Trilli nell'azzurro - Gennaio 2013

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I l 2013 ha in serbo un appuntamento importante per la Lega del Filo d’Oro: l’ottava Assemblea dei familiari. Per ge- nitori e fratelli delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali seguite dal- l’associazione sarà un importante momento di confronto e di dialogo. Non si tratta però di un evento isolato: l’assemblea si inserisce piuttosto dentro una trama costante di re- lazioni e scambio tra le famiglie e i profes- sionisti, che alla Lega del Filo d’Oro è una prassi consolidata. «Si tratta di una scelta ben precisa, fatta più di trent’anni fa. Siamo stati i primi», spiega Patrizia Ceccarani, di- rettore educativo riabilitativo al centro di riabilitazione di Osimo. «La famiglia è il nostro primo partner. Lavoriamo con i ra- gazzi e sui ragazzi, certo, ma siamo convinti che tutto questo deve accompagnarsi anche con un lavoro per far crescere le famiglie. Diciamo che da noi, insieme al ragazzo, entra tutta la sua famiglia. E che lavorando tutti insieme, si cresce tutti». > A PAGINA 2 Gennaio - Febbraio n.1/2013 Notiziario ufficiale della LEGA DEL FILO D’ORO Lega del Filo d’Oro - ONLUS via Montecerno, 1 - 60027 Osimo (AN) Dal 1964 Una lunga storia di solidarietà per i sordociechi Cari amici, all’inizio di questo nuovo anno abbiamo dato il via all’attività nel Centro socio riabilitativo di Modena. Si tratta di un ulteriore servizio, per rispondere sempre più e meglio alle esigenze di chi si rivolge a noi, che porta a cin- que il numero delle strutture re- sidenziali attive sul territorio na- zionale. Il prossimo obiettivo è la realizzazione della nuova sede di Osimo, che consentirà di au- mentare sensibilmente la capa- cità operativa del Centro oltre che di accorpare in un unico complesso i diversi servizi oggi dislocati nel territorio cittadino. Il 2013 si prospetta quindi un anno particolarmente impegna- tivo, ma siamo incoraggiati a continuare in questo cammino di crescita dalle sollecitazioni che ci arrivano da tanti genitori e dalla solidarietà dei nostri so- stenitori. In questo numero ap- profondiamo il ruolo della fami- glia all’interno della Lega del Filo d’Oro e l’importanza del suo coinvolgimento nel percorso educativo e riabilitativo, anche in vista di un reinserimento della persona sordocieca e pluri- minorata psicosensoriale a casa e nel proprio ambiente di vita. di Rossano Bartoli L’editoriale Far crescere i ragazzi è far crescere le famiglie NEL 2013 SI TERRÀ L’8 a ASSEMBLEA DEI FAMILIARI DELLE PERSONE SORDOCIECHE La famiglia da noi è più che un partner: è un patrimonio fondamentale del percorso riabilitativo PRIMO PIANO Gabriele, Stefano, Marina, Carlo. Sono loro i primi che hanno traslocato nella nuova casa della Lega del Filo d’Oro, a Modena. Il centro residenziale ha aperto il 7 gennaio 2013 e nel giro di poche settimane gli ospiti accolti sono già sei. Particolarmente emo- zionante è stato l’ingresso di Gabriele: lui ha 24 anni, è originario di Modena, e fu proprio suo papà, nella seconda metà degli anni ’90, il primo a sognare una struttura per i ra- gazzi come suo figlio in Emilia Romagna, vicino a casa. «Il se- greto con loro è non stare mai fermi, a nessuna età», spiega la mamma. «Fermarsi vuol dire regredire. In Gabriele invece io vedo sempre progressi piccoli ma costanti, anche oggi. Così sono serena, anche per il “dopo di noi”». > A PAGINA 3 Sofia è uno dei protagonisti dello spettacolo Musicalmente Natale, messo in scena a Osimo dagli ospiti giovani e adulti del centro riabilitativo. Lo spettacolo ha messo in luce gli importanti risultati che si possono raggiungere attraverso il teatro: un metodo che la Lega del Filo d’Oro ha scelto esattamente dieci anni fa. Sofia, nella sua lette- rina a Babbo Natale, chiedeva di diventare una sirena, «per nuotare libera fra le onde». Per qualche istante il suo sogno si è avverato. > A PAGINA 4 La casa di Modena ha i suoi primi abitanti Vorrei essere una sirena A GENNAIO 2013 SONO PARTITE LE ATTIVITÀ ATTUALITÀ DAI CENTRI E DALLE SEDI Stefano è di Ferrara e ha 48 anni. Più di 28 li ha trascorsi a Osimo, nel centro della Lega del Filo d’Oro. Prima di questo incontro la sua famiglia aveva girato diverse strutture, senza risposte. Qui invece Stefano ha trovato persone che lo hanno accompagnato in tutte le tappe della sua vita, prendendosi carico di esigenze sempre diverse. Lo hanno riconciliato con il mondo, smorzando la sua aggressività. «Accanto alla pro- fessionalità abbiamo sempre visto tanto amore, in tutti», dice la mamma: «Questo fa la differenza». > A PAGINA 5 Un viaggio con la chitarra in mano STORIE DI VITA NESSUNO È AUTORIZZATO A RISCUOTERE CONTRIBUTI in nome o per conto della Lega del Filo d’Oro. Chi intende effettuare donazioni può farlo mediante il c/c postale 358606 intestato a: Lega del Filo d’Oro - Osimo (AN) Foto di gruppo. La settima Assemblea delle famiglie, nel 2010 a Nocera Umbra

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Il magazine della Lega del Filo d'Oro

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Il 2013 ha in serbo un appuntamentoimportante per la Lega del Filo d’Oro:l’ottava Assemblea dei familiari. Per ge-

nitori e fratelli delle persone sordocieche epluriminorate psicosensoriali seguite dal-l’associazione sarà un importante momentodi confronto e di dialogo. Non si tratta peròdi un evento isolato: l’assemblea si inseriscepiuttosto dentro una trama costante di re-lazioni e scambio tra le famiglie e i profes-sionisti, che alla Lega del Filo d’Oro è unaprassi consolidata. «Si tratta di una sceltaben precisa, fatta più di trent’anni fa. Siamostati i primi», spiega Patrizia Ceccarani, di-rettore educativo riabilitativo al centro diriabilitazione di Osimo. «La famiglia è ilnostro primo partner. Lavoriamo con i ra-gazzi e sui ragazzi, certo, ma siamo convintiche tutto questo deve accompagnarsi anchecon un lavoro per far crescere le famiglie.Diciamo che da noi, insieme al ragazzo,entra tutta la sua famiglia. E che lavorandotutti insieme, si cresce tutti».

> A PAGINA 2

Gennaio - Febbraio

n.1/2013

Notiziario ufficialedella LEGA DEL FILO D’ORO

Lega del Filo d’Oro - ONLUSvia Montecerno, 1 - 60027 Osimo (AN)

Dal 1964Una lunga storiadi solidarietà

per i sordociechi

Cari amici,all’inizio di questo nuovo annoabbiamo dato il via all’attivitànel Centro socio riabilitativo diModena. Si tratta di un ulterioreservizio, per rispondere semprepiù e meglio alle esigenze di chisi rivolge a noi, che porta a cin-que il numero delle strutture re-sidenziali attive sul territorio na-zionale. Il prossimo obiettivo èla realizzazione della nuova sededi Osimo, che consentirà di au-mentare sensibilmente la capa-cità operativa del Centro oltreche di accorpare in un unicocomplesso i diversi servizi oggidislocati nel territorio cittadino.Il 2013 si prospetta quindi unanno particolarmente impegna-tivo, ma siamo incoraggiati acontinuare in questo camminodi crescita dalle sollecitazioniche ci arrivano da tanti genitorie dalla solidarietà dei nostri so-stenitori. In questo numero ap-profondiamo il ruolo della fami-glia all’interno della Lega delFilo d’Oro e l’importanza delsuo coinvolgimento nel percorsoeducativo e riabilitativo, anchein vista di un reinserimentodella persona sordocieca e pluri-minorata psicosensoriale a casae nel proprio ambiente di vita.

di Rossano BartoliL’editoriale

Far crescere i ragazziè far crescere le famiglie

NEL 2013 SI TERRÀ L’8a ASSEMBLEA DEI FAMILIARI DELLE PERSONE SORDOCIECHE

La famiglia da noi è più che un partner: è un patrimonio fondamentale del percorso riabilitativo

PRIMO PIANO

Gabriele, Stefano, Marina,Carlo. Sono loro i primi chehanno traslocato nellanuova casa della Lega delFilo d’Oro, a Modena. Ilcentro residenziale haaperto il 7 gennaio 2013 enel giro di poche settimanegli ospiti accolti sono giàsei. Particolarmente emo-zionante è stato l’ingressodi Gabriele: lui ha 24 anni,

è originario di Modena, e fu proprio suo papà, nella secondametà degli anni ’90, il primo a sognare una struttura per i ra-gazzi come suo figlio in Emilia Romagna, vicino a casa. «Il se-greto con loro è non stare mai fermi, a nessuna età», spiega lamamma. «Fermarsi vuol dire regredire. In Gabriele invece iovedo sempre progressi piccoli ma costanti, anche oggi. Cosìsono serena, anche per il “dopo di noi”». > A PAGINA 3

Sofia è uno dei protagonisti dello spettacolo MusicalmenteNatale, messo in scena a Osimo dagli ospiti giovani eadulti del centro riabilitativo. Lo spettacolo ha messo inluce gli importanti risultati che si possono raggiungereattraverso il teatro: un metodo che la Lega del Filo d’Oroha scelto esattamente dieci anni fa. Sofia, nella sua lette-rina a Babbo Natale, chiedeva di diventare una sirena,«per nuotare libera fra le onde». Per qualche istante ilsuo sogno si è avverato. > A PAGINA 4

La casa di Modenaha i suoi primi abitanti

Vorrei essere una sirenaA GENNAIO 2013 SONO PARTITE LE ATTIVITÀ

ATTUALITÀ DAI CENTRI E DALLE SEDI

Stefano è di Ferrara e ha 48 anni. Più di 28 li ha trascorsi aOsimo, nel centro della Lega del Filo d’Oro. Prima di questoincontro la sua famiglia aveva girato diverse strutture, senzarisposte. Qui invece Stefano ha trovato persone che lo hannoaccompagnato in tutte le tappe della sua vita, prendendosicarico di esigenze sempre diverse. Lo hanno riconciliato conil mondo, smorzando la sua aggressività. «Accanto alla pro-fessionalità abbiamo sempre visto tanto amore, in tutti», dicela mamma: «Questo fa la differenza». > A PAGINA 5

Un viaggio con la chitarra in manoSTORIE DI VITA

NESSUNO È AUTORIZZATO A RISCUOTERE CONTRIBUTI in nome o per conto della Lega del Filo d’Oro. Chi intende effettuare donazioni può farlo mediante il c/c postale 358606 intestato a: Lega del Filo d’Oro - Osimo (AN)

Foto di gruppo. La settima Assemblea delle famiglie, nel 2010 a Nocera Umbra

PAGINA 2

PRIMO PIANO

> DA PAGINA 1

Si tratta di un approccio ben coltoe molto apprezzato dalle famiglie,che spesso bussano alla Lega del

Filo d’Oro portandosi dietro un caricodi sofferenza, delusione, paura e isola-mento. I loro racconti sottolineano tuttiil senso di “accoglienza” che hanno pro-vato, la nuova “carica” data dal fatto diessere coinvolti in prima persona nelpercorso educativo del figlio, la “sicu-rezza” che nasce dall’essere istruiti contecniche e metodi da utilizzare anche acasa, per continuare a lavorare con ilproprio figlio e aiutarlo a fargli fare tantipiccoli progressi, un passo dopo l’altro.«Non lavoriamo per le famiglie, ma conle famiglie», precisa la dottoressa Cec-carani. «Le famiglie sono un patrimoniofondamentale per il percorso educativo

e riabilitativo, possono essere uno sti-molo fortissimo ma possono anche di-ventare un ostacolo all’autonomia. Se ilprofessionista fa un buon lavoro ma nonriesce a portarsi dietro la famiglia, il ri-sultato è la tela di Penelope. Così perprima cosa ci siamo concentrati sulcoinvolgere la famiglia nel processo edu-cativo-riabilitativo, informandola e for-mandola sul cosa fare e come fare».

Una rivoluzione copernicanaTante mamme definiscono una «ri-

voluzione copernicana» il fatto che allaLega del Filo d’Oro possono stare dentrola stanza dove i professionisti lavoranocon i loro figli, vederli all’opera, “ru-barne” i segreti. I professionisti poi con-segnano alle famiglie un “programma”,che sia per le vacanze o per il rientro acasa, con tecniche, metodo, obiettivi.Gli utenti che vivono alla Lega del Filod’Oro infatti sono ben pochi rispetto aquelli che vengono qui per un tratta-mento a termine di tre settimane: nellavita di tutti loro - più di 250 personeogni anno - la famiglia è decisamentel’attore protagonista. «Noi mettiamosempre in evidenza i punti di forza,dell’utente e della famiglia. Si cominciaa lavorare da lì, magari da un aspettopratico, in modo che il raggiungimentodi un obiettivo faccia da stimolo e davolano per un impegno ancora più in-tenso. Quello che assolutamente è da

evitare è lasciar finire i genitori nel tun-nel dei sensi di colpa, non serve a nes-suno», spiega Ceccarani.

Alla scoperta delle emozioniLa tecnica però non bastava. E nem-

meno i seppur necessari servizi di infor-mazione, i seminari sulle leggi, i pro-fessionisti che rispondono al telefonoalle domande dei genitori, i servizi disollievo per consentire alle famigliequalche giorno di riposo sereno, magariinsieme agli altri figli. Così nel tempoalla Lega del Filo d’Oro hanno decisodi ampliare il raggio d’azione alle com-petenze emotivo-relazionali. Si lavorasu due fronti: il primo è il fatto che igenitori non sono solo “la mamma di”e “il papà di” un ragazzo con disabilità,ma persone con una personalità, unaprofessione, una loro emotività.

Quindi si lavora su quello, con l’aiutodi psicologi e con i gruppi di auto aiuto,per crescere nella consapevolezza dicosa vuol dire essere genitori di un figlioche richiede tante attenzioni, come con-ciliare questo con l’esigenza di normalitàdegli altri figli, come avvicinare fratellie sorelle senza schiacciarli sotto una re-sponsabilità più grande di loro. Il se-condo fronte d’azione ha l’obiettivo difacilitare la relazione dei familiari conragazzi che hanno grossissime difficoltàdi comunicazione: «costruiamo un si-stema di comunicazione anche con ipiccolissimi, perché anche rispondendoai bisogni primari come il bagnetto sipuò costruire una relazione. Insegniamo

ai genitori a giocare con i loro bambini,perché si tende a dimenticare che questibambini, come tutti gli altri, hanno bi-sogno di giocare: solamente che più ilbambino è grave più il gioco deve esserestrutturato. Così come cerchiamo di farcapire che questi ragazzi hanno una loroemotività, seppur così difficile da deci-frare.

Il ramo potato«Signora, quando lei pota i rami, le

spiace tagliare, perché sono belli. Peròsa anche che poi la pianta cresce meglio,viene bella robusta, farà più frutti»: ilprofessor Augusto Romagnoli, il primoin Italia a mettere a punto una didatticaspecifica per i bambini ciechi, usò que-ste parole per convincere la mamma diSabina a lasciarla nella sua scuola, atanti chilometri da casa. Sabina aveva10 anni e da tre aveva perso vista eudito per una meningite.

Quasi quarant’anni dopo quellabambina, Sabina Santilli, avrebbe fon-dato la Lega del Filo d’Oro. Quello delladiagnosi precoce per lei era un chiodofisso, già allora: «non si può attendereche questi piccoli perdano tutta la dut-tilità ed elasticità ad una educazione»,diceva. In quasi cinquant’anni di attivitàdella Lega del Filo d’Oro, tante mammehanno lasciato Osimo con il cuore gon-fio del dolore del distacco e l’impres-sione di aver tagliato un ramo, come lamamma di Sabina. Ma altrettantehanno avuto la gioia di vedere quelramo fiorito. •

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ATTUALITÀ

Gabriele, Stefano, Ma-rina, Carlo. Sono loroi primi abitanti della

nuova casa della Lega del Filod’Oro, a Modena. Il centro re-sidenziale ha aperto il 7 gen-naio 2013 e nel giro di pochesettimane gli ospiti accolti sa-ranno sei.

Particolarmente emozio-nante è stato l’ingresso di Ga-briele (in foto). Lui oggi ha 24anni, anche se - dice la mammaAnna Fausta - ha ancora «ilmusetto di un ragazzino». Sequesta struttura è nata, un po’è pure merito suo. Fu suo papàCallisto, infatti, nella secondametà degli anni ’90, il primo asognare una struttura per i ra-gazzi come suo figlio, ma inEmilia Romagna, vicino a casa.Gabriele stava a Osimo, erasolo un bambino, ma i suoi ge-nitori già avevano in testa il«dopo di noi». Papà Callisto èscomparso nel 1999, ed è lamamma oggi a spiegare: «Io

voglio che Gabriele continui lavita che fa oggi alla Lega delFilo d’Oro, piena di stimoli, direlazioni e di dignità», dice.«L’ho visto troppe volte: se tifermi un attimo, questi ragazzivanno subito indietro. Invecealla Lega del Filo d’Oro vedoche Gabriele fa progressi con-tinui, piccoli ma costanti. È unpo’ come scalare una monta-gna: non arrivi in cima cor-rendo, ma solo un passo pervolta». Per questo è importanteavere una struttura vicina: «igenitori si sobbarcano chilo-metri», dice Anna Fausta, «madomani? Se Gabriele è vicino acasa, per i fratelli sarà più facileseguirlo».

Anna Fausta ha pianto,quando dopo tanti anni hadetto addio agli operatori diOsimo e alle colline marchi-giane: «c’è la gioia di un sognoche si realizza, la gratitudineper persone straordinarie, e unpo’ di paura per come Gabriele

saprà adattarsi alla nuova strut-tura. Anche se lui ha un pic-colo residuo visivo, si orientamolto con la luce e i colori. Masono serena, perché la Lega delFilo d’Oro è un mondo, unafamiglia, e sono certa che quiGabriele troverà le stesse coseche ha trovato a Osimo».

«È una certezza che i geni-tori colgono», spiega RossanoBartoli, segretario generaledella Lega del Filo d’Oro, ri-cordando che con la sede diModena la Lega ha superato i500 dipendenti. «Il personaleè entusiasta, è stato preparatoda noi, ha fatto un tirocinio aOsimo… Indubbiamente serveun periodo di adattamento,però abbiamo già aperto altresedi, è un’esperienza collau-data». Altri genitori, pure loropronti al trasferimento, hannotrovato queste bellissime paroleper esprimere i loro sentimenti:«si cambia casa, ma la famigliaresta sempre la stessa». •

Nuova casa, con il calore di sempreLA GIOIA DI CHI FINALMENTE HA POTUTO AVVICINARSI AI PROPRI CARI

I primi utenti hanno fatto il loro ingresso nel nuovo centro residenziale di Modena, che ora è ufficialmente operativo

Il primo plastico presentato alla cit-tadinanza risale al 1989. Dopo tantianni e dopo tante vicissitudini che

hanno costretto a cambiare radical-mente il progetto, l’idea di riunire inun’unica nuova sede tutte le strutturedella Lega del Filo d’Oro a Osimo staper diventare realtà. Ne parliamo conil presidente, ing. Francesco Marchesi,che ci aggiorna sulle ultime novità.

Da tanto tempo se ne parla,quando si parte con il cantiere?

Il cantiere aprirà in primavera, sicura-mente. Stiamo attendendo l’inizio deilavori della Strada di Bordo, che è col-legata con una parte consistente delleopere di recinzione del lotto. Il cantierevero e proprio della struttura partirà im-mediatamente dopo.

Quindi siete pronti?Abbiamo già individuato una ventinadi aziende che faranno da sponsor tec-nici e sono in fase di svolgimento legare per i primi appalti.

Perché parla al plurale?Abbiamo deciso di suddividere questointervento in più appalti, fatti per tipo-logia. Questo ci consente di abbattere i

costi, in particolare attraverso gli spon-sor tecnici e la gestione diretta del can-tiere, con un’adeguata direzione dei la-vori. Nello stesso tempo è una sceltache vuole favorire tutte le aziende delterritorio: il cantiere della Linguetta, dalnome della via di Osimo dove sorgeràla struttura, avrà quindi una ricadutaimportante sul nostro territorio, direianzi di tutto l’ambito regionale.

All’interno di questi contatti conle aziende per trovare gli sponsor

tecnici c’è n’è uno particolare…Il presidente nazionale di Confindustria,Giorgio Squinzi, ha avuto modo di co-noscere da vicino la Lega del Filo d’Orocon una visita che ha fatto presso il no-stro centro di Osimo a metà novembreinsieme a sua moglie, la signoraAdriana. Ha visitato la struttura intrat-tenendosi con gli ospiti e gli operatoried esprimendo parole di elogio e di di-sponibilità a contribuire, mantendendoil rapporto con noi.

Che significa “disponibilità”?

Nel nostro libro dei visitatori ha scrittoquesta frase: «Ammirati da quello chefate, potete contare su di noi». La suaazienda è già tra gli sponsor tecnici.

Il progetto Linguetta prevede unimpegno economico notevole. Per-ché la Lega del Filo d’Oro si lanciain un progetto così grande, proprioin un momento di diffusa crisi eco-nomica?

Questo è un progetto partito molti annifa. Noi ormai siamo “obbligati” ad avereuna struttura in un unico sito, sia perrisparmiare sulle locazioni sia per am-pliare la nostra offerta di servizi, nonchéper adeguare le nostre strutture, mi-gliorandole. Abbiamo la possibilità difinanziare in parte questo interventoalienando il patrimonio immobiliarenon strumentale dell’ente: tutti quegliimmobili che la Lega del Filo d’Oro haricevuto in eredità prossimamente ver-ranno alienati per finanziare questo in-tervento. Ovviamente poi nei prossimianni ci saranno tutta una serie di ini-ziative per sostenere questo cantiere, esiamo certi che i nostri sostenitori ciaccompagneranno con la consueta ge-nerosità. •

A Osimo sta per partire un cantiere:il Progetto Linguetta decolla

MOLTE LE AZIENDE CHE GIÀ CI SOSTENGONO COME SPONSOR TECNICI

La nuova struttura riunirà tutti i servizi, con ancora più efficienza e qualità. E gli spazi per accogliere sempre più persone

Osimo. Giorgio Squinzi e la moglie tra Francesco Marchesi e Rossano Bartoli

Gabriele. Originario di Modena, è tra i primi abitanti della nuova casa

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DAI CENTRI E DALLE SEDI

T eatro, tartufi, cori, letture ani-mate, pizze e brindisi: gli ultimimesi dell’anno nei centri della

Lega del Filo d’Oro sono stati ricchi diallegria e incontri. Operatori e volontarice la mettono tutta per realizzare semprepiù attività, perché le esperienze in unnuovo ambiente e gli incontri connuove persone sono strumenti eccezio-nali per stimolare le capacità dei nostriospiti e sollecitare nuovi progressi.

LesmoI ragazzi delle medie in visitaper capire cosa fare da grandiDa grande? Vorrei lavorare con i sordo-ciechi, come ho visto alla Lega del Filod’Oro. Tra i cento ragazzi di III mediache lo scorso dicembre hanno visitatoil centro di Lesmo, forse per qualcunoscatterà il colpo di fulmine. O sempli-cemente si ricorderà delle emozioni edelle persone incontrate quel giorno. AlCentro Socio-Sanitario Residenziale airagazzi sono state presentate le varie fi-gure professionali che vi lavorano, daglieducatori agli infermieri agli assistentisociali, con l’incontro di una persona“in carne ed ossa” per ogni professione.Anche la festa di Natale è stata organiz-zata al centro insieme alle scuole: i coridegli alunni di cinque classi IV dellascuola elementare hanno allietato circa200 persone, in un bel momento dicondivisione fra due realtà dello stessoterritorio, molto diverse ma ormai af-fettuosamente unite. Ancora da Lesmo arriva il profumo deidue kg e mezzo di tartufo donato allaLega del Filo d’Oro dai tartufai larianinella ormai tradizionale tartufata di finenovembre. L’ultimo contributo è arri-vato “in diretta”, dal tartufaio Ivo ac-compagnato dalla sua cagnetta Dea. Laserata è stata un successo.

Napoli Calici alzati sulle note di Verdi:alla scoperta del teatro San CarloIl 2013 ricorderà i 200 anni dalla nascitadi Giuseppe Verdi. A Napoli hanno gio-cato d’anticipo: lo scorso 22 novembregli utenti, gli operatori e i volontari delservizio territoriale della Campaniahanno visitato il Teatro San Carlo diNapoli, dove era in cartellone proprioLa Traviata. La scoperta del teatro è ini-ziata dalle sartorie, dove - raccontanoentusiasti i visitatori - «abbiamo potutoapprezzare e addirittura indossare gliabiti scenici. Tra copricapi, corpetti epanciotti tutti ci siamo sentiti un po’protagonisti». La visita del teatro piùantico d’Europa è proseguita in platea,dove la guida ha spiegato alcune sceltearchitettoniche, per poi passare nell’e-legante foyer e salire nei palchi, dove ivisitatori hanno provato l’emozione diaccomodarsi nel palco reale. E dopo l’o-pera, un’ottima pizza. Ovviamente conun brindisi in onore di Verdi.

MolfettaE adesso il “Filo d’Oro”diventa anche un coroIl “Filo d’Oro” ora è ancheun coro. Si chiama GoldWire Ensamble (“GruppoFilo d’Oro” in inglese) ilcoro composto dagli ope-ratori del centro di Mol-fetta. Un’idea bella e spon-tanea, che testimonia comei dipendenti della Lega delFilo d’Oro siano coinvoltipersonalmente, anche conl’affetto e la passione, nelloro impegno accanto alle persone sor-docieche. Il coro ha debuttato con ilConcerto di Natale del 13 e 14 dicem-bre: la prima serata è stata dedicata autenti e familiari, la seconda è stataaperta al pubblico. Sulle note dei tradi-zionali canti natalizi, le voci del corohanno raccolto per la Lega del Filod’Oro una bella offerta. Il Centro di Mol-fetta ha anche vissuto un fine anno

scoppiettante insieme a un gruppo discout, che nel week end del 29-30 di-cembre hanno tenuto lì il loro campo.

OsimoPagine piccanti e pagine amare: gusto e parole si esaltano A stare insieme c’è più gusto. Lo stannoscoprendo, ancora una volta, i giovaniadulti che fanno riferimento al servizioterritoriale di Osimo, attraverso il per-corso “Letture ad alta voce”: otto po-meriggi all’insegna della cultura, del gu-sto e del divertimento, realizzati fradicembre 2012 e marzo 2013 in colla-borazione con il Comune di CivitanovaMarche. Ogni incontro si apre con la lettura adalta voce di alcune pagine, seguite dadegustazioni a tema: dolce, piccante,amaro, frizzante… Grazie a questi ap-puntamenti si è formato sul territoriocittadino un piccolo gruppo di giovaniadulti, con disabilità e non. Il risultato?Più socializzazione e una rete di rela-zioni allargata. Le degustazioni, inoltre,hanno stimolato gusto e olfatto, fattoimportantissimo per i nonvedenti coin-volti nell’esperienza.•

A stare insieme c’è più gustoPICCOLE PILLOLE PER CAPIRE COME LA SCELTA DI APRIRSI AL TERRITORIO FA BENE A TUTTI

Sono tante le iniziative messe in campo in tutta Italia, all’insegna della fantasia e della ricerca di stimoli sempre più ricchi

A teatro. Il gruppo di Napoli in gita al teatro più antico d’Europa, il San Carlo

Sette note. Il Gold Wire Ensamble di Molfetta

R yszard Kapuscinski, un grandis-simo giornalista, diceva che ilcinico non è adatto a questo

mestiere. Ma un po’ di corazza, neltempo, la si fa. E invece. Osimo, collinemarchigiane, festa di Natale della Legadel Filo d’Oro. I ragazzi hanno messosu uno spettacolo teatrale. «Prepara ifazzoletti», mi dicono. Ma dai, penso.

La sala è piena. Genitori, volontari,fratelli. Proprio oggi la Lega del Filod’Oro compie 48 anni, un bel pezzo distrada. Da dieci il teatro è un’attività centrale delpercorso educativo e riabilitativo. Ci lavorano inparticolare gli ospiti della comunità Kalorama. Lospettacolo che va in scena si ispira che alla Bo-hème. Si parte in sordina. Per gli attori è una con-quista entrare in scena al momento giusto, cam-minare nella direzione giusta, compiere i gestiprevisti dal copione. Milena, con la sua bella voceda contralto, fa da narratore e da colonna sonora.Ci sono il filosofo e il pittore. È la volta di Rodolfoe Mimì, la scena clou. «Che gelida manina, se lalasci riscaldar…», canta Rodolfo. Il bacio sulla

mano di Mimì scalda tutta la sala e iotiro fuori il primo fazzoletto. Ogni gestolascia trapelare il lavoro e la passioneche lo hanno istruito.

È la volta dei bambini. Sono tanti.Quasi tutti stanno in carrozzina: sonoproprio i più piccoli ad avere plurimi-norazioni. Ognuno entra in scena conuna letterina per Babbo Natale. Sofia(in foto) cammina sulle sue gambe ma-gre, sorretta da un’educatrice. Sulla sualettera c’è scritto: «Caro Babbo Natale,

fammi essere una sirena, per nuotare libera». Leisorride orgogliosa. Secondo fazzoletto. Babbo Na-tale è perplesso: «Per esaudire questo desideriobisogna essere in tanti». Questi “tanti” li ha trovatila Lega del Filo d’Oro. In scena irrompono unadecina di volontari che muovono teli azzurri eblu. Tra le onde del mare spuntano tutti gli altribimbi, agitando bacchette con dei grandi pesci.Sofia riappare tra i flutti, con una coda turchese.Su e giù. La sollevano in aria, radiosa, e sembral’étoile dell’Opera di Parigi. Terzo fazzoletto. Ka-puscinski aveva ragione. •

Caro Babbo Natale,fammi essere una sirena

che nuota libera

L’ATTIVITÀ TEATRALE COMPIE DIECI ANNI

Presa diretta sul sorprendente spettacolo natalizio di Osimo

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STORIE DI VITA

Una volta ha cantatocon Enrico Ruggeri, dicui adesso dice «è mio

amico». Renzo Arbore, invece,lo aspetta nella nuova casa diModena per l’inaugurazione.La chitarra è la sua compagna:gli piace pizzicare le corde, amala musica e il ritmo, sta benein compagnia. Stefano ha 48anni, è nato a Ferrara, e perpiù di 28 anni ha vissuto aOsimo, al centro della Lega delFilo d’Oro. Stefano non civede, ma se volete sapere unsegreto del centro di Osimo,dovete chiedere a lui. Gli amici,scherzando, più di una voltagli hanno dato della «spia».

«Ha una memoria di ferro»,dice mamma Livia, «capita cheuna parola faccia scattare nellasua testa un collegamento im-previsto». Gli operatori lo chia-mano “verbalismo bizzarro”.Mamma Livia ride ricordandola volta in cui lei fece gli auguria un’operatrice del centro: «soche aspetta un bambino, chebella notizia». L’operatrice erasbiancata: «Come lo sa? Nonl’ho detto a nessuno!». «Me l’hadetto Stefano», aveva spiegatoLivia. E lei si era ricordata chein effetti quel segreto lo avevaconfidato a una sua collega, da-vanti a Stefano.

Come palline di un flipperStefano non ci vede, ma

sente benissimo. «È nato pre-maturo, non ero nemmeno alsettimo mese. L’hanno messoin incubatrice e il troppo ossi-geno gli ha bruciato vista e cer-vello. È anche epilettico. Nonso quanti oculisti abbiamo gi-rato, ci hanno fatto fare cureche poi altri hanno definito“inutili torture”»: la signora Li-via quegli anni dentro e fuoridagli ospedali se li ricordacome «un incubo. Avevo Ste-

fano, un’altra bambina di soloun anno più grande, io stessaavevo solo 24 anni...». Stefanoè un ragazzino difficile da ge-stire: «a volte non dormiva persette giorni di fila. Noi siamogente di campagna, di giornosi lavorava e la notte non sidormiva», rammenta. «Ab-biamo provato a metterlo in unistituto, ma c’è rimasto 15giorni, non erano in grado digestirlo. Stefano era molto ag-gressivo: urla, calci, pugni,graffi… Non ce la si faceva inquattro a tenerlo».

Quando incontra la Lega delFilo d’Oro, Stefano ha 9 anni.«Siamo andati a Osimo su sug-gerimento di una dottoressadel Centro di Igiene Mentale.È stato lì dieci anni e ce l’hannoproprio tirato su bene. Poi peròquando veniva a casa ripren-deva le vecchie, cattive abitu-dini. Quando la Regione hasmesso di pagare la retta, Ste-fano è tornato a Ferrara. Ab-biamo provato quattro centri,un disastro». È la fatica di tante

famiglie: sentirsi palline sparateda un flipper, in una partitagiocata da altri.

Finalmente una casaDal 1994 Stefano è tornato

a Osimo. «Dopo nove anni luiha riconosciuto l’infermieradalla camminata, apostrofan-dola subito con un “Ciao Te-resa!”», dice la mamma. Pianopiano, Stefano lascia da partela sua aggressività. Qualchemomento difficile capita an-cora, ma raramente. Per lamamma lui adesso «è un an-gelo del paradiso, un cocco-lone. Stefano è come un bam-bino di tre anni, ma capiscecosa è bene e cosa è male. Alla“Lega” sanno quando bisognalasciar correre e quando inveceriprenderlo. È impensabile te-nerlo a casa, nemmeno conl’aiuto di qualcuno: ha bisognodi un’assistenza specializzata».Oggi Stefano si aiuta a lavarsie vestirsi, fa le sue attività e lasua terapia occupazionale…«Però è un pigrone», ammette

Livia. «Gli fanno portare la me-renda ai compagni, a metà po-meriggio, ma spesso si rifiuta».

Verso ModenaA inizio gennaio, dopo 18

anni, Stefano si è trasferito. Èuno dei primi utenti del centrodi Modena. «Per me è un sol-

lievo, so che questa sarà la suacasa fino alla fine dei suoigiorni: il nostro pensiero èsempre il “dopo di noi”». È daparecchio che lo preparano alcambiamento: a Osimo, peresempio, il gruppo in procintodi trasferirsi ha vissuto insiemetutto l’ultimo anno, per raffor-zare la conoscenza reciproca.«Gliel’ho spiegato, sì», dice lamamma. «Tutte le mattine Ste-fano esce con il papà a farequalche commissione. L’altramattina dovevo andare in po-sta, così sono salita in mac-china anch’io. Stefano subitomi ha chiesto: “mamma, an-diamo a Modena?”».

Stefano è nella casa di Mo-dena da qualche settimana eprende le misure del nuovoambiente. L’ansia di mammaLivia si è sciolta: «Se non aves-simo incontrato la Lega del Filod’Oro, non so come avremmofatto. C’è una enorme profes-sionalità ma allo stesso temponegli operatori ho sempre vistoun grande amore per questi ra-gazzi. In tutti e ovunque. Perquesto sono serena». •

Stefano, un viaggiocon la chitarra in mano

LA PRESA IN CARICO ACCOMPAGNA TUTTE LE FASI DELLA VITA, CAMBIANDO CON IL MUTARE DELLE ESIGENZE

Era un ragazzino aggressivo, difficilissimo da gestire. Oggi ha 48 anni ama stare in compagnia. Il racconto di una trasformazione

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Tutta una vita. Stefano oggi, a 48 anni, con la sua inseparabile chitarra

Sono tanti nella vita i“momenti d’oro”: il ma-trimonio, il battesimo di

un figlio, la sua prima comu-nione… Ma anche il com-pleanno, il Natale, la laurea, lapensione. La Lega del Filod’Oro può essere un amico vi-cino in ognuna di queste oc-casioni. Ogni anno sono già di-verse migliaia, tra cui anchetante aziende, i sostenitori checi scelgono per festeggiare unlieto evento. Da sempre la Legadel Filo d’Oro propone deiprodotti con il proprio logo -come bomboniere, lettere per-sonalizzate, biglietti di auguri,calendari, decorazioni - che orafanno bella mostra di sé sul sitomomenti.legadelfilodoro.it,nato per stringere ancora di piùil rapporto online tra l’associa-zione e i suoi tanti sostenitori.«Festeggia il tuo momento,aiuta chi non vede e nonsente», è lo slogan del sito.

«La navigazione è originaleperché è articolata non per pro-dotti, ma appunto per “mo-menti”. Basta registrarsi e sce-gliere i prodotti, che nonhanno un prezzo ma un “con-

tributo minimo”, perché sitratta pur sempre di unaforma di sostegno alle at-tività dell’associazione»,spiega Alessandra,dell’Ufficio raccoltafondi. Il sito infattisotto la cifra del contri-buto minimo riporta ilcontributo medio che i so-stenitori hanno versato perquel prodotto e un bottone checonsente, se lo si desidera, diincrementare il prezzo. Unesempio? Per la bombonieradel battesimo il contributo ri-chiesto è di 2,50 euro, ma i so-stenitori che l’hanno già sceltahanno voluto destinare allaLega del Filo d’Oro molto dipiù: in media 4,71 euro, quasiil doppio. Accanto ai prodottici sono le cartoline virtuali, unmodo speciale di fare gli augurialle persone più care: si acqui-sta una cartolina elettronica, lasi personalizza con il nome deldestinatario e il proprio augu-rio, la si invia e volendo la sicondivide sui social network.Ogni cartolina è legata a unprogetto specifico: la musico-terapia, le attività dei tratta-menti a termine del centro dia-gnostico e riabilitativo, lafisioterapia, l’idroterapia…

Ma il nuovo sito ha an-che un’altra importantis-sima finalità: «facilitare erendere ancora più sem-plice e veloce la comuni-cazione fra noi e i sosteni-tori», dice Alessandra. Ognisostenitore che si registra

potrà modificare direttamentedal sito la propria anagrafica,

comunicare una variazione diindirizzo, chiedere l’invio dicomunicazioni, monitorare lostato del proprio ordine, e so-prattutto verificare, in temporeale, tutte le donazioni fatte.«Si tratta di un servizio in lineacon la serietà e la trasparenza

della Lega del Filo d’Oro versoi propri sostenitori», sottolineaAlessandra. Questo servizioconsente di stampare tutte ledichiarazioni necessarie ai finidella dichiarazione dei redditi,visto che per portare in dedu-zione le donazioni fatte moltiCaf chiedono, oltre alle rice-vute, una dichiarazione dell’as-sociazione. Dal nuovo sito sipotranno stampare sia le di-chiarazioni per ogni singoladonazione sia una riassuntivadell’intero anno: semplice, co-modo, veloce. Basta un clic. •

PAGINA 6

DALL’ASSOCIAZIONE

AGENDA

Visto in tv Tutti in acqua grazie agli Sms solidaliUn grande grazie, anchequest’anno, alle tante per-sone che ci hanno soste-nuto attraverso la cam-pagna Sms solidale, cheè stata attiva fra il 27 gen-naio e il 24 febbraio 2013.Ancora una volta RenzoArbore, amico di sempre,ci è stato vicino e attra-verso la tv ci ha aiutati afar conoscere la nostra at-tività. I fondi raccolti congli sms saranno destinatial progetto di fisioterapiae idroterapia: l’acqua in-fatti è un elemento cheoffre un contesto parti-colarmente favorevole allariabilitazione delle per-sone sordocieche e conpluriminorazioni psico-sensoriali. •

Appuntamenti Una squadra per la maratona di Milano Anche nel 2013 la Legadel Filo d’Oro aderisce alCharity program della Mi-lano City Marathon, chesi terrà il 7 aprile in dueopzioni: maratona o staf-fetta. Per aderire e desti-nare alla Lega del Filod’Oro una parte della quo-ta di iscrizione è neces-sario scaricare il modulodi adesione dal linkhttp://www.legadelfilodo-ro.it/news/corri-con-noi-alla-milano-city-marathono mandare una mail [email protected] ci sceglierà, correràcon il nostro simbolo sulpettorale (nella foto unrunner dell’edizione 2012).I fondi raccolti servirannoa potenziare i programmiriabilitativi e di fisiotera-pia. State scaldando i mu-scoli? •

Nel Suo testamento si ricordidelle persone sordociecheIl Suo testamento può diventare qualcosadi molto importante. Attraverso un lascitoalla Lega del Filo d’Oro Lei assicura unfuturo migliore a tante persone sordociecheche possono contare solo sul nostro aiuto.Per ricevere maggiori informazioni richiedail nostro opuscolo telefonando a:

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PAGINA 7

DALL’ASSOCIAZIONE

VISTI DA VICINO

Per poco non sono state nozze d’ar-gento: «Ma abbiamo optato per unaseparazione consensuale, per ragioni

di età», dice con tono scherzoso. E subitoaggiunge serio: «Era giusto lasciare spazio apersone nuove». Mario Trapanese, ex magi-strato, è nato a Napoli ma vive nelle Mar-che fin da quando, a 29 anni, vinse il con-corso in magistratura. Oggi di anni ne ha88, da invidiare: «la carrozzeria si mantienebene», si schermisce. Per 24 anni ha ac-compagnato la Lega del Filo d’Oro, primacome consigliere e poi come presidente. Macontinua a seguire la “Lega” e le sue manife-stazioni, «perché ci ho lasciato il cuore».

Nel 1987, quando ha incontrato laLega del Filo d’Oro, immaginava chele sarebbe stato legato così a lungo?

Certo che no. Ero appena andato in pensio-ne e desideravo fare qualcosa nel campodella solidarietà dopo essere stato da sem-pre donatore di sangue. Mi proposero diinteressarmi alla Lega del Filo d’Oro e dopopoco entrai nel Consiglio di Amministra-zione, come volontario. Per me fu la sco-perta progressiva di un mondo.

Non la conosceva prima?Ne avevo sentito parlare solo una volta, intv, da Mike Bongiorno. Mi ero reso contoimmediatamente che si tratta di un proble-ma gravissimo e che le persone sordocie-che, che si trovano nel nero più nero, han-no bisogno di un’assistenza particolare e dipersonale formato in maniera specifica. Al-lora non era così, ed era un enorme errore.Pensi che la sordocecità come disabilitàspecifica dal punto di vista legislativo è sta-ta riconosciuta solo un paio di anni fa. In-somma, mi sono sempre più appassionato.

Guardando indietro, quanta stradaavete fatto?

Io credo che per la Lega del Filo d’Oro esi-sta un solo aggettivo: è una realtà straordi-naria. La Lega del Filo d’Oro l’anno prossi-mo compirà cinquant’anni, che non sonotantissimi. Ma in questi anni è stata capacedi un’evoluzione unica, anche rispetto adaltri enti: ha fatto passi da gigante. È natada undici volontari ed è diventata un luogodi estrema competenza professionale, senzamai perdere la dimensione di passione deivolontari: in questi decenni ne ha allevaticentinaia, preziosissimi.

Qual è stata per lei la soddisfazionepiù grande?

Sono quattro, tutte alla pari: l’apertura deicentri residenziali di Lesmo, Molfetta, Ter-mini Imerese e Modena. L’allargamentodella presenza della Lega del Filo d’Oro sulterritorio è prezioso per le famiglie e per isordociechi, anche attraverso le sedi territo-riali. Penso ad esempio a Napoli, dove sonopresenti tantissimi volontari.

E il momento più difficile?Grazie a Dio nessuno. Certo c’è stato e c’èancora da lavorare molto.

In tutti questi anni ha avuto modo distringere un’amicizia particolare conqualche sordocieco?

Io ho avuto poche occasioni di contatti per-sonali con i sordociechi, confesso questamia carenza. Altri colleghi del Consiglio diAmministrazione hanno avuto contatti piùdiretti. Io li incontravo più che altro in oc-casione delle visite delle autorità, nelle fe-ste… ma gradualmente, un anno dopo l’al-tro, vedevo in tutti tanti miglioramenti. Ineffetti vedere i risultati concreti in loro èstata la soddisfazione più grande. •

Le mie nozze (quasi) d’argento con i sordociechiLa testimonianza di Mario Trapanese, 88 anni, che è stato presidente della Lega del Filo d’Oro dal 1996 al 2011

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Come comunicanole persone sordocieche

Le persone sordocieche, che non possono avvalersi

del linguaggio verbale, utilizzano sistemi di comuni-

cazione alternativi, sfruttando le proprie capacità resi-

due per interagire con gli altri, capire e farsi capire. In

ogni numero di Trilli nell’Azzurro approfondiamo uno

tra questi sistemi.

Comportamentale

Oggettuale

Pittografica

Gestuale e LIS

Malossi

Dattilologia

Tadoma

Stampatello sulla mano

Braille

Ogni bambino, fin dall’infanzia, cerca dimandare messaggi e di farsi capire dachi gli sta intorno attraverso movimentidel corpo, gesti spontanei ed espressionidel viso: questa è la comunicazionecomportamentale. Si tratta di una formamolto personale, che viene compresasolo dalle persone che conoscono beneil bambino e capiscono quello che vuoleesprimere con il proprio comportamento.Inoltre, può comunicare un numeroristretto di bisogni e, pertanto, vienesolitamente usata come punto dipartenza per l’apprendimento di altrisistemi di comunicazione.

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Il colpo vincente dei ragazzi del taekwondo

Lo sport è un’ottima scuola divita. Insegna la lealtà e la di-sciplina, ma anche a ricono-scere i propri punti deboli e avalorizzare, nel gioco di squa-dra, le diverse abilità che cia-scuno ha. L’Accademia Doricadi Ancona per il secondo annoha realizzato il progetto “I gio-vani e lo sport, per formareun’etica di vita”, che quest’anno- anche attraverso lo specialepatrocinio della Lega del Filod’Oro - ha affrontato con i ra-gazzi il tema della disabilità.

Il 16 dicembre il Palaschermadi Ancona ha ospitato il granderaduno dei bambini e ragazzi

che praticano il Taekwondo,seguito dalla premiazione delconcorso di disegno realizzatoin due scuole primarie di An-cona. Il Taekwondo è un’artemarziale originaria della Corea,molto spettacolare e alle Olim-piadi di Londra, l’azzurro CarloMolfetta è stato il primo italianoa vincere una medaglia d’oroin questa disciplina. Ai nuovipiccoli amici della Lega delFilo d’Oro, l’augurio di rag-giungere bei traguardi nellosport e nella vita. •

UN FILO D’ORO CON I GIOVANISSIMI

Per ora è stato solo un aperitivo, ma potrebbe diventare unaproposta interessante. La società Et Line, che si occupa di for-mazione delle risorse umane, ha sorpreso i 200 partecipantidel suo ultimo seminario con un “aperitivo sensoriale” conMaria Assunta, sordocieca ospite del centro di Lesmo. La se-rata è iniziata al buio per prendere coscienza di come pos-siamo trovare strategie nuove per “guardare” la realtà e tro-vare risorse inattese per superare i problemi.

PAGINA 8

DIARIO

Ciao a tutti! Siamo di nuovo noi, gli alunni della V Adi San Paolo, provincia di Foggia. Anchequest’anno abbiamo pensato a voi e ab-biamo preparato alla maestra dei cuori-cini profumati, per ricavare un po’ disoldini da regalare a voi. Noi bambiniabbiamo fatto anche degli scooby-doocon i fili colorati e anche se erano un po’difficili, con un po’ di pazienza ci siamoriusciti e abbiamo venduto anche quelli,ricavando altri soldini. Speriamo chetutto questo che abbiamo fatto per voi vifaccia tanto piacere. Noi bambini vi au-guriamo un buon, buon, buonissimoNatale, di vero cuore.

la Quinta A

Grazie cari amici! Sapete perché tantianni fa Sabina Santilli, la nostra fonda-trice, decise di chiamare la nostra or-ganizzazione proprio “Lega del Filod’Oro”? Perché voleva unire tutti i sor-dociechi, che allora erano nascosti eisolati nelle loro case, attraverso «il filo

d’oro del buon cuore e dell’amicizia,quell’amicizia che è la cosa che a noiserve prima di ogni altra». Anche i filicolorati dei vostri scooby-doo, uniti alvostro sforzo, ci stanno aiutando astringere ancora di più questo filo diamicizia. Dentro, naturalmente, ci sieteanche voi!

Cari amici, sono una vostra sostenitrice. Vi scrivoper ringraziarvi di vero cuore per le rivi-ste che mi inviate: le leggo con immensagioia e amore. Quello che fate agli ospitidella casa si può fare solo con un grandecuore, e tanto tanto amore. Grazie perquello che fate, i bambini sono fortunatiad avere accanto professionisti come voi.E che dire dei lavoretti che gli fate fare?Sono stupendi, straordinari. Queste sonopersone speciali, solo un po’ più sfortu-nate di noi. Però con un grande cuore,con fede e tanto amore si supera tutto.Certo con fatica e sofferenza, ma ce la fa-

ranno ad affrontare tante cose. Vedete, iovorrei donarvi tanto se ne avessi la possi-bilità… continuerò a darvi il mio piccolocontributo, l’abbiamo fatto per tanti annicon mio marito e continuerò a farlo an-che ora che lui ha trovato la serenitàeterna. Andrò ai sindacati per vedere seposso donarvi il mio 5 per mille, è pocoma va bene lo stesso, vero? Cari saluti atutti i bambini, alle loro famiglie e a tutticoloro che li aiutano a rendere la vita piùbella e costruttiva

Jolanda – San Gregorio Magno (SA)

Cara Jolanda, grazie per il suo sostegno,che ci accompagna da tanti anni. Certoche il suo contributo “va bene lo stesso,anche se piccolo”! Ogni aiuto per noi èprezioso e vale tantissimo. Il 5 per milleè uno strumento recente ma molto im-portante. Come avrà letto, stiamo perpartire con un nuovo progetto: costruireuna nuova struttura ad Osimo, ancorapiù moderna e capace di accoglieresempre più persone. Vuole continuarea essere dei nostri?

Maddalena,storia di un’amicizia diventata romanzoMaddalena era solo unabambina quando, per viadella Grande Guerra, abban-donò Gorizia - dove era nata- per rifugiarsi a Offida, nelleMarche. Per tutta la vita, tut-tavia, si sentirà sradicata eprofuga. La sua storia è rac-contata da Graziella Carassi,psicoterapeuta e scrittrice, fi-glia di una vecchia compa-gna di classe di Maddalena,in Maddalena profuga persempre (Andrea Livi editore).L’autrice ha presentato il li-bro a Osimo (AN) lo scorso15 dicembre, presso la libre-ria “Il mercante di storie”. Iproventi della vendita del li-bro sono stati interamentedestinati alla Lega del Filod’Oro. Un bel modo percontinuare a far vivere lastima che già in vita legavaMaddalena alla nostra asso-ciazione.

Gara di fornelli a Tolentino:attenti a quei dueLucia e Arianna sono le vin-citrici dell’edizione 2012della gara di cucina “Due aifornelli”, che per otto ve-nerdì ha acceso le seratedell’Osteria San Nicola diTolentino (MC). Non è ilprimo anno che Maria Leti-zia Trafeli e Domenico Si-leoni, titolari dell’Osteria,destinano alla Lega del Filod’Oro i fondi raccolti du-rante la competizione tracuochi non professionisti.L’assegno è stato consegnatoa Valerio Marchetti, consi-gliere della Lega del Filod’Oro, durante la cena fi-nale.

Spettacoli teatraliper sostenercie farci conoscereAncora una volta diciamograzie a Maurizio Cirilli, po-

liedrico attore e regista cheda tanti anni da Sassocor-varo (PU) ci sostiene attra-verso i suoi spettacoli tea-trali. L’ultimo è stato inoccasione del Natale, a cuiha assistito Giovanni Am-brosini, papà di un nostroragazzo. Dopo lo spettacolosono stati venduti anche al-cuni kit della nostra “pastadella bontà”.

Quando i versidiventano piccoli gioielli«Piccoli gioielli di una sem-plicità disarmante»: così lastampa locale ha definito lepoesie di Amelia Sgobba,raccolte nel volume Abbrac-cio d’amore. Il libro è statopresentato in ottobre ad Al-tamura (BA), in un incontroche ha visto anche la parte-cipazione di una mammadella Lega del Filo d’Oro.L’autrice ha poi consegnatoil ricavato della vendita del

libro al centro di Molfetta,cui ha fatto visita con tutta lasua famiglia. A lei un graziee un arrivederci.

Una partita a bocce per solidarietàÈ un appuntamento fisso or-mai da vent’anni, ma semprepiù prezioso. Si tratta deltorneo di bocce “Giochia-moci una bella partita di so-lidarietà”, organizzato da Fe-derbocce e Coni Marche,con il patrocinio del Consi-glio Regionale. L’evento, checoniuga sport e solidarietà,sostiene in particolare l’atti-vità del nostro ente e que-st’anno ha visto coinvolti unmigliaio di giocatori, nonsolo marchigiani. La manife-stazione si è chiusa il 9 feb-braio a Osimo (AN) con lefinali regionali. Alle gare haassistito Guido De Nicola,consigliere e già presidentedella Lega del Filo d’Oro.

Juventus Club,che bel goalTanti giovani juventinihanno iniziato a fare il tifoanche per la Lega del Filod’Oro. L’occasione per cono-scersi è stata la cena di Na-tale organizzata dall’associa-zione Juventus Club diMolfetta (BA), i cui proventisono stati donati alla Legadel Filo d’Oro. Ospite d’o-nore della serata era SergioBrio, storico difensore bian-conero, che ha voluto visi-tare di persona il centrodella Lega del Filo d’Oro efare i suoi auguri a tutti gliospiti.

IN BREVE

Notiziario ufficialedella Lega del Filo d’Oro ONLUSAssociazione Nazionale riconosciutacon D.P.R. n. 516 del 19.5.1967

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Direttore editoriale Francesco MarchesiDirettore responsabile Rossano BartoliComitato di redazione Maria GiuliaAgostinelli, Chiara Ambrogini, Gianluca deTollis, Lorenzo Gatto, Alessandra Piccioni.Segreteria di redazione Anna Maria Catena,Maria Laura VolpiniCoordinamento editoriale e grafica Sara De Carli e Antonio Mola -Vita Società Editoriale S.p.A.Stampa Tecnostampa s.r.l.

Questo numero è stato chiuso in redazione il 28/01/2013 ed è stato tirato in 392.000copie. Autorizzazione del Tribunale di Ancona29.7.1981 n.15. Bimestrale - Poste Italiane SpA -Spedizione in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n°46) art.1, comma 2 - DCB Milano

Questo periodico è associato alla UnioneStampa Periodica Italiana

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CI HANNO AIUTATO

LA POSTA

grazie!

Il signor Luciano Brandoni - Villa Potenza (MC), che da tanti anni destina a noi le offerte raccolte con il suo presepe tradizionaleGli amici del Burraco di San Germano - Camerano (AN)Santa Claus Village - Giugliano in Campania (NA)Associazione Culturale “Maschere e Tamburi”- Capurso (BA)Associazione Proloco Casteldurante - Urbania (PU)per la Festa della Befana

Aeronautica Militare di Loreto - Loreto (AN), che ha organizzato una cena di fine anno con raccolta fondi per la Lega del Filo d’OroGli alunni della classe 3aC dell’Istituto comprensivo statale (ex scuola media Giuseppe Toniolo) - Roma“Tassisti con due ruote in meno” - Taxi Riders - TorinoGS Campanella Ronchini ASD - Imola (BO)... e tantissimi altri che hanno organizzato manifestazioni in nostro favore