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10 M E R C O L E D Ì 9 N O V E M B R E 2 0 1 1
Lodi il Cittadino
n Un muro di fiamme, che si è alzato di alcuni metri. Il fuoco hainvaso gli appartamenti, devastato il tetto di una casa. Gli abitantisono dovuti fuggire in fretta. Unadonna anziana, di oltre 70 anni, èrimasta bloccata al secondo piano. Per salvarla sono dovuti intervenire i pompieri con un’autoscala. Alla fine il bilancio è statodi quattro residenti portati alpronto soccorso. Sono stati sottoposti ad accertamenti all’ospedale di Lodi. Le operazioni per lamessa in sicurezza dello stabile,interessato dal rogo (in via Callisto Piazza al civico 9), sono durate quasi tutta la giornata.Il palazzo è stato quindi dichiarato inagibile e diverse famiglie sono state fatte evacuare.L’incendio è scoppiato ieri versole 12.30, in pieno centro storico aLodi. Gli abitanti della zona hanno cominciato a vedere una sciadi fumo, che usciva dal secondopiano di una casa di via CallistoPiazza, traversa di via Solferino.Sono stati subito avvertiti i pompieri, che sono arrivati sul postocon diverse autopompe, un’autobotte e un’autoscala. Per consentire lo svolgimento delle procedure di emergenza, sono state chiuse al traffico sia via Callisto chevia Solferino. Sono state posizionate delle transenne per isolareil luogo del disastro. Arrivati davanti all’edificio, i vigili del fuoco hanno cercato subito di mettere in salvo i residenti. Molti erano già fuori, aiutati dai vicini edai titolari del bar d’angolo “Myway”. Una signora anziana erainvece rimasta bloccata al secondo piano, vicino alla casada dove si erano sprigionate le fiamme.È stato necessario un intervento temp e s t ivo d e ipompieri, persalire con lascala alla suafinestra e farla scendere.Più tardi gliabitanti sonostati ospitatinel locale vicino, in attesa deisoccorsi. Sono arrivate sul postoun’automedica del 118, un’ambulanza della Croce rossa di Lodi euna della Croce bianca di Paullo.Quattro residenti del palazzo divia Callisto hanno avuto bisognodi cure mediche. Nessuno parefosse in gravi condizioni. Sonostati comunque trasportati al prontosoccorso peruna sospettaintossicazione: avevanorespirato delfumo e hannoavuto biso gno di un po’di ossigeno.A fare scoppiare il tremendo incendio pare siastato un pent o l i n o c o ndentro del l’olio, che erasui for nelliaccesi. Sembra che l’olio sia finito sul fuoco e da lì in un attimoun intero palazzo è bruciato. Inparticolare è stato distrutto tuttoil secondo piano e il tetto dell’immobile, che solo cinque anni faera stato interamente riqualificato dalla proprietà dello stabile.Le rifiniture e le coperture degli
appartamenti erano in legno e inun baleno il fuoco si è propagato.Le manovre per lo spegnimentosono durate ore. Alle ore 16 daglialloggi usciva ancora una lievecolonna nera che si alzava in cielo. In via Callisto ci sono stati anche momenti di terrore, per unasospetta fuga di gas da un’abita
zione. Sono stati fatti sloggiare ipalazzi vicini. Ed è stata interrotta temporaneamente la fornituradi gas.Infine nel pomeriggio è stato dichiarato inagibile tutto il palazzo. Le fiamme avevano distruttoun intero piano del civico 9. Glialtri livelli non sono bruciati. I
vigili del fuoco hanno però evidenziato problemi di tenuta statica dell’edificio. Per questo, settefamiglie dovranno nelle prossime notti dormire fuori di casa.Al piano terra del palazzo bruciato si trova poi la sede della Società operaia di mutuo soccorso, storico sodalizio lodigiano che haappena compiuto i suoi 150 annidi storia. È stata premiata persino in consiglio comunale, comeuna delle istituzioni culturali dimaggiore tradizione in città.Vanta un patrimonio archivistico immenso, ora raccolto nel centro studi e documentazione intitolato a Tiziano Zalli, che era stato da poco risistemato. Per un po’si è temuto che anche i volumifossero stati intaccati, rovinatidai fiumi d’acqua che sono stativersati per spegnere le fiamme.Ma subito i membri della societàsi sono dati da fare per spostarein una stanza protetta tanti volumi e documenti, che al momentosembrano fuori pericolo. La Società operaia di mutuo soccorso èanche la proprietaria dei sei alloggi (alcuni andati distrutti) checi sono nello stabile, che sonoconcessi a canoni sociali per inquilini bisognosi. Per la messa insicurezza della zona sono intervenuti inoltre i vigili della polizia locale, poi la questura e i carabinieri.
Matteo Brunello
IL SECONDO PIANO DI UNO STABILE È ANDATO DISTRUTTO, IN CENERE ANCHE IL TETTO, RIFATTO SOLTANTO CINQUE ANNI FA
Un inferno di fuoco in pieno centroIl rogo ha invaso gli appartamenti in via Callisto Piazza
A rischio i libri e la documentazionedella Società operaia di mutuosoccorso, che si trova al pianterreno
«Una signora non voleva uscire,così ho dovuto sollevarla di peso»n «Una signora non voleva uscire di casa.A un certo punto l’ho quasi alzata di pesoper aiutarla». Il racconto è di GianfrancoDe Palo, titolare dell’omonima agenziaimmobiliare, che ha gli uffici proprio invia Callisto. Durante il gigantesco rogoche ha sventrato almeno due appartamenti nel centro storico del capoluogo e costretto fuori casa diverse famiglie, l’imprenditore ha salvato una signora anziana, che era rimasta chiusa in casa, forsesotto choc per le fiamme che la stavanocircondando.La situazione era molto grave, con una colonna di fumo che usciva da una finestra.«Ho visto uno dei residenti delle abitazioni invase dalle fiamme che scendeva lescale per cercare di avvisare i pompieri.Sono dunque salito ai piani per verificarelo stato degli abitanti riferisce De Palo .Lì mi sono accorto che c’era una signoraseduta su una sedia che non voleva uscire.Eppure c’era il fuoco che divampava. Perquesto prima ho cercato di convincerla,quindi ho quasi dovuto prenderla di forzae farla uscire». La donna molto anziana èstata quindi accompagnata al vicino bar
“My way” e lì si è potuta sedere. Dal suostesso alloggio sembra si siano propagatele fiamme, che hanno quindi devastatotutto lo stabile. Quando è successo l’incendio, l’anziana pare si trovasse in casa conil marito, che stava cercando di dare l’allarme.«Dal mio studio immobiliare, che si trovanel cortiletto vicino aggiunge De Palo ho visto anche che dall’alto piovevano delle schegge di plastica incandescenti, forsesaranno stati dei pezzi di persiana o di altri oggetti che si stavano disintegrando». Iresidenti delle case vicine hanno vissutopoi dei momenti di paura, perché ad uncerto punto si avvertiva anche un forteodore di gas. Si è sospettato che ci fosseuna perdita nelle tubazioni, con il rischiodi uno scoppio. «Ci hanno detto di uscirein fretta. Io abito al civico 3 di via CallistoPiazza», hanno riferito altri residenti, chesi sono radunati in strada e nel bar vicino.Una signora ha anche portato in salvo ilsuo piccolo gatto, terribilmente spaventato per il grande spiegamento di forze dell’ordine che hanno invaso via Solferino.
M. B.
Nelle foto, l’intervento dei vigili delfuoco e lo scenario che si è
presentato a soccorritori e autoritàdopo lo scoppio del furioso incendio
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DALLA CASA DI UNA COPPIA DI ANZIANI SI È SCATENATO L’INCENDIO: INTOSSICATO L’UOMO
«Ho messo la pentola sul fuoco,poi ho visto salire una fiammata»
Preoccupatii cittadiniche hanno
dovutolasciare
gli alloggi:«Che faremo
adesso?»
n «Avevo messo sulla cucina agas una pentola. Dell’olio è finito sul fuoco e si è formata unagrande fiammata». Così Giacomo Cecchi, 81enne e residentein via Callisto Piazza (al civico9), ha ricostruito le origini delgigantesco rogo che è scoppiato ieri alle 12.30 in pieno centrostorico. L’uomo si trovava incasa, con la moglie, poco piùgiovane di lui. Stava trafficando sui fornelli. E all’improvviso le fiamme hanno invaso lacucina e il fuoco si è propagatoin tutta la sua abitazione.L’anziano ha cercato subito diavvertire i vigili del fuoco,quando si accorto di quello chestava succedendo. È riuscito ascendere dalla scale e mettersiin salvo. Poi si è rifugiato nelbar vicino, il locale “My way”,che si trova all’incrocio tra viaCallisto Piazza e via Solferino.Gli sono stati messi a disposizione un tavolino e una sedia,per recuperare un po’ le forze eriprendersi dallo spavento.Aveva respirato un po’ di fumo,per questo è stato soccorso dalpersonale sanitario del servizio di emergenza 118. Ancorasconvolto ha denunciato: «Hochiamato i vigili del fuoco, manon arrivavano più. Penso checi abbiamo messo almeno 20minuti ad arrivare sul posto. Èuna cosa assurda». Accanto alui aveva la moglie e altri vicini di casa, che sono stati evacuati con una procedura diemergenza.E un’altra delle signore anziane, che sono state accompagnate all’ospedale in ambulanza,era disperata: «Non abbiamopiù la casa. I mobili sono distrutti. Come faremo?», si è lasciata andare. Poi è stata caricata su uno dei mezzi di soccorso. Un’altradonna è dovuta scappare di corsad a l l a s u aabitazione,per evitare ilpeggio. Ed èrimasta buona parte delpomeriggioa seguire leoperazionidei pompieri. Si chiamaLaura Peveri, il prossim o 2 3 n o vembre compirà 85 anni:«Io abito alprimo pianodel civico 9di via Callisto. Gli appartamentisopra il miosono stati interessati dall’incendio».La donna haanche ricostruito nei dettagli quegli attimi terribili e concitati: «Mi sono affacciata alla finestra e hosentito la signora del piano disopra che dava l’allarme per ilgrande fumo che si sprigionava da una casa. Poi è uscito in
strada anche un ragazzo. Hagridato di uscire subito. Equindi siamo scappati». InfineRosanna Pozzini, che abita nelcomplesso di via Callisto Piazza di proprietà della Societàoperaia di mutuo soccorso (ma
Betoniera colpisce un balcone in via Magenta e rischia di farlo crollaren Una betoniera passa in via Magenta e rischia di far crollare un balcone. Ieri mattinainfatti, intorno a mezzogiorno, il mezzo pesante ha divelto di netto uno dei sostegni chesorreggono il balcone di un’abitazione privata, nel tratto compreso fra via Battaggio e viaColle Eghezzone. Sul posto sono intervenuti ivigili urbani che, valutata la gravità dellasituazione, hanno chiuso subito la via al traffico per il rischio di un crollo imminente della struttura. Nel frattempo il proprietario hachiamato un’impresa edile e ha fatto puntellare il balcone, visto che i vigili del fuocoerano impegnati per spegnere l’incendio divia Callisto Piazza e non sarebbero potutointervenire in breve tempo. Nel giro di un’orala via è stata riaperta e a quel punto i vigiliurbani hanno provveduto a vietare la sostadavanti al palazzo. È già la seconda volta inpoco più di un anno che quel balcone vienedanneggiato da mezzi pesanti in transito,mentre in un’altra occasione era “toccato” aun altro edificio vicino. «All’inizio di corsoArchinti c’è il cartello che vieta ai mezzi oltreuna certa altezza di accedere alla via, maquesti mezzi sono quelli che lavorano nelcantiere di via Callisto Piazza e via Fanfulla ecosì fanno questo tragitto per uscire dalquartiere» spiega il proprietario dell’immobile.
DURANTE I SOCCORSI
Il balcone che è stato colpito ieri da un betoniera durante i concitati momenti dei soccorsi
il suo alloggio si trova all’interno e non è stato interessato dalfuoco), ha spiegato ieri a metàpomeriggio: «Ora è stato dichiarato tutto inagibile. Non sappiamo ancora dove andremo».
Mat. Bru.
Altre immagini che si riferiscono al furibondo rogo che è scoppiato ieri intorno a mezzogiorno in via Callisto Piazza. Il secondo piano e il tetto di uno stabile sono andati distrutti. Salvi tutti gli inquilini, quattro dei quali sono stati visitati all’ospedale.L’acqua dei getti dei vigili del fuoco hanno messo in pericolo i documenti della Società operaia di mutuo soccorso, che si trova al piano terra dell’edificio colpito dall’incendio
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Lodi il Cittadino
DALLA PRIMA PAGINA
Nella crisiquesta èl’ora dei Btp?Cct – questo il ragionamento – ildebito pubblico italiano rimarrebbe in mano nostra, com’era tempo fa e come non lo è più. Si stima che un decimo sia stato acquistato dai cinesi, e poi da primariebanche europee e americane, dafondi arabi, da investitori internazionali che ora maneggianopiù della metà dei nostri titoli diStato. Investitori sensibili soprattutto ad un fatto: che lo Statoitaliano onori i propri debiti.Dopo il fallimento della Grecia,questa convinzione è andata scemando rapidamente, con un’ondata di vendite che – da agostoscorso – ha travolto i nostri Btp.Morale della favola: ora, perconvincere gli investitori ad acquistare, lo Stato deve promettere interessi quasi doppi rispettoal luglio scorso. Se questa situazione dovesse perdurare nel tempo, noi italiani ci troveremmo apagare decine di miliardi di eurodi interessi in più ogni anno. Peri nostri conti pubblici (e per lanostra economia) sarebbe uncontraccolpo quasi fatale.Ma, si diceva, non c’è solo spiritodi patriottismo o di emergenza aconsigliare (per chi può) l’acquisto di un Btp, di investire cioè neititoli di Stato italiani una partedei propri risparmi. Se si è convinti che entro breve falliremo efiniremo tutti alla carità, astenetevi dal leggere le prossime righe: l’unica è salvare il salvabile,e magari dotarsi di un orto chegarantisca almeno la minestracalda.Se invece pensate che l’Italia
abbia basi molto più solide delletraversie attuali, allora rendimenti dei titoli decennali chesuperano – e di molto – il 5%netto, consigliano di non perderel’occasione di fare un buon affare. Non c’è alcun investimento ingiro, altrettanto sicuro, che siacosì fruttuoso. Né si consideri ilmattone un bene rifugio: già oranon lo è, e se le cose andrannomale lo sarà ancora di meno. NeiPaesi investiti dalla bufera (Spagna, Irlanda, Grecia, Usa nel20082009) sono stati proprio gliinvestimenti immobiliari a crollare in modo fragoroso.Comprare un nostro titolo diStato è facilissimo, poco costoso,né costa tenerlo nel conto titolibancario. È altrettanto facilevenderlo, e quando la bufera saràpassata, vi accorgerete che il suovalore aumenterà proprio perchétorneranno gli acquisti su Cct eBtp della settima potenza economica del mondo, l’Italia. Che haun debito pubblico stratosferico,ma tenuto a bada e – sottostante –una ricchezza privata media chenon hanno nemmeno gli americani.Questo è il paradosso italiano:uno Stato indebitatissimo; cittadini mediamente benestanti e concasa di proprietà (più di tre suquattro), buoni risparmi e scarsidebiti. Per ora.Chiaro però che lo sforzo di tutti– governanti e governati – deveessere quello di produrre nuovaricchezza, lavoro, occupazione,equa distribuzione. Un circolovirtuoso che ci permetterà diconservare un livello di benesseremai raggiunto prima nella storiaitalica; se invece la crisi si avviterà su se stessa, spariranno moltiposti di lavoro, caleranno i consumi, quindi la produzione, quindiulteriori posti di lavoro… in unaspirale perversa che nessuno dinoi ha nemmeno voglia di immaginare.
Nicola Salvagnin
DALLA PRIMA PAGINA
Nuémbor,che méš lòfi,l’è šmortpar da bufà. Invéce in Nuémbortüt l’è šmursàd: i càmpi, l’ària, elmuràl. Ànca quànd t’ s’è cuntént,te végn no vöia de cantà per cuntagià tüti. Te stè ni binàri, ma ami piàš ògni tant scapà…lìbera. Aviàltri mài? Nuémbor l’è tàme ‘napersùna de stant’àni, vestìda degriš. L’è no el me méš perché mison ‘na fiuléta cun tànta vöia dacur. Pensarì che a la me etàgh’avarési da stà bèla chiéta epušàda, invéce, cul pasà di àni,cunsìderi ògni dì d’la vìta, ògnisentimént, ògni làcrima, ògnisudisfasiòn… sémpor püsè presiùši; tùca šprecànun no gnàncaun àtim. Pénsi ch’ el Signùr l’ècuntént se ciucém fin a l’ültimagùta d’la vìta ch’ el ne regàla;ànca el nost amùr per Lü el gh’àda diventà sémpor püsè cald,grand, generuš e gh’ém da riversàl sémpor püsè sü tüti i fradéidel mund.Gh’è p’rò di dì che in Nuémbor ime piàšun: i èn i prìmi dì, quèid’le fèste di Sànti e di Mòrti. Pararà in cuntradisiòn con quèl ch’ òdì prìma, ma supratüt la Ricurénsa di Mòrti la me riempìs de serenità, ànca se cun tànta malincunìa e nustalgìa. Pénsi ai me càrich’i èn bèle ‘ndài n’l’eternità cunpüsè amùr, mi a sénti višìn, quàsime par da tucài. Ghe pàrli: “Chebèl quànd sèrom inséma! Perdunèm se quàlche vòlta v’ò nocapìd. Che vöia da védov e dabrasàu sü. Ütèm, ütè tüti. Vegnèmincùntra quànd vegnarò da lì, seno gh’ò un po’ pagüra”.Me piàš andà al’ Ufìsi in grànde,cantàd, pién de gént e de lüš. Me
par ‘na fèsta per tüti: vìvi e mòrtiünìdi ni ricòrdi, n’le preghiére, nicànti. Me màma, me papà i èn lìcun mi, me par da turnà ‘na fiulìna circundàda dal so amùr. I òci ise bàgnun, ma el cör el se riempìsde partecipasiòn. Che giurnàdaspeciàl!Adès pàssi a un àltor argumént: lapuéšìa. El vintitrì utùbor gh’è stàiin bibliutéca a Cašàl la premiasiòn del Cuncurs Nasuniàl dePuéšìa Torre Pustèrla, décimaedisiòn, urgani•àd dal Gruppo ProLoco Poesia. L’è stài ‘na bèla manifestasiòn, partecipàda, cùi premiàdi ‘rivàdi da ògni part d’Italia.N’la sesiòn in dialèt à vensüd elprìm prémi ‘na puéšìa in venesiàn, el secùnd in bergamàsch, eltèrs in pavéš.Ve trascrìvi la prìma d’la poetèssaLicia Mandich, in venesiàn.Aqua Alta: Xe aqua alta stamatina/ no se pol passar;/ un pescaorde Pelestrina/ se presta a trasportar/ da un ponte a ‘st’altro/ chi nose vol bagnar./ Fin che l’aqua nocala/ de quela fondamenta/ el parparon/ tanto da stabilir/ turni eposision:/ le zovinette in brazzo/le carampane su la schena./ E noghe xe urli/ che tegna/ manco chemanco raccomandasion./ Megodo ‘sta comedia/ col piazer/ dechi no ga da pagà el biglieto/ e copaziensa, spèto/.Ve piàšla? L’è ridénta e spiritùša.Ànca el dialèt el se capìs abastànsa; invéce le àltre gh’ò vüd di guàia cumpréndi, supratüt quèla inbergamasch l’ò capìda poch, m’ètucàd spetà ch’ el fés la tradusiòn.Adès ve salüdi; gh’ò d’andà a tö icrisantémi p’r i Morti per festegiài nel so dì. Se sentarém inDicémbor.Maddalena Negri – Casalpusterlengo
Traduzione letteraleNovembre, che mese privo dienergia, insignificante! E’ pallido.Non mi piacciono le cose slavate,che non sono né dentro né fuori.Godo a vedere il rosso dei papave
ri, il giallone dei girasoli, il nerodei nuvoloni, il celeste bel caricodel cielo d’estate, i colori dell’arcobaleno, i fuochi artificiali, ilventone che porta via tutto, ilbianco brillante della neve, ilghiaccio di Gennaio…insommatutto quello che è esagerato, misembra di respirare. Invece inNovembre tutto è smorzato: icampi, l’aria, il morale. Anchequando sei contento, non ti vienevoglia di cantare per contagiaretutti. Stai nei binari, ma a mepiace ogni tanto scappare…libera.A voi, mai? Novembre è come unapersona di settant’anni , vestita digrigio. Non è il mio mese perchéio sono una ragazzina con tantavoglia di correre. Penserete chealla mia età dovrei stare bellaquieta e posata, invece, col passare degli anni, considero ogni giorno della vita, ogni sentimento,ogni lacrima, ogni soddisfazione…sempre più preziosi; nonbisogna sprecarne neanche unattimo. Penso che il Signore siacontento se succhiamo fino all’ultima goccia della vita che ci regala; anche il nostro amore per Luideve diventare sempre più caldo,grande, generoso e dobbiamoriversarlo sempre di più su tutti ifratelli del mondo.Ci sono però dei giorni che inNovembre mi piacciono: sono iprimi giorni, quelli delle feste deiSanti e dei Morti. Sembrerà unacontraddizione con quello che hodetto prima, ma soprattutto laricorrenza dei Morti mi riempiedi serenità, anche se con tantamalinconia e nostalgia. Penso aimiei cari che sono già andatinell’eternità con più amore, me lisento vicini, quasi mi pare ditoccarli. Gli parlo: “Che belloquando eravamo insieme! Perdonatemi se qualche volta non vi hocapito. Che voglia di vedervi e diabbracciarvi. Aiutatemi, aiutatetutti. Venitemi incontro quandoverrò di lì, altrimenti ho un po’paura”.
Mi piace andare all’Ufficio solenne, cantato, pieno di gente e diluci. Mi sembra una festa pertutti: vivi e morti uniti nei ricordi, nelle preghiere, nei canti. Miamamma e mio papà sono lì conme, mi pare di tornare una bambina circondata dal loro amore.Gli occhi si bagnano, ma il cuoresi riempie di partecipazione. Chegiornata speciale!Ora passo ad un altro argomento:la poesia. Il 23 Ottobre c’è stata inbiblioteca a Casale la premiazione del Concorso Nazionale diPoesia Torre Pusterla, decimaedizione, organizzato dal GruppoPro Loco Poesia. E’ stata unabella manifestazione, partecipata,coi premiati arrivati da ogni parte d’Italia. Nella sessione in dialetto ha vinto il primo premiouna poesia in veneziano, il secondo in bergamasco, il terzo in pavese. Vi trascrivo la prima dellapoetessa Licia Mandich, tradottadal veneziano:Acqua Alta: E’ acqua alta stamattina/ non si può passare:/ unpescatore di Pellestrina/ si prestaa trasportare/ da un ponte all’altro/ chi non si vuol bagnare/.Finchè l’acqua non cala/ di quellariva/ sarà padrone/ tanto dastabilire/ turni e posizioni/: ledonne giovani in braccio/ le vecchiotte sulla schiena./ E non cisono urla/ o imprecazioni chetengano/ né tanto meno raccomandazioni/. Mi godo questacommedia/ col piacere/ di chinon ha pagato il biglietto/ e conpazienza, aspetto/.Vi piace ? E’ ridente e spiritosa.Anche il dialetto si capisce abbastanza bene, invece ho avuto problemi a comprendere le altre,soprattutto quella in bergamascol’ho capita poco, ho dovuto aspettare che venisse tradotta.Adesso vi saluto, devo andare aprendere i crisantemi per i Mortiper festeggiarli nel loro giorno.Ci risentiremo in Dicembre.
Maddalena Negri – Casalpusterlengo
IL COMUNE IN AIUTO DEGLI SFOLLATI, I POMPIERI AL LAVORO FINO A TARDA SERA
Sette le famiglie evacuatedall’edificio arso dal rogon In tutto sono sette le famiglie che dovranno rimanere fuori casa. Alcuneverranno ospitate da partenti. Per altreinterverrà il comune di Lodi, che in caso di necessità si farà carico delle speseper un pernottamento in albergo. Èquesto il drammatico bilancio dell’incendio che ha ieri devastato un palazzodi via Callisto Piazza. Uno stabile è stato interamente distrutto dalle fiamme.In alcune parti è addirittura scomparsoil tetto: le assi bruciate sono crollate esono state rimosse. Per questo i vigilidel fuoco hanno dichiarato lo stato dinon agibilità dell’immobile.È scattata pertanto la procedura di evacuazione degli abitanti di tre numeri civici (7 e 9 e parzialmente l’11). Alcuni diquei residenti sono stati portati in ospedale per delle cure, altri hanno seguitodavanti a casa quanto succedeva. Pertutti saranno necessarie soluzioni provvisorie di alloggio, perché il loro stabile è andato quasi a pezzi. Un intero piano è stato spazzato via dal rogo. E il livello inferioreè stato invece riempito d’acqua, per domare l’incendio.«Abbiamo cercato di verificare le esigenze di accoglienzadelle famiglie che non potranno accedere alle loro abitazioni spiega il sindaco Lorenzo Guerini , accertandoche 5 su 7 potranno usufruire dell’ospitalità di parenti,mentre altre due al momento sono ancora incerte: nel caso non si trovassero altre soluzioni, potranno pernottarein strutture alberghiere della città, con spese sostenutedal comune». Oltre al primo cittadino, sono state diversele autorità che hanno seguito parte delle operazioni diemergenza, tra cui l’assessore alla protezione civile delcomune, Umberto Pensa, il presidente del consiglio comunale, Gianpaolo Colizzi, l’assessore provinciale, Nan
cy Capezzera. Sul luogo è accorso anche Otello Bosio,presidente della Società operaia di mutuo soccorso, realtà che ha sede a piano terra dell’edificio sventrato dalfuoco. «A noi spiace per gli inquilini, a cui abbiamo messo a disposizione gli alloggi afferma il presidente dellostorico sodalizio : come gruppo abbiamo più di 300 soci euna delle nostre finalità è appunto quella sociale, il mutuo soccorso». Nelle sale di via Callisto sono custoditi infine preziosi documenti: «Siamo riusciti a mettere in salvo parte degli archivi, spostandoli in un’altra stanza», dice il vicepresidente della Società operaia, Angelo Stroppa. Le operazioni dei vigili del fuoco andavano avanti ancora ieri in tarda serata, dopo le ore 21. I pompieri stavano rimuovendo i pezzi bruciati della casa, con via Callisto Piazza ancora chiusa al traffico.
Matteo Brunello
Da sinistra insenso orario, un
intossicato vienesoccorso; lapaura negli
occhi di duesignore; il tetto
distruttodell’edificio; la
mappa dellazona colpita e i
lodigianiincreduli
Lamezzapaginadi“Storie di immigrati”slitta di sette giornin Sull’edizione odiernaavrebbe dovuto apparire latradizionale mezza pagina delmercoledì intitolata “Storiedi immigrati” curata da ElisaCrotti. Purtroppo le notizieconnesse all’incendio che hadistrutto buona parte dell’edificio della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Lodici hanno costretti a far slittare a mercoledì prossimo l’intervista fatta da Elisa Crotti.
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