Pescare in Valtellina 1/2010

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Poste italiane S.p.a. - Spedizionre in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1 comma 1 - DCB Sondrio Pescare in Valtellina Rivista dell’Unione Pesca Sportiva della Provincia di Sondrio - Anno XXVI - N° 1 - 2010

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Rivista pescare in Valtellina - Unione Pesca Sportiva Sondrio

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Pescarein Valtellina

Rivista dell’Unione Pesca Sportiva della Provincia di Sondrio - Anno XXVI - N° 1 - 2010

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Si ricomincia. Lasciato finalmente alle spalle un 2009 caratterizzato da polemiche, proteste e acqua sporca, il 7 marzo si tornerà a pescare. L’augurio della redazione è che sia una stagione ricca di soddisfazioni per ogni tesserato UPS. Questo primo numero 2010 di Pescare in Valtellina segna una data storica per la nostra associazione, per la tutela delle acque e per il futuro dei nostri corsi d’acqua. L’accordo siglato con A2A, tanto voluto dal nostro direttivo e finalmente raggiunto, dovrebbe infatti porre definitivamente fine ad una lunghissimo, quanto estenuante muro contro muro.Nelle pagine che seguono abbiamo cercato di spiegarvi nel modo più dettagliato, chiaro e obiettivo possibile i termini di tale accordo. Volutamente, non sono state fatte irrealizzabili promesse; ci siamo limitati a delineare un quadro di quello che sarà il futuro della pesca in Valtellina mediando tra le esigenze dei nostri tesserati e di chi deve, volente e nolente, effettuare periodici lavori di manutenzione per la messa in sicurezza degli impianti idroelettrici. Quello raggiunto da UPS è un importante traguardo che non deve però essere visto come un punto d’arrivo, ma di partenza. L’obiettivo dichiarato è riuscire a chiamare al tavolo di confronto anche gli altri produttori presenti sul territorio provinciale.Tornando alla rivista, come promesso giusto un anno fa, è cominciata proprio con questo numero la rubrica “UPS Consiglia” volta a promuovere itinerari e scorci e itinerari che fanno della nostra provincia uno dei “paradisi della pesca”. Vi invitiamo quindi a seguire i nostri consigli e, ovviamente, a segnalarcene di nuovi. Buona lettura e Buona Pesca, di cuore

Maurizio Torri

ups.provincia.so.itStiamo lavorando al nuovo sito. In tarda primavera saremo on-line con un portale tutto nuovo!!!

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E d i t o r i a l E

AVVISO IMPORTANTEAnticipata al 7 marzo l’apertura della pescaDiversamente da quanto indicato nel regolamento di pesca 2010 il quale stabilisce l’apertura della stagione di pesca nel giorno 14 marzo, si informa che la stessa è anticipata al giorno 7 marzo.In considerazione del possibile inizio di operazioni di ge-stione del bacino di Cancano che potrebbero condizionare lo stato del fiume Adda a partire dal giorno 9 marzo, il comitato direttivo di questa associazione ha dato mandato al Presidente di assumere in via d’urgenza i provvedimenti diretti a consentire l’apertura della stagione di pesca in condizioni di acqua ottimali.Il Presidente conseguentemente, con proprio decreto ha as-sunto la decisione di anticipare l’apertura al giorno 7 marzo.La stagione chiuderà come deciso il giorno 17 ottobre 2010.

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Pescarein Valtellina

UNIONE PESCA SPORTIVA DELLA PROVINCIA Dl SONDRIOSONDRIO - Via Fiume, 85Tel. 0342.21.72.57 (2 linee urbane)Fax. 0342.21.89.69http://ups.provincia.so.ite-mail: [email protected]

Direttore Responsabile:Maurizio Torri

Comitato di redazione:Giorgio LanziDaniele Bordoni

Hanno collaborato per i testi:Michele ArditoValter BianchiniAntonio BellioniMauro CambiaghiGiulia CasatiPier Paolo GibertoniSergio MaggioDoriano MaglioneSandro SozzaniCamillo PiasiniGiovanni Valsecchi

Hanno collaborato per le foto:Pierino BaroniValter BianchiniAdamo CorviGiorgio LanziGiuliano Meret

Foto di copertina:UPS

StampaTIPOGRAfIA POLARISVia Vanoni, 7923100 SONDRIOTel. 0342.51.31.96Fax [email protected]

Della presente rivista sono state stampate e diffuse 7.500 copie

Iscritta al n° 166 Registro Tribunale di Sondrio

RIVISTa Dell’UNIONe PeSCa SPORTIVa Della PROVINCIa DI SONDRIOAnno XXV - N° 1 - 2009

a t t u a l i t à

Adda 365 giorni di acqua pulita 4

Attenzione. Riconsegna modulo censimento catture 2009 9

S p a z i o a . . .

Acque sfregiate... 10

Andiamo a pescare a ninfa 26

t u t E l a a c q u E

Scatta la salvaguardia delle nostre acque 12

Uno splendido traguardo: la salvaguardia delle acque è operante 13

L’acqua è vita, difendiamola 20

i l p E r S o n a g g i o

Mario Galbusera 16

p r o g E t t i

Riproduzione del Temolo in Valtellina 21

La reintroduzione della trota Mediterranea 30

p E r n o n d i m E n t i c a r E

Il disastro del 1978 29

F i l o d i r E t t o

Gli irriducibili 33

Lettere alla redazione 37

V i t a a S S o c i a t i V a

Le gare 34

l a r i c E t t a

Trote alla Giacconi 36

c o n c o r S o F o t o g r a F i c o

La tua foto in copertina 38

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Il valore di un accordoUn accordo volontario e libero per obiettivi comuni di prevenzione e protezione dell’ambientale fluviale - Uno strumento di lavoro per superare le emergenze.

Domenica 7 marzo* torneremo a pescare, iniziando con la pesca alla trota. Un “avvenimento”atteso e immaginato dal-

la gran parte di noi sin dalla chiusura lo scorso autunno. Le condizioni meteorologiche dell’in-verno che sta trascorrendo, contraddistinte da abbondanti nevicate in quota, dovrebbero assicurare buoni livelli di acqua, anche se ci auguriamo che la stagione del disgelo non si prolunghi troppo a lungo.Le semine sono state effettuate come da pro-gramma, sia quelle relative al novellame (per complessivi 45.000 temolini e 1.200.000 tro-telle) sia quelle di consuetudine in occasione dell’apertura.

L’attività del centro ittico si è svolta in ma-niera proficua, la produzione 2009 di fario mediterranee e temolini ha dato risultati al di là di ogni rosea previsione.Si sta inoltre provvedendo a un ulteriore po-tenziamento della struttura che sarà in grado di ospitare quest’anno circa 1.350.00.000 uova di fario mediterranea e 300.000 uova di iridea redband. La quantità di pesce di varie pezzature presen-te in fiumi, torrenti e laghi è tale da garantire un equilibrio ottimale della popolazione ittica.L’attività di dissuasione e controllo dei cormo-rani che durante l’inverno hanno imboccato la valle è tuttora in corso ed è svolta dal nostro personale con efficacia, nel pieno rispetto delle metodologie e dei limiti stabiliti dalle autorità competenti.L’annuale assemblea dei delegati della nostra associazione, nell’approvare all’unanimità il conto dell’esercizio 2009,

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(foto Ambrogio Stanghellini)

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Quello sottoscritto tra upS e a2a è, in sintesi, un accordo volontario e libero tra due parti che si prefiggono

l’intento di raggiungere obiettivi comuni di prevenzione e protezione ambientale. E’ in primo luogo il risultato della nostra determinazione di ricercare a tutti i costi un rapporto costruttivo con i produttori elettrici, nella consapevolezza che questo potrà essere utile per una migliore tutela degli ambienti fluviali e della stessa attività di pesca.Lo abbiamo perseguito nella convinzione che, pescatori e produttori elettrici, unendo in modo sinergico le rispettive competenze ed esperienze, confrontando i rispettivi punti di vista, problemi ed esigenze, possono mettere in campo tutte le precauzioni tecniche oggi possibili al fine di evitare o minimizzare i danni conseguenti ad operazioni di gestio-ne di bacini artificiali che purtroppo non possono essere evitate. E’ un patto auspicato dall’amministrazione provinciale e che ha raccolto la convinta adesione di a 2a.Se il valore di questo accordo venisse misurato esclusivamente in termini economici molti di noi potrebbero dichiararsi più che soddisfatti, altri meno, probabilmente alcuni ci accusereb-bero di aver ceduto alle lusinghe del più forte.Il suo contenuto presenta invece caratteri di novità assoluti, che vanno ben oltre le cifre pur significative, e quindi a pieno titolo può essere definito storico. L’accordo è fondato sull’impegno di entrambe le parti – UPS e A2A- ad adottare, nei rapporti reciproci e relativamente alle problematiche connesse alle rispettive attività, il metodo della trasparenza, della leale collaborazio-ne, dello spirito di dialogo e comunicazione.

il bilancio di previsione 2010 e il regolamento di pesca senza particolari modifiche tecniche, ha però assunto una importante ed innova-tiva decisione: la stagione di pesca chiuderà non più la prima, ma la terza domenica di ottobre, salvo la possibile consueta ulteriore estensione per la pesca a mosca no kill. una decisione dettata dalla volontà di adot-tare tutte le soluzioni concrete e possibili per consentire l’esercizio dell’attività di pesca il più a lungo possibile, anche in con-siderazione degli eventuali periodi di scarsa fruibilità del fiume adda conseguenti alle operazioni di manutenzione degli impianti di produzione elettrica. Avremmo voluto posticipare oltre, ma la legge regionale in materia al momento non lo con-sente. La stagione tardo autunnale è normal-mente la migliore, con fiumi in buona forma e condizioni meteo più stabili; ci consentirà pertanto di recuperare il tempo eventualmente perduto. Riteniamo quindi di aver svolto efficacemente i nostri compiti ed affidiamo agli associati corsi d’acqua ricchi di un patrimonio ittico invidiabile. Un patrimonio che, ricordiamolo, sta a ciascuno di noi tutelare e rispettare con comportamenti individuali improntati al rispetto delle regole.

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trasparenza e comunicazione stanno a signi-ficare che le attività di una delle parti, le quali potrebbero avere effetti e conseguenze per l’altra e per l’ambiente fluviale, dovranno essere oggetto di tempestiva informazione reciproca e, in particolare, l’azione di informazione dovrà essere diretta anche nei confronti della popo-lazione locale e degli altri soggetti pubblici, sociali ed economici che operano sul territorio; leale collaborazione sta a significare che upS e a2a si impegnano a valutare congiuntamente tempistiche e metodologie degli interventi ma-nutentivi sulle opere idrauliche laddove questi potrebbero causare ricadute ambientali all’am-biente fluviale ed al patrimonio ittico. A questo scopo è significativa la disponibilità offerta da A2A di esaminare, sotto il profilo tecnico organizzativo, la possibilità di condurre con-temporaneamente, anziché in periodi separati, le operazioni di fluitazione degli invasi di San Giacomo, Cancano, Valgrosina e la manutenzio-ne ordinaria a mezzo di escavazione meccanica del bacino di Sernio.E’ un progetto innovativo, tecnicamente com-plesso perché prevede metodologie di esecu-zione mai sperimentate prima. La proposta tecnica è già in fase di valutazione anche da parte degli organismi competenti della Provin-cia e della Regione. La sua fattibilità e buona riuscita consentirebbe di ridurre, come da noi auspicato, i periodi di scarsa e/o non fruibilità pescatoria nell’Adda.Con questo accordo, inoltre, A2A formalizza il proprio impegno ad assicurare il controllo dell’idropeaking nei fine settimana di marzo-aprile e da settembre a novembre. Verrà pertan-to mantenuta, come sperimentato nell’autunno scorso, una portata pressoché costante dell’Ad-da a valle di Stazzona, favorendo l’attività della pesca in generale ed in particolare di quella con la mosca artificiale. Una parte dell’accordo è inoltre dedicata al tema della riqualificazione fluviale, ope-re di cui abbiamo un gran bisogno. Con A2A abbiamo concordato che l’azienda stanziasse 100.000,00 euro in 5 anni anche per tale finalità sui corsi d’acqua interessati dalla sua attività. Questo costituirà, speriamo, un segna-le anche per le istituzioni pubbliche perché si prendano a cuore un problema che, a nostro avviso, deve essere affrontato con urgenza.A2A assume inoltre a proprio carico tutti gli oneri delle semine nei tratti di fiume e torrenti direttamente e pesantemente condi-zionati dalla sua attività manutentiva in alta Valtellina.

Un ultimo aspetto dell’accordo, ma non cer-to per importanza, è costituito dall’impegno assunto da a2a a risarcire, valutandone la misura assieme ad upS anche tramite consu-lenze scientifiche, le conseguenze di eventuali danni causati dalle proprie operazioni manuten-tive al patrimonio ittico e all’attività di pesca.Vogliamo ricordare che il principio “chi inqui-na paga” è uno degli elementi fondanti delle politiche comunitarie in materia ambientale ed implica che coloro i quali, a causa delle loro attività, sono all’origine di fenomeni di inqui-namento o, in senso più ampio, di pressione ambientale, si facciano carico dei costi neces-sari ad evitare o riparare il danno. Pertanto, pur sperando che non si renda necessario ricorrervi, lo strumento dell’accordo volontario potrà servire a evitare in questa materia defati-ganti contenziosi.questo accordo non è e non potrà essere una elencazione di principi e buone intenzioni a cui non seguiranno fatti concreti. L’entità dei problemi ambientali connessi agli svasi, in particolare oggi quello del bacino di Cancano, obbligano tutti i soggetti a vario titolo inte-ressati ad unire gli sforzi per superare nel più breve tempo possibile un’emergenza causata da decenni di insufficiente manutenzione dei bacini elettrici che, in verità, non è imputabile solo ai gestori. L’obiettivo è quello di riportare a gestioni di ordinaria manutenzione situazioni oggi critiche.dobbiamo quindi essere consapevoli che la sottoscrizione di questo patto non ha la magia di risolvere i problemi; questi restano, ne sopporteremo purtroppo le conseguenze anche questa primavera sull’Adda. Non ci sono alternative, dobbiamo avere pazienza oggi se vogliamo sperare di avere un fiume migliore domani. Ma non dobbiamo fermarci a questo risultato. Abbiamo aperto una strada che intendiamo proseguire chiamando al confronto anche gli altri produttori elettrici operanti sul territorio. La loro attività complessiva deve essere impron-tata alla tutela ambientale, e perché sia efficace dovranno essere chiamati, quando necessario, ad adottare forme di gestione coordinata degli impianti, tali ad esempio da garantire nel fiume Adda ottimali portate d’acqua in alveo quando necessario. E quando si tratta di diluire il limo rilasciato a seguito di operazioni manutentive, non solo è necessario, ma è di importanza vitale.

Valter Bianchini

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“Con il protocollo d’intesa sottoscritto da A2A e dall’Unione Pesca Sportiva della Provincia di Sondrio si è com-

piuto un notevole passo avanti nella delicata questione che fino ad oggi ha visto contrap-porsi, da una parte le necessità delle aziende idroelettriche di produrre energia pulita, e dall’altra il desiderio dei pescatori di poter go-dere del patrimonio naturale dei nostri fiumi. L’Ente che ho l’onore di presiedere si è sempre dimostrato sensibile alle tematiche relative alla tutela e alla valorizzazione dei nostri corsi d’acqua, numerosi atti amministrativi e politici ne sono la dimostrazione. La Provincia, dunque, ha auspicato un confronto sereno e costruttivo fra le parti, favorendo così il raggiungimento di un’intesa che potrà essere, qualora ce ne sarà bisogno, ulteriormente perfezionata. Mi auguro, inoltre, che questo protocollo dia avvio a un processo virtuoso e possa essere esteso anche ad altri produt-tori di energia elettrica storicamente attivi

in Valtellina e Valchiavenna. Grazie a questo documento, dunque, i produttori e i pescatori, realtà quest’ultima molto importante anche dal punto di vista turistico, possano trova-re un nuovo terreno di confronto. In questo caso più che in altri è proprio il caso di dire che un’esperienza critica come quella relativa alle passate operazioni di svaso delle dighe si è trasformata, grazie all’intelligenza e alla lungimiranza delle persone coinvolte, in una svolta positiva per tutta la provincia. Credo che con il dialogo e la conoscenza di tutti gli aspetti legati ad una particolare situazione sia davvero possibile trovare la sintesi fra i diversi e altrettanto legittimi interessi delle parti. Io stesso iniziai ad approfondire que-sta problematica ancora nel corso della mia esperienza da Assessore durante la precedente amministrazione e oggi, da Presidente assisto alla firma di questo protocollo di intesa che di fatto concorrere davvero a cambiare i rapporti fra i produttori e i pescatori”.

La Provincia di Sondrioun mediatore importante

Il Presidente della Provincia di Sondrio Massimo Sertori

Provincia di Sondrio

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Torrente Masino (foto Elia Rivadossi)

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Il testo dell’accordoTra:a2a S.p.A., …Omississ… e unione pesca Sportiva-……Omississ…

prEmESSo cHE

- upS è titolare di concessione a scopo di piscicoltura delle acque pubbliche della provincia di Sondrio a decorrere dal 1 gennaio 1998 sino al 31 dicembre 2013;- upS in forza dei titoli di cui sopra, oltre a svolgere funzioni di controllo e vigilanza sui corsi d’acqua della provincia di Sondrio, opera per la salvaguardia, la tutela e l’incremento del patrimonio ittico;-upS svolge tale opera di valorizzazione ed incremento anche attraverso popolamenti di materiale ittico pregiato allevato nel proprio Centro Ittiogenico sito nel Comune di Faedo (SO) e dalla stessa gestito;- a2a è titolare di concessioni di derivazione idroelettrica in provincia di Sondrio, i cui disciplinari prevedono semine annuali di novellame nei corsi d’acqua interessati da dette concessioni;- a2a è sottoposta a precisi obblighi di legge, anche in termini compensatori, in merito alla necessità di mantenere in efficienza le opere, in particolare quelle idrauliche per assicurare la produzione idroelettrica;- a2a si propone di contemperare le esigenze produttive e gli obblighi di legge in merito alla gestione degli impianti, con la salvaguardia sostenibile dell’ecosistema in generale ed in particolare di quello fluviale; - a2a e upS ( nel seguito le Parti) si propongono di attuare tutte quelle iniziative che consentano di contemperare l’at-tività di pesca nella provincia di Sondrio e le esigenze pro-duttive, gestionali e manutentive degli impianti idroelettrici.

cio’ prEmESSo Si conViEnE E Si da’ atto

1) che le premesse costituiscono parte integrante e sostan-ziale del presente accordo;2) che le Parti intendono definire con il presente accordo gli impegni reciproci connessi alla tutela, alla salvaguardia e alla valorizzazione delle attività di pesca gestite dall’ upS e nel contempo garantire e tutelare le attività produttive e manu-tentive degli impianti idroelettrici in concessione ad a2a;3) che il presente accordo non costituisce atto ostativo all’esercizio dei rispettivi diritti delle parti;4) che il presente accordo decadrà automaticamente al mutare del quadro concessorio in capo ad a2a e/o ad upS. Qualora si verifichi una delle due evenienze le parti si impegnano a ridefinire un nuovo accordo, qualora siano titolate in tutto o in parte a farlo;5) che al fine di evitare l’insorgere di situazioni, anche solo potenziali, di conflitto in relazione allo svolgimento delle rispettive attività, le parti, si impegnano, nello spirito di dialogo e di collaborazione per il quale questo atto viene stipulato, a svolgere, anche tramite specifici progetti, un’azio-ne di informazione e promozione delle rispettive attività, nei confronti della popolazione locale e degli altri soggetti pubblici, sociali ed economici che operano sul territorio;6) che a2a si impegna a comunicare con tempestività ad UPS modalità e tempistiche di quelle attività manutentive che potrebbero avere ricadute sull’ attività di pesca;7) che upS si impegna a sensibilizzare i propri iscritti, or-ganismi gestionali e società affiliate a diffondere, e far dif-fondere, la conseguente informativa, sulla possibili ricadute delle attività manutentive di a2a, anche allo scopo di evitare

l’insorgere di conflittualità;8) che le parti si impegnano a valutare congiuntamente le modalità degli interventi manutentivi sulle opere idrauliche, derivanti dagli obblighi di legge e/o dalle necessità di eser-cizio, con l’obbiettivo di minimizzare le eventuali ricadute ambientali al fine di salvaguardare l’ecosistema fluviale e il patrimonio ittico; 9) che qualora per le necessità di cui al precedente punto, pur con le modalità concordate e messe in atto, i risultati non fossero pienamente soddisfacenti per i fini individuati, le ricadute saranno definite congiuntamente e compensate da parte di a2a. Le parti potranno allo scopo avvalersi di idonee consulenze scientifiche;10) che a2a si impegna altresì a valutare sotto il profilo tecnico organizzativo, la possibilità di condurre contem-poraneamente, anziché in periodi separati, le operazioni di fluitazione degli invasi di San Giacomo, Cancano, Valgrosina e Sernio, al fine di minimizzare come richiesto da UPS, i pe-riodi di scarsa e/o non fruibilità pescatoria nei corsi d’acqua interessati da dette operazioni;11) che l’eventuale impossibilità di condurre contempora-neamente ed in modo soddisfacente le suddette operazioni, ai fini delle esigenze gestionali e manutentive delle opere idrauliche interessate, derivate anche da possibili limitazioni sulla concentrazione dei solidi sospesi e/o dei quantitativi fluitabili ammessi, non è ostativa a condurre separatamente tali operazioni;12) che a2a si impegna a soddisfare le richieste di regola-rizzare i deflussi sottesi alla restituzione in alveo dei propri impianti durante le manifestazioni programmate di pesca sportiva, previa intesa con UPS. Tale impegno non potrà essere ostativo alle eventuali richieste del Gestore della Rete Nazionale in relazione alle necessità di copertura dei fabbisogni elettrici;13) che a2a si impegna, previa intesa con upS, a regolariz-zare la restituzione in Adda dal proprio impianto di Stazzona al fine di facilitare l’esercizio della pesca nel successivo tratto a valle di detto impianto,nei fine settimana nei periodi Marzo/Aprile e Settembre/Novembre. Tale impegno non po-trà essere ostativo alle eventuali richieste del Gestore della Rete Nazionale in relazione alle necessità di copertura dei fabbisogni elettrici.;14) che A2A si impegna, in relazione alle annuali attività di fluitazione controllata del serbatoio di Valgrosina, ad assu-mersi gli oneri annuali di semina di n. 12.000 trotelle fario mediterranea cm.5/9 da immettere n. 1.000 nel torrente Roasco Orientale, n. 1.000 nel torrente Roasco Occidentale e n. 10.000 nel fiume Adda tra Grosotto e Lovero. L’impegno annuale di spesa non potrà comunque essere superiore a Euro 6.000 (seimila/00);15) che A2A si impegna altresì, in relazione alle annuali attività di fluitazione controllata del serbatoio di Valgrosina ad assumersi gli oneri annuali di acquisto e di immissione di trote fario e/o iridea adulte pari ad un valore non superiore a Euro 4.000,00 (quattromila/00);16) che A2A si impegna, sempre in relazione alle annuali attività di fluitazione controllata del serbatoio di Vagrosina, ad assumersi l’onere annuale relativo al acquisto e semina nella zona Turistica del torrente Roasco “Selve del Dom – confluenza in Adda” di trote fario e/o iridea adulte pari ad un valore non superiore a Euro 8.000,00 (ottomila);17) che A2A si impegna, in relazione alle periodiche attività di fluitazione controllata del serbatoio di Cancano ad assumersi gli oneri di acquisto e di immissione in detto serbatoio di

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a rompere il tabù è proprio lei, con cui upS ha ingaggiato nella scorsa primavera un aspro confronto. che ne pensa ?«Certamente confrontarsi aspramente o con de-nunce in Procura non serve a nessuno, nemmeno quando lo si giustifica come un “atto dovuto”. Si rischia di entrare in una spirale senza fine. Tuttavia da allora molta acqua è passata sotto i ponti ed essere ospitati sulla vostra rivista significa che nel frattempo è stato fatto un buon lavoro da entrambe le parti».

come e perché si è giunti a questo storico accordo con upS ?«Da una parte, certamente, le sollecitazioni del-la Presidenza della Provincia di Sondrio hanno

avuto il loro peso, dall’altra siamo due soggetti pragmatici. Ecco quindi questo accordo di du-rata quinquennale proprio per sottolinearne la solidità, sia in termini di contenuti che dei risultati che ne conseguiranno».

Entriamo nel dettaglio dell’accordo. quali saranno i concreti vantaggi che i pescatori che frequentano i corsi d’acqua valtellinesi possono aspettarsi ?«Voglio subito sgombrare il campo da chi si attende miracoli. I fiumi non potranno certo essere come prima della costruzione degli im-pianti idroelettrici. Tuttavia siamo sicuri di aver definito un modo di operare che consentirà una migliore fruizione delle acque oltre che una tem-

Per la prima volta nella storia, questa rivista dà la parola ad un dirigente di una azienda idroelettricaIntervista a Ferdinando Bortolotti di A2A

a t t u a l i à

trote fario e/o iridea adulte pari ad un valore non superiore a Euro 6.000,00 (seimila/00);18) che a2a si impegna, sempre in relazione alle annuali attività di fluitazione controllata del serbatoio di Cancano e qualora UPS istituisca nel tratto di fiume Adda “Burroni d’Adda- Premadio” una zona di pesca Turistica, ad assumersi l’onere di acquisto e di immissione in detto tratto di trote fario e/o iridea adulte pari ad un valore non superiore a Euro 8.000,00 (ottomila/00);19) Che a2a si impegna a versare per le attività di fluitazio-ne della diga di Valgrosina, per gli anni 2006,2007,2008 e 2009, la cifra di Euro 10.000,00 (diecimila/00) “ una a tantum” come da valutazione della Società GRAIA S.r.l.;20) che a2a si impegna a destinare, in accordo con UPS, la somma annua di Euro 25.000,00 (venticinquemila/00) per la realizzazione di opere di riqualificazione fluviale nei

corsi d’acqua interessati dalla propria attività oppure, in alternativa, ad attività connesse al Centro Ittiogenico di Faedo o ad iniziative mirate alla promozione della attività di pesca in Valtellina.21) che upS, per tutto il periodo di vigenza del presente accordo, si impegna, per un massimo di quattro uscite l’anno, ad effettuare, con proprio personale e a proprie spese, even-tuali semine straordinarie di materiale ittico approvvigionato per conto e a spese di a2a, o a provvedere al recupero di materiale ittico nei corpi idrici in concessione ad a2a;22) che upS fornirà, annualmente ad a2a, entro il 30 novem-bre, una relazione su tutte le attività svolte con particolare riferimento a quelle che hanno interessato il bacino imbrifero oggetto delle concessioni di derivazione a2a. 23) che del presente accordo sono esclusi gli oneri posti a carico di a2a derivanti dagli obblighi ittiogenici a cui det-

ta Società deve annualmente ottemperare in conformità alle disposizioni contenute nei di-sciplinari di concessione;24) che il presente accordo ha la durata di cinque anni, con scadenza in data 31 dicembre 2014, salvo quanto previsto dal precedente art.4. Allo sca-dere dei cinque anni le parti saranno libere dai reciproci obblighi assunti, fatto salvo l’ impegno a definire un nuovo accordo.

Il tavolo di confronto (foto A2A)

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F i l o d i r E t t o

pestiva informazione sugli eventi, sia naturali che conseguenti alla gestione degli impianti».

acqua pulita per 365 giorni all’anno è purtroppo un’ utopia. la situazione attuale può essere migliorata. come cercherete di riuscirci ?«365 giorni di acqua pulita non ci sono mai, nemmeno in natura. Quest’anno la strumenta-zione installata alla presa del ghiacciaio dei Forni ha registrato oltre 40 mila metri cubi di limo che poi si è depositato nella diga di San Giacomo. Diversamente avremmo avuto sull’Adda, nel periodo estivo, due mesi di ac-qua quantomeno marrone. Ed è stata un’estate non particolarmente calda per il disgelo dei ghiacciai. E’ evidente che questi quantitativi non potranno essere accumulati in eterno nelle dighe. Quello che stiamo facendo in accordo con UPS e con le Autorità competenti, è gestire le necessità di fluitazione in modo da contempe-rare le rispettive esigenze».

quali sono, dal suo punto di osservazione, le maggiori difficoltà tecniche connesse alla gestione dei vostri impianti, che condizio-nano lo stato degli ambienti fluviali a valle?«Non c’è dubbio che l’energia elettrica sia un bene imprescindibile del nostro vivere quoti-diano. Per produrla occorre che gli impianti siano mantenuti in perfetta efficienza, opere idrauliche comprese. Ciò oltre che una necessità è anche un obbligo di legge. Sono gli eventi naturali, cioè i fenomeni di disgelo piuttosto che i temporali o le piogge intense, che tra-scinano il materiale fino alle opere idrauliche. Da queste, dighe comprese, esso deve essere necessariamente evacuato a valle. Mentre dalle opere di presa lo si può fare solo contestual-mente all’evento, operazione che diventa così

un fatto naturale, dalle dighe può, viceversa, essere fatto in modo controllato e, in parte, nei periodi individuati come meno critici agli effetti degli usi di valle. La maggiore criticità non è la gestione di questi sedimenti ma il fatto che, dopo gli eventi naturali del 1987, di fatto ne è stata impedita la mobilizzazione. Questo ha portato a situazioni di accumulo che alla fine si sono dimostrate insostenibili. Devo tuttavia dire che quanto fatto in Val Grosina, negli ultimi 4 anni, ed a Sernio, nel 2009, grazie al progetto INTERREG che ha visto coinvolti tutti i soggetti interessati sotto l’egida della Provincia, le cose sono notevolmente migliorate e stiamo andando verso una situazione di regime che dai monito-raggi è risultata ambientalmente sostenibile».

nel 2010 scadono le vostre concessioni idroelettriche. questo accordo è sicuramente un ottimo biglietto da visita in chiave di rinnovo …«Prima di tutto l’accordo nasce da una reciproca esigenza di passare dallo scontro, al confronto ed alla collaborazione e quanto definito, sia in termini gestionali, che di informativa, che di impegni reciproci e, senza nasconderlo, anche compensatori va esattamente in questa direzio-ne. Per quanto riguarda il rinnovo delle conces-sioni la partita e ben più ampia ma certamente ogni tassello ha la sua funzione».

lei ha fatto infuriare i pescatori che la ricorderanno sempre per la sua affermazione “adda, 365 giorni di acqua pulita”. un po’ si è pentito?«Pentito è un termine forte. Forse mi sono lasciato un po’ prendere la mano da certe far-neticanti affermazioni che mi hanno riempito la posta elettronica. Devo dire però che ho avuto parole di apprezzamento da molti di quelli che hanno replicato alla mia risposta».

ing. Bondiolotti, lei è mai stato pesca-tore?«Si, ma da circa 30 anni ho appeso la canna al chiodo. Frequentavo torrenti e laghi alpini, ma anche sull’Adda ho fatto delle belle catture, adottando la tecnica di pesca in relazione alla situazione delle acque. Certamente non pre-tendevo di pescare a cucchiaino quando l’esca migliore era il verme».

Vuol rivolgere un messaggio ai pescatori?«Ho smesso di pescare quando, a causa delle “cosidette” strade agro-silvo-pastorali, ormai anche l’ambiente alpino era diventato come Rimini, ma soprattutto quando mi sono “im-maginato pesce”».

Maurizio Torri

Diga di Valgrosina (foto A2A)

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Valtellina: tutti ne parlano

e, sempre più spesso, ritornano!

(foto Galli Andrea)

F i l o d i r E t t o

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La Valtellina, la pesca nelle sue acque, lo stato delle sue acque, sono sempre più presenti nei discorsi dei pescatori di

tutta Italia, nel bene e nel male. Anche chi critica ferocemente, spera in cuor suo che vada bene. Tutti vorrebbero il meglio come avviene per qualcuno a cui si vuol bene: vuol dire che la valle suscita amore, interesse, appeal.Lo dimostrano le sempre più frequenti visite di pescatori da distanze anche notevoli e da tante diverse regioni. Ne abbiamo già parlato su questa rivista pubblicando i report di chi era venuto a trovarci. Nell’esperienza di chi per pescare è sempre più

disposto a muoversi, cosa che nel mondo av-viene almeno da un secolo, la novità la si può in fondo sintetizzare con una considerazione: fino a pochi anni fa eravamo noi, valtellinesi, milanesi, … a  percorrere 7-800 km per andare a pesca in Slovenia o Austria, adesso c’è chi li fa per venire, e tornare (!) da noi, sull’Adda, sulla Mera, sui laghi, e forse li vedremo anche sui tanti torrenti oggi un po’ negletti! An-che giornate che agli abitueè sembrano poco fruttuose vedono pescatori venuti da lontano andar via entusiasti, ma non solo della pesca: della valle in genere.Un esempio per tutti: Ken Whelan dell’ uni-

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Markus Muller (foto Doriano Maglione)

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versity college di dublino, impegnato nell’At-lantic Salmon Trust (UK), abituato a pescare per lavoro in ogni angolo di mondo, è venuto a trovarmi con Markus Muller, giornalista di pesca, già nostro ospite nel 2008. Ha pescato mezza giornata sulla Mera, solo mezza perché non riuscivo più a portarlo via da una Piateda peraltro particolarmente ostica in quei giorni.. , e poi ho commesso l’imprudenza di accompa-gnarlo a Gordona a visitare il laboratorio del nostro grande Franz Cottarelli: non c’è diffe-renza di lingua che conti quando un esperto incontra un genio.Bene: mi ha mandato più di 100 foto che inquadrano mille angoli di fiume e di valle, che magari a noi sembrano scontati, e poi la bozza di un articolo che pubblicherà su Trout and Salmon, bibbia della pesca ai salmonidi, dal titolo significativo: The Mera - Lombardy’s Hidden Treasure. La Mera, tesoro nascosto in Lombardia.Allora abbiamo il dovere di impegnare tutte le forze nel salvaguardare quanto c’è, quel mezzo paradiso rimastoci di cui scrivo e parlo da anni: stiamo cercando di farlo, lavorando contemporaneamente sui tanti fronti aperti, alcuni da decenni e che forse solo ora si riesce ad affrontare, sedendosi ad esempio ad un tavolo di confronto con gli esponenti di quei poteri forti che ci sono sempre apparsi come inattaccabili.Il recente numero della rivista (2-2009) affron-ta senza remore l’onere di informare noi tutti dei lavori in corso e lo fa con estrema chiarezza offrendo anche diversi motivi di ottimismo: davvero un parlar chiaro che pone ciascuno di fronte alle proprie responsabilità, e davvero un voltar pagina. Occorre anche farsi un po’ le ossa, ben vengano gli scambi di esperienze con chi arriva da altre valli magari lontane! Ogni contributo ed ogni critica portano ragioni costruttive.Non è tanto un problema di confronto tra Valtellina ed altri comprensori, tutti di minor estensione: siamo tutti pescatori che cercano tante alternative dove divertirsi. E’ motivo di grande soddisfazione ricevere richieste di informazione o supporto sul come procedere nella gestione delle acque: avviene da anni, oggi è frequente e riguarda ovviamente in par-ticolare il temolo. I temoli appunto: ci stanno pensando loro, impegnati in una spettacolare invasione del fiume a condurre con forza irre-frenabile la battaglia per l’immagine.

Le invasioni barbaricheIl riferimento alla provenienza danubiana dell’ormai dominatore assoluto temolo pinna rossa vuole aprire una breve digressione. l’au-mento della popolazione di temoli in adda ha qualcosa di incredibile e spettacolare: quando bollano nelle lunghe piane della media valle c’è da restare basiti, e quelli che bollano sono solo una parte di quelli presenti. Inoltre l’intera struttura di classi di età è rappresen-tata e non presenta anomalie.Ciò avviene in controtendenza rispetto all’in-tera situazione nazionale, almeno secondo la sempre autorevole recente relazione an-nuale dell’ amico Nicola Di Biase (Thymallus Society). Sui perché varrà la pena tornarci, anche in modo approfondito e documentato. Così come sarà senz’altro utile andare più a fondo nella comprensione della copresenza di esemplari dalla livrea e morfologia assai varia:

Ken Whelan (foto Doriano Maglione)

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SI EFFETTUANO RIPARAZIONI DI CANNE E MULINELLISI ESEGUONO MONTAGGI PERSONALIZZATI DI CANNE

23013 COSIO VALTELLINO (SO) - Via Statale, 26Tel. 0342 63.60.05

di Davide De Simone

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quanti di noi, memori dei famosi gobboni, si sono fermati sbigottiti a rimirare il temolo, prima dell’ormai diffuso rilascio, sussurrando: ma questo è un pinna azzurra !? ma non era sparito?Volendo giocare con il 200° compleanno del grande scienziato rivoluzionario Charles Dar-win, forse, a furia di immissioni di vecchia data provenienti dalle più svariate zone d’ol-tralpe (oggi come è stato scritto sono tutti originari del fondovalle fino ai 2000 metri, svezzati poi nell’incubatoio di Faedo) siamo di fronte all’affermazione di un ceppo dalla grandissima capacità di adattamento e ripro-duttiva: il temolo di Darwin insomma? fantape-sca? Forse, ma ragioniamoci su, uscendo dalla logica ristretta della contrapposizione formale tra specie autoctone ed alloctone, che tanti errori di gestione ha determinato ovunque. Se è così, welcome barbari!Sorrideranno senz’altro gli amici ittiologi che ci hanno illustrato il lavoro che ha prodotto i primi successi (2-2009): più di 40000 temolini che nuotano da mesi in Adda, prima nazionale per un ciclo completamente condotto in valle. Ancora una volta come per i cormorani o per le captazioni la Valtellina apre la strada. La cosa che poi entusiasma noi tutti è il fatto che or-mai da anni si può contare su una riproduzione naturale di eccezionali dimensioni, che di per sé implementa di continuo la popolazione.

I problemi apertiE’ sempre opportuno in ogni bilancio tornare ai problemi da affrontare, al bicchiere mezzo vuoto, ai motivi per cui occorre valorizzare e sollecitare il contributo attivo di ogni pesca-tore, da dovunque provenga: a proposito, solo nel periodo più recente, e mi scusino quelli che dimentico, abbiamo avuto presenze anche ripetute e per più giorni, da tante diverse parti d’Europa e del Mondo: dalla British Columbia canadese, dal Montana statunitense, dal Giura francese, dalla Foresta Nera in Germania, dal Mayo e da Dublino in Irlanda, dal Canton Uri, dal Canton Vallese, dal Canton Ticino, dall’En-gadina, da tutte le province del Piemonte, della Toscana, dell’Emilia, della Liguria, e poi da Roma, da Caserta, dagli Abruzzi, dal Molise, dal Cimino, da quasi tutte le regioni d’Italia …Problemi aperti, work in progress come detto più sopra. Sulle questioni nodali, affrontate con forza ed illustrate con chiarezza sulla rivista citata non si può che continuare la

strada intrapresa: svasi non più selvaggi: che il disastro del Cancano abbia posto la defini-tiva parola fine! tavolo comune con A2A e gli altri produttori di energia, DMV, valore e limiti dell’esperienza di Sernio, assurda permanenza del divieto relativo ai silos, davvero formida-bile successo della lotta condotta dallo IAPS di Sandro Sozzani.Non è solo questo. C’è la grande questione, che percorre tutta la valle, di tante opere di rinaturazione eseguite con criteri discutibili, spesso costruendo inverosimili muri di conte-nimento: messa in sicurezza? magica chiave per aprire mille cassaforte, ma qualche collega che ha firmato credo dorma ora un sonno poco tranquillo. Spesso senza nemmeno una misera vecchia scala di ferro salvavita nel caso in cui non si sentano le sirene. E altrettanto spesso abbandonando in loco masse di inerti che rendono il luogo desolante non meno delle ormai storiche ciclopiche briglie di Val Pola.Va poi affrontata la convivenza con la crescen-te presenza di altre discipline: kayak, canoa: l’Adda (in parte anche la Mera) è diventato un must anche per questi sport: campionati mondiali alle porte! accordi sono in corso ma vanno perfezionati; occorre poi valutare mol-to bene, presto, il non banale problema del violento impatto ambientale del poco visibile torrentismo. Già decine di percorsi in valle sono molto ben descritti nelle pubblicazioni di settore.Infine, decisivo, è assolutamente non proro-gabile, e lo si sta facendo, affrontare le con-seguenze dell’impressionante presenza di cor-morani ed altri uccelli ittiofagi. Oltre a quelli che giungono direttamente in valle ce ne sono migliaia che partendo dalle basi site sui laghi delle provincie vicine (2500 esemplari censiti da anni da anni nella sola parte ticinese del lago di Lugano!) vengono a compiere scorrerie. Se si aggiunge il progressivo anticipo dell’ar-rivo dei migratori, visibili già in agosto, e le prime nidificazioni in loco documentate già da due anni (il dato sugli esemplari stanziali di diverse specie è stimato già attorno al 10-20%) si comprende bene l’impatto devastante e perché occorre attrezzarsi. Per concludere, tornando al bicchiere mezzo pieno, e con una nota di orgoglio, un saluto rivolto in particolare agli amici della SIM coi quali nel 2008, dopo quello gi col Museo della Pesca di Caslano, abbiamo stretto un Gemel-laggio dopo quello già stretto col Museo della Pesca di Caslano (CH).

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Meeting di Castel di Sangro e SIMFLY 2009Un grazie davvero grande a tutti gli amici della SIM per essere tornati da noi, portando tutta la loro simpatia e l’esperienza di una tecnica di pesca a mosca molto particolare, nata più di venti anni fa nelle acque dei torrenti ap-penninici, quasi sempre molto infrascati e con portata d’acqua non grande: la TLT, tecnica di lancio totale, che qui si esprimeva al massimo nel SIMFLY 2009.E’ al seconda volta in tre anni che i migliori lanciatori TLT, più di 40, scelgono Piateda per il loro raduno annuale in rappresentanza di tante regioni d’Italia, diversi Cantoni svizzeri, Francia. E li abbiamo visti lanciare..! Una coda di topo # 2 su una danna da 7 piedi non la vedi certo tutti i giorni in Adda, ma ci vuole anche la mano, se no sono problemi: è una tecnica molto.. tecnica!Ma questa storia nasce a Castel di Sangro, col gemellaggio tra SIM ed UPS, con l’accoglien-za regale riservataci, con le targhe ricordo, col Lariosauro femmina, splendida scultura

del nostro maestro Massimo Scarì che ora si pavoneggia nei locali del Museo Aufedinate. Prosegue con le allegre cene su da noi, con le mosche del Lalo regalate sul fiume, immor-talate in certi CD serviti come antipasto..: insomma festa davvero.Stiamo cercando di fare molto in valle per migliorare le condizioni del fiume e, come si è visto, alcuni importanti risultati li abbiamo ottenuti, molto resta da fare: la presenza di manifestazioni nazionali di grandissimo rilievo come questa, non può che dare linfa a questo sforzo collettivo.Anche la scelta di Osvaldo Galizia, avvoca-to delle grandi battaglie in difesa dei fiumi dell’Italia centrale, ma soprattutto infaticabile animatore ed organizzatore della Scuola, di premiare, tra gli altri, Claudio Branca, rappre-sentante dei 2500 pescatori di fuori provincia, è stato un segnale forte e molto apprezzato dai numerosi amici della bacheca presenti.Ecco il senso del grande grazie: arrivederci alla inevitabile prossima pescata insieme, gli auguri di buon anno che l’amico Osvaldo mi ha chiesto di fare ai nostri temoli, sono inequivocabili!!

Doriano Maglione

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p r o g E t t i

Ho vividi ricordi di quella volta che, un po’ perplesso, nel 1997 catturai la mia prima Trota Iridea in un ruscello andino. Era un

esemplare nato in quel meraviglioso ambiente da riproduttori che nel tempo si erano reinsel-vatichiti a seguito di ripopolamenti effettuati dagli Americani all’inizio del 1900. E sì, di acqua sotto i ponti ne era passata veramente tanta, ma in quel momento ebbi la certezza che anche le “detestate” iridee in realtà avevano una grande dignità e potenza. In effetti, a 3.800 metri sul livello del mare, lungo il sentiero che da Cuzco conduce a Machu Pichu (Perù), vi sono solo alcune possibilità di procurarsi la cena con la canna da pesca, soprattutto per le acque fredde e cristalline, i versanti scoscesi e, cosa da non sottovalutare, l’irradiamento da UV solari che a quelle quote e a quelle latitudini subequa-toriali è in grado di cuocere un uovo poggiato su di una pietra. Ciò nonostante, solo quelle meravigliose “rainbows” erano state in grado di colonizzare ambienti così “off limits”, mentre le fario portate dai coloni europei erano presenti solo nei fondovalle a quote non supe-riori ai 2.500 metri, nel grande fiume Urubamba, una delle sorgenti del Rio delle Amazzoni. Altro aspetto che mi colpì profondamente erano le livree di questi pesci delle Ande: tavolozze di colori con bande rosse, macchie parr azzurre, puntinatura grossolana, sfondi quasi ramati!

Il sentiero Inca è molto lungo ed affascina oltre ogni misura. Per qualche giorno, preso da questi luoghi incantati, in cui l’aria che si respira è intrisa di spiritualità, non pensai più alle trote che avevo qui incontrato. Ma quando da Agua Caliente, fiorente paesotto con acque termali ai piedi di Machu Pichu, io ed il mio compagno di avventura, risalimmo tutto l’Urubamba a piedi sino alle rovine di Pisaq, per circa 40 Km, lì il tempo per ripensare alle “rainbows” non manca-va. Mi riproposi allora di documentarmi meglio e di cercare di capire come era possibile che una semplice trota iridea, per come la conosciamo e consideriamo qui in Italia, potesse spadroneggia-re in acque così estreme. Negli anni successivi, questa curiosità, mi ha condotto a studiare le trote iridee, oltre che sui libri, direttamente nelle loro acque di origine, nel West degli Stati Uniti d’America, dalla California al Montana, dalla costa dell’Oceano Pacifico alle Montagne Rocciose, e questo amore cominciò a sbocciare … Innanzitutto, vista la brevità del presente arti-colo, è bene fare un po’ di chiarezza. La trota Iridea è una cugina delle trote di casa nostra, come lo sono i salmerini, e si è evoluta nell’Oce-ano Pacifico e nei suoi immissari, dal continente asiatico a quello nord americano. Oggigiorno è presente nelle acque di tutti i continenti grazie alle transfaunazioni operate dall’uomo. Meravigliose popolazioni hanno colonizzato la

Le iridee dei monti estremi

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Nuova Zelanda, l’Australia, il SudAfrica, il Sud America oltre che ovviamente l’Europa. Viste le sue caratteristiche di grande plasticità si sono facilmente adattate alle condizioni zootecniche ed oggi sono la specie ittica d’acqua fredda più allevata in tutto il mondo. Le linee evolutive delle trote iridee, come per le trote europee, sono state influenzate da fattori geologici, glaciologici, tettonici e climatici. Basti pensare che nelle varie ere glaciali ed interglaciali del quaternario questa specie ha colonizzato fiumi e torrenti dalla Sierra Madre in Messico sino all’Alaska, dai laghi degli altopiani del Nevada

le anadrome “Steelhead”, potenti migratrici che svolgono la fase di accrescimento in oceano e si riproducono nei fiumi risalendoli in vari momenti dell’anno;le “costal rainbow”, varietà che abitano le zone costiere oceaniche spesso in prossimità degli estuari dei grandi fiumi collettori, in cui en-trano anche per parecchi chilometri, e dove si riproducono nei mesi autunnali;le “Golden”, un endemismo della Sierra Nevada della California e della Sierra Madre messicana, caratterizzate dalla capacità di abitare in corsi d’acqua e in laghetti ad elevatissima quota, spesso tra i 2.500 ed i 3.500 metri s.l.m. e conosciute per le uniche e strabilianti livree;le “Redband”, tipiche varietà residenti e stan-ziali in torrenti e fiumi di montagna che possono generare forme lacustri in ambienti estremi. Queste, come le Golden, possono riprodursi anche alla fine della primavera, quando cioè, sia nei laghi che nei torrenti in quota, il disgelo vi-vifica sponde ed ambienti acquatici garantendo così temperature più miti, sia per il periodo di incubazione delle uova che per l’accrescimento di avannotti e trotelle.Proprio queste caratteristiche, unite al fatto che qualsiasi tipo di iridea non si ibrida in natura con trote native per le acque italiane evitando così l’infinito problema della perdita di purezza delle varietà autoctone, sono state prese in considerazione per l’immissione di esemplari arrivati direttamente dagli uSa anche nelle acque della provincia di Sondrio. Già nel corso dell’estate 2009 sono state immesse Redband lacustri in vari laghetti alpini, spesso oltre quota 2.000, e già sono previsti interventi analoghi anche per la prossima estate 2010. E’ notizia di pochi giorni fa la certezza che alcuni amici e colleghi dei dipartimenti caccia e pesca di alcuni stati dell’West, ci consegneranno nel mese di marzo 70.000 – 80.000 uova di redband di torrente, provenienti da ambienti naturali degli stati di oregon e Washington. Un grande risultato poiché se è vero che una ge-stione attenta deve tutelare trote mediterranee fario e marmorate, quali specie native, è anche corretto selezionare pesci di interesse pretta-mente sportivo biologicamente non in grado di ibridarsi con le forme autoctone italiane per le acque a vocazione turistica e ricreativa. E’ pale-se, ed anche auspicabile, che in talune realtà, le trotelle immesse possano generare popolazioni che nel tempo siano in grado di colonizzare stabilmente, compiendo le varie fasi del ciclo biologico offrendo a pescatori escursionisti gran-di emozioni in contesti ambientali d’eccellenza.

Perpaolo Gibertoni

sino ai laghetti delle montagne rocciose a 3.000 metri di quota dell’Idaho, generando “razze” o, come le chiamano i colleghi d’oltreoceano, “life history forms” adattate al meglio alle varie situazioni. l’adattamento ha implicato non solo abitudini alimentari ed accrescimenti diversificati, ma anche periodi riproduttivi diversificati, per meglio esprimere le pos-sibilità di successo biologico. Ciò consente oggi di riconoscere sostanzialmente più di un centinaio di varietà diverse, che si possono riunire in 4 gruppi:

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Le operazioni di gestione dei baciniidroelettrici che cosa ci aspetta

In questo articolo cercheremo di illustrare in modo chiaro le operazioni di svaso di alcuni bacini idroelettrici che dovranno essere effet-

tuate nel corso dell’anno e le precauzioni adottate per minimizzare gli eventuali effetti sulla fauna ittica e sugli ambienti acquatici in generale.La Provincia di Sondrio destina il 98% della sua ri-sorsa idrica alla produzione idroelettrica, di conse-guenza nel contesto Regionale e Nazionale assume importanza strategica. Questa attività industriale è possibile grazie ad un territorio che per caratteri-stiche idro-morfologiche ha una spiccata vocazione per la produzione di energia idroelettrica, per que-sto motivo il territorio è costellato da un numero considerevole (56) di bacini, serbatoi, invasi e traverse fluviali, ubicati a diverse altitudini, con capacità di invaso che può variare da poche mi-gliaia a centinaia di migliaia di metri cubi d’acqua.Alcuni di questi come Cancano,Valgrosina, Sernio, Ardenno, Campo Tartano, Panigai, Madesimo e Villa di Chiavenna, manifestano una particolare predisposizione a trattenere sedimenti e nello stesso tempo hanno una velocità di interrimento nettamente superiore rispetto ai restanti bacini artificiali per effetto dei loro canali di adduzione o a causa dei corpi idrici naturali afferenti che trasportano notevoli quantità di materiale solido e quindi determinano nel tempo un eccessivo ac-

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cumulo di sedimento sul fondo dell’invaso e a ridosso dello sbarramento.Un ulteriore incremento del fenomeno dell’in-terrimento degli invasi si è avuto negli ultimi trenta anni per cause naturali dovute in par-ticolare ai gravi eventi alluvionali del 1987, ai fatti disastrosi della Valle di Rezzalo del 2006 e ai fenomeni franosi della Valle Campello in Valdidentro del 2008,2009, oltre che alle eccessive temperature del periodo estivo, in particolare negli ultimi tre/quattro anni, che hanno determinato una grandissima fusione delle masse glaciali che ricoprono un vasto territorio dell’alta valle con il conseguente ri-levante trasposto a valle di materiale morenico.Aggiungasi, inoltre, dopo l’alluvione del 1987, l’assenza di disposizioni delle istituzioni pre-poste al rilascio delle autorizzazioni dirette ad affrontare il problema dell’interrimento dei bacini idroelettrici che già all’ora risultavano collassati per la presenza di notevoli quantità di materiale sedimentato a ridosso dei manufatti. questa situazione, oltre a determinare seri problemi di sicurezza, in quanto l’interri-mento può compromettere l’operatività delle opere di scarico della diga, ha comportato gravi problemi di impatto ambientale sugli ecosistemi di valle. (vedi Sernio) Successivamente l’accresciuta sensibilità alle problematiche di tutela dei corpi idrici si è concretizzata con l’emanazione del Testo Unico sulle Acque (D.Ls.152/99), del Decreto Mini-steriale sui “progetti di Gestione degli invasi” 30 giugno 2004 e della direttiva 2000/60 CE, con la quale si è inteso promuovere una politica comunitaria volta a garantire la qualità e la

quantità delle acque, introducendo il concetto dell’uso plurimo delle acque.Come conseguenza si è assistito in questi ultimi anni ad una forte accelerazione da parte dei titolari delle concessioni a presentare “pro-getti di gestione” degli invasi o ad ottenere l’autorizzazione per la fluitazione dei sedimenti presenti negli bacini a carattere annuale.Nel periodo 2006/2008 l’invaso di Valgrosina di A2A venne usato come modello di serbatoio da avvalersi per il progetto di ricerca dal titolo “Definizione dell’impatto degli svasi dei bacini idroelettrici artificiali sull’ittiofauna e valutazio-ne delle misure di protezione” con l’obiettivo di sviluppare metodologie atte ad ottenere una gestione idroelettrica compatibile con gli obiettivi di qualità e di tutela delle acque. Questo è stato il primo tentativo in Italia di dare una risposta tecnico- scientifica respon-sabile ad un problema che riveste una enorme importanza non solo per la tutela ambientale ma anche di forte impatto sociale .I risultati metodologici ottenuti con il suddet-to progetto sono stati applicati con successo nell’anno 2009 nel bacino di Sernio, in virtù di una Azione specifica prevista nel progetto Interreg dal titolo “Uso dell’acqua e salvaguar-dia ambientale e della biodiversità nei bacini di Adda,Mera,Poschiavino e Inn” della durata di tre anni e in corso di attuazione. In questo invaso sono state effettuate delle operazioni combinate di rimozione meccanica e di fluitazione con lo scopo precipuo di risol-vere in modo definitivo la situazione di stallo che si era creata nel corso degli ultimi venti anni e che è stata causa dei problemi sopra evidenziati, senza causare sostanziali problemi ambientali nel corpo ricettore di valle. l’obiettivo è quello di uscire da una situa-zione straordinaria di assoluta “emergenza limo” per entrare nei prossimi anni nella fase di gestione ordinaria dei bacini idroe-lettrici, come previsto anche dalle norme che disciplinano la gestione degli invasi. Nel corso dell’anno 2009 le Società Enel e A2A, hanno comunicato agli Enti preposti al rilascio delle autorizzazioni che nel corso dell’anno 2010 avrebbero provveduto a svasare i bacini di Cancano, Valgrosina,Sernio e Campo Tartano.

Il bacino di CancanoLa diga di Cancano è collocata a 1902 metri sul livello del mare ed ha una capacità di in-vaso di 123 milioni di metri cubi d’acqua. Il bacino è alimentato dalle acque provenienti

Il Presidente Bianchini,il dirigente della Provincia Moroni e il rappresentante di G.R.A.I.A. Gentili nell’invaso di Sernio durante i lavori di escavazione meccanica degli inerti.(foto G. Lanzi)

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dal sovrastante invaso di San Giacomo e dal nuovo canale Viola. I lavori di costruzione della diga iniziarono nei premi anni cinquanta e fu completata nell’anno 1956. Il bacino di Cancano costituisce, con quello di S. Giacomo, “l’origine” del sistema idroelettrico di A2A in alta Valtellina. Non risulta, dalla data della sua costruzione, siano mai state effettuate operazioni di svaso completo per la verifica degli organi idraulici di esaurimento della diga. Nel corso di anni, in modo progressivo l’invaso ha subito un inesorabile interrimento pari a 20/50.000 mc/anno. Attualmente è calcolata la presenza di diverse migliaia di metri cubi di materiale sedimentato, che costituisce il volume morto dell’invaso. Nel corso dell’aprile 2009 una prima attività ispettiva nel bacino di Cancano aveva messo in luce delle situazioni che rendono necessaria da parte del gestore l’apertura dello scarico di esaurimento.

L’operazione 2010La vuotatura del bacino comporterà una serie di interventi sugli impianti che sono ampiamente descritti nel Piano di Gestione. Il periodo indi-cato dal gestore per le attività sopra descritte è compreso tra il 6 marzo e il 23 aprile 2010, necessario per l’abbassamento finale del lago e per le operazioni preliminari di cantiere. Seguirà successivamente un periodo di messa a regime delle attività (22 marzo al 23 aprile) dove le concentrazioni e i quantitativi fluitati sono controllabili meccanicamente. I volumi stimati che verranno fluitati sono compresi tra 20.000 e i 25.000 mc.

La scelta del periodoLa scelta del periodo primaverile è obbligata. Le operazioni possono essere effettuate esclu-sivamente nell’intervallo di tempo che và dallo scioglimento dello strato di ghiaccio all’interno del bacino al momento in cui questo comincia a ricevere nuovamente l’acqua. Tecnicamente, per la struttura dell’impianto, per la sua locazione e per le condizioni climatiche, non è possibile operare in condizioni diverse.

L’uso della Val Pola come grande vasca di decantazioneNel corso dell’anno 2009 la Provincia di Sondrio e Unione Pesca, hanno preso in considerazione

la possibilità di chiedere ad A2A di veicolare il materiale evacuato dalla diga di Cancano all’interno dell’enorme area della Val Pola, a valle di Bormio, dove sono in corso lavori di sistemazione idrogeologica. Lo scopo è quello di far decantare nel bacino la maggior parte del materiale esitato dall’invaso di Cancano, ottenendo nel contempo la saturazione degli intersizi di fondo di quello che sarà, a lavori ultimati, il nuovo alveo dell’Adda. Con A2A si è preso inoltre in considerazione la possibilità di condurre contemporaneamente, anziché in periodi separati, le operazioni di fluitazione degli invasi di Cancano, Valgrosina e Sernio, al fine di minimizzare i periodi di scarsa fruibilità pescatoria dell’Adda in particolare. Il gestore degli impianti ha presentato quindi il nuovo piano operativo che prevede quanto sopra.Tali operazioni dovranno essere condotte se-condo le modalità contenute negli approvati e specifici “Progetti di gestione” di questi tre invasi.

Le misure di mitigazione ambientale e il monitoraggio Il monitoraggio dei solidi sospesi durante lo svaso sarà effettuato secondo tre modalità: 1) in campo: in continuo attraverso un torbi-dimetro; 2) in campo: con il cono Imhoff, ad intervalli di tempo prestabiliti; 3) in laborato-rio: su campioni prelevati in campo. Sono previste misure dei solidi in sospensione

(foto G. Lanzi)

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nel fiume Adda durante lo svaso nelle seguenti località: a valle della diga; a Premadio; a Le Prese; a Sernio; a Tresenda; a Sondrio.Verranno condotte delle valutazioni della strut-tura e della qualità dell’habitat fluviale in di-versi segmenti del fiume Adda unitamente a campionamenti e analisi della comunità macro-bentonica e dei campionamenti e analisi della comunità ittica. Per quanto attiene gli svasi di Valgrosina e Sernio verranno attivate tutte le procedure previste dal sistema metodologico integrato e tarato sulle precedenti esperienze maturate durante il progetto di ricerca applicato per la Valgrosina e dai risultati delle attività condotte sul bacino di Sernio nel 2009 nell’ambito del progetto Interreg.

I punti di domandaLa decisione finale sulla possibilità di effettuare l’operazione congiunta Cancano – Valgrosi-na -Sernio sarà presa dall’autorità preposta dopo tutte le valutazioni tecniche di fattibilità del caso. In particolare, qualora venga deciso per il sì, non si esclude che in corso d’ope-ra l’operazione venga poi limitata alla prima fase dello svaso di Cancano, qualora gli esiti della stessa (ad es. una insufficiente funzione di contenimento e decantazione del limo in Val Pola) non diano garanzie per dare l’avvio in sequenza delle altre. Cioè qualora i valori delle concentrazioni dei solidi in sospensione siano superiori a quelli attesi e quindi tali da costituire un pericolo per l’ambiente fluviale. In alternativa, sarebbe opportuno che lo svaso della Valgrosina venga effettuato in periodo di morbida (giugno – luglio)

Bacino di Campo Tartano lo svaso durerà un giornoL’Enel ha previsto alcuni interventi finalizzati alla verifica dello stato dei manufatti di scarico di fondo, di fondo sussidiario e di mezzofondo della diga di Campo Tartano che richiedono lo svaso completo del serbatoio. Questi interventi devono essere eseguiti necessariamente nel periodo di magra in quanto gli apporti idrici sono minori.lo svaso attività inizierà alle ore 9 del giorno 1 marzo 2010 e si concluderà alle ore 15 del medesimo giorno. L’invaso verrà mante-nuto vuoto e gestito con acqua fluente tramite completa apertura dello scarico sussidiario. Per permettere la verifica dei manufatti degli organi di scarico di fondo si utilizzerà un escavatore che movimenterà una parte del sedimento pre-sente che verrà depositato in un’area adiacente dell’invaso. Anche in per questo svaso sono previste le seguenti azioni di prevenzione e di mitigazione.✔ n. 2 stazioni di monitoraggio delle concen-

trazioni solide: n.1 a monte del conoide del Tartano – n.1 sul fiume Adda presso il ponte di Paniga con possibilità di verifica da parte degli Agenti di Vigilanza dell’UPS dei valori rilevati.

✔ rilascio dallo sbarramento di Ardenno di una portata d’acqua superiore mc.10/sec.

✔ ricostruzione delle tre vasche di decantazio-ne sul conoide del Tartano.

Giorgio Lanzi

(foto A. Corvi)

(foto G. Lanzi)

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i l p E r S o n a g g i o

Socio fondatore di UPS e ancora mem-bro attivo dell’associazione, il pontasco Giorgio Franchetti è, senza ombra di dub-

bio, tra i pescatori sondriesi più attivo. Dopo avere creato nel 1969 – insieme ad altri 14 amici – la società Pescasportivi Valfontana, è attualmente al 40° anno di presidenza di quello che tutt’oggi è il club più grande a livello provinciale. «Ricordo ancora quando lo abbiamo fondato – ci ha confidato -. Eravamo in 15, siamo andati dal notaio e ci siamo fatti pure uno statuto societario. Da allora di cose ne sono cambia-te… Siamo 130 soci e tra questi vi sono anche diversi giovani. Il che vuol dire che il futuro è assicurato». La pesca è la sua grande passione… Come ha cominciato?«I primi pesci li ho presi di frodo in Val Fon-tana, ma all’epoca avevo solo 10 anni. A tra-smettermi questa grande passione fu un mio amico milanese. Il primo permesso lo presi a 16 anni; sono nato come pescatore di fiume… All’epoca era bellissimo: acque limpide e pesci a volontà. Nel corso degli anni le cose sono un poco cambiate, ma anche adesso riesco a divertirmi e a togliermi alcune belle soddi-sfazioni».

La sua pesca preferita?«Non ho dubbi, il Temolo».

Come è cambiato nel corso degli anni il mondo della pesca?«Tutta un’altra cosa. Ora vi sono delle esche artificiali e delle canne impressionanti che aiutano non poco i pescatori. Tra gli aspetti negativi vi sono gli svasi che la scorsa estate hanno creato non pochi problemi. Io, però, non sono uno a cui piace lamentarsi. Ora che sono pensionato, ho molto tempo libero e cerco di impiegarlo come più mi piace; invece che stare a casa a lamentarmi dell’Adda sporca me ne sono andato in Val Fontana e ho pescato qualcosa come 87 trote… Penso di non averne mai prese tante come lo scorso anno».

Ha accennato all’evoluzione che ha subito la pesca nel corso degli anni; chi però la co-nosce bene ci ha riferito che lei non è certo uno che segue le mode?«Lo può ben dire.. Ho una canna di 3m e 80 comprata almeno 40 anni fa e pagata qualco-sa come 20mila lire. Non la voglio cambiare perché riesco a usarla sia nell’Adda che nei torrenti. Che i miei “soci” mi prendano in giro

per questa cosa poco importa, le sono affezio-nato. Per me è una sorta di portafortuna. Si figuri che ora che è in riparazione dall’amico Mauro Bagiolo, piuttosto che usarne un’altra… Non pesco».

La pesca è uno sport per ogni età?«Sicuramente. La mia società ha 15 giovani e adotta agevolazioni particolari per invo-gliarli ad avvicinarsi a questa disciplina. La

Nome: giorgioCognome: FrancHEttiClasse: 1939Paese: ponte in ValtellinaProfessione: pensionatoStato Civile: Sposato e padre di 2 figliAltri Hobby oltre la Pesca:

“il calcio e il clarino. Se da giovane ho giocato nel Sondrio, tirano, poschiavo e ponte, da circa 60 anni sono primo clarino nella filarmonica del mio paese”

Squadra di calcio preferita: “toro, il mio cuore è granata”.

L’intervista

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24

pesca infatti non è solo uno sport ma è un vivere la natura a 360°. Mi piace pensare che un pescatore è una sorta di sentinella che vigila sulla qualità delle acque e sul rispetto dell’ambiente».

Proprio in chiave di rispetto ambientale, voi della Pescasportiva Valfontana cosa fate?«la nostra associazione è attiva su vari fronti, uno di questi è rivolto alla pulizia dei torrenti. Anche nel 2009, infatti, abbiamo organizzato due o tre giornate ecologiche per ripulire le sponde dell’Adda».

La sua società nel corso degli anni è cre-sciuta molto. Come siete riusciti a passare da 15 a 130 soci?«Difficile dirlo. Forse ci è tesserato nella Pe-scasportiva Valfontana si sente realmente par-te di un gruppo attivo su più fronti. Consideri che abbiamo anche 5 soci che non sono nem-meno pescatori, ma che con noi si divertono e, per esempio, non si perdono nemmeno una delle nostre gite a Cesenatico. Gite che orga-nizziamo per la pesca agli sgombri».

Per quanto riguarda le gare?«Beh la nostra prima competizione l’abbiamo organizzata in Valfontana nel ’69 in località

Campello; eravamo in 45 e quella mattina nevicava prima. Da allora l’abbiamo spostata al pomeriggio e non abbiamo mai saltato nem-meno un edizione. E’ uno degli appuntamenti più attesi perché cerchiamo di mettere molti primi; sia trofei che premi in natura. Che dire, le gare sono belle, anche se un tempo le si viveva con tutt’altro spirito… Ricordo che più che altro erano occasioni di incontro e di festa. Ora invece gli agonisti sono sin troppo convinti e quasi si guardano in cagnesco».

Ultima domanda… Se dovesse consigliare ai nostri lettori un zona dove assolutamente andare a pescare?«Il cuore direbbe Valfontana, perché è comoda, l’acqua è pulita e si pesca sempre bene… Ma poi troverei troppa gente nel mio posto pre-ferito. A chi piace la trota consiglierei quindi l’Armisa».

Maurizio Torri

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Un 2009 da ricordare quello della Società Pescasportivi Vafontana. Una stagione ric-ca di appuntamenti per festeggiare il qua-

rantesimo anno della fondazione. A conferma della buona conduzione societaria è sicuramente il numero dei soci attestato attorno ai 120 e soprattutto l’elevata partecipazione degli stessi alle manifestazioni che durante l’anno vengono organizzate. Il clou della stagione si compie però ad agosto e precisamente la seconda domenica del mese. Tradizione vuole che proprio in questa data si svolga la tradizionale gara sociale sul Valfontana in località Campello. Come di con-suetudine poi cena sociale nei ristoranti della zona con parenti e amici al seguito. Questa volta presenza record con 170 persone. Presenti anche numerose autorità: il presidente della provincia di Sondrio Massimo Sertori, il presidente dell’Ups Valter Bianchini, il sindaco di Ponte Valtellina e un rappresentante del comune di Chiuro oltre ai rappresentanti di tutte le società del comune di Ponte. Un giusto riconoscimento per l’attività svolta in questi anni sia in campo sportivo che

di Bagiolo MauroCaCCia PesCa

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40° Società Valfontana

sociale. Proprio in questo settore la società ha donato quest’anno un contributo alle case di riposo di Ponte Valtellina e Chiuro segno della volontà di contribuire anche a realtà vicine alle popolazioni dei due paesi . Da sempre attiva in campo pescatorio al fianco di Ups contribuisce con i propri soci aiutando nelle semine, nei recu-peri di materiale ittico e ogni qualvolta ve ne sia bisogno. Il buon lavoro svolto dal direttivo in questi anni ed in particolare dal suo presidente Giorgio Franchetti alla guida della società niente meno che da 38 anni ha dato i suoi frutti e molti li vedremo anche negli anni a venire.

Mauro Bagiolo

V i t a a S S o c i a t i V a

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A 50 metri

dal fiume Adda

nella zona no kill

di Piateda

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Per tutta la primavera e l’estate i torrenti e i laghi della valle di Livigno permettono ai pescatori di riempire i loro panieri di trote fario, temoli, salmerini alpini e di fonte. La nostra guida conduce gli ospiti dell’Hotel Concordia in una battuta di pesca di alta montagna indimenticabile, con speciali servizi dedicati ai pescatori.

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Per info e prenotazioni:+39 0342 990200

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Page 27: Pescare in Valtellina 1/2010

Val Viola

La Val Viola rappresenta per il pescasportivo una zona ricca di itinerari dove praticare la pesca in una moltitudine di ambienti,

anche molto differenti gli uni dagli altri.Gli appassionati di qualsiasi tecnica troveranno in questa valle quindi la possibilità di sbizzar-rirsi sia praticando la pesca a tema, a seconda del luogo scelto sia per chi ama la pesca po-livalente, affrontando questa valle pescando qua e la con più sistemi. Si po’ quindi spaziare

dalla tradizionale pesca al tocco alla più sofisticata e se vogliamo intrigante

pesca a mosca. Per gli amanti dello spinning o della pesca con il pe-

sciolino vivo la Val viola sem-bra essere un luogo ideale.

E c’è di più. Per chi ama delle lunghe cammi-

nate si potranno raggiungere riali di montagna incontaminati e poco frequentati; per chi invece è più pigro e di sobbarcarsi anche la benché minima camminata non ne vuole sapere ecco che comunque in questa valle non rinuncerà lo stesso ad una bella pescata.Il torrente Viola che scorre lungo tutta l’asta della Valle è tutto ben popolato da trote fario e qualche iridea, oltretutto non mancheranno neppure le catture di qualche temolo a volte anche di discreta taglia. Comodamente raggiun-gibile per gran parte del suo corso in partico-lare nella parte bassa comincia ad inerpicarsi qualche chilometro dopo Isolaccia in maniera un po’ più impervia per poi tornare agibile nella parte più alta. Anche i laterali sono tutti ben popolati e numerosissimi quindi anche gli itinerari alternativi. Salendo nella sponda destra si incontreranno i torrenti Vezzola, Foscagno, minestra; nella parte opposta i torrenti lia, cardonè, Verva e dosdè. Non in Val Viola ma

u p S c o n S i g l i a

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Percorsi di pesca da non perdere3 assi nella manica tra Bormio e Livigno

(foto C. Pasini()

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da questa raggiungibili le due grosse dighe di Cancano, meta di tanti pescatori dell’Alta Valle e non solo.di seguito tre itinerari interessanti sia per i pescatori locali che per chi viene da fuori provincia. tre diversi ambienti per tre diffe-renti tipologie di pescatori.LAGO DEL FOSCAGNOSituato a 2250mt sul livello del mare lo si in-contra percorrendo la statale 301 del Foscagno poco prima del valico e della dogana per la zona extradoganale di Livigno. Caratterizzato da acque limpide e cristalline il lago del Foscagno è regolamentato come zona Turistica e per prati-carvi la pesca è necessario munirsi dell’apposito permesso aggiuntivo da 15 capi oppure del per-messo giornaliero apposito. Lo specchio d’acqua viene periodicamente ripopolato con trote iridee salmonate di taglia media superiore al mezzo chilo che, una volta ambientate diventano mol-to rustiche e interessanti sotto l’aspetto pesca sportivo. La livrea di queste trote, già di per sé di buona qualità diviene in poco tempo eccezio-nale tanto da sembrare al momento della cattura pesci cresciuti in loco. Questo proprio grazie alla qualità delle acque e all’alimentazione che i pesci ritrovano soprattutto in superficie nei mesi più caldi dell’anno. E’ possibile insidiarle con qualsiasi tecnica consentita dal regola-mento; sia con esche naturali che artificiali. La tecnica più redditizia è senz’altro la pesca a striscio utilizzando come piombatura bombarde e sbirulini semi-affondanti di peso compreso tra i dieci e i quindici grammi. E’ bene in questo caso montare terminali lunghi (attorno al metro e mezzo-due) possibilmente più sottili rispetto alla lenza madre vista la trasparenza dell’acqua e consentire così di ingannare anche le trote

più smaliziate. Come esca la classica camola del miele o lombrico alternata magari ad esche naturali più tradizionali ma comunque meno usate come cavallette o piccoli grilli. In questo caso la migliore montatura è la pesca a galla con la pallina d’acqua. Nel lago è presente anche la sanguinerola per cui gli amanti della pesca con il vivo avranno da che sbizzarrirsi. Anche lo spinning può dare risultati discreti a patto di utilizzare artificiali che consentono lanci lunghi e recuperi non troppo veloci. In questo caso l’esca migliore è l’ondulante. Per chi vuol cimentarsi nella pesca a mosca non avrà in questo caso alcuna difficoltà in particolare per l’uso della coda di topo. Le rive del lago sono infatti libere da ogni tipo di vegetazione per cui l’azione di pesca sarà facilitata al massimo. E’ possibile pescare a galla oppure sotto la su-perficie del lago molto dipenderà dalla giornata e soprattutto dalla presenza o meno di insetti nell’ambiente. La pesca con la coda di topo è comunque sempre redditizia su questo specchio d’acqua. Unico neo il vento che al Foscagno non manca mai o quasi. Se dovesse soffiare molto forte sarà d’obbligo rinunciare alla coda di topo e utilizzare la classica moschera. Il lago in questione è rinomato per questa pesca e sono molte le catture realizzate con questa tecnica in particolare quando l’attività del pesce è a centro lago o comunque lontano da riva. Con qualsiasi altro sistema non sarebbe possibile raggiungere il pesce in caccia. La presenza del vento e soprattutto da che parte spira è importante se non fondamentale per capire la posizione ottimale di pesca. Le trote pur se di allevamento hanno un istinto innato per capire dove l’acqua porta il cibo e dove trovarlo con maggior facilità. Bisognerà pescare con il vento che soffia in faccia e lanciare le proprie insidie contro vento. Recuperando in questo modo si farà fare all’esca un movimento naturale, proprio di un insetto che è caduto in acqua in seguito alla forza del vento. Il più delle volte le trote si cattureranno proprio nel sottoriva dopo aver compiuto quasi per intero “la passata”. Atten-zione quindi alle anse del lago del Foscagno. Anche nelle anse di acqua bassa che al mattino e alla sera in situazione di assenza o quasi di vento non sono redditizie lo saranno eccome in caso di forte vento. Se il vento spira in direzione dogana bisognerà posizionarsi nelle due anse verso Livigno, al contrario con vento opposto per ottenere risultato bisognerà collocarsi nelle anse basse opposte. La pesca al Foscagno è consentita il lunedì, martedì, mercoledì, sa-bato e domenica; nei mesi di luglio e agosto lo sarà per tutta la settimana. Un alternativa

(foto M. Bagiolo)

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in più quindi rispetto al resto delle acque di casa. Per chi vuol pranzare in prossimità del lago è possibile farlo nell’albergo ristorante che sorge nelle vicinanze (proprio di fronte al parcheggio). Basta attraversare la strada e dalla pesca si passa alla buona cucina. L’alternativa è raggiungere Livigno con soli 15 minuti d’auto.

Lago ViolaIl lago Viola si può definire come la perla dell’omonima Valle; incastonato tra gli alpeg-gi a quota 2288 mt rappresenta senz’altro il punto d’arrivo per chi vuol praticare la pesca completamente immersi nella natura. A dif-ferenza del lago del Foscagno infatti questo laghetto naturale si trova lontano da strade carrozzabili seppur facilmente raggiungibile anche da camminatori poco “volonterosi”. Per arrivarci si lascia la statale del Foscagno in località Arnoga, proprio sull’ultimo tornante prima di salire al passo. La strada è asfaltata e percorribile con qualsiasi autovettura. Ci si addentra nella pineta per circa 6-7 km fino al parcheggio in località Altumeira. Il parcheggio può contenere fino a 200 autovetture dopodi-ché la strada viene chiusa al traffico. Conviene quindi, se si vuol essere sicuri di risparmiare un buon tratto di strada raggiungere il parcheggio nelle prime ore della mattina. Da qui si procede a piedi. Il sentiero molto ben tenuto e palinato non è neppure particolarmente ripido dato che già con l’autovettura si è saliti molto di quota. Dopo circa una ventina di minuti si arriva ad un bivio; proprio dove il torrente Dosdè si immette nel torrente Viola. Il sentiero di destra, quello per il lago è comunque ben segnalato. Chi vuol praticare la pesca sul torrente lo può fare, sia sul torrente principale che sul Dosdè. Le sponde sono prive di vegetazione per cui anche l’azione di pesca sarà estremamente facilitata. Si pesca al tocco ma anche gli artificiali possono dare soddisfazione. Attenzione al sottoriva, tante volte le trote più interessati sono nascoste tra i ciuffi d’erba erba che scendono sull’acqua. Da qui nel giro di circa un quarto d’ora si è al lago. Chi ha un buon passo riuscirà a raggiungere il lago anche in tempi nettamente inferiori. Arri-vati al lago ci si troverà di fronte uno splendido laghetto alpino tutto contornato da un alpeg-gio pianeggiante. Il perimetro dello specchio d’acqua è del tutto percorribile per cui anche la pesca sarà estremamente semplificata. qui è ammessa solo la pesca a mosca o moschera. Come tutti i laghetti di alta montagna, e chi li affronta sa come sono a volte strane le situazio-ni, ci si trova di fronte a giornate estremamente

positive dove basta lanciare l’esca per riuscire ad allamare un pesce ad altre dove neppure con i più sofisticati stratagemmi si riesce ad assi-stere alla minima abboccata. Del resto la pesca sui laghi di montagna è questa, ed è proprio questo che affascina tantissimi pescatori. La popolazione ittica del Viola è molto variegata. Si può catturare la trota, sia fario che iridea così come il salmerino sia nella varietà alpina che quella di fonte (fontinalis). Al lago Viola si può addirittura pranzare comodamente seduti ad un tavolo!!! A pochi minuti dalle sponde (una quindicina) si arriva al Rifugio omonimo dove con un prezzo veramente modico si può pernottare e consumare un pasto con prodotti tipici (polenta, salsicce ecc.). Non vi è quindi neppure l’esigenza di portarsi il pranzo da casa, con l’evidente vantaggio di non avere peso sulle spalle. Un vantaggio in più ed in particolare uno stimolo in più per raggiungere questa meta.

Torrente Viola no-kill IsolacciaIl torrente Viola ad Isolaccia è regolamentato come tratto no-kill e la pesca è consentita con la sola tecnica della pesca con la coda di topo. Bisogna a tal scopo munirsi dell’apposito permesso valido per tutte le zone a mosca o artificiali così come per i no-kill (simile a quello per le zone turistiche). Il tratto in questione va dal campo sportivo di Isolaccia (a monte) fino al ponte di Pradella (a Valle). Il torrente ha una larghezza media di una decina di metri ed il suo corso è costretto da due argini di cemento che, in particolare nel tratto a valle di Isolaccia lo rende abbastanza omogeneo.

(foto P. Baroni)

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Solo la presenza di qualche briglia spezzerà la monotonia dei correntini. La parte alta, al limite della riserva è invece contraddistinto da alcune grosse buche e da qualche lunga lama dove ovviamente le trote sono più concentrate. La popolazione ittica è formata principalmente da trote fario anche di buona stazza, qualche rara iridea e pure da qualche bel temolo che, catturato in alternanza alle solite trote dà qual-che soddisfazione in più a chi pratica la pesca nella riserva. La trasparenza dell’acqua è buona

per gran parte dell’anno dato che gli immissari a monte sono stati praticamente tutti captati per uso idroelettrico per cui buona parte dell’acqua di disgelo viene convogliata a Cancano tramite le gallerie A2A. Solo nella parte terminale le acque a seguito dello scarico della centrale sono leggermente velate. Sul Viola si può così contare di riuscire a praticare la pesca a mosca per gran parte dei mesi dell’anno senza essere costretti a rinunciare a causa delle acque spor-che. Vista la portata esigua è consigliato l’uso di code leggere. Si potrà pescare sia a secca che a sommersa così come redditizio è l’uso di piccole ninfe leggermente affondanti in parti-colare nelle buche formate sotto le briglie che rompono il corso del torrente. E’ proprio qui che ad inizio stagione si potranno catturare gli esemplari migliori. Con l’arrivo del caldo invece anche le trote di taglia usciranno dalle buche per posizionarsi nel pieno della corrente. Attenzione quindi a non disdegnare anche il più piccolo giro d’acqua dato che dietro ad ogni masso affiorante potrebbe nascondersi la trota più bella. In certe occasioni e in presenza di trote particolarmente aggressive anche piccoli strimer daranno parecchie soddisfazioni. In questo caso l’utilizzo di un buon paio di occhiali polarizzati faciliterà l’individuazione dei pesci e quindi la sua successiva cattura.

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(foto P. Baroni)

Page 31: Pescare in Valtellina 1/2010

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Mi chiamo Donato, sono di mezza età, vivo in Brianza, per gli amici sono Donato “l’assicuratore”. Conosco la

Valtellina da almeno 20 anni sia per ragioni di lavoro – ma oggi un po’ meno - sia perché ci vengo a pescare ed in inverno a sciare.Mete abituali l’Adda, il Mera, il Masino, il Bitto (sia il torrente che il formaggio), qualche lago alpino facilmente raggiungibile. Altre tappe superpreferite sono le trattorie da pizzocheri. Pesco prevalentemente con artificiali, cucchia-ino e rapala.A presentazione fatta, ci tengo a raccontarvi la mia “avventura”, in un torrente selvaggio della valle. Ovviamente non vi dico il nome, ma quando salite sulla statale oltre Morbegno, guardate a destra o a sinistra, potrebbe essere uno qualsiasi di quelli che scorrono nelle forre laterali, quelli che non vedete se non prima che sfocino nell’Adda.L’idea nasce da un incontro di lavoro con il figlio del Giuan, residente in un paesino Valtellinese.Nel corso dell’incontro, ad un certo punto, entra in cucina il padre, il Giuan per l’appunto, 78 anni suonati, una vita passata nell’agricol-

tura. Ci si presenta, si parla del più e del meno e si finisce per scoprire che la passione per la pesca ci accomuna. Lui non pesca più, dice che non ce la fa più a salire sul suo torrente, quello che gli passa praticamente dietro la stanza da letto e qualche volta in occasione delle alluvioni ha anche provato ad entrarci.Mi racconta però di grandi pescate di trote selvagge, di come quando era più giovane e più forte si arrampicava su per i “bric” pur di riuscire a calare il vermisol in certe pozze irraggiungibili. Mi dice anche che il torrente è ancora buono e che in pochi lo frequentano, sempre i soliti dieci in tutta la stagione.Non doveva dirmelo, mi si accende di botto la lampadina. Penso che voglio andarci pure io… e anche presto. Gli dico che tornerò e lui mi insegnerà come arrivarci.Detto fatto, preceduto da una telefonata, un mercoledì di bel tempo del mese di luglio al mattino presto ma non troppo, mi presento a casa sua pronto per l’avventura. Dopo il rituale caffè con la moka, il Giuan mi indica la strada sterrata che sale su per la monta-gna, mi descrive con precisione dove lasciare la macchina e da lì la via (si fa per dire) per

Una giornatada Rambo sul Torrente che non vi dico dov’è!

F i l o d i r E t t o

(foto Fulvio Faifer)

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scendere al torrente. Prima di salutarci mi chiede con un sorriso che mi appare un po’ ironico: “ma tì te see assicurat?” Non rispondo anche perché non capisco bene il senso della domanda (che capirò più tardi), gli sorrido un po’ ebete, mi giro e sfiorandomi le cosiddette, salgo in auto.La strada non è semplicemente in salita, a tratti è un’arrampicata con pendenze micidia-li, stretta e sconnessa il giusto per farti teme-re per il fondo del veicolo. Dopo circa 8 km di “Parigi – Dakar”, questa spiana e si intravede una bella e lunga vallata. Raggiungo il rudere presso il quale devo fermarmi, parcheggio, scendo e giro ansioso lo sguardo giù nella valle dove dovrei scendere per raggiungere il torrente che appena si intravede. Confesso che mi si è gelato il sangue. Una striscia di bosco lunga circa un chilometro, non più larga di 50 metri, ripidissima e in-frammezzata da chiazze di massi, fiancheggia-ta da entrambi i lati da due canali di roccia viva levigata dalle slavine primaverili. Questa sarebbe la via per il torrente? Mi dico che forse non fa al caso mio, che se ci penso bene ho altri impegni, che la famiglia mi aspetta, che insomma chi me lo fa fare ma….In dieci

minuti sono pronto, scarponi e non stivali come saggiamente mi ha suggerito il Giuan, zainetto con merenda, canna e giù si parte!Scendendo, scivolando spesso sul sedere, ag-grappandomi a ogni ramo o cespuglio che capita a tiro, accidenti a quelli di rosa ca-nina quanto pungono…! Lentamente, con attenzione, andando giù, sento avvicinarsi il torrente, il suo rumore diventa sempre più nitido e l’entusiasmo riprende a salire.Ora mi sento un po’ Rambo, al ritorno con le gambe imbottite di acido lattico lo sarò molto meno.A mezzogiorno sono giù, sudato fradicio, dritto sopra una bella pozza d’acqua verde. Il torrente sarà tutto così, pozze più o meno piccole intervallate da cascatine, rare corte lame e qualche grossa buca profonda. Bello e selvaggio, già in gran parte nell’ombra e immerso in una frescura invidiabile per quella stagione. Comincio subito a risalirlo pescando con lanci corti e precisi ai lati delle cascatine. Ho scelto di usare un piccolo cucchiaino ma con ami sufficientemente grossi tali da evitare che il pesce non di misura se li ritrovi giù nella gola. Pesco per una mezz’ora agganciando sette/otto trotelle dalla livrea stupenda ma di piccola dimensione. Decido di fermarmi, ho fame, sarà una delle più gustose merende a base di pane, salame e formaggio (quello del Giuan) che ricordi.La risalita di un torrente come questo dovreb-be costituire una prova per quelli che vogliono entrare nei corpi speciali dell’esercito. Non c’è nessun sentiero che costeggia, ti inerpichi in mezzo a una vegetazione alta e selvaggia, im-pigliandoti in ogni dove, ti aggrappi a rocce, rami e tronchi trascinati giù dalle valanghe, caschi dentro buche che non vedi perché ricoperte di erbe, rischi di scivolare dentro l’acqua perdendo l’equilibrio, ti aggrappi a un cespuglio e… sono orticheeee accidenti! Riprendo a pescare e dopo un’ora di nulla di fatto, arrivo ad una bellissima lunga pozza, grande e profonda, un tronco gli è caduto sopra di traverso, centinaia di piccoli insetti svolazzano a pochi centimetri dall’acqua ma non si intravedono pesci a spasso sul fondo, cosa che normalmente accade di notare in pozze di queste dimensioni.Lancio diritto sotto il tronco, direttamente a lato della cascata d’acqua che scende dalla pozza superiore, lascio affondare il cucchiaino per circa due secondi e dò uno strappetto, il cucchiaio non viene indietro, si blocca, avrò attaccato un ramo sommerso penso. In un lampo una potente e progressiva risucchiata

(foto Ivan Parolo)

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mi raddrizza la canna, il filo si infila sotto la cascata e tira, perdo un paio di secondi senza far nulla completamente sorpreso, poi tiro pure io alla buon’ora! Tiro indietro pratica-mente con la canna fuori dritta dicendomi che o la và o la spacca, comunque vada il pesce dovrà uscire di lì e amen se romperà il finale. Il nylon non si rompe, la trota esce, si sca-raventa per aria, sarà più di un chilo sicura-mente, scura come le rocce che circondano la pozza, la pancia gialla. Un salto spettacolare. Ricade in acqua, splash, il rumore del botto supera quello del torrente e... la vedo per l’ultima volta sparire nel buio della sua tana mentre il cucchiaino come un proiettile d’ar-gento mi passa ad una spanna dal viso e và ad infilarsi tra i rami del pino alle mie spalle. Si è slamata, andata, persa. Maledizione.Mi accendo un sigaretta, mi sfuggono un paio di parolacce e mi siedo. Poi penso che forse è stato meglio così. Sarebbe stata una bellissima cattura, certo non è facile prendere un pesce di tali dimensioni in un piccolo tor-rente, sarebbe stato il premio per la faticata fatta. Ma in fondo è proprio meglio così. Una trota come quella deve averne viste di tutti i colori per arrivare alla sua età, sarebbe stato maledettamente imbarazzante per lei farsi

catturare, per lo più da uno di fuori provincia alla sua prima uscita sul suo torrente.La giornata proseguirà con un’altra decina di catture e, non trattenendo per abitudine trote che non raggiungano almeno i 27/28 cm, alla fine mi resterà una sola bella fario di 30 cm, più che sufficiente per assaporare a tavola il frutto di questa bellissima esperienza.Tralascio, ovviamente per pudore, i particolari del ritorno a piedi all’automobile, una volta raggiunto il pianoro della valle e imboccata la strada che qui ora costeggia il torrente. Più che un camminare è stato un trascinar di gambe che non ne volevano più sapere di dare seguito agli impulsi del cervello.Ci tengo ad una considerazione finale di que-sta esperienza per me inusuale. Ho pescato in un piccolo e difficile torrente, mi sono reso conto di quanto sia vero quel che si dice, cioè che in ogni rigagnolo valtellinese ci siano pe-sci. Credo che a fronte degli sforzi che l’Unione Pesca fa per gestire in modo meraviglioso queste acque ogni ringraziamento non sarà mai sufficiente.

p.S. Ovviamente, caro Giuan, sono assicurato!

Brianza, 15 dicembre 2009

Donato “l’assicuratore”

ai soci UPSAXA Assicurazioni e investimenti

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Il regolamento 2010

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V i ta a S S o c i a t i Va

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(foto Dabor)

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esclusi tutti i torrenti immissari assogget-tati a regolamento normale)

lago Viola: (riservato alla sola pesca a mosca o moschera) è consentita la cattura massima giornaliera di 5 capi di cui massi-mo 3 trote Fario/iridea di misura minima di cm. 35. I salmerini eventualmente cattu-rati, di misura minima di cm. 22, dovranno essere registrati sul tesserino segnapesci.

due nuove zone di pesca a mosca no Kill sul fiume Adda a Tirano, nel tratto cittadino,

tra il ponte mutti e il campo sportivo; sul fiume Mera, nel tratto cittadino di Chia-

venna, tra il ponte della guardia di Finan-za al termine del parcheggio posto sullo stesso fiume

le zone di pesca turisticaPer quanto riguarda la pesca nelle “zone tu-

Costi dei permessi inalterati,125 giornate di pesca fruibili al costo di poco più di 1 euro a giornata (1,04) Grazie alle economie ottenute con una sempre oculata gestione ed i risparmi ottenuti con la produzione “in proprio” di trotelle e temolini presso il nostro Centro Ittico di Faedo, siamo stati in grado di mantenere inalterati anche per il 2010 il costo dei permessi di pesca per gli adulti.

Agevolazioni ai ragazziabbiamo deciso invece di diminuire i costi dei permessi di pesca riservati ai ragazzi.Il Regolamento 2010 prevede la diminuzione di 10 euro del costo dei permessi relativi ai gio-vani nati dopo il 1 gennaio 1995 - compresa dunque anche la categoria “bambini”--nati dopo il 1°gennaio 2001- per i quali il per-messo annuale passa da 30 euro a 20 euro. Invariato, invece, il costo a euro 10 degli stes-si “bambini” senza il permesso segna pesci.

permesso gratuito nelle zone di “pesca a mosca” per i ragazzi nati dopo il 1° gen-naio 1995. A tutti coloro, bambini compresi, che usu-fruisco del permesso annuale ridotto, diamo la possibilità, qualora volessero esercitare la pesca a mosca no/kill nelle zone riservate a questo particolare tipo di pesca, di farlo a titolo gratuito; diversamente qualora volessero trattenere il pesce pescato potranno usufruire di una ulteriore riduzione del 50% del costo del “permesso extra”

LE MODIFICHE AL REGOLAMENTO 2010nuova regolamentazione su tre laghi: torna la pesca a mosca sul lago Viola. lago di acquafraggia: è consentita la cat-

tura massima giornaliera di 5 trote della misura minima di cm. 30

invaso di Val di lei: la pesca è consentita tutti i giorni a partire dal 1° maggio senza limiti di misura e di numero catture per qualsiasi specie ittica presente nel bacino. I pesci catturati dovranno essere registrati sul tesserino segnapesci, con le modalità illustrate sullo stesso. (Restano ovviamente

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ristiche” istituite e/o modificate le seguenti zone: sul torrente Frodolfo, dalla briglia sponda

gembrasca alla confluenza con il torrente Zebrù

sul torrente Roasco, dalla briglia loc. Selve del duomo a confluenza con canale a2a

sul fiume Adda, dal ponte di lovero fino allo sbarramento a2a

Nuovi tratti di divieto assoluto di pesca sul fiume adda, dallo sbarramento A2A di

Premadio a monte di burrone d’Adda; il lago nero di avedo; sul fiume adda a tirano, da ponte Mutti

sino 50 mt a valle del Foro Boario; sul torrente aprica, da loc. Madonnina sino

al ponte contrada Liscidini. Sul fiume mera, da termine parcheggio

lungo Mera fino a ponte Consoli

37

Da non dimenticare!Sul retro del “modulo di affiliazione” i soci pescatori che non avessero, per qualsiasi motivo, provveduto alla riconsegna del “censimento catture 2009”, troveranno stampata una copia del “modulo censimento 2009” stesso. Pertanto chi non lo avesse ancora consegnato, è tenuto a pre-sentarsi nei punti di vendita dei permessi di pesca anche con detto modulo compilato. La compilazione di detto modulo, naturalmente, non sarà richiesta per i nuovi soci e per coloro che riprendessero l’attività alieutica nelle nostra Provincia. Ricordia-mo, dunque, che ai fini statistici e di controllo, al termine della stagione piscatoria e comunque entro 15 dicembre 2010 si dovrà obbligatoriamente riconsegnare il “modulo censimento catture” debitamente compilato. In alternativa è possibile compilare e trasmettere on line il Censi-mento catture all’indirizzo http://ups.provincia.so.it/Censimento/CENSIMENTO%2009.pdf

(foto A. Stanghellini)

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città tipologia rec.telefonico annuali giornalieri plus no-Kill tessere

Milano Armeria Buzzini 02.26.66.798 • • • •Milano Garue 02.86.45.35.90 • • • •Como Ufficio Pesca Provincia 031.23.01.11 •Como Modernflies- Castelmarte 031.62.48.97 • • • •Lecco Ufficio Pesca Provincia 0341.29.511 •Lecco Art.Sportivi Acquari sport 0341.28.35.51 • • • •Veduggio Articoli Sportivi-A.Tagliabue 0362 .91.06.08 • • •Almé BG Fuselli sport 035.54.22.86 • • •Cosio V. Mister Fish 0342.63.81.28 • • •Morbegno Pianeta Pesca - Soc.Centro V. 0342.63.60.05 • • •Morbegno Articoli sportivi Pelarin * 0342.61.41.30 • • • •Morbegno Bar-Distibutore Q8 •Morbegno Bar Fraz.Paniga 0342.61.27.67 • • •Morbegno Alpi Sport caccia e pesca 0342.61.22.61 • • •Tartano Albergo Angelini 0342.64.51.00 •S. Pietro B. Bar Pasticceria Libera 0342.49.30.70 • •Sondrio Sede UNIONE PESCA 0342 21.72.57 • • • •Sondrio Lufino Sport-P.le Bertacchi 0342-51.39.44 • • • •Sondrio Hotel Vittoria-Via Bernina 0342-53.38.88 • • • •Chiesa V. Alimentari S. Giuseppe 0342.45.20.30 •Chiesa V. Albergo Chiareggio 0342.45.11.98 •Chiesa V. UFFICIO  TURISTICO 0342.45.11.50 •Rifugio Palù Lago Palù 0342.45.22.01 •Forcola Bar Oasi - Via Piani -Selvetta 0342.66.13.88 • •Poggiridenti Albergo Paolino SS38 0342.21.44.93 • •Chiuro Caffè Lady-Via SS Stelvio 0342.48.34.64 •Aprica Bar Roma 0342.74.64.27 • • •Tirano R.G. Pesca - Sport Cartoleria 349 772.5095 • • •Grosotto Laghetto Prati di Punta 380.330.1177 • • •Sondalo Bar Centrale 0342.801.136 • • •Bormio Bar La Sablonera •Bormio Ufficio Turistico Bormio 0342.903300 • • •Valdidentro Ristorante Viola 342.985.106 • •Valdidentro Pro Loco Isolaccia 342.985.331 • •Valdidentro Bar Franceschina Semogo 342.927.089 • •Valdidentro Moublè Rosalpina Semogo 0342 927141 • •Valdisotto Pro Loco Cepina 0342 950166 •Valmasino Campeggio Sasso Remenno 0342 640059 • •P.Foscagno Hotel Interalpen 0342-974555 • •Livigno A.P.T. 0342 - 052200 • •Livigno Sporting Club * 0342 -  970177 • • •Chiavenna Rizzi Sport Pesca Sport * 0343.33.787 • • • •Chiavenna Il Forcello - Caccia e Pesca 0343.32.264 • • • •Gordona Caccia e Pesca Tavasci 0343.42.449 • • • •Madesimo Loc. Montespluga 0343.58.924 •Madesimo UFFICIO  TURISTICO 0343 53.015 • •Val di Lei Rifugio 041816671136 •Prata C. Carpe Diem-S.Cassiano 0342.20.263 • •

* Punti di distribuzione abilitati alla Stampa del Moduli di Adesione

punti distribuzione permessi

Page 39: Pescare in Valtellina 1/2010

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luogHi di immiSSionE

già eff.dopo

chiusuraper

apertura 1-aprSemina:

6/7 maggio

Semina: 22/23 luglio

per apertura

laghi Semina:

8/9 luglioSemina: 12/13 agosto totali

iridea iridea iridea iridea iridea iridea

SPOOL: da ponte S.Rocco a Segheria vecchia 150 150 150 150 150 750 BACINO DI LIVIGNO 560 720 720 2.000 BACINO DI S. GIACOMO 400 415 415 1.230 BACINO DI CANCANO * 650 650 1.300 FRODOLFO: da confluenza Rio Cavallaro a ponte del Sant 105 150 145 400 VIOLA: da ponte di Sughetto a località al Forte Isolaccia 105 145 150 400 ADDA: da Burrone d’Adda a Tola * 90 85 85 260 ADDA: da le Prese a Boscaccia 180 160 160 500 ADDA: da Boscaccia a zona No Kill Grosio 180 130 130 440 BACINO DI FUSINO* 200 200 200 200 200 1.000 ROASCO: Ponte del Fulin* 100 100 ROASCO: Selve del Duomo a conf. Turistica 80 80 80 240 ADDA: da presa Grosotto a ponte di Mazzo 190 300 300 790 ADDA: da ponte Mazzo a ponte di Lovero 120 210 210 540 ADDA: da sb. Sernio a chiesa S.Bernardo (Villa Tirano) 140 120 120 380 ADDA: scarico AEM fino a ponte Falck (Tresenda) 220 170 170 560 BACINO DI FRERA 440 550 550 1.540 TORRENTE BELVISO: da corna Finanziere a Valle Aperta 120 120 120 360 ADDA: da loc.Pescè a ponte S.Giacomo 160 140 140 440 ADDA: da località Nigola a ponte Boffetto 450 360 360 1.170 TORRENTE VALFONTANA: loc. “Muladi” - “la Colonia” 100 70 70 240 BACINO DI CAMPO MORO 165 195 200 560 BACINO DI CAMPO GERA 165 195 200 560 LAGO PALU’ 310 170 170 650 LANTERNA: da ponte Ganda a ponte Tornadri 60 60 60 180 MALLERO: da ponte località Tornadù a ponte Spriana 110 90 90 290 MALLERO: da località Gombaro a ponte Ferrovia 140 120 120 380 ADDA: da ponte Faedo a silos Rebai 550 470 470 1.490 ADDA: da ponte Caiolo a ponte S.Pietro Berbenno 550 440 440 1.430 ADDA: da ponte S.Pietro a ponte Selvetta 250 190 190 630 ADDA: da ponte Selvetta a sbarramento Ardenno 270 210 210 690 MASINO: da passerella a briglia a monte 40 40 40 120 BACINO DI TARTANO* 100 90 90 280 ADDA: da conf.Tartano a sentiero campo sp.vo di Campovico 160 140 140 440 ADDA: da ponte Ganda a zona No kill Traona 160 140 140 440 BITTO: da briglia Leoni a ponte Promor 80 50 50 180 ADDA: da ponte Traona a ponte Mantello 115 150 115 380 ADDA: da ponte Mantello a confine provincie Como-Lecco 115 115 150 380 MERA: silos Tam 140 90 90 320 MERA: da ponte Finanza a invaso di Villa di Chiavenna 160 130 130 420 MERA: da ponte dei Carri a ponte Consoli 130 200 100 430 LIRO: da ponte S. Mamete a 500 m.a valle (Briglione) 150 210 110 470 MERA: invaso Villa di Chiavenna 150 130 100 60 60 500 BACINO DI PRESTONE 160 110 110 110 110 600 BACINO DI ISOLA 200 160 160 160 160 840 BACINO DI MADESIMO 150 100 100 100 100 550 BACINO DI MONTESPLUGA 460 300 300 1.060 MERA: Zona pesca con esche artificiali * 260 ADDA: Zona pesca a mosca Sassella * 260 ADDA: Zona pesca con esche artificiali S.Giacomo di Teglio * 260 ADDA: Zona pesca a mosca Tresenda di Teglio * 260 ADDA: Zona pesca a mosca Stazzona * 260 totali 1.940 6.220 640 5.795 5.485 770 3.975 4.085 30.210

* Eventuali variazioni dovute a causa di forza maggiore saranno comunicate con congruo anticipo.

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Page 40: Pescare in Valtellina 1/2010

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Page 41: Pescare in Valtellina 1/2010

Tesseramento2010

t E S S E r a m E n t o

(Foto Andrea Gallio)

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Page 42: Pescare in Valtellina 1/2010

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Come abituale il primo numero dell’anno della nostra Rivista, contiene in alle-gato la “modulistica” personalizzata e

concentrata in un unico foglio necessaria per ottenimento dei permessi di pesca.Allegato, naturalmente, anche il Regolamento di pesca 2010, con relativa cartina riportata sul retro e ad una busta indirizzata all’UPS per la restituzione del modulo di affiliazione debitamente compilato in ogni sua parte e corredato della ricevuta del versamento di conto corrente postale. Sul modulo allegato quest’anno è stato in-serito, sul retro del “Modulo di Affiliazione” e al fine di favorire i soci pescatori che non avessero, per qualsiasi motivo, provveduto alla riconsegna del “censimento catture 2009”, la stampa di una copia del “modulo censimento 2009” stesso. La compilazione di detto modulo, naturalmen-te, non sarà richiesta per i nuovi soci e per coloro che riprendessero l’attività alieutica nelle nostra Provincia.Ricordiamo, dunque, che ai fini statistici e di controllo, al termine della stagione piscatoria e comunque entro 15 dicembre 2010 si dovrà obbligatoriamente riconsegnare il “modulo censimento catture” debitamente compilato. Si ricorda, ancora a questo proposito, che in

alternativa è possibile compilare e trasmette-re on line il Censimento catture all’indirizzo http://ups.provincia.so.it/Censimento/CENSI-MENTO%2009.pdfCome oramai assodato e di assoluta sicurezza vi è la possibilità di versare direttamente con al relativa carta di credito dalla nostra pagina Web: http://ecommerce10.crypto.it/unione_pesca/utenteNonRegistrato.jsp;da quest’anno, inoltre, oltre ad avere tale servizio “virtuale”, presso la sede ups, in via Fiume 85 – Sondrio, è disponibile il Servizio poS fisico fornito dalla ns Banca tesoriere. La quota associativa per l’ottenimento dei permessi stagionali e le quote degli eventuali permessi aggiuntivi, che ricordiamo sono: permesso pesca giornaliero no-Kill

(per le quattro zone “verdi” della Carta Ittica 2010 stampata sul retro del Rego-lamento)

permesso extra per le zone mosca /zone artificiali (zone “gialle e viola” della Carta Ittica 2010 stampata sul retro del Regolamento

permesso per le zone turistiche (zone “azzurre” della Carta Ittica 2010 stampata sul retro del Regolamento )

Con POS virtuale, così come per quello fisico istituito quest’anno, di fatto, le transazioni

Page 43: Pescare in Valtellina 1/2010

43

sul web tramite la carta di credito sono gestite da cim-italia con un sistema di pagamen-to sicuro SSl. Al momento della conferma dell’ordine, infatti, i dati della carta di credito sono trasferiti tramite connessione protetta in crittografia SSL (Secure Socket Layer) per l’autorizzazione e l’addebito.Il sistema di crittografia SSL garantisce che nessuno possa in alcun modo leggere le infor-mazioni inviate attraverso Internet. in nessun caso, comunque, l’unione pesca Spor-tiva riceverà il numero della carta di credito. A UPS giungera’ soltanto l’autorizzazione fornita dai gestori (Visa-Maestro-Amex ecc.). I costi, che si riportano qui sotto, sono rimasti invariati rispetto al precedente esercizio

I costi dei permessi stagionalia) permesso stagionale € 130,00b) permesso stagionale

“ragazzi”nati dal 1°gennaio 1995 € 50,00

c) permesso stagionale “bambini” nati dal 1°gennaio 2001 € 20,00

d) Permesso “bambini” (senza segna pesci) € 10,00

(il bambino con il permesso da 10,00 euro potrà esercitare la pesca se accompagnato da un Socio che provvederà a registrare le eventuali catture del minore sul proprio permesso nel rispetto dei limiti indicati nel Regolamento)

e) permesso settimanale € 60,00 valido dal 07/06/2010 al 17/10/2010 (4

gg di pesca predeterminate nell’arco di 30 gg successivi alla prima data)

f) giornaliero € 20,00 valido dal 07/06/2010 al 17/10/2010g) permesso giornaliero no-kill € 20,00

(valido da inizio stagione e riservato ai non Soci per la sola pesca a mosca ed escluse zone speciali di Piateda, Traona, Valmasi-no, Samolaco)

Dei permessi speciali per le zone di pesca a mosca a regolamentazione specialePer le zone di1. Adda: da ponte Boffetto a ponte Faedo2. Torrente Masino - 200 mt a valle Sasso di

Remenno) (Cataeggio) al ponte abitato di S. Martino

3. Adda: dal ponte di Traona, a monte, sino alla confluenza con il canale centrale Enel

4. Fiume Mera - dal ponte di Gordona sino al ponte S.Pietro

• permesso annuale riservato ai possessori del tesserino segnapesci € 155.00

• permesso giornaliero riservato ai Soci € 15,00

• permesso giornaliero per NON Soci € 35,00

• permesso “Plus No-Kill” adulti € 240,00• permesso “Plus No-Kill” ragazzi

(nati dal 1o gennaio 1995) € 50,00

Dei permessi extra (zone mosca e zone artificiali) – Riservati ai Soci• Tessera zona MOSCA € 40,00• essera per ragazzi

(nati dal 1o gennaio 1995) € 20,00

Dei permessi “zone turistiche” Riservato ai Soci in possesso del permesso stagionale (valido per 15 catture) • permesso GIORNALIERO € 20,00• tessere TURISTICA € 40,00 Naturalmente in caso di pagamento on-line, o con Pos preso la Sede,si potranno sommare gli importi in un’unica soluzione così come è pre-visto nella procedura di tesseramento via In-ternet di cui si è ampiamente informato dianzi. Al pescatore, dunque, non rimane altro che presentarsi con l’intero foglio/modulistica in un punto autorizzato al rilascio dei permessi (si veda a tal proposito l’elenco sotto ripor-tato ) con la ricevuta di pagamento on-line o del bollettino di versamento in c/c postale, anch’esso inserito nel “modulo”, Detti punti autorizzati provvederanno, quindi, a consegnare il permesso stagionale di pesca che sarà l’unico documento valido per eserci-tare la pesca (oltre, naturalmente, alla licenza regionale tipo “B”) nella Riserva delle acque salmonicole della provincia di Sondrio.Questi gli esercizi commerciali che hanno dato la loro disponibilità per la distribuzione dei permessi:

milano• Garue – Antica Bottega di Pesca Via del Tor-

chio,14 20123 Milano Tel. 02-86.45.35.90 e-mail: [email protected]

• Armeria Buzzini-Settore Pesca Via Salieri 5 (Stazione FF.SS.Lambrate) 20131 Milano

Tel.02-26.66.798 Fax 02-70.63.80.86

Page 44: Pescare in Valtellina 1/2010

44

como• Ufficio pesca Amministrazione Provinciale

tel. 031 230843 http://www.provincia.como.it/

• CASTELMARTE Moderflies tel. 031 624897

lEcco• Ufficio pesca Amministrazione Provinciale

tel. 0341 295111 http://www.provincia.lecco.it/

• Acquari Sport tel. 0341 283551• COLICO – Moiola Rino tel. 0341 940463

BErgamo• Fuselli Sport Via Italia 29 24011 Almè

tel. 035 542286

in proVincia di SondrioSondrio• Sede Unione Pesca Sportiva - orario Ufficio-

9/12 14/17 - Aperto il sabato mattino• Hotel Vittoria 0342 533888 - anche nei

giorni di chiusura della Sede UPS• Presso, inoltre, tutti i punti di distribuzione

cliccando sul ns sito http://ups.provincia.so.it/autorizzati.htm e dalle preziosa collaborazione delle Società pescasportivi aderenti all’UPS.

pEr i pEScatori rESidEnti in lomBardiaIl pescatore che non deve rinnovare la licenza regionale, dovrà limitarsi a ver-sare l’importo di 22,72 € sull’apposi-to bollettino di conto corrente postale Per il rilascio, invece, di nuove licenze regioali e/o per il rinnovo delle stesse occorrerà, inve-ce, presentare all’Ufficio Pesca della Provincia di provenienza * quanto segue:• due foto formato tessera;• autocertificazione su apposita scheda;• Ricevuta del versamento di € 22,72 della

tassa di concessione regionale da effet-tuarsi sul ccp n. 25911207 intestato a Regione Lombardia, Servizio Tesoreria – Via Pirelli 12 -20133 MILANO.

• Fotocopia di un documento d’identità• due marche da bollo da € 14,62

(*Per i pescatori della provincia di Sondrio, in particolare, dovrà essere presentata una ricevuta del versamento di € 5,16 sul ccp n. 11925237 intestato a Amministrazione Provinciale di Sondrio - Servizio di Tesoreria indicando la causale “licenza di pesca”) (Sono esclusi da questo versamento i pescatori di età inferiore a 18 anni o di età superiore a 65 anni, nonché ai portatori di handicap).

La Legge Regionale LombardaLa legge regionale n.12 del 2001 e regola-mento regionale n. 9 del 22 maggio 2003 prevedono:• la licenza regionale avrà validità 10 anni

dalla data di rilascio; • la tassa di concessione regionale per

l’esercizio della pesca dilettantistica non è dovuta dai cittadini residenti nel territorio italiano di età inferiore a 18 anni o di età superiore a 65 anni, nonché ai portatori di handicap, ai sensi della l.r.10/2003;

• l’istituzione di un permesso “turistico per la pesca dilettantistica, sostitutivo della licenza di tipo”B”– che per la provincia di Sondrio avrà il costo di 2 euro e validità quindicinale dal giorno del rilascio che permetterà l’esercizio della pesca, abbinato al permesso dell’UPS, nelle acque salmoni-cole della provincia di Sondrio.

(foto A. Stanghellini)

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Le zone di pesca turistica sono state isti-tuite molti anni fa per ampliare l’offerta di itinerari di pesca, andando incontro ai

desideri di chi vuole il divertimento pressoché assicurato.Abbiamo individuato tratti di fiumi e torren-ti caratterizzati dalla particolare facilità di accesso e dalla possibilità di praticare pro-ficuamente la pesca con tutte le tecniche, comprese le esche artificiali. In tali zone vi è la possibilità di esercitare la pesca sino al mese di dicembreDalla loro istituzione l’apprezzamento per le zone di pesca turistica è cresciuto, grazie anche alla qualità e dimensione dei pesci immessi.Le zone di pesca turistica sono attualmente otto e localizzate sui seguenti corsi d’acqua:torrente Frodolfo, torrente roasco, adda lovero, mallero Sondrio, adda morbegno - ponte di ganda, mera - ponte consoli, torrente Scalcoggia – medesimo, lago del Foscagno – Bormio.Un discorso a sé merita il lago del Foscagno che, se da un punto di vista climatico è fruibi-

le per un periodo di tempo minore, grazie alla sua collocazione diventa nel periodo estivo estremamente attrattivo per i notevoli flussi turistici che interessano la zona.Situato a 2.200 m sul livello del mare, poco sotto l’omonimo passo, a lato della strada che da Bormio raggiunge Livigno in uno sce-nario unico da cui si può vedere il Passo dello Stelvio ed il gruppo Ortles Cevedale oltre alla vallata di Bormio. Un piccolo lago alpino at-trezzato con area picnic che costituisce per un numero crescente di pescatori un’attrattiva irrinunciabile.E’ infatti possibile trascorrere divertenti gior-nate di pesca, anche con famiglia al seguito abbinando la pesca allo shopping nelle vicine Livigno e Bormio.A tutto questo possiamo aggiungere che le catture sono di qualità ed anche di taglia notevole.Per questi motivi la pesca turistica nel lago verrà ulteriormente potenziata, dando inoltre la possibilità nei mesi di luglio ed agosto di pescare tutti i giorni.

La pesca “turistica”

t E S S E r a m E n t o

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(foto Massimo Lucchinetti)

(foto Walter Bianchini)

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F i l o d i r E t t o

Il Pozzo di Riva: non solo trote e temoliUn progetto per il 2011

Il Pozzo di Riva è il piccolo lago di pianura situato all’imbocco della Valchiavenna collegato da un canale al lago di Novate

Mezzola.La superfica del lago è di circa 1 ettaro, la profondità massima è di 12 metri circa. E’ popolato da lucci, persici, cavedani, alborelle, carpe, tinche, scardole, qualche raro pigo , lottatrici, anguille e lucci.E’ uno specchio d’acqua bellissimo; in prima-vera le zone dove l’acqua è bassa e si scalda si riempiono di ninfee e una moltitudine di pesci si nasconde li sotto a cercare cibo e per riprodursi.

E’ un posto molto divertente anche per la pesca a ninfa e mosca secca.Ampliare e valorizzare le potenzialità alie-utiche del lago assumendone la gestione la stessa UPS, può costituire un obiettivo per gli anni a venire. Un progetto da condividere con la Provincia e i Comuni che si affacciano allo specchio d’acqua.E’ sicuramente il desiderio dei pescatori della Valchiavenna e non solo, avere la possibilità di poter pescare con una sola licenza dal luccio al persico, dalla trota al temolo.

Massimo Lucchinetti

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F i l o d i r E t t o

Considerazioni finali di pescaGent. Sig.rinon sto a dilungarmi sulla stagione appena conclusa e sull’annoso problema delle acque. E’ stato un anno così, diverso diciamo, dagli altri e imputiamo la colpa al “clima che cambia”: la neve, la pioggia ecc. ecc.Rifarò ancora la licenza, comunque!Vorrei però che si facessero dei cambiamenti sostanziali riferiti alla misura minima della trota nel fiume Adda. Sul mio libretto catture vi troverete 4 trote e 20 temoli presi qua e la da S. Giacomo a Ardenno....E’ chiaro che dipende molto dal tipo di pesca, ma non riesco  a capire alcune cose: perché la trota che può campare fino a 60/70 cm la fate catturare da 24cm. e perché il temolo

che raggiunge difficilmente i 50cm lo fate catturare a 37cm? Per una questione di differenza di costi mi rispondereste Voi ? Ed io vi ribatto: ma se facciamo in modo di far riprodurre (ndr il nostro lettore aveva utilizzato un sinonimo ben più colorito) que-ste benedette trote nel fiume (come del resto succede per i temoli) non è forse vero che sarebbe tutto cosi più naturale, con specie di avannotti e soldi che non vanno e vengono dagli allevamenti? “Vorrei che passasse la mozione di por-tare la misura della trota a 30cm” (e non so se basta)! Con la specie” ibridi “spero non sia un problema organiz-zarsi di conseguenza.Ho un altro argomento da sottoporvi che è legato al tema catture. Se vi chiedessi le qualità del pesce che ho catturato e mangiato? Siete in gra-do di rispondermi? Quanto piombo o mercurio o quante e quali sono le sostanze nocive che contengono i pe-sci dell’Adda? E’ risaputo che le micropolveri dall’in-quinamento atmosferico si disperdono

nell’ambiente, non si dissolvono ma alcune di esse entrano a fa parte della catena ali-mentare. (Abbiamo trovato il modo di far dell’Adda, dalla sorgente alla foce un fiume interamente No-Kill)?Credo e spero di non essere stato allarmistico, non saranno certo quei quattro pesci (che ho mangiato) a far morire la gente, ma sapete due più due...Un saluto cordiale ed un grazie per la vostra attenzione ai “problemi di noi pescatori”.

Ezio Piccoli 

Ritorno in AddaMi è mancata,  “vacca boia” se mi è mancata la pesca in Adda nel mio anno “sabbatico” 2009.  Anche se, a sentire i resoconti dei miei amici che invece a pesca ci sono stati, non mi sono perso molto, a causa dei soliti problemi di acque alte e torbide...A onor del vero, complice del mio temporaneo abbandono è stata una mia giovane e promettentissima setter gordon, dal carattere talmente esuberante da richiedere tutte le attenzioni possibili (che le ho dato, sino a seguirne la trasformazione nell’ottima beccacciaia che sta diventando): quindi, caro Adda, non ti ho tradito con un altro fiume .....infatti nel 2009 non ho quasi pescato!!Ma nel 2010 ci torno, a insidiare a streamer le grosse trote dei fondoni, a provare le mie nuove emergenti sulle bollate e a liberare tutti i temoli della stagione!Ci torno non fosse altro che per pescare in un ambiente privo di cor-morani: abito a Cima, sul Ceresio, e ogni giorno assisto al traccheggio di 3.000 di queste malebestie svernanti....(i protezionisti dicono che sono 70 o 700!!!).Complimenti per l’accordo con i produttori di elettricità: speriamo in bene.A presto, sulle rive dell’Adda,

Franco Subinaghi

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V i t a a S S o c i a t i Va

i noStri contiEstratto del CONTO CONSUNTIVO 2009(l’Esercizio decorre da 1° nov. 2008 al 31 ott.2009)

Entrate ordinarie• permessi di pesca € 695.755,00• interessi € 12.957,20• altre entrate € 690,43

Entrate straordinarie• contributo dalla Provincia € 30.000,00• contributo straordinario dalla Provincia € 25.000,00• altri € 5.697,60• Società idroelettriche (Enel-Edison-Edipower-A2A)

obblighi ittici € 37.203,00• società idroel.Piccoli Salti obblighi ittici € 7.362,22• ditte vari e rimborso spese interv.Agenti € 14.261,67• altre € 320,00

Spese per obblighi ittiogenici e ripopolamento• per immissione materiale ittico € 193.161,23• mangimi e ossigeno per materiale ittico € 4.162,96• elicottero per semine laghi alpini € 9.666,90• rimb. alle Soc. Pescasportivi per semine € 2.065,00• varie € 396,60Spese di amministrazione• personale

(stipendi, contributi, rimb. spese ecc.) € 392.064,50• canoni di concessione € 26.124,08• rivista «Pescare in Valtellina», € 9.894,20• consulenze e necessità Tutela Acque € 4.312,17• varie - (canoni, affitti, telefono, postali,

stampati, cancelleria, assicurazioni, manutenzione ordinaria automezzi, carburanti, rappresen.e propag.ecc.) € 83.138,90

Spese straordinarie• Spese di gestione Centro ittico, € 18.001,14• Spese, attrezzature e completamenti

vari Centro ittico di Faedo € 21.151,74partite di giro• ritenute al Personale, fondo economato, varie € 84.092,91

ALTRE INFORMAZIONI ESERCIZIO 2009Costo del permesso annuale adulti € 130,00Costo del permesso annuale ragazzi(nati dopo l’1-1-1994) € 60,00Costo del permesso annuale bambini(nati dopo l’1-1-2000) € 30,00Costo del permesso annuale “bambini”(nati dopo l’1-1-2000-senza segnapesci) € 10,00Costo del permesso Plus no-kill “adulti” € 240,00Costo del permesso Plus no-kill “ragazzi” € 60,00Costo del permesso giornaliero NO-KILL € 20,00Costo del permesso giornaliero € 20,00Permessi adulti distribuiti n. 4.052Permessi ragazzi distribuiti n. 303Permessi bambini distribuiti n. 191Permessi giornalieri distribuiti n. 1764Permessi giornalieri no-kill distribuiti n. 885Società affiliate n. 23Dipendenti Impiegati e Agenti di vigilanza n. 11Agenti volontari n. 17

Estratto del BILANCIO PREVISIONE 2010(l’Esercizio decorre da 1° nov. 2009 al 31 ott.2010)

Entrate ordinarie• permessi di pesca € 639.800,00• interessi e proventi su investimenti finanz. € 10.500,00

Entrate straordinarie• contributo dalla Provincia € 55.000,00• Società idroelettriche (Enel-Edison-Edipower-A2A)

convenzioni obblighi ittici € 27.700,00• A2A accordo triennale 2008/10 per sostegno

attività UPS € 10.000,00• rimborso spese Ditte varie per intervento

Personale di vigilanza € 13.000,00• Società Idroelettriche (Piccoli Salti)

rimborso spese semine e obblighi ittici € 14.000,00• Investimenti vincolati al TFR Agenti € 99.408,63• Altre € 500,00

Spese per obblighi ittiogenici e ripopolamento• per immissione materiale ittico € 280.000,00• elicottero per semine laghi alpini € 10.000,00• rimb.alle Società affiliate, mangimi, varie € 11.248,82

Spese di amministrazione• personale (stipendi, contributi assistenziali,

previdenziali, TFR, spese auto, ecc.) € 528.408,63• canoni di concessione € 26.200,00• rivista «Pescare in Valtellina», € 10.000,00• consulenze tecniche e legali € 7.000,00• necessità commissioneTutela Acque € 5.000,00• varie d’ufficio (canoni, affitti, telefono,

postali, stampati, cancelleria, assicurazioni, manutenzione ordinaria automezzi, carburanti, rappresent. e propag., ecc.) € 98,481,00

Spese straordinarie• acquisto attrezzature varie (automezzi) € 22.000,00• gestione, completamenti, e attrezzature

Centro ittico di Faedo e varie € 109.000,00• spese non prevedibili € 25.950,00

partite di giro• ritenute al Personale, fondo economato, varie € 84.092,91

ALTRE INFORMAZIONI ESERCIZIO 2010 Costo del permesso annuale adulti € 130,00Costo del permesso annuale ragazzi(nati dopo l’1-1-1995) € 50,00Costo del permesso annuale bambini(nati dopo l’1-1-2001) € 20,00Costo del permesso annuale bambini(nati dopo l’1-1-2001-senza segnapesci) € 10,00Costo del permesso Plus no-kill “adulti” € 240,00Costo del permesso Plus no-kill “ragazzi” € 50,00Costo del permesso giornaliero € 20,00Costo del permesso giornaliero NO-KILL € 20,00Permessi adulti n. 3900Permessi ragazzi n. 350Permessi bambini n. 200Permessi giornalieri n. 1400Società affiliate n. 23Dipendenti impiegati e Agenti di vigilanza n. 11Agenti volontari n. 15

Informativa in ottemperanza all’art. 5 dello Statuto dell’Unione Pesca Sportiva

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Ingredienti per 4 persone5 patate medie, mezzo kg farina, 5 uova, un filetto di trota affumicata del Pino, una cipolla, 4 olive nere, olio d’oliva, un poco di pancetta,vino bianco, sale, pepe

PreparazioneBollire le patate, filettare la trota e tagliarla a pezzettiniSchiacciare le patate con una for-chetta, aggiungere la trota alle patate e uniformare il tutto senza rompere il pescePreparare una padella con olio, pezzetti di pancetta, le olive nere, cipolla tagliata a rondelle, soffriggere e sfumare con un bicchiere di vino bianco aggiungere una spolverata di peperoncino dolce. Bollire i ravioli e condire con il tutto.

(foto e testi di Giuseppe Ferrari)

Ravioli di trota e patate

l a r i c E t t a di Pino

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c o n c o r S o F o t o g r a F i c o

Ravioli di trota e patate

La Tua fotoin copertina

Il concorso ha l’obiettivo di stimolare la riflessione sul valore delle risorse ittiche e del loro sviluppo sostenibile attraverso la pesca.Saranno privilegiate le immagini che valorizzano gli ambienti fluviali valtellinesi e i pesci autoctoni delle nostre acque fotografati nel loro ambiente naturale e/o nelle fasi della cattura, rappresentando gli stessi nel modo più naturale possibile.Tutte le immagini non premiate potranno in ogni caso essere utilizzate per la pubblicazione sulla rivista, sul nostro sito internet, o utilizzate per la promozione della pesca in Valtellina. La foto più bella sarà scelta per la prossima copertina della rivi-sta; l’autore dello scatto riceverà invece a propria scelta uno dei seguenti premi:- 1 permesso per la pesca turi-

stica (valore 40 euro); - 1 permesso per la pesca nelle

zone a mosca artificiale (valo-re 40 euro); -2 permessi gior-nalieri per la pesca nelle zone NO Kill fiume Adda Piateda e Traona, Torrente Masino, Fiume Mera;

- Sconto del 30% sul costo del permesso di pesca annuale/permesso annuale plus No kill.

Le foto non premiate potran-no essere pubblicate nelle pagine interne della rivista. Le fotografie saranno scelte da un’apposita commissione. Le immagini dovranno essere inviate alla nostra redazione: Unione Pesca Sportiva Del-la Provincia Di Sondrio Via Fiume, 85 23100 Sondrio oppure via mail a [email protected]

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