QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI · 2011. 9. 19. · capitolato o dal direttore dei lavori...

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LAVORI DI ADEGUAMENTO E MESSA A NORMA DEL PALAZZETTO DELLO SPORT A. FILIPUT 3° LOTTO | 1°STRALCIO

Provincia di Gorizia Comune di Ronchi dei Legionari

Progetto esecutivo| CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO | NORME TECNICHE 1 | 60

QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI ................................................................. 3

Articolo 1 | Accettazione dei materiali ....................................................................... 3

Articolo 2 | Qualità e caratteristiche dei materiali e delle apparecchiature. Modalità di esecuzione delle opere .............................................................................................. 4

LAVORAZIONE OMOGENEA 1: OPERE AL GREZZO: ................................................... 4

Articolo 3 | Scavi, reinterri, sistemazioni e movimenti di materie in genere. .............. 4

Articolo 4 | Calcestruzzi, conglomerati cementizi e demolizioni ................................. 5

Articolo 5 | Copertura ................................................................................................ 7

LAVORAZIONE OMOGENEA 2: COMPLETAMENTI INTERNI .......................................12

Articolo 6 | Tamponamenti esterni: ......................................................................... 12

Articolo 7 | Partizioni interne: .................................................................................. 13

Articolo 8 | Canalette per docce: ............................................................................. 14

Articolo 9 | Serramenti ............................................................................................ 14

Articolo 10 | Massetto alleggerito tipo Isocal: ............................................................ 18

Articolo 11 | Intonaci interni: ..................................................................................... 18

Articolo 12 | Giunti intonaco, giunti sismici e giunti REI: ............................................ 19

Articolo 13 | Cartongessi:.......................................................................................... 20

Articolo 14 | Sottofondo per piastrelle pareti: ............................................................ 20

Articolo 15 | Sottofondo impermeabilizzante per piastrelle pareti tipo Mapelastic: .... 21

Articolo 16 | Rasature: .............................................................................................. 21

Articolo 17 | Isolante del solaio a terra: ..................................................................... 21

Articolo 18 | Barriera al vapore: ................................................................................ 22

Articolo 19 | Sottofondo per pavimenti: ..................................................................... 23

LAVORAZIONE OMOGENEA 3: FINITURE ....................................................................23

Articolo 20 | Piastrelle pareti: .................................................................................... 23

Articolo 21 | Pavimentazioni interne .......................................................................... 23

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Progetto esecutivo| CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO | NORME TECNICHE 2 | 60

Articolo 22 | Serramenti interni.................................................................................. 25

Articolo 23 | Tinteggiature: ........................................................................................ 27

Articolo 24 | Sanitari: ................................................................................................ 28

Articolo 25 | Rivestimento esterno ............................................................................ 30

LAVORAZIONE OMOGENEA 4: COMPLETAMENTI ESTERNI ......................................32

Articolo 26 | Impianto fognario: ................................................................................. 32

Articolo 27 | Pavimentazione esterna:....................................................................... 34

Articolo 28 | Zerbini: .................................................................................................. 35

IMPIANTI ELETTRICI ......................................................................................................35

Articolo 29 | Norme tecniche applicabili. ................................................................... 35

Articolo 30 | Descrizione sintetica delle dotazioni tipo. .............................................. 37

Articolo 31 | Qualità e caratteristiche dei materiali e della apparecchiature. .............. 38

Articolo 32 | Principali modalità esecutive. ................................................................ 41

Articolo 33 | Modo di valutare i lavori ........................................................................ 43

IMPIANTI TECNOLOGICI ................................................................................................44

Articolo 34 | Componenti dell’impianto di adduzione dell’acqua ................................ 44

Articolo 35 | Apparecchi sanitari. .............................................................................. 44

Articolo 36 | Apparecchi per produzione acqua calda. .............................................. 47

Articolo 37 | Esecuzione dell’impianto di adduzione dell’acqua ................................. 47

Articolo 38 | Impianto di scarico acque usate ............................................................ 50

Articolo 39 | Impianti trattamento dell'acqua. ............................................................ 53

Articolo 40 | Controlli durante l'esecuzione. .............................................................. 54

Articolo 41 | Collaudi. ................................................................................................ 55

Articolo 42 | Impianto di scarico acque meteoriche ................................................... 56

Articolo 43 | Impianto di riscaldamento ..................................................................... 58

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QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI

Articolo 1 | Accettazione dei materiali

I materiali e le forniture da impiegare nelle opere da eseguire dovranno essere delle

migliori qualità esistenti in commercio, possedere le caratteristiche stabilite dalle leggi e

dai regolamenti vigenti in materia ed inoltre corrispondere alla specifica normativa del

presente capitolato o degli altri atti contrattuali ed in particolare delle caratteristiche

evidenziate nell’Elenco descrittivo delle voci (Elenco prezzi).

Si richiamano peraltro, espressamente, le prescrizioni del Capitolato generale emanato

con D.M 145/00, le norme U.N.I., C.N.R., C.E.I. e le altre norme tecniche europee

adottate dalla vigente legislazione.

Sia nel caso di forniture legate ad installazione di impianti che nel caso di forniture di

materiali d’uso più generale, l’Impresa Appaltatrice dovrà presentare, se richiesto dalla

Direzione Lavori adeguate campionature prima dell’inizio dei lavori secondo le tempistiche

indicate di volta in volta nel cronoprogramma, ottenendo l’approvazione del direttore dei

lavori.

Le caratteristiche dei vari materiali e forniture saranno definite nei modi seguenti:

a. dalle prescrizioni di carattere generale del presente capitolato;

b. dalle prescrizioni particolari riportate negli articoli seguenti;

c. dalle eventuali descrizioni specifiche aggiunte come integrazioni o come allegati

al presente capitolato;

d. dagli elaborati grafici, dettagli esecutivi o relazioni tecniche allegati al progetto.

Resta, comunque, contrattualmente stabilito che tutte le specificazioni o modifiche

prescritte nei modi suddetti fanno parte integrante del presente capitolato.

Salvo diversa indicazione, i materiali e le forniture dovranno provenire da quelle località

che l’Impresa Appaltatrice riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio del

Direttore Lavori, ne sia riconosciuta l’idoneità e la rispondenza ai requisiti prescritti.

L’Impresa Appaltatrice è obbligata a prestarsi in qualsiasi momento ad eseguire o far

eseguire presso il laboratorio o istituto indicato, tutte le prove prescritte dal presente

capitolato o dal direttore dei lavori sui materiali impiegati o da impiegarsi, nonché sui

manufatti, sia prefabbricati che realizzati in opera e sulle forniture in genere.

Il prelievo dei campioni destinati alle verifiche qualitative dei materiali stessi, da eseguire

secondo le norme tecniche vigenti, verrà effettuato in contraddittorio e sarà

adeguatamente verbalizzato.

L’Impresa Appaltatrice farà si che tutti i materiali mantengano, durante il corso dei lavori,

le stesse caratteristiche richieste dalle specifiche contrattuali ed eventualmente accertate

dal direttore dei lavori.

Qualora in corso d’opera, i materiali e le forniture non fossero più rispondenti ai requisiti

prescritti o si verificasse la necessità di cambiare le modalità o i punti di

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approvvigionamento, l’Impresa Appaltatrice sarà tenuto alle relative sostituzioni e

adeguamenti senza che questo costituisca titolo ad avanzare alcuna richiesta di

variazione prezzi.

Le forniture non accettate, ad insindacabile giudizio del Direttore Lavori, dovranno essere

immediatamente allontanate dal cantiere a cura e spese dell’Impresa Appaltatrice e

sostituite con altre rispondenti ai requisiti richiesti.

L’Impresa Appaltatrice resta comunque totalmente responsabile in rapporto ai materiali

forniti la cui accettazione, in ogni caso, non pregiudica i diritti che la stazione appaltante si

riserva di avanzare in sede di collaudo provvisorio.

I materiali occorrenti per la costruzione delle opere d'arte proverranno da quelle località

che l'Impresa Appaltatrice riterrà di sua convenienza, purché ad insindacabile giudizio

della Direzione Lavori siano riconosciuti della migliore qualità della specie e rispondano ai

requisiti appresso indicati.

Quando la Direzione dei lavori avrà rifiutato qualche provvista perché ritenuta a suo

giudizio insindacabile non idonea ai lavori, l'Impresa Appaltatrice dovrà sostituirla con altra

che risponda ai requisiti voluti ed i materiali rifiutati dovranno essere immediatamente

allontanati dalla sede del lavoro o dai cantieri a cura e spese dell'Impresa Appaltatrice.

Articolo 2 | Qualità e caratteristiche dei materiali e delle apparecchiature. Modalità

di esecuzione delle opere

Definizioni generali

Tutte le categorie di lavoro indicate negli articoli seguenti dovranno essere eseguite nella

completa osservanza delle prescrizioni del presente capitolato, della specifica normativa e

delle leggi vigenti.

Si richiamano espressamente, in tal senso, gli articoli già riportati sull’osservanza delle

leggi, le responsabilità e gli oneri dell’Impresa Appaltatrice che, insieme alle prescrizioni

definite negli articoli seguenti, formano parte integrante del presente capitolato.

Opere edili ed affini

Con tale definizione vengono indicati tutti i lavori necessari alla costruzione dell’edificio

con l’esclusione degli impianti.

LAVORAZIONE OMOGENEA 1: OPERE AL GREZZO:

Articolo 3 | Scavi, reinterri, sistemazioni e movimenti di materie in genere.

I movimenti di materie, necessari alla realizzazione dei lavori, saranno eseguiti con idonea

attrezzatura, e nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, in particolare si provvederà alla

selezione dei materiali escavati al fine di separare lo strato superficiale costituito da

terreno vegetale, dal restante materiale ghiaioso. I materiali, previa indagine sulla

composizione, saranno subito trasportati a discarica autorizzata in modo da non

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ingombrare l’area di cantiere e non interferire con l’organizzazione degli spazi all’interno di

esso.

Articolo 4 | Calcestruzzi, conglomerati cementizi e demolizioni

Il nuovo corpo di fabbrica in ampliamento sarà costituito da strutture in calcestruzzo

armato, con resistenza specifica variabile a seconda dell’impiego previsto (fondazioni e

opere in elevazione) e sarà staticamente separato e indipendente dal fabbricato esistente.

In particolare gli impasti devono essere preparati e trasportati in modo da escludere

pericoli di segregazione dei componenti o di prematuro inizio della presa al momento del

getto. Il getto deve essere convenientemente compatto; la superficie dei getti deve essere

mantenuta umida per almeno tre giorni.

Non si deve mettere in opera il conglomerato a temperature minori di 0 °C, salvo il ricorso

ad opportune cautele.

Le opere di ripristino superficiale delle strutture in calcestruzzo esistenti devono essere

realizzate secondo le prescrizioni date nel progetto con prodotti aventi le caratteristiche

riportate nell’articolo loro applicabile e in base a un ciclo di risanamento che attraverso

tutte le sue fasi dovrà garantire al suo completamento:

a. la rimozione di tutte le parti in distacco, parti incoerenti, segni di precedenti

riparazioni ecc. e la accurata pulizia delle superfici;

b. pulitura dei ferri di armatura affioranti con totale asportazione della ruggine e

trattamento anticorrosivo;

c. ricostruzione del copriferro e delle parti mancanti, con rasatura completa di finitura

delle superfici pronta a ricevere la pitturazione finale;

Durante l’esecuzione, si curerà per ogni operazione la completa esecuzione degli strati, la

realizzazione dei punti particolari, le condizioni ambientali (temperatura, umidità) e la

corretta condizione dello strato precedente (essiccazione, maturazione, assenza di bolle,

ecc.), nonché le prescrizioni relative alle norme di igiene e sicurezza.

Orizzontamenti

Gli orizzontamenti di copertura e di base saranno eseguiti con le strutture indicate nel

progetto, in base a tutte le prescrizioni ivi contenute.

Il solaio di piano terra sarà del tipo a pannelli alveolari autoportanti in calcestruzzo armato

precompresso vibrofinito, con trefoli aderenti pre-tesi, tipo NEW-CEM®, alleggeriti da

alveoli longitudinali, con finitura all’intradosso liscia da cassero in acciaio, prodotti in Serie

Controllata, come previsto dalla Normativa, con calcestruzzo di classe R’ck 55N/mm2; il

solaio prevede una soletta strutturale in calcestruzzo. di spessore 4 cm armata con rete

elettrosaldata spessore 5 mm per un totale di 20 cm di spessore grezzo

Il solaio di copertura, le solette in c.a. di completamento delle parti demolite dovranno

essere previsti per sopportare, a seconda della destinazione prevista per i relativi locali, i

carichi permanenti e accidentali comprensivi degli effetti dinamici ordinari, previsti nel

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D.M. 14/01/2008 – "Norme tecniche per le costruzioni" e dalla Circolare 02/02/2009 -

Istruzioni per l’applicazione delle “Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M.

14 gennaio 2008.

Quando previsto, i solai dovranno avere caratteristiche tali da garantire la resistenza al

fuoco richiesta, certificata a norma di legge.

Opere in metallo

Le strutture di acciaio dovranno essere progettate e costruite tenendo conto di quanto

disposto dalla legge 5 novembre 1971, n. 1086, «Norme per la disciplina delle opere di

conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica», dal

D.M. 14/01/2008 – "Norme tecniche per le costruzioni" e dalla Circolare 02/02/2009 -

Istruzioni per l’applicazione delle “Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M.

14 gennaio 2008.

Il montaggio in opera di tutte le strutture costituenti ciascun manufatto sarà effettuato in

conformità a quanto, a tale riguardo, è previsto nella relazione di calcolo.

Durante il carico, il trasporto, lo scarico, il deposito ed il montaggio, si dovrà porre la

massima cura per evitare che le strutture vengano deformate o sovrasollecitate.

Il montaggio sarà eseguito in modo che la struttura raggiunga la configurazione

geometrica di progetto, nel rispetto dello stato di sollecitazione previsto nel progetto

medesimo.

Nei collegamenti con bulloni si dovrà procedere alla alesatura di quei fori che non risultino

centrati e nei quali i bulloni previsti in progetto non entrino liberamente. Se il diametro del

foro alesato risulta superiore al diametro sopracitato, si dovrà procedere alla sostituzione

del bullone con uno di diametro superiore.

È ammesso il serraggio dei bulloni con chiave pneumatica purché questo venga

controllato con chiave dinamometrica, la cui taratura dovrà risultare da certificato rilasciato

da laboratorio ufficiale in data non anteriore ad un mese.

Per le unioni con bulloni, l’Appaltatore effettuerà, alla presenza della Direzione dei lavori,

un controllo di serraggio su un numero adeguato di bulloni.

L’assemblaggio ed il montaggio in opera delle strutture dovrà essere effettuato senza che

venga interrotto il traffico di cantiere sulla eventuale sottostante sede stradale salvo brevi

interruzioni durante le operazioni di sollevamento, da concordare con la Direzione dei

lavori

Demolizioni e rimozioni

Tutte le opere di demolizione sono funzionali alla realizzazione delle nuove strutture e ai

lavori di ristrutturazione e adeguamento normativo previsti dal progetto, pertanto dovranno

essere eseguite in modo da garantire l’integrità delle parti da mantenere, evitando

danneggiamenti e sollecitazioni traumatiche per le strutture, e seguendo una precisa

successione di fasi come indicato nel progetto esecutivo.

Dovranno essere rispettate tutte le prescrizioni di progetto, e ogni indicazione della

Direzione dei Lavori, in merito alla realizzazione di quelle opere strutturali preventive, da

realizzare prima di eseguire le demolizioni, necessarie a garantire la stabilità dell’edificio e

di ogni sua parte.

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Ogni intervento di demolizione dovrà essere preceduto da un opportuno preventivo

isolamento delle strutture e delle parti residue da mantenere che dovrà essere eseguito

con modi e mezzi appropriati (taglio a sega, demolizione a mano o con mezzi meccanici

leggeri ecc..) in funzione del tipo di finitura finale o del tipo di collegamento previsto per

l’inserimento di nuove strutture.

Le demolizioni di calcestruzzi, murature, intonaci, controsoffitti, serramenti ecc., sia

parziali che complete, devono essere eseguite con ordine e con le necessarie

precauzioni, in modo da prevenire qualsiasi infortunio agli addetti al lavoro e da evitare

incomodi o disturbo nelle aree adiacenti al cantiere.

E’ pertanto vietato gettare dall’alto i materiali in genere, che invece devono essere

trasportati o guidati in basso, e altresì vietato sollevare polvere, per cui tanto le murature

quanto i materiali di risulta dovranno essere opportunamente bagnati.

Nelle demolizioni e rimozioni si dovrà inoltre provvedere alle eventuali necessarie

puntellature per sostenere le parti che devono restare, e disporre in modo da non

deteriorare i materiali risultanti che devono ancora potersi impiegare nei limiti concordati

con la Direzione dei Lavori, sotto pena di rivalsa di danni a favore dell’Amministrazione.

Tutti i materiali riutilizzabili, a giudizio insindacabile della Direzione dei Lavori, devono

essere opportunamente puliti, custoditi, trasportati ed ordinati nei luoghi di deposito che

verranno indicati dalla Direzione stessa, usando cautele per non danneggiarli sia nella

pulizia, sia nel trasporto, sia nel loro assestamento e per evitarne la dispersione.

I materiali di scarto provenienti dalle demolizioni e rimozioni devono sempre dall’Impresa

Appaltatrice essere trasportati fuori del cantiere alle pubbliche discariche.

Articolo 5 | Copertura

Dopo l'esecuzione della struttura portante si procederà con la realizzazione delle seguenti

lavorazioni:

Isolante soletta copertura:

Per le superfici orizzontali è stato previsto per l'isolamento termico la stesura di lastre in

polistirene espanso estruso, con spessore pari a 14 cm, che dovranno essere posizionate

una sopra l'altra a giunti sfalsati e dovranno possedere le seguenti caratteristiche tecniche

debitamente documentate dall'Impresa Appaltatrice ed accettate dalla Direzione dei

Lavori:

- densità nominale 35 kg/m³;

- resistenza compressione 130KPa;

- conducibilità termica 0.03 W/mK.

I pannelli dovranno essere in possesso delle caratteristiche come prescritto dalla norma

UNI 7819/88 e garantiti dal marchio “iiP”, marchio CE, Classe 1, con bordi battentati,

completamente prive di HCFC, idrocarburi e alcool .

Per i materiali dovranno essere effettuati controlli (anche parziali) su campioni della

fornitura oppure mediante un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di

seguito indicate.

Per i materiali isolanti forniti sotto forma di lastre, blocchi o forme geometriche

predeterminate, si devono dichiarare le seguenti caratteristiche fondamentali:

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a. dimensioni: lunghezza - larghezza, valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI,

oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due

valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione;

b. spessore: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli

altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate

dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione

Lavori;

c. massa areica: deve essere entro i limiti prescritti nella norma UNI o negli altri

documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelli dichiarati dal

produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione Lavori;

d. resistenza termica specifica: deve essere entro i limiti previsti da documenti

progettuali (calcolo in base alla legge 16 gennaio 1991, n. 10) ed espressi

secondo i criteri indicati nella norma UNI 7357 (FA 1 - FA 2 - FA 3) e UNI 10351;

Saranno inoltre da dichiarare, in relazione alle prescrizioni di progetto le seguenti

caratteristiche:

a. reazione o comportamento al fuoco;

b. limiti di emissione di sostanze nocive per la salute;

c. compatibilità chimico-fisica con altri materiali.

Se non vengono prescritti valori per alcune caratteristiche si intende che la Direzione

Lavori accetta quelli proposti dal fornitore; i metodi di controllo sono quelli definiti nelle

norme UNI. Per le caratteristiche possedute intrinsecamente dal materiale non sono

necessari controlli.

La posa comprende tagli, sfridi, ponteggi e quant'altro per prevedere la stessa a regola

d'arte.

Lamiera grecata – estradosso copertura e intradosso controsoffitto pensilina:

L'estradosso della copertura e l'intradosso del controsoffitto della pensilina saranno

realizzati con un solo strato di lamiere grecate in acciaio zincato A40/P920. Le lastre

ricavate mediante profilatura da nastri di acciaio, zincato a caldo, saranno conformi alla

Norma UNI EN 10147 e con le seguenti caratteristiche:

- spessore 0,8 mm

- peso 8,33 kg/mq

Posa in opera eseguita mediante foratura delle lastre e degli appoggi sottostanti costituti

da profili OMEGA (vedi elaborato PF_S3102) e successivo ancoraggio alla struttura

mediante idonei fissaggi in acciaio zincato, come da indicazione della Ditta fornitrice. La

posa comprende tagli, sfridi, sormonti e guarnizioni di tenuta e quant'altro per prevedere

la stessa a regola d'arte.

Muretti per lucernari e torrette:

Le paretine di appoggio dei lucernari e per le torrette di areazione dovranno essere

realizzate in mattoni forati in laterizio dello spessore di 6 cm, posti in opera con malta

bastarda con base poggiante sulla lamiera grecata, secondo indicazioni illustrate

nell'elaborato grafico PF_A3102.

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Lucernari:

Sulla copertura inclinata verranno installati dei lucernari, come indicato nell'elaborato

PF_A3407.

Come indicato nell'elaborato PF_A3407, saranno utilizzati in cucina 03 (lucernario C.01) e

nel bagno arbitri 29 (lucernario C.06) dei lucernari apribili con cupola in PMMA, con

dimensioni interne pari a 100 x100 cm, fissati su muretto attraverso idonei fissaggi.

Il sistema dovrà essere costituito da due telai (apribile e fisso) in estruso tubolare,

realizzati con una lega in alluminio naturale, lega UNI6060, uniti tra loro per mezzo di

cerniere in alluminio dotate di perni in acciaio inox. Il telaio apribile sarà provvisto di una

guarnizione in gomma EPDM per garantire una perfetta chiusura col telaio fisso.

L’apertura sarà azionata da un attuatore elettrico funzionante in 220V – IP55, agente su

un punto di spinta, corsa 300mm e finecorsa incorporati, ancorato a delle particolari staffe

di sostegno.

In cucina 03 un secondo lucernario apribile con cupola in PMMA, con dimensioni interne

pari a 100 x 100 cm, fissato su muretto attraverso idonei fissaggi (lucernario C.02) dovrà

essere dotato di evaquatore di fumi-calore EXS certificato secondo la normativa

EN12101-2 provvisto di marcatura CE. Il telaio apribile sarà realizzato con un doppio

telaio in alluminio naturale delle sezione di 45x30x2mm per quello fisso e 45x 58x2mm

per quello apribile. I due telai saranno uniti tra loro per mezzo di cerniere in alluminio

provviste di perni in acciaio inox. L’apertura dell’Efc avverrà per mezzo di un cilindro

frenato da una molla a gas azionato da un circuito di sicurezza attivato dall’ampolla

termosensibile ad una temperatura di 68°C, che fa innescare in meccanismo di

perforazione della bomboletta di CO2, aprendo l’Efc di circa 165°. Il prodotto dovrà

soddisfare i seguenti requisiti in base alla norma EN 12101-2:

Affidabilità RE 50

Apertura sotto carico SL 1000

Bassa temperatura ambientale T (0)

Carico vento WL 1500

Resistenza al calore B 300.

Nell'antibagno dei servizi pubblici per uomini 11 (lucernario C.03), nell'antibagno dello

spogliatoio per atleti 25 (lucernario C.05) e nell'antibagno dello spogliatoio per atleti 33

(lucernario C.07) saranno adottati dei lucernari apribili con cupola in PMMA, con

dimensioni interne pari a 130 x100 cm, fissati su muretto attraverso idonei fissaggi.

Il sistema sarà costituito, secondo indicazioni della Ditta fornitrice, da due telai (apribile e

fisso) in estruso tubolare, realizzati con una lega in alluminio naturale, lega UNI6060, uniti

tra loro per mezzo di cerniere in alluminio dotate di perni in acciaio inox.

Il telaio apribile sarà provvisto di una guarnizione in gomma EPDM per garantire una

perfetta chiusura col telaio fisso. L’apertura sarà azionata da un attuatore elettrico

funzionante in 220V – IP55, agente su un punto di spinta, corsa 300mm e finecorsa

incorporati, ancorato a delle particolari staffe di sostegno.

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Nell'infermeria 19 (lucernario C.04) sarà dotata di lucernario apribile con cupola in PMMA,

con dimensioni interne pari a 160 x100 cm, fissati su muretto attraverso idonei fissaggi.

Il sistema sarà costituito da due telai (apribile e fisso) in estruso tubolare, realizzati con

una lega in alluminio naturale, lega UNI6060, uniti tra loro per mezzo di cerniere in

alluminio dotate di perni in acciaio inox.

Il telaio apribile sarà provvisto di una guarnizione in gomma EPDM per garantire una

perfetta chiusura col telaio fisso. L’apertura sarà azionata da un attuatore elettrico

funzionante in 220V – IP55, corsa 350mm e finecorsa incorporati, che, collegato con una

barra di trasmissione in alluminio ad una cremagliera, agisce su due punti di spinta. Il

sistema viene ancorato al telaio con particolari staffe di sostegno.

Tutti i lucernari saranno inoltre dotati di cupola a vela parete doppio in PMMA

opale/trasparente di misura conforme ad ogni singolo telaio. La cupola sarà fissata alla

base d’appoggio con staffe realizzate in lega di alluminio naturale, tipo modello brevettato

Basso Lucerneri, “a scatto”, senza l’utilizzo di viti. La cupola dovrà soddisfare le seguenti

caratteristiche:

- cupola a Vela parete doppia PMMA opale/trasparente, realizzata mediante

termoformatura di lastre piane di prima scelta, non rigenerate, originale di sintesi,

esente da monomero di recupero, con caratteristiche meccaniche-ottiche tipiche

del polimero puro

- classe di reazione al fuoco: E secondo EN 13501-1.

- tra le due cupole viene inserita una guarnizione per garantire una perfetta tenuta;

un’altra guarnizione viene posizionata tra la cupola e la base d’appoggio per

garantire una perfetta tenuta all’aria.

Canale di gronda

Muretti per canale di gronda:

Le paretine per delimitare lateralmente il canale di gronda della copertura dovranno

essere realizzate in mattoni forati in laterizio dello spessore di 6 cm, posti in opera con

malta bastarda con base poggiante sulla soletta di copertura, secondo indicazioni

illustrate nell'elaborato grafico PF_A3408.

Sistema pendenzato per canale di gronda:

Per creare la pendenza del canale di gronda e della parte della copertura fra quest'ultimo

e la struttura esistente sarà realizzato, come riportato nell'elaborato PF_A3408, un

sistema in EPS rastremato, costituito da pannelli a forma trapezoidale realizzati in

polistirene espanso sinterizzato autoestinguente a celle chiuse ad alta densità con le

seguenti caratteristiche:

conduzione termica λ= 0,034

resistenza termica R = 4,29

marcato "CE", conforme all norma UNI EN 13163

Le dimensioni e gli spessori dei pannelli sono definiti nell' elaborato PF_A3408. II sistema

In EPS dovrà essere realizzato rispettando il grado d'inclinazione necessario per garantire

il deflusso delle acque meteoriche in copertura. La posa in opera dei pannelli deve seguire

lo schema di montaggio redatto dall'azienda produttrice. La posa del materiale a

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pendenza avverrà a secco e il vincolo del sistema verrà assicurato dalla pressione del

tavolato superficiale in pannelli OSB e dai muretti del canale di gronda; la posa

comprende qualsiasi forma di sfrido il sistema configuri e quant'altro per prevedere la

stessa a regola d'arte.

OSB (pannello a scaglie orientate) per canale di gronda:

Per permettere la corretta applicazione dell'impermeabilizzazione del canale di gronda e

della parte della copertura fra quest'ultimo e la struttura esistente sarà applicato come

riportato nell'elaborato PF_A3408, uno strato lenolico OSB. I pannelli, dello spessore di

18 mm, formati da scaglie di legno pressate, saranno incollati con adesivi anti ureici e

trattati per l'utilizzo in ambienti umidi; i pannelli preserveranno il sistema in EPS

sottostante anche dalle temperature d'esercizio della destinazione d'uso della copertura.

La posa sarà a secco, con fissaggio meccanico sull' estradosso del sistema pendenzato.

Angolari per canale di gronda:

Per evitare tensioni anomale in corrispondenza degli angoli del canale di gronda,

verranno inseriti degli angolari di raccordo in lana di roccia con dimensioni pari a 6x6 cm.

Gli angolari saranno posti negli angoli tra piano orizzontale del pannello OSB ed il rilievo

verticale della paretina in mattoni, per tutta la lunghezza del canale stesso, come indicato

nell'elaborato PF_A3408, e bloccati meccanicamente tramite appositi fissaggi, su

indicazione della ditta fornitrice.

Lattonerie per canale di gronda:

Per la realizzazione di un elemento di raccordo fra il canale di gronda e i tubi pluviali sarà

saranno utilizzate delle lastre di piombo, spessore 10/20mm, sagomate e saldate,

secondo le indicazioni riportate nell'elaborato PF_A3408. La posa sarà a secco, con

fissaggio meccanico sulla muratura di tamponamento perimetrale tramite appositi fissaggi,

secondo indicazioni della Ditta fornitrice. La posa comprende qualsiasi forma di taglio,

sfrido e sigillature il sistema configuri e quant'altro per prevedere la stessa a regola d'arte.

Pluviali per canale di gronda:

L'impianto di deflusso delle acque meteoriche sarà dotato di tubi pluviali in pvc dello

spessore di 8/10 mm ,con un diametro di 10 cm. La lavorazione comprende giunzioni e

curve e i pluviali saranno fissati alla muratura di tamponamento perimetrale rispettando le

indicazioni riportate negli elaborati PF_A3408 e PF_A3410 tramite appositi fissaggi,

secondo le modalità segnalate dalla Ditta fornitrice. La posa comprende qualsiasi forma di

taglio, sfrido e sigillatura con mastice siliconico il sistema configuri, e quant'altro per

prevedere la stessa a regola d'arte.

Impermeabilizzazione copertura:

Il rivestimento del piano di copertura della nuova costruzione-ampliamento, avente

un’inclinazione del 9%, sarà realizzato con doppia membrana bituminosa plastomerica o

elastomerica montata previa stesura di primer sulla lamiera grecata di tamponamento

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posata sopra l’estradosso della struttura metallica, e dovrà rispettare le seguenti

caratteristiche:

a. fornitura di una prima membrana impermeabile prefabbricata, bitume-polimero-

elastomero SBS, armata con tessuto non tessuto in poliestere sp. 3 mm.,

flessibilità al freddo -20°c. Posta in opera mediante rinvenimento con fiamma

libera di gas propano ed in totale aderenza alla membrana sottostante con

sovrapposizione di 10 cm

b. seconda membrana impermeabile prefabbricata, bitume-polimero-elastomero APP

armata con tessuto non tessuto in poliestere 200 g/mq, avente un peso di kg/m²

4,5, spessore 4 mm, autoprotetta a finire con scaglie di ardesia naturale con colore

a scelta della Direzione Lavori flessibilità a freddo -10°c. Posta in opera

trasversalmente rispetto la guaina sottostante mediante rinvenimento con fiamma

libera di gas propano ed in totale aderenza alla membrana sottostante con

sovrapposizione di 10 cm.

Per la stesura di entrambe le membrane particolare cura dovrà essere adottata

nell'esecuzione di raccordi degli spigoli, pluviali di scarico, tubi di troppo pieno, soglie,

camini, tubazioni fuoriuscenti, giunti, rivestimento di rilevati, muretti e parti verticali in

genere. Per i risvolti di tutti i corpi emergenti dal piano di posa sono previsti raccordi di

spigoli o triangoli in legno.

Per tutte le impermeabilizzazioni sarà misurata l'effettiva superficie in vista vuoto per

pieno, non saranno computati i fori per superficie superiore 3,50 m² non interamente

circondati dalla guaina, al netto di risvolti e sovrapposizioni. La posa comprende pulizia

della superficie interessata alla posa, formazione di guscia, sormonti, ponteggi, materiale

di consumo e sfridi e quant'altro per prevedere la stessa a regola d'arte.

Lattonerie:

La lattoneria presente allo stato di fatto sul bordo dell’attuale canale di gronda della

copertura del palazzetto sarà rimossa. Sulla superficie interessata verrà posato uno strato

di doppia membrana bituminosa plastomerica o elastomerica, secondo caratteristiche e

metodi di posa specificati al punto precedente.

LAVORAZIONE OMOGENEA 2: COMPLETAMENTI INTERNI

Articolo 6 | Tamponamenti esterni:

La muratura di tamponamento esterna sarà eseguita in blocchi di calcestruzzo alveolare

autoclavato tipo "CAA YTONG CLIMA", muniti di incastro verticale maschio-femmina e

maniglie di sollevamento posti sulle facce verticali, dimensioni 62,5 x 20,0 x 30,0 cm,

densità a secco 350 Kg/m3, conducibilità termica di calcolo λ= 0,103 W/m°K

bioecocompatibile con certificato. La muratura sarà eseguita a blocchi sfalsati ed a

qualsiasi altezza per sopraelevazione della muratura esistente, sarà posata a giunto

sottile utilizzando malta collante tipo "Ytong Preocol", in ragione di 16 Kg/m3, stesa con

apposita cazzuola dentata di larghezza pari allo spessore della muratura e verrà ancorati

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ogni 3 corsi alla struttura (pilastri in C.A. o in ferro e travi di bordo-solaio) con apposite

molle Galva attraverso chiodatura con chiodi in acciaio o inserendo nel blocco, previa

fresatura con apposito raschietto tipo Ytong, ferri ad aderenza migliorata Ø 14 ricoperti di

malta collante tipo Ytong e collegati a travi e pilastri, come prescritto dalla Ditta

produttrice. In particolare gli elementi costituenti la muratura dovranno essere in possesso

delle seguenti caratteristiche tecniche debitamente certificate dall'Impresa Appaltatrice ed

accettate dalla Direzione dei Lavori:

Inoltre la muratura dovrà possedere una resistenza caratteristica a compressione fk

uguale o superiore a 2.5 N/mm² in conformità a quanto previsto dal D.M. 20.11.1987.

E’ compreso la fornitura e posa di giunti elastici classe A1 tra la struttura e i

tamponamenti. Dovranno essere previsti adeguati incastri e raccordi alla muratura

esistente, elementi speciali prefabbricati armati tipo architravi per la formazione di vani

porte, secondo le indicazioni di progetto e della Direzione dei Lavori.

Il tutto eseguito a regola d'arte e rispettando le indicazioni di posa fornite dalla ditta

produttrice.

Non saranno computati i fori per porte a tutta altezza che interrompano completamente i

settori successivi dei tavolati e delle murature in genere, aperture superiori a m² 4,00 o

fori che interrompono completamente lo sviluppo verticale della muratura.

I blocchi dovranno essere sezionati a misura, fino ad uno spessore di cm 14, misura da

verificare in cantiere, per tamponamento porte esistenti tra i vani 01 e 08, 07 e 09.

I blocchi dovranno inoltre essere sagomati in corrispondenza del pilastro 5B, all’incontro

degli assi B e C, cha hanno tra loro un’inclinazione di 7°.

Per tali indicazioni si rimanda all’elaborato PF A3103, stato di progetto – pianta

demolizioni e nuova costruzione.

Articolo 7 | Partizioni interne:

Le partizioni interne saranno eseguite con blocchi di calcestruzzo alveolare autoclavato

tipo "CAA YTONG” muniti di incastro verticale maschio-femmina posti sulle facce verticali,

dimensioni l 62,5 x h 25,00 x sp 8 cm, forniti nella classe di resistenza/densità a secco

550 Kg/m3, conducibilità termica a 10 °C λ= 0,15 W/m°K, bioecocompatibile con

certificato. La muratura dovrà essere eseguita a blocchi sfalsati ed a qualsiasi altezza,

sarà posato a giunto sottile utilizzando malta collante tipo "Ytong Preocol" in ragione di 16

Kg/m3, stesa con apposita cazzuola dentata di larghezza pari allo spessore della

muratura, come prescritto dalla Ditta produttrice. In particolare gli elementi costituenti la

muratura dovranno essere in possesso delle seguenti caratteristiche tecniche

debitamente certificate dall'Impresa Appaltatrice ed accettate dalla Direzione dei Lavori:

Inoltre la muratura dovrà possedere una resistenza caratteristica a compressione fk

uguale o superiore a 2.5 N/mm² in conformità a quanto previsto dal D.M. 20.11.1987.

E’ compreso nella fornitura, l’inserimento di ferri di armatura longitudinale nel 2° 4° 6°

corso di blocchi partire dal pavimento e nel penultimo verso il soffitto, la sigillatura dei

giunti tra muratura e soffitto, strutture in CA verticali e altre murature.

Dovranno essere previsti adeguati incastri e raccordi alla muratura esistente, elementi

speciali prefabbricati armati tipo architravi non portanti per la formazione di vani porte,

secondo le indicazioni di progetto e della Direzione dei Lavori.

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Il tutto eseguito a regola d'arte e rispettando le indicazioni di posa fornite dalla ditta

produttrice.

Non saranno computati i fori per porte a tutta altezza che interrompano completamente i

settori successivi dei tavolati e delle murature in genere, aperture superiori a m² 4,00 o

fori che interrompono completamente lo sviluppo verticale della muratura.

Articolo 8 | Canalette per docce:

Tutte le docce saranno dotate di canalette prefabbricate in calcestruzzo armato per la

raccolta delle acque: Le canalette saranno rivestite con acciaio nei bordi superiori, e

dovranno rispettare le classi di carico secondo Norme DIN 19580. La griglia in acciaio,

Classe A15, avrà una larghezza di 15 cm.

La posa comprende qualsiasi forma di taglio, sfrido, magrone di sottofondo, rinfianchi in

calcestruzzo, terminale di chiusura, griglia in ghisa o in acciaio zincato, sigillature,

raccordo con la tubazione di scarico e quant'altro per prevedere la stessa a regola d'arte.

Articolo 9 | Serramenti

I serramenti saranno realizzati in alluminio con profili estrusi ad interruzione del ponte

termico TT classe 2.1 (2.0<=Kr<=2.8 W/m²°K) secondo norma DIN 4108e dovranno

essere garantite le seguenti caratteristiche:

-accessori di movimento e chiusura montati per i serramenti apribili a contrasto senza

lavorazioni meccaniche, costituiti da cerniere di adeguate dimensioni e comunque idonee

a sopportare il peso complessivo della parte apribile secondo norma UNI 7525,

apparecchiatura ad anta e ribalta dotata di sicurezza contro l'errata manovra, gruppo

maniglie nella tipologia, caratteristiche, forma e colore a scelta della Direzione dei Lavori

-guarnizioni statiche e dinamiche in elastomero EPDM o neoprene senza soluzione di

continuità ottenuta mediante accurate giunzioni agli angoli o l'impiego di angoli

vulcanizzati;

La posa in opera dovrà avvenire nel rispetto delle prescrizioni UNCSAAL.DT.16, la

sigillatura tra serramento e contesto edile dovrà essere eseguita mediante silicone neutro

o tiokol. In tempi idonei e concordati con la Direzione dei Lavori dovrà essere fornita

l'idonea campionatura completa di accessori comunque prima dell'inizio dei lavori, coprifili,

bancalini, lattoneria coibentazioni e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a

regola d'arte. La posa dei serramenti deve essere effettuata come indicato nel progetto e

quando non precisato deve avvenire secondo le prescrizioni di seguito riportate:

-le finestre collocate su propri controtelai e fissate con i mezzi previsti dal progetto e

comunque in modo da evitare sollecitazioni localizzate.

-il giunto tra controtelaio e telaio fisso se non progettato in dettaglio onde mantenere le

prestazioni richieste al serramento dovrà essere eseguito con le seguenti attenzioni:

assicurare tenuta all’aria ed isolamento acustico;

-gli interspazi devono essere sigillati con materiale comprimibile e che resti elastico nel

tempo, se ciò non fosse sufficiente (giunti larghi più di 8 mm) si sigillerà anche con

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apposito prodotto capace di mantenere l’elasticità nel tempo e di aderire al materiale dei

serramenti;

-il fissaggio deve resistere alle sollecitazioni che il serramento trasmette sotto l’azione del

vento od i carichi dovuti all’utenza (comprese le false manovre).

La posa con contatto diretto tra serramento e parte muraria deve avvenire assicurando il

fissaggio con l’ausilio di elementi meccanici (zanche, tasselli ad espansione, ecc.) e

sigillando il perimetro esterno con malta previa eventuale interposizione di elementi

separatori quali non tessuti, fogli, ecc., curando l’immediata pulizia delle parti che possono

essere danneggiate (macchiate, corrose, ecc.) dal contatto con la malta.

Porte esterne:

Come indicato nell'elaborato PF_A3405, fra la cucina 03 e l'esterno sarà installata una

controporta a doppio battente a filo esterno (serramento E.01), realizzata con profilo

maggiorato in alluminio anodizzato o elettrocolorato della profondità di 66-95 mm, con

dimensione del foro della porta netto di 160-220cm, colore Ral 9007, e pannellatura delle

ante con doppia lamiera di alluminio in tinta; il serramento dovrà essere dotato di

serratura a bascula centrale, maniglia interna ed esterna e cerniere di sicurezza con

contropiastra. Il telaio dovrà essere fissato al sistema di sostengo ancorato sul lato

esterno della muratura di tamponamento perimetrale realizzato con profili C in acciaio

zincato 20/10 mm con inserimento di coibentazione all’interno. Il solo lato esterno verrà

successivamente rivestito con laminato di Zinco-titanio per edilizia tipo VM ZINC con

nastri di larghezza 500mm e spessore 0,8mm (8/10) (escluso dalla fornitura del

serramento). Il filo esterno del serramento dovrà necessariamente essere perfettamente

allineato al filo esterno del profilo a C, per consentire la perfetta posa complanare del

rivestimento esterno su parete e serramento.

Fra il corridoio 05 e l'esterno sarà installata, secondo indicazioni contenute nell'elaborato

PF_A3405, una controporta a singolo battente a filo esterno (serramento E.03), realizzata

con profilo maggiorato in alluminio anodizzato o elettrocolorato della profondità di 66-95

mm, con dimensione del foro della porta netto di 90-220cm, colore Ral 9007, e

pannellatura delle ante con doppia lamiera di alluminio in tinta; il serramento dovrà essere

dotato di serratura a bascula centrale, maniglia interna ed esterna e cerniere di sicurezza

con contropiastra. Il telaio dovrà essere fissato al sistema di sostengo ancorato sul lato

esterno della muratura di tamponamento perimetrale realizzato con profili C in acciaio

zincato 20/10 mm con inserimento di coibentazione all’interno. . Il solo lato esterno verrà

successivamente rivestito con laminato di Zinco-titanio per edilizia tipo VM ZINC con

nastri di larghezza 500mm e spessore 0,8mm (8/10) (escluso dalla fornitura del

serramento). Il filo esterno del serramento dovrà necessariamente essere perfettamente

allineato al filo esterno del profilo a C, per consentire la perfetta posa complanare del

rivestimento esterno su parete e serramento.

Fra il magazzino 16 e l'esterno sarà installata, secondo indicazioni contenute

nell'elaborato PF_A3405, una controporta a singolo battente a filo esterno (serramento

E.04), realizzata con profilo maggiorato in alluminio anodizzato o elettrocolorato della

profondità di 66-95 mm, con dimensione del foro della porta netto di 80-220cm, colore Ral

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9007, e pannellatura delle ante con doppia lamiera di alluminio in tinta; il serramento

dovrà essere dotato di serratura a bascula centrale, maniglia interna ed esterna e cerniere

di sicurezza con contropiastra. Il telaio dovrà essere fissato al sistema di sostengo

ancorato sul lato esterno della muratura di tamponamento perimetrale realizzato con

profili C in acciaio zincato 20/10 mm con inserimento di coibentazione all’interno. Il solo

lato esterno verrà successivamente rivestito con laminato di Zinco-titanio per edilizia tipo

VM ZINC con nastri di larghezza 500mm e spessore 0,8mm (8/10) (escluso dalla fornitura

del serramento). Il filo esterno del serramento dovrà necessariamente essere

perfettamente allineato al filo esterno del profilo a C, per consentire la perfetta posa

complanare del rivestimento esterno su parete e serramento.

Fra il magazzino 36 e l'esterno sarà installata, secondo indicazioni contenute

nell'elaborato PF_A3405, una controporta a singolo battente a filo esterno (serramento

E.06), realizzata con profilo maggiorato in alluminio anodizzato o elettrocolorato della

profondità di 66-95 mm, con dimensione del foro della porta netto di 90-220cm, colore Ral

9007, e pannellatura delle ante con doppia lamiera di alluminio in tinta; il serramento

dovrà essere dotato di serratura a bascula centrale, maniglia interna ed esterna e cerniere

di sicurezza con contropiastra. Il telaio dovrà essere fissato al sistema di sostengo

ancorato sul lato esterno della muratura di tamponamento perimetrale realizzato con

profili C in acciaio zincato 20/10 mm con inserimento di coibentazione all’interno. Il solo

lato esterno verrà successivamente rivestito con laminato di Zinco-titanio per edilizia tipo

VM ZINC con nastri di larghezza 500mm e spessore 0,8mm (8/10) (escluso dalla fornitura

del serramento). Il filo esterno del serramento dovrà necessariamente essere

perfettamente allineato al filo esterno del profilo a C, per consentire la perfetta posa

complanare del rivestimento esterno su parete e serramento.

La posa comprende qualsiasi forma di taglio, sfrido, ferramenta di sostegno e chiusura in

ottone, alluminio o acciaio, guarnizioni di tenuta in gomma Dutral, controtelaio in acciaio

zincato, telaio, sigillature, accessori d’uso, assistenze murarie, coprifili, mostrine e

quant'altro per prevedere la stessa a regola d'arte.

Le porte saranno rivestite sul solo lato esterno con laminato di Zinco-titanio per edilizia

tipo VM ZINC con nastri di larghezza 500mm e spessore 0,8mm (8/10) (escluso dalla

fornitura del serramento). La tecnica di posa dovrà essere conforme alla tecnica

dell’aggraffatura, ottenibile previa profilatura a macchina delle lamiere di zinco-titanio e

giuntate con giunto ad aggraffatura standard.

Porte esterne: ingresso nicchia

Fra l'ingresso 18 e l'esterno sarà installata, secondo indicazioni contenute nell'elaborato

PF_A3405, un serramento realizzato con profilati estrusi di alluminio della Serie Alu-K

67IW a taglio termico in lega EN AW 6060. La vetrata sarà divisa in tre specchiature di cui

2 fisse laterali ed una porta a due ante apribili verso l'esterno centrale, con maniglioni

antipanico. I montanti centrali saranno rinforzati fino a soffitto. Il serramento sarà

tamponato con vetrocamera 4+4.2-16 gas -3+3.2 basso emissivo. La luce netta porta

misurerà 160x220 cm. La posa comprende cerniere di sicurezza con contropiastra,

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ferramenta di sostegno e chiusura in ottone, alluminio o acciaio, guarnizioni di tenuta in

gomma, sigillature, accessori d’uso, assistenze murarie, coprifili, mostrine, ponteggi, tagli

e sfridi e quant'altro per prevedere la stessa a regola d'arte.

N.B. questo serramento non sarà rivestito esternamente in laminato in zinco titanio tipo

VM Zinc. Il serramento rimane quindi in vista anche dal lato esterno.

Serramento esterno:

Come indicato nell'elaborato PF_A3405, fra il magazzino 04 e l'esterno saranno istallate

tre controfinestre a singolo battente a filo esterno apribile dall’esterno verso l’alto

(serramento E.02), completa di serratura con maniglia solo interna, realizzate con profili in

alluminio anodizzato o elettrocolorato della profondità di 66-95 mm, con dimensione del

foro della porta netto di 254-110cm (per ogni singolo serramento 84x110cm), colore Ral

9007, e pannellatura dell’anta con doppia lamiera di alluminio in tinta dello spessore di

10/10 mm. L'apertura del foro al netto misura 252-113.8 cm.

Il telaio dovrà essere fissato al sistema di sostengo ancorato alla muratura di

tamponamento perimetrale realizzato con profili C in acciaio zincato 20/10 mm con

coibentazione all’interno del profilo stesso. Il solo lato esterno verrà successivamente

rivestito con laminato di Zinco-titanio per edilizia tipo VM ZINC con nastri di larghezza

500mm e spessore 0,8mm (8/10) (escluso dalla fornitura del serramento). Il filo esterno

del serramento dovrà necessariamente essere perfettamente allineato al filo esterno del

profilo a C, per consentire la perfetta posa complanare del rivestimento esterno su parete

e serramento.

La posa comprende qualsiasi forma di taglio, sfrido, ferramenta di sostegno e chiusura in

ottone, alluminio o acciaio, guarnizioni di tenuta in gomma Dutral, controtelaio in acciaio

zincato, telaio, sigillature, accessori d’uso, assistenze murarie, coprifili, mostrine e

quant'altro per prevedere la stessa a regola d'arte.

Le finestre saranno rivestite esternamente con laminato di Zinco-titanio per edilizia VM

ZINC con nastri di larghezza 500mm e spessore 0,8mm (8/10)(escluso dalla fornitura del

serramento). La tecnica di posa dovrà essere conforme alla tecnica dell’aggraffatura,

ottenibile previa profilatura a macchina delle lamiere di zinco-titanio e giuntate con giunto

ad aggraffatura standard.

Il serramento potrà essere aperto esternamente e fissato attraverso un sistema di

ancoraggio removibile costituito da un occhiello fisso in acciaio ancorato alla parete in

posizione superiore al serramento, un occhiello fisso in acciaio inserito nella parete

inferiore del serramento, e cavo d’acciaio di adeguato spessore con doppio moschettone

alle estremità per fissaggio temporaneo durante l’apertura manuale del serramento e su

posizionamento a 90° gradi rispetto alla parete, come indicato nell'elaborato PF_A3405.

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Serramento obliquo:

Come indicato nell'elaborato PF_A3406 si provvederà alla Fornitura e posa in opera di

serramento costruito con profili di facciata in alluminio verniciati RAL standard completo di

staffe, guarnizioni ed accessori. Pressore e copertina esterna da 50 mm di larghezza

prevista su montanti e traversi realizzate con profili di alluminio freddo vernociati RAL

standard compelti di guarnizioni in EPDM ed accessori. Vetrocamera 4+4.2 satinato-16

gas-3+3 bassa emissivo. Comprensivo di lattonerie di finitura in alluminio preverniciato.

Elementi n. 4 dim. circa mm. 7750 x 1280 diviso in specchiature, con n. 7 aperture

realizzate con alluminio a taglio termico tipo metra Nc 65 Sth verniciato RAL standard

completo di guarnizioni ed accessori quali cerniere, bracci e maniglie, compresa

motorizzate mediante doppio attuatore elettrico.

Massetto alleggerito tipo Isocal:

Esecuzione di massetto alleggerito tipo Isocal o similari avente uno spessore di 11 cm,,

come indicato nell'elaborato PF_A3402, costituito da cemento e da polistirolo espanso in

sfere di appropriata granulometria ed additivi specifici. Il calcestruzzo alleggerito dovrà

rispettare le seguenti caratteristiche:

-densità [Kg/Mc] 500 - resistenza alla diffusione del vapore “m” [mm] 14

-resistenza a compressione a 28 gg. [MPa] 1,2

-coeffi. di conduttività termica “λ” [W/mK] 0,13 e res. termica “R” per 10 cm. [Km2/W] 0,77

Il calcestruzzo verrà trasportato con autobetoniere e messo in opera secondo sistemi di

scarico libero, benne a fondo apribile o autopompa. Il calcestruzzo dovrà presentarsi

compatto ed omogeneo, favorendo il lavoro di posa ed agevolando la rifinitura

superficiale. La posa comprende casserature, armo, disarmo e quant'altro per prevedere

la stessa a regola d'arte.

Articolo 10 | Intonaci interni:

L'intonaco è premiscelato con impasto a base di calce idrata, cemento, sabbia calcarea

ed additivi chimici intonaco di finitura; viene applicato a macchina su superfici verticali,

orizzontali, inclinate, sia piane che curve, per uno spessore minimo non inferiore a 15

mm.

Gli intonaci devono possedere le caratteristiche indicate nel progetto e in particolare i

seguenti requisiti:

a. capacità di riempimento delle cavità ed eguagliamento delle superfici;

b. reazione al fuoco e/o resistenza all’incendio adeguata;

c. impermeabilità all’acqua e/o funzione di barriera all’acqua;

d. effetto estetico superficiale in relazione ai mezzi di posa usati;

e. adesione al supporto e caratteristiche meccaniche.

Per i prodotti forniti premiscelati la rispondenza a norme UNI è sinonimo di conformità alle

prescrizioni predette; per gli altri prodotti valgono i valori dichiarati dal fornitore ed

accettati dalla Direzione Lavori.

Sono comprese nelle lavorazione: la formazione di spigoli rientranti e sporgenti orizzontali

e verticali, spallette, fasce a piombo per regolo superfici curve, paraspigoli in acciaio

zincato, rete portaintonaco in corrispondenza dei giunti, formazione e disfacimento del

piano di lavoro, pulizia, trasporto in discarica dei materiali di risulta, l'indennità di discarica.

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Gli intonaci saranno eseguiti anche in tempi diversi in particolare per le zone dei cavedii

per gli impianti, il tutto per garantire compartimentazioni REI secondo le indicazioni di

progetto e della Direzione dei Lavori.

Articolo 11 | Giunti intonaco, giunti sismici e giunti REI:

In corrispondenza del cambiamento di supporto su cui l'intonaco viene applicato, come

indicato negli elaborati PF_A3401, PF_A3402 e PF_A3403, verranno utilizzati giunti di

dilatazione per pareti per intonaci interni da mm 15, messi in opera secondo le istruzioni

della scheda tecnica della Ditta fornitrice. Il giunto in lamiera zincata più P.V.C. dovrà

essere resistente all'usura, agli acidi, agli oli ed alle sostanze bituminose in genere.

La posa comprende ponteggi o trabatelli, materiali di consumo, viti e tasselli in acciaio

per il fissaggio, attrezzature, assistenza muraria e quant'altro per prevedere la stessa a

regola d'arte.

In corrispondenza dell'incontro fra la nuova struttura e l'edificio esistente, saranno

realizzati dei giunti sismici, come indicato negli elaborati PF_A3103, PF_A3401,

PF_A3402 e PF_A3403, costituiti da lastre in polistirene espanso estruso con marchio

CE, Classe 1 in unico strato, senza pelle di estrusione, esente da HCFC, con conduttività

termica = 0,035 W/mK secondo ISO 10456. Lo spessore delle lastre varia da 3 a 6 cm

come riportato negli elaborati indicati. La posa comprende tagli, sfridi, fissaggi, nastrature,

ponteggi e quant'altro per prevedere la stessa a regola d'arte.

I pannelli dovranno essere in possesso delle caratteristiche come prescritto dalla norma

UNI 7819/88 e garantiti dal marchio “iiP”.

Per i materiali dovranno essere effettuati controlli (anche parziali) su campioni della

fornitura oppure mediante un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di

seguito indicate.

I materiali isolanti forniti sotto forma di lastre, blocchi o forme geometriche predeterminate,

si devono dichiarare le seguenti caratteristiche fondamentali:

a) dimensioni: lunghezza - larghezza, valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI,

oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due

valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione;

b) spessore: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli

altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate

dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione

Lavori;

c) massa areica: deve essere entro i limiti prescritti nella norma UNI o negli altri

documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelli dichiarati dal

produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione Lavori;

d) resistenza termica specifica: deve essere entro i limiti previsti da documenti

progettuali (calcolo in base alla legge 16 gennaio 1991, n. 10) ed espressi

secondo i criteri indicati nella norma UNI 7357 (FA 1 - FA 2 - FA 3) e UNI 10351;

Saranno inoltre da dichiarare, in relazione alle prescrizioni di progetto le seguenti

caratteristiche:

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Negli ambienti che devono soddisfare le prescrizioni delle normative antincendio come

indicato negli elaborati PF_V2102, a copertura delle lastre in polistirene espanso estruso

verrà applicata una guarnizione con schiuma poliuretanica resistente al fuoco R.E.I. 120

certificata e degli angolari in alluminio. La posa comprende collegamenti, sagomature,

fissaggi con viti o bulloni, ponteggi di servizio e quant'altro per prevedere la stessa a

regola d'arte.

Articolo 12 | Cartongessi:

Fornitura e posa in opera di imbotti per lucernari e torrette di areazione, realizzate con

lastre di cartongesso ecologico su orditura metallica, come descritto nell'elaborato

PF_A3407,composta da:

- orditura metallica realizzata con profili in lamiera d’acciaio zincata a “C” 50x27 mm

spessore 0,6 mm, fissata al solaio con tasselli ad espansione e agli arcarecci tramite

appositi ganci.

-rivestimento con lastre di cartongesso prefabbricate con trattamento idrorepellente,

spessore 12.5 mm, avvitate con viti autoperforanti (passo massimo 150 mm). La posa

dovrà prevedere giunti di dilatazione perimetrali spessore min. 4mm e giunti di dilatazione

centrali spessore min. 6 mm ogni 60 m² o in ambienti con un lato maggiore di 8 metri. Le

lastre devono essere idonee e con classe di reazione e resistenza al fuoco conforme alla

destinazione d’uso ed all’attività svolta nell’ambiente di installazione.

L’opera è comprensiva della stuccatura e rasatura finale e di quanto altro necessario per

dare la stessa completa e compiuta ad arte, pronta per la successiva rifinitura con

tinteggiatura, in conformità alle prescrizioni ed istruzioni di montaggio del produttore.

Fornitura e posa in opera di imbotte per nicchia in corrispondenza del serramento E.05

descritto nell'elaborato PF_A3405, realizzate con lastre di cartongesso su orditura

lignea,composta da:

-orditura lignea realizzata con profili in abete grezzo squadrato con dimensioni l75xh4xsp4

cm messi in opera con un interasse di 60 cm, ancorate con opportuni sistemi di fissaggio

in acciaio zincato alla muratura perimetrale e ad una trave squadrata a spigoli vivi in abete

grezzo, dimensioni l312 x h 10 x sp.6,0 cm (ancorata alla muratura perimetrale tramite

opportuni fissaggi in acciaio zincato).

-rivestimento con lastre di cartongesso prefabbricate, spessore 12.5 mm, avvitate con viti

autoperforanti (passo massimo 150 mm). La posa dovrà prevedere giunti di dilatazione

perimetrali spessore min. 4mm e giunti di dilatazione centrali spessore min. 6 mm ogni 60

m² o in ambienti con un lato maggiore di 8 metri. Le lastre devono essere idonee e con

classe di reazione e resistenza al fuoco conforme alla destinazione d’uso ed all’attività

svolta nell’ambiente di installazione.

L’opera è comprensiva della stuccatura e rasatura finale e di quanto altro necessario per

dare la stessa completa e compiuta ad arte, pronta per la successiva rifinitura con

tinteggiatura, in conformità alle prescrizioni ed istruzioni di montaggio del produttore.

Articolo 13 | Sottofondo per piastrelle pareti:

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Esecuzione di sottofondo, come riportato nelle indicazioni dell'elaborato PF_A3105 e

PF_A3402, ottenuto mediante stesura a spatola o a spruzzo con intonacatrice di

autolivellanti a basso spessore, a base di miscela di cemento, inerti e resina. E' prevista

una lavorazione a frattazzo fino, atta al ricevimento del rivestimento interno di piastrelle in

ceramica. La posa comprende ponteggi, materiale di consumo e quant'altro per

prevedere la stessa a regola d'arte.

Articolo 14 | Sottofondo impermeabilizzante per piastrelle pareti tipo Mapelastic:

Esecuzione di sottofondo impermeabilizzante, come riportato nelle indicazioni

dell'elaborato PF_A3105 e PF_A3402, mediante stesura di due mani a spatola o a

spruzzo con intonacatrice, di malta bicomponente elastica a base cementizia tipo

Mapelastic, con aggregati selezionati a grana fine, fibre sintetiche e speciali resine

acriliche in dispersione acquosa. Il prodotto deve rispondere ai requisiti della EN 1504-2.

secondo i principi PI, MC e IR per la protezione del calcestruzzo. il materiale dovrà avere

le seguenti caratteristiche prestazionali:

-massa volumica dell'impasto 1700 kg/m3

-durata dell'impasto 1 h (a +20°C)

-adesione al calcestruzzo secondo EN 1542 dopo 28 gg a +20°C e 50% U.R. (N/mm2):

1,0

-elasticità secondo DIN 53504 mod. espressa come allungamento dopo 28 gg a +20°C e

50% U.R. (N/mm2):30

-permeabilità al vapore acqueo secondo EN ISO 7783-1 in spessore di acqua equivalente

SD(m): 2,4

-impermeabilità all'acqua espressa come assorbimento capillare secondo EN 1602-3

(kg/m2·h0,5): <0,05

-resistenza al fuoco (Euroclasse): C

La posa comprende ponteggi, materiale di consumo e quant'altro per prevedere la stessa

a regola d'arte.

Articolo 15 | Rasature:

La rasatura delle pareti interne viene effettuata con rasante a base di calce idrata,

cemento, additivi, inerti aventi granulometrie inferiori a 1 mm applicato manualmente in

una o più passate per uno spessore non inferiore a 3 mm.

Nella lavorazione è compresa la formazione di spigoli rientranti o sporgenti, spallette, la

formazione ed il disfacimento dei piano di lavoro, la pulizia, il conferimento con trasporto

in discarica dei materiali di risulta, l'indennità di discarica.

Articolo 16 | Isolante del solaio a terra:

Per l'isolamento a terra è stato previsto la stesura di lastre in polistirene estruso espanso

a sovraccarico pesante di spessore 7 cm con marchio CE, Classe 1 in unico strato,

senza pelle di estrusione, esente da HCFC, che dovranno essere posizionate una sopra

l'altro a giunti sfalsati e dovranno possedere le seguenti caratteristiche tecniche

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debitamente documentate dall'Impresa Appaltatrice ed accettate dalla Direzione dei

Lavori:

- densità nominale 35 kg/m³;

- resistenza compressione 500 kPa;

- conducibilità termica 0.035 W/mK secondo ISO 10456.

I pannelli dovranno essere in possesso delle caratteristiche come prescritto dalla norma

UNI 7819/88 e garantiti dal marchio “iiP”.

Per i materiali dovranno essere effettuati controlli (anche parziali) su campioni della

fornitura oppure mediante un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di

seguito indicate.

I materiali isolanti forniti sotto forma di lastre, blocchi o forme geometriche predeterminate,

si devono dichiarare le seguenti caratteristiche fondamentali:

a. dimensioni: lunghezza - larghezza, valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI,

oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due

valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione;

b. spessore: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli

altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate

dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione

Lavori;

c. massa areica: deve essere entro i limiti prescritti nella norma UNI o negli altri

documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelli dichiarati dal

produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione Lavori;

d. resistenza termica specifica: deve essere entro i limiti previsti da documenti

progettuali (calcolo in base alla legge 16 gennaio 1991, n. 10) ed espressi

secondo i criteri indicati nella norma UNI 7357 (FA 1 - FA 2 - FA 3) e UNI 10351;

Saranno inoltre da dichiarare, in relazione alle prescrizioni di progetto le seguenti

caratteristiche:

a. reazione o comportamento al fuoco

b. limiti di emissione di sostanze nocive per la salute;

c.c ompatibilità chimico-fisica con altri materiali.

Se non vengono prescritti valori per alcune caratteristiche si intende che la Direzione

Lavori accetta quelli proposti dal fornitore; i metodi di controllo sono quelli definiti nelle

norme UNI. Per le caratteristiche possedute intrinsecamente dal materiale non sono

necessari controlli.

La posa per le lastre con battentatura o a spigolo vivo comprende tagli, sfridi e fissaggio e

quant'altro per prevedere la stessa a regola d'arte.

Articolo 17 | Barriera al vapore:

Per la protezione del solaio controterra sarà applicato un film estruso in polietilene a

bassa densità (LDPE), con funzione di barriera al vapore per cui la Ditta fornitrice

garantirà inerzia chimica totale, imputrescibilità, inattaccabilità da parte di microrganismi,

insensibilità agli agenti atmosferici ed all’acqua salmastra.

Il materiale dovrà essere reso in cantiere in rotoli da 1,00x50 m e dovrà corrispondere in

ogni aspetto alle seguenti caratteristiche:

• peso unitario (UNI 5114) g/m2 275

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• spessore (UNI 8279) mm 0,3

La posa comprende pulizia della superficie interessata alla posa, formazione di guscia,

sormonti, ponteggi, materiale di consumo e sfridi e quant'altro per prevedere la stessa a

regola d'arte.

Articolo 18 | Sottofondo per pavimenti:

Esecuzione di sottofondo ottenuto con un impasto di sabbia e cemento tipo CEM I 32,5 di

spessore pari a 4 cm, per la formazione del piano di posa per pavimenti in piastrelle. Nel

corso della lavorazione saranno utilizzate apposite guide per garantire una superficie

superiore perfettamente piana atta al ricevimento del rivestimento. La posa comprende

pulizia della superficie interessata alla posa e quant'altro per prevedere la stessa a regola

d'arte.

LAVORAZIONE OMOGENEA 3: FINITURE

Articolo 19 | Piastrelle pareti:

I rivestimenti in piastrelle di ceramica, da terra fino ad un'altezza di 200 cm, sarà del tipo

monocottura dovrà essere accettata dalla Direzione dei Lavori previa fornitura di adeguata

campionatura, di prima scelta, smaltate, conformi alle norme UNI EN, di forma quadrata di

20x20 cm, con fugature di 2 mm conformi alle seguenti specifiche tecniche:

a. resistenza dei colori alla luce (DIN 51084) garantita;

b. grado di ruvidità R 10 spogliatoi – R 11 docce;

c. durezza superficiale (EN 101) 5;

d. resistenza degli spigoli (EN 98) +-0,4%;

e. assorbimento d'acqua (EN 99) <=2,5%;

f. coefficiente di dilatazione termica lin. (EN 104) <=9*10E-6;

g. resistenza agli sbalzi termici (EN 104) garantita;

h. coefficiente di resistenza all'urto (ISO 10545/5) 0,6/0,9.

Per la posa si procederà alla pulizia del fondo, all’esecuzione di uno strato ripartitore

avente adeguate caratteristiche di resistenza meccanica, planarità, ecc. in modo da

applicare successivamente uno strato di collegamento (od ancoraggio) costituito da

adesivi aventi adeguate compatibilità chimica e termica con lo strato ripartitore e con il

rivestimento. Dopo la stuccature delle fughe si dovrà effettuare una pulizia utilizzando

acqua o una leggera soluzione di acido cloridrico per eliminare tutti i residui della

stuccatura e comunque secondo le indicazioni delle case produttrici dei prodotti posati. La

posa comprende tagli, sfridi, sigillatura delle fughe con apposito sigillante

idrorepellente, pezzi speciali, paraspigoli in PVC, pulizia della superficie

piastrellata, trasporto in discarica del materiale di risulta, ponteggi e quant'altro per

prevedere la stessa a regola d'arte.

Articolo 20 | Pavimentazioni interne

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Si intende per pavimentazione un sistema edilizio avente quale scopo quello di consentire

o migliorare il transito e la resistenza alle sollecitazioni in determinate condizioni di uso.

Per la corretta messa in opera della pavimentazione si procederà alla rimozione della

pavimentazione esistente e alla pulitura del piano di posa nell'edificio esistente, mentre

nella parte di nuova costruzione si procederà con la realizzazione di un sottofondo

ottenuto con un impasto di sabbia e cemento tipo CEM I 32,5 di spessore pari a 4 cm. I l

rivestimento dei pavimenti si realizzerà mediante fornitura e posa in opera di piastrelle di

prima scelta commerciale in gres fine porcellanato con finitura a vista antisdrucciolo,

dimensioni 20x20 cm, posato a cassero con collante sul sottofondo perfettamente piano.

La posa comprende collante, tagli, sfridi, incassi a muro, giunti a grandi riquadri,

stuccatura delle fughe, la pulizia con segatura a posa ultimata, l'assistenza muraria e

quant'altro per prevedere la stessa a regola d'arte.

Piastrelle pavimenti:

I pavimenti in piastrelle sono di ceramica del tipo monocottura la cui campionatura dovrà

essere accettata dalla Direzione Lavori previa fornitura di adeguato quantitativo, di prima

scelta, smaltate, conformi alle norme UNI EN, di forma quadrata di 20x20 cm, con

fugature di 3-4 mm, incollate mediante spalmatura con spatola dentata di collante a base

cementizia additivato con lattice resinoso e conformi alle seguenti specifiche tecniche:

Locali spogliatoi:

a. resistenza dei colori alla luce (DIN 51084) garantita;

b. durezza superficiale (EN 101) 7;

c. resistenza degli spigoli (EN 98) +-0,4%;

d. assorbimento d'acqua (EN 99) <=2,5%;

e. coefficiente di dilatazione termica lin. (EN 104) <=9*10E-6;

f. resistenza agli sbalzi termici (EN 104) garantita;

g. coefficiente di resistenza all'urto (ISO 10545/5) 0,6/0,9;

h. coefficiente di scivolosità (DIN 51097) R10.

Locali docce:

a. - resistenza dei colori alla luce (DIN 51084) garantita;

b. - durezza superficiale (EN 101) 8;

c. - resistenza degli spigoli (EN 98) +-0,4%;

d. - assorbimento d'acqua (EN 99) <=2,5%;

e. - coefficiente di dilatazione termica lin. (EN 104) <=9*10E-6;

f. - resistenza agli sbalzi termici (EN 104) garantita;

g. - coefficiente di resistenza all'urto (ISO 10545/5) 0,6/0,9;

h. - coefficiente di scivolosità (DIN 51097) R11.

Stuccature della fughe, dove indicato dagli elaborati progettuali e dalla Direzione Lavori

con stucco monocomponente finitura liscia calibrata ad elevata durezza (resistenza a

flessione a 28gg >3.5 N/mm² resistenza a compressione a 28gg > 25N/mm²) e ridotto

assorbimento d’acqua, del colore a scelta della Direzione Lavori.

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La posa comprende tagli, sfridi, la sigillatura degli interstizi eseguita con malta

premiscelata, la successiva pulitura superficiale con idonei detergenti, pezzi speciali,

trasporto in discarica del materiale di risulta, ponteggi e quant'altro per prevedere la

stessa a regola d'arte.

Zoccolino battiscopa:

Fornitura e posa in opera di zoccolino battiscopa con guscia a pavimento in piastrelle di

ceramica gres, altezza 8-10 cm, negli ambienti che non presentano il rivestimento in

piastrelle, come descritto negli elaborati PF_A3105 e PF_A3403. Lo zoccolino battiscopa

sarà posato a filo intonaco finito o mezzo incassato. La posa comprende tagli, sfridi,

materiali di consumo, attrezzature, assistenze murarie e quant'altro per prevedere la

stessa a regola d'arte.

Articolo 21 | Serramenti interni

Porte interne foro netto 70 cm:

Fornitura e posa in opera di porte con luce netta 70x210 cm, tamburate prefabbricate,

con apertura a cerniera ad uno o due battenti, secondo indicazioni fornite nell'elaborato

PF_A3404, realizzate con lamiera in acciaio zincato a doppia parete complete di telaio in

lamiera d'acciaio zincato atto alla posa su murature o tramezzi in cartongesso. La

lavorazione comprenderà la fornitura e la messa in opera di griglie di transito in alluminio

estruso anodizzato del tipo a V rovescia, secondo le indicazioni dell'elaborato PF_A3404

e PF_M3101, complete di controcornice per installazione a porta. La posa comprende

mostrine, guarnizioni di tenuta, ferramenta di sostegno e chiusura, verniciatura a smalto

colori RAL, controtelaio, assistenze murarie, ponteggi e materiali di consumo e quant'altro

per prevedere la stessa a regola d'arte.

Porte interne foro netto 80 cm:

Fornitura e posa in opera di porte con luce netta 80x210 cm, tamburate prefabbricate,

con apertura a cerniera ad uno o due battenti, secondo indicazioni fornite nell'elaborato

PF_A3404, realizzate con lamiera in acciaio zincato a doppia parete complete di telaio in

lamiera d'acciaio zincato atto alla posa su murature o tramezzi in cartongesso. La

lavorazione comprenderà la fornitura e la messa in opera di griglie di transito in alluminio

estruso anodizzato del tipo a V rovescia, secondo le indicazioni dell'elaborato PF_A3404

e PF_M3101, complete di controcornice per installazione a porta. La posa comprende

mostrine, guarnizioni di tenuta, ferramenta di sostegno e chiusura, verniciatura a smalto

colori RAL, controtelaio, assistenze murarie, ponteggi e materiali di consumo e quant'altro

per prevedere la stessa a regola d'arte.

Porte interne speciali:

Fornitura e posa in opera di porte con luce netta 120x210 cm (serrramento I.15.H),

tamburate prefabbricate, con apertura a cerniera a due battenti, secondo indicazioni

fornite nell'elaborato PF_A3404, realizzate con lamiera in acciaio zincato a doppia parete

complete di telaio in lamiera d'acciaio zincato atto alla posa su murature o tramezzi in

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cartongesso. La lavorazione comprenderà la fornitura e la messa in opera di griglie di

transito in alluminio estruso anodizzato del tipo a V rovescia, secondo le indicazioni

dell'elaborato PF_A3404 e PF_M3101, complete di controcornice per installazione a

porta. La posa comprende mostrine, guarnizioni di tenuta, ferramenta di sostegno e

chiusura, verniciatura a smalto colori RAL, controtelaio, assistenze murarie, ponteggi e

materiali di consumo e quant'altro per prevedere la stessa a regola d'arte.

Fornitura e posa in opera di porte con luce netta 120x210 cm(serramento I.31.C),

tamburate prefabbricate, con apertura a cerniera ad un battente, secondo indicazioni

fornite nell'elaborato PF_A3404, realizzate con lamiera in acciaio zincato a doppia parete

complete di telaio in lamiera d'acciaio zincato atto alla posa su murature o tramezzi in

cartongesso. La lavorazione comprenderà la fornitura e la messa in opera di griglie di

transito in alluminio estruso anodizzato del tipo a V rovescia, secondo le indicazioni

dell'elaborato PF_A3404 e PF_M3101, complete di controcornice per installazione a

porta. La posa comprende mostrine, guarnizioni di tenuta, ferramenta di sostegno e

chiusura, verniciatura a smalto colori RAL, controtelaio, assistenze murarie, ponteggi e

materiali di consumo e quant'altro per prevedere la stessa a regola d'arte.

Porte interne REI 60:

Fornitura e posa in opera, come da certificato di prova o indicazioni della Ditta fornitrice, di

porta metallica cieca ad una anta con classe di resistenza al fuoco REI 60 con luce netta

80x210 cm (serramento I.01.F) , tra atrio 01 e magazzino 02, secondo indicazioni fornite

nell'elaborato PF_A3404 e PF_M3101. e le prescrizioni per la corretta posa in opera da

parte dell'installatore, costituita da un telaio in acciaio profilato con zanche a murare,

guarnizione autoespandente per tenuta ai fumi caldi e sede per guarnizione siliconica per

tenuta fumi freddi. il battente sarà realizzato in lamiera di acciaio zincato a doppia parete

e con intercapedine riempita con pannelli isolanti ad alta resistenza termica. il serramento

presenterà cerniere con molla incorporata regolabile per la chiusura automatica, serratura

antincendio tipo Yale adatta alle alte temperature e corredata da due chiavi, maniglie

antincendio con anima in acciaio e rifinitura in materiale plastico con verniciatura con

mano di fondo antiruggine applicata con procedimento elettrostatico ad essiccazione in

forno. La posa comprende mostrine, assistenze murarie, ponteggi, puntelli, materiali di

consumo e quant'altro per prevedere la stessa a regola d'arte.

Fornitura e posa in opera, come da certificato di prova o indicazioni della Ditta fornitrice, di

porta metallica cieca ad una anta con classe di resistenza al fuoco REI 60 con luce netta

80x210 cm (serramento I.32.C) , tra corridoio 22 e vano tecnico unità trattamento aria 37,

secondo indicazioni fornite nell'elaborato PF_A3404 e PF_M3101 e le prescrizioni per la

corretta posa in opera da parte dell'installatore, costituita da un telaio in acciaio profilato

con zanche a murare, guarnizione autoespandente per tenuta ai fumi caldi e sede per

guarnizione siliconica per tenuta fumi freddi. il battente sarà realizzato in lamiera di

acciaio zincato a doppia parete e con intercapedine riempita con pannelli isolanti ad alta

resistenza termica. il serramento presenterà cerniere con molla incorporata regolabile per

la chiusura automatica, serratura antincendio tipo Yale adatta alle alte temperature e

corredata da due chiavi, maniglie antincendio con anima in acciaio e rifinitura in materiale

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plastico con verniciatura con mano di fondo antiruggine applicata con procedimento

elettrostatico ad essiccazione in forno. La posa comprende mostrine, assistenze murarie,

ponteggi, puntelli, materiali di consumo e quant'altro per prevedere la stessa a regola

d'arte.

Partizioni interne mobili:

Parete fonoisolante e fonoassorbente con resistenza al fuoco certificata REI 60',

realizzata con l'impiego di un termofonoisolante ed antincendio in lana di legno

mineralizzata con magnesite ad alta temperatura con superficie a vista prefinita con

impasto legnomagnesiaco, conformi alla Norma UNI 9714-M-A-L 25x500x2400, omologati

dal Ministero dell'Interno in Classe 1 di reazione al fuoco, bordi SS colore naturale, posti

in opera orizzontalmente e un pannello termofonoisolante ed antincendio in lana di legno

mineralizzata con magnesite ad alta temperatura con superficie a vista a fibra sottile "a

grana acustica", conformi alla Norma UNI 9714-M-A-F 35X300X2400, omologati dal

Ministero dell'Interno in Classe 1 di reazione al fuoco, bordi SS colorati in pasta dei colori

a scelta Direzione dei Lavori, posti in opera orizzontalmente a fasce di colore alternate.

Per la loro applicazione verrà installata una struttura di sostegno interposta costituita da

una serie di montanti verticali a "C" in acciaio zincato di opportuna sezione, posti in opera

verticalmente ad interasse minimo di mm 600. A pavimento, a soffitto ed alle partenze dai

muri verranno posizionate guide con sezione ad "U" in acciaio zincato atte a contenere i

montanti sopradescritti. Detta struttura sarà atta a sopportare le azioni orizzontali

prescritte dal D.M. 16/01/96. Sono previste adeguate controventature (spinte) per

assicurare idonea stabilità alla parete.

Fornitura e posa in opera di porte scorrevole con luce netta 120x240 cm(serramento I.02),

fra cucina 03 e magazzino 04, secondo indicazioni fornite nell'elaborato PF_A3404,

mediante fornitura e posa in opera di pannelli in lana di legno mineralizzata con

magnesite con superficie prefinita con impasto legnomagnesiaco composti da una lastra,

posti in opera su telai metallici di sostegno dello spessore di 50 mm. La posa comprende

profili metallici zincati, tasselli di fissaggio, filo metallico, rete metallica in corrispondenza

dei giunti, tagli, sfridi, rasatura in corrispondenza dei giunti, fori, spallette, ponteggi e regoli

e quant'altro per prevedere la stessa a regola d'arte.

Articolo 22 | Tinteggiature:

Fornitura e posa in opera di idropittura traspirante a base di resine acriliche applicata a

più riprese a rullo o a pennello su intonaci interni di qualsiasi tipo già preparati ed isolati.

Le opere da pittore devono essere realizzate secondo le prescrizioni date nel progetto

(con prodotti costituiti da pitture, vernici impregnanti, ecc.) aventi le caratteristiche

riportate nell’articolo loro applicabile ed a completamento del progetto devono rispondere

alle indicazioni seguenti:

a. su pietre naturali ed artificiali impregnazione della superficie con siliconi oppure olii

fluorurati, non pellicolanti, resistenti agli UV, al dilavamento, agli agenti corrosivi

presenti nell’atmosfera;

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b. su intonaci interni: tinteggiatura della superficie con pittura traspirante antimuffa;

tinteggiatura della superficie con tinte a tempera;

I sistemi si intendono realizzati secondo le prescrizioni del progetto ed in loro mancanza

(od a loro integrazione) si intendono realizzati secondo le indicazioni date dal produttore

ed accettate dalla Direzione Lavori; comunque secondo le prescrizioni fornite dalle norme

UNI 8758 o UNI 8760 e riguarderanno:

a. criteri e materiali di preparazione del supporto;

b. criteri e materiali per realizzare l’eventuale strato di fondo ivi comprese le

condizioni ambientali (temperatura, umidità) del momento della realizzazione e del

periodo di maturazione, condizioni per la successiva operazione;

c. criteri e materiali per realizzare l’eventuale strato intermedio ivi comprese le

condizioni citate all’alinea precedente per la realizzazione e maturazione;

d. criteri e materiali per lo strato di finiture.

Durante l’esecuzione, per tutti i tipi predetti, si curerà per ogni operazione la completa

esecuzione a due strati, con pigmenti di tinta bianco, la realizzazione dei punti particolari,

le condizioni ambientali (temperatura, umidità) e la corretta condizione dello strato

precedente (essiccazione, maturazione, assenza di bolle, ecc.), nonché le prescrizioni

relative alle norme di igiene e sicurezza.

Le misurazioni sono da considerarsi V x P fino ad un foro di 4 mq. La posa comprende

formazione e disfacimento dei piani di lavoro interni, teli in polietilene, nastrature

protettive, materiali di consumo e quant'altro per prevedere la stessa a regola d'arte.

Articolo 23 | Sanitari:

Per la localizzazione e il posizionamento dei sanitari fare riferimento agli elaborati

PF_A3101 e PF_A3104.

Vaso a pavimento:

Fornitura e posa in opera di vaso a pavimento a cacciata, conforme a norme UNI 4542,

4543, UNI EN 37 e UNI EN 997, in porcellana vetrificata (vitreous-china), di colore bianco,

con scarico a pavimento o a parete. La posa comprende il sedile in plastica, allettamento

sul pavimento con cemento bianco, guarnizioni e morsetto per tubo di risciacquamento,

manicotti, viti di fissaggio e quant'altro per prevedere la stessa a regola d'arte.

Ogni vaso sarà dotato di cassetta di risciacquamento in plastica, istallata esternamente in

posizione alta, di colore bianco. La posa della cassetta comprende l'isolato contro la

trasudazione completa di rubinetto a galleggiante, rubinetto d'arresto, comando con asta

cromata, tubo di risciacquamento, spartiacqua, fissaggi e quant'altro per prevedere la

stessa a regola d'arte.

Vaso per servizi disabili e maniglione:

Nei wc per disabili, i wc sanitari saranno del tipo standard normale, fissati a pavimento o

sospesi dall’altezza normale di 40-43 cm con la disponibilità di un rialzo mobile di facile

applicazione, e provvisti di maniglione laterale al wc. Lateralmente al vaso sarà fornito un

maniglione di sostegno orizzontale in acciaio verniciato con polveri epossidiche, diametro

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esterno fino a 35 mm, colore bianco, completo in opera di fissaggi per facilitare

l’avvicinamento degli utenti disabili.

Orinatoio a parete:

Fornitura e posa in opera di orinatoio a parete, conforme a UNI 4542 E 4543, in

porcellana vetrificata (vitreous-china), con scarico verticale od orizzontale e completo di

sifone, ingresso per risciacquo posteriore o dall'alto. La posa comprende fissaggi, raccordi

e guarnizioni per l'allaccio allo scarico. Inoltre l'orinatoio sarà dotato di rubinetto

preregolato, con installazione a parete e attacchi filettati diam. 1/2" diritti o a squadra. La

posa del rubinetto comprende completo di tubazione di collegamento all'orinatoio in

acciaio cromato, eventuale gomito a 90° in acciaio cromato, allaccio alla rete idrica,

materiale di consumo e quant'altro per prevedere la stessa a regola d'arte.

Lavabo:

Fornitura e posa in opera di lavabo sospeso, conforme a norme UNI 4542, 4543, 8951 e

UNI EN 32, in porcellana vetrificata (vitreous-china) di colore bianco per rubinetteria ad

uno o tre fori, completo di mensole di sostegno, sifone dim. 1"1/4x40 mm con tubo di

allaccio alla rete di scarico e rosone in ABS cromato. La posa comprende rubinetti

sottolavabo con filtro da 1/2" uscita da 10 mm viti di fissaggio, materiali di consumo,

sigillatura del bordo con silicone bianco, gruppo miscelatore monocomando per lavabo,

(cromato e con bocca di erogazione fissa dotata di rompigetto) e quant'altro per

prevedere la stessa a regola d'arte. Caratteristiche dimensionali come da indicazioni

progettuali.

Lavabo disabili:

Nei wc per disabili, i lavabi saranno del tipo standard normale, fissati a parete.

Miscelatori per docce:

Le docce per disabili saranno dotate di gruppo miscelatore termostatico per doccia,

cromato, la cui posa comprende materiali di consumo, asta murale lunga 600 mm con

supporto per doccetta scorrevole e regolabile nell 'inclinazione e quant'altro per prevedere

la stessa a regola d'arte.

Le docce restanti saranno dotate di gruppo miscelatore monocomando per doccia,

cromato,la cui posa comprende materiali di consumo, soffione a getto fisso e quant'altro

per prevedere la stessa a regola d'arte.

Rivestimento esterno

Sottostruttura rivestimento esterno - tavolato verticale discontinuo 25x100 mm:

Per l'esecuzione del rivestimento esterno (elaborati PF_A3409, PF_A3410 e PF_A3413)

si procederà con l'esecuzione di un primo piano d'appoggio ottenuto grazie alla fornitura e

posa in opera di un tavolato in legno di abete grezzo, con superficie a vista a taglio sega,

sezione 100 x 25 mm e interasse di 50 cm ca tra ogni tavola, posato verticalmente e

opportunamente fissato alla muratura perimetrale tramite appositi tasselli. La posa

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comprende fissaggio alla muratura, tagli, sfridi e quant'altro per prevedere la stessa a

regola d'arte.

Articolo 24 | Rivestimento esterno

Sottostruttura rivestimento esterno - montanti legno 80x180 mm:

Per l'esecuzione del rivestimento esterno (elaborati PF_A3409, PF_A3410 e PF_A3413)

si procederà con l'esecuzione di un primo piano d'appoggio ottenuto grazie alla fornitura e

posa in opera di sistema di ancoraggio composto da travi squadrate a spigoli vivi in legno,

ricavate "fuori cuore", sezione 80x180 mm e lunghezza massima 6,00 m, posato

verticalmente e opportunamente fissato alla muratura perimetrale e alla trave reticolare

tramite staffe di fissaggio ad L, dimabili, in alluminio. La posa comprende chioderie,

bulloni e tiranti, ponteggi di servizio, puntelli, tagli, sfridi, trasporto, carico, scarico e

quant'altro per prevedere la stessa a regola d'arte.

Sottostruttura rivestimento esterno – pannelli OSB 25 mm:

Per l'esecuzione del rivestimento esterno della struttura trave-pilastro in acciaio sul lato

ovest dell’edificio - prospetto ovest (elaborato PF_A3413, vedi a destra della campata nr.

11) si procederà con l'esecuzione di un primo piano d'appoggio-sottostruttura, ottenuto

mediante fornitura e posa in opera di uno strato lenolico OSB a formare uno scatolare di

rivestimento delle travi e del pilastro. I pannelli, dello spessore di 25 mm, formati da

scaglie di legno pressate, saranno fissati meccanicamente alla trave portante in acciaio

tramite angolari in legno sagomati con h 10 cm. La posa comprende chioderie, bulloni e

tiranti, ponteggi di servizio, puntelli, tagli, sfridi, trasporto, carico, scarico e quant'altro per

prevedere la stessa a regola d'arte.

Tavolato orizzontale 25x100 mm:

Per l'esecuzione del rivestimento esterno sui lati prospetto est, nord, ovest e

controsoffitto/intradosso pensilina (elaborati PF_A3409, PF_A3410 e PF_A3413,) sarà

realizzato un secondo tavolato ancorato al tavolato verticale discontinuo o ai montanti in

legno 80x180 mm o alla lamiera grecata, ottenuto mediante la fornitura e posa in opera di

un tavolato in legno di abete grezzo, con superficie a vista a taglio sega, sezione 100x25

mm e distanziamento di 5 mm tra ogni tavola, posato orizzontalmente alla sottostruttura e

opportunamente fissato mediante appositi tasselli. La posa comprende ancoraggio alla

sottostruttura, chioderie, bulloni e tiranti, ponteggi di servizio, puntelli, tagli, sfridi,

trasporto, carico, scarico e quant'altro per prevedere la stessa a regola d'arte.

Rivestimento esterno VM Zinc – pannelli posati mediante aggraffatura verticale:

Per il rivestimento esterno sui lati prospetto est, nord, ovest e controsoffitto/intradosso

pensilina, secondo le indicazioni riportate negli elaborati PF_A3409, PF_A3410,

PF_A3411, PF_A3412 e PF_A3413, si dovrà procedere con la fornitura e posa in opera

di laminato di Zinco-titanio per edilizia tipo WM Zinc (lega zinco, rame e titanio) Pigmento

rosso terra e verde lichene, prepatinato grigio chiaro con sfumatura di color rosso e verde,

ottenuto attraverso processo di fosfatazione eseguito in fabbrica (Fosfato di Zinco

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quadridratato, peso 35 mg/dm2, spessore circa 1 micron) con l'aggiunta di pigmenti

minerali e completato con strato protettivo T.O.C. (Thin Organic Coating) esente da

Cromo. Il laminato in zinco titanio tipo VMZINC è fornito con marchiatura continua

PREMIUM ZINC che ne certifica la qualità e le caratteristiche, che superano quelle

richieste dalla normativa EN 988 (certificati di qualità regolarmente controllati dagli istituti

EMPA in Svizzera e ZID in Germania), ed è un materiale ecologico riciclabile al 100%.

Saranno utilizzati nastri di larghezza 500mm (430mm circa finito) con spessore 0,8mm

(8/10). La tecnica di posa dovrà essere conforme alla tecnica dell'aggraffatura, ottenibile

previa profilatura a macchina delle lamiere di zinco-titanio e giuntate con giunto ad

aggraffatura standard (altezza giunto 25mm, larghezza 10mm). Il fissaggio delle lamiere

deve essere effettuato tramite speciali linguette in acciaio inox tipo VM ZINC, fisse e

scorrevoli, saldamente fissate al piano sottostante, costituito da tavole in abete grezzo,

tramite viti per legno (per il posizionamento ed il passo delle clips di fissaggio fare

riferimento al servizio di assistenza tecnica tipo VM ZINC). Il quantitativo minimo di

fissaggi dovrà essere conforme alle normative UNI10372 e comunque dovrà essere

sufficiente a sopperire a spinte o forze di trazione dovute ai venti (max distanza clips

400mm). Nella lavorazione sarà compreso anche il rivestimento delle porte esterne,

eccetto per il serramento E.05, e la fresatura circolare per un diametro di 10 cm nel

controsoffitto della pensilina per passaggio faretti(elaborato PF_A3414) e per i fori del

troppo piene in corrispondenza dei prospetti est e ovest (elaborato PF_A3410). La posa

comprende ancoraggio alla sottostruttura, chioderie, bulloni e tiranti, ponteggi di servizio,

puntelli, tagli, sfridi, trasporto, carico, scarico e quant'altro per prevedere la stessa a

regola d'arte.

Rivestimento esterno VM Zinc – pannelli piani:

Per il rivestimento esterno, secondo le indicazioni riportate negli elaborati PF_A3409,

PF_A3410, PF_A3411, PF_A3412 e PF_A3413, si dovrà procedere con la fornitura e

posa di lattoneria in laminato di Zinco-titanio tipo VM ZINC per edilizia (lega zinco, rame e

titanio) PIGMENTO, rosso terra e verde lichene, prepatinato grigio chiaro con sfumatura

di color rosso e verde. Si utilizzeranno nastri di larghezza fino a 500 mm e lunghezza fino

a 4000 mm, con spessore 0,8mm (8/10). La tecnica di posa sarà conforme a quella dei

pannelli piani e la lavorazione comprenderà la realizzazione di scossaline laterali,

frontalini e rompigoccia con eventuali supporti di staffe in acciaio zincato, assemblati tra

loro mediante giunto piatto laterale con fissaggio a scomparsa (altezza massima finito 375

mm), per il rivestimento del cornicione nella pensilina della facciata nord, della parte

terminale delle facciate est e ovest e della struttura trave-pilastro nel lato ovest. La posa

comprende ancoraggio alla sottostruttura, chioderie, bulloni e tiranti, ponteggi di servizio,

puntelli, tagli, sfridi, trasporto, carico, scarico e quant'altro per prevedere la stessa a

regola d'arte.

Risvolti impermeabilizzazioni e impermeabilizzazione copertura struttura trave-

pilastro prospetto ovest:

I risvolti e le impermeabilizzazioni della copertura della struttura trave-pilastro del

prospetto ovest, saranno realizzati con doppia membrana bituminosa plastomerica o

elastomerica che presenterà le seguenti carattaresitiche:

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a. fornitura di una prima membrana impermeabile prefabbricata, bitume-polimero-

elastomero SBS, armata con tessuto non tessuto in poliestere sp. 3 mm.,

flessibilità al freddo -20°c. Posta in opera mediante rinvenimento con fiamma

libera di gas propano ed in totale aderenza alla membrana sottostante con

sovrapposizione di 10 cm

b. seconda membrana impermeabile prefabbricata, bitume-polimero-elastomero APP

armata con tessuto non tessuto in poliestere 200 g/mq, avente un peso di kg/m²

4,5, spessore 4 mm, autoprotetta a finire con scaglie di ardesia naturale con colore

a scelta della Direzione Lavori flessibilità a freddo -10°c. Posta in opera

trasversalmente rispetto la guaina sottostante mediante rinvenimento con fiamma

libera di gas propano ed in totale aderenza alla membrana sottostante con

sovrapposizione di 10 cm.

Per la stesura di entrambe le membrane particolare cura dovrà essere adottata

nell'esecuzione di raccordi degli spigoli, pluviali di scarico, tubi di troppo pieno, soglie,

camini, tubazioni fuoriuscenti, giunti, rivestimento di rilevati, muretti e parti verticali in

genere. Per i risvolti di tutti i corpi emergenti dal piano di posa sono previsti raccordi di

spigoli in legno.

La posa comprende pulizia della superficie interessata alla posa, formazione di guscia,

sormonti, ponteggi, materiale di consumo e sfridi e quant'altro per prevedere la stessa a

regola d'arte.

LAVORAZIONE OMOGENEA 4: COMPLETAMENTI ESTERNI

Articolo 25 | Impianto fognario:

In conformità alla legge 5 marzo 1990 n° 46, gli impianti idrici ed i loro componenti devono

rispondere alle regole di buona tecnica; le norme UNI sono considerate norme di buona

tecnica.

Si intende per impianto di scarico delle acque usate l’insieme delle condotte, apparecchi,

ecc. che trasferiscono l’acqua dal punto di utilizzo alla fognatura pubblica.

Il sistema di scarico deve essere indipendente dal sistema di smaltimento delle acque

meteoriche almeno fino al punto d’immissione nella fognatura pubblica.

L’impianto di cui sopra s’intende funzionalmente suddiviso come segue:

a. parte destinata al convogliamento delle acque (raccordi, diramazioni, colonne,

collettori);

b. parte destinata alla ventilazione primaria;

Per la realizzazione delle diverse parti funzionali si utilizzeranno i materiali ed i

componenti indicati nei documenti progettuali ed a loro completamento si rispetteranno le

prescrizioni seguenti.

I tubi utilizzabili devono rispondere alle seguenti norme:

a. tubi di PVC per condotte all’interno dei fabbricati: UNI 7443 FA 178;

b. tubi di PVC per condotte interrate: UNI EN 1401 ex 7443/75;

c. tubi di polietilene ad alta densità (PEad) per condotte interrate: UNI 7613;

d. tubi di polipropilene (PP): UNI 8319;

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e. tubi di polietilene ad alta densità (PEad) per condotte all’interno dei fabbricati: UNI

8451.

In generale i materiali di cui sono costituiti i componenti del sistema di scarico devono

rispondere alle seguenti caratteristiche:

a. minima scabrezza, al fine di opporre la minima resistenza al movimento

dell’acqua;

b. impermeabilità all’acqua ed ai gas per impedire i fenomeni di trasudamento e di

fuoriuscita odori;

c. resistenza all’azione aggressiva esercitata dalle sostanze contenute nelle acque di

scarico, con particolare riferimento a quelle dei detersivi e delle altre sostanze

chimiche usate per lavaggi;

d. resistenza all’azione termica delle acque aventi temperature sino a 90 °C circa;

e. opacità alla luce per evitare i fenomeni chimici e batteriologici favoriti dalle

radiazioni luminose;

f. resistenza alle radiazioni UV, per i componenti esposti alla luce solare;

g. resistenza agli urti accidentali;

Nel suo insieme l’impianto deve essere installato in modo da consentire la facile e rapida

manutenzione e pulizia; deve permettere la sostituzione, anche a distanza di tempo, di

ogni sua parte senza gravosi o non previsti interventi distruttivi di altri elementi della

costruzione; deve permettere l’estensione del sistema, quando previsto, ed il suo facile

collegamento ad altri sistemi analoghi.

Le tubazioni orizzontali e verticali devono essere installate in allineamento secondo il

proprio asse, parallele alle pareti e con la pendenza di progetto. Esse non devono

passare sopra apparecchi elettrici o similari o dove le eventuali fuoruscite possono

provocare inquinamenti.

Quando ciò è inevitabile devono essere previste adeguate protezioni che convogliano i

liquidi in un punto di raccolta. Quando applicabile vale il D.M. 12 dicembre 1985 per le

tubazioni interrate.

I raccordi con curve e pezzi speciali devono rispettare le indicazioni predette per gli

allineamenti, le discontinuità, le pendenze, ecc.

Le curve ad angolo retto non devono essere usate nelle connessioni orizzontali (sono

ammesse tra tubi verticali ed orizzontali), sono da evitare le connessioni doppie e tra loro

frontali ed i raccordi a T. I collegamenti devono avvenire con opportuna inclinazione

rispetto all’asse della tubazione ricevente ed in modo da mantenere allineate le generatrici

superiori dei tubi.

I cambiamenti di direzione devono essere fatti con raccordi che non producono

apprezzabili variazioni di velocità od altri effetti di rallentamento.

Le connessioni in corrispondenza di spostamento dell’asse delle colonne della verticale

devono avvenire ad opportuna distanza dallo spostamento e comunque a non meno di 10

volte il diametro del tubo ed al di fuori del tratto di possibile formazione delle schiume.

Si intende per impianto di scarico acque meteoriche l’insieme degli elementi di raccolta,

convogliamento, eventuale stoccaggio e sollevamento e recapito (a collettori fognari, corsi

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d’acqua, sistemi di dispersione nel terreno). L’acqua può essere raccolta da coperture o

pavimentazioni all’aperto.

L’ impianto di cui sopra si intendono funzionalmente suddivisi come segue:

a. converse di convogliamento e canali di gronda;

b. punti di raccolta per lo scarico (bocchettoni, pozzetti, caditoie, ecc.);

c. tubazioni di convogliamento tra i punti di raccolta ed i punti di smaltimento (verticali

= pluviali; orizzontali = collettori).

Per la realizzazione delle diverse parti funzionali si utilizzeranno i materiali ed i

componenti indicati nei documenti progettuali e di computo. Qualora non siano specificati

in dettaglio nel progetto od a suo completamento, si rispetteranno le prescrizioni seguenti:

a. in generale tutti i materiali ed i componenti devono resistere all’aggressione

chimica degli inquinanti atmosferici, all’azione della grandine, ai cicli termici di

temperatura (compreso gelo/disgelo) combinate con le azioni dei raggi IR, UV,

ecc.);

b. gli elementi di convogliamento ed i canali di gronda saranno in metallo (acciaio

inox e ghisa) devono resistere alla corrosione, se di altro materiale devono

rispondere alle prescrizioni per i prodotti per le coperture, se verniciate dovranno

essere realizzate con prodotti per esterno rispondenti al comma a;

c. i tubi di convogliamento dei pluviali e dei collettori devono rispondere a seconda

del materiale a quanto indicato nell’articolo relativo allo scarico delle acque usate;

d. per i punti di smaltimento valgono per quanto applicabili le prescrizioni sulle

fognature date dalle pubbliche autorità. Per i chiusini e le griglie di piazzali vale la

norma UNI EN 124.

e. per l’esecuzione delle tubazioni vale quanto riportato nel punto riguardante gli

impianti di scarico acque usate. I pluviali montati all’esterno devono essere

installati in modo da lasciare libero uno spazio tra parete e tubo di circa 5 cm; i

fissaggi devono essere almeno uno in prossimità di ogni giunto ed essere di

materiale compatibile con quello del tubo.

f. i bocchettoni ed i sifoni devono essere sempre del diametro delle tubazioni che

immediatamente li seguono. Quando l’impianto acque meteoriche è collegato

all’impianto di scarico acque usate deve essere interposto un sifone.

g. per i pluviali ed i collettori installati in parti interne all’edificio (intercapedini di pareti,

ecc.) devono essere prese tutte le precauzioni di installazione (fissaggi elastici,

materiali coibenti acusticamente, ecc.) per limitare entro valori ammissibili i rumori

trasmessi;

Articolo 26 | Pavimentazione esterna:

Esternamente sarà realizzata una pavimentazione del tipo industriale in calcestruzzo

armato, con rete elettrosaldata, secondo le indicazioni descritte nell'elaborato PF_A3106,

per complessivi circa 350mq. Si riportano di seguito le caratteristiche che la

pavimentazione dovrà rispettare:

-spessore nominale : 15 cm circa

spessore sottofondo: -13,5 cm circa per ottenere lo spessore nominale sovra citato.

-calcestruzzo RCK 30 N/mm2 con lavorabilità S5, classe di esp. XC1, realizzato con

cemento Portland TIPO II/ALL 32,5 R

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-realizzazione del massetto tramite betompompa

L'armatura consisterà in una rete elettrosaldata tipo Fe B 44 k con traliccio distanziatore

ad un altezza di 4 e di 7 cm.

La finitura superficiale dovrà corrispondere ad una corazzatura a base cementizia con

lisciatura con spolvero al quarzo nazionale di colore RAL 1018 (giallo zinco) e RAL 1013

(bianco), fino a rifiuto. La lavorazione comprenderà la formazione di giunti di contrazione

in riquadri rettangolari o triangolari, seguendo scrupolosamente le indicazioni

dell’elaborato PF_A3106 e con profondità dei tagli di 3 cm circa e successivo inserimento

di profilo preformato in gomma colore RAL 1018 (giallo zinco).

La posa comprende casserature, armo, disarmo e quant'altro per prevedere la stessa a

regola d'arte.

Articolo 27 | Zerbini:

Fornitura e posa in opera di zerbini incassati con uno spessore di 11 mm. Gli zerbini in

vinile dovranno rispettare le seguenti caratteristiche:

-dotati di struttura a ricciolo vinilico del peso di 4,8 Kg/m²,

-reazione al fuoco: Classe 1

-proprietà di scivolosità secondo norme DIN 51130 R11

-per aree asciutte o umide, per traffico pedonale intenso (1500-5000 persone al giorno), -

capacità di raccogliere e nascondere lo sporco

Lo zerbino sarà incassato nella pavimentazione e sarà del colore a scelta della Direzione

Lavori previa presentazione di adeguata campionatura, fissato a terra secondo le

indicazioni della ditta produttrice. La misurazione verrà effettuata escludendo i vani per

porte e finestre, ogni scanso per piatti docce, zerbini o simili e al netto delle murature. La

posa comprende incollaggio, fissaggio e quant'altro per prevedere la stessa a regola

d'arte.

IMPIANTI ELETTRICI

Articolo 28 | Norme tecniche applicabili.

Gli impianti oggetto dell'appalto dovranno essere realizzati in stretta osservanza delle

Leggi, decreti, regolamenti, norme in vigore al momento dell'esecuzione stessa, anche se

non espressamente menzionate.

Si richiamano, in particolare:

- D. Lgs. n. 81 del 09.04.08;

- D. M. n. 37 del 22.01.08;

- DPR 503/96 : “Norme sulla eliminazione delle barriere architettoniche”

- - L.R. 15/2007 Misure urgenti in tema di contenimento dell’inquinamento luminoso, per il

risparmio energetico nelle illuminazioni per esterni e per la tutela dell’ambiente e

dell’attività svolta dagli osservatori astronomici (Regione Friuli Venezia Giulia).

- Legge 01/03/68 n. 186 " Disposizioni concernenti la produzione di materiali,

apparecchiatura, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici";

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- Legge 18/10/1977 n.791 "Attuazione delle direttive CEE 72/23 relative alle garanzie di

sicurezza che deve possedere il materiale elettrico";

- Legge 9/01/89 n. 13, “Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità e la

visitabilità degli edifici privati.

- D.M. 14/06/89 n. 236, “Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità e la

visitabilità degli edifici privati e di edilizia pubblica sovvenzionata e agevolata.

- DL 476/92 Attuazione di direttive CEE relative alla compatibilità elettromagnetica;

Norme CEI

- 11-1: “ Impianti di produzione, trasporto e di distribuzione dell’energia elettrica - Norme

generali.”;

- 11-8: ” Impianti di produzione, trasporto e di distribuzione dell’energia elettrica - Impianti

di terra.”;

- 11-17: ”Impianti di produzione, trasporto e di distribuzione dell’energia elettrica. Linee in

cavo.”;

- 11-25: “Calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti trifasi a corrente alternata.”

- 11-28: ”Guida d'applicazione per il calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti radiali e

bassa tensione.”

- 11-37: “Guida per l’esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti industriali per sistemi

di I, II e III categoria.”

- 17-13/1: "Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione

(quadri BT). Parte I: prescrizioni per apparecchiatura di serie (AS) e non di serie (ANS)";

- 17-13/3: "Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione

(quadri BT). Parte tre: prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione

e di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha

accesso al loro uso. Quadri di distribuzione (ADS)";

- 20-40: "Guida per l'uso dei cavi a bassa tensione";

- 23-19: "Canali portacavi in materiale plastico e loro accessori ad uso battiscopa";

- 64-8: “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiori a 1.000 V in

corrente alternata e a 1.500 V in corrente continua.” - Norma CEI 79-2 Impianti

antintrusione, antifurto e antiaggressione. Norme particolari per le apparecchiature

- Norma CEI 79-3 Impianti antintrusione, antifurto e antiaggressione. Norme particolari per

gli impianti antintrusione e antieffrazione

- Norma CEI 79-8 Compatibilità elettromagnetica - Norma per famiglia di prodotto:

Requisiti di immunità per componenti di sistemi antincendio, antintrusione e di allarme

personale

- Norma CEI 79-16 Requisiti per apparecchiature e sistemi di rivelazione e segnalazione

di allarme intrusione, antifurto e antiaggressione “senza fili” che utilizzano collegamenti in

radio frequenza

- Guida CEI 64-14: “Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori.”

- CEI/UNEL 35014/1;

- CEI/UNEL 35024/1;

- Norma EN 12464-1.

L'esecuzione delle opere sarà eseguita nel rispetto delle normative suddette, di quanto

specificato negli elaborati grafici progettuali e nelle presenti prescrizioni tecniche. Gli

elaborati debbono essere considerati come parte integrante delle specifiche tecniche e

viceversa. I particolari indicati sugli elaborati grafici ma non menzionati nelle specifiche, o

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viceversa, dovranno essere eseguiti come se fossero menzionati nelle stesse specifiche e

indicati sugli elaborati.

Il rispetto della "regola d'arte" riguarderà oltre che le modalità di installazione, anche la

qualità e le caratteristiche dei materiale adoperato.

Saranno a carico dell'Appaltatore tutti gli adempimenti, gli oneri e le spese derivanti dal

rapporto con gli Enti o Autorità oggetto in causa (per l'espletamento di qualsiasi pratica,

per la richiesta di autorizzazioni ecc., nonché per le visite ed i controlli

eventualmente disposti) come pure sarà a carico dello stesso l'assunzione di tutte le

informazioni relative a detti adempimenti.

Articolo 29 | Descrizione sintetica delle dotazioni tipo.

Spogliatoi

Per le dotazioni delle prese destinate agli asciugacapelli è stato fatto riferimento alle

norme CONI:

8.7 – Docce e asciugacapelli

….gli asciuga capelli saranno posizionati negli spogliatoi e/o nei locali di disimpegno,

orientativamente in numero non inferiore a quello delle docce. Per la loro installazione

dovrà tenersi conto dell'età degli utenti e della fruibilità da parte degli utenti DA.

Spogliatoi atleti

Corpi illuminanti con lampade fluorescenti potenza 11-18-36W, grado di protezione IP65;

prese a spina 10/16 A con portello per grado di protezione meccanico IP55 per la pulizia e

gli asciugacapelli; comando locale dell’illuminazione; illuminazione di sicurezza con

sorgente centralizzata; motorizzazione cupolini con comando centralizzato; sistema di

chiamata per servizi destinati alle persone diversamente abili.

Depositi.

Corpi illuminanti con lampade fluorescenti potenza 11-18-36W; grado di protezione IP65;

prese a spina 10/16 A; comando locale dell’illuminazione; illuminazione di sicurezza con

sorgente centralizzata.

Spogliatoi giudici di gara/istruttori

Corpi illuminanti con lampade fluorescenti potenza 11-18-36W, grado di protezione IP65;

prese a spina 10/16 A con portello per grado di protezione meccanico IP55 per la pulizia e

asciugacapelli; comando locale dell’illuminazione; illuminazione di sicurezza con sorgente

centralizzata; motorizzazione cupolini con comando centralizzato; sistema di chiamata per

servizi destinati alle persone diversamente abili.

Servizi igienici.

Corpi illuminanti con lampade fluorescenti potenza 11-18-36W, grado di protezione IP65;

prese a spina 10/16 A con portello per grado di protezione meccanico IP55 per la pulizia,

comando dell’illuminazione con rilevatore agli infrarossi; illuminazione di sicurezza con

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sorgente centralizzata; sistema di chiamata per servizi destinati alle persone

diversamente abili.

Corridoi e disimpegni.

Corpi illuminanti con lampade fluorescenti potenza 18-36W grado di protezione IP65;

comando centralizzato dell’illuminazione; prese a spina 10/16 A con portello per grado di

protezione meccanico IP55; illuminazione di sicurezza con sorgente centralizzata.

Corpi illuminanti, comandi illuminazione.

I valori di illuminamento, i limiti di abbagliamento e le caratteristiche generali sono quelli

stabiliti dalle norme del CONI.

In base alle norme UNI 10380/A1 negli spogliatoi e disimpegni la classe di qualità per la

limitazione dell’abbagliamento è la classe B, la resa del colore 1B.

I comandi dell’illuminazione sono realizzati con un sistema a cavo BUS che va ad attivare

i contattori destinati all’alimentazione di potenza; detti contattori dispongono di un

commutatore per il funzionamento diretto, azionabile manualmente.

Chiamata servizi svantaggiati

E' prevista l'installazione di un sistema locale di chiamata ottico acustica con pulsante a

tirante di chiamata e pulsante di annullamento interno al servizio. La chiamata viene

ripetuta nel quadroni segnalazione con indicazione del punto specifico di chiamata.

E’ prevista l'installazione di limitatori di sovratensione sulle diverse parti di impianto.

Illuminazione di sicurezza: gli ambienti, le vie di esodo, la zona destinata la pubblico, gli

spogliatoi dispongono di corpi illuminanti alimentati da sorgente autonoma, costituita da

gruppo di continuità assoluta. In caso di intervento dei dispositivi di protezione dei circuiti

di sicurezza viene attivata una segnalazione ottico acustica.

Impianto di gestione luminosa

E' prevista l'installazione di un sistema di gestione funzionante con l'utilizzo di un

sistema ad indirizzi, collegati da cavo BUS e con porta web per la il comando mediante

linea telefonica.

I comandi sono del tipo ON-OFF per le zone comuni (corridoi ed atrio), con collegamento

a trasduttori convenzionali (relè crepuscolare ed orologio), con ripetizioni di comando ai

piani e possibilità di modificare via PC la configurazione delle accensioni.

Articolo 30 | Qualità e caratteristiche dei materiali e della apparecchiature.

Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti devono essere corrispondenti

alle vigenti norme; inoltre devono essere adatti agli ambienti in cui sono installati e

devono, in particolare, resistere alle azioni termiche, meccaniche e chimiche alle

quali possono essere sottoposti durante l'esercizio nonché rispondere alle caratteristiche

tecniche stabilite dall'Elenco Prezzi.

Devono rispondere alle norme CEI ed alle tabelle di unificazione CEI-UNEL ove

queste esistano.

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Apparecchi e materiali per i quali e' previsto il marchio IMQ devono essere muniti di tale

contrassegno; così per i contrassegni CEI.

I materiali occorrenti per l'esecuzione delle opere appaltate dovranno essere delle migliori

qualità esistenti in commercio, senza difetti, lavorati secondo la migliore regola d'arte

e provenienti dalle migliori fabbriche.

In ogni caso, prima di essere impiegati, i materiali dovranno ottenere l'approvazione della

Direzione Lavori, in relazione alla loro rispondenza ai requisiti di qualità, idoneità

durabilità, applicazione, ecc., stabiliti nel presente Capitolato.

L'Impresa sarà obbligata a prestarsi in ogni tempo, e a tutte sue spese, alle prove alle

quali da Direzione Lavori riterrà di sottoporre i materiali da impiegare, o anche

già impiegati dall'Impresa stessa in dipendenza del presente appalto.

Dette prove dovranno venire effettuate da un laboratorio ufficialmente autorizzato quando

ciò sia disposto da leggi, regolamenti e norme vigenti, o manchino in cantiere le

attrezzature necessarie.

Non saranno in genere richieste prove per i materiali contrassegnati con il Marchio

Italiano di qualità. Per i materiali già approvvigionati a piè d'opera e riconosciuti non

idonei, la Direzione Lavori deciderà a suo insindacabile giudizio se essi debbano venire

senz'altro scartati oppure se possano ammettersi applicando un'adeguata

detrazione sulla loro quantità o sul loro prezzo.

Quadri elettrici.

I quadri elettrici come caratteristiche costruttive ed assiemamento risponderanno ai

disposti delle norme CEI 17-13/1 relative alle apparecchiature costruite non in serie

(ANS). Per la linea di arrivo sarà assicurato il doppio isolamento o l'isolamento rinforzato

(ad esempio cavi in doppio isolamento e ampia base isolante).

I quadri in materiale plastico presenteranno caratteristiche di autoestinguenza, resistenza

al filo di prova 850°C, portelle in policarbonato, grado di protezione minimo IP40.

I dispositivi di comando, protezione, sezionamento delle linee principali di regola i

dispositivi saranno del tipo bipolare o unipolare più neutro se con protezione differenziale

o con tutti i poli protetti. Normalmente i dispositivi modulari avranno caratteristica C, le

protezioni magnetotermiche e differenziali saranno normalmente costituite da un unico

dispositivo, quando non diversamente indicato e comunque accettato dalla Direzione

Lavori.

Condutture

Tubi e cassette.

Le cassette saranno provviste di marchio IMQ e risponderanno ai seguenti requisiti:

a) per la posa da incasso a filo muro: cassette in polistirolo antiurto autoestinguente

con coperchio in policarbonato infrangibile da fissare con viti, predisposte per

l'installazione all'interno di setti separatori

b) per la posa a vista: in materiale plastico autoestinguente, grado di protezione

meccanico IP54, con coperchio fissato con viti autofilettanti in acciaio a passo rapido,

sottoposto a trattamento di passivazione e viti in nylon a testa sferica per scatole a

partire dalle dimensione di 190x140mm; non preforate, ma dotate degli accessori

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per il passaggio dei tubi all'atto dell'installazione. Dovranno avere caratteristica di

autoestinguenza con superamento positivo della prova al filo incandescente a 850oC.

I tubi avranno, in funzione del tipo di posa, le seguenti caratteristiche:

a) posa sotto traccia e a pavimento: in materiale termoplastico autoestinguente tipo

flessibile 445 (serie pesante); resistenza allo schiacciamento 75kg su 5cm di tubo.

b) posa a vista: in materiale termoplastico autoestinguente tipo pesante; resistenza

allo schiacciamento 400kg su 1dm di tubo, grado di protezione meccanico IP54.

I tubi saranno conformi alle relative norme CEI e provvisti di marchio IMQ.

Cavi unipolari senza guaina con conduttori flessibili, Cavo non propagante l'incendio e a

ridotta emissione di gas corrosivi Tensione nominale . 450/750 V - Temperatura massima

di esercizio +70°C Temperatura massima di cortocircuito +160°C Conduttore a corda

flessibile di rame rosso ricotto - Isolante esterno in PVC Conforme ai requisiti essenziali

della direttiva BT 73/23 CEE e 93/68 CEE.

Cavi unipolari senza guaina con conduttori flessibili, aventi tensione nominale Uo/U

450/750 V, isolati con mescola elastomerica con qualità G9 non propagante l'incendio e a

bassa emissione di fumi e gas tossici e corrosivi, conformi alla unificazione CEI-UNEL

35368 (prove e requisiti secondo le norme CEI 20-22 e CEI 20-37 rispettivamente per

quanto riguarda la prova di non propagazione dell'incendio e la determinazione della

quantità di gas emessi durante la combustione), designati attraverso la sigla: Cavo

N07G9-K 1xS CEI-UNEL 35368.

Per i cavi flessibili unipolari, isolati in gomma G9, usati per posa fissa, entro canalizzazioni

chiuse in un qualsiasi tipo di ambiente, il raggio minimo di curvatura non deve essere

inferiore a quattro volte il diametro esterno e lo sforzo di trazione non deve superare i 5

Kg/mm2, riferiti al conduttore di minor sezione. La temperatura caratteristica di

funzionamento sarà di 85° C. La temperatura di corto circuito sarà di 250°C.

Cavi unipolari e/o multipolari, sotto guaina di PVC con conduttori flessibili, aventi tensione

nominale Uo/U 0.6/1 kV, isolati in gomma etilenpropilenica con modulo di qualità G7, non

propaganti l'incendio e a ridotta emissione di gas corrosivi, conformi alla unificazione CEI-

UNEL 35375 (prove e requisiti secondo le norme CEI 20-22 e CEI 20-37 rispettivamente

per quanto riguarda la prova di non propagazione dell'incendio e la determinazione della

quantità di gas emessi durante la combustione), designati attraverso la sigla: Cavo FG7R-

0,6/1kV 1xS, FG7OR-0,6/1kV nxS, CEI-UNEL 35375. Il raggio minimo di curvatura non

deve essere inferiore a 4 volte il diametro esterno. Lo sforzo di trazione non deve

superare 50 N per millimetro quadrato di sezione del rame.

Corpi illuminanti illuminazione ordinaria e di sicurezza con alimentazione centralizzata.

Per spogliatoi, corridoi corpi illuminanti con grado di protezione IP65, corpo in

policarbonato autoestinguente V2, guarnizioni di tenuta, schermo in policarbonato

autoestinguente V2, trasparente con superficie esterna liscia ed interna con

prismatizzazione differenziata, riflettore porta cablaggio in acciaio verniciato a caldo,

staffe di fissaggio in acciaio inox, cablaggio con reattore elettronico Corpo in acciaio

verniciato; schermo piano in policarbonato trasparente; lampade fluorescenti.

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Sotto la pensilina esterna: lampada a sospensione con diffusore sferico. Cavo pendente

di montaggio e sospensione, box di alimentazione; compresa una lampada fluorescente

TC-TEL 42W, con ballast elettronico 3.200 lumen. Grado di protezione IP 64. Corpo in

lega di alluminio, alluminio e acciaio inox. Colore bianco. Cavo pendente in colore nero. A

tre strati in vetro opalino - diam. 350 mm. Lunghezza totale: 2.000 mm.

Sorgente centralizzata per illuminazione di sicurezza.

Gruppo statico di continuita', per montaggio entro quadro rack o con proprio tower.

Tecnologia ON-LINE SHARING. Dimensioni 5U x 440 x 480 (H x L x P) mm. Tensione

ingresso 175-280 Vac Frequenza ingresso 50/60Hz with PLL. Tensione uscita 230Vac.

Tempo di intervento (tipico) 0. Rendimento>98%. Autonomia tipica del solo UPS 20 min.

Carica batteria Fast charger "LONG LIFE BATTERY" system. Sinottico Battery Time,Load

Level, 16 Led allarme, 4 Int. e Test batterie. Contatti remoti. Porta RS 232.Rumorosità

<=36dB a 1m. collegamenti, potenza 2000VA monofase; battery pack accumulatori

sigillati senza manutenzione per incremento autonomia a complessivi 60' a 500VA.

Articolo 31 | Principali modalità esecutive.

Tutte le parti di impianto dovranno essere eseguite in osservanza della Legge 1 marzo

1968, n. 186 secondo l'accezione di regola d'arte conformemente alle norme CEI ed in

osservanza delle prescrizioni di seguito riportate per quanto eventualmente non in

contrasto con le norme CEI stesse in vigore all'atto dell'esecuzione dei lavori.

Al completamento dei lavori la Ditta Appaltatrice dovrà rilasciare il certificato di conformità

secondo i disposti del D.M. 37/2008, nonché le certificazioni relative ai quadri elettrici

previste dalle norme CEI 17-13.

Connessioni.

Entro quadri elettrici.

Connessioni e cablaggio dei quadri: le connessioni dei conduttori agli interruttori di

protezione dovranno essere eseguite con tubetti terminali per le sezioni accettate dagli

interruttori modulari, per le sezioni superiori con morsetti a compressione e’ opportuno

che il cablaggio a monte degli interruttori sia eseguito con pettini prefabbricati di

idonea sezione; e’ ammesso l’uso di puntali preisolati per i circuiti di comando. Il

cablaggio del quadro quadri dovrà essere eseguito con canaletta ampiamente

dimensionate; i conduttori dovranno essere contrassegnati con opportuni indicatori, il

quadro dovrà essere completo di schema unifilare, schemi funzionali, di montaggio e di

targhette indicatrici.

Entro cassette.

Le connessioni dovranno essere eseguite esclusivamente in scatole di derivazione,

dovranno essere utilizzati morsetti marchiati IMQ di adeguate dimensioni; le scatole

di derivazione dovranno essere ampiamente dimensionate in modo da garantire lo

smaltimento del calore e una razionale disposizione delle connessioni per successivi

interventi; le connessioni dovranno essere eseguite senza riduzione di sezione dei

conduttori.

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Grado di protezione meccanico.

Il grado di protezione IP4X e il grado di protezione IP54 delle cassette dovranno essere

ottenuti con l'uso di adeguati accessori.

Condutture.

I cavi all'interno delle cassette dovranno essere contrassegnati con il numero di circuito

o di linea mediante apposito metodo.

I percorsi delle condutture ed in particolare le cassette di derivazione dovranno essere

riportate sulle tavole as-build (come eseguito) con definizione tale da garantire

l’identificazione dei percorsi e l’accessibilità per la successiva manutenzione o

integrazione degli impianti.

Il fissaggio delle tubazioni protettiva a parete dovrà essere realizzato con opportuni

fissatubi, quando non diversamente indicato dalla direzione lavori.

Prima dell'esecuzione delle condutture, sia a vista che sotto intonaco, si procederà alla

tracciatura dei percorsi. Tutte le tracciature che restano in vista dopo l'esecuzione delle

opere, saranno accuratamente cancellate.

Collaudi.

Il collaudo definitivo dovrà accertare che gli impianti ed i lavori, per quanto riguarda i

materiali impiegati, l'esecuzione e la funzionalità, siano in tutto corrispondenti alle

condizioni del progetto, alle specifiche del presente Capitolato ed alle

disposizioni, anche in variante, eventualmente impartite.

Le prove e misure da effettuare sono quelle evidenziate nelle norme CEI e/o UNI e/o IEC

per le diverse tipologie di impianto.

Dovrà essere rilasciata la Dichiarazione di Conformità prevista dal D. M. n. 37 del

22.01.08.

Con la Dichiarazione di Conformità dovranno essere consegnati:

a. disegni as-built degli impianti eseguiti, secondo le eventuali indicazioni progettuali

fornite in corso d’opera, corredati di piante ed eventuali sezioni su cui saranno

riportati i percorsi di tutte le canalizzazioni protettive distinte per i vari impianti,

completi dell'indicazione delle tipologie, dimensioni e delle linee o dei cavi in esse

contenute, le posizioni e tipi di ciascuna utenza ed apparecchiature installate;

compreso l’aggiornamento degli schemi unifililari necessario a seguito

dell’installazione di nuovi interruttori ed accessori

b. disegni di montaggio e schemi unifilari dei quadri elettrici, ecc., con indicati i campi

ed i valori effettivi di taratura dei relè, morsettiere;

c. disegni di montaggio e schemi funzionali e di collegamento di impianti e/o

apparecchiature speciali quali centrali antincendio, antitrusione, telefoniche,

intercomunicanti, trasmissione dati, ecc.

d. documentazione tecnico-illustrativa di tutte le apparecchiature installate, complete

di dati e caratteristiche ed istruzioni per l'uso e la manutenzione in lingua italiana;

e. ogni altra documentazione necessaria ad accertare qualsiasi dettaglio degli

impianti.

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Progetto esecutivo| CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO | NORME TECNICHE 43 | 60

Tutti gli elaborati grafici (disegni, schemi, ecc) andranno eseguiti con sistemi di disegno

realizzati tramite personal computers (normalmente in formato *.dxf) , saranno inoltre

consegnati in due copie su carta piegata in raccoglitore ed in due copie su supporto

magnetico (CD). Ogni quadro elettrico dovrà essere corredato dello schema elettrico a

bordo quadro e della conformità alle norme CEI 17-13.

Articolo 32 | Modo di valutare i lavori

La valutazione dei lavori a corpo è effettuata secondo le specificazioni date

nell’enunciazione e nella relativa descrizione, nonché secondo le risultanze degli elaborati

grafici e di ogni altro allegato progettuale; il corrispettivo per il lavoro a corpo resta fisso e

invariabile senza che possa essere invocata dalle parti contraenti alcuna verifica sulla

misura o sul valore attribuito alla quantità di detti lavori.

Nel corrispettivo per l’esecuzione dei lavori a corpo s’intende sempre compresa ogni

spesa occorrente per dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal quaderno patti

e condizioni e secondo i tipi indicati e previsti negli atti progettuali. Pertanto nessun

compenso può essere richiesto per lavori, forniture e prestazioni che, ancorché non

esplicitamente specificati nella descrizione dei lavori a corpo, siano rilevabili dagli

elaborati grafici o viceversa. Lo stesso dicasi per lavori, forniture e prestazioni che siano

tecnicamente e intrinsecamente indispensabili alla funzionalità, completezza e corretta

realizzazione dell'opera appaltata secondo le regola dell'arte.

Per i lavori a misura, che saranno compensati in base alle unità di misura evidenziate

nell’elenco prezzi, valgono, in modo non esaustivo i seguenti criteri:

condutture: le condutture destinate al comando ed alle prese a spina all’interno delle

stanze, locali, servizi ecc. sono comprese come quota parte dei diversi componenti (punti

di comando, prese, centri luce ecc. Nel prezzo si intendono compresi i maggiori oneri

per gli sfridi e l'esecuzione delle connessioni secondo le indicazioni della Direzione Lavori.

Non sono mai valutati i cavi relativi ai cablaggi entro quadro elettrico, intendendosi il

cablaggio compensato nel prezzo del dispositivo. Con gli stessi criteri sono stati

considerati i canali e le tubazioni. Nel prezzo sono inoltre compresi gli oneri per le

eventuali opere murarie, gli sfridi del materiale, tutti gli accessori per realizzare l'opera a

regola d'arte.

Punti di comando, prese a spina, ecc: nel prezzo sono compresi tutti gli oneri per la

realizzazione dell'opera consistenti nella conduttura terminale (dal canale o dalla cassetta

di derivazione del circuito) sino al punto e, quando non esplicitamente indicato

diversamente, nel punto di comando, punto presa ecc. si intendono comprese come

quotaparte le condutture di distribuzione pertinenti. Nei punti di comandi, prese ecc.

realizzate sotto intonaco sono compresi gli oneri per le assistenze edili e precisamente

l'apertura delle tracce, il fissaggio delle tubazione e delle scatole, la possibile chiusura al

grezzo delle stesse, esclusa la finitura con malta fine e la tinteggiatura. compresi morsetti

IMQ, cassette, scatole, supporti frutti.

Corpi illuminanti: nel prezzo sono compresi tutti gli oneri per la realizzazione dell'opera

consistenti nella fornitura e posa in opera del corpo illuminante completo di lampade ed

accessori per il funzionamento e per il rifasamento.

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Quadri e dispositivi di protezione: nel prezzo dei diversi dispositivi e carpenterie si

intendono compresi tutti gli oneri per il montaggio, il cablaggio, gli accessori necessari.

IMPIANTI TECNOLOGICI

Articolo 33 | Componenti dell’impianto di adduzione dell’acqua

In conformità alla legge n. 46 del 5 marzo 1990 gli impianti idrici ed i loro componenti

devono rispondere alle regole di buona tecnica; le norme UNI sono considerate norme di

buona tecnica.

Articolo 34 | Apparecchi sanitari.

Gli apparecchi sanitari in generale, indipendentemente dalla loro forma e dal materiale

costituente, devono soddisfare i seguenti requisiti:

- robustezza meccanica;

- durabilità meccanica;

- assenza di difetti visibili ed estetici;

- resistenza all'abrasione;

- pulibilità di tutte le parti che possono venire a contatto con l'acqua sporca;

- resistenza alla corrosione (per quelli con supporto metallico);

- funzionalità idraulica.

Per gli apparecchi di ceramica la rispondenza alle prescrizioni di cui sopra si intende

comprovata se essi rispondono alle seguenti norme: UNI 8949/1 per i vasi, UNI 4543/1 e

8949/1 per gli orinatoi, UNI 8951/1 per i lavabi, UNI 8950/1 per bidet. Per gli altri

apparecchi deve essere comprovata la rispondenza alla norma UNI 4543/1 relativa al

materiale ceramico ed alle caratteristiche funzionali.

Per gli apparecchi a base di materie plastiche la rispondenza alle prescrizioni di cui sopra

si ritiene comprovata se essi rispondono alle seguenti norme: UNI EN 263 per le lastre

acriliche colate per vasche da bagno e piatti doccia, norme UNI EN sulle dimensioni di

raccordo dei diversi apparecchi sanitari ed alle seguenti norme specifiche: UNI 8194 per

lavabi di resina metacrilica; UNI 8196 per vasi di resina metacrilica; UNI EN 198 per

vasche di resina metacrilica; UNI 8192 per i piatti doccia di resina metacrilica; UNI 8195

per bidet di resina metacrilica.

Rubinetti sanitari.

a) I rubinetti sanitari considerati nel presente punto sono quelli appartenenti alle seguenti

categorie:

- rubinetti singoli, cioè con una sola condotta di alimentazione;

- gruppo miscelatore, avente due condotte di alimentazione e comandi separati per

regolare e miscelare la portata d'acqua. I gruppi miscelatori possono avere diverse

soluzioni costruttive riconducibili ai seguenti casi: comandi distanziati o gemellati, corpo

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apparente o nascosto (sotto il piano o nella parete), predisposizione per posa su piano

orizzontale o verticale;

- miscelatore meccanico, elemento unico che sviluppa le stesse funzioni del gruppo

miscelatore mescolando prima i due flussi e regolando dopo la portata della bocca di

erogazione, le due regolazioni sono effettuate di volta in volta, per ottenere la temperatura

d'acqua voluta. I miscelatori meccanici possono avere diverse soluzioni costruttive

riconducibili ai seguenti casi: monocomando o bicomando, corpo apparente o nascosto

(sotto il piano o nella parete), predisposizione per posa su piano orizzontale o verticale;

- miscelatori termostatici, elemento funzionante come il miscelatore meccanico, ma che

varia automaticamente la portata di due flussi a temperature diverse per erogare e

mantenere l'acqua alla temperatura prescelta.

b) I rubinetti sanitari di cui sopra, indipendentemente dal tipo e dalla soluzione costruttiva,

devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

- inalterabilità dei materiali costituenti e non cessione di sostanze all'acqua;

- tenuta all'acqua alle pressioni di esercizio;

- conformazione della bocca di erogazione in modo da erogare acqua con filetto a getto

regolare e comunque senza spruzzi che vadano all'esterno dell'apparecchio sul quale

devono essere montati;

- proporzionalità fra apertura e portata erogata;

- minima perdita di carico alla massima erogazione;

- silenziosità ed assenza di vibrazione in tutte le condizioni di funzionamento;

- facile smontabilità e sostituzione di pezzi possibilmente con attrezzi elementari;

- continuità nella variazione di temperatura tra posizione di freddo e quella di caldo e

viceversa (per i rubinetti miscelatori).

La rispondenza alle caratteristiche sopra elencate si intende soddisfatta per i rubinetti

singoli e gruppi miscelatori quando essi rispondono alla norma UNI EN 200 e ne viene

comprovata la rispondenza con certificati di prova e/o con apposizione del marchio UNI.

Per gli altri rubinetti si applica la UNI EN 200 per quanto possibile o si fa riferimento ad

altre norme tecniche (principalmente di enti normatori esteri).

c) I rubinetti devono essere forniti protetti da imballaggi adeguati in grado di proteggerli da

urti, graffi, ecc. nelle fasi di trasporto e movimentazione in cantiere. Il foglio informativo

che accompagna il prodotto deve dichiarare caratteristiche dello stesso e le altre

informazioni utili per la posa, manutenzione ecc.

Scarichi di apparecchi sanitari e sifoni (manuali, automatici).

Gli elementi costituenti gli scarichi applicati agli apparecchi sanitari si intendono

denominati e classificati come riportato nella norma UNI 4542.

Indipendentemente dal materiale e dalla forma essi devono possedere caratteristiche di

inalterabilità alle azioni chimiche ed all'azione del calore, realizzare la tenuta tra otturatore

e piletta e possedere una regolabilità per il ripristino della tenuta stessa (per scarichi a

comando meccanico).

La rispondenza alle caratteristiche sopra elencate si intende soddisfatta quando essi

rispondono alle norme UNI EN 274 e UNI EN 329; la rispondenza è comprovata da una

attestazione di conformità.

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Tubi di raccordo rigidi e flessibili (per il collegamento tra i tubi di adduzione e la

rubinetteria sanitaria).

Indipendentemente dal materiale costituente e dalla soluzione costruttiva, essi devono

rispondere alle caratteristiche seguenti:

- inalterabilità alle azioni chimiche ed all'azione del calore;

- non cessione di sostanze all'acqua potabile;

- indeformabilità alle sollecitazioni meccaniche provenienti dall'interno e/o dall'esterno;

- superficie interna esente da scabrosità che favoriscano depositi;

- pressione di prova uguale a quella di rubinetti collegati.

La rispondenza alle caratteristiche sopraelencate si intende soddisfatta se i tubi

rispondono alla norma UNI 9035 e la rispondenza è comprovata da una dichiarazione di

conformità.

Rubinetti a passo rapido, flussometri (per orinatoi, vasi e vuotatoi).

Indipendentemente dal materiale costituente e dalla soluzione costruttiva devono

rispondere alle caratteristiche seguenti:

- erogazione di acqua con portata, energia e quantità necessaria per assicurare la pulizia;

- dispositivi di regolazione della portata e della quantità di acqua erogata;

- costruzione tale da impedire ogni possibile contaminazione della rete di distribuzione

dell'acqua a monte per effetto di rigurgito;

- contenimento del livello di rumore prodotto durante il funzionamento.

La rispondenza alle caratteristiche predette deve essere comprovata dalla dichiarazione

di conformità.

Cassette per l'acqua (per vasi, orinatoi e vuotatoi).

Indipendentemente dal materiale costituente e dalla soluzione costruttiva, devono

rispondere alle caratteristiche seguenti:

- troppo pieno di sezione tale da impedire in ogni circostanza la fuoriuscita di acqua dalla

cassetta;

- rubinetto a galleggiante che regola l'afflusso dell'acqua, realizzato in modo che, dopo

l'azione di pulizia, l'acqua fluisca ancora nell'apparecchio sino a ripristinare nel sifone del

vaso il battente d'acqua che realizza la tenuta ai gas;

- costruzione tale da impedire ogni possibile contaminazione della rete di distribuzione

dell'acqua a monte per effetto di rigurgito;

-contenimento del livello di rumore prodotto durante il funzionamento.

La rispondenza alle caratteristiche sopra elencate si intende soddisfatta per le cassette

dei vasi quando, in abbinamento con il vaso, soddisfano le prove di pulizia/evacuazione di

cui alla norma UNI 8949/1.

Tubazioni e raccordi.

Le tubazioni utilizzate per realizzare gli impianti di adduzione dell'acqua devono

rispondere alle prescrizioni seguenti:

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a) nei tubi metallici di acciaio le filettature per giunti a vite devono essere del tipo

normalizzato con filetto conico; le filettature cilindriche non sono ammesse quando si deve

garantire la tenuta.

I tubi di acciaio devono rispondere alle norme UNI 6363 e suo FA 199-86 ed UNI 8863 e

suo FA 1-89.

I tubi di acciaio zincato di diametro minore di mezzo pollice sono ammessi solo per il

collegamento di un solo apparecchio.

b) I tubi di rame devono rispondere alla norma UNI EN ISO 6507-1; il minimo diametro

esterno ammissibile è 10 mm.

c) I tubi di PVC e polietilene ad alta densità (PEad) devono rispondere rispettivamente alle

norme UNI 7441 e UNI 7612 e suo FA 1-94; entrambi devono essere del tipo PN 10.

d) I tubi di piombo sono vietati nelle distribuzioni di acqua.

Valvolame, valvole di non ritorno, pompe.

a) Le valvole a saracinesca flangiate per condotte d'acqua devono essere conformi alla

norma UNI 7125 e suo FA 109-82.

Le valvole disconnettrici a tre vie contro il ritorno di flusso e zone di pressione ridotta

devono essere conformi alla norma UNI 9157.

Le valvole di sicurezza in genere devono rispondere alle norme UNI applicabili.

La rispondenza alle norme predette deve essere comprovata da dichiarazione di

conformità completata con dichiarazioni di rispondenza alle caratteristiche specifiche

previste dal progetto.

b) Le pompe devono rispondere alle prescrizioni previste dal progetto e rispondere (a

seconda dei tipi) alle norme UNI ISO 2548 e UNI ISO 3555.

Articolo 35 | Apparecchi per produzione acqua calda.

Gli scaldacqua funzionanti a gas rientrano nelle prescrizioni della legge n. 1083 del 6

dicembre 1971.

Gli scaldacqua elettrici, in ottemperanza della legge 1 marzo 1968, n. 186, devono essere

costruiti a regola d'arte e sono considerati tali se rispondenti alle norme CEI.

La rispondenza alle norme predette deve essere comprovata da dichiarazione di

conformità (e/o dalla presenza di marchi UNI e/o IMQ).

Articolo 36 | Esecuzione dell’impianto di adduzione dell’acqua

In conformità alla legge n. 46 del 5 marzo 1990 gli impianti idrici ed i loro componenti

devono rispondere alle regole di buona tecnica; la norma UNI 9182 e suo FA 1-93 è

considerata di buona tecnica.

Si intende per impianto di adduzione dell'acqua l'insieme delle apparecchiature, condotte,

apparecchi erogatori che trasferiscono l'acqua potabile (o quando consentito non potabile)

da una fonte (acquedotto pubblico, pozzo o altro) agli apparecchi erogatori.

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Gli impianti, quando non è diversamente descritto negli altri documenti progettuali (o quando

questi non sono sufficientemente dettagliati), si intendono suddivisi come segue:

a) impianti di adduzione dell'acqua potabile.

b) Impianti di adduzione di acqua non potabile.

Le modalità per erogare l'acqua potabile e non potabile sono quelle stabilite dalle

competenti autorità, alle quali compete il controllo sulla qualità dell'acqua.

Gli impianti di cui sopra si intendono funzionalmente suddivisi come segue:

a) Fonti di alimentazione.

b) Reti di distribuzione acqua fredda.

c) Sistemi di preparazione e distribuzione dell'acqua calda.

Per la realizzazione delle diverse parti funzionali si utilizzano i materiali indicati nei

documenti progettuali. Qualora non siano specificati in dettaglio nel progetto od a suo

completamento si rispetteranno le prescrizioni seguenti e quelle già fornite per i

componenti; vale inoltre, quale prescrizione ulteriore a cui fare riferimento, la norma UNI

9182 e suo FA 1-93

a) Le fonti di alimentazione dell'acqua potabile saranno costituite da: 1) acquedotti

pubblici gestiti o controllati dalla pubblica autorità; oppure 2) sistema di captazione (pozzi,

ecc.) fornenti acqua riconosciuta potabile della competente autorità; oppure 3) altre fonti

quali grandi accumuli, stazioni di potabilizzazione.

Gli accumuli devono essere preventivamente autorizzati dall'autorità competente e

comunque possedere le seguenti caratteristiche:

- essere a tenuta in modo da impedire inquinamenti dall'esterno;

- essere costituiti con materiali non inquinanti, non tossici e che mantengano le loro

caratteristiche nel tempo;

- avere le prese d'aria ed il troppopieno protetti con dispositivi filtranti conformi alle

prescrizioni delle autorità competenti;

- essere dotati di dispositivo che assicuri il ricambio totale dell'acqua contenuta ogni due

giorni per serbatoio con capacità fino a 30 m³ ed un ricambio di non meno di 15 m³

giornalieri per serbatoi con capacità maggiore;

- essere sottoposti a disinfezione prima della messa in esercizio (e periodicamente puliti e

disinfettati).

Nota: I grandi accumuli sono soggetti alle pubbliche autorità e solitamente dotati di

sistema automatico di potabilizzazione.

b) le reti di distribuzione dell'acqua devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

- le colonne montanti devono possedere alla base un organo di intercettazione (valvola,

ecc.), con organo di taratura della pressione, e di rubinetto di scarico (con diametro

minimo 1/2 pollice), le stesse colonne alla sommità devono possedere un ammortizzatore

di colpo d'ariete. Nelle reti di piccola estensione le prescrizioni predette si applicano con

gli opportuni adattamenti;

- le tubazioni devono essere posate a distanza dalle pareti sufficiente a permettere lo

smontaggio e la corretta esecuzione dei rivestimenti protettivi e/o isolanti. La

conformazione deve permettere il completo svuotamento e l'eliminazione dell'aria.

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Quando sono incluse reti di circolazione dell'acqua calda per uso sanitario queste devono

essere dotate di compensatori di dilatazione e di punti di fissaggio in modo tale da far

mantenere la conformazione voluta;

- la collocazione dei tubi dell'acqua non deve avvenire all'interno di cabine elettriche, al di

sopra di quadri apparecchiature elettriche, od in genere di materiali che possono divenire

pericolosi se bagnati dall'acqua, all'interno di immondezzai e di locali dove sono presenti

sostanze inquinanti. Inoltre i tubi dell'acqua fredda devono correre in posizione sottostante

i tubi dell'acqua calda. La posa entro parti murarie è da evitare. Quando ciò non è

possibile i tubi devono essere rivestiti con materiale isolante e comprimibile, dello

spessore minimo di 1 cm;

- la posa interrata dei tubi deve essere effettuata a distanza di almeno un metro (misurato

tra le superfici esterne) dalle tubazioni di scarico. La generatrice inferiore deve essere

sempre al disopra del punto più alto dei tubi di scarico. I tubi metallici devono essere

protetti dall'azione corrosiva del terreno con adeguati rivestimenti (o guaine) e contro il

pericolo di venire percorsi da correnti vaganti;

- nell'attraversamento di strutture verticali ed orizzontali i tubi devono scorrere all'interno di

controtubi di acciaio, plastica, ecc. preventivamente installati, aventi diametro capace di

contenere anche l'eventuale rivestimento isolante. Il controtubo deve resistere ad

eventuali azioni aggressive; l'interspazio restante tra tubo e controtubo deve essere

riempito con materiale incombustibile per tutta la lunghezza. In generale si devono

prevedere adeguati supporti sia per le tubazioni sia per gli apparecchi quali valvole, ecc.,

ed inoltre, in funzione dell'estensione ed andamento delle tubazioni, compensatori di

dilatazione termica;

- le coibentazioni devono essere previste sia per i fenomeni di condensa delle parti non in

vista dei tubi di acqua fredda, sia per i tubi dell'acqua calda per uso sanitario. Quando

necessario deve essere considerata la protezione dai fenomeni di gelo.

c) Nella realizzazione dell'impianto si devono inoltre curare le distanze minime nella posa

degli apparecchi sanitari (vedere la norma UNI 9182, appendici V e W) e le disposizioni

particolari per locali destinati a disabili (legge n. 13 del 9 gennaio 1989, come modificata

dalla L. 62/1989, e D.M. n. 236 del 14 giugno 1989).

Nei locali da bagno sono da considerare le prescrizioni relative alla sicurezza (distanze

degli apparecchi sanitari, da parti dell'impianto elettrico) così come indicato nella norma

CEI 68-8 parti 1÷7.

Ai fini della limitazione della trasmissione del rumore e delle vibrazioni, oltre a scegliere

componenti con bassi livelli di rumorosità (e scelte progettuali adeguate), in fase di

esecuzione si curerà di adottare corrette sezioni interne delle tubazioni in modo da non

superare le velocità di scorrimento dell'acqua previste, limitare le pressioni dei fluidi

soprattutto per quanto riguarda gli organi di intercettazione e controllo, ridurre la velocità

di rotazione dei motori di pompe, ecc. (in linea di principio non maggiori di 1.500

giri/minuto). In fase di posa si curerà l'esecuzione dei dispositivi di dilatazione, si

inseriranno supporti antivibranti ed ammortizzatori per evitare la propagazione di

vibrazioni, si useranno isolanti acustici in corrispondenza delle parti da murare.

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Il Direttore dei lavori per la realizzazione dell'impianto di adduzione dell'acqua

opererà come segue:

a) Nel corso dell'esecuzione dei lavori, con riferimento ai tempi ed alle procedure,

verificherà che i materiali impiegati e le tecniche di esecuzione siano effettivamente quelle

prescritte ed inoltre, per le parti destinate a non restare in vista o che possono influire

negativamente sul funzionamento finale, verificherà che l'esecuzione sia coerente con

quella concordata (questa verifica potrà essere effettuata anche in forma casuale e

statistica nel caso di grandi opere).

In particolare verificherà le giunzioni con gli apparecchi, il numero e la dislocazione dei

supporti, degli elementi di dilatazione, degli elementi antivibranti, ecc.

b) Al termine dell'installazione verificherà che siano eseguite dall'installatore e sottoscritte in

una dichiarazione di conformità, le operazioni di prelavaggio, di lavaggio prolungato, di

disinfezione e di risciacquo finale con acqua potabile. Detta dichiarazione riporterà inoltre i

risultati del collaudo (prove idrauliche, di erogazione, livello di rumore). Tutte le operazioni

predette saranno condotte secondo la norma UNI 9182, punti 25 e 27.

Al termine il Direttore dei lavori raccoglierà in un fascicolo i documenti progettuali più

significativi ai fini della successiva gestione e manutenzione (schemi dell'impianto, dettagli

costruttivi, schede di componenti con dati di targa, ecc.) nonché le istruzioni per la

manutenzione rilasciate dai produttori dei singoli componenti e dall'installatore (modalità

operative e frequenza delle operazioni).

Articolo 37 | Impianto di scarico acque usate

In conformità alla legge n. 46 del 5 marzo 1990 gli impianti idrici ed i loro componenti

devono rispondere alle regole di buona tecnica; le norme UNI sono considerate norme di

buona tecnica. Inoltre l’impianto di scarico delle acque usate deve essere conforme alle

disposizioni del D.Leg.vo 11 maggio 1999, n. 152 (Disciplina sulla tutela delle acque

dall’inquinamento).

Si intende per impianto di scarico delle acque usate l'insieme delle condotte, apparecchi,

ecc. che trasferiscono l'acqua dal punto di utilizzo alla fogna pubblica.

Il sistema di scarico deve essere indipendente dal sistema di smaltimento delle acque

meteoriche almeno fino al punto di immissione nella fogna pubblica.

Il sistema di scarico può essere suddiviso in casi di necessità in più impianti convoglianti

separatamente acque fecali, acque saponose, acque grasse. Il modo di recapito delle

acque usate sarà comunque conforme alle prescrizioni delle competenti autorità.

L'impianto di cui sopra si intende funzionalmente suddiviso come segue:

- parte destinata al convogliamento delle acque (raccordi, diramazioni, colonne, collettori);

- parte destinata alla ventilazione primaria;

- parte destinata alla ventilazione secondaria;

- raccolta e sollevamento sotto quota;

- trattamento delle acque.

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Per la realizzazione delle diverse parti funzionali si utilizzeranno i materiali ed i

componenti indicati nei documenti progettuali ed a loro completamento si rispetteranno le

prescrizioni seguenti.

Vale inoltre quale precisazione ulteriore a cui fare riferimento la norma UNI 9183 e suo FA

1-93.

1) I tubi utilizzabili devono rispondere alle seguenti norme:

- tubi di acciaio zincato: UNI 6363 e suo FA 199-86 e UNI 8863 e suo FA 1-89 (il loro uso

deve essere limitato alle acque di scarico con poche sostanze in sospensione e non

saponose). Per la zincatura si fa riferimento alle norme sui trattamenti galvanici. Per i tubi

di acciaio rivestiti, il rivestimento deve rispondere alle prescrizioni delle norme UNI ISO

5256, UNI 5745, UNI 9099, UNI 10416-1 esistenti (polietilene, bitume, ecc.) e comunque

non deve essere danneggiato o staccato; in tal caso deve essere eliminato il tubo;

- tubi di ghisa: devono rispondere alla UNI ISO 6594, essere del tipo centrifugato e ricotto,

possedere rivestimento interno di catrame, resina epossidica ed essere esternamente

catramati o verniciati con vernice antiruggine;

- tubi di gres: devono rispondere alla UNI EN 295 parti 1÷3;

- tubi di fibrocemento; devono rispondere alla UNI EN 588-1;

- tubi di calcestruzzo non armato: devono rispondere alle UNI 9534 e SS UNI E07.04.088.0, i

tubi armati devono rispondere alla norma SS UNI E07.04.064.0;

- tubi di materiale plastico: devono rispondere alle seguenti norme:

tubi di PVC per condotte all'interno dei fabbricati: UNI 7443 e suo FA 178-87

tubi di PVC per condotte interrate: norme UNI applicabili

tubi di polietilene ad alta densità (PEad) per condotte interrate: UNI 7613

tubi di polipropilene (PP): UNI 8319 e suo FA 1-91

tubi di polietilene ad alta densità (PEad) per condotte all'interno dei fabbricati: UNI 8451.

2) Per gli altri componenti vale quanto segue:

- per gli scarichi ed i sifoni di apparecchi sanitari vedere articolo sui componenti

dell'impianto di adduzione dell'acqua;

- in generale i materiali di cui sono costituiti i componenti del sistema di scarico devono

rispondere alle seguenti caratteristiche:

a) minima scabrezza, al fine di opporre la minima resistenza al movimento dell'acqua;

b) impermeabilità all'acqua ed ai gas per impedire i fenomeni di trasudamento e di

fuoruscita odori;

c) resistenza all'azione aggressiva esercitata dalle sostanze contenute nelle acque di

scarico, con particolare riferimento a quelle dei detersivi e delle altre sostanze chimiche

usate per lavaggi;

d) resistenza all'azione termica delle acque aventi temperature sino a 90 °C circa;

e) opacità alla luce per evitare i fenomeni chimici e batteriologici favoriti dalle radiazioni

luminose;

f) resistenza alle radiazioni UV, per i componenti esposti alla luce solare;

g) resistenza agli urti accidentali.

- in generale i prodotti ed i componenti devono inoltre rispondere alle seguenti

caratteristiche:

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h) conformazione senza sporgenze all'interno per evitare il deposito di sostanze

contenute o trasportate dalle acque;

i) stabilità di forma in senso sia longitudinale sia trasversale;

l) sezioni di accoppiamento con facce trasversali perpendicolari all'asse longitudinale;

m) minima emissione di rumore nelle condizioni di uso;

n) durabilità compatibile con quella dell'edificio nel quale sono montati.

- gli accumuli e sollevamenti devono essere a tenuta di aria per impedire la diffusione di

odori all'esterno, ma devono avere un collegamento con l'esterno a mezzo di un tubo di

ventilazione di sezione non inferiore a metà del tubo o della somma delle sezioni dei tubi

che convogliano le acque nell'accumulo;

- le pompe di sollevamento devono essere di costituzione tale da non intasarsi in

presenza di corpi solidi in sospensione la cui dimensione massima ammissibile è

determinata dalla misura delle maglie di una griglia di protezione da installare a monte

delle pompe.

Per la realizzazione dell'impianto si utilizzeranno i materiali, i componenti e le modalità

indicate nei documenti progettuali, e qualora non siano specificate in dettaglio nel progetto

od a suo completamento si rispetteranno le prescrizioni seguenti.

Vale inoltre quale prescrizione ulteriore a cui fare riferimento la norma UNI 9183 e suo FA

1-93.

1) Nel suo insieme l'impianto deve essere installato in modo da consentire la facile e

rapida manutenzione e pulizia; deve permettere la sostituzione, anche a distanza di

tempo, di ogni sua parte senza gravosi o non previsti interventi distruttivi di altri elementi

della costruzione; deve permettere l'estensione del sistema, quando previsto, ed il suo

facile collegamento ad altri sistemi analoghi.

2) Le tubazioni orizzontali e verticali devono essere installate in allineamento secondo il proprio

asse, parallele alle pareti e con la pendenza di progetto. Esse non devono passare sopra

apparecchi elettrici o similari o dove le eventuali fuoruscite possono provocare inquinamenti.

Quando ciò è inevitabiIe devono essere previste adeguate protezioni che convoglino i liquidi in

un punto di raccolta. Quando applicabile vale il DM 12 dicembre 1985 e la relativa Circ. LL.PP.

16 marzo 1989, n. 31104 per le tubazioni interrate.

3) I raccordi con curve e pezzi speciali devono rispettare le indicazioni predette per gli

allineamenti, le discontinuità, le pendenze, ecc.

Le curve ad angolo retto non devono essere usate nelle connessioni orizzontali (sono

ammesse tra tubi verticali ed orizzontali), sono da evitare le connessioni doppie e tra loro

frontali ed i raccordi a T. I collegamenti devono avvenire con opportuna inclinazione

rispetto all'asse della tubazione ricevente ed in modo da mantenere allineate le generatrici

superiori dei tubi.

4) I cambiamenti di direzione devono essere fatti con raccordi che non producano

apprezzabili variazioni di velocità od altri effetti di rallentamento.

Le connessioni in corrispondenza di spostamento dell'asse delle colonne dalla verticale

devono avvenire ad opportuna distanza dallo spostamento e comunque a non meno di 10

volte il diametro del tubo ed al di fuori del tratto di possibile formazione delle schiume.

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5) Gli attacchi dei raccordi di ventilazione secondaria devono essere realizzati come

indicato nella norma UNI 9183 e suo FA 1-93. Le colonne di ventilazione secondaria,

quando non hanno una fuoruscita diretta all'esterno, possono:

- essere raccordate alle colonne di scarico ad una quota di almeno 15 cm più elevata del

bordo superiore del troppopieno dell'apparecchio collocato alla quota più alta nell'edificio;

- essere raccordate al disotto del più basso raccordo di scarico;

- devono essere previste connessioni intermedie tra colonna di scarico e ventilazione

almeno ogni 10 connessioni nella colonna di scarico.

6) I terminali delle colonne fuoriuscenti verticalmente dalle coperture devono essere a non

meno di 0,15 m dall'estradosso per coperture non praticabili ed a non meno di 2 m per

coperture praticabili. Questi terminali devono distare almeno 3 m da ogni finestra oppure

essere ad almeno 0,60 m dal bordo più alto della finestra.

7) Punti di ispezione devono essere previsti con diametro uguale a quello del tubo fino a

100 mm, e con diametro minimo di 100 mm negli altri casi.

La loro posizione deve essere:

- al termine della rete interna di scarico insieme al sifone e ad una derivazione;

- ad ogni cambio di direzione con angolo maggiore di 45°;

- ogni 15 m di percorso lineare per tubi con diametro sino a 100 mm ed ogni 30 m per tubi

con diametro maggiore;

- ad ogni confluenza di due o più provenienze;

- alla base di ogni colonna.

Le ispezioni devono essere accessibili ed avere spazi sufficienti per operare con gli

utensili di pulizia. Apparecchi facilmente rimovibili possono fungere da ispezioni.

Nel caso di tubi interrati con diametro uguale o superiore a 300 mm bisogna prevedere

pozzetti di ispezione ad ogni cambio di direzione e comunque ogni 40 ÷ 50 m.

8) I supporti di tubi ed apparecchi devono essere staticamente affidabili, durabili nel

tempo e tali da non trasmettere rumori e vibrazioni. Le tubazioni vanno supportate ad ogni

giunzione; ed inoltre quelle verticali almeno ogni 2,5 m e quelle orizzontali ogni 0,5 m per

diametri fino a 50 mm, ogni 0,8 m per diametri fino a 100 mm, ogni 1,00 m per diametri

oltre 100 mm. Il materiale dei supporti deve essere compatibile chimicamente ed in

quanto a durezza con il materiale costituente il tubo.

9) Si devono prevedere giunti di dilatazione, per i tratti lunghi di tubazioni, in relazione al

materiale costituente ed alla presenza di punti fissi quali parti murate o vincolate

rigidamente.

Gli attraversamenti delle pareti a seconda della loro collocazione possono essere per

incasso diretto, con utilizzazione di manicotti di passaggio (controtubi) opportunamente

riempiti tra tubo e manicotto, con foro predisposto per il passaggio in modo da evitare

punti di vincolo.

10) Gli scarichi a pavimento all'interno degli ambienti devono sempre essere sifonati con

possibilità di un secondo attacco.

Articolo 38 | Impianti trattamento dell'acqua.

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Legislazione in materia.

Gli impianti di trattamento devono essere progettati, installati e collaudati in modo che le

acque da essi effluenti prima di essere consegnate al recapito finale rispondano alle

caratteristiche indicate nel D.Leg.vo 11 maggio 1999, n.152 (Disposizioni sulla tutela delle

acque dall’inquinamento).

Caratteristiche ammissibili per le acque di scarico.

Le caratteristiche ammissibili per le acque di scarico da consegnare al recapito finale

devono essere conformi a quanto previsto nell’Allegato 5 del D.Leg.vo 11 maggio 1999, n.

152.

Requisiti degli impianti di trattamento.

Gli impianti di trattamento, quali che siano le caratteristiche degli effluenti da produrre,

devono rispondere a questi requisiti:

- essere in grado di fornire le prestazioni richieste dalle leggi che devono essere

rispettate;

- evitare qualsiasi tipo di nocività per la salute dell'uomo con particolare riferimento alla

propagazione di microrganismi patogeni;

- non contaminare i sistemi di acqua potabile ed anche eventuali vasche di accumulo

acqua a qualunque uso esse siano destinate;

- non essere accessibili ad insetti, roditori o ad altri animali che possano venire in contatto

con i cibi o con acqua potabile;

- non essere accessibili alle persone non addette alla gestione ed in particolare ai

bambini;

- non diventare maleodoranti e di sgradevoIe aspetto.

Caratteristiche dei componenti.

I componenti di tutti gli impianti di trattamento devono essere tali da rispondere ai requisiti

ai quali gli impianti devono uniformarsi:

Le caratteristiche essenziali sono:

- la resistenza meccanica;

- la resistenza alla corrosione;

- la perfetta tenuta all'acqua nelle parti che vengono a contatto con il terreno;

- la facile pulibilità;

- l'agevole sostituibilità;

- una ragionevole durabilità.

Collocazione degli impianti.

Gli impianti devono essere collocati in posizione tale da consentire la facile gestione sia

per i controlli periodici da eseguire sia per l'accessibilità dei mezzi di trasporto che devono

provvedere ai periodici spurghi.

Articolo 39 | Controlli durante l'esecuzione.

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E' compito della Direzione dei lavori effettuare in corso d'opera e ad impianto ultimato i

controlli tesi a verificare:

- la rispondenza quantitativa e qualitativa alle prescrizioni e descrizioni di capitolato;

- la corretta collocazione dell'impianto nei confronti delle strutture civili e delle altre

installazioni;

- le caratteristiche costruttive e funzionali delle parti non più ispezionabili ad impianto

ultimato;

- l'osservanza di tutte le norme di sicurezza

Articolo 40 | Collaudi.

Ad impianto ultimato dovrà essere eseguito il collaudo provvisorio per la verifica

funzionale dei trattamenti da svolgere.

A collaudo provvisorio favorevolmente eseguito, l'impianto potrà essere messo in funzione

ed esercito sotto il controllo della ditta fornitrice per un periodo non inferiore a 90 giorni in

condizioni di carico normale.

Periodi più lunghi potranno essere fissati se le condizioni di carico saranno parziali.

Dopo tale periodo sarà svolto il collaudo definitivo per l'accertamento, nelle condizioni di

regolare funzionamento come portata e tipo del liquame immesso, delle caratteristiche

degli effluenti e della loro rispondenza ai limiti fissati in contratto.

Le prove di collaudo dovranno essere ripetute per tre volte in giorni diversi della

settimana.

A collaudo favorevolmente eseguito e convalidato da regolare certificato, l'impianto sarà

preso in consegna dal Committente che provvederà alla gestione direttamente o

affidandola a terzi.

Per la durata di un anno a partire dalla data del collaudo favorevole, permane la garanzia

della ditta fornitrice che è tenuta a provvedere a propria cura e spese a rimuovere con la

massima tempestività ogni difetto non dovuto ad errore di conduzione o manutenzione.

Il Direttore dei lavori per la realizzazione dell'impianto di scarico delle acque usate opererà

come segue:

a) nel corso dell'esecuzione dei lavori, con riferimento ai tempi ed alle procedure,

verificherà che i materiali impiegati e le tecniche di esecuzione siano effettivamente quelle

prescritte ed inoltre (per le parti destinate a non restare in vista o che possono influire in

modo irreversibile sul funzionamento finale) verificherà che l'esecuzione sia coerente con

quella concordata (questa verifica potrà essere effettuata anche in forma casuale e

statistica nel caso di grandi opere). In particolare verificherà le giunzioni con gli

apparecchi, il numero e la dislocazione dei supporti, degli elementi di dilatazione e degli

elementi antivibranti.

Effettuerà o farà effettuare e sottoscrivere in una dichiarazione i risultati delle prove di

tenuta all'acqua eseguendola su un tronco per volta (si riempie d'acqua e lo si sottopone

alla pressione di 20 kPa per 1 ora; al termine non si devono avere perdite o

trasudamenti).

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b) Al termine dei lavori verificherà che siano eseguite dall'installatore e sottoscritte in una

dichiarazione di conformità le prove seguenti:

- evacuazione realizzata facendo scaricare nello stesso tempo, colonna per colonna, gli

apparecchi previsti dal calcolo della portata massima contemporanea. Questa prova può

essere collegata a quella della erogazione di acqua fredda, e serve ad accertare che

l'acqua venga evacuata con regolarità, senza rigurgiti, ribollimenti e variazioni di regime.

In particolare si deve constatare che dai vasi possono essere rimossi oggetti quali carta

leggera appallottolata e mozziconi di sigaretta;

- tenuta agli odori, da effettuare dopo il montaggio degli apparecchi sanitari, dopo aver

riempito tutti i sifoni (si esegue utilizzando candelotti fumogeni e mantenendo una

pressione di 250 Pa nel tratto in prova. Nessun odore di fumo deve entrare nell'interno

degli ambienti in cui sono montati gli apparecchi).

Al termine il Direttore dei lavori raccoglierà inoltre in un fascicolo i documenti progettuali

più significativi ai fini della successiva gestione e manutenzione (schemi dell'impianto,

dettagli costruttivi, schede dei componenti, ecc.) nonché le istruzioni per la manutenzione

rilasciate dai produttori dei singoli componenti e dall'installatore (modalità operative e

frequenza delle operazioni).

Articolo 41 | Impianto di scarico acque meteoriche

In conformità alla legge n. 46 del 5 marzo 1990 gli impianti idrici ed i loro componenti

devono rispondere alle regole di buona tecnica; la norma UNI 9184 e suo FA 1-93 sono

considerate norme di buona tecnica.

Si intende per impianto di scarico acque meteoriche l'insieme degli elementi di raccolta,

convogliamento, eventuale stoccaggio e sollevamento e recapito (a collettori fognari, corsi

d'acqua, sistemi di dispersione nel terreno). L'acqua può essere raccolta da coperture o

pavimentazioni all'aperto.

Il sistema di scarico delle acque meteoriche deve essere indipendente da quello che

raccoglie e smaltisce le acque usate ed industriali. Esso deve essere previsto in tutti gli

edifici ad esclusione di quelli storico-artistici.

Il sistema di recapito deve essere conforme alle prescrizioni della pubblica autorità in

particolare per quanto attiene la possibilità di inquinamento.

Gli impianti di cui sopra si intendono funzionalmente suddivisi come segue:

- converse di convogliamento e canali di gronda;

- punti di raccolta per lo scarico (bocchettoni, pozzetti, caditoie, ecc.);

- tubazioni di convogliamento tra i punti di raccolta ed i punti di smaltimento (verticali =

pluviali; orizzontali = collettori);

- punti di smaltimento nei corpi ricettori (fognature, bacini, corsi d'acqua, ecc.).

Per la realizzazione delle diverse parti funzionali si utilizzeranno i materiali ed i

componenti indicati nei documenti progettuali. Qualora non siano specificati in dettaglio

nel progetto od a suo completamento, si rispetteranno le prescrizioni seguenti:

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a) in generale tutti i materiali ed i componenti devono resistere all'aggressione chimica

degli inquinanti atmosferici, all'azione della grandine, ai cicli termici di temperatura

(compreso gelo/disgelo) combinate con le azioni dei raggi IR, UV, ecc.;

b) gli elementi di convogliamento ed i canali di gronda, oltre a quanto detto in a), se di

metallo devono resistere alla corrosione, se di altro materiale devono rispondere alle

prescrizioni per i prodotti per le coperture, se verniciate dovranno essere realizzate con

prodotti per esterno rispondenti al comma a);

c) i tubi di convogliamento dei pluviali e dei collettori devono rispondere, a seconda del

materiale, a quanto indicato nell'articolo relativo allo scarico delle acque usate; inoltre i

tubi di acciaio inossidabile devono rispondere alla norma UNI 6904;

d) per i punti di smaltimento valgono per quanto applicabili le prescrizioni sulle fognature

date dalle pubbliche autorità. Per i chiusini e le griglie di piazzali vale la norma UNI EN

124.

Per la realizzazione dell'impianto si utilizzeranno i materiali, i componenti e le modalità

indicate nei documenti progettuali, e qualora non siano specificati in dettaglio nel progetto

od a suo completamento, si rispetteranno le prescrizioni seguenti. Vale inoltre quale

prescrizione ulteriore cui fare riferimento la norma UNI 9184 e suo FA 1-93.

a) Per l'esecuzione delle tubazioni vale quanto riportato nell'articolo impianti di scarico

acque usate. I pluviali montati all'esterno devono essere installati in modo da lasciare

libero uno spazio tra parete e tubo di 5 cm; i fissaggi devono essere almeno uno in

prossimità di ogni giunto ed essere di materiale compatibile con quello del tubo.

b) I bocchettoni ed i sifoni devono essere sempre del diametro delle tubazioni che

immediatamente li seguono. Quando l'impianto acque meteoriche è collegato all'impianto

di scarico acque usate deve essere interposto un sifone.

Tutte le caditoie a pavimento devono essere sifonate. Ogni inserimento su un collettore

orizzontale deve avvenire ad almeno 1,5 m dal punto di innesto di un pluviale.

c) Per i pluviali ed i collettori installati in parti interne all'edificio (intercapedini di pareti, ecc.)

devono essere prese tutte le precauzioni di installazione (fissaggi elastici, materiali coibenti

acusticamente, ecc.) per limitare entro valori ammissibili i rumori trasmessi.

Il Direttore dei lavori per la realizzazione dell'impianto di scarico delle acque meteoriche

opererà come segue:

a) Nel corso dell'esecuzione dei lavori, con riferimento ai tempi ed alle procedure,

verificherà che i materiali impiegati e le tecniche di esecuzione siano effettivamente quelle

prescritte ed inoltre, per le parti destinate a non restare in vista o che possono influire

irreversibilmente sul funzionamento finale, verificherà che l'esecuzione sia coerente con

quella concordata (questa verifica potrà essere effettuata anche in forma casuale e

statistica nel caso di grandi opere).

Effettuerà o farà effettuare e sottoscrivere in una dichiarazione di conformità le prove di

tenuta all'acqua come riportato nell'articolo sull'impianto di scarico acque usate.

b) Al termine dei lavori eseguirà una verifica finale dell'opera e si farà rilasciare

dall'esecutore una dichiarazione di conformità dell'opera alle prescrizioni del progetto, del

presente capitolato e di altre eventuali prescrizioni concordate.

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Il Direttore dei lavori raccoglierà inoltre in un fascicolo i documenti progettuali più

significativi, la dichiarazione di conformità predetta (ed eventuali schede di prodotti)

nonché le istruzioni per la manutenzione con modalità e frequenza delle operazioni.

Articolo 42 | Impianto di riscaldamento

In conformità alla legge n. 46 del 5 marzo 1990, gli impianti di riscaldamento devono

rispondere alle regole di buona tecnica; le norme UNI e CEI sono considerate norme di

buona tecnica.

Generalità.

L'impianto di riscaldamento deve assicurare il raggiungimento, nei locali riscaldati, della

temperatura indicata in progetto, compatibile con le vigenti disposizioni in materia di

contenimento dei consumi energetici. Detta temperatura deve essere misurata al centro

dei locali e ad un'altezza di 1,5 m dal pavimento. Quanto detto vale purché la temperatura

esterna non sia inferiore al minimo fissato in progetto.

Nell'esecuzione dell'impianto dovranno essere scrupolosamente osservate, oltre alle

disposizioni per il contenimento dei consumi energetici, le vigenti prescrizioni concernenti

la sicurezza, l'igiene, l'inquinamento dell'aria, delle acque e del suolo.

Sistemi di riscaldamento.

I sistemi di riscaldamento esistente è classificato come segue:

d) mediante l'immissione di aria riscaldata per attraversamento di batterie. Dette batterie

possono essere:

- quelle di un apparecchio locale (aerotermo, ventilconvettore, convettore ventilato, ecc.);

- quelle di un apparecchio unico per unità immobiliare (condizionatore, complesso di

termoventilazione);

Componenti degli impianti di riscaldamento.

In base alla regolamentazione vigente tutti i componenti degli impianti di riscaldamento

destinati vuoi alla produzione, diretta o indiretta, del calore, vuoi alla utilizzazione del

calore, vuoi alla regolazione automatica e contabilizzazione del calore, debbono essere

provvisti del certificato di omologazione rilasciato dagli organi competenti.

I dispositivi automatici di sicurezza e di protezione debbono essere provvisti di certificato

di conformità rilasciato, secondo i casi, dall'ISPESL o dal Ministero degli Interni (Centro

Studi ed Esperienze).

Tutti i componenti degli impianti debbono essere accessibili ed agibili per la manutenzione

e suscettibili di essere agevolmente introdotti e rimossi nei locali di loro pertinenza ai fini

della loro revisione o della eventuale sostituzione.

Il Direttore dei lavori dovrà accertare che i componenti impiegati siano stati omologati e/o

che rispondano alle prescrizioni vigenti.

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Distribuzione del fluido termovettore.

Verrà riutilizzato l’impianto di produzione del calore già esistente. In questa fase verranno

installate nuove canalizzazioni di distribuzione dell’aria per ottimizzarne le prestazioni,

direttamente collegate ai canali di risalita esistenti, ma predisposte per l’allacciamento ad

un nuovo impianto di distribuzione.

Canali di distribuzione dell'aria calda.

Negli impianti ad aria calda, in cui questa viene immessa in una pluralità di ambienti, o in

più punti dello stesso ambiente, sono previsti canali di distribuzione con bocche di

immissione, singolarmente regolabili per quanto concerne la portata e dimensionati, come

le tubazioni, in base alla portata ed alle perdite di carico.

I canali debbono essere eseguiti con materiali di adeguata resistenza, non soggetti a

disgregazione, od a danneggiamenti per effetto dell'umidità e, se metallici, irrigiditi in

modo che le pareti non entrino in vibrazione.

La velocità dell'aria nei canali deve essere contenuta, così da evitare rumori molesti,

perdite di carico eccessive e fenomeni di abrasione delle pareti, specie se non si tratta di

canali metallici.

Le bocche di immissione debbono essere ubicate e conformate in modo che l'aria venga

distribuita quanto più possibile uniformemente ed a velocità tali da non risultare molesta per le

persone; al riguardo si dovrà tener conto anche della naturale tendenza alla stratificazione.

In modo analogo si dovrà procedere per i canali di ripresa, dotati di bocche di ripresa,

tenendo conto altresì che l'ubicazione delle bocche di ripresa deve essere tale da evitare

la formazione di correnti preferenziali, a pregiudizio della corretta distribuzione.

Apparecchi utilizzatori e complessi di termoventilazione

Verranno utilizzati gli apparecchi già esistenti

Il Direttore dei lavori per la realizzazione dell'impianto di riscaldamento opererà come

segue:

a) nel corso dell'esecuzione dei lavori, con riferimento ai tempi ed alle procedure,

verificherà che i materiali impiegati e le tecniche di esecuzione siano effettivamente quelle

prescritte ed inoltre per le parti destinate a non restare in vista o che possono influire

irreversibilmente sul funzionamento finale, verificherà che l'esecuzione sia coerente con

quella concordata (questa verifica potrà essere effettuata anche in forma casuale e

statistica nel caso di grandi opere).

b) Al termine dei lavori eseguirà una verifica finale dell'opera e si farà rilasciare

dall'esecutore una dichiarazione di conformità dell'opera alle prescrizioni del progetto, del

presente capitolato e di altre eventuali prescrizioni concordate.

Il Direttore dei lavori raccoglierà inoltre in un fascicolo i documenti progettuali più

significativi, la dichiarazione di conformità predetta (ed eventuali schede di prodotti)

nonché le istruzioni per la manutenzione con modalità e frequenza delle operazioni.

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Il tutto come meglio illustrato nelle allegate tavole grafiche, relazione tecnica ed Elenco

Prezzi, allegati al progetto.