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Il naufragio della Costa Concordia e Il comandante Schettino

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Ricerca che riguarda il naufragio della Costa Concordia e il comandante Schettino.

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Il naufragio della Costa Concordia e Il comandante Schettino

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Venerdì 13 gennaio 2012 la nave da crociera Costa Concordia urta contro uno scoglio a 100 metridall'isola del Giglio e si incaglia contro una secca. Dalle indagini è emerso che il comandante Schettino ha abbandonato la nave prima che tutti ipasseggeri fossero sbarcati.

Lo scopo è analizzare in che modo ad una settimana dalla vicenda alcuni media abbiano enfatizzato taluni aspettipiuttosto che altri.Ciascuno di questi verrà evidenziato utilizzando un determinato colore:Riferimenti: - alla telefonata tra De Falco e Schettino - all'arresto del comandante Schettino - a Domnika Cemortan - all'usanza degli “inchini”Critiche al comportamento tenuto dal capitanoEstensione delle responsabilità ad altri.

LA NOTIZIA

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QUOTIDIANI Prendendo in considerazione il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero, emergono delle differenze in termini di visibilità della notizia.Infatti, essa occupa la prima pagina in tutti e tre i giornali, ma mentre Libero le dedica il titolo dell'edizione, La Repubblica e il Corriere della Sera le riservano un “taglio medio” a centro pagina.

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Come possiamo notare vi sono delle differenze nei titoli dei diversi quotidiani:

Il Corriere della Sera: Allarme in ritardo potevamo salvare tuttiLibero: Costa, gli altri codardi. Esso è sottotitolato in questo modo: Troppo comodo scaricare ogni colpa sul capitano. Tutti sapevano della demenziale usanza di sfiorare le isole con i transatlantici: dall'armatore alla capitaneria di porto. E se ne vantavanoLa Repubblica: L'inchino della Concordia, stop alle rotte proibite

È da notare che il Corriere della Sera pone l'accento sulla responsabilità del comandante per quanto riguarda le vittime del naufragio, alludendo in modo chiaro al fatto che se l'allarme fosse stato dato in tempo, sarebbe stato possibileporre in salvo tutti i passeggeri. Al contrario, Libero pone in evidenza il fatto che anche altre persone, oltre al comandante Schettino, potrebbero essere responsabili del naufragio, e le connota con un aggettivo estremamente negativo: codardi. Il fatto che vengautilizzato il termine altri, inoltre, contribuisce a definire il capitano stesso come “codardo”. Molto forte l'aggettivodemenziale utilizzato in riferimento all'usanza degli “inchini”. Anche La Repubblica si concentra su questa consuetudine, definendo le rotte tipiche degli inchini come proibite e mettendo quindi in risalto la loro pericolosità.

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Analizzando la pag. 15 del Corriere della Sera, che contieneun'intervista effettuata al presidente della Costa Crociere, Pier Luigi Foschi,emerge chiaramente che quest'ultimoè fortemente critico nei confronti del comandante Schettino.Questo è riscontrabile dal momento cheFoschi afferma: “quest'ora di ritardo non è cosa normale, non è giustificabile..” “abbandonandola (la nave) prima, non avremmo persovite umane” ed inoltre “personalmentecredo non sia stato onesto con noi.”Anche il giornalista sembra giudicare in modo negativo il comandante: “Tutto ilmondo si chiede come diavolo abbiate scelto Schettino per comandare la vostra nave.”Inoltre, il giornalista effettua un riferimento a Domnika Cemortan, la ragazza moldava che sembra fosse in plancia con il comandanteal momento dell'impatto.

G: giornalista F: Foschi […] G: Tutto il mondo si chiede come diavolo abbiate scelto Schettino per comandare una vostra nave. F: Si seguono trafile. C’è il comando in seconda. Poi un collegio che valuta il passaggio al comando in prima. Anche la capitaneria di porto dà il suo avallo. G: Sospetti di inaffidabilità sul comandante? F: Sempre considerato molto valido tecnicamente.. ma potrebbe avere qualche piccolo problema caratteriale, ancorché nulla di emerso a livello formale. G: Qualche piccolo problema? F: Era recepito come un po’ duro verso i colleghi. Gli piaceva apparire. G: Ci sono 68 minuti da quando foste avvisati del naufragio e l’avvio dell’evacuazione. Voi sollecitaste Schettino a fare più in fretta o no? F: Se risponderà al vero, quest’ora e passa di ritardo non è cosa normale, non è giustificabile. G: Schettino parlò al telefono con Ferrarini, il vostro responsabile dell’unità di crisi. Quando? F: Alle 22.05. Se è corretto ciò che leggo sui giornali, venti minuti dopo l’incidente. Troppi. G: In quell’ora la nave era in asse. Potevate salvare molte vite. F: Io non ci dormo la notte. La nave non era in asse. Però, abbandonandola prima, non avremmo perso vite umane. G: Ferrarini parlò con Schettino. Le risulta che gli disse: “Sbrigati”? F: Non lo so. Sappiamo cosa disse il comandante a Ferrarini perché è registrato a bordo. Ferrarini ascoltava. Il codice di navigazione attribuisce al comandante potere assoluto, l’armatore non può intervenire a modificarne le decisioni. […] G: Quando avete capito l’entità del disastro? F: Solo quando è stato lanciato il segnale d’evacuazione. G: Siete stati ingannati? F: Ci siamo costituiti parte offesa. E abbiamo mandato una lettera di sospensione a Schettino, inizio di una procedura. G: Insomma, Schettino vi ha mentito o no? F: C’è un’indagine. Personalmente credo non sia stato onesto con noi. Ma non ho elementi per dire se fosse lucido. G: Era ubriaco? Drogato? F: Credo fosse alterato emotivamente. Vedeva la sua creatura, la nave, affondare davanti a lui. […] G: Gli elenchi dei dispersi sono stati un rebus…c’era gente non registrata? F: No. G: La famosa ragazza moldava che parla di Schettino… F: Era una hostess di lingua russa, ha lavorato due mesi con noi. È sbarcata. È risalita il 13 come passeggera. Perfettamente registrata. Ho i documenti da mostrare ai magistrati. G: Amica di Schettino? F: Non lo so . […] G: Lezioni da imparare? F: Replicare a terra il sistema di suoni e segnali quando una nave esce dalla rotta: dobbiamo saperlo prima. E lavorare con il governo perché i comandanti non abbiano più potere assoluto, meglio una gestione più collegiale sul ponte.

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Analizzando l'articolo a pag. 3 di Libero, che ricordiamo titola Gli altri codardi, possiamo riscontrare come argomento centralel'individuazione di altre persone come corresponsabili del naufragio.Nonostante la giornalista premettadi non scrivere a difesa del comandante, ella si concentra sulruolo della Capitaneria di Porto, insinuando il fatto che non stesse controllando i radar. Inoltre ella denuncia i finanziamenti stanziatiper apparecchiature,come il super-radar Vtmis, ferme daanni o non attive.

[… ] Premessa doverosa. Non scrivo a difesa del Comandante della Concordia, anche se qualcosa di più mi piacerebbe sapere sui meccanismi di selezione del personale – e che personale - , sulle verifiche costanti e continue di comportamenti, prestazioni, forza del carattere, sobrietà d’abitudini. Parliamo del Comandante di una città che va per mari, e se mi viene più di un dubbio che la sana selezione e applicazione della gerarchia qui da noi sia bell’e morta […] , sempre un Comandante è, e chi sale su una nave il cui biglietto è costoso, la permanenza sulla quale è lunga, l’affidamento è totale, dovrebbe avere la certezza di queste garanzie, non fornite dal Comandante medesimo, ma da altri, e molti, più in alto in responsabilità e autorevolezza. Invece non si fa così, l’Italia di suo ci mette quel vezzo diffuso con latte materno di cercare sempre il capro espiatorio, bersagliarlo di monetine o impiccarlo, e sentirsi la coscienza sgombra di macchia alcuna. Altro che battaglia garantista di civiltà contro il carcere preventivo, altro che riservatezza delle indagini. Ha fatto tutto da solo Schettino? Così penserebbe un osservatore appena arrivato, ma la gogna contro quel codardo seve per il momento solo a tranquillizzare un Paese in crisi. […] Se un Comandante impazzisce e porta quattromila passeggeri verso il disastro, non c’è nessuno che controlla o interviene? Alla Capitaneria di Livorno perché nessuno monitorava il sistema di controllo Ais, così da notare per tempo il cambio di rotta del bestione che si dirigeva a fare l’”inchino” ? C’è voluta una chiamata dei Carabinieri di Orbetello, avvisati dalla figlia di un passeggero, per svegliare la guardia costiera: a che servono i radar? La Concordia ha fatto 52 “inchini” in un anno, sempre tollerati dalle capitanerie, figuriamoci se sommiamo le altre navi da crociera. Il super-radar Vtmis dovrebbe controllare tutto il traffico marittimo e avrebbe potuto prevenire il disastro, ma è fermo dal 2009. Sono stati stanziati 320 milioni di euro per un mega-appalto Selex-Finmeccanica, ma gli impianti non sono attivi. Insomma, sfatiamo il mito che queste navi così costruite abbiano sistemi di controllo all’avanguardia e sicuri. Come mai le pinne stabilizzatrici erano aperte se non vi era mare agitato? Come mai la nave era in rotta di collisione con l’isola alle ore 20.24 ad una velocità di 15.5 nodi, possibile che nessuno in plancia se ne sia accorto? Di solito in plancia c’è un ufficiale e due marinai per ogni guardia, se aggiungiamo anche il Comandante sono quattro persone. Se poi diciamo che gli apparati sono tecnologici… non è forse successo qualcosa in apparato motore? Non ho detto ai motori, ma in apparato motore. Infine insisto, visto che il cattivo è stato individuato solo da una parte, alla Capitaneria di Porto come mai non si sono accorti prima – ovvero un’ora prima – che la nave era in rotta di collisione con l’isola, in modo da obbligare il Comandante Schettino a cambiare rotta? Cosa facevano in Capitaneria? Dormivano? Se con una barca da diporto vai in zona non consentita la Capitaneria ti prende subito, come è possibile che una nave così grande non sia stata avvisata prima? Il monitoraggio della posizione della nave sulla base dei dati Ais mostra posizione della nave e porti di arrivo e partenza in tempo reale. Si chiama guardia costiera, no?

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TELEGIORNALIIl Tg1 titola: IRA DELLA PROCURA CONTRO SCHETTINO Durata del servizio : 5 MINUTI E 14 SECONDI. È agli arresti domiciliari nella sua abitazione a sorrento il comandante Francesco Schettino. La decisione ha provocato polemiche tra la procura di grosseto e il gip. […] Rimangono due gli indagati per il naufragio della Costa Concordia, il comandante Francesco schettino e il primo ufficiale in plancia Ciro Ambrosio. […] quella notte, è scritto che schettino una volta abbandonata la nave, stava sugli scogli dell’isola del giglio e guardava fisso senza parlare senza fare nulla la nave Costa Concordia affondare. Questa mattina abbiamo incontrato in procura Gregorio De Falco il comandante della capitaneria di porto di Livorno, sua la telefonata che ha fatto il giro del mondo con Schettino[…] Al Tg5 il ministro dell’ ambiente e della tutela del territorio e del mare Clini afferma: “Ciò che è avvenuto mette in evidenza che una consuetudine tollerata ma non sostenibile, ha avuto gli effetti che abbiamo tutti sotto gli occhi e che perciò queste consuetudini non possono più essere tollerate.”

Il tg1 dedica alla notizia, nonostantesia passata una settimana dall'episodio,Ben 5 minuti e 14 secondi, rivelandosicosì il telegiornale che le riserva più spazio.Come si può notare, il servizio iniziaparlando degli arresti domiciliari, prosegue individuando un altro indagato e con un'accusaal comportamento tenuto da Schettino.

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Il tg5 titola: SCHETTINO è A CASA, L’IRA DELLA PROCURA Durata del servizio: 2 MINUTI E 49 SECONDI. Pochi minuti fa il procuratore capo verusio ha annunciato un ricorso contro l’ordinanza del gip valeria montesarchio , che ieri sera ha disposto la scarcerazione del comandante schettino che ora si trova ai domiciliari a casa sua a meta di sorrento. Il gip ha motivato questa decisione dicendo che la custodia cautelare in carcere è un estremo rimedio e i domiciliari sono adeguati a questo caso perché il giudice non vede né il rischio di fuga né il rischio di inquinamento delle prove. Più che altro vede se mai un rischio di reiterazione di reati di negligenza nei confronti di persone eventualmente affidate al comandante che la notte del naufragio ha abbandonato la nave mentre altri ufficiali sono rimasti a soccorrere a bordo. C’è però una novità, spunta una donna, spunta una romena dell’equipaggio, citata nelle carte dell’inchiesta. È una donna con la quale il comandante s stava parlando in plancia di comando venerdì sera, proprio quando la nave è andata a sbattere contro lo scoglio che ha aperto lo squarcio. Nella notte il comandante Schettino è tornato a casa sua, a meta di Sorrento. Tutto chiuso, nessuno risponde al citofono e neppure al telefono in casa di Francesco Schettino, qui a meta di Sorrento. Il comandante arrivato in piena notte da Grosseto, dopo che il gip aveva deciso che non c’erano le esigenze cautelari , era scortato dalle forze dell’ordine. Ad attenderlo, fotografi e giornalisti, oltre che parenti ed amici. Ma lui accompagnato dalla moglie oltre che dai carabinieri è entrato in casa dall’altro lato del vicolo. “Gli sono tutti vicino” ha detto sua cugina ai microfoni di Matrix. “Colleghi di lavoro gli sono vicino,. Tutti, e se lui mi ascoltasse in questo momento vorrei che passasse questo messaggio: siamo con lui. È successa una cosa gravissima ma siamo con lui.” […]

Il tg5 fa un servizio di 2 minutiE 49 secondi in cui Principalmente parla degli arrestidomiciliari imposti al comandante E del ricorso della procura, che è Messo in evidenza dal termine“ira”.Inoltre viene introdotta DomnikaCemortan, definita “unaRomena (sbagliando)Dell'equipaggio”Il servizio si conclude con l'Intervista alla cugina diSchettino, dalla qualeSi evince che i suoi compaesaniSono dalla sua parte, cosa che si Riscontra anche in altri servizi e Media.

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Il Tg la 7 titola: GROSSETO, L’ACCUSA DEL GIUDICE, SCHETTINO “ENORMI ERRORI” […] Se gli ha concesso gli arresti domiciliari è perché non crede che possa fuggire, ma i magistrati che indagano hanno annunciato che faranno ricorso contro questa decisione. […] Schettino ha compiuto una manovra di avvicinamento alla costa che il giudice definisce sconsiderata. Ha sottovalutato il danno, ha ritardato l’evacuazione, ha anche abbandonato la nave, “Solo perché sono caduto nella scialuppa” è stata la sua spiegazione . […] A poco serve poi che il comandante abbia avvicinato la concordia alla costa; solo un atto dovuto, per il giudice, per limitare il grave errore commesso[…] Dall’altra parte c’è lui, il capitano De Falco, quello che al telefono intimava a Schettino di tornare a bordo. Tutti adesso lo chiamano eroe, lui però risponde così: “Non sono un eroe.” “Ho fatto un guaio. Abbiamo dato un urto, c’è stato un contatto con il fondale” sarebbero queste le parole del comandante della nave Concordia Francesco Schettino pronunciate nella prima telefonata con l’unità di crisi della costa crociere alle 22 e 5 di venerdì 13 gennaio. Parole che emergono dal racconto fatto da schettino ai magistrati di Grosseto nel corso dell’interrogatorio di garanzia di martedì scorso, al termine del quale è stato scarcerato e posto agli arresti domiciliari. Secondo Schettino la compagnia sapeva, ma questa versione dei fatti viene contestata proprio da Costa Crociere. “Schettino non ci ha detto la verità e ha mentito all’equipaggio nascondendo la gravità della situazione” ha dichiarato il numero uno della compagnia, Pierluigi Foschi. Parole che attribuiscono alla condotta del comandante il RITARDO dell’attuazione delle procedure di abbandono della nave. […]

Questo servizio rivela un atteggiamentoFortemente critico e sarcastico nei Confronti del comandante Schettino, come si deduce dal riferimento alla frase da lui utilizzata come scusante(“solo perché sono caduto nella Scialuppa”). Viene ancora effettuato un riferimento alla telefonata Ed egli viene nuovamente accusato per il grave Errore commesso.

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RADIORADIO FM 99.8

Ad OUVERTURE, programma condotto da D. Gramiccioli su radio FM 99.8, viene intervistato il sindaco di Vagli Di Sotto (LU), M. Puglia. (durata: 6 minuti e 10 secondi). Inizialmente viene trasmessa la chiamata tra Schettino e De Falco, a seguito viene specificato che ciò che verrà trattato non sarà il gossip, che serve a narcotizzare e deviare su questioni più serie. I due radiofonisti (D. Gramiccioli ed E. Parisi) si dicono incuriositi dall’iniziativa del Sindaco di dedicare due statue, una a Schettino ed una a De Falco, con il costo di ben 60 mila euro, forniti da cittadini normali e privati. Il sindaco specifica che si tratta di tre monumenti, al costo di 50 mila euro, affinché possano recuperare quello scoglio, soldi che non graveranno sui cittadini, per un ricordo ai posteri di quelle catastrofi che non devono più avvenire. Sottolineando il fatto che bastasse una croce per tale ricordo, Gramiccioli dopo aver definito il capitano Schettino fariseo della marina, esordisce augurandosi che tale iniziativa non abbia nessun riscontro positivo, descrivendola come una bruttissima marchetta, rivelandosi alquanto indignato nei confronti dei deceduti di tale disgrazia e affermando che si vergognerebbe ad avere un sindaco che promuove una tale iniziativa.

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Nell’Espresso BLOG A. Gilioli parla di “Schettino mediatico”:“ è prima di tutto quello che i più cinicidefinirebbero un italiano medio. Contento di vivere, ma soprattutto esibizionista, spaccone, un po’ smargiasso […],e il capitano viene identificato come una metafora di quello che ci è successo negli ultimi tre -quattro anni”

In femminile plurale, R. Motti scrive “La banalità di Schettino” in cui rimprovera il fatto che“mentre le ricerchedei superstiti del disastro della Concordia procedono faticosamente […]i maggiori quotidiani italiani mettono in prima pagina il gossip”. Le domande insensate riguardola possibile amante del capitano, sviano l’attenzione da quello che è il più grande naufragio della storia della marina italiana, dovuto ad un errore imperdonabile: il peggior atto di codardia che esista in marina.

A distanza di una settimana dal naufragio della crociera (il 20 gennaio), vi sono ben 17.800 blog che trattano dell'incidente della Costa Concordia.

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Sempre riferendosi ai blog, vi è pure chi sostiene Schettino, come in GQ.COM, dove R. Romani annuncia “Io Sto Con Schettino, Tattoo E La Love Boat”.Il blogger non crede che basti un solo idiota a creare una catastrofe del genere, ritenendo che non si possa incolpare il capitano Schettino per aver avuto una tale reazione. Egli afferma inoltre che le leggi proibiscono ad alberghi a 5 stelle di assumere personale che non sappia almeno due lingue, che è esattamente ciò che risulta dalle indagini.

In 4realinf’s Blog leggiamo “Schettino contro De Falco”: In cui l’esposizione della vicenda da parte dei media viene descritta come una rappresentazione mediatica,in cui viene fatto di una tragedia uno spettacolo per cercare le luci della ribalta. Viene definito vergognoso il fatto che le autorità colludano in queste mascherate da baraccone,in quanto tutti sapevano e nessuno è mai intervenuto per redarguire, punire o emarginare. Sulla base di tale ragionamento, quindi, viene domandato per quale motivo un comandante debba ordinare ad un suo subalterno cose che lui stesso non abbia mai punito.

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SOCIAL NETWORK

TwitterA una settimana dall'evento, la tragedia della Costa Concordia ha riscosso un enorme interesse: migliaia di tweet, dai più riflessivi ai più ironici, da sommare agli hashtag correlati, di cui i due principali sono #vadaabordocazzo (la frase detta dalcomandante della Capitaneria di Livorno de Falco) e #schettino (il cognome del comandante).

Gli utenti parlano di “tormentone tragicomico” : Schettino è diventato presto una metafora politica e la situazione èpeggiorata con la scoperta della presenza di una ragazza straniera nella plancia della nave; da questo momento la notizia si trasforma da tragedia a farsa.

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Twitter

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Su Facebook nuovi gruppi sono stati creati appositamente per deridere il capitano Schettino tramite link umoristici e parodie di foto.

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YOUTUBE7790 risultati al 20 gennaio.

La maggioranza dei video riportano la conversazione telefonica avvenuta tra il comandante Schettino e l'ufficiale della capitaneria di porto Gregorio De Falco, all'1.46di sabato 14 gennaio.

Questi video tendono a sottolineare l'abbandono della nave del comandante, la sua viltà nell'affrontare l'evento.

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Ecco i principali passaggi della conversazione telefonica:“ […] De Falco: Ascolti Schettino. Ci sono persone intrappolate a bordo. Adesso lei va con la sua scialuppa sotto la prua della nave lato dritto. C'è una biscaglina.Lei sale su quella biscaglina e va a bordo della nave,e mi riporta quante persone ci sono. Le è chiaro? Io sto registrando questa comunicazione, comandante Schettino.... Schettino: Comandante, in questo momento la nave è inclinata.... De Falco: Ho capito. Ascolti: c'è gente che sta scendendo dalla biscaglina di prua. Lei quella biscaglina la percorre in senso inverso, sale sulla nave e mi dice quante persone e che cosa hanno a bordo! Chiaro? Mi dice se ci sono bambini, donne o persone bisognose di assistenza e mi dice il numero di ciascuna di queste categorie.E' chiaro? Guardi Schettino che lei si è salvato forse dal mare ma io la porto... veramente molto male... le faccio passare l'anima dei guai. Vada a bordo, c***o![…] Mi assicuri che sta andando a bordo. […] Lei si sta rifiutando di andare a bordo comandante?? Schettino: No, no... De Falco: Mi dica quale è il motivo per cui non ci va? Schettino: Non ci sto andando perché ci sta l'altra lancia che si è fermata....De Falco: Lei vada a bordo, è un ordine. Lei non deve fare altre valutazioni. Lei ha dichiarato l'abbandono nave, adesso comando io. [...]Schettino: Io sto andando qua, con la lancia dei soccorsi, non sto andando da nessuna parte, sono qua... De Falco: Che sta facendo Comandante? Schettino: Sto qua per coordinare i Soccorsi. De Falco: Vada a bordo. Mi coordini i soccorsi da bordo. Lei si rifiuta? Schettino: Comandante, io voglio salire a bordo, semplicemente che l'altra scialuppa qua... ci sono gli altri soccorritori, si è fermata e si è istallata lì,adesso ho chiamato altri soccorritori.... De Falco: Lei è un'ora che mi sta dicendo questo. Adesso va a bordo. E mi viene subito a direQuante persone ci sono a bordo.

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Tra i numerosi video trovati parecchi si sono rivelati delle vere e proprie parodie.

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I grafici di Google Insight mostrano come l’interesse per Costa Concordia sia cresciuto in modo esponenziale nel 2012, proprio nel giorno in cui è avvenuto il naufragio. In particolare si trova un picco per la voce Costa Concordia incidente, mentre negli anni precedenti non si ritrova nessuna particolare attenzione nei confronti della nave da crociera. Ciò si ritrova, oltre che in Italia ( grafico sovrastante), anche in tutto il resto del mondo (grafico sottostante).

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Lo stato che ha dato maggiore rilevanza alla notizia è stato, com’era scontato, l’Italia.

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