PIAZZA SAN PIETRO In restauro il colonnato del … DEL...artisti dell’epoca – oltre al Bernini...

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42 28 GIUGNO 2009 LA DIFESA DEL POPOLO Palazzo Chiericati, Vicenza Santuario di Caravaggio, Bergamo Basilica di San Pietro, Vaticano Tarsie di Giunio Basso, Roma Scuola di S. Maria della Carità, Padova Cattedrale di Aosta Duomo di Montagnana Oltre vent’anni di attività al Servizio del Beni Culturali nel segno dello studio progettuale propedeutico, dell’aggiornamento tecnologico e della qualità operativa del restauro 36077 Altavilla Vicentina (VI) - Via Retrone 39 Tel. 0444.348180 - Fax 0444.348181 e-mail: [email protected] 00164 Roma - Via dei Polenta 2 Tel. e Fax 06.66152547 E ra una Roma barocca dilaniata dalle contraddizioni quella in cui papa Alessandro VII Chigi decise di affidare alla genialità di Gian Lorenzo Bernini la sistemazione della piazza antistante la basilica di San Pietro. La metà del Seicento, che pure aveva visto i fasti barocchi per l’Urbe nella quale operavano contemporaneamente i tre maggiori artisti dell’epoca – oltre al Bernini anche il Borromini e il classicista Pietro da Cortona – mostrava d’altro canto la città afflitta da una dilagante miseria. Nel 1656 riceve la tiara papale Fabio Chigi e prende il nome di Alessandro VII; l’Italia della controriforma è sottomessa dal giogo spagnolo che ne ha impoverito le risorse economiche; calano le committenze private e di conseguenza anche l’attività delle botteghe artistiche. E nell’estate di quell’anno, diffusa pare da un marinaio che aveva preso alloggio in un’osteria di Trastevere, scoppia la seconda grande pestilenza del secolo che, dopo quella del 1630 portata dai lanzichenecchi e raccontata dal Manzoni nei Promessi sposi, falcidierà centinaia di migliaia di vite. Solo a Roma, che all’epoca contava circa centomila abitanti, ne moriranno più di 14 mila. In questo scenario l’unica committenza che ancora affidava incarichi agli artisti era quella pontificia e papa Alessandro VII decide di rimettere mano al completamento di San Pietro nella cui fabbrica era già attivo il Bernini, chiamato a Roma da papa Urbano VIII per il quale, proprio in basilica nel 1624, aveva realizzato il celebre baldacchino. Grazie al mecenatismo di papa Chigi, Bernini eseguirà quello che è forse da considerare il suo massimo capolavoro architettonico: il colonnato di piazza San Pietro, ispirato all’ideale abbraccio della basilica ai suoi fedeli. «Il celebre colonnato – spiega mons. Renato Boccardo, segretario generale del governatorato della Città del Vaticano, che ha di recente presentato il progetto di restauro del monumento – nasce proprio dal desiderio di papa Alessandro VII di aprire la piazza di San Pietro ai suoi fedeli. Egli infatti affidò al Bernini questo progetto con l’intento di rappresentare l’idea di universalità e accoglienza che il capo della cristianità riserva a tutti gli uomini di buona volontà. Una filosofia magistralmente trasferita nella pietra dal genio del Bernini». La piazza di San Pietro misura 240 metri compreso il colonnato ed è profonda 190 metri. Vi sono 284 colonne alte 13 metri e 88 pilastri che sorreggono 140 statue di santi, opere di allievi del Bernini. «Per rendere l’idea delle dimensioni – scherza mons. Boccardo – basti pensare che tutto il Colosseo potrebbe tranquillamente entrare in piazza San Pietro!». Anche se il colonnato è nel complesso ben conservato, dato il continuo ed enorme lavoro di manutenzione che è sempre stato effettuato nei secoli, si è reso necessario un intervento serio a livello scientifico e strutturale. Si avvia quindi alla sua realizzazione il progetto di restauro conservativo curato dalla Fratelli Navarra, società specializzata nel restauro monumentale. «Di fatto si tratta di un restauro conservativo – continua mons. Boccardo – la struttura infatti è perfetta e ha attraversato i secoli, ma le colonne e in particolare le statue di travertino hanno risentito dell’aggressione da parte degli agenti atmosferici. Quindi si è deciso di intervenire con tecniche ultramoderne sotto la direzione dei Musei Vaticani e dei servizi tecnici del governatorato, cui spetta la responsabilità della conservazione nella persona del suo cardinale presidente Giovanni Lajolo, con un restauro di alto livello per garantire la tenuta nel tempo di questo monumento». Dopo quattro mesi di cantiere-pilota, i cui lavori sono iniziati nel novembre 2008 e terminati lo scorso febbraio, cui era demandata la delicata fase di sondaggio dello stato di conservazione dei materiali, sono finalmente iniziati gli interventi di restauro in marzo e proseguiranno per 42 mesi. Tenendo conto della particolare fruizione della piazza da parte dei fedeli, l’équipe con la direzione tecnica di Fabio Porzio e la consulenza di Sandro Benedetti, ha condotto indagini storico- architettoniche e storico-artistiche in modo da utilizzare la migliore tecnologica a disposizione, istruendo un cantiere non convenzionale e non invasivo per la piazza, tra le più famose e visitate del mondo. Il progetto si completa con la revisione e la ristrutturazione delle strutture lignee dei tetti, il rifacimento delle impermeabilizzazioni, dei manti di copertura di tegole e dei terrazzi piani. L’importo di spesa, stimato tra i dieci e i venti milioni di euro, verrà interamente coperto da sponsor privati. «E in 42 mesi il cantiere non ostacolerà minimamente l’afflusso dei fedeli e di quanti vorranno venire a visitare piazza San Pietro – conclude mons. Renato Boccardo – Anzi, speriamo che le persone siano sempre più incoraggiate a venire a visitare la piazza». Nelle prossime settimane, infatti, verranno smontati i ponteggi che ricoprono parte del colonnato e sarà già visibile un primo saggio di quanto già fatto. Cristina Sartori PIAZZA SAN PIETRO In restauro il colonnato del Bernini L’intervento conservativo non impedirà a fedeli e turisti di ammirarlo

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42 28 GIUGNO 2009 LA DIFESA DEL POPOLO

Palazzo Chiericati, VicenzaSantuario di Caravaggio, Bergamo

Basilica di San Pietro, VaticanoTarsie di Giunio Basso, Roma

Scuola di S. Maria della Carità, PadovaCattedrale di Aosta

Duomo di Montagnana

Oltre vent’anni di attivitàal Servizio del Beni Culturali

nel segno dello studio progettualepropedeutico, dell’aggiornamento

tecnologico e della qualitàoperativa del restauro

36077 Altavilla Vicentina (VI) - Via Retrone 39Tel. 0444.348180 - Fax 0444.348181

e-mail: [email protected] Roma - Via dei Polenta 2

Tel. e Fax 06.66152547

E ra una Roma baroccadilaniata dallecontraddizioni quella in cuipapa Alessandro VII Chigi

decise di affidare alla genialità diGian Lorenzo Bernini lasistemazione della piazza antistantela basilica di San Pietro. La metà del Seicento, che pure aveva visto i fasti barocchi perl’Urbe nella quale operavanocontemporaneamente i tre maggioriartisti dell’epoca – oltre al Berninianche il Borromini e il classicistaPietro da Cortona – mostrava d’altrocanto la città afflitta da una dilagantemiseria. Nel 1656 riceve la tiarapapale Fabio Chigi e prende il nomedi Alessandro VII; l’Italia dellacontroriforma è sottomessa dalgiogo spagnolo che ne ha impoveritole risorse economiche; calano lecommittenze private e diconseguenza anche l’attività dellebotteghe artistiche. E nell’estate diquell’anno, diffusa pare da unmarinaio che aveva preso alloggio inun’osteria di Trastevere, scoppia laseconda grande pestilenza del secoloche, dopo quella del 1630 portata dailanzichenecchi e raccontata dalManzoni nei Promessi sposi,falcidierà centinaia di migliaia divite. Solo a Roma, che all’epocacontava circa centomila abitanti, nemoriranno più di 14 mila. In questo scenario l’unicacommittenza che ancora affidava

incarichi agli artisti era quellapontificia e papa Alessandro VIIdecide di rimettere mano alcompletamento di San Pietro nellacui fabbrica era già attivo il Bernini,chiamato a Roma da papa UrbanoVIII per il quale, proprio in basilicanel 1624, aveva realizzato il celebrebaldacchino. Grazie al mecenatismodi papa Chigi, Bernini eseguiràquello che è forse da considerare ilsuo massimo capolavoroarchitettonico: il colonnato di piazzaSan Pietro, ispirato all’idealeabbraccio della basilica ai suoifedeli.«Il celebre colonnato – spiega mons.Renato Boccardo, segretariogenerale del governatorato dellaCittà del Vaticano, che ha di recentepresentato il progetto di restauro delmonumento – nasce proprio daldesiderio di papa Alessandro VII diaprire la piazza di San Pietro ai suoifedeli. Egli infatti affidò al Berniniquesto progetto con l’intento dirappresentare l’idea di universalità eaccoglienza che il capo dellacristianità riserva a tutti gli uomini dibuona volontà. Una filosofiamagistralmente trasferita nella pietradal genio del Bernini».La piazza di San Pietro misura 240metri compreso il colonnato ed èprofonda 190 metri. Vi sono 284colonne alte 13 metri e 88 pilastriche sorreggono 140 statue di santi,opere di allievi del Bernini. «Per

rendere l’idea delle dimensioni –scherza mons. Boccardo – bastipensare che tutto il Colosseopotrebbe tranquillamente entrare inpiazza San Pietro!».Anche se il colonnato è nelcomplesso ben conservato, dato ilcontinuo ed enorme lavoro dimanutenzione che è sempre statoeffettuato nei secoli, si è resonecessario un intervento serio alivello scientifico e strutturale.Si avvia quindi alla sua realizzazioneil progetto di restauro conservativocurato dalla Fratelli Navarra, societàspecializzata nel restauromonumentale. «Di fatto si tratta di un restauroconservativo – continua mons.Boccardo – la struttura infatti è

perfetta e ha attraversato i secoli, male colonne e in particolare le statuedi travertino hanno risentitodell’aggressione da parte degliagenti atmosferici. Quindi si è decisodi intervenire con tecnicheultramoderne sotto la direzione deiMusei Vaticani e dei servizi tecnicidel governatorato, cui spetta laresponsabilità della conservazionenella persona del suo cardinalepresidente Giovanni Lajolo, con unrestauro di alto livello per garantirela tenuta nel tempo di questomonumento».Dopo quattro mesi di cantiere-pilota,i cui lavori sono iniziati nelnovembre 2008 e terminati lo scorsofebbraio, cui era demandata ladelicata fase di sondaggio dello stato

di conservazione dei materiali, sonofinalmente iniziati gli interventi direstauro in marzo e proseguirannoper 42 mesi. Tenendo conto dellaparticolare fruizione della piazza daparte dei fedeli, l’équipe con ladirezione tecnica di Fabio Porzio e laconsulenza di Sandro Benedetti, hacondotto indagini storico-architettoniche e storico-artistiche inmodo da utilizzare la miglioretecnologica a disposizione, istruendoun cantiere non convenzionale e noninvasivo per la piazza, tra le piùfamose e visitate del mondo.Il progetto si completa con larevisione e la ristrutturazione dellestrutture lignee dei tetti, ilrifacimento delleimpermeabilizzazioni, dei manti dicopertura di tegole e dei terrazzipiani. L’importo di spesa, stimato tra i dieci e i venti milioni di euro, verrà interamente coperto dasponsor privati.«E in 42 mesi il cantiere nonostacolerà minimamente l’afflussodei fedeli e di quanti vorranno venirea visitare piazza San Pietro –conclude mons. Renato Boccardo –Anzi, speriamo che le persone sianosempre più incoraggiate a venire avisitare la piazza». Nelle prossimesettimane, infatti, verranno smontatii ponteggi che ricoprono parte delcolonnato e sarà già visibile unprimo saggio di quanto già fatto.

Cristina Sartori

P I A Z Z A S A N P I E T R O

In restauro il colonnato del BerniniL’intervento conservativo non impedirà a fedeli e turisti di ammirarlo