Parte 3 - linee guida per la progettazione · ORGANIZZATIVI AZIENDALI alla Tabella 4) L’ospedale...

14
Allegato 2 LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE IL PROGETTO DEVE ESSERE REDATTO ANCHE IN LINGUA ITALIANA Il presente documento contiene le indicazioni operative alle quali si attiene il promotore nella redazione del progetto preliminare. Per quanto non espressamente contenuto nel presente documento, si fa rinvio agli atti normativi e di programmazione nonché agli indirizzi citati nel documento medesimo, con particolare riferimento alle deliberazioni del Consiglio regionale n. 202 del 23 dicembre 2002 e n. 31 del 12 febbraio 2003.

Transcript of Parte 3 - linee guida per la progettazione · ORGANIZZATIVI AZIENDALI alla Tabella 4) L’ospedale...

Allegato 2

LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE

IL PROGETTO DEVE ESSERE REDATTO ANCHE IN LINGUA ITALIANA

Il presente documento contiene le indicazioni operative alle quali si attiene il promotore nella redazione del progetto preliminare. Per quanto non espressamente contenuto nel presente documento, si fa rinvio agli atti normativi e di programmazione nonché agli indirizzi citati nel documento medesimo, con particolare riferimento alle deliberazioni del Consiglio regionale n. 202 del 23 dicembre 2002 e n. 31 del 12 febbraio 2003.

PREMESSA Un moderno sistema assistenziale agisce attraverso un complesso sistema di reti di strutture e

di professionisti, orientato ad assicurare la continuità dei servizi e a garantire percorsi assistenziali adeguati ed appropriati; a tale sistema partecipano gli ospedali ed i servizi sanitari territoriali. All’interno degli ospedali sono attualmente identificabili le seguenti aree assistenziali che presentano ciascuna forte rilevanza progettuale:

a) aree orientate ad interventi rapidi e di grande complessità e specialità, riservate a pazienti con forme acute, caratterizzate da numero di letti e da tempi di degenza sempre più contenuti. Queste aree, anche in futuro, dovranno avere un dimensionamento orientato al bacino di riferimento; al loro interno saranno allocate funzioni specialistiche e tecnologiche in rapporto alle esigenze assistenziali, garantendo una equilibrata distribuzione nell’ambito della USL e dell’Area Vasta di competenza, per assicurare adeguati elementi di fruibilità e di qualità;

b) aree destinate all’assistenza in fase di post - acuzie e per riabilitazione, per affrontare la cronicizzazione delle forme neoplastiche ed in generale di tutte le forme cronico - degenerative.

Le strutture assistenziali destinate al trattamento degli stati di cui alla precedente lettera b),

nonché di alcune patologie di tipo più marcatamente sociale, che attualmente fanno capo in modo prevalente agli ospedali, verranno invece curate sostanzialmente, da parte della rete assistenziale dei servizi sociosanitari territoriali, in altre strutture, diminuendo in modo significativo il carico improprio sull’ospedale, oppure direttamente a domicilio. In quest'ultimo caso la telemedicina, oltre alle attività preventive legate agli screening, consentirà di svolgere, anche la diagnosi ed il follow-up, con conseguente sollievo per i compiti dell’ospedale che registrerà così una ulteriore significativa riduzione del numero di pazienti ambulatoriali.

Nel contesto sopra delineato, l’ospedale si andrà, quindi caratterizzando prevalentemente come ospedale per pazienti acuti.

In tale ottica, pertanto, il nuovo ospedale deve essere pensato e realizzato in un contesto in continua evoluzione sul quale insistono diverse tipologie di offerta - presidi ospedalieri di Aziende territoriali, Aziende Ospedaliere, presidi ospedalieri privati accreditati - e nel quale trova sempre più fattiva attuazione la dimensione gestionale interaziendale, come l’Area Vasta, ambito territoriale che soddisfa la quasi totalità del bisogno sanitario ed assolve alle esigenze di programmazione integrata.

Nella nuova concezione l’ospedale deve essere visto come una risorsa da usare appropriatamente, ideato e organizzato in relazione ai bisogni del paziente, con la sua esigenza di diagnosi e cura ed i suoi bisogni di assistenza.

Sotto questo profilo abbiamo ritenuto importante condividere quanto emerso a livello nazionale dall’analisi condotta per l’individuazione dei principi informatori che appaiono maggiormente rilevanti per la definizione di un Modello di Ospedale: l’ospedale deve essere visto come una risorsa “da usare solo quando è indispensabile e per il tempo strettamente necessario e deve essere ideato ed organizzato ponendo al centro il paziente, con la sua esigenza di cura ed i suoi bisogni d’assistenza”. Le elaborazioni condotte hanno individuato i seguenti dieci principi informatori per il nuovo ospedale per acuti: � UMANIZZAZIONE: centralità della persona; � URBANITA’: integrazione con il territorio e la città; � SOCIALITA’: appartenenza e solidarietà; � ORGANIZZAZIONE: efficacia, efficienza e benessere percepito; � INTERATTIVITA’: completezza e continuità assistenziale con la rete dei servizi sociosanitari

territoriali; � APPROPRIATEZZA: correttezza delle cure e dell’uso delle risorse;

� AFFIDABILITA’: sicurezza e tranquillità; � INNOVAZIONE: rinnovamento diagnostico, terapeutico, tecnologico, informatico; � RICERCA: impulso all’approfondimento intellettuale e clinico – scientifico; � FORMAZIONE: aggiornamento professionale e culturale

La realizzazione coordinata degli ospedali che completano la rete ospedaliera toscana, vuole essere la concretizzazione dei principi enunciati con la corretta identificazione della funzione ospedaliera, espressa dai seguenti elementi: � l’intensità delle cure; � la stratificazione dei tipi di casistica trattata; � l’accesso a tecnologie complesse all’interno di un sistema a rete; � il dimensionamento operativo; � il modello organizzativo; � la formazione permanente e la ricerca.

IL DIMENSIONAMENTO La traduzione in parametri organizzativi e in fattori di dimensionamento degli elementi sopra

elencati costituisce la griglia per la progettazione sanitaria del nuovo ospedale per acuti, che si realizza in un progetto unico riferito ai quattro ospedali delle Apuane, di Lucca, di Pistoia e di Prato.

Sulla base degli standard di riferimento riportati nella delibera consiliare n 31 del 12 febbraio

2003, considerando quali parametri principali di fabbisogno 2,35 posti letto ogni mille abitanti residenti ed una degenza media 5gg, è possibile definire il dimensionamento del nuovo ospedale per acuti relativo a ciascuna delle Zone interessate, sulla base degli scostamenti registrati rispetto ai seguenti fattori:

1. struttura della popolazione pari a quella media regionale; 2. indici di dotazione di strutture di riabilitazione ospedaliera pari a 0,11 posti ogni mille

abitanti residenti; 3. indici di dotazione di strutture private accreditate pari a quelli registrati in media regionale; 4. grado di attrazione corrispondente ad un flusso entrante pari a 0,30 ricoveri ogni mille

abitanti residenti. La situazione risultante per ciascun ospedale in termini di posti letto, ivi compresi quelli

destinati alla libera professione intramoenia, è quella della tabella di seguito riportata:

Ospedale

Indice risultante pp.l/1000

ab

Posti letto

Apuane 2.44 360 Lucca 2.58 410 Pistoia 2.68 400* Prato 2.34 540 • al netto dei posti letto dello stabilimento di S.Marcello P.se

Il modello organizzativo per aree funzionali a diversa intensità assistenziale In considerazione del dimensionamento operativo, prevalentemente destinato alla fase acuta

della patologia, è pertanto necessario prevedere conseguenti variazioni nell’organizzazione ospedaliera a regime e, quindi, anche in quella dei nuovi ospedali che risulteranno disponibili al termine della fase realizzativa, che, per quanto contenuta, si aggira comunque in almeno sei anni. Fattori rilevanti del processo di riorganizzazione sono quelli di seguito indicati:

• l’incremento degli interventi chirurgici ed endoscopici per via ambulatoriale; • la diminuzione degli esami di laboratorio, grazie alla maggiore sofisticazione della

diagnostica in genere; • l’incremento delle terapie intensive; • l’impiego di tecnologie informatiche che può liberare da alcuni vincoli di adiacenza

funzionale. Accanto alla crescita dei servizi ambulatoriali ed alla riduzione dei tempi di degenza, si

assisterà quindi ad una maggiore richiesta di assistenza monitorizzata e ad un maggior numero di esami e procedure da eseguire al letto del paziente; questa considerazione richiede parametri di dimensionamento delle aree di degenza che evidenziano una crescita di spazi attrezzati a scapito di quelli di soggiorno, superflui per malati che, in prevalenza, trascorreranno in ospedale solo brevissimi periodi di degenza per la fase acuta.

Una rete efficace di primo intervento territoriale e l’incremento delle opportunità diagnostiche legato ad una diffusa informatizzazione di tutte le strutture socio sanitarie territoriali - anche attrezzando gli ambulatori dei medici di famiglia e le abitazioni dei pazienti - determineranno anche una riduzione di accessi al pronto soccorso.

L’impianto organizzativo dipartimentale, di seguito proposto, ha la funzione di tracciare le linee generali dell’integrazione delle attività degli ambiti specialistici, medici e chirurgici, che esistono e che si attiveranno nel prossimo futuro.

Il modello di riferimento è quello dell’Area Funzionale Omogenea (A.F.O.) che vede le singole strutture fortemente integrate in rete, con svolgimento di attività ad elevato contenuto tecnologico ed organizzativo.

Dovranno essere, quindi, previste degenze unificate ed articolate nei settori omogenei propri delle specialità che costituiscono l’area funzionale. Saranno unificate tutte le attività di day hospital e day surgery, con programmazione dell’accesso che consenta il massimo utilizzo delle strutture, nonché tutte le attività ambulatoriali, organizzate in macrosettori che garantiscano un uso razionale e flessibile delle risorse.

Il modello organizzativo delle strutture di degenza sarà quello per aree funzionali a diversa intensità assistenziale e per processi, che garantisce requisiti di continuità della cura, anche in presenza di elevata specializzazione delle équipe, e una maggiore “comunicabilità” col territorio attraverso la dimissione protetta. Le strutture di degenza saranno organizzate per settori funzionali, secondo criteri basati sulle competenze professionali omogenee, legate al mantenimento di standard di servizio condivisi e di livelli comuni di utilizzo delle risorse.

Sarà attribuita particolare attenzione alla flessibilità d’utilizzo legata alla dinamica della domanda, con spazi di degenza che saranno occupati dalle singole specialità in funzione della richiesta d’assistenza proveniente dal pronto soccorso e dall’ordinaria accettazione programmata. La riduzione delle procedure chirurgiche assistite da degenza ordinaria ed il trasferimento della casistica verso forme diurne o ambulatoriali richiedono una minore disponibilità di spazi, ma esigono anche una forte flessibilità degli spazi di degenza ordinaria utilizzati in comune, che determina carichi variabili con periodicità settimanale – weekly hospital – sopportabili solo in presenza di una organizzazione flessibile.

Le funzioni operative da considerare nel progetto Per le funzioni operative che svolgono anche attività di degenza, ciascun ospedale garantisce

tutte quelle che il Piano sanitario regionale 2002 – 2004 individua nell’Allegato 2 – ORIENTAMENTI GENERALI PER LA COSTITUZIONE DEGLI ASSETTI ORGANIZZATIVI AZIENDALI alla Tabella 4) L’ospedale in ambito zonale, salvo per la Radioterapia che l’ospedale di Prato assicura avvalendosi di un presidio privato accreditato. Vengono assicurate per ciascun ospedale le funzioni operative già attivate alla data del 31.12.2002; sono inoltre garantite le ulteriori funzioni operative da attivarsi secondo la programmazione aziendale e di area vasta.

Per le funzioni operative che svolgono attività di servizio, devono essere previste strutture

sufficienti a garantire le seguenti attività: • radiodiagnostica • medicina nucleare1 • centro trasfusionale e immunoematologia • fisica sanitaria • Anatomia Patologica • Laboratorio2

Sono inoltre da adottare per ciascun ospedale i seguenti parametri di dimensionamento delle

attività assistenziali: DEGENZE LIVELLO DI INTENSITA’ 1

OSPEDALE TERAPIE INTENSIVE

TERAPIE SUBINTENSIVE

TOTALE TOTALE PROGRESSIVO

delle Apuane 16 16 32 32 Lucca 14 16 30 30 Pistoia 12 16 28 28 Prato 20 20 40 40

DEGENZE LIVELLO DI INTENSITA’ 2

OSPEDALE

AREA MEDICA

(di cui degenze protette)

AREA CHIRURGICA

(compresa ginecologia)

AREA MATERNO INFANTILE

(madri + nido)

AREA PEDIATRICA

(letti pediatrici + subintensivi

DEGENZA DI PSICHIATRIA

DEGENZA RIABILITATIVA TOTALE TOTALE

PROGRESSIVO

Delle Apuane

108 (di cui10 d.p.) 100 24

(+ 24 culle) 14

(di cui 2 sub.) 12 8 266 298

Lucca 116 (di cui10 d.p.) 94 26

(+ 24 culle) 22

(di cui 6 sub.) 12 8 278 308

Pistoia 108 (di cui10 d.p.) 96 22

(+ 20 culle) 23

(di cui 6 sub.) 9 15 273 301

Prato 126 (di cui10 d.p.) 126 38

(+ 35 culle) 34

(di cui 14 sub.) 12 30 366 406

1 Con l’eccezione di Pistoia 2 per le attività di laboratorio vanno assicurate tutte quelle necessarie all’esercizio delle urgenze; per le attività d’elezione sono esaminate le proposte del promotore in funzione delle sinergie prevedibili

DEGENZE LIVELLO DI INTENSITA’ 3

OSPEDALE DEGENZA POST ACUTA

TOTALE TOTALE PROGRESSIVO

Delle Apuane 38 38 336 Lucca 48 48 356 Pistoia 48 48 349 Prato 56 56 462

DEGENZE A CICLO DIURNO

OSPEDALE AREA MEDICA AREA CHIRURGICA

TOTALE TOTALE GENERALE

Delle Apuane 10 14 24 360 Lucca 20 34 54 410 Pistoia 16 35 51 400 Prato 22 56 78 540

POSTI TECNICI

OSPEDALE DIALISI OSSERVAZIONE BREVE

Delle Apuane 30 12 Lucca 38 20 Pistoia 26 20 Prato 40 20

AREA OPERATORIA

OSPEDALE BLOCCO OPERATORIO

DAY SURGERY

CHIRURGIA AMBULATORIALE

Delle Apuane 7 3 2 Lucca 8 3 3 Pistoia 7 3 3 Prato 9 4 3

AREA PARTO

OSPEDALE SALE PARTO SALE TRAVAGLIO

DI CUI PARTO IN ACQUA

STANZE DEL PARTO

NATURALE

SALA OPERATORIA DI

EMERGENZA Delle Apuane 3 4 1 1 1 Lucca 4 6 1 1 1 Pistoia 3 5 1 2 1 Prato 4 6 1 2 1

POLO ENDOSCOPICO con accessi dedicati per pazienti ricoverati ed utenti esterni

OSPEDALE ENDOSCOPIA

DIGESTIVA BRONCOSCOPIA ENDOSCOPIA

UROLOGICA (*) Delle Apuane 3 1 1 Lucca 3 1 1 Pistoia 3 1 1 Prato 3 1 1

(* annesse al blocco operatorio) STERILIZZAZIONE: per le attività di sterilizzazione va assicurata in ogni ospedale quella

urgente; per l’attività ordinaria saranno esaminate le proposte del promotore in funzione delle sinergie prevedibili con eventuali stazioni centralizzate

AREA AMBULATORIALE L’area dovrà essere collocata al piano terra e collegata funzionalmente con l’esterno, con il Pronto Soccorso, e le sale operatorie di Chirurgia Ambulatoriale. Andranno previste le seguenti attività: POLIAMBULATORIO ATTIVITA’ DI DAY SERVICE ATTIVITA’ AMBULATORIALE DI PREOSPEDALIZZAZIONE, AFTERCARE E DIMISSIONE PROTETTA CENTRO PRELIEVI RADIOTERAPIA, con accessi dedicati per pazienti esterni e ricoverati;per la ASL 4 di Prato l’attività di radioterapia sarà garantita presso Presidio Privato Accreditato della Casa di Cura Villa Fiorita. CENTRO ONCOLOGICO DI RIFERIMENTO DIPARTIMENTALE (CORD) DIPARTIMENTO DI EMERGENZA ACCETTAZIONE Il pronto soccorso dovrà essere di una serie di servizi diagnostici dedicati (in continuità funzionale e strutturale con l’Area centrale di diagnostica per immagini) di aree per il triage, per la stabilizzazione e l’intervento di emergenza, di box con letti tecnici per il trattamento, di sala gessi e di una zona di osservazione breve con letti, finalizzata ad incrementare la funzione di filtro propria di questo settore senza diminuire la presa in carico dell’utente. Particolare attenzione verrà posta ai processi di cura prevedibili in base all’urgenza-emergenza della patologia in eccesso, suddividendo per gravità e urgenza subito al triage i casi e indirizzandoli ad aree di attività differenziate individuando settori in funzione anche del diverso grado di intensità assistenziale richiesta.

La struttura dovrà essere dotata di: idonei percorsi orizzontali e verticali in funzione delle relazioni funzionali necessarie con i servizi di diagnosi e cura, il blocco operatorio, i reparti con alta intensità di cura, area esterna per elisoccorso, Centrale Operativa 118. AREA FORMAZIONE ED UFFICI DIREZIONALI Devono essere previsti spazi per: Studi medici Biblioteca Centro multimediale Centro Direzionale Sale riunioni SERVIZI GENERALI Dovranno essere previsti servizi generali a supporto della attività sanitaria: URP informazione accoglienza e tutela punto CUP prenotazione farmacia interna e magazzini generali centrale di sterilizzazione spogliatoio personale guardaroba e lavanderia centrale di disinfezione Centro Elaborazione Dati Centralino telefonico Servizi di ristorazione (mensa e cucina) Servizio stoccaggio e smaltimento rifiuti Morgue Servizi religiosi Chiesa cattolica e sala multiculto Archivi sanitari.

SPECIFICHE PRESTAZIONALI La qualità del progetto

Cura particolare viene richiesta nella predisposizione di tutti gli strumenti preliminari alla definizione e valutazione qualitativa del prodotto “ospedale”, anche sotto il profilo della gestione del processo assistenziale. In particolare per i servizi di supporto all’assistenza sarà privilegiata la qualità del contenitore ospedaliero sotto il profilo dell’uso dei materiali, della qualità degli impianti, dell’inserimento ambientale, del colore e della segnaletica, del comfort acustico, del microclima interno, dei ricambi d’aria e del condizionamento; con particolare riferimento a questi ultimi elementi, la progettazione integrata dovrà garantire anche la gestione accurata del calore con particolare riferimento al risparmio energetico.

Nelle valutazioni preliminari assume importanza strategica quella di impatto ambientale

riferita alla sostenibilità generale dell’impianto, anche in termini di ricadute sulla gestione e sulla fattibilità, nonché sull’uso del territorio.

Occorre inoltre evidenziare una specificità della programmazione sanitaria, legata alla

promozione e al sostegno della qualità dell’alimentazione, attraverso la scelta di adeguati strumenti di valorizzazione dei prodotti dell’agricoltura biologica e della produzione agricola di qualità. Tali

concetti dovranno ispirare i capitolati e le specifiche relative alla gestione della mensa e delle strutture di ristorazione.

La progettazione viene condotta nel rispetto delle norme in materia di requisiti strutturali,

tecnologici e organizzativi di cui al DPR 14/1/1997 e normativa regionale di riferimento, con specifico riguardo alla sicurezza, alla congruità del costo, alla qualità dell’opera percepita dagli operatori e dagli utenti, ed alle caratteristiche che assicurino accessibilità, manutenibilità, comfort alberghiero, nonché qualità dell’opera.

L’unità di degenza ordinaria comune prevede tutte camere con bagno dedicato, dimensionate

per ospitare due degenti, ferma restando ai fini del computo del numero di posti letto la quota di camere riservata ad uso singolo. Percorsi ed accessi all’ospedale

I percorsi e gli accessi devono rispondere a specifici requisiti di carattere strutturale ed organizzativo.

La struttura deve avere accessi separati per personale, visitatori e pazienti esterni, Dipartimento di Emergenza. Devono essere previsti percorsi distinti per i visitatori, il personale di servizio ed i ricoverati. L’accesso all’area ambulatoriale dalla rete viaria urbana deve essere agevole.

Il percorso delle salme e l’accesso alla morgue devono seguire vie dedicate. Il trasporto dei materiali dovrà essere completamente automatizzato, con modalità tecniche

distinte fra materiale pesante e materiale leggero, e separazione dei percorsi sporco – pulito. I percorsi di persone e materiale all’interno dell’ospedale riconoscono differenti modalità e

livelli di criticità, che vengono evidenziati nelle matrici seguenti.

Matrice dei percorsi fra le aree sanitarie, per criticità

Verso

Da

DE

A

Blo

cco

oper

ator

io

Rep

arti

dege

nza

Rep

arti

alta

in

tens

ità d

i cu

ra

Str

uttu

ra

riabi

litaz

ione

in

tens

iva

Blo

cco

parto

End

osco

pia

Cen

trale

st

erili

zza-

zion

e D

iagn

ostic

a pe

r im

mag

ini

anch

e in

terv

ent.

Dia

gnos

tica

di

labo

rato

rio

Cen

tro

trasf

usio

nale

Are

a am

bula

to-

riale

DEA Alta

criticità <5’

Alta criticità

<10’

Alta criticità

<5’

Non critico

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Blocco operatorio

Alta criticità

<10’ Non

critico

Alta criticità

<5’

Non critico

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Non critico

Reparti degenza

Alta criticità

<10’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Criticità interme

dia

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Criticità interme

dia

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<10’

Reparti alta intensità di

cura

Alta criticità

<10’

Alta criticità

<5’

Criticità interme

dia Non

critico

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Non critico

Struttura riabilitazio-

ne intensiva

Alta criticità

<10’

Alta criticità

<5’

Criticità interme

dia

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Non critico

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<10’

Blocco parto

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Criticità interme

dia

Alta criticità

<5’

Non critico

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Non critico

Endoscopia

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Criticità interme

dia

Alta criticità

<5’

Non critico

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Non critico

Centrale sterilizzazio

ne

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<10’

Alta criticità

<5’

Non critico

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Non critico

Non critico

Criticità interme

dia

Diagnostica per

immagini

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<10’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<10’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<10’

Criticità interme

dia

Alta criticità

<5’

Criticità interme

dia

Diagnostica di

laboratorio

Criticità interme

dia

Criticità interme

dia

Criticità interme

dia

Criticità interme

dia

Non critico

Criticità interme

dia

Criticità interme

dia

Criticità interme

dia

Non critico

Alta criticità

<10’

Non critico

Centro trasfusio-

nale

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Criticità interme

dia

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<5’

Non critico

Alta criticità

<5’

Alta criticità

<10’

Non

critico

Area ambulato-

riale

Alta criticità

<5’

Criticità interme

dia

Criticità interme

dia

Criticità interme

dia

Non critico

Criticità interme

dia

Criticità interme

dia

Criticità interme

dia

Alta criticità

<10’

Alta criticità

<10’

Alta criticità

<5’

Matrice delle interconnessioni tra le aree sanitarie ed i servizi di supporto

Aree sanitarie

Servizi DEA

Reparti di degenza

(ogni intensità di assistenza)

Reparti operatori

Aree ambulatoriali

Aree Diagnostiche

Centrale sterilizzazione,

aree sub sterilizzazione e

disinfezione

Cucina Confeziona-mento pasti personalizzati

Menù personalizzati Confeziona- mento pasti personalizzati

Lavanderia

Percorsi distinti per sporco e pulito Consegna ordinaria ed urgente

Percorsi distinti per sporco e pulito Consegna ordinaria ed urgente

Percorsi distinti per sporco e pulito Consegna ordinaria ed urgente

Percorsi distinti per sporco e pulito Consegna ordinaria ed urgente

Percorsi distinti per sporco e pulito Consegna ordinaria ed urgente

Consegna ordinaria ed urgente

Trasporti materiale

Automatizzazione per carichi leggeri e pesanti

Automatizzazione per carichi leggeri e pesanti

Automatizzazione per carichi leggeri e pesanti

Automatizzazione per carichi leggeri e pesanti

Automatizzazione per carichi leggeri e pesanti

Automatizzazione per carichi leggeri e pesanti

Pulizie Minima interferenza attività sanitaria

Minima interferenza attività sanitaria

Minima interferenza attività sanitaria

Minima interferenza attività sanitaria

Minima interferenza attività

Minima interferenza attività

Smaltimento rifiuti

Trattamento rifiuti sanitari e assimilabili ai rif. Urbani

Trattamento rifiuti sanitari e assimilabili ai rif. Urbani

Trattamento rifiuti sanitari e assimilabili ai rif. urbani

Trattamento rifiuti sanitari e assimilabili ai rif. Urbani

Tratt. rifiuti sanitari e assimilabili ai rif. urbani Trattamento reflui

Tratt. rifiuti sanitari e assimilabili ai rif. urbani Trattamento reflui

Magazzini Consegna ordinaria ed urgente

Consegna ordinaria ed urgente

Consegna ordinaria ed urgente

Consegna ordinaria ed urgente

Consegna ordinaria ed urgente

Consegna ordinaria ed urgente

La distribuzione dei pasti deve rispettare tempi conformi con il piano HACCP

(D.Lgs.155/97). L’approvvigionamento dalla lavanderia e dai magazzini deve poter avvenire con periodicità

tale da ridurre al minimo le scorte nell’Area Sanitaria. Il processo di produzione, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti deve tener conto

dell’evoluzione normativa e tecnica. garantendo comunque la raccolta differenziata dei materiali riciclabili.

Il DEA deve essere attrezzato per accogliere il processo di gestione sanitaria delle macroemergenze. Sistema delle reti di stabilimento e interospedaliere

Gli stabilimenti ospedalieri devono essere dotati di reti telematiche con caratteristiche di standardizzazione aderenti alle linee guida regionali in materia di cablaggi ed applicazioni telematiche (piano regionale di e-government, “e-Toscana”). In particolare, per ogni stabilimento, deve essere previsto un cablaggio di tipo strutturale in fibra ottica come dorsale di comunicazione su cui attestare i cablaggi di struttura. Il cablaggio strutturato deve raggiungere tutte le installazioni logistiche di stabilimento garantendo la connessione in rete di tutti i posti di lavoro dell’ospedale, dei posti letto, degli ambulatori e del settore dei servizi orizzontali (laboratori diagnostici e sistemi di diagnostica radiologica e di imaging compresi gli apparati elettromedicali). Su tale cablaggio deve potere essere attestato anche il complesso delle attività inerenti l’emergenza-urgenza compreso il settore delle terapie intensive e le sale operatorie (anche qui comprendendo in tale cablaggio la connessione di tutti gli apparati elettromedicali).

Tramite il sistema di rete telematica di stabilimento, che deve essere strutturalmente connesso al basamento informativo e al sistema delle procedure di prenotazione e back-office aziendali (accettazione/dimissione, CUP, Pronto soccorso), deve essere prevista un’integrazione funzionale e operativa con il sistema dell’assistenza territoriale (Distretti, Medici convenzionati, altre strutture).

Tutti i sistemi di rete e le procedure connesse devono essere progettati e realizzati secondo le

specifiche regionali e nazionali di interoperabilità e sicurezza. In particolare il sistema delle reti deve prevedere la tecnologia di protezione necessaria a salvaguardare gli investimenti e la privacy rispetto ai dati contenuti nelle basi di dati aziendali e ai dati trasmessi su reti intranet e internet. Infine il sistema di rete deve prevedere la possibilità di utilizzare nelle transazioni di tipo sanitario, economico ed amministrativo le funzioni di firma digitale ‘debole’ e ‘forte’ secondo gli standard AIPA ed europei, come previsti e implementati nella Rete Telematica regionale della Toscana. Riflessi sulle risorse necessarie al funzionamento a regime

La nuova struttura deve presentare soluzioni funzionali al razionale utilizzo del personale necessario al suo funzionamento, tenendo conto:

• dell’organizzazione delle attività sanitarie per livello di intensità dell’assistenza • della necessaria progressiva specializzazione e dell’attività • delle esigenze formative del personale operante nei vari settori • della diversificazione dei volumi di attività nelle diverse fasce orarie e nell’arco della

settimana. Dall’integrazione delle caratteristiche strutturali e prestazionali dell’ospedale, l’azienda si

attende un miglioramento dell’efficienza produttiva e della qualità effettiva e percepita della prestazione sanitaria. In particolare è da prevedere:

1. l’ottimizzazione dell’utilizzo del personale, in virtù della strutturazione delle degenze per Aree Funzionali;

2. la ridefinizione del fabbisogno di personale ausiliario, per l’impiego diffuso di sistemi automatizzati di trasporto;

3. il contenimento dei percorsi nei processi assistenziali e organizzativi; 4. l’implementazione di sistemi paperless e filmless per la trasmissione di richieste e referti di

prestazioni; 5. il comfort ambientale; 6. l’elevato livello di sicurezza sia strutturale che gestionale; 7. la fruibilità della struttura da parte del personale e degli utenti.

Il fabbisogno finanziario standard unitario per metro quadro è determinato in misura massima

pari a � 2.066,00 equivalenti a circa 4.000.000 di £, riferito ad un nuovo ospedale con arredamento fisso di primo impianto, comprensivo del costo di acquisizione dell’area strettamente necessaria alla realizzazione del nuovo ospedale. Sul fabbisogno finanziario complessivo viene determinato un accantonamento pari al 4 % per gli oneri connessi con la disponibilità delle aree necessarie per la realizzazione della struttura.

Il fabbisogno insediativo standard in metri quadri disponibili ogni posto letto è determinato in

misura pari a 100 mq, riferito al nuovo ospedale per acuti, dotato delle funzioni ospedaliere di ambito previste per l’ospedale portante, comprensivo di quelle destinate all’esercizio della libera professione e di tutti gli spazi accessori di natura alberghiera e di supporto.

Una quota corrispondente di massima al 25% del fabbisogno finanziario complessivo è sostenuta attraverso strumenti di finanza di progetto. I costi complessivi sostenuti dall’imprenditore sono remunerati attraverso:

• canoni per servizi gestiti o acquistati dall’azienda concedente; • canoni di servizi concedibili eventualmente in appalto sulla base della proposta del

promotore; • redditività di servizi commerciali o di utilità sociale gestiti da terzi.

Per i servizi in concessione remunerati attraverso un canone, deve essere prevista una durata

minima di dieci anni. L’offerta va formulata in forma plurima in funzione della durata dei contratti e della natura dei servizi.

Per i servizi a reddito l’offerta può essere formulata proponendo, in alternativa alla piena

disponibilità a tempo indeterminato, soluzioni che prevedono il riscatto delle strutture e dei servizi; per i medesimi servizi possono essere realizzate superfici anche eccedenti il fabbisogno insediativi standard prima indicato.

Di seguito si riporta una tabella che indica, per ciascuna categoria di servizi, le modalità di

relazione con il promotore.

Servizi di supporto

Tipologia servizi Pulizie Lavanderia Smaltimento rifiuti speciali Servizio mensa per personale Servizio cucina per degenti Servizio sterilizzazione Utenze

Servizi gestiti o acquistati

Servizi generali Manutenzione immobili Manutenzione impianti fissi Manutenzione apparecchiature sanitarie Guardiania e manutenzione verde

Servizi concedibili eventualmente in appalto sulla base della proposta del promotore

Climatizzazione Strutture per la libera professione intramoenia

Foresteria Parcheggio pubblico Ristorazione visitatori Bar – caffetteria Sportello bancario Ufficio postale Palestra Asilo nido Negozi, market Edicola e libreria

Servizi commerciali o di utilità sociale gestiti da terzi

Parrucchiere Altro

Per l’organizzazione delle attività di degenza ed ambulatoriali in libera professione intramoenia, si valuteranno le proposte del promotore.

.