SOUND & VISON MAG

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Settembre 2009 - Rock Icons Edition

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OSTERIA RIVE _VIA RIVE 14 _CARTIGLIANOINFO: 348.8265815 SEPTEMBER LIVE!

Mercoledì 2 SettembreROSITA ZIROLDO [Trio guitar jazz, etnofolk]L'artista italo-americana presenterà i brani del nuovo cd che sta registrando a New York in collaborazione con Norah Jones.

Mercoledì 16 SettembreRODA VIVA BRASIL [Jazz Bossanova]

Quintetto capeggiato dal contrabbassista Filippo Tantino dal repertorio allegro e spensierato Jazz bossanova

RISTORANTINO_WINE BAR_JAZZ CLUB

IN PARTNERSHIP CON

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DN A VD ISN IOU NOSWELCOMEINTO THE SOUND & VISION

ALTERNATIVE WORLDAnno 5 - N° 66 - SETTEMBRE 2009

Aut. Trib. Bassano d. G. N° 8/03 del 3.09.2003

S&V INFO POINT:REDAZIONE : 0424.527995

DANIELE 349.1970263VICENZA/VERONA E PROV. : MATTEO 340.2797052 ZONA PADOVA E PROV. : MASSIMO 346.3577697

ZONA VENEZIA/TREVISO E PROV. : MASSIMO 329.0830507

DIRETTORE COMMERCIALE

DIRETTORE RESPONSABILE: EDITORE:

STEFANO ROSSIDANIELE PENSAVALLE ([email protected])

Grafica: - Cover : - www.blitzstudio.itIconsCover: - www.OfficineVanilla.com

DJD Andrea Blitz Studio (VR)Osvaldo Casanova(VI)

REDAZIONE:S. Rossi (VI) - Ilaria Rebecchi (VI) - G. Mari (VI) - A. Battista (Glasgow)

A. Lo Giudice (VI) - M. Visentin (VI) - F. Nicolli (VI) - A. Rebecchi (VI)Monica Bosaro (Vr) - Tobia fiorese (VI) - L. Sartor (TV) - Fox (VI)

Paolo Berto (VI) - Denise Zanin (VI) - Stephanie Dark (TV) - L. Lago (VI)C

ristian Cristofari (VI) - Matteo Peotta (VI) - Alberto Casagrande (VR)

Marco Chemello (VI) - Max Manetti (VI)

REDAZIONE/UFFICIO STAMPA : ([email protected])ILARIA REBECCHI

WEB:WWW.SOUNDANDVISION.IT - EMAIL: [email protected]

MYSPACE: MYSPACE.COM/SOUNDANDVISIONZINEFACEBOOK: WWW.FACEBOOK.COM/SOUNDANDVISION

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SOMMARIO SETTEMBRE 2009

PAG 8 : “STATE A SENTIRE” di I. Rebecchi [ ]i 3 dischi più belli per Settembre, Kasabian, The Cesarians e Ultimo Attuale Corpo Sonoro

PAG 18/19 : “ROCK ICONS” di I. Rebecchi [ ]l’indispensabile MONO GUIDA alle rock icons di Sound &Vision

PAG 9 : “IN BRIT” di C. Cristofari & M. Peotta [ ]la scena indie-brit-rock made in Uk

PAG 21 : “WILD MAN FISHER” di Fox [ ]gli indimenticabili dimenticati, storia di geni incompresi PAG 22 : “INTERVISTA A MAX D. BLAS - ALTAVOZ” di M. Visentin [ electro-sapiens, dove l’elettronica non ha segreti ] PAG 24 : “IN CERTAIN PLACE” di M. Visentin [ live review : Chemical Brothers, Underworld, Prodigy ] PAG 25 : “THE HARDER THEY COME” di M. Manetti [ ]viaggio alla scoperta della Jamaica, l'isola del blue beat, tra talenti ed etichette memorabili PAG 27 : “12 TONAR : intervista esclusiva” di A. Lo Giudice [ ]intervista al producer dei Sigur Ros

PAG 29 : “BIGGEST EVENTS CALENDAR” di I. Rebecchi [ calendario di tutti gli eventi più importanti in italia ] PAG 30/31 : “UNDERGROUND MAP” di DjD [ trova il tuo locale preferito! ] PAG 33/34/35 : “NIGHTCLUBBING” di S&V [ i migliori locali sostenuti da Sound & Vision! ] PAG 36 : “IL SOGNO DEL BOSS” di F. Nicolli [ report live del concerto di Bruce Springsteen a Udine ] PAG 37 : “MOBY in ROME” di F. Giangiolini [ report live del concerto di Moby a Roma ] PAG 38 : “EXCUSE ME IN MONACO” di GianMaria [ DJreport : ]i dj dell'Excuse Me nella trasferta tedesca

PAG 39 : “DISCO_NNECT” di N. Machetti [ presentazione evento ] PAG 41 : “FESTIVAL NO DAL MOLIN” di S&V [ presentazione evento ] PAG 43 : “E ALLA FINE ARRIVA DANIEL ...” di L. Lago [ speciale su Daniel ]Merriweather, Love and War

PAG 45 : “BEDROOM REVOLUTION : THE NORMAL ” di Sir Taylor [ storie di vinili da collezionare ] PAG 46 : “PARKLIFE FESTIVAL” di Marilù [ live-rece dal festival organizzato al magnolia (MI) ] PAG 48 : “LEONARD COHEN” di A. Rocca [ da venezia uno dei concerti più suggestivi dell’estate ] PAG 52 : “RARES GROOVES” di P. BERTO [ suoni rari ed introvabili ] PAG 55 : “EDWARD HOPPER” di A. Rebecchi [ ]L'arte del ritratto del non-luogo in mostra al Palazzo Reale di Milano

PAG 56 : “66^ MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA” di I. Rebecchi [ ]presentazione evento

PAG 57 : “SPECCHI E RIFLESSI DI LIBRI E DI OMBRE” di A. Lago & C. Mazzoni [ ]i libri del mese visti con occhi diversi PAG 58 : “S&V NEWS & UPDATES” di I. Rebecchi [ tutto sul mondo alternativo di Sound & Vision ] PAG 59 : “S&V OFFICIAL POINTS” [ il modo più semplice di trovare Sound & Vision nella tua città ]

PAG 10/11/14/15 : “LIVE REPORT” di I. Rebecchi, M. Bosaro, A. Casagrande, T. Fiorese, D. Zannin [ i festival visti e vissuti dalla nostra crew ]

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indiepanic

in

COMING SOON IN OCTOBER

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Si, un bel 9 se lo meritano tutto. I Kasabian attingono dall'esperienza Primal Scream, Oasis e stonesiana nell'esaltante tripudio psichedelico del terzo album, rock'n'roll '70s, rivoluzionario, sperimentale, geniale ed eretico del 21° secolo a favore della nostalgia post-moderna verso decenni migliori. Se il titolo dell'album riprende il nome di una clinica psichiatrica, e quello della band il cognome di un'adepta della Manson Family, non può stupire che le tracce di questo piccolo capolavoro si basino sull'incedere galoppante ed armonioso di echi capaci già con il singolone “Underdog” di spiazzare i più accaniti fan del rock alternativo made in Uk nell 'accoppiata vincente-assodata-esaltante Pizzorno/Meighan, per poi coinvolgere con l'elettronica post-industrial di “Swarfiga”, l'ipnotismo corale di “Where Did All The Love Go?” e la screamadelica “Fast Fuse”. E che dire dell'originale concentrato post-brit-rock-splatter di “Vlad The Impaler”, o di “Secret Alphabets” ballata nordica psichedelica che ritorna di prepotenza tra rimembranze cinematografiche sublimate dal singolo “Fire”? La vera rivelazione della musica contemporanea sono questi 4 inglesi (Pizzorno di origini italiane) che comunicano con il meraviglioso sunto sonoro di songwriting post-bukowskiano, nostalgie rock e miscele variopinte tra trionfo del brit-rock e dance-mood avido di danze. Non fermateli!

Loro sono i Cesarians, band londinese realmente alternativa, che spiazza in contenuti polimorfi dai toni cabarettistici ed incantati, in cui la teatralità indipendente convola a nozze con la sperimentazione rock-jazz-pop. E “Cesarian 1”, l'album di debutto sconvolge tutto ciò che è considerato musica nel mondo tangibile. Prodotto da Craig Leon, storico producer dei Ramones, lo straziante e cupo mix di rock, jazz, new wave, pop e teatro tra profumi alcolici e godimento, travolgenti liriche narrate-cantate tra il sadico e il folle, e decostruzione sonora si apre con “Q.M.S.D.”, che sa di bisca clandestina ed è sublimata dalla voce di Charlie Finke (frontman ed ex punk-rocker). “Flesh Is G r a s s ” t r a s u d a o n n i p o t e n z a cinematografica, mentre “Running Horse” è eleganza alla Leonard Cohen, “About She Goes” racconta di un profondo amore consumato, “Woman” è un post-rock jazzistico che rievoca gli Stones e Nick Cave, “Too Soon Is Never Again” è blues morboso nel pianoforte fuorioso ed inafferrabile, “Dethstar” è spensieratezza bizzarra, “Marlene” sofferente ballatona, e “Sour Ink” in fiati e tromboni maestosi regala la lode all'intero album. Geniale, contorto, retrò, profumato e viziato incontro di generi a cavallo tra i due secoli, splendidamente assemblati tra miscele goderecce di arti varie.

Di fronte a questo progetto ogni parola risulterebbe vana. Basterebbe pensare alla caratterizzazione del decadentismo musicale, ovvero dell'affresco sonoro di acrobatiche distorsioni melodiche, nel raffronto creativo e persuasivo tra società ed arte in bagliori letterari e teatrali e sonorità lisergiche e pure. "Memorie e Violenze di Sant'Isabella", degli Ultimo Attuale Corpo Sonoro, lacera l'animo nel titolo e nell'essenza. E' un album diviso in tre parti, che si apre con il commento commemorativo di Pier Paolo Pasolini, recitato e musicato in sbalzi post-rock di “Empirismo Eretico”, colpevole e straziante nell'eco "... io so ma non ho le prove…". Poi c'è la poetica di “Ultima Lettera al 1975”, che ricorda un passato rimpianto e tristemente distante, e “Le Ceneri Dell'Idroscalo” viziata di psichedelie post-rock. “L'Esilio Del Canto”, recitata e blues, dipinge i tratti del secondo personaggio, Nazim Hikmet, definito in “Impossibile Dormire a Varna, Amore”, che rimembra la tematica amorosa cara al poeta. Infine il maledetto Arthur Rimbaud esplode nella title-track, nell'eco di Jack Keurac in "Poesie Beat", e dell'assolutismo profetico del più noto artista sacrilego e follemente poetico. Cultura e musica all'unisono nel richiamo al mito, alla storia, alla poesia, alla conoscenza.Tripudio sensoriale!

“State a Sentire...” by Ilaria Rebecchi 8

Red Ink / Red Int 2009genere: alternative rock

VOTO: VOTO: VOTO:

"WEST RIDER PAUPER LUNATIC ASYLUM"KASABIAN

2009genere: alternative

"CESARIAN 1 – THE DEBUT ALBUM"THE CESARIANS

2009 Manzanilla Musicagenere: post-rock

"MEMORIE E VIOLENZE DI SANT'ISABELLA"ULTIMO ATTUALE CORPO SONORO

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Consacrazione?Forse. Parli di gruppi che lasciano il segno ad o g n i l o r o m o s s a , c h e s c o n v o l g o n o v e c c h i e regole,certezze scontate. Ribaltano tutto. Sul palco e f u o r i . A p p a re n t e m e n t e semp l i c i . Mus i ca lmen te fenomeni. Dalla rete ai maggiori fe s t i va l d ' o l t re m a n i c a , i rrompono come mostri sacri,pur sempre ai margini di un sistema mediatico che prima innalza, poi rovina. Stracciano tutti i record di vendite UK con "Whatever People Say I Am,That's What I'm Not" (oltre 1 milione di copie v e n d u t e n e i p r i m i 8 giorni,meglio di Oasis e Beatles),il loro primo album datato 2006 sotto la Domino Records,stessa etichetta di

Fra n z Fe rd i n and , An ima l Collective,the Kills etc etc,che l'anno successivo li piazza nuovamente sugli scaffali dei negozi con un intenso ed elaborato "Favourite Worst N i g h t m a r e " , s e c o n d o album,altro successo,altra storia. Chi sono? 4 ragazzi di Sheffield. O meglio, gli Arctic Monkeys. La band che infiamma le platee di mezzo mondo e non solo,da più di 3 anni a questa parte. E ora? Il 28 Agosto '09 è usc ito "Humbug” . Terzo lavoro,10 brani e molti piu motivi per non farselo sfuggire. Un “viaggio” che parte da "My Propeller",apertura di un album che abbandona il garage punk dei primi Arctic,sostituisce plettri scheggiat i e ri f f tiratissimi, rullate sconvolgenti

e muri di suono da provocare salti sul divano,con melodie fo rs e p i ù o re c c h i ab i l i , intime,rilassate a tratti. La voce è d e c i s a m e n t e p i ù calda,sospirata,sforzata. Un invito alla poesia lirica che il solo Alex Turner riesce a trasmettere con la sua dote naturale nello scrivere, narrare e interpretare. Persino uno come Josh Homme,leader dei Queen Of The Stone Age,nutre sconsiderata ammirazione per l'enorme talento del giovane c ompos i t o re, t a n t o d a presentarsi come co-produttore alla realizzazione di questo lavoro. Si passa poi per “Crying Lightning”, hit vera e propria, singolo apripista che già sta facendo il giro del mondo. Sound pieno, chitarre soffocate nei delay dilaganti e giri di basso power pop. Si entra nella parte centrale dell'album dove si presenta un ritmo vocale e strumentale a tratti incalzante c o m e i n ” D a n g e r o u s A n i m a l s ” e " P o t i o n Approaching",a tratti soffuso e do lce come in "Secret

“IN BRIT” by Cristian Cristofari e Matteo Peotta 9

“HUMBUNG” – The Arctic Monkeys Door",dove la voce da il meglio passando dalla melodica pura a versi da scioglilingua, ritmici quanto la bacchetta del batterista Matt Helders,che imperversa di continuo sul rullante. Poi “Cornerstone” previsto secondo singolo in uscita,ballad indiscussa di tutto il lavoro,leggera spensierata, ”facile” nello stile Turner. Si arriva così a Pretty Visitors,altra song da l sapore t ip ico arctico,altro pezzo che entra subito nelle orecchie ed esplode in un ritornello da " c h i a m at a a l l e a rm i " , intervallato a parti folgoranti, per gli ultimi battiti cardiaci ad alta frequenza che suggellano in modo perfetto la chiusura del lavoro lasciandoci con “The Jeweller's Hands”.Un album pieno di contrasti ritmici amalgamati assieme come solo poche band riescono. Celebrati. C ap e l l o n i . D i s o rd i n at i . Maledetti. Con un album diverso dagli altri,diverso da tutto. Registrato un pò nel deserto del Mojave un pò a Los Angeles,con un anima dentro vecchia di almeno 30 anni,di quando la musica era un mezzo per diffondere sapere o p r o t e s t a r e s c a n d a l i . Aspettiamoli sul palco di qualche infuocato locale italiano, appena risolti i loro impegni in terra statunitense. Intanto godiamoceli alzando il vo lume del lo stereo a l massimo,pensando che...le scimmie artiche sono tornate!

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Live Report by M. Bosaro, A. Casagrande e Tobia Fiorese 10

Non è certo il pubblico delle grandi occasioni a questa serata della rassegna “Ferrara Sotto Le Stelle”, nella quale si sono esibiti due gruppi a “stelle e strisce”. Gli Animal Collective costruiscono un'atmosfera spirituale ed ipnotica. Le voci di Avey Tare e Panda Bear sono acute e sembrano echi primordiali. Un'ora e mezza nella quale palpita la vena più psichedelico-pop di Merriweather post pavillon: gli echi di Brother Sport, le molleggianti ripetizioni di Lion in a cage e la dilatata My girl interpretata in pieno stile di r-umoristica libertà tra la primitività di ritmi immediati e la ripetitività aleatoria del psych-pop. I Tv on the radio, portabandiera del rinascimento newyorkese, sono intenti nel non

facile compito di rendere su un palco la limpidezza e gli arrangiamenti di Dear Science. Crying viene riarrangiata tra Prince e le filosofie post di Simon Reynolds, con il groove di una sezione ritmica che ben traduce le pulsazioni del disco, seppur non la cristallina produzione. Gli incastri delle voci talvolta risultano confusi e già in Love Dog sembrano perdersi in arrangiamenti di synth, chitarre e fiati. Ma il tiro rimane intatto, la grandeur di Halfway Home è imprescindibile: il Moog modula incalzante sui beats di Dancing Choose ed un dirompente fumoso pathos postpunk infiamma il gasolio della vecchia gloria Wolf like me. C'è spazio perfino per Young Liars; il resto è un immenso viaggio tra falsetti e chitarre. La toccante solennità di Family Tree regala un brivido extra per Starting at the sun con l'accelleratore pigiato su un piglio quasi-punk che fa schizzare l'intensità. Poco importano cifre e sbavature: il contatto è reale, la scrittura superiore. E c'è un cuore analogico che batte. Il resto non conta. (A. Casagrande)

ANIMAL COLLECTIVE+ TV ON THE RADIO

Ferrara | 21 luglio 2009

FIREWATER ROMA CLOSING PARTY 24lug09 con

MISS KITTIN & THE HACKER+ELLEN ALLIEN dj set

@ SPAZIO ROMA

Due al prezzo di una. Ho il piacere di intervistare non solo la splendida Ellen Allien, ma anche Miss Kittin and The

Hacker. La serata si tiene allo Spazio Roma, e il luogo dell'intervista è il parcheggio dei mezzi di servizio: luce del lampione e 5 minuti per chiedere a Caroline e Michel, come ci si senta a tornare insieme dopo 7 anni dall'uscita di First Album. Caroline sottolinea come oggi non serva trovarsi nella stessa stanza per fare musica, c'è anche la télépathie. Vorrei sapere se percepiscono delle differenze tra le varie città europee dell'elettronica (ispirandomi anche a Electronic City contenuta nel nuovo album Two) come Londra, Berlino,

Parigi e Barce l lona . Mi assicurano che l'atmosfera è sempre molto energica e che i loro fan sono rockers e scuotono i live. Ma al concerto romano, l'energia andava e

PH BY M. BOSARO

PH BY T. FIORESE

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veniva per l'impianto ad intermittenza. Ad Ellen Allien il compito di risollevare la serata. In punta di piedi si è posizionata dietro ai piatti e ha iniziato il suo set. Avevamo chiacchierato insieme poco prima. Le ho c h i e s t o c o m e è s t at o festeggiare i 10 anni della BPitch Control e lei ne ha dato un bilancio molto positivo. Risultati consentiti grazie anche alla sua città, Berlino, ricca di locali senza limiti di orario che permettono una l iber tà espressiva molto produttiva in campo musicale. “Questa libertà che contrasta con la situazione globale di controllo all'interno della quale viviamo, parlo di controllo politico” precisa Ellen, riconosce nel diritto al party, come invocavano già i Beastie Boys nel 1986, una

Un autentico viaggio, un viaggio che ti solleva da terra e ti trasporta in un mondo che sembra così lontano ma che in realtà è proprio li, dentro di te. È ciò che è accaduto a chi ha avuto la poss ib i l i tà d i p a r t e c i p a r e a l l a rappresentazione live di Paolo Tofani al Giardino Magico di Dueville, venerdì 7 Agosto 2009. Un itinerario decorato da suoni tipicamente indiani ma con una riuscita mescolanza di una approfondita ricerca elettronica, che ha reso lo spettacolo un vero e proprio esperimento musicale. Il tutto

PH BY T. FIORESE

sorta di via d'uscita. Le piacciono le CocoRosie, segue un canale musicale francese di jazz, soul, funk e classica c o n t e m p o ra n e a . E l l e n infiamma con vinili e cd m i s c e l a t i c o n m o l t a a c c u r a t e z z a , s e m p r e concentrata. Suona nella notte romana ad oltranza, fino all'improvviso stop impostole dall'organizzazione. Sempre però con il sorriso sulle labbra. (di Tobia Fiorese)

grazie alla sua esperienza artistica e spirituale che lo ha portato, nel 1979, ad un radicale cambiamento della sua vita, d iventando un monaco Vaisnava (Krsna Prema das). Nelle sue performance, Paolo utilizza principalmente il Santoor (strumento percussivo melodico di origine persiana) e la sua Trikanta Veena, strumento unico al mondo che lui stesso ha ideato e concepito per incrementare l'aspetto mistico, che sta alla base delle sue progressioni musicali, e saziare l'esigenza di riunire l'aspetto sonoro Occidenatle con l'antichissima tradizione musicale Vedica. Forse difficile da comprendere, arduo da interpretare, ma di sicuro un suono che attira, penetra e non ti lascia indifferente.

“Che dire, un

Paolo, dagli Area ad oggi, un lungo percorso..

percorso inevitabile, si va avanti, non si va indietro! Gli Area sono stati un momento meraviglioso, ma bisogna andare avanti, fo r t unat amen te ques t a esperienza di questi trent'anni mi hanno maturato, sia dal punto di vista umano, mi hanno dato maggior lucidità per affrontare la musica. Fare qualcosa dopo gli Area non era facile, forse perché eravamo avanti con l'età (credo sia questo che dice la gente), o forse perchè era inconcepibile continuare un percorso che era stato in qua lche modo presentato da persone come gli Area, che avevano delle idee veramente rivoluzionarie dal punto di vista musicale. Credo quindi che questa faccenda dell'esperienza della coscienza mi abbia senza dubbio aiutato a trovare la chiave per andare oltre.” (di Denise Zanin)

Live Report by Denise Zanin 11

PAOLO TOFANIKRSNA PREMA DAS

LA RICERCA DI UN EQUILIBRIO@ GIARDINO MAGICO

7/08/2009DUEVILLE - VICENZA

PH BY D. ZANIN

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OGNI FINE SETTIMANA

DJ SETORGANIZZAZIONE

CENE E COMPLEANNI SU PRENOTAZIONE

TEL 0444.834856

VIA GARIBALDI 26 - LONIGO (VI)

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Trasformazione è mescolanza ordinata tra evoluzione e storia (musicale e non solo), con un occhio di riguardo verso le nuove forme di sperimentazione (in p r i m i s e l e t t r o n i c a ) . Trasformazione è un semplice c a m b i o d i l o c a t i o n , l'accostamento azzardato e geniale di nomi di spicco, giornate piene di arte, tra mostre di pittura ed eventi collaterali in ogni angolo della città della Mole, ed un'intensa rassegna cinematografica, quest'anno, con protagonista Nick Cave. Sono gli occhi furenti del geniale maestro Nick Cave, t r a c a n t a u t o r a t o e d intellighenzia musicale, e dei giovani cantautori torinesi, principi di un immenso foro di

Live Report by Ilaria Rebecchi 14

fronte a loro. Trasformazione è la new wave moderna dei Ladytron, tripudio emozionale d i oscur i tà i pnot i ca e sintetizzatori algidi in un elettroclash sospeso tra liriche in bulgaro e le voci inafferrabili di Mira ed Helen. E' il psichedelico rock dei Primal Scream, tripudio celestiale di storici brani (celeberrimo “Screamadelica” del '91) a metà tra dance e pop, in un acid rock incendiario in cui ogni brano è materia prima di luci e suoni streganti. Trasformazione è la fresca arte dei Did, in apertura l'11 Luglio, con il loro indie-electro-rock d'avanguardia, o Santigold, eroina americana, vicina a Pet Shop Boys e Coldplay, con il suo hip-hop elettronico, ora tribale ora rock. Trasformazione è la storia della dance internazionale '90s, con le sonorità post-Kraftwerk più concrete degli Underworld, in una performance memorabile fatta di effetti speciali e della sublimazione della vocalità moderna di Hyde a regnare su synth e potenza elettronica, dalla rinomata “Born Slippy” all'animoso coinvolgimento sonoro che è proseguito con i set degli italianissimi Crookers e The Bloody Beetroots, già un must d'esportazione per le nuove generazioni sperimentali. Trasformazione è Torino Traffic Festival. (Ilaria Rebecchi)

Il celeberrimo trecentesco Castello di Ferrara, nobile location del lungo festival e s t i vo fat t o d i gra n d i protagonisti della musica moderna e di sempre (da David Byrne agli Editors), quest'anno ha ospitato la rassegna Bands Apart, con l'intento di mettere sul piatto le migliori essenze sonore contemporanee della s c e n a i n d i p e n d e n t e internazionale. Il 15 Luglio, ha ospitato due band attualmente regine della scena mondiale, della creatività a metà tra l'ombrosa new wave di oggi dei giovanissimi White Lies e il riverbero post-punk-post-electro-post-rock dei noti Bloc

Party. I primi, silenziosi, incoscienti del già importante ruolo di band internazionale, in fascinazioni dark ed '80s, tra r i c h i a m i E c h o & T h e Bunnymen, e il coinvolgimento vocale che rimembra band moderne (Interpol ed Editors), in liriche concentrate e mature che riflettono sul decadimento della società contemporanea per i brani del debutto di “To Lose My Life”, già campione di vendite ed ottimamente reso l ive. I B loc Par ty (che regaleranno 2 ore di show a metà tra concentrato e divertente, in cui il loro coinvolgimento nei confronti del pubblico sarà padrone nella figura istrionica di Kele, frontman) imperatori di una piazza ipnot izzata dal la sperimentazione del l 'eco indie-rock a metà tra Clash ed incandescenza alla Cure, in ballabili psichedelie electro-dance. “Intimacy” è stato solo l'ultimo di 3 album-campione-rivelazione, e la nuova “One More Chance”, vivacemente accolta dal pubblico, anticiperà un grande ulteriore successo per i 4 londinesi. Il meglio della scena indie contemporanea ha c a l c a t o q u e s t o p a l c o . E ha trionfato. (Ilaria Rebecchi)

BANDS APARTPiazza Castello (FE)

15 Luglio 2009Bloc Party White Lies

9 Luglio : Nick Cave - 10 Luglio:Primal Scream & Ladytron

11 luglio: Underworld &Santigold + Electro Party

TORINO TRAFFIC FESTIVAL

PH BY AMBRA PH BY MORRIS VINCENT

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Commoventi, glam, dark, drammaticamente malinconici, sublimati da spasimi elettronici con influssi post-grunge nella sospensione malinconica di un post - rock a l te rnat ivo e magnetico. Maestosi nell'aere profusa tra potenza sonora e brillante accostamento di ritmi vivaci con struggenti liriche persuasive, sprezzanti, morbose, viziate, sporche, genial i , stupefacenti e folgoranti. Non si p o s s o n o d e f i n i re c o s ì mestamente e brevemente i Placebo. E non risulta facile dipingere un live così sovrano e potente, seppur infestato da piccoli problemi tecnici da loro indipendenti (e facilmente dimenticabili). Brian Molko è l ' e ro e c o n t e m p o ra n e o dell'ambiziosa ascesa agli Dei, ora bizzoso e spregiudicato, ora riflessivo, padre ed artista a cavallo tra due secoli, varie

generazioni e numerosi generi, nell'accostamento naturale e studiato di uno spettacolo di cui è p r imo (ma non un i co ) protagonista e regista, tra la nota voce algida e penetrante in acuti strazianti, e le distorsioni sonore di immensi brani (sia passati che tratti dal nuovo “Battle For The Sun”), che ci cibano di sentimento e carne e si concretizzano nella vita. Fa gli onori di casa come il migliore attore di una compagnia, regala applausi ai suoi meravigliosi Stefen Olsdal (nostalgico e psichedelico nell'ammaliare il suo basso), e Steve Forrest (giovane e bravissimo, che suonerà anche in apertura della band in versione country-rock), propone i capolavori della sua nota discografia tra applausi e cori i pno t i z zat i (memorab i l i “Soulmates” e “Special K”), elevando all'estasi la propria essenza di artista moderno e l'incombente incontro-scontro tra il mito e l'uomo. Chi lo osserva non può non subirne il fascino, lasciarsi andare al suo ego, interpretando, anch'egli, il ruolo di vittima sacrificale di una musica così maestosa ed unica.

PLACEBOVillafranca 18 Luglio 2009

Live Report by Ilaria Rebecchi 15

l'attività, la coerenza, i grandi nomi e le nuove scoperte underground. In un inizio d'estate tra canicola e piogge, l'uomo incontra la comunità e ritrova sé stesso ascoltando le parole musicate dei grandi protagonisti italiani (e non solo) di oggi. L'apertura di Tonino Carotone ha stupefatto nell'ambizioso compito di salutare i mortali in un mondo difficile dove il noto artista spagnolo è supereroe in sviluppo tra ska e rock, tra poesia ed impegno sociale, Alborosie e la sua lunga chioma intricata hanno manifestato l'accorciare le distanze sociali in un mondo da temere, i Meganoidi, introspettivi e fieri, hanno disegnato un percorso musicale prossimo al cantautorato, la storica Bandabardò ha coinvolto con il classico folk-ska di sempre, orgoglioso nell'abito consumato e brioso della musica ironica per ridere per non piangere. Il lungo pomeriggio targato Altavoz de Dia, rassegna dance-elettronica, da tempo il nome più altisonante dell'ambiente rigoglioso ed in continua evoluzione, ha portato in scena artisti internazionali del calibro di Ellen Allien e Dim, coinvolgendo un pubblico amalgamato e bramoso di note elettroniche. Pochi giorni e i Marta sui Tubi hanno trascinato, nella m i s c e l a d i m o d e rn i t à , cantautorato ed appiglio creativo per accostamento a strumenti folk originali e desueti, e ha spiazzato l'elettronica raffinata e ballabile dei Motel Connection, prossimi all'uscita di un nuovo album che unirà musica, fumetti e videogiochi, in un piatto di

muscolature sintetiche da brividi. Afterhours e Subsonica poi sono sinonimo di innovazione culturale, e se i primi, il 4 luglio, hanno eccitato nel violino lussurioso, nelle chitarre distorte, nei testi avidi di sentimento e verità, nell'eleganza composta e sicura, nell'incandescente assoluzione profetica in violenza musicale ed eroismo post-romantico di lacrime calde e poetica sanguinolenta, sublimati dalla presenza di Manuel Agnelli in racconti di vita, sogni, ambizioni e sesso, tra tormenti e tremori moderni, i torinesi hanno esaltato in istigazioni electro-pop-rock dal sapore di malinconia efficace, ritmi battenti, arguzia scenica e ballabilità permanente negli ampi spazi regalati ai brani-tormentone imperatori degli ultimi 15 anni di storia della musica italiana. A coronare il mese di Sherwood Festival la performance attesa, ambiziosa e dominante dei Prodigy, tra delirio dance ed echi nostalgici '90s, padroni di un palco imperiale tra tenebre e voracità sonora. Un mese di arte varia, che imita la vita, che pesca dall'arte la propria essenza.

19 Giugno / 18 Luglio PD

SHERWOOD FESTIVAL

PH BY AMBRA

Un mese di musica tra incendi sonori d i i nd ipendenza contemporanea ed esaltazioni di folle in un tripudio dove la musica incontra la popolarità, la socialità,

PH BY S&V

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GIO 10 + SAB 12 SETTASOLO FREE

MUSIC FESTIVAL

VEN 11 SETT

BAR ASTRA (VI)

VEN 19 SETTSARTEA (VI)

VEN 25 SETTROKKAFE’

CASTELCUCCO (TV)

VEN 2 OTTOBREPANIC JAZZ CLUB

Marostica

BACK TO BLACKTHE BEST OF SOUL BLACK FUNK FROM 60/70

SOUND VISION

DJ SET

BLACKPOWER

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Rock Icons by Ilaria Rebecchi 18

La sacerdotessa del rock dalla voce dolente e passionale, Patricia Lee Smith, nasce a Chicago nel dicembre 1946, e s ino da adolescente s i appassiona all'arte e alla causa dei diritti umani. Studia allo State Teachers College e nel 1967 si trasferisce nella palpitante New York dove inizia a lavorare con il fotografo R o b e r t M ap p l e t h o r p e , coltivando l'amore per la pittura, la fotografia e la poesia. Si esibisce per la prima volta nel 1969, recitando nei panni di un uomo ne “La Famme Fatale”. Dotta e visionaria, si affaccia al creativo emisfero della musica con readings delle sue opere accompagnata dall 'amico chitarrista Lenny Kaye. Le prime performances pasionarie profumarono di avanguardia ed

i m p rov v i s a z i o n i j a z z , saldamente ancorate ad influenze r'n'r dal sapore punk, nel periodo più florido ed attivista di una rivoluzione socio-culturale artistica e politica. Grande estimatrice dei grandi della musica, dalla Joplin a Morrison, Patti Smith, dopo anni passati a sognare la lirica, e a guadagnarsi da vivere lavorando come commessa in un negozio di libri, critica musicale e drammaturga, entrò ben presto nel giro della cultura newyorkese, frequentandone i salotti insieme a personaggi di spicco quali Andy Warhol e Sam Shepard, ammaliata da quella città, così viva e ricca di intellighenzia a ridosso degli anni '70.Contemporaneamente scrive testi per i Blue Oyster Cult di Allen Lanier, si innamora

di Tom Verlaine dei Television, e c o m u n i c a s c r i v e n d o accompagnamenti musicali per le proprie recitazioni free, come da tradizione di NY. Nel 1974 a Patti e Lenny si affianca Richard Sohl, e il trio si esibisce regolarmente persino nello storico Max's Kansas City. Frequenta il Cbgb e l'Other End, recluta il chitarrista Ivan Kral e il batterista Jay Dee Daugherty, facendo musica basata su “tre accordi uniti dal potere della parola”. Ben presto verrà messa in contatto con Clives Davis, della Artista Records, dallo stesso Lou Reed. Arriva così il capolavoro di “Horses” (1975), prodotto da John Cale e da subito un must della cultura underground. “Horses” e le sue canzoni uniscono la recitazione free form cara a Patti al più co invo lgente punk - rock , riuscendo a ridonare luce sui testi, punto di partenza e veicolo lirico per il crescendo sonoro di cornice. Dall'incipit di Gloria, cover dei Them, poesia inedita sovrapposta e sposata con il blues primordiale, in cui la possente voce di Patti è ammaliante, alla lunga Birdland, il cui testo venne improvvisato in studio sulla base di un racconto di Peter Reich, che svela il visionario talento del l 'art ista ; Free Money racconta di amore e denaro, e Kimberly è purezza new wave tra echi alla Velvet Underground ed organi suadenti. “Horses”, original ità post-punk ed

avanguardia, folgorò negli anni artisti tra cui Michael Stipe (REM), e sconvolse nelle pe r fo rmances d i Pat t i , sciamanica protagonista di un p u b b l i c o a m m a l i a t o dall'intensità della poesia, dalla voce e dai magnetici e dolenti m o v i m e n t i o n s t a g e .L'arte di Allen Ginsberg, di Jack Keurac e Williams Burroughs influenzano Patti nella sua intera produzione, ma è il leggendario Arthur Rimbaud a s convo l ge rne l ' e s senza artistica, al punto che “Radio Ethiopia” ('76), gli fu dedicato nella cupezza punk della ferocità solenne di ballate dal sapore liturgico e sacrale. Lanny Kayne, f i dato amico e chitarrista, sposò nell'album le proprie corde con la voce m a l i n c o n i c a d e l l a sacerdotessa, tra Ask The Angels e Pumping My Heart, Pissng In A River e la compostezza di Distant Fingers. Nel 1978 esce “Easter”, trainato dall'appassionato rock di Because The Night (scritta insieme a Bruce Springsteen), trionfante nei decenni, da Ghost Dream, che riflette sul tema della resurrezione, e dalla chitarra di Rock'n'Roll Nigger a consacrazione di una grande rockstar mondiale, non più solo autrice di culto. L'anno dopo uscì “Wave”, memorabile nella psichedelica Dancing Barefoot e ne l l ' amo rosa ba l l at a Frederick, dedicata al marito Fred. Patti Smith nei primi 4

PATTI SMITH

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Rock Icons by Ilaria Rebecchi 19

album della propria carriera seppe fondere l'innata passione dell'improvvisazione e della recitazione, al fascino graffiante di una voce immortale e forte, e, soprattutto, al punk, aprendo al strada alla selvaggia incursione del mondo della new wave, nell'avanguardia comunicativa, sociale ed efficace del potere della musica. E delle persone. Così dopo 9 anni di silenzio torna con il popolare inno People Have The Power, canzone regina del nuovo album “Dream Of Life”, e dopo i capo lavori de l le decad i p r e c e d e n t i , r i a p p a r e nuovamente come sacrale visione d'arte nel 1996 con “Gone Away”, prodotto da Lenny Kaye e Malcom Burn, acclamata riflessione sulla transitorietà dell'essere umano,

forte della ballata My Madrigal. N on s ono p i ù i b ra n i entusiasmanti e sconvolgenti d e g l i e s o r d i , m a l e performances live di Patti restano pregne di sciamanismo da guru della musica e della poesia, persino dopo l'elegiaco “Peace And Noise” ('97), prevalentemente pianistico, in cui si ripropone l'ambivalenza e lo sposalizio tra parlato e cantato, e in cui spicca 1959, canzone dedicata all'invasione cinese in Tibet. Festeggia il nuovo millennio con “Gung Ho” (che in cinese indica la voglia di continuare, ed è parallelamente omaggio ad Ho Chi Min), ottavo album per Artista Records, nella commistione tra tradizione ed avanguardia e nell'ispirazione dei più importanti leader spirituali e politici di sempre. Concitato nella copertina con il padre Grant, soldato nella Seconda Guerra Mondiale, classico e rock, struggente in One Voice, dedicata a Madre Teresa, nella coralità con Stipe in Glitter In Their Eyes e nel virtuosismo delle chitarre del fedele Lanny Kaye e di Tom Verlaine. Autrice di The Coral Sea (requiem postumo per l'amico scomparso Robert Mapplethorpe, opera nostalgica e straziante, basata sulla poesia americana della post-beat generation, divenuta nel 2005, al fianco di Kevin Shields dei My Bloody Valentine, performance t e at ra l e ) , B ab e l , Wo o l G a t h e r i n g , C o m p l e t e ,

composizioni drammaturgiche, poetiche e teatrali, fotografie ed illustrazioni, e di Auguries Of Innocence volume di poesie p u b b l i c a t o n e l 2 0 0 5 . P a t t i p a r t e c i p a all'inaugurazione della mostra William Blake alla Tate Gallery di Londra e si esibisce con Oliver Ray nella cattedrale di St. James a NY. Due anni dopo la raccolta “Land – 1975-2000”, presenta “Strange Messenger”, esposizione di disegni e pannelli che ricreano immagini raffiguranti ciò che resta del World Trade Center presso il Warhol Museum di Pittsburgh, e nel 2003 la stessa mostra viaggia da Tokyo a Monaco, Ferrara, Roma, Rotterdam, Houston e Glasgow. Nel 2004 esce “Trampin'”, che rievoca i '70s con Mother Rose, con la celebrativa Jubilee e nel pianoforte armonioso della

figlia Jesse nella title-track. Nel 2007 Patti viene finalmente accolta nella Rock And Roll Hall Of Fame e pubblica l'album di cover “Twelve”, in cui si accosta a miti della msuica come Nirvana, Jefferson Airplane e Neil Young, e nel 2008 esce il film documentario di Steven Sebring “Patti Smith: Dream Of Life”, retrospettiva dedicata alla storia dell'artista in un viaggio attraverso creatività e filosofia, tra il lirismo delle immagini e l'intimismo di Patti, tra ideali, racconti, sconfitte, musica e lotta per la pace. Di seguito la laurea ad honorem nel New Jersey, istallazioni sonore e mostre in giro per il mondo, ultimo tassello dell'esperienza artistica di un grande genio contemporaneo. Eroina della poesia e della musica, Patti Smith seppe credere nel sacro fuoco dell'arte, imponendosi nella propria geniale coerenza e differenza dal tessuto artistico precedente, nel surreale esempio di modernità e turbolenza di ogni vocalizzo recitato ed urlato, nelle liriche spigolose e vibranti del nuovo approccio artistico alla musica, all'arte e alla vita, dal fervore intellettuale della New York di fine anni '60 alla mondiale figura di rocker-poetessa-s a c e rdo t e s s a maud i t e, inebriata e sprezzante, impegnata e devota alla musica. Patti Smith has the power. (di Ilaria Rebecchi)

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N e g l i a n n i d e l l a sperimentazione hippie e freak, dove tutti facevano tutto e tutto era ricerca, ci fu un posto anche per Larry Fischer, Ed in verità non fu uno spazio da poco. Scoperto da Frank Zappa, fu una delle poche produzioni che il Duca di Prugne realizzò. Il musicista era noto essere piuttosto restio nel seguire altri artisti e nella sua carriera questi momenti si ridussero a pochi attimi di purezza musicale (il violinista Shankar) oppure di totale follia, come nel caso del fenomenale Larry. Su di lui girano molte storie, comunque Larry era una persona che in pratica viveva sulla strada con qualche disagio, fattore questo che non era per niente raro alla fine degli anni sessanta. Ma su Larry si concentrò l'attenzione di Frank Zappa che lo volle in studio per una produzione, addirittura un doppio album!

Uscì nel 1968 con un titolo fantasmagorico: “An evening with Wild Man Fischer”, una sorta di avvertimento, come se lui volesse indicare a tutti che stava giungendo l'era di una nuova pop star. La copertina m a rc h i ò fe d e l m e n t e i l c o n t e nu t o d e l l ' o p e ra . Un'illustrazione ci donava un quadretto fami l iare con mamma Fischer vicina al nostro eroe dall' espressione tutt'altro che benevola mentre le punta un coltellaccio da cucina alla gola. Quando apri il disco ti trovi nel mondo zappiano di quel periodo, tra frasi, annotazioni e mosaici di frasi e parole surreali. Poi si comincia ad ascoltare il mega show di Larry, suddiviso in q u a t t r o f a c c i a t e b e n contraddistinte, dai brani cortissimi registrati in studio per sola voce sotto la direzione di Zappa, alle riprese dirette in strada, fino ai gustosi camei pop come The Tas t e r, filastrocca freak dalle tinte parano ido-anarco id i che portano nel finale il cantante ad una sorta di trance delirante. An evening with Wild Man Fischer diventa un disco cult. Larry torna sulla strada e come al solito verrà dimenticato. Solo nei primi anni ottanta, la Rhino lo “rispolvera”. Ed ecco uscire nuovi gioielli di pura follia.

Gli Indimenticabili Dimenticati by FOX

WILD MAN FISCHER

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SETTEMBREVen 4 - DJ PAROLIN + Guest

Sab 12 - Lorenzo Conte Trio

Ven 25 - Dj Paolo Berto

Sab 5 - Carlo Appi Trio

Ven 18 - Erik Skank

Sab 26 - fm Liverpool : Stephanie Finegan

Ven 11 - Back To Black by S&V MAG

Sab 19 - Mauro Baldassarre & Friends

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Una nuova stagione di Altavoz, evento internazionale di musica elettronica, è alle porte. Abbiamo incontrato Max D. Blas, una delle principali menti pensanti di un evento che si appresta a lasciare ancora una volta il segno nel panorama dance alternativo: Altavoz uguale costanza e innovazione.

L'idea è nata già qualche anno prima che partissimo con Altavoz, dalla conoscenza di vari gruppi associazioni e organizzazioni che si occupavano di musica elettronica in Veneto. Avevamo pensato di mettere insieme le nostre forze e dopo un paio d'anni di assestamento siamo partiti ormai nell'ottobre 2007 ed è stata un'idea che ha avuto molto successo.

S&V: Siamo alla vigilia della terza edizione di Altavoz. Com'è nata questa innovativa idea?

S&V: Qual è il

innovativi e quei locali che proponevano una situazione nuova,penso al Link di Bologna, sono stai sfortunatamente chiusi. Altavoz è stata l'unica novità a livello italiano.

S ì assolutamente,sia per i dj, che hanno creato fenomeni come quello berlinese ma non solo,sia per l'ambientazione. Altavoz si svolge in un centro sociale e non nella solita discoteca, anche perchè in generale il modello di discoteca sta tramontando e non solo in Veneto. I giovani ora cercano un modo di accostarsi alla musica elettronica diverso da quello che era lo stereotipo tradizionale.

Oltre a me tornerà e sarà sempre presente Alex Picone che l'anno scorso si è dovuto assentare diverse volte per il successo che sta avendo in tutta Europa la sua hit uscita x Cadenza Records l'inverno scorso. Quest'anno siamo riusciti a strappargli la promessa che ci sarà a tutti gli eventi. Oltre a lui ci saranno gli Shadow Sync, un mitico duo che fa un live molto bello, i dj resident

S&V: Altavoz rimanda molto allo stile europeo della concezione di musica, discostandosi dallo stereotipo della discoteca fine a se stessa, sia per quanto riguarda i guests che per l'ambientazione. Concordi con m e i n q u e s t o ?

S&V: Oltre a te, chi saranno gli altri dj resident quest'anno ad Altavoz?

segreto che ha portato questo evento ad essere considerato come vera e propria rivelazione p r i m a e c o m e t ap p a fondamentale poi nella scena elettronica italiana? Il fatto che Altavoz sia stata una rivelazione in ambito Veneto dipende dal fatto che la scena elettronica prima era molto più limitata con discoteche più o meno grandi o qualche party comunque di dimensioni non molto ampie. Altavoz è stato invece un party che coinvolge ogni mese più di tremila persone. Questo è dovuto al fatto che dietro c'è un grande lavoro con uno staff di oltre quaranta persone,tutte già introdotte nel settore, tutte che hanno portato un arricchimento. Come tappa fondamentale in Italia, forse perchè negli ultimi anni nella penisola non ci sono stati eventi particolarmente

del Fabbrika, storico locale della scena vicentina. Ci saranno gli Autre, che sono una delle nuove rivelazioni che usciranno ora su diverse etichette distribuiti in tutta Europa.

Quello che contraddistingueva Altavoz era, oltre ai nomi che presenziavano, la parte dedicata alla musica sperimentale. Quest'anno questo settore verrà d i molto implementato sia dedicando una sala alle performances e ai live sperimentali, sia costruendo per ogni Altavoz degli eventi correlati.

I personaggi della stagione passata torneranno sicuramente. A me è piaciuto molto Guido Schneider, Sacha Dive, Marcel Dettman, Markus Fix. Questi nomi siamo sicuri che li avremo anche nella prossima stagione perchè si sono trovati molto bene a suonare ad Altavoz. Per i nomi nuovi preferisco non anticipare nulla, lo saprete nelle p r o s s i m e s e t t i m a n e .

S&V: Per la prossima edizione di Altavoz lo stile sarà quello degli anni scorsi, con ospiti di fama internazionale affiancati a nomi della scena locale e nazionale, live set, visual, installazioni multimediali? Qualche novità?

S&V: Ospiti in particolare delle scorse edizioni che ti hanno colpito maggiormente per le loro doti umane e/o artistiche? Torneranno questi ospiti?Qualche nome “importante” in anteprima per la prossima stagione?

ELECTRO SAPIENS Intervista a Max D. Blas “Altavoz” a cura di Matteo Visentin

ALTAVOZWELCOME INTO THENEW ELECTRONIC ERA

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MONTE CROCETTAbassano del grappa (vi) grap

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LIVE REVIEW by M. Visentin 24

In alcuni posti, sotto certe lune, in riva ad un qualsiasi mare o in mezzo ad una pur qualsiasi caotica città. In certe situazioni, in certi momenti della vita, in alcune prospettive sonore, in analoghi stati mentali. In certi posti in questa estate che se ne va inesorabile il tempo del suono si è fermato, la storia pure con lui, facendo assaporare ai più fortunati (e più vogliosi di sbattersi) un insieme di note che difficilmente si ritroveranno per strada nel prossimo decennio, riempiendo il cuore alle migliaia di persone che si sono lasciate trasportare dai ritmi elettronici di tre colossi della scena mondiale. Sensaz ion i vere, un iche, immortali. Come immortali hanno ampiamente dato l'idea di essere la sera dell'11 Luglio, sotto lo sguardo di cinquantamila persone, niente meno che gli Underworld, autentici paladini della dancefloor, con i loro ritmi autentici, melodici e decisi, con vocalità da pelle d'oca e coinvolgimento del pubblico talmente totale da rimanere estasiati. Una prestazione da incorniciare e custodire nel proprio baule non con un pizzico,

ma con una massa enorme di gelosia, consapevoli di aver visto un gruppo dare tutto sul palco, senza interruzioni ,senza sbavature. Immensi. A distanza di soli pochi giorni, nel ritmo caotico del la produtt iva Patavium, il fenomeno Prodigy è pronto per irrompere e distruggere: sì, di vera e propria distruzione s i parla , d i distruzione degli standard che vorrebbero appassiti dei ragazzi che invece dopo la bellezza di 19 anni sono ancora più carichi ed esplosivi di prima. Una prestazione d'altri tempi, impeccabile e coronata da un continuo di emozioni senza la concessione di alcuna pausa,in vero stile britannico, in perfetto stile Prodigy. Anche in questa circostanza il tempo si è fermato, mandando segnali che la voglia di fare musica non ha età. Spettacolari. Il mare, le onde, la luce del faro... non si poteva chiudere in maniera più romantica ed esaltante questa storia della musica elettronica che ha voluto invadere la nostra sempre più sfigata penisola, donandole quell'aspetto vitale che si vorrebbe vedere più spesso. La gente ha ancora voglia di ballare e con i “fratelli” anglosassoni l'ha chiaramente urlato in faccia a chiunque: Chemical Brothers è sinonimo di continuità, di voglia di esagerare. Così è stato, 25 mila persone che ballano sotto la luna non si scorderanno facilmente. Non ci si ferma, non ci si fermerà. La corrente elettrica è passata, ha lasciato il segno, ha chiarito che si rifarà sentire. In certi posti, in certi momenti. (di Matteo Visentin)

IN CERTAIN PLACES...

UNDERWORLDPRODIGYCHEMICAL BROTHERS

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L'unico esempio nella storia di un isola che da sola è riuscita a creare ed elaborare un proprio inedito stile musicale. Partendo dalle prime orchestre di mento, poi calipso, blue beat, rocksteady, ska, comincia il viaggio verso the Land of wood and water :

I bassi tondi e precisi rimbombano nella cassa toracica, il pezzo sembra quasi un remix, ma sarebbe improprio parlare di remix di fronte a una voce che canta su pezzi rocksteady altrui. They call it DJ toasting : si lanciano le basi e via libera al ritmico free speech del toaster, un'arte di cui Mr. U Roy è un vero precursore, e di cui un brano come Stick Together rappresenta in uno il capolavoro e manifesto, una lezione di freestyle che farebbe impallidire i tanti aspiranti Frankies in circolazione, con tanto di rielaborazione delle basi, cori trattati con ampi echo, delays e bassi pompati per le esigenze dei sound system, sempre in competizione per chi

JAMAICA. Preparate le valigie, la cinepresa super 8 Braun Nizo nello zaino, evitate accortamente di portare con voi ogni gadget della Jamaica carnevalesca post marleysta (spillette sul ritorno all'Etiopia, get up stand up, e varie immagini eroboristiche-floreali) e soprattutto sciogliete i gomitoli rasta, considerati irrispettosi dai nativi. Si parte. Arrivo previsto a Kingston ore 10 am. local time. Dai potentissimi woofer del primo sound system in cui ci imbattiamo si diffonde l'inconfondibile voce del “Great Originator of all Rap”, come lo stesso Joe Strummer lo titolò, Mr. U-Roy, the Pioneer of Toasting, nella meravigliosa “You keep on running” di Delroy Wilson.

mostra i woofer più potenti. Comincia il viaggio nell'isola del blue beat, alla scoperta dei talenti e delle etichette che hanno lasciato una traccia indelebile nella gioventù d'albione, causando già a fine anni 60 importazioni di massa di 7 pollici blue beat e rocksteady. Da Trench town a Finsbury park, con influenze nella scena punk grazie a personaggi come Don Letts, recentemente autore d i un 'autorevo le compilazione su Trojan. Prossime uscite : Dr. Alimantado, Keith Hudson, Lydon & Letts : 1978 Sheraton Kingston, Jah Wobble, “AAA: Sit tight and listen keenly, while i play for you a brand new m u s i c a l b i s c u i t . . . ”

“The Harder They Come” by Max Manetti

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A 15 anni ero innamorato di B j o r k . E n o n i n t e n d o innamorato della sua musica (all'epoca non ero così raffinato nei miei ascolti) ma proprio di lei, come donna. Mentre la stragrande maggioranza dei miei coetanei passava il primo pomeriggio in cameretta guardando “Non è la rai” sfregandosi i blue jeans, io facevo spola per ore tra MTV e la compianta Videomusic nella speranza che passasse il video di “Human Behaviour”, “Big Time Sensuality” o di “Violently Happy” (il mio preferito in assoluto: vederla ballare con i capelli arruffati e la camicia di forza mi provocava un potente mix di tenerezza e desiderio e, va da sé, erano pippe come se piovesse). In ogni caso, è da q u e s t o m i o a m o r e adolescenziale per gli occhi a mandorla e la bocca a cuore di Bjork che è nata la mia curiosità verso l'Islanda- vero e proprio tempio pagano del rock a l t e rnat ivo eu ropeo ( è impossibile capire a fondo la musica dei Sigur Ros senza aver visitato gli spazi immensi, spogli e silenziosi dell'isola).La 12 Tonar di Reykjavik è forse l a p r i nc i pa l e e t i che t ta indipendente islandese ed è anche un negozio di dischi

come lo sogniamo noi feticisti. Un posto in cui un tizio come J o h a n n e s A g u s t s s o n (commesso / proprietario / produttore ) t i accog l ie chiedendoti che musica ascolti (ok, ho evitato di rispondere metal, e mi sono concentrato più sulla mia passione per la new wave e l'elettronica anni '70) e, dopo un'amena chiacchierata, sceglie due o tre dischi e ti fa accomodare su un divanetto per ascoltarli , mentre lui ti prepara e serve un caffè. Insomma, un idillio! Notevoli anche i due gruppi della loro scuderia che ho avuto modo di ascoltare: gli inquietanti Evil Madness sono figli di un menage a trois tra la musica dei nostri Goblin, i primi Motorpsycho ed un certo ru m o r i s m o d i m at r i c e elettronica (chissà come sarebbe un horror ambientato in Islanda- fottutamente inquietante credo!), mentre gli Apparat Organ Quartet offrono u n a d i v e r t e n t i s s i m a rielaborazione del krautrock in salsa più easy listen (oltre che un artwork strafico!). Finito l 'ascolto, faccio qualche domanda a Johannes, che si dimostra disponibilissimo, al pari di tutti gli islandesi conosciuti in questa vacanza

(se anche le islandesi sono disponibili non saprei dirvelo. Ma mi sa che, lì nella city, il sabato sera si becca non poco!).

Johannes : “Abbiamo iniziato 11 anni fa. La nostra idea iniziale era quella di mettere su un negozio in cui la gente potesse ascoltare dischi comodamente seduta e discutere di musica con noi e c o n g l i a l t r i c l i e n t i . Successivamente abbiamo iniziato la nostra attività di etichetta discografica, con lo scopo di supportare la nuova musica islandese, proprio mentre la scena alternativa locale fioriva grazie nomi come i Sigur Ros, i Mum, Johan Johannsson e molti altri, che caratterizzano quello che ormai in tutto il mondo è famoso come “icelandic sound”- e di cui siamo parecchio orgogliosi!”.

(J) “La differenza di stili nei gruppi che produciamo riflette un po' la nostra varietà d i g u s t i . D i fat t o , c i interessiamo ad ogni genere musicale, dal punk fino alla musica classica”.

S&V: “Parliamo della nascita della 12 Tonar e del momento in cui l'Islanda si è scoperta interessata a l la musica a l t e rnat iva ” .

S&V: “Qual è la vostra filosofia nello scegliere i gruppi per la vostra scuderia?”

S&V: “Credi che ci siano ancora possibilità di scoprire nuovi territori, musicalmente parlando, o il fu tu ro c i por te rà so lo rielaborazioni di quanto già

ascoltato?”

S&V: “Qual è l'influenza della cultura islandese suoi vostri artisti?

(J) “Credo ci siano possibilità infinite di far evolvere la musica in qualsiasi direzione. Chiaro, la storia ci insegna che è normale rielaborare e trarre ispirazione da artisti del passato- e i musicisti non devono certo aver paura di questo! Però non credo ci sia un rischio che si arrivi ad un punto morto nell'evoluzione musicale”.

(J) “La società islandese è piccola e così ogni cambiamento in essa si riflette velocemente nell'arte. In generale penso che le nostre tradizioni siano tutt'ora un'importante fonte di stimoli per i musicisti islandesi; basti pensare al lavoro dei Sigur Ros assieme a Steindor Andersen ispirato al poema Hrafnagaldur”.

Exclusive Interview by Tony “The Judge” : 12TONAR (ovvero l’Islanda è alternativa!) 27

12Tónar

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SETTEMBRE 2009 - CONCERTIASOLO FREE MUSIC FESTIVAL10 Sett: Elio E Le Storie Tese

12 Sett: Bugo – New York Ska Jazz Ensemble – Yumma Re

12 Sett: Dinosaur Jr - New Age (roncade)

11 Sett: Bandabardò – Mistonocivo – Selton

MAGNOLIA PARADE 2/3/4/5 SETT

BOLOGNA3 Sett – Thy Will Be Done - Estragon

4 Sett - Africa Unite - Estragon

9 Sett - Cristiano De Andre' - Estragon

26 Sett - The Bloody Beetroots - Kindergarden

3 Sett - War Of Ages - Estragon

5 Sett - Peaches - Estragon

15 Sett - Warrior Soul + Remorse - Estragon

DISCO_NNECT FESTIVAL (Forte Marghera)4 Sett: James Murphy And Pat Mahoney + A Certain Ratio+ The Glimmers Present Disko Drunkards + Bugo .... & More5 Sett: Royksopp + Fujiya & Miyagi + Ebony Bones+ Little Dragon + Thank You For The Drum Machine+ The Hacienda + The Records + I´ve Killed The Cat ... & More

26 Sett – Altavoz - C.s.o. Rivolta

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MILANO2 Sett - Offspring - Alcatraz Milano

10 Sett - Lacrimosa - Music Drome Milano

11 Sett - Dinosaur Jr. - Music Drome-milano

19 Sett - Micah P. Hinson - Salumeria Della Musica-milano

23 Sett - Malcolm Middleton - La Casa 139 Milano

25 Sett - Star Dog - La Casa 139-milano

3 Sett - Pornoriviste - Bring The Fire Festival - Palasharp Milano

10 Sett – Sud Sound System - Festa Dell'unità Milano

18 Sett - Calibro 35 - Parco Sempione-milano

19 Sett - Dente - Milano Film Festival-milano

24 Sett - Starsailor - Magazzini Generali-milano

2 Sett: Fratelli Calafuria

4 SETT: Utah Jazz, Damian Lazarus, Port Royal, Ln Ripley, Victeam,Krakatoa, The Bloody Beetroots

3 SETT: Peaches, Meg, Allo La Valigetta, Titan, Useless Wooden Toys,Alex Lee Garnet, Congorock, Cècile, Moderat

5 SETT: The Snipplers, Reset!, Shinichi Osawa, Bugo, Matthew Herbert

TORINO5 Sett – Farmer Sea - Fnac

11 Sett - Ryoji Ikeda - Cinema Massimo

12 Sett - Calibro 35 - El Barrio

27 Sett - Premiata Forneria Marconi - Piazza-stresa-novara

11 – Misery Signals - Lapsus

11 Sett - Vittorio Cane - Arena Environment Park

19 Sett - Jesus Lizard - Spazio 211

Sett

FIRENZE1 Ottobre - Peter Murphy - Viper

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ROMA8 Sett - Dinosaur Jr. - Circolo Degli Artisti

18 Sett – Delirious Luminal - Contestaccio

30 Sett – Ludovico Einaudi- Auditorium Parco Della Musica

21 Sett – Jesus Lizard - Circolo Degli Artisti

26 Sett - Jeff Mills - Brancaleone

9 Sett - Dente - Circolo Degli Artisti

19 Sett - Ln Ripley - Brancaleone

20 Sett – Modern Age Slavery - Init

26 Sett – Sick Tamburo - Circolo Degli Artisti

30 Sett – Tori Amos- Auditorium Parco Della Musica

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Il centro di Vicenza, al centro del mondo, nel centro della musica! “Nuovo Bar Astra” powered by his eclectic owner Mopi and his amazing staff. Music every day, music every night ,,, music inside. Taste us and you never forget us! Peace & Love!Da non perdere i mitici concerti e dj set aperitivo. Aperto tutte le Domenica dalle ore 16.59.

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Locale storico di Vicenza che da anni allieta e propone importanti novità. JND Festival Electronic Music, che ha portato il Sartea a livelli internazionali grazie ad una selezione ricercata di djs di ottimo livello provenienti dai Clubs di Berlino, New York e Londra. Ambiente liberty, affascinante e ricercato che risalta la qualità del servizio. Chiuso Lunedì

Stanchi degli innumerevoli bar-aperitivo, dei localini minimal, dei Jazzclub, della "birra a fiumi e bella gente", della musica a 360° e dei Discobar che affollano le notte della provincia? Allora il Sabotage è il vostro rifugio: Band e DJ Set R'n'R, Garage, Heavy Metal, Stoner, HardCore, HardRock e molto altro rumore a volume sostenuto: “Sabotage it's Louder than Loud!”

Il Vintage Club si trova nella zona del centro commerciale Le Piramidi. Entrando vi accorgerete che state vivendo in un nuovo mondo fatto da tenui colori e ricercato design vintage. La sera le luci tenui esaltano il Vintage Klub, sonorità elettroniche miscelate dai migliori Djs vi porteranno a vivere nuove emozioni. D’estate vi aspetta il giardino estivo per degustare cocktails e drinks sempre all’altezza delle aspettative.

Wine Enoteca quest’anno si fa in due! La parte “vecchia” è rimasta per gli amanti della degustazione vini e degli assaggi di formaggi francesi e delle ottime cruditè di pesce. La seconda e nuovissima sala è per gli amanti dai cocktails e della ottima musica proposta ogni ven, sab e dom da selezionati djs. Lo spazio esterno ricavato nella galleria vi sorprenderà! La qualità dai vini non si discute: sono cento le etichette in mescita. Passate una serata al Wine! Diventerà il vostro locale per sempre!

Lo Shindy Club da trent’anni è la discoteca dei bassanesi doc, informale ed “alternativa” offre serate di vario genere: il venerdì concerti live, il Sabato rock puro al primo piano, e musica elettronica nell’ Electric Ballroom. Avete presente la pubblicità “cosa sarebbe il mondo senza la Nutel la?” Decisamente si abbina a “cosa sarebbe Bassano senza lo Shindy!”. Enjoy! . Aperto Venerdì e Sabato

Alla mattina ottime colazioni a base di spremute e centrifughe di frutta fresca, a mezzogiorno e sera a far compagnia agli aperitivi : gustosi tramezzini, stuzzichini e bruschette. Speciale il Venerdì e Sabato con ricercati cocktails e sangria accompagnati dalla selezione musicali dei djs. Disponibile per feste private. Chiuso Lunedì

Tra un mix perfetto di pezzi di design vintage anni ’50-’70 e di elementi tradizionali, Giovanna ha creato un locale unico nel suo genere, dove si respira un’atmosfera d’altri tempi. Pensare di essere arrivati in un esclusivo jazz club in una grande metropoli non è un azzardo! Cucina creativa, arte, musica il mix perfetto per un locale che vi darà mille emozioni tutte indimenticabili!

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VERONA

TREVISO

VICENZA

TREVISO

TREVISO

PADOVA

TREVISO

TREVISO

C.so GUA’ - COLOGNA V.TAINFO : 0422.41041

Via Montello - MAROSTICAINFO : 393.3286262

St. DEI COLLI - CASTELCUCCOINFO : www.rokkafe.com

VIA COMMERCIALE 12VILLA DEL CONTE/ABBAZIA PISANI

VIA BARBARIGO 15LIEDOLO DI S. ZENONE (TV)

VIA ROMA 7/A - CRESPANO D. G.INFO : 0423.538332

VIA TINTORETTO - RONCADEINFO : www.newageclub.it

PONTE PAGNANO - ASOLOINFO : 0423.952761

LA LOGGIALA CORTE DEI RE

ROKKAFE’ RICKY’S PUBPUNKY REGGAE PUBCACAO

NEW AGEZWEI BAR

Situato nel centro storico di Cologna Veneta Il Loggia cafè è un perfetto punto di partenza per la vostra serata. Tutti i week-end con i migliori D.j. set.

Chiuso il Lunedì

Appena fuori dalle mura di Marostica nuovo locale wine bar slow food ispirazione anni ‘70. Alla mattina ottime colazioni, a mezzogiorno e sera aperitivi e gustosi pranzi veloci ... e per i languorini fuori orario ottimi tramezzini e stuzzichini. Per i più esigenti vasta scelta di ottimi vini accompagnati da formaggi ed affettati. Nei fine settimana anche musica dal vivo e Dj Set.

Zweibar Ist Wunderbar! Ristorante non convenzionale con menù che cambia spesso e accompagnato da ottimi vini. Cocktail fatti a regola d' arte e snack diversi dai soliti, in più...... la Nostra Musica (vedi Rock Cafe). Per l' Aperitivo.... dal cicchetto, all' affettato al coltello, fino al pesce crudo. Ai piedi di Asolo e fornito di comodo parcheggio Zweibar è aperto dal Mercoledi alla Domenica dalle 17.30 alle 2.00. Prenotazioni allo 0423/952761.

New Age Club è il rock club più esclusivo della parte nord-orientale della penisola. new age club è totale garanzia di professionalità e visibilità per gli artisti affermati da tutto il mondo. new age club è trampolino di lancio per le nuove realtà musicali. new age club è lo spazio di divertimento notturno senza vincoli anagrafici. lo staff del new age club vi dà il benvenuto per una nuova elettrizzante stagione di live allo stato puro!

Dal '91 il "ROCK" è indiscusso punto di riferimento per tutti quelli che (scusate lo snobbismo) la musica la sentono un po' di più. Precursori della DJ CULTURE i due fratellini preparano con i loro super collaboratori anche ottimi drink. Ricerca e coerenza sono alla base del bel connubio tra passato, presente e futuro che ha vita in questo posto. Dal Martedi alla Domenica dalle 17.30 alle 01.00Info 3496027294 - 347737793

Locale storico reinventato dalla nuova gestione mantiene le caratteristiche che l'hanno reso famoso ; proponendo serate d a l l e s o n o r i t à r i c e r c a t e contornate da un' atmosfera alternativa.Per tutte le info contattateci suwww.myspace.com/cacao7Chiuso il Lunedì

Hot spot per chi ama la musica live di qualità grazie ad una crew e ad un programma bilanciato,si conferma uno dei locali più gettonati. Il meglio delle rock cover band,dell'alternativo ed indipendente, i tributi più leggendari. Dal grunge al postrock, dall'acustico al metal, dall'indie alla new wave! OPENPARTY con i migliori djs in campo rock, crossover, indie, electro! Se cercate un'alternativa al solito music pub con karaoke e cotillons, l'avete trovata.Info: myspace.com/rickyspub

Juke boxe: va in continuazione. Pizza: ma dove la trovi fino alle 2?! Sala f u m a t o r i : p a n o ra m i c a e arieggiata..Giochi da tavolo: tanti per chi ha le gambe “stracche”. Allegria: non si capisce se è di più questa o la birra! Staff: vedi nell'enciclopedia….e cani sciolti a 4 e 2 zampe. Se pensi che qualcosamanchi: vieni e vedi che ti sbagli!!

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Live Review da Udine di Francesco Nicolli : “Il sogno del Boss a Udine” 36

Udine, 23 luglio 2009. Torno allo Stadio Friuli per un concerto dopo 15 anni. Allora assistetti al live dei Pink Floyd, in occasione di quello che è stato il loro ultimo tour; stavolta tocca a un'altra leggenda del rock, Bruce Springsteen. Non sono uno springsteeniano doc, lo ammetto subito, mi sono riavvicinato non troppo tempo fa alla sua musica e ai suoi testi, grazie ad un'iniziativa editoriale e alla passione per il Boss di mia moglie. A detta di molti fans, uno show di Springsteen dal vivo vale mille volte di più del migliore dei suoi album. E a bocce ferme non si può che essere d'accordo! Alla soglia dei sessant'anni il rocker più amato

d'America ha regalato ai 35.000 di Udine, terza tappa italiana del “Working on a dream tour”, uno spettacolo emozionante e indimenticabile. Quasi tre ore di musica, precedute da un saluto, “Mandi, Udin!”, che iniziano con “Sherry Darling”, subito seguita da due cl ass i c i amat i ss im i de l repertorio, il grido di rifiuto “Badlands” e “Hungry heart”, sulla quale parte il primo coro c o l l e t t i v o s p o n t a n e o . Accompagnato dalla storica E-Street Band, Springsteen è in forma smagliante e attacca un brano dopo l'altro, senza pause, senza breaks che rallentino ritmo ed emozioni: fanno capolino due brani dall'ultimo

album, “Outlaw Pete” e “Working on a dream”, ma il concerto potrebbe essere benissimo considerato una sorta di greatest hits live, anche se la grande capacità del Boss è quella di cambiare sempre la scaletta degli show, in base (anche) ai cartelli dei fans, che prontamente il nostro raccoglie dalle file più vicine, con indicati i titoli delle canzoni desiderate. In un crescendo fantastico Bruce sforna magici accordi dalla sua Fender Telecaster, accompagnato in primis dai compagni di sempre, “Big man” Clarence Clemons al sax e Steve Van Zandt (Little Steven) alla chitarra: si susseguono l ' i n a t t e s a “ M u r d e r incorporated”, “Johnny 99”, l' invito manifesto a non arrendersi mai “No surrender”, su su fino ai cavalli di battaglia “Streets of fire”, “The promised land”, “The rising” e “Born to run” , canzone con cu i solitamente il Boss chiude la prima parte del concerto. Ma ormai Springsteen & Co. sono lanciati a tutta velocità, ed ecco la sorpresa, la canzone che mai ti saresti aspettato, uno dei brani più fraintesi del rock, che lungi dall'essere un inno è invece un atto di denuncia: Bruce raccoglie un cartello con scritto “Please, Boss, Born in the USA” e, dopo un momento di attesa (“maybe, maybe..”), partono le celebri note,

accompagnate dal boato del pubblico. L'adrenalina è al massimo, ma ora i toni si stemperano e si arriva alla conclus iva e romant i ca “Dancing in the dark”, prima del l u n go abb ra c c i o f i n a l e dell'artista ai suoi fans, con la cover di “Twist and shout”. Le luci si abbassano sul palco, ma l'applauso per un artista che ha messo tutto se stesso nel concerto è destinato a durare molto a lungo.

IL SOGNO DEL BOSS

Supergruppo targato USA, i Cloak Dagger sbarcano a Vicenza per un'unica data

Giovedì 17 Settembre al Bar Sartea. Rinomato gruppo che fonde influenze punk-hardcore e rock, la band di Richmond, fresca del recente singolo

Surf Song, sarà preceduta dal live degli italiani Radio Riot Right Now, attivi dal 2002 e forti di un punk-hc di stampo

nordeuropeo.

OCCASIONALDISASTER BOOKING

PRESENTA:

CLOAK DAGGER+RADIO RIOT RIGHT NOW

di Ilaria Rebecchi

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In una piazza del popolo gremita allo straripamento, tra fantastici giochi di luci ed un'atmosfera 'extraterrestre', Richard Melville Hall, alias Moby, ha portato in scena il suo spettacolo ricco di sensazioni ed emozioni. La serata è dedicata ai 40 anni dai primi passi dell'uomo sulla luna, ed un artista più consono alla situazione di lui non potevano sicuramente chiamare. Quando, infatti, parte Extreme ways, con il suo classico sibilo iniziale, solo

ed inconfondibile, quel sibilo che t u t t i r i c o n o s c e rebb e ro all'istante, la piazza esplode in un urlo d'eccitazione, mentre Moby e band entrano in scena. Lui si presenta carichissimo, extreme ways arriva dritta dritta al cuore come un missile facendo iniziare lo show come meglio non ci si poteva aspettare, mentre un'enorme 'luna', proprio sopra la sua testa, proietta immagini e luci psichedeliche che ipnotizzano

letteralmente la piazza. Moby passa con estrema disinvoltura dalla chitarra al bongo e incita la folla in continuazione, è un trascinatore e sembra sentirsi a perfetto agio in questa cornice speciale che è stasera Piazza del Popolo. E la volta di It's raining again, salta e balla per tutto il palco e si merita tutti gli applausi scroscianti della folla che sembra apprezzare molto. Introduce poi la corista Joy Malcolm che parte cantando una fantastica nonchè toccante In this world, la sua voce da brividi sembra far venire la pelle d'oca anche al l 'obel isco flaminio situato al centro della piazza. Porta poi Mistake ed una Porce la in superemot iva , sviolinata, impegnata, con i bassi a mille, che lo vede, serissimo, dare il meglio di se. Richiama Joy per cantare Pale Horses e Why does my heart feel so bad, coinvolgendo tutta l a p i a z z a n e l l ' accompagnamento finale these open doors, theeese open doors….--, tutti, tutti ad urlare a squarciagola, per uno dei momenti piu emozionanti della serata. Un ringraziamento

Live Review da Roma di Francesco Giangiolini 37

MOBY live@Piazza del PopoloRoma 20/07/2009

PH di F. GIANGIOLINI

veloce a Roma per l'invito a questa splendida serata e subito una doppietta con We are all made of stars e Natural Blues, allucinante, tutta la piazza ancora in coro ed il sound e veramente perfetto, poi Lift me up, la folla è letteralmente sopra le righe, le mani sono tutte alzate per il ritornello, e alla fine gli applausi scrosciano come pioggia. 30 secondi di pausa ed ancora sul palco, portando una cover di Lou Reed, Take a walk on the wild side, molto ben fatta e ancora tutti insieme in coro per il ritornello, sembra di essere tornati al tempo degli antichi romani, la folla vuole ancora musica, sempre più musica, solo musica, è arsa di musica, come una volta era per il sangue al Colosseo. L'ultima canzone è Honey, e mentre i violini suonano all'impazzata e la piazza esplode letteralmente per il finale, Moby saluta, un po' freddamente forse, visto l'accoglienza che Roma gli ha riservato e se ne và, in un mare di applausi, dopo un ora di s p l e n d i d o c o n c e r t o , emozionante dall'inizio alla fine.

UNITED PEOPLE OF SOUND & VISIONCERCHIAMO

COLLABORATORI A:TORINO, MILANO,

BOLOGNA, F IRENZE,ROMA, NAPOLI

C O N N E C T W I T H U S !WWW.SOUNDANDVISION.IT

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Partiti in auto da Asolo nel p o m e r i g g i o a r r i v i a m o puntualissimi a Monaco per cena, fra lo stupore dei promoter che s i aspet tavano de i proverbiali ritardatari, mangiamo dei piatti tipici di cui non riusciremo mai a ripeterne il nome (eccezione per un indimenticabile strudel) e senza perdere tempo ci incamminiamo verso l'Atomic Cafè. Il locale è il punto di riferimento di tutta la Baviera per la musica indie, frequentatissimo anche durante la settimana grazie alle molte band inglesi e americane che vi fanno regolarmente tappa durante i loro tour Europei. Quando d ic iamo " ind ie" intendiamo proprio ... "indie"! Il pubblico ha un'età dai 18 ai 24 anni e non teme nessun confronto con i cugini londinesi che si possono trovare al KOKO o a l B a r f ly, q u e s t i s o n o sopravvissuti alla sbornia electro/fidget/blog house come

niente fosse, bal lano e reclamano band inglesi che probabilmente anche in patria hanno i loro problemi ad emergere, e sono sempre molto attenti e aperti a quello che il DJ sta suonando. Non solo, quello che ci ha impressionato di più è la loro resistenza: queste piccole BMW ballano dalle 22 alle 6! Musicalmente, la sfida era riuscire a portare un Excuse Me pulsante e sostenuto ma pure ubriacato di chitarre e ritornelli, quindi avevamo bisogno di aiuto. Non volevamo un giovane DJ capace di backupparsi eMule in una settimana, nemmeno un mercenario e soprattutto volevamo completare la formazione con qualcuno che non bevesse the caldo in backstage, qualcuno con storie da bar da raccontare, che non facesse segreto dei suoi vizi, qualcuno con cui aver paura a varcare un confine, qualcuno di impreved ib i le. . . Stavamo

ricercando Jim Jones. Lui soddisfava tutti questi requisiti e poi è uno dei DJ rock più bravi e ispirati che conosciamo, in altre parole uno che non metterebbe i Red Hot Chili Peppers nemmeno sotto tortura. Per il fotografo ci siamo rivolti ad un volenteroso debuttante : G ianandrea Rodato che è riuscito a dare il meglio, per le condizioni a cui l'abbiamo obbligato. La serata è andata benissimo, alternando sessioni electro ad altre di indie/rock più classiche siamo riusciti a portare a sfinimento fino all'alba quasi quattrocento paia di piedi tedeschi ... e altrettanto hanno fatto loro con

DJ REVIEW by EXCUSE ME 38

noi. Il giorno dopo eravamo di turno all'Horses, Cars & Stars per una data a sorpresa, nella cosiddetta Camden bavarese ossia Schwabing, il locale è aperto da poco ed è in pratica la pista dell'eticheta Gomma (ci passano regolarmente tutti, WhoMadeWho, Headman, Munk, Golden Bug, ...) dove abbiamo concluso il fine s e t t i m a n a s u o n a n d o un'elettronica che forse sarebbe stata meglio in un locale incendiato da 2000 persone saltanti e non in un t ranqu i l l o bar da 200 bohemienne che ballavano eccitati dall'inaspettato assalto italiano.

Excuse Me a Monaco per due date: Atomic Cafè (12/7) e Horses, Cars & Stars (13/7)

http://www.myspace.com/clubexcuseme

Ph. by G. Rodato

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Arriva in questo mese di settembre una novità, una vera e propria sorpresa all'interno del circuito musicale dei festival italiani, si chiama disco_nnect music festival e si svolgerà il 4 e 5 settembre prossimi negli spazi di Forte Marghera a Mestre - Venezia.

Non così lontano, quello che disco_nnect vuole fare è far riflettere sulla continua crescita ed il graduale, continuo ricorso a nuove identità digitali che siano questi profili su facebook, myspace, twitter e via dicendo. Tutto ciò è inevitabile e nessuno lo vuole evitare anzitutto, si tratta di un porto franco ad alto tasso di informatizzazione: Sound Art, I n t e r a c t i o n d e s i g n trasporteranno il pubblico in un

La filosofia sembra semplice: spostare nuovamente il più grande numero di persone possibile off-line, un ritorno a riti pagani e pre-storici?

esperienza sensoriale ed estetica alquanto singolare, la selezione musicale ricorda più un festival Britannico che non una kermesse italiana, anche se rimane indubbiamente credibile che differenziare significhi delle volte essere originali. La selezione musicale sorprende, molte delle band sono alla loro unica data italiana ed alcuni si esibiranno per la prima volta nel nostro paese Matteo Braccialini e Giacomo Bracci sono i due organizzatori: Radical Diversity, abbiamo fatto loro alcune domande, per saperne un po di più:

Il progetto è nato quasi per caso, una serie di combinazioni ha reso possibile questa bella avventura. Un festival è sicuramente uno step importante, una prova del nove per tutti noi. Non è stato facile, ci crediamo e sinceramente speriamo che tutto riesca per il megl io al la luce anche dell'impegno e della passione che ci abbiamo messo.

Sicuramente Forte Marghera rappresenta una delle cornici piu suggestive dove abbiamo mai organizzato eventi. In piu Venezia era spoglia dell'Heineken Jammin festival e il 4 - 5 settembre sono giorni fatidici per la città (mostra del

Come nasce questo progetto e cosa rappresenta per vo i u n f e s t i va l c o m e disco_nnect?

La scelta di svolgere il festival in una location come il Forte Marghera, a Mestre - Venezia, è casuale o c i s o n o d e l l e p re c i s e motivazioni?

cinema e biennale biennale). L'evento intende inoltre utilizzare la musica come comune denominatore e promuovere - in concomitanza della Biennale di Venezia e della Mostra Internazionale di Arte C i n e m a t o g ra f i c a - l a contaminazione fra i vari paesi dell'area mediterranea. Il porto e la laguna non più visti come partenza e arrivo di merci fisiche, ma di risorse intangibili fondate dal l ' incontro d i differenti culture per la creazione di una “Economia della conoscenza” nell'area veneziana rivalutando una zona depressa della citta' attraverso un'operazione di marketing

DISCO_NNECT by Nicola Machetti 39

DISCO_NNECT FESTIVAL 4/5 settembre, Forte Marghera (Ve)

territoriale.

Arte e musica vivono da sempre in simbiosi. Non eravamo interessati ad un mero festival musicale, ma utilizzare il concetto disco_nnect per far disco_nnettere le persone dagli ambient i onl ine e farl i riconnettere, anche attraverso l'interaction design, in un ambiente unico, per due giorni.

Speriamo in un'altra ediz ione disco_nnect i l prossimo anno. Poi abbiamo progetti ponte con altri festival in nord europa e Londra per delle “One night” durante la stagione inverale.

Cosa rappresenta per voi qui l'unione di Arte e Musica?

Quali sono i vostri “Piani” per il futuro?

SWINGING LONDON 66/70 NIGHT PARTY

COMING SOON

WWW.SOUNDANDVISION.IT

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Oltre 10 giorni di musica, dibattiti workshop, spettacoli d 'arte e comunicazione, iniziative culturali ed incontri con artisti e personalità italiane e non solo, presso gli s p a z i d e l p r e s i d i o permanente di Via Madre Te re s a d i C a l c u t t a a Rettorgole (Vicenza). Dal 2 al 13 settembre, il Festival No Dal Molin vedrà la partecipazione illustre di personaggi di spicco della cultura, della cucina e dell'arte e della società, quali Roberto Vine, Valent ina Rosset, Antonio Mazzeo, Amedeo Sandri , Michael Hardt, Andrea Segre, Beppino Eng l a ro, E r r i d e Lu ca , P iergiorgio Casaro, Jef f Halpert e Monica Di Sisto. Di notevo le ri l ievo i l cast artistico degli spettacoli serali che accompagneranno le giornate intense dell'intero Festival e che vedranno gli show di Herman Medrano e Piotta (2 settembre), degli

Africa Unite (3 settembre), del Folk-Premio Tenco 2008 la Banda Elastica Pellizza (il 4 settembre), di Vallanzaska (5 settembre), del giovane e già noto Vasco Brondi alias Le Luci Della Centrale Elettrica (domenica 6 settembre), dei celeberrimi Tre Allegri Ragazzi Morti (7 settembre) oramai icona storica della musica alternativa dell'underground nazionale, dello spettacolo-omaggio a Fabrizio de Andrè con la P iccola Bottega Baltazar, Filippo Tognazzo e G u i d o O s t a n e l , e d e l t ra s c i n a n t e s p e t t a c o l o teatrale-musicale di Ascanio Celestini. Molti altri nomi di ospiti e protagonisti saranno annunciati in corso di Festival.

Festival No Dal Molin2-13 settembre 2009Vicenza

www.nodalmolin.it

2-13 settembre 09 VICENZAFESTIVAL NO DAL MOLIN

Festival No Dal Molin by S&V 41

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T-SHIRT FORSCOOTERIST

GRANDI NOVITA’!

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Che la soul music dal sapore vintage sia tornata di moda nessuno ne fa più mistero. Da Amy Winehouse alla meno carismatica Duffy passando per innumerevoli starlette finite presto nel dimenticatoio. Ma sembrava essere un fenomeno t i p i c amen te femmin i l e, coadiuvato dal la faci l i tà nell'abbigliare a dive anni '60 signorine dagli eccessi di stile di vita già ben pronunciati. E alla fine arriva Daniel. Plasmato dalle sapienti mani dello stesso Pigmalione della Winehouse, M a r k R o n s o n , D a n i e l Merriweather, un bianchissimo 27enne australiano dalla faccia pulita, canta come un incrocio tra Lenny Kravitz e Stevie Wonder che si metta in viaggio su una vecchia Mustang per a t t r a v e r s a r e p a e s i n i dell'entroterra americano e fermarsi a cantare in polverosi pub quasi folk. Quando invece il suo album d'esordio “Love and War” nasconde un sapiente lavoro di mercato: conosciuto dalla platea europea con

“Change”, nelle settimane di giugno ha ulteriormente anticipato il suo debutto discografico con “Red”, una delle canzoni più amate nel Regno Unito e presente pure nelle playlist delle radio italiane. Ce r to è che i l s i gno r Buontempo per ora resta ancora appannaggio dei palati più fini, che sanno intravedere in lui un potenziale che va ben oltre il singolo radiofonico, ascoltato chiedendosi chi fosse tale interprete, se Paolo Nutini o James Morrison. Quattordici tracce ben soppesate, con un grattato nella voce che ben ci riporta al clima Motown: ballad st raz iant i , come “Red” , espressività a mille in “Giving everything away for free”, fino ad arrivare ad uno dei featuring meglio riusciti per commistione vocale degli ultimi mesi. “Water and Flame” non a caso chiama in causa la partecipazione di Adele, altra voce dal sapore soul. Daniel Merriweather definisce “Love & War” una collezione di canzoni pop con inclinazioni folk e aggiunge: “Non penso alla percezione che la gente può avere di me. Ho sempre scritto e cantato canzoni. Ho sempre desiderato dare un senso alle cose che faccio”. La speranza è che questo esordio non sia che un primo passo di una carriera votata alla consapevolezza della propria vocalità, senza doverci ritrovare a dire un giorno: “Daniel Marri che?”.

STAY TUNED! by Lara Lago 43

E ALLA FINE ARRIVA DANIEL

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Il collezionismo sappiamo talora può essere considerato male ma sempre presuppone amore per la musica, amore per la cultura. Così capita di leggere i soliti luoghi comuni che ormai sono ben radicati nel benpensare dell'uomo medio: ovvero la musica è un bene di tutti, deve essere gratuita, il copyright è un furto etc etc. Sono convinto che se dal web si potessero far uscire benzina, lavatrici, auto o diciamolo drogherie varie, la musica e i film da scaricare sarebbero l'ultimo dei pensieri per molti. Purtroppo ad oggi gli unici a cui si riesce a rubare a piene mani sono le figure coinvolte nel mondo dell'arte a vario titolo. La cosa è risaputo è ormai fuori controllo e personalmente penso senza

possibilità di ritorno. Se pensiamo che il grosso del fatturato (70%circa) per le stesse case discografiche viene dal download (illegale e l e g a l e v i s t o c h e l e multinazionali hanno saputo ben investire nell'elettronica) e che la gestione del diritto di autore (copyright) è materia mu l t i d i s c i p l i n a re a s sa i complessa, si capisce anche q u a n t o p o c o i m p o r t i risolverla. Non ho mai creduto nel fai da te e se i Radiohead hanno potuto regalare il cd via web è perchè i soldini li hanno fatti con gli album precedenti usciti guardacaso per una major. Il fatto poi che oggi si guadagna molto di più dal circo della musica dal vivo ha giust i ficato l 'operazione (scarichi il cd gratis, paghi

100euro per vedere il mio live). Se una volta il disco serviva a r i p ro d u r re q u e l l o c h e succedeva dal vivo (anni 50/60) solo con la maggiore spesa dei giovani si è creata la premessa del grosso successo economico della industria discografica dai 60s fino ai primi anni 90. Le vendite colossali di star come i Beatles facevano del disco il progetto principale e lo spettacolo dal v i v o n e e r a u n a approssimazione più o meno f e d e l e ( v e d i i m p i a n t i quadrofonici avveniristici per i live dei P. Floyd negli anni 70). Oggi si è tornati al punto di partenza in cui il live è il progetto finale per fare i soldi e permettere ai musicisti (e tutto il circo saprofitario intorno) di campare mentre le vendite dei dischi sono pressochè nulle. Non perchè i fruitori non hanno soldi ma perchè trovano comodo non pagare/rubare-potendo lo comodamente fare nel segreto di casa loro- ed è la grossa differenza rispetto il punto di partenza nella storia del disco e del diritto d'autore. L'Italia abbiamo scoperto almeno in questo non è peggio di Svezia, Germania o altri paesi. Nei fatti poi chi ci rimette di più è chi ha un potenziale commerciale più basso. Andando al sodo p a r l i a m o d i u n 4 5 relativamente raro per altro

stampato più volte negli anni dalla Mute Rec. La stampa originale si distingue per la copertina rigida in carta opaca e la label con il bordo zigrinato. Dietro lo pseudonimo di Normal si cela Daniel Miller proprietario della Mute che (grazie al successo ottenuto: 20.000 copie il primo anno) da questo disco in avanti metterà sotto contratto fior di artisti quali Depeche Mode, Nick Cave, DAF. Questo 45 è considerato in assoluto il precursore minimal synth pop, un genere che sarebbe divenuto molto popolare negli anni a venire T.V.O.D. è un brano di facile impatto ma in realtà la vera botta la regala la Bside -Warm Letherette - con la ritmica sincopata e testi ispirati dalla novella di JC. Ballard "Crash" (la stessa del film di David Cronemberg). Ad oggi questa resta l'opera unica del geniale Miller sotto pseudonimo che comunque ha collaborato per un album con artisti quali Robert Rental. A questo signore va il merito di aver creato una etichetta che ha scovato infiniti grandi artisti, aver inventato con un singolo uno stile musicale e aver prodotto parecchi capolavori. Per i completisti consiglio l'acquisto del singolo in versione 12" stampa tedesca con cover leggermente diversa ma suono superlativo.

THE NORMAL:TVOP/WARM LETHERETTECAT N : Mute 001 45PS UK 05/1978

BedRoom Revolution “Storie di vinili da collezionare” by Sir Taylor 45

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Milano, quest'estate, ha un respiro europeo con un festival di nuova creazione, il Parklife, tenutosi il 21 e 22 luglio al Magnolia. La prima sera aprono i bravi This City, un gruppo post hardcore di Brighton. Dopo questa sferzata di energia, Gli Arboretum sono una piacevole e rilassante performance che ci accompagna all'esibizione dei Caribou, un progetto nato da Daniel Victor Snaith. Mr. Caribou alterna il cantato, la chitarra e le percussioni in un concerto coinvolgente ed emozionante. La prima sera chiude con una cocente delusione, ovvero gli Horrors, dove i cinque inglesi hanno suonato unicamente per dovere, come se stessero provando in studio e non davan t i a un pubb l i c o abbastanza numeroso, almeno per gli standard milanesi. La

seconda serata ha visto meno della metà delle presenze della prima, pur proponendo un buon programma. Sempre una buona conferma gli italiani A Classic Education. I Piano Magic sono tra quei gruppi che esprimono meglio le proprie potenzialità in un contesto più piccolo di un festival. Quando parliamo dei Monotonix, dobbiamo ridefinire il concetto di “fuori di testa” c h e – d ' o ra i n p o i – comprenderà il cantante che si presenta sul palco in mutande, ruba la birra dalle prime file per versarla in testa al batterista che ripaga questa doccia scendendo tra il pubblico debitamente munito di rullante. Il giudizio su questa prima ediz ione del Park l i fe è sicurametne positivo, e ci auguriamo di poter partecipare, l'anno prossimo, alla sua seconda edizione.

Live Report by Marilù (MI) 46

PARKLIFE 21/22 LUGLIO (MI)

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L'abbiamo sentita riecheggiare percorrendo la strada che da Piazza S.Marco porta alla nostra enoteca di fiducia in Santa Maria Formosa. Si è fatta largo tra un calle e l'altro, attraversando le insenature in cui il vento fa danzare i panni stesi. Era presente tra le dita, segnate dal lavoro e levigate dal mare, dei pescatori a cui la coscienza non ha mai negato il cichèto della buonanotte. All'una di notte, la voce di Leonard Cohen, seppur diversa nelle parole e nelle tonalità, sembra fuoriuscire ancora dalle u go l e d e i g o n d o l i e r i , sommergendo la città della propria identica poesia. Come calce viva, è penetrata tra le nostre ossa scricchiolanti

s e n z a m o d i f i c a r e l e caratteristiche di resistenza ed impe rmeab i l i t à c he l a contraddistinguono. Adesso, finalmente inebriati dalla forza positiva che troppo spesso vive in letargo dentro di noi, la speranza che ci ha portato fino qui si tramuta in certezza: ad un concerto del genere si assiste una manciata di volte nell'arco di una vita. Tutto è pressochè perfetto. Leonard Cohen, impeccabi le da l borsalino alla punta delle scarpe, interpreta le canzoni che lo hanno consacrato come massimo cantautore mondiale, con l'apparente freschezza di c h i a n c o ra r i e s c e a d emozionarsi di fronte ad una platea. Elargisce sorrisi, inchini

ed applausi alla strepitosa band che lo accompagna, non manca di rivolgersi confidenzialmente al pubblico con altrettanti sorris i e ringraziamenti . Esordisce con “Dance me to the end of love” e l'atmosfera d i v i e n e r a p i d a m e n t e ipnotizzante facendo sì che già dalla seconda canzone, “The future”, si inizino a formare, nelle vicinanze del palco, due cordoni laterali di persone (tra cui noi), che nonostante gli sforzi dell'organizzazione, non riusciranno ad essere riportate a sedere. Con una prima parte di scaletta che include “Ain't no cure for love”,”Bird on a w i r e ” , “ I n m y s e c r e t life”,“Everybody knows”,“Who by fire” e “Waiting for the miracle” le emozioni sono fortissime. Si ripercorre la carriera del poeta, diventato quasi casualmente cantautore, capace di ispirare i più grandi di sempre, da Dylan al nostro De Andrè. La seconda parte di spettacolo inizia con “Tower of s o n g ” . I l t r i t t i c o “Suzanne”,“Sisters of mercy”,e soprattutto una emozionante “The Partisan” è da Hall of Fame. Si continua con “Boogie S t re e t ” , l ' i m m a n c ab i l e “Ha l le lu jah” , “Take th is waltz”,“I'm your man”, “So long Marianne”,“First we take Manhattan”, “Famous blue raincoat”. Dopo due ore e

mezza il pubblico è estasiato, c'è chi ha cantato, chi ha sorriso, chi ha pianto, chi ha ricordato e chi non ha voluto ricordare. Tutti però sembrano capaci di sfidare ogni resistenza fisica per poter continuare. Cohen e la band rientrano per 3 bis :“If it be your will”, “Closing time” e una “I t r i e d t o l e a v e y o u ” dall'approccio quasi ironico. Ora è davvero finita, la piazza si svuota e gli avventori di questa serata vengono risucchiati ognuno dal proprio calle di riferimento. Mi guardo intorno, fumo una sigaretta, guardo per terra, poi di nuovo in alto. La splendida tranquillità della Venezia notturna mi accerchia. Mi fermo di nuovo e rifletto: “Ma è davvero finita”? L'unico pensiero che riesco con esattezza a mettere insieme è di correre alla mia enoteca di fiducia e raccontare a perfetti sconosciuti quello a cui ho appena assistito. Di cercare di trasmettere quella strana sensazione che mi è rimasta dentro. Di farmi, perchè no, invidiare. Ora,mentre scrivo sono passate due settimane di pensieri confusionari che mi hanno assalito dalle viscere al cervello, ed hanno fatto nido in qualche angolo nascosto della cavità toracica per concentrarsi in un 'un ica risposta a l momento plausibile: “No, non è finita”.

Live Report by Alessandro Rocca 48

LEONARD COHEN @ VENEZIA - 1 AGOSTO 2009

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Via Prà Bordoni 43 Zanè (VI)Tel & Fax 0445315514

[email protected]

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RARE GROOVES by Paolo Berto 52

Bobby Womack, scoperto artisticamente da Sam Cooke, agli inizi degli anni '60, venne convinto da quest'ultimo a collaborare, assieme ai fratelli, con la casa di produzione di cui Cooke era proprietario, usando per la propria band lo pseudonimo di "Valentinos". Così, con una serie di brani commerciali, fra cui “It's All Over Now”- peraltro interpretata anche dai Rolling Stones-, raggiunse il successo. Womack, poco dopo la morte di Sam C o o k e , a v v e n u t a improvvisamente nel 1964, sposò la vedova di quest'ultimo,

Barbara, suscitando uno scandalo. Le cose per lui si complicarono quando il fratello più giovane, Cecil, sposò anche la figlia di Cooke, Linda. Da chitarrista, Womack lavorò con Chips Moman, incidendo alcuni pezzi con Joe Tex ed i Box Tops. Agli inizi degli anni '70, ha collaborato con il chitarrista Gabor Szabo alla creazione del brano "Breezin", canzone che più tardi diventerà un successo di George Benson. Deve inoltre la propria notorietà al gusto con cui ha saputo riarrangiare alcuni brani famosi come "Everybody's Talkin" di Harry Nilsson o "Fly Me to the Moon (In Other Words)" di Bart Howard, nonché "Fire and Rain" di James Taylor e "California Dreamin" dei Mama & Papas.Tra i lavori più noti di questo periodo è quello svolto come chitarrista in nell'album del 1971 degli Sly & the Family Stone, "There's a Riot Goin' On". "Understanding" è un album di R&B registrato a Memphis da Womack nel 1972 p e r l a U n i t e d A r t i s t Records.Guidando una session composta dal batterista Roger Hawkins, dai chitarristi Jimmy Johnson e Tippy Armstrong, dal bassista David Hood e dal tastierista Barry Beckett, dà forma sonora ad un progetto destinato a diventare un

classico della musica soul. Bobby “the preacher” Womack esorta in questo disco i suoi fratelli e sorelle di colore a una r i f l e s s i o n e s u l l a v i t a nell'America nera e la necessità di raggiungere qualcosa di più elevato. Dal disco sono stati estratti "Woman's Gotta Have it" (un messaggio rivolto agli uomini che danno per scontate le donne), una mid-tempo ballade alla Marvin Gaye per intenderci , composta da Womack, Darryl Carter e Linda Cooke (figlia di Sam). Side-b di questo 45 giri era stata inserita “Harry Hippie” che grazie ai djs di colore fece raggiungere al disco il primo posto nella Number One hit e ricevere le a t t e n z i o n i d e l m o n d o pubbl i c i t a r i o de l l ' epoca ( m e r c a t o g e s t i t o prevalentemente dai bianchi), ricevendo inoltre il prestigioso Golden Single. Le due cover che si trovano nell'album, ovvero “And I love her”dei Beatles e “Sweet Caroline” di Neil D iamond d imostrano la capacita di Womack di mescolare in un overflow di generi qualcosa che sarà poi definito “Southern Soul”. Tra gli artisti presenti nell'album spicca come vocalist Pam Grier, conosciuta ai più come eroina di blaxploitation-movie e di recente tornata in auge grazie al film “Jackie Brown” di Quentin Tarantino che peraltro ha utilizzato anche “Across 110th Street” dello stesso Womack.

TRACK LIST :

"I Can Understand It"/ "Woman's Gotta Have It"/"And I

Love Her"/"Got To Get You Back" /"Simple Man"/"Ruby

Dean"/"Thing Called Love"/"Sweet Caroline"/

”Harry Hippie”

RARE GROOVESBOBBY WOMACK - UNDERSTANDING

Prendete il furioso incederedi dissonanze costruttive tra la

voce di Bellamy, Chopin, i Queen e i Radiohead.

Condite il tutto con liricheveritiere che cantano

maestosamente di scandalisocio-politici, di “1984”di Orwell,

di resistenza, del caso edi esogenesi. Mescolate con la

produzione indipendente,il Lago di Como e il Devon

e avrete il nuovo albumdei Muse, “The Resistance”,

in uscita l'11 settembre.

MUSE“THE RESISTANCE”

di I. Rebecchi

Prepotentemente post-grunge, con 11 brani schietti e semplici, il

18 settembre 2009 esce “Backspacer”, atteso ritorno

anticipato dall'energico singolo The Fixer, per la geniale

formazione di Eddie Vedder. Nono album, auto-prodotto,

dall'artwork curato dall'artista Tom Tomorrow, energico,

realizzato con Brendan O'Brien e presentato ad agosto tra

Berlino, Rotterdam e Londra. Finalmente!

PEARL JAM“BACKSPACER”

di I. Rebecchi

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DOM 13 SETT ore 18.00BAANGA [Acoustic Trio]

DOM 22 NOV ore 18.00BAANGA [Acoustic Trio]

DOM 11 OTT ore 18.00GHOSTWAY TRIO [pop 70/80]

DOM 20 DIC ore 18.00GHOSTWAY TRIO [pop 70/80]

LIVE MUSIC!

Via Montello - MAROSTICA

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Il celebre critico d'arte (nonché esponente del mondo politico italiano del secolo scorso) Giulio Carlo Argan definì Edward Hopper un " realista senza ideologia, un primitivo senza falsi candori", capace di e s p r i m e r e a t t r a v e r s o l ' e l emento p i t t o r i co l a de so l a z i one t i p i c a de l paesaggio metropol i tano dell'America del dopoguerra, orfana di quelle “certezze” morali ed etiche che avevano accompagnato il suo percorso storico e sociale. Ed è proprio g r a z i e a q u e s t a s u a straordinaria capacità che l'artista di Nyack, piccola cittadina sulle rive dell'Hudson, è stato giudicato senza alcun dubbio il padre del realismo americano del Novecento. I suoi

paesaggi urbani, le camere di albergo ospitanti viaggiatori malinconici, i teatri vuoti….la solitudine dell'uomo: tutto ciò sarà presente nelle stanze di Palazzo Reale a Milano a partire dal 15 Ottobre in occasione della grande rassegna a lui d e d i c a t a . G ra z i e a l l a collaborazione con il Whitney Museum di New York, “culla” del la cultura art ist ica americana del Novecento, Arthemisia e la Fondation Hermitage di Losanna sarà possibile assistere ad un evento senza precedenti: 170 opere ( più del 90 per cento di esse è inedito in Italia) suddivise in sette sezioni attraverso le quali si avrà la possibilità di scoprire il percorso storico di Hopper, dalla formazione accademica a Parigi

al periodo “noto” degli anni '30-'50, oltre ai fondamenti del suo ope rato, e s t remamente complesso. Tra le varie opere presenti alla mostra curata da un “maestro” dello sviluppo della coscienza artistica nel mondo contemporaneo come Carter Foster, lo splendido a Woman in the sun ( una donna nuda appena alzata dal letto che fuma in una stanza adornata dal solo raggio di sole che penetra dalla finestra e illumina la totalità del corpo della protagonista) ; Cape Cod Sunset e Second Story Sunlight. Il tutto sarà arricchito da un apparato biografico e fotografico, nel quale verrà ripercorsa la storia americana

“Edward Hopper” - Milano Palazzo Reale di Ambra Rebecchi 55

“..TUTTO QUELLO CHE VOLEVO FAREERA DIPINGERE LA LUCE DEL SOLESUL LATO DI UNA CASA..” E. Hopper15/10/09 – 24/01/10 - Milano, Palazzo Reale

del XX secolo: dalla spaventosa crisi economica di fine anni '20 all'insediamento di Kennedy nei primi '60, con le conseguenti lotte contro la discriminazione razziale, le tragedie sociali, i movimenti.. Dopo Milano la rassegna si sposterà a Roma (16 Febbraio-13 Giugno 2010) ed infine a Losanna (24 Giugno-17 Ottobre 2010), per capire al meglio un artista capace di rendere visibile agli occhi di tutti con il solo tratto del pennello una sensazione che invade l'animo umano e lo divora piano piano, definita dallo stesso Hopper un qualcosa che “se potessi esprimerlo con le parole non ci sarebbe nessuna ragione di dipingerlo”.(di A. Rebecchi)

“second story sunlight” di E. Hopper

“nightawaks” di E. Hopper

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Annunciato l'intero palinsesto della mostra più celebre d'Italia, il Presidente della Biennale Paolo Baratta e il Direttore del Settore Cinema Marco Muller preparano la 10 giorni più intensa del mondo del cinema nostrano ed internazionale, negli spazi liberty ma deliziosamente moderni del Lido di Venezia. Dal 2 al 12 Settembre si svolgerà la 66^ Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, tripudio di cinema e jet set, quello vero, quello internazionale. Il cartellone vedrà ampio spazio anche alle pellicole d'autore e d'avanguardia, tra la Settimana Internazionale della Critica e le Giornate degli Autori, mentre la cerimonia inaugurale vedrà la proiezione in anteprima di “Baaria” di Tornatore (con Placido, Bova e Lo Verso), in concorso, e la pre-apertura, l'uno settembre, con la proiezione de “La Grande Guerra” de l gen io d i Mon ice l l i .La giuria del Festival, presieduta dal pluri-premiato Ang Lee, sarà composta dall'attrice francese Sandrine Bonnaire, dalla regista

Liliana Cavani, Joe Dante, Anurag Kashyap e dal rocker italico Luciano Ligabue, già scrittore e regista. I film in concorso per gli ambiti premi del Leone d'Oro come miglior film, d'Argento come miglior regia, Premio Speciale della Giuria, Coppa Volpi ai migliori attori, Premio Marcello Mastroianni per gli emergenti e g l i Ose l la a tecn ic i e sceneggiatori, saranno 24 lungometraggi , in prima mondiale: “La Doppia Ora” di Capotondi (con Filippo Timi), “A Single Man” di Tom Ford (con Colin Firth e Julianne Moore), “Bad Lieutenant: Port of Call New Orleans” di Werner Herzog (con Nicholas Cage, Val Kilmenr ed Eva Mendes), “The Road” di Hillcoat (con Charlize Theron, Viggo Mortensen e Guy Pearce), “Il Grande Sogno” di Michele Placido (con Jasmine Trinca, Luca Argentero e Laura Morante), “Lo Spazio Bianco” di Francesca Comencini (con Margherita Buy), il documentario “Capitalism: A Love Story” di Michael Moore, “Mr Nobody” di van Dormael (con

Jared Leto), “Al Mosafer” di Maher (con Omar Sharif), “36 vues du Pic Saint Loup” di Rivette (con Castellitto), “Life During Wartime” di Solondz con la Rampling, “White Material” di Claire Denie (con I. Huppert), “Soul Kitchen” di Faith Akin, “Y ingoi (Accident!)” di Cheang Pou Soi, “Persecution” di Patrice Chéreau, “Lourdes” di Jessica Hausner, “Ahasin Wetei” di Jayasundara, Zanan-e bedun-e mardan” di Neshat, “Survival od the Dead” di George Romero, “Tetsuo The Buller Man di Tsukamoto e “Prince of Tears” di Yonfan. E poi le meraviglie di Corto Cortissimo, le 24 prime mondiali di Orizzonti, le 7 di

Cinema Preview by Ilaria Rebecchi 56

66^ MOSTRA INTERNAZIONALEd'ARTE CINEMATOGRAFICAVenezia, 2/12 Settembre 2009

“Baaria” di Tornatore

Controcampo italiano, la retrospettiva di Questi Fantasmi (film italiani storici e da riscoprire) e le 20 pellicole in anteprima Fuori Concorso, tra cui spiccano “The Men Who Stare At Goals” con Clooney, Ewan Mc Gregor, Kevin Spacey e Jeff Bridges, “The Informant!” di Steven Soderbergh con Matt Demon, e Richard Gere e Ethan Hawke per “Brooklyn's Finest”. Aggiungeteci il Leone d'Oro alla Carriera ai registi Disney-Pixar Lasseter, Unkrich e B ra n n o n e p rova t e a scommettere sul vincitore, dopo i p re c e d e n t i “ B ro keb a ck Mountain”, “Still Life” e “The Wrestler”. Venezia non dorme a Settembre. (di Ilaria Rebecchi)

La Pappakebab

Prenotazioni

329.7454577

Via Gamba 147b - Discesa Ponte Vecchio - Bassano d. G.

Felafel

fajitas

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La Russia di Stalin è una terra di freddo e di mezzo. Il regime non è mai stato sconfitto, ha ucciso più di quanto il nazismo abbia potuto immaginare – un regime genocida giustificato da un'ideologia comunista che incredibilmente vive ancora, oggi, attraverso la quale viene ancora giustificato, oggi. Questo libro è un giallo storico perfettamente calibrato, in cui la trama segue bambini che muoiono come foglie a fine autunno. Gli indizi sono tracce di sangue sulla neve lungo una rotaia: il movente è la neve - la fame, l'abbandono e la sopravvivenza, la condanna a morte e l'esecuzione di chi ha detto soltanto una parola di troppo, e si ritrova un sospetto sulla testa - verrà ucciso. Leggere può fare paura, e forse proprio le prime pagine, il preambolo, sono quelle più indelebili, che rimarranno in testa come incubi. Da qui, veloce come il treno su cui viaggia l'assassino, la storia assalta e attacca, fra flashback ed intuizioni, superando la voce di un protagonista /investigatore in cerca di una ragione di vita, attraversando un'ambientazione storica precisa e davvero ammirevole, arrivando a un epilogo che definisce o deride il significato di famiglia.Tom Rob Smith avrà forse trent'anni oggi, e questo libro prova quanto la letteratura americana sia grande dei suoi nuovi, enormi, talenti.

Conoscere Holly Golightly non si sa ancora se si può considerare una fortuna, un evento pericoloso o un azzardo. Perchè Holly, eccentrica e bizzarra ragazza che per soffocare le sue “paturnie” si concede tappe alla diamantica gioielleria Tiffany, è l'esatta trasposizione di quello che tutti vorremmo essere. Sfrontati, un pizzico bugiardi, alla ricerca spasmodica dell'amore che riservi la ricchezza, sempre in bilico tra la sregolatezza e il mantenersi in equilibrio nella, noiosa e quantomai sorpassata, normalità. Holly è un vulcano, si circonda di uomini ricchi, di uomini che non ama, di un gatto che chiama semplicemente e meravigliosamente soltanto Gatto, conosce le persone più improbabili. Il protagonista, conosce e si imbatte nelle avventure sregolate della splendida ragazza, che, chiamandolo con il nome del fratello, null'altro può fare che renderlo un'altra pedina del gioco senza regole e istruzioni della sua vita. Scoperto il segreto che la pazza conserva, incastrato negli intrighi che essa sforna, complici Sally Tomato, un gangster ad appuntamento fisso in cella del giovedì, il gatto rosso, mariti figli e fratelli, scattato l'amore, il lieto fine sarebbe d'obbligo. Ma con Holly, la fortuna è che, nel suo eterno e bizzarro modo d'essere, si salvi in extremis. L'evento pericoloso è che qualcosa -non vi dico cosa- di brutto le accada. L'azzardo è che ne combini ancora tante, ma noi non lo sapremo mai.

“Specchi e Riflessi di Libri e di Ombre” di C. Mazzoni e A. Lago 57

BAMBINO 44TOM ROB SMITHSPERLING & KUPFERRACCONTATO DA CARLO MAZZONI

COLAZIONE DA TIFFANYTRUMAN CAPOTEGARZANTIRACCONTATO DA ALICE LAGO

Quarta edizione per l'ormai celeberrimo festival fiorentino

dedicato alla musica elettronica ed

all'ambiente visivo, mantenendo come location la sempre

affascinante ed antica stazione ferroviaria

Leopolda. Una tre giorni in cui la sperimentazione

elettronica si congiungerà con la sua anima più globale, spaziando da esibizioni ricercate ad eventi di gran richiamo,

trovando Mark Jones,Ocelot,Will White

(Propellerheads), Dr. Lektroluv, il livornese

Ilario Alicante e Masomenos a

fronteggiarsi con mostri sacri quali Adam Beyer,

Modern Deep Left Quartet e Troy Pierce.

FIRENZE È INNOVAZIONE.

NEXTECH FESTIVAL

di M. Visentin

17-19 SETTEMBRE 2009STAZIONE LEOPOLDA

FIRENZE

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SOUND AND VISION NEWS & UPDATES 58

LA FACCIA VIRTUALMENTE REALE DI SOUND&VISION SI SVELA SU . ECCO I PIÙ FRESCHI CONTENUTI, LE PIÙ SOSTANZIOSE INIZIATIVE, I PROSSIMI APPUNTAMENTI E LA WEBTV.

WWW.SOUNDANDVISION.IT

WEBTVWWW.SOUNDANDVISION.IT/TV.PHP

LIVE REPORT- LADYTRON: dal backstage del Torino Traffic Festival Mira e

Reuben, rivoluzionari del synth pop ...

- FRANKIE Hi Nrg: sulla socialità della musica contemporanea, sull'evoluzione nella scrittura dei suoi celebri testi, sulle passioni musicali inconfessabili e sul suo ultimo album "DelPrimoMaggio".

- DENTE: il giovane poeta contemporaneo si racconta dalla sua ascesa nella musica italiana, al mondo dei cantautori ai giorni

nostri ....

- WHITE LIES: tre giovanissimi dall'atmosfera retrò e dalla voce impeccabile. Jack ci e si racconta ...

- TONINO CAROTONE: l'amore per la cultura italiana, gli esordi della sua carriera in Spagna, la collaborazione ed amicizia con

Vinicio Capossela e Manu Chao.

- GIORGIO CANALI: una vita da musicista, i CCCP, CSI e PGR, la collaborazione con i RossoFuoco, e un ultimo album ...

WEBSITEWWW.SOUNDANDVISION.IT

LIVE REPORTDAL BLOG DEI REDATTORI DI SOUND & VISION

Coldplay @ Udine

The Chemical Brothers @ Jesolo

Firewater (Ellen Allien + Miss Kittin & The Hacker) @ Roma

Parklife Festival @ Milano

Placebo @ Villafranca (Vr)

The Prodigy @ Sherwood Festival (Pd)

Torino Traffic Festival -> Underworld, Primal Scream, Ladytron etc.

Afterhours @ Sherwood Festival (Pd)

Oasis + Kasabian + Kooks @ I-Day, Milano

Marco Paolini @ Trento

Lenny Kravitz @ Brescia Summer Festival

Tv On The Radio + Animal Collective @ Bands Apart (Ferrara)

Subsonica @ Sherwood Festival (Pd)

Bloc Party + White Lies @ Bands Apart (Ferrara)

Motel Connection @ Sherwood Festival (Pd)

INTERVISTE: le grandi promesse della musica indie-electro-rock :

Cool Kids Can't Die, Pauline Etienne, The Snipplers, DidDISCHI:

"Halo Inside" - Honeychild Coleman

"Love Is The End" - Mercury Drops

e, in arrivo: “Romborama” – The Bloody Beetroots

PHOTO GALLERY- COLDPLAY @ Udine

- PLACEBO @ Villafranca, Vr

(Underworld, Primal Scream, Ladytron, ...)

(Bloc Party, White Lies, Tv On The Radio ...) @ Ferrara

(The Horrors, Caribou, A Classic Education ...) @ Milanoe molto altro ...

“E' crasez L'Infame!” - Visioni di Cody

"Perchè Sorridere" - Devotcka

“The Resistance” - Muse

- OASIS + KASABIAN + KOOKS @ I-Day, Milano

- TORINO TRAFFIC FESTIVAL 2009

- BANDS APART

- PARKLIFE

COMING SOON ...Tutti i migliori eventi di Settembre: festival, concerti,video-interviste,

eventi straordinari a cui Sound&Vision parteciperà attivamente come media-partner e redazione attiva.

- 66 Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica2-13 settembre, Lido di Venezia.

- Disco_nnect – 4-5 settembre @ Forte Marghera (Ve)Sinergia di musica ed arte, in contemporanea con la

Mostra del Cinema di Venezia: Royksopp, A Certan Radio,Fujiga And Miyag, Bugo e The Glimmers Disko Drunkards.

- Asolo Free Music Festival – 10-12 settembre @ Asolo (Tv)Con Elio e Le Storie Tese, Bandabardò, Mistonocivo, Bugo

e New York Ska-Jazz Ensemble.

- Magnolia Parade 2-5 settembre @ Circolo Magnolia (Mi)4 giorni, 40 ore di musica, 20 live set e 40 dj sets,

5 palchi. L'evento di inizio stagione.

- Dinosaur Jr – 12 settembre @ New Age Club (Roncade, Tv)Il memorabile rock della band statunitense

ai microfoni di Sound&Vision Tv.

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SOUND AND VISION OFFICIAL POINTS 59

QUESTA È LA LISTA COMPLETA DEI DISTRIBUTORI UFFICIALI DI S&V. QUI TROVERETE SEMPRE LA VOSTRA COPIA OGNI MESE.SCEGLIETE LORO PER RITIRARE IL VOSTRO S&V! SUL SITO WWW.SOUNDANDVISION.IT TROVERETE ANCHE I PUNTI NON UFFICIALI

Punto Ufficiale Nuovo Punto Ufficiale

a Vicenza e Prov.

a Padova e Prov.

BAR ASTRAContrà Barche Vicenza

PROSPORT - Via Zamenhof 821 - Vicenza(Tel 0444.301837) www.prosport.it SARTEAC.so San Felice 362 - Vicenza

VINTAGE KLUBVia Savona 126 - Torri di Quartesolo (VI)

ROOSTER HOUSEVia Brescia 167 - Torri di Quartesolo (VI)

SABOTAGEBAR - V.le dell’Industria 12 - VI www.sabotagebar.eu

S3 SURPLUSVia Ponticello - Molvena

LA PAPPA FASTFOODVia Gamba - Bassano d. G.

MONTE CROCETTALoc. Monte Crocetta - Bassano d. G.

SHINDY CLUB - Via S. Giorgio - Bassano d. G.(Tel 0424.500.000) www.shindy.it

LIBRERIA PALAZZO ROBERTIVia J. da Ponte 34 Bassano d. G.

CONTRA’ GRANDAVia Barbieri - Bassano d. G.

PLAYLIFEVia Vittorelli - Bassano d. G.

BASSANO MUSICAVicolo della Torre - Bassano del G.

OGM TATTOOVia Sette Comuni - Valstagna (VI)

OSTERIA RIVEVia Rive 14 - Cartigliano (VI)

PANIC JAZZ CLUBP.zza degli Scacchi - Marostica (VI)

RIVIERA’S - Via S. Antonio - Marostica(Tel 0424.72512) www.rivieras.it

DIESEL INDUSTRIESVia dell’Industria - Molvena

LA CORTE DEI REVia Montello - Marostica (VI)

A DUE PASSI ...Via Garibaldi 22 - Lonigo (VI)

ENOTECA WINEBARVia Garibaldi - Lonigo (VI)

MARACANA’Via Pasubio 85 - Schio

SACRUM COR TATTOOVia Prà Bordoni - Zanè

ROOSTER HOUSEVia F. Foscari 3 - Thiene (VI)

ALE SURF SHOPVia Cà Moro 121 - Cittadella (PD)

STREETS ON FIRE SKATESHOPVia Col Moschin 77 - Cittadella (PD)

RICKY’S PUBVia Commerciale 12 - Abbazia Pisani (PD)

a Verona e Prov.

GULLIVERVia S. Vitale 7 (VR)

JACK THE RIPPERVia Nuova 9 - (VR)

LA LOGGIACorso Guà 46 - Cologna Veneta (VR)

PENNY LANEVia Verdi 53r - FIRENZE

a Treviso e Prov. a Venezia e Prov.

NEW AGEVia Tintoretto 14 - Roncade (TV)

ROCK CAFE’Strada dei Colli 2 - Castelcucco (TV)

ZWEIBAR - Via Ponte Pagnano 3Pagnano/Asolo - www.zweibar.tk (TV)

REPLAYVia Marcoai 1 - Asolo (TV) www.replay.it

CACAO AMERICAN & WINE BARVia Roma 7 Crespano del Grappa (TV)

RISTORANTE CAFE’ GARAGECORSO VITTORIO EMANUELE 13/B - CONEGLIANO TV

SETTIMO CIELOCORSO ROSSELLI - CONEGLIANO TV

3020 TREMILAEVENTIVIA MAGGIOR PIOVESANA - CONEGLIANO TV

GEOGRAPHICVIA CA DI VILLA 73 - CONEGLIANO TV

RADIO GOLDENVIA FRIULI 1 CONEGLIANO TV

JUNGLE RECORDSVIA MATTEOTTI 31 - 31015 CONEGLIANO

FEN&KEVIA LIBERAZIONE - SAN VENDEMIANO

FAIR PLAY EVENTIVIA GIUNTI 12/B - CONEGLIANO TV

PIZZERIA MELIESCORSO MATTEOTTI 11 - CONEGLIANO

SPAZIO MAVVVia Gelsolino 43 - 31029 Vittorio Veneto

PENNY LANE SHOPVia S. Croce 29 - VE

DISCOVERY RECORDING STUDIOVia Monte Popera 12 - S. Donà di Piave (VE)

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a Firenze

a MilanoMOM CAFÈViale Montenero 51 - Milano

LA CASA 139 (Circolo Arci) Via Ripamonti 139 - Milano

ATOMIC BARVia Casati 24 - Milano

SURFER'S DEN (circolo Arci) Via Mantova 13 - Milano

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