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SINDACATO NUOVO Fabbrica per Fabbrica Cantiere per Cantiere TRIMESTRALE FILLEA CGIL | REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI ROMA N.57 DEL 9/5/2019 | COPIA OMAGGIO anno III n. 2 luglio 2021 N ei mesi di maggio e giugno, come Fillea Cgil abbiamo assestato due “colpi storici” nel senso proprio della parola: abbiamo respinto l’attacco sul massimo ribasso e derego- lamentazione del subappalto e riconquistato un principio di civiltà, il Durc di congruità, introducendo tutele che andrebbero ora estese anche agli appalti privati (a partire dalla logi- stica, ma non solo). Il primo colpo consentirà finalmente che i lavoratori della ditta in subappalto abbiano per lo stesso lavoro, uguali diritti, costo e contratto collettivo dell’appaltatore: ci siamo “ripresi” (anche se per ora solo negli appalti pubblici) quell’art. 3 della legge 1369/60 che il dlgs. 276/2003 ci aveva tolto. Abbiamo spostato la competizione dal costo del lavoro al profilo in- dustriale nell’organizzazione dei cantieri, aprendo nuovi spazi di vertenzialità e contrattazione, di miglioramento delle condizioni materiali per migliaia di lavoratrici e lavoratori. E questo è il primo colpo che - dopo la mobilitazione, il confronto a Palazzo Chigi e l’intesa raggiunta - si è concretizzato nell’articolo 49 del Decreto Semplificazioni 2021 (D.L. n.77/2021) e che in fase di conversione andrà difeso e, se possibile, migliorato. Il secondo colpo, figlio di un lungo percorso di resistenza, acquisizioni contrattuali “locali” e battaglie è il decreto attuativo, sottoscritto il 25 Giugno 2021 dal Ministro Orlando, del Durc di Congruità. editoriale Si, quel Durc di Congruità, per cantiere, che per la Fillea Cgil è sempre stato uno degli strumenti principe contro il lavoro ir- regolare e il dumping, tanto negli appalti pubblici che privati. Quel Durc di Congruità che abbiamo difeso con le unghie in Umbria, esteso sperimentalmente in altre Regioni e poi consolidato con le ordinanze commissariali post sisma del 2016. Fino a farne un punto qualificante della trattativa con il Governo Conte II per cui siamo riusciti a passare da chi voleva sospendere il Durc-Dol (vi ricordate le battaglie i primi mesi della Pandemia?) alla generalizzazione e attua- zione del Durc di Congruità (previsto ma mai attuato, dall’art. 105 comma 16 del Codice Appalti). Quello era stato uno dei risultati più importanti sanciti dalla legge 120 del 2020 anche grazie al sostegno importante di alcune forze politiche e di alcuni deputati e senatori, in par- ticolare del PD e di Articolo 1. Forze politiche che hanno di Alessandro Genovesi editoriale in questo numero Il buono, il brutto, il cattivo di Silvia Borelli Via dall’austerità di Salvatore Marra Salute e Sicurezza di Ermira Behri Cohousing di Luciano Silvestri Inserto speciale su Decreto Semplificazioni 2021 La Sfida del Superbonus di Edoardo Zanchini #InsiemePiùForti di Maurizio Maurizzi Un modello per il cemento di Gianni Fiorucci In&Out di Barbara Cannata I comunisti della Cgil di Luigi Agostini

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SINDACATONUOVOFabbrica per Fabbrica Cantiere per Cantiere

TRIMESTRALE FILLEA CGIL | REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI ROMA N.57 DEL 9/5/2019 | COPIA OMAGGIO

anno III n. 2 luglio 2021

Nei mesi di maggio e giugno, come Fillea Cgil abbiamo assestato due “colpi storici” nelsenso proprio della parola: abbiamo respinto l’attacco sul massimo ribasso e derego-lamentazione del subappalto e riconquistato un principio di civiltà, il Durc di congruità,

introducendo tutele che andrebbero ora estese anche agli appalti privati (a partire dalla logi-stica, ma non solo).Il primo colpo consentirà finalmente che i lavoratori della ditta in subappalto abbiano per lostesso lavoro, uguali diritti, costo e contratto collettivo dell’appaltatore: ci siamo “ripresi”(anche se per ora solo negli appalti pubblici) quell’art. 3 della legge 1369/60 che il dlgs.276/2003 ci aveva tolto. Abbiamo spostato la competizione dal costo del lavoro al profilo in-dustriale nell’organizzazione dei cantieri, aprendo nuovi spazi di vertenzialità e contrattazione,di miglioramento delle condizioni materiali per migliaia di lavoratrici e lavoratori. E questo è il primo colpo che - dopo la mobilitazione, il confronto a Palazzo Chigi e l’intesaraggiunta - si è concretizzato nell’articolo 49 del Decreto Semplificazioni 2021 (D.L. n.77/2021)e che in fase di conversione andrà difeso e, se possibile, migliorato.Il secondo colpo, figlio di un lungo percorso di resistenza, acquisizioni contrattuali “locali” e battaglieè il decreto attuativo, sottoscritto il 25 Giugno 2021 dal Ministro Orlando, del Durc di Congruità.

editoriale

Si, quel Durc di Congruità, per cantiere, che per la Fillea Cgil èsempre stato uno degli strumenti principe contro il lavoro ir-regolare e il dumping, tanto negli appalti pubblici che privati.Quel Durc di Congruità che abbiamo difeso con le unghiein Umbria, esteso sperimentalmente in altre Regioni e poiconsolidato con le ordinanze commissariali post sisma del2016. Fino a farne un punto qualificante della trattativa conil Governo Conte II per cui siamo riusciti a passare da chi

voleva sospendere il Durc-Dol (vi ricordate le battaglie iprimi mesi della Pandemia?) alla generalizzazione e attua-zione del Durc di Congruità (previsto ma mai attuato, dall’art.105 comma 16 del Codice Appalti). Quello era stato uno dei risultati più importanti sanciti dallalegge 120 del 2020 anche grazie al sostegno importante dialcune forze politiche e di alcuni deputati e senatori, in par-ticolare del PD e di Articolo 1. Forze politiche che hanno

di Alessandro Genovesi

edit

oria

le

in questo numero

Il buono, il brutto, il cattivodi Silvia Borelli

Via dall’austeritàdi Salvatore Marra

Salute e Sicurezzadi Ermira Behri

Cohousingdi Luciano Silvestri

Inserto speciale suDecreto Semplificazioni 2021

La Sfida del Superbonusdi Edoardo Zanchini

#InsiemePiùFortidi Maurizio Maurizzi

Un modello per il cementodi Gianni Fiorucci

In&Outdi Barbara Cannata

I comunisti della Cgildi Luigi Agostini

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continuato a “premere” prima sullaCatalfo e poi su Orlando.Facilitando la sottoscrizione dell’ac-cordo del 10 Settembre 2020 con le as-sociazioni datoriali del settore a cui vadato atto di aver condiviso tutte (com-prese le associazioni artigiane) la bat-taglia della Cgil e della FLC sulla con-gruità. Di fatto il decreto del MinistroOrlando è stato “facilitato” da tale intesae bene ha fatto il Ministro a valorizzarlacon un decreto “di recepimento”, rico-noscendo anche il lavoro che la CNCEda mesi aveva cominciato.E del resto la filosofia dell’intesa rag-giunta sul Decreto 77/2021 e poi l’at-tuazione del Durc per Congruità è lastessa: qualificare l’impresa, agire letante risorse pubbliche (dal PNRR aivari bonus per ristrutturazioni, fac-ciate, 110%, ecc.) per la creazione dimaggiore occupazione regolare, diqualità e più sicura (perché qualità del-l’impresa, qualità dell’organizzazionedel cantiere, rispetto del CCNL edile,regolarità e sicurezza sono facce dellastessa medaglia).Una vera e propria “politica industriale”per strutturare un settore frammentato,sotto capitalizzato, fatto di piccole im-prese. Una filosofia che ritroviamonelle stesse piattaforme contrattualiper il rinnovo dei CCNL (centralità aformazione e professionalità) e nellestesse intese sulle grandi opere, permeno straordinari e più occupazione(intese rilanciate dal Ministro Giovan-nini con il verbale del 16 aprile scorso). Questi obiettivi ci eravamo dati e questiobiettivi ora possiamo praticare con più“colpi in canna”: sta a noi ora fare la no-stra parte, a livello nazionale (unitaria-mente) e a livello territoriale, nei con-fronti delle imprese e delle stazioniappaltanti, pubbliche e private, agendola leva della contrattazione e dei rap-porti politici, fino a garantire concreta-mente e operativamente quel presidiodi legalità e regolarità rappresentato daCasse Edili ed Edilcasse dove dobbiamoessere, sempre più, parte vigilante eproattiva. Così come sta a noi continuare a ri-

vendicare quello che ancora manca(pensiamo alla patente a punti e alreato di omicidio sul lavoro) e provarea cambiare quello che non ci convince(pensiamo alle soglie alzate per la pro-cedura negoziata o al fatto che rimaneper altri 2 anni congelato l’obbligo diindicare prima i subappaltatori, ecc.).Soprattutto dovremmo incalzare Anac,Ministeri della Funzione Pubblica, de-gli Interni e delle Infrastrutture affin-ché si emanino quei decreti attuativi,quelle linee guida ecc. del D.L. 77/2021(si pensi all’importanza della BancaDati Nazionale dei Contratti Pubblicie al Fascicolo virtuale dell’operatoreeconomico) per far arrivare preparatele stazioni appaltanti all’appunta-mento con le nuove regole, fissato peril 1° Novembre prossimo.Lo dovremmo fare a tutti i livelli, fortidel fatto che abbiamo dato prova chesi può tenere insieme velocità (ok adalcune semplificazioni su Conferenzedi Servizi, Via, Sovra Intendenza unica)e qualità. Nel merito del cambio di paradigma chepuò rappresentare il decreto 77/2021rimando all’inserto speciale di questonumero di SN (pagine 7 - 14, che invitotutti a leggere e conservare).Sul Durc di Congruità, invece, predi-sporremo uno speciale numero di Cas-setta degli Attrezzi - visto che il decretorinvia sia all’accordo del 10 settembre,sia ad una specifica convenzione conla CNCE - in cui proveremo ad inseriretutto ciò di cui avremo bisogno per ope-rare al meglio (norme di legge, normecontrattuali, procedure delle CasseEdili e Edilcasse, convenzione, ecc.).Appena pronto sarà inviato alle strut-ture, sapendo che le nuove norme en-treranno in vigore dal 1° Novembre 2021(non a caso allineandosi alle nuovenorme su appalti e sub appalti, anchese ricordiamo che il Durc di Congruità,per cantiere, varrà per tutti gli importidei lavori pubblici ma anche per i lavoriprivati cui importi complessivi supe-rano i 70 mila euro e ricordiamo che,per la ricostruzione post sisma 2016,sono fatte salve le ordinanze e la soglia

dei 50 mila per la parte privata).Quello che mi preme qui sottolinearesono però alcuni punti politici.Il primo: solidarietà, unità sindacale,capacità di mobilitazione, di categoriae confederale, hanno prima obbligatoil Governo a incontrare i sindacati epoi ad aprire un tavolo di confrontovero e proprio. In quella trattativa, ge-stita con spirito unitario e competenzada parte di tutti, ha preso forma unamossa del cavallo che ha convinto i no-stri interlocutori.Il secondo: la mossa è stata quella disganciare la discussione dalla percen-tuale in sé di subappalto per portarlasul terreno della qualificazione di im-presa, dal risparmio sui costi del lavoroa quello della specializzazione produt-tiva. Obiettivo: ricongiungere parte altae parte bassa della filiera attraverso ilprincipio “stesso lavoro, stessi diritti,stesso contratto collettivo” (battagliache come edili abbiamo lanciato conlo slogan unitario “stesso lavoro, stessocontratto” caratterizzandoci anche al-l’ultimo congresso della Cgil). L’articolo49 del decreto 77/21 (che novella l’art.105 del Codice) rappresenta un nuovoequilibrio di sistema che – per logica –dovrebbe anche comportare che la ma-teria stessa del subappalto (risolto ilproblema con l’UE) non sia oggettodella nuova legge delega sul Codice(come annunciato nel PNRR) o, al mas-simo, possa essere una legge che rece-pisce quanto già sancito. Si sostituisceinfatti quanto attualmente previsto(per cui ai sensi del primo periodo delcomma 14 ante decreto, si poteva su-bappaltare con un risparmio ulteriorefino al 20%) con una norma per cui “ilsubappaltatore, per le prestazioni affi-date in subappalto, deve (...) ricono-scere ai lavoratori un trattamento eco-nomico e normativo non inferiore aquello che avrebbe garantito il contra-ente principale, inclusa l’applicazionedei medesimi contratti collettivi nazio-nali di lavoro”. Stiamo inserendo unpotente incentivo o ad internalizzare(“se tanto devo pagare uguale a questopunto meglio assumerlo” e quindi in-

editoriale

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Europa

Nel marzo 2021 la Commissioneeuropea ha presentato un Pianod’azione sul Pilastro europeo deidiritti sociali, la dichiarazione - lo

ricordiamo - di venti principi fondamentaliproclamata a Göteborg nel novembre 2017dalle principali istituzioni dell’Unione europea(Commissione, Consiglio e Parlamento). Sep-

pure privo di efficacia giuridica vincolante, ilPilastro ha rappresentato un chiaro messag-gio politico da parte dell’Unione che torna aimpegnarsi (almeno sulla carta) per garantiremigliori condizioni di lavoro e un’ampia pro-tezione sociale.Il Piano d’azione si inscrive nella traiettoriatracciata dal Pilastro sociale, senza però af-frontare i tanti problemi che, a parere di molticommentatori (tra cui la sottoscritta), afflig-gono quest’ultimo. In primo luogo, si è sot-tolineata l’esigenza di riformare profonda-

mente le regole della governance economicaeuropea che costringono gli Stati membri (inparticolare quelli con un alto debito pubblico,come il nostro) a politiche di austerità per-manente. Il Piano d’azione, così come il Pila-stro, non menziona in alcun modo tale esi-genza, ma accetta supinamente la logica delsemestre europeo, in cui si colloca, preve-

dendo un quadro di valutazione della situa-zione sociale per monitorare l’attuazione, alivello nazionale, delle azioni strategiche pro-poste dalla Commissione. La stessa laconicitàsi rileva nella Dichiarazione di Porto e nelPorto Social Committment firmati da istitu-zioni europee, parti sociali e capi di Stato aconclusione del (deludente) Vertice Sociale diPorto che ha avuto luogo il 7 maggio 2021.Il dilemma che emerge dalla lettura del Pianod’azione, è quello di conciliare l’esigenza diridurre la spesa pubblica con quella di finan-ziare le tante misure previste nel Piano (quali,ad esempio, il sostegno a servizi per l’im-piego efficienti, la diffusione di servizi percura per anziani, minori e disabili, l’adozionedi misure contro la povertà). Da parecchianni sappiamo ormai che le regole della go-vernance economica finiscono per prevaleresul soft law delle politiche sociali europee, eche dunque queste ultime rischiano spessodi rimanere sterile retorica.Il Piano d’azione menziona anche il nuovo di-spositivo che, nell’ambito del NextGeneratio-nEU, è diretto a finanziare, mediante prestiti esovvenzioni, i piani nazionali per la ripresa ela resilienza. Tali piani rappresentano senz’altroun’opportunità per realizzare «investimenti eriforme a sostegno di una ripresa sociale e in-centrata sull’occupazione, abbracciando nelcontempo le transizioni verde e digitale»; oc-corre tuttavia attuare «le pertinenti raccoman-dazioni specifiche per paese nell’ambito delsemestre europeo» (Comunicazione della

IL BUONO IL BRUTTO IL CATTIVO

di Silvia Borelli | PROFESSORESSA ASSOCIATA DI DIRITTO DEL LAVORO PRESSO L’UNIVERSITÀ DI FERRARA

centiviamo anche la crescita dimen-sionale, la strutturazione organizza-tiva) o a selezionare solo imprese piùspecializzate (per cui la loro produt-tività giustifica il costo maggiore). Il terzo e ultimo (ma non per impor-tanza) richiamo: sarà importante, dal1° Novembre, come agiremo sulla qua-lificazione delle stazioni appaltanti,sui nuovi obblighi imposti alle ammi-nistrazioni competenti a partire pro-prio dall’adozione della congruitàdell’incidenza di manodopera e al ri-spetto del principio “stesso lavoro,stesso contratto”. Dovremmo agireverso le stazioni appaltanti affinchétengano conto della natura e comples-sità delle prestazioni o lavorazioni(anche al fine di non cadere nella “nul-lità del contratto di appalto” come pre-vista dal nuovo comma 1 dell’art. 105e tenendo conto che abbiamo salva-guardato le “super specialistiche”), ga-rantiscano i controlli in cantiere, con-trastino le possibili infiltrazioni (daqui anche il ruolo riconosciuto allePrefetture). Insomma molto dipendeda noi ora, da come sapremo fare sin-dacato, come Fillea e come Cgil.

Alessandro Genovesi Segretario generale Fillea Cgil

Il Piano d’azione sul Pilastro europeo dei diritti sociali

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Europa

Commissione, Piano d’azione sul pilastro eu-ropeo dei diritti sociali, COM(2021)102) che,già nel 2020, sollecitavano i paesi indebitati(tra cui l’Italia) a «perseguire politiche di bilan-cio volte a conseguire posizioni di bilancio amedio termine prudenti e ad assicurare la so-stenibilità del debito» (Raccomandazione sulprogramma nazionale di riforma 2020 del-l’Italia e che formula un parere del Consigliosul programma di stabilità 2020 dell’Italia,COM(2020)512, raccomandazione n. 1).Altro punto assente nel Piano d’azione dellaCommissione è quello sulle politiche migra-torie. Il tema è trattato nel capitolo relativo aCompetenze e uguaglianza in cui la Com-missione si impegna a proporre «un pac-chetto sulle competenze e sui talenti, com-presa una revisione della direttiva suisoggiornanti di lungo periodo (direttiva

passando per la revisione degli obiettivi diBarcellona in materia di educazione e curadella prima infanzia, l’adozione di una pro-posta legislativa per combattere la violenzadi genere e di una raccomandazione sul red-dito minimo, la creazione di una piattaformaeuropea per la lotta contro la mancanza diuna fissa dimora, la presentazione di comu-nicazioni sugli appalti pubblici per l’innova-zione e socialmente responsabili, la propostadi uno spazio europeo di dati sanitari, il varodi una tessera europea di sicurezza sociale,ecc.). Allegato al Piano d’azione figura ancheun calendario ove sono riportate le diverseiniziative, divise per trimestre, fino al 2025. Lavisualizzazione del calendario degli interventiè certamente impressionante. Occorrerà ca-pire se, nel frattempo, le criticità segnalatesaranno risolte.

Via dall’austerità

Dalla proclamazione del Pilastroad oggi l’Unione europea haprodotto 21 atti legislativi vinco-lanti e non vincolanti e molti altri

sono in discussione o in fase di prepara-zioni, fra cui la Direttiva europea per salariminimi dignitosi – su cui si sta consumandouno scontro istituzionale profondo – e ladirettiva sulla trasparenza salariale per ten-tare di dare una risposta al drammaticoproblema del differenziale salariale di ge-nere. Tutto ciò in un contesto in cui il COVIDe le misure per la ripartenza dell’economiaeuropea sono al centro dell’attenzione e insottofondo una discussione, ancora troppotimida, su come affrontare i debiti sovrani,il tema della tassazione alle multinazionalie la necessità di reperire ulteriori risorse,nonché la questione di come e se superareil patto di stabilità e crescita. Le iniziative finora in campo parrebberotutte essere improntate al superamentodelle politiche di austerità e della compres-sione dei diritti sociali e del lavoro, ma è neidettagli che bisogna scavare per valutarefino in fondo le iniziative comunitarie, comead esempio i pacchetti di riforme più omeno imposti come condizionalità per l’ot-

2003/109) per creare un vero status di sog-giornante di lungo periodo nell’UE, un rie-same della direttiva sul permesso unico (di-rettiva 2011/98) per semplificarne e chiarirnel’ambito di applicazione (comprese le condi-zioni di ammissione e di soggiorno per i la-voratori scarsamente e mediamente qualifi-cati), nonché definire le opzioni per sviluppareun bacino di talenti dell’UE per i lavoratoriqualificati provenienti da paesi terzi». Unaprospettiva che tradisce la visione tuttora se-lettiva e opportunistica che accompagna lepolitiche migratorie dell’Unione.Preme infine sottolineare che le iniziative chela Commissione intende promuovere sonodavvero tante (dalla proposta di direttiva sullecondizioni di lavoro dei lavoratori delle piat-taforme digitali al nuovo quadro strategicoin materia di salute e sicurezza sul lavoro,

La strada per una maggiore integrazionedel sociale nell’agenda economica europeadi Salvatore Marra | AREA POLITICHE EUROPEE E INTERNAZIONALI CGIL

tenimento dei fondi dell’RFF tramite iPNRR nazionali. Molti sindacati lamen-tano infatti ingerenze da parte dellaCommissione europea che come con-dizione per l’ottenimento dei fondipotrebbe imporre ancora una voltariforme indigeste che a prima vistapotrebbero sembrare persino neutre,ma che nascondono invece nuova-mente compressione dei diritti socialie del lavoro (vd in Italia le riforme re-lative ala semplificazione e sugli appalti).Occorre vigilare, insomma, a più livelli, af-finché ciò non accada.Sulla necessità della consultazione e delcoinvolgimento delle parti sociali, l’Unioneeuropea con in testa la Presidente Von derLeyen e il Commissario per il lavoro Schmitpaiono non lasciare dubbi ma la pratica vain altra direzione, soprattutto a livello na-zionale: secondo la CES in oltre la metà deipaesi europei le parti sociali non sono statecoinvolte né sufficientemente consultatenella stesura dei piani nazionali. Sul dialogosociale europeo intersettoriale, si sta peraprire il negoziato per il programma di la-voro triennale autonomo in cui si decide-ranno le priorità di lavoro e i temi su cui

negoziare in futuro. Le parti datoriali hannoa più riprese fatto sapere che non voglionoalcuna trattativa di accordi autonomi vin-colanti, né tramite trasposizione in direttiva(l’ultimo accordo risale a oramai 21 anni fa),né tramite trasposizione delle parti socialinazionali. La motivazione sarebbe legataall’eccessiva mole di iniziative prodotte nelcampo del sociale dalle istituzioni europee,a partire dalla direttiva sui salari osteggiataapertamente da tutte le parti datoriali na-zionali, da Confindustria e anche da alcuniStati Membri.La CES e i sindacati nazionali hanno a piùripresa chiesto, senza ancora avere rispo-ste, che il dialogo sociale non sia un corol-lario, ma condizionalità per le iniziativecome quelle della stesura dei PNRR con

“Mentre ci impegniamo per superare lapandemia, prepariamo riforme necessarie eaccelleriamo la duplice transizione verde edigitale, ritengo sia anche giunto ilmomento di adattare il nostro corpus dinorme sociali. Un corpus di norme chegarantisca solidarietà tra le generazioni. Un corpus di norme che premi gliimprenditori che si occupano dei lorodipendenti. Che si concentri sull’occupazionee garantisca nuove opportunità. Che pongale competenze, l’innovazione e la protezionesociale su un piano di parità.”

Presidente Ursula von der Leyen, 20 gennaio 2021

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penalità per quei Paesi dove non si svol-gano audizioni significative con le parti so-ciali nazionali.Ne è un esempio, la cosiddetta “Dichiara-zione di Porto”, che fissa in materia di occu-pazione e lotta alla povertà obiettivi condi-visibili ma non vincolanti fino al 2030. Èevidente la divisione creatasi fra le istituzionieuropee: da una parte la Commissione chepare essere maggiormente incline, assiemeal Parlamento, a un vero impegno delle partisociali, dall’altra, il Consiglio che invece su-bisce le divisioni al proprio interno per viadell’approccio più restrittivo di alcuni go-verni. L’impossibilità di giungere a un testocondiviso da tutte le istituzioni e da far fir-mare alle parti sociali è un elemento certa-mente negativo e che proietta ombre sulfuturo dell’agenda sociale europea.Inoltre, la dichiarazione della Commissione

è stata aperta alla firma non delle sole partisociali, ma anche alla società civile, rap-presentata dalla Social Platform. Nellastessa dichiarazione sono assenti, per viadelle estenuanti negoziazioni fra le diverseparti interessate e per la pressione eserci-tata dai rappresentanti datoriali, elementidavvero vincolanti.Stupisce l’assenza nel testo della parola so-lidarietà, nessun riferimento alla necessitàdi difendere la pace, la democrazia e i dirittiumani. Il tema eguaglianza di genere è li-mitato alla promozione delle pari opportu-nità; nessun riferimento alla necessità di pro-teggere anche i diritti riproduttivi o il dirittoall’aborto messo in discussione seriamentein alcuni Paesi.Nel paragrafo dedicato alle pari opportunitànon è presente alcun riferimento esplicitoalla comunità lgbtqi, mentre sono menzio-

nati altri gruppi vulnerabili. Il riferimento aimigranti è riferito solo alla questione pariopportunità e nulla si dice sulla questionedella necessità di garantire politiche di ac-coglienza umane e un inserimento nel mer-cato del lavoro equo.Sebbene la strada per una maggiore inte-grazione del sociale nell’agenda econo-mica europea paia essere aperta, rimanecertamente molto da fare. Occorrono po-litiche autenticamente progressiste chepossano definitivamente consentire di ab-bandonare la logica dell’austerità e delneoliberismo che tanti danni ha fatto allelavoratrici, ai lavoratori, al modello socialeeuropeo e alle nostre economie. Il Summite il Piano di azione sono in tal senso unprimo benvenuto passo in avanti, mamolto rimane da fare.

La ripresa del settore delle costru-zioni, spinta dal Bonus 110% e dalleopere in cantiere con le risorse delRecovery Fund, purtroppo fa a pu-

gni con l’emergenza infortuni e morti, chenon accennano a ridursi - in edilizia comein agricoltura - anzi sono in crescita. Per lecostruzioni, in particolare l’edilizia, dob-biamo fare i conti con un primato negativoterribile, come ci dicono i dati del monito-raggio Fillea: rispetto allo scorso anno, nelbimestre gennaio - febbraio 2021 l’aumentodi infortuni mortali è stato oltre il 70% esembra addirittura in peggioramento inchiusura di questo primo semestre. Senza contare gli infortuni mortali in itineree le centinaia di infortuni gravi ed invalidantiche vedono nel settore edile la maggioreconcentrazione di incidenti con alti coeffi-cienti di invalidità, lungo decorso posttrauma e numerose vittime registrate a di-stanza di mesi, talvolta anni, a seguito del-l’infortunio subito. I controlli sono pochi ma

tantissime le irregolarità rilevate. Secondol’ultimo Rapporto INL il 53% delle irregolaritàavvengono proprio nei cantieri. È per questo che il 26 maggio scorso, nel-l’ambito della settimana di mobilitazionestraordinaria promossa da Cgil Cisl Uil “Fer-miamo la strage nei luoghi di lavoro”, le ca-tegorie delle costruzioni sono scese inpiazza in 6 città colpite dalle più recenti tra-gedie sul lavoro - Alessandria, Bergamo,Ancona, Roma, Napoli, Palermo - per direancora una volta #BastaMortiSulLavoro. Inquelle piazze, ed in particolare a Roma da-vanti la Camera dei Deputati, abbiamo de-nunciato con forza la mancanza di azioni,rilanciando le nostre proposte contro il la-voro nero e irregolare, contro la deregola-mentazione del subappalto, terreno fertileper irregolarità, illegalità, dumping contrat-tuale e conseguenti condizioni di lavoro piùa rischio. Le nostre richieste sono sempre lestesse: più controlli, più prevenzione e for-mazione, rafforzamento delle sanzioni, in-

cremento del personale ispettivo, attuazionedella Patente a punti, applicazione del con-tratto edile a tutti i lavoratori impiegati incantiere per assicurare uguali prestazioni eduguali diritti, secondo il principio “stesso la-voro, stesso contratto”. Negli ultimi giorni qualcosa si muove sulfronte istituzionale: a partire dall’assunzionedi oltre 2000 nuovi ispettori del lavoro (sispera in una presenza maggiore nel settoredell’edilizia), all’attivazione della Commis-sione Parlamentare di inchiesta, fino allarecentissima emanazione del decreto at-tuativo del Durc di Congruità, che rappre-senta lo strumento per eccellenza, insiemea quello della vigilanza, per combattere illavoro irregolare, la concorrenza sleale e ildumping contrattuale in edilizia, a tuteladel lavoro e della legalità e, quindi, a tuteladei diritti a partire da quello alla salute ealla sicurezza. Quel decreto è frutto dellenostre battaglie di anni e rappresenta unagrande vittoria per la nostra categoria e

di Ermira Behri | SEGRETARIA NAZIONALE FILLEA CGIL

Salute eSicurezza

Passi avanti ma c’è ancora molto da fare

Sindacale

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Recentemente la CGIL ha strettoun patto con HOMERS finaliz-zato a riconquistare nelle cittàun processo di vera e propria ri-

generazione sociale e abitativa. HOMERSè infatti una società benefit che attraversoservizi innovativi valorizza e riusa immobilidismessi a fini abitativi sviluppando pro-getti di cohousing.A sua volta HOMERS ha stretto un pattocon Legambiente con la quale la CGILcollabora in tante iniziative.Ci ha spinto a realizzare questo accordoinnanzitutto l’idea e la convinzione che difronte alla grande sfida del rinnovamentoprogettuale per uscire dalla pandemia, ri-mettendo al centro il lavoro, una grandeorganizzazione come la CGIL debba stareconcretamente in campo. Non possiamocioè limitarci a declamare ai quattro ventiche “per uscire dalla crisi il nostro Paeseha bisogno di scommettere e valorizzarele imprese sane ed eticamente centratesulla tutela dei diritti del lavoro”. Con que-ste imprese dobbiamo avere la forza distringere, là dove è possibile, patti concretidi collaborazione che stiano nel solcodella legalità.Con HOMERS dunque vogliamo provaread aprire sul territorio dei veri e propricantieri, in particolare per lavorare su im-mobili confiscati alle mafie, riusandoli

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Abitare

per l’intera confederazione, dobbiamo es-serne orgogliosi, pur consapevoli che lastrada da fare è ancora tanta. Occorre ri-conoscere la gravosità del lavoro edile emodificare i requisiti per andare in pen-sione; occorre introdurre il reato di omicidiosul lavoro e la Patente a Punti per le im-prese; occorre rafforzare l’intero sistemadi prevenzione, non solo degli infortuni maanche delle malattie professionali. Tema,quest’ultimo, su cui resta ancora molto,moltissimo da fare. Pensiamo solo al rischiodi esposizione all’amianto, che torna ad es-sere attuale per i lavoratori edili con la par-tenza delle ristrutturazioni edilizie, in par-ticolare degli edifici costruiti prima deglianni 90’.

come cohousing e farne ilpunto di innesco di processiestesi di rigenerazione ur-bana e civile.Al tempo stesso vogliamolanciare la sfida di realizzarequesti progetti impegnandoil più possibile imprese libe-rate dal possesso mafioso,capaci di stare sul mercatoe che, attraverso la costru-zione di cohousing possanogarantire livelli occupazionalie tutelare il capitale umanoe tecnico dell’impresa stessa.Potremmo inoltre favorire sinergie positivefra queste imprese e imprese sane chegià stanno sul mercato innescando siner-gie importanti.Altro aspetto positivo e sfidante di questoaccordo di collaborazione riguarda l’uti-lizzo non solo delle risorse previste dalPNRR, ma anche quelle provenienti daiFondi Comunitari che, soprattutto al Sudspesso sono largamente inutilizzate. Edè proprio al Sud che vogliamo soprat-tutto lanciare la sfida. Innanzitutto perl’interesse che abbiamo di qualificarequesto territorio. Se rimane il divario at-tuale con il resto del territorio, sarà l’in-tero Paese a soffrire le conseguenze delmancato sviluppo.

In secondo luogo perché proprio al Sudrisiede lo stock più consistente del patri-monio immobiliare confiscato definitiva-mente alle mafie e una parte considere-vole di aziende soprattutto edili.Insomma abbiamo voluto con forza econ piacere aprire questa sfida impor-tante dando concretezza ad un impe-gno storico della nostra organizzazioneche si presenta con una straordinariaattualità. Vedremo, con l’impegno dellenostre strutture territoriali e con le ca-tegorie più coinvolte, a partire dagliedili, se sapremo vincere questa sfida edare un contributo, seppure piccolo, allarinascita di questo paese rimettendo alcentro il lavoro.

di Luciano Silvestri | RESPONSABILE LEGALITÀ E SICUREZZA CGIL NAZIONALE

Malattie professionali in Europa

CohousingLa nuova frontiera dell’abitare

In Europa abbiamo circa 160.000 morti l’anno causate da malattie professionali, 100.000di queste sono tumori legati al lavoro. Il cancro è responsabile del 53% dei decessi legati allavoro rispetto al 2% solamente per gli incidenti sul lavoro. Dopo anni di pressioni,abbiamo raggiunto il risultato della revisione della Direttiva Europea sulla protezione deilavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni e mutagenidurante il lavoro, aggiungendo ben 25 sostanze chimiche riconosciute cancerogene, alcunedelle quali molto usate nei nostri settori, dalla silice cristallina al cromo, formaldeide,polveri di legno e emissioni di gas diesel. L’Italia ha recepito le nuove direttive a giugno2020 (D.lg n.44 del 1 giugno 2020) e a febbraio 2021 (Decreto Interministeriale del 11febbraio 2021) modificando il Testo Unico di Sicurezza all’art. 242 comma 6 in materia disorveglianza sanitaria dei lavoratori e gli Allegati XLII (Elenco di sostanze miscele eprocessi) e XLIII (Valori limite di esposizione professionale) che vengono sostituiti dagliallegati I e II del decreto. L’attuazione della nuova normativa può essere l’occasione peraprire, insieme ai nostri RLS/RSU e RLST uno specifico confronto sindacale con le Aziendesui temi della salute e della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali.

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Speciale Decreto Semplificazioni

NULLITÀ DEL CONTRATTO: NUOVO COMMA 1ARTICOLO 105 DEL DLGS. 50/2016

(articolo 49 c. 1 lettera b punto 1) D.L. 77/2021): viene mo-dificato il comma 1 dell’art. 105 che “cambia l’unità di mi-sura” nel definire quanto va fatto direttamente e quanto puòessere subappaltato. Nello specifico il nuovo c. 1 recita: “Apena di nullità (…) il contratto non può essere ceduto, nonpuò essere affidata a terzi l’integrale esecuzione delle pre-stazioni o lavorazioni oggetto del contratto di appalto, non-ché la prevalente esecuzione delle lavorazioni relative alcomplesso delle categorie prevalenti e dei contratti ad altaintensità di manodopera”.

Spiegazione: non si prende più a riferimento il valoredell’appaltatore, ma la prestazione, ovvero la quantità deilavori o servizi. Questo lo si fa agendo sul principio di nul-lità del contratto di appalto (quindi agendo sul possibilecontenzioso da parte di chi non si aggiudica l’appalto). Inquesto modo si risponde alla procedura di infrazione eu-ropea (non predeterminare la percentuale massima su-bappaltabile a prescindere), ma la si contempera con ilprincipio di una leale concorrenza (non può vincere Tizio epoi far fare i lavori a Caio che non ha nemmeno parteci-pato alla gara).

GUIDA RAGIONATA ALLE NUOVE NORME SU APPALTI DOPO IL DECRETO 77/2021

Inquesti giorni il Parlamento sta votando la conversionein legge del decreto 77/2021. Si annunciano possibilimiglioramenti, ma non modifiche sostanziali agli arti-

coli del decreto che più direttamente impattano sugli appalti,sulle tutele per i lavoratori, sull’organizzazione di cantiere, ov-vero sia gli articoli 49 (modifiche alla disciplina del subappalto,oggetto di confronto ed intesa con la Presidenza del Consiglio)e 53 (Banca dati nazionale dei contratti pubblici, fascicolo vir-tuale dell’operatore economico, ecc.). In questa “mini guida”troverete anche un richiamo all’art. 47 (clausole per favorirel’occupazione femminile e giovanile) e 50 (c.4. Premio di accelerazione). Quelle che seguono sono prime analisie indicazioni operative per i nostri quadri e dirigenti e se vi saranno (anche se non previste) significative novità,sarà nostra cura “aggiornare” quanto qui scritto. Infine una sottolineatura fondamentale: l’applicazione dellenuove norme anche per gli effetti contrattuali e vertenziali che avrà, dovrà essere oggetto di un fortissimocoordinamento tra la struttura nazionale e le Fillea territoriali e regionali. Mai come oggi meglio una telefonatain più, un po’ più di coordinamento, che meno!

Speciale DecretoSemplificazioni

SUBAPPALTI, FASE TRANSITORIA(art. 49 c. 1 lettera a): fino al 31 ottobre 2021 il subappaltonon può superare la quota del 50% dell’importo comples-sivo del contratto di appalto.

Spiegazione: In sostanza non cambia nulla se non che legare/procedure negoziate/affidamenti dal 31 maggio al 31ottobre di quest’anno potranno prevedere la “subappaltabi-lità” fino alla metà del valore dell’appalto (l’unita di “misura”rimane cioè l’importo economico per valutare quanto deveeseguire l’aggiudicatario e quanto può – ricordiamo sempreche è una possibilità – dare in subappalto).

Che fare: verificare l’attuazione della norma come facevamooggi con riferimento al 40%.Per poter svolgere al meglio il controllo dei subappalti ri-cordiamo che l’art. 14 del CCNL Edilizia prevede l’obbligoper l’impresa appaltatrice di informazione anticipata sui su-bappalti, prima dell’inizio dell’esecuzione dei lavori, allaRSU/RSA o alle OO.SS. territoriali.

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Un contratto di appalto da domani, cioè, sarà nullo se cedutoad un terzo (vince l’impresa X, ma poi si cede il lavoro all’im-presa Y che non ha partecipato alla gara, e allora chi è arri-vato secondo – quando scopre la cessione – fa giustamentericorso in quanto falsata la gara stessa), se l’integrale esecu-zione dell’opera (subappalto cioè il 100%, ricorso del se-condo classificato) viene data ad altri, ma anche in caso direalizzazione da parte di altri (terzi, appunto) della “preva-lente esecuzione delle lavorazioni” relative “al complesso dellecategorie prevalenti” o in caso di contratti ad alta intensitàdi manodopera (qui correttamente si richiama il concetto dialta intensità di manodopera su cui tanto le direttive euro-pee quanto lo stesso articolo 50 del Codice prevedono, rife-rendosi a contratti dove il costo della manodopera è parialmeno al 50% dell’importo totale dell’appalto, anche unaspecifica “clausola sociale”). Insomma il principio è che chi vince una gara deve poi “fare”,al di là degli importi, la parte prevalente.

Che fare: si tratterà di agire nei confronti delle stazioni ap-paltanti sia per la corretta determinazione del “complessodella prevalente esecuzione in relazione alle diverse cate-gorie” sia affinché si prevedano tutte quelle attività per ga-rantire sicurezza, legalità, ecc. (vedi punto successivo;indicazioni per le stazioni appaltanti). Importante: si deveverificare “il complesso” delle catego rie OG e OS per in-tenderci (vedi BOX/1), sapendo che sulle specialistiche viè un richiamo a salvaguardia della corretta subappaltabilitàanche nella nuova definizione del comma 2 articolo 105dlgs. 50/2016 (vedi “indicazioni per le stazioni appal-tanti”).

TUTELE LAVORATORI IN SUBAPPALTO: NUOVOCOMMA 14 ARTICOLO 105 DLGS. 50/2016

(articolo 49 c. 1 lettera b punto 2) D.L. 77/2021): questa rap-presenta la vera “svolta” nel sistema degli appalti e subap-palti, spostando la competizione “dal costo al profiloindustriale” dei subappalti. Viene meno infatti il “vecchio” primo periodo del comma 14dell’articolo 105 (che recitava “l’affidatario deve praticare,per le prestazioni affidate in subappalto (…), con un ribassonon superiore al 20%”) e ora il comma 14 nuovo prevedeche “Il subappaltatore, per le prestazioni affidate in subap-palto, deve garantire gli stessi standard qualitativi e presta-zionali previsti nel contratto di appalto e riconoscere ailavoratori un trattamento economico e normativo non infe-riore a quello che avrebbe garantito il contraente principale,inclusa l’applicazione dei medesimi contratti collettivi nazio-nali di lavoro, qualora le attività oggetto di subappalto coin-cidano con quelle caratterizzanti l’oggetto dell’appaltoovvero riguardino le lavorazioni relative alle categorie pre-valenti e siano incluse nell’oggetto sociale del contraenteprincipale”.

Spiegazione: si tratta della reintroduzione di quella che igiuristi chiamavano la “regola d’oro” dell’art. 3 della legge1369/60. Norma a cui “abbiamo chiesto di aggiungere” (edottenuto) anche il rinvio rafforzato all’applicazione dellostesso Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Un punto questo all’epoca non considerato dal legislatoreper ovvi motivi: negli anni 60 il tema della sovrapposizionedei perimetri contrattuali nei CCNL sottoscritti dalle catego-rie di CGIL, CISL e UIL come quello della diffusione di con-tratti “pirata” o comunque sottoscritti da sindacati autonomipoco rappresentativi, non era presente nel panorama dellerelazioni industriali e quindi non si poneva come problema.

Ora con la nuova norma il subappaltatore di We Build (peresempio) che fa in quell’opera lavorazioni edili (quindi atti-nenti all’oggetto appalto “nuova ferrovia”, categoria preva-lente OG 3) deve garantire ai suoi dipendenti salario e tutelecome quelle di un dipendente di We Build e deve anche ap-plicare il CCNL dell’Edilizia (che si porta sia per obbligazionecontrattuale che per riferimento al codice stesso, art. 30 dlgs.50/2016, anche il secondo livello territoriale). È pacifico in-fatti che per stesso CCNL si intenda quello sottoscritto dalleorganizzazioni comparativamente più rappresentative sulpiano nazionale in quanto previsto dall’art. 30 comma 4 deldlgs. 50/2016 in modo esplicito (la nuova norma va infattiletta inserita nel Codice complessivo e il decreto non “no-vella” questa parte del Codice).

Che fare: da domani dovremmo verificare allora due cose inmodo assoluto.

La prima verifica/vertenza riguarda il fatto che i trattamentidei lavoratori in subappalto (indipendentemente dal CCNLapplicato) non possono essere inferiori né in termini di salari(che non vuol dire solo i minimi tabellari, ma anche le mag-giorazioni per turno, straordinari, la sanità integrativa, la pre-videnza complementare, ecc.) che di diritti (pensiamo allaformazione e ai costi per la sicurezza del CCNL dell’edilizia,agli obblighi derivanti dal T.U. per la salute, ecc.) rispetto al-l’aggiudicatario. Tradotto: viene meno la “convenienza basatasulla compressione dei costi del lavoro” tale per cui l’aziendasarà spinta a subappaltare quelle attività specialistiche, adalto valore, ecc. tale da potersi permettere un costo ugualeo superiore (perché comunque conveniente in termini di tec-nologie, mezzi, produttività, conoscenza, non possedute perquella specifica lavorazione o servizio).

Stiamo inserendo un potente incentivo o ad internalizzare(“se tanto devo pagare uguale a questo punto meglio assu-merlo” e quindi ecco incentivata anche la crescita dimensio-nale, la strutturazione organizzativa, ecc.) o a selezionaresolo imprese più specializzate (per cui la loro produttivitàgiustifica il costo maggiore) che si pongono nella parte altadel ciclo produttivo e del valore.

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Speciale Decreto Semplificazioni

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La seconda verifica/vertenza riguarda il fatto che si dovrannovalutare se le attività oggetto di subappalto coincidano conquelle caratterizzanti l’oggetto dell’appalto avendo a ri-ferimento sia le lavorazioni relative alle categorie prevalenti(se l’impresa subappaltatrice esegue attività riconducibili aOG o OS rientranti nell’appalto; vedi BOX/1) sia se questesiano incluse nell’oggetto sociale del contraente principale(importante: non nell’oggetto sociale dell’ azienda subap-paltatrice; non vi sbagliate!).

In questo caso oltre ad una vertenza per trattamenti econo-mici e normativi non inferiori, la vertenza dovrà essere sul-l’applicazione del CCNL edile o, come minimo, sull’aperturaper i lavoratori di una posizione anche in Cassa Edile/Edil-cassa. Questo riguarda sia la nostra attività come sindacalisti,sia la nostra attività come amministratori delle CasseEdili/Edilcasse, avendo oggi uno strumento giuridico formi-dabile.

Il tutto considerando (vedi “nuovo comma 8”, punto succes-sivo) il fatto che si è resa più fluida ed immediata anche la

capacità di agire la responsabilità in solido direttamenteverso il subappaltatore.

Le stessa aziende subappaltatrici dovranno quindi essere ac-compagnate nel riallineamento dei costi in un’azione combi-nata tanto verso la stazione appaltante (ora devono redigerebandi consapevoli di questa nuova condizione normativa)che verso lo stesso appaltatore (passaggi contrattuali, even-tuali armonizzazioni, ecc.).

Ora possiamo praticare concretamente l’obiettivo “a stessolavoro, stesso salario, stessi diritti, stesso Contratto Collet-tivo”. Di fatto ricomponendo e riordinando i perimetricontrattuali in funzione di cosa si fa concretamente(che era poi l’obiettivo per esempio di quella parte inat-tuata del c.d. “patto per la fabbrica”) e di come si è inseritinella filiera e stiamo semplificando e ricomponendo la stessarappresentanza sindacale, perché banalmente stesso CCNLvuol dire anche stessa categoria della Cgil, delegati chepossono più facilmente costituire RSU e RLS di sito, RLST,coordinamenti ecc.

Speciale Decreto Semplificazioni

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Categorie di opere specializzate• OS 1 Lavori in terra• OS 2-A Superfici decorate di beni immobili del patrimonioculturale e beni culturali mobili di interesse storico, artistico,archeologico ed etnoantropologico

• OS 2-B Beni culturali mobili di interesse archivistico e librario• OS 3 Impianti idrico-sanitario, cucine, lavanderie• OS 4 Impianti elettromeccanici trasportatori• OS 5 Impianti pneumatici e antintrusione• OS 6 Finiture di opere generali in materiali lignei, plastici,metallici e vetrosi

• OS 7 Finiture di opere generali di natura edile e tecnica• OS 8 Opere di impermeabilizzazione• OS 9 Impianti per la segnaletica luminosa e la sicurezza deltraffico

• OS 10 Segnaletica stradale non luminosa• OS 11 Apparecchiature strutturali speciali• OS 12-A Barriere stradali di sicurezza• OS 12-B Barriere paramassi, fermaneve e simili• OS 13 Strutture prefabbricate in cemento armato• OS 14 Impianti di smaltimento e recupero rifiuti• OS 15 Pulizia di acque marine, lacustri, fluviali• OS 16 Impianti per centrali produzione energia elettrica• OS 17 Linee telefoniche ed impianti di telefonia• OS 18-A Componenti strutturali in acciaio• OS 18-B Componenti per facciate continue• OS 19 Impianti di reti di telecomunicazione e di trasmissioni etrattamento

• OS 20-A Rilevamenti topografici• OS 20-B Indagini geognostiche• OS 21 Opere strutturali speciali• OS 22 Impianti di potabilizzazione e depurazione• OS 23 Demolizione di opere• OS 24 Verde e arredo urbano• OS 25 Scavi archeologici• OS 26 Pavimentazioni e sovrastrutture speciali• OS 27 Impianti per la trazione elettrica• OS 28 Impianti termici e di condizionamento• OS 29 Armamento ferroviario• OS 30 Impianti interni elettrici, telefonici, radiotelefonici etelevisivi

• OS 31 Impianti per la mobilità sospesa• OS 32 Strutture in legno• OS 33 Coperture speciali• OS 34 Sistemi antirumore per infrastrutture di mobilità• OS 35 Interventi a basso impatto ambientale

Speciale Decreto Semplificazioni

Le varie voci negli appalti di lavoro rinviano aspecifiche categorie di appartenenza generaliOG e specializzate OS, allo scopo di individuare:

la categoria prevalente: la categoria di lavori,generale o specializzata, di importo più elevatofra le categorie costituenti l’intervento (art. 3,comma 1, lett. oo-bis), d.lgs. 50/2016);

le categorie scorporabili: le categorie di lavorinon appartenenti alla prevalente e comunquedi importo superiore al 10 per cento dell’im-porto complessivo dell’opera o lavoro, ovverodi importo superiore a 150.000 euro (art. 3,comma 1, lett. oo-ter), d.lgs. 50/2016);

le categorie scorporabili di cui all’art. 89, co.11: le c.d. SIOS – strutture, impianti e operespeciali – elencate all’art. 2, comma 1 del decretodel MIT n. 248 del 10.11.2016 di importo supe-riore al 10 per cento dell’importo complessivodei lavori.

Categorie di opere generali• OG 1 Edifici civili e industriali• OG 2 Restauro e manutenzione dei beniimmobili sottoposti a tutela

• OG 3 Strade, autostrade, ponti, viadotti,ferrovie, metropolitane

• OG 4 Opere d’arte nel sottosuolo• OG 5 Dighe• OG 6 Acquedotti, gasdotti, oleodotti, opere diirrigazione e di evacuazione

• OG 7 Opere marittime e lavori di dragaggio• OG 8 Opere fluviali, di difesa, di sistemazioneidraulica e di bonifica

• OG 9 Impianti per la produzione di energiaelettrica

• OG 10 Impianti per la trasformazionealta/media tensione e per la distribuzione dienergia elettrica in corrente alternata econtinua ed impianti di pubblica illuminazione

• OG 11 Impianti tecnologici• OG 12 Opere ed impianti di bonifica eprotezione ambientale

• OG 13 Opere di ingegneria naturalistica

BOX/1 Cosa si intende per categorie prevalenti e super specialistiche

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ESTENSIONE RESPONSABILITÀ IN SOLIDO: NUOVO COMMA 8 ART. 105

(articolo 49 c. 2 lettera c) D.L. 77/2021): il nuovo comma 8primo periodo dell’art. 105 (con effetto dal 1° Novembre2021) recita ora che “Il contraente principale e il subappal-tatore sono responsabili in solido nei confronti della sta-zione appaltante in relazione alle prestazioni oggetto delcontratto di subappalto”.

Spiegazione: questo renderà più agevole agire anche versola stazione appaltante ai fini delle “due verifiche/vertenze”connesse al nuovo comma 14 dell’art. 105 del Codice.

Che fare: ovviamente prima di agire tale ipotesi è fonda-mentale esaurire tutti i percorsi sindacali e comunque coor-dinarsi, in caso di grandi opere, con il Dipartimento Ediliziadella Fillea Cgil Nazionale.

LE STAZIONI APPALTANTI DIVENTANOCENTRALI: NUOVO COMMA 2 ARTICOLO 105

(articolo 49 c.2 lettera a) del D.L. 77/2021)E RISCRITTURA DI DIVERSI COMMI DEGLI ARTICOLI 29 E 81

(articolo 53 comma 5 del D.L. 77/2021)Dal 1° Novembre 2021 il terzo periodo del comma 2 è so-stituito dal seguente: “Le stazioni appaltanti, nel rispetto deiprincipi di cui all’articolo 30, previa adeguata motivazionenella determina a contrarre, eventualmente avvalendosi delparere delle Prefetture competenti, indicano nei documentidi gara le prestazioni o le lavorazioni oggetto del contrattodi appalto da eseguire a cura dell’aggiudicatario in ragionedelle specifiche caratteristiche dell’appalto, ivi compresequelle di cui all’articolo 89, comma 11 (nota: sono le c.d. SIOSle opere super specialistiche; vedi BOX/1), dell’esigenza, te-nuto conto della natura o della complessità delle prestazionio delle lavorazioni da effettuare, di rafforzare il controllodelle attività di cantiere e più in generale dei luoghi di lavoroe di garantire una più intensa tutela delle condizioni di la-voro e della salute e sicurezza dei lavoratori ovvero di pre-venire il rischio di infiltrazioni criminali, a meno che isubappaltatori siano iscritti nell’elenco dei fornitori, presta-tori di servizi ed esecutori di lavori di cui al comma 52 dell’articolo 1 della legge 6 novembre 2012, n. 190, ovvero nel-l’anagrafe antimafia degli esecutori istituita dall’articolo 30del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, conmodificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229.”. Que-sto prevede l’art. 49 comma 2 del D.L. 77/2021.

Spiegazione: qui si concretizza un cambio di paradigma siaper come dovranno lavorare le stazioni appaltanti sia percome dovremo lavorare, diversamente, anche noi: tanto alivello nazionale che territoriale (e sempre in stretto coordi-namento tra livelli della Federazione). Il nuovo comma 3 rin-

via infatti a come dovremmo agire per una qualificazione(oltre che riduzione) delle stazioni appaltanti che, dal 1° No-vembre 2021, diventano il fulcro della “programmazione egestione” degli appalti anche per quanto riguarda selezionedi impresa, qualità dell’opera e servizio, organizzazione delciclo produttivo, interventi di garanzia e controllo in cantiere(e più generale sui luoghi di lavoro), trasparenza e lotta alleinfiltrazioni criminali.

Che fare: al riguardo diviene fondamentale tenere insieme(tanto nella lettura normativa che negli effetti pratici e nellestesse, conseguenti, azioni sindacali da svolgere) la riscrit-tura del comma 2 terzo periodo dell’art. 105 (art. 49 del De-creto, già sovra descritto) e l’articolo 53 – sempre del decretosemplificazioni 2021 - che al comma 5 e seguenti introducesignificativi cambiamenti ad alcuni articoli del Codice Appaltimolto importanti (in particolare agli articoli 29 e 81). Nello specifico sarà fondamentale:definire con specifiche linee guida o buone pratiche (a curadell’Anac o dello stesso Ministero Infrastrutture e MobilitàSostenibile e/o di Anas, Rfi, delle Regioni, ecc.) indicazioniconcrete affinché siano chiari gli ambiti tanto delle categorieprevalenti che delle super specialistiche, anche per valutarecorrettamente e tenere “conto della natura o della comples-sità delle prestazioni o delle lavorazioni da effettuare”;definire, con specifiche convezioni da sottoscrivere conl’Ispettorato del Lavoro (e non solo) a livello nazionale e/olocale, le modalità di “rafforzamento del controllo delle at-tività di cantiere (…) e di garantire una più intensa tuteladelle condizioni di lavoro e della salute e sicurezza dei la-voratori”. Al riguardo ispirandoci agli stessi accordi sotto-scritti con grandi stazioni appaltanti (ANAS ed RFI peresempio, Commissario per la Ricostruzione del Centro Ita-lia, ecc.) si potrebbero predisporre “protocolli tipo” che pre-vedano la generalizzazione di alcune buone pratiche(esempio badge di cantiere gestito con le Casse Edili, col-laborazione con le Scuole edili ed i CPT) da far adottare almaggior numero di stazioni appaltanti;generalizzare presso le Prefetture i tavoli sulla falsa riga diquelli sui flussi di manodopera per tutti i lavori di importosuperiore alle soglie comunitarie. Tavoli sui flussi di ma-nodopera che a questo punto diverrebbero di fatto terri-toriali in generale e specifici per le grandi opere di cui iProtocolli di legalità ex delibera Cipe 62/2020. in relazione ai positivi interventi sull’articolo 29 del dlgs.50/2016 (la modifica al comma 1 specifica che i processi diinformazione e pubblicità varranno anche per l’esecuzionee non solo per l’affidamento dei contratti) - in particolarecon i novellati comma 2, 3, 4 e 4 –bis che generalizzanol’operatività e l’obbligatorietà a ricorrere ad un unico si-stema/banca dati (la Banca Dati Nazionale dei ContrattiPubblici dell’Anac) anche per le regioni e gli enti locali - oc-

Speciale Decreto Semplificazioni

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corre che si proceda celermente al decreto del Ministero perla semplificazione e la pubblica amministrazione, di con-certo con MIMS e MEF, per le modalità di digitalizzazionee interoperabilità delle banche dati. Decreto previsto dal-l’art. 44 del Codice Appalti a cui, anche il decreto semplifi-cazione 2021 fa corretto rinvio per rendere efficace lanorma di “centralizzazione” della banca dati;occorre che l’Anac individui con proprio provvedimento,sentito il MIMS, “i dati concernenti la partecipazione allagare e il loro esito, in relazione ai quali è obbligatoria laverifica attraverso la Banca Dati Nazionale dei ContrattiPubblici, i termini e le regole tecniche per l’acquisizione,l’aggiornamento e la consultazione dei predetti dati (…),nonché i criteri e le modalità relative all’accesso e al fun-zionamento della Banca Dati” (nuovo comma 2 dell’art. 81del dlgs. 50/2016). Un prerequisito fondamentale visto chetale Banca Dati Nazionale dell’Anac sostituirà la Banca daticentralizzata gestita del Ministero delle Infrastrutture (ildecreto modifica al riguardo l’art. 81 comma 1 del CodiceAppalti) e soprattutto ospiterà il “fascicolo virtuale dell’ope-ratore economico” (nuovo comma 4 dell’art. 81 del CodiceAppalti). Il fascicolo, come verrà fatto, come andrà alimen-tato, da chi sarà visibile è tema strategico in quanto servirà,tra le altre cose, per “la verifica dell’assenza di motivi diesclusione di cui all’articolo 80” del Codice. L’articolo 80indica infatti i motivi per cui un operatore economicoviene escluso dalla partecipazione ad un appalto pubblico:non solo in caso di reati consumati o tentati ai sensi dellanormativa penale ed anti mafia, corruzione o concussione,false comunicazioni sociali, frodi, riciclaggio, tentativi diinfiltrazione (dlgs. 159/2011) ecc., ma anche violazioni inmateria di imposte, tasse o dei contributi previdenziali,comprese quelle “ostative al rilascio del documentounico di regolarità contributiva”. Documento di regola-rità contributiva (DURC-DOL per intenderci) che ora - invirtù tanto dell’articolo 105 comma 16 che dell’articolo 8,comma 10-bis del decreto legge n.76 convertito con mo-dificazioni dalla legge 120/2020, ora entrambi richiamatidal comma 3 dell’art. 49 del Decreto Semplificazioni77/2021 – è comprensivo della congruità, cioè dell’in-cidenza di manodopera (da qui l’esigenza anche di unraccordo poi con Anac che dovrà recepire il Decreto delMinistero del Lavoro in materia, il n.143 del 25 Giugno2021 all’interno del fascicolo virtuale dell’operatore eco-nomico).

Tutti punti quindi delicati e che dovranno essere tenuti in-sieme all’applicazione concreta del decreto attuativo n.143(Ministro del Lavoro) del DURC di CONGRUITA’ (vedi pros-sima uscita di “Cassetta degli Attrezzi” dedicata al Durc diCongruità). Anche alla luce di quanto previsto dal comma 3dell’articolo 49 del D.L. 77/2021 (vedi punto successivo).

INDICAZIONI GENERALI PER LEAMMINISTRAZIONI: NORMA GENERALE

(c.3 art. 49 D.L. 77/2021): il decreto introduce una norma ge-nerale che prevede che “Le amministrazioni competenti: a)assicurano la piena operatività della Banca Dati Nazionaledei Contratti Pubblici di cui all’articolo 81 del decreto legi-slativo n. 50 del 2016, come modificato dall’articolo 53 delpresente decreto; b) adottano il documento relativo allacongruità dell’incidenza della manodopera, di cui all’articolo105, comma 16, del citato decreto legislativo n. 50 del 2016e all’articolo 8, comma 10-bis, del decreto-legge 16 luglio2020, n. 76, convertito con modificazioni, dalla legge 11 set-tembre 2020, n. 120; c) adottano entro novanta giorni dalladata di entrata in vigore del presente decreto il regolamentodi cui all’articolo 91, comma 7, del decreto legislativo 6 set-tembre 2011, n. 159”.

Spiegazione: la norma generale rimanda a dei criteri minimi,aggiuntivi a quelli previsti dal nuovo comma 2 dell’art. 105del dlgs. 50/2016, a carattere generale e universale. Mentreinfatti le indicazioni del nuovo comma 2 dell’art. 105 indi-cano le coordinate per “orientare” la costruzione dell’affida-mento dell’appalto che deve essere poi declinato in modospecifico (e ovviamente diversificato) per le diverse fattispe-cie di lavori o servizi, le norme del comma 3 dell’art.49 deldecreto 77 sono norme generali a cui le stazioni appaltantisi devono attenere indipendentemente dallo specifico con-tratto.

Che fare: fondamentale è la verifica tanto per singolo ap-palto che più in generale anche con appuntamenti perio-dici con la specifica stazione appaltante affinché siagarantita l’interoperabilità con la Banca dati Anac (anche alfine, attraverso il fascicolo virtuale dell’operatore economico,di escludere chi non ha il Durc-Dol ora comprensivo di con-gruità o ha altre “pendenze” ai fini dell’art. 80 del Codice Ap-palti), sia prassi ordinaria il controllo sul Durc di Congruità(senza aspettare per forza i Sal intermedi o finali!), sia ope-rativo il regolamento “anti mafia” (D.L. 159/2021).

Speciale Decreto Semplificazioni

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132021 numero due SINDACATONUOVO

Premio di accelerazione

in relazione allo stato di assunzioni, della formazione, dellapromozione professionale, dei livelli, dei passaggi di categoriae di qualifica, di altri fenomeni di mobilità, dell’intervento diCassa integrazione, dei licenziamenti, dei prepensionamenti epensionamenti, della retribuzione effettivamente corrisposta”(questo aiuta anche la verifica dello stesso principio di tratta-mento economico e normativo non inferiore di cui al nuovocomma 14 art. 105 del Codice Appalti). I bandi dovranno avere specifiche clausole e premialità a fa-vore dell’occupazione femminile e giovanile (se la stazione ap-paltante non applica tali clausole vincolanti o lo fa per unvalore inferiore al 30% minimo fissato dal comma 4 dell’art. 47c. 4, deve darne motivazione) e questo rimanda e rafforza lastrategia della categoria basata sulla riduzione “di fatto”degli orari (si vedano gli accordi dell’11 Dicembre 2020, del 22Gennaio 2021, confermati dal verbale di incontro del 16 Aprileu.s. con il Ministro Giovannini) al fine proprio di incrementarel’occupazione negli appalti di lavori. In attesa delle linee guidapreviste dal comma 8 dell’art. 47 da emanarsi entro 60 giorni,a cura del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concertocon il Ministero delle Infrastrutture e del Ministero del Lavoro,la nostra strategia va quindi estesa provando a meglio inter-cettare quanto “incentivato” ora dalle nuove norme, proprio apartire dall’interlocuzione con le stesse Stazioni Appaltanti se-condo lo spirito delle intese già sottoscritte e richiamate.

Clausole per favorire l’occupazione femminile e giovanile

MINI BOX/1zione appaltante del certificato di collaudo o di verifica diconformità, un premio di accelerazione per ogni giorno dianticipo determinato sulla base degli stessi criteri stabilitiper il calcolo della penale, mediante utilizzo delle sommeindicate nel quadro economico dell’intervento alla voce im-previsti, nei limiti delle risorse ivi disponibili, sempre chel’esecuzione dei lavori sia conforme alle obbligazioni as-sunte”.

L’articolo 50 del decreto 77/2021 (al comma 4) prevede l’in-troduzione di un premio di accelerazione per ogni giornodi anticipo rispetto al programma esecutivo e di collaudodi un’opera. Nello specifico la norma afferma che: “La sta-zione appaltante prevede, nel bando o nell’avviso di indi-zione della gara, che, qualora l’ultimazione dei lavori av-venga in anticipo rispetto al termine ivi indicato, èriconosciuto, a seguito dell’approvazione da parte della sta-

Tutto bene ma a due condizioni: la prima che se accelerazione è possibile essa avvenga in piena sicurezza e con aumento della base occupazionale (quartae quinta squadra) e con il controllo/divieto di ricorrere agli straordinari come del resto vincolato per le opere commis-sariate e quelle finanziate dal PNRR in virtù degli accordi sottoscritti dall’11 dicembre 2020 in poi con il MIMS(del resto lo scambio era proprio questo: noi pronti a fare di più per accelerare, però in cambio massima sicurezza emaggiore occupazione); la seconda che se questo premio genererà extra profitti per le imprese, questi vengano redistribuiti anche alle lavoratrici elavoratori che, con la loro intelligenza e fatica, hanno permesso tali risultati. Anche su questo, attraverso ad esempio lacontrattazione d’anticipo nelle grandi opere (art. 113 Ccnl Edilizia), dovremmo vigilare ed eventualmente agire.

L’articolo 47 del D.L. 77/2021 prevede diverse norme per fa-vorire, attraverso gli appalti pubblici, una politica occupazio-nale premiante la presenza di donne e giovani ela legge diconversione del decreto prevede anche, se possibile, personediversamente abili. Questo rimanda anche alla nostra azionesindacale nei confronti delle stazioni appaltanti, al fine di agirequeste clausole.Innanzi tutto è utile sapere che l’art. 47 del decreto rilancia tral’altro uno strumento di informazione sindacale che noi perprimi, spesso, sottovalutiamo (obbligo per tutte le aziendepubbliche e private che occupano più di 100 dipendenti a pre-sentare ogni due anni alle rappresentanze sindacali e alla con-sigliera di parità il rapporto sulla situazione del personale, constatus professionale, dei livelli, dei passaggi di categoria, ecc.;è l’articolo 46 del dlgs. 198/2006), estendendo ora, di fatto, taleobbligo a tutte le imprese con 15 o più dipendenti che parteci-pano ad appalti pubblici.Il comma 2 del decreto prevede infatti che le aziende parteci-panti ad appalti pubblici producano tale rapporto alla stazioneappaltante con attestazione di conformità a quello trasmessoalle rappresentanze sindacali e (comma 3) entro 6 mesi dallaconclusione del contratto, e sono tenute a “consegnare allastazione appaltante una relazione di genere sulla situazione delpersonale maschile e femminile in ognuna delle professioni ed

MINI BOX/2

Speciale Decreto Semplificazioni

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SINDACATONUOVO numero due 202114

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152021 numero due SINDACATONUOVO

Sindacale

La chiusura del tesseramento del2020 ha praticamente attestato ildato dell’anno precedente. Nelcalo generale degli addetti in ter-

mini assoluti registrato negli ultimi 10 anni(meno 600 mila nell’edilizia, meno 200 milanelle filiere dei materiali) la Fillea ha con-fermato il primato negli “impianti fissi”(siamo di gran lunga il primo sindacato nelsettore del legno arredo, dei lapidei, deilaterizi e del cemento) e da 4 anni il pri-mato anche in edilizia. Questo quadro con-ferma che, anche in un annocomplicato, soprattutto perraggiungere i lavoratori du-rante la pandemia, la nostraorganizzazione mantieneuna struttura organizzativasolida. Allo stesso tempo sap-piamo che, da un lato per illivello di “turn over” moltoalto delle iscrizioni al sinda-cato per le caratteristichedel settore delle costruzioni,e dall’altro lato per la dualitàtipica della nostra azionesindacale tra cantieri ed im-pianti fissi, dobbiamo co-stantemente migliorare erinnovare la nostra capacità di aumentarela rappresentanza, che è ciò di cui viveun’organizzazione sindacale. La chiusura di marzo e aprile nel 2020 dicantieri e fabbriche, avvenuta con il Covid,e la conseguente difficoltà di incontrare ilavoratori tutto l’anno ci hanno spronatoa recuperare tempo, rappresentanza e ri-sorse anche sperimentando ulteriori mo-dalità di contatto, rilanciando il nostro im-pegno per poter stare sempre più “inmezzo” alla nostra gente, in tutti i luoghidi lavoro, dall’alba al tramonto. Nel 2021 con l’obiettivo di aumentare lanostra rappresentanza tra le lavoratrici ed

i lavoratori del settore del legno e arre-damento abbiamo lanciato una campa-gna nazionale dedicata di proselitismoche ci vedrà impegnati tutto l’anno. In particolare abbiamo iniziato con incontriterritoriali della Fillea per condividere lemodalità e gli obiettivi della nostra cam-pagna, chiedendo di individuare, per ogniterritorio, le fabbriche del settore non sin-dacalizzate ed attuare un piano di sinda-calizzazione delle stesse, con la valutazionedei risultati ottenuti dopo sei mesi.

La realizzazione di questo programma èbasata anche sul coinvolgimento delle ri-spettive Camere del Lavoro perché l’obiet-tivo di sindacalizzare nuove aziende deveessere il terreno della collaborazione contutto il resto della CGIL. Per sostenere que-sta campagna la Fillea nazionale ha inve-stito importanti risorse per promuoverepubblicamente la nostra organizzazioneanche con uscite sui quotidiani su tutto ilterritorio, con migliaia di spot radio e te-levisivi, che hanno fatto acquisire nei ter-ritori visibilità alla Fillea e quindi alla CGILaffermando ancora di più la categoriacome punto di riferimento per le lavora-

trici e i lavoratori delle costruzioni e “spro-nando” così le stesse RSU ad essere pro-tagoniste del tesseramento.Del resto, nelle modalità di svolgimentodi questa campagna straordinaria, la Filleanazionale sta perseguendo quanto decisonelle precedenti conferenze di organizza-zione di essere sempre di più un “centrodi forte coordinamento contrattuale e po-litico” e di “server” di competenze e di so-stegno organizzativo per le strutture ter-ritoriali, avendo sin da subito sposato lalinea di concentrare il massimo possibiledelle risorse, liberate centralmente, sul ter-ritorio (a livello di Centro Nazionale siamopassati da oltre 30 compagne e compagni,tra apparato politico e tecnico a 21). Daquesto punto di vista quindi noi come FIL-LEA, che da 135 anni siamo un sindacatodi strada, sappiamo che se investimentivanno fatti per recuperare il tesseramentocomplessivo all’organizzazione non è suiservizi che bisogna solo guardare, mabensì a come le categorie stanno sui posti

di lavoro, sempre più diffusie disarticolati nel territorio peravere, in ogni provincia,gruppi di funzionari e funzio-narie e dove possibile dele-gati (si veda anche la richiestanel rinnovo del CCNL edile dimutualizzare permessi sinda-cali in cassa edile, per potercoinvolgere i lavoratori dellepiccole imprese) in grado diessere presenti assiduamentetra i lavoratori. Dobbiamo fartornare ad essere promotoreabituale del tesseramentoogni nostro delegato, ogninostro militante. Dobbiamocioè essere quel “bon sinda-

calista” come già lo definiva Felice Qua-glino (primo Segretario Generale della Fe-derazione Italiana Arti Edili – FIAE, la“nonna” della Fillea) che nel 1901 definiva“l’agitatore sindacale della FIAE un bonsindacalista perché è sempre per le vie”.Insomma dobbiamo investire per “un ri-torno in fabbrica, per un ritorno sui luoghidi lavoro”, questo dovrebbe essere il mes-saggio da portare anche alla prossimaConferenza d’organizzazione. Lo diciamopartendo dalla nostra esperienza e in coe-renza con le scelte fatte dove scelte poli-tiche e scelte organizzative non sono altroche facce della stessa medaglia.

La campagna di tesseramento del settorelegno - arredo (e non solo)

diMaurizio Maurizzi | SEGRETARIO NAZIONALE FILLEA CGIL

#insiemepiùforti

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SINDACATONUOVO numero due 202116

Ambiente e territorio

Il superbonus per la riqualificazionedel patrimonio edilizio ha segnatoun cambiamento enorme per il set-tore delle costruzioni, portando

un’attenzione senza precedenti nei con-fronti delle possibilità di intervento sucase e condomini. La discussione degli ul-timi mesi si è incentrata in particolare sullaproroga del provvedimento oltre il 2022,che rischia di frenare l’attenzione e di fer-mare i progetti, e sulla complessità delleprocedure di intervento nei condomini. Quest’anno sarà importantissimo rispettoalle scelte su queste decisioni che do-vranno trovare risposta nel Decreto sem-plificazioni in corso di approvazione inParlamento e nella Legge di Bilancio 2022.Ma la sfida più importante che si apre orasta nel capire come dare continuità ai can-tieri nei prossimi dieci anni, con l’ambi-zione di diventare un motore dellatransizione ecologica del Paese grazie ainterventi capaci di ridurre consumienergetici ed emissioni di gas climalteranti.È anche un problema di risorse, per-ché nessun Paese al mondo si puòpermettere di restituire il 110%delle spese per gli interventi di ri-qualificazione a tutti i propri cittadini,ma è soprattutto un’occasione per co-gliere le opportunità che si aprono perdare certezze agli investimenti. La dire-zione è quella segnata dall’Unione Euro-pea, che ci chiede da tempo di definire unpiano per riqualificare il patrimonio edili-zio pubblico e privato con chiari obiettivienergetici da raggiungere e di innovare ilsettore attraverso la spinta al recupero ericiclo dei materiali. Una prospettiva di trasformazione del set-tore coerente con il progetto di Next Ge-neration UE nel quale la transizioneecologica va avanti in parallelo con quelladigitale e che permette di rafforzare lacoesione sociale, di far crescere le com-petenze nel settore e la qualità degli in-terventi. Per riuscire in questa sfida lescelte da prendere sono chiare. La prima è quella di legare gli incentivi achiari e più ambiziosi obiettivi di riduzione

dei consumi energetici, a vantaggio dellefamiglie, che con l’attuale versione del su-perbonus sono davvero inadeguati afronte di un così rilevante contributo daparte dello Stato. La seconda scelta riguarda la semplifica-zione degli interventi di riqualificazioneenergetica degli edifici e in particolare deicondomini. Qui serve una rivoluzione,perché l’obiettivo è di trasformare com-pletamente il patrimonio edilizio costruitonel secondo dopoguerra, con tutti i pro-blemi di inadeguatezza delle prestazionienergetiche e di sicurezza statica. Su que-sti edifici deve essere sempre possibile egratuito ripensare i prospetti, cambiare ladisposizione e la dimensione delle fine-stre, creare balconi e terrazzi, scherma-ture solari e realizzare cappotti termiciperché solo così possiamo rendere quegliedifici più belli e vivibili, oltre che con fab-bisogni di riscaldamento e raffrescamentofortemente ridotti. Il terzo obiettivo è mettere ordine in un si-stema di detrazioni fiscali che oggi è arti-colato tra incentivi che spaziano tra il 36 eil 110% senza alcun chiaro legame rispettoal perché un intervento sia premiato con

un’aliquota e un altro no, generando con-fusione e incertezza. Intervenire qui èanche un modo per dare continuità agliinterventi anche oltre l’orizzonte del su-perbonus, perché la detrazione completadovrà continuare ad essere garantita pergli interventi che riguardano il patrimoniodi edilizia residenziale sociale e le famigliea basso reddito, ma oggi anche con un’ali-quota inferiore i cantieri sono convenientiperché si rientra dalla spesa grazie alla ri-duzione dei consumi energetici. Ma per rendere possibile questo cambia-mento abbiamo bisogno di rendere piùsemplice e a basso costo l’accesso al cre-dito per le famiglie e le imprese, attra-verso un fondo statale a copertura delrischio e degli interessi. In uno scenario diquesto tipo diventa possibile costruire unprogetto di diffusa riqualificazione del pa-trimonio edilizio, da nord a sud, dallegrandi città ai piccoli centri. Si potrebbero aprire grandi opportunitàper un cambiamento del lavoro nel set-tore, per rafforzare il sistema delle im-prese e crearne di nuove che si candidinoad essere protagoniste di progetti da co-struire insieme a una filiera sempre più ar-ticolata e competente, con un grandeinvestimento in formazione dei lavoratori,ed Enti locali capaci di garantire gare tra-sparenti e controlli dei cantieri. Legam-biente ha condiviso dall’inizio la propostadi Fillea di allargare agli interventi del su-perbonus il Durc di congruità proprio per-ché siamo convinti che sia una battagliadi civiltà per cancellare lavoro nero e insi-curezza dei cantieri. La transizione ecologica è la grande sfidache avremo di fronte nei prossimi anni epuò diventare una opportunità di cambia-mento per il settore delle costruzioni in unadirezione che è di interesse generale.

di Edoardo Zanchini | VICEPRESIDENTE NAZIONALEDI LEGAMBIENTE

SINDACATONUOVOTrimestrale della Fillea Cgil

Direttore: Barbara Cannata

Redazione:Graziano Gorla, Marco Benati

Editore: Fillea Cgilsede: Via G. B. Morgagni, 27 - 00161 Romatel. 06.441141 e-mail: [email protected] sito internet: www.filleacgil.net

Grafica, impaginazione e stampaGrafica Di Marcotullio SrlsVia di Cervara 139 - 00155 Romatel. 06.4515569

Registrazione Tribunale di Roma N.57 del 9 maggio 2019

La Sfida delSuperbonus

Come dare continuità ai cantieri nei

prossimi dieci anni

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172021 numero due SINDACATONUOVO

Ambiente e territorio

Ridurre le emissioni climalterantidel 55 % entro il 2030 fino adarrivare alla neutralità carbo-nica entro il 2050 è l’impegno

assunto, a livello globale ed europeo,per contrastare i cambiamenti climatici,da rispettare perentoriamente per evi-tare di oltrepassare la soglia di non ri-torno che comprometterebbe per sem-pre il futuro delle nuove generazioni.Il Settore del cemento è uno dei settoriche impatta di più in termini di emissioniCO2 (8% delle emissioni nel mondo, sefosse un paese si collocherebbe dopoCina e Stati Uniti), non solo perché nelprocesso produttivo è prevista la combu-stione nel forno di cottura (40% di emis-sioni), ma anche perché lo stesso processoprevede la decarbonatazione del calcarenecessaria per realizzare Clinker con con-seguente rilascio di ulteriore anidride car-bonica (60 % di emissioni).Per il periodo 2021 – 2025, il REGOLA-MENTO di ESECUZIONE 2021/447 dellaCOMMISSIONE EUROPEA del 12 marzo2021 assegna ad ogni stabilimento 0,693tonnellate di CO2 per ogni tonnellata diClinker grigio prodotta, superando le asse-gnazioni precedenti che garantivano il 100%di quote assegnate ad ogni stabilimentoche riusciva a superare il 51% di produzionenell’anno precedente. Questo valore ben-chmark per il quinquennio è stato indivi-duato dalla media del 10% degli impiantipiù virtuosi in Europa, tutti situati al Nord,che sono tali grazie alla capacità di sostituirecombustibile fossile con biomasse, grazieal quale la quota prodotta con lo stessocombustibile è fuori dalla contabilità delleemissioni, perché considerata utile ai fini del“recupero” di materie seconde (rifiuti).In questo schema le aziende spingono peravere autorizzazioni immediate a sostituirecombustibile con CSS. Per realizzare unprogetto generale di riconversione ecolo-gica sarebbe utile individuare un caso spe-rimentale che possa divenire modello na-zionale degno di attenzione, alla pari deiprogetti che stanno realizzando altri paesi

del Nord Europa, dove le nuove tecnologieper rendere la cementeria carbon neutralstanno diventando realtà.Dalla cattura della CO2, alla elettrifica-zione del processo con il supporto di par-chi ad energie rinnovabili, alla riduzionedel rapporto Clinker/cemento con nuovimateriali, oppure un mix di strategie, sonobasi da cui partire. In questo contesto è sicuramente possibileoffrire la possibilità di sostituzione di com-bustibile alle aziende con CSS-C come ri-sposta alle esigenze immediate, in cambiodi una disponibilità ad investire SUBITO inmiglioramento delle performance ambien-tali e sperimentare modelli per il FUTURO.È evidente come questa opportunità parlianche alle esigenze del territorio per ri-solvere in parte il problema dei rifiuti, con-seguendo un altro obiettivo europeo, lariduzione del conferimento in discarica perun massimo del 10 % senza creare nuoviinceneritori che aggiungerebbero nuovoimpatto ambientale.Gubbio può essere il territorio giusto da can-didare per creare questo modello. La pecu-liarità che rende questa città un caso unicoin Italia è la dimensione del settore cemento.Oltre 1.500 lavoratori diretti e indiretti (27 %del PIL), grazie alla presenza di due impiantiindustriali a ciclo completo per la produ-zione, due sedi amministrative dei rispettivigruppi imprenditoriali, Barbetti e Colacemed altre piccole imprese innovative di ma-teriali leganti da costruzione. Un vero e pro-prio Distretto, al quale occorrerebbe de-dicare una politica industriale adeguata.Il settore del cemento di Gubbio è dive-nuto un “caso nazionale” per lo scontrotra aziende che chiedono la sostituzionedi combustibile PeteCoke con CSS-C peri problemi sopra descritti e l’amministra-zione comunale fiancheggiata da alcunicomitati ambientalisti No CSS che si sonobattuti ed hanno ottenuto il rinvio di taleautorizzazione a Valutazione di ImpattoAmbientale (procedimento che media-mente dura 2 anni).

È chiaro che il problema delle quote CO2non può attendere tanto e va risolto subitocon un positivo rapporto con il territorio.Tra l’altro i due stabilimenti eugubini hannoresistito alla riorganizzazione del settoreperché esprimono già una buona qualitàtecnologica e sono situati in zona strategica,per questo avrebbero grandi prospettiveda un punto di vista di mercato.Il modello di riconversione del Distretto delcemento di Gubbio potrebbe inoltre rap-presentare un caso di interesse nazionaleper spingere l’intero settore al cambiamentoed anche un esempio positivo di interventodi sviluppo nelle aree interne.La Giunta regionale dell’Umbria purtroppoquesta opportunità non la vede ed il sinda-cato confederale si è mobilitato e continueràa farlo per cambiare le proposte avanzatedalla stessa Giunta sul PRRR umbro, propo-ste che contengono tante strade, parcheggie fantomatici distretti creati dal nulla, manessuna attenzione ai distretti già presenti(Cemento a Gubbio).Dall’altra abbiamo un’amministrazione co-munale poco coraggiosa nell’affrontare ilproblema, sia perché non ha mai sfidato leimprese agli investimenti, sia perché non èstata in grado di coinvolgere le parti sociali,le associazioni ed i cittadini in un confrontosereno, aperto e trasparente sul merito.Occorre abbandonare le logiche populistee demagogiche attente ai consensi e agliumori di pancia, per favorire una vera epropria progettualità politica che attraversola partecipazione e le competenze sia ingrado di ricercare risposte adeguate a pro-blemi complessi.La risposta adeguata può essere la creazionedi un Progetto di Distretto del CementoVerde a Gubbio sfruttando le opportunitàdelle risorse europee, nell’ambito del qualesiano attivi: un centro di Ricerca tecnologicacon l’Università e tavoli permanenti di con-fronto tra le parti per favorire partecipazione,corretta informazione e concertazione perl’assunzione di impegni reciproci.

Un modello per il cemento

di Gianni Fiorucci | SEGRETARIO REGIONALE CGIL UMBRIA, DIPARTIMENTO AMBIENTE E TERRITORIO

La sfida della transizione ecologica, il caso del distretto eugubino.

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SINDACATONUOVO numero due 202118

In&Out

InSalerno. Siglato in prefettura un accordo

per la sicurezza nei cantieri, che coinvolgetutti gli attori della filiera, dagli ordiniprofessionali alle associazioni datoriali aisindacati agli organismi ispettivi. L’accordoprevede innanzitutto la creazione di unapiattaforma per la gestione del cantiereattraverso una software-house messa adisposizione dalla Cassa Edile Salernitana.Ricostruzione post sisma 2016.

In applicazione del comma 8 art. 35 DL189/2016, presso le prefetture dell’area delCentro Italia colpita dal terremoto del 2016si stanno sottoscrivendo i protocolli dilegalità che verranno applicati a tutti icantieri, pubblici e privati, per prevenire illavoro nero e grigio, fenomeni elusivi,contratti a ribasso e non conformi,concorrenza sleale, evasione contributiva efenomeni infortunistici ed intercettare leinfiltrazioni criminali. Il primo protocollo èstato sottoscritto a Teramo, seguito daAscoli, Fermo, L’Aquila. Friuli Venezia Giulia. Sottoscritto un

accordo tra Confartigianato, Cna e Fillea FilcaFeneal per destinare 600mila euro ailavoratori e alle imprese artigianali del settoredel Legno, messi a disposizione dal Fondo dicategoria presso l’Ente Bilaterale del FriuliVenezia Giulia, a parziale conforto delleperdite subite per il periodo di sospensionedel lavoro avvenuta nel corso del 2020, l’annonero della pandemia da Covid-19. Padova. Con il voto unanime

dell’Assemblea Generale, Gianluca Badoer èstato eletto segretario generale della Filleaprovinciale, in sostituzione di Dario Verdicchio,entrato nella segreteria confederale.Brescia. Rinnovato l’accordo fra

Ispettorato territoriale del lavoro, Ance, Cassaedile, l`Ente sistema edilizia Brescia e FilleaFilca Feneal per garantire lo scambio diinformazioni fra Itl ed enti bilaterali eintervenire a sostegno della lotta contro ilribasso contrattuale, che mina in modopreoccupante l’equilibrio del mercato e latutela degli interessi del committente,dell’impresa e del lavoratore. Rimini. All’insegna della sicurezza del

lavoro, sottoscritta l’ipotesi di accordo per ilrinnovo del contratto aziendale della CBR,

cooperativa del settore edile con 278dipendenti, di cui 121 soci lavoratori. Neiprossimi giorni l’ipotesi di accordo verràsottoposta al giudizio dell’assemblea deilavoratori.Palermo. Si è costituito il “Tavolo

permanente per la legalità e la sicurezza neiluoghi di lavoro”, su iniziativa dellaPrefettura di Palermo, che ha convocatotutte le parti impegnate nel settore dellecostruzioni per mettere a punto unastrategia comune di intervento. Le primeproposte operative: percorsi formativi pergli edili impegnati nei cantieri, unacampagna di sensibilizzazione peraccrescere il rispetto delle norme all’internodelle aziende e un monitoraggio anti-illegalità e anti lavoro nero.Rieti e Viterbo. Saranno 94 a Rieti e 224

a Viterbo i figli di lavoratori edili che si sonoparticolarmente distinti nello studio: a tuttiloro, verranno consegnale le borse di studiodelle Casse Edili delle due province.Sesto Campano (Isernia).

Con un’affluenza al voto straordinaria, 93lavoratori su 106, ai sono svolte le elezioniper il rinnovo delle Rsu della Colacem.Grande risultato per la Fillea, che ha ottenutola maggioranza assoluta con il 54,34% deivoti validi.Modena. Inquadrata come impiegata

amministrativa, svolgeva però mansioni ditecnico di cantiere al pari dei suoi colleghiuomini, e quindi nei fatti era un quarto livello pagato però come secondo. Una discriminazione di genere su cui la Filleaha avviato e vinto una vertenza nei confrontidi una cooperativa edile storica del territorio:l’Ispettorato ha provveduto a riqualificare laposizione della lavoratrice disponendo ilrecupero sia delle spettanze che deicontributi non versati.

OutAbruzzo. È il primo grande cantiere ad

aver concluso i lavori con l’incentivo delsuperbonus 110%. È il palazzo La Playa 1 diSan Salvo Marina, in provincia di Chieti, cheha impegnato 53 operai al giorno, con picchidi 80. Efficientamento energetico e messa insicurezza dal versante antisismico gliinterventi principali su questo edificiocostruito nel 1967.

Lazio. Riqualificare le case popolari: conquesto obiettivo sono stati avviati a Romanumerosi progetti con l’utilizzo delSuperbonus 110%, dal Tiburtino III a Tor BellaMonaca a Corviale. In Via dell’Acqua Marciapartiti i lavori in 10 palazzine perl’efficientamento energetico con il cappottotermico, rifacimento impianto smaltimentoacque piovane, cambio persiane.Puglia. Il 110% per riqualificare un intero

quartiere, 224 famiglie: è questo il primato diMartina Franca, provincia di Taranto, che conil Superbonus 110% realizzerà interventi dieffcientamento energetico che porteranno28 edifici dalla classe energetica D alla A.Coinvolte imprese del territorio con unaforte ricaduta per l’economia e l’occupazionelocale.Sicilia. Dalla collaborazione tra pubblico

e privato - Icar Cnr di Palermo e Universitàdi Catania - nasce il caschetto che protegge ilavoratori in cantiere. Dotato di intelligenzaartificiale, il caschetto intercetta con letelecamere situazione anomale e potenzialirischi ed avverte il lavoratore. Il dispositivo èin via di realizzazione nell’ambito delprogetto “Safer - Safety on road constructionactivities”. Veneto. Ci sarà una seconda vita per

molti dei 42milioni di alberi che nel 2018furono schiantati dalla tempesta Vaia: dodicialunni dell’istituto Tecnico Industriale Segatodi Belluno li trasformeranno in abitazioni. Una idea che è piaciuta e che si trasforma inimpresa, perchè il loro progetto abitativopresto diventerà realtà. “Che impresa!Nuova vita al legno delle Dolomitibellunesi”, questo il nome del progetto cheverrà finanziato dalla Regione Venetograzie ai fondi europei (Fse).Formazione. Anche nelle Università

italiane scocca l’ora della transizioneecologica e digitale. Per l’anno accademico2021-2022 c’è un boom di nuovi corsi cherichiamano le stesse parole chiave presentinel Recovery Plan e nell’agenda del governoDraghi. In particolare, sui temi dell’ambiente,della transizione ecologica, della sostenibilità,saranno 27 i nuovi corsi di laurea al via dasettembre, per un mercato del lavoro cheavrà bisogno di nuove leve di tecnici capacidi accompagnare il Paese nel futuro.

Buone notizie in pillole fuori e dentro la Filleaa cura di Barbara CannataIn Out

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192021 numero due SINDACATONUOVO

la storia siamo noi

Centralità e insufficienza. Centralitàsociale del Sindacato, insufficienzapolitica del Sindacato.Tale coppia concettuale può raffigurare me-glio di ogni altra, la contraddizione, che icomunisti della Cgil erano chiamati ad af-frontare. Più di ogni altra forza. Un impera-tivo categorico, derivante in primo luogodalla loro cultura politica. Il nemico, il peri-colo da evitare, per dirla con Lenin, era ilSindacato tradeunionista, il classismo cor-porativo. Nessuno più del Sindacato è chia-mato quotidianamente ad affrontare losfruttamento e l’alienazione del lavoro sala-riato o della assenza di lavoro, nessuno me-glio del Sindacato può sapere che tale con-traddizione è destinata a perpetuarsiall’infinito, se dal sindacato il discorso nonpassa alla politica, cioè alla organizzazionecomplessiva della Polis; al Partito. Dal corporativo alla politica però non sipassa, quindi allora nessuna concessione alpansindacalismo, che si nutre della stessanatura anfibia dell’azione sindacale e chetra l’altro non può che congelare la situa-zione in uno sterile contrattualismo. La necessaria e inevitabile matrice corpora-tiva della lotta sindacale e quindi del Sinda-cato - l’atto sindacale nasce sempre empiri-camente come atto di protezione - andavariconcettualizzato e trasformato come attoche discende dalla autonomia del lavoro, dellavoro come soggetto che si erge di fronte alsoggetto Capitale. Lavoro come soggetto au-tonomo, e non semplicemente forza-lavoro.La risposta trovata è stata una particolareforma-sindacato, il Sindacato Confederale,i cui elementi erano tutti o quasi tutti pre-senti nella storia italiana, ma che in parti-colare i comunisti utilizzarono e continua-mente rielaborarono per dare loro unaforma compiuta.

Il Sindacato politico. La formaSindacato unica in tutto l’Occidente.Tra Partito e Sindacato, c’era una corrispon-denza biunivoca; tra Sinistra politica e Sin-dacato Confederale: gemelli siamesi. Simulstabunt, simul cadent. Così può essere de-scritta la originalità dei comunisti della Cgil,Il concetto guida, il filo rosso, l’idea unificante,colta almeno nei momenti di massima crea-tività.L’ergersi del lavoro di fronte al Capitale,primo comandamento, è figlio di una grande

strategia politica: della politica come egemo-nia che viene ben prima del potere, secondola traiettoria tracciata dalla Rivoluzione fran-cese. A differenza della traiettoria della Rivo-luzione russa. Significa una via che trova l’an-coraggio fondamentale nella CostituzioneRepubblicana, si alimenta della Democraziaprogressiva. Si articola nelle riforme di strut-tura, per approdare nel pieno della maturitàal tema dei temi: il modello di sviluppo. Nei termini del pensiero strategico, le grandicoordinate sono condensate nella figuradella guerra di posizione, guerra secondocui i fronti principali diventano il fronte cul-turale e il fronte sociale, la conquista dellecasematte sociali e culturali: da cui la rile-vanza e la “autonomia di movimento” deicomunisti del Sindacato. Ma, per l’appunto,del Sindacato confederale. Una strategia po-litica in cui il fronte istituzionale - luogo pri-vilegiato del Partito - viene pensato comeintrecciato strettamente con altri due frontidecisivi: sociale e culturale. Il Sindacato come ala marciante nel sociale.I comunisti del Sindacato come la cavallerianegli eserciti di Annibale. All’interno di que-ste coordinate strategiche, il protagonismodei comunisti della Cgil sul fronte sociale siafferma indiscusso, dagli scioperi del ‘43 atutto il dopoguerra; tale protagonismo peseràin modo determinante all’interno del grandescontro sociale degli anni Settanta e porteràalla grande avanzata del Partito di Berlinguer.

Il concetto-guida diventa la autonomia del lavoro.Il luogo della sfida per eccellenza sarà la fab-brica, perché come diceva Sergio Garavini,è la fabbrica stessa il principale meccanismodi Integrazione del lavoro. Il grande test fula job evaluation. La battaglia vinta controla job evaluation, che poi porterà alla affer-mazione della strategia dell’inquadramentounico, rappresenta il principale successo

nella costruzione dell’autonomiadel lavoro. Inquadramento unicoe prima parte dei contratti.Il limite, ma interno di tale stra-tegia, stava in un punto, coltoparticolarmente da Claudio Na-poleoni: guardate che - avvertiva

Napoleoni - il Capitalismo non si esaurisceoggi nella produzione, come ai tempi diFord. Il capitalismo è fatto, oltreché di pro-duzione, anche di consumo; mentre voi con-tinuate ad inseguire il Capitalismo nellaproduzione, il Capitalismo vi sta aggirandoalle spalle attraverso il consumo. Il suo mo-dello di consumo.Oggi, il terreno conquistato nella produzioneviene più che riassorbito dal capitalismo(neo), sul terreno del consumo. Riordinateil fronte - diceva Napoleoni - attorno a unaidea aggiornata del modello di sviluppo, incui il consumo - i consumi di cittadinanza -acquista un peso determinante. Su tale ter-reno però Partito e Sindacato erano fonda-mentalmente sguarniti. Teoricamente equindi politicamente.

L’89 ha bruciato il tempo necessarioper una riorganizzazione strategica.Oggi molta acqua è passata sotto i ponti. Lastoria si è però incaricata di colmare tantilimiti e curare e vendicare tante ferite. Oggi,specie dopo la Grande Crisi del 2007 - laesplosione della Leemhan Brothers - il di-scorso sul consumo ha acquistato la stessavalenza del discorso sulla produzione; specieal tempo del Capitalismo delle piattaformedigitali e delle diseguaglianze vertiginose.Le stesse ultime encicliche di Papa Bergogliotestimoniano della maturazione del discorsocomplessivo di un nuovo modello di sviluppoe della sua stringente necessità.Molti semi della Storia Interrotta dei comu-nisti della Cgil continuano a essere fecondi evitali, a partire dal concetto portante dell’au-tonomia del lavoro, e dalla idea-forza del Sin-dacato Confederale; persino piu’vivi e fecondioggi, al tempo del Capitalismo della Piatta-forme, o della Sorveglianza,come lo definiscepiù S.Zubov, specie per soggetti e forze chelavorano ad una reimpostazione del discorsosocialista. La Storia continua.

di Luigi Agostini | FORUM PIETRO GRECO SCIENZA E POLITICA

I comunisti della CGIL

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STUDI DI SETTOREAndamento congiunturaleeconomia e settore dellecostruzioni /Indicatori economici

Mercato del lavoro

Lavoro ir/regolare e welfarecontrattuale

Salute e sicurezza

Rapporto annuale: Figure professionali verdi nelsettore delle costruzioni,inquadramento e fondi integrativi

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