Prevenzione della dispersione scolastica e sviluppo degli ... · Maurizio Gentile...
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MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, UNIVERSITA’ E RICERCA (MIUR)
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA SICILIA
DIREZIONE GENERALE
OSSERVATORIO SULLA DISPERSIONE SCOLASTICA
Prevenzione della dispersione scolastica e sviluppo degli apprendimenti di base:
Il Piano di intervento regionale
Palermo, IPSSAR “Piazza”, 25/09/2013
Maurizio Gentile Psicologo,Coordinatore Osservatorio sulla Dispersione Scolastica USR - SICILIA
La scuola democratica e costituzionale (Calamandrei) si
fonda su un ideale “universalista”.
Fare in modo che tutti gli studenti, al di là delle differenze
sociali e culturali, possano appropriarsi degli stessi saperi
fondamentali e possano riferirsi agli stessi valori di
riferimento. Questo ideale si concretizza in due principi
fondamentali:
Una democratizzazione
quantitativa
Una democratizzazione
qualitativa
Favorire l’accesso alla
piena istruzione di tutti
(diploma e università)
Impedire che gli studenti
provenienti dalle classi
sociali più deboli siano
emarginati….
Questi due obiettivi fondamentali della Scuola Democratica,
possiamo dire che sono pienamente realizzati?
La Scuola,in Sicilia, sta favorendo la “mobilità sociale”?
Il dato in nostro possesso ci dice che l’ineguaglianza delle
opportunità è ancora molto presente nella nostra realtà e
spesso assume “volti diversi” rispetto a 30 anni fa….
Svantaggio socio-economico-culturale
Disagio affettivo-relazionale in famiglie multiproblematiche
Difficoltà di apprendimento diffuse di natura mesologica
Paura di apprendere e difficoltà neuropsicologiche di base
Calo drammatico della motivazione scolastica
Analfabetismo emotivo
Violenza diffusa (bullismo, prevaricazione, vandalismo,etc)
A ben vedere, la Dispersione Scolastica appare oggi come la contraddizione più macroscopica dei sistemi
educativi occidentali
La D.S. confligge con gli obiettivi di piena partecipazione e favorisce il rischio di espulsione
sociale
Aumento della richiesta
di istruzione e qualificazione professionale
Difficoltà a garantire a tutti
la piena scolarità e il pieno
successo formativo
Il concetto di “Dispersione Scolastica” si è sempre
più ampliato fino a diventare un
macroconcetto che include le diverse forme di
malessere e disagio socio-educativo
Quanti sono i bambini/ragazzi
che entrano in un sistema
Scolastico?
Fenomenologie della Dispersione Scolastica
Evasione dall’obbligo
Quanti sono i ragazzi
che riescono ad arrivare fino in
fondo al percorso intrapreso ?
Abbandono precoce del
Sistema di Istruzione/formazione
Quanti sono i ragazzi
che non riescono ad arrivare
alla meta senza intoppi ?
Bocciature
Pluriripetenze Giudizio sospeso
Quanti sono i ragazzi che
raggiungono la meta stabilita,
solo formalmente, i promossi solo sulla
carta, che non hanno raggiunto reali
competenze disciplinari e
socio-relazionali ?
Dispersione “differita”
Dispersione “occulta”
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Agli inizi del XXI secolo assistiamo
ad una nuova emergenza delle
“DIFFICOLTA’ DI INSEGNAMENTO”
che si manifestano con
“nuovi volti della Dispersione Scolastica”
Difficoltà di Apprendimento
e scacco scolastico
Incapacità adattative e
difficoltà nella regolazione del comportamento
Violenza scolastica vera e propria
(bullismo, aggressività,
vandalismo, etc…
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Ma da dove provengono queste difficoltà ?
Dagli studenti
Dalle famiglie
Dagli insegnanti
stessi
Dai luoghi in
cui si vive
La dispersione scolastica come un epifenomenodel
Mal-essere sociale…..
Rischio psico-
socio-educativo
Difficoltà di
Apprendimento
e
(povertà socioeconomi-
ca, marginalità socio-
culturale, famiglie multi-
problematiche)
Non ci si deve stupire, allora, se i tassi di D.S. più alti si trovano al Sud e se,
come dicono gli ultimi rapporti OCSE-PISA e INVALSI, vi è un crollo negli
apprendimenti (scienze, matematica, letto-scrittura) proprio nelle nostre realtà
territoriali.
Nelle scuole del Sud Italia con più facilità si innescano circuiti viziosi fra
563 max punteggio- Finlandia
497 punteggio medio 475 punteggio Italia
501 nord-
ovest
520 nord-
est
486
centro
446 sud
432 isole
(Rapporto
Ocse-Pisa)
LA DISPERSIONE SCOLASTICA IN SICILIA – TREND
QUADRIENNALE PER I DIVERSI GRADI SCOLASTICI
DATI PER PROVINCIA
A.S. 2011/2012
TREND INDICE GENERALE DISPERSIONE SCOLASTICA REGIONE SICILIA
SCUOLA PRIMARIA
08/09 09/10 10/11 11/12
0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
0,9
1
0,82
0,75
0,8
0,73
M.I.U.R. - U.S.R. SICILIA - I.G.D.S. - SCUOLA PRIMARIA
08/09 09/10 10/11 11/120
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
9,2 9,2
8,25
7,6
M.I.U.R. - U.S.R. SICILIA - TREND IDSG SCUOLA SEC. 1 GRADO
TREND INDICE GENERALE DISPERSIONE SCOLASTICA REGIONE SICILIA
SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
TREND INDICE GENERALE DISPERSIONE SCOLASTICA REGIONE SICILIA
SCUOLA SECONDARIA SECONDO GRADO
08/09 09/10 10/11 11/1210
12
14
16
18
20
22
24
26
18,3
15,6
14,02 14,1
M.I.U.R. - U.S.R. SICILIA - Osservatorio sulla dispersione scolasticaTREND IDSG SCUOLA SEC. 2 GRADO
Si tratta, ovviamente, di credere fino in fondo al “Principio
di Educabilità e di successo formativo per tutti” e di
pensare che il nostro Sistema Scolastico può diventare
più efficace.
Il sistema in un ottica di prevenzione e il superamento
degli “ostacoli specifici” che impediscono il
raggiungimento del successo formativo.
Riportare a “sistema” i diversi interventi che l’USR
promuove per evitare dispersioni e sovrapposizioni
Il presente Piano Regionale d’intervento intende:
Fronteggiare l’abbandono scolastico precoce;
Promuovere negli alunni il senso di appartenenza alla comunità;
Sviluppare la capacità di relazionarsi con gli altri nel pieno rispetto delle regole del vivere civile;
Favorire l'acquisizione di abilità prosociali e relazionali;
Favorire l’accesso a livelli di conoscenza più competitiva e dinamica per la crescita;
Innalzare le competenze e gli apprendimenti disciplinari di base di tutti gli studenti
Favorire la costruzione di “reti di aiuto territoriali” integrate capaci di mettere a punto e realizzare
piani di intervento in grado di ridurre le condizioni di rischio e aiutare i docenti a promuovere gli
apprendimenti di base
La strategia operativa globale del Piano sarà centrata su:
Ampliamento del tempo-scuola
(PON F3 coesione sociale, Art. 9 CCNL)
Diversificazione dell’offerta formativa e didattica per
facilitare gli apprendimenti di base
Per far ciò occorre realizzare in Sicilia delle Aree di Educazione Prioritarie come già sperimentato in altri Paesi della Comunità Europea (Francia, Inghilterra, etc...)
Le Aree di Educazione Prioritaria costituiscono un tentativo di ottimizzare il coordinamento/raccordo delle risorse umane e professionali esistenti su un territorio per rendere più efficace la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica e innalzare la qualità delle competenze.
IL PROCESSO QUANTI-QUALITATIVO PER L’INDIVIDUAZIONE DELLE A.E.P E DELLE SCUOLE DOVE MIRARE L’INTERVENTO.
Dimensione quantitativa
Dimensione qualitativa
Trend triennale dell’Indice di
Dispersione Scolastica Globale
Dimensione quantitativa Dimensione
qualitativa
Dati relativi alle prove INVALSI ed esiti dell’OCSE-PISA
Informazioni sul “percepito
sociale condiviso”
Documenti socio-statistici su: microcriminalità minorile,
aree a forte degrado e rischio sociale
della Regione Sicilia
Segnalazione di Problematiche relative ai
fenomeni di disagio nei vari Contesti territoriali
Dati relativi al successo scolastico e formativo
Le azioni previste dal Piano sono le seguenti:
1. ASSE STUDENTI: Percorsi educativo-
didattici mirati rivolti ad alunni della Scuola dell’Infanzia,della Scuola Primaria, della Scuola Secondaria di primo grado e del biennio di Scuola Secondaria di secondo grado.
2. ASSE GENITORI: attività di counseling e
iniziative per facilitare il raccordo scuola-famiglia;
3. ASSE DOCENTI: attività di formazione
specifica sulla promozione delle competenze di base (letto-scrittura,matematica,abilità di studio) e supporto per la gestione delle situazioni più complesse
Come già detto il Piano Regionale contro la Dispersione Scolastica e per il Successo Scolastico e Formativo
rappresenta uno sforzo complessivo per riportare a sistema le diverse iniziative presenti nel
territorio con un’utilizzazione mirata delle risorse esistenti
• Utilizzazione di docenti con competenze professionali specifiche per sostenere il difficile compito educativo-didattico nei territori ad alto rischio di disgregazione sociale e di dispersione scolastica di tipo contestuale (evasione, abbandono, frequenze irregolari) e per facilitare la costruzione dei necessari raccordi interistituzionali (Magistratura Minorile, Servizi Sociali, ASP, Terzo settore etc..).
• Utilizzazione di risorse economiche specifiche per sostenere progettazioni di innalzamento delle competenze disciplinari degli studenti (PON, POR, Art. 9 CCNL) e per favorire lo sviluppo dell’acquisizione di competenze didattiche e tecnologiche da parte dei docenti (formazione diffusa);
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Il seguente modello organizzativo è coerente con questi principi:
Macroarea
di riferimento
(Osservatorio)
Rete di scuole per
Educazione prioritaria
(R.E.P.)
Equipé Specialistica
Territoriale
R.E.P.
R.E.P.
R.E.P. R.E.P.
Modello dell'impianto
R.E.P.
Singola unità Scolastica (G.O.S.P.)
Livelli operativi territoriali
Distrettuale
Microaree distrettuali
Microsistema interattivo
psico-socio-educativo
Coordinamento Regionale
Coordinamento Provinciale
Alla luce delle conoscenze possedute e delle esperienze condotte possiamo individuare alcune piste di lavoro da sviluppare per rendere sempre più efficace il
nostro impegno :
Monitorare sistematicamente i fenomeni della dispersione. Fondare alleanze e sinergie con EE LL e associazioni no profit
Facilitare l’apertura e la collaborazione tra le scuole al fine di creare uno spazio di negoziazione dei bisogni nel rispetto dell’identità e della specificità delle singole Istituzioni
Convalidare il modello territoriale interistituzionale d'intervento per la prevenzione e il recupero della Dispersione Scolastica, già sperimentato negli anni precedenti.
.
Incontri periodici dell’Osservatorio di area Promozione di accordi di rete fra le scuoleiver
.
Promuovere spazi di formazione rivolti ai docenti sulle tematiche inerenti l’apprendimento e per l’innalzamento
delle competenze di base
Implementazione di R-A per individuare e intervenire nelle situazioni di difficoltà di apprendimento: •1. Identificazione delle scuole “prioritarie” ( dati Disp. e dati INVALSI) e delle classi target II e V scuola primaria I e III scuola second. I grado I e II scuola second secondo grado •2. Gruppi di formazione in itinere sulle difficoltà di apprendimento e sullo sviluppo delle competenze di base
•3. Consulenza,progettazione,realizzazione di progetti in rete ( PON, POR, PIA, Scuole situate in aree a rischio, …).
Presentazione del Piano Regionale
(settembre 2013)
Individuazione delle reti di scuole a livello territoriale sulle quali intervenire in modo mirato(fine settembre 2013)
Verifica
/Valutazione dei risultati ottenuti (Giugno-luglio 2014)
Fase 1
Avvio della Ricerca-Azione nei singoli territori e coinvolgimento dei docenti e dei dirigenti (inizio ottobre
2013)
Fase 2
Fase 4
Fase 3
Monitoraggio e formazione in itinere del personale coinvolto (settembre 2013-Giugno 2014)
Fase 5
step procedurali
“ Spesso gli amici mi chiedono come faccio a far scuola e come faccio ad averla piena. Insistono perché io scriva per loro un metodo, che io precisi i programmi, le materie, la tecnica didattica. Sbagliano la domanda, non dovrebbero preoccuparsi di come bisogna fare per fare scuola, ma solo di come bisogna essere per potere far scuola.”
Don Milani
Esperienze pastorali