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La dispersione scolastica - sociologia della gioventù

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La dispersione scolastica

- sociologia della gioventù

DEFINIZIONE

DISPERSIONE

DEBITI FORMATIVI

DEMOTIVAZIONE

INSUCCESSO FORMATIVO

RIPETENZA

ABBANDONO

Possiamo definire il concetto di dispersione scolastica come

“IL PROCESSO ATTRAVERSO CUI SI VERIFICANO RITARDI, RALLENTAMENTI, USCITE ANTICIPATE DALL’ESPERIENZA SCOLASTICA” (Besozzi, 1993).

Chi sta a scuola e vi rimane regolarmente (si impara poco)

Chi viene a scuola e se ne allontana (abbandono)

Coloro che vivono momenti di crisi nei periodi di passaggio

CHI É CHE SI “DISPERDE”?

LE CAUSE

• SOCIO-CULTURALI

povertà culturale della famiglia d'origine (analfabetismo o basso livello di scolarizzazione)

scarse aspettative verso l'istruzione/ verso la riuscita scolastica

• SOCIO ECONOMICHE

condizioni economiche e posizione professionale dei genitori

situazione culturale e titolo di studio dei genitori

• SCOLASTICHE

organizzazione dell'insegnamento

contesto comunicativo e relazionale/ rapporto con gli insegnanti

• PERSONALI

vissuti,atteggiamenti e comportamenti dei soggetti in ordine all'adattamento richiesto dalla scuola

Adattato da: Coie J.D. et al. (1993). The science of prevention. A conceptual framework and some directions for a national research program”, American Psychologist, 48 (10), p.1022.

FATTORI DI RISCHIO

Identificare lo “studente a rischio”Le dimensioni da analizzare e sui cui intervenire sono:

• socio-famigliare

include le situazioni familiari, scolastiche, del gruppo dei pari: i microgruppi più o meno integrati

• socio pedagogica

include la capacità di raggiungere determinati standard educativi identificati come modelli referenziali

• Individuale e fisiologica

Include le variabili biologiche e neurofisiologiche (iperattivita’, dislessia, handicap)

• Individuale psicopatologica

assenteismo scolastico, uso di droghe ed altri comportamenti devianti

*Research for Better School (McCann 1991)

I DATI

Tasso di abbandono scolastico

nella scuola secondaria di secondo grado statele e non

statale Fonte: MPI-Direzione generale studi e

programmazione

• 1959/60 = il 49% dei 13 enni

• 1975/76 = il 3,5% dei 13 enni

(dati CENSIS)

Il drop-out scolastico nel corso degli anni

Percentuale della popolazione -con la licenza media- che ha abbandonato gli

studi (Dati Istat)

Difficoltà nella competenze dei quindicenni nella lettura e comprensione del testo

(Dati OCSE-PISA)

Difficoltà nelle competenze dei quindicenni in matematica(Dati OCSE—PISA)

TASSO DI ABBANDONO DELLA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

(1995-2008)

Fonte: elaborazione dati istat e miur

Interruzioni formalizzate e abbandoni -A.S.

2008/2009

Anni 2009-2013

Anni 2011-2012ALUNNI A RISCHIO ABBANDONO PER REGIONE

ALUNNI A RISCHIO ABBANDONO PER REGIONEAnni 2011-2012

Anni 2011-2012ALUNNI A RISCHIO ABBANDONO PER REGIONE

Novembre 2011 - Febbraio 2013

Maggio 2013 – Febbraio 2014

GLI OBIETTIVI

*Programma Operativo Nazionale

*

*

*Secondo il PON

GLI INTERVENTI

Fattori di Protezione dal Rischio

Adattato da: Rocchetta Tofani L. (1991), “Disadattamento scolastico, devianza psicosociale e classroom managment”, Orientamenti Pedagogici, 38, p. 1389.

Quali azioni intraprendere?

E’ necessario:

OFFRIRE “ALTERNATIVE” VALIDE E CONDIVISIBILI DAI GIOVANI

MIGLIORARE LE “LIFE SKILLS” STIMOLANDO LA PROGETTUALITA’ INDIVIDUALE

EDUCARE AL “PROBLEM SOLVING”

RILEVARE, GESTIRE ED ANALIZZARE I DATI DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA (EVASIONE TOTALE, FREQUENZA IRREGOLARE, INSUCCESSO SCOLASTICO, RITARDO

SCOLASTICO, DISAGIO SCOLASTICO)

COSTRUIRE INDICATORI, QUALITATIVI E QUANTITATIVI

DIFFONDERE LE INFORMAZIONI ALLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE INTERESSATE

SVILUPPARE POLITICHE DI PREVENZIONE DI RECUPERO DEGLI ALUNNI DISPERSI

La dispersione scolastica

AURELI Veronica

CALABRÓ Rosa

MONARI Carolina

RASTRELLI Lorenzo