Sogni di cristallo settembre 2013

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Settembre 2013 - n. 6 Periodico d’informazione ergere un Un modo re il tem- me una previsto om “La e e alla ni e in- versal- oposta labo- ngole le di- 16,00-17,15 L’ARTE DEL CORPO La danza 16,00-17,15 Corso di informatica 17,15-18,30 L’ARTE DELLA PAROLA Dinamica di gruppo adolescenti 16,00-17,15 Corso di difesa personale 16,00-17,15 L’ARTE DELLA PAROLA Dinamica di gruppo adulti 16,00-18,00 ARTE E SCULTURA m e r c o le d ì gio vedì v enerdì s aba t o 16,00-17,30 L’ARTE DELLA SCRITTURA NARRATIVA E DELLA POESIA 17,30-18,30 Gruppo di supporto alla coppia “Sguardi d’amore controcorrente” 17,30-18,30 Corso affettività e sessualità 18,30-20,30 Happy hours m a r t e dì 16,00-18,00 L’ARTE DELLA MUSICA A TEATRO l u n e dì 17,15-18,30 VOCE E ARTE Coro artistico Integrato : e , LE ALI DELLA LIBERTÀ Il Centro propone ad adolescenti e giovani adulti con fragilità, durante tutto l'anno, weekend, soggiorni studio, vacanze e campi intensivi di autonomia attiva C.A.B. CENTRO AGGREGAZIONE BAMBINI Servizio rivolto a studenti tra i 7 e i 14 anni con difficoltà di apprendimento e socializzazione. Supporto all’acquisizione della lingua italiana per stranieri CENTRO DI INTEGRAZIONE SOCIALE Milano da vivere Iniziative a carattere culturale, artistico, ricreativo, mirate al benessere e alla socializzazione COFFE ROOM “LA GROTTA DEL DRAGO” LUNEDÌ - VENERDÌ 15,30-18,30 Punto d’incontro per adolescenti e giovani adulti - Via Egadi 9, Milano I SOGNI DI CRISTALLO Mensile on-line, uno spazio aperto al dibattito, alle riflessioni, alle emozioni. La redazione è composta da persone diversamente abili. Per riceverlo scrivere a: [email protected] Fraternità&Amicizia Cooperativa Sociale Onlus C.A.D. - IN REGIME DI ACCREDITAMENTO CON IL COMUNE DI MILANO per una libera circolazione del pensiero per alimentare talenti per un sentire più sociale IL CIRCOLO DELLE ARTI Il nuovo spazio di Fraternità & Amicizia dedicato a tutte le forme d’arte C osa significa condividere la totalità del tempo per un periodo della propria vita con un gruppo di ragazzi fragili? I progetti vacanza-tempo libero richiedono da parte degli accompagnatori una disponibilità e una vicinanza 24 ore su 24. E cosa accade nello scorrere degli attimi, delle ore, delle giornate intere? Credo si potrebbero scrivere interi trattati su situazioni relazionali, coinvol- gimenti, scambi e risonanze psicologiche ma tutto questo forse non riuscirebbe comunque a restituire l’intensità e l’ampiezza di ricorrenti maree emozionali. Intanto, le persone alle quali ci affianchiamo, cioè i nostri ospiti: evitando di farci risucchiare da sterili diagnosi, solitamente ognuna di essa si svela in tempi brevi poiché la stretta e costante convivenza crea ponti e canali di comunicazione improvvisi e molteplici. A pagina 3 Appunti di un accompagnatore UNA SCELTA APPASSIONATA L’editoriale di Marco Mancini Fraternità & Amicizia ha dato il via al “Circolo delle Arti”, uno spazio aperto per esprimere e condividere i propri talenti artistici. Con questo numero del nostro giornale diamo voce agli artisti appassionati che ci hanno accompagnato in questo straordinario percorso, che apre nuove e sorprendenti possibilità espressive per i nostri ragazzi GRAZIE ALL’ARTE UNA SOCIETÀ PIÙ ARMONIOSA Franco Farina A pagina 2 AMIATA RESPONSABILE www.amiataresponsabile.it [email protected] L’Agricoltura Sociale in Provincia di Grosseto: Rurarilità & Valori SDS AMIATA GROSSETANA - COESO SDS GROSSETO - SDS COLLINE METALLIFERE - AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI GROSSETO - UNIONE DEI COMUNI MONTANI AMIATA GROSSETANO - Comuni di: Castel Del Piano - Castell’azzara - Cinigiano - Civitella Paganico - Seggiano - Roccastrada - Massa Marittima - Montieri A I Sogni di Cristallo Le vacanze dei nostri ragazzi Senigallia - 3/16 Agosto UNA VITA PIENA RISPETTANDO I PROPRI LIMITI Voci in piazza A pagina 6 Se avete un sogno nel cassetto, se volete finalmente svelare il vostro talento scrivete a [email protected] e sarete contattati dalla redazione. Potreste farvi un regalo e al tempo stesso essere un dono per tutti i nostri lettori. Pensateci!

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Newsletter di Fraternità e Amicizia

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Page 1: Sogni di cristallo settembre 2013

Settembre 2013 - n. 6Periodico d’informazione

IL CIRCOLO DELLE ARTI L’arte come veicolo di coesione sociale nella comunicazione di esperienze diverse

"Noi pensiamo che tut te le margher ite siano uguali , ma se ci soffermiamo a osser varle scopr iamo che in realtà ognuna è di versa dal l 'alt ra.

In natura nul la è indif ferenziato e catalogabi le .

L’ idea di coniugare il tempo libero al mondo delle arti nasce per promuo-vere momenti esperienziali dove talenti, altrimenti celati, possano dimostra-re che le fragilità, a volte, possono essere delle vere e proprie ricchezze.Il Servizio si rivolge con percorsi differen-ziati ad adolescenti e giovani adulti disabili psico-intellettivi, relazionali, persone con fragilità e disagio psico-sociale. Le per-sone con difficoltà considerate spesso un peso sociale hanno la possibilità di dimo-strare che il talento può celarsi all’interno di ogni individuo. La passione è motiva-zione, il sentirsi idoneo può far maturare il seme presente dentro di noi. L’Arte viene intesa come strumento per esplorare varie

forme espressive al fine di far emergere un mondo interiore a volte inibito. Un modo quindi nuovo e diverso di intendere il tem-po libero.

STRUTTURAIl Circolo delle Arti è concepito come una struttura flessibile al cui interno è previsto uno Spazio di incontro, la Coffee room “La Grotta del Drago”, aperta al quartiere e alla cittadinanza per facilitare le relazioni e in-tensificare i rapporti amicali. Trasversal-mente sono stati concepiti spazi proposta interconnessi fra loro che prevedono labo-ratori mirati al potenziamento delle singole competenze al fine di far emergere nelle di-verse discipline “il proprio talento”.

SPAZIO ASCOLTO GIOVANIlo sportello di consultazione psicologica e psico-educativa assume la funzione di una spazio d’ascolto per persone che si trovano momentaneamente in difficoltà. L’accesso è gratuito.

Altri centri e servizi della nostra cooperativa integrati con “IL CIRCOLO DELLE ARTI”

16,00-17,15L’ARTE DEL CORPOLa danza

16,00-17,15Corso di informatica

17,15-18,30L’ARTE DELLA PAROLA Dinamica di gruppo adolescenti

16,00-17,15 Corso di difesa personale

16,00-17,15L’ARTE DELLA PAROLA Dinamica di gruppo adulti

16,00-18,00ARTE E SCULTURA

mer

c oled

ì

giovedì

venerdì

sabato

16,00-17,30L’ARTE DELLA SCRITTURA NARRATIVA E DELLA POESIA17,30-18,30Gruppo di supporto alla coppia“Sguardi d’amore controcorrente”

17,30-18,30Corso affettività e sessualità

18,30-20,30Happy hours

martedì

16,00-18,00L’ARTE DELLA MUSICA A TEATRO

lunedì

17,15-18,30VOCE E ARTECoro artistico Integrato

CENTRO SPORTIVO ITINERANTE DISABILIUn progetto che coniuga tre elementi fondamentali:

Motivazione, Educazione e Inclusione. Per le persone l’attività sportiva rappresenta oggi un settore di

grande interesse e per giovani e adulti con disabilità, un momento importante di inclusione sociale. Sono

previste attività sportive individuali e di gruppo: palestra, calcio (allenamenti e tornei).Martedì e Giovedì ore 15.00-17.30

LE ALI DELLA LIBERTÀ Il Centro propone ad adolescenti e giovani adulti con fragilità, durante tutto l'anno, weekend, soggiorni studio, vacanze e campi intensivi di autonomia attiva

C.A.B. CENTRO AGGREGAZIONE BAMBINI Servizio rivolto a studenti tra i 7 e i 14 anni con difficoltà di apprendimento e socializzazione. Supporto all’acquisizione della lingua italiana per stranieri

CENTRO DI INTEGRAZIONE SOCIALEMilano da vivereIniziative a carattere culturale, artistico, ricreativo, mirate al benessere e alla socializzazione

COFFE ROOM “LA GROTTA DEL DRAGO” LUNEDÌ - VENERDÌ 15,30-18,30 Punto d’incontro per adolescenti e giovani adulti - Via Egadi 9, Milano

I SOGNI DI CRISTALLOMensile on-line, uno spazio aperto al dibattito, alle riflessioni, alle emozioni. La redazione è composta da persone diversamente abili. Per riceverlo scrivere a: [email protected]

Fraternità&Amicizia Cooperativa Sociale Onlus

C.A.D. - IN REGIME DI ACCREDITAMENTO CON IL COMUNE DI MILANO

per una libera circolazione del pensiero

per alimentare talentiper un sentire più sociale

IL CIRCOLO DELLE ARTI

Fraternità&Amicizia Cooperativa Sociale Onlus

via Egadi 9 - 20144 Milano

CHI SIAMO

Fraternità & Amicizia - Cooperativa Sociale ONLUS

ha operato negli anni per la creazione di Servizi e

realtà corrispondenti ai bisogni delle persone con

disabilità, rivolgendo la sua attenzione anche a temi

legati all’adolescenza e ai problemi di apprendimento,

promuovendo studi e realizzando nuovi Servizi per

persone con fragilità e disagio psico-sociale.

Per informazioni su tutti i Centri,

i Servizi e le nostre nuove proposte contattaci:

Tel. 02 4985558 - 02 48516153 - Fax 02 435707

[email protected]

www.fraternitaeamicizia.it

Il nuovo spazio di Fraternità & Amicizia dedicato a tutte le forme d’arte

Cosa significa condividere la totalità del tempo per un periodo della propria vita con un gruppo di ragazzi fragili?

I progetti vacanza-tempo libero richiedono da parte degli accompagnatori una disponibilità e una vicinanza 24 ore su 24. E cosa accade nello scorrere degli attimi, delle ore, delle giornate intere? Credo si potrebbero scrivere interi trattati su situazioni relazionali, coinvol-gimenti, scambi e risonanze psicologiche ma tutto questo forse non riuscirebbe comunque a restituire l’intensità e l’ampiezza di ricorrenti maree emozionali. Intanto, le persone alle quali ci affianchiamo, cioè i nostri ospiti: evitando di farci risucchiare da sterili diagnosi, solitamente ognuna di essa si svela in tempi brevi poiché la stretta e costante convivenza crea ponti e canali di comunicazione improvvisi e molteplici.

A pagina 3 ►

Appunti di un accompagnatore

UNA SCELTA APPASSIONATA

L’editoriale

di Marco Mancini

Fraternità & Amicizia ha dato il via al “Circolo delle Arti”, uno spazio aperto per esprimere e condividere i propri talenti artistici.

Con questo numero del nostro giornale diamo voce agli artisti appassionati che ci hanno accompagnato in questo straordinario percorso, che apre

nuove e sorprendenti possibilità espressive per i nostri ragazzi

grAzIE ALL’ArTE UNA SOCIETà

PIù ArmONIOSA

Franco Farina

A pagina 2

AMIATA RESPONSABILE www.amiataresponsabile.it [email protected]

L’Agricoltura Sociale in Provincia di Grosseto:

Rurarilità & Valori

SDS AMIATA GROSSETANA - COESO SDS GROSSETO - SDS COLLINE METALLIFERE - AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI GROSSETO - UNIONE DEI COMUNI MONTANI AMIATA

GROSSETANO - Comuni di: Castel Del Piano - Castell’azzara - Cinigiano - Civitella Paganico - Seggiano - Roccastrada - Massa Marittima - Montieri

A

I Sogni di Cristallo

Le vacanze dei nostri ragazzi

Senigallia - 3/16 Agosto

UNA vITA PIENA rISPETTANdO

I PrOPrI LImITI

voci in piazza

A pagina 6

Se avete un sogno nel cassetto, se volete finalmente svelare il vostro talento scrivete a [email protected] e sarete contattati dalla redazione. Potreste farvi

un regalo e al tempo stesso essere un dono per tutti i nostri lettori. Pensateci!

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Pagina 2 Settembre 2013 - n. 6I Sogni di Cristallo

ALImENTArE L’ArTE PEr UNA SOCIETà PIù ArmONIOSA

A cura dei nostri esperti - sognatori di Franco Farina

N ella storia dell’arte osserviamo che fra il 1400 e 1500 c’è stato un fiorire nelle arti, c’era commercio, la società

si era arricchita e non era più solo un privile-gio della chiesa avere pittori a cui commis-sionare ritratti e visioni del Regno celeste o dell’inferno o di questa terra. Le persone, non più sotto il giogo della soppressione medio-evale, desideravano conoscere, arricchendosi intellettualmente e spiritualmente e quindi anche a livello artistico ed è qui che subentrò il discorso di una ricerca nel campo filosofico-spirituale e nel campo delle arti.Ogni società si sviluppa in modo armonioso se dà spazio al campo artistico, alla mente estetica. Gli artisti sono i sogna-tori del futuro, sono coloro che riescono a creare delle illusioni che ben presto diventano realtà. Nel campo della letteratura, per esempio, noi troviamo Giulio Verne, che scrive del viaggio sulla Luna e anni dopo questo si è avverato, o troviamo scrittori di fantascienza che parlano di robot, computer ed astronavi ed ora li ab-biamo. L’artista crea; il tecnico segue questa illusione, trova il modo di realizzarla e poi la realizza. Gli artisti sognano il futuro di questa civiltà, perciò facciamo sì che essi possano pensare con una mente serena, libera dalle falsità instillate da menti perverse che sug-geriscono che “uno per creare deve essere un po’ pazzo” o che “se usi droghe la tua capacita creativa migliora e sei più originale”. Questi consigli sono dati solo da persone che hanno paura degli altri. La personalità soppressiva a causa degli atti malvagi che ha fatto sente di essere costantemente in pericolo e teme le altre persone. La personalità soppressi-va vuole persone ubbidienti, schiave e non persone creative e vuole ridurre l’artista ad un essere tremante raggomitola-to nell’angolo di un ospedale con una camicia di forza, dove i suoi sogni e la sua creatività sono ormai sepolti e sono ri-masti solo incubi ed allucina-zioni. Facciamo sì che gli arti-sti sognino un futuro migliore, estetico e non degli incubi.

Un artista è un artista se sa creare un’opera d’arte. Un’opera d’arte è un oggetto, un suono, un colore o qualsiasi cosa che in una forma este-tica emani una comunicazione, un sentimen-to, un’emozione comprensibile da parte di chi osserva o ascolta; ma di base è una comuni-cazione ad un livello così alto ed estetico che spesso non servono parole o critiche per spie-garla. Ti basta percepirne l’emozione.E quella comunicazione arriva a tutte le per-sone che possono percepirla; non è necessario essere diplomato o laureato per dire che una

canzone è una bella canzone o che un qua-dro piace. È semplice; uno ascolta o guarda e dice: “Mi piace, è bella!”. E non è neanche necessario andare tanto nel complicato per creare “qualcosa di nuovo”. Non è necessario fare una giacca con bistec-che di carne che si putrefanno e dire che è un’opera d’arte, o buttare una secchiata di co-lore sulla tela e chiamarla opera d’arte, perché allora anche una scimmia che batte a caso dei tasti sul piano potrebbe essere un’artista, ma c’è davvero una bella differenza tra Mozart o

Beethoven e una scimmia.Dobbiamo imparare a differen-ziare fra ciò che è un’opera d’arte e ciò che qualcuno, per ottenere facili guadagni, cerca di propi-narci come opera d’arte.

Non voglio condannare nessuno. Voglio solo portare il campo artistico ad esse-re libero dalle menzogne che alcune persone intenzionalmente hanno introdotto per i loro interessi.Voglio che l’arte sia libera, sia degli artisti e di chi sa usarla per creare opere di incredibile bellezza. Libera dalle false idee e mal com-prensioni che sono state la fonte di miseria e morte per molti artisti del passato. Non sono d’accordo sul fatto che l’artista diventi famo-so e le sue opere siano pagate bene solo quan-do è morto; l’artista merita di vivere bene e decorosamente con l’arte che fa. Sta a lui por-tare avanti i sogni della civiltà e le persone se-guiranno quei sogni perché saranno così belli e così estetici che varrà la pena di contribuire a crearli e a realizzarli. E così la cultura pren-derà queste creazioni estetiche, queste opere d’arte e le eleggerà a modello affinché esse

siano emulate in varie forme d’arte e in tal modo appariranno nella vita di tutti i giorni.

La cultura è la spina dorsale di ogni società e l’arte è l’essenza di quella cultura.L’arte è fatta di sogni, sogni da realizzare.Posso eleggermi cavaliere e pro-tettore di questa Terra?Potete eleggere voi stessi come cavalieri e protettori di questa Terra?È una Terra che non ha confini,

è grande tanto quanto noi possiamo sognarla; non c’è nessuna tassa sui sogni. Non c’è limi-te, l’unico limite è quanto immensamente tu puoi pensare; lo puoi porre solo tu, il limite, o può essere una Terra infinita.

E quella Terra appartiene a chi è in grado di sognarla.

Franco Farina - www.francofarina.it

Un’opera d’arte è un oggetto, un suono, un colore che emana un’emozione. Non servono parole o critiche per spiegarla

Gli artisti sono i sognatori di un futuro migliore

Alcune opere dell’artista Franco Farina.dall’alto: Bosco incantato; Bergamo di notte; Sulle ali di Iside.In prima pagina: dama del Fior di Loto

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Settembre 2013 - n. 6 I Sogni di Cristallo Pagina 3

Sbocciano relazioni di fiducia sincera a protezione di possibili invasioni ester-ne in luoghi sconosciuti. I nostri ragaz-

zi hanno pelle sottile ed emozioni affioranti, talvolta una parola, un gesto possono segnarli profondamente, incidere nei loro animi solchi profondi. Non c’è mediazione, analisi riflessi-va, bensì cruda e calda istintualità nel sentire diretto senza schemi o filtri. Tutto ciò natu-ralmente scopre ampie zone di vulnerabilità ma al tempo stesso offre territori vergini per scambi affettivi e amorevoli diretti nel segno

della autenticità. C’è poi la ricchezza di perso-nalità uniche capaci di svelare tesori (talenti) sommersi sempre sorprendenti. Questo spiega, almeno parzialmente, la scelta appassionata di un accompagnatore quando decide di affianca-re una persona con fragilità, cioè un ospite di Fraternità & Amicizia. È consapevole di quan-to potrà essere faticoso, stancante ma in ogni giornata, in ogni istante si predisporrà a rice-vere doni forgiati nell’umanità. Non manche-ranno momenti di crisi e fors’anche di scon-forto, ma ha la certezza che proprio in queste

Segue dalla prima pagina►Una scelta appassionata

I l mondo dell’infanzia pone ai genitori e agli educatori fre-quenti domande, spesso senza

risposta, sul significato di alcuni comportamenti del bambino e delle relative dinamiche relazionali che possono strutturarsi. La mancata comprensione di questo può crea-re difficoltà nella scelta educativa, possono determinarsi conflitti nella relazione con i figli con la conse-guente alterazione del processo evolutivo del bambino. Questa la tematica del libro che vi propo-niamo: “Chi sei ...e cosa vuoi”, di Roberto Carlo Russo, neuropsi-chiatra infantile, direttore del corso triennale di psicomotricità (www.Csppi.It).Le affermazioni e le spinte evolu-tive del bambino possono deter-minare nei genitori atteggiamenti rigidi, a volte atteggiamenti iper-protettivi o eccessivamente per-missivi. Questo comportamento può portare ad una limitazione del processo di affermazione della in-dividualità del bambino e alterare le normali dinamiche del processo evolutivo.Il presente libro affronta in modo scientifico, ma con un linguaggio accessibile, l’ambiente di vita del bambino, il suo sviluppo, la sua

organizzazione psichica, il proces-so evolutivo all’interno di specifici settori e l’aiuto educativo.Il libro inoltre stimola a riflettere sul complesso intreccio che si vie-ne a creare tra le necessità biologi-che del bambino e le sue specifiche caratteristiche di personalità, sulle problematiche relazionali e sui ri-flessi educativi in alcune partico-lari attività. Tre queste, l’alimen-tazione, il sonno, il gioco, la stima del sé, l’aggressività, i media, la creatività, lo studio, il trauma psi-cologico e altro ancora, per meglio comprendere la complessa vita infantile evitando una serie di con-trapposizioni alla naturale spinta di affermazione e di socializzazione del bambino.

“ChI SEI …E COSA vUOI”

a cura della Redazione

Acculturiamoci

Roberto Carlo RussoChI SEI …E COSA vUOI Conoscere per capire: evoluzione della personalità e della relazione nel bambino Medical Books091/6512048 - [email protected]€ 23,00

Un libro per conoscere il vostro bambino, le problematiche dello sviluppo, gli stimoli evolutivi e l’aiuto educativo

Il FilmThe Lone RangeR

Ideato dallo stesso gruppo di lavoro della acclamatissima serie dei “Pirati dei Carabi”, il film vede ancora una volta lo strepitoso talento di Johnny Depp, protagonista non nelle vesti del ranger solitario, bensì in quelle del suo fido compagno di avventure, l’indiano Tonto (che tutto si rivelerà, tranne che tonto, anzi…) alle prese con una storia ben delineata e mai banale, pervasa da una buona dose d’ironia. Le vicende prendono spunto dal famoso fumetto americano degli anni trenta (arrivato anche in Italia nel secondo dopoguerra), diventato successivamente po-polarissimo, prima alla radio, poi anche nei cartoni animati in tv. La trama racconta le origini di questa strana coppia, un indiano e un cowboy mascherato, alle prese con la banda che ha ucciso il fratello del ranger in un’imboscata, alla fine di uno spericola-to inseguimento. Tutta la narrazione è pervasa da un profondo senso di nostalgia – l’inizio del film vede Tonto, ormai ridotto a vecchia comparsa in un posticcio museo che narra l’epopea del vecchio west, rac-contare la sua storia e le sue imprese ad un ragazzino passato a visitare un pezzo di storia americana – for-se a dire che ci sono ancora molte vicende che vale la pena rac-contare, di un periodo cruento ma glorioso, quello del vecchio west, che ha fatto la fortuna ed un bel pezzo di storia del ci-nema. Ma rinnovare il mito della frontiera, delle terre selvagge abitate da sterminate mandrie di bisonti, delle giacche azzurre chiamate anche visi pallidi o lunghi coltelli, dei segnali di fumo, dell’acqua di fuoco, delle carovane dei pionieri e dei calumet della pace, non significa forse correre il rischio di ridare fiato ad un’epopea cinematografica spesso ricca di immagini suggesti-ve, ma povera di idee? Niente affatto! Qui, per fortuna, gli effetti speciali ci sono, ma al servizio di una storia classica, eppure in grado di sorprendere (non perdetevi la sequenza finale della resa dei conti sul treno, senza macchinista e ormai impazzito nella sua folle corsa verso la morte), che ne fa una pellicola di-vertente e a tutto tondo, non un semplice divertimento per bam-bini. Il nostro consiglio è: correte a vederlo! E se non lo trovaste in nessuna sala non dovrebbe mancare molto all’uscita del dvd.

regia di gore verbinskicon Johnny depp, Armie hammer, ruth Wilson. Produzione Walt disney, 2013durata 135 minuti

situazioni riceverà uno sguardo accogliente. La sofferenza, quando non si ripiega nell’autismo, apre sempre spiragli di solidarietà. E poi c’è la gioia, cristallina, talvolta inebriante, per la pu-rezza di scambi giocosi, una occasione preziosa per liberare il bambino che è in ognuno di noi e troppo spesso giace abbandonato nell’angolo più remoto del nostro animo. Marco Mancini

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Nato sulla riviera ligure, fin da bambino mostra passione per quelli che diventeranno i gran-di amori della sua vita : il mare, la musica e la pittura. Il carattere schivo e l’indole riservata gli fanno trascorrere la maggior parte del tempo libero pescando o dipingendo

ed in entrambe queste attività manifesta le sue qualità e cioè la precisione, la perseveranza, la pazienza, ma anche la considerevole creatività. Trasferitosi a Milano, è costretto a rinuncia-re al mare, ma non alla musica e alla pittura. Anzi, quest’ultima, gli consente di ricordare, ritrarre e, talvolta, trasfigurare i luoghi della sua infanzia: le spiagge deserte o affollate, le scogliere colpite dalla furia delle onde, il mare in bonaccia o tempestoso. Proprio attraverso questi soggetti, l’artista ha affinato il proprio stile e ha maturato in modo assolutamente ori-ginale il suo tratto e la sua ispirazione.

CLAUdIO PAvONE

mASSImO FALANgA

Sono nato a Milano in una famiglia po-vera ma ricca di valori. Sono cresciuto libero di scorrazzare nei campi e di fare

tantissime esperienze. A 15 anni ero già al la-voro in un laboratorio fotografico. A 21 anni ho iniziato la mia vita come macchinista in uno stabilimento rotocalcografico. A 46 anni, dopo 30 anni di lavoro, sono andato in pensione. Ho cercato di rendermi utile come volontario e al tempo stesso mi sono dedicato alla pittura o meglio alla ricerca di una mia espressione pit-torica. Attraverso l’acquarello liquido, gli inchiostri e la fluidità della colla vinilica mi sono lasciato trascinare in un vortice colorato… sono diven-tato “cromonauta”.

Ho scelto come presentazione una piccola ope-ra tra le prime che ho prodotto e che amo par-ticolarmente.L’ho intitolata “L’ultimo ballo”.

Tutte le mie opere sono realizzate con acqua-relli, inchiostri, vinavil in differenti combi-nazioni.

“Dipingere la vita ascoltando il soffio del piccolo mantice… il cuoreDipingere come pregare dimenticando ogni cosa anche noi stessi

Dipingere come se fosse un gioco senza motivo, solo perché ci piaceDipingere per donare agli altri una parte di noi stessi

Dipingere per andare alla scoperta delle nostre origini più profonde”

“Gente ferma da sempre davanti a osterie; da cui,

come tentacoli sottili, escono profumi di cucine”

Chiamale se vuoi emozioni

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Settembre 2013 - n. 6 Pagina 5I Sogni di Cristallo

Poesiabile

Saluti a chi legge.Il mio nome è Germano Turin, sono nato nel Dicembre del ′42 a Triba-no, paese in provincia di Padova, ed emigrato a Torino a Settembre del 1960 alla ricerca di una qualità di vita migliore. Vi presento un libro autobiografi-co in cui ho cercato di descrivere il primo quarto di secolo della mia vita di disabile. Direte:“Ci sono in giro già tanti libri au-tobiografici sulla disabilità...”. Rispondo: vero, può sembrare una cosa semplice anche se c’è qualche complicazione: ad esempio è diffi-cile trovare un editore che reputi il lavoro così interessante da pubbli-carlo perché ritiene che tanti letto-ri acquisteranno il libro e saranno contenti di averlo letto. Direte:“Scrivere la propria biografia è la cosa più facile che esista!”. Rispondo: vero, però ognuno vive la propria vita ed i problemi in modo personale, per cui avveni-menti apparentemente simili, pro-vocano effetti diversi in ognuno di noi.In questo libro provo a racconta-re alcuni momenti difficili da me vissuti durante l’ultima guerra e nell’immediato dopoguerra perché, se erano tempi difficili per tutti, fi-guratevi come potevano essere per un bambino povero e disabile.L’ambiente in cui sono nato e cre-sciuto era infatti povero e, come spesso accade in tali situazioni, ignorante. Se accettiamo il fatto che la vita sia una lotta dura nella quale ognuno cerca di emergere, immaginate un contesto privo di mezzi materiali

in una realtà in cui

il sapere e la conoscenza avevano poco valore, e provate a pensare a come poteva emergere un bambino disabile. Ai miei tempi ad esempio era facile perdere anni scolastici e il tempo perso in gioventù, come sappiamo, non si recupera. Vale la pena ricordare che le leggi razziali, emanate in Italia nel 1938, restarono in vigore fino al ′48, quando furono abrogate con la pro-clamazione della Costituzione della Repubblica.Quindi, dato che sono nato nel ′42, e ho contratto la polio nel ′46, per effetto di quelle leggi razziali avrei anche potuto essere rinchiuso in uno dei campi di sterminio in quel periodo attivi in molte parti d’Euro-pa, Italia compresa.Sarebbe bastata una segnalazione.Oltre ad essere monocolo e polio-mielitico a circa nove anni, giocan-do con una pistola nascosta in un cassetto di casa, mi sono sparato alla mano sinistra: per fortuna sen-za conseguenze. Nel 2001 ho incontrato anche il tu-more al quale sono finora soprav-vissuto: la prova evidente è che sono qui a raccontarlo. Tanto per cominciare, quale signifi-cato vogliamo attribuire al termine “disabile”? Il prefisso “dis” davanti a un ag-gettivo o a un verbo è “privativo”. Esempio: dis - occupazione, dis - attenzione, dis - obbedienza.A mio avviso sarebbe meno sba-gliato, invece di parlare di “disabi-lità”, quantificare un deficit fisico (o psichico) come fanno INPS e INAIL e chiamarlo “riduzione della capacità lavorativa”.I problemi di salute possono inte-

ressare tutti, in qualsiasi momento, in qualsiasi modo e senza preavvi-so: per questo la collettività dovreb-be farsi carico con maggiore serietà dei problemi riguardanti la salute che non sono quindi individuali ma sociali. L’attenzione verso la disabilità, me-glio verso la riduzione della capa-cità lavorativa, non significa quindi concessione caritatevole ma rico-noscimento di una forma di equità.Quando ho dovuto affrontare la ma-lattia, che mi ha portato anche rab-bia, scoraggiamento, depressione, mi sono sentito solo, impotente, di-sperato. La descrizione di emozioni provate in quel vissuto spero possa servire a qualche altro che, dovendo passare su quella strada, sappia che non è solo né il primo a provarle e, soprattutto, che sono momenti su-perabili.Spesso le persone coinvolte in problemi di salute non riescono a trovare soluzioni talvolta anche semplici, dimenticando che non esistono difficoltà insormontabili, così come non è sempre vero che le persone attorno a noi si disinteressi-no ai nostri problemi.Quando s’incontrano ostacoli nella vita, lo stimolo per superarli deve partire dall’interessato, quindi, la possibilità di risolvere i problemi va ricercata prima di tutto a partire da chi ha il problema.Perché i problemi, in generale, se non si affrontano non si risolvono: se si decide di affrontarli può darsi che la soluzione sia diversa da quel-la sperata. Dice in proposito il sag-gio: “Se c’è un problema c’è anche una soluzione. Se non c’è una so-luzione allora non c’è il problema”.La mia intenzione è quella di tra-smettere un messaggio positivo e di speranza, a tutti. Perché tutti hanno diritto, oltre che alla vita, anche alla speranza: senza la speranza si vi-vono momenti di di-speranza, cioè di disperazione, e non è corretto lasciare che un essere umano viva nella disperazione, cioè senza la speranza.

germano [email protected]

[email protected]

di Germano Turin

L’attenzione verso la disabilità, meglio verso la riduzione della capacità lavorativa, non significa concessione caritatevole ma riconoscimento di una forma di equità

Germano Turin mArIO dISABILE SUPErABILEEdizioni Sottosopra - TorinoPagg. 20015,00 Euro - distribuito da Book Service

Alcune immagini dall’album di famiglia

OLTrE ALLA vITA IL dIrITTO ALLA SPErANzA

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Pagina 6 Settembre 2013 - n. 6I Sogni di Cristallo

Non si sa bene come, fatto sta che tan-te volte capita (anche a voi, vero?) di avere a che fare con una strana inquie-

tudine che ci prende e ci attanaglia senza darci tregua. Sarà per il cielo scuro che minaccia pioggia (più che una minaccia, il temporale imminente è una certezza), sarà per questo strano, non ben delineato, tuffo dentro il cuo-re che ci spinge a desiderare non si sa bene cosa, ma che sia qui, ora, subito.È forse il suc-cesso che cerchiamo nella vita? E che cos’è il successo? È solo esse-re qualcosa, o meglio, “qualcuno” per qualcun altro, la meravigliosa scoperta che ci sono persone per le quali siamo importanti, e senza le quali ci sentiamo smarriti, o c’è dell’altro? La posta in gioco è alta, il rischio è quello di cadere in de-pressione, o più semplicemente di smarrire la strada e vagare senza meta; in una parola, di sentirsi soli. Ci è già capitato, sappiamo perfet-tamente di cosa stiamo parlando. Guardandoci negli occhi, cerchia-mo certezze che non troviamo in noi stessi. Affiorano domande an-tiche ed attuali al contempo: ma io valgo? E quanto valgo? Di cosa sono capace? Capita anche a te di pensare che la tua identità (uno di noi usa proprio questo termine, così forte, così definito) cresca solo con la stima che gli altri hanno di noi? E se nessuno ti viene mai a dire: “Hai fatto bene! Sei stato bravo!”, cosa significa? Che non sono bra-vo o che sono gli altri a non essersi accorti della mia bravura? E se non fossi in alcuna maniera bravo?Si torna alla domanda di partenza: è forse il successo che cerchiamo nella vita? Ci cerchiamo con gli occhi, quasi a stringerci più vicini. “Il succes-so vero è vivere facendo quello che ti piace”, dice uno di noi, senza crederci più di tanto. Questa fatica a dare risposte sul senso ultimo delle cose non ci smarrisce. Ci sentiamo più forti, perché uniti. Uniti forse dal destino co-mune di uomini e donne, così simile per certi versi, per cert’altri così dannatamente diverso. Uno azzarda: “Si può forse dire allora che la

nostra identità cresce in base al riscontro che ne hanno gli altri - siamo pur sempre animali sociali –perciò è giocoforza avere un riscontro da parte degli altri; ciò tuttavia non significa cercare per forza il successo (che spesso è una cosa un po’ artificiale, costruita a tavolino), ma essere significativi all’interno di una relazione umana: ricevere una pacca sulla spalla, sentirsi riconosciuto per un lavoro portato a termine, apprezzare il piacere dell’appartenenza ad un

gruppo...”. Una domanda tira l’altra: cos’è, allora, la felicità? Qualcosa che riguarda il la-voro, gli affetti più intimi (il ragazzo, la fidan-zata…), la famiglia, gli amici, di più è difficile dire: quel che è certo è che non si tratta in alcun modo di una conquista definitiva, il paragone che meglio calza è quello della visione di un bel panorama su un treno in corsa, qualcosa da prendere e gustare al volo, certamente non

una stazione di arrivo. Accostiamo le sedie, vo-gliamo stare più vicini, ed avvertire questa vi-cinanza anche fisicamente. Perché ci sentiamo veramente uniti. “Le persone sono sfumature di colori, che imparo ad apprezzare nel quoti-diano rapporto con gli altri”. “Io la mia vita la vedo come una musica in divenire, uno spartito sul quale sono io a scrivere le note”.“Già…ma la nostra disabilità?”“Sei disabile quando gli altri scelgono per te”.

Questa è politica, eh?, afferma qual-cuno, neanche tanto ironicamente. “La normalità non è essere disabili, la normalità è essere normale”. La-pidario, sintetico, spietato. Poi ci si ragiona un po’ su. “Concretamente, le persone con disabilità fanno più fatica a fare certe cose. Allora il punto è ca-pire quali sono i propri limiti ed agi-re all’interno di quelli. Ognuno deve fare i conti con i propri, ma ciascuno di noi ha il diritto di vivere una vita piena e soddisfacente all’interno dei limiti che la natura gli ha dato. Non scordiamoci che, per la mentalità cor-rente, l’immagine dell’uomo e della donna sono costruite su finti modelli. Ad esempio la qualità della via signi-fica ricchezza, bellezza, efficienza, potere, trasgressione, libertà di fare ciò che si vuole, e il diventare anziani (perciò perdere, almeno in parte, la propria efficienza) costituisce, già di per sé, un principio di disabilità”.Sui limiti personali, conveniamo, non c’è molta diversità tra l’essere disabili e no.“La disabilità è un aspetto della vita come un altro, non provo nessun di-spiacere, nessun compatimento, per-ché dovrei? Piuttosto, rispetto a ciò di cui si è appena parlato, non confor-marsi alla mentalità vigente, quella

del modello di persona efficiente, costituisce una sorta di resistenza al cattivo pensiero. Ri-uscire a non frammentarsi all’interno del pro-prio vivere è un’ altra forma di affermazione di un sentimento altro rispetto alla mentalità comune. In tutte le attività della nostra vita occorre non agire da opportunisti, ma riportare tutto all’unità della persona”. Bello a dirsi, ma a farsi?

Un afoso pomeriggio di luglio. Apparentemente, una normale riunione di redazione, in tutto simile a tante altre. Qualche articolo da rivedere, un po’ di programmazione per non ritardare i tempi tecnici che anche un piccolo giornale come il nostro richiede. Poi, durante la rilettura di una intervista di imminente pubblicazione, qualcuno trova lo spazio, la voglia e la forza di buttare lì una considerazione a mezza voce, un coraggioso sussurro che sgorga in un una riflessione corale, un sentire comune forse confuso, ma sincero. D’accordo con gli altri, lo facciamo vostro, in una trascrizione il più fedele possibile alle voci originali che l’hanno generato.

voci in piazza

Fuori, il temporale è passato, un timido raggio di sole fa capolino dal tendaggio, l’aria è densa di un’umidità quasi soffocante. È ora di spegnere i computer. Usciamo alla spicciolata, ma ci salutiamo in modo diverso. Stasera, ciascuno tratterrà per sé un pezzo dell’altro. Forse per poco, magari per sempre. Fuori, nel traffico milanese, nessuno immagina il bello che ci è capitato, qui dentro, in redazione. È stato qualcosa di speciale,e ne siamo ben consci. Itram che ci riportano a casamischianoi pensieri di oggi a quelli di domani, che già cominciano a prendere forma.

Alessandro, Antonio, Stefania, Sandrhò e marco

“Cosa sarà / che fa crescere gli alberi e la felicità / che fa morire a vent’anni /

anche se vivi fino a cento?” (Lucio dalla - Francesco de gregori, “Cosa sarà”, 1979).

SEI dISABILE QUANdO gLI ALTrI SCELgONO PEr TE

a cura di Giancarlo Volonte’

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DireFareBaciareIl calendario

di Fraternità & Amicizia

Camilla Sannazzari e la Redazione

Fraternità&Amicizia Cooperativa Sociale-OnlusPSICOLOGIA SOSTENIBILE IN ACCREDITAMENTO CON IL COMUNE DI MILANO

Fraternità&Amicizia Cooperativa Sociale-Onlus

via Egadi 9 - 20144 Milano

CHI SIAMOFraternità & Amicizia - Cooperativa Sociale-ONLUS

ha operato negli anni per la creazione di Servizi e realtà corrispondenti ai bisogni delle persone con disabilità, rivolgendo la sua attenzione anche a temi

legati all’adolescenza e ai problemi di apprendimento, promuovendo studi e realizzando nuovi Servizi per persone con fragilità e disagio psico-sociale.

Per informazioni su tutti i Centri, i Servizi e le nostre nuove proposte contattaci:

Tel. 02 4985558 - 02 48516153 - Fax 02 [email protected]

www.fraternitaeamicizia.it

Centro Clinico

ANIMAMENTISValutazione Diagnosi e Terapia - Psicologia sostenibile

Siamo lieti di informarvi che il nostro CENTrO CLINICO dI vALUTAzIONE dIAgNOSI E TErAPIA è stato incluso nel registro comunale di Milano delle Unità di offerta di Psicologia sostenibile. Un’occasione per poter effettuare un percorso terapeutico a tariffa agevolata o gratuitamente. Per poter accedere al Centro le persone in situazioni di disagio socio/economico dovranno rivolgersi ai Servizi sociali del Comune di Milano. Per maggiori dettagli non esitate a contattarci; è possibile, inoltre, consultare il sito www.psicologipermilano.it

Le attività di tempo libero proposte dal CENTrO dI INTEgrAzIONE SOCIALE riprenderanno sabato 14 settembre in occasione della prima équipe che si svolgerà presso la nostra sede di Egadi,9 dalle ore 15.00 alle ore 18.00. Vi aspettiamo numerosi per decidere insieme le attività del prossimo trimestre.

Il CENTRO SOGGIORNI E VACANZE “Le Ali della Libertà” propone per il nuovo anno formativo un calendario ricco di proposte interessanti.Oltre ai soggiorni formativi e agli stimolanti campi di autonomia formativa, ricordiamo l’innovativa modalità di viaggio denominata “I FUOrIUSCITI” che si caratterizza per il ristretto numero di partecipanti. Tale formula ha l’obiettivo di consentire anche a persone con particolari difficoltà relazionali di vivere un’esperienza profonda e di arricchimento.

Per ulteriori informazioni: www.fraternitaeamicizia.it [email protected] 02.4985558

papaya beach club via Fabio Massimo 36, Milano

da non molto trasferito-si dall’Idroscalo in zona

Corvetto, il locale è situato in una stradina stretta, ma con

parcheggio molto ampio, vigilato dagli addet-ti alla sicurezza. dotato di ampio giardino per ballare all’aperto, in caso di pioggia è attrezzato anche per danze al coperto. Cinque le piste dedi-cate a diversi generi, dalla house al revival, dai ritmi hip hop al glam rock, al latino americano. A partire da giugno, si trasferisce qui pure il “No-torius” (che per gli amanti del genere, è il tradizionale venerdì sera dell’Alcatraz). Il bar, dove abbiamo potuto consumare le nostre bevande, ha divanetti confortevoli e coloratissimi, il personale è stato molto accogliente e ben disposto nono-stante il nostro gruppo fosse numeroso, quindi non facile da gestire. riscontriamo, pur-troppo, anche in questo locale un’igiene approssimativa, con bagni assolutamente non attrezzati ad accogliere persone disabili.

Antonio Di Fazio

gIUdIzIO:☺ ☺ ☺ ☺ ☺

caccia al loca

le

Qua la zampa

Il nuovo piccolo di casa Sannazzari. Ecco Ducky!

Questa è la piccola Princi, la gattina di Lucia che lo scorso mese è caduta dalla finestra. Ha fatto un salto di tre piani e si è temuto il peggio. Ora, operata, è ancora più coccolona di prima. Auguri auguri auguri alla piccola Princi e a Lucia.

Confetti in F.&A.Ecco il nostro caro Enrico con Ilaria nel giorno del loro matrimonio.Sono bellissimi e gli auguriamo tanta felicità.

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I tre allegri Barlafus