Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla...

32
Cooperazione Interterritoriale PSR 2007/2013 Asse Leader – Misura 421 Processo - Rete - Esiti Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” C. Calvaresi S. Le Xuan

Transcript of Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla...

Page 1: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

Cooperazione Interterritoriale PSR 2007/2013 Asse Leader – Misura 421

Processo - Rete - Esiti Progetto “Territori che fanno la cosa giusta”

C. CalvaresiS. Le Xuan

Page 2: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

2

Page 3: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

1

INDICE

Premessa

1. La cooperazione interterritoriale e il progetto “Territori che fanno la cosa giusta”

2. Il progetto “Territori che fanno la cosa giusta” a favore delle politiche energetiche in Oltrepo

2.1 Filiera bosco - legna - energia2.2 Gli attori e le relazioni2.3 PAES ed efficientamento energetico2.4 Pubblica illuminazione

3. Esito del percorso e legami con il nuovo PSR 2014-2020

Riferimenti bibliografici

... 3

... 4

... 7

... 9

...12

...18

...21

...23

...28

Page 4: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

2

Page 5: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

3

Premessa

Il presente documento sviluppa un’indagine qualitativa in merito al percorso intrapreso dal Gal - Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepo Pavese (di seguito Gal Oltrepo pavese) rispetto al progetto “Territori che fanno la cosa giusta”, progetto di cooperazione interterritoriale finanziato nell’ambito del FEARS – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 – Misura 421.

Al fine di far emergere l’approccio innovativo e sostenibile di sviluppo locale connesso alla natura rurale del territorio preso in considerazione, sono stati effettuati degli “affondi” su due dei principali processi intrapresi: il primo riguardo la costruzione di una filiera energetica a biomassa, il secondo un’indagine sulla riduzione dei consumi energetici dei comuni Leader.Grazie ai percorsi avviati dal Gal Oltrepo pavese, sono state anticipate ed approfondite delle questioni che riguardano le politiche energetiche ed ambientali. I processi hanno innescato un riposizionamento dei ruoli di molti degli attori fondamentali del territorio, attraverso una “presa di coscienza e conoscenza” degli attori portatori di interesse tra cui gli Enti pubblici (locali e provinciali), privati, associazioni, operatori economici e comunità locali.

La metodologia proposta ha utilizzato strumenti di indagine di tipo qualitativo tra cui:

- Interviste semi-strutturate ai principali attori del processo;- Osservazione partecipante delle principali riunioni ed incontri formali;- Analisi dei principali rapporti redatti dai partner di progetto.

La valutazione sul processo del progetto “Territori che fanno la cosa giusta” ha evidenziato un aumento della cooperazione endogena, sviluppando e rafforzando la rete interna al territorio, oltre che una cooperazione esogena, attraverso lo scambio di buone pratiche e processi e il confronto interterritoriale tra i Gal partner.

“La cooperazione interterritoriale e la messa in rete conferiscono, sin da subito, una dimensione europea allo sviluppo locale dei territori rurali. Questa cooperazione permette agli attori locali di sperimentare analogie e differenze in dimensioni completamente nuove. Favorisce una mentalità più aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive per strategie e concetti orientati alle soluzioni, a prescindere dalla grande diversità delle zone rurali e dei sistemi di governance.” (Lukesch & Schuh 2007).

Page 6: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

4

1. La cooperazione interterritoriale e il progetto “Territori che fanno la cosa giusta”

L’Asse 4 Leader – Misura 421 “Cooperazione interterritoriale e transnazionale” del PSR 2007-2013, ha l’obiettivo di rafforzare le capacità progettuali e gestionali del territorio regionale attraverso la realizzazione di azioni comuni quali espressioni delle strategie di sviluppo locale, finalizzate alla promozione del territorio e delle produzioni agroalimentari locali, favorendo interventi volti a valorizzare il patrimonio ambientale e culturale locale. La misura è rivolta in particolare a sostenere iniziative proposte dai Gruppi di Azione Locale e ad altri gruppi organizzati secondo il metodo Leader .

Sulla base di questi presupposti, il Gal Oltrepo pavese ha aderito nel 2012 (con scadenza al 31.12.2014 e una durata complessiva di 31 mesi) al progetto di cooperazione “Territori che fanno la cosa giusta”, che vede coinvolti, a livello nazionale, cinque Gruppi di Azione Locale:

- Gal Molise verso il 2000 (soggetto capofila)- Gal Innova Plus- Gal Oltrepo pavese- Gal Ogliastra- Gal Sila Greca

Cooperazione Interterritoriale PSR 2007-2013 - Misura 421Schema 1. Cooperazione interterritorialePSR 2007-2013 - Misura 421

Page 7: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

5

All’interno del partenariato sono coinvolti, come partner di supporto al progetto l’Associazione Borghi Autentici d’Italia (BAI) e FUTURIDEA. Sono stati individuati inoltre come partner locali del Gal Oltrepo Pavese la Provincia di Pavia – Settore Ambiente, Legambiente Lombardia onlus, ASM Voghera spa, MetaGreen srl.

I temi cardine del progetto “Territori che fanno la cosa giusta” sono l’ambiente e lo sviluppo sostenibile, l’informazione e le nuove tecnologie a supporto del risparmio energetico e dell’energia da fonte rinnovabile.Il progetto si propone di supportare la capacità competitiva dei territori coinvolti attraverso processi di eco-innovazione basati sulla sostenibilità delle produzioni, l’efficienza delle imprese e una governance aperta nell’ambito della quale gli enti locali esprimano un ruolo di supporto allo sviluppo ed i centri di competenza siano disponibili a divenire veri e propri attori del processo di cambiamento condiviso. Attraverso la cooperazione i Gal coinvolti e i partner associati, partendo da una consapevole diagnosi delle situazioni locali di riferimento, intendono costruire un percorso comune orientato a:

- favorire lo sviluppo di conoscenze nell’ambiente rurale dove si registrano maggiori ritardi nell’eco-innovazione causati da fattori quali il debole raccordo con le policy locali, pochi centri d’innovazione e la ridotta dimensione delle imprese;- valorizzare la sinergia tra centri di ricerca – pubblica amministrazione – imprese, allo scopo di generare la diffusione di una cultura attiva delle idee e delle originalità, in un quadro di rinnovato rapporto tra locale e globale e tra ricerca e società;- attivare collaborazioni e arricchire l’offerta dei servizi, con l’avvio di un “laboratorio territoriale dell’innovazione” quale luogo di diffusione delle tecnologie e delle conoscenze;- creare un contesto ricco ed inedito di relazioni, favorendo interazioni di idee e di eccellenze per facilitare il trasferimento di buone pratiche, attuare azioni dimostrative, fare divulgazione, informazione e disseminazione.

Grazie al progetto “Territori che fanno la cosa giusta” il Gal Oltrepo pavese ha avviato una serie di percorsi integrati che hanno generato:

- un percorsi di accompagnamento territoriale per l’adozione di un Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) al quale hanno aderito 25 comuni;- un’indagine, su 22 comuni, per la riduzione dei consumi energetici della pubblica illuminazione;- la realizzazione di diagnosi energetiche per edifici pubblici di 12 comuni;- la condivisione da parte dei comuni Leader di un allegato di sostenibilità e risparmio energetico ai regolamenti edilizi;- uno studio di filiere a biomassa;- il bando “scuola amica dell’ambiente” , per diffondere comportamenti sostenibili nei più giovani, grazie alla collaborazione delle scuole elementari;- un’attività di confronto ed indagine con un campione di imprese locali, per l’individuazione

Page 8: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

6

delle esigenze di innovazione del sistema produttivo locale;- la condivisione di un catalogo delle innovazioni, redatto da FUTURIDEA per sintetizzare le potenziali esigenze di innovazione espresse nei territori partner del progetto “Territori che fanno la cosa giusta”.

Il progetto “Territori che fanno la cosa giusta”, complessivamente, ha creato due livelli di cooperazione: uno endogeno, di natura interna al territorio di riferimento, in cui la cooperazione tra più soggetti (enti, imprese, terzo settore etc.) si è andata rafforzando e, in alcuni casi, è stata creata ex novo. Il livello di cooperazione interterritoriale è stata positiva e, con il tempo, è migliorato il grado di percezione del progetto, avviando operazioni di scambio di buone pratiche e percorsi tra i Gal.Tra le criticità del progetto è stata individuata proprio l’ampiezza del tema trattato: l’ambiente e lo sviluppo sostenibile, l’informazione e le nuove tecnologie a supporto del risparmio energetico e dell’energia da fonte rinnovabile, rappresentano delle tematiche che avrebbero potuto portare “fuori strada” le azioni progettuali dei vari Gal partner. L’elemento di maggiore successo, però, è stata la presa di coscienza e l’attivazione di vari soggetti (amministrazioni pubbliche, imprese, associazioni di categoria, terzo settore etc.) su tematiche importanti finora mai trattate in una visione complessiva di sviluppo territoriale.

Page 9: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

7

2. Il progetto “Territori che fanno la cosa giusta” a favore delle politiche energetiche in Oltrepo

Uno degli elementi di debolezza dei territori delle aree interne è di non avere a disposizione sufficienti strumenti di pianificazione energetica ed ambientale. Il progetto “Territori che fanno la cosa giusta”, perciò, ha permesso al territorio dell’Oltrepo Pavese di intraprendere diversi percorsi che hanno portato un’attenzione particolare ai temi delle politiche energetiche, stabilendo un legame tra risparmio energetico e politiche per la crescita di un territorio rurale come quello Oltrepadano.Le azioni di progetto hanno individuato tre ambiti di lavoro:

1. Indagini per l’elaborazione di PAES;2. Lavoro di sensibilizzazione e informazione con le scuole;3. Promozione di innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese.

Tra gli obiettivi principali che il territorio del Gal Oltrepo pavese ha individuato vi è il miglioramento del livello di informazione e il grado di consapevolezza dei cittadini, delle imprese e delle pubbliche amministrazioni, in generale sui grandi temi della sostenibilità quale sfida globale per il miglioramento del clima, del patrimonio naturale e della qualità della vita delle comunità. In particolare si è lavorato su processi locali di cambiamento e sostituzione delle pratiche che, oggi, non sono sostenibili, favorendo uno stimolo verso l’eco-innovazione, soprattutto nei processi produttivi. Inoltre è stato individuato come obiettivo lo sviluppo di una pianificazione energetica ed ambientale locale che sia in grado, attraverso processi di condivisione fra stakeholders, di definire una strategia territoriale condivisa. Definire e condividere, quindi, uno schema di riferimento (es. protocollo, linee guida, vedi elaborazione di PAES nell’ambito degli obiettivi d7eclinati dall’iniziativa UE Covenant of Mayors ) per la pianificazione energetica ed ambientale, che consenta la valutazione concreta e trasparente degli investimenti e dei risultati (attesi e realizzati). Altro obiettivo individuato riguarda la creazione di una rete “intelligente” fra più territori, ovvero una forma di dialogo e scambio stabile tra i territori dei Gal partner per consentire la formazione e la capitalizzazione di “valore aggiunto” quale: definizione di metodologie comuni, raccolta e condivisione di risultati, analisi congiunte delle singole criticità e lavoro comune per superarle, oltre alla realizzazione integrata e congiunta di eventi di dialogo e dimostrazione con lo scopo di generare una comunicazione e sensibilizzazione sociale sui temi dello sviluppo sostenibile (ad esempio l’evento del 18 giugno 2014, Varzi).

Page 10: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

8

1. 2. 3. 4.

Divulgazione Sviluppo di interventi per la diffusione

della sostenibilità

Rete delle Reti Disseminazione

Le fasi del progetto “Territori che fanno la cosa giusta”Schema 2. Fasi del progetto “Territori che fanno la cosa giusta”

Le attività del progetto prevedono due direttrici principali una orientata agli enti e le comunità locali, la seconda alle imprese operanti sui territori coinvolti. Tutte le attività concorrono in modo sinergico e complementare al raggiungimento degli obiettivi specifici e vanno considerate comuni ai territori partner. Ogni territorio partner rimane autonomo nell’offrire un contributo per ogni attività prevista, al fine di concentrare gli sforzi laddove questi siano necessari a livello di territorio e a livello di cooperazione.Le fasi del progetto sono quattro, suddivise in:

1. Divulgazione:1.1 Attività di analisi, ricerca e studi in tema di risparmio energetico finalizzata ad effettuare il monitoraggio delle opportunità di utilizzo integrato delle risorse rinnovabili.1.2 Piano di iniziative di divulgazione rivolte a comuni, enti locali e imprese basato sui risultati emersi, finalizzato a sensibilizzare gli attori locali sui temi dello sviluppo sostenibile e del risparmio energetico.1.3 Attività di informazione e sensibilizzazione rivolto ai giovani imprenditori interessati a processi produttivi ecosostenibili promosso in collaborazione con l’università e gli studi di ricerca.

2. Sviluppo di interventi per la diffusione della sostenibilità: campagna informativa di animazione economica ed ambientale capace di stimolare il territorio ad esprimere idee progettuali innovative derivanti da reali esigenze codificate dagli attori locali in materia di audit energetico, risparmio energetico ad impianti innovativi di produzione energetica coerenti con il territorio e il comparto rurale.3. Rete delle reti: costruzione di un comitato tecnico scientifico con compiti di indirizzo, orientamento, e monitoraggio delle attività specifiche da sviluppare con una particolare funzione di stimolo al raggiungimento degli obiettivi.4. Disseminazione: realizzazione di un evento di comunicazione e dimostrativo capace di diffondere i risultati tecnici e metodologici del progetto in tutti i territori coinvolti nel progetto.

Page 11: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

9

2.1 Filiera bosco - legna - energia

Attraverso il progetto “Territori che fanno la cosa giusta” la Fondazione per lo sviluppo dell’Oltrepò Pavese ha intrapreso un percorso di verifica delle condizioni per uno sfruttamento sostenibile delle biomasse (forestali e scarti combustibili di produzione agricole) per la produzione di energia e l’attivazione di un progetto da un lato di sistema, in grado di valorizzare nel tempo le risorse locali, creare occupazione e distribuire margini sui diversi operatori di filiera, dall’altro territoriale, che si sviluppi attraverso partenariati pubblico-privato, per una governance sostenibile ed innovativa, che abbia un’efficace distribuzione dei profitti.

L’idea di indagare su questa prospettiva nasce all’inizio del 2013, nell’ambito di alcuni tavoli di lavoro (in particolare il tavolo dedicato alla tematica Ambiente e Green Economy) per la preparazione del nuovo PSL. L’approccio al progetto, da parte del gruppo di lavoro composto da professionisti nel settore dell’energia rinnovabile, è stato orientato su due principi di riferimento:

1. Portare gli impianti alla biomassa e non viceversa. affinché lo sfruttamento delle biomasse sia sostenibile e garantisca le ricadute attese per le comunità locali e l’ambiente, è necessario pianificare forme di utilizzo che tengano conto realmente delle caratteristiche territoriali in termini di disponibilità di biomassa, costi di approvvigionamento locale e utenza reale dell’energia prodotta, con centralità della componente termica.2. Governare l’intero processo e pianificare l’attivazione d’impianti a filiere di approvvigionamento che, sia in termini di fabbisogno di combustibile che di costo di approvvigionamento, siano in grado di sfruttare la biomassa locale, senza richiedere apporti sostanziali da contesti extra-territoriali.

In Oltrepò si intende sviluppare un progetto di filiera energetica volta alla valorizzazione delle biomasse su scala territoriale che, a partire dalle caratteristiche del territorio, garantisca ricadute positive sulla comunità in termini ambientali (cura della risorsa bosco), economici (occupazionali) e sociali.

L’attuazione di questa strategia di tipo territoriale (che differisce dall’attuale approccio diffuso sul mercato), si basa in primo luogo sulla valorizzazione dell’energia termica, al pari di quella elettrica. Partendo da un’analisi dei fabbisogni termici che il territorio esprime non solo in termini di quantità, ma anche per le condizioni che ne permettono una gestione centralizzata, si individua l’utenza su cui dimensionare il progetto.

Lo studio di fattibilità è stato realizzato attraverso tre fasi principali.

Page 12: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

10

La prima fase ha riguardato la valutazione della quantità di materia prima effettivamente disponibile sul territorio. Questo passaggio ha rappresentato un punto cruciale che si è articolato in diversi passaggi:

a) Analisi, attraverso il confronto con operatori del territorio, sulle possibili fonti di biomassa. Sono stati identificati due bacini di approvvigionamento e due tipologie di biomassa presenti sul territorio:– parte montana, biomasse forestali;– parte collinare, sarmenti da vite.

b) Stima dell’offerta di biomassa espressa dal territorio considerando i fattori limitanti (accessibilità ai boschi, accessibilità e tecnologie nella raccolta nei vigneti ect.). È stata

Figure 1- 2. Risorsa boschiva in Oltrepo pavese

Page 13: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

11

quindi stimata la domanda di approvvigionamento che il territorio sarebbe in grado di soddisfare.c) Valutazione dei costi, attraverso il confronto con gli operatori del territorio, sulla raccolta e gestione della biomassa all’interno della filiera locale. questi dati sono molto importanti poiché permettono di pianificare l’approvvigionamento dell’impianto garantendo delle condizioni economiche favorevoli della materia prima, valorizzando le risorse del territorio.

La seconda fase ha riguardato gli impianti, con particolare orientamento a piccole reti di teleriscaldamento alimentate a biomassa forestale. Anche questa fase ha previsto diversi passaggi:

a) Identificazione dei siti più idonei per la localizzazione dell’impianto secondo diversi criteri come la centralità rispetto alla disponibilità di biomassa, domanda di energia termica, supporto politico all’iniziativa.b) Studi di pre-fattibilità che hanno prodotto un bilancio energetico, un piano economico e un piano di sostenibilità finanziaria, ottimizzando le configurazioni operative degli impianti (dimensioni, estensione della rete di teleriscaldamento piani approvvigionamento etc.).

La terza fase ha interessato il coinvolgimento del sistema di attori locali (consorzi agricoli e forestali, amministrazioni, possibili investitori privati, etc.) per attivare un percorso volto alla costituzione di un Accordo di Filiera, indispensabile a garantire una sostenibilità ed un’efficacia dell’operazione (D. Fraternali, S. Oliveri, 2014).Operativamente, lo studio di fattibilità ha previsto la localizzazione di due impianti a biomassa, uno nel comune di Varzi, l’altro nel comune di Zavattarello.

La scelta localizzativa è stata influenzata da due principali fattori:

a) Per il caso di Varzi, baricentrico rispetto ad uno dei consorzi, la presenza di un impianto sfruttabile (da potenziare per la parte di pirolisi) presso l’Azienda Ospedaliera, oltre ad una domanda di calore da parte di molti edifici pubblici;b) Per il caso di Zavattarello, baricentrico rispetto all’altro consorzio, il punto di maggiore successo dell’iniziativa fa riferimento alla disponibilità, fiducia ed impegno proattivo da parte dell’amministrazione locale.

La strategia territoriale prevede che questo sistema, attivabile attraverso un accordo di filiera per i primi due impianti, sia un volano per una filiera territoriale di più ampio respiro.

Page 14: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

12

2.2 Gli attori e le relazioni

A conclusione del processo di sviluppo dello SdF, i principali attori territoriali sono stati convocati a dei tavoli territoriali finalizzati a condividere i risultati finali e a impostare modalità operative per sviluppare il progetto e capire la disponibilità nella stesura di un Accordo di Filiera.Il tavolo sulle biomasse forestali ha visto tra i partecipanti diversi attori portatori di interesse:

1. Livello locale:- Consorzi forestali (Reganzo, Val Tidone e Brallo)- Amministrazioni comunali coinvolte nel progetto- Aziende Agricole ed Imprese Boschive- ASM Voghera S.p.A., in quanto possibile investitore su un progetto di valorizzazione energetica delle biomasse- ASL di Pavia, proprietaria della centrale già operativa nel comune di Varzi, attualmente a servizio esclusivo dell’ Ospedale e della Casa di Riposo- ANTAS, società che ha vinto la concessione di ASL Pavia per la gestione del servizio calore in ospedale e casa di riposo

2. Livello territoriale:

- ERSAF- Provincia di Pavia - Regione Lombardia- Associazioni di Categoria

I vari interessi degli attori coinvolti dal Gal Oltrepo pavese dovrebbero convergere verso

Il percorso di concertazione è complesso e gli attori coinvolti sono molteplici. Sono state individuate due ordini di criticità: la prima afferente a questioni tecniche, che fanno riferimento alla scarsa accessibilità ai boschi, ad un’elevata frammentazione delle superfici di proprietà privata, ad una scarsa efficacia delle piccole imprese boschive, ad un’utenza privata sulla domanda di calore che crea incertezza rispetto all’allacciamento alla rete di teleriscaldamento; la seconda fa riferimento ad aspetti legati più a questioni di processo, in quanto non tutti i soggetti coinvolti sono “pronti” ad assumere un ruolo chiave all’interno della filiera.

Page 15: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

13

un Patto territoriale, un Accordo di Filiera necessario a garantire la sostenibilità di lungo periodo della filiera energetica. Questa relazione contrattuale fra tutti gli attori ha come obiettivi principali il superamento delle problematiche di estemporaneità nella gestione degli approvvigionamenti, la garanzia di condizioni economiche certe e durevoli nel tempo per la fornitura di materiali e la costruzione di un percorso di accettabilità sociale. Inoltre, essenziale diventa la valorizzazione della materia prima locale: infatti la stipula di un Accordo pluriennale stimolerebbe gli operatori forestali verso un’ organizzare imprenditoriale e a differenziare le strategie di sfruttamento dei prodotti forestali.

Dallo schema 3 notiamo il ruolo centrale del Gal Oltrepo pavese, attore che ha portato l’attenzione sul progetto e ha creato e, in alcuni casi, rafforzato, delle relazioni tra e con altri attori. Il Gal rappresenta il dispositivo di innesco di politiche di sviluppo rurale che ricopre un triplice ruolo di “partenza” – “in itinere” – “arrivo” all’interno dell’intero processo. Per gli attori coinvolti all’interno del disegno di filiera, notiamo come, al mutare dell’attore, si modifica l’oggetto del problema. Le relazioni che si sono instaurate nell’arco del processo finora intrapreso possono essere di varia natura:

- Relazione di scambio tra consorzi forestali e Co.pro.Vi. la cooperativa di coltivatori vitivinicoli, che potrebbero collaborare tra loro al fine di approvvigionare, nell’arco dei 15 anni di rientro dell’investimento, il cippato necessario alle due centrali.- Questi ultimi, a loro volta, dovranno instaurare una relazione di garanzia nei confronti di ASM Voghera, la società di natura imprenditoriale che investirebbe nei due comuni in cui si avvierebbe l’operazione.- I due comuni coinvolti nel processo (Varzi e Zavattarello) hanno una relazione “partecipata” con ASM, in quanto ASM è una società partecipata da molti dei comuni dell’Oltrepò Pavese, tra cui Varzi e, a breve, Zavattarello.- I comuni, al contempo, dovranno instaurare una relazione di fiducia nei confronti dei soggetti approvvigionatori (in particolare i consorzi forestali), in quanto, ad oggi, la garanzia non è stata ancora confermata.

Ruolo chiave, quindi, è giocato dai Consorzi Forestali, soggetti che devono essere in grado di garantire un approvvigionamento sulle quantità e su un arco temporale di 15 anni. La questione dell’approvvigionamento rappresenta la parte più delicata, dalla quale dipende la credibilità dell’intero percorso. Perciò, tra le sfide più importanti vi è quella di un cambiamento culturale da parte dei consorzi, i quali hanno l’occasione, in questa partita, di cambiare il proprio ruolo con una veste imprenditoriale, con una visione di redditività e di sostenibilità economica nel tempo. Inoltre, il consorzio, essendo l’ente che riunisce tutti i proprietari, ha la possibilità di superare la parcellizzazione dei boschi. L’opportunità è quella di superare l’impostazione tradizionale del consorzio, che fino ad oggi si è appoggiato a finanziamenti pubblici e costituire, insieme agli altri soggetti del territorio, una società di

Page 16: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

14

Gal Oltrepo Consorzi Agricoli

Consorzi Forestali

ASM Voghera

Comuni

PROBLEMARaccolta dei

sarmenti costi elevati

PROBLEMAGovernance non efficiente e scarsa visione impren-

ditoriale

PROBLEMAScarsa “fiducia”

degli attori coinvolti nella

filiera

PROBLEMAMancata garanzia

utenza rete teleriscaldamento

privata

Zavattarello Varzi

PROBLEMAAccordo con

OspedaleCasa di Rposo ed Ente Gestore della centrale esiste

Relazionescambio

Relazionegaranzia

Relazionefiducia

RelazioneeconomicaRelazione“partecipata”

Gli attori, le relazioni l’ordine dei problemi processo filieraSchema 3. Gli attori, le reazioni e l’ordine dei problemi del processo filiera energetica

scopo per la gestione della filiera energetica.Come previsto dallo SdF, una parte della materia prima proviene dai sarmenti da vite. Ad oggi i sarmenti non sono recuperati principalmente perché non è economicamente vantaggioso: è quindi pratica comune la trinciatura diretta in vigna, con implicazioni significative anche sulla diffusione di malattie della pianta. A differenza delle biomasse forestali, per gli scarti di potatura della vite sono state compiute valutazioni di carattere generale che intendono fornire prime indicazioni di massima in merito all’opportunità di strutturare filiere dedicate alla valorizzazione e allo sfruttamento energetico dei sarmenti. La cooperativa Co.Pro.Vi. raccoglie tutti i produttori vitivinicoli del territorio che sono anche proprietari di alcune aree boschive. Per questo motivo sarebbe praticabile, a supporto dei Consorzi forestali, un inserimento di Co.Pro.Vi. nel coordinamento e raccordo tra i vari proprietari dei boschi.

Page 17: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

15

Attraverso un cambiamento di ruolo dei consorzi forestali e delle cooperative agricole presenti sul territorio, vi è la possibilità di valorizzare al massimo la materia prima, ridistribuendo gli utili nell’economia locale e avendo un ritorno in termini di immagine e sviluppo per il territorio.

Un altro ruolo chiave della filiera è ricoperto dall’attore economico ASM S.p.A. che avrebbe la possibilità di investire il capitale necessario per la realizzazione degli impianti e della rete. ASM è una società partecipata da molti dei comuni dell’Oltrepò Pavese (tra cui anche il comune di Varzi) e, presidiando il settore energetico, potrebbe operare come società in house per la realizzazione e la gestione. ASM è un soggetto economico e, in quanto tale, valuta l’investimento, la sua fattibilità e le condizioni di vantaggio nel lungo periodo. I contenuti economici stimati dallo SdF saranno favorevoli per l’investimento se si sottoscriveranno, attraverso l’Accordo di Filiera, alcune condizioni tra cui:

- garanzia sulla quantità annuale di materie prime;- garanzia di approvvigionamento ad un prezzo fisso;- garanzia di allacciamento alla rete di teleriscaldamento da parte delle utenze pubbliche e private individuate ;- garanzia di vendita e cessione del calore in quantità e valori ammissibili per l’investitore.

Secondo i parametri della società ci sono alcune incertezze che rendono poco vantaggioso l’investimento. Tra le problematiche individuate vi è la mancanza di finanziamenti al mercato dell’energia rinnovabile, la scarsa affidabilità dei consorzi forestali nell’approvvigionamento ed infine, la sovra-stima delle ore annue di funzionamento degli impianti previste nello Studio di Fattibilità. Per tali ragioni l’Accordo di filiera dovrà chiarire i ruoli dei vari soggetti coinvolti:

- consorzi forestali rispetto alla questione sull’approvvigionamento annuo;- soggetto economico che realizza e gestisce gli impianti e la rete;- utenza, pubblica e privata, che acquista energia.

Il ruolo delle amministrazioni locali dei comuni coinvolti nel progetto di filiera, rappresenta un altro dei punti chiave del processo: nel caso di Zavattarello, per esempio, il supporto dell’amministrazione ha agevolato il processo di individuazione di un sito idoneo per l’insediamento dell’impianto a biomassa. Per via del forte interesse manifestato dall’amministrazione di Zavattarello, a valle delle successive verifiche di fattibilità, il progetto potrebbe essere reso operativo in tempi brevi. La rete di teleriscaldamento prevista dallo studio di fattibilità, raggiunge 56 utenze complessive, 8 delle quali pubbliche:

Page 18: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

16

- Municipio- Caserma del Carabinieri- Scuola Materna- Scuola Elementare e Scuola Media- Casa di Riposo- Palestra- Chiesa di S. Paolo

Inoltre la configurazione cogenerativa presenta performance economico-finanziarie che, pur non compatibili con interventi diretti da parte di un unico investitore privato, paiono potenzialmente interessanti per investimenti di carattere pubblico o interventi derivanti dall’attivazione di partnership pubblico-privato (D. Fraternali, S.Oliveri, 2014).

Il comune di Varzi, invece possiede già una centrale termica a biomassa operativa a servizio dell’Ospedale e della Casa di Riposo. Lo studio di fattibilità ha dimostrato che tale centrale, attualmente sovradimensionata, potrebbe essere impiegata per alimentare una rete di teleriscaldamento a scala comunale. A valle dell’identificazione di questa opportunità, l’amministrazione di Varzi ha supportato lo studio e l’analisi delle utenze pubbliche potenzialmente allacciabili alla rete. La rete ipotizza 20 utenze complessive, 13 delle quali pubbliche (forte incidenza nella domanda di calore della componente pubblica):

- Ospedale- Casa di Riposo- Istituto professionale- Scuola media con palestra- Centro servizi - Ufficio turistico- Scuola materna - Centro Psico-Sociale CPS- Scuola elementare con palestra- Caserma dei carabinieri - Municipio- Comunità montana- Biblioteca

Anche in questo caso, la configurazione cogenerativa presenta performance economico-finanziarie che, pur non compatibili con interventi diretti da parte di un unico investitore privato, paiono potenzialmente interessanti per investimenti di carattere pubblico o interventi derivanti dall’attivazione di partnership pubblico-privato (D. Fraternali, S. Oliveri, 2014).

Page 19: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

17

Tra le opportunità principali per il Comune di Varzi, vi è la possibilità di utilizzare una centrale termica giù esistente, con un notevole contenimento degli investimenti necessari. L’impianto esistente è di proprietà della Azienda Ospedaliera della Provincia di Pavia e la società che attualmente ha in gestione il servizio è l’ANTAS. Questi due soggetti sono di rilevante importanza al fine di creare un sistema territoriale del progetto e si sono dichiarati interessati ad essere coinvolti in una eventuale iniziativa di sviluppo del teleriscaldamento a livello comunale. Nonostante la disponibilità e l’interesse di massima dimostrato dalla ASL e dall’ente gestore, le interazioni con tali attori risultano ancora ad uno stadio preliminare e dovranno essere ulteriormente approfondite. Le condizioni per le quali questi due soggetti aderiranno al progetto riguardano aspetti di natura economica. Vi è la necessità di creare le condizioni per cui non ci siano delle variazioni in negativo per la tariffa di vendita del calore: infatti per l’Azienda Ospedaliera e la Casa di Riposo (uniche utenze che vengono servite dall’impianto esistente) è stata ipotizzata una tariffa più vantaggiosa, che rimane invariata rispetto alla situazione attuale. La tariffa di vendita di calore all’utenza è di 89,2 euro/MWh fatta eccezione per Ospedale e Casa di Riposo che avranno una tariffa pari a 54 euro/MWh, in linea con quello che sembra essere attualmente applicata (D. Fraternali, S. Oliveri, 2014).

Pur a fronte delle numerose opportunità emerse dal progetto, per entrambi i casi pilota presenti nello studio di fattibilità è stato evidenziato un limite rispetto alla possibilità di svilupparsi autonomamente senza una visione di sistema territoriale. Nell’ottica di favorire uno sviluppo di vasto respiro territoriale, emerge l’esigenza di prevedere una messa a sistema delle due iniziative attraverso una forma di gestione coordinata. È stata effettuata, quindi, una simulazione rispetto all’attivazione di entrambe le centrali. Sono stati stimati i risultati economico-finanziari di un ipotetico nuovo operatore che si trova realizzare e gestire il servizio di teleriscaldamento sia su Varzi che su Zavattarello. Sono state valutate inoltre, le ricadute territoriali che deriverebbero dall’iniziativa, sotto diversi aspetti:

- biomassa ritratta da boschi locali;- indotto per il settore forestale, stanti le condizioni di acquisto del combustibile legnoso previste nel business plan dei casi studio;- ricadute occupazioni locali;- utile di impresa.

A tale scopo, il ruolo del Gal Oltrepo pavese appare essenziale su due fronti: il primo, a monte, che riguarda il “ruolo di collante” tra i diversi soggetti del territorio avviato già nella costruzione del processo; Il secondo, a valle, come ente pubblico territoriale che favorisce la costruzione della struttura imprenditoriale, fornendo gli strumenti per rafforzare la rete dei soggetti e fornendo una sorta di accompagnamento alla costituzione

Page 20: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

18

e alla formazione del personale che dovrebbe operare nella società di scopo. Il Gal Oltrepo pavese, per tali motivi, ricopre un ruolo centrale all’interno di una “sussidiarietà circolare”, in cui tutti i soggetti sono riconosciuti attori essenziali del sistema. Da “ruolo di innesco” a “ruolo di accompagnamento”, quindi, contribuendo anche ad una maggiore conoscenza e consapevolezza del territorio e dei suoi soggetti chiave.

2.3 PAES ed efficientamento energetico

I percorsi che riguardano l’adozione del PAES, le diagnosi e le analisi energetiche e l’efficientamento della pubblica illuminazione sono stati accompagnati dai partner di supporto al progetto Borghi Autentici d’Italia (BAI), rete italiana di territori i cui protagonisti sono le comunità, gli amministratori e gli operatori e da FUTURIDEA, associazione, laboratorio dell’ingegno che unisce esperti, cittadini ed aziende che si interessano dell’innovazione utile e sostenibile. BAI ha ricoperto un ruolo di supporto alle politiche ambientali ed energetiche, mentre FUTURIDEA nel campo dell’innovazione tecnologica.Le attività svolte sono di seguito riportate:

- Sensibilizzazione sul tema del “Patto dei Sindaci”;- Approfondimento sugli strumenti di supporto per la realizzazione di interventi per l’efficientamento energetico;- Analisi preliminare del bilancio energetico di 25 comuni e supporto per la diagnosi energetica di 12 edifici pubblici, con la collaborazione di ASM Voghera che ha contriuito al progetto sponsorizzandone la realizzazione;Approfondimento sul tema della pubblica illuminazione.

Uno degli elementi di debolezza del territorio dell’Oltrepo, e più in generale delle aree interne del Paese, è di non avere a disposizione sufficienti strumenti di pianificazione dedicati alle questioni energetiche ed ambientali. Alcuni comuni ed enti sovra comunali, perciò, hanno tentato di risolvere questa lacuna promuovendo l’adesione al Patto dei Sindaci (Covent of Mayors), un manifesto che impegna le amministrazioni nel dotarsi di una struttura dedita alla pianificazione energetica ed ambientale che elabori un PAES. Oggi il territorio vede due comuni aderenti al Patto dei Sindaci (comune di Montesegale e Godiasco Salice Terme) appartenenti all’associazione BAI e che, tramite l’adesione al progetto europeo Meshartility, hanno già realizzato il PAES.L’associazione BAI è stata, quindi, incaricata di realizzare l’analisi preliminare sul consumo dei principali vettori energetici in funzione delle destinazioni d’uso. Sulla base dei dati raccolti si intende sviluppare una programmazione energetica puntuale del

Page 21: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

19

territorio, con un quadro conoscitivo immediato e fruibile da parte degli amministratori e degli attori locali.Il ruolo delle pubbliche amministrazioni è stato essenziale poiché hanno fornito supporto alla elaborazione dei dati e, al contempo, hanno partecipato agli incontri formativi e di sensibilizzazione sulle tematiche energetico-ambientali. I comuni aderenti al progetto (25) sono di seguito elencati:

- Borgoratto Mormorolo- Brallo di Pregola- Canevino- Canneto Pavese- Castana- Godiasco Salice Terme- Menconico- Montescano- Montesegale- Montù Beccaria- Pietra de Giorgi- Ponte Nizza- Redavalle- Retorbido- Rivanazzano- Rocca Susella - Rovellasca- Ruino- Santa Maria della Versa- Stradella- Torrazza Coste- Val di Nizza- Valverde- Varzi- Zavattarello

Il percorso ha avuto inizio con una serie di incontri informativi e divulgativi sul tema del “Patto dei Sindaci”, sugli strumenti finanziari a supporto delle azioni per la riduzione delle emissioni e gli aspetti chiave e le metodologie adottate per il PAES. Rispetto a queste tematiche, il Gal Oltrepo pavese e BAI hanno attivato una campagna di analisi dei consumi energetici dei principali edifici pubblici, al fine di individuare dei casi pilota sui quali condurre diagnosi energetiche attraverso il supporto tecnico di ASM Voghera. L’analisi del bilancio energetico di tutti i comuni dell’Oltrepo rappresenta uno strumento

Page 22: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

20

unico per tutto il territorio. Sono stati svolti degli incontri con i sondaci, i quali hanno sollevato le problematiche prioritarie da affrontare, cercando di restituire, in maniera condivisa, delle risposte anche in termini finanziari. In questa fase il BAI ha svolto un ruolo di sensibilizzazione e “presa di coscienza” del territorio: infatti, precedentemente all’avvio del percorso, le criticità riguardavano proprio la scarsa preparazione sul tema da parte delle pubbliche amministrazioni sia locali che provinciali. Negli ultimi anni sono stati avviati progetti di piccole dimensioni, non inseriti, però, all’interno di un disegno più ampio di sviluppo territoriale. Durante gli incontri con gli amministratori e i sindaci dei vari comuni aderenti al progetto, sono stati sottoposti alla loro attenzione anche alcuni strumenti di raccolta dati pre-esistenti su base provinciale e regionale. Questi portali regionali di aggregazione dei dati (Sistema SI.Re.Na, Sistema Cened, Catasto Unico Regionale Impianti Termici, Factor 20-20 – Regione Lombardia, dati di consumo immobili comunali e pubblica illuminazione), sono utili ad orientare alcune decisioni programmatiche e tecniche. In Lombardia, quindi, non mancano gli strumenti per una prima fase di orientamento e conoscenza del territorio dal punto di vista energetico: questi strumenti sono utili a guidare la prima fase del percorso per la costituzione di un PAES a seguito dell’adesione al Patto dei Sindaci. Il principale sistema preso in considerazione per lo studio redatto dal BAI è il portale Si.Re.Na. (Sistema Regionale Informativo Energetico Ambientale).All’interno del processo sono stati individuati due fattori chiave di successo:

- Elevata qualità nell’elaborazione dei dati relativi ai consumi energetici.- Coinvolgimento di tutti gli attori portatori di interesse e delle comunità locali.- Aumento della consapevolezza nel territorio.

Il processo avviato dal Gal Oltrepo pavese e dal BAI ha fatto emergere idee e soluzioni volte a ottenere risultati significativi in termini di riduzione dei consumi energetici nel settore pubblico, con riferimento alla pubblica illuminazione, ciclo delle acque, impianti di riscaldamento, riqualificazione energetica degli immobili pubblici maggiormente utilizzati; nel settore privato e del terziario con riferimento ad un aumento delle performance degli edifici ad uso residenziale e dell’aumento dell’incidenza dell’utilizzo da fonti rinnovabili. Nell’elaborazione del PAES le amministrazioni sono in difficoltà nell’individuare, tra le molteplici proposte raccolte durante la fase di analisi, l’azione con il più elevato rapporto costo/beneficio, che davvero risulti maggiormente efficace per la riduzione delle emissioni di CO2.Al fine di massimizzare l’efficienza dell’investimento il Gal Oltrepo pavese, con il supporto di ASM Voghera, ha deciso di sostenere delle diagnosi energetiche dei principali edifici energivori del territorio. La diagnosi energetica rappresenta uno strumento di supporto al decisore, sia esso pubblico che privato, in quanto fornisce uno scenario chiaro dal punto di vista tecnico ed economico per il miglioramento delle performance energetiche e quindi

Page 23: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

21

per la riduzione dei costi di gestione degli immobili (BAI, 2014). Grazie alla collaborazione di ASM Voghera sono state fatte 9 certificazioni energetiche presso 9 immobili di proprietà pubblica.

2.4 Pubblica illuminazione

Sulla base dei dati emersi dal bilancio energetico, è stata individuata come priorità di intervento la questione legata all’illuminazione pubblica. È emersa, da parte delle amministrazioni coinvolti nel processo, la necessità di intervenire con dei Piani di Illuminazione Comunale (PIC), che prevedono la riqualificazione degli impianti di pubblica illuminazione. Questo strumento prevede:

- Limitare il livello di illuminazione a quanto effettivamente necessario, ovvero non applicare livelli di illuminazione superiori ai valori minimi, in modo da garantire livelli necessari per la sicurezza senza però produrre eccessivo inquinamento luminoso;- Diminuzione dei livelli di illuminazione in base alle caratteristiche di fruizione di un determinato spazio urbano, negli orari in cui quell’area non viene utilizzata;- Minimizzare la dispersione diretta di luce da parte degli impianti di illuminazione (attraverso un’attenta progettazione e un’attenta scelta degli apparecchi e delle luci).

Le finalità nell’affrontare questa tematica sono di definire uno scenario dei sistemi di illuminazione pubblica, analizzarne i dati sul consumo e sul costo di gestione, le modalità di gestione e le criticità che emergono, al fine di orientare le amministrazioni verso soluzioni tecniche e gestionali innovative.Questa tematica affronta, in particolare per il territorio dell’Oltrepo pavese, due ordini di criticità: il primo riguarda l’obsolescenza degli impianti di illuminazione pubblica, la seconda la proprietà degli impianti. Infatti il 94% dei comuni dell’Oltrepò ha gli impianti di proprietà e in gestione da parte dell’Enel Sole (BAI, 2014).Sui 22 comuni aderenti a questa parte del progetto sulla pubblica illuminazione, 14 hanno aderito al mercato libero per l’acquisto di energia elettrica, mentre i restanti 8 operano ancora nel cosidetto mercato di maggior tutela. Per la manutenzione degli impianti, invece, è Enel Sole ad avere in carico la maggior parte degli impianti esistenti. Solo il comune di Stradella, spinto dalla decisione di procedere al riscatto dell’impianto di pubblica illuminazione di proprietà di Enel Sole, ha sospeso anche il contratto di gestione dei punti luce.Considerato lo stato di fatto degli impianti e la loro obsolescenza, i dati raccolti da BAI per l’analisi dei costi di manutenzione appaiono poco in linea con un reale costo di mercato. I costi complessivi di gestione e consumo dichiarati dalle 22 amministrazioni del

Page 24: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

22

territorio dell’Oltrepo sono pari a circa 1.250.000 euro, un costo di notevole entità. Qualora una pubblica amministrazione volesse affidare i servizi di gestione e manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione ad un altro ente che non sia Enel Sole, deve detenere la proprietà degli impianti stessi.

Il tema del riscatto rappresenta la questione centrale per avviare un percorso di efficientamento energetico degli impianti di pubblica illuminazione. Tra gli attori principali di questo processo troviamo da un lato l’attuale proprietario e gestore della maggior parte degli impianti, Enel Sole, dall’altro le pubbliche amministrazioni dei 22 comuni aderenti al progetto, che dovrebbero avviare dei percorsi di riscatto degli impianti e redigere un PIC. Infatti, solo i comuni dotati di questo strumento elaborato sulla base di un rilievo puntuale dello stato di fatto degli impianti, della distribuzione e delle caratteristiche illuminotecniche delle strade, saranno in grado di predisporre un piano di adeguamento tecnicamente corretto dal quale sollecitare, mediante gare di affidamento, eventuali partner privati, attraverso le modalità di finanziamento tramite terzi, e/o semplici ditte esecutrici nel caso di disponibilità di fondi da parte dell’amministrazione comunale (BAI, 2014). Il finanziamento tramite terzi è un accordo contrattuale che coinvolge un terzo soggetto, oltre al fornitore di energia e al beneficiario della misura di miglioramento dell’efficienza energetica, che fornisce i capitali per tale misura e addebita al beneficiario un canone pari alla parte del risparmio energetico conseguito avvalendosi della misura di miglioramento dell’efficienza energetica.Negli ultimi anni il soggetto Enel Sole ha proposto ad alcuni comuni la redazione del PIC, mentre altri comuni hanno affidato consulenze esterne per la redazione dello stesso piano in modo da avere una valutazione priva di qualsiasi condizionamento, soprattutto per quanto riguarda le questioni inerenti al miglioramento dell’attuale stato degli impianti. Secondo BAI, quest’ultimo approccio risulta, seppur più oneroso, quello maggiormente efficace e che tutela il comune dal punto di vista tecnico ed anche amministrativo nel momento in cui volesse affidare il servizio di conduzione degli impianti ad un soggetto terzo differente da quello attualmente in essere per la maggior parte dei comuni dell’Oltrepo pavese.

Page 25: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

23

3. Esito del percorso e legami con il nuovo PSR 2014-2020

I percorsi intrapresi dal progetto “Territori che fanno la cosa giusta” hanno concluso la loro fase di indagine territoriale. I prodotti ad oggi realizzati necessitano di una “capitalizzazione”, di uno sviluppo concreto del processo. Le azioni di divulgazione e informazione ambientale dovranno generare nelle comunità locali una maggiore consapevolezza ed accettabilità di progetti di sviluppo locale incentrate sullo sfruttamento delle numerose risorse ambientali locali.Rispetto all’azione filiera bosco-legna-energia, vi è la necessità di impostare sul territorio modalità operative condivise per giungere ad una reale fattibilità del progetto di sfruttamento della biomassa in Oltrepo, attraverso un Patto di Filiera, che impegna tutti gli attori coinvolti nel processo ad operare per l’efficienza della filiera energetica. Rispetto alle azioni riferite all’efficientamento energetico, a seguito dello studio effettuato da BAI, tutti i comuni Leader dovranno dotarsi di un PAES e rendere maggiormente efficace il sistema di pubblica illuminazione, attraverso un percorso di concertazione tra i vari soggetti coinvolti (Comuni, Enel Sole e soggetti terzi per l’affidamento del servizio di illuminazione pubblica).

Le politiche energetiche ed ambientali rientrano tra i temi dello sviluppo rurale, poiché si mettono in campo le risorse che questo territorio offre. Il progetto “Territori che fanno la cosa giusta” è giunto alla conclusione. I principali esiti, anche se ancora parziali, sono di seguito riportati:

1. La grande opportunità di crescita che il progetto offre al territorio. Il percorso intrapreso dal Gal Oltrepo pavese, infatti, ha portato le comunità, le organizzazioni locali e le amministrazioni pubbliche verso una crescita in termini di consapevolezza e conoscenza su nuovi ambiti di policy, che hanno generato nuovi meccanismi di apprendimento, orientati dal progetto stesso. Ad esempio per quanto riguarda il progetto sulla filiera energetica l’approccio utilizzato nello Studio di Fattibilità ha impiegato un nuovo modello, diverso da quello consueto: in primo luogo si localizza l’impianto sulla biomassa, affinché lo sfruttamento della materia prima sia sostenibile e garantisca ricadute positive per le comunità locali e l’ambiente, tenendo conto realmente delle caratteristiche territoriali in termini di disponibilità di biomassa, costi di approvvigionamento e utenza reale dell’energia prodotta. In secondo luogo ad essere governato è l’intero processo di costituzione e gestione della filiera.2. È cambiata l’agenda dei problemi e l’approccio alla loro risoluzione. Gli attori coinvolti nel processo sono chiamati, direttamente, a trovare soluzioni che rispondano non solo al problema specifico, ma che affrontino questioni di policy di più ampio respiro. Nel caso della filiera energetica, ad esempio, al problema specifico della cura del

Page 26: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

24

bosco è stata fornita una risposta più complessa ed integrata che ha sollecitato questioni afferenti a diversi ambiti di policy (politiche rurali ma anche energetiche e di sviluppo economico). 3. La diffusione dell’innovazione, come processo di apprendimento generato da un nuovo approccio. Ad esempio il tema della filiera energetica si connette alla questione della cura del bosco generando altre economie con delle ricadute in termini di sviluppo locale e effetti di sostenibilità. L’approccio di sviluppo territoriale assunto dal progetto rappresenta un disegno di progettazione integrata, che affronta in maniera simultanea e con il medesimo scopo diverse problematiche con il fine di creare un sistema territoriale.4. La produzione di beni pubblici locali (Regione Emilia Romagna, NUVAL, 2009) in termini, soprattutto intangibili, di dotazione di capacità agli attori locali coinvolti nel processo. Il percorso del progetto è stato caratterizzato dall’operato di diversi attori locali che hanno interagito tra loro (grazie al ruolo di coordinamento del Gal Oltrepo pavese) per scambiarsi risorse di diversa natura, innescando una strategia territoriale di sistema. Le risorse scambiate e le capacità acquisite fanno riferimento soprattutto alle conoscenze su specifici ambiti di policy (da parte delle comunità e pubbliche amministrazioni) e su nuovi approcci si sviluppo locale. Le prospettive del progetto, quindi, prevedono la diffusione della conoscenza di nuovi e poco conosciuti ambiti di policy, sia da parte delle pubbliche amministrazione, sia da parte delle comunità e organizzazioni locali. Inoltre l’innovativo approccio adottato dal progetto potrà avere degli esiti positivi in termini di cooperazione tra alcuni attori locali, i quali, in questa nuova fase, si collocano in una posizione principale rispetto alle politiche precedenti.5. Con un particolare riferimento al sistema degli attori locali, notiamo come il progetto Territori abbia un sistema di relazioni che sta cambiando e mutando i ruoli consueti degli stakeholders coinvolti nel processo. Attori che in una fase precedente ricoprivano un ruolo secondario nei processi delle politiche rurali e che, oggi, vedono portare in primo piano la loro azione sul territorio, divenendo attori principali di sviluppo rurale (vedi, ad esempio, il ruolo dei consorzi forestali e di Co.Pro.Vi. nella definizione della filiera energetica). Questo nuovo modello di business rappresenta la vera innovazione per il territorio in cui settori di policy specifiche si fanno carico dello sviluppo di altri settori, incentivando a politiche di sviluppo integrato (Ad esempio ASM, attore principale di politiche energetiche, nel processo della filiera diviene anche un attore principale delle politiche di sviluppo rurale).

Concretamente i risultati dovranno essere consolidati attraverso diversi percorsi:

- Sul fronte della conoscenza attraverso una disseminazione delle informazioni e delle conoscenze apprese durante questo percorso;- Sul fronte dell’innovazione attraverso la costruzione di una forte rete tra attori locali che generino nuove organizzazioni (come ad esempio un’impresa di comunità/

Page 27: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

25

cooperativa che sia in grado di raccordare tutti gli attori per un sistema di governance sostenibile ed inclusivo dell’intera filiera energetica in Oltrepo);- Rafforzamento delle relazioni con nuovi attori esterni al territorio, che possano essere interlocutori a supporto di investimenti su specifici settori di politiche (come ad esempio Legambiente Lombardia e Fondazione Cariplo)- Sul fronte della cooperazione tra gli attori vi è la possibilità di definire degli accordi che diano la possibilità di consolidare percorsi avviati dal progetto, come ad esempio l’accordo di filiera o accordi agroalimentari etc.

Le politiche di sviluppo locale dovranno integrare i diversi settori del territorio: dalle politiche ambientali ed energetiche (con la valorizzazione delle risorse boschive e dei sarmenti da vite e l’efficientamento energetico dei comuni Leader) alle politiche di promozione di forme di turismo sostenibile.Grazie all’avvio delle azioni del progetto “Territori che fanno la cosa giusta” la cooperazione endogena è aumentata. Sono state create, grazie al ruolo del Gal Oltrepo pavese, delle reti di relazioni prima inesistenti o molto deboli, ridefinendo il ruolo di molti attori strategici del territorio. Attraverso incontri e tavoli di lavoro con gli attori più rilevanti come sindaci, partner di progetto, privati attuatori, associazioni di categoria e consorzi, è stata individuata una rete rappresentativa del territorio e sono state individuate alcune priorità di intervento.Il livello di cooperazione tra territori e i vari Gal partner del progetto è aumentata con il tempo. Sono state avviate delle operazioni di scambio di buone pratiche e percorsi. il Gal capofila, ad esempio, ha avviato insieme a tecnici esperti e realtà aziendali locali i “Laboratori intercomunali dell’innovazione tecnologica”, percorso coordinato dal Gal e intrapreso con le piccole e medie imprese locali. Tra i percorsi avviati dal Gal Oltrepo pavese, il progetto per la costruzione della filiera energetica bosco-legno è stato valutato come tra i più interessanti per diversi motivi:

1) Approccio alla questione innovativo e sostenibile ( portare gli impianti alla biomassa e non viceversa ed inoltre governance sull’intero processo).2) Ridefinizione dei ruoli degli attori chiave del territorio tra cui:- Consorzi forestali che dovranno orientare la propria “mission” verso un’idea imprenditoriale per rendere maggiormente efficiente la governance interna al consorzio e la cura della risorsa bosco, oltre che alla costituzione, insieme agli altri attori, di una società di scopo per la gestione dell’intera filiera energetica;- Amministrazioni coinvolte (Zavattarello e Varzi) che hanno, fin da subito, supportato il progetto e accompagnato gli esperti tecnici nell’individuazione delle possibili utenze pubbliche e private.

Page 28: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

26

La cooperazione tra regioni rappresenta per i Gal il miglior modo di fare innovazione, una prospettiva che permette di rispondere alla necessità di assicurare un “flusso” di informazioni e buone pratiche e processi tra i principali soggetti dello sviluppo locale e rurale dei territori coinvolti. Le capacità innovative di un territorio rurale ruotano intorno ad alcune questioni di seguito elencate:

- capacità di cogliere le problematiche del territorio e trovare delle soluzioni condivise;- capacità di stimolare una rete interna ( internal networks);- capacità di sperimentare e anticipare sfide future;- capacità di agganciare network esterni al territorio (external networks).

L’11 Luglio 2014 la Giunta Regionale della Lombardia ha formalizzato la proposta di Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. Nella ripartizione del budget, fra le priorità territoriali privilegiate, sono stati assegnati circa 79 milioni di euro per il trasferimento della conoscenza; 279 milioni di euro per la competitività; 200 milioni di euro per l’innovazione nelle qualità e nelle filiere; 323 milioni di euro per la salvaguardia ecosistemi; 170 milioni di euro per l’uso efficiente delle risorse; 65 milioni di euro per lo sviluppo locale (CLLD) e aree interne. Tra gli obiettivi generali del nuovo PSR, alcune priorità sono in linea con i processi avviati dal progetto “Territori che fanno la cosa giusta”. In particolare, si fa riferimento alla filiera energetica a biomassa, all’innovazione sul ruolo delle aziende agricole e forestali e all’efficientamento energetico. Tra le priorità individuate dalla Regione, la prima riguarda la necessità di stimolare lo sviluppo locale nelle zone rurali attraverso l’innovazione e la cooperazione tra territori. Al fine di migliorare la gestione e le prestazioni ambientali del territorio, sono ritenute opportune le misure volte all’incoraggiamento dell’innovazione tecnologica e di governance nel settore agricolo e forestale, verso una diversificazione delle attività. Inoltre vi è la necessità di favorire l’approvvigionamento e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili al fine di ridurre le emissioni di CO2.In linea con gli attuali processi di sviluppo locale avviati dal Gal Oltrepo pavese, il nuovo PSR potrà supportare le azioni già intraprese dal territorio, in modo da creare le condizioni economiche per cui il lavoro finora intrapreso confluisca in un disegno più ampio, investendo in un percorso già intrapreso che rappresenti un dispositivo di sviluppo rurale di sistema.

Page 29: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

27

Page 30: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

28

Riferimenti bibliografici

BAI, 2014. Rapporto “Analisi dei fabbisogni energetici e linee programmatiche per la riduzione dei consumi dei comuni aderenti al progetto Territori che fanno la cosa giusta”del Gal Oltrepo Pavese”.

BAI, 2014 (a). Rapporto “Indagine per la riduzione dei consumi energetici della pubblica illuminazione dei comuni aderenti al progetto “Territori che fanno la cosa giusta”del Gal Oltrepo Pavese”.

D. Fraternali, S.Oliveri, 2014. Rapporto: “Filiere a biomassa in Oltrepò Pavese. Potenzialità territoriali e valutazioni di pre-fattibilità di progetti dedicati”.

Lukesch R. 2007. THE LAG HANDBOOK - A guide through the stunning world of local action groups. Leader+ Observatory Contact Point. Disponibile su: http://ec.europa.eu/rur/leaderplus/pdf/library/methodology/lukesch_handbook.pdf

Regione Emilia Romagna - Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici, Nati per combinazione, 2009

Page 31: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione

29

Page 32: Progetto “Territori che fanno la cosa giusta” Processo ... · aperta, porta allo scambio, alla condivisione e al trasferimento di conoscenze e offre nuove prospettive ... la realizzazione