Vademecum anti-bullismo/cyberbullismo€¦ · Coordina le iniziative di prevenzione e di contrasto...

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Vademecum anti-bullismo/cyberbullismo I.S.I. Sismondi-Pacinotti Lic. Berlinghieri Ist. Tecn. Ferrari Via Aldo Moro 11 51017 Pescia (PT) ITALIA Tel. 0572444015 - Fax 0572444117 - [email protected] www.sismondipacinotti.edu.it

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Vademecum anti-bullismo/cyberbullismo

I.S.I. Sismondi-Pacinotti – Lic. Berlinghieri – Ist. Tecn. Ferrari

Via Aldo Moro 11 – 51017 Pescia (PT) ITALIA

Tel. 0572444015 - Fax 0572444117 - [email protected] www.sismondipacinotti.edu.it

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UNA DEFINIZIONE CONDIVISA DI BULLISMO Le caratteristiche distintive del fenomeno possono essere così riassunte

(Olweus, 1999; Menesini, 2000):

La parola “bullismo” deriva

dall’inglese bullying e significa

prepotenza, sopruso.

◻ intenzionalità, cioè il fatto che il bullo mette in atto premeditatamente dei comportamenti aggressivi con lo scopo di offendere l’altro o di arrecargli danno; è questo un aspetto rilevante, sebbene non sempre tutti i ragazzi abbiano piena consapevolezza di cosa stanno facendo;

◻ persistenza: sebbene anche un singolo episodio possa essere considerato una forma di bullismo, l’interazione bullo-vittima è caratterizzata dalla ripetitività di comportamenti di prepotenza protratti nel tempo;

◻ asimmetria di potere: si tratta di una relazione fondata sul disequilibrio e sulla disuguaglianza di forza tra il bullo che agisce, che spesso è più forte o sostenuto da un gruppo di compagni, e la vittima che non è in grado di difendersi;

◻ natura sociale del fenomeno: l’episodio avviene frequentemente alla presenza di altri compagni, spettatori o complici, che possono assumere un ruolo di rinforzo del comportamento del bullo o semplicemente sostenere e legittimare il suo operato.

Bullismo

fisico: picchiare,

spingere, mordere,

prendere o

rompere le cose

degli altri…

Bullismo

verbale: minacciare,

offendere,

insultare, prendere

in giro…

Bullismo indiretto:

Escludere ed

isolare un/a

compagno/a, fare

smorfie e gesti

volgari, diffondere

pettegolezzi …

I luoghi del bullismo.

Laddove la vigilanza

dell’adulto è assente o

più distratta: sui mezzi

pubblici nel tragitto

casa-scuola, nel cortile

della scuola, in palestra,

negli spogliatoi, nei

bagni, nei corridoi a

ricreazione, a mensa,

in classe.

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GLI ATTORI NEL BULLISMO

LA VITTIMA PASSIVA È il ragazzo/la ragazza preso di mira, di solito isolata dal resto della classe. Ha scarsa autostima, è poco assertiva e spesso passiva e sottomessa nelle

relazioni sociali. Ha difficoltà a fronteggiare gli attacchi e reagisce

chiudendosi in se stessa o piangendo colpevolizzandosi. È una persona spesso timida, fragile, ansiosa ed insicura e può essere presa di mira anche per una sua

caratteristica particolare (es. il peso corporeo, una disabilità, la religione,

l’orientamento sessuale, l’appartenenza etnica, etc.)

LA VITTIMA PROVOCATRICE Con il suo comportamento talvolta

irrequieto ed irritante provoca attacchi e spesso contraccambia.

BULL*

Si considera più forte ed ha comportamenti di dominanza verso l’altro. Non rispetta le

regole, non si preoccupa delle conseguenze delle proprie azioni e non

dimostra senso di colpa se ripreso. È alal ricerca di popolarità, quindi si

circonda di “GREGARI” che lo supportano e ridono delle sue aggressioni.

GLI SPETTATORI,

LA “MAGGIORANZA SILENZIOSA”

Assistono agli episodi di bullismo reagendo con atteggiamenti e

comportamenti di reale o apparente indifferenza, che rinforzano il ruolo del

bullo. Cercano di rimanerne fuori.

Il DIFENSORE DELLA VITTIMA Prende le parti della vittima, difendendola

e supportandola.

Immagini:

Sergio Ayashi

it.dreamstime.com

© gcpics /Depositphotos

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ATTENZIONE

AI LUOGHI

COMUNI ! È una bravata!

Sono solo ragazzi!

Se l’è cercata!

Fortifica il carattere.

I ragazzi devono gestire

da soli i loro conflitti.

Il bullismo è una

violazione

dei diritti umani

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DEFINIZIONE DI CYBERBULLISMO

IL CYBERBULLISMO AI SENSI DELLA LEGGE 71/2017, ART. 1 COMMA 2:

Ai fini della presente legge, per «cyberbullismo» si intende qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d'identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo.

COME SI COMPORTA IL CYBERBULLO

Invia messaggi

violenti e volgari,

offende, insulta,

minaccia,

perseguita…

Diffonde sul Web

foto e video che

ritraggono l’altro

in situazioni

intime, violente o

imbarazzanti

Esclude da

gruppi online

e diffonde

maldicenze

Impersonificazione

(furto di identità),

rivelazione ad altri

di informazioni

personali, violazione

della privacy

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UNO SGUARDO DENTRO IL CYBERBULLISMO

TUTTO CIÒ CHE VIENE PUBBLICATO IN RETE

SI DIFFONDE IN MANIERA RAPIDISSIMA

ED UNA VOLTA POSTATO,

NON È POSSIBILE TORNARE INDIETRO.

RISPETTO AL BULLISMO FACCIA A FACCIA,

IL PUBBLICO È PIÙ VASTO:

POTENZIALMENTE IL MONDO.

CYBERBULL* POSSONO NASCONDERSI DIETRO PROFILI FALSI E SOLLECITARE ALTRI AD “ATTACCARE”, SICURI DI NON ESSERE

RINTRACCIATI, SENTENDOSI PROTETTI DALL’ANONIMATO.

IN RETE NON CI SONO CONFINI.

UN CONTENUTO PUÒ ESSERE CANCELLATO DA ALCUNI, MA RIPUBBLICATO DA ALTRI E PUÒ RAGGIUNGERE CHIUNQUE, OVUNQUE,

NEGLI ANNI.

CYBERBULLISMO

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OLTRE IL CYBERBULLISMO…

I RISCHI IN RETE

➢ Adescamento online. Il GROOMING (dall’inglese “groom” - curare, prendersi cura) rappresenta una tecnica di manipolazione psicologica, che

gli adulti potenziali abusanti utilizzano online, per indurre i bambini/e o adolescenti a superare le resistenze emotive e instaurare una

relazione intima e/o sessualizzata. Gli adulti interessati sessualmente a bambini/e e adolescenti utilizzano gli strumenti (chat, SMS, social

network, ecc) messi a disposizione dalla Rete (ma anche dai cellulari) per entrare in contatto con loro. Il grooming definisce il percorso

attraverso il quale gradualmente l’adulto instaura una relazione - che deve connotarsi come sessualizzata - con il/la bambino/a o

adolescente.

➢ Il SEXTING (parola sincratica che unisce i termini inglesi sex e texting) rappresenta la pratica di inviare o postare messaggi di testo (SMS, ma

anche tramite whatsapp e chat) e immagini a sfondo sessuale, come foto di nudo o semi-nudo, via cellulare o tramite Internet (Levick & Moon

2010).

➢ PORNOGRAFIA (recenti ricerche hanno sottolineato come la maggior parte degli adolescenti reperisca in Rete informazioni inerenti la

sessualità, col rischio, spesso effettivo, del diffondersi di informazioni scorrette e/o l’avvalorarsi di falsi miti).

➢ PEDOPORNOGRAFIA (con questo termine si intende qualsiasi foto o video di natura sessuale che ritrae persone minorenni).

➢ Gioco d’azzardo o GAMBLING (giocare d’azzardo significa “puntare o scommettere una data somma di denaro, o oggetto di valore, sull’esito

di un gioco che può implicare la dimostrazione di determinate abilità o basarsi sul caso”).

➢ DIPENDENZA DA INTERNET (Internet Addiction – i/le ragazzi/e che ne soffrono sono spesso inconsapevoli ma, lontani dalla Rete,

manifestano presto insofferenza, irascibilità e altri sintomi di disagio).

➢ VIDEOGIOCHI ONLINE (alcuni rischi associati possono essere ad esempio: contatti impropri con adulti, contenuti violenti e/o inadeguati;

acquisti incontrollati, ecc.).

➢ Esposizione a CONTENUTI DANNOSI O INADEGUATI (es. contenuti razzisti, che inneggiano al suicidio, che promuovono comportamenti

alimentari scorretti, ecc.).

➢ DIPENDENZA DA SHOPPING ONLINE (es. acquisti incontrollati, uso della carta di credito dei genitori a loro insaputa, ecc).

➢GLOSSARIO DEI COMPORTAMENTI DEVIANTI ONLINE: http://www.iglossa.org/

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Atte

nzione

in Rete

No H

ate

speech!

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RICONOSCERE I CAMPANELLI D’ALLARME

PER LA VITTIMA

Cosa può accadere a scuola:

◻ Le sue cose vengono prese, sparse in giro, nascoste, danneggiate.

◻ Ha lividi, ferite, tagli e graffi di cui non sa dare una spiegazione.

◻ È stata ripetutamente offesa, umiliata, intimidita. Ha bassa popolarità fra i compagni. È ansiosa e insicura.

◻ È oggetto di prese in giro, viene ridicolizzata, le vengono affibbiati nomignoli.

◻ È stata aggredita fisicamente.

◻ È stata coinvolta in litigi senza essersi difesa adeguatamente.

◻ Torna da scuola con vestiti stracciati o sgualciti e con libri o oggetti rovinati.

Comportamenti, vissuti, ripercussioni a livello cognitivo, relazioni con gli altri:

❑ Sceglie percorsi più lunghi per il tragitto casa-scuola o chiede di essere accompagnata.

❑ E’ timorosa, trova scuse ed è riluttante nell’andare a scuola la mattina.

❑ Spende denaro senza darne giustificazione oppure sparisce denaro in casa.

❑ Dorme male e fa brutti sogni. Enuresi notturna per i bambini.

❑ Il rendimento scolastico e l’interesse per la scuola diminuiscono. Sorgono difficoltà di attenzione e concentrazione.

❑ Cambiamenti repentini nei comportamenti e nell’umore. Rabbia improvvisa, comportamenti oppositivi, bassa tolleranza alla frustrazione.

❑ Somatizza: ha scarso appetito o mangia troppo, lamenta mal di stomaco, vomito, mal di testa, sviluppa dermatiti, tic.

❑ Paure (del buio, degli estranei…), ansia da prestazione, inibizione di fronte a compiti.

❑ Trova difficile parlare e raccontare esperienze dolorose o frustranti.

❑ Dice bugie e mistifica episodi e fatti reali.

❑ Difficoltà relazionali con i pari (solitudine o aggressività) che porta a mancanza di amici o scarsi contatti amicali.

❑ Non porta a casa compagni di classe o coetanei, raramente trascorre del tempo con loro e non viene invitata a feste.

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LE CONSEGUENZE PER LE VITTIME

Università di Firenze

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RICONOSCERE I CAMPANELLI D’ALLARME

BULL*

◻ È oppositiv*, insolente, aggressiv* con i compagni: prende in giro ripetutamente e in modo pesante, rimprovera, intimidisce, insulta, minaccia, urla, tira calci, pugni, spinge, strattona. Emargina, diffonde pettegolezzi e storie offensive.

◻ Danneggia oggetti che appartengono ad altri e non ha cura dell’arredo e del materiale scolastico.

◻ Assume comportamenti aggressivi non solo verso i coetanei, ma anche verso gli adulti (genitori e insegnanti).

◻ Ha un forte bisogno di dominare e scarsa empatia.

◻ Si inquieta facilmente, ha difficoltà nel controllo delle pulsioni ed è poco tollerante alle frustrazioni.

◻ Ha difficoltà nel rispettare le regole.

◻ Approva la violenza come mezzo per ottenere vantaggi ed ha una bassa preoccupazione per le conseguenze dei suoi atti.

◻ Presenta un’elevata autostima ed è abile nel manipolare le situazioni a proprio vantaggio.

◻ Ci sono fattori sociali e familiari che possono aumentare il

rischio di questa condotta, ma anche altre condizioni di

disagio come abuso di sostanze, disturbi affettivi, ecc.

POSSIBILI CONSEGUENZE PER BULL*

A breve termine

◻ Basso rendimento scolastico.

◻ Disturbi della condotta per incapacità di rispettare le regole.

◻ Difficoltà relazionali.

◻ Ripetute bocciature e abbandono scolastico.

◻ Piccole attività delinquenziali.

A lungo termine

◻ Comportamenti devianti e antisociali in età adulta: crimini, furti, atti di vandalismo, abuso di sostanze.

◻ Violenza in famiglia e aggressività sul lavoro.

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La Scuola LE FIGURE DI RIFERIMENTO: CHI FA COSA. PARTENDO DALLA LEGGE 71/2017

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

❑ Coordina le attività che andranno a favorire la tutela dei propri studenti aggiornando il PTFOF, il Regolamento d’Istituto ed il patto educativo di corresponsabilità con specifici riferimenti a bullismo, cyberbullismo e relative sanzioni.

❑ Collabora con il referente ed il team sul bullismo al fine di garantire una scuola accogliente e sicura.

❑ Il dirigente che venga a conoscenza di atti di bullismo e cyberbullismo (salvo che il fatto non costituisca reato) ne informa tempestivamente i soggetti esercenti la responsabilità genitoriale ovvero i tutori dei minori coinvolti e attiva adeguate azioni di carattere educativo attenendosi al Protocollo e Regolamento d’Istituto.

IL REFERENTE

◻ Conosce, diffonde e aggiorna le buone pratiche relative al fenomeno di bullismo, cyberbullismo, sicurezza in rete, delineate all’interno del PTOF dell’Istituto.

◻ Costituisce un team di docenti e personale scolastico appositamente formati per intervenire e supportare le attività.

◻ Coordina le iniziative di prevenzione e di contrasto del bullismo e cyberbullismo, anche avvalendosi della collaborazione delle Forze di polizia nonché delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio.

◻ Supporta studenti, docenti e genitori anche avvalendosi di professionalità specifiche.

IL TERRITORIO

❑ La scuola realizza una rete tra i diversi attori del territorio (Amministrazione comunale, Associazioni, Cooperative Sociali, Forze dell’Ordine, ASL, Psicologo della scuola) al fine di prevenire e contrastare il fenomeno di bullismo e cyberbullismo predisponendo un protocollo operativo.

❑ La scuola stringe collaborazioni in rete con le diverse scuole di tutti gli ordini e gradi del territorio per condividere le buone pratiche educative.

❑ La scuola collabora con progetti presentati dal MIUR e dai diversi Ambiti Territoriali.

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DOCENTI E PERSONALE ATA

Il Consiglio di classe: COSA NON FARE

◻ Entrare in un’ottica punitiva.

◻ Credere che limitarsi a punire il bullo e/o iperproteggere la vittima sia la soluzione del problema.

◻ “Etichettare” i ragazzi e creare sistemi di aspettative negative intorno al singolo individuo.

◻ Disapprovare la persona e non i comportamenti.

◻ Umiliare, usare sarcasmo o minacce.

◻ Sottovalutare, far finta di niente, o minimizzare anche davanti a piccoli gesti offensivi o violenti in classe.

◻ Prepotenza e scherzo? Il limite per discernere il confine è il disagio della vittima, cioè il vissuto dei ragazzi coinvolti. Spesso gli adulti non percepiscono come gravi atti che invece danno grande sofferenza alla vittima.

Il Consiglio di classe: COSA FARE

◻ Creare un clima-classe positivo, sicuro e dialogante e favorire non solo lo sviluppo cognitivo, ma anche quello socio-affettivo degli allievi.

◻ Elaborare con la classe regole condivise contro le prepotenze.

◻ Vigilanza attiva e osservazione diretta della qualità delle relazioni fra pari negli spazi scolastici per individuare segnali e fattori di rischio.

◻ Porre attenzione alle paure e alle fragilità individuali.

◻ Porre attenzione al protagonismo nelle sue forme, perché diventi un vantaggio per il gruppo e non fattore di tensione o di conflitto.

◻ Intervenire precocemente ed intraprendere azioni ad hoc di consapevolezza e sensibilizzazione sui temi di bullismo e cyberbullismo.

◻ Dare rinforzi positivi rispetto al buon comportamento degli allievi.

◻ Fermezza e coerenza nel condannare ogni atto di prepotenza ed intolleranza.

◻ Utilizzare sanzioni eque e tempestive.

IL PERSONALE NON DOCENTE

Il personale ATA dell’Istituto, che è stato opportunamente formato,

può avere uno sguardo privilegiato sulle dinamiche fra gli studenti ed

è importante che segnali ai docenti situazioni anomale, studenti

isolati nei momenti di ricreazione o altri particolarmente turbolenti.

Può assistere ad episodi di (presunto) bullismo mentre svolge il

delicato ruolo di sorveglianza. Nel caso accada, deve avvisare

immediatamente il dirigente scolastico perché si attivino verifiche.

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Quando e come intervenire. LA SCUOLA AGISCE CON AZIONI UNIVERSALI

Educazione ai rischi in rete e promozione

della competenza digitale nel

biennio

Giornata

anti-bullismo

in febbraio

Indagine del fenomeno nell’Istituto

anche con uso di questionari.

Interventi di sensibilizzazione alle tematiche del bullismo e cyberbullismo

nel biennio dell’Istituto

Chiaro patto educativo di

corresponsabilità scuola-famiglia.

Promozione competenze digitali per i

genitori

Progetto NoTrap!

Incontri con esperti, forze

dell’ordine, ASL, associazioni

Educazione socio-affettiva,

psico-sessuale e alla legalità.

Sportello psicologico di

ascolto e modalità per le segnalazioni.

Formazione dei docenti e dei collaboratori

scolastici.

Modulo per le segnalazioni

Sorveglianza “scuola sicura”

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Studenti

Hai bisogno di aiuto!

Sei un bullo?

Hai bisogno di aiuto?

Ti hanno preso di mira?

Dai il tuo aiuto!

Sei spettatore?

Immagini:

Sergio Ayashi

it.dreamstime.com

© gcpics /Depositphotos

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Se sono la vittima Se assisto ad una prepotenza

◻ Non è “solo uno scherzo”. Provo a mettermi nei panni di

chi subisce, ad immaginare cosa prova. Non devo dare

supporto a chi fa le prepotenze, ad esempio ridendo o

guardando quello che succede. Devo cercare di

convincere anche i compagni a non farlo. Così il bullo

capirà che non ha più l’appoggio dei compagni.

◻ Non devo sottovalutare la gravità della cosa per la

vittima. La sua sofferenza spesso non si manifesta ma

certamente è profonda: semplicemente non sa come

difendersi.

◻ Spetta anche a me fare qualcosa. Bastano anche dei

piccoli gesti come ASCOLTARE, passare del tempo con la

vittima e non lasciarla sola durante l’intervallo e all’uscita

di scuola, portarla lontano dai bulli, provare a parlare

con i bulli o confortarla dopo che ha subito una

prepotenza.

◻ Non bisogna pensare “io non faccio la spia”. Se

parliamo con qualcuno di quello che succede, non stiamo

facendo la spia, stiamo aiutando qualcuno. Raccontiamo

cosa sta succedendo ad un adulto di cui ci fidiamo,

oppure incoraggiamo la vittima a chiedere aiuto ai

genitori o ai professori.

http://www.notrap.it/

Devo evitare di

stare solo. Se i

bulli mi vedono in

compagnia

saranno meno

propensi a darmi

fastidio.

Non devo pensare

che sia colpa mia.

Nessuno merita tutto

questo. Sono i bulli

che stanno compiendo

azioni sbagliate,

NON IO!

Non devo tenermi

tutto dentro.

Con un alleato (amico,

compagno, genitore,

insegnante) si possono

superare anche i

problemi che

sembrano

insormontabili

Posso provare

ad ignorare i

bulli, a non

rispondere

e ad

allontanarmi

Devo provare a

chiedere aiuto

a qualcuno di

cui mi fido

Tentare di

non mostrare

timore o

tristezza

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Se sono la vittima Se assisto ad una prepotenza

NON DALLA PARTE DEI PREPOTENTI

• Non devo commentare un post o una foto/video

impropri con un messaggio a favore di chi l’ha postati.

• Non devo mettere il “mi piace” ad un post o una

foto/video impropri.

• Non devo diffondere a mia volta una foto/video che

potrebbe danneggiare la vittima.

http://www.notrap.it/

Controllare le

impostazioni

della privacy

sui social

network

Segnalare

la persona/il

contenuto

Bloccare la

persona/il

contatto sui

social e sul

cellulare

Raccontare ad

un adulto

quello che sta

succedendo

Se il problema

persiste,

denunciare alla

Polizia Postale

(ricordati di non

cancellare le

prove!)

Non devo

rispondere o

vendicarmi

facendo al bullo

quello che ha

fatto a me

DALLA PARTE DELLA VITTIMA

• Potrei scrivere un messaggio in suo favore.

• Potrei contattarla in privato per consolarla.

• Posso provare a fare qualcosa per la vittima (es. se è

stata esclusa da un gruppo online, posso cercare di far

capire ai miei compagni che non è bello che ci sia un

gruppo della classe al quale lei non partecipa)

QUANDO SI VA OLTRE…

• Devo segnalare il contenuto improprio.

• Devo mostrare il contenuto ad un adulto.

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COME CHIEDERE AIUTO A SCUOLA?

Un messaggio in una delle cassette

SOS Bullismo

oppure segnala tramite il nostro

sito istituzionale

Visita il sito

http://www.notrap.it/

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SEGNALARE CYBERBULLISMO ai sensi della LEGGE 71/2017

➢ La Legge 71/17 nell’art. 2 prevede che ciascun

minore ultraquattordicenne possa inoltrare al

titolare del trattamento o al gestore del sito

internet e del social media un’istanza per

l’oscuramento, la rimozione o il blocco di

qualsiasi altro dato personale del minore,

diffuso nella rete internet, previa

conservazione dei dati originali […]

➢ Qualora la richiesta non sia soddisfatta, ci si

può rivolgere al Garante per la protezione dei

dati personali, che entro 48 ore provvede in

merito alla segnalazione.

➢ Il modulo per la segnalazione è scaricabile a

questo link

http://www.garanteprivacy.it/cyberbullismo e

deve essere inviato a: [email protected]

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Il nostro Protocollo di intervento

Il nostro Istituto si attiene alla seguente procedura, studiata e proposta dall’Università di Firenze.

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1. SEGNALAZIONE E 2.VALUTAZIONE

1. LA SEGNALAZIONE.

È il primo passo, fondamentale. All’interno dell’Istituto nei vari plessi sono presenti 4 cassette per segnalare situazioni a rischio o di emergenza “Bullismo SOS”. Chiunque, all’interno della scuola, può fare una segnalazione anche in forma anonima. I docenti ed il personale ATA sono invitati a segnalare compilando un apposito modulo da consegnare direttamente al Dirigente scolastico e, nei casi di situazioni da monitorare, rivolgendosi direttamente al referente che riferirà al Dirigente. E’ possibile segnalare anche attraverso il sito internet della Scuola.

2. LA VALUTAZIONE.

La segnalazione deve essere presa in carico nel più breve tempo possibile con il fine di capire il livello di vittimizzazione/bullismo ed intervenire nel modo più efficace.

Su mandato del Dirigente, l’équipe per l’Emergenza anti-bullismo (docenti formati e, se presente, lo psicologo della scuola) raccoglie informazioni sull’accaduto tramite colloqui con gli attori coinvolti, valuta la tipologia, frequenza e la gravità dei fatti, nonché il livello di sofferenza della vittima e le caratteristiche di rischio del* bull*.

Il momento della valutazione è molto delicato per evitare di sottovalutare o enfatizzare la situazione e per scegliere il tipo di intervento più appropriato per gestire il caso.

LA FAMIGLIA

A meno che non si tratti di un atto di bullismo/cyberbullismo grave e palese, per cui la famiglia sarà immediatamente avvisata dal Dirigente, si attende la prima valutazione dell’équipe per informare e coinvolgere i genitori, in modo da poter presentare un quadro accurato ed adottare una strategia condivisa.

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◻ Livello di emergenza di bullismo: alta sofferenza della vittima e rischio per i/le bull*.

◻ È necessario un intervento urgente che la scuola non può gestire da sola.

◻ Deve essere richiesto il supporto della rete sul territorio anche con interventi specialistici e a lungo termine.

◻ Livello sistematico di bullismo e vittimizzazione, ma non così elevato da richiedere interventi esterni. La scuola attiva interventi indicati e

strutturati per la gestione. ◻ Nel caso in cui non ci siano risultati, si attiva prontamente la rete sul

territorio.

◻ Livello di emergenza di bullismo: alta sofferenza della vittima e rischio per i/le bull*. È necessario un intervento urgente che la scuola non può gestire da sola. Deve essere richiesto il supporto della rete

del territorio anche con interventi specialistici e a lungo termine.

◻ Livello di rischio di bullismo e vittimizzazione: situazione da monitorare, con interventi preventivi

◻ e di sensibilizzazione in classe.

E. Menesini, A. Nocentini, 2017

Università di Firenze

IL LIVELLO DI PRIORITA’

I CODICI.

Dopo aver effettuato i colloqui, valutato il contesto e la sintomatologia per vittima e bull*, l’équipe stabilisce il livello di priorità di intervento:

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3. GESTIONE e 4. MONITORAGGIO

Ascoltarla e rassicurarla. Verificare e monitorare se emergono paure e preoccupazioni molto elevate o forti sensi di colpa e vergogna.

Incoraggiarla a stare in

compagnia di compagni

più protettivi ed allertare

il Consiglio di classe

ed il personale ATA affinché sia sempre disponibile all’ascolto

e ponga maggiore attenzione ai suoi comportamenti e

spostamenti.

Collaborazione con la famiglia per monitorare la situazione.

Responsabilizzare sulle conseguenze delle sue azioni e

ristabilire regole di base per la convivenza, sollecitando

collaborazione ed il recupero della relazione.

Il Consiglio di classe adotterà sanzioni disciplinari secondo

quanto previsto dal Regolamento di Istituto ed attiverà un

monitoraggio continuo, adottando nei confronti di chi ha

sbagliato un atteggiamento assertivo che incoraggi i

comportamenti adeguati e positivi.

La famiglia sarà tenuta al corrente del percorso in atto.

Vittima Bull*

3. LA GESTIONE DEL CASO. a. INTERVENTO INDIVIDUALE con gli alunni coinvolti (vittima e bull*) da parte dell’équipe. Gli obiettivi da perseguire

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3. GESTIONE e 4. MONITORAGGIO

4. VERIFICA DELL’EFFICACIA DELL’INTERVENTO

Se si ripresentano episodi, se i protagonisti non sono motivati al cambiamento, se l’approccio adottato non ha avuto successo, verranno predisposti nuovi interventi, in ultimo coinvolgendo soggetti esterni e professionalità specifiche richiedendo il supporto di ASL, Servizi Sociali ed altre figure.

b. APPROCCIO EDUCATIVO CON LA CLASSE

Accanto ad un approccio disciplinare e sanzionatorio, la scuola crede in un approccio educativo e riparatorio che possa attivare strategie di gruppo, in grado di modificare le dinamiche relazionali in classe.

La prima azione sarà quella di supportare la vittima ed aiutare bull* al cambiamento, fornendo autentiche opportunità di cambiamento con interventi mirati.

Potranno quindi essere predisposti interventi psico-educativi da parte del Consiglio di classe coadiuvati dall’équipe e dallo psicologo della scuola. Verrà inoltre attivato uno sportello di ascolto psicologico con priorità.

Ciascun intervento sarà volto allo sviluppo delle abilità e delle competenze sociali, relazionali, emotive ed empatiche mediante circle time, cooperative learning, problem solving, ecc. Sarà volto inoltre a potenziare le abilità sociali della vittima.

Si lavorerà per mettere in luce i meccanismi di disimpegno morale, costruire percorsi di consapevolezza sul fenomeno e su quanto accaduto, in modo da responsabilizzare ed attivare “la maggioranza silenziosa” e far sviluppare un’attitudine a non tollerare episodi futuri.

Saranno disincentivati nell’immediato i comportamenti che rinforzano la condotta de* bull* (es. non ridere per le sue azioni, dargli attenzione).

Monitoraggio del gruppo classe.

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COSA PREVEDE IL REGOLAMENTO D’ISTITUTO

RENDERSI PROTAGONISTI DI EPISODI DI BULLISMO / CYBERBULLISMO (IN RELAZIONE ALLA GRAVITÀ)

Rendersi protagonisti di episodi di bullismo/cyberbullismo (non passibili di reato) come illustrati nel Vademecum per il contrasto al

bullismo/cyberbullismo allegato al PTOF.

Il docente scriverà un rapporto disciplinare sul registro, segnalerà l’accaduto al Dirigente scolastico e chiederà la convocazione di un Consiglio di

classe straordinario.

La sanzione prevista sarà la sospensione dalle lezioni, senza obbligo di frequenza, per un numero di giorni pari o superiore a 12. È prevista

inoltre l’esclusione dalle uscite didattiche, visite guidate e progetti extracurriculari.

Il Dirigente scolastico, sentito il parere del Consiglio di Classe, provvederà alla convocazione delle famiglie dei soggetti coinvolti e potrà indire

un’assemblea con i genitori della classe. In caso di recidiva il Consiglio di Classe chiederà l’Intervento del Consiglio di Istituto.

In relazione alla gravità del caso, il Consiglio di Istituto provvederà a deliberare i provvedimenti più appropriati al caso, con la sanzione massima

dell’allontanamento dalla comunità scolastica fino al termine delle attività didattiche.

Per atti passibili di reato, il Consiglio di Classe e Consiglio di Istituto potranno deliberare l’esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione

all’esame di Stato conclusivo. Nel Consiglio di classe in cui si siano verificati atti di bullismo/cyberbullismo si potranno attivare: · percorsi didattico-educativi di riflessione e consapevolezza sulla tematica con il supporto del referente d’Istituto per il contrasto al Bullismo e Cyberbullismo; · sportello Psicologico di Ascolto con priorità; · regole di comportamento condivise all’interno del gruppo-classe. Al termine del percorso sarà richiesta al responsabile delle prepotenze una lettera di scuse alla vittima e sarà guidato a comportamenti attivi di natura risarcitoria e riparatoria, volti al perseguimento di una finalità educativa, ad esempio: pulizia delle aule, piccole manutenzioni, svolgimento di attività di assistenza o di volontariato nell’ambito della comunità, sotto la supervisione di un docente tutor.

Per coloro che avranno sostenuto in tutto o in parte gli atti di bullismo/cyberbullismo, il Consiglio di classe stabilirà la sospensione dalle lezione per

un numero di giorni minimo di tre e saranno previste consegne di compiti specifici per casa o attività da svolgere in classe e/o in favore della

comunità scolastica, sotto la supervisione di un docente tutor.

Segnalazione alle autorità competenti per i casi previsti per legge.

LEGGE 29 maggio 2017, n. 71 Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo. (17G00085)

(GU Serie Generale n.127 del 03-06-2017).

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SE IL BULLISMO DIVENTA REATO

Se è reato perseguibile a querela, NON vi è obbligo di denuncia all’autorità giudiziaria. La dirigenza dell’Istituto si impegnerà ad informare tempestivamente la famiglia consigliando di rivolgersi all’Ufficio Minori o al commissariato di zona.

Se il reato è perseguibile d’ufficio (es. furto aggravato, rapina, estorsione, violenza privata…), è obbligatorio presentare denuncia per iscritto al dirigente scolastico, anche qualora non sia individuata la persona alla quale il reato è attribuito. Sono soggetti obbligati alla denuncia i pubblici ufficiali e gli incaricati di pubblico servizio, vale a dire il personale docente e amministrativo.

La denuncia è presentata o trasmessa dal dirigente scolastico senza ritardo alle Forze dell’Ordine e ai Servizi Sociali o direttamente alla Procura della Repubblica o ad un Ufficiale di Polizia Giudiziaria.

Il personale scolastico

non deve fare atti di

indagine, audizioni,

valutare l’attendibilità del

minore, delle circostanze

o delle responsabilità.

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LEGGE 71/2017 Art. 6

Ammonimento

1. Fino a quando non è proposta querela o non è

presentata denuncia per taluno dei reati di cui agli

articoli 594, 595 e 612 del codice penale e

all’articolo 167 del codice per la protezione dei dati

personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno

2003, n. 196, commessi, mediante la rete internet,

da minorenni di età superiore agli anni quattordici

nei confronti di altro minorenne, è applicabile la

procedura di ammonimento di cui all’articolo 8,

commi 1 e 2, del decreto legge 23 febbraio 2009,

n. 11, convertito, con modificazioni, dalla legge 23

aprile 2009, n. 38, e successive modificazioni.

2. Ai fini dell’ammonimento, il questore convoca il

minore, unitamente ad almeno un genitore o ad

altra persona esercente la responsabilità

genitoriale.

3. Gli effetti dell’ammonimento di cui al comma 1

cessano al compimento della maggiore età.

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SUGGERIMENTI PER I GENITORI

◻ Un dialogo aperto con i propri figli ed uno stile educativo autorevole sono un fattore di protezione.

◻ Uno stile educativo punitivo, incoerente e/o scarsa

supervisione sono fattori di rischio.

◻ Fare attenzione ai cambiamenti di abitudini e comportamenti dei propri figli.

◻ Monitorare i sintomi di malessere nei ragazzi, imparare a riconoscerli e a non sottovalutarli.

◻ Vigilare sulle abitudini in Rete dei propri figli.

◻ Conoscere e documentarsi sui rischi in Rete.

◻ Partecipare a percorsi di sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno.

◻ Impegnarsi a far rispettare ai figli il Regolamento d’Istituto collaborando con i docenti.

Al minimo dubbio o qualora il genitore venisse a conoscenza che il/la propri* figli* subisce prepotenze o ha compiuto atti di bullismo/cyberbullismo è importante che:

◻ Non prenda decisioni affrettate e si ponga in ascolto del/la figli*. È importante cercare di capire cosa è successo senza giudicare, minimizzare o enfatizzare.

◻ Si rivolga alla scuola, al Dirigente scolastico, al referente per il bullismo e/o al coordinatore di classe affinché si possa intervenire tempestivamente con personale con competenze specifiche, rassicurando il/la figli* che si troverà una soluzione insieme.

Contatti: ISI “Sismondi-Pacinotti” Tel. 0572 444015 email: [email protected] Nell’Istituto sono presenti cassette bullismSOS per segnalazioni. Dirigente Scolastico: Prof. Tiziano Nincheri [email protected] Referente per il contrasto a bullismo/cyberbullismo: Prof.ssa Eva Giuliani

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NUMERI UTILI

Polizia Postale sez. di Pistoia

Via Pratese 49 tel: 0573 970726

www.facebook.com/unavitadasocial

https://www.garanteprivacy.it/temi/cyberbullismo

www.generazioniconnesse.it

www.notrap.it ◻ https://www.iglossa.org/

TELEFONO AZZURRO:

Sito www.azzurro.it tel. 19696

chatline www.azzurro.it/chat.html

Per segnalare materiale

pedopornografico online

http://www.stop-it.it/

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Bibliografia, sitografia, risorse

Formarsi

Informarsi

Comprendere

Valutare

Riflettere

Agire!

• Prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo, Ersilia Menesini, Anna Nocentini,

Benedetta E. Palladino, Il Mulino, 2017.

• Corsi per i referenti per il contrasto del bullismo e del cyberbullismo www.piattaformaelisa.it

• Dispense del Corso di perfezionamento “Bullismo e cyberbullismo: conoscenza, valutazione e

interventi”, direttore prof.ssa Ersilia Menesini, Università degli Studi di Firenze, a.a. 2016-

2017.

• Bullismo: Le azioni efficaci della scuola, a cura di Ersilia Menesini, Erickson, Trento, 2003.

• Il bullismo a scuola, D. Olweus, Giunti ed., Firenze, 1996.

• Il fenomeno del bullismo. Conoscerlo e prevenirlo, I quaderni di Telefono Azzurro www.azzurro.it

Risorse in Rete

- Legge 71/17 Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno

del cyberbullismo http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/06/3/17G00085/sg

- Linee Guida MIUR https://www.miur.gov.it/bullismo-e-cyberbullismo

- IFOS http://www.cyberbullismo.com/

- Campagna Europea antibullismo

http://www.e-abc.eu/it/

- Bullismo e cyberbullismo: che fare? Un vademecum per ragazzi, famiglie e scuole a cura della

Prefettura di Rovigo, gennaio 2014. http://www.prefettura.it/FILES/AllegatiPag/1213/VADEMECUM%20-

%20Bullismo%20e%20Cyberbullismo.pdf

- Cyberbullismo, cyber stalking e pericoli del web, Questura di Caltanisetta, a.s. 2014-2015 http://questure.poliziadistato.it/statics/19/libretto-divulgativo-cyberbullismo.pdf?lang=it

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