Voltana on line n.11-2013
-
Upload
voltana-on-line -
Category
Documents
-
view
225 -
download
2
description
Transcript of Voltana on line n.11-2013
11
2013 Voltana On Line www.voltanaonline.it
TARES o non TARES ? Per Voltana non è questo il dilemma. di Mario Paganini
senza rappresentanza”. Il popolo
elegge il Parlamento ed il Parlamen-
to fa anche le Leggi che regolamen-
tano il sistema tributario. L’articolo 53
della Costituzione Italiana, ad es.,
recita: “Tutti sono tenuti a concorrere
alle spese pubbliche in ragione della
loro capacità contributiva. Il sistema
tributario è informato a criteri di pro-
gressività”. Intuendo il rischio e le
conseguenze di iniziative popolari,
mosse da emotività od opportunismo,
i padri costituenti, con l’articolo 75,
pensarono bene di mettere qualche
limite ai possibili eccessi. È dato leg-
gere: “Non è ammesso il referendum
per le leggi tributarie e di bilancio, di
amnistia e di indulto, di autorizzazione
a ratificare trattati internazionali”.
Di certo una discarica non è un van-
taggio per il territorio in cui si trova.
Anzi. La questione, però, non può
essere semplificata oltre misura. Non
è sufficiente dire sempre e solo dei
“No!” Similmente è pericoloso pat-
teggiare la monetizzazione del dànno
(presunto o patito), sull’esempio dei
padroni delle acciaierie di Taranto,
ossia: “o lavori e forse ti ammali di
cancro, oppure non lavori e muori di
fame”. La questione deve, invece,
essere risolta con un coinvolgimento
collettivo. Riconosciuto che una di-
scarica è un vantaggio per tutti meno
che per i … suoi vicini, allora tutti
quelli che hanno un vantaggio deb-
bono collaborare nel trovare una so-
luzione “compensativa” verso chi ne
riceve soprattutto degli svantaggi. A
Napoli la camorra brucia i cassonetti.
Non è una soluzione, sono, invece,
costi e diossina per tutti. Occorre,
allora, andare oltre la logica “ci pen-
sa lo Stato”. Oppure “Ci sistemiamo
tra di noi … ”. Occorre andare oltre.
E le raccolte di firme possono essere
poca cosa o diventare una pessima
cosa quando ingenerano confusione
e sfiducia nella cittadinanza.
Quando nel gioco del pallone un
giocatore subisce un fallo deve fare
attenzione alla reazione. Deve, in
qualche modo, controllarsi.
A nessuno piace pagare le tasse.
Anche nei “mitici” Paesi nordici o in
quelli anglosassoni i cittadini fanno
il loro dovere, ma senza entusiasmo.
In tempi recenti, nel territorio vol-
tanese, sono state promosse alcune
iniziative che, però, mi lasciano al-
quanto perplesso.
È un dato di fatto che, nella società
dei consumi, ci sia - dopo qualche
tempo - la necessità di smaltire
quello che è stato … consumato.
Potendo farebbe comodo che
qualcuno passasse, con frequenza, a
raccogliere i rifiuti sull’uscio di casa
e li portasse in un luogo lontano.
Infine vorremmo che il costo del
servizio fosse prossimo allo zero.
Un disoccupato od un pensionato
con la minima può non trovare equo
e/o giusto pagare, su tutti gli acqui-
sti fatti, l’IVA come chi ha un reddito
elevato. Sarebbe un impazzimento
per il fornaio, l’ortolano, il macel-
laio, ecc. ma, dal punto di vista di
chi ha disponibilità economiche
scarse o nulle, farebbe comodo uno
sconto, ad hoc, del 20% ed oltre, su
ogni spesa effettuata.
Esistono alcuno capisaldi nelle
legislazioni di tutti i Paesi civili. Il
primo è che “non c’è tassazione
La Festa dell’ARGININO 2013 attraverso alcune immagini
proposte da Roberto Ghiselli.
Pagina 2 www.voltanaonline.it n. 11 - 2013
La Festa dell’ARGININO 2013 attraverso alcune immagini proposte da Roberto Ghiselli.
Pagina 3 www.voltanaonline.it n. 11 - 2013
www.voltanaonline.it è un prodotto amatoriale al quale non può essere ap-
plicato l'art. 5 della legge 8 Febbraio
1948 n. 47, poiché l'aggiornamento del-
le notizie in esso contenute non ha pe-
riodicità regolare (art. 1 comma 3, leg-
ge 7 Marzo 2001 n. 62).
www.voltanaonline.it non rappresenta una testata giornalistica e i post editi
hanno lo scopo di stimolare la discus-
sione e l’approfondimento politico, la
critica e la libertà di espressione del
pensiero, nei modi e nei termini con-
sentiti dalla legislazione vigente.
www.voltanaonline.it non persegue alcuno scopo di lucro. Tutto il materiale
pubblicato su Internet è di dominio
pubblico. Tuttavia, se qualcuno ricono-
scesse proprio materiale e non voleva
che fosse pubblicato, non ha che da
darne avviso al gestore e sarà immedia-
tamente rimosso.
www.voltanaonline.it verificherà, per quanto possibile, che tutto il materiale
inviato e riprodotto nel sito e nel PDF sia conforme alle licenze Creative Com-
mons o non coperto da copyright.
Uomini che non si arrendono, mai. Intervista di Luigi Scardovi a Mario Paganini.
co della suola dal resto della tomaia,
avviene in prossimità dell’arrivo …
Pare ci sia un altro runner che
ha saputo ben superare problemi
di salute di un certo livello. Che
cosa si è lasciato alle spalle?
Beh, c’è la cosiddetta “privacy”
che sta rendendo tutto molto più
complicato. Confermo che c’è un
altro competitor interessante. Alle
sue spalle ci sono non solo dei chilo-
metri, ma anche l’aver superato una
seria cardiopatia. È più giovane, è
più allenato di me. Con il suo pace-
maker ha già superato, in più occa-
sioni, i quaranta chilometri. Ripeto:
non sono iniziative per differente-
mente abili. Non sarà una gara. Ma
questo non impedirà ai diversi par-
tecipanti di dare il meglio di loro
stessi, con giudizio e spirito sportivo.
Una nota di colore … Ma a che
cosa pensa o che cosa passa per
la testa durante tutte quelle ore di
fatica?
Effettivamente occorre tenere la
mente occupata. Ognuno ha saputo
trovato la sua personale soluzione.
Posso rispondere per me. Capisco
possa sembrare strano, ma io pre-
go oppure converto numeri dal si-
stema decimale a quello binario od
anche a quello esadecimale. Sono tutte cose che, se fatte bene, richie-
dono notevole impegno mentale.
Da Voltana al mare di corsa. Per-
ché, con questo caldo, cimentar-
si in una specie di maratona?
Anzi su una distanza maggiore
dei canonici 42.195 metri? Una
distanza notevole, specie per una
persona di 56 anni, che lavora
ferma e seduta per ore ed ore in
un ambiente climatizzato…
Mi sto allenando da alcune setti-
mane, caldo e tempo libero permet-
tendo. Sono già prossimo ai 25 chi-
lometri. Nella seconda metà di set-
tembre, su percorsi diversi, ci sarà
chi percorrerà distanze importanti,
per diletto o quale testimonial vo-
lontario di aziende sanitarie locali.
Io debbo ringraziare l’azienda sa-
nitaria di Ravenna. In particolare, in
questi anni, sono stato seguito da
Otorinolaringoiatria, Oncologia,
Radiologia Terapica, Pneumologia,
Ortopedia, Neurologia e, recente-
mente, da Cardiologia. Dunque è un
grazie, un poco originale, al perso-
nale medico e paramedico che in
oltre trent’anni ho incontrato. Ed è
anche un forte biasimo ed una ferma
protesta per le scelte che si stanno
facendo. Scelte che porteranno allo
smantellamento e centralizzazione di
tanta buona sanità e sevizi di eccel-
lenza.
Evidenzio come siano tanti coloro
che possono vedere, ogni giorno,
come le strutture sanitarie private si
stiano espandendo, mentre la sanità
pubblica annaspa, arretra e si ridu-
ce. Però i soldi per l’acquisto dei
famosi, quanto inutili, cacciabom-
bardieri F35 oppure per mantenere i
“vizi ed i privilegi della casta”, e non
mi riferisco solamente ad un mi-
gliaio di parlamentari, quei soldi
invece non vengono mai tagliati !
Quindi è una protesta
“politica”?
È anche un protesta politica, ma
non sono solamente un grazie ed
una protesta politica. È anche una
scelta personale. L’occasione per
dimostrare a se stessi qualche cosa.
Tutti i “runner” corrono “per” qual-
che cosa, non “contro” qualche co-
sa. Essere propositivi e costruttivi
diventa una necessità. Inoltre più la
distanza è impegnativa, più occorre
essere ben presenti. Occorre dosare
la razionalità e l’emotività. Oltre che
una questione di allenamento e di
fisico, sono necessari volontà e buon
senso. Il correre, da pratica sportiva,
diventa presto uno stile ed una scel-
ta di vita. Diversamente sarebbe un
correre allo stremo, rischiando l’e-
stremo. Per fare tanta fatica è neces-
sario essere motivati ed entusiasti
della vita. Poi, nel mio caso, più che
un correre, sarà un camminare spe-
dito alternato ad un frequente …
andare al trotto. Con una battuta di
spirito: più che alla runner sarebbe
andare alla walker. Ma suonerebbe
male, soprattutto al femminile, poi-
ché da camminatrice a passeggiatri-
ce il passo - sarebbe proprio il caso
di dirlo - finisce con l’essere breve:
Bene. Temevo qualche cosa
alla Forrest Gump … Allora sof-
fermiamoci sulla filosofia che fa
muovere sia i “runner” autentici
che i simpatizzanti ...
Penso non ci sia migliore metafora
della vita e del vivere che il viaggio
ed il viaggiare. C’è chi spende tutta
la vita muovendosi all’interno di una
provincia e chi ha la fortuna di vive-
re viaggiando molto, magari per
turismo e non per lavoro. Conosco
poche persone che nella vita hanno
fatto sempre ciò che hanno voluto. I
più hanno invece accettato quanto è
loro capitato, alcuni serenamente
altri meno. Fortunatamente i mo-
menti di gioia si ricordano, mentre
quelli di infelicità vengono rimossi
dallo scorrere del tempo. I runner,
ossia coloro che corrono mossi da
una grande passione e non perché
l’atletica sia il loro lavoro, devono
programma seriamente i molti
aspetti che questo genere di pratica
sportiva richiede. Considerate le
distanze percorse è un viaggio ed un
viaggiare che diventano utili anche
per la vita ed il vivere. Dalla vita allo
sport e dallo sport alla vita. Si impa-
ra anche ad accettare tutto quello
che accade. Infatti ciò che va oltre
ogni pluri-collaudata previsione è
sempre in agguato. È noto che “se la
fortuna è cieca, la sfiga ci vede be-
nissimo” ed è sempre pronta a sco-
varti, magari impreparato. È un’altra
caratteristica che differenzia un run-
ner da un altro, da un non-runner.
Come reagire di fronte alle avversi-
tà. Di solito c’è sportività, pacata
rassegnazione, ira contenuta. Se il
padre della sposa “esplode” se gli si
rompe un laccetto mentre accompa-
gna la figlia all’altare, il runner “sa
controllarsi” anche quando il distac-
Pagina 4 www.voltanaonline.it n. 11 - 2013
Un calendario, aggiornato, de-
gli eventi pubblici a Voltana ?
Lo trovi nel sito www.voltanaonline.it facendo
click in AGENDA !
info: [email protected]
Perché lo difendono ?
mico non avrebbero condannato i
vertici Thyssen: e a fronte dell'in-negabile complessità della situa-
zione di Taranto, non avrebbero
osato interrompere l'attività della
fabbrica dei tumori. E questi sono
solo i casi più eclatanti. Non è un
segreto che l'impresa italiana si
regge prevalentemente sulla viola-
zione di leggi, siano esse quelle a
tutela del lavoro, dell'ambiente,
della fedeltà fiscale, del buon an-
damento della pubblica ammini-
strazione... È una delle intuizioni
delle 28 tesi di Badiale e Bontem-
pelli (tesi 17 e 18) che il capitali-smo, raggiunta una certa fase, per
riprodursi è costretto a liberarsi
dei "lacci e lacciuoli" di berlusco-
niana memoria, ossia delle norme
a tutela di quei beni (come la salu-
te, l'ambiente e il lavoro) che dallo
sviluppo capitalistico sono irrime-
diabilmente sviliti. La legalità, e gli
istituti che la preservano (come
l'indipendenza della magistratura),
assumono oggi un ruolo oggettiva-
mente anti-capitalistico. Non stupi-
sce dunque che il capitalismo ita-
liano, per bocca dei suoi mezzi di
informazione, difenda il personag-
gio che incarna la maggiore minac-
cia ai principi di legalità e separa-
zione dei poteri. I "padroni" italia-
ni, difendendo B., difendono loro
stessi. E questo spiega anche per-
ché le forze politiche a diretto ser-
vizio del grande capitale, come il
PD, abbiano sempre avuto un at-
teggiamento conciliante e collabo-
rativo con il Caimano, fino a gover-
narci insieme.
Fonte:
http://il-main-stream.blogspot.it
Chi ha letto il Corriere della Sera
in questi giorni ha avuto l'impres-
sione di trovarsi di fronte una ver-
sione appena più moderata de Il
Giornale. Tra interventi critici della
sentenza che condanna Berlusconi
e di chi l'ha emessa, commenti affi-
dati all'Avvocato Coppi e a espo-
nenti del PdL, pelosissimi inviti alla
"pacificazione" (leggi: salvacondot-
to per B.), il quotidiano della gran-
de borghesia italiana ha ormai scel-
to con chiarezza da che parte stare.
Ma perché cresce il partito dell'im-
punità, come correttamente segna-
lato dal Fatto Quotidiano? Perché
l'establishment finanziario di
questo paese, che nell'autunno
del 2011 ha tramato per rovescia-
re B. e alle elezioni gli ha con-
trapposto il blocco di Mario Mon-
ti, adesso tenta di proteggerlo
dalle conseguenze penali dei
suoi stessi atti? Cosa spiega que-
sto berlusconismo di ritorno?
Certo, non bisogna sottovalutare
il potere di ricatto in mano al duce
del PdL. Se questi decidesse di gio-
care il tutto per tutto, organizzando
una campagna elettorale in grande
stile centrata sull'uscita dall'euro,
provocherebbe sconquassi tali da
far crollare il già pericolante edifi-
cio di Bruxelles. Dunque l'establish-
ment ha un ottimo motivo per "tener
buono" B.
Forse però oltre alle motivazioni
per così dire tattiche ve ne sono
anche di strategiche. L'articolo di
Angelo Panebianco è illuminan-
te in tal senso. Ricordiamo che
stiamo parlando di uno dei Sag-
gi chiamati da Napolitano a mo-
dificare la Costituzione.
Il politologo denuncia uno
"squilibrio di potenza" tra politi-
ca e ordine giudiziario. Se alcu-
ni politici vengono inquisiti e
talvolta persino condannati non
è perché questi delinquino (ciò
è dato in qualche modo per
scontato), ma per l'eccessivo
potere detenuto dalla magistra-
tura. Per rimediare occorre una
riforma della politica, che ac-
cresca di molto i poteri dell'ese-
cutivo, e una riforma della giu-
stizia, che a quell'esecutivo de-
ve essere finalmente subordina-
ta.
Fin qui nulla di particolarmen-
te nuovo: sono le posizioni del
"riformismo" giudiziario che il Cor-
riere appoggia da ormai diversi
anni. È il prosieguo del ragiomento
a rivelare che la borghesia italiana,
difendendo Berlusconi, difende sé
stessa.
Panebianco propone niente meno
di rivoluzionare i corsi di giurispru-
denza, di incidere sulla mentalità
dei futuri operatori giuridici, iniet-
tando forti dosi di "sapere empiri-
co" nei corsi. Insomma:
“Si addestrino i futuri funzionari,
magistrati e amministratori, a
fare i conti con la complessità del-
la realtà. È ormai inaccettabile, ad
esempio, che un magistrato, o un
amministratore, possano intervenire
su delicate questioni finanziarie o
industriali senza conoscenze appro-
fondite di finanza o di economia in-
dustriale. È inaccettabile che gli
interventi amministrativi o giudi-
ziari siano fatti da persone non
addestrate a valutare l'impatto
sociale ed economico delle norme
e delle loro applicazioni.”
Balzano subito alla mente di casi
dell'ILVA, della FIAT, della Eternit,
della Thyssen Krupp. È facile im-
maginare che magistrati dotati del
"sapere empirico" di cui parla Pa-
nebianco non si sarebbero arri-
schiati a far inviperire Marchionne,
applicando la legge per come è
scritta; se avessero accuratamente
valutato l'impatto sociale ed econo-
Pagina 5 www.voltanaonline.it n. 11 - 2013
APPUNTI agosto 2013 di Mario Paganini di assenze per tutti gli onorevoli che
sono pagati dallo Stato per fare un
mestiere e ne fanno un altro, in que-
sto caso pagato sempre da noi
(Vezzali prende lo stipendio da poli-
ziotta)”.
Poi Massimo Sabatini aggiunge: “La
Vezzali ... fa parte del centro sporti-
vo fiamme oro della Polizia, ma co-
me dicevo non e solo per lei che ho
scritto, ma per tutti quegli onorevoli
che come lei fanno un altro lavoro e
non danno la possibilità ad un altro
di fare ciò che lei dovrebbe fare.”
Un aspetto positivo, in una vicenda
tutt’altro che felice: qualcuno ha ini-
ziato a parlare ed a porre il problema
del doppio stipendio, uno per un la-
voro e l’altro per dell’assenteismo!
Al Circolo tre parlano di Ber-
lusconi; due parlano di Renzi.
Io faccio finta di leggere il
giornale, perché per la politi-
ca oggi proprio non ci sono.
Il giorno dopo, di buon mattino, in
direzione mare, ferme al semaforo ci
sono cinque auto in fila… Sono le
nostre (il sesto che si sia addormen-
tato?). Le nostre chiacchiere non
cambiano Roma! Ed il gasolio non è
troppo caro. Forse sarebbe più op-
portuno cambiare modo di pensare
e di comportarsi. Lo stile di vita in-
fluenza le scelte e le scelte portano a
perpetuare uno stile di vita.
No, non disturba, ma se vuo-
le lo mando a casa sua…
Concitato il gestore del Bagno sta
esponendo, per telefono, le sue ra-
gioni alle Forze dell’Ordine. Un “vù
cumprà” ha usato la toilette del Ba-
gno, si è lavato sotto la doccia del
Bagno ed ora dorme su di una pan-
china del Bagno. Dall’altro capo fan-
no qualche domanda. Il bagnino
paonazzo: “No, non disturba e non è
molesto! Ma che cosa c’entra? Per
favore mi dia il suo indirizzo che glie-
lo mando a casa sua. Io pago fior di
tasse per la concessione e quello là
usa i miei servizi, mi fa perdere clienti
e non mi paga nulla”. Due ore dopo
sopraggiungono le Forze dell’Ordi-
ne. Il “vù cumprà” se ne è andato da
tempo. Ma come farà a (sopra) vive-
re vendendo borse e borsette a due
euro o poco più?
È nel Palazzo da sessant’an-
ni... In quante altre democra-
zie è dato osservare qualche
cosa di simile?
Giorgio Napolitano (Napoli, 29 giugno 1925) è un politico italiano,
undicesimo e attuale Presidente
della Repubblica Italiana, in carica
dal 15 maggio 2006.
In precedenza era stato presiden-
te della Camera dei deputati nell'XI
Legislatura (subentrando nel 1992
a Oscar Luigi Scalfaro, salito al Qui-
rinale) e ministro dell'Interno nel
Governo Prodi I, nonché deputato
dal 1953 [1], al 1996, europarla-mentare dal 1999 al 2004 e senato-
re a vita dal 2005 (nominato da Car-
lo Azeglio Ciampi) fino alla sua ele-
zione alla prima carica della Re-
pubblica.
È il primo e finora unico Capo
dello Stato a essere stato membro
del Partito Comunista Italiano. È il
terzo presidente a essere eletto, al
primo mandato, alla quarta chiama-
ta (dopo Luigi Einaudi e Giovanni
Gronchi), il sesto ex Presidente
della Camera eletto Capo dello
Stato (dopo Enrico De Nicola,
Gronchi, Giovanni Leone, Sandro
Pertini e Scalfaro), il secondo a es-
sere eletto da senatore a vita
(prima di lui Leone), il terzo prove-
niente dai ranghi della sinistra
(dopo Giuseppe Saragat e Sandro
Pertini) e il terzo presidente napo-
letano (dopo De Nicola e Leone).
Il 20 aprile 2013 è stato rieletto,
divenendo il primo Presidente
della Repubblica ad essere chia-mato ad un secondo mandato, oltre
che il più anziano al momento
dell'elezione nella storia repubbli-
cana.
[1] 7-8 giugno 1953 – Elezioni politiche in
Italia: la coalizione di centro (Democrazia
Cristiana, PSDI, PLI e PRI) non riesce ad
ottenere la maggioranza assoluta, si ferma al
49,85%, non scatta quindi il premio di mag-
gioranza assicurato dalla legge truffa.
Fonte WIKIPEDIA
Siamo alle solite: in Agosto
vengono approvati i provve-
dimenti più odiosi e impopo-
lari; i mass-media di regime
non riferiscono nulla o quasi
e gli italiani sono in spiag-
gia...
Il Senato ha approvato il cosiddet-
to dl "svuota-carceri" con 195 sì e
57 no. Il disegno di legge di con-
versione è ora definitivo. La seduta
- dove il decreto è stato votato in
seconda lettura dopo essere stato
approvato e modificato alla Came-
ra lunedì scorso - è stata caratteriz-
zata dalla bagarre dei senatori del-
la Lega. Armati di fischietto, i parla-
mentari del Carroccio hanno sven-
tolato verso i banchi del governo il
cartellino rosso e uno striscione:
"Basta inganni e illusioni, governo
Letta a casa subito!". Alla protesta
si ricollegano le parole pronunciate
dal segretario leghista e presidente
della Regione Lombardia Roberto
Maroni: "Il problema del sovraffol-
lamento delle carceri non si risolve
con il decreto svuota-carceri né
con l'amnistia: se si pensa di pro-
porre l'amnistia si sappia che ci
sarà altro che Vietnam o Afghani-
stan da parte della Lega Nord" ha
affermato Maroni in conferenza
stampa a Montecitorio, annuncian-
do l'adesione a quattro quesiti refe-
rendari dei radicali e per settem-
bre un pacchetto del Carroccio di
tre proposte di legge sulla giusti-
zia, di cui una proprio sul sovraffol-
lamento delle prigioni. Sintetizzata
così da Maroni: "Il modo molto più
efficiente per svuotare le carceri,
l'unica vera soluzione è quella che i
cittadini extracomunitari scontino
la pena nelle carceri di casa loro,
nel paese di origine".
Una banale considerazione: perché
la nostra classe politica è così tra-
sversalmente comprensiva con i de-
linquenti e così poco solidale con le
vittime di una delinquenza che non
ha saputo prevenire e reprimere?
Fonte www.repubblica.it
dell’ 8 agosto 2013
C’è chi più permetterselo…
C’è chi dà un esempio pessi-
mo...
Onorevole mio, ma quanto ci co-
sti? Massimo Sabatini, del Movi-
mento 5 Stelle ha posto il proble-
ma, partendo da un caso reale:
“Dimissioni dopo un certo numero
Pagina 6 www.voltanaonline.it n. 11 - 2013
APPUNTI agosto 2013 di Mario Paganini
Le liberalizzazioni danneg-
giano anche te. Digli di smet-
terla…
Avevo promesso alla nonnina che
mi sarei interessato alla sua vicen-
da. Sono al Patronato con una car-
tellina piena di copie di lettere e
ricevute di raccomandate inviate.
Ma c’è una fila incredibile.
Mi sorge il dubbio di essere nel
posto sbagliato.
Niente affatto. La tutela dei diritti
dei consumatori viene fatta in quel
luogo.
Sento in giro. Sono tutti indignati:
per le pratiche aggressive di que-
sta o quella compagnia telefonica;
oppure per la poca serietà com-merciale del tale fornitore di servi-
zi televisivi in abbonamento; ecc.
Ma come? Ma “il privato” non era
bello ed efficiente per antonoma-
sia? I mass-media di regime, diret-
tamente o indirettamente sussidiati
con denaro pubblico, ora dove so-
no? Erano in prima fila, velocissimi
e voracissimi, quando si trattava di denigrare la RAI, la Telecom o le
Ferrovie dello Stato. Adesso, inve-
ce, non hanno nulla da dire e da
scrivere!
Lui diceva: “Ricordatevi che l’in-
serzionista ha sempre ragione!”
Se Berlusconi lascia, Berlu-
sconi scompare…
Poiché l’attività svolta è la mede-
sima o sono “escort” anche le si-
gnore, in abiti succinti, che sosta-
no, notte tempo, ai margini della strada, oppure anche il Cavaliere è
un frequentatore di “puttane”. Do-
po di che avremo le sottocategorie
delle “escort di infima classe” e
delle “puttane di alto bordo”.
Cercando su Internet è possibile
trovare elenchi di donne che hanno
conosciuto a fondo il Cavaliere. Ci
sono elenchi con anche 130 nomi … Le assodate, esempio: Patrizia
D’Addario, Rubi (la nipote di Mu-
barak), per me, sono come i
“pizzini”, gli avvisi inviati dai vari
capi clan, padrini, capi bastone, a
qualcuno affinché faccia e si com-
porti in un certo modo. Servono a
rinfrescargli la memoria. Chi può
essere tenuto sotto ricatto è bene
non dimentichi mai la sua condizio-
ne di ricattato. E, soprattutto, che
non venga colto dalla tentazione di
sottrarsi, di fuggire al ricatto.
Ma sul serio crediamo che un
chiunque possa avere dei tète a tète
con una persona molto importante?
Sul serio pensiamo che un o una
“nessuno” possa aver accesso, fa-
cilmente e tranquillamente, agli
spazi privati di un qualche V.I.P. ?
Riflettiamo: un o una “nessuno”
suona al citofono e, dall’interno
qualcuno apre la porta, poi - disin-voltamente - lui o lei … oplà: “il
letto è sfatto, rien ne va plus” !
Intanto, là fuori, i tutori dell’ordi-
ne e qualche guardia privata
(insieme alle stelle) stanno a guar-
dare quanto accade. Evidentemen-
te episodi di assoluta normalità.
Non lo credo proprio possibile! E
chi è sotto ricatto verrà mai lasciato
libero dal suo persecutore? No, di
certo! Solo il trapasso può restituir-
gli la libertà. E tutte le bocche ri-
marranno cucite. Per sempre.
Sono più ricchi i Tedeschi o
gli Italiani?
Il giornale riferisce che i tedeschi
rinfacciano agli italiani una ricchez-
za media maggiore.
Giuseppe ha comprato, dieci anni
fa la sua casa, per 200 mila euro. Ora ne vale 170 mila …
Giovanni ha comprato, dieci anni
fa, 200 mila euro di Buoni Ordinari
del Tesoro. Ci sta ancora rimetten-
do in quota capitale…
Franz ha comprato 200 mila
“bund”. Spera di lucrare qualche
cosa in più, pertanto non accetta la proposta di venderli per 240 mila
euro.
Non solo. Giuseppe e Giovanni
hanno una quota pari a 33 mila euro
di debito pubblico …
Mentre Franz riscuote degli inte-
ressi sostanziosi per il prestito ac-cordato agli italiani.
Morale: la ricchezza di un popolo
dipende molto dalle scelte di politi-
ca economica e monetaria compiu-
te dai suoi governanti.
La questione dell’acquisto
degli F35 … Caccia bombar-
dieri costosissimi e pieni di
difetti. Proviamo a cambiare
il punto di vista, ossia: il con-
testo generale, i riferimenti.
No, non ho cambiato idea: l’ac-
quisto di quei velivoli - peraltro
fragilini - è un inutile spreco. Però
tutti i nostri politici tacciono, subi-
scono e accondiscendono. Provia-mo, noi dilettanti della politica, a
trovare una diversa risposta, una
soluzione realistica e “politica”.
Dell’Europa stiamo accettando
tutti i diktat. Ieri i diktat erano le
dure condizioni non negoziabili
imposte alla parte soccombente in
un confronto (trattato di pace, ar-
mistizio, resa, ecc.). Oggi sono un decreto o un ordine indiscutibile
emanato da un potere rappresenta-
tivo (notare che in Europa il potere
rappresentativo non è il risultato di
un suffragio libero e universale).
Dobbiamo deciderci: l’Europa è
solamente un problema di bilanci
in pareggio? Di smantellamento
dello Stato sociale? Se essere euro-
pei è anche qualche cosa di più, occorre che sia anche qualche cosa
di diverso. Una delle prime funzio-
ni dello Stato è quello della difesa
dei propri confini. Chiediamo, allo-
ra, che la difesa dell’Europa sia un
problema europeo. Di tutti gli Stati
europei, unitamente e congiunta-
mente. Cosa opposta a quella che
riscontriamo. Ora ciascuno Stato va
liberamente, autonomamente, in
maniera disorganica, sparpagliata, ma, soprattutto e tragicamente,
dispendiosa.
Istigazione al gioco e ipo-
crisia.
È una emittente televisiva per la
quale si paga un canone.
Del gioco d’azzardo sono arcinoti
sia i “padrini” che i lauti profitti.
Stupisce trovare la pubblicità su
tale emittente nazionale. Accatti-
vante l’invito “fai una visita” ad un certo sito, il sottointeso: “non costa
nulla, anzi puoi guadagnarci”.
Il gioco d’azzardo crea dipenden-
za. Quello su Internet maggiormen-
te perché … lì non ti vede nessuno.
Alla fine dello spot c’è un avviso,
che non salva la coscienza dei ben-pensanti né di chi dovrebbe vigila-
re: attenzione crea dipendenza.
Pagina 7 www.voltanaonline.it n. 11 - 2013
Fatti e gente di Voltana e dintorni
Andate e “pacificatevi” con tutti i delinquenti di Massimo Fini
e anche non immaginabili (un pro-
cesso di revisione, fatto rarissimo
in Italia), a 22 anni di reclusione,
prima è diventato, per meriti pena-
li, editorialista del più importante
quotidiano di sinistra (La Repubbli-
ca) e del più venduto settimanale di
destra (Panorama) e poi di quei 22
anni ha finito per scontarne, con
vari escamotage, solo sette. Destra
e sinistra, ormai lo sappiamo, si
ricompattano immediatamente
quando c’è da togliere dai guai un
loro vip. Negli anni Novanta dove-
vamo pacificarci con i ladri e i ta-
glieggiatori di Tangentopoli. La
formula era: “uscire da Tangento-
poli” con un’amnistia o con qualche
provvedimento similare. Come se
amnistiando i ladri, i truffatori, gli
stupratori si uscisse da Ladropoli,
da Truffopoli, da Stupropoli e non
si incoraggiasse invece costoro a
perseverare nei loro crimini.
Com’è puntualmente avvenuto
dopo aver trasformato, nel giro di
pochissimi anni, i magistrati nei
veri colpevoli e i ladri in vittime e
La nuova parola d’ordine adesso
è “pacificazione nazionale”. Ogni
dieci anni i cittadini italiani sono
perentor iamente inv i ta t i a
“pacificarsi”. Con chi? Con i delin-
quenti. Negli ‘80 con i terroristi as-
sassini. E, di fatto, questo avvenne
grazie a quelle leggi sui “pentiti”
che la cosiddetta classe dirigente fu
costretta a varare per non aver sa-
puto, o voluto, affrontare sul cam-
po, manu militari, il fenomeno ter-
rorista, essendone anzi stata conni-
vente in alcune sue componenti,
politiche e intellettuali, specialmen-
te socialiste. Ragion per cui da noi
il terrorismo, a differenza, ponia-
mo, che in Germania dove pur si
era presentato in forme ancora più
pericolose (la Baader-Meinhof), è
durato invece che un anno dieci,
facendo tutti i danni che poteva fa-
re.
Persino Adriano Sofri, mandante
del vilissimo assassinio del com-
missario Calabresi (agguato sotto
casa) condannato, dopo aver godu-
to di tutte le garanzie immaginabili
giudici dei loro giudici. Oggi non
c’è settore della vita pubblica in cui
la Magistratura vada a mettere il
dito, random, a caso, senza che sal-
tino fuori malversazioni, grandi e
piccole.
È come giocare a “battaglia nava-
le”, con ammiraglie, incrociatori e
sommergibili, ma senza il mare. E
adesso dovremmo “pacificarci”
con un uomo che (con la sua cricca)
da trent’anni viola sistematicamen-
te le leggi, organizza monopoli ille-
gali e antiliberisti, falsifica i bilanci,
paga la Guardia di Finanza, cor-
rompe giudici, corrompe testimoni,
è stato condannato, sia pur in primo
grado, per un reato di concussione
di cui non potrà liberarsi perché,
nel suo caso, la concussione è in re
ipsa (le telefonate alla Questura di
Milano per piegarne i funzionari ai
suoi desiderata).
Ora quest’uomo è stato condanna-
to in via definitiva per una colossale
frode fiscale (che è cosa diversa
dalla semplice evasione fiscale)
ponendo così fine alla sostanziale
ipocrisia della “presunzione d’in-
nocenza” che è un principio sacro-
santo del diritto ma che diventa
pura e semplice impunità se si rie-
sce, com’è riuscito a Berlusconi, a
trascinare i propri processi per de-
cenni.
Adesso c’è una condanna in Cas-
sazione. Di presunzione di innocen-
za non si può più parlare. La do-
vrebbe essere finita. E invece no.
Quest’uomo, che ha accumulato un
potere enorme proprio grazie alle
sue illegalità, pretende di essere
salvato ancora una volta dalle sue
responsabilità. Con qualche formu-
la magica: grazia, commutazione
della pena, amnistia ad personam.
E così sarà. Nello sberleffo di noi
cittadini impotenti e forse anche
grati. Perché non siamo che sudditi.
Massimo Fini
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
10.08.2013
La Festa dell’ARGININO 2013 L’immagine è di Roberto Ghiselli.
Immagine trovata su
Internet e segnalata da
Vesna
Pagina 8 www.voltanaonline.it n. 11 - 2013
Immagine
trovata su
Internet
e segnalata
da
Cosetta
Pubblichiamo alcune segnalazioni giunte a Voltana On Line su facebook
Amo le persone che riescono a farmi
ridere quando non voglio nemmeno
sorridere.
Trovata su Internet e segnalata da G.
Immagine
trovata su
Internet
e segnalata
da
Milena
Tre immagini
trovate su
Internet
e segnalate
da
Vesna
Ci pisciano sulla testa ed hanno il coraggio di
dirci che “piove!”.
Trovata su Internet e segnalata da C.
Immagine trovata su
Internet e segnalata
da Cristina
Immagine trovata su
Internet e segnalata
da Anna
Immagine trovata su Internet
e segnalata da Naima