UNA NEVICATA D’ALTRI TEMPI A MODENA:

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UNA NEVICATA D’ALTRI TEMPI A MODENA: DAL RACCONTO ALLE CONSIDERAZIONI METEOROLOGICHE E CLIMATICHELuca Lombroso, Salvatore QuattrocchiDipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente – Osservatorio GeofisicoUniversità degli Studi di Modena e Reggio EmiliaRiassuntoIn questo articolo presentiamo l’analisi meteorologica, sinottica, e osservativi delle abbondanti nevicate che hanno interessato sia la pianura che l’Appennino Modenese, e in genere un po’ tutta la pianura Padana centro-orientale nel febbraio 2004. L’articolo nasce su sollecitazione della Protezione Civile nazionale, che ci ha formalmente richiesto questo lavoro, e di numerosi visitatori del sito internet dell’Osservatorio Geofisico (www.ossgeo.unimore.it), che hanno inviato messaggi complimentandosi per la precisione nella previsione dell’evento. L’articolo, di taglio divulgativo e di racconto, include anche considerazioni, dati e statistiche climatologiche, ecc che potranno risultare un utile strumento per tutti i soggetti coinvolti nella gestione di quella che viene comunemente chiamata “emergenza neve”, e per tutti coloro che sono interessati alle curiosità di un fenomeno, la neve, che dal punto di vista meteorologico rappresenta un evento non certo inconsueto per il clima Modenese. Negli ultimi anni tuttavia, a fianco della diminuzione generale della quantità di neve e del numero di giorni con neve, non sono mancati episodi intensi anche in breve tempo, quali la nevicate del 21 novembre 1999, la più abbondante per novembre in un sol giorno e il “novembre più nevoso” della serie di Modena, la nevicata nota come “tormenta di Santa Lucia” del 13 dicembre 2001 ed infine l’abbondantissima nevicata del 28 febbraio 2004, che con 40 cm in 24 ore, la più abbondante in un sol giorno dal 1933.

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  • Estratto da Atti della Societ Naturalisti e Matematici di Modena, 135 (2004)

    2004 www.ossgeo.unimore.it, vietata la riproduzione o pubblicazione

    UNA NEVICATA DALTRI TEMPI A MODENA: DAL RACCONTO ALLE

    CONSIDERAZIONI METEOROLOGICHE E CLIMATICHE Luca Lombroso, Salvatore Quattrocchi

    Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dellAmbiente Osservatorio Geofisico Universit degli Studi di Modena e Reggio Emilia

    Riassunto In questo articolo presentiamo lanalisi meteorologica, sinottica, e osservativi delle abbondanti nevicate che hanno interessato sia la pianura che lAppennino Modenese, e in genere un po tutta la pianura Padana centro-orientale nel febbraio 2004. Larticolo nasce su sollecitazione della Protezione Civile nazionale, che ci ha formalmente richiesto questo lavoro, e di numerosi visitatori del sito internet dellOsservatorio Geofisico (www.ossgeo.unimore.it), che hanno inviato messaggi complimentandosi per la precisione nella previsione dellevento. Larticolo, di taglio divulgativo e di racconto, include anche considerazioni, dati e statistiche climatologiche, ecc che potranno risultare un utile strumento per tutti i soggetti coinvolti nella gestione di quella che viene comunemente chiamata emergenza neve, e per tutti coloro che sono interessati alle curiosit di un fenomeno, la neve, che dal punto di vista meteorologico rappresenta un evento non certo inconsueto per il clima Modenese.

    Negli ultimi anni tuttavia, a fianco della diminuzione generale della quantit di neve e del numero di giorni con neve, non sono mancati episodi intensi anche in breve tempo, quali la nevicate del 21 novembre 1999, la pi abbondante per novembre in un sol giorno e il novembre pi nevoso della serie di Modena, la nevicata nota come tormenta di Santa Lucia del 13 dicembre 2001 ed infine labbondantissima nevicata del 28 febbraio 2004, che con 40 cm in 24 ore, la pi abbondante in un sol giorno dal 1933.

    Abstract In this work we present a synoptic and observational analysis related to major snowstorm that affected Modena plain and Apennines on February 2004. This paper has been done following many request both from Civil Protection autorityies and weather enthusiast that follow our forecast on Geophysical Observatory web site and that sent many email with congratulation regarding the very good forecasting related this and other snowfall. The article has been written for scientific culture diffusion and incle some climatological consideration, data, and statistics that could be usefull for many people involved on the management of snow emergency, that, really, is a meteorological event non unusual for Modena climate.

    However in the last year we observed a decreasing on the mean snowfall, both for snow amount and the number of snow days, but at the same time there has been some intense snow cases on short time, eg on 21 November 1999, the snowy days ever observed on November on Modena time series, the Santa Lucia blizzard on 13 December 2001 and the major snow storm on 28 February 2004, that record 40 cm of snow, the snowy day since 1933.

    Introduzione Dopo le prime timide nevicate del gennaio 2004, con complessivi 7.6 cm, principalmente caduti nella debole nevicata del 25-26 gennaio e fusi ad andare al 31, S.Geminiano, pochi forse si aspettavano che Febbraio 2004 riservasse bianche sorprese, specie dopo leccezionale

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    caldo di inizio mese, del resto per fare un paragone con un noto detto dei telecronisti sportivi, la terra rotonda e, anche se il calo della nevosit, forse anche per i cambiamenti climatici in corso, evidente, ci non toglie che ancora la neve ancora un elemento del nostro paesaggio; elemento pittoresco e gradito a chi ama i fenomeni meteorologici. Ben venga quindi questa inaspettata, ma non imprevista nevicata daltri tempi, meno gradita per a quanti ne hanno patito le conseguenze, dovute in gran parte alla nostra societ, non compatibile nei tempi e ritmi di vita con quelli della natura. Venendo a considerazioni pi meteorologiche, gi a met mese le cose erano cambiate tanto che il giorno 18 il bollettino dellOsservatorio Geofisico cos riportava nella Situazione generale: Lanticiclone Felix con massimo sullIrlanda estendendosi alla Scandinavia fa scendere da quelle zone, in parte retrograda, una saccatura con annesso fronte freddo, il sistema si trova gi a ridosso delle Alpi e in giornata far diminuire la pressione formando un minimo sul Golfo di Genova, che determiner un marcato peggioramento nella giornata di domani, con abbondanti nevicate in Appennino fino a quote molto molto basse; nevicate sono attese anche nella pianura padana centro-occidentale, e Modena ancora una volta si trova al confine della zona critica di transizione fra le nevicate in pianura (anche intense, dove si verificheranno) e le piogge che interesseranno invece la Romagna (dove comunque a tratti potr vedersi la neve) stimando nella lunga parte dettagliata sperimentale per la pianura . diversi centimetri di neve in genere bagnata e pesante, in altre zone apporti scarsi o nulli e, per lAppennino, da 20 a 40 cm. La nevicata del 19-20 febbraio E cos puntualmente andata: al mattino del 19 la neve ha iniziato a cadere in Appennino, stentando per in un primo momento a estendersi alla pianura come ci si aspettava. Dal pomeriggio per le precipitazioni sono andate estendendosi e intensificandosi, e anche a Modena verso sera la pioggia, inizialmente mista a neve, ha lasciato spazio ad una nevicata moderata ma decisa bench con fiocchi molto bagnati e pesanti. Anche la notte seguente la neve ha proseguito ad interessare intensamente lAppennino (proprio la sera, coincidenza, ci trovavamo a Sestola a parlare di mutamenti climatici sullAppennino e conseguente calo delle nevicate) accumulando dai 30 ai 40 cm di neve nella zona del Monte Cimone. A Modena invece complessivamente la precipitazione nevosa stata di 11 cm, suddivisi in 4 cm il giorno 19 e 7 cm il giorno 20. Si trattava per di un evento effimero, temporaneo, come spesso negli ultimi anni era successo: infatti la depressione era prevista proseguire retrograda verso la Spagna, fino a unirsi con un vasto e profondo vortice previsto a ovest delle Isole Canarie con massiccio richiamo di correnti meridionali di matrice sahariana.

    Fig.1: 19.02.2004 ore 06 UTC: la depressione Zuzana si forma poco a ovest del Golfo di Genova, favorendo le nevicate della successiva notte a Modena

    Fig.2: Labbondante nevicata del 19-20 febbraio a Passo del Lupo, 1550 m, zona Monte Cimone

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    e in Appennino

    La neve si tinge di rosa Nella notte tra il 20 e il 21 caduta altra neve in Appennino, ma gi dalle prime ore del mattino si trasformata in pioggia, una pioggia rosata (per il trasporto di sabbia sahariana) che tingendo la neve ha presto reso il paesaggio surreale. Bastava levare pochi millimetri di neve dalla superficie per avere un netto contrasto con la sottostante neve del tradizionale colore bianco. Anche il cielo assumeva colorazioni giallo rossastre parecchio suggestive. La fusione del manto nevoso continuata fino a luned, quando, dalla sera, ritorna la neve dapprima in montagna poi, durante la notte, anche in pianura.

    Fig.3: cielo rosso durante la nevicata a Campogalliano (MO) la mattina del 21 febbraio 2003

    Fig.4: le piste del Corno alle Scale (BO) ricoperte da uno strato di sabbia, reso evidente dalle scie degli sciatori

    Responsabile della neve rossa un intenso e profondo flusso sciroccale dal nord Africa, che ha ivi raccolto abbondante sabbia Sahariana sollevata da una serie di tempeste di sabbia evidenziate anche dalle poche osservazioni sinottiche disponibili in quelle zone. Le immagini dei satelliti di nuova generazione evidenziano molto bene il trasporto di sabbia, con moto complesso, in parte direttamente da Libia e Algeria verso Sicilia e Sardegna prima, nord Italia in seguito, ma in parte anche con un moto pi complesso, verso le Canarie e da qui col flusso da sudovest messasi in movimento verso le Alpi.

    Fig.5: sempre Zuzana a richiamare aria questa volta pi dal nordafrica, la depressione collocata sul Golfo del Leone ma la presenza dellalta pressione a est contribuisce ad inviare ancora aria fredda da E-SE nei bassi strati, mentre in quota il flusso molto pi mite e

    Fig.6: la nube di sabbia estesa dal deserto algerino alla Tunisia e poi fino alla Sicilia, verso il nord Italia invece le nubi ne impedivano la completa visione da satellite. (immagine MODIS TERRA processata da NOAA OSEI)

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    di provenienza nordafricana

    Fig.7: retrotraiettorie HYSPLIT 4 del giorno 21.02.04 ore 06 UTC, punto di arrivo sulle coordinate di Modena: in rosso la traiettoria a 500 m, coerente con lafflusso freddo da est nei bassi strati; in blu e verde le traiettorie a 1500 e 3000 m, corrispondenti alla posizione delle nubi di sabbia evidenziate da satellite. Si pu ipotizzare che la sabbia sia stata prima trasportata in quota, a circa 3000 m, e in seguito precipitata con le nevicate (wet deposition)

    Fig.8: il massiccio richiamo di sabbia anche verso la Penisola Iberica proseguito anche il giorno 23, immagine MODIS AQUA 23.02.2004

    Nevicate quotidiane

    Dal 24 sera al 27 la depressione Zuzana torna a muoversi verso il Mar Ligure, continua un moderato afflusso freddo continentale e cos si hanno altre frequenti nevicate fino alla pianura, dove si depositano pochi cm di neve, la vecchia neve era comunque sparita e il manto al suolo risulta cos limitato ai nuovi apporti. La citt riprende comunque un aspetto tipicamente invernale tanto che per la prima volta nel XXI secolo linverno risulta, al 25 febbraio, nella media di nevosit, con un totale a Modena di circa 20 cm fino appunto al 25 febbraio, lultimo anno discretamente nevoso il 1999 caratterizzato da intense nevicate in novembre. Ma sono le previsioni a far porre in trepidazione gli amanti della neve e anche chi deve intervenire per prevenirne gli inevitabili disagi: in un primo tempo dai modelli NOAA GFS, ECMWF e DWD (questultimo ricevuto allOsservatorio geofisico in base ad un accordo con il Servizio Meteo dellA.M. Italiana) indicavano la classica depressione sul Tirreno associata a correnti orientali cicloniche in superficie, nella tipica configurazione per le nevicate intense a Modena (con una configurazione barica simile a quella del 21 novembre 1999, oggetto anche di un articolo alla ICAM 2000 a Innsbruck), poi le elaborazioni successive avevano attenuato lintensit del sistema e spostano pi a sud la posizione prevista del minimo, ci nonostante le nevicate appaiono comunque probabili e questo lestratto del bollettino superdettagliato emesso dallOsservatorio Geofisico a soli fini divulgativi (ricordiamo che lOsservatorio infatti NON ha alcun compito di servizio o di protezione civile, anche se esistono le competenze e i mezzi per svolgere tale compito: SITUAZIONE SINOTTICA GENERALE: si allontana il nuovo minimo al suolo e subentra un tenue promontorio di intervallo, ma permane la saccatura estesa dalla Groenlandia al Mediterraneo (che comunque NON il vortice polare come erroneamente definito da alcuni, e nulla ha in comune con le storiche situazioni del 1985 e 1991). Domani un fronte freddo entrer nel Mediterraneo e si attiver un nuovo minimo sul Tirreno, associato a parecchia aria fredda ma senza marcati contrasti nelle nostre zone, vi saranno quindi s nevicate anche di una certa consistenza e soprattutto con neve pi asciutta, ma un po inferiori alle iniziali speranze, in compenso tarder il miglioramento e anche domenica sar in parte nevosa. Poi linizio marzo sar caratterizzato da correnti pi settentrionali con miglioramento ma far assai pi freddo. E la previsione per la giornata maggiormente critica, sabato 28 febbraio, recitava: sabato 28.02.04: alla notte rapidamente si copre e gi allalba, verso le 6, inizia a nevicare bene in tutto

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    lAppennino, poi verso le 7 o le 8 gi potranno esservi nevicate fin poco a nord della via Emilia, comprese Parma, Reggio E., quasi certamente anche Modena: la neve, pi asciutta, poser probabilmente sul suolo, strade, campi e tetti ghiacciati la sera precedente. Andando verso il Po neve pi bagnata o mista a pioggia e associata a vento di bora scura. Nel pomeriggio le nevicate si fanno pi fitte e diffuse e a tratti anche intense sulle citt. Andando a sera cadranno dai 5 ai 15 cm sulla media pianura (Modena, Reggio, Carpi, Campogalliano, Rubiera, Nonantola) e sui 10-20 cm in pedemontana (da Bibbiano a Casalecchio per esempio). In Appennino, a Serramazzoni, Pavullo, Baiso, Langhirano, ecc. dai 10 ai 30 cm. Meno neve nella bassa, da tracce a 8 cm nella zona di Novellara, Mirandola,Finale, quasi niente lungo il Po e nel Mantovano.

    28 febbraio: una nevicata daltri tempi Dal giorno 27 puntualmente lanticiclone delle Azzorre si estende lungo i meridiani fino a congiungersi temporaneamente con quello Groenlandese, mentre una saccatura a tutte le quote si protende da oltre il Circolo Polare Artico fino alla Francia e si avvicina allItalia da ovest. Al suolo si approfondisce una depressione secondaria sul Golfo di Genova che attraverser la Pianura Padana spostandosi verso lAlto Adriatico. La situazione cos quella tipica per le abbondanti nevicate in pianura, e la neve non si fa attendere nemmeno questa volta. Val la pena di riportare per intero il racconto personale dei due previsori dellOsservatorio Geofisico: Salvatore Quattrocchi, quella mattina anchesso coinvolto con i disperati bloccati dalle nevicate, racconta: gi alle 6.30 i primi fiocchi di neve punteggiano laria e presto si moltiplicano, pur restando piccoli. Mezzora dopo la nevicata sintensifica, comunque nulla di speciale. La neve comincia ad attaccare, anche se, guardando gli acquitrini nei campi alla periferia sud di Modena penso che difficilmente simbiancheranno completamente; alle 7.15 la precipitazione diviene moderata, con fiocchi di medie dimensioni. A Carpi la neve stenta, e verso met mattina viene sostituita dalla pioggia che fa fondere quasi tutta quella che si era accumulata, ma solo una parentesi: verso mezzogiorno anche a Carpi riprende a nevicare forte, imbiancando presto la citt. I fiocchi cadono larghi e pesanti con notevole intensit. Nella Bassa piove ancora copiosamente. Poco dopo le 13, quando mi accingo a rientrare a Modena, la macchina ricoperta da 8 cm di neve, e quando lho levata dagli ultimi vetri si gi depositato un velo sul primo! Le strade sono bianche, e le auto procedono lentamente e silenziosamente, in fila indiana, quasi fossero in processione (probabilmente con imprecazioni al posto delle preghiere!). La situazione non migliora sulla Nazionale per Carpi, bianchissima, mentre il cielo butta gi neve a falde larghe e fitte. La temperatura si aggira sugli 0C. Ho le catene a bordo (da una settimana), ma non ho lo spazio a lato della strada per fermarmi a montarle. Gli acquitrini sono diventati una poltiglia grigiastra. Ascolto radio Bruno, che sembra un bollettino di guerra tra autisti inferociti bloccati in ogni strada che imprecano contro il Comune, la Societ Autostrade e gli addetti alle pulizie delle strade; operatori degli spazzaneve e spargisale che lavorano a pieno ritmo ma non riescono a sgomberare le strade dagli ingenti accumuli nevosi, e se la prendono con gli autisti che non montano le catene; ancora autisti che si lamentano coi pedoni che camminano in mezzo alla strada, mentre questi ultimi accusano i vicini di casa per non aver spalato il marciapiede. Lunica categoria che si salvata stata la nostra, quella dei previsori, che annunciava neve per sabato 28/2 da una settimana resta il dubbio di essere stati poco ascoltati, e la certezza che la nostra societ non pi preparata per eventi meteorologici di questo tipo che sono s rari, ma che con molta probabilit si ripeteranno in futuro. Quando arrivo a Modena, attorno alle 15, la citt era quasi irriconoscibile: in questo breve lasso di tempo si erano depositati circa 25 cm di neve sullerba e 12 sulle strade secondarie. Sui tetti non solo si apprezzava anche alla distanza lo spessore del manto nevoso, ma in alcune parti esso era modellato dal vento con suggestive ondulazioni. Scatto alcune fotografie sotto una nevicata di rara intensit, con fiocchi larghi e fittissimi, a volte scaraventati dal vento, che si depositano rapidamente su ogni superficie. Lautostrada del sole chiusa per neve nel tratto emiliano, laeroporto di Bologna chiuso, mentre le nevicate si estendono alla Bassa. Alle 16 misuro quasi 30 cm di neve. Nei campi gli acquitrini sono stati assorbiti dal manto nevoso che in quei punti misura 18-22 cm. La superficie dei laghetti dei parchi cittadini diventata poltigliosa. La citt quasi ferma, con pochi silenziosi veicoli, la neve continua a scendere copiosa, a tratti sottoforma di bufera, anche se la fase intensa ormai conclusa. Unora dopo la neve cade moderata, a tratti forte. Lo spesso manto nevoso piuttosto pesante e alcuni alberi cedono sotto al suo peso schiantandosi al suolo e alle ore 19 misuro 38 cm di neve, la citt ha ormai un aspetto inconsueto, fiabesco. Solo alle 20 si placa la furia silenziosa della neve lasciando la citt immobile, bianca e silenziosa. Ma non cessato del tutto: dalle 22 la neve riprende a cadere, seppur debole e a mezzanotte, ancora sotto i fiocchi di neve, a Modena citt si raggiungono i 40 cm di spessore, valore ragguardevole e che verr analizzato in seguito

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    Modena, 28 febbraio: si pu apprezzare la grandezza dei fiocchi di neve e lintensit della nevicata. Foto di Lorenzo Benincasa tratta da www.moproc.com

    Modena, 28/02/04: gli operatori della Protezione Civile in un intervento per sgomberare la carreggiata dai numerosi alberi crollati per leccessivo peso della neve. Foto di Roberto Ferrari tratta da www.moproc.com

    Luca Lombroso invece da Campogalliano che deve recarsi a Modena per prendere un treno: alla mattina la neve cadeva a fitti fiocchi anche a Campogalliano, presso la mia abitazione e alle ore 11 gi al suolo si era vicini ai 10 cm. Lintensit si alternava fra moderata e forte, cos come recita il manuale WMO degli osservatori Classe IV moderate snow: lager flakes falling sufficiently thickly to impair visibility substantially heavy snow: reduces visibilit to a low value vale a dire,neve moderata quando la neve cade a fiocchi larghi sufficientemente fitti da ridurre sostanzialmente la visibilit, neve forte quando la visibilit si riduce a bassi valori. Devo andare a Milano per il consueto appuntamento del week-end con Che Tempo Che Fa su RAI 3 e prima di partire scatto alcune fotografie di Campogalliano in veste inconsueta, ricorda molto il famoso 21 novembre 1999, del resto non mancher cos largomento per il nostro METEOLAB. Il mio treno parte alle 11:55 e mi affretto a correre a Modena con largo anticipo, alle 11:15 circa la Provinciale da Campogalliano per Modena gi ricoperta di una quindicina di centimetri di neve senza traccia del passaggio di un solo spazzaneve. Normalmente bastano 15 minuti a raggiungere la stazione ma a Modena la citt da gi i segni di essere a un passo dal collasso, strade bianche solcate dal passaggio delle auto che faticano perfino, davanti a me (ovviamente ben attrezzato con equipaggiamento invernale sapendo a cosa andavo incontro) a valicare la lieve salita del passaggio a livello di S.Cataldo. Via S.Anna bella innevata e raggiungo a fatica per il traffico gi quasi paralizzato il parcheggio retrostante la stazione, dove lascio lauto ben parcheggiata fra la neve e prendo il treno al volo, solo grazie al suo provvidenziale ritardo di 5 minuti: vista la situazione dubitavo perfino che arrivasse. Il viaggio affascinante, quasi daltri tempi: in successione le stazioni di Reggio, Parma, Fidenza appaiono degne di un viaggio in transiberiana come testimoniano le foto, e aspetto meteorologicamente interessante con innevamento e intensit della nevicata via via decrescente: ancora comunque intenso fino a Parma, che notizie mi danno sullorlo della paralisi per la fine delle scorte di sale, poi a Fidenza la neve si fa meno fitta e Piacenza, ancora imbiancata, non presenta pi che pochi centimetri al suolo. Dopo il Po i campi appaiono scoperti; una cosa per mi colpisce: malgrado sia ore che nevica, nelle stazioni i marciapiedi sono colmi di neve, nessuno li ha puliti: penso alle categorie pi deboli, disabili, anziani ecc. e alle difficolt per salire sui treni, nonch al pericolo che ne consegue: segno dei tempi moderni, forse? E dire che le braccia non mancano sicuramente.

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    La stazione di Reggio Emilia, col cartello ricoperto di neve

    Parma: auto, binari, marciapiedi, alberi colmi di neve

    Situazione sinottica: sicuramente una situazione di questo tipo merita una attenta e dettagliata discussione e analisi: la situazione, nel suo complesso, appare quella classica delle grandi nevicate, pi volte studiata e presentata in vari articoli dallOsservatorio Geofisico (ICAM 1992, relazione dello stato ambiente Provincia di Modena, ICAM 2000): cio la classica situazione con la formazione di una depressione sul medio-alto Mar Tirreno accompagnata da correnti orientali cicloniche che, impattando sulla catena Appenninica, causano un marcato effetto stau con accentuazione delle precipitazioni nel versante orientale Padano dellAppennino, appunto.

    Situazione in superficie del 28.02.04 ore 01 UTC Situazione in superficie del 28.02.04 ore 19 UTC, elabora OssGeo

    Val la pena in questo caso soffermarsi per su due aspetti messi in evidenza dalle mappe sopra riportate: nella fase iniziale dei fenomeni, la formazione di isobare ondulate potrebbe essere segno di una situazione di GRAVITY WAVE sulla pianura padana: tale ipotesi, gi formulata nellarticolo a suo tempo presentato alla ICAM 2000 e osservata in concomitanza della nevicata, molto simile come intensit, del novembre 1999, potrebbe se confermata essere una delle concause di accentuazione dei fenomeni e diminuzione delle temperature per meccanismi non del tutto ben noti (fra le ipotesi, fenomeni di seed-feeder e break-down di aria fredda dalla quota. Altro fattore determinante, il minimo barico che, nellanalisi dettagliata delle ore 19, appare di forma compressa, con doppio minimo al suolo, su Mar Ligure e Mar Tirreno: questa configurazione accentua il trasporto di aria umida nei bassi strati. Infine, lintensit delle precipitazioni orografiche (intensit dovuta ai fattori sopra descritti) che favorisce il raffreddamento adiabatico nei bassi strati.

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    DATI DELLOSSERVATORIO GEOFISICO Il dato sicuramente pi importante ovviamente quello dellaltezza neve, parametro ancora misurato mediante osservazioni manuali effettuate da un osservatore esperto: nel caso dellOsservatorio non ovviamente attendibile e corretto effettuarle sulla torre ma viene effettuata mediante pi misure e campionamenti eseguiti in citt, nei dintorni dellOsservatorio Geofisico e in particolare nei parchi cittadini. Nevicate che ovviamente avvengono non solo nei classici orari dufficio, per questa ragione in occasione delle nevicate il personale si auto-allerta volontariamente (nessun servizio di reperibilit ufficialmente istituito ma la passione e la scienza hanno il sopravvento!) per eseguire questa importante misura: in occasione della nevicata del 28 febbraio 2004 stato Salvatore Quattrocchi che si dedicato alla misura della nevicata in pi punti della citt e il dato definitivo per lOsservatorio ammonta ad unaltezza totale di cm 40; seguiranno in un capitolo a parte le considerazioni climatiche. Per loccasione valsa la pena anche di effettuare, nei giorni seguenti, la misura della neve al suolo che stata riportata nelle note delle schede degli annuari che verranno successivamente pubblicati ma che riportiamo anche in copia, in appendice. Interessante dare uno sguardo dettagliato anche ai singoli parametri meteorologici: nel grafico delle precipitazioni vengono rappresentati i quantitativi orari, ovvero sono segnate le precipitazioni cadute nellora precedente a quella segnata in ascissa (es. in corrispondenza delle ore 12 troviamo le precipitazioni registrate tra le ore 11 e le ore 12). Si pu notare come la massima intensit di precipitazione si sia verificata tra le ore 8 e le ore 17. Va sottolineato che, essendo stata la precipitazione molto intensa, il pluviometro non riuscito a fondere gran parte della neve che tra laltro sicuramente traboccava dai bordi del pluviometro, con perdita di parte della precipitazione. Ci ha portato, oltre ad un leggero ritardo di orario nei valori misurati anche una grossa perdita di neve che cadeva dallo strumento prima di essere fusa. Dunque il valore cumulativo della precipitazione sicuramente sottostimato di alcune decine di millimetri. Per quanto concerne la temperatura possiamo osservare come sia rimasta piuttosto stabile tra 0 e 1C dalla notte a tutta la durata della nevicata, per poi subire un lento innalzamento a fine precipitazione. Tali valori sono in genere favorevoli ai grandi accumuli di neve in quanto latmosfera pi ricca di umidit e ci favorisce la formazione di fiocchi di neve anche grossi e precipitazioni pi abbondanti. La mancata flessione di temperatura nelle ore notturne da attribuire alla continua presenza di nubi (cielo coperto per nembostrati e stratocumuli prevalentemente), mentre la leggera diminuzione a fine giornata dovuta ad una debole ripresa delle nevicate. Il grafico della pressione, se confrontato con quello delle precipitazioni, mostra come gran parte della neve sia scesa con la pressione in fase di diminuzione. Nelle prime ore della giornata, quando landamento della pressione era mediamente stabile, si possono osservare alcune onde di pressione (ampiezza di 0.5 hPa circa), mentre le oscillazioni, molto minori, riscontrabili nella fase ascendente non sono da prendere in considerazione in quanto la loro ampiezza inferiore allerrore strumentale.

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    Andamento dei principali parametri meteorologici (Temperatura [C], Pressione [hPa], Precipitazioni [mm]) per il giorno 28 febbraio 2004.

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    Domenica 29 febbraio La nevicata prosegue debole fino alle 3 aggiungendo ai 40 cm del 28/2 altri 2 cm della notte. Mattina: dopo brevi episodi di pioviggine si alternano a suggestive fioccate di neve molto pesante e fradicia. Nel pomeriggio lalta umidit e la pioggia mista a neve fondono parecchia neve, che cala di spessore anche per effetto di compattazione. Il giorno dopo (fortunatamente domenica) a Modena si lavora per spalare la neve, ergere grossi cumuli, pulire i marciapiedi dalla neve, ma anche da alcuni rami o addirittura alberi spezzati dalla neve. In giro per le strade poche macchine, mentre si sente il raschiare di pale e badili e il chiacchierare della gente. Limpressione di aver fatto un salto indietro nel tempo, quando cerano meno macchine e pi gente nelle strade, e quando a Modena dinverno nevicava per davvero! Luned 1 marzo E cambiato il mese, ma non la sostanza, e anche se si entra nella primavera meteorologica gi alle 5 in citt riprende a scendere la neve Neve che attacca presto, e in un momento da molti considerato inopportuno: luned, giusto alcune ore prima dellorario di punta. Alcuni modenesi accolgono linvito del Comune di utilizzare i mezzi pubblici, anche perch le corse sono libere, e le strade piuttosto intasate sia dalla neve che dal traffico. Verso met mattina la nevicata si attenua in Pianura, dove ha lasciato altri 5 cm, mentre continua in Appennino. A Guiglia, 450 m, la neve raggiunge i 70 cm. Intervallo di bel tempo I giorni a seguire sono stati prevalentemente sereni (v. situazione sinottica), e ci ha consolidato il manto nevoso rendendolo pi compatto e, nelle prime ore del mattino, addirittura con brina di superficie. La neve fonde di giorno, ma gela gi dalla serata, il paesaggio suggestivo sia in citt che in campagna. Sabato 6 marzo Ancora una saccatura in quota, piuttosto stretta, si avvicina da ovest e al suolo si forma un minimo sulla Corsica in spostamento verso il Medio-Alto Adriatico dalla notte. La giornata comincia piuttosto uggiosa, con pioviggini gi dalle 10.30 e deboli nevicate a partire dai 250 m. Pochi centimetri che per vanno ad aggiungersi ai circa 50-70 cm presenti gi sulle prime colline, mentre in montagna si supera il metro. Le precipitazioni continuano il giorno e dalla sera il limite dei primi fiocchi di neve raggiungono la citt. Per ore la precipitazione piuttosto debole, a tratti mista a pioggia, ma dalle 22 circa la nevicata sintensifica e Modena torna bianca anche in quei pochi punti (superfici a sud, terreni molto vicini alle abitazioni) appena lasciati liberi dalla neve. Domenica 7 marzo Nevica intensamente tutta la notte, e gi al mattino ai 2 cm di neve fresca di sabato se ne aggiungono 16, che conferiscono ancora una volta un aspetto da inverno daltri tempi alla citt. Nevica ancora per tutto il giorno, ma pi che degli scarsi accumuli il manto nevoso risente dellappesantimento e compattazione, nonch una parziale fusione, cosicch a sera lo spessore appare ridotto di alcuni centimetri. In montagna, invece, gli spessori sono ragguardevoli (incrementati nelle 24 ore di altri 60-80 cm) e in alcuni punti in prossimit del crinale si superano i 2 metri di neve! Luned 8 marzo Mentre in montagna cade ancora la neve in citt si trasforma in pioggia, spesso mista a neve, e solo saltuariamente in neve.

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    Mercoled 10 marzo Dopo una breve fase di schiarite gi dal mattino si hanno rovesci nevosi al disopra degli 800 m, spesso alternati a graupel. In vicinanza del crinale nevica per buona parte del giorno. Ecco alcuni accumuli misurati: Serramazzoni (800 m) circa 70 cm di neve, Fanano (640 m) 50, Ospitale (930 m) 100, Capanna Tassone (1310 m) 150, Passo Radici (1500 m) 200 cm. Gioved 11 marzo Nella notte e primo mattino ancora abbondanti nevicate in Appennino, sopra i 1000 m circa, con accumuli di neve fresca dellordine dei 50 80 cm che fanno raggiungere i 3 metri di neve gi in alcune localit al disopra dei 1500 m, mentre nei canaloni del crinale gli accumuli superano talvolta i 5 metri! I giorni che seguono portano una rapida fusione di parte del manto nevoso specialmente in Appennino, a causa di correnti umidi sudoccidentali, con conseguenti piccole valanghe che arrivano a colpire persino i paesi e le principali vie di comunicazione (alcune di esse sono state chiuse al traffico per pericolo di valanghe). Pi o meno dallequinozio di primavera, per, le temperature in quota calano e il manto nevoso si consolida almeno in parte alle alte quote. A Modena la neve al suolo fonde completamente a met mese; stata presente tutti i giorni dal 24/2 al 15/3: 21 giorni, per un totale annuo che ammonta a 31 giorni. STATISTICHE CLIMATICHE La nevicata di sabato 28 febbraio, con 40 cm, risulta una delle pi abbondanti di sempre in un solo giorno: per trovare una nevicata giornaliera pi intensa, bisogna risalire al 20 febbraio 1933, quando scesero 42.8 cm di neve nellarco di 24 ore. Solo in nove casi nel nostro banco dati storico troviamo nevicate superiori a 40 cm; la pi intensa in assoluto resta il gi segnalato evento del 14 dicembre 1844.

    Andamento della nevosit a Modena nelle stagioni invernali dal 1830/31 al 2003/03: evidente il calo della nevosit media e il progressivo calo dei picchi nevosi, che mediamente si verificano ogni 22 anni come risultato anche in altri lavori; questanno, per la prima volta, il picco di nevosit ha superato il precedente picco.

    Altezza neve a Sestola dal 1891 al 1930: sono evidente annate caratterizzate da nevicate particolarmente abbondanti, fino a un totale di oltre 800 cm nel 1909, dei quali la maggior parte risultano caduti proprio nel mese di Marzo. Nelle annate con minor innevamento si sono avuti comunque almeno 20 giorni con nevicate.

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    Ricordiamo che le abbondanti nevicate degli anni 80 (83/84, 84/85, 85/86 e 86/87) ed inizio anni 90 (90/91) furono distribuite in pi giorni nevosi consecutivi e non superarono i 20 cm/24h, ma il 21 novembre 1999 si ebbe una nevicata di 25 cm in un solo giorno, che fu anche la pi abbondante nevicata giornaliera del mese di novembre. Nel complesso a fine inverno 2003/04 sono caduti 92.2 cm di neve, quantitativo che ha reso questultima stagione la pi nevosa dal 1955/56, dunque ancora pi nevosa delle suddette stagioni degli anni 80 e inizio 90. Come anno solare, invece, il 2004 superato dal 1963, ma mancano ancora mesi potenzialmente nevosi come novembre e dicembre. Resta comunque assodato che nel complesso le nevicate a Modena risultano in calo sia come numero di giorni di neve che come altezza totale della neve caduta in un anno: infatti mentre laltezza neve media dellintera serie storica di 41.3 cm (sul periodo 1830-2002), nel trentennio 1972-2001 la media scesa a 24.5 cm; nel decennio 1993-2002 addirittura il valore medio invernale sceso a soli 17 cm. Sugli stessi periodi le medie del numero di giorni con nevicate di 11.3, 7.5 e 6.3 giornate con neve misurabile. Poche considerazioni invece sono possibili per quanto riguarda la neve in Appennino: si iniziato un lavoro di recupero di una serie di 30 anni di misure di altezza neve relative a Sestola ad inizio XX secolo, ma molte stazioni negli ultimi decenni hanno purtroppo interrotto le misure manuali; a tal fine sarebbe importante approfondire le ricerche riguardanti la nevosit in Appennino attraverso il recupero di questa o altre serie storiche relative in particolare alla fascia di media e alta collina. Prime considerazioni sui motivi di questo calo fanno ritenere che due sono le cause concomitanti: da un lato laumento delle temperature medie invernali, che a Modena di +1.2C/100 anni se rapportato allintera serie storica, ma diviene addirittura di +2.6C nel periodo 1947-1998 (Fazlagic et al, 2002) e ci appare coerente con i cambiamenti climatici in corso a scala globale dovuti presumibilmente in gran parte a cause antropogeniche; daltra parte anche evidente un calo delle precipitazioni medie invernali, e pure questo aspetto conseguentemente influisce sul calo delle nevicate. Sarebbe opportuno approfondire entrambi gli aspetti per stabilire il peso e linfluenza di ognuno di questi due fattori. Una nevicata cos intensa, tuttavia, non in contraddizione con il calo della nevosit media, presumibilmente in gran parte dovuto ai cambiamenti climatici di natura antropogenica in atto, i quali vedono un graduale calo delle precipitazioni nevose sia in pianura che in Appennino. Questo evento potrebbe infatti rientrare in quella tendenza gi da tempo osservata a Modena di aumento di fenomeni estremi, finora difficilmente dimostrabile e quantificabile ma gi messa in evidenza varie volte in occasione di diversi eventi meteorologici a scala locale quali raffiche di vento particolarmente forti, intense ondate di calore, violenti temporali, alternata per opposto a periodi di siccit registrata a Modena nellultimo decennio. Analogamente a quanto pu avvenire per le precipitazioni intense e brevi, infatti, in futuro non da escludere che si verifichino forti nevicate di durata relativamente breve (scendendo pi al dettaglio possiamo notare che nellevento del 28/02/04 quasi tutta la neve (ovvero 38 cm) scesa tra le 6.30 e le 18.30, dunque in 12 ore!): per questo motivo sar necessario potenziare la previsione a brevissimo termine (nowcasting) in modo da potere avvertire tempestivamente sia i cittadini che le autorit locali di fenomeni meteorologici di questo tipo, allo scopo di limitare e prevenire i disagi dovuti ai rischi meteorologici.