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Sulle orme del Gallo Nero Toscana Chianti Classico Mai viaggiato in camper? Fate come il nostro inviato: prendete a noleggio un veicolo e concedetevi una pausa rigenerante fra le colline del Chianti Classico. Visitando le aziende che aderiscono al progetto Gallo Nero en plein air, messo a punto dal Consorzio Chianti Classico in collaborazione con Laika e Caravanbacci, potrete passeggiare tra le vigne, degustare grandi vini, sostare quali ospiti graditi a due passi da alcune delle cantine più prestigiose d’Italia. Testo e foto di Massimiliano Rella 6

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Sulle orme delGallo Nero

Toscana • Chianti Classico

Mai viaggiato in camper? Fate come il nostro inviato: prendete a noleggio un veicolo e concedetevi una pausa rigenerante fra le colline del Chianti Classico. Visitando le aziende che aderiscono al progetto Gallo Nero en plein air, messo a punto dal Consorzio Chianti Classico in collaborazione con Laika e Caravanbacci, potrete passeggiare tra le vigne, degustare grandi vini, sostare quali ospiti graditi a due passi da alcune delle cantine più prestigiose d’Italia.

Testo e foto di Massimiliano Rella

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È sera quando arriviamo alla Caravanbacci di Lavorìa, alle porte di Pisa. Giusto il tempo di caricare i ba-

gagli sul camper: «Ragazzi, questo Laika Ecovip 610 sarà all’altezza di una bella vacanza nel Chianti Classico. E mi raccomando, bevete bene e dormite meglio», ci dice il titolare Paolo Bacci salutandoci.

È proprio ciò che ci ha spinto fin qui: il desiderio di assaporare grandi vini e godere di un finesettimana all’insegna del ritmo lento, senza orari né vincoli, con la libertà che solo il camper regala. Sono fotoreporter e videomaker, e in questo modo di viaggiare cercherò nuove inquadrature. Cinzia invece è pianista, compositrice e direttrice d’orchestra, e come tutti gli artisti non perderà l’occasione per andare a caccia di nuove ispirazioni.

Sensibile (fin troppo) ai peccati di gola, la butto presto sul mangiare. Del resto sono le nove di sera quando ci installiamo nell’area di sosta di Gaiole in Chianti: una cena a base di pane senza sale con la finocchiona – il salume toscano al vino rosso e semi di finocchio – ci rimette in sintonia con il mondo, e buonanotte.

La mattina seguente resisto alla tentazione di poltrire e di buon’ora mi infilo scarpe e tuta per una corsetta e un primo sguardo al paesaggio. Al ritorno Cinzia mi accoglie con un bel caffè fumante, e dopo una robusta colazione eccoci a passeggio nel piccolo centro. Dalla chiesa neogotica di San Sigismondo, con la facciata rive-stita di pietre locali, raggiungiamo Piazza Ricasoli, quindi la porta d’accesso al borgo e il vicinissimo Gallo Nero, un’opera in ferro battuto alta più di tre metri dell’artista Fabio Zacchei, il cui soggetto è ispirato a una leggenda medioevale. Per stabilire i confini fra le repubbliche rivali di Firenze e Siena, nelle terre intermedie del Chianti fu concordata una singolare sfida: due cavalieri sarebbero partiti rispettivamente verso la città avversaria al canto di un gallo, e sul loro punto d’incontro sarebbe stato segnato il confine. Accadde però che il gallo bianco dei

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Allestita dall’omonimo consorzio all’interno di un ex convento francescano di Radda in Chianti, l’enoteca di Casa Chianti Classico propone degustazioni delle migliori etichette del celebre vino toscano. Nelle altre immagini il fotoreporter Massimiliano Rella e – ospite d’eccezione – la musicista Cinzia Pennesi, protagonisti del servizio, con il Laika Ecovip 610 noleggiato presso la Caravanbacci; il Gallo Nero bronzeo di Bino Bini a Greve in Chianti.

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senesi cantò regolarmente all’alba, mentre quello nero dei fiorentini, innervosito da un lungo digiuno, fece il verso ben prima che sorgesse il sole. Uno stratagemma che permise al cavaliere della città del giglio di guada-gnare un bel po’ di terreno.

In alto i calici Il Gallo Nero è il simbolo del Chianti Clas-sico Docg, ovvero a denominazione di origine controllata e garantita. «Il Chianti Classico è un vino rosso prodotto esclusivamente nel territorio tra Firenze e Siena delimitato fin dal 1716 da Cosimo III de Medici» ci spiega Marilena Mele, addetta alla ricettività enoturistica di Casa Chianti Classico. In questa struttura, allestita nella splendida cor-nice di un ex convento francescano di Radda in Chianti, il Consorzio Chianti Classico organizza seminari, corsi, degustazioni e visite all’enoteca e al museo enologico. Scopriamo così che questo vino deve essere prodotto con uve sangiovese in una percentuale pari ad almeno

l’ottanta per cento, mentre per il restante venti per cento è consentito l’uso di altri vitigni autoctoni o varietà inter-nazionali. Sono tre le tipologie previste dal disciplinare: l’Annata, ottenuta con dodici mesi d’invecchiamento in legno e tre di affinamento in bottiglia; la Riserva, che invecchia ventiquattro mesi e affina per tre nel vetro; e la Gran Selezione, trenta mesi d’invecchiamento in legno e tre di affinamento in bottiglia. Quest’ultima, inoltre, deve essere fatta rigorosamente con uve prodotte dalla stessa azienda che pone l’etichetta.

A questa piccola lezione seguono un meritato assag-gio in enoteca, un giro nel museo, la foto in terrazza e una visita a Santa Maria al Prato, la chiesa duecentesca collegata al convento. La pala d’altare di Neri di Bicci è un capolavoro di pittura medioevale, ma trovare dentro la chiesetta un pianoforte a coda è per Cinzia una sorpresa forse maggiore: e grande è la nostra l’emozione mentre ci regala un Preludio di Bach.

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A questi momenti di magia segue il lungo ruggito del camper, ormai lanciato su curve segnate da cipressi, oliveti, vigneti e boschi che a tratti si diradano offrendoci lo sguardo su colline disegnate ad arte. Questo scenario ci accompagna fino al Castello di Brolio, una cantina con una tenuta di milleduecento ettari coperti da vigne, bosco e ulivi. Qui siamo accolti da Francesco Ricasoli, trentaduesimo barone di una dinastia che annovera il quadrisavolo Bettino Ricasoli, per due volte primo ministro d’Italia. La collezione di bici d’epoca, con esemplari dal 1875 al 1952, è un omaggio all’Eroica, la classica manifestazione cicloturistica a cui si prende parte con mezzi e abbigliamento d’epoca che si svolge ogni anno nel mese di ottobre e fa immancabilmente tappa a Madonna di Brolio. La sala d’assaggio, su due livelli, è un esempio di architettura contemporanea inserita in un edificio rurale, mentre la visita ai giardini e al museo del castello ci riporta al passato: vediamo la collezione dell’ar-meria dei Ricasoli, la stanza che ospitò Vittorio Emanuele II, i ritratti di Bettino, le onorificenze, le lettere.

E tutto è a portata di camperista. «Bisogna un po’ adattarsi con le strade strette», dice Francesco Rocasoli. «Ma quando arrivate a Brolio potete parcheggiare a un chilometro dal castello e salire quassù a piedi, visitare il museo e i giardini, scendere in cantina per una degustazione o concedervi un picnic tra le vigne con un cestino colmo di specialità».

The day after Il mattino seguente già vengo meno ai miei buoni propositi e seguo i consigli di Paolo Bacci sulle lunghe dormite: sveglia posticipata e niente jogging. Sarà che la giornata di ieri è stata impegnativa, sarà che il tepore nel camper ha stuzzicato la pigrizia. Ma sarà pure che il materasso di questo Laika è proprio comodo?

Con calma, liberi dalle imposizioni dell’orologio, pun-tiamo dritti su Greve in Chianti e le sue allettanti oppor-tunità: una passeggiata in Piazza Matteotti, un caffè sotto i portici, un assaggio di salumi alla frequentatissima Antica Macelleria Falorni, attiva sin dal 1806, con tanto di bistrot interno sotto una fila di prosciutti appesi. Poi saliamo al Castello di Verrazzano, una tenuta di duecentotrenta ettari che ha mantenuto intatti i propri confini da quasi mille anni. La famiglia da cui prende il nome vanta l’esploratore Giovanni da Verrazzano, che nel 1524 scoprì la baia dove

A fronte, il castello di Brolio, circondato dalle vigne sulle colline di Gaiole in Chianti; nei dettagli le cantine, il barone Francesco Ricasoli (proprietario della tenuta), la sontuosa Stanza del Re visitabile nel museo del complesso e (in questa pagina) la collezione di bici d’epoca con esemplari del 1875. In alto, la facciata della chiesa di San Sigismondo. A destra, l’arrivo nella località senese: all’ingresso del paese troneggia un grande Gallo Nero, opera di Fabio Zacchei. Qui sopra, due interni dell’enoteca di Casa Chianti Classico a Radda in Chianti e la musicista Cinzia Pennesi al pianoforte nella chiesa di Santa Maria al Prato.

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sorge New York (a lui è dedicato il Verrazano-Narrows Bridge, il ponte che unisce Brooklyn a Staten Island). Al nostro arrivo siamo accolti da Luigi Giovanni Cappellini, rappresentante della famiglia che dal 1958 detiene la pro-prietà della tenuta: ci guida personalmente alle cantine storiche, al giardino e alle fontane sotto la torre dell’anno Mille. «Da noi potete anche mangiare in osteria», afferma «e bere un bicchiere del nostro Chianti Classico».

Ma noi dobbiamo rimetterci alla guida e la giornata è ancora lunga; riusciamo a resistere alla tentazione ma ci portiamo via almeno una bottiglia (insieme a due calici di vetro e un cavatappi del castello) che stapperemo dopo cena nel “nostro” Laika, nella tranquillità della sosta notturna che abbiamo previsto di effettuare a Panzano in Chianti. Perché proprio qui? Perché nella piccola frazione di Greve incontreremo il “re della ciccia” Dario Cecchini: vulcanico, simpatico, incontenibile, è lui l’ultimo gestore dell’Antica Macelleria Cecchini, fondata duecentocinquanta anni fa. La serata continua in allegria all’osteria con brace a vista dell’Officina della Bistecca, proprio sopra la macelleria: seduti a una lunga tavolata facciamo amicizia con due giovani ap-passionati di teatro. Il menu è naturalmente tutto di… ciccia.

Domani è un altro giorno Al terzo risveglio per tirarci giù dal letto ci vuole un caffè doppio. Oggi andremo a Castelnuovo Berardenga per l’ultima visita in cantina, non prima di aver effettuato un’altra tappa intermedia a Radda in Chianti. Qui, aggirandoci tra le bellezze del borgo con cavalletto, attrezzatura e macchina fotografica, attiriamo l’attenzione dell’assessore al turismo Daniele Barbucci, che si presta volentieri a indicarci alcuni dei tesori locali come la chiesa di San Nicolò, i camminamenti medioevali e Piazza Ferrucci, sistemata dall’architetto Adolfo Coppedè. Recuperiamo il camper nell’area dedicata a cento metri dal borgo e in pochi minuti raggiungiamo la sede di Chianti Cashmere, l’allevamento di capre cashmere più grande d’Italia e l’unico in Europa certificato Wildlife Friendly. «All’inizio – racconta la proprietaria Nora Kravis, origini newyorkesi, toscana d’adozione – ritenevo che il mio lavoro principale fosse quello di produrre cashmere. Ma da una ventina d’anni una parte preponderante della nostra attività consiste nel recupero sostenibile dei terreni abbandonati

A fronte, una degustazione sulla terrazza della Fattoria dell’Aiola, sorta sui resti di un castello medioevale: ai piedi delle mura c’è uno spazio adatto alla sosta del camper (anche nel dettaglio); nelle altre immagini Nora Kravis, titolare della Chianti Cashmere, nel suo allevamento di capre e un interno del punto vendita aziendale. In questa pagina e dall’alto: Dario Cecchini nella sua storica macelleria e la sala dell’annessa Officina della Bistecca; il bistrot dell’Antica Macelleria Falorni e il titolare Stefano Bencistà; sopra e qui accanto, la facciata del castello di Verrazzano con la torre dell’XI secolo a Greve in Chianti e il paesaggio che si gode dalla terrazza.

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e marginali, pascolando la capra nel sottobosco, lungo il fiume e i sentieri non più mantenuti. Con questa gestione si apre al turista la possibilità di passeggiare in campagna. Volete anche voi sperimentarvi Pastori per un giorno?».

Purtroppo la tabella di marcia ci impone di rimandare quest’insolita esperienza a un viaggio futuro. Così, dopo una difficoltosa risalita – guidando attentamente su uno sterrato con qualche chiazza di fango, rischiando invero di rimanere impantanati – siamo di nuovo sulla strada asfaltata, dove ora si viaggia a briglie sciolte. Curve, salite, discese, vigne, ulivi. Cinzia al volante sorride e associa le colline a delle sensazioni musicali. Io, camera ben stretta tra le mani, scatto, registro, riprendo.

Dopo quarantacinque minuti arriviamo alla Fattoria dell’Aiola, azienda estesa su cento ettari – di cui trentasei a vigneto – che vanta una produzione annua di centomi-la bottiglie e un castello quattrocentesco gradualmente trasformato in villa rinascimentale. Dal 2012 la fattoria ap-

partiene all’imprenditore moscovita Ilia Elissev. Ci accoglie la giovane Daria Ivleva, addetta alla ricettività enoturistica. «Prego, parcheggiate in quest’area tra gli ulivi dedicata ai camper, sotto le mura del castello» ci dice in ottimo ita-liano, illustrando le attività che ci aspettano: una pedalata sui percorsi dell’Eroica, una visita al giardino, alla villa e alla cantina e per concludere un calice di vino in terrazza.

Dopo esserci cimentati sul percorso cicloturistico più vintage del mondo ci regaliamo una cena al bistrot Ano-niMax di Castelnuovo Berardenga, a due passi da Villa Chigi Saracini, dalla torre medioevale e da Piazza Castellare, cuore del borgo.

Massimiliano Adorno, origini napoletane e senese d’a-dozione, ci accoglie con gli gnocchetti al Chianti Classi-co: «Il vino diventa ingrediente sotto forma di riduzione, accompagnato da una salsa di crema di latte vaccino e guanciale croccante di maiale». È l’ultima sera e questo piccolo piacere di gola ce lo siamo proprio meritato. l

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t DOVE SOSTARECastelnuovo Berardenga Area di sosta lungo la strada provinciale del Chiantino 7, GPS 43°19'10.860''N 11°28'41.310''E.Gaiole in Chianti Area di sosta in Via Miche-langelo Buonarroti, tel. 0577 749405, GPS N 43°27'52" E 11°26'03".Capienza cinque veicoli, a 500 metri dagli impianti sportivi, accessibile tutto l’anno.Greve in Chianti Area di sosta in Via Monte-beni, adiacente alle piscine comunali, GPS 43°35'26.380'' N 11°18'48.780'' E.Panzano in Chianti Punto sosta presso l’azien- da agricola Panzanello, Via Case Sparse 86, tel. 055 852470, 335 1211980 o 335 1211952, www.panzanello.it, GPS 43°33'39.240'' N 11°18'5.040'' E.Z 10% sull’acquisto di prodottiRadda in Chianti Punto sosta (privo di pozzetto e corrente) in Circonvallazione Santa Maria, GPS 43°29'11.150'' N 11°22'31.540'' E.A due passi dal borgo, con presa d’acqua po- tabile, costo 5 euro più 1 euro l’ora, giornaliero 12 euro. Al livello superiore sono presenti due servizi igienici pubblici.

t COSA VISITAREGaiole in Chianti Chiesa di San Sigismondo (Via F. Petrucci). Costruzione neogotica con- sacrata nel 1959 con facciata rivestita di pietra locale. Tra gli arredi si distingue sull’altare

maggiore un paliotto del 1699 in scagliola (rivestimento di gesso fine) raffigurante al centro la Vergine del Rosario.Radda in Chianti Chiesa di Santa Maria al Prato. Accanto Casa Chianti Classico, a cui ci si deve rivolgere per le visite. Questa pic- cola chiesa romanica del XIII secolo sorge sul punto dove fu trovata un’immagine sacra della Vergine, poi acquisita dai baroni Rica-soli. Custodisce una pala d’altare di Neri di Bicci, la Madonna con bambino, San Ni- cola, San Giovanni Battista, Maria Maddalena

e Sant’Antonio Abate del 1474.Chiesa di San Nicolò (Piazza Francesco Fer- rucci 1). Risalente a me- tà XIII secolo, quando fu citata per la prima vol- ta, è stata rimaneg- giata dopo i danni della Seconda Guerra Mondiale. La facciata fu rifatta negli anni Venti dall’architetto Adolfo Coppedè, au- tore anche della fon-

tana sottostante alla chiesa e del rimaneg-giamento della piazza. A navata unica a croce latina, custodisce al suo interno un organo a canne ottocentesco e una Madonna del Rosario con Bambino e Santi attribuita ad Alessandro Allori (1535-1607).

t TAPPE DEL GUSTOCastelnuovo Berardenga Fattoria dell’Aiola (SP 102, Frazione Vagliagli, tel. 0577 322615, www.aiola.net). Propone varie formule di degustazione con visita alle cantine, ai giardi-ni e al primo piano della villa-castello, anche pranzi per piccoli gruppi. Area di sosta camper tra gli ulivi sotto le mura.AnoniMax (Piazza G. Marconi 9/10, tel. 0577 1513738, www.ristorantebistrotanonimax.com). Una trattoria con cucina toscana e senese rivisitata e una discreta carta dei vini selezionati dal proprietario Massimiliano Adorno. Gaiole in Chianti Castello di Brolio (Località Madonna a Brolio, tel. 0577 7301, www.ricasoli.it). Possibilità di trekking in vigna con guide ambientali, visita dei giardini e della collezione-museo dei baroni Ricasoli, visita classica al castello e alla cantina, tour

in pratica

Gallo Nero en plein air Sul sito internet www.gallone roenpleinair.it è possibile trovare informazioni sull’iniziativa – messa a punto dal Consorzio Chianti Classico in collaborazione con Laika Caravans (www.laika.it) e Caravanbacci (www.cara vanbacci.it) – che mette in rete le cantine e le strutture aperte al turismo in camper del territorio (tra cui il castello di Brolio, quello di Verrazzano e la fattoria dell’Aiola descritti in questo servizio) per consentire al visitatore en plein air di godere al meglio del Chianti Classico. Il videoresoconto del viaggio in camper in questo territorio è disponibile sul sito www.pleinair.it.

Panzano in Chianti

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al tramonto con cena e tour giornalieri con pic-nic tra le vigne, osteria tipica. È richiesta la prenotazione. Si parcheggia davanti alle cantine e accanto al bar.Greve in Chianti Antica Macelleria Falorni (Piazza G. Matteotti 71, tel. 055 853029, www.falorni.it). Dal 1806 propone carni italiane e toscane di qualità, salumi e prosciutti fatti in casa; è possibile cenare nel bistrot interno, accanto a scaffali pieni di specialità e sotto una lunga fila di prosciutti appesi. Ampia carta dei vini e tante proposte al calice. Conto 15-20 euro.

Castello di Verrazzano (Via Castello da Ver-razzano 1, tel. 055 854243, www.verrazzano.com). Varie formule di degustazione e visita ai giardini, alle fontane, al primo piano della villa con terrazza panoramica e alle cantine. Trattoria tipica in loco.Panzano in Chianti Antica Macelleria Cec-chini e Officina della Bistecca (Via XX Luglio 11, tel. 055 852020, www.dariocecchini.com). Le carni sono selezionate dal macellaio Dario Cecchini, una vera autorità nel suo cam- po. Al piano superiore c’è un bistrot a menù fisso: seduti davanti a un lungo tavolo so- ciale, dove è facile fare amicizia con altri commensali, si gustano vari tagli e piatti di carne davanti a una grande griglia pronta all’uso.

Aperto a pranzo e cena. Si può lasciare il camper in ampio parcheggio accanto al locale.Radda in Chianti Casa Chianti Classico (Cir- convallazione Santa Maria 18, tel. 0577 738187, www.casachianticlassico.it). Allestita nei locali di un ex convento francescano del XVIII secolo, offre un moderno museo enologico al piano superiore, ma anche degustazioni, seminari, corsi sul vino e un ristorante estivo con cucina tipica. Aperta da marzo al 15 ottobre, negli altri periodi su prenotazione, chiusa a gennaio e febbraio. La visita al museo e le varie degustazioni hanno un costo a partire da 5 euro, la visita al chiostro e al refettorio è gratuita. In loco c’è un ampio parcheggio libero.Chianti Cashmere (Azienda agricola La Pe- nisola, tel. 339 4428274, www.chianticash mere.com). Un allevamento di capre da cash-mere sostenibile e certificato dove trascorrere una mezza giornata partecipando all’iniziativa “Pastori per un giorno”. In vendita accessori di abbigliamento in cashmere di alta qualità. Fare attenzione alla risalita con il camper su strada sterrata.

t NOLEGGIO E CAMPERCaravanbacci (Via Galileo Galilei 2, Lavoria, Crespina-PI; tel. 050 700313 www.caravan bacci.com).

t INDIRIZZI UTILIConsorzio Chianti Classico, www.chianti classico.com.Turismo in Terre di Siena, www.terredisiena.it.Per affittare una bicicletta normale o assistita: ciclosportporciatti.biz.

A tu per tu con un Ecovip Il finesettimana nel Chianti Classico ha offerto l’occasione a me e Cinzia di sperimentare il fascino dell’abitar viaggiando, e l’abbiamo fatto potendo contare sulle qualità tecniche di un veicolo di fascia alta. Ci hanno subito col- pito l’estrema facilità di guida – favorita dall’ottima visibilità –, la funzionalità degli arre- di interni e dei servizi, ma anche la grande vivibilità del living e il comfort del matrimoniale. Pur essen-do neofiti o quasi non ab- biamo incontrato parti-colari difficoltà nell’effet- tuare le operazioni neces-sarie al funzionamento del camper. Dulcis in fundo, ci è piaciuta molto la capacità di stivaggio del garage, do-ve abbiamo potuto riporre due biciclette e... otto casse di Chianti Classico.

Castello di Verrazzano

Fattoria dell’Aiola