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Scuola Primaria Parificata e Paritaria Scuola Secondaria di 1° grado Paritaria
I Salesiani di Don Bosco (SDB) e le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), in Italia, nella scuola e nella formazione professionale educano secondo il progetto di Don Bosco, riattualizzato con significatività e attenzione sulla base dei processi che connotano la società complessa e multiculturale. In realtà vivono con pienezza di diritti e doveri, come comunità religiose che possiedono una configurazione definita da una specifica missione educativa; sono portatori di una propria proposta, riconosciuta socialmente e giuridicamente, e le realizzano con libertà. Condividono con i loro collaboratori il Sistema Preventivo di Don Bosco e danno vita a comunità educative pastorali, veri soggetti ecclesiali e civili, nelle quali ogni persona, a diverso titolo, diviene corresponsabile di un medesimo progetto e partecipe di uno stesso stile di vita. L’Istituto Maria Ausiliatrice, nell’attuale fase di trasformazione della scuola italiana, si propone nell’ambiente socio culturale di Giaveno caratterizzandosi come scuola cattolica salesiana, ed offrendo il corso completo della Scuola Primaria parificata (Nota Min. 02/08/1999) e paritaria (L.62 - 2000), e della Scuola Secondaria di 1° grado paritaria (L.62 - 2000). Nell’anno scolastico 2014/2015 si è ottenuta la Ricertificazione del sistema di gestione per la Qualità secondo le norme ISO 9001:2008 e nell’anno scolastico 2015/2016 si è attivita la formazione per l’acquisizione dei contenuti della nuova Norma ISO 9001:2015
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PREMESSA ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
Visto il comma n:14 dell’art.1 della legge 107\2015 recante la “Riforma del sistema nazionale d’istruzione OGGETTO: ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
VISTA la legge n. 107 del 13/07/2015 (d’ora in poi: Legge), recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”; PRESO ATTO che l’art.1 della predetta legge, ai commi 12-17, prevede che: 1) le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente il triennio di riferimento, il Piano triennale dell'offerta formativa (d’ora in poi: Piano); 2) il Piano deve essere elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico; 3) il Piano è approvato dal Consiglio d’Istituto; 4) esso viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la compatibilità con i limiti d’organico assegnato e, all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR; 5) una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel portale unico dei dati della scuola; TENUTO CONTO delle proposte e dei pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e degli studenti;
EMANA ai sensi dell’art. 3 del DPR 275/99, così come sostituito dall’art. 1 comma 14 della legge 13/07/2015, n.107, le seguenti Linee d’indirizzo per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione Al Collegio dei Docenti, al fine di orientare la pianificazione dell’Offerta Formativa Triennale (2016-2019) e dei processi educativi e didattici della nostra Istituzione scolastica
PIANIFICAZIONE COLLEGIALE DELL’OFFERTA FORMATIVA TRIENNALE (POFT)
Il POFT deve essere snello, chiaro e facilmente fruibile. Deve contenere le seguenti sezioni/ voci
- L’analisi del contesto in cui opera il nostro Istituto - Gli indirizzi generali e caratterizzanti, individuati dagli organi collegiali dell’Istituto; - La carta dei servizi (organigramma, funzionigramma, organizzazione e orari uffici,
ecc) - Il fabbisogno dei posti docenti e ATA, ovvero dell’organico: posti comuni, posti
sostegno, posti per il potenziamento dell’offerta formativa
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- Il fabbisogno di attrezzature e infrastrutture materiale - L’indicazione dell’offerta formativa progettuale suddivisa tra curriculare ed
extracurriculare o arricchimento (tutti i progetti per gli alunni). - Il Piano di Miglioramento di cui al RAV - La formazione per il personale scolastico ed eventuali azioni di formazio-
ne\informazione per le famiglie e per l’utenza più ampia del territorio (ente locale, servizio sanitario, associazioni)
- La valutazione: degli allievi (tempi, criteri comuni, voti); Valutazione Nazionale Invalsi autovalutazione d’Istituto (come da RAV)
- Previsione di un modello di rendicontazione sociale.
COERENZA DEL POFT Il POFT deve essere coerente con:
- Gli indirizzi generali individuati dagli organi collegiali dell’Istituto (Inclusione, lingue straniere, competenze informatiche, educazione musicale e interculturalità);
- I traguardi di apprendimento di competenze attesi e fissati dalle Indicazioni Nazionali per il curriculo 2012
- Le priorità strategiche e i relativi obiettivi di processo, individuati dal RAV che saranno sviluppati nel Piano di Miglioramento (PDM)
SCELTE EDUCATIVE, CURRICULARI, EXTRACURRICULARI E ORGANIZZATIVE Il POFT deve finalizzare le scelte educative, curriculari, extracurriculari e organizzative e obiettivi prioritari (RAV) quali:
- Raggiungimento del successo formativo per la totalità degli allievi e miglioramento dei livelli nelle prove Invalsi
- Migliorare i livelli di rendimento in ambito linguistico e logico-matematico e rientrare nei livelli nazionale rispetto alle prove standardizzate nazionali attraverso: potenziamento competenze linguistiche di Italiano potenziamento competenze scientifiche, logico-matematiche e digitali potenziamento competenze nelle lingue straniere, anche tramite CLIL
- Sviluppo delle competenze di cittadinanza attiva attraverso il raggiungimento di competenze quali capacità di orientamento, metodo di lavoro, relazione, progettualità, rispetto regole.
- Continuità e orientamento: diminuire l’attuazione di scelte non in linea con il proprio percorso di maturazione personale e didattico; aumentare la consapevolezza della responsabilità e dell’impegno civile; raggiungere maggiore autonomia e organizzazione nel lavoro scolastico; assunzione di impegni di valenza sociale.
- Ambiente di apprendimento: creazione di spazi laboratoriali e occasioni di confronto tra docenti e di potenziamento dell’offerta formativa per gli stessi
- Inclusione e apprendimento: Migliorare l’operatività con gli specialisti di riferimento delle famiglie oltre che con quelli interni alla scuola; corsi interni con gli specialisti dell’Istituto al fine di porre correttivi sulle modalità di gestione dei bes.
- Orientamento strategico e organizzazione della scuola: individuare migliori strategie volte all’innovazione. Potenziamento attività docenti per aree. Miglioramento comunicazione interna\esterna
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- Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane: migliorare mappature competenze trasversali docenti. Migliorare competenze gestionali personale ATA. Interventi formativi volti al potenziamento delle competenze didattiche volte all’innovazione
- Integrazione con il territorio e rapporti con il territorio maggiore coinvolgimento delle famiglie nel processo educativo\formativo. Creazione di reti con il territorio che si occupano di dare supporto alle famiglie in difficoltà.
Il POFT deve prevedere anche progetti, iniziative e attività relative a:
- Potenziamento competenze musicali, artistiche; - Educazione motoria e stile di vita sano (educazione alimentare) - Sostenibilità ambientale e territorio - Competenze digitali, uso consapevole dei social network e azioni coerenti con il
piano nazionale scuola digitale - Contrasto alla dispersione scolastica, lotta al bullismo e cyberbullismo - Sviluppo di sistemi di premialità e valorizzazione del merito per gli studenti; - Prevedere azioni di ricerca e sperimentazione di modalità, metodologie e
strategie efficaci finalizzate alla realizzazione del successo formativo di tutti gli alunni. Attraverso la formazione/ aggiornamento dei docenti, diffusione e condivisione buone pratiche ecc: Implementare forme di documentazione, pubblicizzazione e valorizzazione delle buone pratiche messe in atto da singoli o gruppi di docenti e prodotti\ risultati degli studenti, anche attraverso la metodologia informatica e gli strumenti multimediali;
- Curare la realizzazione di ambienti di apprendimento ricchi di stimoli e situazioni dinamiche che coinvolgano direttamente e attivamente l’operatività dei bambini e dei ragazzi, che facilitino l’apprendimento collaborativo, la ricerca, la progettazione e la costruzione della conoscenza, la scopetta e il piacere di apprendere insieme.
- Prevedere iniziative mirate all’innovazione delle pratiche didattiche attraverso la valorizzazione di:
- metodologie laboratoriali - modalità di apprendimento per problem solving, ricerca, esplorazione e scoperta
ecc... - situazioni di apprendimento collaborativo - Embodied Cognite Science - Prevedere iniziative mirate all’attuazione del Profilo educativo dell’allievo di
Scuola Salesiana attraverso l’attuazione del coinvolgimento nelle attività espressione della Comunità Salesiana oltre all’attivazione di momenti formativi dei docenti al fine dell’integrazione del processo di apprendimento in una cornice valoriale più ampia, e condivisa, cioè quella dei capisaldi dell’edu-cazione salesiana che devono essere condivisi, accettati e perseguiti
Il presente atto d’indirizzo, nato dal confronto con il Collegio Docenti, con i membri del Consiglio d’Istituto e con le reti territoriali della scuola, viene inviato a tutti i docenti per l’elaborazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa
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1. INTRODUZIONE
Il “Piano dell'Offerta Formativa Triennale” costituisce il documento programmatico capace di dare risposte coerenti sulla base di una lettura condivisa dei bisogni formativi presenti sul territorio, con l'impegno di tutti gli attori della rete locale a costruire un sistema educativo – formativo integrato. Pertanto, attraverso la sottoscrizione dell'intesa per la promozione del “Piano dell'Offerta Formativa Triennale” si avvia un processo educativo - formativo che si basa su un sistema capace di permettere la costruzione di percorsi unitari (basati sulla coerenza di sviluppo e la condivisione di obiettivi) ed integrati (mediante il potenzia-mento dell'offerta e la diversificazione delle scelte) perseguendo una governante complessiva della rete educativo- formativo. L’istituzione scolastica effettua la programmazione triennale dell'offerta formativa per il potenziamento dei saperi e delle competenze delle studentesse e degli studenti e per l'apertura della comunità scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà locali. Le istituzioni scolastiche sono titolari dell'Offerta Formativa che realizzano tenendo conto delle attese espresse dalle famiglie, dagli enti locali, dai contesti sociali, culturali ed economici del territorio. 1.1 POFT – Piano Offerta Formativa Triennale Il POF (Piano dell’Offerta Formativa) è la carta d’identità, il documento di un’ istituzione scolastica che intende presentare i suoi elementi caratterizzanti E’ lo strumento che rende trasparente, leggibile ciò che fa, come lo fa e perché lo fa, sia dal punto di vista didattico e pedagogico che da quello delle scelte gestionali ed organizzative. Come ogni progetto comporta la formulazione di un programma di base di lavoro che sia una risposta alla rilevazione di un bisogno e, nello stesso tempo, sia controllabile, ma soprattutto flessibile, cioè suscettibile di modifiche. Non si tratta perciò di un testo rigido e prescrittivo, ma è una proposta di un percorso dalle ampie prospettive. Il Poft dell’Istituto Maria Ausiliatrice è in linea e in continuità coerente con le Indicazioni Nazionali per il curriculo 2012 ed intende esprimere i principi e le finalità educative di questa comunità educante. Si tratta di una vera e propria progettualità educativo didattica che presenta, in ambito curriculare ed extracurriculare, la sua struttura organizzativa fatta di soggetti diversi che interagiscono con ruoli, finalità e molteplici obiettivi. Per essere efficace il POFT non può che partire quindi dall’analisi delle esigenze concrete dell’utenza e delle risorse disponibili. Deve pertanto valorizzare le professionalità disponibili all’avvio di quel processo educativo che fornisce l’integrazione e l’inclusione e fornisce alla sua popolazione studentesca gli strumenti più idonei all’attivo inserimento nella società. Da tempo ormai, l’idea di apprendimento ha cambiato connotazione per meglio adattarsi alle nuove esigenze e richieste delle società odierna. Non più e non solo un pacchetto di conoscenze e abilità ma l’acquisizione di competenze legate ai principi di Cittadinanza, nella prospettiva di una formazione permanente capace di facilitare l’inserimento in una società sempre più mutevole, complessa, caratterizzata da multiculturalità e pluralismo. Si ritiene pertanto fondamentale la funzione della nostra proposta educativa di “accompagnamento” dell’alunno verso l’acquisizione di valori e principi quali la consapevolezza di sé, il senso di responsabilità personale, il rispetto per gli altri finalizzato alla convivenza pacifica. In questa prospettiva risulta fondamentale il Profilo dell’Allievo di
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Scuola Salesiana e lo sviluppo dello stesso attraverso i seguenti assi tematici: EDUCAZIONE INTELLETTUALE EDUCAZIONE DELLA COSCIENZA EDUCAZIONE ALL’AMORE EDUCAZIONE SOCIOPOLITICA 1.2 Il POFT dell’Istituto Maria Ausiliatrice
1. la Costituzione, in particolare gli articoli 2, 3, 4 e 117
2. il D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275 “ Regolamento recante norme in materia di autonomia
delle istituzioni scolastiche”.
3. Art 1 , comma 4 del DPR n89 del 20 marzo 2009 - Regolamento ministeriale del 16
novembre 2012
4. Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola del’infanzia e del primo ciclo
d’istruzione 2012
Tenendo presente che la finalità generale della scuola è garantire la formazione dell’uomo e del cittadino, i docenti dell’Istituto Maria Ausiliatrice mirano a realizzare una scuola che insegni ad apprendere, realizzando percorsi formativi rispettosi delle inclinazioni e delle personalità degli studenti, che garantisca ad ogni alunno una preparazione di base idonea ad interpretare l’ambiente culturale in cui vive e ad aprirsi al mondo, che guidi ad affrontare i cambiamenti con consapevolezza del proprio ruolo e responsabilità nei confronti del futuro dell’umanità, che pratichi l’uguaglianza nel rispetto delle differenze. L’Istituto promuove la flessibilità organizzativo didattica per ottimizzare risorse umane, strumenti, strutture scolastiche e territoriali ai fini della concretizzazione dell’Offerta Formativa.
2 – CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO PER L'INDIVIDUAZIONE DEI PRINCIPALI BISOGNI FORMATIVI
2.1 Contesto e risorse Il contesto è qui inteso come struttura sociale in cui si colloca un intervento educativo. Se in generale il contesto rappresenta un dato strutturale, non direttamente modificabile dall’azione educativa, una suddivisione ulteriore individua da un lato delle condizioni di contesto che possono essere definite ‘malleabili’, in quanto è comunque possibile modificarle, dall’altro delle condizioni date, più difficilmente modificabili, che rappresentano dei vincoli da tenere in considerazione. L’analisi del contesto, pur non essendo oggetto diretto di valutazione, aiuta a collocare le valutazioni espresse alla luce delle specificità locali. Di seguito si presenta la definizione dell'area, quindi la descrizione del contesto fatta dai
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valutatori, sulla base delle fonti informative consultate (Rapporto di autovalutazione, POF, dati presenti nel Fascicolo Scuola in Chiaro MIUR e nel Questionario scuola). 2.2 Territorio e capitale sociale L’Istituto è collocato a Giaveno (16.747 ab. Dato riferibile al 2015) dove la popolazione complessiva è in leggero ma costante aumento. Ciò è dovuto sia al trasferimento di cittadini provenienti dai grandi centri urbani e prima cintura di Torino sia all’immigrazione di stranieri proveniente in particolare dai Paesi dell’Est Europa e dal Nord Africa. Si tratta di un territorio in prevalenza montano e collinare, con una piccola percentuale di pianura. Giaveno mostra una struttura economica sostanzialmente in linea con le aree montane della Provincia di Torino, con un ruolo rilevante delle imprese di costruzioni e ridotte dimensioni medie delle unità locali. Rispetto alle attività produttive si segnala la prevalenza dell’artigianato (crescita nel settore costruzioni edili e manutenzione), seguito dal settore dei servizi e dalle attività industriali. Il settore industriale e quello agricolo risultano in fase di contrazione, mentre il settore dei servizi è in fase di sviluppo, dato anche l’incremento della popolazione e l’aumento progressivo della domanda. Sul territorio non sono presenti ipermercati ma piccoli/medi esercizi commerciali. Per quanto riguarda l’industria manifatturiera, negli ultimi 25 anni la maggior parte delle imprese ha operato nel settore del metallo e prodotti in metallo, seguito da macchine e apparecchi meccanici. Se il settore agricolo presenta una tendenza regressiva, comune alle altre realtà agricole montane o limitrofe alle zone di espansione urbana viene comunque mantenuta la produzione di cereali e foraggi e l’allevamento di bovini sui numerosi terreni adibiti a pascolo, in prevalenza per la produzione di latte e prodotti caseari. L’elevata percentuale di superficie boschiva caratterizza il territorio montano per la disponibilità abbondante di funghi, rendendolo un’attrazione per gli abitanti delle vicine aree urbanizzate nella stagione estivo-autunnale. L’offerta ricettiva locale è in fase di costante sviluppo: attività turistica, di ristorazione, alberghiera e agrituristica. È presente un flusso significativo di turismo per vacanza o villeggiatura, con pernottamenti in strutture alberghiere o affitto di camere e seconde case. Ospita il mercato giornaliero dei prodotti locali e il mercato settimanale del sabato nonché numerose manifestazioni culturali, commerciali, aggregative a cadenza mensile e annuale. Giaveno dispone di un bel centro storico e di diversi percorsi alla scoperta e conoscenza del suo territorio e del suo tessuto culturale, turistico e paesaggistico. L’Istituto “Maria Ausiliatrice” di Giaveno ha più di un secolo di vita; opera infatti nel territorio dal 1893. Fin dai primi anni della loro permanenza, le Figlie di Maria Ausiliatrice, inserite nel tessuto vivo della cittadina, hanno saputo adeguare le loro opere alle esigenze del territorio, dando vivo impulso ad attività della tradizione educativa scolastica e professionale salesiana. Attente alle sollecitazioni della Chiesa e alla domanda delle famiglie, hanno riconosciuto dignità culturale ed educativa ad ogni percorso formativo, coinvolgendo nell’opera laici preparati e sensibili al carisma di Don Bosco, che vede i giovani al centro dell’attenzione e del rapporto che si instaura con tutta la Comunità Educante. Risalgono all'anno di fondazione (1893): l’Oratorio Festivo, la Scuola Festiva, la Scuola Elementare Privata. Si hanno poi le seguenti successive modifiche, sino ad arrivare negli anni 2000 con la chiusura dell’attività dei Corsi di Formazione Professionale del CIOFS/FP per permettere la ristrutturazione della Casa e l'accoglienza, in una parte dell'edificio, delle Suore anziane e inoltre la Scuola Elementare riceve il riconoscimento come Scuola Parificata. Nel 2001 la Scuola dell'Infanzia - Scuola Elementare - Scuola Media diventano "Scuola Paritaria" e nel 2005 l’Istituto raggiunge la Certificazione di Qualità ISO 9001:2000. Nell’anno scolastico 2011/2012 si è ottenuta la Ricertificazione del sistema di gestione per la Qualità secondo
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le norme ISO 9001:2008 e nell’anno scolastico 2012/2013 si è sottoposta come ogni anno a visita di mantenimento. Attualmente l’istituto si sta avviando all’attuazione della nuova norma ISO 9001:2015. Alla norma ISO si affianca il Rapporto di Autovalutazione del Sistema di Valutazione Nazionale Le Suore F.M.A., Collaboratori laici, Docenti, Genitori anche associati nell'AGeSC (Assoc. Genitori di Scuola Cattolica), formano una Comunità Educante che vive in "spirito di famiglia" secondo la pedagogia dei loro Fondatori: Don Bosco e Madre Mazzarello. Inoltre l’Istituto si pone nell’ambiente socioculturale di Giaveno come presenza di animazione all’interno di varie realtà associative ed educative cristiane: Associazione delle Ex-allieve ed Ex-allievi, Associazione dei Cooperatori Salesiani e dei Devoti di Maria Ausiliatrice, AGESC, varie attività di animazione religiosa e del tempo libero, Oratorio Centro Giovanile parrocchiale, Estate Ragazzi, Catechesi, Animazione liturgica e Corale parrocchiale. Giaveno è una realtà nella quale sono presenti innumerevoli servizi al cittadino: - è sede del distretto sanitario A.S.L.TO3. Il pronto soccorso, la Croce Rossa Italiana e la Croce Verde. A Giaveno ha inoltre sede la stazione dei Carabinieri, il Nucleo Volontariato e Protezione Civile, il distaccamento dei Vigili del Fuoco Volontari, l'Ufficio Postale e l'Ufficio Uniriscossioni. La città di Giaveno gestisce direttamente un asilo nido, una residenza per anziani e una comunità alloggio per persone con difficoltà; - dispone di uno sportello di ascolto per adolescenti e giovani, di impianti sportivi. Esce con una pubblicazione “L'Informatore di Giaveno” oltre ad una piccola guida alle offerte del territorio; - promuove e conduce servizi integrativi per le offerte estive con Estate Ragazzi e Punto Compiti, attività di pre scuola sui plessi del territorio e Playschool, organizzato con l'Istituto Maria Ausiliatrice, per l'esecuzione dei compiti nella fascia oraria 16.00 – 18.00 per i ragazzi del territorio che normalmente non frequentano l'Istituto; - possiede una Consulta Comunale Pace e Solidarietà per la sensibilizzazione sul tema della cooperazione e solidarietà e di una Consulta Giovani, Consulta pari opportunità; - è aperta al pubblico e promuove iniziative per la scuola la Biblioteca Comunale. Sono presenti inoltre innumerevoli circoli ricreativi e associazioni sportive; - innumerevoli le scuole presenti sul territorio: Scuola dell'infanzia "Can. Pio Rolla" Scuola dell'infanzia "Collodi" Scuola dell'infanzia "M. Ventre" Scuola dell'infanzia parificata "Beata Vergine Consolata" Scuola dell'infanzia parificata "G. Pacchiotti" Scuola dell'infanzia e primaria "F. Crolle" Scuola dell'infanzia e primaria "A. Monti" (frazione Ponte Pietra) Scuola primaria "A. Frank" Scuola primaria "Mons. Ugo Saroglia" (frazione Selvaggio) Scuola primaria "S. Pertini" (frazione Sala) Scuola primaria e secondaria “Maria Ausiliatrice” Scuola secondaria di primo grado "F. Gonin" I. T. C. "B. Pascal" Centro di Formazione Professionale “Casa di Carità Arti e Mestieri”
Mappa dell’Istituto
Link per la visualizzazione in Internet
www.mariaausiliatricegiaveno.it
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2.3 Tipologia degli allievi ,del tessuto socio – economico e del contesto scolastico
La scuola, attenta ai mutamenti sociali del proprio territorio e alle esigenze formative delle
famiglie, si trova a rispondere a nuove situazioni.
Gli alunni provengono dalla Città di Giaveno e da varie zone limitrofe della val di Susa e
Val Sangone.
L'Istituto presenta alunni con bisogni educativi speciali o in situazioni di svantaggio di tipo
relazionale e socio – culturale.
Le classi rispettano la caratteristica dell'eterogeneità: attualmente esistono situazioni di
alunni con bisogni educativi speciali, più di uno per classe.
Vi è una forte attenzione alla realizzazione di un'integrazione effettiva ed efficace.
La maggior parte degli alunni proviene da famiglie nelle quali entrambi i genitori lavorano e
vi è perciò la necessità di affidare i figli ai nonni o ad altri. Un'altra necessità emersa da
parte dell'utenza è quella di avere più tempo per lo svolgimento dei compiti a casa.
Per rispondere a tali necessità, la nostra scuola, per l'anno scolastico 2013/'14 ha rivisto
l'orario scolastico sia della primaria che della secondaria di primo grado, per cui vi è stata
la possibilità di sperimentare, dall’anno scolastico 2013/14, la possibilità di orari di uscita
diversificati. Tale soluzione si è rivelata funzionale e, pertanto, si è deciso di adottarla per
gli anni successivi e nell’eventualità di mettere in correttivi ed adeguamenti a seconda
dell’evolversi della progettazione didattica.
2.4. La Scuola Cattolica Salesiana
La tradizione salesiana testimonia l’esercizio di una creatività e di una professionalità
progettuale e organizzativa delle azioni didattiche ed educative dell’ottica del
miglioramento continuo, che è divenuta una ricchezza anche per la comunità civile e per la
Chiesa, in un contesto di pluralismo dei modelli scolastici e formativi.
La progettazione dell’offerta delle nostre comunità educative è mediata da modelli
educativi e didattici che rispondono ad una visione antropologica ispirata all’umanesimo
cristiano della tradizione salesiana: la visione della persona umana quale relazione,
sorgente dei valori e del diritto, che sono il fondamento della convivenza civile.
Mediante l’incontro vivo e vitale con il patrimonio culturale e professionale in dialogo
fecondo con la Rivelazione cristiana, le nostre scuole e i nostri centri di formazione
professionale divengono luogo di formazione integrale delle persone e di educazione alla
fede.
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Il nostro Istituto è: Scuola: luogo di formazione integrale della persona attraverso l’assimilazione critica e
sistematica dei fondamenti della cultura, intesa non solo come sapere, ma anche come
potenziamento dei valori della civiltà e dalla convivenza. Scuola cattolica: si specifica come cattolica perché fa riferimento alla concezione
cristiana della realtà e tende alla formazione integrale della personalità degli alunni (che
essa tuttavia non intende unicamente come credenti), è aperta, invece al pluralismo
culturale e religioso, è disponibile al confronto e alla collaborazione. Scuola cattolica salesiana: è salesiana perché propone ed attua lo stile educativo di San
Giovanni Bosco e Santa Maria Domenica Mazzarello.
A tal proposito l’Istituto ha predisposto il Profilo dell’allievo di scuola salesiana. Lo scopo è
quello di garantire l’acquisizione di valori, conoscenze, abilità e competenze che
caratterizzano lo studente come persona formata secondo il metodo educativo ereditato e
testimoniato da Don Bosco e Madre Mazzarello. Quello che si offre è un cammino di
educazione umana integrale che, attraverso la condivisione responsabile di valori,
l ’apprendimento di conoscenze e di abilità in ambiti disciplinari e l’assunzione di
comportamenti coerenti e rispettosi delle regole di convivenza in una comunità, facendo in
modo di far sì di concretizzare il principio caro a Don Bosco “ Fare dei buoni cristiani e
onesti cittadini”
2.5 Finalità delle azioni integrate Scuola- Territorio
• Promuovere la cittadinanza attiva, consapevole e responsabile
• Favorire la costruzione del senso di legalità
• Promuovere legami cooperativi tra scuola e territorio per costruire un tessuto
sociale integrato
• Progettare azioni che promuovono l’apprendimento permanente
• Promuovere la cultura della sicurezza
• Supporto dato alle famiglie nelle ore pomeridiane garantendo attività di assistenza
ai ragazzi
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2.6 Obiettivi delle azioni integrate Scuola- Territorio
• Creare una connessione efficace tra scuola, famiglia e territorio
• Operare un confronto continuo tra la progettualità e i valori sociali
• Rispondere ai bisogni formativi per il miglioramento delle competenze chiave di
cittadinanza previste dalla Comunità Europea
• Attuare interventi per promuovere il successo scolastico di tutti gli allievi con
particolare attenzione agli allievi in situazione di svantaggio o diversamente abili.
• Creare percorsi di orientamento per valorizzare potenzialità e aspirazioni personali
• Sostenere una mobilità gradualmente autonoma nei bambini/e e dei ragazzi/e e
offrire opportunità per praticare attività sportive
• Realizzare azione volte al migliorare le abilità linguistiche (Lingua straniera) e
logico-scientifiche
• Realizzare azioni volte a migliorare le abitudini alimentari e la sostenibilità
ambientale
2.7 Accordi di rete, protocolli d’intesa e collaborazioni Università degli Studi di Torino- Facoltà di scienze dell’educazione primaria (Tirocinio)
Ufficio scolastico Regionale
Università degli Studi di Salerno
Istituti secondari di I e II grado della città e della provincia
Accordo di programma con CTS- Norberto Rosa (Susa)
Accordo di rete con CTS Arduino (Torino)
Neuropsichiatria Asl To 3
Specialisti interni alla scuola e scelti dalle famiglie
Servizi Minori – Comune Giaveno
Comune di Giaveno
Associazione Agesc
Associazione Ex Allievi Salesiani
Associazioni Salesiani Cooperatori
PGS Ma. Gia
MD Comunicazioni
Artana- Mensa
Parrocchie presenti nei territori di appartenenza allievi
Associazione Basket Giaveno
Associazione ArteinMovimento – Giaveno
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Associazione AviglianaBaseball - Avigliana
MLA – Soggiorno studio all’estero
Ditta Martoglio – trasporti
CRI – Susa e Piossasco per trasporti
CRI – protocollo intesa con Miur – educazione ambientale
Istituto Confucio (TO) – Cinese
Collaborazioni con specialisti per – Attività teatrali e artistico ricreative
Cooperativa sociale L’Arcobaleno
Wep – World education program
Jam- Scuola di Musica
Seiunozero- Scs
2.8 Attività progettuali
PROGETTI
FINANZIAMENTI
EVENTUALE REFERENTE
Progetto tirocinio formativo e di
orientamento Liceo Scienze
Umane Vito Scafidi - Sangano
(TO)
FIS Alesso Marzia
Magnetto Chiara
Progetto tirocinio Università
degli studi di Torino
Alesso Marzia
Magnetto Chiara
Progetto Terzo Valore - Banca
Prossima – Banca Intesa San
Paolo
Banca Prossima Daniela Mesiti
Progetto Miur Legalità e
Cittadinanza Attiva MIUR Daniela Mesiti
Progetto laboratori occupabilità MIUR Daniela Mesiti
Progetto orientamento Coop.
Orso Regione Piemonte Daniele Finatti
Progetto Piano miglioramento MIUR Daniela Mesiti
Progetto altre Arti JAM Famiglie Letizia Sartoris
Progetto cucina creativa-
Durighello Famiglie Katia Montabone
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Progetto formazione docenti
ECS – Dott. Damiani, prof
Paloma Gomez
Terzo Valore- Banca
Prossima Daniela Mesiti
Progetto formazione docenti –
dott. Martinasso FIS Daniela Giai Arcota
Progetto Certificazione lingue
europee (Inglese Francese) Famiglie Daniela Giai Arcota
Progetti POF comune di
Giaveno Comune Giaveno Docenti singole classi
Sportello psicologico- Dott.ssa
Totaro FIS Daniela Giai Arcota
Progetto Teacher Assistant –
WEP WEP\Famiglie Katia Montabone
Progetto attività sportive
pomeridiane Famiglie Alessia Fanara
Progetto Playschool Famiglie Alessia Fanara
Progetto Comunicazione FIS Katia Montabone MD
Comunicazione
Progetto doposcuola secondaria Famiglie Simone Bessone
Progetto Autostima Famiglie Daniela Giai Arcota
Progetto continuità scolastica Docente interessato
annualmente
Progetto affettività FIS/ Famiglie Coordinatore della classe
interessata
Progetti formazione genitori AGESC / FIS Gruppo AGESC / Daniela
Mesiti\Katia Montabone
Esperto madrelingua FIS Daniela Mesiti \ Daniela
Giai Arcota
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3. 1 Organico
n° 1 Direttrice religiosa
n° 1 Economa religiosa
n° 8 Religiose Figlie di Maria Ausiliatrice con i seguenti compiti: Docente, Tecnico di
laboratorio PC, Ausiliario (Portineria, Mensa, Infermeria, Assistenze)
n° 1 Segretaria laica per amministrazione
n° 1 Segretaria laica per segreteria didattica
n° 24 Docenti laici (8 per la scuola primaria, 13 per la scuola secondaria di primo grado e
3 di sostegno)
n° 1 Coordinatrice delle attività educative e didattiche (Preside) laica
n° 2 Vicepreside primaria e secondaria
n° 7 Collaboratori scolastici
ORGANIGRAMMA DELL�ISTITUTO �Maria Ausiliatrice� di GIAVENO TO
Legenda: Funzione
organizzativa Organismo di coordinamento
Dipendenza gerarchica
Collegamenti
In blu: Professionalità direttiva
Comunità educante: docenti
e formatori, genitori, studenti
Direttrice con il Consiglio della Casa
Vice Preside Primaria
Organo di valutazione
Collegio docenti
Consiglio della Scuola
Assemblea di genitori e docenti
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RIM
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IA
DOCENTI
Responsabile Qualità
Nucleo valutazione
DOCENTI
Collegio docenti
Legale Rappresentante Ente Gestore
Auditor
Coordinatrice delle Att. Ed. e didattiche
Aiuto Economa
Personale A.T.A.
Assemblea dei genitori e docenti
Vice Preside Secondaria
Economa
Organo di valutazione
Coordinatrice Attività Educative Didattiche
Segretaria Scuola
3 – IDENTITÀ DELL'ISTITUTO
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3. 2 Risorse esterne
n° 2 Assistenti educativi “ad personam” per alunni con bisogni educativi speciali (messe
a disposizione dal Comune di appartenenza degli alunni)
n° 5 Esperti di educazione motoria, attività sportive
n° 1 Esperti di educazione musicale
n° 1 Esperti di psicologia (per sportello psicologico)
n° 1 Esperti di psicomotricità (per sportello)
n° 1 Esperti di logopedia (per sportello)
3.3 Risorse finanziarie Finanziamento rette scolastiche
Finanziamento convenzione MIUR – scuola primaria
Finanziamenti progetti Miur
Finanziamenti Regionali o Provinciali per Progetti attinenti a diverse aree
Finanziamenti privati e di associazioni
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3. 4 Gruppi di lavoro, commissioni
GRUPPO
DIRIGENTE
! Direttrice dell'Istituto
! Coordinatrice delle attività educative e didattiche
! Economa
! Segretaria Amministrativa
! Segretaria Didattica
COMMISSIONI
! Commissione POF
! Commissione Inclusione (BES; GLI)
! Commissione Feste e liturgia
! Commissione Progetti
! Commissione Orientamento e Affettività
! Commissione Comunicazione
! Commissione Libri
GRUPPO GLI
ü Referente Bes
ü Coordinatrice sostegno
Esistono poi referenti per progetti particolari: questi incarichi risultano nell'elenco
aggiornato e deliberato all'inizio di ogni anno scolastico dal Collegio Docenti.
3. 5 Immobili, strutture e attrezzature
Ai sensi della lettera b), comma 4, articolo unico, legge n. 62/2000, la scuola “Maria
Ausiliatrice” è dotata di locali, arredi e attrezzature didattiche proprie del tipo di scuola e
conformi alle norme vigenti. Immobili, strutture e attrezzature sono descritti nell'INVENTARIO depositato nella Segreteria Amministrativa.
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La struttura dispone di:
• 12 aule ampie e luminose, 1 laboratorio di informatica, 1 aula per audiovisivi, 1 sala
professori con annessa biblioteca, 1 saletta per docenti della scuola primaria, 1 saletta per
infermeria, 1 palestra, 1 laboratorio musicale, 1 laboratorio di educazione artistica e
tecnologia;
• cappella, due spaziosi saloni multiuso;
• presidenza, segreteria, ufficio economato;
• cucina, un salone per la mensa e un salone per riunioni;
• tre estesi cortili, due campi sportivi regolamentari: uno per pallavolo, basket e
tennis, l'altro per pallamano e calcetto, una pista di pattinaggio;
• spazio verde alberato, un parcheggio privato.
Tra le attrezzature, oltre agli arredi tradizionali delle aule, segnaliamo:
n° 1 apparecchio TV, n° 1 video registratore, n° 1 lettore DVD, n° 15 proiettori digitali, n° 2
server, n° 1 firewall internet, n° 3 iMac per uso amministrativo connessi in internet e in rete
interna, aula con 30 iPad connessi in internet e in rete interna, n° 7 PC in rete interna e
connessi in internet, n° 12 MacBook nelle aule connessi in internet, n° 2 notebook
connessi in internet, n° 12 lavagne interattive, n° 1 stampante a colori, n° 1 scanner, n° 5
stampanti, n° 2 fotocopiatrici, n° 1 duplicatore a stampa, strumenti musicali vari, telefono e
fax (vedi inventario attrezzature).
4 – FINALITÀ EDUCATIVE
COSTRUIRE L'IDENTITÀ
- Educare alla conoscenza di sè
- Educare all’autocontrollo
- Educare all’autostima
- Educare alla Responsabilità delle scelte umane e di fede
COSTRUIRE LA RELAZIONE
- Relazionarsi in modo positivo
- Comunicare in modo efficace
- Collaborare in modo costruttivo
- Condividere e rispettare le regole
COSTRUIRE IL SAPERE
- Valorizzare la propria esperienza personale
- Acquisire conoscenze, Abilità, Competenze
- Conoscere ed utilizzare diversi tipi di linguaggio
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- Sviluppare il senso critico, creativo, estetico
COSTRUIRE LA CITTADINANZA DEMOCRATICA
- costruire il senso di appartenenza alla comunità civile ed
ecclesiale
- educare alla cittadinanza responsabile e solidale
- rispettare le differenze tra persone, culture e religioni
- valorizzare la differenza come occasione di confronto e
opportunità di crescita umana e spirituale
Nell'ambito delle finalità educative sopra esplicitate, la Scuola Primaria e la Scuola
Secondaria di Primo Grado collocano la propria specifica identità culturale e pedagogica,
in una prospettiva di continuità e in sintonia con quanto previsto dalle Indicazioni
Nazionali.
A tale scopo, da anni, nell'Istituto, si attua un progetto di continuità tra i vari ordini di scuola
(scuola dell'infanzia/scuola primaria; scuola primaria/scuola secondaria di primo grado
5 – STRATEGIE EDUCATIVE
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COSTRUIRE L’IDENTITÀ
La nostra scuola si impegna a creare proposte educative per favorire il pieno sviluppo
della persona umana, attraverso la valorizzazione delle esperienza e della abilità
individuali, la manifestazione di sentimenti ed emozioni, l’acquisizione di responsabilità e
senso critico. L'acquisizione di competenze spendibili nel proprio percorso di vita futura.
COSTRUIRE IL SAPERE
La nostra scuola costruisce percorsi didattici per garantire a ciascun alunno l’acquisizione
delle strumentalità di base e dei saperi fondamentali, attraverso la progettazione delle
esperienze, la riflessione e la ricostruzione delle stesse con linguaggi e tecnologie diverse.
La nostra progettazione didattica si articola su UA (unità di apprendimento).
COSTRUIRE LA RELAZIONE
La nostra scuola si impegna a favorire un clima relazionale positivo e propositivo,
attraverso l’acquisizione delle abilità sociali e percorsi di apprendimento cooperativo come
sostegno all’autonomia e all’interdipendenza tra pari.
COSTRUIRE LA CITTADINANZA DEMOCRATICA
La nostra scuola accompagna gli alunni nel promuovere la pratica consapevole della
cittadinanza, valorizzando le differenze culturali e linguistiche come possibilità di reciproco
arricchimento e guida a riconoscere e a rispettare i valori sanciti dalla Costituzione,
memore di quanto Don Bosco, il fondatore, mirasse a educare i giovani come “onesti
cittadini”.
6 – FINALITÀ E OBIETTIVI FORMATIVI
Ferme restando le finalità e gli obiettivi previsti dalle Indicazioni Nazionali e i traguardi da
raggiungere nei vari ambiti disciplinari, la scuola attiva le risorse disponibili per integrare,
valorizzare ed armonizzare le diverse provenienze culturali presenti al suo interno.
A tal fine, in una prospettiva di continuità educativa e in un'ottica di prevenzione delle
forme di disagio, l’Istituto si propone di:
! valorizzare l'alunno in quanto persona, in tutte le sue componenti, corporee,
cognitive, affettive e relazionali, oltre che culturali e sociali;
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! favorire il pluralismo culturale e la libertà di insegnamento;
! promuovere e sviluppare le potenzialità di ogni alunno, nell'ottica del successo
formativo;
! creare le condizioni dello “star bene” a scuola, sviluppando un clima di iniziativa e di
collaborazione, dove ognuno possa svolgere attività significative e gratificanti, utili
alla maturazione di una positiva immagine di sé e di una valida motivazione nei
confronti dell'attività scolastica;
! promuovere percorsi educativi personalizzati, che valorizzino la capacità di ottenere
risultati con impegni coerenti e quotidiani, all'interno di una relazione educativa
significativa e autorevole;
! favorire una cultura della “diversità”, legata all'integrazione di alunni con bisogni
educativi speciali (BES);
! garantire continuità nella formazione attraverso la realizzazione di curricoli comuni,
dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado.
! accrescere la sensibilità verso le tematiche ambientali al fine di acquisire le basi
dell’agire per un futuro sostenibile.
A tal fine la Scuola si impegna a:
! prevenire e/o eliminare difficoltà che possano tradursi in problemi di apprendimento
o di comportamento;
! garantire ad ogni alunno una prestazione didattica qualificata ed ispirata a
metodologie e tecniche didattiche aggiornate;
! creare un ampio ventaglio di opportunità formative attraverso iniziative che
coinvolgano tutta la comunità educativa: famiglia, Enti Locali, associazioni, altre
agenzie educative presenti sul territorio
7 - PROGETTI ATTIVITA’ EXTRACURRICULARI
PLAYSCHOOL
! Aiuto alle famiglie: superare le difficoltà dei genitori nel seguire i
propri figli nello svolgimento dei compiti.
! Socialità positiva: la capacità di stare insieme, attraverso relazioni
costruttive, di aiuto e fiducia reciproci nei diversi momenti che
caratterizzano il servizio.
! Interiorizzazione delle regole: la capacità di convivere civilmente
condividendo spazi e tempi; quindi vivere le regole non come limite
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alla propria libertà ma come possibilità di movimento, espressione,
gioco e pari opportunità.
! Supporto scolastico: tale attività avviene in termini di responsabilità
personale, autonomia, acquisizione delle diverse competenze e
cooperazione, vivendo tale impegno post scolastico normalmente
nella quotidianità e con impegno costante affiancati da un personale
qualificato e di provata esperienza.
! Integrazione: accoglienza delle diversità individuali derivanti dalla
provenienza, promuovendo lo sviluppo della personalità e facendo in
modo che non diventino disuguaglianze.
! Sviluppare le dimensioni educative, culturali e sociali dell’attività
sportiva all’interno di un articolato progetto di uomo e di società,
ispirato alla visione cristiana, al Sistema Preventivo di don Bosco e
agli apporti della tradizione salesiana.
! Promuove e conduce servizi integrativi durante i periodi festivi (nelle
vacanze natalizie, pasquali ed estive).
CONSULENZA
LOGOPEDISTE
BES
! Consulenza.
! Supporto alle genitorialità.
! Supporto didattico alle docenti.
! Ascolto allievi in difficoltà.
SPORTELLO
ASCOLTO
! Progettazione di un ascolto psicologico verso il disagio giovanile,
insuccesso scolastico, comportamenti e relazioni sociali, non
soddisfacenti.
PSICOMOTRICITÀ
! Favorire la coesione del gruppo classe e la socializzazione dei
bambini.
! Favorire l'utilizzo di linguaggi espressivi e di canali di comunicazione
alternativi.
! Facilitare nei bambini la capacità di esprimere i propri vissuti ed
emozioni attraverso il corpo e la voce, creando il contesto magico
all’interno del quale siano in grado di “narrare” loro stessi ed
incontrarsi nell’accoglienza reciproca e nell’ascolto empatico uno
dell’altro.
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PROGETTO
CITTADINANZA E
COSTITUZIONE
! Informazione e formazione specifici in materia di Costituzione.
! Partecipazione ad attività territoriali che vadano nella direzione di
sviluppare la coscienza della cittadinanza responsabile e attiva.
PROGETTI
LABORATORI
PROPOSTI DAL
COMUNE DI
GIAVENO
! Potenziamento dell'Offerta Formativa.
! Partecipazione alle attività del territorio.
! Contenimento costi attività potenziamento didattica.
! Partecipazione a manifestazioni territoriali (Giocolimpiadi, Maggio
Natura).
PROGETTO
SPECIALISTI BES
! Attenzione ai Bisogni Educati Speciali.
! Risposta ai BES con una didattica che tenga conto dei bisogni del
singolo.
! Formazione docenti.
! Supporto materiale didattico specialistico.
PROGETTO
TRASPORTI
! Il progetto monitorerà i percorsi dei mezzi pubblici e/o privati di
trasporto per suggerire eventuali modifiche sulle linee più utilizzate
dai ragazzi per i vari spostamenti. Tale osservazione migliorerà il
trasporto per i ragazzi per raggiungere la scuola da ogni comune
limitrofo.
! L'Istituto collabora con la Ditta Martoglio e la C.R.I. per coordinare la
risposta alla necessità del trasporto delle famiglie.
PROGETTO
AFFETTIVITÀ E
ORIENTAMENTO
! Pone l’obiettivo di far conoscere l’offerta formativa della scuola
secondaria di secondo grado, nelle sue varie specificità.
! Propone percorsi di orientamento all’interno dell’Istituto con l’obiettivo
di far coincidere l’offerta didattica con le aspirazioni degli alunni al fine
di un miglior successo scolastico e formativo.
! Le aree fondamentali su cui l’orientamento si imposta sono
essenzialmente tre:
! La conoscenza di sé, come riconoscimento dell’autostima per
individuare e valutare realisticamente abilità, competenze e attitudini
! Lo sviluppo di abilità decisionali, come acquisizione di un corretto
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metodo di scelta impostato come soluzione problematica
! La conoscenza degli itinerari formativi per formulare scelte
consapevoli, ragionate, autonome e personali
PROGETTO MENSA
DIETE SPECIALI
! Educazione alimentare.
! Igiene personale.
! Socializzazione positiva.
! Rispetto del cibo e dei luoghi.
! Uso consapevole di una struttura collettiva.
! Dovere sociale nei confronti dei bambini con patologie croniche che
richiedono un trattamento dietetico.
! Integrazione delle diete speciali nell'ambito della classe.
! Promuovere nella famiglia una maggiore fiducia nei confronti della
mensa.
! Distribuzione frutta come spuntino nella scuola secondaria di primo
grado.
SCUOLA DI MUSICA
! Offrire attraverso il linguaggio musicale uno strumento socializzante.
! Sviluppare attitudini musicali, apprendendo gli elementi fondamentali
per l'interpretazione ritmica e melodica.
! Valorizzare la creatività e la partecipazione.
CERTIFICAZIONE
DELLE LINGUE STRANIERE
! Possibilità di conseguire la certificazione delle lingue Europee.
! Spendibilità della certificazione nel proprio curriculum scolastico e di
vita.
SPORT
CON LA PGS MAGIA
! Sviluppare le dimensioni educative, culturali e sociali dell’attività
sportiva all’interno di un articolato progetto di uomo e di società
ispirato alla visione cristiana, al Sistema Preventivo di don Bosco e
agli apporti della tradizione salesiana.
! Partecipare alle attività di gioco e di sport rispettando le regole.
! Collaborare con gli altri per un fine comune.
! Partecipare all'attività sportiva limitando l'eccesso di competizione.
! Accettare limiti e superiorità dei compagni.
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! Sviluppare sensibilità alle situazioni di disuguaglianza.
! Attività: basket (affiliato con A. DIL Giaveno Basket), calcetto,
ginnastica artistica, ginnastica ritmica (affiliato con ASD
Aurogymnica), mammagym, sci e snowboard, tennis.
PROGETTI PER
SINGOLE CLASSI
! Progetto “Diderot”
! Teatro Regio. La scuola all’Opera
! Incontro con Silvana de Mari, medico scrittrice
! Parco regionale “La Mandria”. Percorsi di approfondimento tematico
PROGETTO
FRANCESE
! Acquisizione di una capacità adeguata di pronuncia e corretta
fonetica
! Acquisizione delle strutture grammaticali di base e della capacità
di sostenere dialoghi semplici
! Il corso di metodologia francese è pensato per coloro che non
hanno mai fatto francese precedentemente e permette l’accesso
ai corsi per le certificazioni delle lingue straniere gli anni
successivi
PROGETTI SINGOLE
CLASSI
! Vedi programmazione singoli Consigli di Classe
! Collegio docenti
! Equipe di classe
! Consiglio d’Istituto
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8. ASSOCIAZIONISMO
ASSOCIAZIONISMO AGESC
! “Conquista” del BUONO SCUOLA (contributo regionale per le
famiglie per il diritto alla libera scelta educativa).
! Incontri a tema per i genitori e i ragazzi.
! Raccolta fondi per sostenere “chi ha meno di noi”.
! Possibilità di acquistare direttamente a scuola i libri di testo con la
possibilità di averli foderati.
! Preparazione e vendita Uova di Pasqua per raccolta fondi da
destinare a progetti dell’Istituto.
EX ALLIEVI
Ogni Exallieva /o
è impegnato a crescere come persona, secondo il trinomio del
Sistema Preventivo di Don Bosco: RAGIONE - RELIGIONE -
AMOREVOLEZZA, che si può tradurre nei valori umani di: DIGNITA',
FEDE e SOLIDARIETÀ’. Contribuisce responsabilmente all'afferma-
zione dei valori su cui si fonda la dignità della persona umana,
operando nei più differenti ambiti di azione: famiglia, lavoro, studio,
mondo politico e sociale, scuola, tempo libero, comunicazione
sociale.
COOPERATORI
I salesiani cooperatori
! collaborano attivamente alla missione salesiana in nome della
Chiesa, sotto l’autorità del Rettor Maggiore quale successore di
don Bosco;
! aiutano in modo concreto le realtà salesiane e parrocchiali:
segreteria, catechesi, banco di beneficenza, progetti di aiuto
economico a favore di alcuni alunni con il “Progetto suor Eugenia
Versino”.
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9. ECS - ENGLISH CURRICULUM SCHOOL – EMBODIED COGNITIVE SCIENCE ( estratto dal progetto scientifico del prof. Filippo Gomez Paloma)
A partire dall’a.s 2016/2017 l’Istituto ha scelto di attuare l’indirizzo Internazionale nella
forma dell’ English Curriculum School.
Per servirsi di un framework teorico consono a questo progetto educativo, la scuola Maria
Ausiliatrice ha stabilito di adottare il modello ECS (English/Embodied Curriculum/Cognitive
School/Science) promosso, consolidato e brevettato dall’Associazione G. Cipolletti di
Montoro (AV), con la quale siglerà un accordo di collaborazione.
9.1 Giustificazioni scientifiche Le ultime ricerche hanno sempre più dimostrato che il cervello delle persone che
conoscono due o più lingue è diverso da quello delle persone che ne conoscono solo una
e queste differenze manifestano, con evidenze scientifiche, le migliori condizioni delle
persone multilingue (Kluger J., Times Magazine 2013).
Gli studi dimostrano, infatti, che le persone multilingue sono più pronte a ragionare, ad
effettuare più compiti contemporaneamente (multitasking), a cogliere e far conciliare idee
contrastanti. È sempre più plausibile credere che un cervello bilingue è più flessibile e più
intraprendente.
Gregg Roberts, uno specialista di Full Immersion della lingua presso l’Ufficio della
Pubblica Istruzione nello Stato dello Utah, asserisce che "il mono-linguismo è
l'analfabetismo del 21 ° secolo" (Kluger J., Times Magazine 2013).
A tal proposito, molte sono le ricerche condotte a livello neurobiologico che evidenziano,
grazie al fenomeno della plasticità neurale (Kandel, 2007), quanto sia necessario
intervenire per l’apprendimento della seconda lingua in età precoce, superando l’idea di
affiancare all’insegnamento classico semplicemente un percorso integrato per
l’apprendimento della lingua inglese.
Questo progetto di classe sperimentale della Scuola Maria Ausiliatrice, vuole orientarsi
partendo dalla convinzione che l'acquisizione di una seconda lingua per i bambini è
possibile attraverso una proposta didattica alternativa che integra il corpo nel processo di
acquisizione del linguaggio naturale grazie ad un nuovo metodo didattico divertente ed
eccitante che stimola i bambini a considerare la seconda lingua più cordiale e meno ostile.
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Partendo da questa asserzione preliminare, si è dimostrato che un gruppo di bambini della
scuola dell’infanzia sarà in grado di ricordare meglio vocaboli e frasi, in quanto la didattica
verrà condotta direttamente in relazione a movimenti di routine: sorridendo, voltandosi,
cambiando posizione, raggiungendo un oggetto, sedendosi vicino, correndo e così via.
Alla base di questa metodologia sono presenti tante scuole di pensiero (Rivoltella P.C.,
Rossi P.G., 2012) che alimentano sempre più la tesi legata al principio dell’Embodied
Cognitive Science (Gallese V., 2006).
Il Dr. Asher chiama questo approccio "conversazione attraverso il linguaggio del corpo", in
quanto l’insegnante ottiene un feedback immediato e riesce a capire quando i bambini
danno un'adeguata risposta fisica e verbale (Kovács J., 2010).
Dobbiamo considerare che i bambini sono felici quando possono giocare, muoversi e
cantare, ancor meglio se queste attività sono combinate. C'è un detto: un bambino non fa
quello che ha imparato, ma piuttosto il contrario, cioè impara ciò che ha già fatto (Kovács
J., 2010). Ecco perché nell’acquisizione precoce delle lingue le attività connesse con i
movimenti, danza e giochi di gruppo sono molto importanti. C’è bisogno di tempo, infatti,
per sviluppare le capacità ricettive (comprensione basata sull'ascolto) prima che appaia
l’uso produttivo della lingua (Kovács J., 2010).
9.2 Giustificazioni pedagogiche La nuova classe sperimentale di lingua Inglese assume il principio pedagogico della
formatività e si fonda su principi e valori fondamentali quali quelli dell’inclusione, della
solidarietà e dello sviluppo globale della persona (ICF, 2001).
Inoltre, essa risulta supportata culturalmente da tre direttive psicopedagogiche a carattere
scientifico.
1. Life Skills
2. NEURODIDATTICA/ENATTIVISMO
3. EMBODIED COGNITIVE SCIENCE
9.2.1 Life Skills Nell’ambito dello sviluppo delle scienze educative e didattiche si rileva sempre di più
l’esigenza di sostituire il tradizionale modello di insegnamento, di tipo trasmissivo, con
metodologie educative innovative, che abbiano come obiettivo principale il successo
formativo sia del singolo sia del gruppo.
In questa nuova ottica viene riconsiderato il ruolo del docente. Egli non è più colui che
deve impartire agli allievi solo i “saperi”, finalizzati all’apprendimento passivo, ma deve
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riconsiderare la relazione di insegnamento-apprendimento come circolare e reciproca, e
fornire agli studenti gli strumenti necessari per fronteggiare in modo efficace le
problematiche quotidiane. Accanto ai processi di trasmissione delle abilità scolastiche
tradizionali è sempre più necessario, infatti, che trovi spazio anche l’insegnamento delle
competenze psicosociali, con interventi che non siano diretti esclusivamente a bambini e
adolescenti che presentano problemi e disagi, ma rivolti a tutti i ragazzi, in modo da fornire
loro competenze adeguate per far fronte anche ai bisogni futuri.
I compiti educativi possono essere di due tipi:
ü formali: destinati a consolidare apprendimenti espliciti sui fondamenti dei
percorsi intellettuali che si articolano sull’alfabetizzazione (matematica,
linguistica, informatica). Le abilità che ci si propone di sviluppare sono dette
Learning Skills;
ü informali: fanno riferimento ad abilità non strutturate che si impegnano nella
vita quotidiana, dette Life Skills.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso di avviare un collegamento tra gli
apparati che si occupano di educazione formale e quelli che si occupano di educazione
informale. La Life Skills Education rappresenta proprio il tentativo di costruire questa
alleanza.
Le Life Skills possono tradurre i fattori cognitivi (le conoscenze) e le attitudini e i valori (ciò
che pensiamo, sentiamo e crediamo) in capacità e azioni concrete.
L’acquisizione di Life Skills non rappresenta, però, certamente una panacea; infatti, oltre
alle abilità e alle competenze personali, numerosi e complessi sono i fattori che
influenzano la motivazione e l’abilità a comportarsi in modo sano e positivo, ad esempio i
fattori ambientali, culturali e familiari.
Per un’educazione orientata allo sviluppo personale e sociale, infatti, c’è bisogno che
studenti, insegnanti, famiglia, comunità e organizzazione scolastica si pongano come
agenti di cambiamento.
È in questo scenario che il curricolo con prevalenza full immersione in lingua inglese offre
la condizione ideale affinché questo processo possa mettersi in moto. Il grimaldello
motivazionale, infatti, è offerto dalle Capacità della Vita che vengono acquisite attraverso
la connessione del verbale con l’agire. La lingua, infatti non richiede un processo
apprenditivo che parta dalle teorie (grammatica, sintassi, ecc.) per giungere alla prassi.
Al contrario, servendosi delle Life Skills come strumento di azione e risoluzione, pone lo studente di fronte alla necessità di utilizzare la pratica per giustificare la necessità del
comprendere le regole della teoria.
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9.2.3 Enattivismo\Neurodidattica Nell’approccio enattivo è fondamentale, innanzitutto, cercare di capire come colui che
percepisce possa guidare le sue stesse azioni. Ne consegue che il punto di riferimento per
la comprensione della percezione è variabile, in quanto subordinato alle situazioni
delle azioni che sono mutevoli e dipendenti dal percettore e dall’ambiente in cui egli è
inserito. È la struttura sensomotoria del percettore a determinare la sua stessa azione.
Introducendo nel processo di conoscenza l’incertezza, la probabilità, il caso ci si allontana
dal determinismo, giungendo allo sviluppo di un pensiero creativo, divergente, capace di
dare risposte diverse rispetto ad uno stesso problema. Berthoz definisce il nostro cervello
come “una macchina che anticipa creando una serie di probabilità, che simula la realtà
prima di agire nell’intervallo di tempo brevissimo che precede l’azione” (Berthoz A., 2012,
p. 173). Contribuisce allo sviluppo del pensiero divergente anche il principio dell’inibizione
e del rifiuto, ovvero pensare percorrendo nuove strade, allontanandosi dalle certezze,
“creando quei distanziamenti che sono alla base del processo di professionalizzazione e di
riflessione” (Rivoltella P.C., Rossi P.G., 2012, p. 411)
Didattica enattiva e Neurodidattica, pertanto, compiono un’azione determinante per il
processo didattico. Per dirla nei termini della didattica empirica, abbandonare la scuola dei
saperi preformati e ripetitivi per scelte di didattica enattiva, cioè per saperi localmente
specificati secondo bisogni formativi a cui rispondono metodologie adeguate: un sapere
dalle risposte aperte, non predefinibili linearmente, ma che ricercano esiti cavalcando
l’onda.
In questo quadro scientifico culturale, la non conoscenza della nuova lingua, la difficoltà
nel giungere subito ad una soluzione semantica e/o grammaticale, l’anticipazione delle
probabilità simulate per rispondere quanto prima alla risposta, consente al soggetto di
mettere in moto un sistema di problem solving cognitivo che gli permette di motivarsi ad
apprendere il nuovo. Più i saperi ed i concetti sono “insignificanti” e predefiniti, più è facile
che il cervello respinga queste forme di immagazzinamento; più le consegne didattiche
attraverso la nuova lingua rispondono alle necessità del momento, più il cervello si
adopera affinché acquisiscano senso e significato per il soggetto.
Corporeità ed enattivismo, quindi, viaggiano di pari passo, offrendo al docente
l’opportunità di operare attraverso il corpo per l’apprendimento della lingua situata.
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9.2.4 Embodied Cognitive Science
I rapporti profondi e indissolubili che legano la corporeità alla formazione della propria
identità individuale, sociale e all’apprendimento, supportano una nuova visione olistica
della motricità che non può essere ridotta esclusivamente a una semplice risultante di
processi strettamente biologici, ma deve essere considerata espressione d’intelligenza,
affettività e autodecisione cosciente. I processi cognitivi legati all’apprendimento, in uno
scambio dinamico con i comportamenti sociali e i sistemi comunicativi, possono essere
considerati tutti meccanismi conoscitivi che poggiano sulla motricità.
Se fino ad oggi, quindi, Piaget, Wallon, Aucouturier ed altri esperti di psicomotricità
avevano dettato legge in tal senso, oggi la psicologia cognitiva è costretta a servirsi anche
del contributo delle neuroscienze cognitive e, quindi, delle nuove teorie sull’Embodied
Cognitive Science.
Con il subentrare dell’Embodied Cognitive Science, si amplifica la possibilità di valorizzare
nel processo di insegnamento/apprendimento sia la percezione che l’azione, elementi che
caratterizzano la maggior parte dei processi cognitivi “siano essi rivolti verso il mondo
esterno, come la rappresentazione degli oggetti e dello spazio, l’immaginazione, la
comprensione del linguaggio e delle intenzioni degli altri, o verso ilmondo interno, come
l’esperienza emozionale, i processi decisionali, la rappresentazione del proprio corpo, la
coscienza” (Caruana F., Borghi A.M., 2013).
Consideriamo, ad esempio, il concetto di “alunno”: esso non è semplicemente la
rappresentazione del soggetto che apprende, ma comprende anche l’insieme variegato
delle conoscenze e delle esperienze ad esso legate, compresi i modi di interagire e
relazionarsi.
Difatti, l’insegnante che vuole rapportarsi con l’alunno, prima di attuare un’azione diretta,
organizza una serie di atti potenziali che le consentono di muoversi nel miglior modo
possibile senza creare disagio. L’alunno, inoltre, non è un soggetto dotato solo di un corpo
fisico: quest’ultimo, infatti, è corredato di una componente psichica che lo rende attivo e
partecipe, lo relaziona agli altri, si gestisce e si autoregola in funzione di un ambiente in
continua evoluzione.
È necessario, quindi, pensare a tutti i singoli atti associati con gli altri processi grazie ai
quali ci si relaziona al soggetto/oggetto; in altre parole, non ha importanza l’atto in sé, ma
la nostra disposizione nella sua esecuzione.
In questo modo, è evidente notare come l’approccio pragmatista sia ben lontano da una
rappresentazione a base percettiva assolutistica, proprio perché l’attenzione è posta tutta
sull’atto motorio; in altre parole l’impressione sensoriale iniziale e il processo di riflessione
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centrale acquistano valore solo in virtù dell’atto finale e quindi del comporta-
mento/apprendimento. Soffermandoci, infatti, sulla posizione ecologica di Gibson riguardo
alla rivalutazione dell’atto motorio, è risaputo che la sua psicologia si basa principalmente
sul concetto di “affordance”, secondo cui l’individuo non percepisce una copia di ciò che il
mondo esterno gli rimanda, ma capta una serie di informazioni di alto ordine utili alla sua
azione. Questo concetto è la conseguenza di tre punti fondamentali dell’approccio
ecologico gibsoniano che possono essere così riassunti:
- la percezione è diretta, ovvero non richiede rappresentazioni mentali;
- la percezione serve per guidare l’azione e non per raccogliere informazioni;
- se la percezione è diretta e funzionale all’azione, allora l’ambiente deve offrire sufficienti
e adeguate informazioni per guidare l’azione.
Ma cosa implica questa specifica scuola di pensiero nel processo di apprendimento della
nuova lingua?
Raccogliere, memorizzare ed utilizzare un nuovo linguaggio non può avvenire precon-
fezionando parole, concetti e regole grammaticali, quasi come se la mente fosse un
registratore che percepisce un suono assoluto ed uguale per tutti. Se è vero che la mente
filtra l’informazione in relazione alla futura “azione” che il soggetto vuole ipoteticamente
compiere, è anche vero che la costruzione della conoscenza va personalizzata e resa
situata, grounded direbbe la Borghi.
Se non c’è spazio per un’azione non c’è motivo di dar peso e significato alla percezione:
ecco che il modello trasmissivo della lingua inglese perde il suo motivo di esistere e la sua
valenza pedagogica a scuola.
9.3 Giustificazioni socio-economiche Un percorso di crescita culturale personale non può escludere la conoscenza della lingua
inglese come strumento necessario per allargare i propri orizzonti, intraprendere nuovi
rapporti ed entrare in contatto con popolazioni nuove e tradizionalmente lontani dal proprio
tessuto sociale. Conoscere l’inglese significa, quindi, abbattere la barriera comunicativa
che ostacola la crescita personale che – inevitabilmente – si ripercuote in maniera decisiva
anche nella vita professionale dell’individuo, fatta anch’essa di relazioni interpersonali, di
termini tecnici, di documentazione, di didattica e quanto altro.
Conoscere la lingua Inglese è ormai fondamentale in qualsiasi ambito professionale:
dalle banche alle aziende turistiche, dalla redazione editoriale alle attività educative ed
31
assistenziali in contesti multietnici; le aree di occupazione sono molteplici, dai rapporti
commerciali al marketing internazionale.
Imparare una lingua straniera è sicuramente un arricchimento personale che può rivelarsi
utile per chi ama viaggiare, conoscere persone nuove e scoprire nuove realtàculturali.
Saper padroneggiare le lingue, e soprattutto l’inglese, è tuttavia anche un’indispensabile
carta di presentazione nel mondo del lavoro, ora più che mai. Se fino a qualche decina di
anni fa parlare la lingua era un requisito fondamentale solamente per diplomatici e grandi
manager, oggi l’inglese è diventato indispensabile in ogni ambito professionale.
Ecco solo qualche esempio.
Il mondo informatico con i due colossi Microsoft ed Apple è dominato dagli americani; nel
campo dell’informazione e dei media l’inglese è certamente la lingua più diffusa,
specialmente nell’era di Internet e delle comunicazione via e-mail; la lingua inglese è
anche la lingua ufficiale nel campo della medicina, delle scoperte scientifiche e della
finanza. Hollywood ancora oggi non ha rivali con un peso di più del 60 per cento dell’intera
industria cinematografica globale; se pensiamo ai migliori sistemi educativi e alle scuole
più prestigiose Oxford, Cambridge e Harvard sono sicuramente i primi nomi che vengono
alla mente; infine, la lingua inglese è uno dei caposaldi del settore turistico in quanto
permette di fornire informazioni utili e soddisfare la curiosità di chiunque sia interessato a
viaggiare e conoscere nuovi luoghi indipendentemente dalla sua nazionalità.
Non vi è dubbio, infatti, che quando si è appresa precocemente la lingua inglese e si
scopre la possibilità di essere "cittadini del mondo", infinite altre porte si apriranno per
aspirare a gratificazioni personali e professionali.
32
9.4 Tempi progettuali di madrelingua per l’ECS
Corso normale anno scolastico 2015/2016 classe 1 classe 2 classe 3 classe 4 classe 5
Italiano 6 6 6 6 6
Storia 2 2 2 2 2
Geografia 2 2 2 2 2
Matematica 6 6 6 6 6
Scienze 2 2 2 2 2
Inglese 2 2 4 3 3
Religione 2 2 2 2 2
Arte 2 2 2 2 2
Educ. Motoria 2 2 2 2 2
Musica 2 2 2 2 2
Francese / / / 1 1
Informatica In compresenza 1h
Citt. Costituzione Nell’ora di Storia
Corso internazionale a partire dall’anno scolastico 2016/2017 classe 1 classe 2 classe 3 classe 4 classe 5
Italiano 6 6 6 6 6
Storia 2 2 2 2 2
Geografia 2 2 2 2 2
Matematica 6 6 6 6 6
Scienze 2 2 2 2 2
Inglese 2 2 4 3 3
Religione 2 2 2 2 2
Arte 2 2 2 2 2
Educ. Motoria 2 2 2 2 2
Musica 2 2 2 2 2
Francese / / / / 1
Informatica In compresenza 1h
Citt. Costituzione Nell’ora di Storia
Madrelingua 7* 7* 8* 8* 8*
* compresenza con le varie discipline
1P* 2P 3P 4P 5P 1AS ** 1BS 2AS 2BS 3AS 3BS
7 7 7 8 8 8 8 8 8 8 8
P*PRIMARIA
S**SECOND.
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9.5 TEMPO SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA ANCHE IN PRESENZA ECS
9.5.1 SCUOLA PRIMARIA Le classi di scuola primaria, nell’articolazione del gruppo docente, salvo deroghe, sono
così organizzate:
• un docente prevalente (coordinatore di classe)
• 1 docente di lingua inglese specialista/specializzato
• 1 docente di Religione Cattolica
• 1 docente educazione fisica specialista/specializzato
• 1 docente musica specialista/specializzato
• 1 docente di arte specialista/specializzato
9.5.2 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO non ECS Curricolo a 36 ore Disciplina Ore settimanali Materie letterarie (italiano, storia, geografia, citt.) 10 Matematica e Scienze 6 Inglese 3 Seconda lingua comunitaria (francese\inglese) 2 Tecnologia 2 Arte e Immagine 2 Musica 2 Scienze Motorie 2 Religione/ \Coordinamento Laboratorio in aula di informatica
2 1
Laboratorio extracurriculare pomeridiano 1
9.5.3 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ECS Curricolo a 36 ore Disciplina Ore settimanali Materie letterarie (italiano, storia, geografia, citt) 10 Matematica e Scienze 6 Inglese 5 Tecnologia 2 Arte e Immagine 2 Musica 2 Madrelingua Religione \Coordinamento
8 2
Laboratorio in aula di informatica 1 Laboratorio extracurriculare 1
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La presenza della docente di madrelingua (corso ECS) non sarà su singola disciplina, ma
seguendo la programmazione per nuclei fondanti sarà presente su più attività e discipline
tra loro trasversali.
L’attuazione di tale compresenza sarà solo sulle classi prima primaria e secondaria di 1°
che inizieranno nell’a.s 2016\2017 e proseguiranno poi negli anni successivi andando a
regime progressivamente. E’ fattibile che nel corso dell’avanzamento del progetto ECS le
ore di Lingua Inglese andranno progressivamente aumentando.
Per quanto riguarda gli allievi già precedentemente iscritti si resterà aderenti a quanto le
famiglie hanno firmato nel Contratto di Prestazione Scolastica.
10 – RAPPORTI SCUOLA – FAMIGLIA
La nostra scuola vuole sviluppare: ! collaborazione scuola/famiglia, nel rispetto delle specifiche funzioni e conside-
rando la famiglia una risorsa indispensabile; ! fiducia tra genitori ed insegnanti; ! disponibilità nell'approfondire aspetti educativi e nel ricercare intenti comuni.
10. .1 Competenze della scuola: ! formulare proposte educative e didattiche coerenti con le Indicazioni nazionali
per la scuola primaria e secondaria di primo grado; ! fornire informazioni chiare alle famiglie circa il finanziamento e le proposte della
scuola; ! informare periodicamente le famiglie sulle attività svolte dai loro figli e sui
progressi conseguiti nell'apprendimento e nel comportamento; ! sviluppare le tematiche pedagogiche creando momenti di formazione e di
sviluppo delle competenze educative nel territorio; ! formulare proposte formative per le famiglie nel rispetto del proprio progetto
educativo; ! operare nell'ottica dell'Inclusione verso i BES.
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10.2 Impegni delle famiglie: ! condividere le linee educative, perché il bambino abbia modelli coerenti, sia a
casa, sia a scuola; ! partecipare ai colloqui individuali; ! presenziare alle assemblee di classe o allargate all'Interclasse, al Plesso o al
Circolo; ! collaborare con la scuola, sostenendone le iniziative a livello progettuale e
pratico. ! rispettare le regole fissate circa gli orari e le comunicazioni scuola – famiglia (es.
assenze, uscite didattiche, ecc.); ! riconoscere ed accettare il Progetto Educativo della scuola.
! Sottoscrivere il Patto di Corresponsabilità scuola famiglia
11 – LA VALUTAZIONE
11. 1 Finalità Secondo Bruner la valutazione è una forma di “intelligenza pedagogica” e come tale un
atto educativo rivolto prettamente al soggetto, uno strumento per orientare e formare il
soggetto.
La valutazione è un processo che accompagna lo studente per l’intero percorso formativo,
perseguendo l’obiettivo di contribuire a migliorare la qualità degli apprendimenti.
I processi valutativi mirano a sviluppare nello studente una sempre maggiore
responsabilizzazione rispetto ai traguardi prefissati e a garantire la qualità del percorso
formativo in coerenza con gli obiettivi specifici previsti per ciascun alunno dell’indirizzo
seguito.
Per promuovere la valutazione come strumento di orientamento e riorientamento l’Istituto
riconosce valore pedagogico alle verifiche e alle conseguenti valutazioni.
La valutazione ha prevalentemente finalità formative e concorre al miglioramento degli
apprendimenti e al successo formativo di ciascun alunno:
! non rileva solamente gli esiti, ma pone attenzione soprattutto agli aspetti formativi
dell'alunno ed è sempre finalizzato all'ottenimento del successo scolastico
dell'allievo, che è il centro di ogni progettualità;
! è correlata alla programmazione delle attività e agli obiettivi di apprendimento, e al
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raggiungimento di Competenze, Abilità, Conoscenze;
! ha il compito di registrare il raggiungimento dei traguardi per lo sviluppo delle
competenze;
! si realizza attraverso l'osservazione continua e sistematica dei processi di
apprendimento, formali ed informali;
! documenta la progressiva maturazione dell'identità personale;
! promuove una riflessione continua dell'alunno come autovalutazione dei suoi
comportamenti e percorsi di apprendimento;
! le attività extrascolastiche concorrono alla valutazione della maturazione globale
della persona al termine del triennio della scuola secondaria di primo grado.
11.2 Obiettivi È un processo che si esercita su tutte le componenti e le attività del processo formativo.
La valutazione comporta l’unificazione di tutti i dati raccolti.
Si articola in tre momenti: iniziale – formativo – sommativo.
11.3 Cosa valutiamo: ! l’apprendimento, cioè il raggiungimento degli obiettivi cognitivi e meta-cognitivi, con
particolare attenzione al processo e non al prodotto; quindi il miglioramento rispetto alla
situazione di partenza. ! aspetti del comportamento, cioè il raggiungimento di obiettivi relazionali: livello del
rispetto delle persone, delle norme e delle regole condivise e dell’ambiente scolastico,
l’atteggiamento dello studente.
La valutazione degli aspetti del comportamento tiene in considerazione, oltre alle
eventuali precise e motivate osservazioni presentate dai singoli docenti, i seguenti
indicatori: autocontrollo, rispetto delle persone e delle regole, rispetto degli impegni e delle
cose, linguaggio, collaborazione e corresponsabilita’ .
11.4 Funzioni 1) Diagnostica e orientativa
Valutazione come confronto tra i risultati ottenuti e risultati attesi, tenendo conto della
situazione di partenza. Analisi dei prerequisiti. Attenzione per le situazioni personali
(bisogni, interessi, background socio – culturale, provenienza, disabilità, ecc.) –
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Individuazione degli obiettivi didattici minimi richiesti. 2) Formativa e sommativa
Valutazione come impulso al massimo sviluppo della personalità; Valutazione come
confronto tra i risultati ottenuti e risultati attesi, tenendo conto della situazione di partenza.
11.5 Condizioni irrinunciabili Affinché la valutazione dell’apprendimento risulti efficace, trasparente e tempestiva
(comma 2 art. 1 DPR 122/09), il Collegio Docenti si impegna a garantire alcuni condizioni:
! informare preventivamente gli studenti sulla tipologia della prova che dovranno
sostenere e sul significato di tale prova;
! avere la collaborazione, la consapevolezza e la disponibilità degli studenti;
! stabilire sempre con esattezza quali obiettivi si intendono porre a verifica;
! evitare indicatori della valutazione che presentino ambiguità: + – , uso della matita;
! usare le prove, dopo la correzione, come strumento di crescita;
! accettare l’idea che anche la correzione e la valutazione possano essere oggetto di
discussione;
! esplicitare i criteri di valutazione relativi alle prove di verifica;
! esplicitare subito la valutazione assegnata ai colloqui orali;
! consegnare le prove corrette e valutate in tempo utile perché la valutazione sia
funzionale all’apprendimento: massimo entro 15 gg. dalla somministrazione e
comunque prima delle valutazioni intermedie (scrutinio – pagellino);
! assegnare le prove in maniera calibrata ed equilibrata (evitare più di due prove nella
stessa giornata);
! predisporre prove equipollenti per i soggetti diversamente abili o DSA (anche in
concertazione con l’insegnante di sostegno);
! che ci sia corrispondenza tra quanto dichiarato e quanto realizzato (PDP);
! utilizzare le griglie di valutazione. 11.6 Modalità e strumenti La valutazione periodica e conclusiva del processo di insegnamento e apprendimento,
viene effettuata mediante l'attribuzione di voti numerici espressi in decimi, che indicano il
livello di raggiungimento delle conoscenze e con un giudizio analitico sul livello globale di
maturazione raggiunto dall'alunno (come previsto dal D.P.R. N° 122 del 22/06/2009).
La valutazione in decimi non deve far perdere il significato formativo della valutazione
stessa che non è volta solo alla rilevazione degli esiti, ma pone attenzione al processo
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formativo della persona dell'alunno.
Qualora l'alunno della Scuola Secondaria di Primo grado avesse esaurito l'obbligo
scolastico, i risultati finali vengono pure espressi in termini di crediti formativi, compren-
denti la descrizione del percorso compiuto, delle ore di insegnamento a cui ha partecipato,
dei risultati ottenuti e il livello di performance raggiunto (Cfr. Legge 10 Febbraio 2000, n.
30 e DM 13 Marzo 2000, n. 70).
Occorre segnalare che se l'allievo della Scuola Secondaria e Primaria, a conclusione
dell'anno scolastico, non raggiunge il successo delle varie discipline, si evidenzierà il
DEBITO FORMATIVO. Pur essendo ammesso alla classe successiva, all'inizio del nuovo
anno scolastico (secondo un calendario approvato dal Collegio Docenti), l'allievo dovrà
sostenere le prove di recupero del debito medesimo.
Al termine della Scuola Primaria e del I Ciclo di Istruzione, infine, il Collegio Docenti redige
il CERTIFICATO DELLE COMPETENZE, secondo le norme cogenti (CM 3 del
13/02/2015).
La programmazione didattica è articolata sui nuclei fondanti, secondo la seguente
struttura:
PROGRAMMAZIONE:
- Esplicitazione della competenza- chiave (In ossequio alle raccomandazioni del Consiglio
Europeo di Lisbona - 2000)- Commissione europea 2010 - 2020
- Esplicitazione della competenza disciplinare
1. Nucleo fondante
2. Obiettivi di apprendimento
3. Attività
4. Descrittori (performances attese e fattori di rischio)
5. Facilitatori e adeguamenti previsti
6. Eventuali facilitatori e adeguamenti “in itinere”
7. Strumenti valutativi
MAPPA DELLE UNITA’ DI APPRENDIMENTO
1. Titolo U.A.
2. Nuclei fondanti
3. Obiettivi di apprendimento (conoscenze e abilità)
4. Contenuti
5. Tipologia verifiche
6. Tempi
7. Riprogettazione
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NUCLEO FONDANTE
Per nuclei fondanti si intendono quei concetti
fondamentali che ricorrono in vari punti di
sviluppo di una disciplina e hanno, perciò, valore
strutturante e generativo di conoscenze. I nuclei
fondanti sono concetti, nodi epistemologici e
metodologici che strutturano una disciplina (…); i
contenuti ne sono l’oggetto; le conoscenze sono
il frutto di tutto il processo di costruzione del
sapere. (Forum Associazioni Disciplinari)
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Gli obiettivi di apprendimento sono declinati in
“conoscenze” e “abilità”
ATTIVITA’
Elenco delle attività scelte per raggiungere gli
obiettivi di cui sopra / Disposizione delle attività
in una sequenza ragionata e motivata
DESCRITTORI
(PERFORMANCES ATTESE E FATTORI
DI RISCHIO)
Descrizione del lavoro svolto dagli studenti, e
rilevazione dei fattori di rischio. Il docente scrive
con colore diverso, a seconda delle necessità, i
possibili fattori di rischio per alunni con Bisogni
Educativi Speciali
FACILITATORI E ADEGUAMENTI
PREVISTI
Esplicitazione delle strategie previste, in pre-
senza di alunni con BES, nello spirito dell’inclu-
sione
EVENTUALI FACILITATORI
E ADEGUAMENTI IN ITINERE
Esplicitazione delle strategie effettivamente
applicate nello svolgimento delle attività
didattiche
STRUMENTI VALUTATIVI
Si indicano le griglie di valutazione adottate;
differenziate in presenza di alunni con BES
Tutti i processi di insegnamento e di apprendimento nella nostra Scuola avvengono
all'interno di una Comunità Educativa, che assicura relazioni ispirate al Sistema Preventivo
di Don Bosco, caratterizzato dagli atteggiamenti di “ragione, religione, amorevolezza”.
L'Istituto dall'anno scolastico 2011/2012 ha adottato il CURRICULO D'ISTITUTO
aggiornato secondo le direttive Ministeriali delle “Indicazioni Nazionali”, che prevedono
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l'esplicitazione del percorso didattico dello studente dalla classe prima primaria alla terza
secondaria di 1° grado e si articola in Competenze, Abilità e Conoscenze. La pagella
scolastica è l'esplicitazione di questo percorso. Il Curriculo d’Istituto verrà reimpostato nel
triennio di cui all’attuale Poft tenendo in considerazione i nuclei fondanti e l’Embodied
Cognitive Science.
11.7 Verifiche / valutazione collegiale / certificazione
FUNZIONI DELLE VERIFICHE
Le verifiche sono una rilevazione in più possibile oggettiva e
quantitativamente misurabile delle conoscenze e delle abilità
acquisite dall’alunno.
Le verifiche sono strumenti:
• con cui l’alunno prende consapevolezza delle conoscenze, delle
abilità e delle competenze acquisite, ma anche delle eventuali
difficoltà in ordine al percorso acquisito;
• con cui il docente identifica gli esiti del suo insegnamento, in
vista di una continua messa a punto delle metodologie
didattiche e degli obiettivi.
PREDISPOSIZIONE PROVE DI VERIFICA
Le prove vengono predisposte tenendo conto della mappa cognitiva
della classe al fine di garantire a tutti pari opportunità formative e di
apprendimento.
Per gli alunni disabili le prove vengono predisposte in collabo-
razione con il docente di sostengo.
Per gli alunni con DSA e/o DA vengono apprestate verifiche
tenendo conto degli opportuni strumenti dispensativi e compensativi.
NUMERO VERIFICHE SCRITTE
Per le materie che comportano lo scritto e l'orale, il numero di
verifiche scritte è di almeno tre al quadrimestre.
COMUNICAZIONI SCUOLA FAMIGLIA
La scuola garantisce la comunicazione del rendimento e del
comportamento tramite:
a) informativa scritta
b) pagellino (scuola secondaria di primo grado)
c) pagelle o schede nel 1° e 2° quadrimestre
d) comunicazione scritta del coordinatore e della presidenza per
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chiamata diretta in situazioni di particolare attenzione.
CRITERI DI VALUTAZIONE
Vedi griglie di valutazione per il comportamento (allegato n. 1)
Vedi griglie di valutazione per le prove oggettive (alleg. n. 2 e n.3)
Scala di valutazione collegiale Scuola Primaria (allegato n. 4)
Scala di valutazione collegiale Scuola Secondaria di primo grado
(allegato n. 5)
Ogni docente valuta secondo griglie di valutazione prestabilite per la
propria materia.
Griglie di valutazione prove finali per competenze disciplinare
Griglie valutazioni per compiti di realtà
Griglie di osservazione allievo
Griglie osservazione attività extra
ATTRIBUZIONE VOTO
IN SEDE DI SCRUTINIO
I voti sono deliberati a maggioranza dall’Organo Collegiale, su
proposta non vincolante del docente della singola disciplina.
Ogni docente porta al Consiglio di classe una proposta di voto in
base a: rendimento dello studente e prove sostenute.
In presenza di una valutazione decimale 0,5 il docente, in piena
autonomia, tenendo conto dell’impegno, dei progressi e della
partecipazione, deciderà se proporre il voto per eccesso o per
difetto.
TIPOLOGIE DI INTERVENTO: RECUPERO SOSTEGNO
La scuola prevede varie tipologie di intervento:
• in itinere
• durante le attività di laboratorio
• riorganizzazione dell’orario curriculare secondo il bisogno
• recupero a gruppi durante l’orario curriculare
• lavoro a casa individualizzato
Inoltre si organizzano: corsi di recupero nel primo e nel secondo
quadrimestre. Nel primo quadrimestre a verifica intermedia; nel
secondo quadrimestre dopo la valutazione intermedia.
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VALUTAZIONE ATTIVITÀ EXTRACURRICULARI
Per comunicare la valutazione delle attività extracurricolari la Scuola
produce il Certificato delle competenze.
MONITORAGGIO PDP
Pagellino Infraquadrimestrale
Griglia osservazione PDP
11.8 Tempi La scheda di valutazione dei risultati conseguiti viene consegnata alle famiglie alla fine di
ogni quadrimestre. Nella Scuola Secondaria di Primo grado viene consegnato un pagellino
informativo anche a metà del primo e del secondo quadrimestre, strutturato secondo gli
indicatori delle competenze.
In questa occasione i genitori vengono così informati sulle competenze trasversali dei figli,
oltre che sull’andamento comportamentale e socio-relazionale e su eventuali insufficienze
disciplinari.
Per quanto riguarda l'avvio del cammino formativo, l'Istituto provvede a somministrare test psico-attitudinali realizzati dagli specialisti (logopediste e psicologi). Tale indagine
riguarda i ragazzi che iniziano la Scuola Secondaria di Primo grado e Primaria, facilitando
l'organizzazione delle sezioni (A e B), ossia le formazioni di classi omogenee per fasce di
livello. Inoltre ha una funzione preventiva nella diagnosi dei DSA (Disturbi Specifici
d'Apprendimento). Le attività extrascolastiche vengono valutate consegnando agli allievi un documento che
certificherà la partecipazione, l'attitudine e il livello di competenza raggiunto nell'attività
svolta. Tale documento è preso in considerazione per la stesura della valutazione del
percorso di maturazione dell'allievo in vista dell'esame di Stato.
12. CRITERI DI FORMAZIONE DELLE CLASSI
La formazione delle classi viene effettuata dal Dirigente Scolastico con la collaborazione di
alcuni docenti sulla base dei criteri generali proposti dal Collegio dei Docenti e che
tengono presente: indicazioni docenti ciclo precedente, test d’ingresso effettuati con
specialisti, documenti valutazione. Poiché gli allievi dell’Istituto arrivano da molti comuni
della Val di Susa e Val Sangone viene presa in considerazione anche la comunanza della
provenienza al fine di facilitare il supporto reciproco delle famiglie.
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L’assegnazione dei docenti alle classi è competenza del Dirigente Scolastico
Nella scuola primaria le classi sono autorizzate dal Miur di norma con un numero
minimo di 9 alunni fino ad un massimo di 26 alunni, elevabili a 27 (con possibilità di
ampliamento del 10%).
La classe viene divisa al raggiungimento del 30° alunno (salvo particolari situazioni
condivise con l’Ufficio Scolastico Regionale)
Le classi saranno formate con i seguenti criteri in ordine di priorità:
• distribuzione equa di maschi e femmine
• distribuzione equa di diversamente abili.
• distribuzione equa di alunni nati nel 1° e nel 2° semestre e anticipatari
• distribuzione equa di alunni stranieri
• distribuzione equa di alunni con problematiche comportamentali
Per la formazione di classi eterogenee e bilanciate inoltre, si terranno in considerazione le
indicazioni in uscita dei docenti delle scuole dell’Infanzia.
I docenti di ogni ordine, sentito il parere dei genitori, valutano l’opportunità di dividere i
fratelli, i gemelli e i cugini.
Nella scuola secondaria di primo grado docenti prendono visione delle informazioni
raccolte negli incontri con i docenti della scuola primaria, dei documenti di valutazione e
delle richieste delle famiglie. Procedendo nella determinazione dei gruppi classe tengono
conto dei seguenti criteri:
• formazione di classi eterogenee in relazione alle competenze raggiunte;
• equa distribuzione di maschi e femmine;
• equa distribuzione di allievi diversamente abili;
• equa distribuzione di allievi stranieri;
Qualora vengano iscritti figli o parenti di docenti e ATA in servizio nell’Istituto si procederà
al loro inserimento nelle classi secondo la normativa vigente.
Le classi seconde e terze si formeranno automaticamente; gli allievi non ammessi alla
classe successiva potranno confermare l’iscrizione o per la sezione di provenienza o per
altra sezione, sentito il parere del DS.
13.REGOLE DELLA COMUNITÀ SCOLASTICA
13.1 Documenti Regolamento Scuola
• Patto di corresponsabilità educativa (primaria e scuola secondaria di primo grado)
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• Regolamento disciplinare (primaria e scuola secondaria di primo grado)
• Protocollo farmaci salvavita
• Regolamento attività didattica
• Regolamento Personale docente e non docente
• Codice Etico
13.2 Norme per le uscite didattiche e le visite di istruzione Il numero, la durata e la destinazione delle uscite sono proposte dal Consiglio di
Classe\Equipe su indicazione degli insegnanti (che devono assicurare la disponibilità
all’accompagnamento) .
Gli obiettivi delle diverse uscite sono di due tipi:
• conoscenza del territorio anche nelle realtà produttive e di cultura locale, ovvero
visite di tipo culturale, storico, artistico o naturalistico.
• socializzazione della classe e miglioramento dell’autonomia personale, con
applicazione delle regole riguardanti l’educazione stradale, il rispetto del bene
pubblico etc.
Per ogni uscita che avviene sul territorio comunale (di norma a piedi) viene richiesta,
all’inizio dell’anno scolastico, un’autorizzazione annuale ai genitori.
Per le uscite che vengono effettuate nel Comune, nella Provincia ,nella Regione o fuori di
essi, mediante pullman turistici o autobus o treni … viene richiesta, volta per volta,
un’autorizzazione specifica alle famiglie.
Valgono le seguenti regole:
• Gli alunni sono sempre accompagnati dagli insegnanti e devono mantenere un
comportamento corretto per tutta la durata dell’uscita.
• Ogni alunno viene fornito dall’Istituto di un tesserino di riconoscimento riportante le
generalità e l’indirizzo.
• L’eventuale costo dei trasporti e ogni altra spesa viene ripartito fra tutti gli alunni
partecipanti all’uscita.
Le famiglie sono tenute a firmare patto di corresponsabilità scolastica prima dell’attuazione
della gita.
13.3. Sicurezza L’Istituto ha curato l’adeguamento alla normativa vigente dal D. Lgs. 9 aprile 2008 n°81 al
Regolamento 382/98 per garantire il miglioramento della sicurezza e della salute di tutte le
persone presenti nell’Istituto.
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L’Ente proprietario degli immobili è responsabile della manutenzione degli stessi ,così
come la revisione/aggiornamento del piano per la sicurezza dell’Istituto per il
conseguimento degli standard di sicurezza previsti dalla normativa vigente.
La legale rappresentante ha designato un tecnico esperto esterno quale “Responsabile del
servizio di prevenzione e protezione” e, nell’ambito della R.S.U. è individuato il ”Rappre-
sentante dei lavoratori per la sicurezza”.
In sede sono presenti un referente per la “Sicurezza”, la squadra degli addetti antincendio
e primo soccorso. Per ognuna è stato predisposta la valutazione del rischio e un piano di
emergenza.
Nel corso dell’anno vengono svolte alcune prove di evacuazione come previsto dalla
legge. Il referente per la sicurezza controlla periodicamente la funzionalità delle
attrezzature e dei dispositivi per l’emergenza e segnala al Dirigente scolastico anomalie e
fonti di rischio delle strutture scolastiche.
13.4 Orari degli uffici amministrativi scolastici DIRIGENTE SCOLASTICO Dott.ssa Daniela Mesiti riceve su appuntamento
Collaboratore del Dirigente (Secondaria) e Referente BES Primaria e Secondaria
prof.ssa Daniela Giai Arcota e Collaboratore del Dirigente (Primaria) Marzia Alesso
ricevono su appuntamento
13.5 Apertura al pubblico Uffici di Segreteria : lunedì – mercoledì dalle ore 8.30 alle
ore 14 giovedì dalle ore 8.30 alle ore 11 venerdì chiuso
13.6 Apertura al pubblico Amministrazione lunedì giovedì dalle 8.30 alle 15 - Venerdì dalle 8.30 alle 11.
e- mail: [email protected]
14 – FORMAZIONE DEL PERSONALE – Piano triennale
In una scuola che deve costantemente innovarsi e trasformarsi come quella attuale, che
rispecchia l’accelerata evoluzione della società di oggi, particolare cura sarà data alla
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formazione dei docenti.
Poiché l’insegnamento non è una semplice trasmissione di “saperi”, ma si basa
sull’utilizzazione di metodologie scientificamente fondate e sulla capacità di stabilire valide
strategie di comunicazione, rientra nella funzione docente l’attività di autoaggiornamento e
formazione in servizio.
Gli insegnanti pertanto affronteranno momenti di auto-formazione e formazione per la
diffusione dell’innovazione metodologico - didattica, per l’introduzione quanto più larga
possibile delle tecnologie informatiche nell’insegnamento e per la maggiore conoscenza
delle complesse dinamiche psicorelazionali ecc. al fine di garantire a tutti gli alunni il
raggiungimento del successo formativo.
Ciò permetterà quindi di percepire la ricaduta delle iniziative di formazione del personale
nell’attività ordinaria della scuola. Potranno essere,quindi, previste attività di condivisione
di buone pratiche e gruppi di lavoro per la produzione di materiali/strumenti, utili alla
comunità professionale
Pertanto, la scuola promuove ed organizza corsi di formazione e aggiornamento per tutto il
personale, secondo le esigenze individuate ogni anno e deliberate in sede di Collegio
Docenti, con attenzione a esigenze formative professionali individuate nelle sedi collegiali.
La scuola si impegna a pubblicizzare e a sostenere corsi di aggiornamento organizzati da
enti esterni.
• Nel contesto del nuovo Curriculum scolastico si è reso necessario pianificare
formazione didattica e professionale dei docenti preparando all’innovazione e al
cambiamento oltre che fornire nuove opportunità di riflessione
• Il profilo professionale in uscita viene delineato in relazione alla specificità dell'istituto ed
ai bisogni educativi degli studenti,.
15 – INCLUSIONE, BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI, PARI OPPORTUNITÀ
L'inclusione è il nuovo orizzonte culturale in cui si conferiscono pari opportunità a ciascun
alunno, a garanzia del raggiungimento del maggior successo formativo.
La scuola si fa carico di assicurare lo sviluppo delle potenzialità di ciascun alunno
favorendo l'apprendimento, la comunicazione e la socializzazione.
A tal fine è stato redatto il Piano Annuale per l’Inclusività (PAI).Il Piano intende raccogliere
in un quadro organico gli interventi intrapresi per affrontare le problematiche relative
all’inclusività degli alunni con diverse abilità, difficoltà di apprendimento, disagio
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comportamentale, Disturbi specifici dell'apprendimento. Tali interventi coinvolgono soggetti
diversi: insegnanti, famiglie, équipe medica, esperti esterni e, a livello di Istituzione
scolastica, devono essere gestiti integrando al meglio i contributi delle diverse
professionalità coinvolte. Contiene principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e
le pratiche per un inserimento ottimale degli alunni con bisogni speciali, definisce i compiti
ed i ruoli delle figure operanti all’interno dell’istituzione scolastica, traccia le linee delle
possibili fasi dell’accoglienza e delle attività di facilitazione per l’apprendimento.
15.1 PERCORSO DI ACCOGLIENZA
MODALITA’ OPERATIVE
FASI
TEMPI
ATTIVITA'
PERSONE COIVOLTE
OPEN DAY
(Scuola aperta alle famiglie)
Novembre e Gennaio
Visione e visita della scuola. Incontro con le figure dirigenziali dell’Istituto e alcuni insegnanti. Laboratori vari mirati per scuola primaria e secon-daria di primo grado. Condivisione della cola-zione o della merenda in Istituto.
Direttrice, Coordinatrice delle attività educative e didattiche, Vicepreside, insegnanti coinvolti, allenatori, genitori, bambini e ragazzi
ISCRIZIONE Entro i tempi stabiliti
I genitori procedono con l’iscrizione dell’alunno presso la segreteria dell’Istituto nei termini prestabiliti. Nel caso di alunni con BES la famiglia dovrà, entro breve tempo, far pervenire la certifica-zione attestante la diagnosi clinica direttamente alla segreteria dell’Istituto.
Genitori e personale amministrativo.
RIUNIONE NEO- ISCRITTI
Febbraio Incontro di accoglienza per scambio di informazioni.
Direttrice, Coordinatrice delle attività educative e didattiche, Vicepreside, genitori.
ACCOGLIENZA FAMIGLIE
Febbraio- Marzo
Colloqui per conoscere la realtà di provenienza del bambino, le aspettative della famiglia verso la scuola e promuovere la reciproca conoscenza.
Direttrice, Coordinatrice delle attività educative e didattiche, Vicepreside, genitori.
MOMENTI Tutto Celebrazioni, Feste (Accoglienza, Natale, Festa
Direttrice, Coordinatrice delle attività educative e didattiche, Vicepreside,
48
COMUNITARI l'anno del Grazie), ritiri, incontri di formazione per promuovere il coinvolgimento e la conoscenza reciproca.
insegnanti, alunni, comunità educante, genitori, specialisti.
GITE E USCITE DIDATTICHE
Tutto l'anno
Gli insegnanti, in collegamento con il programma didattico o a seconda degli obiettivi formativi/educativi, propongono uscite e gite didattiche . Spesso vi è il coinvolgimento di specialisti. In 5° primaria e in 3° secondaria, la gita può essere di più giorni.
Insegnanti, alunni, specialisti.
LABORATORI E PROGETTI (interni alla scuola)
Tutto l'anno
La scuola propone laboratori e progetti (affettività, continuità, orientamento) al fine di affrontare specifiche tematiche e approfondire argomenti collegati agli obiettivi educativi/formativi delle classi interessate.
Coordinatrice delle attività educative e didattiche, Vicepreside, insegnanti coinvolti, specialisti, bambini e ragazzi.
LABORATORI E PROGETTI
(con il territorio)
Tutto l'anno
Gli insegnanti aderiscono ai laboratori/progetti inseriti nel POF del Comune, proposti da associazioni, altre scuole o da singoli, a seconda dell'attinenza con il programma e gli obiettivi educativi/formativi delle classi interessate.
Coordinatrice delle attività educative e didattiche, Vicepreside, insegnanti coinvolti, specialisti, referente progetto/laboratorio, bambini e ragazzi.
ATTIVITA' EXTRASCOLASTICHE
Da Ottobre a Maggio
La scuola propone attività diverse in orario extrascolastico: attività sportive, musicali e apprendimento di lingue straniere.
Coordinatrice delle attività educative e didattiche, Vicepreside, insegnanti, maestri, alunni.
CONTINUITA' SCUOLA DELL'INFANZIA
Aprile- Maggio
Le insegnanti della classe 5° primaria si recano presso la scuola dell'infanzia (principalmente "Beata Vergine Consolata”) e propongono con i propri alunni una semplice attività da svolgere con i cinquenni. Gli alunni che frequenteranno la classe 1° primaria, hanno così modo di conoscere le future maestre.
Insegnanti classe 5° primaria, insegnanti Scuola dell'Infanzia e alunni.
CONTINUITA' Tutto Le insegnanti della classe Coordinatrice delle Attività Educative
49
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
l'anno 5° primaria concordano un'attività laboratoriale da svolgere con alcuni professori della scuola secondaria. Se possibile, gli alunni della classe quinta passano una mattinata nelle classi prime medie.
e Didattiche,Vicepreside, insegnanti, professori e alunni.
PROGETTO ORIENTAMENTO
Tutto l'anno
I ragazzi delle classi 3° secondaria incontrano dirigenti e/o professori delle varie tipologie Scuole Secondarie di Secondo Grado, specialisti, ecc. Visitano scuole e vengono informati circa le caratte-ristiche delle diverse Scuole Secondarie al fine di promuovere una scelta adeguata.
Coordinatrice delle attività educative e didattiche, Vicepreside, professori, specialisti, alunni.
CONDIVISONE E PASSAGGIO DI INFORMAZIONI
Giugno Le insegnanti della classe 5° primaria incontrano le maestre della Scuola dell'Infanzia per ricevere informazioni generali su tutti gli alunni che frequenteranno l'anno scolastico successivo (prima primaria) compresi quelli con difficoltà. Le insegnanti della classe 5° primaria incontrano il Collegio Docenti della Scuola Secondaria per presentare tutti gli alunni, compresi quelli con difficoltà.
Coordinatrice Attività Educative e Didattiche, Vicepreside, insegnanti classe 5° primaria, maestre Scuola dell'Infanzia, Collegio Docenti Scuola Secondaria.
TEST DI INGRESSO Maggio Gli iscritti alle classi prima primaria e prima secondaria, vengono sottoposti a test logopedico e psicomotorio per valutazione delle abilità, attitudini e/o difficoltà.
Specialisti, alunni, Coordinatrice delle Attività Educative e Didattiche, genitori.
OSSERVAZIONE PEDAGOGICA
Tutto l'anno
L'osservazione pedagogica compete a tutti i docenti del Consiglio di Classe e agli operatori che affiancano lo studente; si raccolgono così informazioni sugli aspetti cognitivi, emotivi, compor-tamentali e relazionali dello studente. Se si rilevano difficoltà l'èquipe pedago-gica comunica alla famiglia i
Coordinatrice Attività educative Didattiche, insegnanti, specialisti, genitori, alunni.
50
dubbi e suggeriscono una valutazione (logopedica, cognitiva, ecc).
INVIO PER VALUTAZIONE E DIAGNOSI
Tutto l'anno
Gli alunni con sospette difficoltà di apprendimento vengono inviati ai servizi competenti o al Centro EDU DSA di Avigliana, per valutazione e diagnosi.
Coordinatrice Attività educative Didattiche, insegnanti, specialisti, genitori, alunni.
COLLABORAZIONE SCUOLA FAMIGLIA
Tutto l'anno
La famiglia viene informata e coinvolta nel processo diagnostico e nel percorso didattico/educativo relativo al proprio figlio; il fine è quello di promuovere una collaborazione efficace e continua con le diverse istanze educative.
Coordinatrice Attività educative Didattiche, insegnanti, specialisti, genitori, alunni.
CONVOCAZIONE GENITORI PER FIRMA PDP
Entro novembre e/o entro marzo
Gli insegnanti si incontrano e compilano la documen-tazione relativa al modello PDP e in seguito convocano i genitori.
Durante il colloquio vengono illustrati gli obiettivi, gli accorgimenti e l'apporto di strumenti compensativi e dispensativi per promuovere un apprendimento efficace e "su misura" per l'alunno.
La famiglia se condivide il percorso e se decide di impegnarsi a sua volta nel collaborare con la scuola, firma la documentazione che rimane agli atti.
Coordinatrice Attività Educative e Didattiche, referente GLI, insegnanti, genitori e alunni.
Per ciascun alunno con BES la scuola, attraverso insegnanti di sostegno, di classe o
sezione, collabora con la famiglia e con gli esperti del servizio di Neuropsichiatria infantile
per predisporre il Piano Educativo Individualizzato (PEI), previsto per allievi con sostegno,
o il Piano Didattico Personalizzato (PDP) , a seconda dei casi e delle necessità; collabora
e si incontra periodicamente con esperti, educatori, assistenti sociali.
La scuola si confronta, segnala, istruisce le famiglie nel caso di eventuali nuovi
accertamenti per possibili certificazioni e aiuta la stessa ad intraprendere gli iter previsti.
Nella scuola funziona un apposito GRUPPO INCLUSIONE (gruppo di lavoro per
51
l'integrazione degli alunni con bisogni educativi speciali) composto dalla Coordinatrice
delle attività Educative e Didattiche, dai docenti di sostegno e da docenti interessati, scelti
dal Collegio Docenti, per garantire massima trasparenza e condivisione dei vari interventi
formativi attraverso incontri periodici. Il gruppo è coordinato da due docenti della scuola
secondaria e una della scuola primaria, che si occupano di fare da tutoraggio alle famiglie
rispetto alle varie necessità burocratiche e non che, ogni singolo BES necessita.
Infine gli insegnanti garantiscono una continuità metodologica negli interventi agli alunni in
situazione di svantaggio, tutelando anche il passaggio ad altre istituzioni, con un'azione di
continuità contraddistinta da progetti di accompagnamento e di passaggio di informazioni
specifiche.
L'Istituto è fornito di
! aula multimediale con software e attrezzature hardware (touch – screen, tastiera
espansa)
! laboratorio libri modificati CAA
! iPad con applicazioni appositamente finalizzate al potenziamento della didattica
inclusiva
16. PIANI DI SVILUPPO E DI MIGLIORAMENTO
16.1 Il processo di autovalutazione L’ Istituto Maria Ausiliatrice fin dal 2005 ha scelto di seguire la strada della Certificazione di
Qualità e pertanto già da tempo ha affrontato il discorso sulla valutazione, autovalutazione
e processi di miglioramento . Gli obiettivi sono stati, negli anni i seguenti:
- far sì che al termine di un ciclo di valutazione, il sistema si conosca, decida, si
valuti nuovamente e quindi cresca;
- di rendere pubblica l’informazione sul sistema attraverso una informazione
corretta e trasparente;
- capacità di confrontare gli obiettivi con i risultati e di mostrare di essere adatta
agli scopi che si è prefissa.
Uno dei modi per autovalutare il sistema è quello di misurare i risultati attraverso la
definizione di indicatori interni, meccanismi esterni, soddisfazione ecc.
Dall’esperienza di questi anni abbiamo imparato che il solo fatto di mettere in atto questi
meccanismi di analisi – monitoraggio, valutazione, feedback, cioè di agire sulle
52
procedure, spinge il sistema verso ulteriori livelli di qualità. Poiché la qualità non è un
processo statico, bensì un processo dinamico e continuo, essa presuppone una
disposizione all’apertura, all’autocritica, una coscienza di sé e delle proprie responsabilità,
una volontà costruttiva al miglioramento.
Pertanto nell’attimo in cui è stato necessario lavorare sul RAV, la comunità scolastica era
già predisposta ad una certa modalità di operare. Il Rav , in tale prospettiva, è diventato
uno strumento progettuale, che spinge a giustificare in modo più analitico obiettivi e
strumenti del processo formativo, a definire criteri di misura che consentano di definire
l’efficienza tramite un confronto dei risultati con le attese; che identificando le criticità
attraverso un attento monitoraggio, intervenire in caso di discrepanze fra i risultati e gli
obiettivi, per proporre correttivi ed innescare un miglioramento continuo.
I risultati dell’autovalutazione sono stati presentanti al Collegio dei Docenti, al Consiglio
d’Istituto, sono stati pubblicati sul sito della scuola e sono stati utilizzati per pianificare
azioni di miglioramento già precedentemente avviate.
16.2 Individuazione delle priorita’. Priorità e Traguardi orientati agli esiti degli studenti ESITI DEGLI STUDENTI DESCRIZIONE DELLE
PRIORITA’
DESCRIZIONE DEL TRAGUARDO
Risultati scolastici Livello degli apprendimenti raggiungimento del successo
formativo per la totalità delgi
allievi e miglioramento dei
livelli nelle prove Invalsi
Cittadinanza attiva raggiungimento di competenze
quali capcità di orientamento,
metodo lavoro, relazione,
progettualità, rispetto regole
Raggiungimento media 8 corsi di recupero\potenziamento,
potenziamento all'interno delle
singole attività disciplinari
Livello prove invalsi strutturazione attività didattica
secondo le modalità previste
dalle prove invalsi
53
Risultati nelle prove
standardizzate
costruzione di prestazioni
autentiche e di compiti di
realtà
programmazione per compiti di
realtà
trasposizione delle compe-
tenze raggiunte nei compiti
di realtà in prove Invalsi
progettazione prove
Esecuzione prove similari a
quelle proposte dall'Invalsi
attuazione prove
Competenze chiave e di
cittadinanza
orientamento diminuire l'attuazione di scelte
sbagliate
legalità aumentare la consapevolezza
della responsabilità e
dell'impegno civile
metodo di lavoro raggiungere maggiore
autonomia e organizzazione
nel lavoro scolastico
responsabilità assunzione di impegni di
valenza sociale
Risultati a distanza analisi dati successo scola-
stico nel primo biennio
della secondaria di 2°
Raccolta dati
abbandoni nel biennio della
secondaria di 2°
Raccolta dati
cambi di indirizzo nel
biennio della scuola
secondaria di 2°
Raccolta dati
Rispetto al processo valutativo compiuto, si fissano per il triennio le già suddette priorità:
• Miglioramento delle competenze chiave di cittadinanza
• Miglioramento dei risultati e degli esiti soprattutto in vista delle certificazione delle
competenze (prove autentiche, compiti di realtà ecc)
• Miglioramento monitoraggio esiti scolastici ciclo successivo
Esse sono definite in relazione al processo di miglioramento da compiere affinchè
si possa raggiungere uno sviluppo strategico ed operativo e nel contempo
54
rispondere ai bisogni e alle attese degli stakeholder
I traguardi attesi e raggiungibili a lungo termine (tre anni) devono essere
osservabili, misurabili e controllabili:
- esiti risultati ottenuti durante le valutazioni quadrimestrali e il monitoraggio
infraquadrimestrale
- riduzione delle differenze nelle prove Invalsi in Italiano e Matematica
- Aumento livello esiti media classi
-
16.3 Obiettivi di processo
AREA DI PROCESSO DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI DI
PROCESSO
Curricolo, progettazione e valutazione Progettazione didattica inclusiva miglioramento
griglie valutazione
miglioramento della progettazione e
attuazione dei compiti di realtà
Ambiente di apprendimento Creazione spazi laboratoriali
Potenziare offerta formativa docenti
Creare occasioni di confronto tra i docenti
Inclusione e differenziazione Migliorare operatività con gli specialisti di
riferimento delle famiglie
Migliorare operatività con gli specialisti interni
alla scuola
Corsi in itinere con gli specialisti interni alla
scuola al fine di porre correttivi sulla modalità di
gestione dei Bes
Potenziamento supporto laboratoriale ai bes
Continuità e orientamento Potenziare attività di continuità
Migliorare attività di coinvolgimento delle
famiglie nelle attività di orientamento
Orientamento strategico e organizzazione
della scuola
Migliori strategie volte all’innovazione
Miglioramento comunicazione interna\esterna
55
Sviluppo e valorizzazione delle risorse
umane
Migliorare mappatura competenze trasversali
docenti
Migliorare competenze gestionali personale ATA
Corsi formazione potenziamento competenze
didattiche innovative
Integrazione con il territorio e rapporti con
le famiglie
Promozione incontri su tematiche di interesse
per le famiglie
Creazione di reti con le Associazioni del
territorio
16.4 Analisi Indicatori, Descrittori e ipotesi di miglioramento per singola area
AREA INDICATORI DESCRITTORI IPOTESI DI
MIGLIORAMENTO
Processi -
pratiche
gestionali e
organizzative
Sviluppo
risorse umane
e
valorizzazione
risorse umane
- Organizzazione
flessibile
- Formazione del
personale
- Valorizzazione
- Collaborazione
- Organizzazione orario
e classi per consentire
migliore gestione attività
in classe
- Aumento personale
formato in vista
dell’ECS
Miglioramento
progettazione per
competenze e
progettazione inclusiva
secondo ECS
Avvio attività di
lavoro\confronto tra
docenti primaria e
secondaria
- Miglioramento delle
azioni di gruppo
- Applicazione di
strumenti e metodiche
innovative
Miglioramento
progettazione attività
trasversali ECS
Competenza
di cittadinanza
Risultati degli
studenti nelle
competenze
Media classi voto
comportamento
Aumento delle attività di
sviluppo di competenze
di cittadinanza
- Migliorare le
competenze chiave di
cittadinanza
- Aumento della
trasversalità delle
56
17 .ORGANICO DI AUTONOMIA E POTENZIAMENTO
Per quanto riguarda la realizzazione del piano di miglioramento è ovvio che si debba
anche potenziare l’organico affinchè si possano realizzare tutte le azioni previste e
sostenere con un valido aiuto anche le attività intraprese per il miglioramento continuo.
Il piano energicamente i punti di forza e di continuità con il passato articolato in tre anni :
Diminuzione numero
sanzioni disciplinari
Realizzare interventi per
migliorare ambiente
singole classi e senso di
appartenenza
Attività di
recupero\potenziamento
attività in relazione
all’acquisizione delle
competenze di
cittadinanza attiva.
Risultati
scolastici
riferiti in
particolare alle
competenze
chiave
Esiti degli scrutini
Esiti delle competenze
Studenti ammessi alla
classe successiva
Realizzare interventi di
didattica partecipativa
- Aumento percentuale
ammissione
- Diminuzione recuperi
a settembre
- Comparazione dei
dati in uscita V
primaria e III
Secondaria
Risultati delle
prove
standardizzate
Risultati degli
studenti
Livello di
apprendimento
Punteggio della scuola
Punteggio delle classi in
LINGUA, ITA E MATE
- Migliorare punteggio
della scuola
- Ridurre la differenza
tra il punteggio tra le
classi
SETTORE PRIMARIA SECONDARIA
Collaboratori att extra 1 1
Potenziamento linguistico 1 1
Potenziamento laboratoriale 1 1
Totale complessivo 3 su primaria e
secondaria
57
ORGANI
FUNZIONI
Coord. Att .ed
e didattiche
I compiti del Preside o del Direttrice didattica sono di animazione, organizzazione,
partecipazi18ne e di carattere amministrativo\gestionale, e vengono adempiuti in
sintonia di intenti e di collaborazione con il direttore o la direttrice della casa salesiana,
con l'economo e i coordinatori.
Vicepreside Il Vicepreside collabora strettamente con il Preside e svolge compiti delegati.
Segreteria Il Segretario della scuola, in collaborazione con la Preside o Direttrice didattica,
cura gli adempimenti istituzionali della scuola.
Docenti E' compito dei Docenti e dei formatori:
- prendersi a cuore le varie dimensioni del progetto educativo di istituto;
- approfondire la propria formazione di fede, in modo che il loro servizio
professionale diventi testimonianza cristiana;
- impegnarsi a conoscere adeguatamente e ad assimilare il Sistema
Preventivo di Don Bosco;
- partecipare attivamente ai diversi momenti della programmazione;
- curare con responsabilità l'attuazione delle decisioni prese;
- verificare l'efficacia del lavoro svolto;
- curare il proprio aggiornamento educativo-didattico
Coordinatori Nella logica del progetto i Coordinatori coadiuvano nel servizio educati-vo la
Direttrice della casa. Particolare rilevanza assume nella progettua-lità
salesiana il coordinamento dell'educazione alla fede, che viene as-sicurato
esplicitamente nel progetto educativo di istituto.
La tipologia dei Coordinatori viene concretamente definita in base alle
esigenze della realtà in cui operano, richiamandosi alle figure della tra-dizione
salesiana.
Economa L'Economa cura, in dipendenza della Direttrice della casa e dal suo Consiglio,
gli aspetti amministrativi e fiscali della gestione dell'Opera e dell'attività
scolastica.
18. ORGANI COLLEGIALI: FUNZIONI
58
Nell'esercizio della sua funzione mira alla crescita e realizzazione globale dei
giovani, in stretta collaborazione con il Preside e con i Coordinatori.
Personale
Amministrativo
Tecnico ed
Ausiliario
Il personale A.T.A. svolge incarichi nei servizi amministrativi, tecnici ed ausiliari
dell’istituzione scolastica.
Consiglio della
scuola Il Consiglio della scuola esplica funzioni di stimolo e di verifica nel cam-po delle
problematiche e delle metodo-logie dell’educazione.
Esso ha una composizione mirata sulla comunità educativa, comprendendo,
secondo titolarità di partecipazione distinte e complementari, di diritto il
direttore o la direttrice della casa, il preside, l’economo, i coordinatori,
rappresentanti dei docenti, degli educatori dell’extracurriculare, dei genitori e
degli alunni delle classi della secondaria superiore ed altre persone
significative nell’ambito del territorio.
Collegio
docenti Risulta composto dal Direttore o dalla Direttrice della casa e da tutti i Docenti
ed è presieduto dal Preside / Direttore didattico. Può venire allargato alla
partecipa-zione degli educatori dell'extracurriculare.
Al Collegio dei docenti compete la programmazione degli orientamenti
educativi e didattici nei loro momenti di proposta, discussione, decisione e
verifica.
Assemblea di
classe E' composta da tutti gli alunni di una classe della secondaria superiore. E'
convocata previa approvazio-ne dell'ordine del giorno da parte del Preside. In
essa i rappresentanti degli studenti si fanno interpreti dei vari problemi. Il
coordinatore di classe è presente e contri-buisce all'efficacia educativa ed
operativa della stessa.
Assemblea di
genitori e
docenti
Può essere relativa a una singola classe / sezione o a più classi / sezioni
oppure a un singolo settore o a tutto l'Istituto.
Essa ha compiti di verifica e/o di riformu-lazione della programmazione per
iniziative e problemi di ordine generale.
Responsabili
Qualità È il ruolo che fornisce supporto al personale interno per la corretta
interpretazione ed applicazione delle procedure e delle metodologie definite,
presidia l’analisi dei dati e l’attivazione delle azioni di miglioramento, raccoglie
59
le informazioni per il riesame della direzione sull’efficacia del sistema qualità,
gestisce la documen-tazione del sistema qualità, costituisce l’interfaccia nei
confronti dell’Organismo di certificazione.
19– LA REVISIONE E AGGIORNAMENTO DEL POFT
La revisione e l’aggiornamento del POF in questo Istituto avviene annualmente e
collegialmente al termine di ogni anno scolastico e viene approvato prima dell’avvio del
nuovo.
20 – APPROVAZIONE
Il presente Piano dell’Offerta Formativa è valido per gli anni scolastici 2016\2018 fino a
successive eventuali modifiche.
§ È approvato dal Collegio dei Docenti della Scuola Primaria Parificata e Paritaria e della
Scuola Secondaria di 1° grado Paritaria “Maria Ausiliatrice” riuniti in seduta comune in
data 15 gennaio 2017
Giaveno, 15 gennaio 2016
60
INDICE
ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO 1
1.INTRODUZIONE 4
2.CARATTEISTICHE DEL TERRITORIO PER L’INDIVIDUAZIONE DEI PRINCIPALI
BISOGNI FORMATIVI 5
3. IDENTITA’ DELL’ISTITUTO 13
4. FINALITA’ EDUCATIVE 16
5. STRATEGIE EDUCATIVE 17
6. FINALITA’ E OBIETTIVI FORMATIVI 18
7.PROGETTI ED ATTIVITA’ EXTRACURRICULARI 19
8.ASSOCIAZIONISMO 24
9.ECS – ENGLISH CURRICULUM SCHOOL – EMBODIED COGNITIVE SCIENCE 25
10. RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA 34
11. VALUTAZIONE 35
12.CRITERI DI FORMAZIONE DELLE CLASSI 42
13. REGOLE DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA 43
14. FORMAZIONE DEL PERSONALE_ Piano triennale 45
15. INCLUSIONE,BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI,PARI OPPORTUNITA’ 46
16.PIANI DI SVILUPPO E MIGLIORAMENTO 51
17 ORGANICO DI AUTONOMIA E POTENZIAMENTO 56
18. ORGANI COLLEGIALI:FUNZIONI 57
19. LA REVISIONE E AGGIORNAMENTO DEL POFT 59
20. APPROVAZIONE 59
21. ALLEGATI 61
61
ALLEGATI
Allegato n. 1
CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO DEGLI STUDENTI CHE COS'E' LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO La valutazione del comportamento degli allievi, espressa in sede di scrutinio intermedio e finale, si riferisce a tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica, nonché a tutte le attività direttamente collegate con il mondo scuola, e comprende anche gli interventi e le attività di carattere educativo posti in essere al di fuori di essa. La valutazione del comportamento viene espressa collegialmente dal Consiglio di Classe e concorre, unitamente alla valutazione degli apprendimenti, alla valutazione complessiva dello studente. FINALITA'
Conseguire adeguati livelli di consapevolezza riguardo alla cultura della cittadinanza e della convivenza civile;
Rispettare l'insieme delle disposizioni che regolano la vita della scuola; Contribuire a far raggiungere adeguata consapevolezza negli studenti riguardo all'esercizio dei propri
diritti e rispetto dei propri doveri, anche in accordo con quanto stabilito dal DPR 122/2009 (“La valutazione del comportamento […] si propone di favorire l'acquisizione di una coscienza civile basata sulla consapevolezza che la libertà personale si realizza nell'adempimento dei propri doveri, nella conoscenza e nell'esercizio dei propri diritti, nel rispetto dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza civile in generale e la vita scolastica in particolare”)
Contribuire a far rispettare il patto educativo di corresponsabilità, e a far nascere la consapevolezza della corresponsabilità non solo a scuola ma anche nella società, in quanto membro di un gruppo;
Contribuire a far sviluppare e maturare i concetti di rispetto, dialogo, cooperazione e partecipazione. INDICATORI
AUTOCONTROLLO, inteso non solo durante l'attività didattica, ma anche in quella extra-curricolare e nelle attività afferenti alla scuola (es. spostamento sui mezzi, percorso casa-scuola);
RISPETTO, così articolato: a. RISPETTO DELLE PERSONE: dei docenti, dei compagni, del personale ausiliario in servizio presso la scuola, ma anche dei responsabili delle altre attività cui i ragazzi partecipano nel corso della giornata (responsabili delle attività sportive, autisti...), delle suore abitanti la Casa; b. RISPETTO DELLE REGOLE (secondo il Regolamento d'Istituto e il Patto educativo di Corresponsabilità); c. RISPETTO DEGLI ORARI (puntualità); d. RISPETTO DEGLI IMPEGNI, scolastici ed extra-scolastici e. RISPETTO DEI MATERIALI E DEGLI AMBIENTI, non esclusivamente quelli scolastici ma anche quelli relativi al punto 1;
LINGUAGGIO COLLABORAZIONE E CORRESPONSABILITA' EVENTUALI SANZIONI DISCIPLINARI
62
RUBRICA DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO Indicatori Voto numerico
AUTOCONTROLLO Durante l'attività didattica, quella extra-curricolare e nelle attività afferenti alla scuola, l'allievo si autocontrolla costantemente.
10
RISPETTO DELLE PERSONE E DELLE REGOLE
L'allievo ha pieno rispetto delle persone. L'allievo ha pieno rispetto di ogni regola.
RISPETTO DEGLI IMPEGNI E DELLE COSE
L'allievo ha totale rispetto degli impegni e mostra continuità. L'allievo è sempre puntuale. L'allievo ha pieno rispetto e totale cura dei materiali e degli ambienti.
LINGUAGGIO Il suo linguaggio è corretto e rispettoso.
COLLABORAZIONE E CORRESPONSABILITA'
Lo studente mostra un comportamento partecipe, attivo, propositivo e costruttivo
AUTOCONTROLLO Durante l'attività didattica, quella extra-curricolare e nelle attività afferenti alla scuola, l'allievo si autocontrolla.
9
RISPETTO DELLE PERSONE E DELLE REGOLE
L'allievo ha rispetto delle persone. L'allievo ha rispetto di ogni regola.
RISPETTO DEGLI IMPEGNI E DELLE COSE
L'allievo è puntuale. L'allievo ha rispetto degli impegni. L'allievo ha rispetto e cura dei materiali e degli ambienti.
LINGUAGGIO Il suo linguaggio è corretto.
COLLABORAZIONE E CORRESPONSABILITA'
Lo studente mostra un comportamento positivo e collaborativo.
AUTOCONTROLLO Durante l'attività scolastica, quella extra-curricolare e afferente alla scuola, l'allievo non sempre si autocontrolla.
8
RISPETTO DELLE PERSONE E DELLE REGOLE
Talvolta l'allievo non rispetta le persone. Talvolta l'allievo non rispetta le regole.
RISPETTO DEGLI IMPEGNI E DELLE COSE
Talvolta l'allievo non rispetta gli impegni. Talvolta l'allievo non è puntuale. La cura dei materiali e degli ambienti non sempre è adeguata.
LINGUAGGIO Il suo linguaggio non sempre è corretto e rispettoso.
COLLABORAZIONE E CORRESPONSABILITA'
Lo studente mostra discreta disponibilità a collaborare.
AUTOCONTROLLO Durante l'attività scolastica, quella extra-curricolare e afferente la scuola, l'allievo sovente non si autocontrolla.
7
63
RISPETTO DELLE PERSONE E DELLE REGOLE
Spesso l'allievo non rispetta le persone. Spesso l'allievo non rispetta le regole.
RISPETTO DEGLI IMPEGNI E DELLE COSE
Spesso l'allievo non rispetta gli impegni. Spesso l'allievo non è puntuale. La cura e il rispetto dei materiali e degli ambienti non sempre sono adeguati.
LINGUAGGIO Il suo linguaggio è poco corretto.
COLLABORAZIONE E CORRESPONSABILITA'
Lo studente mostra selettiva e/o saltuaria disponibilità a collaborare.
AUTOCONTROLLO Durante l'attività scolastica, quella extra-curricolare e quella afferente alla scuola, l'allievo non si autocontrolla.
6
RISPETTO DELLE PERSONE E DELLE REGOLE
L'allievo non rispetta le persone. L'allievo molto spesso non rispetta le regole.
RISPETTO DEGLI IMPEGNI E DELLE COSE
L'allievo molto spesso non rispetta gli impegni, non è puntuale. La cura e il rispetto degli ambienti e dei materiali molto spesso non sono adeguate.
LINGUAGGIO Il suo linguaggio è scorretto.
COLLABORAZIONE E CORRESPONSABILITA'
Scarsa disponibilità a collaborare e disturbo delle attività.
AUTOCONTROLLO Durante l'attività scolastica, quella extra-curricolare e quella afferente alla scuola, l'allievo non si autocontrolla.
5
RISPETTO DELLE PERSONE E DELLE REGOLE
L'allievo non rispetta le persone. L'allievo non rispetta le regole.
RISPETTO DEGLI IMPEGNI E DELLE COSE
L'allievo non rispetta gli impegni. L'allievo molto spesso non è puntuale. La cura e il rispetto di materiali ed ambienti non sono mai adeguati.
LINGUAGGIO Linguaggio molto scorretto
COLLABORAZIONE E CORRESPONSABILITA'
Non collaborazione e disturbo.
Il Collegio Docenti attribuisce la valutazione insufficiente nel momento in cui abbia accertato che lo studente
! sia stato destinatario di almeno una sanzione disciplinare con sospensione delle lezioni; ! non abbia mostrato apprezzabili e concreti segni di cambiamento nel comportamento, tali da
evidenziare un sufficiente livello di miglioramento nel suo percorso di crescita e di maturazione.
64
Allegato n. 2 CRITERI DI VALUTAZIONE PROVE OGGETTIVE - SCUOLA PRIMARIA Materia Tipologia di prova Elementi valutati Criteri/punteggio Voto in
decimi STORIA GEOGRAFIA SCIENZE RELIGIONE MUSICA CMS
Scritta: risposta multipla
Conoscenza corretta. Risposte esatte: 100% - 98% - 95% 90% - 88% - 85% 80% - 78% - 75% 70% - 68% - 65% 60% - 58% - 55% 50%
10 - 9/10 – 9,5 9 – 8/9 – 8,5 8 – 7/8 – 7,5 7 – 6/6 – 6,6 6- 5/6 – 5,5 5
STORIA GEOGRAFIA SCIENZE RELIGIONE MUSICA
Scritta mista: • domande
aperte • vero o falso • collegare • completare • riordinare
sequenze
Correttezza e completezza della risposta.
Risposte esatte: 100% - 98% - 95% 90% - 88% - 85% 80% - 78% - 75% 70% - 68% - 65% 60% - 58% - 55% 50%
10 - 9/10 – 9,5 9 – 8/9 – 8,5 8 – 7/8 – 7,5 7 – 6/6 – 6,6 6- 5/6 – 5,5 5
LINGUA ITALIANA
Prova scritta di comprensione del testo: - disegno - scelta multipla - risposta aperta - mista
Adeguatezza Correttezza Correttezza e completezza della risposta; Correttezza e completezza della risposta.
Adeguato 90% - 100% parzialmente adeguato 80% - 70% sufficientemente adeguato 60% non adeguato : non sufficiente Risposte esatte: 100% - 98% - 95% 90% - 88% - 85% 80% - 78% - 75% 70% - 68% - 65% 60% - 58% - 55% 50%
10 9/10 – 9,5 8/9 – 8,5 7/8 – 7,5 6/7 - 5,5 5/6 – 5,5 5 10 - 9/10 – 9,5 9 – 8/9 – 8,5 8 – 7/8 – 7,5 7 – 6/6 – 6,6 6- 5/6 – 5,5 5
LINGUA ITALIANA
Comprensione del testo letto dall’insegnante: - disegno
Adeguatezza
Adeguato 90% - 100% parzialmente adeguato 80% - 70% sufficientemente adeguato 60% non adeguato : non sufficiente
10 9/10 – 9,5 8/9 – 8,5 7/8 – 7,5 6/7 - 5,5 5/6 – 5,5
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- scelta multipla - risposta aperta - mista
Correttezza Correttezza e completezza della risposta. Correttezza e completezza della risposta
Risposte esatte: 100% - 98% - 95% 90% - 88% - 85% 80% - 78% - 75% 70% - 68% - 65% 60% - 58% - 55% 50%
5 10 - 9/10 – 9,5 9 – 8/9 – 8,5 8 – 7/8 – 7,5 7 – 6/6 – 6,6 6- 5/6 – 5,5 5
MATEMATICA Prova scritta: - chiusa specifica
sull’argomento che si vuole valutare;
- risposta aperta; - scelta multipla
§ Correttezza § Prontezza § Precisione
Risposte esatte: 100% - 98% - 95% 90% - 88% - 85% 80% - 78% - 75% 70% - 68% - 65% 60% - 58% - 55% 50%
10 - 9/10 – 9,5 9 – 8/9 – 8,5 8 – 7/8 – 7,5 7 – 6/6 – 6,6 6- 5/6 – 5,5 5
LINGUE STRANIERE
Prova scritta: - completare frasi - dettato - chiusa,
specifica sugli argomenti che si vogliono valutare
- mista (UnitTest)
▪ Correttezza ortografica
▪ Conoscenza delle strutture
▪ Correttezza dell’esecuzione in base alle indicazioni date
Risposte esatte: 100% - 98% - 95% 90% - 88% - 85% 80% - 78% - 75% 70% - 68% - 65% 60% - 58% - 55% 50%
10 - 9/10 – 9,5 9 – 8/9 – 8,5 8 – 7/8 – 7,5 7 – 6/6 – 6,6 6- 5/6 – 5,5 5
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Allegato n. 3
TABELLA VALUTATIVA PROVE OGGETTIVE CON PUNTEGGIO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
TABELLA 100 PUNTI VOTO 100 10 99,5 9,95 99 9,9 98,5 9,85 98 9,8 97,5 9,75 97 9,7 96,5 9,65 96 9,6 95,5 9,55 95 9,5 94,5 9,45 94 9,4 93,5 9,35 93 9,3 92,5 9,25 92 9,2 91,5 9,15 91 9,1 90,5 9,05 90 9 89,5 8,95 89 8,9 88,5 8,85 88 8,8 87,5 8,75 87 8,7 86,5 8,65 86 8,6 85,5 8,55 85 8,5 84,5 8,45 84 8,4 83,5 8,35 83 8,3 82,5 8,25 82 8,2 81,5 8,15 81 8,1 80,5 8,05 80 8
67
79,5 7,95 79 7,9 78,5 7,85 78 7,8 77,5 7,75 77 7,7 76,5 7,65 76 7,6 75,5 7,55 75 7,5 74,5 7,45 74 7,4 73,5 7,35 73 7,3 72,5 7,25 72 7,2 71,5 7,15 71 7,1 70,5 7,05 70 7 69,5 6,95 69 6,9 68,5 6,85 68 6,8 67,5 6,75 67 6,7 66,5 6,65 66 6,6 65,5 6,55 65 6,5 64,5 6,45 64 6,4 63,5 6,35 63 6,3 62,5 6,25 62 6,2 61,5 6,15 61 6,1 60,5 6,05 60 6 59,5 5,95 59 5,9 58,5 5,85 58 5,8 57,5 5,75 57 5,7 56,5 5,65 56 5,6 55,5 5,55 55 5,5 54,5 5,45 54 5,4 53,5 5,35 53 5,3 52,5 5,25 52 5,2 51,5 5,15 51 5,1 50,5 5,05 50 5 49,5 4,95
68
49 4,9 48,5 4,85 48 4,8 47,5 4,75 47 4,7 46,5 4,65 46 4,6 45,5 4,55 45 4,5 44,5 4,45 44 4,4 43,5 4,35 43 4,3 42,5 4,25 42 4,2 41,5 4,15 41 4,1 40,5 4,05 40 4
L’arrotondamento del voto avviene per difetto dallo 0.00 allo 0.34 Si assegna un voto intermedio dallo 0.35 allo 0.69 L’arrotondamento del voto avviene per eccesso dallo 0.70 allo 0.99 Questo tabella è applicabile su qualsiasi scala di punteggio.
69
Allegato n. 4 SCALA DI VALUTAZIONE COLLEGIALE SCUOLA PRIMARIA INDICATORI:
- Possesso di conoscenze e abilità (obiettivi di apprendimento) - Uso dei linguaggi specifici e degli strumenti disciplinari - Capacità espositiva e critica - Capacità di effettuare collegamenti - Acquisizione delle competenze - Impegno e partecipazione
VOTI
LIVELLI
10
Piena padronanza di conoscenze e abilità (e capacità di trasferirle ed elaborarle). Uso appropriato dei linguaggi specifici e sicura padronanza degli strumenti disciplinari. Esposizione organica e autonoma. Individuazione ed elaborazione autonoma di collegamenti multidisciplinari Acquisizione piena delle competenze previste. Impegno e partecipazione lodevoli.
9
Possesso completo di conoscenze e abilità. Uso appropriato dei linguaggi specifici e degli strumenti disciplinari. Esposizione organica e autonoma. Individuazione autonoma di collegamenti multidisciplinari Acquisizione sicura delle competenze previste. Impegno e partecipazione costanti.
8
Possesso quasi completo di conoscenze e abilità . Uso abbastanza corretto dei linguaggi specifici e degli strumenti disciplinari Esposizione organica quasi autonoma. Buona capacità di stabilire collegamenti multidisciplinari. Acquisizione quasi adeguata delle competenze previste. Impegno e partecipazione costanti.
7
Discreto possesso di conoscenze e abilità. Uso non sempre corretto dei linguaggi specifici e degli strumenti disciplinari. Esposizione abbastanza chiara, non sempre autonoma. Individuazione guidata di alcuni collegamenti. Acquisizione discreta delle competenze previste. Impegno e partecipazione non sempre adeguati.
6
Possesso essenziale di conoscenze e abilità. Incertezze nell’uso dei linguaggi specifici e degli strumenti disciplinari. Esposizione semplice, essenziale, non del tutto autonoma. Capacità minima di stabilire collegamenti in modo guidato. Acquisizione accettabile delle competenze previste. Impegno e partecipazione appena adeguati.
5
Possesso frammentario di conoscenze e abilità. Difficoltà nell’uso dei linguaggi specifici e degli strumenti disciplinari. Esposizione frammentaria, incerta, mnemonica. Difficoltà a collegare. Acquisizione inadeguata delle competenze previste. Impegno e partecipazione modesti.
70
Allegato n. 5 SCALA DI VALUTAZIONE COLLEGIALE SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO INDICATORI:
- Possesso di conoscenze e abilità (obiettivi di apprendimento) - Capacità di analisi e di sintesi - Uso dei linguaggi specifici e degli strumenti disciplinari - Capacità espositiva e critica - Capacità di effettuare collegamenti - Acquisizione delle competenze - Impegno e partecipazione
VOTI LIVELLI
10
Piena padronanza di conoscenze e abilità e capacità di trasferirle ed elaborarle Analisi ampie, organiche, sintesi efficaci. Uso del tutto appropriato dei linguaggi specifici e sicura padronanza degli strumenti disciplinari Esposizione organica, autonoma e approfondita, con capacità di esprimere valutazioni argomentate Individuazione ed elaborazione autonoma di collegamenti multidisciplinari Acquisizione piena delle competenze previste Impegno e partecipazione lodevoli
9
Possesso completo ed approfondito di conoscenze e abilità Sicura capacità di analisi e di sintesi Uso appropriato dei linguaggi specifici e degli strumenti disciplinari Esposizione organica, autonoma, con capacità di esprimere considerazioni personali Individuazione autonoma di collegamenti multidisciplinari Acquisizione sicura delle competenze previste Impegno e partecipazione responsabili
8
Possesso completo di conoscenze e abilità Formulazione di analisi e di sintesi corrette Uso corretto dei linguaggi specifici e degli strumenti disciplinari Esposizione organica, autonoma Capacità di stabilire collegamenti multidisciplinari Acquisizione adeguata delle competenze previste Impegno e partecipazione costanti
7
Possesso abbastanza sicuro di conoscenze a abilità Qualche imprecisione nell’analisi, discreta capacità di sintesi Uso generalmente corretto dei linguaggi specifici e degli strumenti disciplinari Esposizione abbastanza chiara ed efficace, generalmente autonoma. Individuazione guidata di alcuni collegamenti Acquisizione più che accettabile delle competenze previste Impegno e partecipazione adeguati
6
Possesso essenziale di conoscenze e abilità Analisi parziali, sintesi imprecise. Incertezze nell’uso dei linguaggi specifici e degli strumenti disciplinari Esposizione semplice, essenziale, non del tutto autonoma Capacità minima di stabilire collegamenti in modo guidato Acquisizione accettabile delle competenze previste Impegno e partecipazione non sempre adeguati
Possesso frammentario di conoscenze e abilità Difficoltà di analisi e di sintesi
71
5
Difficoltà nell’uso dei linguaggi specifici e degli strumenti disciplinari Esposizione frammentaria, incerta, mnemonica Difficoltà a stabilire collegamenti Acquisizione inadeguata delle competenze previste Impegno e partecipazione modesti
4
Possesso scarso o nullo di conoscenze e abilità Estrema difficoltà di analisi e di sintesi Gravi errori nell’uso dei linguaggi specifici e degli strumenti disciplinari Esposizione alquanto stentata o inesistente Gravi difficoltà a stabilire collegamenti Mancata acquisizione delle competenze previste Impegno e partecipazione scarsi
Firma per approvazione:
Il Collegio Docenti della Scuola Primaria Parificata e Paritaria “Maria Ausiliatrice”
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Il Collegio Docenti della Scuola Secondaria di 1° grado Paritaria “Maria Ausiliatrice”
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La Coordinatrice delle attività Educative e Didattiche (Prof.ssa Daniela Mesiti Olivero)
____· “Quaderno Bianco” – documento firmato dai ministri Fioroni e Padoa Schioppa
· ADHD – Protocollo diagnostico e terapeutico – Gazzetta Ufficiale n. 106 del 24.04.2007
· C.M. 19.03.99 – n. 69 – Assegnazione di personale direttivo e docente per lo
svolgimento dei compiti connessi con l’attuazione dell’autonomia - Legge 23. 12 1998 n.
448
72
· C.M. del 7.06.1995 e C.M. 25 07.1995 n. 255 – Carta dei Servizi.
· C.M. n. 29 del 05/03/2004
· C.M. n. 84 10.11.05
· C.M. del 15.06.2010 – Disturbo da deficit di attenzione e iperattività
· C.M. del 04.12.2009 – Problematiche collegate alla presenza nelle classi di alunni con
sindrome ADHD
· C.M. del 30/10/2003
· C.M. n. 8 del 06.03.2013
· Contratto collettivo 2007/2010
· D.M. 01.02.2001 n. 44 – Regolamento sulle istituzioni generali sulla gestione
amministrativa/contabile.
· D.M. 18.09.2002 n. 100 – Progetto nazionale di sperimentazione scuola dell’infanzia e
primo anno scuola elementare.
· D.M. 21.03.2001 n. 51 – Individuazione degli interventi prioritari e criteri generali per la
ripartizione delle somme, indicazioni sul monitoraggio, supporto e valutazione degli
interventi ai sensi dell’art. 2 legge 18.12.97 n. 440.
· D.P.R. 16.04.1994 n. 297 – Testo Unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di
istituzioni relative alle scuole di ogni ordine e grado.
· Decreti legge 112 – 133 – 137 /2008
· Decreto legislativo 59 del 19/02/2004 e allegati
· Direttiva ministeriale del 27.12.2012
· Indicazioni nazionali per il curricolo del primo ciclo di istruzione –2012.
· L. 17.05.1999 n. 144 (art. 68-69) – Legge di Bilancio dello Stato sull’obbligo di frequenza
73
formativa.
· L. 189/2002, art. 38 Ammissione studenti stranieri
· L. 5.02.1992 n. 104 – Legge quadro handicap.
· Legge 169/2008
· L. n. 170/10 – Disturbi specifici di apprendimento.
· Legge Riforma n. 53 28/03/2003 e decreto attuativo n. 61 22/07/2003
· Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di
apprendimento. D.M. del 12/07/2011
· Linee Guida Regionali 2011 valutazione dell’apprendimento nel primo ciclo di istruzione
· Linee guida sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità
· Norme in materia di DSA. Legge n. 170/2010
· Decreto del Presidente della Repubblica n° 122/2009
· Regolamento sulla valutazione del 22.06.2009 (G.U. del 19.08.2009)
· Sintomatologia dell’ADHD in età prescolare. Continuità tra scuola dell’infanzia e scuola
primaria
· DPR 80 2013 Regolamento SNV – CM 47/2014 – Direttiva 11/2014 sul RAV
· LEGGE NAZIONALE 482
· LEGGE REGIONALE 29/2007 (sostegno finanziario infanzia e primarie)
· DECRETO n° 768\ ISTR del 22\05\2012 – emanato dalla Regione – sostegno finanziario
a favore Scuole Secondarie di primo grado 2014\2015
· Decreto M. 254 /2012
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