Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

32
009 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 6, numero 41 dal 30 novembre al 6 dicembre 2009 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona 41 2 ILARIA CAPUA Con Mario Draghi, Roberto Saviano, Sergio Marchionne e altri nomi presti- giosi dell’Italia che guarda al futuro, Ila- ria Capua è fra i primi 10 italiani che il Sole 24 Ore ha inserito nella top 10 dei personaggi che hanno contribuito a dettare le tendenze e le opinioni del fu- turo. PEC I medici veterinari sono tra i professio- nisti che hanno risposto meglio e più tempestivamente all'obbligo di dotarsi di una casella di posta elettronica certi- ficata. Alla scadenza del 29 novembre, il 50% degli iscritti all'Ordine era in re- gola. I dati, presentati dal Ministro Bru- netta, vedono i veterinari in testa sulle altre professioni sanitarie. VETINFO Riorganizzati i sistemi informativi sani- tari del Dipartimento per la sanità pub- blica veterinaria, la nutrizione e la sicu- rezza degli alimenti. Predisposto il por- tale unico vetinfo.sanita.it. On line gli applicativi di gestione delle anagrafi zootecniche. ONAOSI "Crediamo che l'ONAOSI se la sia ca- vata". Il Presidente della Fondazione perugina, Aristide Paci, ha aperto l'an- no accademico all'Università di Perugia rassicurando gli iscritti e i giovani sul mantenimento degli attuali livelli quali- quantitativi prevido-assistenziali. Non ancora approvato il nuovo Statuto. Pa- ci si appella al Ministero del Lavoro: "in- comprensibile". UNIRE Nella seduta del 30 Novembre, il Con- siglio di Amministrazione dell’Unire ha deliberato di procedere alla sottoscri- zione di un protocollo d’intesa per la costituzione e l’aggiornamento di una banca dati per le “valutazioni genetiche del sella Italiano”. EUROPA Il Parlamento europeo "sottolinea l'im- portanza del ruolo della professione ve- terinaria e di allevatore che dovrebbero essere in prima linea nello sviluppo e nella fornitura di servizi specializzati e dinamici, quali la pianificazione in mate- ria di salute degli animali". Lo si legge nella risoluzione del PE su una nuova strategia per la salute degli animali nel- l'Unione europea (2007-2013). I VOLONTARI SCIOPERANO A PAGINA 3 DIDATTICA HO DAVVERO IMPARATO? A PAGINA 5 A PAGINA 8 A PAGINA 10 A PAGINA 21 A PAGINA 24 CONFPROFESSIONI INCONTRA I VETERINARI IL VETERINARIO È UN MANAGER CERTIFICAZIONE BPV E PRONTO SOCCORSO IL FONDO SANITARIO CONFERMA PIGA UNIVERSITÀ BREVI DISTRIBUIAMO IL FARMACO VETERINARIO ORGANO DI INFORMAZIONE DELL ’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. la PR O FESSI O NE VETERINARIA Nell'ambito del convegno sul farmaco organizzato sabato 28 novembre a Pescara dalla FNOVI, Carlo Scotti, in rappre- sentanza dell'ANMVI, ha evidenzia- to i punti critici della distribuzione del farmaco veterinario rilanciando con determinazione le soluzioni che l'As- sociazione ha già avanzato da tempo. Sulla proposta di consentire la distribuzio- ne del farmaco al medico veterinario è arrivata un'a- pertura da parte della Dire- zione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Ve- terinario. La proposta dell'ANMVI è una ipotesi di forte cambiamento del sistema distributivo che sta ormai in- contrando l'attenzione di tutte le par- ti coinvolte (FNOVI, AISA ed Asco- farve) con le quali l'Associazione ha chiesto un confronto al Ministero. "Non si può chiedere ai veterinari i- taliani di sopportare l'IVA più alta d'Europa - ha dichiarato Scotti - e negare la gestione del farmaco vete- rinario che altri Paesi invece consen- tono". Oggi la professione sconta difficoltà nella reperibilità del farmaco veterinario, sono poche le farmacie che lo tengono ed ancora troppo poche le strutture veterinarie che lo gestiscono per vari motivi (operazio- ne complementare alla prestazione professionale, differenza della per- Ospedali didattici veterinari Sono strutture che richiedono investimenti e scelte condivise. Per la EAEVE non possono mancare. Accademia e professione al bivio del clinical training centuale di IVA, difficoltà di gestione per aspetti organizzativi, problemi culturali che devono essere supera- ti), costi più elevati del farmaco vete- rinario rispetto al corrispondente u- mano dovuti soprattutto al ridotto mercato ed ai problemi distributivi, mancanza di prodotti generici, sosti- tuzione del farmaco veteri- nario con analogo umano da parte di molte farmacie ed anche alcuni veterinari. "D'altra parte - prosegue Scotti - se vogliamo che questo mercato trovi il suo giusto equilibrio, tutte le cri- ticità evidenziate potranno essere superate solo con un approccio diverso verso il proble- ma. Diamo ai 6500 ambulatori, di- stribuiti su tutto il territorio nazionale, la possibilità di cedere il farmaco ve- terinario senza i limiti imposti oggi dalla normativa che ne rende impos- sibile la gestione, togliendo la com- plementarietà con la prestazione ve- terinaria riducendone anche l'IVA al 10%, ed i problemi distributivi saran- no tutti superati. "Crediamo che questa ipotesi - conclude - sia l'uni- ca che possa garantire la cura agli a- nimali, per la loro salute ed il loro be- nessere, attraverso una terapia ade- guata, corretta e controllata dall'uni- ca figura professionale che ne ha le capacità e l'esperienza per farlo: il medico veterinario". ANMVI 1999 DIECI ANNI AL SERVIZIO DEI MEDICI VETERINARI 2009 ANMVI ® LABORATORIO ANALISI VETERINARIE PER ANIMALI DA COMPAGNIA E DA REDDITO Via Amedeo d’Aosta, 7 20129 MILANO tel. +39. 02. 29 40 46 36 fax +39. 02. 29 40 46 44 e-mail [email protected] [email protected] ISO 9001:2000 Certificato Qualità www.biessea.com Da 30 anni il nostro lavoro e la nostra esperienza al servizio dei Medici Veterinari la PR OFESSI O NE VETERINARIA ABBIAMO SEMPRE SOSTENUTO CHE IL CANILE È IL SIMBOLO E- VIDENTE DEL FALLIMENTO DI OGNI AZIONE PREVENTIVA CONTRO IL RANDAGISMO. Solo se tutte le azioni di prevenzione contro l’abbandono degli animali ed il loro riprodursi incontrollato sono fallite, resta come unica pos- sibilità quella del canile. Dobbiamo avere sempre chiaro questo aspetto perché una struttura come il canile, sia pure bello, nuovo e moderno, per sua stessa logica ed impostazione è comunque sempre uno spazio di internamento coer- citivo che non potrà mai essere una soluzione nel rispetto del benessere ani- male, ma sempre e solo un ripiego. Abbiamo anche sempre sostenuto che la gestione dei canili può essere un business diventando una vera e propria atti- vità imprenditoriale sovvenzionata con denaro pubblico e con interessi econo- mici e politici spesso sin troppo evidenti. La notizia apparsa sui quotidiani del 26 novembre sullo sciopero dei 106 dipendenti del canile della Muratella a Ro- ma (800 animali detenuti), perché non ricevono lo stipendio da due mesi, ha e- videnziato una gestione difficile della struttura gestita dall’AVCPP (Associazione volontari canile Porta Portese) lasciando qualche dubbio. Volontari? Ma se scio- perano per lo stipendio! Un dipendente ogni 7,5 animali! Ma quante stelle ha questo canile? I sindacati ovviamente hanno subito chiesto che venga garantito il lavoro a tutti e che il Comune stanzi nuovi fondi a sostegno della struttura. Altri soldi che sarebbe forse meglio investire in azioni di prevenzione.

description

Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

Transcript of Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

Page 1: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

009SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 6, numero 41 dal 30 novembre al 6 dicembre 2009Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona412

ILARIA CAPUACon Mario Draghi, Roberto Saviano,Sergio Marchionne e altri nomi presti-giosi dell’Italia che guarda al futuro, Ila-ria Capua è fra i primi 10 italiani che ilSole 24 Ore ha inserito nella top 10 deipersonaggi che hanno contribuito adettare le tendenze e le opinioni del fu-turo.

PECI medici veterinari sono tra i professio-nisti che hanno risposto meglio e piùtempestivamente all'obbligo di dotarsidi una casella di posta elettronica certi-ficata. Alla scadenza del 29 novembre,il 50% degli iscritti all'Ordine era in re-gola. I dati, presentati dal Ministro Bru-netta, vedono i veterinari in testa sullealtre professioni sanitarie.

VETINFORiorganizzati i sistemi informativi sani-tari del Dipartimento per la sanità pub-blica veterinaria, la nutrizione e la sicu-rezza degli alimenti. Predisposto il por-tale unico vetinfo.sanita.it. On line gliapplicativi di gestione delle anagrafizootecniche.

ONAOSI"Crediamo che l'ONAOSI se la sia ca-vata". Il Presidente della Fondazioneperugina, Aristide Paci, ha aperto l'an-no accademico all'Università di Perugiarassicurando gli iscritti e i giovani sulmantenimento degli attuali livelli quali-quantitativi prevido-assistenziali. Nonancora approvato il nuovo Statuto. Pa-ci si appella al Ministero del Lavoro: "in-comprensibile".

UNIRENella seduta del 30 Novembre, il Con-siglio di Amministrazione dell’Unire hadeliberato di procedere alla sottoscri-zione di un protocollo d’intesa per lacostituzione e l’aggiornamento di unabanca dati per le “valutazioni genetichedel sella Italiano”.

EUROPAIl Parlamento europeo "sottolinea l'im-portanza del ruolo della professione ve-terinaria e di allevatore che dovrebberoessere in prima linea nello sviluppo enella fornitura di servizi specializzati edinamici, quali la pianificazione in mate-ria di salute degli animali". Lo si leggenella risoluzione del PE su una nuovastrategia per la salute degli animali nel-l'Unione europea (2007-2013).

I VOLONTARI SCIOPERANO

A PAGINA 3

DIDATTICAHO DAVVEROIMPARATO?

A PAGINA 5 A PAGINA 8 A PAGINA 10 A PAGINA 21 A PAGINA 24

CONFPROFESSIONIINCONTRA

I VETERINARI

IL VETERINARIO È UN

MANAGER

CERTIFICAZIONE BPV E PRONTO

SOCCORSO

IL FONDO SANITARIO

CONFERMA PIGA

UNIVERSITÀ

BREVI DISTRIBUIAMO IL FARMACO VETERINARIO

ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

laPROFESSIONE VETERINARIA

Nell'ambito del convegno sulfarmaco organizzato sabato 28novembre a Pescara dalla FNOVI, Carlo Scotti, in rappre-sentanza dell'ANMVI, ha evidenzia-to i punti critici della distribuzione delfarmaco veterinario rilanciando condeterminazione le soluzioni che l'As-sociazione ha già avanzatoda tempo. Sulla propostadi consentire la distribuzio-ne del farmaco al medicoveterinario è arrivata un'a-pertura da parte della Dire-zione Generale della SanitàAnimale e del Farmaco Ve-terinario.La proposta dell'ANMVI èuna ipotesi di forte cambiamento delsistema distributivo che sta ormai in-contrando l'attenzione di tutte le par-ti coinvolte (FNOVI, AISA ed Asco-farve) con le quali l'Associazione hachiesto un confronto al Ministero."Non si può chiedere ai veterinari i-taliani di sopportare l'IVA più altad'Europa - ha dichiarato Scotti - enegare la gestione del farmaco vete-rinario che altri Paesi invece consen-tono". Oggi la professione scontadifficoltà nella reperibilità del farmacoveterinario, sono poche le farmacieche lo tengono ed ancora troppopoche le strutture veterinarie che logestiscono per vari motivi (operazio-ne complementare alla prestazioneprofessionale, differenza della per-

Ospedali didattici veterinariSono strutture che richiedonoinvestimenti e scelte condivise. Per laEAEVE non possono mancare. Accademiae professione al bivio del clinical training

centuale di IVA, difficoltà di gestioneper aspetti organizzativi, problemiculturali che devono essere supera-ti), costi più elevati del farmaco vete-rinario rispetto al corrispondente u-mano dovuti soprattutto al ridottomercato ed ai problemi distributivi,mancanza di prodotti generici, sosti-

tuzione del farmaco veteri-nario con analogo umanoda parte di molte farmacieed anche alcuni veterinari."D'altra parte - prosegueScotti - se vogliamo chequesto mercato trovi il suogiusto equilibrio, tutte le cri-ticità evidenziate potrannoessere superate solo con

un approccio diverso verso il proble-ma. Diamo ai 6500 ambulatori, di-stribuiti su tutto il territorio nazionale,la possibilità di cedere il farmaco ve-terinario senza i limiti imposti oggidalla normativa che ne rende impos-sibile la gestione, togliendo la com-plementarietà con la prestazione ve-terinaria riducendone anche l'IVA al10%, ed i problemi distributivi saran-no tutti superati. "Crediamo chequesta ipotesi - conclude - sia l'uni-ca che possa garantire la cura agli a-nimali, per la loro salute ed il loro be-nessere, attraverso una terapia ade-guata, corretta e controllata dall'uni-ca figura professionale che ne ha lecapacità e l'esperienza per farlo: ilmedico veterinario". ■

ANMVI 1999 DIECI ANNI AL SERVIZIO DEI MEDICI VETERINARI 2009 ANMVI

®

LABORATORIO ANALISI VETERINARIE PER ANIMALI DA COMPAGNIA E DA REDDITO

Via Amedeo d’Aosta, 7 � 20129 MILANO tel. +39. 02. 29 40 46 36 � fax +39. 02. 29 40 46 44 e-mail [email protected][email protected]

ISO 9001:2000

Certificato Qualità

www.biessea.com

Da 30 anniil nostro lavoro e la nostra esperienzaal servizio dei Medici Veterinari

laPROFESSIONE VETERINARIA

ABBIAMO SEMPRE SOSTENUTO CHE IL CANILE È IL SIMBOLO E-VIDENTE DEL FALLIMENTO DI OGNI AZIONE PREVENTIVA CONTROIL RANDAGISMO. Solo se tutte le azioni di prevenzione contro l’abbandonodegli animali ed il loro riprodursi incontrollato sono fallite, resta come unica pos-sibilità quella del canile. Dobbiamo avere sempre chiaro questo aspetto perchéuna struttura come il canile, sia pure bello, nuovo e moderno, per sua stessalogica ed impostazione è comunque sempre uno spazio di internamento coer-citivo che non potrà mai essere una soluzione nel rispetto del benessere ani-male, ma sempre e solo un ripiego. Abbiamo anche sempre sostenuto che lagestione dei canili può essere un business diventando una vera e propria atti-vità imprenditoriale sovvenzionata con denaro pubblico e con interessi econo-mici e politici spesso sin troppo evidenti. La notizia apparsa sui quotidiani del26 novembre sullo sciopero dei 106 dipendenti del canile della Muratella a Ro-ma (800 animali detenuti), perché non ricevono lo stipendio da due mesi, ha e-videnziato una gestione difficile della struttura gestita dall’AVCPP (Associazionevolontari canile Porta Portese) lasciando qualche dubbio. Volontari? Ma se scio-perano per lo stipendio! Un dipendente ogni 7,5 animali! Ma quante stelle haquesto canile? I sindacati ovviamente hanno subito chiesto che venga garantitoil lavoro a tutti e che il Comune stanzi nuovi fondi a sostegno della struttura. Altrisoldi che sarebbe forse meglio investire in azioni di prevenzione.

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:47 Pagina 1

Page 2: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:47 Pagina 2

Page 3: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

Il 23 novembre scorso, la Facoltà diMedicina Veterinaria dell’Universitàdi Bologna ha promosso un dibatti-to importante sul ruolo e le proble-matiche degli ospedali didattici nel-le Facoltà. Il Preside, Santino Pro-

speri, è soddisfatto di come sono andati i la-vori, “perché è stato un confronto franco, sen-za terzi fini, in cui ognuno ha detto veramentequello che pensava”. Adesso si tratta di met-tersi al lavoro e di tradurre in linee guida con-divise le posizioni emerse dal fronte accade-mico e da quello professionale. “L’occasioneè troppo importante per sprecarla”, per usarele parole del Professor Gualtiero Gandini, dun-que vediamo di focalizzare i concetti.

PERCHÉ PARLARE DI OSPEDALIDIDATTICI?

Perché parlare dell’Ospedale Didattico Veteri-nario? Innanzitutto perché in Europa, l’ha ri-cordato il Presidente della Conferenza deiPresidi Massimo Castagnaro, la formazionedel medico veterinario ha come base la Diret-tiva 2005/36 che prevede la presenza in sededi un ospedale veterinario didattico. Anche inItalia senza la presenza di una struttura diquesto tipo sarà sempre più difficile dimostra-re la sussistenza di requisiti di qualità, senzacontare che la EAEVE chiede un certo tipo dididattica pratica, la cosiddetta “hands on”.L’ospedale veterinario didattico è una dellerealtà formative più significative degli Stati U-niti, dell’Australia e di quella parte di Europache è all’avanguardia della Medicina Veterina-ria. “In questi paesi - ha dichiarato GualtieroGandini - nessuno potrebbe concepire unaFacoltà di Medicina Veterinaria senza Ospe-dale Didattico”.

COSA SONO?Una definizione di ospedale veterinario didatti-co viene dalla normativa italiana ed è questa:“Struttura veterinaria avente individualità edorganizzazione proprie ed autonome in cuivengono fornite prestazioni professionali dapiù medici veterinari generici o specialisti enella quale è prevista la degenza di animali ol-tre a quella giornaliera, il servizio di prontosoccorso sull’arco delle 24 ore con presenzacontinuativa nella struttura di almeno un me-dico veterinario e i servizi di diagnostica di la-boratorio. L’Ospedale veterinario è dotato di

direttore sanitario medico veterinario”. Ne di-scendono requisiti strutturali e organizzativi ditutto rispetto, complessi e articolati, all’altezzadi questo ruolo. Castagnaro ha posto quindila domanda delle domande: “Tenendo in con-siderazione il numero di studenti che devonofrequentare l’ospedale veterinario e le difficoltàeconomiche del sistema Italia, sono ipotizza-bili investimenti di questa portata nei prossimianni?” Da qui una serie di ipotesi per dare effi-cienza ad un investimento pubblico e che por-tano all’idea di un ospedale strettamente inte-grato con il territorio di riferimento: con il siste-ma sanitario regionale (l’ospedale come strut-tura sanitaria regionale) e con i liberi professio-nisti (l’ospedale come punto di riferimento e dierogazione di servizi per il mondo libero pro-fessionale, coinvolgimento dei liberi professio-nisti nell’erogazione di servizi dell’ospedale).

COME SONO?Come sono in Italia gli ospedali veterinari di-dattici? “Molte strutture private ci sopravanza-no in termini di casistica, efficienza e strutture-ha detto Gandini- e, credetemi, non dipendesolo dal fatto che le Università hanno sempremeno denaro… Non parliamo poi del confron-

to con molte facoltà straniere….”. L’Ospedaledidattico, ha aggiunto, “mette a nudo la diffe-renza tra il dire e il fare, tra la velleità di esserequalcosa e l’essere veramente qualcosa, è ilparadigma del dibattito, avviato e non certoconcluso, su come debba rinnovarsi l’inse-gnamento della medicina veterinaria in Italia”.L’Ospedale didattico di Bologna nasce attor-no al 2000, quindi in tempi relativamente re-centi. “Ma nasce già vecchio”, secondo Gan-dini. I maggiori problemi risiedono nella man-canza di una gestione manageriale e moder-na che inizi con l’accettazione del paziente etermini con la sua dimissione; il raggiungimen-to di una adeguata skill professionale che attiricasistica possibilmente di referenza.

CHI CI LAVORA?“Prima o poi anche gli accademici italiani do-vranno comprendere che solo criteri di effi-cienza e qualità permettono la sopravvivenzae la riuscita di un progetto” - dichiara Gandini,secondo il quale “il maggior ostacolo al fun-zionamento dell’ospedale, rappresentato dal-la necessità di avere personale dedicato e a-deguatamente formato per le nuove neces-sità. L’ospedale a tutt’oggi (e credo che que-sto valga anche per altre Facoltà), trova le suerisorse nel personale docente e ricercatore,nei dottorandi di ricerca (peraltro snaturando-ne la funzione), nella buona volontà (gratuita)dei laureati frequentatori e degli studenti. Que-sta è una aberrazione”.

GLI INFERMIERIE si arriva alla mancanza di infermieri veterina-ri e di un numero adeguato di personale me-dico veterinario che possa garantire la coper-tura del servizio sulle 24 ore per tutti i giornidell’anno. “Se digitiamo veterinary nurse sugoogle siamo sommersi da centinaia di imma-gini, iniziative, corsi e libri di testo dedicati - af-ferma Gandini, che domanda: “ma è possibileche in tutta Europa e negli Stati Uniti esistanogli infermieri veterinari e in Italia si continui a u-sare la manovalanza gratuita (o quasi) di po-stlaureati che imparano sui tavoli dei colleghile manualità che dovrebbero imparare negli O-spedali Didattici”? La proposta è “eretica” nel-la sua semplicità: “non avrebbe senso ridurregli studenti da 1000 a 700 e creare invece200-300 posti per infermiere con un corso diLaurea triennale dedicato? Magari fatto daquelle Facoltà che non raggiungeranno mai glistandard EAEVE e continuano invece a river-sare sul mercato laureati le cui competenzenon sono EAEVE certificate?”Il personale docente è reclutato in base allenecessità dell’insegnamento teorico. “Non èpensabile fare andare avanti un ospedale conquei docenti e ricercatori reclutati sulla neces-sità di coprire 120 ore annuali di didattica teo-rica. Forse è il caso di pensare a qualche figu-ra specifica, magari utilizzando qualche con-tratto per periodi di formazione”.

CONVENZIONI?In qualche Regione, ricorda Gandini, è statafatta, in modo sporadico e saltuario, sulla ba-se di condizioni favorevoli locali e della buonadisposizione di qualche assessore regionalealla Sanità una convenzione che, dietro ero-gazione di qualche borsa di studio, assegnas-se all’Ospedale Didattico la cura e il ricoverodegli animali traumatizzati privi di proprietario

reperiti sul territorio e gestiti dal veterinario del-l’AUSL. “Se ci si pensa bene, l’idea è tutt’altroche malvagia: gli ospedali didattici avrebberopossibilità di utilizzare specializzandi cresciuticon adeguata formazione, potrebbero eroga-re un servizio di utilità sociale, potrebbero sod-disfare i requisiti EAEVE sull’apertura di unpronto soccorso aperto 24 ore e non entre-rebbero in collisione con le strutture private.Gli ospedali potrebbero infine essere visti co-me un presidio territoriale di Sanità Pubblica”.

L’OSPEDALE SECONDOLA PROFESSIONE

L’ospedale che vorremmo, si legge nella pre-sentazione del Presidente della FNOVI è un o-spedale che svolge “una eccellente attività di-dattica con il minore impatto sulla professio-ne”. Un minore impatto che dipende dal rag-gio d’azione (il target dei clienti), i tempi (oraridi apertura), gli onorari (il tariffario), la pubbli-cità e i servizi erogati (es. convenzioni conchi?). La variabile concorrenziale più sensibile

laPROFESSIONE VETERINARIA 41 | 2009 Università Attualità 3

Gli ospedali veterinari didattici:qualità ma senza concorrenzaTavola rotonda a Bologna. Accademia e Professione a confronto

Dopo la pubblicazione del Docu-mento SIVAR per l’eutanasia de-gli animali non deambulanti, il

Preside della Facoltà di Medicina Veteri-naria di Padova Massimo Castagnaro a-vanza una proposta sul destino delle co-siddette vacche a terra. “Condivido - scrive Castagnaro all’ANM-VI l’individuazione dell’eutanasia come larisposta più idonea e opportuna, tuttavia- aggiunge- la distruzione dell’animaleconduce di fatto alla perdita di tutte lepossibili informazioni relative allo suostato di salute, sia quelle specifiche dacui consegue l’incapacità alla deambula-zione, sia quelle generali suggestive del-la storia sanitaria della vacca”.Affrontando la questione dal punto di vi-sta di un docente di Patologia Generalee Anatomia Patologica Veterinaria, Ca-stagnaro evidenzia “la perdita, mi si per-doni l’espressione, di importante mate-riale didattico”. Una possibile soluzione che tenti di af-frontare contemporaneamente entrambele facce del problema potrebbe esserequella di “sottoporre, d’intesa con i Ser-vizi Veterinari regionali, un certo numerodi vacche ad esame post-mortem e altripossibili ulteriori accertamenti diagnosti-ci presso le facoltà di medicina veterina-ria. Questa proposta - conclude il Presi-de di Padova- permetterebbe da una par-te di non perdere importanti informazionisanitarie utilizzabili da un punto di vistaepidemiologico; dall’altro, sarebbe unaimportante fonte di materiale utilizzabileper arricchire la preparazione pratica deifuturi veterinari”.Il Documento della SIVAR per l’eutanasiadegli animali non deambulanti e non tra-sportabili ai sensi del Regolamento Eu-ropeo 1/2005, è stata sottoscritta daANMVI, AIVEMP, FNOVI, LAV e ANIMALSANGELS. Il Ministero della Salute ha va-lutato favorevolmente la proposta.

RIUTILIZZO DIDATTICODELLE “VACCHE

A TERRA”

La facoltà di Medi-cina Veterinaria diBologna ha pubbli-

cato le presentazioni inpower point e gli abstract

degli interventi al convegno"La didattica pratica nelle Facoltà di Me-dicina Veterinaria: ruolo e problematichedegli Ospedali Didattici". Sono consulta-bili on line l'intervento di Gualtiero Gan-dini, presidente della commissione didat-tica e docente della Facoltà di Veterina-ria dell'università di Bologna, l'abstract ela presentazione del Presidente ANMVISandro Barbacini e le presentazioni di:Massimo Castagnaro (Conferenza deiPresidi), Gaetano Penocchio (PresidenteFNOVI), Stephane Martinot (Preside del-la Facoltà di Medicina Veterinaria di Lio-ne) e del Presidente della FVE WalterWinding.

ON LINE LEPRESENTAZIONI

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:47 Pagina 3

Page 4: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

La didattica della Facoltà diMedicina Veterinaria di Udi-ne si articolerà in due corsidi laurea triennale (oltre allatriennale di Biotecnologiasono stati definiti i curricula

in Scienze Animali e Assistente Veterinario) e indue corsi di laurea specialistica (Scienze dellaNutrizione che, teoricamente, permette l'iscri-zione all'Ordine degli agronomi, e Agrozootec-nia che, nelle intenzioni, potrebbe far accedereall'Albo dei biologi).Alla presentazione del piano di studi indetta neigiorni scorsi dall'Ateneo friuliano è intervenutoRenato Del Savio, Presidente dell'Ordine deiVeterinari di Udine, che ha preso la parola percriticare apertamente i progetti: "State conti-nuando a illudere gli studenti - ha dichiarato -e a creare figure non riconosciute". In un comunicato stampa diffuso al termine del-l'incontro, il Presidente dell'Ordine di Udine chia-risce i "dubbi" e le "fortissime perplessità" chenutre verso l'impianto attuale e quello che pren-derà avvio dal prossimo anno accademico.E sull'assenza del mondo produttivo all'incon-tro (allevatori in primis) Del Savio è stato altret-

tanto decisivo: "Mi stupisco, un'altra volta an-cora, nel constatare la mancanza di questi rap-presentanti che dovrebbero dirci e dire primadi tutto alla Facoltà di quali figure professionalinecessitano, altrimenti significa che non sonointeressati ai profili professionali che qui dentrostate preparando". E ha aggiunto: "Non potetepensare di mantenere in piedi questa strutturaaccademica soltanto in funzione di logiche in-terne di sussistenza"."Noi abbiamo contestato fin dall'inizio la nascitadi questa Facoltà - ha ricordato il presidente DelSavio - perché è una realtà anomala". I laureatiin Medicina Veterinaria al massimo potranno i-scriversi all'Albo degli agronomi e, forse, a quel-lo dei biologi. "Ma di veterinario in tutto questonon c'è nulla” - ha dichiarato Del Savio. Il Presidente dell'Ordine di Udine durante l'in-contro è stato esplicito: "Fate credere agli stu-denti che potranno diventare assistente veteri-nario e infermiere veterinario, figure che non e-sistono, non sono proprio riconosciute dal Mi-nistero; formate presunte figure professionaliche non soltanto non servono a nulla nel mer-cato ma di cui nessuno ha bisogno, quindisfornate sicuri disoccupati", ha ribadito. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 41 | 20094 Attualità Università

A Udine si laureano profiliprofessionali non riconosciuti

La Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano quest'anno non attiverà i corsi di spe-cializzazione. La FNOVI ha scritto al Ministro Mariastella Gelmini "sottolineandola conseguente penalizzazione curricolare ai fini dell'accesso ai bandi di concor-

so per i quali è richiesto il titolo di specializzazione, con evidenti preclusioni occupa-zionali". La richiesta del Presidente Gaetano Penocchio al Ministro dell'Università è di "valutarela possibilità di prevedere che in ogni Facoltà venga obbligatoriamente attivato nonmeno di 1 corso di specializzazione/anno. Numero che potrebbe essere opportuna-mente rapportato al numero di laureati per anno".La richiesta, inoltrata il 1 dicembre, si richiama ai lavori in corso al tavolo tecnico atti-vato al Ministero dell'Università, e conclude: "non comprendiamo come 14 Facoltà pro-ducano 1100 nuovi iscritti agli Ordini ogni anno, a cui poi viene negata (o resa moltodifficile) la possibilità di completare gli studi nelle scuole di specializzazione; condizio-ne questa che limita o in qualche caso impedisce l'accesso al mondo del lavoro".

SIA OBBLIGATORIO ATTIVARE LE SPECIALIZZAZIONI

Scienze della Nutrizione, Scienze Animali eAssistente Veterinario. Renato Del Savio: "logiche interne di sussistenza"

è comunque il costo della prestazione, fa no-tare il Presidente Penocchio, che suggerisceonorari da concordarsi con gli Ordini e co-munque maggiori di quelli minimi rilevati dallostudio indicativo della FNOVI sulle tariffe mini-me e massime.La didattica pratica nelle facoltà di medicinaveterinaria è una esigenza e una necessità,per il Presidente dell’ANMVI, Sandro Barbaci-ni e “l’ospedale didattico è una risorsa e unbene comune, un investimento che deve sod-disfare esigenze di formazione pratica (su tut-te le specie animali), di referenza e di ricerca.La didattica pratica deve anche trasmettereun metodo e una organizzazione del lavoro.L’ospedale, insomma, deve essere in mano a-gli studenti”.Certamente, sono necessarie risorse finanzia-rie adeguate e all’altezza degli obiettivi di qua-

lità che l’Accademia è determinata ad innalza-re. È interesse della società disporre di laurea-ti capaci di “fare” e la professione sa “fare”.“Siamo pronti a fare la nostra parte - ha dettoBarbacini - e a dare il nostro contributo allaqualità della formazione universitaria, a creareuna joint venture del sapere. Va in questa di-rezione il contributo dell’ANMVI ad un proces-so di collegamento fra le aule universitarie e laprofessione pratica, il mercato del lavoro, iltessuto economico-produttivo e le esigenze diuna società globale che sta chiedendo alla for-mazione accademica veterinaria di evolvere suscala internazionale” . Gli ospedali didattici, sui quali si è avviato unprimo confronto e che richiedono ulteriori ri-flessioni, contribuiranno a quella selezione diqualità di cui si parla ormai esplicitamente ne-gli stessi ambienti accademici. ■

LE REGIONI CHIEDONO 595 VETERINARI

L’Allegato 6 dell’intesa fra il Governo e le Regioni del 29 ottobre scorso indica unfabbisogno complessivo di 595 medici veterinari per l’anno accademico2009/2010. Il documento è stato pubblicato il 26 novembre dalla Conferenza Sta-

to Regioni e dettaglia, Regione per Regione, il fabbisogno secondo le necessità delServizio Sanitario Nazionale. È questo infatti il parametro in base al quale il Ministerodella Salute e le Regioni stimano il bisogno di professionalità veterinarie per ogni annoaccademico. Il fabbisogno espresso complessivamente dal Ministero della Salute, dal-le Regioni e dalle Provincie Autonome e sancito con l’intesa del 29 ottobre scorso, è in-feriore a quello determinato dal Ministero dell’Università, che per il prossimo anno ac-cademico si era prima espresso indicando 1.050 posti disponibili (decreto ministeriale3 luglio 2009), poi ridefiniti, su mozione del CUN, in 1.110 posti (decreto ministeriale 21settembre 2009). Campania e Lazio sono le Regioni che indicano il fabbisogno più ele-vato (rispettivamente 140 e 106); zero per Friuli, Marche e Valle d’Aosta. Il fabbisognoespresso su base regionale è uno dei criteri della programmazione universitaria. Il fattoche questa stima sia espressa sulla base delle esigenze del SSN e non del mercato e-conomico-occupazionale è stato più volte criticato dall’Autorità Garante del Mercato edella Concorrenza.

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:47 Pagina 4

Page 5: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

Sul numero 39 di Professio-ne Veterinaria abbiamo ini-ziato a parlare dell’evolu-zione della didattica vete-rinaria del Centro Studi EVdi Cremona. Con Bruno

Peirone abbiamo toccato il tema della forma-zione dei relatori e delle nuove tecniche delladocenza. Con Aldo Vezzoni, direttore del re-cente AO Master Class Course on Advancecorrective Ostheotomies, vediamo ora comesta cambiando la didattica pratica dal puntodi vista del discente e dell’efficacia dell’ap-prendimento. Un elemento qualificante e apprezzato dellametodologia applicata all’AO Master Class

Course è stata la verifica in corso d’opera diquanto appreso: lezioni seguite da esercita-zioni al tavolo nelle quali applicare subito lecognizioni appena apprese. Al partecipan-te viene richiesta una presenza attiva, non èun recettore passivo di informazioni da inca-merare, ma gli viene subito richiesto di ela-borare il sapere e di applicarsi.

Dottor Vezzoni, quali sono i vantaggi diquesta metodologia?Certamente la lezione frontale, soprattuttose continuamente ripetuta durante un Corsointensivo, ha dei grossi limiti. L’attenzione delpartecipante cade e il susseguirsi delle mol-teplici informazioni che riceve gli impedisce

di metabolizzarle. Intervallando le relazionifrontali in cui vengono dati i concetti conmomenti di verifica immediata, il partecipan-te viene aiutato non solo a capire ma anchea mettere in pratica quanto ha appreso.

Addirittura con i compiti da fare a casa(o in albergo) per il giorno dopo. Comefunziona più precisamente questa tec-nica didattica e soprattutto: come han-no reagito i colleghi?Innanzitutto occorre una disposizione diver-sa dell’aula. Le sedie a platea non sono adatte, occorro-no i banchi con sedie comode, spazio suffi-ciente tra i partecipanti in modo da teneresul tavolo non solo gli appunti, ma anche ilmateriale necessario per gli esercizi da ese-guire. Con relazioni brevi, di 15-20 minuticiascuna, intervallando i relatori in modo dainterrompere la monotonia, vengono fornitele informazioni necessarie, mirate ad ambitiristretti, in modo da guidare passo passo ilpartecipante. Ogni 2-3 relazioni si chiede al

partecipante di eseguire degli esercizi al ta-volo, per applicare i concetti appresi, con gliistruttori che girano tra i banchi per dare as-sistenza. Vengono poi forniti dei compiti “acasa” da eseguire nella pausa studio e ripas-so, prevista dopo il break di mezzogiorno ed

laPROFESSIONE VETERINARIA 41 | 2009 Aldo Vezzoni Intervista 5

Ho davvero imparato? Laverifica si fa durante il corsoTecniche attive d’aula, partecipazione diretta e … compiti a casa

I l Centro Studi EV di Cremona organiz-za le iniziative di aggiornamentoscientifico e professionale delle asso-

ciazioni federate ANMVI nazionali e ognianno ospita migliaia di veterinari e centi-naia di eventi attrezzati con le più moder-ne soluzioni per la didattica pratica. L’ef-ficacia dell’apprendimento è il principaleobiettivo delle direzioni scientifiche deisingoli eventi. Nella foto un momentodell’AO Master Class Course on Advan-ce corrective Ostheotomies.

EFFICACIADELL’APPRENDIMENTO

Nella foto, al centro, Aldo Vezzoni (SCMPA, Diplomato ECVS) durante le esercitazioni all’AO Master Class Course lo scorso novembre.

Oltre a ricoprire la carica di Presidente FSA, Vezzoni è ESVOT Senior Vice Presidente curatore della newsletter OrthoVetSuperSite.

L’utilizzo della lingua inglese nelladidattica veterinaria non è un osta-colo, ma un

valore aggiunto. “Perchi vuole trarre van-taggio dal progressoscientifico in campomedico - dichiaraVezzoni- la lingua in-glese è un obbligo.Solo usando una so-la lingua ci si puòscambiare esperien-ze e conoscenze etrarre vantaggio datutto quanto viene prodotto a livellomondiale”.

La didattica in lingua inglese è oggetto dianalisi e di proposta nelle sedi universi-

tarie e, in base allariforma Gelmini, l’in-segnamento in lin-gua è addirittura giàprevisto nella riformadei licei: all’ultimoanno di liceo scienti-fico una materiaverrà insegnata in in-glese per un’ora allasettimana. Un van-taggio sicuro, peraccostarsi senza

mediazioni alla letteratura scientifica in-ternazionale.

LA LINGUA INGLESE NON È UN OSTACOLO

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:47 Pagina 5

Page 6: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

alla sera, che vengono brevemente illustratiquando assegnati e poi discussi il giorno do-po mostrandone la soluzione. Tutto questonell’aula didattica in cui l’attività viene inter-vallata con esercitazioni pratiche dove appli-care quanto appreso. Per architettare uncorso così articolato occorre molta pianifica-zione ed organizzazione, con relatori dispo-nibili, competenti ed affiatati, in grado di pre-parare in anticipo tutto il materiale necessa-rio, le relazioni, il volume degli appunti, il vo-lume dei compiti in aula e quello dei compitia casa, il volume sulle esercitazioni pratichee tutto il materiale necessario per le eserci-tazioni.

La sua esperienza di relatore è più cheventennale. Come è cambiata la platea

dei discenti italiani in questi anni?È cambiata sia in bene che in male. In beneperché c’è una gran voglia di imparare peracquisire sempre maggior competenza edessere poi in grado di applicarla nella propriaattività, anche per far fronte alla concorren-za sempre crescente. In male perché, men-tre in passato si sentiva una grande ricono-scenza per chi metteva a disposizione lapropria esperienza e conoscenza, oggi moltiritengono che sia un loro diritto ottenerla.

Ultimamente è sempre più spesso impe-gnato con docenze all’estero. Cosa ha“importato” della moderna didattica in-ternazionale?Proprio in riferimento a quanto appena det-to, all’estero ho sempre riscontrato unagrandissima riconoscenza per chi mette adisposizione degli altri il proprio sapere. Nonlo danno per niente scontato e pertanto so-no estremamente grati a chi permette loro diimparare cose nuove e a chi insegna loro itrucchi del mestiere, di cui sono tutti un po’gelosi. Come metodologia e organizzazionedidattica, l’esperienza che abbiamo acquisi-to in Scivac in 25 anni ci viene invidiata e co-piata in diverse nazioni e quindi in un certosenso abbiamo fatto scuola. Anche in que-st’ultimo corso internazionale di ortopedia, ipartecipanti stranieri, circa la metà del tota-le, provenienti da diversi Paesi europei, han-no elogiato la nostra organizzazione, la no-stra logistica, e non ultimo, la qualità dei no-stri break e pranzi. Un Collega polacco ci ha confidato di averdeciso di imparare l’italiano solo per poterfrequentare la nostra attività didattica, quellache offre la maggior varietà in tutto il pano-rama internazionale. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 41 | 20096 Intervista Aldo Vezzoni

La ESVOT (European Society of Veterinary Orthopaedics and Traumatology) pub-blica on line OrthoVetSuperSite, un sito ad accesso libero per i soci ESVOT, cheaggiorna la comunità internazionale degli ortopedici sulle novità scientifiche e

sugli eventi più rilevanti in questa disciplina. Il sito, in lingua inglese, dà accesso allepubblicazioni curate da ESVOT e informa sulle principali attività della Società (nel 2010il congresso mondiale di ortopedia sarà a Bologna dal 15 al 18 settembre). Ai non sociè consentito l’accesso previa registrazione. I Soci e gli utenti registrati ricevono unanewsletter mensile.

ORTHOVETSUPERSITE

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:47 Pagina 6

Page 7: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:47 Pagina 7

Page 8: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

Il Consiglio Nazionale dell’ANMVI haospitato nella sua sede cremoneseil Presidente di ConfprofessioniGaetano Stella. Il 21 novembre, allaplatea dei dirigenti nazionali e re-gionali dell’Associazione Nazionale

dei Medici Veterinari Italiani, Stella ha fornito ilquadro delle recenti attività della Confedera-zione. Dopo una panoramica generale sul CCNL de-gli Studi Professionali e sulle opportunità peril personale dipendente derivanti dagli Enti bi-laterali, Stella ha ripercorso i principali tra-guardi raggiunti e presentato le attuali strate-gie politiche e di posizionamento. Il tasto della riforma delle professioni è dolen-te. Gaetano Stella ha lamentato i criteri di pro-grammazione delle audizioni parlamentari econdiviso con i veterinari dell’ANMVI il disap-punto di Confprofessioni per la mancata con-vocazione nell’ambito dell’indagine conosciti-va sulle professioni. Risulta così evidente unalacuna nei lavori parlamentari dovuta allamancanza di opportune valutazioni del pesoeconomico-sociale delle professioni intellet-tuali. Un’occasione persa anche la questione delsistema duale che “va governato insieme alleprofessioni regolamentate- ha dichiarato Stel-la. Percorsi separati di riordino non danno lestesse garanzie di non sovrapponibilità dellecompetenze. “Siamo contrari- ha aggiunto ilPresidente di Confprofessioni- all’impostazio-ne data in Parlamento alla riforma e che rinvia

ad un provvedimento a se stante la questio-ne delle professioni non regolamentate”.Quella fra professionisti e tecnici è una partitache si riaprirà al CNEL dove Confprofessioninon intende mancare.Carlo Scotti, Presidente Senior dell’ANMVI ecomponente della Giunta Esecutiva di Conf-professioni, ha sottolineato lo sforzo di Conf-professioni verso una necessaria regolamen-tazione dei rapporti tra professionisti, per tut-te le fattispecie che, non inquadrabili nelCCNL degli studi, nondimeno richiedono diessere normati. “Dopo gli opportuni approfondimenti giuridici,crediamo si debba avviare un serio confrontocon il Ministero del Lavoro - ha dichiaratoCarlo Scotti - perché nel nostro quotidianoprofessionale viviamo un vuoto regolamenta-re che ci espone ad ingiustificati controlli esanzioni. Non credo- ha concluso Scotti- chesia un problema solo veterinario e che riguar-di solo gli studi professionali più grandi. L’e-sperienza ci dice che quando i professionistidevono esercitare in sinergia fra loro e aggre-gare le competenze per dare le loro presta-zioni al cliente, non si possa più tollerare chela collaborazione professionale sia vessata ointralciata da ritardi normativi. Confprofessio-ni - ha concluso Scotti - ha già dimostrato disaper modernizzare il diritto del lavoro e ciriuscirà anche stavolta”.

NOI “VISIONARI”In apertura dei lavori il Presidente dell’ANMVI

Sandro Barbacini ha ripercorso le tappe deldecennale dell’Associazione cominciandodai traguardi raggiunti. Il Presidente ha sotto-lineato che molti progetti che dieci anni fasembravano “da visionari” sono oggi unarealtà e hanno superato le barriere delle ini-ziali diffidenze e incertezze. Oggi è ovvio per-sino per la Politica parlare di “livelli essenzialidi assistenza veterinaria LEAVET” (ne ha par-lato Fernando Fioramonti, Delegato Anmviper la medicina veterinaria convenzionata). Iliberi professionisti sono entrati nei testi nor-mativi e legislativi con la dovuta dignità pro-fessionale e sono incoraggiati a sentirsi ope-ratori di salute per il Paese. La qualità dellaprestazione professionale, segno della vo-lontà della Categoria a qualificarsi agli occhidell’utenza è oggi un progetto realizzato erealizzabile nel settore degli animali da com-pagnia, grazie alla certificazione BPV insiemea CSQA (ne ha parlato Marco Melosi, VicePresidente ANMVI con delega al settore de-gli animali da compagnia). ANMVI è presentesu tutti i tavoli aperti ai ministeri. SIVE, in par-ticolare, dopo aver partecipato agli stati ge-nerali dell’ippica convocati dal Ministro Zaia(e successivamente al Gruppo ristretto di la-voro che ne è conseguito) siede oggi ai tavo-li ministeriali per l’individuazione della cornicein cui si inserirà una legge quadro per la tute-la degli equini e per affrontare l’annosa que-stione delle sostanze dopanti nel cavallo a-tleta. Al Ministero dell’Università c’è un tavo-lo con i Presidi e con la Fnovi di straordinariaimportanza strategica per riequilibrare l’offer-ta formativa con la professione reale e le pos-sibilità occupazionali (ne ha parlato GiancarloBelluzzi, Vice Presidente Vicario dell’ANMVI).Non era pensabile dieci anni fa sentir dire dalMinistero dell’Università e dai Presidi che ser-ve una razionalizzazione delle sedi e dei po-sti e che si deve andare incontro ad una “se-lezione darwiniana” delle Facoltà. Il farmacoveterinario sta subendo una svolta normativae gestionale molto importante. La richiesta diANMVI di fare la scelta coraggiosa della di-stribuzione del farmaco sta ricevendo atten-zione. Non era così qualche anno fa. Oggi

anche il Ministero della Salute è disposto aparlarne.

RIASSETTOÈ in corso un riassetto interno dell’ANMVI.L’ingresso di Carlo Scotti nella Giunta Esecu-tiva di Confprofessioni, parte sociale al Mini-stero del Lavoro spalanca importanti oppor-tunità politiche per le libere professioni e perla veterinaria in particolare. Inserita in un con-testo politicamente allargato e affermato, laveterinaria può trovare accesso a prospettivee soluzioni che solo una rappresentanza diparte sociale può dare. Uno dei temi caldi sultavolo della Giunta Esecutiva di Confprofes-sioni, che sarà materia di lavoro per i prossi-mi mesi, è la regolamentazione dei rapportidi lavoro fra liberi professionisti. Il 18 novem-bre ANMVI INTERNATIONAL, grazie al lavorosvolto in questi tre anni ha ottenuto il premio“EccellEnte” dalla Regione Lombardia. È il ri-sultato di un impegno per la formazione spe-cialistica di rilevanza europea che ha riunitocentinaia di colleghi italiani ed europei in gior-nate di aggiornamento gratuito accreditatoEcm e che crediamo possa fare da creden-ziale per l’ingresso di ANMVI nelle iniziative diEXPO 2015.Si stanno rinnovando i Consigli regionali delleANMVI Regione. Molti Colleghi stanno con-fermando il loro impegno, altri chiedono diessere affiancati da giovani leve e puntano alricambio generazionale. È questo un proble-ma che dà ancora più valore all’impegno diquanti stanno “tenendo botta”. È il caso del-l’Abruzzo (Intervento di Marco Della Torre,Presidente di Anmvi Abruzzo) che per il 2010ha in serbo importanti iniziative di valorizza-zione della veterinaria libero professionaleterritoriale e che in queste settimane ha in-contrato i vertici dell’amministrazione provin-ciale di Pescara, dell’IZS di Teramo e dellaRegione, per gettare le basi di una ricostru-zione della veterinaria post-sismica.

FRONTI APERTIRicorrere al Consiglio di Stato? Il Consiglionazionale dell’ANMVI ha ascoltato la relazio-

Confprofessioni incontra i veterinari Il Presidente Stella a Cremona, all’Assemblea annuale della dirigenza ANMVI

Nella foto, al centro, Gaetano Stella, Presidente di Confprofessioni. Alla sua sinistraCarlo Scotti (ANMVI, Giunta Esecutiva Confprofessioni) e Giancarlo Belluzzi (VicePresidente Vicario ANMVI). Da destra il Presidente della Federazione Nazionale degliOrdini dei Veterinari Italiani, Gaetano Penocchio e l’On. Gianni Mancuso, PresidenteEnte Nazionale Previdenza Assistenza Veterinaria.

laPROFESSIONE VETERINARIA 41 | 20098 Anmvi Informa Consiglio Nazionale

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 8

Page 9: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

ne del Direttore dell’ANMVI Antonio Manfrediche ha ripercorso il contenzioso con la Re-gione Lombardia avviato in sede legale percome è stata disciplinata la libera professio-ne dei veterinari dipendenti dal SSN. Mentreil Parlamento sta riscrivendo le regole dell’in-tra ed extramoenia, rinviando ancora la “pa-tata bollente” alle Regioni, l’ANMVI non chiu-de la partita e ricorrerà al Consiglio di Statocontro la sentenza del TAR che ha addottomotivazioni non condivise dai legali dell’As-

sociazione, specie per quanto attiene la tito-larità di ANMVI al ricorso.Un altro capitolo aperto sul fronte legale ri-guarda il ricorso dell’ANMVI contro l’interate-neo di Catanzaro. Qui il dibattimento si èconcluso e si aspetta che il Consiglio di Sta-to dica l’ultima parola.

FNOVI ED ENPAVAlla vigilia degli appuntamenti di Pescara, perle rispettive assemblee, FNOVI ed ENPAV

hanno portato gli ultimi aggiornamenti allaplatea della dirigenza ANMVI. A cominciaredalla riforma previdenziale che entro l’annodovrebbe ricevere il via libera dei Ministeri vi-gilanti. Pareri informali sono già stati espressinel corso dei più recenti colloqui con l’Eco-nomia e depongono a favore di una promo-zione della riforma. Il Presidente della FNOVIGaetano Penocchio ha parlato delle consu-lenze aziendali ricostruendo le tappe delleconquiste strappate alle Regioni che non in-

tendevano riconoscere la titolarità del medi-co veterinario a prestare consulenza di sanitàe benessere animale nell’ambito della condi-zionalità. Oggi solo Sicilia, Sardegna, Molisee Valle d’Aosta non hanno emanato il bandoper la misura 114. Nelle restanti Regioni, do-ve si pensava di precludere le consulenze almedico veterinario FNOVI e FONDAGRI han-no ottenuto soddisfazione dalle autorità re-gionali e, dove non è stato possibile, dai Tri-bunali. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 41 | 2009 Consiglio Nazionale Anmvi Informa 9

Il peso del Fiscosulla sanità animaleIn Italia le cure veterinarie sono considerate un bene superfluo. E si taglia la prevenzione

L’Associazione Nazionale Me-dici Veterinari Italiani denun-cia: cure veterinarie conside-rate dal Fisco nazionale co-me un bene superfluo, politi-che fiscali non allineate con

le priorità della sanità animale mondiale, scar-so impegno nella creazione di una veterinariadi base convenzionata.Non basta la ratifica della Convenzione Euro-pea per la protezione degli animali da compa-gnia per qualificare l’Italia come una nazione alpasso con gli altri Paesi e con l’importanza cre-scente che tutti gli organismi internazionali del-la sanità attribuiscono alla salute degli animali. “Servono anche politiche fiscali che non gravi-no sulla prevenzione e sulle cure veterinarie-dichiara Carlo Scotti dell’ANMVI - Oggi di que-ste politiche non c’è traccia nel nostro Paese:le detrazioni sono ferme a soglie di recupero fi-scale irrisorie e l’aliquota IVA sulle cure veteri-narie è la stessa dei beni superflui: il 20%. È ur-gente cambiare rotta - continua Scotti - Gover-no e Parlamento ci riflettano seriamente nel va-rare la manovra finanziaria”.Secondo i veterinari dell’ANMVI basta pocoper rendersene conto: le zoonosi, quelle ricor-renti e quelle riemergenti come la rabbia, le in-cognite epidemiologiche dei virus influenzali, lamutata geografia di malattie un tempo “esoti-che” che i cambiamenti climatici hanno resoendemiche anche in Italia, sono tutti fattori chedovrebbero responsabilizzare i cittadini allen-tando la presa fiscale e premiando i comporta-menti virtuosi della prevenzione veterinaria.E invece, continua Scotti, “in Italia lo Statograva sulla salute animale più di quanto sa-rebbe ragionevole attendersi da politiche fi-scali realmente allineate con gli indirizzi di pre-venzione sanitaria dettati dagli organismi na-zionali, regionali e internazionali. In tutto ilmondo la salute degli uomini è consideratatutt’uno con la salute degli animali. Nel nostroPaese c’è una politica fiscale in ritardo e a far-ne le spese è la prevenzione veterinaria e in

ultima analisi la salute pubblica”. L’Associa-zione lamenta infine che le autorità sanitarienazionali, Governo e Parlamento, non abbia-no ancora compreso a fondo la necessità dicreare al più presto una medicina veterinariadi base convenzionata che faccia fronte alleprestazioni veterinarie essenziali e vada in-contro alle fasce sociali più deboli. (Comuni-cato stampa ANMVI 30/11/2009)

I TAGLI NELLA FINANZIARIALa Commissione Affari Sociali ha esaminato insede consultiva la manovra finanziaria per il2010 (Legge Finanziaria e Bilancio di previsio-ne) e approvato le proposte di relazione favo-revole per la V Commissione Bilancio. Unacomplessiva bocciatura della manovra è inve-ce stata proposta dall'On. Livia Turco la cui re-lazione sarà presentata alla V Commissionecome relazione di minoranza. La relazione del-l'On. Turco analizza le riduzioni di spesa con-tenute nella manovra, alcune delle quali riguar-dano la sanità, la ricerca e la prevenzione vete-rinaria. In particolare, questi i programmi lemissioni e i relativi tagli, rispetto al 2009, con-testati dall'ex Ministro della salute: • Finanziamento interventi prevenzione del ran-

dagismo: riduzione di oltre il 10 per cento;• Prevenzione e assistenza sanitaria veterina-

ria: riduzione di spesa pari a 5,6 milioni intermini di competenza contabile e a 6,2 mi-lioni in termini di cassa.

• Ricerca per il settore della sanità pubblica ezooprofilattico: riduzione di spesa pari a22,6 milioni in termini di competenza conta-bile e a 1,7 milioni in termini di cassa;

• Missione n. 17 "Ricerca ed innovazione",per il programma «Ricerca per il settoredella sanità pubblica e zooprofilattico»: ri-duzione di 22,5 milioni di euro; già lo scor-so anno le risorse destinate alla missione

n. 17 "erano irrisorie", ha commentato Li-via Turco, "rappresentando, in percentualerispetto al totale delle risorse disponibili perciascuna delle 34 missioni, solo lo 0,7 percento".

"Tutto ciò conferma - ha aggiunto l'On. LiviaTurco - la disattenzione di questo Governo peril settore della ricerca, continuamente penaliz-zato e mai considerato, diversamente da altriPaesi più accorti e lungimiranti, settore indi-spensabile per lo sviluppo e la crescita diquesto Paese". ■

LE ALIQUOTE IVA IN EUROPA

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 9

Page 10: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

Confrontandosi sulle Buo-ne Pratiche VeterinarieANMVI e sulla loro certi-ficazione, molti colleghisi sono posti alcune do-mande di carattere prati-

co. Ad altrettante è stata data risposta, ma lanovità è tale da giustificare che ne nascano dinuove ogni giorno. Ben vengano. In Vetlink, ad esempio, si è svolta una di-scussione nella quale ci si è domandati se ilDisciplinare/Manuale dell’ANMVI sulle Buo-ne Pratiche Veterinarie in Struttura Veterina-ria per Animali da Compagnia richieda la col-laborazione di un Pronto Soccorso per po-ter avere la certificazione BPV. Il presuppo-sto, evidentemente non basato sulla letturadel Disciplinare, era che fosse necessaria u-na collaborazione di questo tipo, al fine digarantire le 24 ore di assistenza, quando lastruttura, specie nel caso di un monotitola-re, non desse questo tipo di servizio. È ne-cessario chiarire che non è così: nel Manua-le ANMVI è presente una voce dedicata allareperibilità (punto 7.2.7 del Disciplinare) inbase alla quale se si vuole offrire un serviziodi reperibilità è necessario porsi nelle condi-zioni di poterlo garantire. Ma non è, né po-trebbe esserlo, un obbligo. Ai fini della certi-

ficazione conta quello che la struttura dichia-ra nella propria “Carta dei servizi” e che vi siattenga. La struttura che vuole garantire reperibilità aldi fuori dell’orario di apertura dichiarato nellacarta dei servizi, deve aver messo a disposi-zione dei clienti almeno un numero di telefo-no attivo, avere la disponibilità di un veteri-nario reperibile entro un lasso di tempo mas-simo dichiarato e di poter erogare la presta-zione presso l’ambulatorio e/o in visita do-miciliare.

CHE COS’È LA CARTA DEISERVIZI?

La struttura veterinaria deve dichiarare in ap-posito documento le prestazioni sanitarieche è in grado di erogare e per le quali ha ri-chiesto l’accreditamento e l’elenco dellespecie che sono ammesse ai processi di cu-ra. La dichiarazione deve essere contenutain apposito documento, la Carta dei Servizi,che sia messo a disposizione del pubbliconei modi e forme consentiti dalla legge ed inlinea con il codice deontologico professio-nale in vigore. Le prestazioni sanitarie eroga-te dichiarate devono essere supportate daattrezzature, ambienti di lavoro, impianti epersonale adeguati.

CHE COSA DICHIARARE NELLACARTA DEI SERVIZI?

Le prestazioni sanitarie erogabili fanno capoa sei aree distinte: area medica, area chirur-gica, diagnostica per immagini, medicinad’urgenza, ricoveri e degenza e laboratoriodi analisi. Per ciascuna area il Direttore Sani-tario deve dichiarare quali prestazioni sani-tarie veterinarie specifiche è in grado di ero-gare.

CHE COSA SIGNIFICA“CERTIFICARE”?

Per “certificazione” si intende “una procedu-ra con cui una terza parte indipendente dàassicurazione che un prodotto, processo oservizio è conforme ai requisiti specificati”.In altre parole, significa dare mandato aqualcuno di valutare se e quanto l’operato diun medico veterinario è in linea con le regoledi comportamento definite nel Manuale diBPV.

È OBBLIGATORIO CERTIFICARSI?No. Il percorso è volontario e non rappresen-ta in alcun modo un onere a carico dellestrutture veterinarie che non ritengono ne-cessaria o utile la certificazione. Il principio,in questo caso, è la volontarietà.

CHI CERTIFICHERÀ LA MIASTRUTTURA?

Il CSQA (www.csqa.it), un ente certificatoredi affermata competenza nel settore dellaqualità, individuato dalla CommissioneANMVI per la Qualità come il soggetto più i-doneo, per esperienza e convenienza a cer-tificare le buone pratiche veterinarie. Non si tratta di una autocertificazione, madi una certificazione basata sul principiodella terzietà: evitare il rischio dell’autorefe-renza, cioè che sia la categoria stessa a di-

re “guardate come siamo bravi”.

DI QUALE TIPO DICERTIFICAZIONE SI TRATTA?

La certificazione è una certificazione BPV.Oggetto della certificazione sono le BuonePratiche Veterinarie applicate nella strutturasulla base del disciplinare e della metodolo-gia indicata dal Manuale dell’ANMVI. Si tratta di una certificazione “originale”, ba-sata sulla veterinaria e pensata per la veteri-naria.

QUAL È IL PRIMO PASSO DACOMPIERE?

Il percorso verso la certificazione non può es-sere intrapreso senza essere preliminarmentein regola con le norme di legge che regolanole strutture veterinarie. Trattandosi di una“certificazione BPV”, basata sul ManualeANMVI di Buone Pratiche Veterinarie, è preli-minarmente indispensabile acquisire, cono-scere e applicare il Manuale. Le giornate diavviamento alla certificazione come quella del22 gennaio 2010 consentono di farlo. Lamessa in atto del disciplinare attraverso unpiano di assistenza e di consulenza preparala struttura alla verifica del CSQA.

CHE RELAZIONE C’È FRA CARTADEI SERVIZI E AUDIT?

Lo standard BPV si applica quando la strut-tura che chiede la certificazione effettua di-rettamente o tramite l’ausilio di liberi profes-sionisti i servizi dichiarati nella carta dei ser-vizi. Il campo di applicazione dell’audit deveessere concordato fra struttura veterinaria eCSQA prima dell’audit. Il campo di applica-zione verrà formulato in maniera chiara e pri-va di ambiguità nel contratto tra struttura eCSQA, nel rapporto di audit e nel certificato.L’audit, e di conseguenza il certificato, è

laPROFESSIONE VETERINARIA 41 | 200910 Anmvi Informa FAQ

Certificazione BPV: e se non c’è un pronto soccorso?La risposta è nella Carta dei Servizi: la struttura deve attenersi alle prestazioni dichiarate

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 10

Page 11: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

CON LA CESSIONE DIRETTA DEL FARMACOVETERINARIO NON RITARDI LA SUA TERAPIA

Il Decreto Legislativo 6 aprile 2006, n. 193autorizza il medico veterinario a consegnare al proprietario dell’animale in cura

la confezione del medicinale veterinario da utilizzare per iniziare la terapia.

È UN SERVIZIO CHE MIGLIORA LA CURA DEL TUO ANIMALE

CHIEDILO AL TUO MEDICO VETERINARIO

1) Agevole e pronta disponibilità del farmaco veterinario2) Inizio immediato della terapia3) Trattamento più efficace sotto la guida del medico veterinario4) Certezza di disporre del farmaco veterinario specificamente indicato per la terapia5) Consigli sull’impiego e la somministrazione del medicinale nel proseguo della terapia

Art. 84 Decreto Legislativo 6 aprile 2006, n. 193 "Attuazione della direttiva 2004/28/CE recante codice comunitario dei medicinali veterinari"

(Gazzetta Ufficiale n. 121 del 26 maggio 2006 - Supplemento Ordinario n. 127)

A.N.M.V.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 11

Page 12: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

specifico della struttura. Nel caso che lastessa struttura richiedente abbia unità ope-rative differenti con differenti servizi erogati,l’audit dovrà essere effettuato presso tutti isiti e il certificato potrà essere unico e ripor-tare tutte le unità operative.

QUANTO DURA LACERTIFICAZIONE BPV?

Tre anni e il suo rinnovo non è automatico.La struttura veterinaria interessata a rinno-vare la certificazione deve inoltrare formalerichiesta a CSQA e per conoscenza adANMVI. CSQA emette l’offerta economicain conformità all’accordo quadro conANMVI.

CHE RUOLO HANNO ANMVI ECSQA?

ANMVI è proprietario dello standard BPV,mentre CSQA è l’organismo di certificazio-ne. ANMVI non certifica: non ne ha alcun po-tere né in fase di rilascio né di mantenimen-to né di revoca. ANMVI può solo erogare consulenze sull’ap-plicazione dello standard BPV. Tra ANMVI eCSQA è stato stipulato un contratto esclu-sivo in base al quale le strutture che inten-dono ottenere la certificazione BPV devonofare richiesta a CSQA Certificazioni srl trami-te ANMVI. Questo perché la certificazione è basata sul-lo standard BPV definito dalla Commissione

Qualità dell’ANMVI e riconosciuto dal CSQAcome “certificabile”. ANMVI ha facoltà dipartecipare, qualora lo ritenga opportuno,come osservatore al comitato di certificazio-ne (e a proprie spese). ANMVI può fornire assistenza tecnica a Odcnel caso in cui sia necessario risolvere pro-blemi di tipo tecnico che emergano nella ap-plicazione dello standard.

COME VENGONO GESTITIRECLAMI E SEGNALAZIONI DA

MERCATO?Eventuali segnalazioni o reclami effettuati daiclienti a CSQA e/o ad ANMVI devono esserecondivise dalle due organizzazioni al fine di

individuare eventuali azioni da intraprendere(verifiche supplementari, sospensioni, revo-che, miglioramento del sistema, modifichealla documentazione, comportamento deivalutatori etc). Tutte le segnalazioni saranno utilizzate, doveapplicabile, per intervenire sulle strutturecertificate, e negli altri casi per valutare e-ventuali revisioni della documentazione inessere o delle procedure utilizzate. Segnala-zioni e reclami dovranno essere documenta-ti e non anonimi. L’ANMVI si riserva di verificare la veridicitàdelle segnalazionI. CSQA ha inoltre la re-sponsabilità di comunicare tempestivamen-te ad ANMVI anche eventuali revoche o so-spensioni.

ESISTONO STRUTTURECERTIFICATE?

Sì, CSQA ha già certificato le prime struttureveterinarie, secondo lo standard di riferimen-to, ovvero le Buone Pratiche Veterinarie del-l’ANMVI. Le prime strutture veterinarie con il “bollino”,quelle che hanno superato la verifica (audit)sono già inserite nel data base pubblico delCSQA. La certificazione BPV attesta l’impe-gno della struttura veterinaria ad attuare leprocedure stabilite dalle Buone Pratiche Ve-terinarie. È un impegno assunto con i pazienti, con iclienti e con la nostra stessa professionalità,a rispettare e a mantenere nel tempo unostandard di buona pratica.

LA CERTIFICAZIONE È UNGIUDIZIO DI QUALITA’?

No, il rilascio del certificato di conformità nonè una promozione per le attività pregresse,ma è l’inizio di una assunzione di impegno alavorare da lì in avanti secondo lo standardBPV. Non può nemmeno essere considerato untraguardo finale perché, una volta certifica-ta, la struttura è successivamente sottopo-sta ai cosiddetti “audit di sorveglianza” per ilmantenimento e il rinnovo della certificazio-ne BPV.

QUAL È LA SUA IMPORTANZASOCIALE?

La certificazione ha il pregio di rispondere aduno dei temi sensibili della società odierna,cioè la cura e il benessere degli animali dacompagnia. Inoltre nel cittadino consumato-re è sempre più diffusa la ricerca di traspa-renza e di una competenza garantita cioècertificata. La certificazione BPV corrisponde a questaesigenza di serietà.

VIENE RILASCIATO UN“BOLLINO”?

La struttura certificata potrà comunicare aiclienti acquisiti e potenziali, alle istituzioni eal pubblico il proprio traguardo. Nelle forme consentite dalla pubblicità sani-taria, sarà possibile mostrare il cosiddetto“bollino” (un marchio ufficiale, rilasciato daCSQA) attestante il conseguimento dellacertificazione. Il CSQA renderà inoltre noto al pubblico l’e-lenco delle strutture veterinarie da questicertificate per la libera consultazione degli u-tenti. Il vantaggio della visibilità ha molti risvolti an-che sul piano dell’interlocuzione nei confron-ti di enti pubblici, associazioni protezionisti-che, istituti di credito, compagnie assicurati-ve, soggetti finanziari, ecc… che potrannoverificare le garanzie di qualità offerte dallastruttura e quindi il suo maggior grado di au-torevolezza e credibilità. ■

Centro Studi Veterinari E.V. Soc. Cons. a r.l. - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona - Tel. 0372/40.35.37- [email protected]

GIORNATA DI AVVIAMENTO ALLA CERTIFICAZIONE BPV

DOMANDA DI PARTECIPAZIONEDA INVIARE ENTRO IL 20 DICEMBRE 2009

al fax 0372/40.35.26 o in busta chiusa: ANMVI Via Trecchi 20 - 26100 Cremona o via posta elettronica all’email [email protected]

IL SOTTOSCRITTO

COGNOME...................................................................................................... NOME ............................................................................................................

VIA ........................................................................................................................................................................................ CAP. .........................................

CITTÀ .................................................................................................................................................................................... PROVINCIA .............................

TEL. ............................................................... CELL. ............................................................... EMAIL ...................................................................................

CODICE FISCALE ........................................................................................... ORDINE DEI VETERINARI DI .........................................................................

CHIEDE DI ISCRIVERSI ALLA

❑ GIORNATA DI AVVIAMENTO ALLA CERTIFICAZIONE BPV - venerdì 22 gennaio 2010VERSANDO LA QUOTA DI 600,00 EURO + IVA (20%)(N.B. comprensiva di un anno di assistenza a distanza, del Manuale ANMVI per le BPV e del Sistema Documentale)

E REGOLA LA QUOTA DI ISCRIZIONE TRAMITE:

❑ VAGLIA POSTALE intestato a EV Soc. Cons. a r.l. - Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona. Causale del versamento: Avviamento alla certificazione.Si prega di allegare copia del versamento alla presente scheda di iscrizione

❑ CARTA DI CREDITO

❍ CARTA SI ❍ MASTERCARD ❍ VISA(non sono accettate carte di credito elettroniche)

NUMERO DELLA CARTA SCADENZA (MESE E ANNO)

FIRMA PER L’ADDEBITO .......................................................................................................................

� AVVERTENZA: I partecipanti possessori di CARTA DI CREDITO ANMVI-VISA possono richiedere la rateizzazione (finanziamento a tassozero) del pagamento.

❑ PAGAMENTO RATEIZZATO TRAMITE CARTA DI CREDITO ANMVI-VISA (Finanziamento a TASSO ZERO)

mediante: ❍ 6 rate mensili, senza interessi ❍ 12 rate mensili, senza interessi

NUMERO DELLA CARTA DI CREDITO ANMVI-VISA SCAD. (MESE E ANNO)

CVV2 (NUMERO DI 3 CIFRE RIPORTATO SUL RETRO DELLA CARTA)

TITOLARE CARTA (NOME / COGNOME) ...............................................................................................................................................................................

DATA DI NASCITA (GIORNO / MESE / ANNO) ........................................................................................................................................................................

FIRMA PER AUTORIZZAZIONE ALL’ADDEBITO CON RATEIZZAZIONE ..........................................................................................................................

FATTURAZIONE (indicare i dati per l’intestazione) ..................................................................................................................................................................

PARTITA IVA ................................................................................................................................................ (per i non titolari vale il Codice Fiscale sopra riportato)

DATA ............................................................................................ FIRMA ..........................................................................................................................

ACCOGLIMENTO DELLE DOMANDE - La Segreteria dei corsi accoglierà le domande nell’ordine cronologico di ricezione e fino ad esaurimento dei posti disponibili, il nu-mero dei quali è stabilito dalla Direzione dei corsi nel numero di 25, sulla base delle esigenze didattiche e dell’ ottimizzazione delle risorse logistiche. La Segreteria non consi-dera vincolanti eventuali espressioni di interesse alla frequenza, scritte o verbali, ma considererà valide solo le domande di iscrizione regolarmente pervenute.

RINUNCE ED ESUBERI - Le richieste di rinuncia verranno totalmente rimborsate solo se pervenute entro 5gg dalla data di attivazione del corso. Per le domande in esuberonon si procederà all’addebito della carta di credito e all’iscrizione.

CONFERMA - Agli iscritti ammessi alla frequenza della giornata di consulenza verrà inviata una comunicazione di conferma della partecipazione.

PRIVACY - Ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (G.U. 29 luglio 2003, Serie generale n. 174, Supplemento ordinario n. 123/L), il sottoscritto consente altrattamento dei dati sopra indicati, consapevole che l’esecuzione dei servizi richiesti non può avere luogo senza le comunicazioni dei dati personali all’ANMVI e/o ai soggettia cui la stessa deve rivolgersi.

FIRMA ………………………………………………………………………………

A.N.M.V.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI ANMVI SERVIZI BPV

QUALITALIA®

laPROFESSIONE VETERINARIA 41 | 200912 Anmvi Informa FAQ

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 12

Page 13: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

SOCIETÀ SPECIALISTICHE - CALENDARIO PRIMO TRIMESTRE 2010

Società federata ANMVI

DATA SOCIETÀ LUOGO TITOLO

30-31 Gennaio SIDEV Cremona, Palazzo Trecchi CORSO AVANZATO Aggiornamenti e protocolli terapeutici basati sull’evidenza in dermatologia veterinaria

6-7 Febbraio SCVI Cremona, Palazzo Cittanova Chirurgia perineale, anale e perianale

7 Febbraio SIATAV Cremona, Palazzo Trecchi Anestesia totalmente intravenosa: prospettive immediate e future in anestesia veterinaria

7 Febbraio SICIV Cremona, Palazzo Trecchi Il linfoma felino: similitudini e differenze con quello canino Incontro aperto ai soci SIONCOV e SIMEF

7 Febbraio SIMVENCO Cremona, Palazzo Trecchi Nascita, infanzia, adolescenza, vecchiaia e morte: l’impiego dell’omeopatia nei due estremi della vita, con note di materia medica

13 Febbraio SIMIV Cremona, Palazzo Trecchi Immunologia clinica

13-14 Febbraio SINUV Cremona, Palazzo Trecchi Chronic Kidney Disease: quando l’eziologia è nota. Parliamo di diagnostica

14 Febbraio SIMEF Cremona, Palazzo Trecchi Neurologia ed ortopedia felina: come affrontare ad armi pari una sfida clinica quotidiana ed uscirne possibilmente vincitori

Gruppo di studio20 Febbraio di Fisioterapia Cremona, Palazzo Trecchi Ciò che ruota intorno alla fisioterapia

e Riabilitazione

21 Febbraio SIANA Cremona, Palazzo Trecchi Nuove frontiere della medicina veterinaria: nutraceutici e fitoterapici

21 Febbraio SVIDI Cremona, Palazzo Trecchi Diagnostica per immagini della tiroide e delle paratiroidi - Incontro aperto ai soci SIMIV

27-28 Febbraio SINVET Cremona, Palazzo Cittanova Trattamento delle ernie discali: a che punto siamo?

13-14 Marzo SIOVET Cremona, Palazzo Cittanova I mezzi di sintesi in ortopedia e traumatologia veterinaria

14 Marzo SICARV Cremona, Palazzo Trecchi Diagnosi e terapia nell’oncologia cardiovascolare - Incontro aperto ai soci SIONCOV

19-21 Marzo SOVI Cremona, Palazzo Trecchi II° Corso SOVI-FSA per la prevenzione delle Malattie Oculari Ereditarie

21 Marzo SIONCOV Grugliasco (TO) Post Congress ESVONCFacoltà di Medicina Veterinaria

28 Marzo SIRVAC Cremona, Palazzo TrecchiAggiornamenti farmacologici nella terapia del maschio riproduttore e relativi casi clinici

28 Marzo SISCA Cremona, Palazzo Trecchi La responsabilità medico legale del medico veterinario comportamentalista

Incontro realizzato in collaborazione con

PARTECIPAZIONESi ricorda che la partecipazione agli incontri delle Delegazioni Regionali è riservata ai Soci SCIVAC, indipendentemente dalla regione di appartenenza,

in regola con la quota Associativa dell’anno in corso. I Soci SCIVAC possono partecipare a qualsiasi incontro regionale organizzato da SCIVAC in qualsiasi regione e a titolo gratuito (portare con sé la tessera SCIVAC)

Società federata ANMVI

DELEGAZIONI REGIONALI - CALENDARIO INCONTRI GENNAIO-MARZO 2010Informazioni: Segreteria SCIVAC - Monica Borghisani - Tel. 0372 403506 - E-mail: [email protected] - ECM: Richiesto accreditamento

30-31 Gennaio Campania Patologie traumatiche dello scheletro appendicolare Bruno Peirone

31 Gennaio Lombardia Quando la chirurgia diventa intrigante Paolo Buracco

7 Febbraio Trentino Alto Adige Cosa c’è di nuovo nella diagnosi prognosi e terapia dei disordini infiammatori Ugo Lotticronici dell’apparato gastroenterico dei piccoli animali

14 Febbraio Veneto Elementi per un corretto approccio clinico e terapeutico alla malattia cardiovascolare David Chiavegato

21 Febbraio Marche I tumori cutanei dalla A alla Z. Guida all’approccio corretto Giorgio Romanelli

21 Febbraio Lazio Ortopedia pediatrica nel cane Aldo Vezzoni

28 Febbraio ASVAC Quando la chirurgia diventa intrigante Paolo Buracco

28 Febbraio Toscana Myths and misconceptions, ovvero leggende e false convinzioni Margherita Gracisin odontostomatologia e chirurgia orale veterinaria

14 Marzo SOVEP Approccio alle più comuni emergenze veterinarie Marco Bertoli

21 Marzo Emilia Romagna Citologia per non citologi come praticare il gioco dell’esame citologico Mario Caniatticon soddisfazione... e senza sbagliare troppo!

21 Marzo Calabria Aggiornamenti in anestesia Adriano Lachin

28 Marzo Sicilia Ortopedia pediatrica nel cane Aldo Vezzoni

28 Marzo Abruzzo La radiologia dalla A alla.....D (Diagnosi) Massimo Vignoli

INFORMAZIONI: Segreteria Società Specialistiche SCIVAC - Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 - Email: [email protected]

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 13

Page 14: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

II Congresso Internazionale sulla Leishmaniosi CaninaII International Congress on Canine Leishmaniasis

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 14

Page 15: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

di PAOLO SELLERIDr Med Vet, PhD

In medicina dei rettili tutte le tecni-che di diagnostica per immagini ri-coprono un ruolo fondamentalenella comprensione del quadro cli-nico. L’ecografia è un ausilio parti-colarmente impiegato nei rettili

perché offre un notevole aiuto.

LIMITAZIONIAlcuni fattori possono però limitarne l’uso. Inalcuni sauri, coccodrilli e cheloni delle plac-che ossee possono ridurre molto le finestreacustiche.La sedazione può essere consigliata nei sog-getti pericolosi (velenosi o aggressivi). Oltre alimitare ogni possibile rischio per la propriasalute, chi esegue l’esame deve poter stareconcentrato sullo schermo senza doversipreoccupare delle eventuali reazioni dell’ani-male. Se l’esame non è eseguito in serenità,probabilmente non sarà un buon esame. Igrossi cheloni, nonostante non siano animaliaggressivi, chiudendo gli arti all’interno delguscio possono schiacciare la sonda distrug-gendola; anche in questo caso è consigliabilesedare l’animale.

METODICAL’esame ecografico può durare diverse deci-ne di minuti e, dato che come sappiamo i ret-tili sono animali eterotermi, è necessario scal-dare il gel ecografico per prevenire abbassa-menti di temperatura pericolosi per la salutedegli animali.Per ottimizzare la visione delle immagini il geldeve essere applicato in più momenti perriempire lo spazio tra le squame e limitare gliOSTACOLI.Un’ottima soluzione per evitare il raffredda-mento dell’animale e per migliorare le imma-gini è quella di eseguire l’esame immergendol’animale in acqua tiepida. In questo modol’aria intrappolata tra le squame viene espul-sa totalmente consentendo una migliore vi-sione. Avendo la sonda immersa in acqua,qualora l’animale muovendosi dovesse allon-tanare la sonda dal corpo, l’acqua consentedi poter proseguire l’esame rendendolo piùcontinuo e quindi efficace.

POSIZIONAMENTOIl posizionamento dell’animale può variare inbase alla specie, alle abitudini dell’operatoree alla regione esaminata.I serpenti, quando sedati, vengono posti indecubito dorsale ponendo la sonda nella re-gione ventrale del corpo.

ECOCARDIOGRAFIALa cardiologia dei rettili sta muovendo i suoiprimi passi. L’ecografia è lo strumento più uti-le per la valutazione della funzionalità cardia-ca.Il cuore degli ofidi è quello più semplice da e-saminare perché l’esame non è impedito dastrutture ossee.Il cuore degli ofidi è localizzato a circa il 15-25% della lunghezza naso-cloaca dell’anima-le, posto caudalmente alla tiroide e cranial-mente al fegato, di fronte all’ultimo anello tra-cheale.Il cuore è contenuto all’interno del sacco pe-ricardico, l’ecografia mette in evidenza la pre-senza di una modica quantità di liquido peri-cardico. Ha forma allungata, sono riconosci-bili 4 cavità: due atri, un singolo ventricolo edun seno venoso di forma tubulare.

Diverse condizioni patologiche sono state ri-scontrate a carico del cuore dei rettili: endo-carditi, miocarditi, infarto, pericarditi, miocar-diopatie, infestazioni parassitarie e tumori.A volte, per eseguire un esame ecocardiogra-fico completo, può essere necessario sedarei soggetti più agitati.Nella maggior parte dei casi la sonda vieneposizionata ventralmente al cuore e spostatain direzione craniale. La sonda può essereposta anche in posizione intercostale destra,o sinistra, questa posizione consente di os-servare i tre tronchi arteriosi, i due atri e il sin-golo ventricolo.

CHELONILa struttura ossea del guscio limita moltol’entrata degli ultrasuoni.Le finestre acustiche nei cheloni sono fonda-mentalmente tre: la sonda può essere posi-zionata a livello della fossa axillo-cervicale (trala base del collo e la parte craniale dell’artoanteriore); nello spazio tra il ponte e la regio-ne caudale dell’arto anteriore; e nella fossaprefemorale tra ponte e faccia craniale dell’ar-to posteriore.Nelle specie in cui lo scheletro è scarsamenteossificato (Malacochersus tornieri, Apalonesp) la sonda può essere applicata direttamen-te sul guscio.Anche negli animali giovani, quando la mine-ralizzazione del guscio è ancora scarsa, po-nendo la sonda in corrispondenza delle sinfisiossee si riescono ad investigare facilmente leregioni sottostanti. La stessa tecnica si puòapplicare nelle tartarughe affette da iperpara-tiriodismo.Anche nei cheloni, l’esame ecografico deveseguire un rigido protocollo. Ponendo la son-da a livello della regione axillo-cervicale si co-mincia esaminando il cuore, il fegato. Il fegatoha un’ecogenicità uniforme, è attraversato davasi sanguigni ipoecogeni; nelle tartarughe èbilobato (con il lobo destro più grande rispet-to a quello sinistro), la cistifellea è quasi inte-ramente coperta dal parenchima.Attraverso la fossa prefemorale si esaminanoil digerente, la vescica e le gonadi. Nei mam-miferi riconosciamo il digerente per i 5 stratiecografici. La stessa stratificazione è ricono-scibile solo nelle tartarughe particolarmentegrandi. Il pancreas è meno ecogenico del fe-gato ma, come la milza è difficilmente ricono-scibile ecograficamente nelle tartarughe.Le ovaie si presentano come strutture ovoi-dali ipoecogene che, con l’inizio dell’attività ri-produttiva, assumono le dimensioni di acinid’uva e diventano maggiormente iperecoge-ne rispetto al fegato. Le uova sono di fre-quente riscontro, non devono essere confusecon le anse intestinali piene di aria.Nelle prime fasi successive all’ovulazione, pri-ma che il guscio termini la sua calcificazione,è possibile apprezzare nell’uovo un’area peri-ferica ipoecogena. In corso di stasi preovula-toria, i follicoli ovarici possono mostrare unostrato esterno iperecogeno e un centro ipoe-cogeno, indice di degenerazione. La compar-sa di queste immagini potrebbe indicare lanecessità di intervenire chirurgicamente ri-muovendo le ovaie.Caudalmente alle gonadi si trovano i reni. Es-sendo posti sotto il carapace sono evidenzia-bili solo nei soggetti particolarmente grandi,nei quali la sonda possa essere inserita all’in-terno della fossa prefemorale. Nei soggetticon scarsa mineralizzazione ossea, i reni pos-sono essere ispezionati anche attraverso ilcarapace.La vescica può arrivare ad estendersi all’intera

cavità celomatica, la sua parete è così sottileche può essere difficile riconoscerne la paretedurante l’esame ecografico. Nella vescica pos-sono riconoscersi cristalli di acido urico ipere-cogeni, la loro presenza non ha significato pa-tologico. In corso di disidratazione cronica i cri-stalli di acido urico possono unirsi insieme for-mando veri e propri calcoli che possono richie-dere la rimozione chirurgica.

SAURINella maggior parte dei sauri il contenimentomanuale risulta generalmente sufficiente perportare a termine con successo un esame e-cografico. Il decubito dorsale permette disfruttare come finestra acustica l’ampia su-perficie ventrale dell’addome. Qualora l’ani-male non dovesse tollerare questa posizionesarà sufficiente mantenere il paziente in de-cubito sternale sollevandolo dal tavolo, o al-ternativamente sfruttare i tavoli fenestratispesso impiegati per l’ecocardiografia.In alcuni casi per la visualizzazione di struttu-re localizzate appena sotto la parete addomi-nale, potrebbe rendersi necessaria l’interpo-sizione di un pad spaziatore tra superficie del-la sonda e la parete addominale stessa, dimodo da permettere il posizionamento deifuochi in corrispondenza delle strutture di in-teresse.Si consiglia di procedere alla visualizzazionedegli organi seguendo sempre lo stesso ordi-ne, al fine di standardizzare quanto più possi-bile l’esame ecografico, facilitando in questomodo l’individuazione di eventuali anomalieed assicurandosi nel contempo di aver visua-lizzato tutte le strutture indagabili con questametodica.Il cuore, facilmente individuabile grazie allasua contrattilità, è un ottimo punto di riferi-mento iniziale, sia per settare le impostazionidell’ecografo in termini di gain, profondità efuochi, sia come riferimento anatomico. Nellamaggior parte dei sauri il cuore, essendo lo-calizzato all’interno della cintura pettorale,può essere visualizzato posizionando la son-da immediatamente dietro all’omero ed orien-tandola cranialmente, approssimativamenteverso il centro del torace. Nei varani e neicoccodrilli spesso il cuore è situato più cau-dalmente, tra i lobi epatici. Nei coccodrilli è i-noltre possibile riconoscere due ventricoli di-stinti. La visualizzazione ecografica del cuore,oltre a rappresentare un momento importan-te nel corso di un normale esame ecograficoa fini diagnostici, può assumere una notevole

importanza come sistema di monitoraggiodell’attività cardiaca in corso di anestesia.Il fegato, bilobato, è situato immediatamentedietro al cuore nella porzione più craniale delceloma, e può essere visualizzato sia con unapproccio ventrale, posizionando la sondacaudalmente al processo xifoide, sia sfruttan-do come finestra acustica la zona immediata-mente caudale al gomito. Il parenchima epa-tico normale risulta generalmente ipoecoge-no rispetto ai corpi adiposi, e presenta unatrama uniforme. Il lobo epatico sinistro scivolaventralmente allo stomaco, mentre a livellodel lobo destro è possibile individuare la cisti-fellea (anecogena, situata accanto alla porzio-ne più caudale del lobo destro) e le vene por-ta e (più dorsalmente) epatica, le quali ap-paiono come strutture tubulari anecogenedelimitate da pareti iperecogene. Una modicaquantità di fango biliare nella cistifellea, facil-mente messo in sospensione attraverso lapressione e i movimenti della sonda, è un re-perto fisiologico legato alla presenza di sali bi-liari.Dorsalmente a fegato e cuore è possibile ri-conoscere la presenza dei polmoni attraversogli artefatti di riverbero causati dalla presenzadi gas al loro interno, che tende spesso ad o-stacolare la visualizzazione degli organi adia-centi.Lo stomaco è facilmente riconoscibile in posi-zione caudo-dorsale rispetto al lobo epaticosinistro; la presenza di contenuto gassoso alsuo interno può ostacolarne la visualizzazio-ne. Pancreas, milza e piccolo intestino sonorinvenibili caudalmente al fegato, ed il grossointestino è visualizzabile poco dietro al lobo e-patico destro. Nel celoma caudale il colon èspesso visibile come una grande struttura acontenuto anecogeno posta ventralmente aireni; in alcuni casi è possibile riconoscere alsuo interno la presenza di gas, feci e/o urati.La vescica urinaria, situata nel celoma cauda-le, appare come una struttura a parete sottilee contenuto francamente anecogeno, al cuiinterno è spesso possibile apprezzare la pre-senza di urati come strutture iperecogene chesi muovono liberamente al suo interno. Un co-lon disteso da abbondante contenuto fluidovisualizzato in asse corto può facilmente es-sere confuso con la vescica: per distinguere idue organi sarà sufficiente ruotare la sonda di90° al fine di valutare la forma complessivadella struttura in asse lungo (tubulare per il co-lon, rotondeggiante per la vescica). La presen-za di liquido libero nel celoma può essere di-stinta da entrambe le situazioni sopra descrit-te per l’assenza di una parete iperecogena li-mitante; nei sauri è normale rinvenire una mo-dica quantità di fluido in cavità celomatica, ma

Ecografia dei Rettili

laPROFESSIONE VETERINARIA 41 | 2009 Sivae Focus 15

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 15

Page 16: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

quando la raccolta diventa considerevole gliorgani viscerali come fegato, corpi adiposi eintestino, appaiono separati da materiale ane-cogeno, all’interno del quale, nei casi più gra-vi, sembrano addirittura galleggiare.I reni sono difficili da raggiungere con il fasciodi ultrasuoni, a causa della loro posizione ar-retrata in queste specie. Nei camaleonti e neivarani si può sfruttare come finestra acusticala fossa sottolombare, orientando il fascio diultrasuoni dorsalmente verso l’ingresso delbacino. Nelle iguane una considerevole por-zione dei reni può essere indagata poggian-do la sonda lateralmente alla base della co-da, nell’incavo tra questa e l’arto posteriore,e orientando il fascio cranio-dorsalmente; inquesto modo è generalmente possibile effet-tuare prelievi bioptici eco-guidati. In caso dinefromegalia il polo craniale dei reni può es-sere identificato nel recesso più caudale delceloma dorsale. I reni sani presentano un’e-cogenicità superiore rispetto al fegato e sonodelimitati da una sottile capsula iperecogena.Eventuali calcificazioni sono visualizzabili co-me zone iperecoiche che offrono un ostacoloal passaggio degli ultrasuoni, creando dietrodi loro un evidente cono d’ombra. I corpi adi-posi occupano spesso una considerevoleporzione del celoma medio-caudale, e il loroaspetto ecografico ricorda molto quello delfegato, sennonché il parenchima epatico ècaratterizzato da una fine vascolarizzazioneche tende a sgranare la trama ecografica. Inalcuni casi, inoltre, i corpi adiposi presentanouna sottile capsula iperecogena, e possonopresentarsi come ammassi di piccole forma-zioni rotondeggianti: in questi casi la distinzio-ne con il fegato diviene decisamente più age-vole. La visualizzazione di queste strutture of-fre interessanti informazioni sullo stato di nu-trizione dell’animale.Numerose informazioni possono essere de-sunte dall’esame ecografico dell’apparato ri-produttore, sia sul piano fisiologico che suquello patologico. L’ecografia, oltre a consen-tire una rapida diagnosi delle più comuni tur-be riproduttive di questi animali, dalla distociaall’oviduttite, rappresenta infatti un metodo disessaggio non invasivo per quelle specie disauri in cui il dimorfismo sessuale, anche daadulti, è assente o poco evidente. Inoltre, sitratta di un pratico sistema di monitoraggio

dell’attività ovarica, che consente agli alleva-tori di programmare e gestire in modo ottima-le il loro lavoro. Nelle specie vivipare questostrumento riesce a determinare la presenzadei feti (appaiono come strutture iperecogenecircondate da fluido e membrane), ed in stadipiù avanzati anche a valutare la loro vitalità(attività cardiaca).Le gonadi, localizzate al centro dell’addome(tra fegato e vescica urinaria) in posizione dor-sale, sono più facilmente visualizzabili dallaregione prefemorale, bilateralmente. Nellefemmine sessualmente mature le ovaie si pre-sentano come strutture simili a grappoli, al cuiinterno è possibile visualizzare numerose a-ree ipoecogene rotondeggianti, di diametroinferiore ai 5 mm, corrispondenti ai follicolinello stadio pre-vitellino. Un ovaio contenentefollicoli allo stadio vitellino (pre-ovulatori) risul-ta molto più facile da identificare, sia per le di-mensioni che tali follicoli raggiungono (fino a2,5 cm), sia per la maggiore ecogenicità diquesti. I follicoli postovulatori (uova) possonoessere distinti per la forma più allungata, unadifferenza più marcata tra la corticale ipereco-gena (guscio) e il contenuto ipoecogeno, e ladisposizione in fila piuttosto che a grappolo.A differenza delle ovaie, i testicoli non sonosempre visualizzabili, a causa della loro fisio-logica regressione durante la stagione non ri-produttiva. In alcuni casi risulta utile porre l’a-nimale in decubito dorsale, posizionare lasonda sulla linea mediana ventrale, visualiz-zare l’aorta (visibile come una striscia anecoi-ca pulsante) ed usarla come punto di riferi-mento per cercare i testicoli, disposti a caval-lo di questa. I testicoli si presentano sferici edipoecogeni rispetto al grasso circostante, esono normalmente circondati da una capsulaiperecogena e più esternamente da una mo-dica quantità di fluido.In alcune specie di sauro sessualmente mo-nomorfiche, come i mostri di Gila e gli scinchia coda prensile, è possibile visualizzare gli e-mipeni sull’aspetto ventrale della base dellacoda, come strutture allungate, eterogeneerispetto al circostante tessuto muscolare.

(Relazione al Seminario Sivae, Ecografia negliAnimali Esotici, Cremona, 18 ottobre 2009).La bibliografia può essere richiesta scrivendoa: [email protected]

laPROFESSIONE VETERINARIA 41 | 200916 Focus Sivae

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 16

Page 17: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO

Come e con cosa trattareil paziente traumatizza-to con una significativaemorragia in atto? Lo haspiegato Jennifer Devey(DVM, Dipl ACVECC,

USA) nella sua relazione intitolata “Fluidotera-pie “particolari”: con emorragia attiva e in cor-so di trauma toracico” al 63° Congresso SCI-VAC (“Traumatologia del tessuti molli”, Arez-zo, 16-18 ottobre 2009).In questi pazienti, la procedura di stabilizza-zione deve portare a una adeguata perfusio-ne, una sufficiente concentrazione di emoglo-bina (Hb) ematica, una equilibrata pressioneoncotica, un ripristino dei fattori della coagu-lazione e deve evitare un aumento dei fluidi in-terstiziali e l’aggravarsi dell’emorragia.Per fare questo è possibile ricorrere a diversiderivati ematici come sangue intero, plasmafresco congelato e plasma congelato, piastri-ne o globuli rossi concentrati, albumine uma-ne. La scelta di quale prodotto utilizzare però,oltre a tener conto della disponibilità e del co-sto non sempre affrontabili dal proprietario,deve basarsi su un insieme di valutazioni cli-niche/laboratoristiche fatte dal medico. L’ematocrito (Hct), la concentrazione di albu-mine e i risultati dei test della coagulazionevanno valutati prima di qualsiasi scelta: se l’a-nimale si presenta anemico e ipovolemico lascelta adeguata è quella di utilizzare sangueintero o una combinazione di plasma e globulirossi (RBC) concentrati. Nel caso invece lavolemia fosse mantenuta, l’utilizzo di soli RBCconcentrati è da preferire in quanto una inte-grazione di plasma potrebbe portare a iper-volemia con rischio di edema polmonare. Ilplasma diventa invece una scelta obbligataquando il paziente presenta una coagulopa-tia. In cani di taglia grande, se quest’ultimonon fosse disponibile, può essere sostituitodall’albumina umana, qualora fosse necessa-

rio ristabilire un’adeguata pressione oncoticadel compartimento intravascolare. L’utilizzodi questi emoderivati, se non in caso di asso-luta emergenza, deve essere subordinato aun test del maior e del minor per evitare l’in-sorgenza di qualsiasi reazione avversa. Il gat-to deve, invece, fare sempre le prove di com-patibilità.La somministrazione non deve mai avvenireattraverso la stessa linea in cui sono sommi-nistrati fluidi ipotonici o contenti calcio e nondeve mai durare più di 4-6 ore per evitare ildeterioramento delle proteine a temperaturaambiente. La soluzione ideale, da accompa-gnare alla trasfusione, è una soluzione fisiolo-gia allo 0,9% di NaCl. La velocità di infusionesarà di 5 ml/kg/h per i primi 15 minuti, per poiaumentare fino a 10-20 ml/kg/h. Contempo-raneamente si deve controllare ogni 5 minutila temperatura del paziente almeno per i pri-mi 15 minuti, poi ogni ora. L’evenienza di rea-zioni avverse alla trasfusione può richiedere ilpronto utilizzo di corticosteroidi. La relatricepreferisce invece pretrattare il paziente condefenidramina.La relatrice ha in seguito posto l’attenzionesul corretto utilizzo della fluidoterapia in casodi pazienti con emorragia attiva. Di fonda-mentale importanza è monitorare la pressio-ne ematica in quanto un incremento repenti-no ed elevato di questa può portare alla rot-tura dei coaguli neoformati, aggravando quin-di l’emorragia in corso. Un frequente monito-raggio della pressione e del flusso ematico at-traverso il Doppler è assolutamente consiglia-bile. La pressione dovrebbe mantenersi suvalori di 80-100 mm Hg soprattutto in pazien-ti con emorragia intra-addominale.Nel somministrare la fluidoterapia, bisogna i-noltre tener conto di tre importanti problema-tiche che costituiscono la cosiddetta “triadedella morte”: ipotermia, acidosi e coagulopa-tia. Questi tre fattori sono responsabili del-l’80% dei decessi. L’ipotermia può facilmenteessere evitata attraverso la somministrazionedi fluidi riscaldati oltre che, ovviamente, posi-zionando il paziente su materassini riscaldan-ti. Un animale ipotermico può andare incon-tro facilmente a complicazioni cardiache, va-sodilatazione e coagulopatie. L’acidosi che si sviluppa nel paziente trauma-tizzato, generalmente, è di tipo metabolico ederiva da un metabolismo anaerobico dovutoalla diminuita perfusione ematica. Questa aci-dosi va corretta attraverso una somministra-

zione bilanciata di cristalloidi e colloidi. Una a-cidosi respiratoria, invece, può essere parzial-mente controllata attraverso una ventilazioneassistita con l’utilizzo, se possibile, di ossige-no riscaldato in modo tale da ridurre la disper-sione di calore.Nel somministrare una fluidoterapia d’emer-genza, quindi, i nostri end-points sono quelli

di ristabilire una ossigenazione sufficiente deitessuti, una frequenza cardiaca e una pres-sione sanguigna normali, un out-put urinarioadeguato e una temperatura compatibilecon la vita. Per fare questo, secondo Devey,è necessario partire con boli di 20-30 ml/kgdi cristalloidi, accompagnati, se la pressionecolloido-osmotica è ridotta, da boli di 5ml/kg di colloidi. In tutto ciò, però, si deveprestare attenzione a non sviluppare unacoagulopatia per diluizione dei fattori dellacoagulazione.

* Si ringrazia per i dati forniti Marco Zanatta(Med Vet, Dottorando di Ricerca in Diagnosti-ca Collaterale in Medicina Interna Veterinariapresso il Servizio di Chirurgia del Dipartimen-to Clinico Veterinario dell’Università di Bolo-gna). ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 41 | 2009 Attualità scientifica Vet Journal 17o

Fluidoterapia in caso diemorragia attiva Scelta degli emoderivati e monitoraggio del paziente. Jennifer Devey al 63°Congresso SCIVAC

Uno studio descrive gli aspetti clinicopatologici di due canimorti per intossicazione da melamina in Italia. I due gio-vani soggetti appartenevano allo stesso canile nelle vici-

nanze di Treviso e morivano alla fine del 2008 con segni clinici diinsufficienza renale. Entrambi mostravano gli stessi segni clinicied evidenza di iperazotemia. L’esame necroscopico rivelava unagrave nefrotossicosi associata a deposizione di uroliti all’internodei tubuli renali e della pelvi. Il cristallo predominante era identicoa quelli osservati nei reni dei cani colpiti da insufficienza renalenegli episodi di intossicazione da melamina verificatisi nel 2004-2007 negli Stati Uniti e in Asia, fornendo evidenze che condivides-

sero lo stesso agente causale. Nel mangime somministrato ai duecani si riscontravano elevate dosi di melamina e la stessa sostan-za veniva identificata nel tessuto renale di un cane morto e neicampioni urinari di entrambi i cani. Si poneva diagnosi di nefro-tossicosi indotta da melamina. Si tratta, a conoscenza degli au-tori, della prima descrizione di contaminazione da melamina dimangimi per animali d’affezione nell’Unione Europea. (M.G.M.)*“Canine Nephrotoxicosis Induced by Melamine-ContaminatedPet Food in Italy” Cocchi M, Vascellari M, Gallina A, Agnoletti F,Angeletti R, Mutinelli F. J Vet Med Sci. 2009 Nov 13. [Epub aheadof print].

NEFROTOSSICOSI DA MELAMINA

Sindrome vestibolaredel gatto: aspetticlinici e RM

Uno studio retrospettivo harivisto le cartelle clinichedi 77 gatti con segni clini-ci di malattia vestibolarea cui era stata effettuatauna risonanza magnetica

(RM) della testa. In 40 gatti (52%) erano pre-senti segni di disfunzione vestibolare centrale(CVD) che, in 17 soggetti (43%), era parte diuna malattia multifocale. Le cause più fre-quenti di CVD erano le condizioni infiamma-torie (18 gatti; 45%), incluse quelle di originebatterica per estensione intracranica di otitiinterne (5 gatti; 13%), la peritonite infettiva fe-lina (3 gatti; 8%) e la toxoplasmosi (2 gatti,5%). La seconda e terza causa erano rispetti-vamente le neoplasie (12 gatti; 30%) e le ma-lattie vascolari (4 gatti; 10%). In un soggettosi diagnosticava una carenza di tiamina sullabase dei reperti RM e del miglioramento in se-guito a integrazione di vitamina B (1). Su 37 gatti (48%) con disfunzione vestibolareperiferica (PVD), si sospettava una sindromevestibolare idiopatica (IVS) in 16 (43%) e un’o-tite media/interna in altri 16 (43%).Nel gruppo di gatti con lesioni evidenti allaRM, la sede delle lesioni visualizzate era in ac-cordo con la classificazione clinica della di-sfunzione vestibolare in 52 casi su 55 (95%).La maggior parte dei gatti (9 casi; 56%) conpresunta IVS mostrava una scomparsa rapi-da e completa dei segni clinici. Poiché nellamaggior parte di questi soggetti i segni clinicicomparivano progressivamente nel corso ditre settimane, essi venivano classificati come

affetti da IVS “atipica”, per differenziarli daisoggetti con la forma tipica non progressivadi IVS. In nessun soggetto si documentava una ma-lattia sistemica sottostante. Fattori predittividi sopravvivenza statisticamente significativierano la neurolocalizzazione (sistema vestibo-lare centrale e periferico), l’età e il sesso. Nonsi osservavano differenze di sopravvivenza trai gatti con presunta sindrome periferica idio-patica e i gatti con otite media/interna.(M.G.M.)*“Clinical signs, magnetic resonance imagingfindings and outcome in 77 cats with vestibu-lar disease: a retrospective study” Negrin A,Cherubini GB, Lamb C, Benigni L, Adams V,Platt S. J Feline Med Surg. 2009 Nov 19.[Epub ahead of print] ■

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 17

Page 18: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

L’Autorità europea per la si-curezza alimentare (EFSA)ha pubblicato la prima inda-gine a livello comunitario su-gli MRSA (Staphylococcusaureus resistente alla meti-

cillina) nei suini da riproduzione. I risultati indi-

cano che l’MRSA si rinviene comunementenegli allevamenti di suini da riproduzione di al-cuni Stati membri dell’Unione europea (UE).L’indagine fornisce stime sulla presenza delbatterio e raccomanda di proseguirne il mo-nitoraggio e indagare cause e implicazioni delrinvenimento di MRSA negli allevamenti di

suini della UE.L’indagine è stata eseguita in 24 Stati mem-bri, in 17 dei quali sono stati trovati più tipi diMRSA negli allevamenti di suini da riproduzio-ne, mentre in 7 Stati membri non se ne è ri-scontrato alcun tipo. In media, in 1 su 4 alle-vamenti di suini da riproduzione nella UE, so-

no stati riscontrati diversi tipi di MRSA, mal’indagine riferisce anche che le cifre varianonotevolmente da Stato a Stato. L’MRSA ST398 è il tipo di MRSA maggior-mente segnalato negli allevamenti di suini dariproduzione nella UE; alcuni Stati membrihanno riferito anche di altri tipi, la cui preva-lenza, però, era di gran lunga inferiore. Lamaggior parte (36/42) dei ceppi non-ST398era presente in Italia e Germania.L’MRSA costituisce motivo di seria preoccu-pazione per la salute pubblica e i diversi cep-pi sono riconosciuti come importante causadi infezioni contratte in ambito ospedaliero (onosocomiali) negli esserti umani. Il tipo speci-fico MRSA ST398 è stato individuato in alcu-ni animali domestici ed è considerato un ri-schio sanitario professionale per gli allevatori,i veterinari e le loro famiglie, che potrebberoesservi esposti attraverso il contatto, diretto oindiretto, con tali animali. In un parere pubblicato all’inizio di quest’an-no, il gruppo di esperti dell’EFSA sui pericolibiologici (BIOHAZ) ha esaminato la rilevanzaper la salute pubblica degli MRSA negli ani-mali e negli alimenti ed è giunto alla conclu-sione che il ceppo MRSA ST398 ha minoriprobabilità di contribuire alla diffusione di MR-SA negli ospedali rispetto ad altri tipi di cui so-no portatori gli esseri umani. Il gruppo ha inol-tre aggiunto che al momento non vi sono pro-ve che l’MRSA ST398 possa essere trasmes-so agli esseri umani tramite il consumo o lamanipolazione di alimenti contaminati. Nell’indagine pubblicata in questi giorni l’EF-SA raccomanda di monitorare l’MRSA neisuini e in altri animali destinati alla produzionedi alimenti. Aggiunge inoltre che vanno svolteulteriori ricerche, in modo da poter individua-re le cause della diversa diffusione di MRSAnei vari Stati membri e utilizzare i risultati perproporre possibili misure di controllo.* Analysis of the baseline survey on the preva-lence of methicillin-resistant Staphylococcusaureus (MRSA) in holdings with breedingpigs, in the EU, 2008 EFSA, 24 novembre2009 ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 41 | 200918 Vet Journal www.vetjournal.it o

MRSA, un rischio professionaleper i veterinari Nella UE, stafilococchi resistenti presenti in un allevamento suino su quattro.Indagine EFSA

Vet Journal è un periodico di informazionescientifica di proprietà di E.V. srl iscritto nelPubblico Registro della Stampa periodicapresso il Tribunale di Cremona al n. 396 dal18.12.2003. È diretto dal dottor EnricoFebbo e dalla dottoressa Maria GraziaMonzeglio. Fornisce un flusso informativocontinuo sugli eventi della medicina veteri-naria e sul mondo delle bioscienze, con treedizioni alla settimana.

Le notizie di Vet Journalsono consultabili on line

all'indirizzo

www.vetjournal.it/

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 18

Page 19: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 19

Page 20: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

di ANTONIO MANFREDI

La crisi del settore veterinario,dovuta principalmente all’e-sagerato numero di laureatirispetto alle necessità delmercato, ma fortementepeggiorata anche per la

situazione economica del paese, sta eviden-ziando situazioni di grave difficoltà per i giovanilaureati, soprattutto se donne. Già da qualcheanno la percentuale femminile fra coloro chepassano l’esame di accesso al Corso di Lau-rea in Medicina Veterinaria è elevatissima, rag-giungendo punte del 75/80%. Percentuali chealla fine del Corso, al momento della Laurea,sono di solito anche più elevate, fino al 90%.

Questo perché, notoriamente, le donne sonopiù studiose ed attente dei maschi e quindi ar-rivano all’esame di ammissione più preparatee prima alla Laurea, mentre i maschi, anchequando risecono ad iscriversi al Corso, poi avolte abbandonano gli studi o comunque,spesso, dilatano i tempi andando fuori corso.Basta vedere gli ultimi dati riferiti agli iscritti agliOrdini veterinari nel 2008. Mentre gli iscritti dal2004 al 2008 hanno avuto un incremento del14,1%, la componente femminile, nello stessoperiodo, è cresciuta del 33,8%. Complimentiquindi alle donne, ma se ci pensate questa si-tuazione rischia di creare dei grossi problemi.Quasi tutte le laureate in Medicina Veterinaria,infatti, cercano di sviluppare la loro attività pro-fessionale nel settore degli animali da compa-gnia. Sempre facendo riferimento al 2008, gli i-scritti alla SCIVAC sono risultati a fine anno:53,5% donne e 46,5% uomini, una differenzadi 7 punti percentuali e che negli anni continuaad aumentare. Del resto l’attuale Presidente(Dea Bonello) e Vicepresidente (Federica Ros-si) della SCIVAC sono veterinarie. Questa ten-denza ha portato, già da qualche anno, ad u-na saturazione del mercato del lavoro nell’am-bito della veterinaria per animali da compagnia,perché i veterinari sono troppi e tutti voglionocurare cani e gatti. Quindi abbiamo nel settoreuna forte disoccupazione o sottoccupazione eci vogliono veramente anni prima che un gio-

vane laureato possa iniziare ad avere una retri-buzione decente riferita alla sua professiona-lità. Questa forte crescita femminile sta quindiportando ad una concentrazione dei veterinarisostanzialmente in un solo settore, quello deglianimali da compagnia, anche perché la veteri-naria pubblica, che era l’altro sbocco profes-sionale ricercato dalle veterinarie, è al momen-to abbastanza chiuso. È interessante anchevedere come all’interno della clinica per animalida compagnia le veterinarie siano interessatead alcune aree specialistiche: medicina felina,dermatologia, medicina comportamentale,mentre ne vengono scartate altre, in partico-lare ortopedia e chirurgia. Vediamo qualchedato: la SIMEF, società di medicina felina hail 71% di iscritti donne, la SISCA, medicinacomportamentale, il 65%, la SIDEV, dermato-logia, il 72%, il gruppo di Fisioterapia quasil’80%. Al contrario la SIOVET, ortopedia, haquasi l’87% di iscritti maschi, la SCVI, chirur-gia, il 75%. Questo significa che anche all’in-terno della medicina per animali da compa-gnia ci sono settori veramente più che saturiconcentrandosi la maggior parte dei laureati,mentre altri, forse, potrebbero offrire qualchepossibilità in più.Se vogliamo aggiungere un dato che può ava-re un significato, dai dati ENPAV, e che si riferi-scono al reddito dichiarato, le veterinarie risul-tano sempre con un valore medio nettamente

inferiore a quello dei colleghi, di circa1500/2000 euro. Questo deriva certamentedal fatto che molte di loro lavorano part-timeper far convivere gli impegni familiari con quelliprofessionali, ma anche dal fatto che, in gene-re, la loro retribuzione è inferiore a quella deicolleghi.Per superare i problemi evidenziati e riequilibra-re i settori veterinari si sta pensando da tempodi rivedere l’esame di accesso al Corso di lau-rea che, impostato come è oggi, tende ad e-scludere quei potenziali iscritti, soprattutto ma-schi e provenienti da scuole tecniche (Agraria),che potrebbero essere interessati maggior-mente a quelle aree professionali dove esisto-no ancora possibilità occupazionali: animali dareddito, trasformazione, sicurezza alimentare,fauna selvatica, industria, informazione scienti-fica, ecc. che oggi stanno finendo in mano adaltre figure professionali per mancanza di di-sponibilità ed interesse da parte dei laureati inmedicina veterinaria. Sarebbe infatti veramen-te assurdo pensare, in prospettiva, ad un set-tore veterinario con forti aspetti di disoccupa-zione o sottoccupazione che, d’altra parte, la-scia in parte scoperti ambiti di attività profes-sionale a favore di tecnici, altri laureati o veteri-nari di importazione.Nello stesso tempo, la crescita notevole di pre-senza femminile ha portato, ovviamente, mag-gior attenzione verso le problematiche delle ve-terinarie, per gli aspetti di garanzia del lavoro,di assistenza e di pari opportunità e, su questitemi, l’ANMVI si è fortemente impegnata sia di-rettamente, sia attraverso Confprofessioni do-ve rappresenta il settore veterinario. In partico-lare l’ANMVI ha apprezzato molto lo sviluppodi attenzione, anche da parte dell’ENPAV, ver-so le difficoltà derivanti dalla maternità delle ve-terinarie libere professioniste, che l’Associazio-ne ha sempre sostenuto nelle loro richieste edesigenze. L’ANMVI ha anche sollecitato inConfprofessioni maggiore attenzione verso leproblematiche femminili, ribadendo la richiestadi essere presente come Confederazione nelcomitato del Governo per le pari opportunitàper portare e sostenere le giuste richieste delledonne professioniste. A dimostrazione dell’im-pegno dell’ANMVI su questi temi, basterebbe,del resto considerare l’ultimo manuale pubbli-cato dall’Associazione: “Veterinaria e Donna,Tutela dentro e fuori la professione al femmini-le” a cura di Giorgio Neri e Carlo Pizzirani. Unmanuale di 24 pagine, di colore rosa, natural-mente, che affronta tutte le tematiche relativeall’essere veterinaria/donna, ed in particolare itre temi principali: L’indennità di maternità, laConciliazione lavoro-famiglia, partendo dallalegge 53/2000, e La sicurezza del lavoro. Unmanuale completo, quindi, che è stato moltoapprezzato dalle donne ma che sarebbe cer-tamente utile, come dicono gli autori nella bre-ve introduzione, anche ai Colleghi maschi. ■

Il futuro: donna e veterinariaSempre più donne veterinarie, con quale prospettiva? Quali problemi?

laPROFESSIONE VETERINARIA 41 | 200920 Riflessioni Professione veterinaria

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 20

Page 21: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

Dopo 5 anni di soddisfa-cente lavoro, il gruppo distudio ANMVI di PracticeManagement guarda alfuturo con rinnovato otti-mismo per continuare a

studiare la situazione della professione vete-rinaria in funzione degli enormi cambiamentiche sono avvenuti.Per fare ciò ci siamo dotati di un direttivo cherappresenta le differenti tipologie di struttureveterinarie presenti sul territorio italiano af-fiancata da un manager veterinario.In questo sforzo di rinnovamento troviamo ilDott. Bartolomeo Borgarello, per le mediestrutture, il Dott. Francesco Carrani, perquelle complesse, il Dott. Marco Viotti, perquelle piccole ed infine il Dott. Massimo Ser-reri che oltre ad essere medico veterinario etitolare sia di piccole che grandi strutture, haconseguito alla Università Bocconi di Milanoun master in business and administration.Insieme abbiamo deciso di portare avanti u-na serie di iniziative per diffondere la culturadi gestione aziendale, ampiamente diffusaall’estero fin dall’università, sul nostro terri-torio.La prima sarà la redazione di un piccolo ma-nuale che spieghi, a chi vorrà interessarse-ne, i primi rudimenti di gestione aziendalepartendo dai concetti di gestione aziendalepassando attraverso il calcolo del break e-ven fino ad arrivare alla costruzione dellapropria tariffa; tale manuale sarà distribuitogratuitamente da ANMVI a tutti i veterinariitaliani.In conseguenza di ciò organizzeremo una se-rie di incontri a Palazzo Trecchi, il primo il 14marzo 2010, il secondo il 13 giugno 2010 enel secondo semestre il 14 novembre 2010,per spiegare tale manuale ed avviare un con-fronto costruttivo e di scambio con tutti i ve-terinari che vorranno partecipare, inoltre, alprimo incontro, nella primavera 2010 sarà di-stribuito in anteprima tale manuale.Successivamente, in autunno ci occuperemoanche della pubblicità veterinaria, partendodagli aspetti normativi fino alla realizzazionedei siti internet dedicando anche a questa i-

niziativa alcuni incontri ed avvalendoci anchedi figure extra settore.Saremo inoltre presenti al congresso nazio-nale di Rimini 2010 per approfondire i temi e-conomico-finanziari con relatori stranieri ed i-taliani per rinnovare il confronto con quellerealtà dove tali temi sono già radicati.Abbiamo altresì deciso di riprendere l’argo-mento della qualità della prestazione veteri-naria come punto cardine per sviluppare la

propria impresa, piccola o grande che sia.Ci aspettiamo inoltre di collaborare attiva-mente con tutti quei colleghi che sentono lanecessità di migliorare i propri ambiti gestio-nali realizzando dei corsi su richiesta sui temidella comunicazione, delle human resorce eeconomico finanziari.Vogliamo anche guardare al futuro studian-do ed approfondendo la funzione di quellefigure laiche che operano all’interno delle

strutture veterinarie interfacciandoci con loroe dedicando spazi appropriati, dal momentoche la loro numerosità è in costante aumen-to nelle nostre strutture.Parallelamente svilupperemo delle indaginiconoscitive sulla nostra realtà il cui primo e-sempio è stata la ricerca sulle tariffe del2009, continuata con quella sulla prestazio-ne domiciliare ed altre saranno realizzate nelcorso del 2010.Speriamo quindi in una risposta calorosa daparte di tanti Colleghi che, come noi, sento-no il cambiamento nella nostra professionecome una priorità e credono, come noi, in u-na veterinaria qualitativamente migliore maanche soddisfacente dal punto di vista eco-nomico. Marco Viotti ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 41 | 2009 Un manuale per le tariffe Practice Management 21

Il veterinario è un manager Il Gruppo di Studio di Practice Management sta preparando grandi progetti

leader nel settore dell'alimentazioned'alta gamma per animali d'affezione

ricerca unINFORMATORE

MEDICO-SCIENTIFICO

per le seguenti provincie:

LUCCA, PISTOIA, MASSASi richiede laurea in medicina veterinaria

e una buona introduzione nel canaleveterinario per animali d'affezione.Si offre interessante compenso piùincentivi legati all'attività svolta.

Inviare dettagliato Curriculum Vitaeal seguente indirizzo di posta elettronica:

[email protected] espressamente il riferimento:IMS TOSCANA e l'autorizzazione

al trattamento dei dati personaliai sensi della legge 375/96

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 21

Page 22: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

Sabato 21 Novembre si è te-nuta a Gioia del Colle (Ba-ri) la prima Giornata Inter-regionale SIVAR dal titolo“Aggiornamenti in buia-tria” organizzata in colla-

borazione con le Delegazioni Regionali SI-VAR Puglia e Basilicata.Ha aperto i lavori il Presidente SIVAR Dr. Me-dardo Cammi il quale - nel portare i saluti delConsiglio Direttivo della società e ringraziare inumerosi partecipanti, i relatori ed i DelegatiRegionali delle due regioni maggiormente coin-volte nell’evento - ha sottolineato l’importanzadell’iniziativa quale inizio di un percorso di avvi-cinamento di SIVAR ai propri iscritti nelle areedel centro-Sud Italia.In qualità di moderatore ha poi preso la parolail Prof. Canio Buonavoglia, esprimendo paroledi elogio nei confronti di SIVAR per aver valuta-to ed organizzato l’evento in questa regione,auspicando una sempre più stretta collabora-zione tra il mondo universitario e quello dellaveterinaria del mondo della libera professione.Il primo dei relatori, Dr. Mauro Casalone, hatrattato il tema della fertilità nel bovino e deiprotocolli terapeutici per migliorarne i risultati,portando interessanti esempi pratici ed analisicon i relativi dati di aziende in cui le sincroniz-zazioni sono applicate da alcuni anni. L’argo-

di ANTONIO MANFREDI

EV, Edizioni Veterinarie, do-po aver lanciato pochi gior-ni fa un ambizioso proget-to di videoconferenze chepotrebbe portare alla rea-lizzazione di un canale te-

levisivo veterinario, ha deciso ieri di partire an-che con la realizzazione di Vetpedia, un’enci-clopedia online di Medicina Veterinaria, allaquale potranno partecipare con propri contri-buti tutti i veterinari. La decisione di partirecon questo nuovo progetto, estremamenteimpegnativo e costoso, nasce dalla convin-zione che possa essere uno strumento digrande utilizzo per tutti i veterinari che potran-no essere anche autori inviando propri contri-buti. L’idea a EV è venuta, ovviamente, daWikipedia, enciclopedia generalista che ha di-mostrato di funzionare molto bene anche intermini qualitativi. Il progetto di EV che saràgratuitamente usufruibile, ma riservato ai Me-dici Veterinari, sarà realizzato in collaborazio-ne con numerosi specialisti che dovrannocontrollare e garantire la correttezza dei con-tenuti e dei contributi che perverranno alla re-dazione. Ogni voce avrà numerosi link chepermetteranno collegamenti con altri siti oservizi complementari per dare un’informazio-ne il più possibile completa ed esaustiva:prontuari, articoli, siti di società specialistiche,motori di ricerca scientifici, ecc. Il progettoparte per la Medicina Veterinaria dei piccoli a-nimali da compagnia (cani, gatti, esotici) e-scludendo per ora gli equini e tutti gli animalida reddito che saranno inseriti successiva-mente. Vetpedia sarà in lingua italiana ma ègià prevista un’edizione successiva in linguainglese per coinvolgere tutti i veterinari a livel-lo internazionale. Nei prossimi giorni la reda-zione responsabile del progetto (Enrico Feb-

bo, Direzioneeditoriale diEV, e MariaGrazia Monze-glio, Redazio-ne di Vetjour-nal) che hannogià predispo-sto uno sche-ma di temi edargomenti che

dovranno essere previsti e sviluppati all’avviodel progetto, contatteranno vari specialisti peraffidare loro i diversi settori. L’avvio e la fruibi-lità di Vetpedia è prevista per settembre 2010e saranno almeno 300 le voci già sviluppate eche potranno essere integrate e implementa-te anche aggiungendo nuove voci. Gli specia-listi dei diversi settori avranno il compito quin-di di preparare le prime trecento voci, aggiun-gerne di nuove, aggiornare nel tempo quellegià previste e controllare la qualità scientificadei diversi contributi che potranno arrivare al-la redazione. “Un progetto ambizioso che potremo realiz-zare solo con il sostegno di alcune aziendecon le quali stiamo definendo la sponsorizza-zione” ha dichiarato Enrico Febbo responsa-bile editoriale di EV. “Ci rendiamo conto che avolte i nostri progetti sono all’avanguardiaquando vediamo proposte di FAD realizzateancora con testi scritti e foto, senza la capa-cità di utilizzare gli incredibili mezzi dell’online.EV è convinta che il futuro dell’informazione edella formazione passi sempre di più da que-sti strumenti che permettono ai veterinari diusufruirne quando e dove vogliono. Ci stiamoinvestendo molto e siamo certi che le nostreidee siano condivise dai colleghi.Anche da parte delle società specialisticheabbiamo ricevuto forti raccomandazioni aperseguire il progetto". ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 41 | 200922 Dalle Associazioni Report e progetti

Vetpedia: da idea a progettoUn’enciclopedia veterinaria online gratuita e riservata ai Medici Veterinari

La buiatria in Pugliae in BasilicataEsperienze a confronto nel primo incontrointerregionale della SIVAR

mento è stato conseguentemente integratocon la realtà locale, grazie alla relazione del Dr.Vito Lo Conte, il quale ha riportato dati sullafertilità di aziende nelle quali è presente comeveterinario aziendale. Ha fatto seguito un viva-ce dibattito durante il quale i veterinari in salahanno messo a confronto le rispettive espe-rienze su campo.Dopo una breve pausa pranzo i lavori sono ri-presi nel primo pomeriggio con la relazione delDr. Enrico Chiavassa che ha affrontato conun’approfondita relazione - ricca di schemi efoto - la dislocazione dell’abomaso nel bovino,passando dalle cause predisponenti a tale pa-tologia alla sua diagnosi, all’intervento chirur-gico ed alle terapie post operatorie.La giornata si è conclusa con un notevole gra-do di soddisfazione da parte dei veterinari chehanno apprezzato gli argomenti proposti ed ilcontenuto pratico delle relazioni, aspetto forte-mente richiesto da tutti i buiatri liberi professio-nisti impegnati su campo. Alla luce della lusinghiera affluenza di veterinariliberi professionisti da parte di tutte le regioni li-mitrofe - Basilicata, Campania, Molise ed A-bruzzo - SIVAR si impegna a mantenere la pro-messa di ulteriori eventi di formazione ai fine diuniformare la propria presenza sul territorio ecreare un polo di aggiornamento nelle aree delSud Italia. ■

L’ambulatorio chiavi in mano

Apri? Trasformi? Adegui la tua struttura?

Chiama ANMVI Servizi: • consulenze• sopralluoghi • assistenza

L’ambulatorio chiavi in mano

Apri? Trasformi? Adegui la tua struttura?

Chiama ANMVI Servizi: • consulenze• sopralluoghi • assistenza ANMVI

per...

ANMVI SERVIZI -+39/0372/40.35.37 [email protected]

ANMVI SERVIZI -+39/0372/40.35.37 [email protected]

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 22

Page 23: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 23

Page 24: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

Nel mese di novembre, co-me ogni anno, l'Assem-blea dei Soci del FondoSanitario ANMVI vieneconvocata per gli adem-pimenti statutari e per fa-

re il punto sull'andamento finanziario. Quelladel 27 novembre, nella sede cremonese di

Palazzo Trecchi, è stata una convocazioneordinaria ed elettiva che ha visto la nominadegli organi direttivi del triennio 2010-2012.Confermato alla Presidenza Pier Mario Piga(foto). Lo affiancheranno il Vice PresidenteMarco Eleuteri, il Segretario-Tesoriere Gual-tiero Tanturli e i Consiglieri Amato Violini e Al-berto Casartelli. Il Consiglio di Amministrazio-

ne, così composto, è stato riconfermato daiSoci del Fondo alla guida del prossimo trien-nio, così come il Collegio dei Revisori deiConti e Supplenti: Giorgio Neri (Presidente),Ermenegildo Baroni, Susanna Marchetti, Ma-rina Perri e Sandro Barbacini.All'ordine del giorno l'analisi di bilancio diprevisione al 31 dicembre 2009, un bilancio

del tutto soddisfacente per gli iscritti ma so-prattutto per gli assistiti che si sono trovatinella necessità di ricorrere alle coperture sa-nitarie e di essere rimborsati. Nell'anno in corso sono state rimborsatespese sanitarie per un totale di 547.000 euro(dato gennaio-ottobre 2009) con uno spettrodi copertura che va dagli interventi chirurgicialle cure dentarie, dal parto alle malattie pro-fessionali, dalle visite specialistiche al day ho-spital. Le spese sanitarie sostenute dagli i-scritti continuano ad essere detraibili - se-condo quanto previsto dal Fisco - ancorchérimborsate dal Fondo. Per questo motivonon è detraibile la quota annuale. A conti fat-ti, per chi ha dovuto ricorrere alle coperture,la detrazione della spesa e non della quota sirivela più conveniente.Da nove anni il Fondo Sanitario Anmvi assi-ste e rimborsa 957 nuclei familiari, corrispon-denti ad altrettanti medici veterinari e ai loro2.248 familiari. Il Fondo Sanitario Anmvi è ilprimo, storico, Fondo di assistenza sanitariaintegrativa pensato per la categoria dei me-dici veterinari e che propone "quote familia-ri". Con una sola quota annuale, viene infattiricompreso nelle coperture sanitarie tutto ilnucleo familiare, senza limiti numerici e com-presi i conviventi e i figli a carico.La mediazione del broker Marsh consente alFondo di contrattare con Assidim Assistenza(Generali) le condizioni di copertura. Per il2010 il Fondo sta valutando le quote e le op-zioni sanitarie e renderà presto note le condi-zioni finanziarie e assistenziali nei tempi utiliper entrare in copertura a far data 1° gennaio2010. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 41 | 200924 Fondo Sanitario ANMVI CDA 2010-2012

L'Assemblea del Fondo SanitarioANMVI conferma Pier Mario Piga Sarà Presidente del CdA anche per il triennio 2010-2012

I l Fondo Sanitario ANMVI, offre a tutti imedici veterinari la possibilità di ade-rire alle coperture sanitarie sceglien-

do fra quattro diversi piani di assistenza. MINIMA(L): Grandi interventi chirurgici; INTERMEDIA(Y): Grandi interventi chirur-gici, parto, protesi, ricoveri; MEDIA(O): Grandi interventi chirurgici,parto, protesi, ricoveri, visite specialisti-che, extraospedaliere; MASSIMA(P): Grandi interventi chirurgi-ci, parto, protesi, ricoveri, visite speciali-stiche, extraospedaliere e cure dentarie.Le relative quote saranno rese note aisoci già iscritti entro l’anno, con tempi emodalità utili a garantire la continuità dicopertura e la possibilità di scelta. Chinon è ancora iscritto può già prenderecontatti con la Segreteria del Fondo perchiedere informazioni e modulistica.

CHIEDI LE CONDIZIONIDEL 2010

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 24

Page 25: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

Dal 17 novembre l’epide-mia di rabbia silvestre hainteressato anche il Ve-neto: un cane di proprietàtenuto in recinto è risulta-to positivo alla rabbia nel

comune di Lozzo di Cadore in Provincia diBelluno. Successivamente, l’IZS ha riscon-trato la positività alla rabbia in 4 volpi e untasso nei Comuni di Longarone, Forno di Zol-do, Pieve di Cadore, Valle di Cadore e Do-megge di Cadore. L'ordinanza firmata dalPresidente Galan prevede, tra l'altro, la vac-cinazione obbligatoria antirabbica pre-conta-gio dei cani in tutti i comuni delle Province diBelluno e Treviso, nei comuni vicentini ricom-presi nelle Ullss 3 di Bassano e 4 Alto Vicen-tino, ed in quelli veneziani dell'Ulss 10 Vene-to Orientale. La vaccinazione è ''consigliata''per gatti, furetti e gli altri animali da compa-gnia appartenenti a specie sensibili. L'ordi-nanza prevede anche l'intensificazione dellalotta al randagismo su tutto il territorio regio-nale, e il divieto della circolazione di cani inambiente agro-silvo pastorale in tutta la pro-vincia di Belluno e in parte di quelle di Trevi-so e Vicenza.

ENTRO IL 31 GENNAIOLe operazioni vaccinali dovranno essere com-pletate entro il 31 gennaio 2010 e sono effet-tuate dai Servizi veterinari delle Ullss e dai ve-terinari liberi professionisti iscritti all'albo e au-torizzati allo scopo dai Servizi Veterinari. I co-sti sono a carico dei proprietari degli animali.Si stima un costo di oltre 600.000 euro per laprofilassi della sola rabbia silvestre. Le tariffesaranno stabilite con apposito provvedimen-to. I giovani animali che non sono stati sotto-posti al trattamento immunizzante, perché inetà non vaccinale, dovranno essere vaccinatidopo il terzo mese di età. Per valutare l’effi-cacia dell’avvenuta vaccinazione della popo-lazione canina potranno essere effettuati con-trolli sierologici su base campionaria.

DISPOSIZIONI ULTERIORIIn tutto il territorio regionale è vietato toccareanimali sospetti, vivi o morti, così come avvi-cinare e in qualsiasi modo venire in contattocon animali selvatici delle specie ricettive,particolarmente le volpi. L’eventuale ritrova-mento di animali morti o il cui comportamen-to fosse contrario alle normali abitudini deveessere segnalato al personale incaricato e au-torizzato.Le volpi abbattute o trovate morte e gli altri a-nimali selvatici e domestici, abbattuti perchésospetti o selvatici di specie sensibile trovatimorti, dovranno essere raccolti dal personaleincaricato con le dovute cautele e fatti recapi-tare al più presto integri all’IZS per gli accer-tamenti diagnostici. Per le modalità di inviodovranno essere contattate le strutture terri-

toriali dell’Istituto Zooprofilattico.

UNITÀ DI CRISIÈ stata insediata in Regione Veneto, pressola Segreteria regionale Sanità e Sociale, unaUnità di Crisi istituita per seguire e coordinaregli interventi rispetto al problema del ripresen-tarsi della rabbia silvestre nel bellunese. L'or-ganismo è presieduto dal Segretario Regio-nale Giancarlo Ruscitti. Ne fanno parte i tec-nici regionali, gli esperti dell'Istituto Zooprofi-lattico delle Venezie con sede a Legnaro(Centro di Referenza Nazionale per la RabbiaSilvestre) ed i rappresentanti delle Ullss 1 diBelluno e 2 di Feltre. Nel corso della riunioneè stato fatto il punto della situazione e sono

già state assunte alcune decisioni operative.Nei prossimi giorni verrà definito e diffuso intutti i territori interessati un depliant per i resi-denti ed i turisti che conterrà tutte le informa-zioni necessarie, sia sulla malattia che suicomportamenti più opportuni da tenere in ca-so si venga a contatto con animali sospetti osi venga morsicati.Definite anche le modalità di approvvigiona-mento dei vaccini per la campagna rivolta aglianimali e di quelli da tenere a disposizione perla profilassi delle persone che si presentasse-ro negli ospedali a causa di un morso. Ad oc-cuparsi della questione saranno gli uffici re-gionali competenti. Sempre nei prossimi gior-ni verranno anche organizzati incontri sul ter-ritorio rivolti alle categorie di persone che po-

trebbero essere più esposte al rischio di con-trarre la malattia da un animale come, ad e-sempio, veterinari, guardie forestali, guarda-boschi, operatori del soccorso alpino. L'Unitàdi Crisi tornerà a riunirsi e lo farà ogniqualvol-ta ve ne fosse la necessità sino alla conclu-sione dell'emergenza.

DOPO 13 ANNIA distanza di quasi 13 anni dall’ultimo caso dirabbia diagnosticato in una volpe in provinciadi Trieste nel dicembre del 1995, la rabbia sil-vestre ha fatto la sua ricomparsa in alcuni Co-muni del nord-est della Regione Friuli VeneziaGiulia, 15 Comuni della provincia di Udine, 2comuni della Provincia di Pordenone e 1 co-mune nella Provincia di Trieste. ■

Rabbia,vaccinazioni dacompletare entrogennaioLe faranno i Servizi veterinari e i liberiprofessionisti autorizzati.Tariffe da definire. Costi a carico dei proprietari

laPROFESSIONE VETERINARIA 41 | 2009 Veneto Info Regioni 25

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 25

Page 26: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

Ridurre le facoltàCaro Direttore,ho avuto modo di leggere con attenzione le ri-flessioni su Università e Professione “Come ri-durre i veterinari” (PV 37/2009).Premetto che apprezzo molto questi interventiperché sempre molto stimolanti e consideroquesto contributo a volte indispensabile per at-tivare la categoria su scelte e comportamentida prendere in esame affinché tutti se ne pos-sano avvantaggiare.Nella approfondita analisi sulla questione deinuovi iscritti alle Facoltà si porta a considerareed esaminare tre ipotesi di soluzioni valutando-ne i pro e i contro a cui aggiungerei, una quar-ta ipotesi. Forse non per tutti piacevole e men

che meno facilmente realizzabile, ma sicura-mente non minoritaria nel panorama dei colle-ghi con cui frequentemente si ha modo di con-frontarsi.Premesso che il focus del dibattito è la riduzio-ne del numero degli iscritti senza ridurre le ri-sorse ministeriali alle facoltà, il contributo por-ta a valutare tre ipotesi di intervento che pro-verò a riassumere: a) non ridurre il numero difacoltà ma differenziarne gli indirizzi b) svilup-pare più corsi di specializzazione o master, c)portare il corso di laurea a sei anni.In tutte e tre le ipotesi analizzate le riflessionicredo siano del tutto condivisibili e non pensovalga aggiungere altre considerazioni in merito.La quarta ipotesi invece non discussa nell’a-nalisi, se non lievemente accennata nella brevepremessa e comunque senza alcuna riflessio-

ne - forse per eccesso di pudicizia? - restaquella di tagliare i rami secchi, ovvero ridurre lefacoltà e i dipartimenti inefficienti ovvero inca-paci di garantire il minimo standard di qualità(FAQ di valutazione Europea) e formazione pro-fessionale adeguate al mercato (numero di lau-reati/lavoro entro n. anni).Risultato? A parità di stanziamenti oggi a piog-gia (del tipo un tanto a iscritto) si avrebbero piùcontributi verso le facoltà più meritevoli. Domanda: sono disposti i docenti, semprepronti a piangere per la mancanza di fondi, adaccettare la valutazione di una commissionemirata per definire gli stanziamenti ai diparti-menti in base al volume di ricerca e formazio-ne qualificata prodotta? La conferma alle carenze delle nostre Facoltàla si può trovare proprio nella genesi della SCI-

VAC, che si conosce così bene!Mi chiedo: sarebbe mai esistita la SCIVAC e leassociazioni specialistiche ad essa collegatese non si fosse sentita, ad un certo punto, lanecessità extra cathedra di avere una forma-zione professionale adeguata a standard mini-mamente dignitosi e che le Facoltà non eranocapaci di offrire? Vogliamo provare ad andarecon la mente al passato e ricordarci come eravista la SCIVAC dalle Università?Quanti erano alle origini i docenti universitari i-taliani invitati ai corsi di formazione SCIVAC?Pochi o nulla. E che valore (ad es. riconosci-mento nei concorsi) avevano i corsi SCIVAC daparte delle Facoltà? Zero nella migliore delle i-potesi, per non parlare di quanti gli hanno re-mato contro.Tutti noi che abbiamo contribuito alla sua na-scita e affermazione (personalmente sono sta-to socio fondatore SISCA e SIVAR) si era parti-ti da un bisogno impellente di aggiornamento(non ECM !!) e dalla consapevolezza della insi-pienza della formazione accademica!Se la puzza del pesce parte dalla testa è inutileincartarci sulla richiesta della riduzione del nu-mero degli studenti iscritti, quella semmai è lacoda del problema!!Non è possibile avallare queste logiche com-promissorie che alla fine fanno solo l’interessedel mondo accademico (meno studenti per fa-coltà uguale meno lavoro didattico per pariquantità di soldi stanziati…) !Non gli deve sembrare vero alle Facoltà di ave-re il mondo professionale dalla propria parte fa-cendo pagare ai soli più deboli, i giovani (e in-direttamente alle loro famiglie) le carenze del si-stema universitario.Piuttosto apriamo un dibattito propositivo al-l’interno della categoria sulla testa (e le teste)del problema e vedremo che non so se poi sa-ranno ancora così tanti i giovani laureati da me-ritare le nostre ingiuste attenzioni, o che maga-ri non si diventi addirittura in pochi (!) e comun-que sicuramente tutti più preparati anche inquei campi, e sono tanti, cui a tutt’oggi pasco-lano “altre” professioni.È evidente che non si può fare di ogni erba unfascio ed è importante fare i necessari distin-guo, ma se mai si ha il coraggio di affrontare ilproblema alla radice (qualificare le Facoltà perriqualificare la professione), si tratterrà ancorauna volta della solita pezza (ridurre ulterior-mente il numero degli iscritti) che spesso risul-ta più vistosa del buco stesso che si vuole na-scondere. Con affetto Giuseppe Pallante

L’articolo a cui si fa riferimento è solo la secon-da parte di un’ampia analisi sul problema deitroppi veterinari in Italia. La terza parte uscitasul numero 38 di Professione Veterinaria chiu-de tutte le riflessioni arrivando alla stessa con-clusione alla quale è arrivato il collega: l’unicasoluzione al problema dei troppi veterinari equindi troppi laureati è solo quella di ridurre ilnumero delle Facoltà di Medicina Veterinaria.

Carlo Scotti.

laPROFESSIONE VETERINARIA 41 | 200926 Lettere al Direttore

“I liberi professionisti sono la vera éliteintellettuale del Paese”.

Renato Brunetta, Ministro della Funzione Pubblica

@

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 26

Page 27: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

CONGRESSI

2010

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 27

Page 28: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 28

Page 29: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

Innovet entra ufficialmente nella“blogosfera”: il mondo della di-scussione online, che ha segnatoil passaggio al Web 2.0. A differen-za dell’originale concezione di in-ternet, nell’evoluzione Web 2.0 i

contenuti non sono generati esclusivamentedal gestore, ma anche, e soprattutto, dallacomunità degli utilizzatori. Esempi noti diquesto nuovo modo di concepire e utilizzarein maniera interattiva la rete? Il social networkFacebook, la piattaforma di streaming video

YouTube, l’enciclopedia libera Wikipedia.InnovetBlog è composto da una serie di arti-coli su vari argomenti di interesse aziendale,ai quali qualsiasi utente ha la facoltà di ri-spondere, inserendo i propri commenti, edallargando progressivamente la discussione. Con l’utilizzo di questa nuova tecnologia, In-novet allarga il livello di condivisione delleproprie conoscenze. Lo scopo è quello direndere sempre più accessibile al mercatol’innovazione scientifica generata dalla Ricer-ca, ricavandone, nel contempo, sensazioniutili a guidarne lo sviluppo futuro. InnovetBlog rappresenta, quindi, un mezzostraordinario per ottimizzare la missione In-novet di sempre: fungere da cinghia di tra-smissione, in grado di trasferire Scienza alMercato.Partecipa anche tu a InnovetBlog su:http://blog.innovet.it ■

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIASOCIETÀ FEDERATA ANMVI

PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVACPer informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: [email protected] - www.scivac.it

CORSO AVANZATO

STRATEGIE DIDATTICHE E DICOMUNICAZIONE

Cremona, 02/03 Marzo 2010Centro Studi SCIVAC

ECM: In fase di accreditamento

DIRETTOREBruno Peirone, Med Vet, Dot Ric, Torino

RELATOREGiacomo Volpengo, Torino

ISCRIZIONEPartecipazione a numero chiuso (18)

QUOTESoci SCIVAC: € 250,00 + IVA 20%

Non soci: € 450,00 + IVA 20%

APPROCCIO DIAGNOSTICO AI PROBLEMIDERMATOLOGICI (1° Parte)

Cremona, 10/13 Marzo 2010Centro Studi SCIVAC

ECM: In fase di accreditamento

DIRETTOREFabia Scarampella, Med Vet, Dipl ECVD, MSc, Milano

RELATORIMichela De Lucia, Med Vet, PadovaNicla Furiani, Med Vet, Reggio Emilia

Carlo Masserdotti, Med Vet, Dipl ECVP, BresciaLaura Ordeix, Med Vet, Dipl ECVD, Barcellona (E)

Fabia Scarampella, Med Vet, Dipl ECVD, MSc, Milano

ISCRIZIONEPartecipazione a numero chiuso (36)

QUOTESoci SCIVAC: € 650,00 + IVA 20%

Non soci: € 850,00 + IVA 20%

Corso Avanzato IntensivoANESTESIA NEURASSIALE NEL CANE E NEL GATTO: PERIDURALE E SPINALE

Cremona, 14/15 Marzo 2010Centro Studi SCIVAC

ECM: In fase di accreditamento

RESPONSABILE SCIENTIFICOFederico Corletto, DVM, CertVA, Dipl ECVA, MRCVS,

Cambridge (UK)

RELATORIDiego Sarotti, Med Vet, Cuneo

Paolo Franci, Med Vet, CVA, Padova

ISCRIZIONEPartecipazione a numero chiuso (30)

QUOTESoci SCIVAC: € 280,00 + IVA 20%

Non soci: € 480,00 + IVA 20%

CORSI PRATICI

organizzato da Soc. cons. a r.l. certificata ISO 9001:2008

Su blog.innovet.it nasce il blog ufficiale diInnovet: un luogo virtuale in cui sono invitatiproprietari e veterinari a discutere di argomenti di salute animale. L’accesso è libero e qualsiasiintervento è il benvenuto

laPROFESSIONE VETERINARIA 41 | 2009 Dalle Aziende 29▲

L ’alito cattivo (alitosi) è un problema serio, nonsolo perché può rendere complicata la vita in fa-miglia con il proprio pet, ma, soprattutto, perché

è uno dei segni clinici più immediati di cattiva salutedel cavo orale. La malattia parodontale (gengiviti e pa-rodontiti) è, infatti, pressoché costantemente accom-pagnata da un alito fastidioso e pesante, che trova lasua spiegazione nel rilascio di composti volatili solfo-rati da parte dei batteri anaerobi della placca.

In questi casi, l’unico consiglio è la spazzolatura quotidiana dei denti. Un rimedio, però,che, oltre a non essere in grado di rimuovere la placca, una volta che questa si sia mi-neralizzata in tartaro, è un compito non solo continuativo, ma oggettivamente difficileda attuare, anche per proprietari attenti e scrupolosi.Restomyl® supplemento rappresenta un metodo completamente naturale ed innovati-vo per migliorare l’alito. È, infatti, composto al 100% di un’alga bruna (Ascophyllum no-dosum) che, somministrata per via orale, è in grado di concentrarsi nella saliva, ed agi-re tramite due specifici meccanismi d’azione: 1) inibizione dell’adesione e della cresci-ta dei batteri, grazie all’elevato contenuto in polisaccaridi solfatati (fucoidano); 2) ridu-zione della deposizione del tartaro, dato che i gruppi solfato possono acidificare il pHsalivare, ed interferire con la formazione del tartaro stesso.Restomyl® supplemento è disponibile in confezione da 40 g, da miscelare, con apposi-to misurino dosatore, al cibo, sia secco che umido, a partire dalla comparsa dei dentidefinitivi. Il miglioramento dell’alito si manifesta generalmente a partire dalla terza set-timana di trattamento. In un secondo tempo (in genere tra la terza e la quinta settima-na), si può apprezzare anche la riduzione della deposizione del tartaro. Maggiori informazioni su www.innovet.it

RESTOMYL®: SUPPLEMENTO DI SALUTE ORALE

Innovet entra nella “blogosfera”

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 29

Page 30: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

La rivista è un settimanale

specializzato rivolto a Medici

Veterinari e operatori del settore

Direttore

Carlo Scotti

Direttore Responsabile

Antonio Manfredi

Coordinamento Editoriale

Sabina [email protected]

Comitato di Redazione

Pierpaolo Bertaglia,Paolo Bossi,

Marco Eleuteri,Giuliano Lazzarini,

Pier Mario Piga,Sabina Pizzamiglio,

Aldo Vezzoni

Rubriche

Fabrizio Pancini,Oscar Grazioli,

Maria Teresa Semeraro,Giovanni Stassi

Segreteria di Redazione

Lara [email protected]

Grafica

Francesca [email protected]

Editore

SCIVAC - Via Trecchi, 2026100 Cremona

Iscrizione registro stampadel Tribunale di Vigevano,n. 1425/03 del 30/12/2003

Concessionaria esclusiva

per la pubblicità

EV Soc. Cons. a r.l., [email protected]

Stampa

Press Point, Abbiategrasso - [email protected]

Spedizione in AbbonamentoPostale - D.L. 353/2003 (conv. in

L. 27-02-2004 N. 46) art. 1,comma 1 Filiale di Milano a cura diCentro Produzione Mailings Scarl -

Cusago (MI)

Professione Veterinaria pubblicanotizie d'attualità e di rassegna icui contenuti non rispecchiano

necessariamente il pensiero dellaTestata. Interventi e opinioni

attribuibili a ProfessioneVeterinaria e/o all'ANMVI

vengono esplicitamente indicatecome tali.

Chiuso in stampa il 30 novembre 2009

laVETERINARIAPROFESSIONE

Questo periodico è associatoall’Unione Stampa Periodica Italiana Questo periodico è associatoall’Unione Stampa Periodica Italiana

laPROFESSIONE VETERINARIA 41 | 200930 Calendario attività Dal 22 gennaio al 28 febbraio

2. Cosa si intende per: scrofe fuori banda?

a Scrofe non sincronizzate con la banda principale ma fecondate tradue bande

b Scrofe aggressive stabulate in localiseparati dalla banda principale

c Scrofe che hanno perso il sistemaelettronico di identificazione

d Scrofe allevate all’aperto

e Scrofe oltre il 7° parto

1. Quali sono le cause più frequenti di acidosiruminale subacuta nella vacca da latte?

a Malattie intercorrenti

b Composizione analitica della

razione

c Errori di gestione aziendale e

alimentare QUIZ 1Risposta corretta: c)

Seminario SIVAR: Fiera bovinoda latte: “Aggiornamenti in

Buiatria” - Cremona, Ottobre2008

QUIZ 2Risposta corretta: a)

Seminario SIVAR:“Allevamento a bande: come,

quando e perché” -CremonaFiere, Aprile 2008

SOLUZIONI

Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

22 - 24 GENCORSO SIVAE “RAPTOR BIOMEDICINE: LA MEDICINA VETERINARIA E LA FALCONERIA - Palazzo Trecchi, Cremona - Via

Trecchi, 20 - ECM: 36 Crediti - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail:[email protected]

22 GENCORSO ANMVI CSO ANMVI: GIORNATA DI AVVIAMENTO ALLA CERTIFICAZIONE BPV - Centro Studi EV- Palazzo Trecchi, Cre-

mona - Via Trecchi, 20 - Per informazioni: Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403547 - E-mail: [email protected]

25 - 28 GENCORSO SCIVAC ALL ABOUT CRUCIATE - CRANIAL CRUCIATE INTERNATIONAL WORKSHOP - Centro Studi SCIVAC, Cremona

- Via Trecchi, 20 - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372403508 - E-mail: [email protected]

29 - 31 GENCONGRESSO SIVE XVI CONGRESSO MULTISALA SIVE - CarraraFiere - Marina di Carrara - ECM: Richiesto Accreditamento - Per infor-

mazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

30 - 31 GENCORSO SCIVAC / SIDEV CORSO AVANZATO SIDEV - AGGIORNAMENTI E PROTOCOLLI TERAPEUTICI BASATI SULL’EVIDENZA IN

DERMATOLOGIA VETERINARIA - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: RichiestoAccr. - Per info: Erika Taravella - Segr. Soc. Spec. SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

30 - 31 GENINCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA PATOLOGIE TRAUMATICHE DELLO SCHELETRO APPENDICOLARE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per

informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

31 GENINCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA QUANDO LA CHIRURGIA DIVENTA INTRIGANTE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica

Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

4 - 6 FEBCORSO SCIVAC EMATOLOGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazio-

ni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

4 FEBSEMINARIO NAZIONALE SIVAR FIERAGRICOLA INTERNATIONAL AGRI - BUSINESS SHOW - AGGIORNAMENTI IN BUIATRIA:”L’INCIDENZA DELLE MASTITI CLINICHE: ANALISI PRO-

DUTTIVA ED ECONOMICA” - “L’IMPIEGO DEI FANS NEL TRATTAMENTO DELLE PATOLOGIE RESPIRATORIE BOVINE”. - VeronaFiere - Auditorium Verdi,Verona - Viale del Lavoro, 8 - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected]

6 - 7 FEBINCONTRO SCVI CHIRURGIA PERINEALE, ANALE E PERIANALE - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 -

ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +390372 403509 - E-mail: [email protected]

7 FEBINCONTRO SIMVENCO NASCITA, INFANZIA, ADOLESCENZA, VECCHIAIA E MORTE: L’IMPIEGO DELL’OMEOPATIA NEI DUE ESTREMI DEL-

LA VITA, CON NOTE DI MATERIA MEDICA - Centro Studi EV - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richie-sto Accr. - Per info: Erika Taravella - Segr. Soc. Spec. SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

7 FEBINCONTRO SICIV / SIONCOV / SIMEF IL LINFOMA FELINO: SIMILITUDINI E DIFFERENZE CON QUELLO CANINO - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi

- Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc.Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

7 FEBINCONTRO SIATAV ANESTESIA TOTALMENTE INTRAVENOSA: PROSPETTIVE IMMEDIATE E FUTURE IN ANESTESIA VETERI-

NARIA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazio-ni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

7 FEBINCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE COSA C’È DI NUOVO NELLA DIAGNOSI PROGNOSI E TERAPIA DEI DISORDINI INFIAMMATORI CRONICI

DELL’APPARATO GASTROENTERICO DEI PICCOLI ANIMALI - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazio-ni: Monica Borghisani - Segr. Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

10 - 12 FEBITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 2° IT. CARDIOLOGIA: II PARTE - PRINCIPI DI ELETTROCARDIOGRAFIA, DIAGNOSI E TERAPIA DELLE ARIT-

MIE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: PaolaGambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

13 - 14 FEBINCONTRO SINUV CHRONIC KIDNEY DISEASE: QUANDO L’EZIOLOGIA È NOTA. PARLIAMO DI DIAGNOSTICA - Centro Studi

E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella- Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

13 FEBINCONTRO SIMIV IMMUNOLOGIA CLINICA - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accre-

ditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail:[email protected]

14 FEBINCONTRO SIMEF NEUROLOGIA ED ORTOPEDIA FELINA: COME AFFRONTARE AD ARMI PARI UNA SFIDA CLINICA QUOTIDIANA ED

USCIRNE POSSIBILMENTE VINCITORI - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: RichiestoAccr. - Per info: Erika Taravella - Segr. Soc. Spec. SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

14 FEBINCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO ELEMENTI PER UN CORRETTO APPROCCIO CLINICO E TERAPEUTICO ALLA MALATTIA CARDIOVASCO-

LARE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni RegionaliSCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

16 - 18 FEBITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 3° IT. ORTOPEDIA: I PARTE - VIE D’ACCESSO E TECNICHE DI RIDUZIONE IN ORTOPEDIA VETERINARIA -

Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gamba-rotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

20 FEBINCONTRO GRUPPO FR CIÒ CHE RUOTA INTORNO ALLA FISIOTERAPIA - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20

- ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +390372 403509 - E-mail: [email protected]

21 FEBINCONTRO SIANA NUOVE FRONTIERE DELLA MEDICINA VETERINARIA: NUTRACEUTICI E FITOTERAPICI - Centro Studi E.V. -

Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento- Per informazioni: Erika Taravella - Se-greteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

21 FEBINCONTRO SVIDI / SIMIV DIAGNOSTICA PER IMMAGINI DELLA TIROIDE E DELLE PARATIROIDI - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi -

Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Spe-cialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

21 FEBINCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE I TUMORI CUTANEI DALLA A ALLA Z. GUIDA ALL’APPROCCIO CORRETTO - ECM: Richiesto Accreditamento -

Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

21 FEBINCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO ORTOPEDIA PEDIATRICA NEL CANE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Se-

greteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

22 - 25 FEBITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 2° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: III PARTE - RADIOLOGIA DEL TORACE - Centro Studi SCIVAC, Cremona -

Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +390372 403508 - E-mail: [email protected]

27 - 28 FEBINCONTRO SINVET TRATTAMENTO DELLE ERNIE DISCALI: A CHE PUNTO SIAMO? - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Cremona

- Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. SpecialisticheSCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

28 FEBINCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA MYTHS AND MISCONCEPTIONS, OVVERO LEGGENDE E FALSE CONVINZIONI IN ODONTOSTOMATOLO-

GIA E CHIRURGIA ORALE VETERINARIA - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani -Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 30

Page 31: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 31

Page 32: Professione Veterinaria, Anno 2009, Nr 41

Professione Veterinaria 41:Professione 41-2009 3-12-2009 10:48 Pagina 32