basso Antonio Di
Brino, chiamato in causa come precur-
sore del ridimensionamento dell’offerta
scolastica in quella struttura ha voluto
fare chiarezza dal suo punto di vista.
“Non vorrei possa passare come una
questione personale con la professo-
ressa Maria Chimisso, ma sento il dovere
di fare alcune precisazioni in merito alle
dichiarazioni dell’assessore alle politiche
scolastiche, nonché vicesindaco, pubbli-
cate alcuni giorni fa sulla vicenda della
soppressione delle sezioni alla scuola
Madonna delle Grazie di via Montecarlo.
Negli articoli di stampa l’assessore ri-
tenendo che fosse ora di fare chiarezza,
dichiarava:
‘la decisione di istituire una sola se-
zione di piccoli presso la scuola di Via
Montecarlo, unanimemente assunta dalla
Giunta Comunale, non è nuova.
Già nel 2012 la Giunta Di Brino aveva
previsto per l’anno educativo 2012/2013
una sola sezione di piccoli e aveva indi-
viduato i criteri di ammissione’.
Purtroppo, per l’assessore, dalla lettura
del dispositivo della delibera numero 73
del 12-03-2012 approvata dalla mia
Giunta ed avente ad oggetto: Scuola d’in-
fanzia comunale Madonna delle Grazie –
via Montecarlo anno scolastico
2012/2013 – Provvedimenti – , risulta
quanto segue:
‘DELIBERA
Di istituire per l’anno scolastico
2012/2013 n. 2 sezioni piccoli per la
scuola dell’Infanzia Comunale;
Di ammettere per l’anno scolastico
2012/2013 tutti coloro che hanno fatto ri-
chiesta entro il 20 febbraio 2012 ed ac-
cogliere, ulteriori domande, fino al
numero massimo di posti disponibili.
Da quanto riportato si evince senza
ombra di dubbio che l’assessore non
abbia detto il vero, o meglio abbia dichia-
rato il falso; peccato però che le bugie
abbiano le gambe corte e diventino ancor
più sgradevoli se raccontate da rappre-
sentanti politici ed istituzionali”.
12
5 settembre 2014 Termoli
TERMOLI. Il mensile d’infor-
mazione turistica del Corriere
della Sera, nel numero di settem-
bre, tra i tanti servizi belli e inte-
ressanti che ha pubblicato, ci
offre un ampio reportage corre-
lato di tante foto sul Molise rela-
tivo alle camminate sui tratturi.
L’articolista spiega nel pezzo,
con dovizia di particolari, i per-
corsi e gli itinerari con relative
tradizioni culturali e culinarie
della nostra regione, con risvolti
particolari rivolti al Bassomolise.
L’Autore dell’articolo, inoltre,
descrive quasi come stesse scri-
vendo una poesia quello che lui
“ha toccato con mano” stando
qualche giorno nella nostra Re-
gione per realizzare l’approfondi-
mento.
Il corposo e dettagliato servi-
zio, inoltre, restituisce alla nostra
regione i meriti che molti altri un
po’ troppo superficialmente tol-
gono con i soliti luoghi comuni;
ecco, leggendo le pagine del
mensile, si può intuire quanto
questa nostra piccolissima re-
gione possa nascondere dei te-
sori inestimabili che altri
sicuramente c’invidiamo.
L’unica pecca che abbiano è
che noi il nostro prodotto pur
bello non sappiamo venderlo af-
fatto, mentre altri sì e molto; per
accorgerci del tesoro che ab-
biamo in mano dobbiamo aspet-
tare che altri, come questo
giornalista del mensile “Dove”,
ce lo venga a raccontare in di-
retta.
TERMOLI. I piani di dismissione
e valorizzazione dei patrimoni im-
mobiliari dei vari enti non sono
obiettivi di pertinenza solo della
pubblica amministrazione, ma
anche di quei soggetti come i con-
sorzi di Bonifica, che per compe-
tenza debbono provvedere alla
gestione dei bacini, all’erogazione
dell’acqua irrigua e alla manuten-
zione delle strade consortili. La ca-
renza di risorse, specie con la crisi
decennale dell’agricoltura, ha ri-
dotto sensibilmente anche le en-
trate, con le quote da parte degli
associati ad assottigliarsi e sempre
meno finanziamenti da parte dello
stato per opere di carattere infra-
strutturale.
Da qui la decisione del consorzio
di Bonifica Trigno e Biferno di Ter-
moli di cedere una delle proprietà,
con cui finanziarie evidentemente
le attività dell’ente di via Cairoli e
magari anche rimpinguare le casse
per far fronte alle spese di funzio-
namento. Il presidente Giorgio
Manes ha così fatto preparare un
bando ad hoc e la cosa che attira
la nostra curiosità è che l’immobile
in questione si trovi fuori regione, a
San Salvo. Evidentemente si tratta
di eredità del passato, quando la
competenza territoriale probabil-
mente andava oltre quelli che sono
gli attuali confini. Un lotto da 4 par-
ticelle e 13.660 metri quadrati, per
un valore commerciale stimato in
890mila euro, dunque un importo
considerevole. L’offerta scadrà al
30 settembre prossimo a mezzo-
giorno e l’asta pubblica avrà luogo
il primo ottobre. Chiunque vorrà
prendervi parte dovrà versare una
cauzione pari al 10% della somma
a baste d’asta, cioè 89mila euro.
“Assessore, le bugie hanno gambe corte”
Consorzio, all’asta i terreniIl Basso Molise su Dove
I piani di dismissione e valorizzazione per recuperare fondi
Il consigliere Di Brino replica sulla questione asilo di Via Montecarlo a Chimisso
Reportage del mensile d'informazione
turistica sull'area regionale
TERMOLI. Il recente de-
creto Renzi denominato
”Sblocca Italia” si presenta
come il colpo mortale al ter-
ritorio, alla tutela della sa-
lute ed alla lotta
all’inquinamento. In nome
del debito e dei vincoli euro-
pei Renzi svende il nostro
territorio ai corrotti, alle ban-
che, alle multinazionali ed
alla criminalità organizzata,
immolandolo all “crescita”
infinita che tutti i migliori
economisti hanno ormai
sconfessato, a danno della
vita e del futuro dei giovani.
Addio bene comune “mare
pulito” molisano! Si intro-
duce la libertà di prospe-
zione e di ricerca di
idrocarburi, con buona pace
della subsidenza che, nel
caso di estrazioni “speri-
mentali” in mezzo al mare,
deve essere accertata a po-
steriori : se si verifica una
subsidenza, ci si deve fer-
mare ; se non emerge un fe-
nomeno del genere, i
programmi sperimentali,
della durata di 5 anni, pos-
sono essere prolungati di altri 5.
Addio lotta all’eolico selvaggio:
semplificazioni in materia di pae-
saggi tutelati (art.18 e 19): con la
scusa della piccola dimensione gli
impianti per la produzione di ener-
gia da fonti rinnovabili non sono
più soggetti alla autorizzazione
paesaggistica. Si tratta di una
norma incostituzionale, atteso che,
come è noto, la tutela del paesag-
gio prevale su ogni altro interesse,
ancorché economico: distruggere
un paesaggio tutelato è facile,
basta davvero poco e il nostro Bel
Paese ha subito fin troppe mano-
missioni senza che ad esse si deb-
bano aggiungere quelle facilitate
da Renzi (che del resto detesta le
Soprintendenze).
Ritorna in grande spolvero il si-
lenzio assenso, fonte di ogni possi-
bile corruttela, molto apprezzato
dai mascalzoni di ogni risma che
non rischiano nulla, non dovendo
firmare nessun atto amministra-
tivo, dato che è sufficiente fare
passare un po’ di tempo e ogni in-
tervento viene automaticamente
autorizzato con il semplice espe-
diente di porre la richiesta in fondo
alla pila di quelle depositate.
Addio lotta all’interramento di ri-
fiuti nocivi e pericolosi! Desta
enorme preoccupazione l’articolo
riguardante le terre e rocce di
scavo (art.12) . Viene consentito di
celare nelle terre provenienti da
scavi ogni tipo di velenoso inqui-
nante. Il fatto che il riutilizzo di
terre e rocce di scavo in interventi
infrastrutturali anche lontani con-
senta di non considerarle più rifiuto
desta ogni tipo di preoccupazione :
nessuno avrà più il diritto di con-
trollare un materiale che non è più
rifiuto, nessuno dovrà più tracciarlo
e potrà essere portato ovunque. Le
conseguenze sono facilmente im-
maginabili. I Casalesi ringraziano
sentitamente. Addio alla tutela
dell’aria e alla raccolta e riciclaggio
di rifiuti! Forza con gli inceneritori
(art.15).
I sindaci impegnati a ridurre i ri-
fiuti nel loro territorio e conseguen-
temente, se dotati di inceneritore,
intenzionati a ridurre progressiva-
mente le quantità da incenerire ve-
dono le loro politiche andare in
fumo : il governo farà un suo piano
nazionale e definirà gli inceneritori
esistenti ( e quelli previsti ) strate-
gici; quindi dovranno funzionare a
pieno regime, mandando in soffitta
ogni proposito di azione virtuosa.
Ai cittadini che si impegnano a fare
riciclo e raccolta differenziata
viene dimostrato che i loro sforzi
sono vani, i loro polmoni continue-
ranno ad essere inquinati per i ri-
fiuti che vengono da fuori,
distruggendo in un sol colpo il prin-
cipio della autosufficienza territo-
riale alla base di ogni
pianificazione in materia di rifiuti.
Questa breve analisi puntuale
delle norme del famigerato de-
creto, la cui approvazione – se do-
vesse avvenire – darebbe un colpo
mortale all’integrità fisica, all’iden-
tità culturale, alla vivibilità e alla
bellezza dell’Italia, ci porta a dire
che più che di “Sblocca Italia” do-
vremmo parlare di “Svendi Italia”.
Ci chiediamo ancora una
volta come potrà essere fir-
mato dal Capo dello Stato un
decreto del genere, del tutto
privo dei necessari requisiti
di necessità ed urgenza e
contenente materie del tutto
disomogenee.
Ormai è prassi: questo Go-
verno opera solo attraverso
decreti legge che hanno ca-
rattere ordinamentale, sot-
trae materie di competenza
parlamentare alla discus-
sione e approva ogni provve-
dimento facendo ricorso alla
fiducia, introducendo così di
fatto la più grave riforma co-
stituzionale, trasformando le
camere in semplici ratificatrici
delle decisioni dell’esecutivo.
In più, come se non ba-
stasse, introduce norme in
contrasto con la Costitu-
zione. Dopo aver chiuso gli
ospedali, scuole, i tribunali,
Corte d’Appello, inquinato il
territorio, abbandonata ogni
politica di valorizzazione turi-
stica basata sul bellezze del
mare, dei fiumi, delle colline
e delle montagne con conse-
guente valorizzazione dei borghi
e delle comunità in via di estin-
zione, l’Italia sarà colonizzata dalle
potenze senza scrupoli e vedrà la
morte definitiva di ogni barlume di
democrazia degli Enti Locali.
Il territorio, bene comune per ec-
cellenza, memoria della storia,
della tradizione e dell’identità di
coloro che lo hanno plasmato e
reso valore, sarà sottratto a chi
vuole farlo vivere per le future ge-
nerazioni.
Ma questo Renzi l’aveva detto?
E Frattura? E Sbrocca?
Noi da che parte stiamo?
Anche di questo parleremo a
Termoli, al seminario del debito
che si terrà sabato 6 settembre
dalle 15,00 alle 17,00 nella sala
convegni del Sacro Cuore in via
Argentina
CAMPOMARINO. Al palaz-
zetto dello sport di Campoma-
rino si interessano forse più i
malviventi delle associazioni
sportive.
Battute a parte, ancora una
incursione ladresca da parte
di malviventi stavolta interes-
sati a mettere le mani sulle
componenti in rame e sui cavi
elettrici dell’impianto che
sorge in paese. Il furto del-
l’oro rosso è stato denunciato
alla stazione carabinieri, che
sta indagando.
Secondo indiscrezioni il
bottino dovrebbe essere stato
ingente, coi malintenzionati
capaci di intrufolarsi all’in-
terno del palasport distante
qualche centinaio di metri dal
municipio e razziare il mate-
riale elettrico, sempre più ri-
cercato.
Secondo alcune indiscre-
zioni, sembra che i ladri ab-
biano tagliato la rete di
recinzione, ancora non si sa
la stima del danno ma tra
quello che hanno distrutto 10-
15 giorni fa con un atto van-
dalico e quello ultimo il
bilancio è davvero nefasto.
13
5 settembre 2014Termoli
Furti al Palazzetto dello sportVia Biferno di nome e di fatto
“Renzi distrugge il Molise”Seminario domani a Termoli per discutere su di una serie di questioni
TERMOLI. Una nostra lettrice ci porta a co-
noscenza del fatto che in Via Biferno e vie
adiacenti, zona San Pietro, basta uno scro-
scio di acqua e le strade suddette diventano
fiumi di acqua che portano sulla carreggiata,
insieme alla stessa acqua piovana, di tutto di
più tra pietre, terra e detriti vari che vengono
direttamente dalla stradine laterali sprovviste
di asfalto. Una situazione incresciosa e non
da città vivibile. Per non parlare dello stato del
manto stradale, che non è esclusiva solo di
via Biferno, davvero precario, ma di diverse
arterie cittadine sarebbe bene che siano presi
provvedimenti; alcune di queste strade, infatti,
come anche abbiamo visto in via Biferno
hanno dei punti dove il manto è sollevato per
via delle radici degli alberi che, non avendo
vie di sfogo, “escono all’aperto” con tutte le
conseguenze del caso. Noi le segnaliamo
grazie anche a voi lettori che ci date delle in-
dicazioni poi, se qualcuno vorrà potrà agire di
conseguenza, non potrà che farci piacere.
Ogni volta che piove la strada si allaga. "Il Comune ci ignora" A Campomarino proseguono le azioni di ignoti malviventi
Il messaggio per la IX giornata del
Creato dal tema “Educare alla custodia
del creato,per la salute dei nostri paesi
e delle nostre città” nasce dalla reda-
zione delle due Commissioni Episco-
pali della CEI: quella per il Lavoro,
Giustizia, Pace e Creato, guidata dal-
l’arcivescovo di Campobasso –Bojano
S.E. mons. GianCarlo Bregantini e
quella per l’Ecumenismo e il Dialogo,
guidata da S.E. mons. Mansueto Bian-
chi. In Molise la giornata sarà Cele-
brata sabato 13 Settembre in unione
con la Giornata Mondiale per il Turi-
smo. Citando nell’incipit Osea, i ve-
scovi italiani intendono richiamare
l’attenzione su un problema grave e
gravoso per l’umanità. La nostra terra
non ha armonia, vessata e distrutta dai
consumismi imperanti che ne hanno
distrutto il delicato e osmotico equili-
brio. Il cerchio della vita è spezzato e il
giardino affidato da Dio all’uomo, affin-
ché ne fosse custode responsabile è
devastato dagli egoismi umani. Il mes-
saggio per la nona giornata per la cu-
stodia del creato che si celebra il 1°
settembre recepisce le esortazioni di
papa Francesco e le estende a tutti i
cristiani. Il giardino è stato violato da un
degrado esterno che “manifesta la cor-
ruzione interiore e dei valori fondativi
della vita”. A voler significare che la
corsa sfrenata verso la bellezza e il be-
nessere ci hanno fatto dimenticare il
senso dell’armonia e della misura,
della cultura e della sapienza antica ,
dirottando tutti gli interessi dell’essere
umano verso un appagamento solo
epidermico e superficiale dei propri pia-
ceri bestiali. Eppure religioni e filosofie,
da sempre, hanno ammonito il genere
umano invitandolo ed esortandolo a
perseguire vie di perfezione interiore,
in cui la parola comunità sostituisse il
termine egoismo. I vescovi denunciano
apertamente la sete del profitto che
spinge l’uomo ad azioni di violenza
contro il territorio in cui abitiamo. I nuovi
messaggeri di morti, astuti e subdoli
mafiosi, agiscono su terreni dell’eco-
mafia che fanno, almeno in apparenza,
poco rumore, ma che di certo condan-
nano a morte migliaia di persone. Ecco
allora il richiamo al senso di responsa-
bilità che deve penetrare nel cittadino,
giungendo a formare, soprattutto nelle
nuove generazioni, “una adeguata co-
scienza della gravità del problema”.
In questa estate, ribadiscono i pre-
suli, anche se storditi dai frastuoni di di-
scoteche o di luoghi di divertimento,
abbiamo assistito, inermi, a manifesta-
zioni spaventosi di questo disastro
ecosistemico: bombe d’acqua, escur-
sioni termiche spaventose, interi terri-
tori messi in ginocchio. Pur prestando
i primi soccorsi, la comunità nazionale
ed internazionale non si interroga debi-
tamente sulle cause di tali fenomeni, di
sicuro ascrivibili ed imputabili ad un
comportamento inquinante da parte
della razza umana, l’unica sul pianeta
terra che in una manciata di anni, sta
riuscendo a distruggere un’opera crea-
tiva di milioni di anni.
Ecco dunque l’esortazione alla fon-
dazione di una ” vera cultura preven-
tiva”, che potrebbe almeno iniziare,
anche se con grave ritardo, a proporre
elementi di discussione critica su que-
sta violazione abnorme del giardino di
Dio. Anche se cresce la coscienza eco-
logica, ammettono i vescovi, bisogna
scegliere tra una industrializzazione
selvaggia e la garanzia di un ambiente
sostenibile, in un dissidio che coinvolge
i potenti della terra. I vescovi esortano
la chiesa locale ad un impegno con-
creto verso questi tre impegni: “la co-
scienza di un impegno culturale; la
denuncia davanti ai disastri; la rete di
speranza nel futuro.” L’educazione ad
essere custodi del creato passa attra-
verso una “conversione ecologica”
che, deve condurre ad apprezzare la
vera bellezza e lo stupore dinanzi alle
sue meraviglie. E’ la sfida nei confronti
di una società epidermica ed aneste-
tizzata che non confida e non si affida
ai veri valori ma che è diventata sem-
pre più vittima di stereotipi dettati dagli
organismi di controllo sociale e media-
tico: Internet e i nuovi media. Contro
una economia dello sfruttamento è il
tempo di costruire una capacità lavo-
rativa che non violi e sfrutti la terra ma
che ne valorizzi le potenzialità: chiaro
è il riferimento alla rete che si deve
creare tra il rispetto dell’ambiente,
l’agricoltura, il turismo e il benessere
sociale. Il monito è all’unità che oggi è
sinergia, capacità di fare rete. Il male, si
legge tra le righe del messaggio, si
serve della divisione per colpire e ferire
a morte i figli di Dio e il luogo creato per
loro dal Dio dell’Amore.
Avere il coraggio di prendere posi-
zione, di denunciare il male provocato
da chi senza coscienza ed egoistica-
mente tende a violare l’armonia del
creato. La coscienza del cristiano im-
pone un nuovo e sempre più fervente
impegno nel sociale, avendo il corag-
gio di essere “sentinella” in ogni mo-
mento, segnalando le piccole grandi
violazioni a cui sottoponiamo l’am-
biente. Insomma i vescovi esortano a
far leva sulla responsabilità sociale
della persona umana che deve essere
“rete”. Sintomatico è l’invito a cambiare
stile di vita, cambiamento testimoniato
costantemente dall’operato di France-
sco che riafferma con forza la dignità
di un cristianesimo vissuto nell’impe-
gno. I vescovi concludono il messaggio
affidandolo ai giovani, sentinelle vigili
ed efficaci. Esortazioni di scottante at-
tualità: fondare la propria vita sulla
semplicità, ritornando alla sobrietà dei
nostri anziani significa ripensare ad un
futuro che, proiettato verso nuovi spazi,
custodisca e conservi il creato. Un
messaggio importante da diffondere e
discutere, prima che sia troppo tardi,
per avere il coraggio di iniziare un cam-
mino di conversione verso la vera bel-
lezza che è armonia tra gli uomini nel
giardino creato dal Padre.
15
5 settembre 2014Opinioni
Se ne è parlato nel corso di un convegno
sullo sport. A moderare il seminario il professor
Giovanni de Gaetano, responsabile del Dipar-
timento di Epidemiologia e Prevenzione del-
l’IRCCS Neuromed. “Studiare gli stili di vita ed
in questo caso la Dieta mediterranea – ha spie-
gato de Gaetano – presuppone un approccio
multidisciplinare. L’attuale sistema sanitario na-
zionale è impostato sulla malattia, impiegando
solo il 4% delle risorse in prevenzione, ma non
sul mantenimento dello stato di salute. Il nostro
programma di ricerca, Moli-sani, è pensato per
potenziare la salute e prevenire le ricerche. Bi-
sogna coinvolgere – ha poi detto de Gaetano –
l’individuo nella cura della struttura e delle fun-
zioni dell’organismo umano e nella preven-
zione delle malattie; per questo è bene
conoscere i fattori di rischio e le migliori prati-
che per preservare il nostro organismo dalle
malattie. Ed è proprio per questo – ha concluso
de Gaetano - che vogliamo discutere di questi
temi con dei ragazzi che domani saranno i ge-
stori della nostra società; proprio perché la sa-
lute non è un problema del Ministero dedicato
bensì di coloro che si occuperanno di gestire la
società”. L’essenzialità di predisporre un co-
stante monitoraggio delle condizioni socio eco-
nomiche di un Paese al fine di realizzare
adeguati programmi di salute è stato sottoli-
neato dalla sottoressa Licia Iacoviello, Capo
del Laboratorio di Epidemiologia Molecolare e
Nutrizionale dell’IRCCS Neuromed, che ha il-
lustrato la relazione di dipendenza tra l’alimen-
tazione, l’attività fisica e la salute tramite i
risultati prodotti dallo studio Moli-sani. “I deter-
minanti socio economici sono considerati indici
di progresso di un paese – ha detto Iacoviello
che ha poi illustrato i fattori di rischio e di pro-
tezione per la salute e l’importanza della Dieta
mediterranea diventata patrimonio immateriale
dell’umanità. I fattori di protezione quali l’atti-
vità fisica e la Dieta mediterranea – ha spiegato
Iacoviello - incidono non solo sulla salute ma
anche sulla spesa sanitaria di una nazione in
quanto riducono il rischio di ammalarsi e di
morte; purtroppo solo il 30% della popolazione
segue un livello minimo di attività fisica che non
è sufficiente a garantire il mantenimento dello
stato di salute. Se poi all’attività fisica, mode-
rata o intensa, aggiungiamo la giusta alimenta-
zione possiamo davvero prevenire l’insorgenza
di numerose malattie cardiovascolari, oncolo-
giche.
La Dieta mediterranea – ha continuato Iaco-
viello risulta essere la migliore con le sue cin-
que porzioni di frutta e verdura a giorno, il
consumo di pesce e la riduzione di grassi e
carne”. Purtroppo però la crisi economica, che
ha allontanato i cittadini dai cibi freschi e sani
verso i cibi supercalorici perché meno costosi,
ha condizionato fortemente le abitudini alimen-
tari e di vita. La dottoressa Marialaura Bonac-
cio, ricercatrice presso il Laboratorio di
Epidemiologia Molecolare e Nutrizionale, ha il-
lustrato il rapporto costo-benefici dell’adesione
alla Dieta mediterranea. “La salute si muove
oggi per fasce di reddito – ha detto Bonaccio –
in questo contesto le abitudini di vita risultano
essere migliori nelle fasce alte della società
vale a dire nei ceti più agiati economicamente.
Questo è il profondo divario che ha tracciato la
crisi economica a causa della quale oggi il
costo del cibo fresco, della frutta, della verdura
e delle sane abitudini di vita hanno lasciato il
posto a quelle più economiche e meno salutari.
Nonostante la Dieta mediterranea sia nata
dalle fasce più povere della società, ed in par-
ticolare dal Sud Italia, oggi viene seguita preva-
lentemente dalla fasce più ricche
indipendentemente dal grado di istruzione. Dai
dati raccolti - ha continuato Bonaccio – si
evince che nel 2005 solo 34% della popola-
zione seguiva una dieta alimentare equilibrata
per arrivare nel 2007 ad un picco negativo del
19%. Questo porta non solo ad avere una po-
polazione più a rischio ma anche a costi sani-
tari sempre più alti per il Paese. Oggi il livello di
ricchezza influisce sull’alimentazione e, lo ab-
biamo visto anche in Molise, l’aumento della
povertà può produrre seri rischi per la salute”.
CAMPOBASSO – Per il terzo anno consecutivo si rinnova l’appuntamento con il con-
corso giornalistico sportivo denominato “Premio Pietro Fasolino”. I principi fondanti del-
l’iniziativa rimangono sempre gli stessi, promuovere e diffondere la cultura sportiva
intesa a 360 gradi e l’approfondimento verso tutte quelle discipline sportive che non
sempre riescono a trovare il giusto e meritato spazio sugli organi d’informazione locali,
ma tante sono le novità previste per l’edizione targata 2014. “Se siamo arrivati alla terza
edizione il merito è soprattutto di coloro che hanno sposato in pieno la mia idea e di chi,
anno dopo anno, mi ha dato consigli utili affinché il Premio Fasolino potesse crescere
e migliorare. E’ d’obbligo da parte mia ringraziare di cuore tutti gli Enti patrocinanti che
per il terzo anno consecutivo hanno voluto legare il proprio nome a quella che a tutti gli
effetti è un’iniziativa culturale/sportiva. Un grazie anche a tutti i colleghi Direttori Re-
sponsabili di testate giornalistiche che hanno rinnovato la loro partnership con il con-
corso per ospitare in una visita formativa i vincitori delle cinque categorie in gara presso
le loro redazioni. Non posso che essere grato ai due sponsor di questa edizione che
contribuiranno a donare ai partecipanti e ai migliori di ogni categoria un piccolo ma si-
gnificativo premio. Rinnovata stima e rispetto anche nei confronti di tutti i membri della
Giuria tecnica che hanno confermato con entusiasmo anche per quest’anno la loro ade-
sione all’iniziativa. Da tre anni la Giuria è sempre la medesima, questo è anche un
segno di forza dell’iniziativa! L’idea nata tre anni fa era quella di creare qualcosa che
potesse diventare patrimonio di tutti gli sportivi della Regione Molise che non sono legati
esclusivamente al calcio e al calcio a 5. Ebbene le premesse sono state mantenute e
grazie al supporto e all’apporto di diverse persone il Premio Fasolino si sta guada-
gnando, pian piano, un posto di tutto rispetto. Di questo non posso che esserne fiero.
Le novità di quest’anno sono il frutto di quei tanti consigli che ho ricevuto in questi tre
anni che hanno permesso al Premio Fasolino di poter aggiungere in ogni edizione qual-
cosa di diverso e di significativo. Ma partiamo con ordine: l’iscrizione e gli articoli do-
vranno essere spediti esclusivamente via email entro il 31 gennaio 2015 all’indirizzo
[email protected]; a tutti i partecipanti, non solo ai vincitori, sarà data l’oppor-
tunità di prendere parte ad uno o più allenamenti presso diverse società sportive della
Regione Molise con le quali è stato instaurato un protocollo d’intesa. Lo scopo è quello
di far conoscere tutti gli sport praticati sul territorio molisano. A questo proposito non
posso che ringraziare anche tutti i presidenti di società e di federazioni che hanno ac-
colto di buon grado il mio invito. Inoltre tutti i partecipanti potranno prendere parte ad
un corso teorico sui principi fondamentali della navigazione e sulle tecniche basilari del
windsurf. Il corso sarà gratuito. Data e sede del corso saranno concordate durante la
premiazione; saranno consegnati due premi speciali, due menzioni speciali a due espo-
nenti illustri dello sport molisano e della molisanità in Italia e nel Mondo. L’idea di asse-
gnare queste due menzioni speciali è nata dal fatto che alcuni degli sportivi più illustri
e più famosi, tutt’ora in attività, non solo sul territorio italiano ma anche e soprattutto in
Europa e nel Mondo sono del tutto sconosciuti ai più in Molise. Ebbene nel solco dei
principi fondanti del concorso si è deciso a partire da quest’anno di assegnare queste
menzioni d’onore, per così dire. Mi auguro che anche quest’anno la partecipazione sia
numerose come nelle passate edizioni – ha dichiarato l’organizzatore il giornalista cam-
pobassano Stefano Venditti –“.
Il premio Fasolino “Dieta Mediterranea e sport: quando la crisieconomica minaccia uno stile di vita”
Il messaggio per la Giornata del Creato
Al terzo anno la manifestazione letteraria
con il concorso giornalistico sportivo