SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN famiglia2016.pdfCasa famiglia 2016 5) Settore ed...
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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
Cooperativa Sociale San Gaetano (RE)
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
Casa famiglia 2016
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore assistenza A12–Disagio Adulto
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto
con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei
destinatari e dei beneficiari del progetto:
PREMESA.
Premessa.
Come previsto dalla D.G.R. 1139/2015 “Approvazione criteri regionali per la valutazione dei progetti
di servizio civile nazionale da presentare alla Regione Emilia-Romagna nell’anno 2015” si riportano in
sintesi i risultati del monitoraggio interno.
6.1) Monitoraggio del progetto “ACCOGLI CHI HA BISOGNO CRESCERAI IN
FAMIGLIA”
4
NZ01762
Albo regionale – Emilia Romagna
2
Il monitoraggio dei progetti di servizio civile ha il duplice scopo di valutare l’andamento del progetto
nel corso dell’anno che di fornire indicazioni utili per la rimodulazione della progettazione per gli anni
successivi. Come previsto dal progetto il monitoraggio si è articolato con tre questionari somministrati
ai volontari all’inizio del progetto (1° mese), uno intermedio (5° mese) ed uno finale (12° mese). Nella
realizzazione di questo report è stato seguito quanto riportato nel box 20 dei progetti “Piano di
monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto”
Le informazioni sono state raccolte attraverso il piano di monitoraggio interno. Inoltre è stato realizzato
un incontro con il volontario pochi giorni prima della fine del servizio civile al fine di raccogliere i
questionari finali a anche, attraverso un resoconto diretto (intervista non strutturata), le opinioni
sull’anno trascorso di servizio civile.
SELEZIONI:
Numero posti disponibili 3
Totale domande ricevute 11
Caratteristiche dei candidati al momento di presentazione della domanda
Sesso età titolo di studio occupazione idoneo selezionato
Femmina 22 Maturità Universitaria SI SI
Femmina 23 Maturità Universitaria SI SI
Femmina 21 Maturità Disoccupata SI SI
Femmina 23 Maturità Universitaria SI NO
Femmina 28 Laurea Lavoro SI NO
Femmina 20 Diploma Disoccupata SI NO
Femmina 28 Licenza media Disoccupata SI NO
Femmina 20 Licenza media Disoccupata SI NO
Maschio 20 Maturità Disoccupato SI NO
Maschio 20 Licenza Media Disoccupato Si NO
Maschio 27 Licenza Media Disoccupato Si NO
Dalle selezioni effettuate tutti 11 i candidati sono risultati idonei al Servizio Civile e 3 sono stati
selezionati e nessuno ha abbandonato il servizio durante l’anno. In quest’anno, i ragazzi che hanno
partecipato alle selezioni sono stati quasi tutti molto motivati ad affrontare un anno di servizio civile,
dimostrando ottime doti personali adatte al progetto e all’ente e alla tipologia di utenti e ospiti che
vivono nella struttura.
CONCLUSIONI:
Dall’analisi dei dati riportati nelle pagine seguenti si possono trarre alcuni spunti di riflessione, mentre
si rimanda alle singole voci per un’analisi più dettagliata. Nella lettura è sempre necessario tener
presente che il campione analizzato è un numero in assoluto modesto (3 questionari) per trarre giudizi
definitivi:
1) tutti i volontari erano alla prima domanda di servizio civile e 1 di loro dichiara che ha saputo del
SC da un manifesto che avevamo messo come ente nel supermercato di Albinea mentre gli altri
2 da amici o familiari
2) Tutti e 3 i volontari hanno scelto il servizio civile perché volevano fare una esperienza aiutando
e conoscendo persone disagiate e disabili
3
3) Tutti si sono informati sui vari aspetti del SC e si sentono idonei a svolgere le mansioni del
progetto.
4) 2 volontari dichiarano che gli piacerebbe lavorare nello stesso settore ed ente del progetto.
5) Il rapporto è buono fra i volontari, con il gruppo di lavoro, con l’OLP e con il responsabile
della Cooperativa e gli altri volontari e persone che frequentano abitualmente la sede.
6) la formazione specifica è risultata molto utile per svolgere meglio il servizio e conoscere l’ente
e il progetto in particolare per relazionarsi con gli ospiti del centro diurno.
7) la formazione generale è stata utile per comprendere meglio il SC con un buon gradimento delle
metodologie utilizzate
8) i volontari si sono sentiti utili rispetto ai bisogni del territorio e ai fini del progetto.
9) sono state realizzate attività non previste dal progetto e viceversa.
10) Nel complesso il giudizio finale su una scala fino a 10 punti è di 9 quindi quasi ottimo
6.2) Il Progetto si sviluppa sul territorio comunale di Albinea e più precisamente presso la struttura
Casa Betania. Il comune di Albinea è situato nella prima periferia di Reggio Emilia e ha una
popolazione 8.766 di abitanti (fonte: Comune di Albinea). Essendo situato nella prima collina reggiana
è abitato da numerosi industriali della zona e si contraddistingue in provincia come uno dei comuni con
il costo maggiore delle abitazioni, al primo posto in provincia per reddito pro capite (fonte: provincia di
Reggio Emilia). La ricchezza però non è equamente distribuita e chi ne fa le spese sono le persone più
povere ed in difficoltà. I costi per l’affitto di un appartamento sono insostenibili per famiglie con un
solo stipendio ed è in continua crescita la fascia di persone che si indirizza al nostro centro d’ascolto
parrocchiale per problemi economici (+33% rispetto allo scorso anno di persone residenti nel Comune
di Albinea) La crisi economica inoltre ha accresciuto le richieste di aiuti alimentari e contributi
economici, le persone che si rivolgono al Centro d’ascolto presentano situazioni di forte indebitamento
che li rendono fortemente vulnerabili sul piano economico e sociale.
Nel Comune di Albinea sono accertate n. 21 situazioni di persone portatrici di handicap gravi, adulti
che hanno già effettuato il percorso scolastico e non hanno la possibilità di inserimento lavorativo
anche protetto. (fonte: servizi sociali del Comune di Albinea AUSL n. 9 della provincia di RE). Nei
comuni limitrofi della pedecollina: Vezzano, Viano, Quattro Castella, non esistono altri centri che si
rivolgono a tale tipologia di persone.
In questo contesto territoriale si inserisce Casa Betania, una struttura che si occupa di accoglienza e
aiuto a persone in difficoltà.
Casa Betania è una struttura di proprietà della Parrocchia San Gaetano in Albinea nella quale sono in
funzione:
- un centro diurno per persone adulte portatrici di handicap gravi;
- un centro educativo pomeridiano (CEP) in collaborazione con il Comune di Albinea e le scuole
elementari e medie di Albinea;
- un centro d’accoglienza residenziale per adulti in difficoltà;
- un centro d’ascolto per le povertà.
Il Centro diurno per disabili ospita n. 12 persone, per la maggior parte disabili dalla nascita, portatori di
patologie quali: autismo, trisomia ventuno, psicosi infantile, tetraplegia spastica ed è in convenzione
con l’AUSL di Reggio Emilia per n. 9 persone. Nel Centro lavorano stabilmente cinque operatori
dipendenti.
Nella nostra Casa Betania è attivo un centro di ascolto delle povertà a cui si rivolgono poveri
provenienti dal territorio di Albinea e della vicina città di Reggio Emilia. Essi possono trovare pasti
4
caldi, vestiario e qualcuno che li ascolta se necessitano di un lavoro o di una abitazione. Ci si attiva poi
per cercare lavoro e casa e a volte qualcuno viene accolto nel nostro centro di accoglienza.
Le accoglienze vengono anche attivate in collaborazione con servizi sociali ed enti di volontariato del
territorio. Insieme per le persone accolte si cerca di definire un progetto di accompagnamento e di
crescita verso l’autonomia. Rispetto agli scorsi anni sono aumentate parecchio anche le richieste di
aiuti economici e di aiuti alimentari.
Nella Casa Betania è attivo anche un Centro Educativo Pomeridiano per n. 23 ragazzi dagli 8 ai 13
anni. Questo centro prevede l’assistenza a ragazzi con deficit di apprendimento e portatori di disagio
più esteso di natura relazionale.
Le attività della Casa sono svolte anche con l’ausilio di n. 25 famiglie volontarie che, a turno, vengono
ad abitare nella Casa, e di n. 113 volontari che rispondono alle diverse esigenze.
ALTRI ATTORI CHE OPERANO IN QUESTO SETTORE
- Un servizio di Aiuto alla Persona (SAP) promosso dall’Amministrazione comunale con
specifico obiettivo di favorire la socializzazione di giovani/adulti portatori di handicap lieve con
gli altri giovani/adulti soprattutto nel tempo libero. Nel SAP sono attualmente presenti n 15
volontari per le attività.
- Un oratorio parrocchiale della Parrocchia di San Gaetano-Montericco-Albinea, in cui sono
presenti animatori volontari, che offre servizio di educazione e di animazione ai giovani.
(Annualmente frequentano l’oratorio da n 320 ragazzi e giovani tra i 6 e i 25 anni).
- AUSER servizio alla persona volto a contrastare ogni forma di esclusione sociale presente
presso il comune di Albinea
- Emmaus è un’associazione di volontariato che offre servizi domiciliari a persone in difficoltà ed
anziani.
BISOGNI DEL TERRITORIO RILEVATI CON INDICATORI SPECIFICI
Dalla lettura dei dati emersi e dai colloqui fatti dal progettista con gli altri attori coinvolti nella
progettazione, sono emersi i seguenti bisogni.
Bisogni Indicatori
Difficoltà economiche crescenti da parte delle persone
che si rivolgono al Centro d’ascolto Numero delle persone che si
rivolgono al Centro d’ascolto
Numero di persone che vengono
concretamente sostenute
Migliorare le relazioni delle persone accolte e di
coloro che cercano sostegno Numero di attività di
socializzazione svolte
Numero di percorsi di
accompagnamento per le
singole persone accolte e di
coloro che cercano sostegno
INDICATORE Situazione di partenza
Numero delle persone che si rivolgono al
Centro d’ascolto e che vengono concretamente
aiutate
Numero di persone che si sono rivolte
al cda quest’anno 377 per un colloquio
Numero di persone sostenute
concretamente durante quest’anno
(2013) n.113
5
Numero di attività di socializzazione svolte
Sono state realizzate nel 2013:
7 feste aperte alla cittadinanza
3 gite
22 giornate di attività di socializzazione
con gli ospiti svolti all’esterno della
casa
Numero di accompagnamenti singoli Nel corso dell’anno sono stati realizzati
30 accompagnamenti
Destinatari diretti del progetto:
377 ospiti del centro d’ascolto
113 persone che verranno sostenute concretamente
12 portatori di handicap che vivono presso la casa
45 utenti per i quali progettare percorsi singoli
beneficiari indiretti del progetto:
volontari della parrocchia
famiglie d’origine dei portatori d’handicap accolti
servizi sociali territoriali
famigliari dei destinatari dei percorsi singoli
7) Obiettivi del progetto:
Monitoraggio del progetto “ACCOGLI CHI HA BISOGNO CRESCERAI IN FAMIGLIA”
Ai fini del presente box si è valutato di non modificare gli obbiettivi generali del progetto, in quanto le
attività svolte dai ragazzi del servizio civile sono legate a situazioni di disagio economico e sociale da
parte delle famiglie e delle persone presenti sul nostro territorio che particolarmente in questo periodo,
necessitano ancora di azioni come sostegno, accompagnamento e integrazione.
OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO
Obiettivo
1. sostenere le persone che chiedono aiuto attraverso i colloqui e aiuti concreti singoli
Situazione di partenza Obiettivo da raggiungere
Numero di persone che si sono rivolte al
cda quest’anno 377 per un colloquio
Numero di persone sostenute
concretamente durante quest’anno 110
Potere Aumentare il tempo per il
colloquio personale e il numero di
persone ascoltate a 400
Aumentare la possibilità di aiuti concreti
alle persone che ne richiedono.
2. Integrare le persone considerate “diverse” nella società Albinetana
6
Situazione di partenza Obiettivo da raggiungere
6feste aperte alla cittadinanza 6 feste aperte alla cittadinanza
4 gite di cui una di una settimana e una
di 4 giorni
4 gite di cui una di una settimana e una di
5 giorni
25 giornate di attività di socializzazione
con gli ospiti svolti all’esterno della
casa
Aumentare a 28 le giornate in cui fare
attività di socializzazione con gli ospiti
all’esterno della casa
3. Aumentare gli accompagnamenti alle persone accolte e a coloro che si
rivolgono alla struttura in cerca di aiuto
Situazione di partenza Obiettivo da raggiungere
Nel corso dell’anno sono stati realizzati
40 accompagnamenti
Realizzare almeno 45 accompagnamenti
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività
previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile
nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:
8.1 COMPLESSO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI
OBIETTIVI
OBIETTIVO SPECIFICO N. 1 sostenere le persone che chiedono aiuto attraverso i colloqui e aiuti
concreti singoli
Azione generale:
colloqui
Attività 1.1:
migliorare la fase di
accoglienza al CDA
Migliorare il luogo dell’accoglienza per ottimizzare
l’afflusso ai colloqui e far sentire la persona accolta
attraverso la predisposizione di un piccolo punto ristoro
(merenda di metà pomeriggio o mattina)
Rispondere alle domande immediate degli utenti
indirizzandoli ad altri servizi.
Attività 1.2:
effettuare i colloqui
singoli
I colloqui sono la parte centrale dell’attività del centro
attraverso cui si acquisiscono i dati degli utenti e le
problematicità e le risorse che portano con se.
Discutere del contenuto dei colloqui nell’equipe del centro
d’ascolto
Attività 1.3:
compilare per ogni
utente una scheda
cartacea e
aggiornamento
format informatico
Compilazione e aggiornamento della scheda cartacea per
ogni colloquio verificando che l’utente sia al primo
colloquio
Inserimento dei dati nel programma informatico e
archiviazione della scheda cartacea
7
Attività 1.4:
sostegno concreto
alle persone in
difficoltà
Raccolta di alimenti, indumenti e materiale vario e aiuto
nella formulazione di domande per il fondo di solidarietà
diocesano o per la compilazione di domande di lavoro
Distribuzione ai richiedenti degli aiuti diretti
OBIETTIVO SPECIFICO N. 2 Integrare le persone considerate “diverse” nella società
Albinetana
Azione generale:
integrazione delle
persone considerate
diverse
Attività 2.1
Verifica di quanto
fatto gli anni
precedenti e
programmazione
Verifica del grado di soddisfazione degli utenti sulle attività
svolte
Progettazione delle attività nuove da promuovere
Attività 2.2
animazione per gli
ospiti presso uliveto
Attività di animazione con gli ospiti all’esterno della casa
presso un uliveto
Piccole attività concrete per mantenere impegnati gli ospiti e
valorizzare le loro abilità manuali
Attività 2.3
organizzazione di
gite
Durante l’anno verranno organizzate 4 gite per permettere
agli ospiti di uscire dalla casa e di conoscere luoghi nuovi.
Tali gite saranno anche di più giornate residenziali in
strutture attrezzate debitamente per permettere anche a
persone in difficoltà o diversamente abili di partecipare
Programmazione delle gite, gestione delle iscrizioni,
organizzazione logistica e realizzazione
Attività 2.4
Organizzazione di
feste aperte alla
cittadinanza
Programmazione delle feste
Coinvolgimento della cittadinanza e dei ragazzi delle scuole
medie di Albinea
OBIETTIVO SPECIFICO N. 3: Aumentare gli accompagnamenti alle persone accolte e a coloro
che si rivolgono alla struttura in cerca di aiuto
Azione generale:
accompagnamenti
singoli
Attività 3.1
Verifica dei singoli
problemi delle
persone accolte
Per ogni persona accolta dopo un primo momento di
conoscenza viene fatto un profilo personale
Effettuare colloqui con ogni utente per capire quali possono
essere le aspirazioni e le capacità
Attività 3.2
Programmazione di
attività singole da
fare per ogni utente
Elaborazione di percorsi singoli per ogni utente
Coinvolgimento del territorio su progetti mirati
Attività 3.3
Realizzazione di
percorsi singoli
Accompagnamenti singoli sul territorio per realizzare i
percorsi singoli
Contatti con gli altri attori per seguire i percorsi avviati
8
Attività 3.4
Verifica dei percorsi
effettuati
Colloqui con gli utenti e altri attori coinvolti nel percorso
Verifica dei percorsi singoli e ipotesi di autonomia del
singolo
9
Diagramma di GANTT
ATTIVITÀ’ PERIODO DI REALIZZAZIONE
Obiettivo specifico n. 1
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
Attività 1.1: migliorare la fase di accoglienza del Cda x x x x
Attività 1.2: effettuare i colloqui singoli
x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x
Attività 1.3.: compilazione scheda cartacea a fine colloquio x x x x x x x x x x x x x x x x x x
Attività 1.4: sostegno concreto alle persone in difficoltà
x x x x x x x x x x x x x x x x
Obiettivo specifico n°2
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
Attività 2.1
Verifica di quanto fatto gli anni precedenti e programmazione x x x x
Attività 2.2 animazione per gli ospiti presso uliveto x x x x x x x x x x
Attività 2.3 organizzazione di gite x x x x x x
Attività 2.4
Organizzazione di feste aperte alla cittadinanza x x x x x x x x x x
Obiettivo specifico n°3
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
Attività 3.1
Verifica dei singoli problemi delle persone accolte x x x x
Attività 3.2
Programmazione di attività singole da fare per ogni utente
x x x x x
Attività 3.3
Realizzazione di percorsi singoli x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x
Attività 3.4
Verifica dei percorsi effettuati x x x x x x
10
8.2 RISORSE UMANE COMPLESSIVE NECESSARIE PER L’ESPLETAMENTO DELLE
ATTIVITÀ PREVISTE, CON LA SPECIFICA DELLE PROFESSIONALITÀ IMPEGNATE
E LA LORO ATTINENZA CON LE PREDETTE ATTIVITÀ.
Numero Professionalità Elenco attività in cui è coinvolto e eventuale spiegazione della
coerenza con la professionalità indicata.
n. 6
Volontari del centro
d’ascolto con
esperienza pluriennale
Attività 1.1
Attività 1.2
Attività 1.3
Attività 1.4
n. 2
Esperto di stoccaggio
per la gestione degli
alimenti da distribuire
Attività 1.4
n. 1
Esperto informatico
nella gestione del
programma OSPO
Attività 1.3
n. 5
Volontarie per lo
stoccaggio e la
distribuzione di
indumenti
Attività 1.4
n. 6 Membri del consiglio
di casa
Attività 2.1
Attività 2.2
Attività 2.3
Attività 2.4
n. 1
Agronomo volontario
pensionato
(vedi lettera partner)
Attività 2.2
n. 1 Esperto pasticcere Attività 2.4
n. 1 Guida turistica Attività 2.3
n. 2 Educatori
professionali volontari
Attività 3.1
Attività 3.2
Attività 3.3
Attività 3.4
n. 100
Studenti delle scuole
come da lettera
allegata
Attività 2.2
Attività 2.3
Attività 2.4
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8.3 RUOLO ED ATTIVITÀ PREVISTE PER I VOLONTARI NELL’AMBITO DEL
PROGETTO.
Monitoraggio del progetto “ACCOGLI CHI HA BISOGNO CRESCERAI IN FAMIGLIA”
Dal monitoraggio effettuato gli operatori del centro hanno visto in modo molto positivo la
collaborazione dei ragazzi del scv evidenziando come il momento dell’attesa per le persone
bisognose, sia diventato anche un punto di incontro dove poter parlare e socializzare tra di loro,
riuscendo ad evitare quasi totalmente momenti di tensione a causa di lunghi periodi di attesa. Hanno
notato anche un miglioramento nell’archiviazione delle schede degli utenti, facilitando e rendendo
più rapido il colloquio e la ricerca lasciando più spazio per l’ascolto.
È stato anche possibile portare direttamente a casa di famiglie in difficoltà aiuti alimentari, potendo
vedere la situazione di difficoltà da più vicino e riportando agli operatori certi casi, che hanno
facilitato e migliorato l’aiuto che veniva già offerto.
Dal monitoraggio tutti e tre i volontari hanno ritenuto una esperienza positiva e costruttiva lo stare
vicino alle persone in difficoltà e aiutarle anche in modo concreto e ad integrarsi nella società
attraverso anche alcune giornate di festa in paese o gite organizzate insieme ai volontari stessi.
Come descritto nel punto precedente (7 obbiettivi specifici del progetto) il disagio economico e
sociale da parte delle famiglie e delle persone presenti sul nostro territorio necessitano ancora delle
stesse attività e ruolo per i giovani del servizio civile.
Codice e titolo attività (cfr. 8.1) Descrizione delle attività e del ruolo dei giovani in
servizio civile
Obiettivo specifico n. 1
Attività 1.1: migliorare la fase di
accoglienza del Cda
Il volontario si occuperà di aiutare i referenti del centro
d’ascolto nel rendere il luogo accogliente per evitare
situazioni di tensione tra gli ospiti durante l’attesa e fornirà
loro le prime indicazioni sui servizi disponibili o invierà ad
altri attori territoriali. Si occuperà in modo prevalente di
fare trovare un luogo ospitale organizzando e distribuendo
un piccolo rinfresco in modo da fare sentire le persone
accolte
Attività 1.2: effettuare i colloqui
singoli
Il volontario solo dopo vari mesi di affiancamento potrà
effettuare i colloqui sotto la supervisione di un esperto
pluriennale di ascolto
Attività 1.3.: compilazione scheda
cartacea a fine colloquio
Finiti i colloqui il volontario collaborerà con gli operatori
per aggiornare le schede cartacee e predisporre
l’archiviazione. inoltre collaborerà alla informatizzazione
delle cartelle utilizzando il programma OSPO
Attività 1.4: sostegno concreto alle
persone in difficoltà
Il volontario si occuperà in collaborazione con l’esperto di
stoccaggio del ritiro e dello stoccaggio degli aiuti
alimentari che verranno donati (vede lettera partner) e degli
indumenti. Tali materiali verranno poi consegnati ai
richiedenti previo colloquio presso il centro d’ascolto. in
alcuni casi particolari il volontario potrà recarsi a domicilio
delle persone aiutate per una visita o per consegnare gli
aiuti.
Obiettivo specifico n°2
Attività 2.1
Verifica di quanto fatto gli anni
precedenti e programmazione
Il volontario parteciperà alle riunioni della casa per definire
i progetti di animazione dell’anno in corso tenendo
presente quanto fatto negli anni precedenti.
12
Attività 2.2 animazione per gli ospiti
presso uliveto
In collaborazione con l’associazione “amici di Casa
Betania” il volontario accompagnerà gli ospiti della casa
nell’uliveto con l’intento di fare vivere agli ospiti momenti
di socializzazione all’aperto e di sperimentarsi a contatto
diretto con la natura. potranno inoltre vedere da vicino le
varie fasi della raccolta delle olive e della spremitura
dell’olio. tale attività viene svolta insieme a tanti volontari
della parrocchia e dell’associazione e diventa un’ottima
occasione di socializzazione
Attività 2.3 organizzazione di gite
Grazie alla preziosa collaborazione della guida turistica
verranno organizzate e realizzate 4 gite con gli ospiti della
casa per permettere loro di visitare luoghi di interesse
culturale e artistico che diversamente non potrebbero
visitare. tali gite vedono coinvolti anche diversi volontari
della parrocchia. I volontari sono invitati a partecipare per
accompagnare gli ospiti e per vivere insieme a loro
momenti di svago, i volontari sono invitati a partecipare
anche alle gite di più di una giornata. In queste gite
potranno vivere fianco a fianco con le persone
accompagnate.
Attività 2.4
Organizzazione di feste aperte alla
cittadinanza
Durante l’anno verranno organizzate diverse feste in
occasioni particolari (Natale, Pasqua, anniversario della
casa, ecc,) con l’obiettivo specifico di collegare sempre di
più la casa con il territorio. il volontario parteciperà
attivamente all’organizzazione delle feste e alla loro
realizzazione. In queste feste si cercherà anche il
coinvolgimento dei bambini delle scuole medie albinetane
con cui si è fatto un accordo in tale senso.
Obiettivo specifico n°3
Attività 3.1
Verifica dei singoli problemi delle
persone accolte
I volontari in collaborazione al consiglio di casa e agli
educatori professionali volontari verificheranno le
competenze degli ospiti cercando di coglierne le
potenzialità.
Attività 3.2
Programmazione di attività singole
da fare per ogni utente
In seguito parteciperanno fattivamente alla
programmazione delle attività da fare per ogni singolo
utente cercando di seguire alcuni percorsi in modo
particolare a seconda delle competenze che ogni volontario
ha o delle proprie aspettative.
Attività 3.3
Realizzazione di percorsi singoli
Il volontario accompagnerà l’ospite durante questi percorsi
e si occuperà di monitorare i percorsi effettuando colloqui
singoli e telefonici con gli altri attori per verificare il
percorso
Attività 3.4
Verifica dei percorsi effettuati
Alla fine dei percorsi fatti verrà effettuata una verifica con
tutti gli attori coinvolti alla quale parteciperà anche il
volontario che ha seguito il percorso. tali verifiche si
pongono come obiettivo finale quello dell’autonomia
dell’utente. purtroppo non sempre è possibile per cui si
riprogetteranno ulteriori percorsi.
I volontari in servizio civile per meglio conoscere gli utenti del servizio potranno a richiesta
partecipare a missioni umanitarie all’estero attraverso il distacco temporaneo di sede.
13
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
10) Numero posti con vitto e alloggio:
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
12) Numero posti con solo vitto:
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Disponibilità alla partecipazione della formazione generale e specifica anche partecipando a
corsi residenziali di più giorni. Possibilità di partecipare a gite con gli utenti di più giorni .
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente
Accreditato:
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
L’Ente partecipa alle attività di sensibilizzazione e informazione, nonché di promozione dei
Bandi di scv svolte in forma coordinata e congiunta in ambito Copresc di Reggio Emilia (10
ore).
Oltre a tutte le attività descritte nel Piano di sensibilizzazione e promozione coordinata e
congiunto del COPRESC di Reggio Emilia saranno effettuate 11 ore dove verranno realizzati:
a. Il progetto sarà pubblicizzato a mezzo stampa (con comunicati stampa) sui quotidiani locali
(Gazzetta di Reggio, Resto del Carlino, Ultime Notizie-La Stampa), periodici ( La libertà), il
giornalino del Comune di Albinea e della Parrocchia, sul sito internet www.casabetania.net.
Saranno affissi manifesti nei luoghi pubblici e distribuiti volantini nei luoghi frequentati dai giovani
(uscita scuole, discoteche, parrocchie, sedi di associazioni); saranno contattati personalmente i
responsabili di gruppi giovanili facenti capo a parrocchie, associazioni sportive e non, per eventuali
incontri di informazione.
b. I ragazzi della locale scuola media svolgeranno una attività presso il nostro Centro che gli
permetterà di conoscerci e avere un primo contatto con il servizio civile.
c. Sono stati creati, autonomamente, rapporti di collaborazione con tre Istituti superiori della
nostra città, ( Istituto magistrale “Matilde di Canossa”, Istituto professionale “Don Zeffirino Iodi”,
4
0
4
0
30
5
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Liceo Classico “L. Ariosto”) attraverso gli insegnanti di religione, che ci hanno permesso di
mandare i nostri giovani del servizio civile a incontrare i giovani del quinto anno per promuovere
l’adesione ai nostri progetti. Questo accordo ci consente di continuare la collaborazione anche per
l’anno 2011.
Le attività di promozione del nostro progetto supereranno le 21 ore come descritto anche nella
scheda di adesione al COPRESC
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Si adottano i criteri contenuti nel decreto 11 giugno 2009 n. 173 "Elementi di valutazione e
punteggi per la selezione dei volontari in SCN" adottato dal direttore dell’Ufficio nazionale per il
servizio civile”.
E’ prevista una quota di riserva per i giovani che hanno già fatto domanda ma non sono stati
selezionati, ovvero:
3 posti a chi non ha mai fatto domanda
1 posto a chi ha già fatto domanda ma non è stato selezionato
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
no
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:
L’Ente partecipa alle attività di monitoraggio del progetto svolte in forma coordinata e congiunta
in ambito Copresc di Reggio Emilia.
MONITORAGGIO INTERNO ALL’ENTE
Si prevede di utilizzare un Sistema di valutazione e monitoraggio interno globale che tiene conto
sia dell’andamento periodico del progetto che della verifica del percorso formativo predisposto per i
volontari in servizio civile.
Il suddetto Piano di monitoraggio e di valutazione servirà pertanto:
a rilevare e a valutare anche in termini di criticità incontrate, gli stadi di avanzamento e la
realizzazione del Progetto;
a valutare la crescita professionale e formativa dei giovani volontari impiegati
ad esprimere un giudizio finale complessivo sull’esperienza di servizio civile.
Si realizzerà nel modo seguente:
1. affidamento dei volontari agli operatori locali di progetto che ne seguiranno costantemente la
attività e che costituiranno sia un elemento di supporto alla loro formazione specifica continua,
sia elemento di controllo, verifica e correzione del lavoro svolto;
2. bimestralmente si terrà una seduta congiunta fra i volontari e il personale interno coinvolto per
una verifica comune della qualità e quantità dei risultati raggiunti e dei problemi eventualmente
insorti.
3. utilizzo di un sistema di autovalutazione da parte dei volontari.
15
Per la realizzazione del punto 3), si utilizzeranno apposite schede di autovalutazione, con
somministrazione di questionari semistrutturati (contenenti cioè domande sia a risposta aperta che
chiusa) da compilare a cura dei Volontari in tre fasi successive : Fase iniziale, Fase intermedia e
Fase finale.
Le schede di autovalutazione sono volte a rilevare ed analizzare le opinioni dei volontari in servizio
civile in particolare all’interno del progetto in corso di realizzazione.
FASE INIZIALE
La valutazione iniziale intende fotografare il momento d’avvio dell’esperienza di servizio civile, sia
delineando la mappa delle opportunità o criticità future, sia tenendo conto della reale situazione
personale di partenza in termini di competenze e di aspettative dei volontari.
Il monitoraggio e la valutazione sul progetto e sui volontari nella prima fase, registrerà pertanto il
profilo in entrata dei volontari e le loro aspettative e motivazioni iniziali.
Il primo questionario pertanto:
tenderà a ricostruire i profili, le conoscenze/capacità/abilità, e le motivazioni originarie dei
giovani volontari;
tenderà a individuare le modalità di presentazione dei giovani all’Ente;
rileverà il loro giudizio sulle modalità di inserimento.
FASE INTERMEDIA
Il monitoraggio e la valutazione sul progetto e sui volontari nella fase intermedia, registrerà pertanto
l’inserimento dei giovani volontari all’interno del progetto di servizio civile e le modalità della loro
partecipazione alle iniziative proprie del progetto, nonché il loro giudizio sull’andamento del
progetto rispetto alle aspettative iniziali.
Il secondo questionario raccoglierà le opinioni dei volontari:
in merito alla formazione generale e specifica già effettuata,
alle condizioni di impiego in relazione ai contenuti propri del progetto, e alle eventuali criticità
incontrate in relazione agli stadi di avanzamento dello stesso.
FASE FINALE
Il monitoraggio e la valutazione finale tenderanno ad analizzare il profilo in uscita dei volontari
rispetto alle competenze acquisite durante lo svolgimento del progetto, a valutare il raggiungimento
degli obiettivi propri del progetto e a declinare un giudizio complessivo sull’esperienza effettuata.
I questionari nella fase finale:
svolgeranno un’azione di ricognizione delle conoscenze, abilità e capacità apprese dai volontari
per poi delineare il loro profilo di uscita;
raccoglieranno le opinioni ed i giudizi complessivi dei partecipanti rispetto all’effettiva
realizzazione degli obiettivi del progetto;
tenderanno pertanto a delineare il quadro di soddisfazione dei volontari rispetto l’anno di
servizio civile prestato.
16
In coincidenza con le tre fasi di somministrazione dei questionari: iniziale, intermedia e finale,
inoltre, il Progettista e l’esperto del monitoraggio effettueranno la propria valutazione sul Progetto
e sui volontari assegnati e sugli sviluppi, stadi di avanzamento, acquisizione di competenze
complessive, che andrà a completare l’analisi per fasi del Progetto.
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
si In proprio
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
nessuno
23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del
progetto:
Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate:
1. alla copertura della quota-parte che il personale dipendente di cui alla voce 8.3 dedica al
progetto;
2. alle attività di formazione specifica previste alla voce 26;
3. alle risorse tecniche e strumentali dedicate al progetto previste alla voce 26;
4. alle attività di promozione di cui alla voce 18;
secondo la seguente ripartizione:
Voci di spesa in quota parte del personale retribuito (cfr
voce 8.2)
Risorse finanziarie
Quota parte del costo dell’educatore professionale che si
occupa delle attività di socializzazione dei portatori d’handicap
2.400,00
Totale spesa 2.400,00
Voci di spesa formazione specifica Risorse finanziarie
Coinvolgimento di esperti volontari e professionisti 300,00
Utilizzo di sedi 150,00
Predisposizione di materiale didattico e dispense, acquisto di libri,
uso del computer e accesso a internet
200,00
Totale spesa 650,00
Voci di spesa risorse tecniche e strumentali (come da voce
26)
Risorse finanziarie
Uso di automezzi per la gestione delle attività degli
accompagnamenti singoli
1.300,00
Quota parte costo per le gite 1.300,00
Materiale per le attività di socializzazione presso l’uliveto 50,00
Materiali per la preparazione delle feste 650,00
Totale spesa 3.300,00
Voci di spesa promozione del progetto (come da voce 18) Risorse finanziarie
17
Organizzazione di eventi ed attività 500,00
Utilizzo di Autovetture per gli spostamenti 400,00
Utilizzo di materiale didattico e di consumo per la promozione
e per l’animazione
100,00
Spazi espositivi in fiere, feste e sagre 50,00
Stampa pieghevoli pubblicitari, distribuzione e spedizione 250,00
Totale spesa 1.300,00
Per un totale di € 6.300,00
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
ENTI PROFIT
Pasticcieria Fantasy SNC di Limone Antonia & C. C.F./P.Iva 02409570351
Devoluzione gratuita di pane e paste da devolvere agli ospiti della casa e alle persone bisognose
Il Colle snc di Incerti Telani Paolo& C.
c.f./ P.iva 01678910355
ENTI NO PROFIT
Parrocchia di San Gaetano in Albinea C.F./P.Iva 91012520358
Collaborazione per disponibilità di stabili, di volontari, animazione di iniziative
Associazione “Amici di Casa Betania” C.F./P.Iva 91148050353
Accoglienza per attività presso l’uliveto e una acetaia di proprietà
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
programma informatico e schede cartacee per archiviare dopo i colloqui
dispense per alimenti
magazzino per vestiario e indumenti usati
N. 2 pulmini attrezzati per il trasporto dei disabili e per gli spostamenti presso l’uliveto
1 telefono, 1 fax e 1 pc con stampante destinati alle attività di progetto
palestrina con tappeti per l’attività motoria e il riposo, attrezzi per favorire l’attività motoria e
stimolare la percezione.
atelier munito di materiali diversi per attività di disegno, pittura, manipolazione. costruzione di
piccoli oggetti.
Strumenti musicali per i corsi.
sala soggiorno attrezzata con tavoli, sedie e poltrone, scaffali.
1 automezzo per gli incontri nelle scuole.
6 tavoli per la mostra
1 telecamera
1 stereo
Materiale ludico: carte, palloni, stoffe,
cucina e sala pranzo (in comune con il Centro residenziale).
1 televisore con lettore dvd.
Impianto di diffusione della musica e KaraoKe, microfoni, ecc.
Area esterna attrezzata munita di pista di pattinaggio, per ritrovi, e aggregazione.
Attrezzatura per uliveto
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CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
nessuno
27) Eventuali tirocini riconosciuti :
Nessuno
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,
certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Per tutti coloro che concludono il Servizio Civile è previsto il rilascio di un attestato da parte della
cooperativa in cui vengono riportate la tipologia del servizio svolto e le competenze che vengono
conseguite durante il servizio. Tale certificazione verrà riconosciuta da parte della cooperativa
stessa ai fini di una eventuale assunzione di personale quale elemento aggiuntivo da prendere in
considerazione.
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
La formazione dei volontari verrà gestita presso la sede di progetto descritta al punto 16. Alcuni
incontri verranno realizzati insieme ai volontari della Caritas Diocesana presso la sede Caritas
diocesana di Reggio Emilia - Guastalla in via Aeronautica, 4 –Reggio Emilia (alcuni incontri
verranno anche svolti presso realtà significative del territorio che dispongono di strumentazione
adatta alle metodologie utilizzate).
30) Modalità di attuazione:
In proprio presso l’Ente. Alcuni incontri verranno gestiti con esperti della Caritas diocesana di
Reggio Emilia – Guastalla
Tale scelta è stata operata per favorire la possibilità per i volontari di operare insieme a giovani di
altri Enti e potere in questo modo condividere parte dell’esperienza e confrontarsi sui contenuti e di
beneficiare di esperti provenienti da altri ambiti.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
no
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la
formazione generale dei volontari”, ed il sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede di
19
accreditamento, il percorso di formazione generale si attua con le seguenti tecniche e metodologie.
3.1 Nella fase di accesso al servizio civile:
Il progetto prevede un percorso di ingresso per la conoscenza della proposta, allo scopo di creare le
condizioni ottimali di inserimento.
Metodologia
- lezioni frontali;
- gruppi di approfondimento;
- confronto sulle motivazioni;
- riflessioni personali.
Numero ore di formazione previste
Il corso ha una durata massima di 12 ore di formazione.
3.2 Durante il servizio civile:
3.2.a formazione generale
Metodologia
Per ogni obiettivo formativo viene considerato:
- la coscientizzazione: essere/divenire consapevoli di sé, dell’altro, del mondo
- dalla conoscenza della realtà al saper comunicare la realtà
- dal sapere di essere nella realtà al saper stare nella realtà
- dal saper fare al saper fare delle scelte
- dallo stare insieme al cooperare
ed in relazione a questi livelli la dimensione:
- individuale della persona
- la famiglia, il gruppo, la comunità di appartenenza
- la società, il mondo
attraverso:
- lezioni frontali (almeno il 50% del monte ore complessivo)
- elaborazione dei vissuti personali e di gruppo, simulazioni, lavori in gruppo e riflessioni personali
(almeno il 20% del monte ore complessivo)
- testimonianze e/o visite ad esperienze significative
Articolazione della proposta di formazione previste;
totale nei primi cinque mesi dall’avvio del progetto: 42 ore.
La proposta è articolata in un percorso di formazione caratterizzato da:
- corso di inizio servizio di alcune giornate nel primo mese di servizio.
- incontri di formazione permanente di alcune ore o al massimo di 1-2 giornate ciascuno.
Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio e periodici dal 5° al 12° mese (vedi il
piano di monitoraggio interno descritto alla voce 21), verranno proposti anche degli
approfondimenti tematici a partire dalla verifica dell’esperienza svolta nell’incontro di
monitoraggio.
Numero verifiche previste e relativi strumenti utilizzati anche per la misurazione dei
livelli di apprendimento raggiunti;
Nella fase di accesso al servizio: verifica attraverso scheda conforme a livello nazionale per la
valutazione del tirocinio osservativo e del successivo tirocinio pratico .
Durante il servizio civile: valutazione attraverso scheda di verifica a conclusione dei singoli moduli
20
formativi. Successive condivisioni e confronti in gruppo.
33) Contenuti della formazione:
A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la
formazione generale dei volontari”, ed il sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede di
accreditamento, si propone una formazione generale che preveda due fasi
Una prima fase di 33 ore circa che tiene conto delle indicazioni delle “Linee guida per la
formazione generale dei volontari”in cui presentare ad un primo livello i singoli argomenti che
saranno poi, dove necessario, approfonditi a partire dalle esigenze del gruppo.
Verranno unificate alcune tematiche all’interno dei momenti previsti e verrà dedicato il primo
periodo all’aspetto formativo istituzionale (una giornata settimanale).
I contenuti della formazione generale, in coerenza con le “Linee guida per la formazione generale
dei giovani in servizio civile nazionale”, (determina Direttore UNSC del 19 luglio 2013 n.
160/2013) prevedono:
1 “Valori e identità del SCN”
1.1 L’identità del gruppo in formazione e patto formativo Questo modulo, dato il suo contenuto, è propedeutico a tutti gli altri moduli. Si tratta di un
modulo/laboratorio nel quale il formatore, utilizzando tecniche formative appropriate, lavorerà alla
definizione di un’identità di gruppo dei volontari in servizio civile, che esprimeranno le loro idee
sul servizio civile, le proprie aspettative, le motivazioni e gli obiettivi individuali. Il formatore,
partendo dai concetti di “Patria”, “difesa senza armi”, “difesa non violenta”, ecc., avrà come
obiettivo quello di creare nel volontario la consapevolezza che questo è il contesto che legittima lo
Stato a sviluppare l’esperienza di servizio civile.
1.2 Dall’obiezione di coscienza al SCN Si metterà in evidenza il legame storico e culturale del servizio civile nazionale con l’obiezione di
coscienza, ripercorrendo la storia del fenomeno in Italia a partire dalla legge n. 772/72, passando
per la legge di riforma n. 230/98, fino ad arrivare alla sua attuale configurazione così come
delineata dal legislatore del 2001, ovvero di difesa civile della Patria con mezzi ed attività non
militari, dimensione che lo caratterizza e lo differenzia da altre forme di intervento ed impegno
sociale.
1.3 Il dovere di difesa della Patria – difesa civile non armata e nonviolenta
1.3.a Si approfondirà il concetto di Patria e di difesa civile della Patria attraverso mezzi ed attività
alternativi a quelli militari a partire dai principi costituzionali della solidarietà (art.2 Cost.),
dell’uguaglianza sostanziale (art.3 Cost.), del progresso materiale o spirituale della società (art.4),
della promozione dello sviluppo della cultura, della tutela del paesaggio e del patrimonio storico ed
artistico della Nazione (art.9) e della pace tra i popoli (art. 11 Cost.). In particolare ciò avverrà
attraverso lo studio delle varie pronunce della Corte costituzionale nelle quali è stato dato a tale
concetto un contenuto ampio e dettagliato.
1.3.b Muovendo da alcuni cenni storici di difesa popolare nonviolenta, si presenteranno le forme
attuali di realizzazione della difesa alternativa sul piano istituzionale, di movimento e della società
civile. Nell’ambito dei riferimenti al diritto internazionale si potranno inoltre approfondire le
tematiche relative alla “gestione e trasformazione nonviolenta dei conflitti”, alla “prevenzione della
guerra” e alle “operazioni di polizia internazionale”, nonché ai concetti di “peacekeeping”, “peace-
enforcing” e “peacebuilding”. Possono, inoltre, essere inserite tematiche concernenti la pace ed i
21
diritti umani alla luce della Costituzione italiana, della Carta Europea e degli ordinamenti delle
Nazioni Unite.
1.4 La normativa vigente e la Carta di impegno etico Verranno illustrate le norme legislative che regolano il sistema del servizio civile, nonché quelle di
applicazione riguardanti l’ordinamento e le attività del servizio civile nazionale. In particolare si
evidenzierà l’importanza della sottoscrizione della Carta di Impegno Etico da parte del legale
rappresentante dell’Ente, quale condizione per l’accreditamento di quest’ultimo: un patto tra
l’UNSC e l’Ente, con cui essi si impegnano reciprocamente al rispetto dei valori posti alla base
della cultura e dell’identità del servizio civile nazionale.
2 “La cittadinanza attiva”
2.1 La formazione civica Se il legislatore ordinario, nella legge istitutiva del 2001, ha posto tra le finalità del SCN il
“contribuire alla formazione civica dei giovani”, il legislatore delegato nel 2002, nel confermare e
ribadire tale concetto, ha inserito tra i contenuti obbligatori del corso di formazione generale “un
periodo di formazione civica”. La formazione civica si sostanzia nella conoscenza della
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e della Carta costituzionale e, quindi, dell’insieme dei
principi, dei valori, delle regole e dei diritti e doveri in essa contenuti che costituiscono la base della
civile convivenza e quadro di riferimento indispensabile affinché i giovani volontari possano
diventare cittadini attivi. Sarà opportuno analizzare la funzione ed il ruolo degli organi
costituzionali, i loro rapporti, dando particolare risalto all’organizzazione delle Camere e all’iter di
formazione delle
leggi. Il percorso di formazione o educazione civica serve non solo a fornire al giovane volontario
la consapevolezza di essere parte di un corpo sociale e istituzionale che cresce e si trasforma nel
tempo, ma anche a trasmettere allo stesso la conoscenza di quelle competenze civiche e sociali
funzionali per vivere una “cittadinanza attiva”. Si illustrerà quindi il percorso che lega l’educazione
civica alla cittadinanza attiva ricollegando i principi teorici ad azioni pratiche ed insegnando ai
volontari a tradurre in comportamenti ed azioni le idee e i valori sanciti dalla Carta costituzionale.
2.2 Le forme di cittadinanza Richiamandosi al concetto di formazione civica prima descritto, si farà presente come tale
formazione abbia come auspicabile conseguenza l’incremento di impegno civico da parte dei
giovani. Si illustreranno in questo modulo le forme di partecipazione, individuali e collettive, che
possono essere agite dal cittadino, in un’ottica di cittadinanza appunto attiva. La partecipazione alle
formazioni sociali del volontariato, della cooperazione sociale, della promozione sociale,
l’obiezione di coscienza, il servizio civile nazionale, l’impegno politico e sociale, la democrazia
partecipata, le azioni nonviolente, l’educazione alla pace, la partecipazione democratica alle
elezioni e ai referendum, i bilanci partecipati, sono tutti esempi concreti che possono essere
illustrati e discussi nell’impostazione, nell’azione e nelle conseguenze, invitando i ragazzi a
proporre ed elaborare, anche tramite le metodologie non formali e la logica progettuale, un percorso
di azione.
2.3 La protezione civile Il tema della protezione civile, che si integra perfettamente nel concetto di difesa della Patria come
difesa dell’ambiente, del territorio e delle persone, nonché fattore di educazione e di crescita di
cittadinanza attiva, verrà affrontato non solo attraverso propedeutici cenni tecnici e operativi, ma
soprattutto dal punto di vista culturale. Partendo dall’importanza della tutela e valorizzazione
dell’ambiente e del territorio, visti come il necessario ed imprescindibile substrato delle attività
umane, si illustrerà come tale territorio/comunità possa essere colpito da eventi naturali ed
antropici, in grado di metterne a dura prova l’esistenza. A tal scopo, seguendo un percorso che si
estrinseca attraverso la logica del progetto, si mostrerà come la protezione civile agisce attraverso la
previsione e prevenzione dei rischi (concetto connesso alla responsabilità, individuale e collettiva)
e l’intervento in emergenza e la ricostruzione post emergenza. Sarà opportuno in tale ambito
22
formativo sottolineare lo stretto rapporto tra prevenzione/tutela ambientale e legalità, nonché tra
ricostruzione/legalità.
Nel presente modulo verranno inoltre illustrate le norme di comportamento da seguire nella
gestione delle emergenze, anche per poter espletare al meglio gli eventuali compiti di assistenza e
soccorso nei confronti delle popolazioni colpite da eventi calamitosi.
2.4 La rappresentanza dei volontari nel servizio civile Una delle forme di partecipazione e di cittadinanza attiva che si presenteranno ai volontari durante
l’anno di servizio civile, sarà la possibilità pratica di partecipare e di candidarsi alle Elezioni per i
Rappresentanti regionali e nazionali dei volontari in SCN. Sarà dunque opportuno illustrare ai
volontari tale possibilità, inserita nel contesto della cittadinanza agita, il suo funzionamento ed
importanza, anche come presa in carico di un comportamento responsabile, le cui conseguenze
potranno essere visibili solo in tempi medio lunghi, ma non per questo meno importanti.
A tale riguardo sarebbe auspicabile la partecipazione, durante le ore di formazione, di ex-volontari o
rappresentanti in carica, nonché di delegati di Regione dei volontari in servizio civile, in qualità di
consulenti, al fine di rendere maggiormente incisivo l’argomento.
3 “Il giovane volontario nel sistema del servizio civile”
3.1 Presentazione dell’ente In questo modulo, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui si
troveranno a prestare l’anno di servizio civile, verranno presentate la storia, le caratteristiche
specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’Ente accreditato.
3.2 Il lavoro per progetti Il lavorare per progetti è un metodo nato e sviluppato per consentire la governabilità dei processi
complessi, nel rispetto degli obiettivi prefissati e dei vincoli temporali. Lavorare per progetti è un
lavoro ad alta integrazione, risultato che non si ottiene automaticamente ma va costruito e la sua
qualità dipende dalla qualità delle competenze che ciascuno mette in gioco. Il progetto viene
suddiviso in fasi e compiti che vengono assegnati ad un team di persone. L’integrazione del team è
il risultato della capacità di comunicazione, coordinamento e cooperazione di tutte queste figure. I
volontari in servizio civile sono parte integrante di questo processo e la loro crescita umana è
fondamentale per la riuscita del progetto. Non bisogna dimenticare che una conoscenza imprecisa
del progetto nel suo insieme, una scorretta definizione iniziale dei tempi, dei metodi, degli obiettivi,
una scadente qualità dei rapporti fra le persone possono determinarne il fallimento.
3.3 L’organizzazione del servizio civile e le sue figure Come già espresso nel modulo precedente, per la buona riuscita del progetto è fondamentale una
buona conoscenza dello stesso nel suo insieme e quindi un’attenta conoscenza delle diverse figure e
dei loro ruoli. Il raggiungimento degli obiettivi attraverso la realizzazione di una serie di azioni è
direttamente riconducibile alle figure che operano al suo interno. A sua volta, lo stesso ente è
collocato all’interno di una sovrastruttura più grande , che costituisce “il sistema di servizio civile”
(gli enti di SCN, l’UNSC, le Regioni e le Province autonome). E’ importante che il volontario
conosca “tutte” le figure che operano all’interno del progetto (OLP, RLEA, altri volontari etc.) e
all’interno dello stesso ente (differenza fra ente e partner, fra sede operativa etc.) per il
raggiungimento degli obiettivi.
3.4 Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale In tale modulo verrà presentato e illustrato ai volontari il “Prontuario concernente la disciplina dei
rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale”, (DPCM 4 febbraio 2009 e successive
modifiche) in tutti i suoi punti.
3.5 Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti Partendo dall'ingresso del volontario nell'organizzazione sarà utile soffermarsi sulla comunicazione
quale elemento essenziale dell'esperienza quotidiana, sia nei rapporti fra singoli individui, sia a
livello di gruppi. Poiché la comunicazione serve una combinazione di scopi e può produrre una
combinazione di risultati, occorrerà prendere in esame i suoi elementi costitutivi: il contesto,
l'emittente, il messaggio, il canale comunicativo, il destinatario e la ricezione del messaggio da
23
parte di quest'ultimo. L'analisi della comunicazione all'interno di un gruppo, quale è quello in cui è
inserito il volontario, condurrà ad un esame delle dinamiche che ogni nuovo inserimento sviluppa in
un gruppo di lavoro. Sarà utile, pertanto, considerare il gruppo come possibile causa di conflitti,
riconoscendo il momento iniziale del sorgere di questi ultimi (capacità di lettura della situazione),
l'interazione con gli altri soggetti (funzionale/disfunzionale), la loro risoluzione in modo costruttivo
(alleanza/mediazione/ consulenza).
Mediazione culturale ed interculturalità
In questo modulo saranno affrontati e approfonditi i temi del punto 6) del presente box, portando
l’esperienza di mediatori culturali e di progetti di interculturalità che hanno sviluppato reti sociali
sui territori tali da formare i giovani del servizio civile nazionale sull’integrazione fra migranti e
residenti e nel caso si presentino progetti di Servizio Civile Regionale, come già accaduto in
precedenti progetti, favorire la formazione unica fra volontari italiani e stranieri.
Fermo restando le ore complessive di formazione ed i temi, l’articolazione della proposta sarà
adattata in base al gruppo dei volontari in formazione.
Al termine della prima fase verranno proposti alcuni strumenti per verificare il gradimento e
l’interesse dei giovani rispetto a tutte le tematiche presentate, in modo da programmare il restante
percorso formativo.
Una seconda fase di 9 ore circa dove sarà possibile dedicare più attenzione e tempo ad alcune
tematiche rispetto ad altre partendo dalle esigenze e dalle risorse dei giovani e delle realtà locali. Si
approfondiranno gli stessi contenuti affrontati nella prima fase e si individueranno altre tematiche
in base alle esigenze ed alla situazione del gruppo particolare di volontari.
Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio (vedi il piano di monitoraggio interno
descritto alla voce 21), verranno proposti anche degli approfondimenti tematici, inerenti ai contenuti
di formazione generale, a partire dalla verifica dell’esperienza svolta.
34) Durata:
La durata complessiva della formazione è di 42 ore, con un piano formativo di 6 giornate, questa è
parte integrante dei progetti ed è conteggiata a tutti gli effetti ai fini del monte ore. Tutta la
formazione generale sarà svolta nei primi 180 giorni dall’avvio del progetto stesso.
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
Cooperativa S. Gaetano via don Sturzo 2
36) Modalità di attuazione:
In proprio presso l’ente con formatori dell’ente e con l’ausilio di esperti
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Bigi Giuseppe nato il 19/03/1955 ad Albinea
Buriani Irene nata il 27/03/1972 a Bologna
Massimo Becchi nato il 03/08/1971 a Reggio Emilia
24
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
Bigi Giuseppe:
Diploma di geometra conseguito nel 1975
Attestato di operatore di Comunità terapeutiche conseguito nel 1981
Diploma di Istituto Superiore in Scienze Religiose conseguito nel 1986
Occupato per due anni al Centro Italiano di Solidarietà di Reggio Emilia in qualità di
Direttore di comunità terapeutica.
Responsabile dell’ente coop. S. Gaetano titolare di progetti di servizio civile volontario.
Insegnate dell’Istituto comprensivo con il quale si realizza il progetto in accordo di
partenariato
Esperienza di 13 anni come responsabile di ente (coop. Il Paese) convenzionato con il
ministero per gli obiettori di coscienza
Buriani Irene
- Diploma di Istituto Magistrale, a Bologna, nel 1990.
- Corso triennale di qualificazione al lavoro per Educatore Prof.le, che si è tenuto dal 1990 al
1993, c/o l'Ausln° 27 di Bologna.
- Corso per coordinatore di 160 ore “Valorizzazione e sviluppo delle competenze degli
Educatori Professionali nel quadro dell’evoluzione delle strategie aziendali delle
Cooperative Sociali”, istituito dall’amministrazione regionale di Bologna.
- Dal 3/08/1993 al 30/6/1998 ha lavorato come socia della Cooperativa Sociale Società
Dolce, con mansioni di Educatore-referente c/o l'Istituto Medico-psico-pedagogico per
portatori di handicap "Villa Donini" di Budrio (BO) di proprietà dell'Amministrazione
Istituti ed Opere Pie Unite (IPAB) di Budrio (BO).
- Dal 1/07/1998 al 31/12/2002 ho lavorato nella medesima struttura, che nel frattempo era
diventato Centro Socio-riabilitativo, come dipendente a tempo indeterminato dell'Ipab, con
la qualifica di Educatore Prof.le.
- Dal 01/01/2003 socia coordinatrice (7° livello) della Coop Sociale San Gaetano.
3- Massimo Becchi (per quanto attiene il modulo sulla sicurezza).
Da anni responsabile della sicurezza in qualità di presidente di strutture in ambito associativo.
Frequentato il corso sulla sicurezza, rischio basso, nel novembre e dicembre 2013 organizzato dal
Raggruppamento delle Guardie Ecologiche Volontarie della Legambiente Reggio Emilia per un
totale di 8 ore.
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Incontri di gruppo mensili di tre ore ciascuno guidati dal formatore con le seguenti modalità:
1. esposizione dell’argomento anche con l’ausilio di esperti (assistenti sociali, responsabili
handicap adulto, responsabile servizi sociali del Comune di Albinea, operatori Caritas
diocesana)
2. discussione
3. lavoro di gruppo
4. sintesi del lavoro
5. conclusioni
Incontri settimanali di un’ora ciascuno con le seguenti modalità:
a. Esposizione dell’argomento
b. Discussione
40) Contenuti della formazione:
25
1. Utilizzo del programma informatico OSPO e redazione di schede cartacee
2. Gestione di un colloquio
3. Relazione di aiuto
4. Conoscenza della sede, delle sue finalità, delle persone che vi lavorano, dei volontari, dei
rispettivi incarichi (organigramma);
5. Il percorso di conoscenza e consapevolezza delle varie realtà di Casa Betania; i principi
ispiratori;
6. Conoscenza delle attività e delle procedure operative della sede operativa
7. Conoscenza delle realtà territoriali che lavorano in rete con la sede
8. approfondimento della relazione tra persone che lavorano in sinergia all’interno del
medesimo progetto ma con ruoli e competenze differenti
9. Partecipazione periodica dei volontari all’incontro di equipe degli operatori
10. La relazione di aiuto e la solidarietà verso le persone in difficoltà;
11. La conoscenza di sè, l’ascolto dell’altro; le possibilità della socializzazione;
12. Introduzione alle tecniche ed alle strategie adottate nel Centro;
13. Il percorso e la relazione con le famiglie degli ospiti del Centro;
14. “Dietro ai gesti e alle parole”: analisi dei comportamenti spontanei e di quelli pensati in
base ad obiettivi mirati alle esigenze delle persone in difficoltà.
L’analisi riguarda: la convivenza, la responsabilità verso le persone, le cose, la casa;
l’autonomia personale e la cura di sé, i rapporti affettivi con la famiglia, gli amici, gli altri.
In particolare vengono fatti emergere comportamenti ‘spontanei’ messi in atto spesso nella
relazione con persone disabili gravi quali: il comportamento ‘consumista’ che ricerca
l’esperto per relazionarsi; porsi degli obiettivi non realistici e non progressivi sui compiti
da realizzare; la compensazione affettiva o l’infantilismo, la sostituzione nel compito. In
parallelo vengono motivati i comportamenti pensati in base alle esigenze reali di
socializzazione e di qualità della vita possibili.
15. La conduzione delle attività di gruppo con i ragazzi;
16. Percorsi e metodi per l’animazione di portatori d’handicap e adulti con disagio
17. Le relazioni interpersonali nelle attività in team.
18. Percorsi individuali per l’ascolto delle difficoltà e l’individuazione delle prospettive di
crescita personale nel servizio.
19. Relazione con gli attori del territorio che collaborano con la sede
20. Confronto in itinere sulle problematiche, sui dubbi, sulle riflessioni, emersi nel corso degli
incontri di formazione
21. Partecipazione periodica dei volontari all’incontro del consiglio di casa
Formatore Massimo Becchi
FORMAZIONE E INFORMAZIONE SUI RISCHI CONNESSI ALL’IMPIEGO DEI
VOLONTARI
Come indicato nel Decreto 160 del 19/07/2013 “Linee guida per la formazione generale dei
giovani in SCN” nel computo del totale delle ore da svolgere, sono previsti due moduli per
complessive 8 ore sulla “Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari
nei progetti di SC”.
MODULO A DURATA: 6 ore
CONTENUTI:
- Comprendere: cosa si intende per sicurezza sul lavoro e come si può agire e lavorare in
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sicurezza
cos’è,
da cosa dipende,
come può essere garantita,
come si può lavorare in sicurezza
- Conoscere: caratteristiche dei vari rischi presenti sul luogo di lavoro e le relative misure di
prevenzione e protezione
concetti di base (pericolo, rischio, sicurezza, possibili danni per le persone e misure di tutela
valutazione dei rischi e gestione della sicurezza)
fattori di rischio
sostanze pericolose
dispositivi di protezione
segnaletica di sicurezza
riferimenti comportamentali
gestione delle emergenze
- Normative: quadro della normativa in materia di sicurezza
codice penale
codice civile
costituzione
statuto dei lavoratori
normativa costituzionale
D.L. n. 626/1994
D.L. n. 81/2008 (ed testo unico) e successive aggiunte e modifiche
MODULO B: Nell’ambito delle attività svolte dai volontari di cui al precedente box 8.3, si approfondiranno le
informazioni sui rischi specifici esistenti negli ambienti di frequentazione indicati al precedente
box16, per i settori e le aree di intervento individuate al precedente punto 5.
DURATA: 2 ore
CONTENUTI:
Assistenza
fattori di rischio connessi ad attività con anziani, minori, giovani, immigrati, profughi,
detenuti in misure alternative, disagio ed esclusione adulta e giovanili
fattori di rischio connessi ad attività in carcere e/o con diversamente abili, attività motoria,
pazienti invalidi, malati terminali, tossicodipendenti ed etilisti, dipendenze e devianze
sociali.
Focus sui contatti con l’utenza e cura alla persona
modalità di comportamento e prevenzione in tali situazioni
gestione delle situazioni di emergenza
sostanze pericolose ed uso di precauzioni e dei dispositivi di protezione
segnaletica di sicurezza e riferimenti comportamentali
normativa di riferimento
Inoltre, come indicato del Decreto 160/2013 (Linee Guida…), “in considerazione della necessità
di potenziare e radicare nel sistema del servizio civile una solida cultura della salute e della
sicurezza … e soprattutto, al fine di educarli affinché detta cultura si radichi in loro e diventi stile
di vita”, con riferimento ai luoghi di realizzazione ed alle strumentazioni connesse alle attività di
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cui al box 8.3, si approfondiranno i contenuti relativi alle tipologie di rischio nei seguenti ambienti:
Per il servizio in sede
Verranno approfonditi i contenuti relativi alle tipologie di rischio possibili nei luoghi in cui i
volontari si troveranno ad utilizzare le normali dotazioni (vedi in particolare box 25) presenti nelle
sedi di progetto (rispondenti al DL 81 ed alla Circ 23/09/2013), quali uffici, aule di formazione,
strutture congressuali, operative, aperte e non al pubblico, per attività di front office, back office,
segretariato sociale, operazioni con videoterminale, oltre agli spostamenti da e per detti luoghi.
Fatto salvo quanto indicato come possibilità al box 15
Per il servizio fuori sede urbano (outdoor)
Verranno approfonditi i contenuti relativi alle tipologie di rischio possibili nei luoghi aperti urbani
(piazze, giardini, aree attrezzate o preparate ad hoc) in cui i volontari si troveranno ad operare in
occasioni di campagne, promozione e sensibilizzazione su temi connessi al SCN e/o al progetto,
utilizzando le dotazioni (vedi in particolare box 25) presenti e disponibili in queste situazioni (quali
materiali promozionali, stand, sedie, tavoli e banchetti,…) materiali e dotazioni rispondenti a
norme UE e al DL 81), per le attività indicate al box 8.3, oltre agli spostamenti da e per detti
luoghi. Fatto salvo quanto indicato come possibilità al box 15
41) Durata:
La durata è di 72 ore suddivisi in almeno 18 incontri. Verrà erogata entro e non oltre 90 giorni
dall’avvio del progetto stesso.
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
E’ previsto un piano di monitoraggio della Formazione Generale.
Per l’attuazione dei progetti inseriti nel Piano provinciale del servizio civile volontario, è prevista la
somministrazione ai giovani di tre Questionari per il monitoraggio della formazione generale, e
precisamente:
- il 1° a conclusione dei moduli formativi della 1° Macroarea “Valori e identità del SCN”;
- il 2° a conclusione dei moduli formativi della 2° Macroarea “La cittadinanza attiva”;
- il 3° a conclusione dei moduli formativi della 3° Macroarea “Il giovane volontario nel sistema
del SC”, comprendente anche la valutazione complessiva del percorso.
I Questionari provvedono a valutare l’apprendimento di nuove conoscenze e competenze e
verificano l’andamento del corso di formazione valutandone gli strumenti, le metodologie e i
contenuti.
I risultati di questo monitoraggio intendono essere usati all’interno del gruppo di lavoro composto
da formatori accreditati e referenti degli enti per la formazione al fine di:
1) migliorare il percorso formativo che il Co.Pr.E.S.C. offrirà a partire dalla successiva annualità di
servizio civile volontario;
2) valutare in itinere il percorso formativo e di crescita individuale dei volontari;
3) restituire criticità e risorse agli enti aderenti rispetto alla relazione tra servizio civile, formazione
generale e formazione specifica.
E’ lasciata la facoltà al gruppo di lavoro composto dai formatori accreditati e dai referenti degli enti
per la formazione di prevedere una differente periodicità nella somministrazione dei Questionari, se
ritenuta più funzionale al perseguimento delle finalità sopra citate.
Con l’impostazione dei Questionari si cerca di ottenere delle risposte semplici e univoche, per poter
confrontare i risultati ed elaborare i dati in maniera completa.
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A questo proposito si utilizza, come legenda, una scala numerica da 1 a 4 dove: (1=per niente)
(2=poco) (3=abbastanza) (4=molto), oppure la risposta chiusa (SI/NO).
Le domande si suddividono in blocchi, ed ogni blocco corrisponde a una giornata di formazione
generale (oltre a un blocco che riguarda la domanda finale sul corso nel suo complesso).
Di seguito riportiamo gli strumenti scelti per effettuare il monitoraggio sui giovani, ovvero i tre
Questionari da somministrare ai giovani partecipanti al percorso di formazione generale.
QUESTIONARIO 1° MACROAREA DELLA FORMAZIONE GENERALE:
1. Modulo 1: L’Identità del Gruppo in formazione e il patto formativo; la mediazione
interculturale
Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci? (Risposte da 1
a 4)
Lo spazio lasciato alle vostre presentazioni personali quanto ha dato modo a voi, gruppo classe, di
conoscervi? (Risposte da 1 a 4)
Questo modulo quanto è stato interessante? (Risposte da 1 a 4)
Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? (Risposte da 1 a 4)
Attraverso la condivisione all’interno del gruppo classe, quanto ti sei sentito consapevole delle
motivazioni che ti hanno spinto a scegliere il SCV? (Risposte da 1 a 4)
Per quanto riguarda l’intercultura, quanto le nozioni acquisite ti sono state utili per capire meglio il
territorio in cui stai operando? (Risposte da 1 a 4)
2. Modulo 2: Dall’obiezione di coscienza al Servizio Civile Nazionale
Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci? (Risposte da 1
a 4)
Questo modulo quanto è stato interessante? (Risposte da 1 a 4)
Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? (Risposte da 1 a 4)
I concetti sono stati esposti in maniera chiara? (Risposte da 1 a 4)
Sapevi che il SCV era ”erede” dell’obiezione di coscienza al servizio militare obbligatorio?
(Risposta SI/NO)
Eri a conoscenza della storia dell’obiezione di coscienza al servizio militare obbligatorio?
(Risposta SI/NO)
Sapevi che prima dell’introduzione dell’obiezione di coscienza coloro i quali si opponevano al
servizio militare obbligatorio finivano in carcere militare per rifiuto all’obbligo della leva militare?
(Risposta SI/NO)
3 Modulo 3: Il dovere di difesa della patria – la difesa civile non armata e nonviolenta
Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci? (Risposte da 1
a 4)
Questo modulo quanto è stato interessante? (Risposte da 1 a 4)
Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? (Risposte da 1 a 4)
I concetti sono stati esposti in maniera chiara? (Risposte da 1 a 4)
Ritieni che difesa della Patria e impegno sociale siano strettamente connessi? (Risposta SI/NO)
Concordi con la tesi secondo la quale la difesa della Patria si può attuare anche senza mezzi
militari? (Risposta SI/NO)
Prima di questo modulo conoscevi le principali modalità di attuazione della difesa civile (=con
mezzi non militari) della Patria (non violenza, forme di resistenza passiva, forme di disobbedienza
civile)? (Risposta SI/NO)
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4 Modulo 4: La normativa vigente e la Carta di impegno etico
Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci? (Risposte da 1
a 4)
Questo modulo quanto è stato interessante? (Risposte da 1 a 4)
Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? (Risposte da 1 a 4)
I concetti sono stati esposti in maniera chiara? (Risposte da 1 a 4)
Le normative ti sono state presentate in maniera completa? (Risposte da 1 a 4)
Quanto eri a conoscenza del generale quadro legislativo del SCV? (Risposte da 1 a 4)
Eri a conoscenza della complessità delle norme che regolano il SCV? (Risposte da 1 a 4)
Ritieni coerenti i valori espressi nella Carta d’impegno etico del SCV con il tuo impegno
quotidiano di servizio-civilista? (Risposta SI/NO)
QUESTIONARIO 2° MACROAREA DELLA FORMAZIONE GENERALE:
5 Modulo 5: La formazione civica
Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci? (Risposte da 1
a 4)
Questo modulo quanto è stato interessante? (Risposte da 1 a 4)
Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? (Risposte da 1 a 4)
I concetti sono stati esposti in maniera chiara? (Risposte da 1 a 4)
Questo modulo ti ha reso più consapevole di appartenere alla società civile? (Risposta SI/NO)
Questo modulo ti ha reso più consapevole di essere titolare di diritti e di doveri ? (Risposta SI/NO)
6 Modulo 6: Le forme di cittadinanza
Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci? (Risposte da 1
a 4)
Questo modulo quanto è stato interessante? (Risposte da 1 a 4)
Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? (Risposte da 1 a 4)
I concetti sono stati esposti in maniera chiara? (Risposte da 1 a 4)
Le forme di cittadinanza attiva che ti sono state presentate sono state per te interessanti? (Risposta
SI/NO)
Le conoscevi già? (Risposta SI/NO)
Ti interesserebbe metterle in pratica d’ora in poi?(Risposta SI/NO)
7 Modulo 7: La protezione civile
Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci? (Risposte da 1
a 4)
Questo modulo quanto è stato interessante? (Risposte da 1 a 4)
Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? (Risposte da 1 a 4)
I concetti sono stati esposti in maniera chiara? (Risposte da 1 a 4)
Prima di assistere a questo modulo sapevi che il tema della “protezione civile” è legato al tema del
SCV? (Risposta SI/NO)
Prima di assistere a questo modulo sapevi cosa sono le “Colonne mobili regionali” della
protezione civile? (Risposta SI/NO)
Prima di assistere a questo modulo sapevi quali sono gli ambiti in cui opera la protezione civile in
Italia? (Risposta SI/NO)
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8 Modulo 8: La rappresentanza dei volontari in servizio civile
Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci? (Risposte da 1
a 4)
Questo modulo quanto è stato interessante? (Risposte da 1 a 4)
Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? (Risposte da 1 a 4)
I concetti sono stati esposti in maniera chiara? (Risposte da 1 a 4)
Ritieni utile che anche i volontari in servizio civile possano eleggere dei propri rappresentanti?
(Risposta SI/NO)
Hai mai pensato di candidarti come rappresentante dei giovani in servizio civile ? (Risposta
SI/NO)
Se tu fossi eletto come rappresentante dei giovani in Servizio Civile, ti sentiresti in grado di fare
da portavoce, nella Consulta regionale del servizio civile, di proposte utili per migliorare il
servizio civile? (Risposta SI/NO)
QUESTIONARIO 3° MACROAREA DELLA FORMAZIONE GENERALE:
9 Modulo 9: Presentazione dell’Ente
Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci? (Risposte da 1
a 4)
Questo modulo quanto è stato interessante? (Risposte da 1 a 4)
Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? (Risposte da 1 a 4)
I concetti sono stati esposti in maniera chiara? (Risposte da 1 a 4)
In che misura hai accresciuto le conoscenze sull’Ente da te scelto per fare il tuo anno di SCV?
(Risposte da 1 a 4)
Quanto è stato per te arricchente ascoltare la presentazione di Settori di attività diversi da quello
del tuo Ente di appartenenza? (Risposte da 1 a 4)
Eri a conoscenza che il panorama degli Enti di servizio civile fosse così ampio? (Risposta SI/NO)
10 Modulo 10: Il lavoro per progetti
Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci? (Risposte da 1
a 4)
Questo modulo quanto è stato interessante? (Risposte da 1 a 4)
Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? (Risposte da 1 a 4)
I concetti sono stati esposti in maniera chiara? (Risposte da 1 a 4)
Attribuisci con un numero da 1 a 4 un ordine di importanza ai seguenti punti da seguire per
scrivere un progetto: definire le priorità; lavorare in équipe; calcolo del budget; ricerca dei
partner/sponsor; monitoraggio del lavoro svolto; rispetto di ruoli e gerarchie; capacità di trarre le
conclusioni (Tutte con risposte da 1 a 4 per ogni punto, dove 1:=per niente; 2=poco;
3=abbastanza; 4=molto)
11 Modulo 11: L’organizzazione del SC e le sue figure
Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci? (Risposte da 1
a 4)
Questo modulo quanto è stato interessante? (Risposte da 1 a 4)
Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? (Risposte da 1 a 4)
I concetti sono stati esposti in maniera chiara? (Risposte da 1 a 4)
Eri a conoscenza del sistema di relazioni tra Dipartimento Nazionale della Gioventù e Servizio
Civile – Regioni – Province autonome – Enti di servizio civile, funzionale alla “nascita” di un
progetto di servizio civile volontario? (Risposta SI/NO)
Eri a conoscenza di quante figure di un Ente collaborano alla buona riuscita del progetto di
servizio civile (ad es. Olp, formatore della formazione generale, formatore della formazione
specifica, tutor, ecc. ecc. a seconda delle sedi)? (Risposta SI/NO)
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12 Modulo 12: La disciplina dei rapporti tra enti e volontari
Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci? (Risposte da 1
a 4)
Questo modulo quanto è stato interessante? (Risposte da 1 a 4)
Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? (Risposte da 1 a 4)
I concetti sono stati esposti in maniera chiara? (Risposte da 1 a 4)
Questi concetti ti sono stati spiegati anche dal personale incaricato del tuo Ente di appartenenza?
(Risposta SI/NO)
Quanto ritieni che la spiegazione dei tuoi diritti e dei tuoi doveri possa aiutarti a rispettare le
regole dell’Ente di appartenenza e a condividere le responsabilità del progetto su cui operi,
aumentando così il tuo senso di responsabilità? (Risposte da 1 a 4)
13 Modulo 13: Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti
Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci? (Risposte da 1
a 4)
Questo modulo quanto è stato interessante? (Risposte da 1 a 4)
Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? (Risposte da 1 a 4)
I concetti sono stati esposti in maniera chiara? (Risposte da 1 a 4)
Ti eri mai fermato a riflettere con consapevolezza sulle strategie per risolvere un conflitto
(personale o sociale) in modo pacifico e non violento? (Risposta SI/NO)
Ritieni che d’ora in poi ti sarà più facile mettere in pratiche dinamiche simili per la risoluzione in
modo costruttivo e non violento dei conflitti (del tuo vissuto personale, o che incontri nella società
in cui vivi)? (Risposta SI/NO)
14 Domanda di valutazione finale sul corso di Formazione Generale
14.1 In che misura il corso di formazione generale ti ha:
-stimolato a livello motivazionale?
-reso consapevole del ruolo di volontario in servizio civile?
-reso consapevole del ruolo di cittadino attivo?
-aiutato ad aumentare le tue conoscenze riguardanti il territorio dove presti servizio?
-aiutato a creare rapporti con persone non-coetanee?
-aiutato a creare rapporti con coetanei?
-aperto le porte sul mondo del volontariato?
Attribuisci con un numero da 1 a 4 un ordine di importanza alle voci precedenti
(Tutte con risposte da 1 a 4 per ogni voce, dove 1:=per niente; 2=poco; 3=abbastanza;
4=molto)
14.2 Quali argomenti sono stati più interessanti a tuo parere?
-la formazione di un’identità di gruppo
- la presentazione degli Enti e delle sedi di appartenenza dei volontari
- la mediazione interculturale
-i fondamenti istituzionali e culturali del SCV
-il dovere di difesa della Patria e il suo rapporto con il SCV
-la difesa civile non armata e non violenta
- la gestione dei conflitti personali (fra individui) e di gruppo (nella società o fra gli Stati)
-la protezione civile
-la formazione civica
-le forme di cittadinanza
-le figure che operano nel progetto di servizio civile
-la normativa vigente e la Carta di impegno etico
-i diritti e doveri del volontario in servizio civile
-le forme di rappresentanza dei volontari in servizio civile
-il lavoro per progetti
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Attribuisci con un numero da 1 a 4 un ordine di importanza alle voci precedenti
(Tutte con risposte da 1 a 4 per ogni voce, dove 1:=per niente; 2=poco; 3=abbastanza;
4=molto)
Per la formazione generale si rimanda al sistema presentato e verificato dall’Ufficio nazionale del
Ministero e dall’Ufficio dell’Ente provinciale Caritas.
Per la formazione specifica viene approntato un registro delle presenze agli incontri del gruppo, che
hanno cadenza settimanale. Sono previsti, inoltre, incontri personali mensili tra l’olp e ciascun
volontario del servizio.
Data 05/10/2015 Il Responsabile legale dell’ente / Cooperativa
sociale San Gaetano