Una nuova umanità grazie alla letteratural’oggetto come desiderio di un po’ di bene, di...

3
Coordinamento: cooperativa Il Mosaico via Anfiteatro Romano, 18 00041 Albano Laziale (Rm) tel. 06.932684024 e-mail: [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane piazza Carbonari, 3 - 20125 Milano tel. 02.67801 - fax 02.6780483 www.avvenire.it e-mail: [email protected] DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLA e-mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084 Domenica, 2 dicembre 2018 generazione giovani empre d’attualità è il dibattito riguardo al rap- porto tra giovani e cultura. Le statistiche non so- no positive, ma non bisogna incappare nell’errore di generalizzare: forte è, infatti, la presenza di giovani amanti della cultura. Rispetto al passato sono cam- biati i modi di fare cultura, ma l’obiettivo da essa per- seguito, ossia quello indicato dall’etimologia del ter- mine, è sempre lo stesso: cultura, coltivare. Ma, i gio- vani di oggi – i cosiddetti millennials – cosa vogliono coltivare? Innanzitutto la curiosità e il porsi sempre delle domande; altro elemento di cruciale impor- tanza per il sostegno del loro sviluppo personale e un’attiva d’inclusione nella società è la creatività; in- fine lo stupore per ciò che li circonda, il ritornare a meravigliarsi per le piccole cose e per i dettagli. Cu- riosità, creatività e stupore sono il carburante, ma il motore di tutto è la passione. In questo è fonda- mentale il ruolo degli adulti, che oltre ad essere i for- matori, devono anche essere i primi sostenitori del- l’energia creativa dei giovani e della loro capacità d’innovazione; il che significa aiutarli ad accedere al- la cultura per rafforzare la loro consapevolezza di condividere un patrimonio culturale comune e pro- muovere una cittadinanza attiva aperta al mondo. Giorgio di Perna, incaricato giovani Ac Lazio S Passione e curiosità, motori della cultura Donne e religiosità: quel binomio vincente nella cura dell’impresa a pagina 2 Supplemento di ALBANO NELLE CASE DI ACCOGLIENZA a pagina 3 ANAGNI PER ACCOMPAGNARE STUDENTI E GENITORI a pagina 4 CIVITA C. UNA GIORNATA PER IL SEMINARIO a pagina 5 CIVITAVECCHIA LA VISITA A SCUOLE E PARROCCHIE a pagina 6 FROSINONE TRENTA NUOVI CRESIMATI ADULTI a pagina 7 GAETA IN MEMORIA DI ALDO MORO a pagina 8 LATINA DANNI E DISPERSI DOPO IL MALTEMPO a pagina 9 PALESTRINA PER UNA CATECHESI DAVVERO INCLUSIVA a pagina 10 PORTO S.RUFINA AVVENTO IN ASCOLTO DEI GIOVANI a pagina 11 SORA PUNTARE TUTTO SULLA FAMIGLIA a pagina 13 TIVOLI IL VOTO DELLA CITTÀ IN NOME DI MARIA a pagina 14 NELLE DIOCESI RIETI LA FIGURA DI GESÙ CHE AFFASCINA TUTTI a pagina 12 DI SIMONA GIONTA aranno 179, su 511 espositori totali, gli editori del Lazio che parteciperanno a “Più libri più liberi”, la fiera della piccola e media editoria indipendente che prende il via mercoledì prossimo fino a domenica nella Nuvola dell’Eur a Roma. “Per un nuovo umanesimo” è il tema scelto per l’edizione 2018 con oltre 1200 autori ospiti tra cui Abraham Yehoshua, Andrea Camilleri, Gianrico Carofiglio, Zerocalcare, Joe R. Lansdale, Patrice Nganang, Pinar Selek, Michael Dobbs, Paolo Giordano, Philippe Forest, Michela Murgia, Fabio Stassi, Luciano Canfora, Giorgio Agamben. Inoltre, attualità e politica con giornalisti ed esperti, tanto spazio alla produzione per ragazzi, alla grande fotografia legata al mondo della letteratura nell’Arena Photo/Book Cloud, un ricco programma di appuntamenti per gli addetti ai lavori provenienti dall’Italia e, sempre di più, dall’estero. Quest’anno, quindi, al centro del programma, curato da Silvia Barbagallo, l’essere umano, i suoi diritti, la sua dignità, il suo riconoscimento, lanciando una sfida al mondo della cultura, ma anche a quello della politica e delle istituzioni per una riaffermazione di una humanitas che implica anche – e soprattutto – un profondo senso di solidarietà, nella consapevolezza di una comune appartenenza al genere umano. Anche quest’anno la regione Lazio sostiene la Fiera e partecipa con un programma di iniziative, uno stand dedicato e con l’introduzione di un “Buono Libro” destinato agli studenti delle scuole primarie e secondarie, grazie al quale ogni alunno che visiterà la fiera con la classe avrà a disposizione 10 euro da spendere tra gli editori presenti per acquistare un libro. Saranno disponibili 10.000 voucher per un valore complessivo di 100 mila euro. Ogni giorno la Regione organizza un incontro. Primo appuntamento mercoledì S prossimo alle 12.30 in Sala Elettra con “Il ruolo dello scrittore oggi”, un momento in cui il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti si confronterà con tre giovani scrittori: Andrea Esposito (1980), Giorgio Ghiotti (1994) e Michela Monferrini (1986). Il giorno dopo alle 16.30 in Sala Venere sarà la volta di “Una Regione per il libro: proposte per un Distretto dell’editoria”. L’Assessore allo sviluppo economico, Gian Paolo Manzella incontrerà i mestieri dell’editoria per discutere proposte e idee del settore sulla costituzione del Distretto dell’editoria. Venerdì 7 dicembre alle 16.30 in Sala Marte sarà raccontata l’esperienza del “Patto locale per la lettura di Latina: Conta chi legge”. Grazie alla capacità della biblioteca comunale di Latina di fare rete con le scuole del territorio e con la School of Government dell’Università di Torvergata si stanno costruendo nuovi modelli di cooperazione per la promozione della lettura. Ne discuteranno: Silvio Di Francia Assessore alle Politiche Culturali, Sport e Turismo di Latina, Alessandro Hinna e Francesca Traclò dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Sabato 8 dicembre alle 13.30 in Sala Antares si terrà, invece, un incontro dedicato ai Festival del Territorio. Saranno raccontate le esperienze di: Festival Caffeina a Viterbo; Liberi sulla carta, Fiera dell’editoria indipendente a Rieti; Potere alle storie a Latina e inQuiete, Festival di scrittrici a Roma. Infine, domenica 9 dicembre alle 12.30 in Sala Elettra si terrà l’incontro “Da Ventotene ai sovranisti: proteggere l’Europa libera e unita” con Paolo Di Paolo e Giampiero Gramaglia. Cresce il numero dei piccoli e medi editori (+0,5%), le novità pubblicate (+10,5%) e il loro peso sul totale dei libri in commercio, la loro quota di mercato nelle librerie. Indicatori che confermano buoni andamenti pur avendo ancora troppe difficoltà ad accedere ai canali distributivi e a conquistare la giusta visibilità. Autore e docente onsignor Luigi Va- ri è autore di nu- merose pubblicazioni di carattere biblico, stori- co e vocazionale. Sacer- dote dal 1980 della dio- cesi di Velletri-Segni, ha studiato Sa- cra Scrittura presso il Pontificio Isti- tuto Biblico e l’Università San Tom- maso d’Aquino di Roma. Parroco del- la chiesa di Santa Maria Maggiore a Valmontone per 25 anni. È stato pro- fessore e direttore dell’Istituto Teo- logico Leoniano di Anagni. Vescovo di Gaeta dal 9 luglio 2016. Dal gen- naio 2017 è presidente della com- missione regionale per la cultura, co- municazioni sociali, turismo, sport e tempo libero. M Da mercoledì fino a domenica alla Nuvola dell’Eur torna «Più libri, più liberi», fiera della piccola e media editoria. Presenti 179 espositori del Lazio Il pubblico all’ingresso della fiera “Più libri più liberi” (foto dell’edizione 2017) Una nuova umanità grazie alla letteratura L’ ATTESA PAZIENTE PER SCORGERE IL VOLTO DI GESÙ LUIGI V ARI* uccede dell’Avvento quello che succede per il Natale, se ne appropriano tutti, quasi un esproprio che lascia con qualche domanda quelli che conoscono bene il significato di questo tempo dell’anno e la sensazione che si perda qualcosa di importante e irrecuperabile. L’Avvento nei supermercati è iniziato già dai primi di Ottobre, sono in giro calendari dell’Avvento che poco hanno a che fare con le profezie e con piccoli impegni quotidiani. Dall’inizio di dicembre molti canali trasmettono a oltranza film di Natale e il registro commerciale si impone senza nemmeno il pudore di dichiarare che si pensa solo all’affare appellandosi a un qualche spirito del Natale, che per alcuni è un qualche folletto che esce dal ripostiglio dove è impacchettato insieme all’albero di Natale e, sempre di meno, statuette del presepe. Penso, però che questo Avvento diffuso non deve essere visto solo come un problema, ma come il desiderio di una novità alla quale anche se sembra il contrario, nessuno vuole rinunciare. Ci si accorge che nessuno può vivere senza aspettarsi niente, che nessuno è veramente contento di questa cappa di rabbia e rancore che genera ansia e paura. Anche solo impacchettare un regalo per qualcuno oppure partecipare a qualche azione di solidarietà è un modo di spezzare il tempo, per dire il proprio desiderio di un pò di bene. Geremia nella prima lettura di questa domenica parla perfettamente di questa attesa descrivendone l’oggetto come desiderio di un po’ di bene, di giustizia e di tranquillità; per farlo sceglie l’immagine della città tranquilla, dice proprio così: “Gerusalemme vivrà tranquilla. Un pò di bene, di giustizia e di tranquillità unificano l’attesa di tutti, indipendentemente da come pensino di raggiungerle”. Il cristiano, maestro dell’attesa, può evangelizzare l’attesa indicando come i profeti quello che c’è dietro ogni desiderio, suggerendo che il desiderio è realizzabile, che parole come giustizia, pace, bene e tranquillità sono concrete e non solo oggetto del sogno. Talmente concrete che hanno un nome di una persona vera: Cristo Gesù. Noi che facciamo avvento da cristiani possiamo aiutare l’attesa di tutti e liberarla dalla banalità un pò nevrotica che si respira nei centri commerciali colmi di musiche natalizie e di lucette semplicemente raccontando soprattutto con i fatti, che la sostanza di questo tempo sta nello scorgere la presenza di Cristo nella storia, e che questa è una consapevolezza importante perché rende forte il nostro passo e mantiene accesa la lampada della speranza. *arcivescovo di Gaeta S Opportunità per gli addetti ai lavori Sguardo ampio su tutto il comparto ra le case editrici del Lazio che parteciperanno alla fiera “Più libri più liberi” sarà presente Tunuè, una realtà con sede a Latina specializzata in graphic novel per let- tori junior e adulti, nella saggistica dedicata al fumetto, all’animazione, ai videogiochi e ai fenomeni pop contemporanei. «La fiera che si tie- ne a Roma, “Più Libri Più Liberi” è per noi un’opportunità di ampliare il nostro sguardo sul mondo edito- riale, siamo sempre alla ricerca di nuove idee e nuovi stimoli. Certa- mente, quest’evento, in particolare, è un’ottima occasione per consoli- dare il rapporto con la nostra ampia base di lettori, attraverso la pubbli- cazione di storie in forma di graphic novel, romanzi e libri illustrati. Vo- gliamo così stimolare la loro curio- sità intellettuale, emozionarli e di- vertirli», racconta Silvia Bellucci, del- T l’ufficio stampa della casa editrice. Ci sarà anche la “Funambolo edi- zioni” di Rieti, nata nel 2014 dall’i- dea di quattro ragazze di voler fare libri sull’arte di strada e il circo con- temporaneo, la narrativa di svago e di sperimentazione: «quella di Ro- ma è una vetrina importante per i let- tori che non ci conoscono e pas- sando ci scoprono», racconta il di- rettore editoriale Michela Morelli, che aggiunge: «per una piccola casa editrice è sempre più difficile avere visibilità negli scaffali delle librerie, la fiera dà un’opportunità in più. E’ un contesto che permette il con- fronto tra case editrici, ci sono mol- ti workshop per addetti ai lavori che favoriscono una rete tra gli editori medi e piccoli che permette di far sentire la propria voce nel campo della distribuzione e del commer- cio». (S.Gio.) Parole vive Chi è tutti i numeri La vivacità di un settore che registra il segno positivo uperano quota 35mila le novità pubblicate dalla piccola e media edi- toria (Pme) nel 2017, valore corrispondente a più della metà di tutti i titoli pubblicati complessivamente dall’intero settore. Nel 2014, le novità editate dalla Pme, erano state 31.219. In quattro anni si è avuto un in- cremento del 10,5%. In crescita anche i titoli in catalogo della Pme sul to- tale di quelli in commercio: dai 409.205 del 2014 ai 550.270 del 2017. La stima relativa agli addetti del settore (esclusi collaboratori e consulenti, ma compresi i proprietari quando lavorano in casa editrice) è passata dai 7.206 del 2014 ai 8.627 del 2017 (+6,3%). Per quanto riguarda il valore del venduto di varie categorie (adulti e ragazzi) nei canali trade, escluso Amazon e grande distribuzione, c’è stata una crescita da 286,7 milioni di euro del 2014 ai 320,0 del 2017. Nel complesso, tutto il mercato editoriale italiano ha pubblicato nel 2017 circa 70mila titoli, mentre la Francia 104mila, la Germania 72.499, la Spagna 87.262 e il Regno Unito 173mila. Per ap- profondire questo argomento si può visitare il sito www.plpl.it. (C.Cor.) S

Transcript of Una nuova umanità grazie alla letteratural’oggetto come desiderio di un po’ di bene, di...

Page 1: Una nuova umanità grazie alla letteratural’oggetto come desiderio di un po’ di bene, di giustizia e di tranquillità; ... ai videogiochi e ai fenomeni pop contemporanei. «La

Coordinamento: cooperativa Il Mosaicovia Anfiteatro Romano, 1800041 Albano Laziale (Rm)tel. 06.932684024e-mail: [email protected]

Avvenire - Redazione pagine diocesanepiazza Carbonari, 3 - 20125 Milanotel. 02.67801 - fax 02.6780483www.avvenire.it e-mail: [email protected]

DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLAe-mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084

Domenica, 2 dicembre 2018 generazione giovani

empre d’attualità è il dibattito riguardo al rap-porto tra giovani e cultura. Le statistiche non so-

no positive, ma non bisogna incappare nell’errore digeneralizzare: forte è, infatti, la presenza di giovaniamanti della cultura. Rispetto al passato sono cam-biati i modi di fare cultura, ma l’obiettivo da essa per-seguito, ossia quello indicato dall’etimologia del ter-mine, è sempre lo stesso: cultura, coltivare. Ma, i gio-vani di oggi – i cosiddetti millennials – cosa voglionocoltivare? Innanzitutto la curiosità e il porsi sempredelle domande; altro elemento di cruciale impor-tanza per il sostegno del loro sviluppo personale eun’attiva d’inclusione nella società è la creatività; in-fine lo stupore per ciò che li circonda, il ritornare ameravigliarsi per le piccole cose e per i dettagli. Cu-riosità, creatività e stupore sono il carburante, ma ilmotore di tutto è la passione. In questo è fonda-mentale il ruolo degli adulti, che oltre ad essere i for-matori, devono anche essere i primi sostenitori del-l’energia creativa dei giovani e della loro capacitàd’innovazione; il che significa aiutarli ad accedere al-la cultura per rafforzare la loro consapevolezza dicondividere un patrimonio culturale comune e pro-muovere una cittadinanza attiva aperta al mondo.

Giorgio di Perna, incaricato giovani Ac Lazio

S

Passione e curiosità,motori della cultura

Donne e religiosità: quel binomio vincentenella cura dell’impresaa pagina 2

Supplemento di

◆ ALBANONELLE CASEDI ACCOGLIENZA

a pagina 3

◆ ANAGNIPER ACCOMPAGNARESTUDENTI E GENITORI

a pagina 4

◆ CIVITA C.UNA GIORNATAPER IL SEMINARIO

a pagina 5

◆ CIVITAVECCHIALA VISITA A SCUOLEE PARROCCHIE

a pagina 6

◆ FROSINONETRENTA NUOVICRESIMATI ADULTI

a pagina 7

◆ GAETAIN MEMORIADI ALDO MORO

a pagina 8

◆ LATINADANNI E DISPERSIDOPO IL MALTEMPO

a pagina 9

◆ PALESTRINAPER UNA CATECHESIDAVVERO INCLUSIVA

a pagina 10

◆ PORTO S.RUFINAAVVENTO IN ASCOLTODEI GIOVANI

a pagina 11

◆ SORAPUNTARE TUTTOSULLA FAMIGLIA

a pagina 13

◆ TIVOLIIL VOTO DELLA CITTÀIN NOME DI MARIA

a pagina 14

NELLE DIOCESI

◆ RIETILA FIGURA DI GESÙCHE AFFASCINA TUTTI

a pagina 12

DI SIMONA GIONTA

aranno 179, su 511 espositoritotali, gli editori del Lazio cheparteciperanno a “Più libri

più liberi”, la fiera della piccola emedia editoria indipendente cheprende il via mercoledì prossimofino a domenica nella Nuvoladell’Eur a Roma. “Per un nuovoumanesimo” è il tema scelto perl’edizione 2018 con oltre 1200autori ospiti tra cui AbrahamYehoshua, Andrea Camilleri,Gianrico Carofiglio, Zerocalcare,Joe R. Lansdale, Patrice Nganang,Pinar Selek, Michael Dobbs, PaoloGiordano, Philippe Forest,Michela Murgia, Fabio Stassi,Luciano Canfora, GiorgioAgamben. Inoltre, attualità epolitica con giornalisti ed esperti,tanto spazio alla produzione perragazzi, alla grande fotografialegata al mondo della letteraturanell’Arena Photo/Book Cloud, unricco programma di appuntamentiper gli addetti ai lavori provenientidall’Italia e, sempre di più,dall’estero. Quest’anno, quindi, alcentro del programma, curato daSilvia Barbagallo, l’essere umano, isuoi diritti, la sua dignità, il suoriconoscimento, lanciando unasfida al mondo della cultura, maanche a quello della politica edelle istituzioni per unariaffermazione di una humanitasche implica anche – e soprattutto– un profondo senso disolidarietà, nella consapevolezzadi una comune appartenenza algenere umano. Anche quest’anno la regioneLazio sostiene la Fiera e partecipacon un programma di iniziative,uno stand dedicato e conl’introduzione di un “BuonoLibro” destinato agli studentidelle scuole primarie esecondarie, grazie al quale ognialunno che visiterà la fiera con laclasse avrà a disposizione 10 euroda spendere tra gli editoripresenti per acquistare un libro.Saranno disponibili 10.000voucher per un valorecomplessivo di 100 mila euro. Ogni giorno la Regione organizzaun incontro. Primoappuntamento mercoledì

S

prossimo alle 12.30 in Sala Elettracon “Il ruolo dello scrittore oggi”,un momento in cui il presidentedella regione Lazio Nicola

Zingaretti si confronterà con tregiovani scrittori: Andrea Esposito(1980), Giorgio Ghiotti (1994) eMichela Monferrini (1986). Il

giorno dopo alle 16.30 in SalaVenere sarà la volta di “UnaRegione per il libro: proposte perun Distretto dell’editoria”.L’Assessore allo sviluppoeconomico, Gian Paolo Manzellaincontrerà i mestieri dell’editoriaper discutere proposte e idee delsettore sulla costituzione delDistretto dell’editoria. Venerdì 7dicembre alle 16.30 in Sala Martesarà raccontata l’esperienza del“Patto locale per la lettura diLatina: Conta chi legge”. Graziealla capacità della bibliotecacomunale di Latina di fare rete conle scuole del territorio e con laSchool of Governmentdell’Università di Torvergata sistanno costruendo nuovi modellidi cooperazione per lapromozione della lettura. Nediscuteranno: Silvio Di FranciaAssessore alle Politiche Culturali,Sport e Turismo di Latina,Alessandro Hinna e Francesca

Traclò dell’Università degli Studi diRoma “Tor Vergata”. Sabato 8dicembre alle 13.30 in Sala Antaressi terrà, invece, un incontrodedicato ai Festival del Territorio.Saranno raccontate le esperienzedi: Festival Caffeina a Viterbo;Liberi sulla carta, Fiera dell’editoriaindipendente a Rieti; Potere allestorie a Latina e inQuiete, Festivaldi scrittrici a Roma. Infine,domenica 9 dicembre alle 12.30 inSala Elettra si terrà l’incontro “DaVentotene ai sovranisti: proteggerel’Europa libera e unita” con PaoloDi Paolo e Giampiero Gramaglia.Cresce il numero dei piccoli emedi editori (+0,5%), le novitàpubblicate (+10,5%) e il loro pesosul totale dei libri in commercio, laloro quota di mercato nellelibrerie. Indicatori che confermanobuoni andamenti pur avendoancora troppe difficoltà adaccedere ai canali distributivi e aconquistare la giusta visibilità.

Autore e docenteonsignor Luigi Va-ri è autore di nu-

merose pubblicazioni dicarattere biblico, stori-co e vocazionale. Sacer-dote dal 1980 della dio-

cesi di Velletri-Segni, ha studiato Sa-cra Scrittura presso il Pontificio Isti-tuto Biblico e l’Università San Tom-maso d’Aquino di Roma. Parroco del-la chiesa di Santa Maria Maggiore aValmontone per 25 anni. È stato pro-fessore e direttore dell’Istituto Teo-logico Leoniano di Anagni. Vescovodi Gaeta dal 9 luglio 2016. Dal gen-naio 2017 è presidente della com-missione regionale per la cultura, co-municazioni sociali, turismo, sport etempo libero.

M

Da mercoledì fino a domenica alla Nuvola dell’Eurtorna «Più libri, piùliberi», fiera dellapiccola e mediaeditoria. Presenti 179espositori del Lazio

Il pubblico all’ingresso della fiera “Più libri più liberi” (foto dell’edizione 2017)

Una nuova umanitàgrazie alla letteratura

L’ATTESA PAZIENTEPER SCORGERE

IL VOLTO DI GESÙ

LUIGI VARI*

uccede dell’Avvento quello chesuccede per il Natale, se neappropriano tutti, quasi un

esproprio che lascia con qualchedomanda quelli che conoscono beneil significato di questo tempodell’anno e la sensazione che siperda qualcosa di importante eirrecuperabile. L’Avvento neisupermercati è iniziato già dai primidi Ottobre, sono in giro calendaridell’Avvento che poco hanno a chefare con le profezie e con piccoliimpegni quotidiani. Dall’inizio didicembre molti canali trasmettono aoltranza film di Natale e il registrocommerciale si impone senzanemmeno il pudore di dichiarareche si pensa solo all’affareappellandosi a un qualche spirito delNatale, che per alcuni è un qualchefolletto che esce dal ripostiglio dove èimpacchettato insieme all’albero diNatale e, sempre di meno, statuettedel presepe. Penso, però che questoAvvento diffuso non deve essere vistosolo come un problema, ma come ildesiderio di una novità alla qualeanche se sembra il contrario,nessuno vuole rinunciare. Ci siaccorge che nessuno può viveresenza aspettarsi niente, che nessunoè veramente contento di questacappa di rabbia e rancore che generaansia e paura. Anche solo impacchettare un regaloper qualcuno oppure partecipare aqualche azione di solidarietà è unmodo di spezzare il tempo, per dire ilproprio desiderio di un pò di bene. Geremia nella prima lettura diquesta domenica parla perfettamentedi questa attesa descrivendonel’oggetto come desiderio di un po’ dibene, di giustizia e di tranquillità;per farlo sceglie l’immagine dellacittà tranquilla, dice proprio così:“Gerusalemme vivrà tranquilla. Unpò di bene, di giustizia e ditranquillità unificano l’attesa ditutti, indipendentemente da comepensino di raggiungerle”. Il cristiano,maestro dell’attesa, puòevangelizzare l’attesa indicandocome i profeti quello che c’è dietroogni desiderio, suggerendo che ildesiderio è realizzabile, che parolecome giustizia, pace, bene etranquillità sono concrete e non solooggetto del sogno. Talmente concreteche hanno un nome di una personavera: Cristo Gesù. Noi che facciamo avvento dacristiani possiamo aiutare l’attesa ditutti e liberarla dalla banalità un pònevrotica che si respira nei centricommerciali colmi di musichenatalizie e di lucette semplicementeraccontando soprattutto con i fatti,che la sostanza di questo tempo stanello scorgere la presenza di Cristonella storia, e che questa è unaconsapevolezza importante perchérende forte il nostro passo emantiene accesa la lampada dellasperanza.

*arcivescovo di Gaeta

S

Opportunità per gli addetti ai lavori Sguardo ampio su tutto il comparto

ra le case editrici del Lazio cheparteciperanno alla fiera “Piùlibri più liberi” sarà presente

Tunuè, una realtà con sede a Latinaspecializzata in graphic novel per let-tori junior e adulti, nella saggisticadedicata al fumetto, all’animazione,ai videogiochi e ai fenomeni popcontemporanei. «La fiera che si tie-ne a Roma, “Più Libri Più Liberi” èper noi un’opportunità di ampliareil nostro sguardo sul mondo edito-riale, siamo sempre alla ricerca dinuove idee e nuovi stimoli. Certa-mente, quest’evento, in particolare,è un’ottima occasione per consoli-dare il rapporto con la nostra ampiabase di lettori, attraverso la pubbli-cazione di storie in forma di graphicnovel, romanzi e libri illustrati. Vo-gliamo così stimolare la loro curio-sità intellettuale, emozionarli e di-vertirli», racconta Silvia Bellucci, del-

T l’ufficio stampa della casa editrice.Ci sarà anche la “Funambolo edi-zioni” di Rieti, nata nel 2014 dall’i-dea di quattro ragazze di voler farelibri sull’arte di strada e il circo con-temporaneo, la narrativa di svago edi sperimentazione: «quella di Ro-ma è una vetrina importante per i let-tori che non ci conoscono e pas-sando ci scoprono», racconta il di-rettore editoriale Michela Morelli,che aggiunge: «per una piccola casaeditrice è sempre più difficile averevisibilità negli scaffali delle librerie,la fiera dà un’opportunità in più. E’un contesto che permette il con-fronto tra case editrici, ci sono mol-ti workshop per addetti ai lavori chefavoriscono una rete tra gli editorimedi e piccoli che permette di farsentire la propria voce nel campodella distribuzione e del commer-cio». (S.Gio.)

Parole vive

Chi è

tutti i numeri

La vivacità di un settore che registra il segno positivouperano quota 35mila le novità pubblicate dalla piccola e media edi-toria (Pme) nel 2017, valore corrispondente a più della metà di tutti i

titoli pubblicati complessivamente dall’intero settore. Nel 2014, le novitàeditate dalla Pme, erano state 31.219. In quattro anni si è avuto un in-cremento del 10,5%. In crescita anche i titoli in catalogo della Pme sul to-tale di quelli in commercio: dai 409.205 del 2014 ai 550.270 del 2017. Lastima relativa agli addetti del settore (esclusi collaboratori e consulenti,ma compresi i proprietari quando lavorano in casa editrice) è passata dai7.206 del 2014 ai 8.627 del 2017 (+6,3%). Per quanto riguarda il valore delvenduto di varie categorie (adulti e ragazzi) nei canali trade, escluso Amazone grande distribuzione, c’è stata una crescita da 286,7 milioni di euro del2014 ai 320,0 del 2017. Nel complesso, tutto il mercato editoriale italianoha pubblicato nel 2017 circa 70mila titoli, mentre la Francia 104mila, laGermania 72.499, la Spagna 87.262 e il Regno Unito 173mila. Per ap-profondire questo argomento si può visitare il sito www.plpl.it. (C.Cor.)

S

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 2: Una nuova umanità grazie alla letteratural’oggetto come desiderio di un po’ di bene, di giustizia e di tranquillità; ... ai videogiochi e ai fenomeni pop contemporanei. «La

Presentato dall’Ucid di Frosinone uno studiosul legame tra religiosità femminile e impiego;l’occasione giusta per parlare anche del ruolodegli imprenditori cattolici nel «fare profitto»

Quel cuore grande della Colletta alimentare nel Lazio

DI GIOVANNI SALSANO

iù di 770mila pasti donati, oltre385mila chilogrammi di generialimentari raccolti, 616 supermercati

coinvolti, 75mila poveri che saranno cosìassistiti, attraverso la collaborazione conpiù di 350 strutture caritative sul territorioregionale. I numeri, si dice, non mentono.In questo caso svelano – ancora una volta –il cuore grande dei cittadini del Lazio che,supportati da un esercito di volontari,hanno partecipato, sabato 24 novembre,alla 22ª giornata nazionale della Collettaalimentare, organizzata dalla fondazioneBanco alimentare onlus, insieme a tutte le

organizzazioni territoriali aderenti alla Rete.Dai dati ottenuti, in numerose città dellaregione, la Colletta alimentare è stata unsuccesso nel successo: nella zona diFiumicino e in quella di Viterbo–Montefiascone sono stati raccolti oltreduemila chili in più di derrate alimentaririspetto alla precedente edizione, connumeri importanti registrati anche nell’areadi Frosinone, dove il cibo donato è statocirca milleduecento chilogrammi in più, inconfronto al 2017. Ancora, nel territorio diArdea e Aprilia, al confine tra le province diRoma e Latina, la raccolta alimentare hacoinvolto 27 punti vendita, in cui sono statioperativi 610 volontari di 32organizzazioni che hanno permesso diricevere 15.952 chili di prodotti alimentari.Questi, depositati ad Aprilia, nelmagazzino regionale del Banco, dato inconcessione alla fondazionedall’amministrazione comunale, sarannodistribuiti alle strutture caritative

convenzionate con il Banco alimentare delLazio che assistono quasi settemila personedel territorio. «È un risultato ragguardevole– ha commentato Giuliano Visconti,presidente del Banco alimentare del Lazio –raggiunto grazie a tutti coloro che hannoreso possibile nel Lazio questa nuovaimpresa, primi fra tutti i volontari e quelliche hanno donato cibo per i più bisognosiin questa giornata. È un evidente segno disperanza che può diffondersi nel cuore diognuno di noi. La realtà di evidentesofferenza e il “grido di speranza delpovero”, per citare papa Francesco, cirichiama a una domanda sul senso dellanostra vita, degna di essere vissuta serisponde non solo a una necessitàmateriale, ma soprattutto al desiderio dinon essere soli e di poter sperimentare dasubito una speranza anche per sé». A livellonazionale, poi, i numeri sono ugualmentesignificativi: 13mila supermercati coinvolti,oltre 5 milioni di acquirenti, accolti da

150mila volontari, con un’età media di 36anni. La Colletta ha prodotto un risultatodi cibo donato equivalente a 16,7 milionidi pasti (un pasto equivalente corrispondea un mix di 500 grammi di alimenti,secondo la stima adottata dalla Fédérationeuropéenne des Banques alimentaires), conuna crescita dell’1,8% rispetto al 2017.Alimenti che saranno distribuiti in oltreottomila strutture caritative. Inoltre, laColletta alimentare non è ancora finita: èinfatti possibile inviare un sms solidale alnumero 45582 fino a domani, persostenere i costi relativi al trasporto e allostoccaggio del cibo donato durante laColletta. Il valore della donazione sarà di 2euro per ciascun Sms inviato da cellulariWind Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile,Iliad, Coop Voce e Tiscal, mentre sarà di 5euro per le chiamate da rete fissa TWT,Convergenze, PosteMobile e di 5 e 10 euroda rete fissa TIM, Wind Tre, Fastweb,Vodafone e Tiscali.

P

Una bussola per le impreseil magistero sociale dei Papi

Dal dibattito è emersoche il destino di chiconduce le aziende nonpuò essere disgiunto daquello della collettivitàin cui vive. Le attivitàa gestione familiareaiutano la costruzionedel bene comune

L’etica nel lavorole donne ci sono

DI IGOR TRABONI

ltre duecento personehanno preso parte venerdì23 novembre a Frosinone

alla presentazione dello studio“L’etica nel lavoro: il ruolo delledonne e della religione”, realizzatoda Fabrizio Rossi, professoreassociato dell’Università di Cassino,e da Maretno Agus Harjoto, della

OPepperdine University. Due anni dilavoro, impiegati dai ricercatori trala rassegna della letteratura, l’analisitestuale delle encicliche papali, laricerca dei dati e l’implementazionedei vari modelli econometrici,hanno permesso di stabilire lostretto legame tra fede cattolica eresponsabilità sociale, come spiegaFabrizio Rossi nell’intervista quiaccanto. Alla presentazione volutadall’Ucid (Unione cristianaimprenditori dirigenti) diFrosinone, oltre allo stesso Rossi,hanno preso parte RiccardoPedrizzi, presidente dell’Ucid Lazio;Fabio Tagliaferri, presidentedell’Ucid frusinate e MaurizioStirpe, vice presidente nazionale diConfindustria e “padrone di casa”,visto che il luogo scelto perl’incontro era quello della salastampa del Frosinone calcio, societàdi cui Stirpe è presidente. Tra ipresenti in sala, anche il rettoredell’Università di Cassino,Giovanni Betta. Dopo i saluti di Tagliaferri, il qualeha garantito il prosieguo del

massimo impegno sul territoriorispetto a questi temi etici da partedell’Ucid e la relazione nellospecifico del professor Rossi, è statoMaurizio Stirpe a prendere laparola e, da uomo di impresa qualè, ma anche di profonda cultura efede cattolica, ha fatto subito unrichiamo al pensiero di sanBernardino che già nel 1500«individuava i pilastri sui quali sideve fondare un’attività d’impresa,ovvero la responsabilità, lalaboriosità, l’assunzione del rischio.Diceva che se c’è questo, allora èlecito il profitto di un’impresa.L’attività imprenditoriale non puòguardare solo all’interessedell’imprenditore. Se l’interessedell’imprenditore non vieneconiugato alla collettività cuil’imprenditore appartiene, non cipuò essere nobilitazionenell’attività d’azienda». Un seccorichiamo alla valenza del territorio,c’è stato da parte di Stirpe, che poiha rimarcato in maniera altrettantodecisa il fatto che: «Il destinodell’imprenditore e della collettività

in cui vive non possono esseredisgiunti. E’ evidente la strettaconnessione che ci deve essere tral’impresa ed il territorio. I posti piùevoluti del mondo sono dovel’impresa prende e poi restituisce.In termini di ricchezza, di sviluppo,di posti di lavoro, di crescitasociale», ha concluso Stirpe. Sullo specifico dell’etica nel lavoroè poi intervenuto Riccardo Pedrizzi,presidente Ucid Lazio: «Ilcattolicesimo – ha detto tra l’altro –sa fare un capitalismo dellaresponsabilità», rimarcando poicome la realizzazione del benecomune passa anche e soprattuttodalle aziende a conduzionefamiliare «che riescono a guardareanche a lungo termine» e, anche traqueste, il ruolo delle donne èprimario. Ruolo femminile che poiè stato sottolineato nell’interventodi Paola Lenzini, responsabile di“Donne Impresa” della Coldiretti etitolare di un’azienda zootecnica aGuarcino in provincia di Frosinone,un comune adagiato su un costonedei monti Ernici.

Fabrizio Rossi, dell’Universitàdi Cassino e coautore della

ricerca dedicata a “L’etica nellavoro: il ruolo delle donne e dellareligione” Lazio Sette ha postoalcune domande per approfondireil tema trattato nello studio.Perché è nata questa ricerca?Le aziende italiane hanno spessosofferto di problemi legati allacorporate governance e all’etica.Allo stesso tempo, il nostro Paese èfortemente legato all’insegnamentocattolico e sociale della Chiesa. Ilpunto di partenza è stato quello diindagare il nesso teorico edempirico tra la CSR (Corporate socialresponsibility) e il tasso di religiositànelle aziende. Con il coautoreMaretno Agus Harjoto, ci siamochiesti se vi fosse o meno unarelazione tra la religiosità e l’eticanelle aziende quotate. Possiamoaffermare con soddisfazione che glisforzi compiuti ci stannogratificando ben oltre le aspettativeiniziali e questo studio sicuramenteavrà un seguito. Visti i risultati emersi, potremmodire che “chi dice donna diceimpresa” e “dice etica”?I risultati hanno evidenziato da unlato che le imprese più religiose oguidate da CEO religiosi, hanno unrating etico più elevato e dall’altroche la presenza di più donne neiconsigli d’amministrazioneincrementa il rating etico dellesocietà italiane quotate. La ricercaconsidera un orizzonte (2002–2014)che abbraccia tre pontificati,periodo in cui la CSR non eraobbligatoria. I risultati della ricerca

supportano la tesi che il tasso direligiosità delle aziende e piùdonne nei CdA rappresentano duedeterminanti dell’eticità aziendale. Il “fattore religioso” puòcontribuire ad un nuovo modo difare impresa?L’insegnamento della Chiesaconsidera l’impresa come “benecomune” il cui obiettivo è quello dimassimizzare il profitto, ma anchela ricchezza della comunità in cuiopera. Da alcune encicliche e scrittipapali si evince che la religionedovrebbe essere una “bussolamorale” per le imprese. Quale risultato è stato unasorpresa?La ricerca ha dimostrato che lareligiosità, espressa sia attraverso ilcanale della pressione sociale(comunità locale) che attraverso ilcanale di religiosità individuale delCEO, fortemente incidono sul ratingetico delle aziende del campione.Inoltre, i risultati supportano anchel’ipotesi che più di due donne neiCdA migliorano l’eticità aziendale.Lo studio rivela che le encicliche egli altri scritti papali influisconodirettamente sul tasso di religiositàe sul numero di donne nei CdA eindirettamente influenzano la CSR.A mio modesto parere, il tasso direligiosità nelle aziende potrebberappresentare un deterrente perridurre i comportamentiopportunistici favorendo l’adozionedi best practice in tema di corporategovernance. La sorpresa è larisonanza in ambito nazionale el’apprezzamento internazionale.

Igor Traboni

A

a Riccardo Pedrizzi, presidentedell’Ucid regionale del Lazio, è

arrivata la proposta di aprire a Frosi-none – città che ha ospitato l’inizia-tiva dell’Unione cristiana imprendi-tori dirigenti su l’etica nel lavoro av-venuta lo scorso 23 novembre – unascuola dedicata alla dottrina socialedella Chiesa. «Penso ad un’iniziativa– ha spiegato lo stesso Pedrizzi – che

possa coinvolgere anche le sezioni U-cid vicine a quella di Frosinone, co-me quelle di Latina e di Sora e Cassi-no. Una scuola che sia di servizio al-la nostra comunità economica, maanche a quella cattolica, nel solco de-gli insegnamenti della dottrina so-ciale della Chiesa». Il suggerimento èstato bene accolto dal numeroso e at-tento uditorio, presente al convegno,

composto peraltro da una discretaschiera di giovani cui l’iniziativa è inparticolare rivolta. Da ciò ne è deri-vato che questa già nell’immediatofuturo potrebbe trovare una primaconcretizzazione. Inoltre, a marginedel convegno, la sezione Ucid del ca-poluogo ciociaro è stata intitolata aEmilio Iaboni, scomparso di recente,storico presidente della stessa realtà.

DUna scuola sulla dottrina sociale della Chiesa

Sabato scorso in oltre seicentosupermercati della regione sono stati raccolti più di 385milachilogrammi di generi alimentari

Fabrizio Rossi,insegnante di economiapressol’Università di Cassino

la proposta

2 LAZIOLAZIO dalla regioneDomenica, 2 dicembre 2018

Con il sistema «Hendo» i luoghi si fanno conoscereuasi tutti i dispositivi tecnologici adisposizione forniscono in temporeale informazioni su luoghi,oggetti e prodotti; sconosciuti un

attimo prima diventano subito noti agliutenti. Ma, anche i più smaliziati devonoricercare, confrontare e in qualche modofidarsi di quanto la Rete offre su quel datoargomento. Al contrario, se invece fosse lospazio fisico a dire: «Ehi sono qui! Cosavuoi sapere di me?», sarebbe tutto piùfacile oltre che garantito dal fatto chel’emittente è attendibile. Tecnologie capacidi fare ciò esistono e sono basate susoluzioni hardware e software chiamate“Beacon”.La “Hendo” è un’azienda all’avanguardia inquesto settore. Oltre ad offrire i servizitradizionali di un’agenzia web, realizzaprodotti informatici per piccole e grandiimprese. La sua mission è rendere

performante la relazione tra l’informazionepuntuale e quello spazio preciso a cui fariferimento. Da quando è nata nel 2014 hainiziato subito a sviluppare la piattaforma el’app “Beekon”. Due anni fa grazie a LazioInnova (società in house della regioneLazio) ha avuto accesso all’incubatore edacceleratore di imprese presso il TecnopoloTiburtino di Roma.«Grazie alla tecnologia bluetooth e ad unparticolare sensore – spiega Maurizio Raso,fondatore e amministratore delegato –,questa “app” consente di ricevere sui nostricellulari documenti, immagini, video edaudio solo quando questi vengono rilevatidal sensore in un determinato posto. Perquesto Beekon è una soluzione ideale neimusei, nei siti archeologici,nell’organizzazione di fiere, eventi econgressi, nei porti turistici, a bordo di unanave da crociera o presso gli esercizi

commerciali; in pratica ovunque le nostrecittà “smart” abbiano qualcosa dacomunicarci». Attraverso la propria piattaforma, Hendosta realizzando l’innovazione di una rete di40 imprese produttrici e distributrici diprodotti agricoli, digitalizzando l’offertaanche nei punti vendita tradizionali. Stapoi attivando iniziative di marketingterritoriale e di distretto, partendo daalcuni progetti pilota in Lazio, Lombardia eTrentino.La startup vive le opportunità e le difficoltàtipiche del sistema economico italiano,dice Raso: «Pesa l’assenza di leggi enormative dedicate alle startup, inparticolare per quanto riguarda la parteoccupazionale e fiscale. La complessitàburocratica ci pone in ritardo rispetto adaltri contesti. Ma, l’Italia è ricca di talenti eha un bisogno necessario di innovazione,

questo ci consente di pensare al futuro conmolta fiducia».Nello sguardo ottimista di Raso c’è tutta laconsapevolezza sua e dei suoi collaboratoridi costruire insieme con tenacia ed ideechiare un progetto. D’altronde, la parolagiapponese “Hendo”, racchiude questoatteggiamento: “hen” significa“cambiamento” e “do” nella culturanipponica rappresenta la strada perraggiungere un obiettivo e ladeterminazione stessa nel volerloperseguire. Per questo alla domanda su cosa sia laparte più innovativa nell’azienda, Raso harisposto: «L’aria che vi si respira. Siamo unmodello agile, aperto e sempre alla ricercadi nuovi stimoli e proposte secondo ilmodello di “Non avere modelli”».Informazioni su www.hendo.it ewww.beekon.it. (12. segue)

Q

Una «app» che permette a musei, sitiarcheologici, esercizi commerciali ealtri soggetti di poter comunicare confacilità e puntualità le iniziative

Oltre l’ostacolo. Storie di startupdi Simone Ciampanella

L’applicazione dà il benventuo ad un evento

Volontari della Colletta alimentare

Da sinistra: Fabio Tagliaferri, Riccardo Pedrizzi, Maurizio Stirpe e Fabrizio Rossi durante la presentazione della ricerca

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 3: Una nuova umanità grazie alla letteratural’oggetto come desiderio di un po’ di bene, di giustizia e di tranquillità; ... ai videogiochi e ai fenomeni pop contemporanei. «La

Il 15 e 16 dicembre la pastorale giovanile inizia la riflessione sul Sinodo di ottobre

«Con l’Avventoci alleniamoad ascoltarci»

Alcuni ragazzi al convegno dei catechisti dedicato all’ascolto dei giovani

Programma del weekendincontro diocesanod’Avvento per i giovani si

tiene al Centro pastorale a Romain via della Storta, 783, dalle 10del 15 dicembre alle 17 del 16. Ilsabato sarà dedicato allacondivisione dei percorsi dedicatiai giovani nella parrocchie. Nelpomeriggio si rifletterà su alcuneparti del documento finale delSinodo di ottobre. Poi ipartecipanti, divisi in gruppi,approfondiranno alcuni temi. Inserata di nuovo in aula per unconfronto e per la preghiera.La domenica è dedicata allaspiritualità. Nella mattinata èproposto “il deserto”, in cui igiovani mediteranno insolitudine. Dopo per chi vorrà cisarà la possibilità di confessarsi.La Messa chiude questa primaparte della giornata. Dopo pranzospazio alla raccolta di proposteper programmare assieme gliincontri dell’anno.Per informazioni contattare il347.34.97.820 o scrivere [email protected].

’L

in via della Storta

Attenzione agli ultimil tempo che ci separa dal Nata-le è un tempo di grazia per tut-

ta la comunità», scrive l’équipe dellaCaritas diocesana in una lettera aiparroci. Un tempo di attesa per a-prirsi all’incontro con l’altro e a unasolidarietà concreta verso gli ultimi,percorso in cui le Caritas parrocchia-li giocano un ruolo importante at-traverso le loro tante iniziative.Per la IV settimana di Avvento, la Ca-ritas propone «la raccolta per soste-nere i bisogni delle famiglie in diffi-coltà», attraverso la destinazione del-le offerte delle celebrazioni alle esi-genze della Caritas parrocchiale.L’invito, poi, si legge nella testo, è adaprire «lo sguardo anche alle soffe-renze del mondo individuando in-sieme un progetto o una missioneall’estero di cui sostenerne le ne-cessità». A tal proposito si possonoconsiderare i progetti diocesani inMalawi del Centro missionario dio-cesano.

Serena Campitiello

DI SIMONE CIAMPANELLA

l Sinodo dei vescovi terminato a ottobreha consegnato un compito a ogniChiesa: camminare con i giovani. Non

c’è ovviamente solo questo, ma la primaparte del documento finale è un forte invitoa mettersi in gioco per vivere con i giovanile loro storie, accompagnarli nelle lorostrade come adulti interessati alle lorosperanze e alle loro difficoltà. L’Avvento èun tempo propizio per raccogliere ilsuggerimento dei padri sinodali, perchél’attesa verso la nascita del Salvatore ha laforma del percorso virtuoso, fatto diascolto, di umiltà, di purificazione.Per questo la pastorale giovanile ha scelto diavviare il suo cammino post–sinodale inquesto tempo con un fine settimana per igiovani, soprattutto per gli universitari e ilavoratori, dal 15 al 16 dicembre al Centropastorale diocesano.«Con Dio non aver paura: vai avanti sognain grande». Queste parole pronunciate dapapa Francesco ad agosto nella veglia alCirco Massimo di Roma saranno il filoconduttore dell’incontro. «Con l’equipediocesana abbiamo pensato a questainiziativa per invitare i giovani della nostradiocesi a unirsi in un percorso spiritualecomune», spiega padre Aurelio D’Intino,responsabile della pastorale giovanile di

I

Porto–Santa Rufina. «Nelle nostreparrocchie ci sono tante belle proposteportate avanti dai giovani, e ognuna ha unaricchezza da preservare e da far conoscere.Con questo incontro vorremmo creare unarete fra i gruppi per conoscerci, imparare tradi noi e mostrare un volto comune dellanostra Chiesa». Costruire l’identità non è untragitto da battere in solitaria, è un

laboratorio in cui ci si riconosce in quelloche fanno gli altri. Magari le pratiche deglialtri sono differenti, profondamentediverse, trovare il denominatore comune dàsenso ecclesiale a quello che si sta facendo.Un po’ come in una squadra di calcio. Ognigiocatore ha caratteristiche differenti, che lorendono unico. E la sua abilità sta neldiventare esperto nel proprio ruolo, neisuoi spazi. Eppure la sua capacità di gioco simisura nel sapersi armonizzare con gli altricompagni. La sua identità si sviluppa infattinell’appartenenza a un gruppo, che habisogno della sua particolarità; d’altra partel’atleta esprime il meglio di se stesso nel suoessere membro.L’incontro di Avvento è il primoallenamento della squadra formata daigiovani della diocesi. «In questi due giorni–dice padre Aurelio – ci vorremo ascoltarecon quello spirito offerto dal Sinodo. Unincontro di libertà, vissuto con disponibilitàa comprendere per trovare risposte comunialle sollecitazioni del nostro territorio.Perché come dice il documento finale“L’ascolto trasforma il cuore di coloro che lovivono, soprattutto quando ci si pone in unatteggiamento interiore di sintonia edocilità allo Spirito. Non è quindi solo unaraccolta di informazioni, né una strategiaper raggiungere un obiettivo, ma è la formain cui Dio stesso si rapporta al suo popolo».

Al raduno diocesano annuale dei coricrescono la conoscenza e l’amicizia

Sull’esempio di don Ventura

DI MARINO LIDI

nche quest’anno nelpomeriggio delladomenica di Cristo Re si

è svolto il raduno diocesanodei cori. Il sedicesimo dellaserie. Domenica scorsa dodicicori si sono ritrovati nellaparrocchia Santa PaolaFrassinetti di Isola Sacra aFiumicino.Ogni gruppo ha proposto unbrano con un’introduzione. Iltema libero, purché liturgico,ha dato la possibilità dispaziare tra canti eucaristici,cristologici e mariani, e non èmancato un bel Padre nostroproposto dal coro de LaGiustiniana, quasi asottolineare che ognipreghiera comunitaria varivolta sempre a Dio Padre,

per mezzo di Cristo nelloSpirito Santo. Unica eccezioneal tema liturgico il brano delcoro di Santa Maria delRosario di Ladispoli, che havoluto ricordare il suodirettore da poco scomparsocon un pezzo da luicomposto, Stella. È stato unmomento di profondacommozione per tutti, nelvedere quei coristi cantare conle lacrime agli occhi. Lakermesse si è conclusa con leprove di canto per la Messa.La celebrazione eucaristica èstata presieduta da donGiuseppe Colaci, direttoredell’Ufficio liturgico. Ilsacerdote ha propostoun’omelia sul servizio,sottolineando che «regnare èservire» come Cristo, quindiha argomentato che non

bisogna confondere lavisibilità con l’esibizionismo.Mentre la prima è richiesta dalSignore, “dovete risplenderecome astri nel cielo”, ilsecondo è un male che creacompetizione e conflitti.L’unico antidoto all’istinto diprimeggiare è giusto lo spiritodi servizio. L’assemblealiturgica, formata soprattuttodai partecipanti al raduno haanimato la celebrazione concanti proposti in manierarealmente corale: non capitaspesso di ascoltare un’interaassemblea che canta.È stato bello vedere poi nellafesta la fraternità attraverso lamusica. Forse è questo il veroscopo dell’incontro,permettere ai cori diconoscersi e diventare ancorpiù corpo ecclesiale di Cristo.

A

DI FULVIO LUCIDI

iovedì il vescovo Reali ha presiedutola Messa di suffragio in memoria didon Maurizio Ventura. A un anno dal-

la sua scomparsa, il ricordo del sacerdote,responsabile per anni dell’Istituto San Ga-briele a La Storta, è ancora forte, la parteci-pazione di tanti studenti e famiglie ne è sta-ta la testimonianza più evidente.Durante l’omelia monsignor Reali ha parla-to ai ragazzi della importanza di studiare perdiventare persone libere. Il vescovo ha poisottolineato come una scuola che accompa-gni la formazione in modo integrale vive nelsegno della fraternità, quella fraternità chenasce dal rispetto, dall’amicizia, dall’amore. In Evangelii gaudium, continua il vescovo, pa-pa Francesco ci dà degli spunti utili a crearebuone relazioni. Al numero 101 dell’esorta-zione apostolica il pontefice invita a nonstancarsi di amare, a non lascarsi vincere dal

male, ma a combatterlo con il bene. Tuttipossiamo provare simpatie o antipatie perqualcuno, o peggio essere arrabbiati. Il cri-stiano risponde con l’amore, riconosce nel-l’altro un fratello per cui pregare: «è un attodi evangelizzazione – scrive Francesco –. Fac-ciamolo oggi. Non lasciamoci rubare l’idea-le dell’amore fraterno».Nel rapporto tra compagni di classe e contutti coloro che vivono la scuola questo cri-terio è fondamentale perché alimenta la qua-lità delle relazioni e dell’ambiente sano incui crescere, conclude il vescovo. E il SanGabriele cerca da sempre di vivere come unluogo del sapere, in un ambiente favorevo-le alla sua trasmissione. Don Maurizio ha de-dicato tutta la sua vita di sacerdote e inse-gnante a garantire la qualità della scuola. El’eredità della sua testimonianza è viva nel-l’opera quotidiana degli insegnanti che con-tinuano la sua missione. Info su www.isti-tutosangabriele.it.

G

l’anniversario

Suore del Santo Voltoon la Messa presieduta do-menica scorsa dal cardina-

le Parolin nella chiesa madre diBassano Romano, in provinciadi Viterbo, le suore riparatricidel Santo Volto hanno festeg-giato il 70° della loro fonda-zione. Presenti il cardinale Stel-la, prefetto della congregazio-ne per il clero, il vescovo Rossidi Civita Castellana e il vescovoReali, oltre ad alcuni padre sil-vestrini. A Bassano le religiosehanno la casa generalizia, aSanta Marinella gestiscono unaimportante struttura sanitaria.Nel saluto Madre Leonia Sca-rinci, generale della congrega-zione, ha ripercorso la strada a-perta dal fondatore padre Il-debrando Gregori, sottoli-neando il carisma di acco-glienza ai più fragili.

C

storie di speranza

«Uscire dall’alcolper riavere la vita»Il riscatto di Mario

DI MONICA PUOLO

on questa domenica e per tuttequelle dell’Avvento, racconteremole storie di persone sostenute dalla

Caritas diocesana. Attraverso le loroparole mostriamo i servizi in diocesi,progetti portati avanti per offrire a chi èin difficoltà la possibilità di riprendere inmano la propria vita e costruire unfuturo fatto di speranza. Oggiincontriamo Mario, ospite del Centro“Santi Mario, Marta e figli di Ladispoli”.Il centro assicura il pasto a circa 100persone per 365 giorni all’anno, c’èanche il servizio docce e uno studiodentistico. Ma il cuore del centro èl’ascolto, dove Mario ha incontratopersone disposte a camminare con lui.Mario ha 63 anni e una lunga storia allespalle di dipendenza dall’alcol. Si è

smarrito perdiverse stradeprima di arrivare alCentro. È caduto,si è rialzato ed ècaduto di nuove.Molte volte. È statoaiutato anche daamici, familiari,sacerdoti ma lavera via d’uscital’ha trovata soloquando è diventatoconsapevole che la

prima persona su cui doveva contare erainnanzitutto sé stesso.È stato un percorso lungo, lento e nonprivo di insidie, fino a giungere alladecisione definitiva non solo di nonbere, ma di allontanare totalmente l’alcoldalla sua esistenza. Definisce l’alcol «unmostro invisibile», che nasconde tuttociò che è reale e ruba gli anni migliori dichi ne abusa. La dipendenza ha sottrattoa Mario la gioventù, gli amici, gli affetti.«Bere per dimenticare è una scusa chetutti gli alcolisti si raccontano. La verità èche ben presto l’abuso diventadipendenza, una vera e propria malattiamentale che ti trasforma, ti fa diventareun altro, facendoti fare e dire coseassurde». Mario dice di averriconquistato faticosamente ciò che glisembrava perduto, ma non la salute,compromessa da anni di eccessi, per cuideve ricorrere all’assunzione di farmaci.Guardando finalmente in faccia allarealtà, dice che «l’alcol è un amico falso,che ti fa vivere in un mondo irreale.Quando bevevo ero diventato bugiardo,egoista, scontroso, chiuso in me stesso».Mario è un uomo un po’ burbero masimpatico, ricco di senso dell’umorismoe dall’intelligenza vivace. Essersi liberatodalla dipendenza gli ha fatto ritrovare lacapacità di coltivare le relazioni sociali.Oggi vive della sua piccola pensioned’invalidità, una signora ha creduto inlui e gli ha affidato il compito di fare dacustode e guardiano degli animali in unacasa in campagna, in cambio diospitalità. Frequenta quotidianamente lamensa del centro ed essendo un uomolaborioso nonostante gli acciacchi, sirende utile nella pulizia del piazzale edelle aree verdi sotto la guidadell’operatrice che coordina i servizi e sipuò definire un vero e proprio ospite–volontario.Oggi si sente accolto, integrato e menosolo e vuole fare un appello: «La miatestimonianza vuole essere un grido diverità per tutti coloro che vogliono usciredalle dipendenze. È difficile ma nonimpossibile».

(1. continua)

C

lettera Caritas

Reali ai responsabili dei migranti:«Siete veri figli di questa Chiesa»DI MARIA GRAZIA PENNISI *

ercoledì il vescovo Reali haincontrato i responsabili, sa-cerdoti e laici, dei migranti

cattolici. La riunione avvenuta nel-la curia vescovile è stata introdottada Enzo Crialesi, direttore Migran-tes. Monsignor Reali ha chiesto cheil discorso migranti acquisti in dio-cesi ancora maggiore visibilità per-ché Porto–Santa Rufina è fra le Chie-se che hanno una maggiore densitàdi popolazione proveniente da altripaesi. Suo desiderio è arrivare a for-mare un consiglio permanente del-le varie comunità sul territorio e rag-giungere le altre che sono presentima ancora non sono emerse, aiu-tarle a rendersi visibili anche attra-verso la collaborazione delle comu-nità etniche già costituite: consci del-le medesime difficoltà, possono aiu-tarsi vicendevolmente e le più an-ziane possono sostenere le nuove.Diverse comunità hanno parteci-

pato all’incontro: nigeriana, sri-lankese, slovacca, polacca, filippi-na, romena. C’era anche la parroc-chia di Santa Lucia in Pontestorto,nel cui territorio è presente il Cara,il Centro d’accoglienza per richie-denti asilo.I rappresentanti hanno raccontatocon dettaglio le attività pastorali an-nuali, rilevando anche alcune diffi-coltà. Il vescovo ha ribadito in pro-posito che finché sono in Italia Por-to–Santa Rufina è la loro Chiesa:non si devono sentire ospiti, ma fi-gli a tutti gli effetti.A conclusione dell’incontro Mon-signor Reali ha ringraziato l’ufficioMigrantes per l’impegno e la pas-sione con cui da anni segue le co-munità. Apprezzamento e incorag-giamento poi per i responsabili, peril loro impegno in favore dei fra-telli migranti; con l’esortazione acontinuare e a cercare di avvicina-re i nuovi.

* Migrantes diocesana

M Il centro Caritas

L’ingresso dell’Istituto San Gabriele

DOMANIIl vescovo in visita all’Ic Corrado Melone

4 DICEMBREFesta di Santa Barbara. Il vescovocelebra alla caserma dei pompieri diCerveteri (9.30) e a Stella Maris con laCapitaneria di porto (12).

7 DICEMBREInaugurazione dell’Archivio Maccarese.

11

PORTO SANTA RUFINA

Pagina a cura di don Giovanni Di Michele Curia diocesana

via del Cenacolo 5300123 Roma

e-mail: [email protected] www.diocesiportosantarufina.it

Domenica, 2 dicembre 2018

L’agenda

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30