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1 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI UDINE CORSO DI LAUREA IN SCIENZE E TECNOLOGIE ALIMENTARI Corso di Tecnologie Alimentari – Filiere Produttive PAPPA REALE Docente: Prof. Alessandro Sensidoni Studente: Andrea Dri

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI UDINE

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE E TECNOLOGIE ALIMENTARI

Corso di Tecnologie Alimentari – Filiere Produttive

PAPPA REALE

Docente: Prof. Alessandro Sensidoni Studente: Andrea Dri

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“C’è un comportamento fra le api che davvero stupisce e osservando questi segni si disse

che queste creature avessero parte della mente divina, un respiro del cosmo, perché un Dio

penetra in ogni cosa, nelle terre, negli spazi del mare, nel cielo profondo”

Virgilio

La pappa o gelatina reale è un prodotto di origine animale, secreto esclusivamente dalle api

operaie nutrici, quindi in età compresa tra il 5° ed il 14° giorno di vita adulta, come secrezione

delle ghiandole ipofaringee e mandibolari.

La pappa reale è uno degli aspetti più affascinanti e studiati della vita nell’alveare. Le notizie

che ci provengono dai vecchi apicoltori parlano di un cibo veramente prodigioso, che viene dato

esclusivamente all’ape regina per tutto il periodo della sua vita; ma, forse, è il caso di chiarire

meglio e su basi scientifiche cos’è questa famosa pappa o gelatina reale, dove si trova e quali

funzioni svolge nella complessa biologia dell’alveare, senza trascurare i suoi vari usi e le

conoscenze storiche.

LA STORIA

Mentre il miele è conosciuto fin dall’antichità, bisogna arrivare fino alla metà del XVII secolo

per conoscere la pappa reale.

Il primo che ne parlò nel suo libro “Biblia Naturae” fu lo scienziato olandese J. Swammerdan

(1637 – 1680), che ne descrisse il sapore. Successivamente Reamur (1683 – 1757) fisico

francese, ne parlò nei suoi scritti sulla “Storia degli insetti”, descrivendone anch’egli il sapore.

Nel 1788 il naturalista svizzero F. Huber (1750 – 1831) “battezzò” con il termine gelatina reale

“la sostanza biancastra con cui vengono nutrite le api regine”. Un secolo più tardi, Perez scoprì

che il prodotto veniva somministrato a tutte le larve d’ape nei primi 3 giorni di vita. La

somministrazione continuava, invece, negli individui destinati a diventare api regine.

Nel 1912, lo studioso tedesco J. Langez, attribuì con precisione la provenienza di questa

secrezione alle ghiandole ipofaringee delle api nutrici.

In Italia la produzione di pappa reale iniziò negli anni 1960 – 1965, continuò per tutti gli anni

’70, fino a scomparire, quasi totalmente, negli anni ’80 a causa delle ingenti importazioni di

pappa reale provenienti dai paesi asiatici, Cina in testa; ora, dopo molti anni, la produzione

italiana sta riprendendo vita.

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CHI LA PRODUCE

La pappa reale è una sostanza semifluida, gelatinosa, di colore bianco giallognolo, di

sapore acidulo-aromatico caratteristico, leggermente zuccherina. Proviene dalla secrezione

nelle ghiandole ipofaringee e mandibolari delle api operaie di età fra i 5 ed i 14 giorni dallo

sfarfallamento. In tale periodo queste api assumono la funzione di nutrici. La pappa reale viene

detta anche «latte delle api», in quanto nutre gli individui neonati, analogamente a quello dei

mammiferi. Viene somministrata dalle api nutrici a tutte le giovani larve nei primi 3 giorni di vita

dopo la schiusura dell’uovo nella celletta del favo. Solamente le larve provenienti da uovo

fecondato ed elette a future regine verranno alimentate, con la pappa reale, continuativamente

per tutto il periodo precedente la metamorfosi.

Per meglio comprendere la ragione di questo fatto è necessario spiegare l’origine biologica

dei diversi individui che sono presenti all’interno dell’alveare.

L’ape regina depone due tipi di uova nelle celle del favo: uova fecondate e non fecondate.

L’uovo non fecondato darà origine all’individuo maschio detto anche fuco, attraverso il

fenomeno della partenogenesi. L’operaia e la regina nascono entrambe da uova fecondate.

Questi ultimi due individui sono molto diversi fra loro, pur provenendo da uova perfettamente

uguali. L’operaia è una femmina sviluppata parzialmente, in quanto ha gli organi riproduttivi

atrofizzati; inoltre ha una vita che dura mediamente 45-50 giorni. La regina è una femmina

sviluppata completamente e quindi capace di procreare; la sua fertilità è straordinaria in quanto

può deporre fino a 2000 uova al giorno. La sua vita è 30 volte più lunga di quella dell’operaia

(può vivere anche 5 anni). La profonda differenza fra l’operaia e la regina è determinata soltanto

dalla diversa alimentazione che viene loro data dalle api nutrici nel periodo larvale.

Ricollegandoci a quanto detto prima possiamo sintetizzare: dopo la schiusura dell’uovo le

larve vengono tutte alimentate con pappa reale per 3 giorni; solamente l’individuo che riceverà

abbondantemente la pappa reale per tutto il periodo larvale diventerà regina; le larve che dopo il

terzo giorno cambiano alimentazione si sviluppano in modo diverso e diventeranno quindi api

operaie.

La sostanza capace di operare questo sorprendente differente sviluppo tra operaia e regina

è appunto la pappa reale. E’ il caso di chiamarla veramente cibo miracoloso, visto che grazie ad

essa la regina allo stato larvale cresce a dismisura aumentando il proprio peso iniziale di 1500

volte allo stato adulto allunga la propria vita fino a 5 anni.

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CARATTERISTICHE CHIMICHE FISICHE E BIOLOGICHE

DELLA PAPPA REALE

Con l’impiego delle moderne tecniche analitiche di laboratorio la scienza è riuscita a dare

un’idea abbastanza precisa sulla composizione della pappa reale. La ricchezza in sostanze

vitali, determinate analiticamente, non è sufficiente però a spiegare totalmente i benefici effetti

della pappa reale sull’organismo umano; esiste ancora una piccolissima percentuale di

sostanze non identificate, ma che sicuramente hanno grande importanza sia nella biologia

dell’alveare che nella salute umana.

Caratteristiche fisiche

La pappa reale è una sostanza omogenea con la consistenza di una gelatina, con una buona

fluidità, presenta un colore biancastro con tinte dal giallo al beige, ha un odore fenolico

pungente e un sapore acido caratteristico. Possiede una densità di circa 1,1 g/cm3 (Lercker et

al., 1992) ed è parzialmente solubile in acqua. La viscosità varia a seconda del contenuto idrico

e del tempo di conservazione, essa aumenta durante l’immagazzinamento a temperatura

ambiente o in frigorifero a 5° C. L’incremento di viscosità sembra essere collegato con un

aumento della quantità di residui azotati insolubili in acqua, concomitante ad una diminuzione di

azoto solubile ed amminoacidi liberi (Takenaka et al., 1986). Questi cambiamenti sono

apparentemente dovuti alle continue attività enzimatiche e alle interazioni tra le frazioni lipidica

e proteica.

Nella gelatina reale possono essere presenti alcuni residui come frammenti di cera ed esuvie

larvali, la cui presenza dipende dal metodo di produzione. La pappa reale immagazzinata

contiene spesso piccoli cristalli dovuti alla precipitazione di alcuni componenti.

Caratteristiche chimiche

I costituenti principali della pappa reale sono acqua, proteine, zuccheri, lipidi e sali minerali.

Anche se presentano delle variazioni notevoli (tabella 1), la composizione della gelatina reale

rimane relativamente costante confrontando alveari diversi.

L’acqua compone circa i due terzi della gelatina reale fresca, ma analizzando il peso secco,

le proteine e gli zuccheri sono le frazioni di gran lunga più rappresentate. Di tutte le sostanze

azotate, le proteine compongono in media il 73.9% in peso e delle sei proteine principali (Otani

et al., 1985) quattro sono glicoproteine (Takenaka, 1987). Gli amminoacidi liberi sono in media il

2,3% ed i peptidi lo 0,16% (Takenaka, 1984) delle sostanze azotate totali. Tutti gli amminoacidi

essenziali per l’uomo sono presenti, tanto che sono state identificate 29 molecole che

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comprendono amminoacidi e loro derivati, dei quali i più importanti sono l’acido aspartico e

l’acido glutammico (Howe et al., 1985).

Un certo numero di enzimi sono inoltre presenti, compresi glucosio ossidasi (Nye et al.,

1973), fosfatasi e colinesterasi (Ammon e Zoch, 1957).

Il pH è solitamente compreso tra 3,6 e 4,2, questi bassi valori sono principalmente dovuti alla

presenza di una discreta quantità di acidi liberi nella pappa reale.

Tabella 1:

Composizione della pappa reale (Lercker et al., 1984 e 1992).

Valore minimo p/p Valore massimo p/p

Acqua 57% 70%

Proteine (N x 6.25) 17% del peso secco 45% del peso secco

Zuccheri 18% del peso secco 52% del peso secco

Lipidi 3.5% del peso secco 19% del peso secco

Sostanze minerali 2% del peso secco 3% del peso secco

Gli zuccheri comprendono principalmente fruttosio e glucosio in proporzioni relativamente

costanti, simili al loro contenuto nel miele, il fruttosio quindi prevale. In molti casi il fruttosio ed il

glucosio rappresentano assieme il 90% degli zuccheri totali, mentre il contenuto di saccarosio

varia considerevolmente da un campione all’altro. Altri zuccheri presenti in quantità molto più

basse sono maltosio, trealosio, melibiosio, ribosio ed erlosio (Lercker et al., 1984, 1986 e

1992).

Il contenuto lipidico è da molti punti di vista una caratteristica molto interessante della

gelatina reale. La frazione lipidica è costituita per l’80-90% in peso da acidi grassi liberi con

strutture molecolari insolite nonchè rare. Essi sono principalmente acidi grassi idrossilati o acidi

dicarbossilici a corta catena (C8 - C10), contrariamente agli acidi grassi a medio-lunga catena

(C14 - C20) comunemente contenuti in alimenti di origine animale e vegetale.

Questi acidi grassi sono responsabili della maggior parte delle proprietà biologiche associate

alla gelatina reale (Schmidt e Buchmann, 1992). L'acido più rappresentato è l’acido 10-idrossi-

2-decenoico, seguito dal relativo acido saturo 10-idrossidecanoico.

Oltre agli acidi grassi liberi, la frazione lipidica contiene alcuni lipidi neutri, steroli (includendo

il colesterolo) e una frazione non saponificabile idrocarburica costituita da specie chimiche

contenute anche nella cera d'api (Lercker et al., 1981, 1982, 1984 e 1992).

Il tenore in ceneri totale della pappa reale è circa l’1 % sul peso fresco o il 2 - 3 % sul peso

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secco. I sali minerali contenuti in maggior quantità sono, in ordine decrescente K, Ca, Na, Zn,

Fe, Cu e Mn, con una forte prevalenza del potassio (Benfenati et al., 1986).

Il contenuto di vitamine è stato oggetto di numerosi studi, dal momento in cui la prima ricerca

(Aeppler, 1922) ha indicato che la pappa reale è estremamente ricca in vitamine. La tabella 2

indica i risultati ottenuti da Vecchi et al., (1988) riguardo alle vitamine idrosolubili.

Per quanto riguarda la vitamina C nella gelatina reale ne sono state reperite soltanto tracce.

Riguardo alle vitamine liposolubili inizialmente si è pensato che, data l’enorme fertilità dell'ape

regina, la gelatina reale contenesse una discreta quantità di vitamina E, ma i test di laboratorio

hanno provato che non è così. Inoltre anche le vitamine A, D e K sono assenti (Melampy e

Jones, 1939).

Tabella 2:

Contenuto vitaminico in µg per grammo di peso umido (Vecchi et al., 1988).

Tiamina Riboflavina Acido

pantotenico

Piridossina Niacina Acido

folico

Inositolo Biotina

Minimo 1,44 5 159 1,0 48 0,130 80 1,1

Massimo 6,70 25 265 48,0 88 0,530 350 19,8

Durante i primi studi, molta enfasi è stata data alla ricerca degli ormoni sessuali nella pappa

reale. I primi test con esiti positivi si sono poi rivelati errati. Melampy e Stanley (1940) hanno

dimostrato l’assenza di effetti gonadotropici su ratti femmina e Johansson e Johansson (1958)

hanno dimostrato l'assenza di tutti gli ormoni sessuali umani.

Sono stati identificati nella gelatina reale numerosi composti minori, appartenenti a diverse

categorie chimiche; fra tutti questi vi sono due molecole eterocicliche, la biopterina e la

neopterina in quantità di 25 e 5 µg/g sul peso fresco rispettivamente. Altre sostanze identificate

includono numerosi specie chimiche come alcune basi azotate libere (adenina, uracile, guanina

e citosina) i fosfati AMP, ADP e l’ATP (Marko et al., 1964), l'acetilcolina (1 mg/g sul peso secco,

Henschler, 1954) e l'acido gluconico (0,6% sul peso fresco, Nye et al., 1973). Nella letteratura

popolare e scientifica, c’è una frazione della pappa reale descritta come un "qualcosaltro ancora

sconosciuto". Questa frase sottolinea non soltanto l'incompleta conoscenza analitica circa il

prodotto, ma anche l’incapacità di comprendere appieno le attività biologiche (provate o

presunte) della pappa reale. Finora, malgrado molti sforzi, la maggior parte di queste attività

non sono state dimostrate definitivamente, né sono state attribuite ad alcuno dei suoi

componenti conosciuti.

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L’azione benefica della gelatina reale

La gelatina reale è stata inizialmente pubblicizzata per i suoi effetti ringiovanenti

sull’organismo umano (De Belfever, 1958). Assunta oralmente per 1 - 2 mesi, lasciandole il

tempo di fondersi sotto la lingua nelle dosi di 200 – 500 mg al giorno, funge da tonico e da

stimolante, con un effetto euforico sugli esseri umani in buona salute.

Oltre a queste indicazioni, i consumatori di pappa reale, dichiarano che la gelatina reale ha

risolto la maggior parte dei loro problemi di salute. In molti casi si tratta di malesseri cronici o

ricorrenti, per i quali, altri trattamenti non hanno condotto ai risultati desiderati, cosicché gli

effetti ottenuti assumendo gelatina reale sono stati considerati quasi miracolosi.

Risulta necessario sottolineare che queste asserzioni non sono confermate da tutti gli studi e

dalle documentazioni scientifici. Non c’è prova che gli effetti siano esclusivamente o

principalmente attribuibili alla gelatina reale. L’assunzione di gelatina reale è solitamente

associata ad un senso di benessere generale, cioè sortisce un effetto positivo nei riguardi delle

performance fisiche ed intellettuali (aumentata resistenza ad affaticamento, capacità di

memorizzazione migliore) e sul loro stato mentale (più sicurezza in sé stessi, senso di

benessere ed euforia). La gelatina reale sembra cioè fungere da stimolante in generale,

migliorando la risposta immunitaria e le funzioni corporee.

Proprietà antibiotiche

La gelatina reale viene oggi somministrata, nella quasi totalità dei casi, oralmente o

esternamente (nei trattamenti estetici). Sin dai primi anni era inoltre somministrata mediante

iniezioni intramuscolari e intraperitoneali, ma a causa del rischio di gravi reazioni allergiche,

questo metodo è stato completamente abbandonato. Gli studi in vitro hanno confermato che

l'acido 10-idrossidecanoico, presente nella gelatina reale, possiede attività antibiotica.

L'efficacia antibiotica è termostabile, in quanto non è alterata da un riscaldamento moderato,

ma diminuisce con un immagazzinamento improprio o troppo prolungato nel tempo.

L'azione antibiotica è stata dimostrata contro i seguenti microorganismi: Escherichia coli,

Salmonella spp., Proteus spp., Bacillus subtilis e Stafilococcus aureus (Lavie, 1968; Yatsunami

ed Echigo, 1985). La pappa reale mostra un quarto dell'attività della penicillina contro il

Micrococcus pyrogens ed ha inoltre azione fungicida (Blum et al., 1959).

Sono stati accertati effetti antivirali in vitro (Derevici e Petrescu, 1965) ed una più elevata

resistenza, di topi trattati con pappa reale, verso le infezioni virali.

Test su animali

In altri studi sono state simulate su animali malattie umane, in modo da identificare i

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meccanismi di azione della gelatina reale, nei riguardi dello sviluppo di malattie. Così si è potuto

giungere a conoscenza della capacità della gelatina reale di ridurre i livelli di colesterolo e

trigliceridi nel plasma sanguigno (Cho, 1977).Test su conigli hanno inoltre evidenziato che i

depositi arteriosi di colesterolo subiscono un calo conseguente alla somministrazione di pappa

reale. A sostegno di quanto detto anche sperimentalmente (Carli et al., 1975). Nakajin et al.,

(1982) hanno dichiarato che se anche la gelatina reale non sortisce alcun effetto sul livello

lipidico nel plasma sanguigno di conigli normali, può ridurre il tasso di colesterolo sanguigno in

animali alimentati con una dieta che induce elevati livelli di colesterolo nel sangue.

Vittek e Halmos (1968) hanno constatato che la gelatina reale ha promosso la guarigione

delle ossa fratturate nei conigli testati, nonchè accelerato la guarigione di lesioni cutanee su ratti

e individuato un'azione antinfiammatoria. Altri ricercatori, esaminando gli effetti della gelatina

reale e di alcune sue componenti su colture di cellule tumorali, hanno dimostrato l'azione

inibitoria dell'acido 10-idrossidecanoico e di alcuni acidi dicarbossilici, sullo sviluppo delle

colture stesse (Townsend, 1960). Più recentemente, Tamura et al., (1987) hanno accertato

un'inibizione dello sviluppo di tumori su topi, in seguito a una somministrazione per via orale

preventiva o terapeutica di pappa reale. L'inibizione era insignificante su tumori a rapido

sviluppo (leucemia), ma risultava notevole nei riguardi dei tumori a crescita lenta.

Si può affermare, quindi, che la pappa reale è un concentrato di sostanze vitali che, oltre a

essere essenziale per la crescita delle larve e la vita dell’ape regina, è importante per la salute

psicofisica dell’organismo umano.

Per questo è opportuno raccoglierla, conservarla e impiegarla come aiuto terapeutico in

diverse occasioni in cui il nostro organismo si trova in difficoltà.

LA PRODUZIONE

Dove troviamo la pappa reale nell’alveare

Nell’alveare, a differenza del miele e deI polline, la pappa reale non viene immagazzinata per

la conservazione, ma passa direttamente dalle nutrici che la secernono alla regina e alle larve

giovani che la consumano.

Questo fatto ha costituito per lungo tempo un ostacolo sia per Io studio che per la raccolta e

utilizzazione della pappa reale. Nell’alveare però esiste un momento in cui la pappa reale

prodotta eccede il consumo immediato: nelle celle reali, le larve ricevono molta gelatina e per

un breve periodo ne lasciano una parte nel fondo della cella, per consumarla successivamente.

Su questo piccolo quantitativo in eccedenza temporanea si fonda tutta la tecnica attuale di

estrazione della pappa reale.

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La cella reale costituisce quindi l’unica fonte in grado di dare quantitativi accettabili di pappa

reale, ma la sua costruzione avviene in situazioni eccezionali che si verificano nella biologia

dell’alveare solo in due casi:

1) quando la famiglia rimane orfana a causa della morte naturale o accidentale della regina, per

cui c’è l’esigenza di allevarne un’altra;

2) quando è il periodo della sciamatura: in tale frangente le api delle grosse colonie si devono

dividere per formare altre famiglie; prima della partenza della regina vecchia con una parte delle

bottinatrici e di fuchi viene avviato l’allevamento di nuove api regine e perciò vengono costruite

le celle reali.

Questo fatto condiziona molto la possibilità di raccolta di pappa reale in quantitativi

apprezzabili.

Inoltre occorre creare artificialmente lo stimolo alla costruzione di celle reali per averne

continuativamente a disposizione per la raccolta.

La soluzione al problema è stata trovata nella tecnica che dà alla colonia l’impressione di

essere orfana e di doversi allevare una nuova ape regina; questo fatto provoca la costruzione di

diverse celle reali nei favi da parte delle api operaie.

La produzione, in celle reali sparse su diversi telaini nel nido, è poco funzionale al lavoro di

estrazione della pappa reale; per questo si è ideato uno speciale telaino in cui si concentra

artificialmente l’allevamento delle nuove api regine. E’ un telaino provvisto di supporti in cui

vengono applicate delle stecche di legno estraibili, portanti delle celle reali artificiali fatte da

cupolini di cera (o di plastica rivestita di cera fusa) entro ognuna delle quali viene trapiantata

una larvetta di operaia dell’età di 12 - 36 ore, prelevandola con una particolare tecnica dalle

celle di un favo. In tali condizioni. quando il lavoro è fatto bene, parecchie larvette vengono

accettate ed elette a future api regine. Come tali vengono alimentate con pappa reale e le

cellette vengono progressivamente allungate a forma di celle reali in tutto simili a quelle naturali.

Da ognuna di quelle celle reali potrebbe nascere un’ape regina, ma l’apicoltore dopo tre giorni

(trascorse 72 ore si ha il momento in cui la pappa reale nelle cellette è al massimo di qualità e

quantità) preleva il telaino e procede all’estrazione della pappa reale dai singoli cupolini, dopo

aver allontanato le larve presenti in ogni cella reale. In questo modo il lavoro è redditizio in

quanto si possono ottenere anche 200-300 mg di pappa reale per ogni cupolino in un prelievo.

Per avere un sicuro risultato nella produzione della pappa reale occorrono alcune condizioni

che l’apicoltore deve realizzare:

— ambiente favorevole alla vita delle api, senza pericoli di mortalità (esempio fitofarmaci);

— possibilità di una costante e continua presenza di fioriture nettarifere e pollinifere, anche se

non abbondanti, per tutto il periodo di estrazione della pappa reale;

— disporre di alveari forti, con regine giovani, ben popolati di api nutrici al momento dell’inizio

del raccolto della pappa reale;

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— individuare, operando per tentativi, le famiglie più inclini ad accettare un maggior numero di

celle reali, avviando l’attività con queste. E chiaro che l’accettazione maggiore o minore delle

larve trapiantate dipende anche dalla perfezione con cui viene eseguito il lavoro;

— conoscenze tecnico-scientifiche approfondite in merito alla biologia delle api e alle delicate

operazioni da compiere nel ciclo di produzione. La perfezione nella manualità si conquista con

l’esperienza;

— alimentazione ben curata delle colonie d’api: è importante per avere famiglie forti ed idonee

alla produzione di pappa reale.

L’alimentazione viene preparata con uno sciroppo a base di miele (1 litro di acqua con 1 kg

di miele del nostro apiario) con aggiunta di sostanze azotate quali il polline raccolto con la

trappola oppure, in mancanza di esso, della farina di soia o del lievito di birra o della caseina o

del tuorlo d’uovo secco. Più facile e meno dispendioso è l’apporto proteico mediante l’inseri-

mento di uno o più favi con scorte di polline, recuperati da altri alveari.

Dell’apiario. Importante è il momento d’inizio dell’alimentazione stimolante, il conteggio è

facile: l’ape operaia impiega 21 giorni per sfarfallare ed altri 5 per diventare nutrice; ciò significa

che per avere un’ape produttrice di pappa reale occorrono circa 27 giorni. E’ appunto un mese

prima dell’inizio della produzione di pappa reale che dovremo alimentare le colonie. La

somministrazione può continuare anche durante a produzione in quanto viene incrementata

l’accettazione delle celle e di conseguenza i quantitativi di pappa reale da estrarre.

I metodi

I metodi per la produzione di pappa reale, pur basandosi sempre sullo stesso principio, sono

diversi e così di conseguenza le attrezzature occorrenti. Sinteticamente possiamo classificarli in

due gruppi: naturali e artificiali.

I primi sono fondati sull’utilizzo delle celle reali naturali che la colonia costruisce sui favi e si

adattano alle persone che non hanno la possibilità o non vogliono effettuare il trapianto delle

larve. E’ chiaro che la produzione sarà limitata e non sempre della qualità migliore. Sono metodi

sconsigliati in quanto il risultato è troppo misero e scadente. I metodi artificiali sono diversi e li

possiamo a loro volta distinguere in due gruppi:

— metodi di produzione per estensione in verticale;

— metodi di produzione per estensione in orizzontale.

Al primo gruppo appartengono i metodi in cui la famiglia viene estesa in altezza e la pappa

reale si produce sopra il nido, per esempio in un melario separato da escludi-regina.

Al secondo gruppo appartengono quelli in cui la famiglia viene divisa orizzontalmente

confinando la regina in una parte, mentre nell’altra si produce la pappa reale. A questo gruppo

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appartiene il metodo che prevede l’impiego dell’arnia a cassone.

L’arnia a cassone è un’arnia particolare divisa in tre parti, che ospita tre famiglie così disposte:

le famiglie ai lati sono su 10 telaini e hanno la regina; la famiglia al centro è su 7 telaini ed è

orfana di regina. Ogni colonia è separata dall’altra con un diaframma ermetico, al centro del

quale è praticata un’apertura di circa 10x15 cm con escludi-regina. Inoltre ogni famiglia ha

un’apertura propria per accedere e uscire autonomamente dall’alveare. In queste condizioni

abbiamo le api al centro che sono orfane e sentono solo lievemente la presenza delle regine

delle famiglie laterali.

Rifornendo continuamente questa colonia, ma con telaini portanti la covata opercolata

(pronta a sfarfallare) e dotandola di celle reali artificiali (i cupolini di cera o plastica già citati)

provviste di giovani larve da noi trapiantate, otterremo l’allevamento di parecchie celle reali da

cui estrarre la pappa reale.

I cupolini artificiali vanno montati su telaino nel modo seguente: occorre costruire un telaino

provvisto di un piccolo nutritore a tasca nella parte superiore ed inferiormente con delle tacche

ricavate nelle assicelle laterali in cui si applicano orizzontalmente le due o tre stecche portanti

ognuna circa 30 cupolini rivolti verso il basso.

1 - Telaino portastecche con i cupolini

artificiali applicati.

I cupolini di plastica sono i più idonei alla produzione di pappa reale; mentre quelli di cera si

usano per l’allevamento di api regine. Il fissaggio di questi cupolini può essere fatto fondendo

della cera d’api sulla superficie della stecca ed immergendovi i cupolini disposti in fila uno vicino

all’altro lungo la linea longitudinale centrale della stecca stessa.

Il telaino con le stecche montate va inserito per 24 - 38 ore in una famiglia normale, affinché

si impregni dell’odore delle api.

L’impiego del cogli-larva o picking

Tolto il telaino porta-stecche dall’alveare si procede al trapianto delle larve nei cupolini. Per

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questo si prende da un alveare normale un favo di covata fresca con larve di età inferiore ai 3

giorni, in quanto sono quelle più idonee al trapianto.

Il favo prelevato viene liberato dalle api e posto immediatamente in posizione verticale dentro

un cassetto di protezione per evitarne il raffreddamento con danni alla covata.

Le successive operazioni conviene effettuarle in una stanza con temperatura sui 20 - 25 °C e

adeguata illuminazione, anche se gli apicoltori professionisti operano anche all’aperto durante la

stagione calda. Portiamo rapidamente il favo con la covata fresca viene portato rapidamente nel

laboratorio allestito nei pressi dell’apiario e viene disposto sopra un tavolo, su un leggio,

leggermente inclinato per vedere meglio le larve sul fondo di ogni celletta. Utilizzando una

lampada da tavolo, con braccio flessibile, è possibile illuminare perfettamente le larve.

A questo punto utilizzando il cogli-larva o picking, si esegue il trapianto delle larve (traslarvo)

di meno di tre giorni di età dal favo ai cupolini. Prima del traslarvo, però, per facilitare

l’accettazione delle larve, è bene deporre sul fondo di ogni cella artificiale una goccia di pappa

reale diluita leggermente con acqua distillata (5 - 10 gocce d’acqua ogni 10 g di pappa reale

pura). Questa operazione è la più delicata e, se fatta male, può compromettere tutta la

produzione di pappa reale.

Deve essere eseguita quindi con delicatezza e nel contempo con velocità per non

raffreddare ed uccidere la larva che si trapianta.

2 - Picking o cogli larva con lente d’ingrandimento

e stecche con cupolini.

Come si usa il picking

Scelta la larva più idonea, si introduce il picking nella celletta, facendo scivolare la punta

sotto la larva senza ferirla; poi la si preleva estraendola dalla celletta e, portandola sulla punta

del picking, si depone subito sul fondo del cupolino sopra la goccia di pappa reale

preventivamente preparata. Terminato il trapianto in tutti i cupolini, le stecche vanno montate sul

telaino apposito che si introduce subito nella famiglia orfana dello scompartimento di mezzo del

cassone.

Il telaino va posto in posizione centrale attorniato da favi ricchi di covata opercolata. Nel

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nutritore soprastante le stecche si pone dello sciroppo per attirare un maggior numero di api in

prossimità delle larve trapiantate.

Estrazione della gelatina reale

Dopo 3 giorni, precisamente dopo 72 ore dal trapianto, si procede al prelievo delle stecche

che, poste in un contenitore chiuso, vanno portate rapidamente in laboratorio. Il telaio porta-

stecche può rimanere nell’alveare in attesa di ricevere le stecche con le nuove larve trapiantate.

In laboratorio è importante la massima pulizia, per cui è bene impiegare strumenti sterilizzati per

bollitura. La prima operazione da fare è quella di accorciamento delle celle reali costruite sui

cupolini artificiali, per agevolare la successiva operazione che è quella di asportazione delle

larve che stanno sopra la pappa reale. La prima operazione si compie con un bisturi, la seconda

con un picking.

Successivamente, mediante l’aspiratore pneumatico, si preleva la pappa reale dai cupolini e

si immette direttamente nel contenitore in vetro, passando per un filtro che elimina tutti gli

eventuali residui di cera. Appena finita l’operazione la pappa reale va posta subito in frigorifero,

in contenitori di vetro scuro, chiusi ed al buio.

Le stecche possono essere preparate nuovamente trapiantandovi altre larve e riponendole

nel telaino porta-stecche dentro il cassone per compiere una nuova estrazione dopo altre 72

ore.

Il ciclo si potrà ripetere per tutto il periodo della stagione primaverile-estiva. La famiglia orfana

andrà periodicamente rifornita di api nutrici mettendo telaini con covata opercolata prelevati

dalle famiglie provviste di regina, oppure anche da altre famiglie dell’apiario.

In tal modo si può arrivare a ottenere anche 500 g di pappa reale ogni cassone in una

stagione sempre considerando una manualità perfetta nelle operazioni illustrate.

Quanta pappa reale si può produrre?

Conteggiando un raccolto di 10 g ogni due giorni, in un mese si effettuano in media 10 prelievi,

quindi un alveare può fornire circa 100 g di pappa al mese. Nel periodo che va da maggio ai

primi di agosto, si possono ricavare complessivamente circa 300 con punte massime di 500g di

pappa reale per ogni alveare.

La produzione può variare a seconda delle fonti di cibo (nettare e polline) disponibili

nell’ambiente e dell’andamento stagionale.

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3 – Schema di funzionamento di un aspiratore pneumatico per pappa reale.

USI E VENDITA DELLA GELATINA REALE

La gelatina reale può essere venduta allo stato fresco, sottoposta a semplice congelamento

o refrigerazione, addizionata di altri ingredienti, o essere liofilizzata per ulteriori usi in molte

preparazioni. La produzione e la vendita di pappa reale fresca possono essere gestite da

imprese alimentari di tutte le dimensioni poiché non sono necessari impianti con tecnologie

speciali da impiegare nella filiera di produzione. La pappa reale non trattata può anche essere

inclusa direttamente in molti alimenti e integratori dietetici come pure in prodotti per la cosmesi.

Per un più esteso uso su scala industriale, viene preferito l’impiego della gelatina reale nella

relativa forma liofilizzata, caratterizzata da minori problemi di manipolazione ed

immagazzinamento. La gelatina reale liofilizzata può essere addizionata nei prodotti alimentari

in alternativa alla forma fresca e la sua produzione richiede di sostenere una spesa non

indifferente e cioè l’acquisto di un freeze-dryer (liofilizzatore), nonché un volume produttivo

sufficiente e un mercato accessibile per il reperimento della materia prima e per la vendita del

prodotto finale a valore aggiunto.

Una grande quantità di gelatina reale viene venduta e consumata fresca, quindi senza aver

subito alcuna lavorazione in post-raccolta; questo tipo di prodotto è preferito dai consumatori, in

quanto si presenta allo stato naturale inalterato mantenendo la sua genuinità.

Il suo caratteristico gusto, non sempre piacevole, invece di allontanare i consumatori da

questo prodotto naturale, sembra ne faccia accrescere l’immagine di "medicina". Per coloro che

non apprezzano questo aspetto da medicinale, la gelatina reale può essere mescolata con

miele, sciroppo zuccherino o acqua, oppure incapsulata, per farle assumere un aspetto o gusto

più gradevole.

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La gelatina reale non trattata è solitamente confezionata in piccole bottiglie di vetro scuro,

generalmente da 10, 15 o 20 g a seconda della durata del “trattamento” con pappa reale. Un

piccolo dosatore di plastica è solitamente incluso nella confezione per il dosaggio corretto di

250 – 500 mg. Vengono a volte utilizzati speciali packaging isolanti, solitamente un contenitore

di polistirolo, per proteggere il prodotto dagli sbalzi termici. Tempo addietro, in Italia, la gelatina

reale veniva inoltre venduta in speciali siringhe di vetro, permettendo un dosaggio più preciso e

una migliore protezione nei confronti dell’ossidazione.

Alcuni produttori inoltre vendono la gelatina reale nelle relative celle reali originali, dopo aver

rimosso le larve, sigillato le celle con cera d’api liquida e aver confezionato il tutto in una

scatolina di plastica. Il maggior svantaggio di questo tipo di prodotto è la bassa conservabilità,

che può protrarsi per al massimo due settimane se refrigerato o per alcuni mesi se congelato

immediatamente.

La pappa reale fresca venduta nelle suddette confezioni deve essere sempre mantenuta ad

una temperatura pari o inferiore a 5° C durante la lavorazione, l'immagazzinamento, il trasporto

e nel luogo di vendita al dettaglio, per rallentare lo sviluppo di colonie microbiche alteranti

all’interno del prodotto, che comporterebbe uno scadimento delle proprietà nutritive della pappa

reale.

Come ingrediente in prodotti alimentari

Probabilmente il modo di impiego più comune della gelatina reale come ingrediente è la sua

miscelazione in ragione dell’1 – 3% con miele. Fra i vantaggi di questo prodotto vi sono la

facilità di produzione che non richiede alcuna tecnologia speciale e la capacità del miele di

mascherare tutti i cambiamenti di aspetto, altrimenti visibili, della gelatina reale. Il prodotto finale

è piacevole al gusto ed esibisce gli effetti benefici di entrambi i prodotti.

Un cucchiaino da tè della miscela contiene solitamente 100 - 300 mg di gelatina reale,

all’incirca il dosaggio quotidiano di pappa reale più comunemente suggerito. Non si hanno

tuttavia informazioni in merito alla conservazione della gelatina reale in tale formulazione; in

ogni caso, sarebbe consigliata la conservazione in condizioni di refrigerazione.

Un altro alimento a volte arricchito con gelatina reale in alcuni paesi europei è lo yogurt, che

possiede un'acidità simile alla gelatina reale ed inoltre entrambi richiedono di essere refrigerati.

Lo yogurt è un alimento molto popolare tra i consumatori che hanno a cuore la salute e che

spesso apprezzano un ulteriore arricchimento con pappa reale.

A volte, gli integratori vitaminici ed i succhi di frutta vengono arricchiti con gelatina reale

liofilizzata. La pappa reale è oltre a ciò ampiamente utilizzata nella preparazione di bevande in

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Asia; viene inoltre venduta previa miscelazione ad una gelatina costituita da miele, zucchero,

marmellata e pectina. Benché sia abbastanza semplice da produrre, non risulta ci siano dati

disponibili sulla durabilità o sull'efficacia nutritiva della pappa reale commercializzata in

quest’ultimo modo.

Come ingrediente in prodotti farmaceutici

Questa categoria di prodotti rassomiglia ai medicinali per quanto riguarda la loro forma di

presentazione, ma in quanto alla sostanza questi prodotti non sono differenti dagli integratori

dietetici e dagli alimenti già descritti nel capitolo precedente. Tuttavia, per la loro produzione,

richiedono una tecnologia più avanzata e maggiori controlli e garanzie sulla qualità del prodotto.

Per gli stessi motivi, molti di questi formulati sono ottenuti a partire da gelatina reale liofilizzata.

Purtroppo, non sempre il prezzo di questi prodotti ne riflette le qualità intrinseche, tanto che

vengono troppo spesso venduti a prezzi molto più alti del loro valore reale.

La pappa reale è generalmente inclusa in queste formulazioni farmaceutiche per gli effetti

stimolanti che è in grado di apportare; tuttavia, è anche usata per risolvere specifici problemi di

salute. Sono disponibili una grande varietà di formulazioni, spesso contenenti ingredienti in

grado di alleviare particolari disturbi fisici.

Come è già stato visto, non esiste una base scientifica solida per qualsiasi uso della pappa

reale; la pubblicità e le opinioni popolari dovrebbero quindi essere considerate facendo molta

attenzione e la gelatina reale non dovrebbe mai fungere da sostituto per certe cure

farmacologiche, a meno che il trattamento con pappa reale non sia stato preventivamente

approvato da un medico competente.

La gelatina reale può essere l'unico ingrediente attivo, oppure mescolato con altri, comunque

sia il tipo di formulazione e la confezione variano a seconda delle applicazioni o delle

preferenze del consumatore e possono così presentarsi:

- come singola dose di pappa reale liofilizzata confezionata separatamente dal solvente;

- come singola dose della miscela di ingredienti polverizzati e senza addizione di solvente,

preparati sottoforma di capsula o di compressa;

- come dose singola o multipla di una soluzione acquosa di pappa reale adatta alla

somministrazione per via orale.

Le confezioni a dosaggio singolo contengono generalmente altri ingredienti, atti a portare la

dose dell'ingrediente attivo ad un volume facilmente maneggiabile dal consumatore. Se

avessimo invece dosi di 250 mg di gelatina reale liofilizzata per confezione, sarebbe molto facile

perdere la polvere contenuta. Zucchero, sale, aromi, acido citrico, glicina, possono tutti quanti

essere utilizzati come eccipienti, nonché per dare al prodotto un gusto più piacevole.

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Alcuni integratori alimentari naturali sono spesso addizionati alla pappa reale, come ad

esempio alcuni estratti vegetali (ginseng), lieviti e polline.

La maggior parte dei prodotti venduti fornisce la fase solida e quella liquida separate in due

fiale diverse, imballate poi in un packaging unico. Questa separazione permette non soltanto un

più efficace trattamento termico sulla fase liquida (pastorizzazione o sterilizzazione) ma anche

una migliore conservabilità e facilità di spedizione e vendita. Alcuni tipi di fiale contengono la

fase asciutta in polvere all’interno di uno speciale coperchio, che all’apertura scarica la polvere

nel solvente.

Le compresse sono formulate aggiungendo alla pappa reale liofilizzata dello zucchero in

polvere come eccipiente principale, più un agente legante come la gomma arabica; le capsule

possono essere preparate e riempite manualmente su scala ridotta, o mediante macchine se il

livello produttivo è industriale, necessitando però di apparecchiature costose economicamente

giustificabili soltanto da industrie di grandi dimensioni.

Un'altra modalità di preparazione della gelatina reale è in fiale, disciolta in una soluzione

acquosa, utilizzando direttamente pappa reale fresca; questa formulazione però presenta

maggiori problemi di conservazione sia riguardo l’attività microbiologica che riguardo la stabilità

nel tempo della gelatina reale. A questo proposito la crescita microbica può essere ostacolata

dall’aggiunta di un po’ d’alcool o di estratto di propoli. Grandi quantità di tali preparazioni sono

prodotte nei paesi asiatici quindi esportate in Europa, U.S.A. ed in alcuni paesi dell’America

Latina.

Come ingrediente in prodotti cosmetici

Tranne che in Asia, probabilmente il più grande impiego della gelatina reale è nella cosmesi,

tanto è vero che è spesso utilizzata nelle preparazioni dermatologiche, principalmente nei

prodotti rigeneranti, rinfrescanti e ringiovanenti per la pelle. Inoltre entra nella composizione di

creme e unguenti curativi per ustioni e ferite. La quantità di pappa reale solitamente inclusa

nelle creme è molto contenuta, all’incirca dello 0,05 – 1% e probabilmente in questo genere di

preparazioni perde rapidamente le sue proprietà benefiche. Nella preparazione di creme la

gelatina reale liofilizzata è preferita alla fresca per la facilità di manipolazione.

CONSERVAZIONE

La pappa reale possiede una shelf life limitata che dipende dalle condizioni di conservazione

e può variare da 18 mesi in refrigerazione fino a 24 mesi nel caso di congelamento a -18° C.

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Durante questo periodo possono avvenire dei cambiamenti compositivi, quali un’aumento del

titolo in acidi e della frazione proteica insolubile, un decremento in concentrazione degli

aminoacidi liberi e delle glucosio ossidasi.

La gelatina reale liofilizzata ed i prodotti a base di gelatina reale, vengono generalmente

immagazzinati a temperatura ambiente, a volte per parecchi anni senza subire perdite

nutrizionali, comunque sia è sempre raccomandabile conservare questi prodotti in luoghi freschi

e bui per minimizzare i cambiamenti compositivi.

Come tutti gli altri prodotti apistici, la gelatina reale possiede una naturale protezione

microbiologica propria, non sufficiente però a garantire una conservabilità prolungata nel tempo,

che può essere implementata anche osservando determinate precauzioni igieniche durante la

produzione e la conservazione (GMP). Una buona igienicità dell’ambiente di lavoro e degli

impianti produttivi sono un requisito minimo per la produzione di un prodotto alimentare di

qualità, inoltre è importante l’uso di contenitori alimentari ermetici per assicurare la protezione

non soltanto contro i microrganismi ma anche contro l’ossidazione.

CONCLUSIONE

Esistono in natura una serie di prodotti, vegetali o animali che siano, i quali apportano

preziosi elementi al nostro organismo, ricostituiscono gli equilibri perduti, aprono nuovi orizzonti

alla vita serena; la pappa reale gode fama, giustamente come abbiamo visto, di ristabilire questi

equilibri, essendo un mirabile concentrato di elementi che spesso, nella vita frenetica dell’uomo

tecnologico, vengono a mancare.

La pappa reale, come del resto ogni prodotto similare, non è la soluzione ideale ed esclusiva

ad ogni problema psico - fisico, ma piuttosto è un aiuto a migliorare la propria condizione, a

ritrovare l’euforia ed un ritmo vitale.

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