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Grafologia…l’arte di imparare a conoscere e a conoscersi attraverso la scrittura… Sabato 4 marzo, presso la Sala conferenze del Centro di Spiritualità Sul Monte di Castelplanio, Suor Anna Maria Vissani, consulente grafologa della personalità, ha invitato genitori ed educatori a riflettere su un aspetto a volte sottovalutato: come scrivono i vostri figli? La partecipazione è stata sorprendente; la salta era piena! Molto spesso la scrittura di un ragazzino viene giudicata superficialmente da genitori ed insegnanti, quante volte capita di sentire: “Mio figlio scrive malissimo, non si capisce nulla!” oppure “I quaderni di questo ragazzo sembrano un libro stampato!” ma realmente alla scrittura possiamo soltanto dare un giudizio prettamente estetico? La conferenza, tenuta dalla Dott.ssa Alessandra Cervellati, ha aperto una finestra sul mondo della grafologia evolutiva suscitando l’interesse dei tanti intervenuti e mostrando quanto realmente possiamo leggere negli scritti dei nostri ragazzi. Nel corso della serata la relatrice, consulente grafologa e Presidente A.G.I. Emilia Romagna, ha approfondito come la scrittura di un ragazzino, già a partire dagli 8, 9 anni può realmente aiutarci a comprendere il suo mondo emozionale così ricco e complesso che nella maggior parte dei casi rimane sconosciuto agli adulti. Nella realtà odierna, epoca della “comunicazione” interplanetaria attraverso mezzi sempre più virtuali, delle mail, dei messaggi, delle abbreviazioni, della correzione col T9, osservare la scrittura come gesto ed espressione di se stessi può realmente avvicinarci ai nostri ragazzi e aiutarci a riaprire un dialogo con quanti saranno gli adulti del futuro. (Agnese Piccioni)

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Grafologia…l’arte di imparare a conoscere e a conoscersi attraverso la scrittura…

Sabato 4 marzo, presso la Sala conferenze del Centro di Spiritualità Sul Monte di Castelplanio, Suor Anna Maria Vissani, consulente grafologa della personalità, ha invitato genitori ed educatori a riflettere su un aspetto a volte sottovalutato: come scrivono i vostri figli? La partecipazione è stata sorprendente; la salta era piena! Molto spesso la scrittura di un ragazzino viene giudicata superficialmente da genitori ed insegnanti, quante

volte capita di sentire: “Mio figlio scrive malissimo, non si capisce nulla!” oppure “I quaderni di questo ragazzo sembrano un libro stampato!” ma realmente alla scrittura possiamo soltanto dare un giudizio prettamente estetico? La conferenza, tenuta dalla Dott.ssa Alessandra Cervellati, ha aperto una finestra sul mondo della grafologia evolutiva suscitando l’interesse dei tanti intervenuti e mostrando quanto realmente possiamo leggere negli scritti dei nostri ragazzi. Nel corso della serata la relatrice, consulente grafologa e Presidente A.G.I. Emilia Romagna, ha approfondito come la scrittura di un ragazzino, già a partire dagli 8, 9 anni può realmente aiutarci a comprendere il suo mondo emozionale così ricco e complesso che nella maggior parte dei casi rimane sconosciuto agli adulti. Nella realtà odierna, epoca della “comunicazione” interplanetaria attraverso mezzi sempre più virtuali, delle mail, dei messaggi, delle abbreviazioni, della correzione col T9, osservare la scrittura come gesto ed espressione di se stessi può realmente avvicinarci ai nostri ragazzi e aiutarci a riaprire un dialogo con quanti saranno gli adulti del futuro. (Agnese Piccioni)

Cosa è la grafologia? La risposta a questo interrogativo ha guidato gli incontri del corso tenuto nel mese di febbraio 2017.Quanto è difficile oggi scrivere una lettera, un messaggio, una richiesta senza l’utilizzo del pc? Siamo più capaci di scrivere? Ma soprattutto come sarebbe la nostra scrittura? Quali forme daremmo alle nostre parole, ai singoli segni, al calibro, ai legamenti? Che cosa sta a significare una scrittura che non ha spazio tra le singole lettre o tra parole o ne ha troppo? Insomma, come scriviamo ognuno di noi? Quanti interrogativi che possono sembrare anacronistici nell’era dell’informatica e che invece non lo sono affatto e ai quali Suor Anna Maria Vissani ha cercato di rispondere con il metodo grafologico Morettiano, Un corso, con 24 iscritti, che ha tenuto presso il Centro Pastorale di via L. Lotto a Jesi nel mese di febbraio 2017, conclusosi nel pomeriggio del 5 marzo con una “maratona grafologica” che ha visto la partecipazione e la lezione magistralis tenuta dalla Dott.ssa ALESANDRA CERVELLATI, presidente dell'Associazione Grafologi Italiani dell'Emilia Romagna (A.G.I.).

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“SCRIVERE” è stata una tappa fondamentale per lo sviluppo dell’umanità, tanto che per secoli fu considerata un’attività sacra, spesso riservata a una casta sacerdotale.Attraverso importanti e rigorosi studi scientifici, i neurofisiologi sono giunti alla conclusione che il gesto grafico è il movimento più complesso e raffinato che l’uomo possa produrre, perché investe molteplici piani della realtà neuro-fisio-psicologica del soggetto scrivente: dall’aspetto percettivo a quello sensoriale, la relazione col mondo archetipico, le funzioni espressive del corpo, l’ambito mnemonico, visivo, midollare, muscolare, emotivo conscio e inconscio. Pertanto il tracciato grafico descrive una mappa a tutto tondo del nucleo vitale dell’individuo. L’interpretazione di questo movimento permette quindi allo studioso del. Gesto scrittorio, il Grafologo appunto, di indagare in ampiezza e in profondità la personalità dello scrivente, conoscendone le modalità di approccio con la realtà, il quadro biotipologico, il tipo e le specificità della sua intelligenza, le capacità comunicative,

il temperamento, l’affettività, i conflitti risolti e non risolti.La Grafologia è una scienza umana sperimentale, che ha come oggetto di studio il Gesto

Grafico Spontaneo, ovvero lo scarabocchio, il disegno, la firma e la scrittura. Alla luce di quanto detto sopra, il grafologo quindi analizza quel processo espressivo così personale e così profondamente individualizzante che coniuga il messaggio verbale scritto con il linguaggio simbolico e non verbale. L’indagine grafologica, prendendo spunto dalle tendenze individuali poste in relazione alle tracce del vissuto, mette in luce un ritratto dello scrivente -nel momento in cui ha vergato lo scritto- per poterlo comprendere nel “qui ed ora” ma anche in un percorso di maturazione umana dall’età evolutiva all’età adulta.Suor Anna Maria Vissani, del Centro di Spiritualità delle Adoratrici del Sangue di Cristo “Sul Monte” di Castelplanio (An), Grafologa della personalità e Counselor, ha dato ai partecipanti alcune chiavi interpretative dei segni grafologici che incidiamo inconsapevolmente sulla carta con la scrittura manuale...segni che delineano chiaramente le caratteristiche della nostra personalità. Oggi lo studio grafologico e l’intervento di un grafologo viene sempre più richiesto negli

Alcuni partecipanti al corso

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ambienti di lavoro pubblici e privati, per migliorare la produttività, la socialità, la comunicazione e capire le capacità attitudinali dell’individuo candidato in un determinato ruolo lavorativo. E’ anche necessario nell’ambito educativo e nell’orientamento degli adolescenti e dei giovani. Infatti durante il corso ci siamo più volte chiesti: “Quanto sarebbe utile l’intervento di un grafologo nella scuole italiane?” Sicuramente aiuterebbe gli insegnanti a comprendere e ad intervenire là dove si presentassero situazioni di disagio e di difficoltà… aiuterebbe a essere consapevoli e a sviluppare quelle potenzialità che ognuno di noi ha. Soprattutto non ci dimentichiamo che imparare a conoscere e conoscersi meglio migliorerebbe la nostra comunicazione e le nostre relazioni sia con noi sia con gli altri.Un grande grazie e un plauso va alla nostra insegnante Anna Maria Vissani, che con semplicità e chiarezza, seguendo il metodo grafologico “Morettiano”, ci ha indicato come iniziare a leggere e interpretare lo scarabocchio, il disegno e la scrittura. Non posso far altro che invitare tante più persone a seguire i suoi corsi, da poter così “indagare in ampiezza e in profondità” le nostre personalità, attraverso uno studio avvincente, coinvolgente e convincente. (Consuelo Cecchini)