Visita ai giardini del Quirinale

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Visita ai Giardini del Quirinale Non tutti sanno che è possibile visitare i Giardini del Quirinale soltanto il 2 Giugno di ogni anno, in occasione della festa della Repubblica. Quest’anno l’arrivo di numerosi capi di Stato per la celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, ha fatto slittare l’apertura dei Giardini al

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Il Quirinale, residenza del Presidente della Repubblica Italiana, ha dei bellissimi giardini, visitabili solo rarissime volte.

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Visita ai Giardini del Quirinale

Non tutti sanno che è possibile visitare i Giardini del Quirinale soltanto il 2 Giugno di ogni anno, in occasione della festa della Repubblica. Quest’anno l’arrivo di numerosi capi di Stato per la celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, ha fatto slittare l’apertura dei Giardini al

5 Giugno 2011

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I giardini del Quirinale.

Il Quirinale racchiude al suo interno un giardino di circa quattro ettari, la cui storia è strettamente connessa con l’evoluzione del complesso monumentale. Agli inizi del Cinquecento sul colle Quirinale, tra le ville patrizie e di cardinali, vi era quella della nobile famiglia dei Carafa, denominata “vigna di Napoli”. La villa includeva due edifici residenziali, ubicati rispettivamente a nord sulle pendici del colle e a sud sulla strada Pia, l’odierna via del Quirinale. La prima sistemazione del giardino si deve al cardinale Ippolito d'Este,  che nel 1550 prese in affitto la villa dei Carafa trasformandola in una delle dimore più eleganti di Roma, ricca di raccolte antiquarie. A quel tempo il giardino, realizzato da Girolamo da Carpi e Tommaso Ghinucci era articolato in viali, padiglioni e aiuole a cui si accedeva attraverso un viale di ingresso parallelo alla strada Pia. Da questo viale, un percorso a tridente convergeva ad un padiglione centrale con un ninfeo ornato da statue antiche e un altro padiglione, a pianta centrale in legno e fogliame, era sistemato nel luogo in cui nel Settecento sarà costruita la Coffee House.

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Stendardo presidenziale italiano

Lo stendardo presidenziale italiano è il segno distintivo della presenza del Presidente della Repubblica Italiana. Esso segue, pertanto, il Capo dello Stato ogni qual volta si allontana dal Palazzo del Quirinale, presso il quale è esposto durante la sua presenza. Lo stendardo è esposto sui mezzi di trasporto a bordo dei quali sale il presidente, all'esterno delle Prefetture quando il Presidente è in visita ad una città, all'interno delle sale dove egli interviene in veste ufficiale. Lo stendardo richiama i colori della Bandiera nazionale, con riferimento particolare alla bandiera della storica Repubblica Italiana del 1802-1805; la forma quadrata e la bordatura azzurra simboleggiano le forze armate, comandate dal presidente.

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La Fontana dell’Organo.Edificata daClemente VIII Aldobrandini(1592-1605)

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Una cascatella d'acqua può essere utilizzata anche come fonte di energia per fare musica. Nei giardini del Quirinale gli ospiti in passato venivano deliziati da un organo che funzionava ad acqua. Fin dal Cinquecento chi passeggiava nei prati spesso aveva l'impressione di sentire della musica venire da sotto il terreno, quasi venisse da sotto i prati. In realtà questa musica diffusa era prodotta da un incredibile organo ad acqua che si trova in un monumentale ninfeo.

Eccolo, è stato recentemente restaurato: l'acqua corrente oltre a dare fiato alle canne dell'organo mette in funzione questa enorme ruota, questo cilindro con delle sporgenze identico a quelli dei carillon.

La Fontana dell’Organo

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Coffee House.

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COFFEE HOUSE

Nel Settecento, per volontà di Benedetto XIV Lambertini (1740-1758), in un punto panoramico del colle il giardino fu arricchito di una elegante Coffe House, edificata a partire dal 1741 dall’architetto Ferdinando Fuga e destinata dal pontefice a luogo di incontro e di cultura. L’edificio, costituito da un portico a tre arcate sui due fronti e da due ali prospettiche, si imposta su di una terrazza antistante la facciata, pavimentata a rombi di peperino bianco e rosa e con tre gradini di accesso. La lineare composizione architettonica è evidenziata dal fregio dorico della facciata, coronata dall’attico sul quale sono collocati dodici busti di togati. Sul prospetto posteriore, affacciato sulla città, una nicchia ospita il busto del papa. La splendida vista, che costituiva una singolare attrattiva per gli ospiti, è ora compromessa dall’imponente edificio sabaudo delle Scuderie da Tiro, completato nel 1875. La sobria linearità dell’esterno contrasta con la raffinata eleganza delle tre sale interne, la cui decorazione fu completata entro il 1743. Il loggiato centrale, oggi chiuso da vetrate, funge da raccordo con il giardino e consente di accedere alle stanze.

Nel Coffee House il 3 novembre 1744 si svolse l’incontro di Benedetto XIV con Carlo di Borbone, re delle Due Sicilie, raffigurato dallo stesso Panini in un noto dipinto del Museo di Capodimonte a Napoli.

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FONTANA DI CASERTA. Tra gli interventi di età sabauda si ricorda la creazione della Fontana di Caserta, costruita di fronte al Coffee House su progetto dello scultore Giulio Monteverde per Umberto I (1878-1900). Include un gruppo scultoreo proveniente dal parco della Reggia di Caserta, con tre figure femminili sedute su di una roccia al centro di una vasca circolare.

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La Meridiana realizzata sotto il pontificato di Urbano VIII Barberini(1623-1644 )

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La Meridiana

All’interno del giardino del Quirinale, un  tempo sede dei Papi,  si trova un pregevolissimo gruppo monumentale di quadranti solari, composto da quattro orologi cilindrici di grande interesse gnomonico. L’ammirevole  opera, che lascia estasiati anche  gli gnomonisti più esigenti, si discosta completamente dalla  tradizione in quanto i quadranti  erano e restano unici nella storia  della gnomonica. Orologi conici  e sferici, indicanti le ore temporarie, furono costruiti dai Greci e dai Romani, ma, malgrado la loro straordinarietà, non rientrano nella tipologia a cui appartengono le meridiane del Quirinale. Molto probabilmente, esse rappresentano il primo caso  di orologi solari verticali realizzati su superficie curve. Il monumento è stato progettato e, forse, scolpito da Teodosio Rubeo da Priverno nell’anno 1628 su commissione di Papa Urbano.

La tecnica di progettazione usata  da Rubeo non è conosciuta, anche se si suppone che  l’autore abbia usato il trigono con il quale si possono  tracciare orologi solari su qualunque superficie. I quattro orologi, verticali, cilindrici, concavi, orientati secondo i quattro punti cardinali, sono stati incisi dentro una nicchia, a profilo circolare, ricavata da un cubo di marmo.  L’orologio meridionale e quello settentrionale indicano le ore italiche, l’orologio orientale e quello occidentale segnano, invece, le ore astronomiche; tutti sonodotati di linee diurne corrispondenti ai segni zodiacali.

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La Fontana Rocciosa, con le insegne araldiche di Gregorio XV Ludovisi (1621-1623)

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LA FONTANA ROCCIOSA.

Gregorio XV Ludovisi (1621-23) fece realizzare, nei pressi del fabbricato principale, la Fontana rocciosa, dinanzi alla quale un grande mosaico con le armi papali e l'iscrizione Gregorius XV Pontifex Max. Anno II . La fontana sorprende l'ignaro visitatore con getti d'acqua concentrici sgorganti da invisibili ugelli dissimulati lungo l'intero perimetro dello stemma. Fu questa un'attrazione famosa, se è vero che, ancora dopo due secoli, così la descrive Giuseppe Gioacchino Belli nel sonetto 1059 del 15 Gennaio 1834 : 

Fra ttanti sturbi, er Papa s'è anniscosto Ner Palazzo-der-Papa, e llà in giardino Spasseggia, fischia, e ppoi ruzza un tantino Cor un prelato suo garbat'e tosto. Lo porta a un gioco-d'acqua accost'accosto E tte lo fa abbagnà ccome un purcino .

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Fontana dei delfini o delle tartarughe.

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La fontana dei delfini o delle tartarughe

Verso il limite del giardino si incontra, collocata entro una spalliera ellittica di alloro e bosso ornata da quattro erme marmoree, la Fontana delle Tartarughe o dei Delfini. Risalente al XVII secolo, è caratterizzata da due piccoli bacini sovrapposti: su quello superiore, due delfini; dall'inferiore affiorano due grosse tartarughe di pietra, in origine appartenenti alla cinquecentesca fontana del Tigri, già nel cortile del Belvedere in Vaticano.              

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Qui finisce la selezione delle foto scattate di persona. Poche a causa della pioggia.Le foto che seguono provengono da Internet.

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Carrellata di statue.

L’Imperatore Adriano

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Gli abitanti del giardino

Il giardino è adornato da numerose statue, la maggior parte provenienti dalla ricca collezione della famiglia papale e cardinalizia dei Cybo di Massa.

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Veduta dei Giardini

Veduta del Labirinto

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Il viale dei Sarcofagi, sullo sfondo la statua di Alessandro Magno

La cosiddetta Fontana Martinucci

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IL VIALE DELLE PALME

Entrando nel Palazzo dalla via del Quirinale, attraverso Porta Giardini e un ottocentesco cancello, ci si inoltra nel Viale delle Palme, affiancato da entrambi i lati da dodici aiuole geometriche che ospitano una ricca collezione di specie arboree. Protagoniste sono le chamaerops, le phoenix canariensis, reclinata e dactylifera; le butia capitata ed eriospata, le washingtonia robusta e filifera, l'erithea armata ed edulis, nonché le cycas revoluta e un rarissimo trithrinacs proveniente dal Brasile.

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E adesso un po di storia . . .

Nell’antichità il Quirinale era il collis per eccellenza e le singole sommità che vi si distinguevano erano anch’esse denominate colles. Il nome Quirinale, dunque, ha finito per indicare l’intero colle in realtà distinto in quattro alture: collis Latiaris, collis Mucialis o Sanqualis, collis Salutaris e collis Quirinalis. IV secolo a.C: Nell’area del colle del Quirinale sorsero il tempio del Dio Quirino che impose nome al colle, e il tempio della Dea Salute. Il collis Quirinalis ebbe grande importanza strategica e fu saldamente fortificato fin dall’età più antica; in seguito fu compreso nella cinta muraria della città, detta serviana. Il quartiere si connotò fin dall’età repubblicana come area insediativa di tipo aristocratico, particolare connotazione conservata anche in età imperiale. Molte residenze signorili tra cui quelle di Pomponio Attico, amico di Cicerone, della Gens Flavia, dei Claudi, di Fulvio Plauziano; tra gli abitanti del colle le fonti letterarie ricordano il poeta Marziale. Nel Medioevo il colle si popolò di chiese, palazzetti gentilizi e torri, mentre gli edifici antichi andavano in rovina ed i loro marmi cominciavano ad essere utilizzati per costruire nuove fabbriche. Nel '400 e all'inizio del '500 intorno alla piazza e lungo l'antica via Alta Semita (oggi via del Quirinale) si disposero palazzi e ville di nobili e prelati tra i quali il cardinale Oliviero Carafa, proprietario di una villa con vigna sul luogo dove oggi sorge il Palazzo del Quirinale. Nel 1550 la villa Carafa venne presa in affitto dal cardinale Ippolito d'Este, proprietario anche della Villa d'Este a Tivoli, che trasformò la vigna in un elaboratissimo giardino, arricchito da fontane, giochi d'acqua, sculture antiche. La bellezza e amenità della vigna del cardinale d'Este indussero papa Gregorio XIII (1572-85) a far ampliare a sue spese la piccola villa affidando l'incarico all'architetto Ottaviano Mascarino. Questi realizzò, tra il 1583 e il 1585, una elegante villa con facciata a portico e loggiacollegate internamente da una splendida scala elicoidale; al progetto del Mascarino sideve anche il cosiddetto "torrino", il belvedere che corona la palazzina.

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Morto Gregorio XIII, il successore Sisto V (1585-90) acquistò nel 1587 dai Carafa la villa di Monte Cavallo per farne la sede estiva del pontificato. Sisto V affidò all'architetto Domenico Fontana l'incarico di ampliare l'edificio costruendo una lunga ala verso la piazza e un altro palazzo su via del Quirinale,così da formare un ampio cortile interno. Sisto V si preoccupò inoltre di far sistemare la piazza, provvedendo anche al restauro del gruppo scultoreo dei "Dioscuri" che fu completato con l'aggiunta di una fontana. Sisto V morì al Quirinale, e il progetto di ristrutturazione fu portato a termine da suoi successori. Particolarmente significativo fu l'intervento di Clemente VIII (1592-1605), che concentrò le sue attenzioni sul giardino, ordinando tra l'altro la costruzione della monumentale Fontana dell'organo, ornata di mosaici, stucchi, statue e animata dal suono di un organo ad acqua. L'architettura del Palazzo nell'aspetto che ancora oggi mantiene fu portata a compimento nel corso del pontificato di Paolo V Borghese (1605-21). Nel corso del '600 si procedette alla definizione dei confini e alla fortificazione dell'intero complesso del Quirinale, che venne esteso fino quasi all'incrocio delle Quattro Fontane. Urbano VIII Barberini (1623-44) fece recintare con un muro l'intero perimetro dei giardini, curò che fosse ampliato l'alloggio delle guardie svizzere e infine pensò anche alla difesa del Palazzo facendo costruire un basso torrione di facciata. Oltre a queste opere difensive, Urbano VIII volle occuparsi anche dei giardini, che furono ampliati e dotati di nuove fontane, mentre a Gianlorenzo Bernini fu affidato il disegno della Loggia delle Benedizioni (1638) collocata sopra il portale principale della facciata del Palazzo. Gli ultimi importanti interventi sul complesso del Quirinale furono compiuti entro la prima metà del '700. Tra il 1721 e il 1730 Alessandro Specchi e poi Ferdinando Fuga edificarono le Scuderie papali che affacciano sulla piazza all'inizio di via della Dataria. All'inizio dell'800 la storia del Quirinale subisce una svolta che avrà un peso importanteanche sulle vicende artistiche del Palazzo. Nel 1809 le truppe napoleoniche occupano Roma, catturano papa Pio VII (1800-1823) e lo deportano in Francia; il Quirinale viene scelto come residenza dell'Imperatore.

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In previsione di un soggiorno a Roma di Napoleone - che in realtà non avverrà mai - il Palazzo viene adattato alle nuove esigenze e alla moda del gusto neoclassico. Nel maggio 1814 Pio VII rientra a Roma e torna in possesso del Quirinale, adoperandosi subito per cancellare il più possibile le tracce dell'occupazione napoleonica. Fra i maggiori interventi: gli austeri affreschi della Cappella Paolina e la definitiva sistemazione della Fontana dei Dioscuri. L'ultimo papa a soggiornare al Quirinale fu Pio IX (1846-78), che lasciò traccia del suo pontificato facendo dipingere le volte di alcune stanze di quello che era stato l'appartamento di Paolo V e affidando a Tommaso Minardi un dipinto murale di grande impegno quale la Missione degli Apostoli (1848) nella Sala degli Ambasciatori. Nel 1870, dopo la breccia di Porta Pia e l'annessione di Roma al Regno d'Italia, il Quirinale divenne residenza della famiglia reale. Per trasformare in una reggia l'antico palazzo papale, alcune sale - in particolare dell'ala verso il giardino - vennero completamente ristrutturate adottando nella maggior parte dei casi uno sfarzoso stile Luigi XV. A questo particolare gusto neo-rococò ben si adattano i mobili settecenteschi che giunsero al Quirinale negli ultimi anni dell'800 dalle regge di tutta Italia. Dalle regge italiane giunsero al Quirinale anche importanti quadri e serie di arazzi: da Firenze, da Parma, da Moncalieri. Mobili, quadri, arazzi e le varie suppellettili provenienti dalle regge italiane costituiscono la maggior parte degli arredi che oggi si conservano nel Palazzo. Dopo il 1946 le strutture architettoniche del complesso del Quirinale e gli arredi interni del Palazzo sono rimasti sostanzialmente inalterati; sotto l'amministrazione del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica sono prevalsi infatti criteri conservativi e di valorizzazione (negli ultimi anni, ad esempio, l'istituzione di un laboratorio per il restauro degli arazzi e il recupero dell'originario color travertino delle antiche supefici in stucco nel Cortile d'Onore e nella facciataprincipale del Palazzo), tesi alla tutela del notevole patrimonio artistico e culturale che si é concentrato al Quirinale in quattrocento anni di storia.

(Info storiche tratte da: http://www.quirinale.it/qrnw/statico/palazzo/storia/storia.htm)

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Fateci un pensierino per il prossimo 2 Giugno . . .

By Sal – i0sjc Lando Fiorini – Medley serenate

Fine della visita