Il Vostro Ordine e Il Nostro Di - Pietro Gori

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Anarchismo

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  • Etcetera

  • I edizione ebook: dicembre 2014 2014 Lit Edizioni Srl

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  • Pietro Gori

    IL VOSTRO ORDINEE IL NOSTRO DISORDINE

    A cura di Claudio Marrucci

  • Indice

    Il vostro ordinee il nostro disordine

    La donna e la famiglia

    In difesa di Sante Caserio

    Due interviste su Sante Caserio

    Biografia di Pietro Gori

  • IL VOSTRO ORDINEE IL NOSTRO DISORDINE

  • Conferenza tenuta il 15 marzo 1896 alla Bersaglieri Hall di San Francisco.

  • Amici e avversari,

    dopo il lungo ed aspro cammino di seminagione di idee traverso tutto il continente di questaAmerica del Nord, percorsa fra la benevola attenzione degli uomini di buona volont, in cui pi checon la modesta parola con gli occhi ho constatato lamareggiante realt di squallore che divenuto ilnostro mondo da tanta procella di sciagure e di iniquit flagellato, quando potrebbe essere tuttora,sempre il paradiso terrestre della leggenda poich il sole matura sempre labbondanza col suo fuocobenefico nella spiga e nel grappolo; ora che sono giunto, dopo tante tappe lungo il cammino di oredolci per me e di parole dette in servigio dellidea, da New York, sulla riva dellimmenso Atlanticoda dove la statua della Libert promette con lume simbolico lemancipazione integrale al mondo, aquesta San Francisco vostra, sulla riva del Pacifico, questaltro grande oceano che di pacifico non hache il nome: lasciate che, dopo aver riviste e con gli occhi e con la parola tutte le miserie della vitapresente, io spinga oggi lo sguardo fino alla visione con voi (sia pur da lontano) delloasi di riposo,loasi che lumanit, in questo suo faticato viaggio da secoli cerca fra lotte e dolori, guidata dallasperanza.

    Lasciate che qui, ove la febbre maledetta delloro pi rende infuocato il deserto socialeselvaggiamente civile, io affermi la possibilit scientificamente provata dellarmonia nella vitacollettiva delle forze coi bisogni, larmonia che tutti invocano senza accorgersi che essa potrrealizzarsi soltanto col trionfo dellidea nostra cos vituperata, perseguitata e non compresa: lideaanarchica.

    E la nostra scienza non quella che dalle cattedre ufficiali qualche lanzichenecco, addottoratonellarte di sostenere idee e istituzioni demolite o vacillanti, bandisce; scienza fatta di sottiliaccorgimenti e di erudite meditazioni. Noi cerchiamo piuttosto di mietere nei solchi aspri o lietidellesistenza collettiva tal qual oggi, qual si presume sar domani quanta pi messe di realtgrigia e di verit lucenti trover sotto la falce che vuol prepararci i covoni per lestate fruttuosa efraterna. Scienza nel senso positivo e moderno della parola questa nostra, in cui ci appelliamosecuri; che ha la sua forza nella sincerit e i profondi occhi pensosi fissi nella giustizia: scienza chediviene arte, non larte ormai scomparsa con gli dei e coi menestrelli, ma quellattivit virile delpensiero, rivolta alla bellezza, che suscita nelle anime nostre tumulti sacri al vero e alla libert.

    Manipolo insidiato il nostro, il sottile che importa? Noi leviamo appunto perci con maggioreentusiasmo contro le umane iniquit le nostre orifiamme di battaglia, rosse come lauroraimmancabile della vittoria e nere come il dolore sociale sterminato che vediamo fiaccare attorno anoi i corpi e le anime. Noi vediamo ondeggiare nella malinconia dellora queste bandiere tuttespiegate ai venti; n ci importa che altri faccian vista neppur di scorgerle. Pochi occhi, aperti edacuti, sanno vederle; poich esse sono pi che lembi di stoffe colorate, le verit sociali medesime,dietro cui queste poche anime solitarie poche in confronto allimmenso brulichio dellalveareumano si son messe fidenti. Nonostante, il bivacco dei volontari della libert perduto nella landabrilla, al par di una tappa che ci par buona e valorosa, molto, molto al di l dellanatema e dellagloria La orifiamma del nostro pensiero ondeggia nellora vile e ci fa coraggiosi nellasolitudine, ispida di punte laceranti, e di crudelt minacciose, tutte intorno.

    E che udiamo salire dalla notte fonda i sospiri di tutti quelli che faticarono, che lottarono, e chenon avranno sperato indarno se la vita, che la verit nuova della scienza dellarte, trionfer dellamorte, e la luce delle tenebre.

    ***

  • Perch la vita trionfi della morte, perch il lavoro trionfi dellozio, gli anarchici hanno levato ilgrido dellemancipazione da ogni tirannide del corpo dello spirito.

    La duplice affermazione antireligiosa ed antiautoritaria maggiormente rifulge come veritdimostrata dai fatti e come necessit scaturita dai bisogni dei tempi nuovi. Infatti contro la libert delpensiero e contro la libert dellazione si sono dati la mano i sacerdoti della violenza, ed i violenticontro la ragione.

    Gli uomini che vivono sul tremendo giuoco della sciabola e della carabina, e che delluccidere,delluccidere in blocco, del mietere a mitraglia le vite giovani e sane han fatto tutta unarte sapiente,e gli uomini che vivono sulle ipoteche di una vita futura, spaventosamente eterna, da abbacinare nelleanime pur sitibonde di felicit terrena, la visione esatta della realt: gli uni e gli altri si sonoincontrati sul limitare del vecchio edificio sociale, tutto crepacci e rattoppi, e corsero ai ripari.

    Nella fede ogni salute, salmodiavano gli uni.Nelle armi ogni gloria, tuonavano gli altri.Ed il salmo della rinunzia, le nenie della macerazione, la bestemmia della vita con la

    santificazione della morte echeggia dai templi col rantolo disperato delle cose, che non voglionmorire.

    E dalle caserme la guerra ancora risponde, con un sogno di sterminio incoronato da lauri;risponde, unaltra guerra ai corpi, alle anime, la guerra moderna di cui tutti, anche gli eroi, hannopaura questa guerra assurda e sterminatrice anco in tempo di pace.

    Ebbene il prete ed il soldato quegli che mentisce e quegli che uccide per bocca dei lorogazzettieri a un tanto la riga accusano i socialisti e gli anarchici, gli anarchici specialmente, comefautori del disordine.

    ***

    Tutti, voi lavrete sentita e letta le mille volte questa calunnia, incosciente spesso ma spesso anchecosciente, con cui lideale dellanarchia viene aggredito da suoi nemici, e da quanti o ne temono peri propri privilegi lazione eguagliatrice o sono cos piccini di cuore e di cervello da non saperneafferrare lintimo senso, pur cos semplice da esser compreso dallo scienziato e dallanalfabeta, acondizione che nel primo la scienza sia avida di sapere e nel secondo lignoranza sia veste di cui sianela spogliarsi, e che nelluno e nellaltro desiderio della verit sia accompagnato dalla seteinsaziabile di giustizia, di amore, di benessere, di pace e di libert per tutti.

    Questa calunnia, che i dizionari hanno sanzionata, che anarchia significhi disordine. Fin daquando, ne pi remoti tempi della civilt ellenica, le libere citt della Grecia furono spogliate delloro diritto e i tiranni misero il pesante piede su Sparta ed Atene, la parola anarchia fu adoperata insenso di scherno e di vituperio per indicare i momenti di interregno, fra la morte di un despota e lanomina o lassunzione al trono del suo successore, momenti che labitudine della schiavit facevaforse sembrare di confusione, come se tirannide fosse sinonimo di ordine, come se lordinemantenuto dalla frusta fosse preferibile al disordine naturale che nei primi istanti suol seguire lacaduta di una tirannide!

    Fautori di disordine, si dice a quanti fanno professione di fede rivoluzionaria. Ma, di grazia,ordine forse questo che non reggerebbe neppure un giorno se non fosse sostenuto dalla violenza,questo che i governi difendono con tanta brutalit di mezzi polizieschi e militareschi? ordine forsela societ in cui viviamo, nella quale il benessere, anzi lorgia dellesistenza permessa soltanto apochi privilegiati che non lavorano e che quindi nulla producono, mentre la moltitudine dei

  • lavoratori, condannati alla fatica ed agli stenti, poco o nulla possono godere di tante ricchezzesoltanto da essi create? Se ordine fosse, perch la forza delle armi, delle manette della prepotenzagovernativa in una parola per mantenerlo?

    Lordine ammirabile della natura ha egli bisogno di altre leggi, allinfuori di quelle rigide edinviolabili da cui dipende tutta lesistenza delle cose, e lo sviluppo dei fatti e dei fenomeni? No!Perch questo lordine vero; e le sue leggi sono ubbidite dappertutto senza bisogno di gendarmi,poich se qualcuno si mette contro di loro trova nella sua disobbedienza il castigo meritato. Provatea ribellarvi alla legge di gravit, ad agire come se essa non fosse; lanciatevi nel vuoto senza altrosostegno e la caduta sar inevitabile. Appunto perci nessuno pensa, allinfuori dei pazzi, di agire incontrasto con le leggi di natura, quelle che veramente sono tali e non, si capisce, le altre che per talici vuol gabellare, e non sono, la morale artificiale delle superstizioni religiose.

    Qual governante, per esempio, allinfuori e al di sopra delle evoluzioni fatali della forza e dellamateria, oserebbe e saprebbe mandar poliziotti o far sentire in qualsiasi modo la sua autorit estraneaper regolare il roteare dei mondi negli spazi, o il succedersi irrevocabile delle stagioni e deglieventi?

    La realt invece che i governi esistono oggi, col pretesto di garantire lordine, perch questo non lordine vero. Se fosse veramente ordine, ripeto, non avrebbe bisogno di armi e di manette, dellaviolenza autoritaria delluomo sulluomo per reggersi! Tuttallopposto di ci che credono i pi,lordine difeso contro di noi, iconoclasti impenitenti, con tanta profusione di leggi restrittive dellalibert e di gendarmi, il caos legalizzato, la confusione regolamentata, la iniquit codificata, ildisordine economico, politico, intellettuale e morale eretto a sistema.

    Si dice che le leggi ed i governanti che le eseguiscono, son l a mantenere lordine nellinteressedei deboli contro i forti. Ma chi che ci crede sul serio? Chi che non vede che dappertutto avvienetutto il contrario? Ditemi, per esempio, in quale sciopero, in quale conflitto fra capitale e lavoro, leforze del governo hanno seriamente difeso gli operai, che sono i pi deboli, contro i loro padroni chesono i pi forti? Non solo non lhanno fatto mai, ma, a sentire ci che i governanti dicono, essi stanl, neutrali, a sorvegliare che n gli uni n gli altri escano con la violenza dai limiti della contesapacifica e civile; come se fosse buona ed onesta neutralit assistere alla lotta di un fanciullo debole edisarmato con un uomo robusto, e impedire che altri corra in aiuto del primo o che il ragazzo adoperialtre armi che non quelle dei suoi poveri muscoli infantili. E ci nellipotesi pi favorevole e menocorrispondente al vero; giacch, malgrado la loro vantata neutralit nelle lotte fra capitale e lavoro,sempre i governanti intervengono fraudolentemente o apertamente in aiuto del primo contro ilsecondo, del forte contro il debole.

    N potrebbe essere altrimenti; perch il governo oggi non che uno strumento di difesa delprivilegio capitalistico, come nel Medioevo lo era del privilegio feudale, come in tutti gli altri tempied in tutte le civilt che si sono succedute nel mondo lo fu sempre dei ricchi a danno dei poveri. Esempre col pretesto del mantenimento dellordine.

    Appunto perch la questione economica la base della vita individuale e sociale, i governantianche se eletti apparentemente dal popolo, in realt non fanno che linteresse dei padroni; e ci voilo potete constatare in questa cosiddetta libera America, in cui tanto spesso la prepotenza e laviolenza governativa pi feroce pesa sulla bilancia della contesa fra capitale e lavoro a favore delprimo, come la spada di Brenno, e dice arrogantemente ai proletari che osano protestare la iniqua eschermitrice parola: Guai ai vinti!

    ***

  • Lo Stato, il potere esecutivo, quello giudiziario, lamministrativo, e tutte le ruote grandi e piccoledi questo mastodontico meccanismo autoritario, che le anime deboli credono indispensabile, nonfanno che comprimere, soffocare, schiacciare ogni libera iniziativa, ogni spontaneo aggruppamento diforze e di volont, impedire insomma lordine naturale che risulterebbe dal libero giuoco delleenergie sociali, per mantenere lordine artificiale disordine in sostanza della gerarchia autoritariaassoggettata al loro continuo e vigile controllo. Ben definisce lo Stato Giovanni Bovio: oppressura dentro e guerra fuori. Sotto specie di essere lorgano della sicurezza pubblica , pernecessit, spogliatore e violento; e col pretesto di custodire la pace tra cittadini e tra le parti, provocatore di guerre vicine e lontane. Chiama bont lobbedienza, ordine il silenzio, espansioneleccidio, civilt la simulazione. Esso , come le Chiese, figlio della comune ignoranza e delladebolezza de pi. Agli uomini adulti si manifesta qual : il nemico maggiore delluomo dalla nascitaalla morte. Qualunque danno possa agli uomini derivare dallanarchia, sar sempre minore del pesodello Stato sul collo.

    I governanti fanno credere, e il pregiudizio antico, che il governo sia strumento di civilt e diprogresso per un popolo. Ma, per chi ben osservi, la verit invece che tutto il movimento in avantidellumanit dovuto allo sforzo dei singoli individui, delliniziativa anonima delle folle,dellazione diretta del popolo. Il mondo ha camminato sempre fin qui non con laiuto dei governi, maloro malgrado, e trovando in essi lostacolo continuo diretto ed indiretto al suo fatale andare. Quantevolte i pi gloriosi rinnovatori nella scienza, nellarte, nella politica non si trovarono sbarrato ilcammino, oltre che dai pregiudizi e dallignoranza delle masse, anche e sopratutto dai bavagli e dallepersecuzioni governative?

    Quando il potere legislativo ed il governo accettano e soddisfano sotto forma di legge o di decretoqualche nuova domanda sorta dalla coscienza pubblica, ci sempre in seguito a reclamiinnumerevoli, ad agitazioni straordinarie, a sacrifici non indifferenti del popolo. E quando igovernanti si sono decisi a dire di s, a riconoscere un diritto nei loro sudditi, e, mutilato edirriconoscibile, lo promulgano nelle carte, nei codici, quasi sempre quel diritto gi sorpassato,lidea gi vecchia, il bisogno pubblico di quella tal cosa non pi sentito; e la nuova legge serveallora a reprimere altri bisogni pi urgenti che si affacciano, che devono attendere di esseresterilizzati, ipertrofici, prima di essere riconosciuti da una legge successiva.

    Chi ha studiato e osservato con passione i patti curiosi e bizzarri del genio legislativo, le leggipassate e le presenti, resta sorpreso dalla frode sottile che riesce a gabellare per diritto il privilegio,per ordine il brigantaggio collettivo, per eroismo il fratricidio della guerra, per ragione di Stato laconculcazione dei diritti e degli interessi popolari, per protezione degli onesti la vendetta giudiziariacontro i delinquenti, che, come dice il Quetelet, non sono che gli strumenti e le vittime nel tempostesso delle mostruosit sociali.

    Ora, noi, che tutti questi mali, causa ed effetto insieme di tante infamie e di tanti dolori, vogliamocombattere per abbattere tutto ci che ostacola il trionfo della giustizia, noi siamo chiamati fautoridel disordine.

    Certo, propriet, Stato, famiglia, religione sono istituzioni di cui alcune meritano il picconedemolitore, altre aspettano il soffio purificatore che le faccia rivivere sotto altra forma pi logica edumana. Ma ci potr dirsi sul serio passaggio dallordine al disordine? E chi non desidererebbeallora, se si desse un cos contrario significato alle parole, il trionfo del disordine?

    Ma se le parole conservano il loro significato, non gli anarchici possono essere chiamati amici deldisordine; e ci neppure se lo si vuol considerare dal solo punto di vista di rivoluzionari. In questoperiodo storico di sfacimento e di transizione, fra una societ che muore ed una che nasce, gli odierni

  • rivoluzionari sono veri elementi di ordine. Essi hanno negli occhi fosforescenti la visione delleidealit sublimi che fanno palpitare il cuore dellumanit, che lavviano sullinfinito ascendentecammino della Storia.

    Dopo il rombo del tuono, torna sul capo degli uomini il bel cielo luminoso e sereno; dopo la vastatempesta che purifichi laere, pestifero, questi militi dellavvenire sognano le primavere fulgentidella famiglia umana, soddisfatta nella uguaglianza, e ingentilita dalla solidariet e dalla pace deicuori.

    ***

    Sarebbe troppo lungo ridire qui distesamente tutta la critica, tutte le ragioni rivoluzionarie controvecchi istituti della societ capitalistica ed autoritaria. Solo bene riaffermare limportanza massimadel problema economico in rapporto a tutta la vasta questione sociale, problema economico che nonsar risolto se non dalla socializzazione delle propriet.

    Come diceva lEllero, la propriet individuale funesta generatrice di tutti i delitti; ma se oggi,essendo privato privilegio di pochi, causa di sfruttamento e di innumeri miserie morali e materiali,domani, quando sar posseduta in comune (non frazionata e divisa) dallintera societ, diventernaturalmente la base economica della solidariet universale. Se, in poche parole, la propriet privata la base dellordine attuale (e cio un vero disordine), la propriet sociale, comune, sar la basedellordine nuovo, il vero ordine.

    Cadranno allora tutti privilegi di classe di casta, e le classi si fonderanno in una sola famiglia diuguali. Avendo tutti gli uomini gli stessi diritti e gli stessi doveri nelle relazioni reciproche, nessunlavoro sar disprezzato pi di un altro, giacch tutti i lavori, anche quelli considerati ora come piabietti, sono nobili, perch sono utili alluomo, e tutti pi o meno necessari alla convivenza sociale.Il lavoro sar diviso tra gli uomini a seconda delle attitudini, della capacit e dellingegno diciascuno; nobile e rispettato del pari il lavoro intellettuale del medico, dellingegnere, del maestro,come il lavoro delloperaio delle officine. Ognuno dar allopera sua nella corporazione darti emestieri, a cui apparterr, a seconda delle proprie forze: e la produzione di diversi generi di lavoro,i raccolti della campagna, i prodotti dellindustria e dellarte, saranno a disposizione di tutti per lasoddisfazione integrale dei loro bisogni.

    Il lavoro essendo divenuto obbligo per tutti, la produzione ne risulter grandemente aumentata,tanto da essere pi che sufficiente ai bisogni di ciascuno; mentre la divisione del lavoro tra unnumero di persone assai maggiori di quelle che oggi devono produrre per tutti, (senza contare lemacchine e lesplicazione di energie utili invece di quelle inutili sprecate attualmente, per esempio,nelle caserme e negli uffici dello Stato) risparmier a ciascun lavoratore molte ore di fatica. E le oretolte alla fatica potranno essere destinate, e lo saranno senza dubbio, a coltivare lintelletto ed ilcuore nella scienza e nelle arti. Soprattutto poi i padri e le madri dellavvenire avranno il tempo diessere i primi ottimi educatori e maestri dei loro figli. I quali, allet della fanciullezza, non sarannocome lo sono attualmente costretti subito al pi oppressivo lavoro; e invece per essi ci saranno lescuole in cui, con un regime di libert e di amorevolezza, saranno aiutati a fare primi passi sullastrada della vita; e le loro menti potranno aprirsi a tutte le cose belle e buone.

    Ogni uomo figlio delleducazione e listruzione che riceve da fanciullo. Leducazione del cuorerender dunque gli uomini buoni ed onesti, listruzione della loro mente li render illuminati contro letenebre dellignoranza, prima nemica della libert. Cos potr negli animi degli uomini futurisvilupparsi ancor pi il sentimento della fratellanza dellamore, che stringer tutti i lavoratori in una

  • famiglia felice e tranquilla; legoismo brutale ceder il posto alla solidariet pel benessere di tutti.Tale il nostro ideale di disordine per ci che riguarda la questione economica; e voi potete

    giudicare in suo confronto quale delizioso ordine sia quello mantenuto oggi colle baionette, coicannoni e con le carceri, un ordine di cose in cui quasi tutti quelli che lavorano, si affaticano eproducono, gli operai, gli artigiani, i contadini, sono poveri e sempre pi poveri diventano, avantaggio di pochi oziosi pei quali crearono il benessere, rimanendo gi in fondo allinferno socialea dibattersi fra i tormenti della fame cronica e le tenebre dellignoranza: veri dannati della vita,galeotti della societ civile! Davvero che questo un ordine straordinario come straordinari cisembrano coloro che lo difendono in buona fede!

    ***

    Ci accusano anche, spesso, che noi anarchici vogliamo sovvertire lordine delle famiglie. Un altrobellordine anche questo! Ma di quale ordine parlano gli egregi nostri avversari, e di quali famiglie?Forse di quelle delloperaio, che i sistemi lindustrialismo moderno tendono sempre pi adistruggere con lo strappare per tante ore il padre la madre alla educazione dei figli per relegarlinegli ergastoli di sfruttamento quali sono molti stabilimenti delle grandi citt? Oppure si vuoleparlare della famiglia, quale nel maggior numero dei casi si forma e si svolge nella classe deipossidenti? Il matrimonio in cotesta classe molto spesso anche nelle altre non che un semplice evolgare contratto dinteresse, il buon partito, ecco nel gergo del mercantilismo matrimoniale ci chesi cerca, quando si vuol mettere su famiglia, e, come si suol dire, si gente pratica. E il buon partitonon sempre una persona amata; al contrario. Nei contratti matrimoniali un miglioramento dicondizioni lo scopo principale che si prefiggono i due fidanzati, nella cui unione spesso lamorecentra quanto in un affare di compravendita fra due mercanti.

    Se questo lordine della famiglia, certo noi vogliamo lopposto; e certo di questo preteso ordinevogliamo la fine. Ma volere la scomparsa di questo mercanteggiamento volgare ed egoistico che ilmatrimonio, non significa volere la distruzione della famiglia, considerata come allacciamentospontaneo di affetti e di simpatie; giacch la menzogna convenzionale del matrimonio nulla aggiungeallamore, e molto gli toglie allopposto, se veramente amore esiste nei due che si uniscono conlanima oltre che col corpo. Noi vogliamo la purificazione di questi gentili affetti dellanimo umano,da tutti gli elementi eterogenei che li adulterano e li corrompono. A questo riusciremo, quando ilcambiamento delle condizioni economiche della societ avr permesso alla donna di elevarsisocialmente allo stesso livello del maschio. Allora nella grande convivenza fraterna dellavveniresoltanto lamore sar sacro: e sulle basi dellamore, che libero e ribelle ad ogni legge che non siadi natura, dovranno formarsi le unioni sessuali, amplessi luminosi e puri, in cui linteresse volgaredellepoca presente non porter pi il suo alito corruttore.

    Questa opera di ordine, non di disordine

    ***

    Lho detto poco fa; non v, non pu esservi ordine vero laddove esiste, sia nei rapportieconomici, sia ne morali, sia ne politici, dominazione, sopraffazione, violenza delluomosulluomo. Ecco perch gli anarchici colpiscono col piccone demolitore e rivoluzionario dellacritica lordinamento capitalistico e familiare della societ presente; ecco perch criticano nella suaessenza il principio di autorit impersonato nello Stato, o governo, non questo o quel governo, ma il

  • governo in se stesso, come istituto.Infatti, una volta spazzate via le vecchie tirannidi, a che pr formare delle nuove? A che pro creare

    nuovi governi, sia pure rappresentativi o elettivi? Noi vogliamo regolarci da noi stessi, perchnessuno pu conoscere i nostri interessi, i nostri bisogni meglio di noi; e non ci piace quindi diabdicare alla nostra sovranit su noi stessi nelle mani di nessuno. La libert di ciascuno trova il suolimite naturale della libert degli altri; luomo libero, diceva il grande Condorcet, non vuole imporren ricevere leggi.

    In una societ davvero bene ordinata tutta la vita dellindividuo nei suoi rapporti con la collettivitsi svolger spontaneamente, senza coazioni esteriori, per larmonia stessa degli interessi divenutisolidali come in unaffettuosa famiglia; e ci sulla base di liberi accordi suggeriti dalla regola delvero buon senso umano: tutti per ciascuno e ciascuno per tutti. Il benessere a tutti garantito, lasicurezza dellesistenza senza miseria, render gli uomini buoni e tolleranti. La scienza guider allaverit, e la verit insegner il concetto dellintegrale libert. Scienza e verit diranno agli uominidellavvenire che non c ragione di odio fra i popoli, fra i gruppi, fra gli individui, quando nonesiste contrasto di interessi, n ingordigia del forte sul debole, n febbre malvagia di dominazione.Insegneranno che il migliore interesse per s sta nel cooperare allinteresse di tutti i propri simili,della cui grande famiglia faremo parte viva quando le gioie del genere umano saranno gioie nostre, enostri i suoi dolori e le sue sventure.

    Allora lanarchia, la cui parola sfortunata racchiude la pi splendida concezione filosofica escientifica dei nostri tempi, lanarchia, che ai bigotti dellautorit appare come lo spettrodellapocalisse, stender le candide sue ali su questa immancabile realt damore e di dirittotrionfanti, che oggi sembra utopia agli uomini di poca fede. S, uomini di poca fede sono coloro che,credono magari in un paradiso invisibile, non credono allavvento sulla Terra di questo ordine nuovodi cose, in cui padronanza e autorit violenta delluomo sulluomo saranno uno sgradito e bruttoricordo di tempi passati per sempre.

    Gli uomini uguali avranno orrore di essere dominati, poich se i bambini hanno bisogno di tutela edi protezione, gli adulti devono essere in grado di governarsi da s; e lo saranno quando ilsocialismo avr reso possibile il formarsi di coscienze adulte, cos come abbiamo dimostratoprecedentemente. Infatti, il socialismo, se vera uguaglianza, ha per conseguenza logica lanarchia,la quale potrebbe anche chiamarsi il socialismo integrale. Per mezzo del socialismo edellanarchia il popolo uscir finalmente di tutela, cesser di essere fanciullo, sar restituito a sestesso, alla sua dignit. E quando la dignit umana non sar pi una parola, quando il popolo avrcessato di essere un gregge da macello o da tosatura che si lascia tranquillamente guidare al mercatoo allovile dal mandriano, allora lumanit, lasciati i pregiudizi alla fanciullezza, sar fatta adulta.Allora sar lanarchia.

    ***

    Questa lidea nostra; e nel buio sociale, agli avamposti, verso lalba immancabile che udr il rullopugnace, noi lavoriamo per le diane liberatrici, ciascuno come pu, portando secondo le proprieforze alla grande opera il sassolino per la costruzione del nuovo edificio sociale.

    Modesto pellegrino della parola, come altri furono alacri ribelli nelle opere, amo anchio questaseminagione vagabonda di idee, lanciare in mezzo alle attuali disarmonie, la nota squillante dellaverit, anche se questa lacera le sottili orecchie accostumate ai minuetti della politica incipriata, edai mezzi toni della economia liturgica.

  • Posto di pericolo? Forse. Di responsabilit enormi, certo, pur nella sfera modesta della nostraazione. Ci che ne manca non una o cento filosofie della libert: da Rabelais a Spencer, avete perpi di un secolo tutto uno stillicidio di sistemi, di regole anche luccicanti di sapienza, pi che direalt.

    Uomini liberi ci che manca.E si liberi pure in ceppi, quando la regola non fuori, ma dentro lindividuo; quando la legge di

    gravitazione morale sociale di cui la scienza della vita deve ancora investigare lessenza abbiatrovato le sue sanzioni non nelle ritorte dun codice, per quanto dotto ed elaborato, ma nelle molleintime delluomo.

    Ma come per rendere un uomo fisicamente forte indispensabile la ginnastica del muscolo, perfarlo libero necessaria la ginnastica del pensiero. Labolizione della tirannide esterna sul corpo esulla coscienza non che la premessa rivoluzionaria uno degli esercizi di questa ginnastica dellalibert. Maltolto ai poltroni il privilegio di sfruttare i laboriosi, e dei prepotenti la facolt di diopprimere gli amministrati, resta da fare una gigantesca rivoluzione onde sottrarre le coscienze algiogo di quanta tirannia intellettuale e morale grava sovra esse.

    Or bene, questa rivoluzione contro la tirannia dellindividuo su se stesso, contro il dispotismodelle sue passioni pi cieche delle sue abitudini mentali pi assurde e pi stratificate in lui dal tempoe dalla eredit psicologica, questo combattimento corpo a corpo coi pregiudizi e con le superstizioni,anche se imposte come auguste e sacre dalluso secolare, ci trover militi pertinaci fino alle ultimetrincere.

    La libert, che noi aneliamo per i corpi e per gli spiriti, non di quelle che scendono dallalto, perviolenza di leggi o di mannaie: ma sirradia dal basso, ove sia penetrata la luce, ed ascende, consfolgorio di sole, dallindividuo alla specie, dalluomo allumanit!

    Nellirradiazione di questo nostro ideale, che batte alle porte dellavvenire, io vi saluto amici edavversari fraternamente; e come, venendo, vi portai il saluto dei lavoratori italiani del NordAmerica, cos credo interpretare il sentimento vostro riportando il saluto di solidariet dei lavoratoricoscienti di San Francisco agli altri che incontrer nel mio pellegrinaggio di propaganda verso ilsud.

    La mia povera parola, se trov la via delle vostre menti e dei vostri cuori, trover anche fra icoraggiosi che mi vedo intorno, continuatori forti e sereni, e militi della pi grande idea di giustizia edi verit, che agli uomini abbia mai sorriso nellincalzare dei secoli.

  • LA DONNA E LA FAMIGLIA

  • Conferenza tenuta a Buenos Aires, nel Teatro Iris, il 25 novembre 1900.

  • Signore gentili, cittadini,

    I cavalieri di ventura del Medioevo, quando partivano per le guerre aspre e lontane o quandostavano per scendere nellagone dun chiuso torneo, da cui talvolta non si tornava che mutilati omorti, solevano invocare dalla dama del loro cuore il segno di cui fregiarsi il petto o lelmo percombattere, e con quel simbolo delleterna poesia femminile sul cuore e sullaltera fronte,combattevano da eroi e da eroi morivano.

    Ebbene, io scendo in questo momento dinanzi a voi in un altro campo, chiuso a tutte le vilt umane,aperto a tutte le speranze e a tutte le fedi, senza pericolo duscire di qui ferito in alcun modo, neppurenellanima che sa di poter contare sul compatimento vostro alla debolezza del mio dire; anche ioscendo a combattere nella giostra del pensiero una piccola battaglia ideale contro quanto di vecchio,di superstizioso e di bugiardo si annida nei nostri cervelli. Ma se la lotta pi cortese, oggi, e deltutto incruenta, e se non riveste in alcun modo la forma dei combattimenti in cui la prevalenza era peri muscoli pi vigorosi ed agili e per il pugno pi forte e violento, medesimamente, come queicavalieri antichi, io ho nel cuore e negli occhi il segno augurale con cui battermi nella palestra delleidee: non un nastro, non un fiore, non una piuma svolazzante al vento, ma il sorriso buono di voi tutte,o cortesissime donne e fanciulle di Buenos Aires, ma la visione gentile degli innumeri volti femmineiintenti ad ascoltarmi, in cui tutta la bellezza latina io vedo rifulgere dei Paesi nostri, o italiani, deipaesi vostri, o spagnuoli, e della vostra terra, o americani del sud, su cui abbiam trovata, noi cittadinidogni patria, lospitalit affettuosa e fraterna, e dove i cuori dei profughi si sono riconosciuti fratellied altri fratelli han conosciuto negli abitatori dellospitale Paese.

    A voi, donne, tutto il caldo saluto del cuore, a voi che siete la gentilezza, la cortesia, la bont, avoi che se non scriveste poemi, ne ispiraste, senza di cui non ci sarebbe al mondo poesia; a voi, lacui presenza basta spesso a mettere una nota armoniosa e gaia negli ambienti pi severi, a voi cherappresentate dinanzi a me in questo momento tutto il vostro sesso, tutta laltra simpatica edaddolorata met del genere umano, questa madre dolce e cara dellumanit, che si rinnovellaattraverso i secoli.

    ***

    I volontari dellideale moderno di redenzione sociale, che combattono per lumanit, invocano ladonna, consolatrice nellaspra lotta contro i privilegi e le prepotenze duna civilt moribonda che staper cedere il posto a una civilt migliore, e pi immensa, la invocano maestra di coraggio e damoreper la difesa dei miseri, degli oppressi, degli indifesi e per la rivendicazione solenne e completa deiloro diritti.

    Se sapeste come si combatte con maggior lena, quando un cuore di donna palpita con voi dellostesso entusiasmo e le sue braccia invece di legare le vostre nellignavia, son quelle che vi aiutano aindossare larmatura entro cui dovete scendere a combattere contro il nemico secolare della giustizia,contro il privilegio e la prepotenza! Ah, no, voi non dovete essere la classica Elena, sia pur bella, masuscitatrice di discordia prima, e addormentatrice poi delle energie di Paride, mentre il nemicoincendia e abbatte le mura della citt. Dovete essere piuttosto la leggendaria donna di Sparta, che almarito, al figlio, allamante, sapeva dire, rattenendo le lacrime del cuore e allacciandogli al bracciolo scudo: O con questo o su questo! Meglio ancora poi, se come Bradamante e Clorinda, sapestescendere coperte dellacciaio risplendente della vostra fede e della vostra purezza, sul terreno al latodegli uomini a voi cari!

  • Il tempo leggendario di Giovanna dArco passato, questo vero. Ma oggi avete dinanzi a voiesempi magnanimi altrettanto alti e belli, anche se non cos circondati di fama guerresca. Io vorreiche qui fosse, a me daccanto, a dirvi parole dincitamento, la buona compagna nostra e nostra madrecol cuore, Louise Michel, chio ebbi la fortuna davere al mio capezzale in un ospedale di Londra,confortatrice sublime, che le bieche ire borghesi amano mostrare in atto dungere di petrolioincendiario la loro vecchia baracca, e di cui invece cos grande la bont chio non posso fare ameno di porla accanto nel mio cuore a unaltra santa donna, quella che mi aspetta e mi chiama al di ldel mare, cos grande da non sapere neppure maledire a chi mi tien da lei diviso, mia madre.

    Non accenti di vilt abbia, o donne, lamore vostro di figlie, di spose, di madri. Ricordate, s, chela vita ch uscita dal vostro fianco sacra; e gridatelo ben forte ai potenti della Terra, quando questivolessero nel loro interesse, o dinastico o economico, scagliare in lotta cruenta i figli duna terracontro quelli di unaltra. La barbarie militaresca, che ogni anno vi strappa daccanto i migliori fruttidel vostro amore, trovi in ciascuna di voi una donna risoluta che pensi e che dica: io non riconoscoaltro diritto su mio figlio che quello chegli ha su se stesso, e sulla sua vita niunaltra autorit che lasua. A chi vi parla di patria e di necessit di sacrificar sul suo altare altre vite umane, voi rispondeteche nelle altre patrie ci sono altre donne come voi, che piangeranno le vostre stesse lacrime quandolor saran tolti i figli e gli sposi per scagliarli contro gli sposi vostri e i vostri figli, e che percitrovate pi umano e pi bello tendere a quelle altre donne le braccia, e veder le destre degli uominidelluna e dellaltra parte stringersi nella solidariet. Unitevi

    O voi, che in Terra affratell il dolore!

    Lidioma del dolore ovunque il pianto, e il sorriso dappertutto il segno dellamore. Unitevidunque, in tutte le patrie, o cuori di donne, e formate voi per le prime, con la forza che vi viene dalsentimento, la patria unica degli oppressi, dei vinti, degli sfruttati, di contro alla quale c una solafatica nemica, quella degli oppressori, dei vincitori, degli sfruttatori.

    ***

    Come gli operai subiscono la tirannia economica della classe capitalista, cos le donne negli usie nelle leggi sono asservite alla tirannia del sesso maschile. La liberazione degli uni dal giogoeconomico e quella delle altre dal giogo sessuale, non pu essere leffetto che dello sforzo collettivodi tutti i calpestati della societ. Come lemancipazione dei lavoratori non pu essere opera che deilavoratori stessi, secondo il dettame dellInternazionale, cos lemancipazione della donna sarsempre vacua affermazione verbale se ad essa non porr mano la donna medesima. E poich lerivendicazioni femminili sono per mille ragioni e cagioni collegate alle rivendicazioni operaie, edallaltra parte il diritto operaio non avr sua vittoria se la donna se ne star neghittosa fuori dellalotta, perci i lavoratori hanno linteresse e il dovere di non trascurare il problema femminile che parte integrante della vasta questione sociale, e le donne hanno linteresse e il dovere dipreoccuparsi con intelletto damore della questione sociale, staccato dalla quale il femminismosarebbe vana accademia di poche pettegole ambiziose.

    Ecco perch parlando della donna e della famiglia, io mi rivolgo contemporaneamente a voi,donne che mi ascoltate, e a voi operai, compagni miei di lotte e avversari pi o meno affini a noi peridee.

    C questo errore, minaccioso di gravi effetti, anche in mezzo alla falange dei combattenti le

  • battaglie dellavvenire. Da un lato gli operai, anche intellettualmente emancipati, prendendo troppoalla lettera la teoria del materialismo storico, secondo cui non si dovrebbe tener conto del fattoreeconomico nella valutazione dei fatti sociali e nel movimento di rinnovazione umana, non sipreoccupano di emancipare la propria donna e le donne che vivono la sua stessa vita, nella sua stessaclasse. Bisogna essere proprio ciechi per non capire che la donna costituisce nel mondo la met e pidel genere umano, e che fino a quando la lasceremo sotto linfluenza del prete e nella sottomissionead ogni prepotenza, essa sar per noi e per lumanit in cammino, come una palla di piombo al piedeche le impedir di camminare spedita. N, molti, si limitano a trascurare la donna; vanno anche pi inl C e non bisogna negarlo, chi pensa ancora che un po di religione per la donna ci vuole; cchi impedisce alla donna di occuparsi delle questioni pi urgenti di rivendicazione sociale. Quantevolte mi succeduto di sentire qualche repubblicano o socialista dire alla propria donna nel belmezzo di una discussione: Senti, cara, tu va nellaltra stanza; queste sono cose che non tiinteressano, e quindi, rivolto a me e agli altri convenuti, aggiungere: La politica non cosa per ledonne!.

    Ora, se per politica si intende larte malvagia di governare e sgovernare, siamo daccordo. Cimancherebbe altro che la donna dovesse mescolarsi a questa cosa turpe che la vita parlamentaregovernativa, in cui tutto ci che v di buono nellanimo umano viene soffocato e capovolto! Ma noipensiamo che non solo bisogni tener lontane da questa specie di politica le donne, ma anche gliuomini. E gli anarchici infatti ne stanno lontani. Per, se per politica sintende loccuparsi della vitapubblica, linteressarsi delle questioni pi ardenti della vita sociale, il prendere parte al movimentodi elevazione economica e morale di s, della propria classe e del proprio sesso, ebbene questa sana politica che tutte le donne dovrebbero e potrebbero fare, senza per ci perder nulla della lorograzia innata e delle loro attrattive, che ne sarebbero anzi aumentate.

    Allo stesso modo molte donne, che pure si occupano di questa benedetta politica, sono giunte afarsi di questa il falso concetto che appunto noi or ora abbiamo deplorato; e danno la massimaimportanza al fatto di diventare elettrici od elette e di mescolarsi anchesse alle lotte poco decorosedel potere. Invece di pensare a emancipare s e gli altri dalle varie forme di schiavit e dioppressione, desiderano solo di potere alla loro volta anchesse partecipare allopera di oppressionee di schiavit esercitata dai governi e dai parlamenti.

    Queste preoccupazioni poco degne della loro bont e gentilezza le porta a concepire il movimentodi elevazione ed emancipazione della donna, come una cosa separata da tutte le altre questionisociali, e separata anzi tutto dal problema operaio; mentre la verit tutto lopposto, perch comeben dimostr il Bebel nel suo magistrale libro sulla Donna e il socialismo, la donna non avr la suavera emancipazione se non quando sar spartito il privilegio economico e cio finch loperaio nonsar anche lui emancipato dalloppressione economica, essendo in gran parte la condizione attualedella donna una risultante della cattiva organizzazione economica della societ.

    ***

    Non bisogna dunque essere dommatici ed esclusivisti; la questione operaia non cosa a s, comenon la questione femminile, ma luna interamente connessa con laltra. con questa persuasioneche noi ci siam fatti a esaminare le relazioni fra i due sessi e levoluzione storica della donna e dellafamiglia.

    Ora, noi siamo in unepoca dipocrisia, ed soprattutto lipocrisia che bisogna smascherare egettare nel mondezzaio delle cose volgari, nel considerare le condizioni attuali della donna, della

  • famiglia e della morale sessuale, la quale ipocrisia in nessunaltra manifestazione della vita modernacome nei rapporti tra uomo e donna si mostra cos evidente, con un contraddirsi continuo tra i fatti ele parole.

    Il concetto antinaturale e bigottamente religioso che lamore sia in origine un peccato, tollerato siapure, passato purtroppo nelle legislazioni e nelle costumanze, ed lui che informa soprattutto ilmalsano moralismo presente di parole e non di fatti, che non ha nulla a vedere con la sana morale base etica dellistituto matrimoniale, come il contratto ne la base giuridica. Ben a proposito ilNordau lo chiamava la menzogna matrimoniale; poich infatti, mentre a parole si dice, e tale ipotesisi d per dimostrata indiscutibilmente, che lamore sia veramente lorigine di ogni contratto, il qualene dovrebbe essere la sanzione legale, allopposto il contratto quasi sempre lorigine e la basedellunione sessuale: lamore verr poi, o almeno si spera che venga; e se non verr troveranno idue coniugi il modo di arrangiarsi ciascuno a suo piacere.

    Limportante, nel contratto matrimoniale, una bella dote, un blasone e in genere un miglioramentodi condizioni. Lamore se c, bene; se non c, se ne fa a meno. Esso entra nel matrimonio, comeebbi occasione di dire e scrivere altre volte e altrove, come potrebbe entrare in un contratto dicompra e vendita fra due negozianti. Se la mia parola pu sembrarvi sospetta, permettete chesullargomento io vi legga una pagina nel capitolo sulla menzogna matrimoniale del Nordau, cui hoalluso poco anzi, che fa parte dun aureo libro non certo sospetto, e noto in tutto il mondo:

    Non ci sono che due specie di relazioni fra uomo e donna, le relazioni che riposano su reciprochee naturali attrattive e che tendono perci, consciamente o inconsciamente, alla procreazione; e lealtre, che questo scopo trascurano o si preoccupano innanzitutto ad appagare legoismo, sotto unaqualunque delle sue molteplici forme. Le prime sono giuste e morali: le seconde, quale sia la loroforma apparente, costituiscono la grande categoria della prostituzione. Labietta creatura, che sullapubblica via, di notte, offre per una moneta dargento il suo corpo allincurioso viandante, di cui nondiscerne per loscurit neppure i tratti si prostituisce. Non pu essere che uno solo il criterio pergiudicare cotesti atti. Ora per io domando: e quale differenza c tra luomo che si fa manteneredalla sua amante, e quello che corteggia, senza amore, una ricca erede o la figlia di un uomoaltolocato, per ottenere, assieme alla sua mano, ricchezze o un grado elevato? E dov la differenzatra la sgualdrina, che si vende per pochi soldi ad uno sconosciuto e la casta sposa che allaltare vacon un giovine non amato, sol perch egli le offre in cambio dei suoi amplessi, un alto rango, o vesti,ornamenti e servi, od anche soltanto il pane quotidiano? Nellun caso e nellaltro, eguali sono imotivi e le cause, eguale il modo di procedere; dunque per essere veritieri e giusti, bisogna dare alledue cose lo stesso nome. Quella madre contegnosa, tanto dal mondo rispettata, che severissimacredesi in materia di buoni costumi e che, presentando alla figlia un pretendente ricco, cerca divincere il di lei naturale ritegno con buone parole e massime prudenziali, come queste, per esempio:che una sciocchezza rifiutare un buon collocamento; che unenorme imprudenza attendere unaseconda occasione, che forse non succeder mai; che una ragazza deve avere scopi pratici e nonbadare alle insulse fandonie delle storie damore orbene, questa madre esemplare una mezzana,tale e quale la brutta vecchia in guerra col codice penale, che, seduta sulla panca dei pubblicipasseggi, con mezze frasi lascia andare vituperevoli offerte alle operaie senza lavoro. E lelegantepretendente, ricevuto con onore in tutti i salotti, il quale fiuta il grasso partito in mezzo alle figureintrecciate dun cotillon e fa gli occhi languidi alla ricca erede e le parla con voce melliflua epatetica, e i suoi creditori e la sua cortigiana acquieta dando loro promessa di pagargli il d dopo lenozze coi danari presi dalla dote un cialtrone, tale come colui, che vive a spese delle prostitute eche perfino il poliziotto ha ribrezzo a toccarlo quando lo arresta. La sgualdrina, che traffica il suo

  • corpo per mantenere la vecchia madre o un figliolino, moralmente superiore alla vergine, che, perpoter saziare le sue voglie di balli e viaggi, accetta, malgrado la vergogna che prova, il lettomatrimoniale di un uomo danaroso. Di due uomini, il meno ingannato sar colui, che alla suacompagna di un istante paga volta per volta i concessi favori e poi le volge le spalle; ma non quegliche, con un legale contratto di matrimonio, compra per sempre una compagna di letto, la quale nonsente che linteresse. Ogni unione tra uomo e donna, contratta, anche da una sola delle parti, perottenere un collocamento agiato o qualsivoglia altro egoistico vantaggio, prostituzione, sia poi essaavvenuta mediante un funzionario dello Stato Civile o un prete, oppure mediante un compiacenteintervento di qualche inserviente.

    Hanno dunque, s o no, gli anarchici ragione a sostenere che oggi il matrimonio legale il pidelle volte un contratto volgare ed egoistico, e che cotesto mercanteggiamento dovr scomparire inuna societ di liberi e di uguali?

    ***

    Come linteresse egoistico lanima dogni rapporto economico fra individuo e individuo cosnel matrimonio legale il pi delle volte la cupidigia, lambizione, la vanit che presiedonolaccoppiamento, non lo slancio e la simpatia di due anime amanti!

    Ben diceva Max Nordau. Che fa la ragazza povera, la quale si unisce senza amore e per purocalcolo dinteresse, alluomo ricco, chessa forse in cuor suo disprezza e premedita di ingannarenellatto stesso in cui gli giura fedelt innanzi alla legge ed allaltare? Ella si prostituisce. Che cosafa il zerbinotto spiantato quando impalma, senza amore, la vecchia brutta, allampanata, che ha perun grande pregio agli occhi pratici del mondo borghese: una bella dote? Egli si prostituisce.

    Quanto moralmente superiore a costoro la prostituta medesima, che forse fu precipitata neldisonore da un primo passo falso, da cui nessuno ebbe cuore di sollevarla forse anche daltradimento di un seduttore o dalle insidie di un Don Giovanni (probabilmente il padroncino, se essaera unoperaia) ma che a scusa del triste mercato che fa di se stessa ha almeno la miseria elabbandono, e forsanco, ben notava il Nordau, il sostenere una vecchia madre o un pargoloinnocente. Eppure per lei i falsi moralismi dellodierna societ, quelli che gridano allo scandalo perle crude verit delle dottrine rinnovatrici propagate dai fautori del libero amore, non hanno pietnessuna. Solo il disprezzo dei cosiddetti onesti accompagna coteste povere donne, percosse dallaprepotenza del maschio e della vigliaccheria collettiva nel doloroso cammino.

    Per gli altri eroi della prostituzione pi ignobile per la ragazza che sposa il bel patrimonio, eper lo zerbinotto che giura fedelt alla bella dote della vecchia per costoro la gente non ha cheadulazioni, complimenti, sorrisi di compiacenza. Ed cotesta la gente che strilla contro gli anarchici,accusandoli di voler distruggere la famiglia!

    Ah, non da costoro vorremo noi apprendere mai la religione dei pi sacri affetti per la nostramadre e per i nostri cari. Lo sanno le nostre mamme, cui le bieche arti di governo ci strapparono, chein questo istante accompagnano forse con lansioso pensiero, questo pellegrinaggio nostro perlideale e per la verit lo sanno esse il cuore di noi, faziosi per amore, sobillatori di fede,combattenti con entusiasmo!

    Queste donne del nostro amore, e i figli che molti di voi o lavoratori dogni Paese, quaggiemigrati per persecuzioni politiche o per miseria han lasciato laggi, nella patria, son loro chepossono dirvi dove sono i nemici della famiglia: se noi che incominciammo col dare alla nostrafamiglia ogni affetto ed ogni sforzo di muscolo e di pensiero, o i persecutori e padroni nostri che

  • questa famiglia han distrutto o tentato di distruggere, dividendo i figli dalle madri, i mariti dellespose, invadendo le case e portando il pianto e la desolazione con gli arresti pi arbitrari, cacciandogli uni in esilio e gli altri in carcere e a domicilio coatto, affamando tutti con un regime economicosempre pi ignobile, in modo che spesso la famiglia operaia non esiste che di nome.

    Non noi, dunque, vogliamo punto distruggere ci che sacro, ci che sar eterno: lamore.Vogliamo soltanto purificarlo; vogliamo sottrarlo alla tirannia del danaro, alla ipocrisia duna falsamorale, al convenzionalismo della legge, alla violenza, al mercimonio, a tutte le infinite vilt che ilmaschio commette sulla femmina.

    Ma come lo sfruttamento delluomo sulluomo, la spogliazione legale dei lavoratori per opera deipadroni non potranno cessare, finch il lavoro non sar libero dalla tirannia del capitale, con lasocializzazione di tutti i beni, cos lamore non potr esser libero e sincero finch non sar eliminatolegoismo antisociale che nasce dalla propriet privata, e che creando la miseria dei molti di frontealla provocante ricchezza di pochi, eccita a tutti gli inganni, a tutte le colpe, a tutte le bassezze nellafamiglia e nella societ. Ecco per quale stretta connessione di cause e di effetti, il problema dellafamiglia si riallaccia a quelleconomico, che la base di ogni vita sociale; ed ecco come laquestione sociale una sola, e come tale scruta tutti rapporti della societ, che sono avvinti lunoallaltro come gli anelli di una stessa catena.

    ***

    Due bisogni, e quindi due istinti fondamentali ha lindividuo, maschio o femmina che sia; e barbadi moralista ipocrita non oserebbe rinnegarli: istinto di conservazione e istinto di procreazione. Ilprimo si estrinseca nel bisogno fisiologico del ventre, e negli altri correlativi; laltro si manifesta nelbisogno dellaccoppiamento sessuale: bisogni ambedue rispettabili e morali, perch imposti dallanatura. Chiunque li viola, in s od in altri, ribelle alle leggi naturali. Se luomo non mangiasse,morrebbe. Se luomo non generasse, morrebbe lumanit. Orbene luno e laltro sono violati,schiacciati, nei molti, dal mostruoso congegno della societ presente. Mancanza di pane, e mancanzadamore: ecco il retaggio dei poveri, oggi. Tutti i ventri umani reclamano la loro parte di cibo; manon tutti, e non sempre, riescono oggi a conquistarla. Tutti gli organismi non pervertiti reclamano laloro parte di gioie sessuali. Ma gli uni, col denaro, ne hanno fino alla saziet, fino al pervertimento, egli altri, senza denaro, non ne ottengono neppur quanto necessario al prepotente bisogno della carnee del sentimento. Quanti poveri diavoli non possono scegliersi una compagna, una sposa, perch nonavrebbero poi i mezzi di mantenere lei ed i figli. E quando anche hanno fatto il triste maritaggio dellapovert con la miseria dove sono mai, nel povero tugurio di coteste famiglie operaie, le cosiddettegioie del domestico focolare?

    Cotesto focolare spento, spesso, anche nei pi crudi inverni; il desco di cotesti creatori dellaricchezza per gli altri troppo scarso di pane; le lunghe estenuanti ore di lavoro, derisoriamentecompensato, tengono incatenati sul campo o nella fabbrica i padri, e spesso anche le madri,togliendoli alla cura amorosa dei figli. Il disagio economico esaspera coteste anime Dov lafamiglia, dove son le sue gioie per costoro? Voi, voi o soddisfatti e prepotenti della Terra, lavetedistrutta. Ebbene noi vogliamo ricostruirla sopra altre basi, che saranno incrollabili. Noi, comereclamiamo per ognuno i diritti fondamentali dello stomaco, cos vogliamo pur rivendicare per tutti idiritti imprescindibili del sesso. S, s, bisogno di pane e bisogno di amore. Ecco ci che la Societfutura dovr essere in grado di soddisfare per ognuno.

    La vera famiglia quella che sorger allora, non questa di cui si vanta e che con tanta gelosa cura

  • difende lattuale societ, questa ove ladulterio, luxoricidio, linfanticidio, sono la fatale einevitabile conseguenza di leggi tiranniche o false, che violando quelle della natura, creano intornoallamore ed alle relazioni sessuali in genere unatmosfera malsana di pregiudizi e di menzogneconvenzionali.

    La fedelt coniugale ormai un mito come il voto di castit dei preti cattolici. Nellelegislazioni, ove ammesso il divorzio, si venuto a riconoscere implicitamente, chelobbligatoriet legale e perpetua nelle relazioni tra sesso e sesso, un contratto contro natura. Ma ildivorzio non che un mezzo termine. Levoluzione storica della famiglia, venuta dalle primitiveforme della poligamia e della poliandria, passata attraverso le fasi del patriarcato e del matriarcato,e soffermatasi nel letto di procuste della monogamia a vita (apparente soltanto, per) sincamminaadesso verso la libert, verso cui evolvono ormai, per forza irresistibile di eventi, tutte le formeeconomiche e politiche del consorzio umano.

    ***

    Certo, per e purtroppo non siamo ancora giunti a tale grado di evoluzione nelle relazioni sessuali.Come il diritto canonico (legge sacerdotale) accordava per una sola volta alluomo ed alla donna ildiritto di amare e legava per tutta la vita i due coniugi, indissolubilmente, irrimediabilmente; cosle leggi moderne non ammettono altra unione giuridicamente valida, se non quella fatta col consensodi un impiegato governativo o municipale. vero che (allinfuori anche del matrimonio legale) c illibero commercio della carne tra maschio e femmina nelle varie forme della prostituzione. veroche la monogamia nientaltro che una finzione legale. La cifra esatta degli adulterii (per la prudenzadel coniuge infedele) non si potr mai avere; guai se si potesse sapere di tutti mariti, che non amanosoltanto la propria moglie (quando lamano) e di tutte le mogli che fanno viceversa.

    Ma fosse solo la superfluit del vincolo legale che non vincola affatto quando non c vero amorefra due coniugi e che nulla aggiunge alla saldezza del nodo sessuale quando cotesto amore esiste ci potrebbe anche essere tollerabile. Resterebbe sempre una formalit di pi e si subirebbepazientemente come una scenetta esilarante nella grande commedia umana. Ma cotesta cerimonia non spesso, come abbiamo gi detto, che la legalizzazione di un contratto mercantile; perci sopratuttonoi la vogliamo abolita, senza che per ci la famiglia, santuario del vero amore, debba finire.

    Come scientificamente inoppugnabile che tutto si trasforma e nulla si distrugge, anche la famigliadovr trasformarsi dopo le crisi immense e vicine del vecchio mondo economico e politico. Siredima luomo dalle strette della miseria, della superstizione, del basso calcolo, dellignoranza,della prepotenza di classe su classe ed un sesso sullaltro e sar redenta la donna dalla tirannidesessuale delluomo; sar redento lamore dalla puerilit delle finzioni legali, dalle ipocrisie legalidun moralismo che non morale e ne sar restituita la sovranit allammirabile codice della natura,che non tollera artifici di manipolazioni legislative al libero moto degli affetti e dei sentimenti.

    Innalziamo la donna sullo stesso livello sociale, intellettuale e morale del sesso maschile (nonquello doggi per); consideriamola, non come automatica procuratrice di figli, n come strumento disollazzo o di libidine, n come schiava mansueta in casa e fuori ma come una nostra uguale, comegenio consolatore, che d alluomo le gioie pi intense ed alte dellamore e della vita. Solo cosfaremo opera educatrice e prepareremo la famiglia libera dellavvenire, che scomparsa laprepotenza politica, il privilegio capitalista e il pregiudizio religioso, non domander al sindaco e alprete la sanzione dellamore e non dovr subordinarlo alla terribile condizione della situazioneeconomica, ed avr per soli vincoli laffetto, la stima e la simpatia.

  • ***

    Affrettiamo con lopera nostra attiva e fattiva, e non coi soli voti platonici, lera della liberazione,che sar la liberazione della donna come delloperaio. Purifichiamo lamore, e riduciamolo alle suesorgenti ideali e naturali, spogliandolo di tutti ceppi legali ed emancipandolo dalle strettoieeconomiche e religiose. Allora il sindaco, il prete non appresteranno il capestro ai nostri affetti, e noipotremmo dire a una donna che ameremo le parole del poeta di Catania, che scrisse linno miglioredel libero amore:

    Amiam, fanciulla, amiam: sia piano o monte,sia valle o mar, vivrem lun laltro appresso;non v serto miglior dun bacio in fronte,non v laccio miglior dun primo amplesso.[]

    e alle fole, che il reo mito compose,i nostri involiam superbi cori;il trono dellamor son queste rose;tutti son nella vita i suoi splendori; qui sovra la terra il ciel che agogni,qui nelle braccia mie tutti i tuoi sogni!

    Vieni con me; per linfinita vialozio non poltre, e non sbadiglia imene;lopra e lamor son la ricchezza mia,mio cibo il ver, la libert il mio bene:aquila altera per laria natia,al sol va incontro, e schiva di catene;i nembi sfida, i turbini sovrasta,libera muor; la libert le basta.

    Noi liberi cos, per vario corso,correrem, cimbe audaci, il mar crudele,e il dio, che non indarno ha lali al dorso,de lali sue ne rifar le vele.A lui che sdegna, e sia pur doro il morso,piega, o dolce fanciulla, il cor fedele;ch, finch locchio ha un guardo e il cielo un riso,ei solo il dio, la terra il paradiso.

    ***

    Sogno!, diranno gli eterni scettici Ah, no, non sar sogno, se alla sua realizzazionelavoreranno con lena gli uomini di buona volont, se voi lavoratori, se voi donne saprete combatterestrenuamente in nome di questa idea di benessere e di pacificazione. E voi, donne lasciate chiotermini, rivolgendovi specialmente la parola, come ho fatto nel cominciare, accettate un augurio

  • fervido e dolce, laugurio che possiate intendere la missione che vi spetta, incoraggiar nella lotta noi,combattenti per la vita, per la felicit, per la libert di tutti. Animateci voi, o donne, alla lotta in prodei deboli contro i violenti, degli umili contro i prepotenti confortateci voi, voi creature oppresse,in questa crociata contro loppressione dei pochi sui molti.

    Per amore dei vostri figli, per amore del vostro amore, per amore dellumanit di cui siete lemadri luminose; aiutateci voi, o donne, nella guerra terribile e santa.

  • IN DIFESA DI SANTE CASERIO

  • Nacque a Motta Visconti, gaio villaggio della Lombardia, da una buona famiglia di lavoratori. Ilsuo temperamento, entusiasta e meditabondo, era di quelli in cui le fedi pi ardenti sbocciano e sisviluppano con forza misteriosa. Nellinfanzia, le ingenue credenze religiose dei suoi compaesani,fra cui pass i primi anni della vita, gli ispirarono un mistico fervore.

    Negli occhi azzurri, profondi e sognatori di fanciullo, e nel sembiante mansueto che rivelavalinterna bont del suo cuore anche mentre saliva il patibolo, poteva leggersi lanelito, lansiosaaspirazione ad un mondo ideale, in cui gli uomini amandosi vivessero in pace. Il suo intelletto dibimbo, ne primi anni, cred intravedere il mondo dei suoi sogni nelle promesse bibliche dei profeticristiani; e fu cos che, essendo egli bello come un cherubino, si servivano di lui nelle processionireligiose di Motta Visconti per rappresentare il piccolo san Giovanni.

    Prestissimo dovette affrontare la lotta per il lavoro e per il pane quotidiano. Per ci si risolse adabbandonare la mamma che adorava e da cui era adorato, e spingersi nel mare burrascoso della vita,in cui si trova a dover navigare perpetuamente ogni lavoratore. Lasci allora Motta Visconti, edabbandon altres le illusioni mistiche di fanciullo, distrutte presto dalle dure realt della vita.

    In Milano si occup come panettiere nel forno Tre Marie e vi lavor con zelo e infaticabilmente; equivi si trov pi direttamente innanzi lo spaventoso sfruttamento legale del lavoro da parte deiparassiti del capitalismo; e constat le ingiustizie sociali e la violenza duna classe che non producenulla, contro laltra che col suo sangue e sudore crea ricchezza de suoi padroni e solo, come unicaricompensa delle sue fatiche, raccoglie miseria e disprezzo. Fu per questo che Sante Caserio divenneanarchico.

    Affettuoso e sensibile di cuore, il giovane operaio era predisposto a piegare verso la causa deglioppressi e degli sfruttati alla cui classe del resto apparteneva per lottare contro un sistemapolitico-sociale basato sul privilegio e la forza. E quando il vessillo del socialismo anarchico passdavanti a lui spinto dallo spettacolo degli orrori della cosiddetta civilt attuale decise diseguirlo.

    Quando fui la prima volta a Milano, Sante Caserio era gi un anarchico entusiasta, e ricordoancora la profonda impressione che mi fece quando fummo presentati. Si era ad un comizio dilavoratori, ed egli andava intorno distribuendo opuscoli e giornali rivoluzionari. Col suo modofranco di esprimersi, saltando da un punto allaltro della conversazione, ma senza deviaredallargomento principale, mi parl delle difficolt che presentava la propaganda nelle provincerurali in Lombardia, a cagione del sentimento religioso troppo radicato fra quelle popolazioni; econcluse in questi termini: Non possibile convincere e dissuadere gli uomini con la forza, e lastessa libert che noi proclamiamo ci obbliga a rispettare le opinioni che crediamo false, nel tempomedesimo che le combattiamo. Eppure, soffro immensamente nel vedere tanta povera gente rovinarsila salute a coltivare i campi, permettendo ai padroni di succhiar loro il sangue, che la vita stessa, eal pensare che malgrado ci non si ribellano; anzi al contrario, restano sottomessi e tranquillicredendo a chi loro parla di speranza nel paradiso eterno. Anche io ci credevo, una volta. Ma nonessi sono colpevoli del proprio errore causato dallignoranza, sibbene quelli che li sfruttano e liingannano.

    In lui parlava lo spirito catecumeno di una nuova fede; e tutto il fervore di un credente nato glivibrava nella voce! Egli non credeva pi da molto tempo nel paradiso celeste; ma con la stessa fedeed entusiasmo credeva per alla possibilit delluguaglianza per tutti, che ponesse fine al regno dellasventura, della prepotenza e del furto.

    Ormai non cera pi in lui quella mistica fede che lo aveva fatto credere in un mondo pieno didelizie, popolato da santi e da arcangeli Cera invece lardente ed attiva fede, per cui vedeva nella

  • vita una missione da compiersi durante la vita stessa. E questa fede, questa missione, questodesiderio intenso miravano alla conquista del diritto universale, del benessere e della libert per tuttinon nel cielo, ma in questa terra fertile da noi abitata. Poich lindividuo fa parte della grandefamiglia umana, giusto e logico che esso tenda spontaneamente ad armonizzare i suoi interessi conquelli dellumanit. Da ci deriva che la libert e il benessere dellindividuo non possano essereassicurati che con la libert e il benessere di tutti.

    Fu merito, in lui, di non esser caduto in preda al cinico e falso scetticismo odierno che niente creae nulla combatte. Il suo entusiasmo si umanizz e credette fermamente in questo: Cos com oggi laTerra linferno degli uomini; possa in un domani non lontano luomo medesimo far della Terra unparadiso!.

    Oh s! Il vero inferno per luomo vivere in questo mondo straziato dalle guerre, pieno di miserie,avvelenato dallodio, degradato dallignoranza, insultato dalle orge di quelli che non producononulla, e afflitto dalle privazioni delle masse oppresse dalla fame e dalla stanchezza; mondo piagatodallingiustizia, dissanguato dallo sfruttamento, crudelmente straziato dai contrasti economici,istupidito dalle menzogne legali, oppresso da tiranni politici. Viceversa questo mondo destinato adivenire un paradiso in cui rivivr lumanit rigenerata, quando il benessere vi sar assicurato a tutti;un vero paradiso, a paragone del presente inferno sociale, illuminato dalla scienza, abbellitodallarte, governato dalla libert, benedetto dalla fratellanza, guidato dalla giustizia, fortificato dallaverit, coronato dalluguaglianza.

    Alla conquista di questa Terra promessa che sar il trionfo dellumanit, per limpulso delnostro ideale di verit e di bellezza che gli uomini di poca fede non possono concepire perch hanmisere lanima e la ragione, che non sanno vedere quelli che sono accecati dalle mistiche visioni,riponendo nellal di l della vita il segreto dellesistenza, a questo glorioso ideale, oggetto discherno e di odio pei nostri nemici, ma che ai suoi apostoli reca la tranquillit e la calma nelle pitetre prigioni fin sui gradini del patibolo, Sante Caserio si consacr tutto quanto. Da allora vissesoltanto per la causa e per essa mor.

    La vita brevissima di questo giovane aveva appena ventuno anni quando fu ghigliottinato stata ripetutamente esaminata attraverso le lenti del dispetto e dellodio, prima dalle polizie italianee francese unite insieme, poi da una caterva di impostori bugiardi, i giornalisti borghesi, pagati daiconservatori del cosiddetto ordine pubblico.

    Ci nonostante, questi disgraziati non potettero non giungere a una conclusione, allassicurazionecio che Sante Caserio era un lavoratore di carattere buonissimo. E perfino la Scuola Criminale tantoavversa agli anarchici si vide obbligata a riconoscere ed affermare che il giovane panettiere era unonesto nato.

    Cos furono costretti ad ammettere, convinti da lettere personali di Caserio che, mentre tantiministri e personaggi di alte sfere rubano a pi non posso nei pubblici erari per vivere nellosplendore e nel lusso, questo povero ragazzo seppe resistere al bisogno e alla tentazione, malgrado sitrovasse solo in Paese straniero, disoccupato e senza mezzi di sussistenza; poich sentivauninvincibile ripugnanza a prendere da s ci che gli bisognava per soddisfare le necessit dellavita, dove ce nera di superfluo per altri. Ci dovrebbe esser meditato dagli studiosi, al di sopra edoltre ogni pregiudizio e preconcetto; e si tenga presente che, malgrado quanto abbiamo visto, Santeera individuo bene in possesso delle sue facolt, del suo spirito di conservazione, convinto deldiritto che aveva inalienabile alla vita, tanto che, fra le altre cose, scriveva ad un amico di Milanoche sapeva bene che il prodotto integrale del lavoro appartiene per diritto alla grande famiglia deilavoratori, a cui stato tolto dai padroni; cos come tutti prodotti naturali appartengono per diritto a

  • tutta la specie umana.Caserio andava, ne pochi momenti di ozio, a distribuire fra gli operai vicino alla Camera del

    Lavoro opuscoli e fogli di letteratura anarchica, insieme a pagnottine di pane, che comperava coisuoi risparmi nella panetteria dove lavorava, perch, diceva, sarebbe stato un insulto dare apersone dimagrate dalla fame carta stampata, senzaltro con cui saziare lo stomaco prima di leggere;e perch in tal modo eran capaci di capire un po meglio ci che leggevano.

    Quando la polizia si accorse che Sante era un entusiasta propagandista, bench fosse timido emodesto allestremo nel suo modo di propaganda, cominci a perseguitarlo. Varie volte le guardie sirecarono dove stava a lavorare, per cercare di subornare il padrone contro il giovane anarchico. Mail padrone, che gli era affezionato, rispondeva invariabilmente che Caserio era un operaio modello,intelligente e buono. Non contenta, la polizia insist con maggiore assiduit nelle sue perquisizioni evisite nella cameretta di Sante e nella bottega ove lavorava; e giunse a spiare giorno e notte lapanetteria. Alla fine il padrone, molto a malincuore, stanco di tante seccature, dovete licenziarlo.

    Caserio non si scoraggi per questo; trov lavoro altrove e continu con pi ardore la sua modestama attiva propaganda.

    La verit che Sante, per quante volte fosse colpito dalle persecuzioni dellingiustizia, non perdemai neppure per un istante la sua paziente serenit. Sollevavano invece la sua indignazione leingiustizie che vedeva commettere contro gli altri, come se fossero offese mortali fatte a lui stesso.Ricordo che una volta, nel giugno 1892, io e insieme altri trenta compagni anarchici, fummo liberatidopo alcune settimane di carcere preventivo, fatto sotto laccusa di associazione di malfattori, purainvenzione degli artifizi di Giovanni Nicotera, uno della vera banda di malfattori che avevano rubatoalla Banca Romana. Fra i miei compagni di sventura cera Sante Caserio. Ancora mi par di vederlonella stanza delle guardie, nel momento in cui ci davan la notizia del non luogo a procedere; egli eral, in piedi, senza unombra di risentimento nel viso per lingiusta carcerazione di cui era statovittima. Ma mi sovviene dun lampo di collera che pass ne suoi occhi infossati e meditabondi, alsentir parlare della madre di Fiocchino (un inoffensivo sognatore che mor poi di fame e di eccessivolavoro), di quella povera madre che era morta di tristezza al sentire che il figlio era stato arrestatodalla polizia. Senza dubbio in quellistante Caserio pens a sua madre, che doveva anche lei averletto, laggi nel quieto villaggio di Motta Visconti, del suo arresto.

    Lultima volta che vidi Caserio fu alla Corte dAppello di Milano, dove si faceva un processocontro di lui ed altri, per distribuzione di un manifesto antimilitarista fra i soldati. Per ci fucondannato a undici mesi di carcere; e nella difesa chio ne feci innanzi alla Corte, cercai dimostrareai magistrati che non con condanne e altri castighi della stessa specie che si pu fiaccare una idea,ma che al contrario cos si rendeva pi aspra la lotta dei principii; e conclusi dicendo che se si fosseconfermata la sentenza, ci poteva gettare nel cuore tenero e mansueto del giovane Sante il malsemedel rancore e dellodio, riuscendo in tal modo a fare di lui uno dei pi terribili vendicatori, poichterribili e sanguinose sono sempre le vendette del pensiero oppresso.

    I giudici confermarono la condanna e Caserio che godeva della libert provvisoria, prefer millevolte i disagi dellesilio allamara e mostruosa vita del prigioniero. Quando, dopo il processo,strinsi la sua mano, egli ancora una volta mi parl di sua madre da cui si vedeva costretto ad andarelontano, senza potersi congedare da lei.

    Fra pochi mesi dovrei andare soldato, mi diceva sospirando, ho deciso di andare allestero, enon so se potr pi tornare e la rivedr mai pi!. Cos fu; Caserio non rivide pi sua madre. Per gliavvenimenti che poi si successero, egli non pot pi tornare. E quella povera madre prega ora pelfiglio suo strappato alle sue braccia da questa crudele societ, e invano si reca linfelice nel solitario

  • cimitero di Motta Visconti in cerca della tomba del suo amato Sante cos dolce e bello nellet incui andava per san Giovanni nelle processioni religiose. Sventurata! Neppure pu recarsi a posare unfiore sul mutilato corpo del figlio suo, ghigliottinato in strania terra, l, nella repubblicana Francia!

    ***

    Siamo giunti al punto cui volevamo giungere, e cio a cercar di sapere come mai un giovane dicos buon carattere abbia potuto arrivare a commettere un fatto qualificato come assassinio politico.Quali cause influirono su lui, perch da pacifico propagandista che era, si vedesse spinto ad un attodi questa specie? Il problema pi complesso di quel che non si creda. Il fenomeno psicologicodellevoluzione dei sentimenti di Sante ha la massima importanza, e si complica con il risultato diquella speciale forma di tattica anarchica chiamata propaganda col fatto. Lesame delluno necessario altrettanto dellesame dellaltro. In vero, i due fenomeni sono cos intimamente inrelazione fra loro, ed hanno cause tanto varie e complicate, che a volerli studiare completamente,occorrerebbe un lavoro molto pi esteso e difficile, di fronte al quale il presente apparirebbeincompleto.

    I borghesi parlano costantemente degli anarchici, accusandoli di poco amore per la vita umana.Tale affermazione falsa, e noi lo dimostreremo. In ogni modo, non sono i borghesi che han pidiritto di elevare questa protesta.

    Son costoro, che col vigente sistema di usura capitalistica commettono quotidianamente assassiniin massa ignorati ma non per questo meno certi fra la classe lavoratrice che sente giorno pergiorno esaurirsi le forze in un eccessivo lavoro e nella fame cronica; del cui male ne muoiono amigliaia, ad ogni istante mutilati i loro corpi dalle macchine e sotterrati vivi nelle miniere. Costoro, iborghesi, per difendere ci che chiamano patria e non invece che la somma totale dei loropossedimenti, interessi e privilegi, mandano eserciti di proletari a sgozzarsi lun laltro nella guerraorribile e fratricida. Ai primi brontolii della fame, rispondono sanzionandola con abbondanti razionidi piombo, scaricato per loro conto sui fratelli dai soldati e dai carabinieri.

    E poi, la borghesia non forse giunta a vincere tutte le sue rivoluzioni un maggiore spargimento disangue? lei che ha cantato osanna a tutti i regicidi, dalla biblica Giuditta al classico Bruto, dalpuritano Oliviero Cromwell al leggendario Guglielmo Tell, dalla girondina Carlotta Corday alpatriota Felice Orsini. Tutto il suo sistema morale condensato nel noto assioma selvaggio: benetutto ci che favorisce gli interessi della mia classe; male tutto quel che va contro il mio interesse.Questa, in sostanza, la teoria cinica e presuntuosa che si fa valere di contro a tanta miseria esofferenza esistente nel mondo; in fondo, tanti dolori sono indifferenti agli attuali dominatori, poichnon toccano la loro borsa. Ipocriti, questi serbano le loro lacrime da coccodrillo e i loro falsi sospirisolo per quando qualcuno di essi cade, sommerso dai flutti della gran tempesta sociale!

    Da un altro lato, si sono promulgate nuove leggi speciali o no contro la libert di pensiero; e,aumentando il numero dei proscritti e gettando in questo modo nella miseria e nella fame centinaia difamiglie, si riusciti solo a spargere lodio e ad aumentare i pi intensi rancori.

    E, come se ci non bastasse, si offerto al pubblico lo spettacolo degli assassinii legali dellaghigliottina, che riempirono di gioia selvaggia proprio coloro che pi declamano per il rispetto dellavita umana. Con tutte le formalit richieste, senza nulla obliare del divertente programma, si sonouccisi uomini che avevano sofferto quanto e pi di quel che soffr Vaillant, che non uccise nessuno enon ne aveva neppure lintenzione; uomini che commisero i loro atti, guidati non da un desiderio dipersonale vendetta, ma spinti da ben altro e generoso impulso, quello di levare il grido orrendo della

  • protesta sociale col dove non giungono gli urli della fame, ove non si odono i gemiti e non si vedonle lacrime del popolo che soffre, sottomesso, nella massima disperazione.

    Mentre tanta sete di vendetta e di sangue ispirava lopera della borghesia, riuscendo cos alla pipericolosa delle provocazioni, un giovanetto, espulso dal suo Paese da una stupida e iniquacondanna, incalzato dogni parte delle persecuzioni della polizia, andava a piedi per la strada che vada Cette a Lione, meditabondo, pensando alle ingiustizie di cui era stato vittima e soprattutto allealtrui sofferenze.

    Giunto a Lione simbatt in una moltitudine clamorosa e ignorante, che affogava il grido dellamiseria nel chiasso delle feste che si stavan celebrando in onore di un uomo che, per la menzognacostituzionale, passava come capo della nazione, ma che non era in realt che il rappresentante dellaviolenza della sua classe.

    Quivi allora, faccia a faccia di questo semidio dellimbecillit popolare, si lev forte e terribileloscuro panettiere di Motta Visconti, e nel suo pugnale riassunse la protesta suprema di tutte lemiserie e le sventure umane, che erano giunte ai suoi occhi dalle immense pianure di Lombardia finoalla panetteria di Cette, ove ultimamente lavorava.

    Oh! Quella pugnalata venne come un fulmine!In essa, a parte il caso tragico di un uomo che muore e duna famiglia che piange, io vedo qualche

    cosa di pi importante e solenne, io sento il rombo della tragedia sociale innanzi a cui la morte diquestuomo non fu che un semplice episodio. Non poteva essere altrimenti: le vendette dellaghigliottina dovevano provocare le rappresaglie della dinamite e del pugnale.

    La legge ha i suoi carnefici, e il pensiero oppresso i suoi vendicatori.Caserio cominci col dedicarsi alla propaganda teorica, credendo fermamente che lanarchismo

    fosse considerato come un partito qualsiasi, forte e rispettato. Invece si vide perseguitato per le sueidee, condannato e imprigionato. Lavorava infaticabilmente, per riserbarsi il diritto di rimproverareai borghesi il loro ozio, per chiamarli parassiti, quali veramente sono. La vigliacca petulanzapoliziesca lo cacci di dove lavorava; ed egli si convinse ancor pi che i potenti ed i ricchi speranotutto dalla sommissione e dalla pazienza del popolo, cui premiano impudentemente raddoppiandocontro di lui lopera di spogliazione e di violenza.

    Sent i sostenitori della legge parlare del rispetto alla vita umana; ma sent anche il grido deinemici di tutte le leggi dallalto del patibolo, e vide le teste mutilate di questi mostrate al pubblicodal carnefice, sempre in nome di quel rispetto alla vita tanto decantato.

    Ecco come e perch tutto il grande amore che Caserio sentiva per lumanit oppressa, si convertin odio contro i tiranni della Terra. E il suo odio dovette essere intenso, poich nessuno pu gimolto se molto non ha amato. Egli non aveva alcun risentimento personale contro Sadi Carnot; maCarnot era il rappresentante politico della borghesia francese, per conto della quale aveva firmato ildecreto di morte dei ghigliottinati di Parigi. Il grido tragico di Coraggio, compagni! VivalAnarchia!, che si trasmisero lun laltro dal palco del supplizio quei cavalieri della morte, sembracontenere tutto il ruggito della tormenta di odio, fatto sempre pi intenso non dalla parola degliagitatori anarchici, bens dalle provocazioni sanguinose della borghesia: le ingiustizie commesse egettate come una sfida alla miseria e alla fame.

    Sante Caserio sent questa voce de suoi compagni, e senzaltro sperare corse verso la ghigliottina.Il povero fornaio sapeva bene che nel triste giuoco avrebbe certo perduta la vita, lasciata la testa; magi non era pi spinto dalla sua volont, la tanto discussa libera volont delluomo, che non se nonuna mera illusione del nostro intelletto. Bisognava ben dire che mai la volont ebbe minor parte delleazioni dellautoma umano, come in quella giornata di viaggio per Caserio da Cette a Lione che lo

  • stesso Sante nel suo interrogatorio descrisse con tanta precisione di dati, che non pu fare a meno disorprendere.

    Leggendo e tornando a leggere la relazione del processo di questo giovane, si sarebbe quasiportati a credere che un potere misterioso abbia condotto Caserio sul posto preciso ove passava ilcorteggio del Presidente, e che unonda irresistibile di disperazione insieme e di odio labbialanciato, naufrago infelice nel mare della vita, fino al punto di commettere latto tremendo esensazionale che gli guadagn il patibolo.

    Oh! La pugnalata di Sante Caserio lampeggi in Lione, illuminata quella notte a festa, come vibrail fatale rintocco duna campana nellimmenso cronometro dellumano destino!

    Perch, o farisei della toga e della penna, perch non dovremmo noi elevare un pensiero riverentea quelli dei nostri che caddero nella battaglia mortale, poich voi ne vorreste insozzare il nome, noncontenti daverne decapitato il corpo? Perch non dovremmo farlo, ripeto, mentre dal lato vostro, voiglorificate carnefici, vittime una volta tanto della rappresaglia degli umili, e li elevate agli onori delPantheon?

    Piuttosto, paventate il giorno in cui queste moltitudini misconosciute e ignote, codarde e perignoranza, riprenderanno coraggio innanzi al vostro indifferentismo. Ah! Quando giunger il giornoauspicato in cui i loro occhi si apriranno per contare il numero dei propri morti e dei vostri? I vostripossono essere contati facilmente; ma chi pu giungere a numerare le vittime loro, assassinate,loscuro gregge delle vittime anonime perite nellimmenso macello, fatto dalla ricchezza vostra e daimetodi impiegati per conservarla?

    Io sono anarchico perch adoro la libert, e con la libert la vita, lamore, il pi grande sentimentoumano. Credo che un giorno debba giungere, in cui gli uomini si meraviglieranno al ricordo dei nostricrudeli combattimenti e del modo come ci opprimiamo lun laltro, cos come oggi noi cimeravigliamo quando leggiamo delle lotte tra i cannibali.

    Ma allora saranno sparite le cause dellodio. Luomo vedr nellaltro uomo un suo simile, unfratello e un combattente con lui solidale nelle lotte contro le forze cieche della natura. Ognuno avrassicurato un posto, uguale fra gli uguali, al banchetto della vita.

    Il fratricidio di Caino sar allora una leggenda incredibile, quando gli uomini vivranno in armoniadopo questo secondo diluvio universale, che sar la rivoluzione per il pane e per la libert. Sembrerunorribile favola, fra gli uomini nuovi, il sapere che dei pseudo-scienziati abbiano tagliuzzato sullatavola anatomica il cervello di Emilio Henry, e ci solo perch i borghesi potessero rimettersidallimpressione avuta nel vedere lintrepidezza con cui questo giovane sal il patibolo; facendo lorocredere nientemeno che la contrazione dei muscoli gi rigidi significasse che Henry era morto dipaura.

    Ed apparir ancora pi infame e incredibile che i magistrati, pi creduli del carnefice, facesserospiare nel carcere lespressione del viso di Caserio nel momento in cui, allimprovviso, la mattinadellesecuzione, gli si lesse la conferma della sentenza di morte; e che, al leggero tremito della vocee una lacrima che cadde dai suoi occhi, abbian voluto scoprire nel giovane un segno di debolezza.Ma anche se fosse come essi dicono e probabilmente il contrario quegli snaturati non avevanocuore da capire che quella lacrima e quel tremito potevano essere, perch Sante pensava al momentoin cui la madre avrebbe letto, laggi nel villaggio natio, che suo figlio era morto.

    Eppoi, anche ammettendo che causa ne fosse lultima lotta della ragione contro listinto, che tendecon tutte le forze alla vita, chi potrebbe lo stesso dubitare del coraggio di questo giovanetto cosnobilmente sacrificatosi nel fiore dellet?

    Quando lo stato attuale della societ sar cambiato e pi non esisteranno gli odi e le passioni

  • delloggi, allora la storia dir il suo inappellabile verdetto. Le generazioni future dei buoni e deifelici vedranno in un raggio di luce il ghigliottinato fanciullo, che solo uccise pel suo grande amore eper amore di tutti gli oppressi e per lodio verso tanta e tanta ingiustizia.

    Lo vedranno ancora, nel modo come sub il supplizio estremo in quella mattina destate caliginosae triste, innanzi a una moltitudine, che vedeva in lui un assassino di odiata nazionalit, invece delvendicatore dellumanit ribelle e indignata.

    S, lo vedranno ancora, sereno e tranquillo, sotto il cieco odio, alzare gli occhi verso il lontanoorizzonte. Ei non contempl con quello sguardo le mistiche visioni del piccolo san Giovanni.Sentiva in s, nera conscio, che appena il coltello affilato della ghigliottina gli sarebbe caduto sulcollo, non ci sarebbe pi che tenebre e freddo, il nulla, e che il nulla assoluto riassorbirebbe intero ilsuo spirito.

    Ma pure, qualche cosa come una vibrazione pass attraverso laria, egli lo sent. Era lavibrazione, il fremito delle generazioni venture, ridonate alla pace ed allamore, da un talespargimento di sangue che avrebbe colorato in rosso i fiumi ed i mari; dopo che le convulsionidellumanit avranno fatta tremare la Terra e scoppiare la tempesta, e che luragano avr spazzate viatutte le cose inutili e cattive.

    S, egli sent traverso laria questa vibrazione; egli, povero e oscuro combattente, figlio dellasofferenza delle folle dimenticate, sent lo zeffiro che giungeva dal suo mondo ideale, e allora il suocuore, in un attimo palpit tutta una intera ed ampia vita di lotte e di avvenimenti ancora ignoti.

    Animato da questa luce interiore egli avanz verso la ghigliottina, mentre la moltitudine stupida ecodarda imprecava alluomo che si stava per uccidere. Lo spirito che animava quella moltitudine nonera forse il medesimo della gente daltri tempi che insult Cristo, il ribelle di Galilea, lungo la viadel Calvario?

    Per con la maggiore serenit Sante Caserio diresse lo sguardo oh, quello sguardo! allamoltitudine imprecante, nellatto stesso che pos il collo nella lunetta della ghigliottina.

    Il grido di battaglia: Coraggio, compagni! Viva lAnarchia! gli fu mozzato in gola dalla lamaaffilata e diaccia che separ la testa dal corpo.

    Nonostante, la moltitudine prosegu a urlare, mentre gli occhi dellinsanguinato capo del martire,vivi ancora, parevano guardare fissamente lincorruttibile avvenire.

    Perci, soltanto lavvenire sar capace di rendere giustizia alla sua memoria.

  • DUE INTERVISTE SU SANTE CASERIO

  • Dalla Tribuna di Roma, 2 agosto 1894

    Come sapete, lavvocato Gori qui: non precisamente a Lugano e mi permetterete di non dirvidovegli abiti. Ho potuto tuttavia vederlo e m parso che fosse interessante lintervistarlo, allavigilia del processo Caserio.

    Ecco qua esattamente il processo verbale del nostro colloquio, dove ho cercato di tradurre i suoipensieri il pi esattamente che mi stato possibile:Quali sono tutti gli scopi pratici del Partito Anarchico?

    Innanzitutto fa duopo intendersi su questa parola: Partito. Gli anarchici non costituiscono unpartito vero e proprio. Gli anarchici, non che in teoria non lammettano, ma in realt non hannoorganizzazione di partito. In teoria gli anarchici riconoscono che non pu esservi societ civile senzaorganizzazione, intesa questa parola non nel senso di irrigimentazione, ma nel senso di libera espontanea associazione di interessi e di sovranit individuale. Giacch lautonomia non esclude lasolidariet anzi. Si fa con entusiasmo per amore ci che non si farebbe per forza. E gliindividualisti pi eterodossi, da Spencer, il grande borghese, a Kropotkine, lesule principeanarchico, ben sanno che la spirale del progresso umano tende a questo ideale di conciliazione dellalibert ed autonomia individuale colle necessit della vita collettiva. Quindi gli anarchici nonnegano, nei loro ideali di ricostruzione sociale, una forma di organizzazione, per quanto libertaria edautonomista. Ma, praticamente, e per la necessit della lotta, essi sono disorganizzati.

    Ed questo che costituisce la loro forza e la loro debolezza. La loro debolezza, perch se glianarchici (incredibilmente numerosi specie nelle nazioni latine e nellAustria) fossero organizzati, laloro visibile potenza politica acquisterebbe loro un credito morale, che oggi loro manca agli occhidelle maggioranze conservatrici. Ma cotesta disorganizzazione costituisce anche la forza invincibiledel partito (se cos si pu chiamare) ed ci che render completamente vane le leggi eccezionalivotate in questi giorni da diversi Parlamenti europei.

    Gli anarchici, che si professano apertamente tali, costituiscono linfima minoranza di questoenorme esercito anonimo, senza capi, senza regolamenti, senza legami, allinfuori di quelli chepossono derivare dallallacciamento ideale fra quelli che militano per la medesima causa. Potrannoriempire le carceri, le isole, gli arcipelaghi interi e gli anarchici aumenteranno costantemente inragione geometrica delle persecuzioni. I governi avranno arrestato i pi conosciuti chiamatipericolosissimi nelle note di questura e saranno rimasti fuori gli ignoti, gli insospettabili ed daquesta schiera inafferrabile che usciranno i nuovi agitatori, e forse, i nuovi uomini della disperazionee della morte. Eppure se conosceste quanta bont, quanta gentilezza ingenita in molti di quegli animiirruviditi dalle lotte per la vita quali ingenui entusiasmi! Ci son, vero, le figure tenebrose esinistre, di organismi fisicamente e moralmente degenerati. Ma qual partito rivoluzionario dalcristianesimo al giacobinismo, e da questo alla garibaldinismo si potuto salvare da questa lebbr