Sessione IIISessione III- energia verde per le imprese...

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Convegno ENEA 20 dicembre 2010 L’EFFICIENZA ENERGETICA, LE RINNOVABILI E L’INNOVAZIONE IN AGRICOLTURAL INNOVAZIONE IN AGRICOLTURA Sessione III- energia verde per le imprese agricole Sessione III energia verde per le imprese agricole MICROGENERAZIONE DISTRIBUITA: un’opportunità per l’azienda agricola Area Ambiente e Qualità di Confagricoltura

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Convegno ENEA 20 dicembre 2010

“ L’EFFICIENZA ENERGETICA, LE RINNOVABILI E L’INNOVAZIONE IN AGRICOLTURA”L INNOVAZIONE IN AGRICOLTURA

Sessione III- energia verde per le imprese agricoleSessione III energia verde per le imprese agricole

MICROGENERAZIONE DISTRIBUITA:un’opportunità per l’azienda agricola

Area Ambiente e Qualità di Confagricoltura

Evoluzione della superficie agricola per le principali categorie di coltivazione (ha.)(Fonte: studio sulla condizionalità Agrit - Mipaaf )

COLTURA 2004 2005 2006 2007 2008Cereali invernali 2.953.853 2.640.110 2.176.700 2.698.924 2.968.768Cereali primaverili estivi

1.252.547 1.233.788 1.153.200 1.025.568 883.346

Oleaginose 228.962 289.952 361.300 175.803 314.184gTabacco 41.144 41.159 31.900 26.505 32.575Prati e foraggere

ti3.451.096 3.405.775 3.577.000 3.272.261 3.317.478

permanentiTerreni a riposo 745.271 821.245 1.327.000 825.216 976.211

Possibile utilizzo a scopi energetici.494 mila ettari di terreni a riposo, inclusi nella Sau, e 592 mila ettari di superficie non utilizzata, al di fuorid ll S h li ti d ti ll d i di i i bilidella Sau, che se e a quali costi destinare alla produzione di energie rinnovabili.In totale oltre 1Mil. di ha. su cui concentrarsi per un vero e proprio piano di sviluppo dell’energia da biomasse».

Agroenergia

Agroenergia

Agroenergia

Biomasse: Le principali destinazioni energetiche delle biomasse :

ENERGIA ELETTRICA ENERGIA TERMICAENERGIA MECCANICACombustione diretta, biogas, bioliquidi

Combustione diretta, biogas, bioliquidi

Biodiesel, bioetanolo, biometano

Si possono individuare 5 sottogruppi di biomasse da utilizzare a fini energetici:

1 le colture dedicate: cereali oleaginose coltivazioni legnose1. le colture dedicate: cereali, oleaginose, coltivazioni legnose SRF ecc.;

2. i residui colturali: sia di coltivazioni erbacee (paglia, stocchi, steli ecc ) che arboree (sarmenti potature espianti ecc );

BIOMASSEAGRICOLE

steli ecc.) che arboree (sarmenti, potature, espianti ecc.);3. i residui zootecnici: reflui bovini, reflui suini, pollina avicola; 

4 l bi f t li i ti d ll’ tti ità di ti d i4. le biomasse forestali: provenienti dall’attività di gestione dei boschi; 

5. i residui agroalimentari e agroindustriali: derivanti d ll’ tti ità di l i d ll’i d t i li t d l

BIOMASSENON 

dall’attività di lavorazione dell’industria alimentare, del legno, ecc. AGRICOLE

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Agricoltura polifunzionaleLe aziende agricole con attività polifunzionali sono 121 mila e rappresentanoil 7 2% complessivo delle aziende (agriturismo attività di artigianatoil 7,2% complessivo delle aziende (agriturismo, attività di artigianato,lavorazione dei prodotti agricoli vegetali, lavorazione dei prodotti agricolianimali, del legno, produzione di energia rinnovabile, acquacoltura, lavoriper conto terzi effettuati utilizzando le attrezzature dell’azienda, attivitài ti d i di i i l ti l t i l ltricreative, produzione di mangimi completi e complementari e le altre

attività).

S t t di i 16 il ità i tt l 2005 ( 14 6%)Sono aumentate di circa 16 mila unità rispetto al 2005 (+14,6%).

Tale crescita è sicuramente un dato da sottolineare poiché le nuove fonti diddit t il lid t d ll’ i d i l l t it ireddito consentono il consolidamento dell’azienda agricola nel territorio,

orientando lo sviluppo rurale verso la polifunzionalità.

In cifre le potenzialità delle biomasse

• Il PAN sulle FER attribuisce grande importanza alle biomasse dalle attuali 2,2 a 9,8 mtep entro il 2020 praticamente la metà delle energie da fonti rinnovabili chepraticamente la metà delle energie da fonti rinnovabili che l’Italia dovrà produrre in più da qui a dieci anni.

• L’agricoltura nazionale può ambire ad avere un ruolo importante può fornire, tramite l’energia da biomasse, almeno 3 dei 17 punti % richiesti all’Italia dalla Direttiva 20-p20-20 (circa il 20%).

• Occorre tenere in maggiore considerazione le bioenergie• Occorre tenere in maggiore considerazione le bioenergie agricole (colture dedicate, residui zootecnici e colturali), possibilità di sviluppo: circa 8,3 Mtep.

AEEG: I numeri della generazione distribuita (GD)

• La generazione “distribuita”(GD) di elettricità. Confronto 2008- 2009 :g ( )• Crescita del 13,3% per potenza installata (7.509 MW) ;• del 6,1% quanto a produzione lorda (22,93 TWh);• Crescita impianti da 34.848 a 74.348.• Per GD si intende l'insieme di impianti, da FER e non, di potenza inferiore a 10 MVA.

Non sono inclusi nel monitoraggio gli impianti sotto i 20 kW.

FVT d 31 911 71 258 t i t ll t i t d l 165% 1 143 MW• FVT da 31.911 a 71.258 ; potenza installata cresciuta del 165% a 1.143 MW. • Con quasi 23 TWh la GD rappresenta nel 2009 il 7,8% della produzione lorda

nazionale di elettricità, contro il 6,8% del 2008.• Biomasse/biogas/bioliquidi passano da 257 a 321 impianti da 456 a 553 MW ; daBiomasse/biogas/bioliquidi passano da 257 a 321 impianti, da 456 a 553 MW.; da

2,01 a 2,51 TWh .• Eolico, da116 a 130 impianti con 506 MW installati (431 nel 2008) e 0,77 TWh

prodotti (0,69 nel 2008).

• In termini assoluti, la quota maggiore per potenza installata e energia prodotta resta rappresentata dall'idroelettrico (2.664 MW per 10,38 TWh) e dalle fonti non rinnovabili (in gran parte cogenerazione: 2.364 MW per 7,47 TWh).non rinnovabili (in gran parte cogenerazione: 2.364 MW per 7,47 TWh).

• Dal 2008 è cresciuta la quota di energia ceduta al mercato sul totale di elettricità prodotta, dal 32%, è salita al 46,2%

OBIETTIVI DELLA FUTURA PAC (COM(2010) 672/5) :

• Obiettivo 1: Una produzione alimentare efficiente– • Contribuire al reddito agricolo e limitarne le fluttuazioni;• Migliorare la competitività del Contribuire al reddito agricolo e limitarne le fluttuazioni; Migliorare la competitività del

settore agricolo e aumentare la percentuale di valore che esso rappresenta nella filiera alimentare;

– • Compensare le difficoltà di produzione delle regioni che presentano specifici vincoli naturali, nelle quali è più forte il rischio di abbandono delle terre., q p

• Obiettivo 2:Una gestione sostenibile delle risorse naturali e un'azione per il clima– • Garantire pratiche di produzione sostenibili, una maggiore offerta di beni pubblici

ambientali, ( molti dei vantaggi collettivi generati dall'agricoltura non sono remunerati , ( gg g gattraverso il normale funzionamento dei mercati).

– • Favorire una crescita verde attraverso l'innovazione; questo comporta l'adozione di nuove tecnologie,

– • Proseguire gli interventi di mitigazione e di adattamento al cambiamento climatico Proseguire gli interventi di mitigazione e di adattamento al cambiamento climatico all'agricoltura,.

• Obiettivo 3: Uno sviluppo territoriale equilibrato– • Sostenere l'occupazione rurale e preservare il tessuto sociale delle zone rurali. Sostenere l occupazione rurale e preservare il tessuto sociale delle zone rurali.– • Migliorare l'economia rurale e promuovere la diversificazione– • Favorire la diversità strutturale dei sistemi agricoli, migliorare le condizioni per le

piccole aziende e sviluppare mercati locali; T tti ti bi tti i t li ti lt t ti d f i t bbli l ttTutti questi obiettivi potranno essere realizzati soltanto continuando: a fornire un sostegno pubblico al settore agricolo e alle zone rurali.

• Sviluppo equilibrato delle filiere agroenergetiche• Sviluppo equilibrato delle filiere agroenergetiche limitando i fenomeni di competizione con le filiere agricole tradizionali;agricole tradizionali;

• sviluppo tecnologico e l’efficientamento della filiera;• sviluppo della “green economy” in agricoltura; • rafforzamento dei redditi delle imprese agricole;g• l’ulteriore riduzione delle emissioni di CO2 lungo

tutta la filiera;tutta la filiera;• sviluppo equilibrato della produzione elettrica, del

termico e del raffrescamento dei biocarburanti e deltermico e del raffrescamento, dei biocarburanti e del biogas e biometano.

Produzione elettrica e calorica da biomasse

Gli obiettivi posti dal PAN sul termico implicano una revisione del sistema di incentivazione che tenga conto delle seguenti necessità:

– • certezze agli investitori e ai finanziatori;g ;– • sistema di sostegno sufficiente a promuovere gli investimenti nel settore;– • potenziamento della filiera tecnologica nazionale delle FER termiche caloriche e di autotrazione.

Lo spostamento dalla produzione elettrica a quella di calore può trovare risposte nel settore agricolo se vengono risolti i problemi legati:

– incentivi ed alla possibilità di realizzare idonee reti di teleriscaldamento. Altrimenti si rischia di far ritornare il tt d li f it di bisettore ad essere un semplice fornitore di biomasse.

– possibilità di classificare definitivamente le ceneri (combustione di biomassa vergine) non come rifiuto; estensione anche ad altre biomasse nella filiera (vedi pollina), ed al digestato (biogas) e definitiva elencazione dei sottoprodotti.

Per tale motivo occorre intervenire prioritariamente sui seguenti tre aspetti:

• detrazioni fiscali del 55% estendendole anche agli altri settori oltre che al civile;• rafforzamento del sistema dei certificati bianchi prevedendo ove possibile in alternativa il “feed in p p

premium”;• meccanismi di cofinanziamento delle reti.

Il biogas come risorsa nella strategia UE delle FER al 2020• contribuisce allo svilupposviluppo economico,economico, agricoloagricolo ee ruraleruralepppp ,, gg

sostenibilesostenibile ee allaalla protezioneprotezione dell'ambientedell'ambiente;

• apporta un contributo alla riduzioneriduzione delladella dipendenzadipendenza• apporta un contributo alla riduzioneriduzione delladella dipendenzadipendenzaenergeticaenergetica dell'Unione europea;

• concorre alla diversificazione energetica e aprire nuovenuoveprospettiveprospettive didi redditoreddito perper gligli agricoltoriagricoltori;;

• considerando solo il 30% della consistenza di capi dibestiame nel territorio nazionale e delle produzioni

ifi h di li i l l 1620 GWh/ ( 202 5specifiche di liquame, si calcola 1620 GWh/anno ( 202,5MW) con una riduzione di CO2 1,2 m t.

• Occorre poi tener conto delle emissioni evitate per lap pmancatamancata dispersionedispersione deldel metanometano in atmosfera.

Biometano

• è uno degli aspetti più innovativi del Piano che risponde ad una richiesta specifica proveniente dal settore agricolo.

In particolare occorre definire:

• a) gli standard del biometano per essere immesso in rete;• b) il riparto dei costi di allacciamento tra il produttore di• b) il riparto dei costi di allacciamento tra il produttore di

biometano ed il soggetto gestore della rete;• c) la definizione di una normativa di incentivazione dellac) la definizione di una normativa di incentivazione della

produzione nazionale di biometano al fine di superare le barriere commerciali che attualmente limitano lo sviluppo della filierafiliera.

Accompagnamento normativo per favorire le ricadute ambientaliambientali

• Delega alla modifica del d.lgs. 152/06;• Recepimento della direttiva 98/08 sui rifiuti che semplifica laRecepimento della direttiva 98/08 sui rifiuti che semplifica la

gestione dei residui di origine agricola sia nel riutilizzo inazienda che per la valorizzazione energetica;

• DM digestato che modifica il DM 7 aprile 2006 che oltre a• DM digestato che modifica il DM 7 aprile 2006 che oltre arisolvere alcuni problemi sull’utilizzazione agronomica deldigestato prevede la valorizzazione energetica degli effluentiootecnicizootecnici;

• Emendamento per inserire la pollina tra le biomassecombustibili, di cui all’allegato X alla parte quinta, parte II,, g p q , p ,sezione 4, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;

• Recepimento definitivo della definizione di sottoprodotto art.183 esclusione normativa rifiuti art 185183 , esclusione normativa rifiuti art. 185

Schema di Dlgs. che recepisce la direttiva 2009/28/CEElementi positivi:• gradualità attuazione; in vigore a partire dal 1° gennaio 2013 • procedimento autorizzativo semplificato (titolo II )• maggiore attenzione all’efficienza energetica, alla tutela ambientale e paesaggistica • partire dal 2013 il sistema non prevedrà più il rilascio dei CV per i nuovi impianti;• l’obbligo di acquisto dei certificati verdi per i produttori di energia da fossile andrà a decrescere gradualmente fino ad annullarsi nel 2015. •l’uso efficiente di biomasse rifiuto e sottoprodotto, di biogas da reflui zootecnici o da sottoprodotti delle attività agricole, agro-alimentari, di allevamento e forestali,

Elementi da verificare:•Art 45. manovra economica (-30%), necessita di ulteriori approfondimenti ( ulteriori problemi ai piccoli impianti che usufruiscono dei CV) visto che attualmente l’offerta dei certificati verdi è quasi il doppio della domanda.) q pp

•FVT del rapporto potenza/superficie (50 kw/ha)

Il recepimento dell’All. 3 del DM 10 settembre 2010 per la messa a terra degli impianti FVT (fatti salvi i criteri p p g p (tecnici oggettivi legati ad aspetti di tutela dell'ambiente, del paesaggio e del patrimonio artistico-culturale, del territorio e del sito non si devono preliminarmente porre divieti alla realizzazione degli impianti fotovoltaici a terra in aree agricole sopra i 200kw. né tradursi nell'identificazione di fasce di rispetto di dimensioni eccessive nei riguardi della tutela come aree protette e zone SIR, SIC e ZPS ecc.g pE’opportuno lasciare alle Regioni la possibilità di individuare soglie superiori nel rispetto dei criteri fissati dalle linee guida di cui al DM 10 settembre 2010.

Agroenergia

Impianti entrati in esercizio prima del 31 dicembre 2007 ( non si applica il sistema di incentivazione di cui alla lg.296/06 ed lg. 244/07.

Si ritiene opportuno estendere anche ad essi la tariffa onnicomprensiva ed il coefficiente moltiplicatore dei certificati verdi o un incentivo dedicato al biometano immesso in rete o trasformato in impianti di cogenerazione ad alto rendimento

Bozza di decreto MiSE cogenerazione alto rendimento : il calcolo dell’incentivo da riconoscere alla cogenerazione ad alto rendimento

aggiungere:

Specifica per applicazione in agricoltura periodo di incentivazione di 15 anni si applichi alla climatizzazione, riscaldamento, raffrescamento, condizionamento di ambienti anche a destinazione agricola. , , g

dare facoltà al produttore che percepisce CV da teleriscaldamento (CVtlr), di optare per il nuovo certificato bianco introdotto dal decreto.

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Bozza di decreto MiSE cogenerazione alto rendimento :il calcolo dell’incentivo da riconoscere alla cogenerazione ad alto rendimento

Specifica per applicazione in agricoltura

il periodo di incentivazione di 15 anni si deve applichi alla climatizzazione, riscaldamento, raffrescamento, condizionamento anche di ambienti a destinazione agricola.

f fInoltre occorre dare facoltà al produttore che percepisce certificati verdi da teleriscaldamento (CVtlr) di optare per il nuovo certificato bianco introdotto dal decreto.

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G i l’ tt iGrazie per l’attenzione

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