7 settembre 2014
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L'Oscar del giorno lo assegniamo a Claudia
Verrillo. La bimba di otto anni originaria di
Rotello, conquista un posto al sole nel “festi-
val dei festival” riservato ai bambini, rappre-
sentato nel nostro Paese, da oltre mezzo
secolo, dallo “Zecchino d’oro”. La notizia è
freschissima ed è giunta decisamente gra-
dita alla famiglia e agli amici, al termine di
una durissima selezione, svoltasi in questo
inizio di settembre e che ha visto ai blocchi
di partenza un numero considerevole di can-
didati all’appuntamento finale.
Il Tapiro del giorno
a Massimiliano Scarabeo
Il Tapiro del giorno lo diamo a Massimiliano
Scarabeo. Sulla questione dell'area di crisi
l'assessore regionale sembra avere un atteg-
giamento ondivago nonostante la presa di po-
sizione della sua stessa maggioranza. Anche
se la critica più forte è venuta proprio dal ver-
tice di Assindustria Molise che ha parlato di
vero e proprio bluff. Anche perchè non si può
restare solo a guardare. Qui occorre una
seria programmazione e un'azione strategica
per rilanciare un tessuto produttivo ed econo-
mico che stenta e rischia di restare sul
campo.
GIORNALE SATIRICO
30.000 copie in omaggio
Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino
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ANNO X - N° 180 - DOMENICA 7 SETTEMBRE 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO
L’Oscar del giorno
a Claudia Verrillo
Bersani e D’Alema ne sono convinti: il problema del Pd è
che la stessa persona non può essere primo ministro e se-
gretario del partito.
Quindi il buon Renzi non potrebbe ricoprire entrambe le
cariche. In effetti, a ragion veduta, neppure in dittatura è mai
successa una cosa simile. Persino Benito Mussolini, quando
conquistò la carica di presidente del Consiglio del Regno
d’Italia, abbandonò l’incarico di segretario nazionale del Par-
tito nazionale fascista. Il che la dice lunga, di suo, sull’agget-
tivo “democratico” che caratterizza il termine Partito. I
renziani, forti del successo elettorale alle europee, ribattono:
“senti chi parla.
Quando c’erano il Pd era al 25%”.
Come dargli torto? Se non fosse per il fatto che, nono-
stante quel 40% delle ultime elezioni, la base del Pd è scon-
certata, schifata, irata e delusa. Così qualcuno,
simpatizzante di spicco, chiede: “per favore, potete darci un
partito a vocazione maggioritaria ma col cervello pieno visto
che tra una slide di Renzi e uno slogan letto sul gobbo tv
della Serracchiani il Pd è ormai una scatola vuota?”.
Questo accade a livello nazionale. Se scendiamo in Mo-
lise qualche simpatizzante Pd si chiede: per cortesia, si po-
trebbe avere un segretario non scelto da Patriciello?
E qualcun altro, rinnega il suo appoggio elettorale alle re-
gionali del 2013 a questa sorta di partito che ormai assomi-
glia sempre più al tresette con il morto. Intanto i piddini di
sempre, Ruta e Leva per intenderci, se la svignano nel silen-
zio. Anzi no, quasi. Ruta tace provando sempre a mediare
tra le diverse anime che una volta erano democristiane e
comuniste, oggi sono democristiane e basta piazzate a sini-
stra per occupare i posti che non riuscivano ad ottenere a
destra.
Ma una volta nel Pd, tutti raggiungono il karma, quella
pace dei sensi che porta i nostri politici a vivere bene con se
stessi. Perché “la sinistra ama talmente i poveri che ogni
volta che va al potere li aumenta di numero” diceva Monta-
nelli.
E forse non è un caso che, tra Renzi a Roma e Frattura in
Molise, i consumi sono tornati ai livelli di 20 anni fa, le fami-
glie tagliano persino sulla spesa alimentare, in Italia circa
4milioni e 100mila persone non hanno soldi neppure per
comprare una pagnotta di pane, le fila alle mense dei poveri
sono sempre più lunghe. Le imprese sane sono costrette a
chiudere perché non ricevono soldi per prestazioni eseguite.
A Roma bloccano gli stipendi degli statali?
Al Comune di Campobasso il nuovo sindaco, sempre Pd,
aumenta le tasse. Intanto si organizzano feste dell’Unità di-
vise a seconda degli esponenti che vogliono mettersi più in
mostra. Ruta tace perché non vuole la separazione dai pa-
tricielliani fratturiani ma allo stesso tempo non vuole essere
accomunato a Paolo Frattura e ai suoi fallimenti. Danilo
Leva, più irruento e meno riflessivo, che non guarda molto
alle buone maniere, gioca a fare il D’Alema molisano
quando Robertino non gli intima di tacere per evitare di ina-
sprire gli animi e tornare alle elezioni anticipate.
Qualche gufo inizia a dire che questi regionali non mange-
ranno il panettone a Natale.
E già sono aperte le scommesse: come si accorderanno
nuovamente Frattura, Ruta e Patriciello per far fuori la vo-
gliosa Fanelli che intanto se ne sta buona all’angolo a pro-
nunciare slogan aspettando il momento giusto per
avventarsi sulla prossima preda?
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7 settembre 2014TA
agliolto
di Giovanni Muccio
Il Movimento regionale del Guerriero Sannita è da sempre
in prima linea per la salvaguardia delle origini, della storia e
delle tradizioni del popolo molisano, convinto che questo
abbia potenzialità notevoli, tanto da poter camminare da solo,
senza essere annesso ad alcuna realtà territoriale, ed al con-
tempo consapevole che la nostra amata terra dev’essere una
regione con la più ampia autonomia amministrativa possibile.
Ed invece da più parti arrivano segnali negativi rispetto alla
nostra autonomia regionale, non ultima la paventata soppres-
sione della Corte d'Appello del Molise cosa che tutti dob-
biamo evitare, andando al di là dell’appartenenza politica,
sociale, imprenditoriale o sindacale; tutti dobbiamo fare muro
contro coloro che vogliono che il Molise non esista come en-
tità amministrativa e territoriale.Nessuno può essere il profeta
individuale di questa battaglia perché, altrimenti, si partirebbe
col piede sbagliato.
La vittoria è possibile con la consapevolezza e l’impegno
di tutti, almeno su questo progetto di autonomia; bisogna
marciare uniti e far capire che non esistono differenze, anche
di approccio a tale argomento: l’unione deve rappresentare la
forza di un popolo.Il Guerriero Sannita ritiene a tal proposito
utile ed indispensabile che si metta da parte qualsiasi tipo di
divisione e qualsiasi ‘colpa’, affinché si costituisca un grande
fronte per meglio far sentire la nostra voce a salvaguardia
della nostra dignità di Popolo.
Questo Movimento, nella più ampia trasparenza e senza
alcun fine politico di sorta, cosa da tutti riconosciutagli, ha or-
ganizzato un Convegno pubblico in collaborazione con la
Provincia di Campobasso nella persona del suo Presidente
De Matteis, tra tutte le forze politiche, istituzionali, sociali, cul-
turali e sindacali, al fine di fronteggiare al meglio il pericolo
della soppressione della nostra realtà territoriale ed ammini-
strativa.
Il Convegno dal titolo: “In difesa dell'Autonomia regionale”
si terrà il giorno 15 settembre alle ore 16 presso la sala della
Costituzione della Provincia di Campobasso, sono invitati
tutte le forze politiche con i loro rappresentanti istituzionali, i
Sindaci della regione, le OO.SS, le associazioni imprendito-
riali, sociali e di categoria pubblico e privato, l'appuntamento
è troppo importante per poter mancare.
L'intervento
Tutti a difesa dell'autonomia del Molise
“La sinistra ama tanto i poveri
che ogni volta che governa
li aumenta di numero”
CAMPOBASSO. La globalizzazione e la cre-
scente competitività dei mercati internazionali im-
pone non solo alle imprese, ma anche alle strutture
del territorio una sorta di riprogettazione. Un'evo-
luzione che da un lato assecondi i cambiamenti del-
l'economia e, dall'altro, dia risposte sempre più
concrete ai bisogni dei soggetti che nel territorio
stesso operano. Interlocutori naturali diventano,
così, i Consorzi industriali che sono i primi ad es-
sere chiamati a questa evoluzione. In Molise ne esi-
stono ancora tre e appaiono, ormai da tempo,
anacronistici.
La loro costituzione, grazie a parlamentari ac-
corti come Girolamo La Penna ma anche lo stesso
Florindo D'Aimmo al quale si deve il primo e unico
Piano strategico di sviluppo, è stata a suo tempo
una componente essenziale per l'industrializzazione
e lo sviluppo economico di buona parte del Molise.
Tale contributo ha permesso la realizzazione di
infrastrutture, di servizi e l'individuazione di solu-
zioni logistiche a sostegno delle imprese.
“La ripresa economica e la crescita dell’occupa-
zione possono arrivare solo dall’industria”. Lo ha
detto chiaramente il presidente di Confindustria
Molise Mauro Natale, riprendendo le parole pro-
nunciate al Meeting di Rimini di qualche giorno fa
dal Presidente nazionale Giorgio Squinzi. “Dob-
biamo tornare a credere nell’impresa – prosegue
Natale – nel suo valore e nella sua capacità di au-
mentare la ricchezza prodotta sul nostro territorio.
Sono le imprese che creano lavoro e aumentano il
pil regionale.
Questo va detto con chiarezza, soprattutto in un
momento in cui nella nostra regione le imprese in-
dustriali sono guardate con sospetto, anziché con
rispetto. Sospetto che si è tradotto via via nel
tempo in una cultura e un’azione partecipativa
ostile ad ogni ipotesi di insediamento industriale.
Stiamo aspettando che il Ministero dello Sviluppo
Economico accolga la richiesta dell’area di crisi per
il territorio compreso nell’area di Bojano-Isernia-
Venafro, ma nel frattempo che facciamo? Assistiamo
inermi al progressivo smantellamento del nostro
sistema industriale?
Oggi, quindi, va giocata una diversa partita. Una
proposta potrebbe essere quella di trasformare
l’attuale sistema consortile in agenzia di sviluppo
capace di attrarre imprese e facilitare la crescita del
territorio, evolvendo il concetto di insediamento
pensando alla permanenza e al sistema e non solo
all’occasione puntuale.
Il sistema consortile attraversa una fase proble-
matica nella quale i soci dovranno fare un esame di
coscienza per capire come divenire più efficaci
anche rivedendo la propria mission. Di sicuro, nel
tempo, hanno svolto un ruolo importante ma ora i
Consorzi non corrispondono più alle esigenze
delle imprese, hanno un’attività limitata e non sono
delle agenzie di sviluppo.
Le tre strutture in piedi risultano piccole e
hanno costi notevoli.
Allora la soluzione è quella che siano accorpati,
facendo sinergie e abbattendo i costi, così da di-
ventare grandi per farsi più efficienti. Diventare enti
importanti per garantire agilità nel fornire risposte
e candidarsi a essere espressione dell’operatività
sul territorio.
E la Regione dovrà avere un ruolo importante,
quello di evitare affollamento e sovrapposizioni di
competenze.
E' questa la sfida che si pone per garantire ai set-
tori produttivi di potere contare su di una salda
agenzia di sviluppo capace di fare ipotizzare una
nuova fase di progresso.
37 settembre 2014
TAagliolto
L’ultimissima di Michele Petraroia, vice pre-
sidente della giunta regionale del Molise e as-
sessore alle politiche di sviluppo (!) : “Ha
ragione lo scrittore Antonio Pastorini quando
sprona il Molise a scrollarsi di dosso il retag-
gio assistenzialistico di un economia drogata
dall’impiego pubblico e da prenditori che si ve-
stono da politici per camuffare meglio i lori in-
teressi privati”. Senza accorgersene, forse, o
accorgendosi ma facendo lo gnorri (altra sua
particolarissima specialità), ha dato un calcio
negli stinchi al collega di maggioranza Vin-
cenzo Cotugno, imprenditore della più bell’ac-
qua vestito da politico per camuffare meglio i
propri interessi privati. Cognato dell’altro
grande imprenditore vestito da politico, Aldo
Patrciello, che più e meglio di Cotugno ha
dato una mano a far vincere Frattura e Petra-
roia per amministrare in chiave privatistica e
utilitaristica il Molise. Frattura, Petraroia, Co-
tugno, Patriciello: amalgama ben riuscito di
politica e affari. Ma lui, Petraroia, che scrive
ciò che scrive, ovvero dando ragione a Pasto-
rini che invita i molisani a scrollarsi di dosso
proprio i Cotugno e i Frattura in quanto im-
prenditori vestiti da politici per camuffare me-
glio i loro affari privati, continua a fare lo
gnorri. Quasi non facesse parte della maggio-
ranza, non ne dividesse le mattane, i sotter-
fugi e gli affarismi. Roba da manicomio.
Ultimissima da Petraroia!
La politica non riesce a dare al sistema una nuova forma
Nuclei industriali, nessuno vuole la legge
CAMPOBASSO. Grazie all’impegno del Comitato Regionale sulla
Cooperazione insediato ai sensi della legge regionale n.16/2009 è stato
possibile recepire le richieste delle centrali cooperative (CONFCOOPE-
RATIVE, LEGA NAZIONALE DELLE COOPERATIVE E MUTUE, AGCI,
UNCI E WECOOP) e inserire nel Bilancio di Previsione 2014 l’apposta-
mento a copertura dell’art.12 (Fondo rotativo per la capitalizzazione
delle imprese cooperative) e dell’art.15 della legge n.16/2009 (sostegno
alle assunzioni del mondo cooperativo).
L’Assessore Regionale alla Cooperazione, Michele Petraroia, dopo
aver espresso apprezzamento per la sensibilità mostrata dal Consiglio
Regionale del Molise in sede di approvazione del Bilancio si è adoperato
di concerto con lo stesso Comitato Regionale per acquisire con Delibera
di Giunta Regionale n.303 dell’11 luglio 2014 il “Piano Regionale an-
nuale di attuazione degli interventi di promozione della cooperazione“ e
a tal fine ha seguito l’iter per la stipula della Convenzione tra Regione
Molise e FINMOLISE attuativa dell’art.12 della legge di settore, emanata
il 4 settembre 2014.
Non appena sarà pubblicata la Convenzione, le cooperative esistenti
e le nuove cooperative potranno presentare istanza alla FINMOLISE per
avere accesso fino a 20 mila euro di finanziamento rotativo trimestrale
dando possibilità di capitalizzare e consolidare le piccole società coope-
rative con connessi benefici in termini di patrimonializzazione e di rap-
porti con le banche per l’accesso al credito.
L’obiettivo della Regione è quello di sostenere ed incentivare la mu-
tualità e la cooperazione con provvedimenti concreti e operativi che pos-
sano aiutare a trovare lavoro e sostenere i giovani.
Cooperazione,
qualcosa si muove
Applausi e peana alla legge regionale numero 12 del 25
luglio 2013: “Modifiche alla disciplina relativa all’alienazione
e alla locazione degli alloggi di edilizia pubblica residenziale
di cui alle leggi regionali del 4 agosto 1998 (n.12) , del 5
maggio 2005 (n.14) e del 7 luglio 2006 (n.17)”. Applausi e
peana si levano dalla platea (interessata) degli inquilini
delle case popolari e da quella maggiormente intessuta di
populismo sociale della sinistra estrema cui fanno eco, con
differenti gradazioni di tono, le forze politiche presenti a Pa-
lazzo Moffa che, all’unanimità, quella legge l’hanno varata.
Ma mai legge regionale ha avuto in sé il seme del danno e
della beffa come questa.
Con il provvedimento assunto in un’evidente fase di eufo-
ria susseguente alla conquista del potere da parte della coa-
lizione di centrosinistra e di oscuramento mentale della
pattuglia orfana di Iorio del centrodestra, il valore del patri-
monio abitativo dell’Istituto delle case popolari (Iacp) si ri-
duce del 53 per cento: viatico, se permarrà in vita la legge
e non saranno apportati i necessari correttivi, al default
dell’ente, che della Regione è lo strumento operativo in ma-
teria di edilizia pubblica residenziale.
Da una lettura appena appena attenta, c’è chi soleva l’il-
legittimità del provvedimento e, addirittura, chi paventa che
rasenti l’illecito. Giudizi che poggiano sul presupposto che
così permanendo la legge, si viene a determinare un note-
vole danno erariale. Non di meno c’è chi chiede su che basi
tecniche e periziali un appartamento, mettiamo, del valore di
36 mila euro possa essere alienato a 17mila? Il danno era-
riale che ne consegue è del tutto evidente. Motivo per cui è
comprensibile la preoccupazione degli apparati tecnici e am-
ministrativi dello Iacp prontamente rappresentata ai vertici
regionali con una lunga e articolata dimostrazione di quanto
sia insostenibile l’incidenza della legge sull’esistenza del-
l’ente e della sua attività.
E’ stato dimenticato che il fine ultimo della vendita e degli
affitti delle case popolari è un modo diretto, ancorché disci-
plinato dalla legge, di raccogliere provviste finanziarie da
reinvestire in nuovi alloggi e non già quello di offrire condi-
zioni di favore agli inquilini e ai possibili altri acquirenti. Di-
mezzando il valore patrimoniale dell’ente si dimezza anche
la possibilità di costruire nuovi alloggi a fronte di una richie-
sta che cresce e si mostra impellente.
Ma chi ha voluto la legge di cui stiamo parlando aveva per
obiettivo voti e consensi, tant’è che si va spendendo in riu-
nioni e incontri a magnificarsi e a magnificare gli effetti po-
pulisti della legge ( prendiamo il consigliere comunista
Salvatore Ciocca: La nuova normativa, di cui sono stato il
primo firmatario, ha modificato in maniera sostanziale la di-
sciplina della vendita e della locazione degli alloggi e rap-
presenta un primo e corposo nucleo di azioni messe in
campo da questa amministrazione regionale a reale tutela
delle fasce deboli della popolazione).
Che poi lo Iacp da qui a qualche anno debba chiudere i
battenti, reso povero e inoperante, qualcuno lo vada a dire
a Ciocca e a quanti, con Ciocca, hanno approvato la legge.
Applausi e peana, oggi, da chi ne trae vantaggi; fischi e per-
nacchie, domani, da chi non avrà mai una casa popolare da
abitare e da acquistare.
E’ il nuovo costume politico che avanza.
Dardo
CAMPOBASSO. Dalle analisi della banca
dati Mud della Camera di Commercio di
Campobasso si evince che nel 2008 in re-
gione Molise sono stati prodotti circa 624
mila tonnellate di rifiuti di cui 487 mila ricon-
ducibili alla produzione di rifiuti legati alle at-
tività produttive e 137 mila alla produzione
di rifiuti urbani e speciali assimilabili agli ur-
bani.
Dalle informazioni divulgate dal Ministero
dello Sviluppo Economico si evidenzia che
in Molise lo smaltimento in discarica rappre-
senta la forma principale di gestione dei ri-
fiuti. I dati relativi alla gestione dei rifiuti
solidi urbani della regione Molise, in termini
di raccolta differenziata, non particolar-
mente performanti nonostante la bassa pro-
duzione pro capite, collocano la regione
(6,5% di raccolta differenziata sul totale dei
rifiuti prodotti) all’ultimo posto nella gradua-
toria delle regioni per percentuale di rac-
colta differenziata.
A livello nazionale e stata raggiunta quota
30,6%, tuttavia la situazione appare diversi-
ficata nelle regioni delle diverse aree geo-
grafiche: le regioni del Nord d’Italia sono
tendenzialmente quelle più virtuose con per-
centuali di raccolta differenziata che vanno
dal 38,6% della Valle d’Aosta al 56,8%
del Trentino Alto Adige, al contrario, le re-
gioni del Sud evidenziano ancora una
scarsa attenzione alla gestione differenziata
dei rifiuti.
L’ultimo rapporto dell’Arpa Molise sulla
gestione dei rifiuti urbani del 2008 cosi re-
cita: “La Regione Molise, calcolando i dati a
disposizione per il 2008, e drammatica-
mente lontana da quell’obiettivo e lo è ovun-
que, in ogni Comune ed in ogni territorio
sovracomunale, senza alcuna eccezione
virtuosa o realtà degna di distinguo.
Si deve rilevare, infatti, che la discarica è
ancora l’unico strumento di gestione dei ri-
fiuti esistente in Molise e che la produzione
di Cdr, di Compost, i rispettivi “di qualità”, il
recupero per la differenziazione e per il rici-
claggio di metalli, di carta e di
plastica non sono stati assolutamente im-
plementati, a dispetto di quanto pianificato,
e che quindi i numeri e le statistiche riscon-
trabili sono ben lontani dagli obiettivi pro-
grammatici stabiliti.
Passi avanti sono stati fatti solo nella rac-
colta e nella gestione del percolato e nel
convogliamento ed utilizzo del biogas.
Virtuosismi che sono legati ad un inflessi-
bilità delle autorità di controllo ambientali
nei confronti della gestione del percolato e
alla chiara convenienza economico impian-
tistica legata al recupero del biogas quale
combustibile idoneo alla produzione di ener-
gia”.
Da qui l'infrazione europea che deve, ora,
trovare una soluzione.
47 settembre 2014
TAagliolto
Una legge regionale prende applausi e peana
ma renderà povero e inoperante l’Istituto autonomo delle case popolari
Rifiuti urbani, troppe le discariche
Per favorire strumentalmente il popolodegli inquilini è stato dimezzato il valore patrimoniale dello Iacp
Nessun impianto è stato previsto dal Piano. Si rischia l'infrazione
Chiaro il fine politico del provvedimento sul quale
incombe però il rischio del procurato danno erariale
Se le dicono e se le cantano (nel Pd). Voci e pensieri in
libertà. Nessuno è d’accordo con nessuno. Tutti hanno una
ragione da affermare e un concetto da esprimere. In questo
gioco caleidoscopico accade che un veterocomunista delle
fattezze ideologiche di Pietro Maio, assessore ai lavori pub-
blici a Campobasso e dirigente di partito, si manifesti libe-
rista della più bell’acqua.
Ecco il suo modello economico, condiviso e apprezzato in
uno con il presidente degli industriali molisani, Natale, no-
toriamente amico e sodale di Frattura (entrambi su versanti
diversi praticano la finanza, gli investimenti, l’economia e il
guadagno).
Ciò che Natale e Maio aspirano a realizzare e suggeri-
scono venga fatto, è riformare il modello economico regio-
nale ponendo fine all’assistenzialismo clientelare, uscendo
fuori dalle società partecipate (morte alla Gam, alla Ittierre
e allo Zuccherificio), superando gli enti sub-regionali e di-
cendo no a tutte le richieste di aumentare il numero di oc-
cupati nel pubblico impiego e nelle società collegate alla
pubblica amministrazione e alla Regione Molise.
Un grande progetto di impoverimento collettivo propedeu-
tico alla ripresa del sistema industriale molisano (a guida
Natale), grazie al dirottamento delle risorse pubbliche “in
favore delle imprese private che operano sul mercato con le
regole della concorrenza e della sana competizione (Sic! –
ndr)”.
Perché si metta in moto, e si sviluppi, creando posti di la-
voro e ricchezza (per tutti). Il comunista-liberista Maio è
pronto a spendersi a questo scopo, pronto a dare sostegno
al mutamento d’indirizzo dell’economia regionale condivi-
dendo con Natale l’assunto che per abbassare le tasse re-
gionali sulle aziende private bisogna diminuire le spese
degli enti pubblici con uno snellimento ed una riduzione dei
costi di strutture sub-regionali, agenzie e consorzi.
C’è da scommettere che con il loro carisma, la loro de-
terminazione, la loro capacità di incidere sul destino del Mo-
lise in proiezione futura, ce la faranno.
A condizione – dice con una punta di ravvedimento ideo-
logico e programmatico Maio – che “gli industriali comincino
a fare la loro parte investendo sul lavoro, sull’innovazione
e sulla competitività delle loro aziende”.
Con quali risorse? Facile. Con quelle pubbliche tolte alla
società partecipate, agli apparati pubblici, ai consorzi, e alle
cianfrusaglie sub-regionali. Il comunista-liberista Maio e il
capo degli industriali del Molise, Natale, hanno pronta la ri-
cetta. Basta metterla in atto.
Quindi, Frattura non perda tempo a spaccare in due il Mo-
lise mettendo a cuccia l’industria assistita e partecipata
(Gam Ittiere Zuccherificio) e dando da mangiare all’indu-
stria privata che conosciamo a menadito, che opera sul
mercato con le regole della concorrenza e della sana com-
petizione.
Sembra vero.
Dardo
5
7 settembre 2014TA
agliolto
Pietro Maio - Mauro Natale: il duo della speranza molisana
Quando il diavolo e l’acquasanta vanno d’accordo
CAMPOBASSO. L'associazione venatoria
ANUU migratoristi, in relazione alla delibera
n°416 del 2014, intende prendere le dovute
distanze.
"Gli accordi presi in sede di consulta re-
gionale alla presenza del Presidente Regio-
nale detentore della delega, non erano
questi.
Dopo l'assegnazione della delega alla
caccia al Dott.Cristiano Di Pietro qualche
associazione venatoria in maniera egoistica
ha pensato bene di avvicinare l'Assessore
per indurlo delegittimando la restante parte
del mondo venatorio, a deliberare in gran
carriera la preapertura alla Tortora, avve-
nuta il 02/09/2014 alle 23.30.
Questa operazione così organizzata, ha
dato la possibilità esclusivamente a pochi
privilegiati che ricevevano rassicurazioni nel
momento in cui la giunta approvava la deli-
bera.
La delibera in questione tra l'altro fa riferi-
mento alla stagione venatoria 2013/1014,
stagione conclusasi ormai già da tempo
quindi priva di validità ma la cosa più grave
che in caso di contestazioni da parte degli
addetti alla vigilanza venatoria ai cacciatori
durante l'attività venatoria sarà complicato
dimostrare il contrario.
Per queste ragioni intendiamo prendere le
distanze dalla delibera, provvedendo ad in-
formare i propri soci delle possibili conse-
guenze che vanno incontro".
"Caccia solo per gli intimi?"
L'associazione venatoria migratoristi denuncia la delibera della Regione
Dopo aver sbaragliato il campo a
Castrocaro Terme, in provincia di
Forlì, nell’ambitissima manifesta-
zione canora “Vocine nuove 2014”,
nello scorso mese di maggio, nella
categoria “baby”, con la canzone
“Minuetto”, località nella quale è
dovuta tornare lo scorso trenta
agosto per “incassare” il premio
consistente nella incisione di una
canzone, Claudia Verrillo, la bimba
di otto anni originaria di Rotello,
conquista un posto al sole nel “fe-
stival dei festival” riservato ai bam-
bini, rappresentato nel nostro
Paese, da oltre mezzo secolo,
dallo “Zecchino d’oro”.
La notizia è freschissima ed è
giunta decisamente gradita alla fa-
miglia e agli amici, al termine di
una durissima selezione, svoltasi
in questo inizio di settembre e che
ha visto ai blocchi di partenza un
numero considerevole di candidati
all’appuntamento finale.
Un traguardo prestigioso per Clau-
dia che lotterà per coronare un
sogno, unitamente ad altri tredici
concorrenti, maschietti e femmi-
nucce dell’età compresa tra 4 e 10
anni, di altre realtà regionali, scelti
per la finalissima che si disputerà,
come è ormai tradizione e consue-
tudine, presso lo storico, cono-
sciutissimo e famosissimo
cinema-teatro “Antoniano” di Bolo-
gna, nel quale si sono cimentati
migliaia di cantanti in erba alla ri-
cerca, oltre che del divertimento
momentaneo, del viatico che porta
ad una professione, quella di can-
tanti e non solo, in grado di assicu-
rare un futuro di celebrità e di
benessere.
Claudia Verrillo, dunque, sarà
chiamata a tenere alti i colori della
nostra Regione, essendo l’unica
rappresentante del nostro piccolo
territorio che, per la verità, solo ra-
ramente riesce ad esprimere validi
aspiranti finalisti, in una rassegna
di tale livello, in grado di battersi
per il titolo nella competizione con-
clusiva.
Un traguardo, quello che è stato
raggiunto da Claudia, che premia,
oltre che la sua straordinaria bra-
vura, figlia di una rigida applica-
zione, ma anche di un particolare
dono di madre natura, gli innume-
revoli sforzi e sacrifici ai quali si
stanno sottoponendo i genitori,
Donato e Anna Lemme, che ac-
compagnano la piccola in lungo e
in largo per i sentieri dell’amata
Italia, per assecondare i desideri di
una creatura che ha mostrato di
avere i numeri a sufficienza per im-
porsi, a tale livello, dappertutto.
Claudia Verrillo, al rientro dal ca-
poluogo emiliano ove sta comple-
tando le prove, unitamente agli
altri scolari del Molise, dovrà pre-
occuparsi di affrontare un nuovo
anno scolastico, per frequentare la
quarta elementare, ma il suo
sguardo e le sue attenzioni sono ri-
volti fissi verso Bologna, ove, nel
prossimo mese di novembre, met-
terà in vetrina le sue meravigliose
doti canore che saranno ammirate
da tutta la penisola e, perché no,
da tutto il mondo, visto e conside-
rato che la gara sarà proiettata in
tutto il pianeta, grazie ai modernis-
simi e tecnologicissimi mezzi di co-
municazione.
Archiviato l’ottimo successo di Ca-
strocaro e messo in cassaforte il
primo trofeo, si spera adesso di
continuare sulla strada della vitto-
ria e, quindi, mettere in riga all’
“Antoniano” tutti gli altri sfidanti
della 57^ edizione della rassegna
canora più importante e sugge-
stiva italiana , appunto “Lo Zec-
chino d’oro”.
Ed è ciò che auguriamo alla dolcis-
sima e bravissima Claudia alla
quale tutti i molisani assicurano,
sin da ora, il loro pieno sostegno,
calore e incitamento.
Che una bimbetta molisana possa avere un qualche talento
canoro, e per questo possa arrivare a far parte del coro dell’An-
toniano di Bologna, allo Zecchino d’Oro, fa certamente piacere.
Ma che per questo suo “traguardo” canoro entrino in scena le
istituzioni e gli uomini della politica (sempre più spicciola e doz-
zinale) anche al più scettico delle persone appare eccessivo. Ec-
cessiva, infatti, per retorica la dichiarazione ufficiale del
presidente del consiglio regionale (Esprimo, a titolo personale e
a nome del Consiglio, tutto il mio compiacimento , unitamente
all’augurio di conseguire il risultato più prestigioso, a Claudia
Verrillo, la bambina originaria di Rotello, che ha superato la se-
lezione per partecipare alla fase finale dell’affermatissima ma-
nifestazione dello Zecchino d’Oro. Sono convinto che Claudia, di
appena otto anni, unica rappresentante del Molise, saprà farsi
rispettare e onorerà appieno la nostra Regione, magari conqui-
stando un significativo e onorevolissimo obiettivo, così come ha
saputo fare a Castrocaro ove ha ottenuto il primo posto nella ca-
tegoria “baby”. Oltre alle felicitazioni vorrei rivolgere a Claudia e
ai suoi familiari anche le espressioni di gratitudine <sì, nel comu-
nicato è scritto proprio così: gratitudine! – ndr> per questo tra-
guardo che vede la nostra realtà cimentarsi in una rassegna che
nella sua lunghissima storia non ha visto, tra i finalisti in gara,
molti molisani). Non di meno, trasuda enfasi, la dichiarazione del
capogruppo del Pd alla Regione. Francesco Totaro (E' sempre un
piacere potersi complimentare con un talento artistico molisano,
che si distingue su scala nazionale e che porta in alto l'onore
della nostra terra. Con gran gioia, mi congratulo con la piccola
Claudia Verrillo di Rotello che in questi ultimi mesi ha portato in
alto la bandiera del Molise, con i suoi strabilianti risultati nei con-
corsi canori nazionali dedicati ai bambini a cui ha preso parte.
Infatti Claudia dopo aver superato tutte le selezioni regionali e
nazionali dello Zecchino d'Oro, all'Antoniano di Bologna, ha rice-
vuto l'ufficialità della sua inclusione nel coro dei 14 bambini che
canteranno nella più popolare tra i cori italiani di bambini, ripor-
tando dopo anni un piccolo molisano nel gruppo.
Un anno straordinario quello di Claudia, che lo scorso 27 mag-
gio si è anche classificata al primo posto al Castrocaro Baby,
altro concorso nazionale, sbaragliando le altre concorrenti, tutte
tra gli otto e i dieci anni e ricevendo una vera ovazione da parte
del pubblico. Vivissimi complimenti, dunque, a Claudia ed alla sua
famiglia, sempre presente con amore ed affetto al suo fianco,
con l'auspicio che questi che stiamo raccontando saranno soli i
primi di una brillante carriera nella musica nell'arte”). Prediamo
atto. In una situazione di deflazione, basta poco per essere or-
gogliosi, grati e riconoscenti. Basta che una brava ragazzetta mo-
lisana si faccia valere allo Zecchino d’Oro per muovere i
sentimenti degli uomini delle istituzioni e della partitocrazia. D’al-
tronde, se si guardano intorno avvertono di vivere in un deserto
e di essere anime in pena. Merito della piccola Claudia Verrillo
averli rimossi da questa loro condizione. Alla quale va il nostro ap-
plauso.
Dardo
8
7 settembre 2014 Campobasso
Claudia Verrillo finalista allo Zecchino d’oro
In tempo di deflazione, una bimbamolisana allo Zecchino d’Oro, è un serio motivo di orgoglio
Niro e Totaro, si sono prontamente mobilitati
La bambina di Rotello, 8 anni, rappresenterà il Molise al “festival dei bambini” in programma a novembreallo storico cinema- teatro “Antoniano” di Bologna
“La mensa degli Angeli Papa
Francesco” . Un servizio di carità
indispensabile per la città di Cam-
pobasso al centro di una "sterile ed
infruttuosa" polemica da parte del-
l'opposizione del consiglio comu-
nale di Campobasso. Un attacco
aperto alla Curia di Campobasso:
“La Curia affitta i propri locali e poi
chiede di utilizzare le strutture co-
munali per i servizi”. Queste le af-
fermazioni dei consiglieri comunali
di minoranza, dunque è necessario
ribadire, come già fatto dal vescovo
di Campobasso –Bojano monsignor
GianCarlo Bregantini nella trasmis-
sione televisiva in onda su Telemo-
lise, “ Il seme della speranza" che -
«la Curia e la Diocesi si occupano
prevalentemente di opere di carità
e i soldi degli affitti vanno a col-
mare vuoti giganteschi nel
campo caritativo lasciati aperti
anche dalle amministrazioni comu-
nali e se è stato chiesto quel luogo
è perché la Diocesi non possiede
locali idonei per una simile esi-
genza».
Quattro i punti ribaditi dal ve-
scovo Bregantini:
1. Il mancato appoggio ad un
gesto benevolo del neo Sindaco in-
sediatosi alla vigilia della visita di
papa Francesco,
2. L’opera della mensa è va-
lida perché risponde ogni girono a
circa cinquanta ospiti in gravi diffi-
coltà economiche;
3. La mensa è spazio di soli-
darietà e carità cristiana per cui ac-
canto alle sterili polemiche di “certa
politica” per motivi personalistici la
città registra invece una vastissima
area di solidarietà quotidiana poi-
ché molta gente porta ogni girono
graditi doni come pane, carne,
pesce, viveri in genere,
4. Il vescovo invita i consi-
glieri che hanno sollevato obiezioni
a venire a sedersi a mensa con i
poveri per gustare il “profumo della
carità fraterna”.
Certamente la straordinarietà
dell'evento della visita del Papa ha
portato ad accelerare un progetto
che era nel cuore dell'Arcivescovo
e della Diocesi tutta; un servizio
che ha trovato una accoglienza fa-
vorevole della città, al di là degli
schieramenti politici e che ora di-
venta oggetto di discussione. «E'
facile criticare- ha ribadito il ve-
scovo- vengano invece i consiglieri
a condividere con noi questo
mensa, vengano a mangiare alla
mensa» per ascoltare i problemi
degli ultimi, lasciati in balia di se
stessi in una città dove è facile la
polemica ma difficile la capacità di
costruire. Il volontariato, come al
solito e per fortuna, va a colmare i
vuoti istituzionali nel campo della
solidarietà sociale. «Di certo -si au-
gura il vescovo- si perfezionerà la
convenzione tra la Caritas e il co-
mune di Campobasso per un servi-
zio offerto gratuitamente a tanti,
forse troppi, cittadini che non rie-
scono ad "arrivare a fine mese. Va
precisato che la Curia non ha nulla
in contrario per una definizione del-
l’affitto proprio perché è grata fin
dall’inizio all’amministrazione co-
munale per il dono dell’immobile
Ma fare polemica per il gusto del-
l'attacco pseudo politico è da de-
precare». Dovrebbe essere arrivato
il tempo, e le parole di papa Fran-
cesco sono state chiare, dell'unità,
della condivisione, per camminare
verso il bene comune dei cittadini e
dei cristiani. La presenza di una
mensa per i meno abbienti è un
servizio che mancava a cui la
chiesa locale insieme al comune,
forse grazie alla provvidenziale ve-
nuta di papa Francesco, ha trovato
una sua rapida risoluzione, a di-
spetto della burocrazia e delle po-
lemiche.
Insomma una questione che non
ci si sarebbe mai aspettati!
9
7 settembre 2014Campobasso
“Polemica sterile e populismo spicciolo quello dell’arcivescovo
Bregantini”. E’ aspro il commento di Michele Coralbo capogruppo
di Polo Civico e primo firmatario della mozione sulla struttura di
Monte San Gabriele, un tempo asilo nido comunale, ora affidato
alla Caritas senza la sottoscrizione di un accordo formale tra l’am-
ministrazione comunale e l’ente religioso. “L’arcivescovo non può
mortificare la sovranità e l’indipendenza del Consiglio comunale
che ha l’obbligo, non solo legale ma anche morale, di trattare ogni
atto nelle dovute forme; nessuno ha mai messo in discussione la
lodevole azione promossa dalla Caritas, a livello internazionale, in
generale, e a livello locale, in particolare ma, l’affidamento di beni
e servizi, a prescindere dalla finalità, così come previsto per legge,
va trattato nelle sedi competenti ovvero il Consiglio comunale. In
nome della carità non si può prevaricare la legge, con facile popu-
lismo non si possono superare le regole. L’amministrazione co-
munale - prosegue Coralbo - che affida alla Caritas uno stabile a
titolo gratuito è attore e complice di un sistema che sta esaspe-
rando i cittadini, tra l’altro, tartassati in maniera ingiusta e spropo-
sitata, un sistema che sta generando una categoria di nuovi poveri
costretta a mangiare tra i banchi della Caritas. L’amministrazione
dovrebbe preoccuparsi in maniera seria di garantire condizioni di
vivibilità dignitose a tutti i cittadini mentre il clero dovrebbe preoc-
cuparsi della cura delle anime mettendo a disposizione anche le
proprie strutture e i propri mezzi per operare in tal senso senza
sottrarre spazi comunali a servizi essenziali per i cittadini. Sono
convinto - conclude il consigliere Coralbo - che un asilo, luogo di
incontro e di crescita dei bambini, abbia la stessa importanza e la
stessa dignità di un servizio mensa che potrebbe essere ospitato
nelle già presenti strutture Caritas”.
Sulla “Mensa degli Angelipapa Francesco”, le precisazioni del vescovo
LE REAZIONI.
“Apprendo con stupore e amarezza l’intervento dell’arcivescovo
Giancarlo Maria Bregantini, che ha innescato una polemica contro
le minoranze di Palazzo San Giorgio”: ad affermarlo il consigliere
comunale Marialaura Cancellario.
“Nessuno mai ha messo in discussione la lodevole iniziativa
della ‘Mensa degli Angeli Papa Francesco’ e la preziosa attività
svolta dalla Caritas – ha proseguito Marialaura Cancellario –, ma
noi siamo stati chiamati a essere i garanti dei cittadini, di fronte ai
quali non possiamo tirarci indietro nel difficile ruolo dell’opposi-
zione. Purtroppo, quello che si evince dalla nota stampa di Sua
Eccellenza Bregantini è la sua intromissione, da uomo di Chiesa,
in una vicenda politico-amministrativa della città di Campobasso.
Il problema è che le parole dei consiglieri comunali di minoranza
sono state travisate ed estrapolate da un concetto molto più
ampio. Come gruppi di minoranza avevamo presentato una mo-
zione sull’argomento, perché noi volevamo delle risposte dal
primo cittadino. Abbiamo chiesto al sindaco Antonio Battista come
mai alla data del consiglio comunale di martedì scorso ancora
non fosse stato sottoscritto un accordo tra il Comune di Campo-
basso e la Curia arcivescovile di Campobasso-Bojano, che sugel-
lasse ogni aspetto normativo dell’intesa, sia dal punto di vista
amministrativo che da quello di ogni eventuale responsabilità in
sede civile e penale. Le sterili polemiche, come le ha definite Bre-
gantini che ha attaccato a mezzo stampa le minoranze a Palazzo
San Giorgio, non ci appartengono, perché noi lavoriamo per il
bene dei cittadini. Accetto, comunque – ha concluso Marialaura
Cancellario – , l’invito di Bregantini di sedermi a mensa con i po-
veri, visto che ho trascorso gran parte della mia vita a servizio
delle persone più bisognose”.
Cancellario ribatte: “Da uomo di chiesa si intromette in una vicenda politico amministrativa”
“Ho agito in perfetta onestà e in estrema buona fede assi-
stito dalla struttura comunale ”. Il sindaco Antonio Battista ri-
tiene che l’affidamento dell’immobile di via Monte San
Gabriele alla Caritas sia servito a riqualificare una struttura
chiusa che sarebbe rimasta abbandonata e che l’arrivo del
papa abbia solo accelerato l’iter amministrativo che però
adesso deve essere messo in ordine e completato. La con-
venzione tra la Caritas e il Comune è ancora in fase di pre-
parazione ma Battista è convinto che si troverà un accordo
che, una volta siglato, servirà a realizzare una serie di servizi
utili alla città di Campobasso in grado di centrare gli obiettivi
dell’ambito del Piano sociale. “La Caritas – ha precisato il sin-
daco - ha già fatto delle proposte all’amministrazione che, ov-
viamente, prevedono un piano di gestione e di investimenti,
sono sicuro che dall’accordo tra Caritas e Comune nascerà
un servizio per i più deboli e prezioso per l’amministrazione
che così potrà gestire situazioni difficili che aumentano di
giorno in giorno”. Decisamente diversa è la posizione di Mau-
rizio D’Anchise che invece preferirebbe la riapertura della
struttura come asilo comunale. D’Anchise, ora consigliere di
maggioranza eletto con i Comunisti Italiani, è stato “l’ideatore”
dell’asilo di via Monte San Gabriele durante l’amministrazione
Di Fabio in qualità di assessore all’Infanzia. D’Anchise che
aveva potenziato i servizi dell’asilo lasciandolo aperto anche
d’estate, ha mal digerito la chiusura della struttura ed ora l’af-
fidamento alla Caritas. “Se non si chiudesse l’accordo e se ci
fosse un ripensamento da parte dell’amministrazione, sarei
contento – ha commentato - perché è inammissibile lasciare
che siano i privati a gestire i nidi”.
Battista: “Ho agito in buona fede” , D’Anchise: “Preferisco la riapertura dell’asilo”
Coralbo replica a Bregantini: “Un asilo nido comunale ha la stessa dignità di una mensa Caritas”
TERMOLI. Un intervento a gamba
tesa dalle attiviste dell’associazione
“La giusta scuola” che tornano a
parlare di radon e amianto e della
loro presunta presenza negli istituti
scolastici cittadini.
Nell’occhio del ciclone vi fini-
scono, quindi, non solo i plessi di
via Tremiti e di via Po’ ma anche la
Schweitzer e lo stesso Nautico che,
per motivi vari, anticipano e aprono
non poche discussioni.
Partiamo proprio dal radon che
per Susy e Deborah de “La Giusta
scuola” è la priorità: “Senza creare
allarmismi ma puntando alla pre-
venzione, dobbiamo ricordare che
nei bambini il gas radon è la prima
causa per tumori ai polmoni, un
dato che tutti devono tenere bene a
mente quando ci ritroviamo a par-
lare della sua possibile presenza
nelle nostre scuole”.
Un punto cardine d’avvio di-
scorso, soprattutto perché “la mi-
sura di concentrazione media
annua di radon in aria è obbligatoria
nei locali interrati ed eventualmente
semiinterrati dei luoghi di lavoro,
degli asili nido e scuole materne e
dell’obbligo”; ciò lo evidenziano le
normative vigenti e chiama ogni
“esercente di attività” a tenere sotto
controllo il gas stesso.
“Lo scorso 25 febbraio sono stati
posizionati dei dosimetri da parte di
una ditta esterna presso alcuni
plessi cittadini (via Po’ – elemen-
tare, la scuola dell’infanzia e l’asilo
comunale), sempre grazie al nostro
impegno, e in quella sede ci fu con-
fermato che dopo sei mesi sareb-
bero stati messi a disposizione di
tutti i risultati di questo primo step.
Dove sono? Come sta andando il
monitoraggio? Perché a pochi giorni
dall’inizio del nuovo anno scolastico
c’è tanto silenzio?”.
Un dubbio che assale le combat-
tive donne e mamme dell’associa-
zione “La giusta scuola” e sposta
l’attenzione in via Tremiti perché: “si
parla tanto della riapertura del
plesso, ma sono state fatte le boni-
fiche?”. “Siamo indietro, troppo in-
dietro – precisa Susy – perché
siamo l’unica, se non la sola, re-
gione italiana sprovvista di mappa-
tura della presenza di radon sul
territorio e che prende sottogamba
lo stesso gas naturale”.
Altra annosa questione è quella
della presunta presenza di amianto
nel tetto della palestra della scuola
Schweitzer: “ebbene – evidenziano
le nostre interlocutrici – qui le voci
sono due e discordanti perché da
un lato ci sarebbe una perizia che
evidenzia la presenza di amianto
nel plesso e dall’altro la sua smen-
tita. In realtà, secondo una nostra
perizia svolta da un tecnico a fine
anno scolastico, e con l’avvallo del
consiglio d’istituto, parrebbe che la
copertura (e quindi presenza) di
amianto sul tetto della Schweitzer
sarebbe parziale, per cui ogni misu-
razione per essere attendibile do-
vrebbe essere svolta in modo
minuzioso. Purtroppo, anche su
questo fronte, dobbiamo registrare
la stasi totale delle questioni: per-
ché non si nomina un perito esterno
e si provvede a una misurazione ac-
curata prima che i nostri figli vanno
a scuola?”.
Piccolo e fulmineo passaggio alle
note vicende dell’istituto Nautico: “è
l’unica (o quasi) scuola – affermano
– in tutta la Regione frequentata
anche dalle altre regioni limitrofi,
non dimentichiamo che sono ab-
bandonate le dotazioni laboratoriali,
il cui valore è stimabile in circa 200
mila euro, per non parlare del patri-
monio librario composto di circa ot-
tomila volumi infine, è anche noto
che l’edificio è un bene che appar-
tiene al patrimonio pubblico. Perché
lo si è definito inagibile e lo si vuole
(s)vendere?”.
Da un interrogativo: “perché non
esiste un censimento della pre-
senza di amianto a Termoli?”, al ter-
mine dell’incontro, nasce anche
un’ultima proposta: “Chiediamo al
sindaco Sbrocca di metterci le mani
e realizzare un censimento quanto
prima: siamo la seconda città per
abitanti del Molise e siamo una di
quelle più indietro: basta con questo
trend”.
107 settembre 2014 Termoli
TERMOLI. “E’ finita l’attesa degli armatori e degli operatori
marittimi della pesca produttiva molisana, entro metà set-
tembre il Mipaaf erogherà loro finalmente l’indennizzo per il
fermo 2013”.
Ad annunciarlo è l’onorevole molisana del Pd Laura Venit-
telli. “Tra poco più di due settimane si concluderà il fermo
biologico 2014, precisamente il prossimo 22 settembre.
Purtroppo, per la categoria armatoriale il Ministero delle
Politiche agricole non eroga ancora gli indennizzi per la so-
spensione dell’attività di pesca imposta nell’estate 2013, che
videro i motopescherecci della flottiglia adriatica molisana
agli ormeggi dal 6 agosto al 17 settembre, oltretutto unica
marineria regionale a non aver avuto questo ristoro econo-
mico. Nonostante le recenti rassicurazioni la procedura si
era arenata, ma ora l’attesa sta per finire”.
La parlamentare democratica Laura Venittelli ha contattato
ripetutamente, dallo scorso mese di luglio fino a pochi giorni
fa, il direttore generale della pesca marittima e dell’acqua-
coltura del dicastero di via XX settembre, dottor Riccardo
Rigillo, chiedendo la ragione di questo ritardo ritenuto inac-
cettabile ed ottenendo in maniera risolutiva l’erogazione
degli indennizzi per gli operatori marittimi molisani.
“Il dottor Rigillo ha comunicato come i mandati siano stati
sottoscritti due giorni fa, mercoledì 3 settembre e che la fase
finale della Ragioneria Generale dello Stato si concluderà
entro 7 giorni”.
L’auspicio dell’onorevole Venittelli è che per le indennità
del fermo che terminerà il 22 settembre i tempi saranno ra-
gionevolmente più celeri.
TERMOLI. Nel prossimo novembre saranno
trascorsi già sei anni dall’introduzione della rac-
colta differenziata a Termoli. Nei sei mesi che
andarono dall’autunno 2008 alla primavera
2009 in quattro step progressivi venne co-
perto tutto il territorio urbano, periferie e agri
compresi.
Da quella data molto è cambiato nella ge-
stione dei tributi locali, ormai vero e proprio
spauracchio per famiglie e imprese. Nella
giunta del 21 agosto scorso l’amministrazione
Sbrocca ha deliberato il Pef 2014, basato sulle
indicazioni della Teramo Ambiente, società che
dall’agosto 2008 ha preso in carico la gestione
dell’igiene urbana, con il compito proprio di or-
ganizzare e promuovere il porta a porta. Ai cit-
tadini termolesi e alle attività sarà chiesto di
contribuire al 100% – come imposto dalla
legge anche nella versione della nuova Imposta
Unica Comunale – per la copertura del costo
del servizio, che a conti fatti vede spendere
6.200.711,74 euro, all’incirca 12 miliardi delle
vecchie lire, esattamente mezzo milione e spic-
cioli al mese.
Ma per ottenere quali risultati? Nel 2013, ul-
timo esercizio a cifre globali, sono stati raccolti
rifiuti differenziati per 8.717,73 tonnellate, pari
al 54,32% dell’immondizia prodotta in città.
Ogni residente produce poco più di 700
grammi al giorno, per un totale annuo di
260,32 chili, a cui vanno aggiunti i rifiuti indiffe-
renziati. La frazione maggiormente conferita è
l’umido, con 3.142 tonnellate, seguito dal vetro
(1.245) e dagli sfalci, un altro migliaio di ton-
nellate abbondanti. Gli obiettivi che l’ammini-
strazione comunale si propone di raggiungere
nel ciclo integrato dei rifiuti, riportati nell’arti-
colo 6 del contratto d’appalto con il Gestore,
sono : un sistema di relazioni con l’utenza che
si basi sul principio della migliore conoscenza
dei comportamenti per la partecipazione dif-
fusa al raggiungimento degli obiettivi di pro-
getto; un aumento generalizzato dell’efficienza
sia del sistema di raccolta rifiuti sia dei servizi
di pulizia; il miglioramento dei risultati raggiunti
in tema di raccolta differenziata a livello quan-
titativo, aumentando la percentuale di raccolta
differenziata, ed a livello qualitativo, aumen-
tando la qualità del materiale raccolto in modo
differenziato ed avviato al riciclo; un sistema di
relazioni con il Gestore che si basi sul principio
della responsabilità condivisa e della continua
collaborazione per il raggiungimento degli
obiettivi di cui ai punti precedenti.
Inoltre l’Amministrazione Comunale si pone
i seguenti obiettivi aggiuntivi: raggiungere la co-
pertura completa dei costi dell’intero ciclo dei
rifiuti (raccolta, trasporto e smaltimento dei ri-
fiuti solidi urbani) ed affidarne la gestione ad
un unico Gestore; secondo i propri programmi
d’intervento socio – assistenziali e alla disponi-
bilità finanziaria, accordare a soggetti che si tro-
vano in condizione di grave disagio sociale ed
economico un sussidio/contributo per il paga-
mento totale o parziale del tributo; la riduzione
della produzione di Rifiuti urbani attraverso la
promozione e la valorizzazione della pratica
del compostaggio domestico dei cittadini,
come strumento per l’auto-smaltimento dei ri-
fiuti organici; il potenziamento dei servizi di
raccolta durante il periodo estivo di maggiore
affluenza turistica. Gli interventi principali che
l’amministrazione comunale intende proporre,
in coerenza con gli obiettivi indicati nel para-
grafo precedente e con le proposte, contenute
nel documento di indirizzo “Analisi dei risultati
conseguiti dal Comune di Termoli nella rac-
colta differenziata e proposte per l’incre-
mento”, si possono riassumere secondo il
seguente schema: Delocalizzazione dell’attuale
Centro di Raccolta, ubicato in via Arti e Me-
stieri, nell’ambito della zona industriale sud
della città. Acquisto di un sistema mobile at-
trezzato per l’esecuzione della raccolta diffe-
renziata.
Acquisto contenitori per la raccolta diffe-
renziata della plastica. Potenziamento dei ser-
vizi di raccolta del rifiuto indifferenziato sul
lungomare durante il periodo estivo. Potenzia-
mento dei servizi di raccolta della plastica sul
lungomare e nel Centro cittadino, durante il
periodo estivo. Potenziamento dei servizi di
raccolta del rifiuto organico su tutto il territo-
rio cittadino dal 15 giugno al 15 settembre. Al-
cuni sono integralmente coperti da
finanziamenti, concessi dalla Regione Molise,
che ha ritenuto di dover premiare gli impor-
tanti risultati raggiunti dal Comune di Termoli
rispetto al più ampio contesto regionale. L’am-
ministrazione comunale, inoltre, nei prossimi
anni sarà impegnata per migliorare ulterior-
mente le campagne di comunicazione, infor-
mazione e sensibilizzazione verso l’utenza,
soprattutto legate al conseguimento degli
obiettivi previsti di raccolta differenziata.
Scuola, radon e amianto
Rifiuti, sei milioni la spesaFermo pesca, i soldi del 2013
La città pulita al Comune costa annualmente questa cifra
Ancora un intervento dell'associazione La Giusta scuola sulla situazione in atto
Dopo un anno risarciti
i pescatori. Per la Venittelli
"un ritardo inaccettabile"
TERMOLI. La pioggia improvvisa di que-
sto primo sabato di settembre sta preoccu-
pando non poco i cittadini di Termoli. Ancor
più quelli di Rio vivo che registrano già prin-
cipi di allagamento con i canali che iniziano
a riempirsi mentre la pioggia continua a
scendere copiosa. Ad ora non si registrano
danni ma solo violente scariche di pioggia
seguite da un forte vento.
Secondo le prime segnalazioni pare che
in centro siano già saltati i tombini, soprat-
tutto nelle “aree note” di viale Trieste e via
Padova (dove si registra il tempestivo inter-
vento degli uomini della Polizia municipale e
Vigili del fuoco); non va meglio in centro,
dove si è in stato d’allerta per quella che
pare essere una vera e propria bomba d’ac-
qua. Grossi disagi sia sul Lungomare nord
(lettori segnalano il suo esser allagato con
autovetture in transito su entrambi i sensi di
marcia) e al terminal bus che appare minac-
ciato dal fango. Chiuso dagli uomini della
Municipale l’accesso a via Magellano sia
dal Lungomare che da via Maratona. Da
zona stazione si registrano sospensioni dei
servizi di telefonia fissa in varie aree con al-
cuni cittadini che segnalano l’ammanco dei
rifornimenti di energia elettrica e danneggia-
menti a router internet, personal computer
ed alcuni elettrodomestici a seguito della
scarica di alcuni fulmini.
TERMOLI. Vogliamo sbilanciarci. Ci sarà fu-
turo per lo Zuccherificio del Molise e per la filiera
bieticola nel Centrosud? Riteniamo di sì e non
solo per le positive notizie giunte in queste sei
settimane sul fronte dei ricevimenti e dei conferi-
menti di barbabietola sul piazzale dello stabili-
mento saccarifero di contrada Pantano Basso.
L’attività di trasformazione, come riportato giorni
addietro, è ancora in piedi e terminerà la pros-
sima settimana, quando le ultime tonnellate di ra-
dici sarà bruciata per estrarne il saccarosio, ma le
organizzazioni sindacali agro-alimentari di cate-
goria si stanno già muovendo perché a settem-
bre si decidono buona parte dei destini produttivi
della campagna 2015, con gli impegni da siglare
sulle semine anticipate autunnali. Per questa ra-
gione i rappresentanti sindacali eletti in fabbrica
delle tre sigle di Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil
hanno sottoscritto ieri una richiesta di incontro ur-
gente indirizzata all’amministratore unico Fran-
cesco Fusco, al procuratore speciale Nicola
Baranello, al governatore Paolo di Laura Frattura,
all’assessore regionale all’Agricoltura Vittorino
Facciolla e all’ingegner Dario Poltronieri.
“La scrivente Rsu, in considerazione dell’immi-
nente conclusione della campagna saccarifera
2014, chiede un incontro al fine di tracciare un bi-
lancio riassuntivo e la programmazione della
campagna 2015 sia per quanto riguarda la ma-
nutenzione che per le semine”.
11
7 settembre 2014Termoli
"Zuccherificio,riparliamone"
Termoli flagellata dalla pioggiaAllagamenti e acqua alta dappertutto. Non pochi i danni
Le Rsu sindacali dello stabilimentopuntano al rilancio della struttura
Lavori al Corso? Distrutta l'anima della città
di Antonio Smargiassi
Una incomprensibile mania distruttiva
sembra avvolgere il destino di questa no-
stra Città. Dopo la eliminazione della Villa
del Popolo in Piazza S. Antonio, di rara bel-
lezza, e della fontana dalle sei cannelle di
Piazza Regina nel corso degli anni ’50, i
gioielli’ di recente restituiti ai cittadini sono
la ‘scalinata a chiocciola’ che conduce al
porto e la `riqualificazione del lungomare
con pista ciclabile’• per la prima non c’è mai
stato un giudizio positivo, per la seconda
non si fa altro che parlare di spreco di de-
naro pubblico e di complicazione del traf-
fico. Senza poi dire del numero degli
appassionati di bicicletta che l’hanno gior-
nalmente percorsa durante l’estate, infe-
riore alle dita di due mani, e che la
percorreranno dall’autunno alla primavera,
sicuramente inferiore a quelle di una mano.
A lato una fettuccia di strada supertrcdfi-
cata e la rabbia e le imprecazioni degli au-
tomobilisti. Si tralascia il resto, per
rimanere in tema: attuale, importante e di
primario interesse per quanti hanno a
cuore la Città e la sua storia. I lavori di cui
si è detto andavano completati e lo si è
fatto con un colpo gobbo: la cosiddetta `ri-
qualificazione’ di Piazza Vittorio Veneto e
del Corso Nazionale, degna di un racconto
su come si possono distruggere cento anni
di storia locale.
La prima: eliminazione del verde, anche
quasi secolare come le palme, e dei costo-
sissimi lampioni in ghisa, smantellamento
della pavimentazione in quarzite, nuova
pavimentazione e a livello una fontana, tra
l’altro pericolosissima per i bambini, con
trenta getti d’acqua illuminati mentre dei
cinque mini-getti della Fontana Monumen-
tale’ ai piedi della scarpata uno solo è at-
tivo. Non ci vuole molta fantasia per
immaginare l’allucinante atmosfera che av-
volgerà Piazza Monumento e il suo futuro:
deserta di giorno e luogo di vandalismo di
notte. Niente di meglio per lo storico Corso
Nazionale, parte integrante con la Piazza
del primo Piano Regolatore della Città risa-
lente al 1888. In sintesi: eliminazione dei
marciapiedi e un’unica isola pedonale a li-
vello dell’attuale asfalto, alberi piantumati
a zig-zag al centro della stessa tra blocchi
di cemento inamovibili denominati Viva-
noni’ che metteranno, come in un film `hor-
ror’, la parola `fine’ al rito dello struscio, al
secolare passaggio delle processioni e
delle bande, alle sfilate, ai cortei e ai raduni
d’auto d’epoca. Il surreale al posto della
tradizione e della storia. Un assetto, che se
attuato, anziché agevolare il transito dei
mezzi di pronto intervento lo complicherà
con danni allo stato non valutabili. Il Centro
storico aveva sicuramente bisogno di un
res&ling, ma non di uno stravolgimento che
verrà a costare, compreso altre opere tra
le quali le fognature, 1.300.000 euro. E per
essere più chiari: il Centro non è stato di-
strutto da un bombardamento per cui o se
ne realizza uno del tutto nuovo, compresi
gli edifici, in linea con le attuali tendenze ur-
banistiche, oppure gli interventi devono re-
stituirlo al contesto storico-urbanistico del
tempo.
Il Corso Nazionale andava ripavimentato
ma per farlo bastava mettere l’occhio su al-
cune cartoline dei primi decenni del Nove-
cento: si trattava di recuperare il passato
non di fare un’opera nuova che va a coz-
zare con un contesto il quale ha assunto
una precisa configurazione tra la fine del-
l’Ottocento e il primo ventennio del secolo
scorso. Lo stesso vale per l’illuminazione: i
fanali d’epoca avrebbero dato, e daranno
in caso di modifiche, un’atmosfera calda e
accogliente. Questo è accaduto e accade
in quelle città più o meno grandi dove, sotto
il profilo urbanistico, si cerca di recuperare
il passato e di esaltarlo, non di cancellarlo;
città dove la cultura non è soltanto un ter-
mine di circostanza, ma ha un senso e un
significato, L’auspicio è che il Sindaco
Sbrocca e la Giunta vogliano fermare que-
sto scempio, trovare e proporre soluzioni in
linea con la storia urbanistica di questa no-
stra non fortunata Città”
L'intervento