San Canzian Città Futura Gennaio 2012

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Città Futura San Canzian Pubblicazione di San Canzian d’Isonzo n°1/2012 - anno II Trimestrale a distribuzione gratuita - Reg. Tribunale di Gorizia n° 6/2010 del 10/10/2010 Direttore Responsabile: Giorgio Rossetti Direttore: Edi Minin Stampato presso: Grafika Soča D.O.O. - Nova Gorica Redazione: Marco Brandolin, Stefano Minin, Maurizio Negrari, Edi Pizzoni, Riccardo Sacco. Abbiamo cominciato un anno fa questa nostra avventura rilevando come alcune opere pubbliche, pur presenti nel programma di questa Amministrazione, non erano state ancora completate. Oggi, dopo quattro manovre finanziarie , due Governi Nazionali, la vittoria del Milan nel Campionato di Calcio, la riconferma di Gherghetta a capo della Provincia di Gorizia, il matrimonio del Principe William e Kate Middleton, una riforma delle Pensioni, ed il terremoto in Giappone, la situazione è sempre la stessa: non risulta che nessuna opera sia stata portata a termine. Dal palazzo di Pieris non traspare però nessuna preoccupazione: tutto sarà salvato dal Centro Commerciale che sorgerà a Begliano. Auguriamoci che a primavera qualcuno conservi qualche numero di Città Futura e che faccia tesoro di quanto sobriamente denunciato, non fosse altro per chiedere le vere intenzioni di chi ci andrà a governare. Gli anni passano... ... I problemi restano!

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#8 di San Canzian Città Futura

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Abbiamo cominciato un anno fa questa nostra avventura rilevando come alcune opere pubbliche, pur presenti nel programma di questa Amministrazione, non era no state ancora completate.Oggi, dopo quattro manovre finanziarie , due Governi Nazionali, la vittoria del Milan nel Campionato di Calcio, la riconferma di Gher ghetta a capo della Provincia di Gorizia, il matrimonio del Principe William e Kate Middleton, una riforma delle Pensioni, ed il terremoto in Giappone, la situazione è sempre la stessa: non risulta che nessuna opera sia stata portata a termine. Dal palazzo di Pieris non traspare però nessuna preoccupazione: tutto sarà salvato dal Centro Commerciale che sorgerà a Begliano. Auguriamoci che a primavera qual cuno conservi qualche numero di Città Futura e che faccia tesoro di quanto sobriamente denunciato, non fosse altro per chiedere le vere intenzioni di chi ci andrà a governare.

Gli anni passano...

... I problemi restano!

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Pubblichiamo integralmente la parte del programma presentato dal sindaco Caruso per le elezioni 2007 riguardante la viabilità. Abbiamo reputato di scegliere questa parte del programma perche è quella sul-la quale maggiore è il potere degli amministratori e che meno dipende da condizionamenti esterni (come ad esempio la parte sull’economia o sull’artigianato) e che permette maglio ai cittadini di valutare i pro-gressi: mentre infatti su altri temi ci potrebbero essere fraintendimenti e largo spazio alle interpretazioni ( ad esempio: è migliorata la condizione dei giovani nel nostro comune? E quella degli anziani?) sulla viabili-tà invece i giudizi possono essere molto più oggettivi e diretti: una strada o è stata asfaltata oppure no, un marciapiede è stato construito o meno: non esistono interpretazioni “politiche”. Inoltre tutti, ma proprio tutti possono vedere con i loro occhi i lavori eseguiti.Questa pubblicazione ha sempre informato, sin dal primo numero, i cittadini sulle condizioni delle strut-ture pubbliche, sullo stato delle strade sul territorio comunale, for-mulando proposte che rientravano, come potrete vedere, negli impegni assunti in sede di elezioni. A poco meno di 5 mesi dalle elezioni ci sembra corretto informare la cittadi-nanza su quanto di quello promes-so sia stato portato a termine. Non ci nascondiamo, perchè è corretto ricordarle, le difficoltà della finanza pubblica e la progressiva riduzione della capacità di spesa degli enti locali che spesso condizionano l’efficacia dell’attività amministra-tiva. Ciò non toglie che tali difficoltà erano presenti, seppure in maniera non così virulenta, anche al mo-

mento della redazione del program-ma: infatti va dato merito alle forze politiche di allora di aver redatto un programma delle opere pubbliche in tema di viabilità molto ancorato alla realtà, con pochi voli pindarici e senza promesse troppo impegna-tive da mantenere.Reputiamo quindi un diritto dei citta-dini della nostra comunità avere gli strumenti di conoscenza più idonei per esercitare la funzione demo-cratica più incisiva di tutte le altre: il diritto di voto.Andremo quindi ad analizzare l’elenco sotto esposto per vedere cosa è stato fatto, cosa non è stato fatto e le eventuali motivazioni.Questo è l’elenco così come defini-to nel programma firmato e deposi-tato in comune. Di nostro abbiamo aggiunto i numeri per una migliore comprensione da parte dei lettori.

Redazione

ViabilitàIn una prospettiva squisita-mente sovracomunale ve-diamo che rilevanti cambia-menti stanno interessando San Canzian d’Isonzo (alta velocità, nuova bretella di col-legamento): è necessario ge-stire aspetti positivi e negativi di queste iniziative, senza ri-fiutarle a priori ma mediando sulle soluzioni attuative in modo da attutirne l’impatto sul territorio, cercando ove possi-bile di considerarle come una risorsa e non esclusivamente come un disagio inaccetta-bile.In una prospettiva più stretta-mente locale va posto rimedio allo stato di degrado di strade e marciapiedi con particolare attenzione a:1) adeguamento della sede stradale e dell’illuminazione

di via San Canciano, e cos-truzione di una pista ciclabile che, connettendosi con l’esistente da Begliano a Pieris permetterebbe un’asse tra le frazioni. 2) costruire il marciapiede di collegamento tra la via Gori-zia e il cimitero di San Can-zian, 3) realizzazione di marciapie-di sui lati del ponte sul canale delle grode di via Trieste4) dotare di illuminazione e marciapiedi via Marco Polo, via Smareglia, via San Pietro, via I maggio,5) eliminare la pesa pubblica e migliorare la viabilità tra via Romana e via Bravizze6) realizzare la rotonda di Pie-ris nel quadro della viabilità mandamentale al fine di ga-rantire un rallenta-mento del traffico sulla SS 14 – strada prov.le n°1 e n°27) migliorare illuminazione area PEEP a San Canzian 8) realizzazione piste ciclabili Isola Morosini e ponte pedo-nale-ciclabileProblema di natura tempo-ranea con il rischio di diven-tare cronica, è rappresentato dal dissesto dell’asfaltature delle strade urbane, oggetto di continui rifacimenti, causati dal riadattamento alle nuove esigenze residenziali. Sarà nostra cura esercitare la mas-sima solerzia nei confronti delle ditte costruttrici d’opere (fognature, gas, ecc.) al fine di ottenere il rispristino otti-male dei manti stradali.Inoltre, in considerazio-ne del notevole aumento dell’insediamento abitativo non adeguatamente suppor-tato dalla crescita di parcheg-gi privati, sarà indispensabile prevedere la destinazione di opportune aree a parcheggi pubblici.

Programma 2007 - 2012 sindaco Caruso

Parliamo di: LAVORI PUBBLICI

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3Città FuturaGennaio 2012

L’analisi: cosa si e cosa noPurtroppo il bilancio non è dei migliori: della lista di opere previste nell’elenco non risul-ta che alcuna opera sia stata portata a termine.

Per le informazioni che ab-biamo il punto 1 non è stato affrontato neanche a livello di progettazione preliminare, mentre il punto 2 pare sia stato inserito quest’anno tra le opere da finanziare. Con-siderando che deve partire tutto l’iter della progettazione e soprattutto quello degli e-spropri che è lecito ritenere possa allungare di parecchio l’iter dell’opera, temiamo che i lavori non partiranno neanche entro il 2012.

Il punto 3 “realizzazione di marciapiedi sui lati del pon-te sul canale delle grode di via Trieste” non è stato mai oggetto, per quel che ci è dato sapere, di delibere comunali ne ovviamente sono mai stati ricercati o predisposti finan-ziamenti.

Il punto 4 “dotare di illu-minazione e marciapiedi via Marco Polo, via Smare-glia, via San Pietro, via I maggio” è stato adempiuto solo in maniera parziale e l’amministrazione ha reputato di dare priorità ad altri pic-coli interventi. A breve infatti dovrebbero partire i lavori di asfaltatura di tratti di via San Pietro, di via Oberdan e via Divisione julia. una parte di via Tina Modotti e di via Santo

Spirito. Inoltre è stato annun-ciato la predis-posizione del progetto preli-minare volto a dotare di illu-minazione via Santo Spirito e lo spiazzo da-vanti al capo sportivo. Per quanto riguarda i mar-ciapiedi in via Marco Polo e l’illuminazione delle altre vie menzionate nel programma non è stato portato a termine nulla e non ci sembra esistano proget-ti che a breve possano essere cantierati.

Il punto 5 è stato oggetto, or-mai qualche anno fa, di una raccolta di firme di oltre 200 concittadini di cui “Città futu-ra” ha dato conto sin dal primo numero e che non ha ricevuto alcuna risposta da parte del sindaco cui era indirizzata. Purtroppo la situazione è ri-masta inalterata e nulla è sta-to prodotto per eliminare quel punto davvero pericoloso, nonostante la promessa del programma e le tante firme a sostegno di tale operazione che tra l’altro non avrebbe comportato un impegno eco-nomico rilevante. Tutt’altro.

Il punto 6 “realizzare la rotonda di Pieris nel quadro del-la viabilità mandamen-tale al fine di garantire un rallenta-mento del traffico sulla SS 14 – stra-da prov.le” è stato preso in carico da FVG strade ed è stato

inserito nel programma dei lavori di quella società: pare che il cantiere possa partire nel prossimo anno.

Per quel che riguarda i punti 7 “migliorare illuminazione area PEEP a San Canzian”e 8 “realizzazione piste ciclabili Isola Morosini e ponte pedonale-ciclabile” non sono mai stati nemmeno menzionati nei diversi inter-venti sulla stampa da parte del sindaco e dell’assessore ai lavori pubblici e nessun atto amministrativo prevede alcunchè.Dopo questa verfica puntua-le dello stato dell’arte sugli impegni assunti con la firma e il deposito del programma da parte del sindaco e quanto realmente effettuato i cittadi-ni, crediamo, abbiamo degli elementi in più di conoscenza per esercitare il loro fonda-mentale ruolo di scelta dei loro amministratori, a partire dal primo cittadino.

Stefano Minin

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“La Regione rifà il look a 93 comuni”. Così “Il Piccolo” di qualche settimana fa che rendicontava la distribuzione di 55 milioni di euro a 93 co-muni per favorire la riqualifi-cazione di centri minori, dei borghi rurali e delle piazze, in un’ottica di sviluppo dei valori ambientali, sociali, culturali e turistici e via dicendo.Per curiosità e per capire di cosa si trattava, ho cercato e trovato la delibera citata nel sito della Regione F.V.G. con allegato l’elenco dei comuni beneficiari.Scorrendo la lunga lista rap-presentativa dell’intero ter-ritorio regionale ho limitato le mie osservazioni all’area della provincia di Gorizia. E vi ho trovato il comune di Fogli-ano che a fronte di una richi-esta di contributo di 322.000 euro (per realizzare una co-pertura di pannelli fotovoltaici in un magazzino dello stesso ente), ha ottenuto un finan-ziamento di 312.500. Più o meno la stessa cifra vale per Gradisca, che ha presentato un progetto di rifacimento del-la pavimentazione in centro storico, e ancora per San Flo-riano (per sistemare la scuo-la), per San Pier d’Isonzo (opere di urbanizzazione). Singolarmente, tra i vari Santi beneficiati, manca quello di San Canzian. Il nostro comune non figura nell’elenco. Per carità, altri comuni sono fuori dal riconoscimento re-gionale, ma essere in larga compagnia è tutt’altro che consolante. Non è – come si usa dire – “mezzo gaudio”Anche perché sotto l’aspetto infrastrutturale della si-stemazione urbana siamo messi piuttosto male. In questi

anni abbiamo visto delle realtà vicine rinascere sotto l’aspetto delle migliorie apportate alla sistemazione dei centri, dalla manutenzione viaria al rias-setto e all’abbellimento delle aree maggiormente frequen-tate. Tant’è vero che molti no-stri concittadini si sono rivolti con loro segnalazioni a “Città Futura” denunciando inter-venti anche minimi della nos-tra Pubblica Amministrazione quantomeno discutibiliCi si vanta pubblicamente ogni secondo giorno di con-siderare il patrimonio storico – archeologico – religioso un tesoro da valorizzare a livello nazionale e internazionale; ma non si agisce di conse-guenza, intervenendo con dei progetti mirati per l’importanza dei siti e della loro storia. Così si rischia di fare solo propa-ganda.La nostra comunità ha per la prima volta un concittadino eletto in Consiglio Regionale, ascoltato e rispettato da tutte le forze politiche presenti in quell’assise. Viene da chied-ersi: è tanto difficile tenere un contatto continuo con Gior-gio Brandolin, informandolo giorno dopo giorno delle ne-cessità locali? E’ complicato coinvolgerlo nelle vicende che interessano il nostro territo-rio sulle grandi strutture già oggetto di dispute e scontri? Penso alla ferrovia, al centro commerciale, allo sviluppo del porto di Monfalcone. Tutti temi che richiedono maggiori conoscenze, continui aggior-

namenti e visioni sicuramente più ampie. Concludo con un interroga-tivo. In questa vicenda del fi-nanziamento per il recupero urbano dei centri minori, il Comune era presente con un progetto? Era stato fatto un incontro preparatorio con i nostri rappresentanti regionali al fine di centrare l’obiettivo? Perché se così non fosse, si dovrebbe prendere atto di un’amara lezione: quella che l’isolazionismo non porta da nessuna parte.P.S. Vorrei inoltre ricordare all’assessore Dreos che il famoso tesoretto I.R.I.S. de-rivante dalla vendita del set-tore energia, tanto decantato in questo ultimo frangente, è una tantum. Esaurito quanto di competenza non rimane al-tro. Forse fermarsi un attimo a riflettere sulla vendita di un gioiello come la produzio-ne e distribuzione di en-ergia, tanto conteso ai fini dell’accaparramento da altre aziende con caratteristiche si-mili alla nostra per l’alta red-ditività che da tale attività si ri-cava, credo sia stato un grave errore, una scelta dettata da convenienze immediate che nel tempo si pagherà a caro prezzo. In questo caso sa-ranno i cittadini come sempre i destinatari del conto.

Edi Minin

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CONTRO

LUCELa Regione “dimentica”

i finanziamenti per San Canzian.

Ma il Comune ha presentato progetti e costruito alleanze?

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5Città FuturaGennaio 2012

La competizione elettorale a S. Canzian sta entrando nel vivo.Nel numero precedente di que-sta rivista avevamo dato spazio alle interviste delle principali forze politiche del centrosini-stra, dalle quali emergeva che Rifondazione Comunista, Si-nistra Ecologia e Libertà e Italia dei Valori – ciascuna per conto proprio - chiedevano un segnale di discontinuità all’interno della maggioranza; un segnale che si traduceva nella richiesta delle primarie per la scelta del nuovo candidato sindaco.Ora la richiesta si fa più strin-gente e unitaria. Su “Il Piccolo” tra Natale e Capodanno è ap-parso un comunicato congiunto delle tre forze politiche che “han-no presentato, unite, la richiesta al partito del sindaco Silvia Ca-ruso la richiesta di un tavolo per discutere non solo di programmi, ma anche di primarie per la scel-ta del candidato alla carica di primo cittadino”. La nota -tratta dall’articolo del quotidiano lo-cale - prosegue sostenendo come “per definire il candidato sindaco alle prossime elezioni comunali previste nella prima-vera del 2012 il metodo migliore sarebbe quello delle primarie di coalizione. I tre partiti chiedono quindi sin da subito al Pd locale di iniziare un tavolo program-matico, concordando allo stesso tempo sulla proposta di preve-dere le modalità di consultazio-ne dei cittadini per la scelta del candidato sindaco del centrosi-nistra”. Cosa c’è alla base di questa ri-chiesta delle tre forze di sinistra? “l’idea è di ottenere un’ampia convergenza programmatica fra queste forze che all’inizio di gen-naio, dopo aver ascoltato i propri iscritti e simpatizzanti, chiede-ranno unitariamente un incontro al Pd per parlare di programmi e di primarie”. Messaggio chiaro: FdS, Sel e Idv intendono presentarsi uniti nel confronto del PD, scongiu-

rando il rischio di essere messi in concorrenza tra loro, e la prima richiesta che pongono è quella di individuare il candidato sindaco alle comunali della pros-sima primavera con le primarie di coalizione. Si prospetta un al-largamento della maggioranza e come cinque anni fa l’allora Margherita chiese le primarie come condizione per far parte dell’alleanza con DS e RC, ora le forze entranti avanzano la stes-sa richiesta per “poter incidere sulla guida della coalizione. Del resto –aggiungono - l’esperienza insegna che le primarie sono in grado di rafforzare la coalizione e la leadership della stessa”.Inoltre IDV, SEL e RC sottoline-ano come ”un programma con-diviso e un sindaco individuato tramite le primarie potrebbero far superare anche le più recenti incomprensioni e differenziazio-ni sulla vicenda del centro com-merciale, che hanno visto peral-tro anche alcuni rappresentanti del Pd assumere posizioni diver-sificate”. Era del tutto prevedibile che una questione rilevante come la variante urbanistica per il cen-tro commerciale - approvata in Consiglio con i voti del PD e del centrodestra ma con quelli contrari della parte sinistra del-la coalizione - avrebbe lasciato sul terreno strascichi e divisioni; che ora la maggioranza uscente dovrà cercare di ricomporre e da questo punto di vista le prima-rie potrebbero essere, a parere delle forze politiche citate, un passaggio utile e riunificante. E’ poi evidente che gli ultimi, non brillanti risultati elettorali del PD nelle recenti “provinciali” - che hanno visto dimezzare in valori assoluti i voti dei “Democratici” rispetto alle elezioni politiche del 2008 - sono in qualche misura riferibili ad una leadership locale (politica ed amministrativa) che ha lasciato interdetta una parte degli elettori anche perché in scarsa sintonia con le tradizioni

progressiste del nostro comune. L’esito elettorale avrebbe dovu-to far squillare un campanello d’allarme, ma nessuna rifles-sione critica risulta essersi aper-ta e oggi il nodo viene al pettine. E’ questo che rende necessario a parere delle tre forze politiche della sinistra (ma anche nel co-mune sentire di molti che si in-teressano alla vita pubblica lo-cale), una verifica e un rilancio del centrosinistra nella nostra comunità; e le primarie possono essere un valido strumento per perseguirlo. Del resto, le recenti dichiarazioni della segretaria regionale del PD, Debora Serracchiani, sul percorso più opportuno per indi-viduare il candidato del centro-sinistra da contrapporre a Tondo non lasciano dubbi sulla scelta delle primarie. Che sono uno dei tratti distintivi del PD, un punto di principio che ha fatto scuola, se anche nel PdL a livello na-zionale si parla di primarie. Né sembra opportuno invocare una sorta di implicita deroga a ques-to passaggio nel caso si tratti di riconferma di un Sindaco o di un Presidente uscente: è andata bene per la provincia di Gorizia, meno bene nelle regionali del 2008, quando – sottovalutando certi segnali – si dette per scon-tata la ri-candidatura di Illy. Ed il prezzo lo stiamo pagando tutti.Prudenza e saggezza politica suggerirebbero di non correre rischi, che potrebbero oltretutto rompere l’unità del centro-sini-stra e rendere incerto l’esito fina-le. L’ombra delle recenti elezioni provinciali inquieta. Speriamo caldamente che saggezza e spirito unitario prevalgano e che il PD locale sappia essere all’altezza della sfida.

Redazione

Le sinistre chiedono le primarie per il Comune, il PD le sostiene per la Regione. Come finirà a S. Canzian?

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6Città FuturaGennaio 2012

Siamo un gruppo di iscritti e simpatizzanti del PD di San Canzian che assiste con crescente preoccupazione all’arroccamento del PD lo-cale su posizioni di chiusura verso gli alleati.Nei giorni scorsi SEL, IDV e RC hanno proposto di utiliz-zare lo strumento delle prima-rie per la selezione del candi-dato sindaco per le elezioni del 2012.A stretto giro di posta è ar-rivata la replica stizzita del segretario Fratta che rifiuta la proposta e non lesina pesanti critiche agli attuali e futuri alleati.Crediamo che su una que-stione così importante sareb-be auspicabile promuovere un’assemblea degli iscritti del circolo o almeno un direttivo. Le decisioni prese in solitu-dine o in qualche tavernetta con un gruppo di amici poco si conciliano con la necessa-ria condivisione delle scelte e con il rispetto degli organismi che un grande partito dovreb-be avere nel proprio dna. Ma tant’è: verrebbe quasi da pensare - parafrasando Man-zoni - che uno, il senso delle regole o ce l’ha, o “non se lo può dare”.Ma è il merito che ci preoccu-pa maggiormente: le primarie sia interne che di coalizione sono parte integrante della stessa costituzione del partito Democratico. Con le prima-rie ci siamo scelti i segretari nazionali e regionali; sono di-sciplinate negli statuti, sia per la scelta degli organi interni sia per le scelta delle cariche pubbliche e quindi concordate con la coalizione.

Le chiese il Pd in Puglia con il presidente uscente Vendola.È sui giornali di questi giorni la presa di posizione del segre-tario regionale del PD Debora Serracchiani che indica le pri-marie per la scelta del prossi-mo candidato presidente per le elezioni regionali del 2013.E c’è un precedente locale: a San Canzian per la scelta dell’attuale sindaco nel 2007 si usò – su richiesta dell’allora Margherita che oggi esprime sindaco, segretario e ca-pogruppo del Pd locale - lo strumento delle primarie, pur in presenza di un sindaco

uscente .Sel RC e IDV chiedono di continuare con lo stesso me-todo anche per la prossima tornata. Noi reputiamo che in questo momento l’unità delle forze di centrosinistra sia un valore e che le primarie – che possono rafforzare questa unità – siano uno strumento democratico per la scelta dei gruppi dirigenti. Opporre un netto rifiuto da parte del se-gretario Fratta ci sembra un atteggiamento miope e con-troproducente per gli interessi della comunità, del centro-sinistra e dello stesso PD.

Riccardo SaccoGiovanni Furlan

seguono altre firme

La preoccupazione di vari militanti

Il PD non si chiuda alle istanze degli alleati

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7Città FuturaGennaio 2012

Fino a qualche mese fa il Co-mune, poteva contare su due distinte sedi bibliotecarie: una a Pieris e una a San Canzian. Da qualche settimana le cose non stanno proprio così. La sede sancanzianese, che si trova all’interno del rinnovato centro civico, ha subito una drastica e profonda riduzione degli spazi con un calo di quasi due terzi ri-spetto alla sede precedente; fon-damentalmente è rimasta solo una piccola stanza con gli scaf-fali. E’ chiaro che questa riduzio-ne non potrà che comportare un ulteriore disservizio per la citta-dinanza, soprattutto quella più debole (bambini, anziani su tutti) che avranno grosse difficoltà a raggiungere Pieris, vista anche la persistente mancanza di piste ciclabili tra i due paesi. A fronte di questa, già pesante, riduzione; anche a Pieris, bi-blioteca caratterizzata da un al-tissimo livello di partecipazione, le cose sono destinate a cambia-re. E’ infatti noto che nel pros-simo futuro la sede si sposterà dalla ex scuola elementare di via Verzegnassi al rinnovato Palaz-zo Settimini di L.go Garibaldi.

Quello che a prima vista parreb-be un ottimale cambiamento di locazione, in quanto si andrebbe ad utilizzare un edificio appena riqualificato; porta con se delle conseguenze per noi fruitori non del tutto positive, cerchiamo di capire perchè.Per noi utenti sono soprattutto tre gli elementi da tenere in con-siderazione quando si parla di biblioteche: la vicinanza da casa, l’orario d’apertura ed il numero di volumi fruibili. Come risponde la giunta Caruso a queste esi-genze con la sua “operazione biblioteche”?

- In primo luogo, riduce forte-mente la grandezza degli spazi espositivi a San Canzian, ciò porterà ad una più che probabile chiusura degli spazi nel corso del prossimo anno, a causa di un logico calo di utilizzo della sede (chi, tra un anno, potrebbe controbattere tale scelta di fronte ai problemi di bilancio e ai criteri di economicità?). Ciò comporte-rebbe alla cittadinanza sancan-zianese un ulteriore handicap ed un nuovo disservizio.

- Non amplia gli orari di apertura; bensì mantiene quelli attuali a Pieris e riduce quelli di San Can-zian.

- Infine riduce nel complesso gli spazi espositivi. I metri quadri disponibili passeranno dai 500 del giugno 2011 (Pieris + San Canzian) ai futuri 350 di P.zzo Settimini e la stanza di San Can-zian, con una perdita netta di 150 mq ( il 30% del totale).

Come cittadini del Comune e so-prattutto come fruitori dell’ottimo servizio bibliotecario, queste scelte amministrative ci sem-brano in forte contrasto con gli interessi generali della comunità e con quei valori di protezione dei beni comuni che andrebbero tenuti in altissima considerazio-ne proprio in questi momenti di grave difficoltà.

Marco Brandolin

Operazione bibliotecheCambiamenti all’orizzonte!

Ricordando Beniamino Bonazza Nel mese di settembre è scomparso un con-cittadino che molto ha dato alla nostra comu-nità e ci sembrava giusto ricordarlo.Beniamino Bonazza, detto Nino nacque a San Canzian d’Isonzo il 6 Marzo 1919 da famiglia di antico ceppo isontino che lì risiede da circa 900 anni.Fu Prigioniero di guerra per 7 anni in Libia, poi Egitto, Sud Africa ed infine Inghilterra.Al suo rientro in patria iniziò l’attività sportiva durata oltre quarant’anni tra l’A.S. San Can-zian d’Isonzo, prima come calciatore, poi Di-rigente ed infine Presidente, e a Monfalcone nel POM San Michele, come Direttore Spor-tivo; in seguito ricoprì la carica di Segretario dell’USM Monfalcone.Fu premiato in mumerose occasioni per la sua dedizione alla causa dello sport dilettan-tistico: Benemerito FIGC dello Sport ai primi posti tra i Dirigenti di Società nel 1967; stes-sa benemerenza ricevuta a livello nazionale dalla FIGC nel 1972 a Roma.Fu l’unico Dirigente di Società nella nostra Regione ad aver ottenuto entrambi i ricon-oscimenti.In tanti anni di attività ha dimostrato un’innata capacità dirigenziale e forza morale.Lascia in tutti gli sportivi di San Canzian e del monfalconese un bellissimo ricordo fatto di dedizione alla causa, di abnegazione e doti umane non comuni.Grazie di tutto Beniamino.

I lavori pubblici sembrano non finire mai. Chi non ricorda le dure contestazioni della pri-mavera e dell’estate scorsa per il calvario della transita-bilità a senso unico alternato lungo la provinciale 2 nel tratto che va da San Canzian a Staranzano? E’ ancora ben presente l’incubo delle lunghe code che si formavano per in-terminabili intervalli davanti a un semaforo rosso, anche se per molte settimane si limita-va a nascondere un cantiere deserto e inattivo. E’ passato del tempo, il sema-foro fortunatamente non c’è più, in compenso abbiamo ereditato un tronco stradale che presenta situazioni di e-strema pericolosità, derivante da un’ asfaltatura al limite del-la precarietà e con chiusini della fognatura sistemati alla meno peggio. Sappiamo che i lavori sono stati commissionati da Iris Ac-qua per il completamento del-la rete fognaria del comune, e che le autorizzazioni per effettuare i lavori sono state

rilasciate dagli uffici provin-ciali competenti per quel tron-co stradale. Ma questo non basta a farci sentire sereni a fronte di possibili incidenti che quella situazione insosteni-bile ci accompagna da lunghi mesi. La nostra Amministra-zione comunale ha sollecitato chi dovrebbe intervenire a chiudere decorosamente quei lavori da troppo tempo abban-donati? Esiste un contratto tra le parti che prevede sanzioni per i ritardi?Ma una viva protesta va indirizzata nei confronti dell’amministrazione provin-ciale: tutta la provinciale 2 so-pra ricordata, dall’incrocio con la statale 14 in località Pieris sino al confine di Staranzano, si presenta con un manto d’usura pietoso. Tenendo conto che la viabilità (e la sua manutenzione) è una delle poche competenza della Pro-vincia, c’è da ritenere che chi sostiene la chiusura di tale ente non abbia tutti i torti.

Maurizio Negrari

L’ eterna croce dei lavori stradali

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Egregi Signori Amministratori,questa mia brevissima lettera vuo-le semplicemente portare un con-tributo per stimolare la riflessione sul tema delle piste ciclabili nella Bisiacaria. Mi sembra, infatti, che su questo argomento manchi sul nostro territorio un minimo dibattito, che invece sarebbe alquanto auspi-cabile. La prima cosa che mi preme doman-darvi è se siete ben consapevoli di quale sia la situazione delle piste ciclabili oggi nella Bisiacaria? Certo la domanda è retorica e la risposta è molto semplice: la situazione è semplicemente un totale disastro. Si è fatto pochissimo e forse anche male. A macchia di leopardo qual-che minima traccia di pista ciclabile c’è, ma i diversi piccoli Comuni della Bisiacaria non sono affatto collegati e spostarsi in bici tra un Comune e l’altro, con il traffico dei nostri giorni, è semplicemente un’impresa da

temerari. E figuriamoci farlo con i bambini. La seconda domanda che volevo porvi è se siete al corrente di cosa si sta facendo per le piste ciclabili nel resto nel mondo. Senza andare in Germania o in Olanda, nei con-fronti delle quali siamo fermi all’età della pietra, basterebbe ad esempio andare a due passi da noi, in Pro-vincia di Udine, nei vicini Comuni di Fiumicello, di Villa Vicentina e di Ruda. Là si è fatto e si sta facendo molto e molto bene.E’ vero, voi mi risponderete che sia-mo in tempo di crisi, che Comuni, Province e Regioni hanno sempre meno soldi da spendere, che ci sono tantissimi altri problemi urgenti, e che quindi forse il tema delle piste ciclabili non è tra le vostre massime priorità. Ad esempio, parlando sem-pre di viabilità, anche le condizioni del manto stradale sono molto cri-tiche. E così via dicendo. Però mi

preme sottolineare come oggi il tema delle piste ciclabili sia invece importantissimo per garantire una migliore qualità di vita, soprattutto per i nostri anziani ed i nostri bam-bini. Inoltre anche altri grandi temi di attualità come la sicurezza stradale, la riduzione dell’inquinamento e lo sviluppo eco-sostenibile sono stret-tamente legati alla diffusione delle piste ciclabili. Infine anche il decoro urbano e la bellezza delle nostre strade sono aspetti molto importanti che trarrebbero beneficio dallo svi-luppo della rete ciclabile. Per questi motivi chiedo a tutti voi amministratori, magari con un coor-dinamento e un progetto comune, di fare ogni sforzo possibile e di in-vestire ogni risorsa possibile nelle piste ciclabili. Per un futuro migliore.Un cordiale saluto

Michele FattoriBegliano

Il problema delle piste ciclabili è un problema apparentemente sem-plice, almeno dal punto di vista te-orico. Non intendo affrontare da su-bito l’ovvia questione del suo costo. Preferisco farlo successivamente, dopo aver cercato di dipanare questa aggrovigliata matassa.Si, aggrovigliata perché ho l’impressione che sotto il nome di pista ciclabile si intendano molte cose. Una pista ciclabile può es-sere cittadina (si veda per esempio l’esperienza comunque interes-sante di Monfalcone). E le questioni sono allora le interrelazioni con il tessuto urbano (divieti, semafori, marciapiedi, pedonalità) e, anche, la salubrità per l’utente. Oppure, le piste ciclabili riguardano gli ambiti periurbani, dove il traf-fico motorizzato è in ogni caso più rarefatto. Ancora. Uscendo infine da tale contesto, ci sono le piste ciclabili in zone naturali. Un altro esempio della Provincia di Gorizia è quello dell’argine sul mare, in zona Fossalòn.Ma le tre ipotesi hanno problemati-che diversissime. E diversi vantag-gi. Come pure difetti.

Nel primo caso una ciclabile cit-tadina adempie bene alle sue fun-zioni se riesce a ridurre il numero automobili e motocicli, nella zona interessata, promovendo un mobili-tà sicuramente molto più dolce, non inquinante ma anche sufficiente-mente spedita e agevole. Ottima idea, certo. E anche i costi potreb-bero essere contenuti dal momento che si interviene su assi viari (più o meno preesistenti). Avviene così? Non sembra. La motorizzazione aumenta comunque. E’ una cattiva cosa, allora, la ciclopedonale citta-dina? Se non viene accompagnata dalla riduzione dei livelli di inquina-mento, ho delle perplessità.Le ciclopedonali in ambiti naturali sembrano il toccasana. Inquina-mento zero, fruizione equilibrata dell’ambiente. Forse non è proprio così. La ciclopedonale aumenta la velocità di percorrenza. Bene, ques-to è ovvio. Tuttavia. La fruizione dell’ambiente è allora, tutto som-mato, spesso, superficiale. In molti ambienti naturali, specie se di pre-gio e delicati, l’obbligo sarebbe piut-tosto: RIDURRE LA VELOCITA’. Per guardare, apprezzare, gioire e accrescere la propria sensibilità naturalistica. Le ciclabili non urbane, né in ambiti preziosi - nelle campagne coltivate p.e. - appaiono una soluzione inter-

media, che mi pare più ricca di svi-luppi e meno rischiosa per la salute del ciclista (come in città) e per la conservazione (come nel Carso).Molte carrarecce “bianche”, inter-poderali, vietate o da vietare alla motorizzazione potrebbero essere utilizzate quale circuito alternativo, dolce appunto, per microsposta-menti fra zone o anche per utiliz-zare la campagna come nei quadri degli impressionisti (Monet, la colazione sull’erba ma anche altri pittori). Anche in questo ultimo caso la cautela è doverosa. La campa-gna resti campagna e non un giardi-no pubblico. Le ciclabili dovrebbe essere pianificate - non dovunque, allora - e dovrebbero esser un spunto per addolcire la pianura mitigando l’orribile effetto paesistico delle culture specializzate (mais, vi-gneti ecc). Come? Ma è semplice! Alberature, qualche siepe. Uno spunto insomma per migliorare il paesaggio. Attenzione però: niente automobili, motociclette e simili. Al-trimenti, le ciclabili sono spunti per ulteriori urbanizzazioni. Cavalli di Troia per costruire. Gli amici del ce-mento sono sempre in agguato.E i costi? Bisognerebbe parlarne. Un’altra volta?

Franco Perco, Direttore Parco Nazionale dei Monti Sibillini

LETTERA APERTA A TUTTI GLI AMMINISTRATORI PUBBLICI DELLA PROVINCIA DI GORIZIA E DELLA BISIACARIA

PISTE CICLABILI: BISIACARIA ANCORA FERMA ALL’ETA’ DELLA PIETRA

Ciclabili. Per migliorare l’ambiente o urbanizzarlo ancora?