Sulla via della SETA

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Sulla via della SETA Arianna D’Addio – Antonia Procesi 1N Anno scolastico 2012/2013 Professoressa Francesca Giani

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Sulla via della SETA. Arianna D’Addio – Antonia Procesi 1N Anno scolastico 2012/2013 Professoressa Francesca Giani. La mostra Sulla via della seta. Antichi sentieri tra Oriente e Occidente. - PowerPoint PPT Presentation

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Sulla via dellaSETA

Arianna D’Addio – Antonia Procesi 1NAnno scolastico 2012/2013

Professoressa Francesca Giani

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La mostraSulla via della seta. Antichi sentieri tra Oriente e Occidente

• Il 20.2.2013 noi alunni della 1N siamo andati a vedere la mostra “Sulla via della seta” con la nostra insegnante di arte, Prof.ssa Francesca Giani; ci ha accompagnati anche la Prof. ssa Piantini.

• E’ stata un’esperienza bellissima!• La mostra parla dei viaggi fatti più di duemila anni fa, da mercanti, pellegrini e

soldati che hanno affrontato le ripide montagne e i pericolosi deserti dell'Asia centrale per commerciare seta e merci preziose di ogni tipo, per diffondere credi religiosi, espandere il proprio dominio su altri popoli.

• La rete di percorsi che si estendevano per tutta la Cina attraverso l’Asia, in direzione dell’Europa, con collegamenti a vie trasversali che portavano a nord e a sud viene chiamata : "Via della Seta".

• Il nome fu coniato solo nel 1877 dal barone Ferdinand von Richthofen (1833-1905), esploratore e geografo tedesco che per primo la definì Seidenstrasse.

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La mostraSulla via della seta. Antichi sentieri tra Oriente e Occidente

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Le sezioni della mostraXI’AN

• La mostra è divisa per sezioni: si parte dalla capitale dell'antica Cina CHANG’AN (XI’AN). Si possono vedere tanti reperti di statuine raffiguranti cammelli carichi di merci e palafrenieri, attori, musici dal viso straniero, che danno l’idea dei luoghi da cui partivano le carovane dirette a nordovest.

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Le sezioni della mostra

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L’Oasi di Turfan

• C’è , poi, la sezione, dell’oasi del TURFAN (situata sulla rotta del terribile deserto di Taklamaken) che grazie al suo sistema di irrigazione, diventò uno dei grandi centri commerciali della Via della seta. Vi è la ricostruzione di un "karez" di irrigazione per consentire al visitatore di rendersi conto della portata di quest'invenzione, che ha permesso la trasformazione di piccole oasi in centri urbani circondati da terreni agricoli.

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L’Oasi di Turfan

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Samarcanda

• Vi è, poi, la sezione di SAMARCANDA, città dell'odierno Uzbekistan, i cui mercanti arrivavano fino in India, in Persia e in Cina e in cui si poteva trovare ogni bene di lusso e genere di svago. La città rappresentava anche uno dei più importanti punti d'incontro tra culture lontane. La mostra mette in evidenza come l'uso della carta, abbia reso possibile la documentazione di transazioni commerciali e la trasmissione di testi sacri.

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Samarcanda

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Baghdad• C’è, ancora, la sezione di BAGHDAD, la città, fondata nel

762 d.C. sulla riva occidentale del fiume Tigri, che fu la capitale della dinastia araba degli Abbasidi (750-1258). Verso la fine dell'VIII secolo Baghdad era il centro intellettuale del mondo islamico, in cui fioriva la ricerca nei campi delle scienze, della letteratura e della tecnologia. Esempio dell'alta tecnologia artigianale raggiunta all'epoca in questi territori è la produzione di oggetti in vetro. Da Baghdad le strade si dividevano: a sud le carovane proseguivano verso il Golfo Persico, mentre a nordovest, attraverso la Siria, giungevano al Mar Mediterraneo.

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L’Italia e l’Oriente• L’ITALIA E L’ORIENTE. Una sezione per l'esposizione italiana,

approfondisce il rapporto di alcune città italiane - soprattutto Venezia e Genova - con l'estremo Oriente negli ultimi secoli del Medioevo. Infatti, se Marco Polo è il viaggiatore più conosciuto, va ricordato che non è stato il solo a cercare fortuna in Cina ai tempi del dominio mongolo ma vi sono stati anche tanti altri mercanti italiani. Vi sono miniature e un manoscritto mercantile del XIV secolo che dà consigli pratici per il viaggio, inclusi itinerari, tempi di percorrenza, dazi, popoli e città. Una selezione dei prodotti importati dall'Oriente documenta come il commercio dell'epoca non fosse unilaterale né limitato alla seta, bensì imperniato sullo scambio reciproco di svariati articoli di lusso.

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