Paola Adamo - dal bocciolo al fiore

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dal bocciolo al fiore Paola Adamo a cura di Lucia D’Ammacco Adamo e Gaetano D’Andola

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La documentazione fotografica raduna testimonianze e ricordi degli anni della fanciullezza di PAOLA ADAMO, anni che, per dirla con il Leopardi, “sono,nella memoria di ciascheduno, quasi itempi favolosi della sua vita”. È bello rivedere i mille tasselli dellepiccole e care cose di un’infanzia saggia e felice e, successivamente, meditare sulla perfetta empatia con i genitori, sul fulgore della bontà e sul quel veloce processo di sviluppo di ragazza intelligente ed equilibrata. Sì, perché la storia di Paola è innanzitutto la storia di una educazione riuscita”. Nella sequenza delle immagini che si snodano in pittoreschi e vivaci quadri d’assieme dall’infanzia alla prima adolescenza, emerge la dolce e immanchevole.

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dal bocciolo al fiorePaolaAdamo

a cura di Lucia D’Ammacco Adamoe Gaetano D’Andola

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A cura di Lucia D’Ammacco Adamoe Gaetano D’Andola

dal bocciolo al fiorePaolaAdamo

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Grafica e impaginazione: Angelo R. Todaro

TarantoTel. 099 7775843

web:www.angelotodaro.it

e-mail:[email protected]

Stampa: StampaSud S.p.A.Mottola (Ta)

Tel. 099 8865382web:

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Prefazione

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La documentazione fotografica ra-duna testimonianze e ricordi degli annidella fanciullezza di PAOLA ADAMO,anni che, per dirla con il Leopardi, “sono,nella memoria di ciascheduno, quasi itempi favolosi della sua vita”. (PEN-SIERI, CII)

L’idea e la realizzazione, avvenutesenza alcuna previa intenzione, sonodella Signora Lucia, la mamma di Paola.

In un intreccio di amore e di dolore,ha voluto riprendere e assemblare le fotoche ritraggono Paola dalla nascita allasua prematura dipartita e farne unalbum, correlato di alcuni scritti, chefosse non una patetica evocazione dellasua dilettissima figlia ma appassionataespressione di gratitudine al Signore peril dono ricevuto.

Una tale raccolta non doveva rima-nere nel cassetto, perché svelerà aspettiinediti di Paola a quelli che l’hanno cono-sciuta e potrà essere una preziosa occa-sione per quanti la conoscerannoattraverso la presente pubblicazione.

È bello rivedere i mille tasselli dellepiccole e care cose di un’infanzia saggia

e felice e, successivamente, meditare sullaperfetta empatia con i genitori, sul ful-gore della bontà e sul quel veloce pro-cesso di sviluppo di ragazza intelligenteed equilibrata. Elementi che “sono certa-mente un dono di grazia, ma nel con-tempo anche il risultato di una feliceintegrazione tra la sua personalità in cre-scita e la eccezionale capacità educativadei suoi genitori”. (Severino De Pieri)

“Senza questo sfondo – scriveva au-torevolmente Don Pasquale Liberatore,Postulatore Generale dei Salesiani – nonsi spiegherebbe il volto limpido dellabimba, dell’adolescente, della giovane.Da Paola a mamma Lucia e a papà Clau-dio il passaggio è obbligato: è l’intreccio –fatto raro – di una triade unificata. Pre-scinderne sarebbe come smarrire lachiave di lettura... Sì, perché la storia diPaola è innanzitutto la storia di una edu-cazione riuscita”.

Nella sequenza delle immagini che sisnodano in pittoreschi e vivaci quadrid’assieme dall’infanzia alla prima adole-scenza, emerge la dolce e immanchevole

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serenità di Paola, la gioia di vedersi cre-scere e di sentirsi fiorire, la letizia espan-siva dei gesti e l’intensa giovialità del suoviso, illuminato dallo sguardo d’amore diClaudio e Lucia.

I sogni e le fantasie dell’infanzia, iprimi moti affettivi insorgenti nell’animodella fanciulla sembrano eclissarsi sulsuo volto dolce e forte, in quell’ultimafoto scattata prima del suo viaggio a Na-poli (giugno 1978), dove Paola “era ormaiad un passo dall’eternità”.

Ma quel bocciolo divenuto fioreaperto e profumato non era destinato adappassire in una “fredda morte ed una

tomba ignuda”.Adolfo L’Arco, autore di una bril-

lante biografia di Paola, ha scritto: “I1fiore era troppo bello! Paola non poteva invec-chiare, perciò Gesù l’ha trapiantata nel giar-dino celeste”.

La seconda parte dell’album dive-nuto un libro, in seguito all’evolversiprovvidenziale del “fenomeno Paola”,conferma il fascino e l’influsso determi-nante della sua testimonianza di vita chene fa “un eccellente utilissimo MO-DELLO e GUIDA, soprattutto per adole-scenti e giovani”.

Gaetano D’Andola

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La nascita

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24 ottobre 1963Nascita

Paola nasce a Napoli nella clinica Posillipo.

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Battezzata nel suoprimo giorno di vita, si brinda con la Madrina zia Mariaed i parenti.

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24 dicembre 1963Paola a due mesi

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24 marzo 1964Paola a cinque mesi

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24 aprile 1964Paola a sei mesi

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7 maggio 1964Paola a sette mesi

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Maggio 1964

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Il primo compleanno

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24 ottobre 19641° compleanno

Paola è festeggiata dai nonni materni…

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… e da mamma e papà.

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Giorno del 1° compleanno: le foto ufficiali

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Marzo 1965

Nella villa “Peritato“ di Taranto.A passeggio con papà

Nel balcone di casaa Taranto

in via Leonida

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Luglio 1965

A Trieste con la cuginetta Claudia.

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Paola al Circoaccarezza il leoncino.

In basso: disegni di Paolasul Circo, realizzatinel 1970 e 1973.

Settembre 1965

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Paola con nonna Titina, con zia Maria,con le cuginette Claudia e Giulia.

NapoliPasqua 1967

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24 ottobre 1965

Paola con papà e mamma nella pinetae vicino al mare di San Vito, Taranto.

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24 ottobre 19652° compleanno

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Luglio 1966

Paola al mare di San Vito.

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Sul balcone di casa a Tarantoin via Leonida.

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Agosto 1966

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Ottobre 1966

Sul balcone di casa.

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21 ottobre 1966Taranto

Inaugurazione del Chiosco-Bar Pagoda. progettato da Claudio,nella villa Peritatoalla presenza del Sindaco.

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Festeggia con papà,mamma, ed i parenti.

24 ottobre 19663° compleanno di Paola

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Dicembre 1966Napoli

Paola con zio Nino.

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Maggio 1967Napoli

Paola con zio Nino ai giardini.

Paola guarda il suo papà.

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Dal 1967 al 1969Carnevale a Taranto

Gennaio 1967. Paola vestita da fatina.

Febbraio 1969. Paola vestita da torero.

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Febbraio 1971. Scuola Lucchese: Paola vestita da damina dell’800.

Dal 1971 al 1973.Carnevale a Taranto

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Marzo 1973.Scuola Lucchese:

Paola vestita da cavallerizzacon i compagni di classe.

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1974.Scuola Lucchese: Paola vestita da Guardia greca.

1974Carnevale a Taranto

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Pineta di San Vito.Paola gioca col papà e poi posa da modella.

Aprile 1967Taranto

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24 ottobre 1967

La foto ufficiale del suo quarto anno di vita.

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24 ottobre 19674° compleanno di Paola

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Pineta di San Vito.Paola fa pulizia con il papà.

Taranto, 1968

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Il primo giorno di scuola

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Prima di andare a scuolaPaola fa la vezzosa.

1° ottobre 19681° giorno di scuola

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24 ottobre 19685° compleanno di Paola

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Busta e letteradel primo messaggio

della sua vita.

Alla cara mammina mia

Mamma, oggi è la tua festa. Tanti bacioni forti. Paola.

13 - 12 -1968

13 dicembre 1968S, Lucia

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24 ottobre 19696° compleanno di Paola

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Paola festeggia con tutti i suoi amici.

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Paola sul pony di nome Giorgio.

30 ottobre 1969:Paola con i genitorial matrimoniodi zio Corrado con Giulia.

1969A Napoli

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Al SignorArchitetto Claudio Adamovia Leonida 70 74100 Taranto

Mittente: Paola Adamo via Leonida 7074100 Taranto

Per il mio papà.

Papà siccome ti voglio beneti ho voluto dare questo regaloe credo che tu ne saraimolto contento e ti piacciae se te lo prendi saròancora più felice.La tua cara Paola. Bacioni

Anno scolastico1969-70

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Dicembre 1969Taranto

Paola, con zio Nino,visita la nuova casa

in fase di completamento.

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Alla Gentile SignoraArch. Lucia Adamo-D’Ammaccovia della cucina n° 2° posto atavola– Casa –

Mitt. Signorina St.ssa. Paola Adamo via della stanza miaporta n° 2 – Casa –

Taranto 20 aprile

Cara mamma ti prometto chenon farò più la cattiva emangerò senza fare la cattiva.Tanti auguri e BacioniPaola.

P.S. - Ti voglio un bene da morire.

Mascherone con biglietto,fatti da Paola.

24 aprile 1970

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24 ottobre 19707° compleanno di Paola

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16 novembre 1970

Caro papà, sono molto contenta cheoggi tu compi 39anni e ti auguroche tu possa viverealtri cento e centoanni. Tanti tanticari bacioni da Paola.

Taranto 11 Dicembre 1970Composizione.

La mamma

Cara mamma tu sei bel-la e risplendente. Io ri-cordo quei momenti chemi cullavi. E io sulletue braccia piangevo estrillavo. Ora invecegià cresciuta dico ate mamma: non sonouna neonata ma songià cresciuta molto.Or nel letto grandedormo, non più inbraccio alla mamma.

1970altre lettere

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Il mio Papà

Il mio papà è bello e buono.E io gli voglio fare un bellissimoregalo che gli piacerà tanto, anzitantissimo, te lo dico? Be si ecco sitratta di essere buona, tu questo vuoi dame vero? E già e io questo ti daròperché se tu sei felice sono felice ancheio. Perché sono felice se vedote contento. Si ho capito che quandofaccio i capricci sembro marzo chenon vuole ubbidire ai suoi padronie invece quando sono buona sembroun angioletto. E io però voglio essereun angioletto uhm.

PAOLAADAMO

Preghiera

Signore fa che anche i poveriabbiano una casa, del ciboe una vita serena e tranquillacome la mia e che possanoessere felici senza che venganorespinti dalla gente che li circonda.

Aiuta anche menei momenti scuri e proteggila mia famiglia da tuttigli ostacoli, se ne incontreranno.Perdona anche tutti quelliche fanno del male e che non sanno quello

che fanno.Ho! Signore io sarò latua serva riconoscenteper la vita e aiutamia diventare più buona.

Natale 1970 3a elementare

Dicembre 1970

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Dicembre 1970

Ordine morale

Morale: 1 - 2

Noi sappiamo che siamofatti per morire, manon sappiamo dove finiremo

2 – chi ha la coscienza puranon ha paura di fronte allamorte

Scuola materna ed elementare Lucchese, 3a Elementare

Elaborato svolto da Paola in classe.

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Vado a preparare un posto per voi nella casa del Padre

A voi,Cari genitori,vorrei darvi tutto il mondo,vorrei dirvi più che maiche la Pasqua sta già qua.Mille donie regali,mille abbracciaffettuosi.Le vacanze sono quie noi siamo tutti lì, (Napoli)siamo lì dai parenti.E la Pasqua ormai c'è.Tanti auguri a tutti voi.

PaolaAdamo

Cartone auguralepredispostoe disegnato da Paola.

Pasqua 1971

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Taranto: Paola con zia Maria …

… e con il cugino Oreste.

Agosto 1971

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Alla dolce FATA di casa

Una Mammaè come il marenon vi è tesoroche ti nascondacontinuamente con l'onda ti culla e ti viene a baciare.

Con affetto la tua Paola

13. 12. 1971Con l'augurio che tupossa leggercisempre ore d’amore,gioia, successo efelicità.Paola e Claudio col cuore pieno di te.

(Il dono era un orologio)

Dicembre 1971

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Paola conuna nuova biciclettasul terrazzo di casa.

Ai miei cari Genitori

Taranto, 25 Dicembre 1971

Cari Genitori,oggi è il giorno di Natale, ed è ilgiorno più bello dell'anno perché nasce ilRedentore e tutto il mondo è in festa, daoggi voglio essere più buona e questa voltasono sicura che manterrò la promessa. È veroche a volte sono scortese e non mangiovelocemente, però cercherò di cambiare perrendervi fieri di me.Tanti tanti auguri e bacetti dalla vostracara piccola

Paola

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Festa del Papà 1972

Caro Papàoggi ricorre la tua festa, ed ionon ti farò le solite promesseche dico, dico e non manten-go mai. Però prometto a mestessa di migliorare ognigiorno di più. Ti auguro chetu possa vivere altri centoanni e festeggiare ancora conme questa grande festa.Gradisci il dono e tantitanti auguri dalla tua Paolae tanti bacioni.

Marzo 1972

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Maggio 1972 4a Elementare

Sento vivoil bisognodi.......

dirti tanti AUGURI

Cara Mamma,io ti prometto che d'ora in poi sarò buona e non ti farò inquietare. Tu sei infinitamen-te buona con me, infatti miperdoni sempre. Con i tuoipiccoli sacrifici mi mandi ascuola, mi dai da mangiare.Se io sto male tu ti siedivicino a me e vuoi cheio guarisca presto. Tu faitutte queste cose per meinvece io non faccio nullaper te, ti prometto peròche da questo giorno saròpiù buona. Tanti bacioni dallatua piccola

Paola.

(segue il dono alla mamma)

Maggio 1972Festa della Mamma

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Dipinto ad olio eseguitoin classe da Paola per la festadella mamma

TarantoScuola materna ed elementare Lucchese.

Una bozza iniziale e il dipinto definitivo.

14 maggio 1972

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La prima Comunione

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Paola riceve la 1a Comunione.In primo piano don Giuseppe Schiavarelli,

suo Padre Spirituale.

28 maggio 1972Prima Comunione

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Paola con la Madrina, zia Maria.

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Paola accenna qualche passodi danza classica.

Giugno 1972Taranto

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Paola sulla moto di zio Nino.

Agosto 1972 Bacoli, Napoli

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Due biglietti, uno per mammaed uno per papà

Al pregiatissimo Sig.re Claudio Adamo

A te, affettuosamente e felicementeMamma. Voglio darti peròun pizzico di Auguri per la tua .............. bella festa.

Anche a te, papà, voglio dartigli auguri affettuosamente evorrei che tu mi perdonassitutti i dispiaceri che ti hodato, però stai attento perchéalla lettera ho allegato qualcosa. (Scatolino con 5 cuoricini)La tua insopportabilee monella

Paola

Questo è l’allegato contenutonello scatolino.

1973 -1974

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Paola affettuosa con il papà

Mnaggio 1973

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Maggio 1973

Paola tra i fioridel terrazzo.

Un biglietto con una “massima”

Se qualcuno giudica male la tua personalità, non farci caso, sono i tuoi che la devono giudicare.

Paola

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Paolanei vari momenti di festacon le sorelline Brunae Fulvia Verzegnassi.

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Dal 1969 al 1973Taranto

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Paola gioca a pallone col papà.

Novembre 1973Castellaneta Marina (TA)

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Al supermanClaudio Adamo

Al mio caro papà!

Così forte e tenace…gli auguri più affettuosi per un felice Compleanno

Bacioni Paola

16 novembre 1973

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Paola con gli amici al trullo.

Maggio 1974Martina Franca (TA)

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Maggio 1975

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Paola con zio Franco, zia Alda e le

cugine Claudia e Giulia

Agosto 1975Taranto

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A zia Maria Adamovia Cintia n° 43Parco San PaoloNapoli

Ta 09. 09. 1975

Cara Zia Maria,

vedendomi pressata da tuttigli zii, amici, amiche, e genitori, mi sono lasciata convincere eappena arrivata a Taranto,sai cosa ho fatto ?Sono corsa dal parrucchiere e ..... ZAC un colpo solo e i miei capelli tutti a terra. Spero di averti fattofelice. Ti mando tanti baci e arrivederci a presto.

Paola tua.

9 settembre 1975Taranto

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XVII GIORNATA DEL FRANCOBOLLO

Componimento 1° classificatonel concorso provinciale.

Paola, con tutta la Scuola Media“Alfieri”, partecipa al concorsoprovinciale della XVII Giornatadel Francobollo, risultandoprima classificata. La premiazione avviene il 7 dicembre 1975.

Dicembre 1975

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XVII Giornata del FrancobolloComponimento 1° classificato nel concorso provincialeDicembre 1975(3a Media) Paola Adamo, anni 12

Nel mondo delle favole

Io mi chiamo 25, sono un francobolloma non crediate che sia figlio unico; hotanti altri fratelli, e il più grande è 500. Malui è antipatico perché essendo io picco-lino mi maltratta sempre.La mia vita è lunga, e per fortuna c'è

gente che capisce il valore che ho. La vita per me (e per la verità anche

per gli altri miei fratelli) incominciaquando veniamo prelevati da un rivendi-tore; lì sostiamo un po’ di tempo fino aquando non arriva qualche signore che cipiglia ben bene e ciaff… finiamo su di unoscritto, poi con un sonoro calcione in fac-cia (quando ci spingono sopra il polli-cione) veniamo infilati in una fredda ebuia cassetta che ha una bocca sottile esogghignante brr… che paura. Comunqueandiamo avanti. Dopo poco sentiamo ungran tramestio di sotto del freddo scrignoe… patapumfete ecco che con una nuovacaduta incomincia un'altra prigionia.Tutti in un sacco stracarico a volte si a

volte no, di altri fratelli appiccicati suscritti belli, brutti, allegri, tristi, ben com-posti, sgrammaticati ecc. ecc., veniamotrasportati prima e divisi poi per prendereciascuno la strada della propria famiglia.Si cammina e si cammina e dopo un ve-loce percorso (bugia dopo settimane e set-timane) arriviamo a destinazione. Comevi dicevo innanzi, però c'è gente che a dif-ferenza dei miei fratelli maggiori e spe-cialmente di quell'antipatico di 500,capisce il nostro valore e dopo averci stac-cati dallo scritto prendendoci delicata-mente ci inserisce in un album tuttolucido e bello insieme agli altri fratelli, fra-

tellini e fratelloni (io però che non conoscole lingue parlo solo con i miei connazio-nali che poi non sono pochi.Ma adesso per la fretta di raccontarvi

la nostra vita dimenticavo di citarvi unepisodio veramente singolare.Fui preso da un certo signore, (che di-

ventò il mio tutore) che mi mise nell'ac-qua tiepida per farmi staccare da dove erobene incollato e mi pose su di una bellascrivania per farmi asciugare. L'indomanimattina il mio signore (che da ora chiame-remo tutore) uscì presto, e con lui la mo-glie; solo la figlioletta rimase in casa e,finite le sue pulizie mattutine, volle sco-prire il mistero di papà e, venne a ve-dermi. Mi prese in mano e cominciò acamminare lentamente e mi guardava congrande interesse e curiosità. Io cercai digridarle: «Ma dove vai ! Dove mi porti !Se ti allontani il tuo papà non mi troveràpiù». Niente da fare la bimba non riuscivaa sentirmi e continuava il suo cammino. Edove mi porto?! Fuori al terrazzo! Propriolì dove spirava un vento terribile che mifaceva pure tanta paura.Improvvisamente – così come te-

mevo – venni strappato dalle mani dellabambina e rimasi in balia del vento che mitrasportava a folle velocità da tutte leparti; prima, a sbattere verso un fabbri-cato, poi quando già ero certo di spiegaz-zarmi tutto e morire, fui risollevato e conpiù grande velocità diretto proprio controun bus che proveniva in senso contrariocon aria minacciosa. Che terrore ! Un ter-rore ancora più grande del precedente. Pensai di essere alla fine dei miei

giorni ed invece, con uno scarto miraco-loso il vento mi depose dolcemente per

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terra. Qui nuovo travaglio, nuove soffe-renze causate da tutti quelli che senza cu-rarsi di me, mi pestavano. Ma finalmenteverso mezzogiorno vidi un signore checredetti fosse il mio tutore e cercai difarmi notare sfruttando il vento, mi alzai,svolazzai, vibrai con grande fremito e for-tuna mia mi notò, mi prese in mano maahimè mi ero ingannato, era un altro si-gnore. In preda alla disperazione tentai difuggire, era troppo tardi non sapevo chefare, ma neanche a farlo apposta egli fa-ceva la strada a me familiare. Mi riportòproprio verso la mia dimora e mi ritrovaiin casa mia; ma quel signore non lo cono-scevo proprio. Mi poggiò su di un tavoloinsieme a delle sue carte e nell'andarsenemi fece scivolare sul piano del mobile di-menticandosi di me. Che gaudio, ero dinuovo a casa. La serata per fortuna la tra-scorsi al calduccio e ne avevo gran biso-gno. Intanto la bambina se la vedevaproprio brutta con il suo papà che incolle-rito per la mia perdita stava per punirlaseveramente. Tutto questo io non lo po-tevo sopportare e dovevo provvedere dabuon cavaliere – anche se solo da 25lire – per la soluzione del caso. Idea!!! Mimisi in attesa che la porta d'ingresso si ria-prisse. Fortuna delle fortune, con l'aper-tura dell'uscio vicino al quale mi trovavoapprofittai di una corrente d'aria (certoche a volte le correnti d'aria sono proprioutili) scesi a terra corsi e presi un peso cheil tutore adoperava per mantenerci fissisul piano, lo presi, lo trascinai con gran-dissima fatica e… Boom lo feci cadere sulpavimento. Il padre sorpreso si fermò gi-randosi di scatto con un balzo, mi guardò,mi vide muovermi, mi riconobbe.

Lui nobile di cuore capì tutto, mi rac-colse, sorrise, mi lisciò e con grandeamore mi rimise nell'album -o se volete,nella mia stanzetta- .Passò un mese e tutto andò bene,

quando… drin…. drin… pronto… chi?Ah sì!… ma certamente… a sua disposi-zione… bene… sì! Questa sera alle 18 clic.Lutto in famiglia (anzi in album) il mio tu-tore avrebbe venduto la collezione di fran-cobolli. Ero incastrato! Questa volta avreilasciato per sempre e per davvero la casache amavo; e così com'ero bloccato nelcontenitore non riuscivo con tutti glisforzi che facevo ad uscirne.Ero disperato; chiesi aiuto a tutti i miei

fratelli e compagni che ignari della telefo-nata non riuscivano a capire il perchédella mia richiesta e credendomi pazzovollero aiutarmi a scappare per liberarsidi me. Mi ritrovai tra francobolli sporchi emal messi, senza stanzetta ed in una pro-miscuità che all'inizio mi spaventò facen-domi piangere di amarezza e pentimento.Ma, di lì a poco, con la affettuosità e spon-taneità di tutti quei semplici capii che nonavevo perduto nulla perché non avevaimportanza stare con francobolli impor-tanti o con francobolli modesti. Eravamotra fratelli connazionali e non tutti uguali,da 25 o 500. La collezione fu venduta, maio lieto rimasi lì dove tuttora sono, in unvecchio scatolino di metallo della bellascrivania che per prima mi ospitò. Ormaila mia storia è finita, non mi resta chedirvi che sono già trenta anni che festeg-giamo questa mia liberazione e conquistainsieme a tutti i fratelli nuovi e vecchi,nati e non nati.

DAL B O C C I O LO AL F I O R E

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PAO L A ADAMO

Paola attorniata da tutte le concorrenti.

Paola felice stringe il suo premio.

Paola insieme al Preside della Scuola Media “V. Alfieri”di Taranto e a mamma e papà.

La rivista del Dopolavoro P.T. di Taranto stampa il componimento 1° classificato

Dicembre 1975

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Al PAPÀ Claudio

TENEREZZA

Quando nelle prime ore del mattinoascolto l'allegro garrire il dolce cinguettare degli uccelletti

P E N S O ____________

Quando il sole accenna a calaree mostra la sua imponenzae i suoi raggi sembran quasi un saluto

P E N S O _____________

Quando guardo che il mare dolce accarezza le costee scivola dolcemente sulla spiaggialanciando il suo dolce e paterno richiamo

P E N S O _____________

Penso a come sarebbe la vitasenza queste cose ____Senza lo scherzare giocoso degli uccelliche danno un senso di amore ________Senza il sole, che infonde sicurezzaSenza il mare che dà pacePenso a come sareisenza di te PAPÀsenza te che mi infondipace sicurezza e amore _____

Ma poi guardo i tuoi occhie si perdono i pensierinell'amore del tuo caldo abbraccioP A P À _____________

19 - 3 - 1976

19 marzo 1976Festa del papà

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SENTIMENTO

Per dire Amore c'è un solo modoPer dire Affetto c'è un solo modoPer dire Felicità – Spensieratezza –Gioia __________ c'è un solo modo

In ogni mio pensieroin ogni mia parolac'è un gridoun grido d'Affetto, di Amore

Un suono Melodiosoun suono delicato, una poesiaPer dire tutto, per far capireche nel mio cuore Soltanto Tu

M A M M A

Adamo Paola 9/5/1976

Alla cara MAMMA

9 maggio 1976Festa della mamma

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PAO L A ADAMO

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Paola felice della sua vita abbraccia il mondo.

Maggio 1976

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A TE PAPÀ

A te papà

La SerenitàLa GioiaLa PaceSono le cose a cui voi avete tenuto maggiormente.E questa capacità sta dando i suoi frutti,perché siete riusciti a farmi fare di voi L'immagine della gioia eternaDella felicità…… edella serenità perpetua ___________________Questa è la cosa più bella che possa esserciin una famiglia _______

Paola 2 - 6 - 1976

A TE MAMMA

A te mamma

La felicità non è danaroLa felicità è un fiore che sbocciaUn uccello che volaÈ potersi dire l'un l'altro,di essere riusciti insieme,a vincere le avversità della vita __Ecco la vera felicità _____________

Paola 2 - 6 - 1976

2 giugno 1976Anniversario di matrimonio di papà e mamma

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PAO L A ADAMO

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Paola e la cugina Claudia; Paola, la cugina Giulia e Rosanna sui trulli.

Luglio 1976Martina Franca (TA)

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Compleanno di papà

Al mio ELECTRONIC PAPYMitt. un anonimo Diavoletto

Roma 16. 11. 1976

……restare solo! E invece no,il DIAVOLETTO t'inseguirà sempre…… o no ?

Paola

(dono di un pupazzetto ligneo)

16 novembre 1976Roma

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PAO L A ADAMO

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Tanti miliardi di B A C Iper la mamma piùORIENTALEdelMONDO

TantiTantiTantiTantiTantiTantiTantiBACIONISALUTICAREZZEDalla tua Paola

**********

Saluti lineari per la mamma più orientale del mondo.Paola

**********

Tre modi diversi per dirti:TANTI AUGURIMAMMA

P.S. - Scegli tu il miglioretenendo gentilmenteconto dell'ora, e scusandoi fogli certo non dei più adatti

Paola

13 dicembre 1976

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BUON NATALE

Forse qualcosa di più dolcedel Natale ci saràMa qualcosa di più puro noC'è forse niente di più puro della nascita di CRISTO?

Cartoncino augurale predispo-sto ed elaborato da Paola

Napoli, Natale 1976: Paola con i cugini Claudia, Giulia, Oreste, Davide, zio Nino, papà e mamma.

Natale 1976

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24 dicembre 1976

L’ultima lettera di Paolaa Babbo Natale

Al mio caro Babbo Natale

Caro Babbo Natale ci rincontriamo, anche quest'annoti ho scritto la letterina, bada però che io la scrivo non perabitudine, ma perché: 1, ormai l’unica l’ultima cosa che ciresta sei tu l’amato Babbo Natale, e poi perché – e questaè la cosa più importante – tu sei la cosa a cui sono più af-fezionata e che non vorrei perdere neanche per tutto l'orodel mondo. Il tempo è trascorso e gli eventi si sono susseguiti; tutto

o quasi è cambiato ma tu no, sei sempre tu, il mio BabboNatale ed è per questo che ho molto pensato per scriverequesta lettera tanto è vero che l’ho potuta scrivere, soloieri per starti un po’ vicino del solito ma a costo di tutto –come hai visto – ho voluto parlarti anche quest’anno. Sìhai letto bene parlarti non scriverti, perché per me questoè il mio momento, il momento in cui posso parlare conqualcuno – oltre che con i miei genitori – che sì, è vero, nonho mai visto in faccia ma di cui però so una sola cosa im-portantissima “posso fidarmi”. Con questo ti ho volutospiegare il perché ti scrivo la letterina. Però non è che iosia cambiata molto in fatto di doni, però c’è una piccolavariante, io non so cosa chiederti ed è per questo che dicofai tu. Sì, è vero, nella mia mente c’era l’idea del “castello in-

cantato” però poi ho detto saprà lui scegliere il regalo giu-sto ricordandosi che sono ancora piccolina e mi piaccionoi giochi e poi in fondo in fondo 13 anni sono solo 1/2/3 +10 o no? Per i doni poi vorrei che comparissero tutti a mezza-

notte lo so che è difficile, però tu puoi tutto vero? Comun-que, se non vuoi sono d'accordo pure io. Concludo con ungrandissimo bacione e abbraccio, prima però un'ultimadomanda, dove devo scrivere e…… imbucare la letterinadurante l'anno? Posso farlo? E durante queste feste nata-lizie dove posso? Ti do tanti altri baci abbracci e tutte lealtre cose possibili e immaginabili la tua affezionatissima. PAOLA

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25 dicembre 1976

Risposta di Babbo Natale

(Claudio)

Alla Signorina Paola Adamo

Carissima Paola, Cominciamo dall’ultima domanda:

dove devo imbucare la posta per te?Ma mia cara è semplice, mettila su di

un qualsiasi piano d'appoggio di casa tua evedrai che saprò ritirarla; ecco così si im-buca la posta per me.Poi mi dici che quando mi scrivi parli

con me!Bene - Brava. È così che si fa; si scrive

parlando con il cuore in mano e il cervellonella penna! Non dimenticarlo mai.Leggo poi che ti rivolgi a me perché

sono l’ultimo e l’unica cosa che ti è rima-sta.Ma via! non esagerare. Ma che cosa

intendi dire tu, piccola creatura con questafrase? Non ti sembra d’aspirare a diventaregrande imboccando la strada più sba-gliata? Per me, il tuo, è un comportamentoromantico e superatissimo. Allegra comesei per carattere puoi – e devi – incammi-narti per la grande strada della scienza edella conoscenza con gioiosa serena consa-pevolezza, disincantata in parte e ricca dicristiano amore.Dì!? di che cosa ti lamenti?Che cosa si è così profondamente mu-

tato intorno a te?? Nulla!Hai tutto, assolutamente tutto. L’unica

cosa che sta cambiando – e ciò è bene – seitu. E questo ti sembra un male!?Ma via! Sii allegra e spensierata così

come i tuoi anni impongono.Molto importante ed anche bello, è in-

vece che io per te resti ancora una cosacara. Vorrei che tu sempre mi amassi since-

ramente e con cuore.Vorrei anche che tu mi amassi quando

avrai i tuoi piccoli e il tuo uomo da amare.Vorrei che restassi per te immutato nella

tua mente e nel tuo cuore anche quandonon potrò mai più venire materialmente,perché se così sarà riuscirò, attraverso iltuo pensiero ed il tuo cuore, ad essertisempre vicino e nell’orecchio per parlarticome tu vorrai.Tesoro mio, sii felice, amami se vuoi,

ma amami con animo sereno e allegro;cancella per sempre le lacrime dai tuoiocchioni e, haime, preparali per quelle vereche per te fortunatamente sono tantolontane. Per concludere, pensa pure a me tutto

l’anno se questo ti rasserena, ma nellaricorrenza del NATALE, cerca di cogliere ilsignificato giusto della mia venuta tu chehai animo nobile e sensibile; chi sono io inverità!? Che cosa intendo dire attraverso i doni

che porto?! Sono l’Amore per tutte le crea-ture del mondo, le quali continuano a com-portarsi animalescamente ignorando il miomessaggio, ed io regalo, regalo sempre, e atutti nella certezza che attraverso il donomateriale capiranno che l’Amore vero sasuperare anche le offese ricevute e ripre-sentarsi rinnovandosi di continuo.Per questo, mia carissima creatura, non

restare ancorata sempre alla tua materia,coltiva lo spirito che è la sola strada perascendere di continuo.Stretta ti tengo al mio cuore nel mentre

tutta ti ricopro di baci allontanando labarba bianca per non solleticarti.Babbo Natale

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Paola tra i fiori.

Paola atleta della pallavolo.

Giugno 1977

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DAL B O C C I O LO AL F I O R E

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Il biglietto ritrovato

Caro papà, ormai tutti siamo a letto, chi di là chi di qua,ma io non riesco a dormire, penso a te lontano; perfavore non far leggere a nessuno questa lettera, tido ancora tanti bacioni e un saluto, sto piangendosai, perché non mi sento sicura quando seilontano. Pensami, ciao !

Paola

Il biglietto fu trovato nel taschino dei suoi pantaloni.Il papà era a Roma.

1977

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Sarebbe stato troppo semplice uscire e comprartiqualcosa che d'altra parte non sarebbe stataneanche mia. Il mio dono arriva più piccolopiù discreto degli altri, forse nessuno se neaccorgerà, ma tu sì mamma. Il mio piccolodono è questo, 2 fiori fatti con le mie mani, uno rappresenta l’ubbidienza, l’altro… non sò, è tuo chiedigli quel che vuoi lo… farà! Tiauguro 100.000.000.000.000.000.000 di questigiorni con la certezza della felicità, con tantibacioni tutti per me, oltre a questa letterinati offro anche questi pochi versi.

TU PER ME NON SEI SOLO UNA FATA, QUALCOSA DI PIÙ, NO NON IL SOLE O LA VITA, MA SEI…………… LA MIA VITA

LA MIA MAMMA.

I fiori realizzati da Paola.

Maggio 1977Festa della mamma

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PAO L A ADAMO

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Luglio 1977Taranto

Paola felice per l’arrivo dei cuginettiDavide, Alessandro, zio Nino

con la moglie zia Mariateresa e zia Maria.

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30 luglio 1977Taranto

Inaugurazione del pontedi “Punta Penna”.

Particolare – Paola fiera al braccio del papà.

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Ultima estate al mare.Paola con papà e mamma.

Luglio 1977Taranto

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Gita napoletanacon la famiglia Marsella.

1978Napoli

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19 marzo 1978Festa del papà

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4 febbraio 1978Taranto

Hotel Delfino Meeting Club.Relatore Sen. Michele Cifarelli

Particolare:Paola attenta all’ascolto della conferenza.

Per una vita carica di energiae piena di tantitanti tanti tantiWATT………

e viva Papà

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Pasqua 1978

A Caserta in gita con la famiglia Carano .

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31 maggio 1978PAO L A ADAMO

Cara Mamma, questa seradormo, dico le preghiere e penso ate e a papà... Ho battutotutti i record _______Non pensare al tuo doloreall'occhio – fa come dice ilCapo, considera che l'occhionon sia tuo: art. 1° il capo ha

sempre ragione, e distraiti, … se vuoi giocacon papà ti do il permessoanche a te……

BUONISSIMANOTTE(tanto per cambiare)Paola

P.S.dì le preghiere !!!

––––––––––––––––––––––––––––––––––

Caro Papà come mi hai detto tuieri sera, quest'oggi ho preso il Rosario– (il tuo!) a me tanto caro – e ho iniziatoa dire le preghiere, non posso dirtiin quanto tempo mi sono addormen-tata dato che ora sono sveglia.Ammetto però che mentre ledico la testa ogni tanto pensaad altre cose però poiritorno sulla “retta via”.

BUONISSIMORIPOSOPaola

P.S.non pensare troppo al lavorodì le preghiere !!!

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Gentilissima SignorinaPaola Adamoviale Virgilio 117 74100 Taranto

Cara Paola,ti scrivo perché il tempo per telefonarti

mi è mancato, e quando ti telefono non ri-sponde mai nessuno. Ho saputo che sei an-data a Napoli, ma ti sei subito ammalata esei dovuta ritornare qui, per poi ritornarequando ti sarai ristabilita. Come stai adesso?Che cosa era quella malattia che ti ha in-dotto a ritornare? Io devo ritirarmi in cam-pagna il primo luglio, dato che mio padre siè preso la licenza. Se vuoi vieni a trovarmiche ci farai un grandissimo piacere. Lo saidov'è la villetta? Bene te ne mando unapiantina dietro la lettera, per poter indivi-duare meglio il villaggio turistico (dove ri-siede la villetta). Hai visto l’Italia (cheschianto) peccato per quelle due partiteperse inutilmente per un certo Zoff, nontanto sicuro nelle uscite, (diciamo pure sbi-lanciato) che hanno provocato i quattrogoals, che non ci hanno dato la soddisfa-zione della finalissima o del terzo posto! Faniente! Non dobbiamo pensarci troppo,anche se la squadra italiana si è comportataegregiamente. Quando tornerai? Non soneanche dove tu sia, ma la lettera te la spe-disco lo stesso a casa, sperando che tuopadre, trovandosi a passare da queste partiprelevi la vostra posta insieme alla mia let-tera. A questo punto cara Pablita non socosa più devo dirti scrivo solo di salutarmi ituoi genitori e ti mando per posta con tuttoil cuore un forte abbracciola tua Giuliana.

P.S. - Hai dato a tua madre la sorpresa chele avevi fatto?(Statuina in argilla)

DAL B O C C I O LO AL F I O R E

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Lettera di Giuliana De Sinnofine giugno 1978

Paola non ha potuto vedere la sua statuina “cotta” (come si faper il modellato in argilla). Successivamente il professore del Liceo Artistico

lo ha consegnato alla mamma di Paola.

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Alcuni temi svolti a scuola che fanno meglio comprenderela personalità e i sentimenti di PaolaAnno scolastico 1974-19752a Media, anni 11

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PAO L A ADAMO

Tema n° 1

Anche noi ragazzi abbiamo argomentidi discussione e di chiacchiere.

Di solito fra noi amiche non si amatroppo discutere, ma ci piace come al so-lito giocare. Ma qualche volta capita diparlare. Spesso si discute della scuolacome al solito i compiti ci sembrano ec-cessivi. Si parla dei professori, e nonmanca mai il pensiero di rimpianto perl'estate ormai terminata.Con le amiche si discute di vestiti, c'è

chi ne vorrebbe avere uno nuovo, op-pure parliamo di viaggi, a New York, aParigi, a Londra, a Lisbona. A volte sipensa di trascorrere una vacanza sulMonte Bianco o sul Monviso. Ma tra noi si parla (anche se molto

raramente) di politica; c'è chi alla vota-zione per l'abolizione del divorzio omeno avrebbe risposto NO e chi al con-trario avrebbe risposto SI. Allora prende vita un piccolo dibat-

tito. In quei momenti noi ci sentiamo di-ciottenne, ma quando parliamo dibambole ci accorgiamo che siamo an-cora bambine. Però le nostre sono solo chiacchiere

perché altrimenti al posto di queste stu-pidaggini dovremmo pensare alla casa,ai nostri genitori che si sfacchinano pernoi e fanno qualunque cosa pur di ve-derci contente, e noi che non facciamoniente per loro. Alle cose importanti non si pensa

mai abbastanza. E non si pensa nem-

meno alle cose realizzabili. Ma soltantoalle cose futili e alle cose che fanno pia-cere solo a noi, ma ciò non è giusto.Chissà quante volte i nostri genitori

hanno visto delle cose belle ma costose ece le hanno comperate, mentre chissàquante volte noi abbiamo rifiutato di farloro un regalo per conservarci i soldi.Bisogna pensarle queste cose, non si

deve fare come gli avari, e non bisognanemmeno essere spendaccioni, bisognasapere usare i soldi in modo corretto eogni tanto si deve pensare anche allapropria casa, ai propri genitori, e biso-gna fare in modo che essi siano contentidi noi, senza rendere loro dispiaceri,perché loro fanno molto per noi più diquanto noi pensiamo.

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DAL B O C C I O LO AL F I O R E

Tema n° 2

Un avvenimento di cronaca che mi haparticolarmente colpita.

Sono poche le cose che mi colpisconoparticolarmente.Ma l'avvenimento che più mi ha col-

pita è stato il caso Paul Getty.Quando seppi che lo avevano rapito,

non mi sembrò una cosa particolare,perché anche se è un fatto umano, oggi irapimenti sono all'ordine del giorno.Ma fu quando seppi che erano parec-

chi mesi che lo tenevano prigioniero chemi interessai.Quando però alla TV vidi la ciocca di

capelli e l'orecchio mozzato quasi nonvolevo crederci che fossero di PaulGetty e pensai, che l'avessero tolto adun morto (supposizione assurda, masolo ora me ne accorgo).Ma la cosa più raccapricciante e disu-

mana, è che il nonno Paul Getty I nonvoleva dare i soldi di riscatto. E ciò significa che amava più il suo

denaro che non il nipote.Nonno più disumano, più cattivo e

più arpia secondo me non può esistere.Nella mia famiglia si è molto di-

scusso di questo avvenimento. Eognuno portava la propria ipotesi.Quando un uomo viene rapito, viene

sempre la voglia di pensarci su. Moltevolte, quando qualche persona impor-tante viene rapita, c'è chi è felice e chino. Ad esempio il caso del magistratoSossi.

I genitori di una mia amica furono fe-lici. Ma non pensarono ai figli, alla mo-glie e agli altri parenti. Se fosse stata leila moglie di Sossi chissà.Ma torniamo a Paul Getty e a suo

nonno Paul Getty I. Come dicevo,nonno più disumano non esiste e ho benmotivo di dirlo.Perché sicuramente un altro nonno

avrebbe subito pagato.Secondo me quello non dovrebbe es-

sere degno di niente, neanche d'essereguardato in faccia. E nemmeno d'esseresalutato o avvicinato da un suo figlio ecioè da uno dei due genitori di PaulGetty.Questo è il fatto di cronaca che mi ha

più colpita con il mio parere su questavicenda.

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Tema n° 5

Questi sono i problemi che assillano lamia adolescenza.

L'unico mio grande problema è di nonavere fratelli con cui poter parlare, discu-tere, giocare e perché no…… litigare.

Ho poche amiche e poche lo sono ve-ramente; quindi il loro numero è piccolis-simo e così il problema diventa piùgrande.

Ne vorrei di più, come vorrei più per-sone con cui parlare.

Molte volte supero la crisi parteci-pando alla vita attiva dei miei genitori, di-videndo i loro problemi e le loro gioie.

Un altro problema, non grande come ilprimo ma che egualmente assilla la mia

adolescenza, è l'ora in cui inizio a fare icompiti.

Molte sere quest'ultimi si prolunganosino a che si arriva ad una certa ora in cuisi fanno dormendo; sembra strano ma ècosì.

Fortunatamente però anche se conqualche problema, non sono una ragazzacomplessata e non drammatizzo.

Però ! Come sarebbe bello se non cifossero nella vita problemi di nessuna na-tura, e invece tutta l'umanità ne è assil-lata.

Dai più piccoli ai più grandi, ciascunoper il proprio io e dal proprio punto divista ne ha, soffre e si tortura; la mia for-tuna però consiste nel superare ogni ama-rezza nell'amore e nella pace dellafamiglia, dove ognuno dei miei genitori sidedica e si prodiga per me.

Tema n° 6

Avete mai provato una delusionequando dopo aver cullato per tantotempo un vostro sogno, vi siete trovatidi fronte alla triste realtà? Raccontate.

Mi è capitato di aver cullato per tantotempo un desiderio, che poi non si èesaudito.

Uno che accade molto spesso, è quelloche quando il sabato le amiche vengono,io le aspetto con tanto entusiasmo, prontaa giocare ed a sfruttare al massimo tutto iltempo a nostra disposizione, pronta a cor-rere, a ridere, e a sfrenarmi, invece loroappena arrivano si inchiodano davanti al

televisore e a nulla valgono i miei sforziper invogliarle a fare qualcosa; allora cercod'inventare giochi, di distrarle, ma loro ri-mangono davanti al televisore e le ore tra-scorrono inutilmente.

Quando poi alla sera, prima di addor-mentarmi, faccio il bilancio della giornata,mi rimane tanta amarezza per le ore libereche sono fuggite così stupidamente, e miritrovo con gli occhi pieni di lacrime.

Poco tempo fa abbiamo studiato unabella poesia del Leopardi, la quale in unodi questi tristi momenti, mi ha fatto pen-sare che, gli anni passano ma tutte le ge-nerazioni, soffrono dello stesso male: “ilrimpianto dei sogni perduti”.

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Tema n° 11

Avvenimenti, persone, momenti che vihanno finora particolarmente impressio-nato durante la vostra vita scolastica.

Durante tutta la mia vita scolastica, hosempre messo tanta serietà negli studi, ri-tenendoli, così come li ritengo, impor-tanti.Ma con tutto ciò questo mio impegno

non veniva mai ricompensato con qual-cosa di concreto e di valido; ed è semprestato così fino alla terza media, classe chesto frequentando tuttora.Alcuni mesi fa è avvenuto che le Poste

bandissero un concorso, con un tema oun disegno al quale, tutta la classe, fu ob-bligata a partecipare.Anch'io quindi partecipai, svolsi il

tema, e lo consegnai nelle mani della pro-fessoressa di lettere, che lo selezionò fratutti.Avevo superato il primo esame.Successivamente, tra tutti i primi clas-

sificati di tutte le classi della mia scuola,se ne dovette scegliere uno, e fu presceltoancora il mio.Ora bisognava superare la prova più

difficile, la selezione fra tutti i primi, ditutte le scuole della mia città.Sempre più difficile !Dicevo alle amiche, che il successo si

sarebbe fermato lì, ma nel mio cuore c'erasempre la fiamma della speranza che ar-deva e che non voleva spegnersi; resi-steva a tutti gli sforzi che facevo.A distanza di un tempo che mi sembrò

lunghissimo, un giorno gioioso, mentreero in classe, mi arrivò una notizia che miriempì di una emozione che non so de-scrivere e che ricompensò in un solo mo-mento tutti gli sforzi che avevo compiutonella mia vita scolastica.Aveva colmato quei vuoti che si erano

formati col passar del tempo.Mi resi conto così che nella vita tutto è

possibile se si è perseveranti, e che per tut-ti viene un momento di gioia e di riscattoche fa dimenticare le amarezze patite.Avevo vinto !Quel concorso che da principio mi era

sembrato riservato ad altri, ed al qualepartecipai con molta incertezza, divenneil mio concorso, il mio primo momento,la cosa più importante dall'inizio ad oggi.Quella vittoria fu la vittoria su me

stessa, fu l'avanzamento.Ora sono in attesa d'individuare tra

tutti gli uomini di scuola quelli, o quello,che mi dovrà impressionare.Non è che non ve ne siano, ma io an-

cora non ho trovato quello che mi ha ve-ramente colpito.Spero che prima della fine dell'anno

scolastico riesca a trovarne uno che ri-manga per sempre nel mio pensiero.Fino ad oggi, ho trovato dei professori

gioviali, scherzosi e allegri, tristi, cupi escuri di carattere; altri ancora molto re-strittivi, severi e con modi d'insegnare,molto all'antica. Ma tutti questi, come hodetto prima, pur facendosi notare, non mihanno impressionata, lasciandomi in at-tesa di conoscere quello che lascerà inme il segno del Maestro.

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Tema n° 12

La gloria è nella lotta anche senza vit-toria.

Gli elementi contenuti nella traccia,possono essere messi in questa succes-sione: lotta, vittoria, gloria. Penso che sia questo l'ordine perché

bisogna prima di tutto lottare.Ci sono varie forme di lotta; ne indi-

cherò solo due, le più note: quella fisicae quella mentale.Nel secondo caso la definizione lotta,

assume il significato di partecipazionesublime per poter raggiungere la vitto-ria, cioè la certezza di aver espressooltre al massimo, anche il meglio di sé esolo in seguito può venire la gloria, cheè l'esaltazione della vittoria.Non sempre però chi vince material-

mente giunge alla gloria.Come pure può giungere ad essa

anche chi materialmente perde.L'importante è partecipare – lo di-

cono tutti.Un esempio lampante del concetto

che ho precedentemente affermato èl'episodio di Salvo D'Acquisto.Egli si fece uccidere per amore del

prossimo; quindi non ebbe vittoria ma-teriale perché morì; non potette affron-tare il nemico ad armi pari.Chi vinse fu questo ultimo. Si cre-

dette così che la vera vittoria l'avesse ot-tenuta l'avversario e che D'Acquistofosse stato lo sciocco che si era fatto uc-cidere senza nulla ottenere. E invece

adesso a distanza, si è capito che la veravittoria ed anche la gloria l'aveva avutaproprio Salvo offrendosi in salvamentodi dieci vite umane e compiendo con unatto eroico, un atto d'amore. Ed è giustoche oggi sia ammirato e glorificato datutti.Il nemico che lo uccise, oggi è giusta-

mente considerato criminale di guerra.Quindi a parer mio non è detto che

per forza bisogna vincere per poter arri-vare alla gloria.Un concetto che mi sembra giusto,

senza per questo essere immodesta, èche per aver maggiore gloria bisognasaper perdere, altrimenti si raggiungesolo l'effimera soddisfazione della vitto-ria per la vittoria.

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Tema n° 13

La strada è in piccolo il mondo. In essapassano il dolore, la gioia, la ricchezzae la povertà.

La strada in piccolo è il mondo, que-sto concetto era valido nel Medioevodove la città era costituita da poche casee tutta la popolazione era stipata in esseche costituivano il Borgo.Tutti vivevano nella strada perché si

agiva nella strada come propria casa. Lìlavorava il ciabattino, il maniscalco etutti agivano in un pezzo piccolo dellastrada, conoscendosi tra loro.La via era veramente un piccolo

mondo. Era veramente il luogo della ric-chezza, della gioia, della povertà.Dire che oggi la strada è un piccolo

mondo non è esatto è più esatto dire cheoggi la strada è come un fiume dovepassa gioia, felicità e dolori inconsape-volmente, perché non esistendo più ilvecchio concetto Medioevale dovel'uomo non ha più legame tra famiglia efamiglia perché è già raro se vi è cono-scenza tra famiglia dello stesso stabile.Anche quando l'uomo si deve spo-

stare e andare nelle fabbriche a lavorarevi si reca con un mezzo meccanico, lastrada ormai non è un piccolo mondoma soltanto un fiume della vita, unfiume dove tutto scorre, tutto passasenza sapere cosa accade senza rendersiconto di ciò che ci circonda.Anche se è impossibile sperare che la

strada diventi quella di prima per ovvi

motivi, spero che per lo meno la stradasubisca una nuova introduzione negliinteressi urbani al fine di non vederlapiù come un pezzo estraneo alla nostracasa, alla nostra vita. Ma considerarlaparte unita come pezzo indivisibile delnostro cortile, del nostro giardino, dellanostra casa il che ci porterebbe a consi-derare la vita di ognuno fusa con la no-stra.

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Tema n° 4

Immaginatevi per un momento giorna-listi e scrivete un bell'articolo sulla vo-stra città.

Se fossi un giornalista e dovessi fareun articolo sulla mia città, non sapreicosa scrivere, prima di tutto perché nonsono una giornalista e poi perché nonsono molto brava nel comporre pensieri.

Ma se lo dovessi fare per forza, inco-mincerei con lo scrivere in grande ……Ah em non lo sò, andiamo avanti inco-mincerei a dire: la mia città (ho scelto"NAPOLI") è piena di strade e con moltigiardini; abbonda di persone e di mac-chine ed è luogo di uno splendido pano-rama.Molti sono i suoi monumenti e pa-

lazzi antichi.Famoso il castello ANGIOINO co-

struito nell'epoca in cui regnarono gli

Tema n° 2

Perché hai scelto una scuola ad indi-rizzo artistico?Quali prospettive hai per il futuro?

I motivi per i quali ho scelto questascuola non sono pochi a differenza dellaprospettiva per il futuro che per me èuna sola.Ma visto che la prima domanda

chiede i perché di questa scelta, io mi at-tengo.I motivi – ripeto – sono tanti, perciò

è necessario elencarli:primo, mi attraggono e mi appassio-

nano tutte le materie artistiche visive enon visive perché per me l'arte è il mi-gliore mezzo d'espressione, solo in que-sto modo riesco a manifestare i mieisentimenti tutti; poi perché è mia inten-zione affinarmi cioè capire meglio le te-cniche.

Infatti prima mi abbarbicavo allecose che vedevo cercando a volte di ri-trarre il più fedelmente possibile masenza per questo capirci molto.In questa scuola invece posso ap-

prendere – e sto apprendendo – tantenozioni, che però non mi saziano espero che sia sempre così, perché vorràdire che la mia passione e desideriod'imparare sarà sempre in crescita.La mia prospettiva però, a differenza

dei motivi che ho elencato è una sola,giungere agli studi universitari per con-seguire la laurea in architettura che sa-rebbe la prima meta della mia vita.Questa professione è per me il mi-

glior modo per esprimersi.In quanto essa non è fine a se stessa

come tutte le altre manifestazioni artisti-che, ma strettamente legate ai bisogni enecessità dell'uomo, unico pernio in-torno al quale, credo che debba ruotareil sentimento e gli sforzi di ogni artista.

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Temi svolti nell’anno scolastico1976-19771° Liceo Artisticoanni 13

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Angioini.Bello e maestoso il palazzo reale.

Ci sono anche molti monumenti: Dante,Silvio Pellico.Antichissima l’Università di legge

fatta edificare da Federico II.Molto interessante (ma soltanto per

chi ha molta pazienza e molto tempo dapoter utilizzare) la Certosa di San Mar-tino, che contiene una numerosa colle-zione di quadri e anche la bellissimacarrozza d'oro con cui passeggiava il Reper le strade di Napoli.Quest’ultima è molto grande piena di

tante cose varie. Ed è una città in cui regna un conti-

nuo rumore, che per me, è come unsegno di vita e di gioia.Tipici sono i carretti con le castagne

calde. Sì, è molto grande Napoli, tanto

grande che a descriverla non basterebbeun quaderno e…… nemmeno un gior-nale.Quindi per me che non sono giornali-

sta, questo che ho scritto è già troppo.Ma diciamo la verità, non ho più

idee.

Tema n° 6

I problemi dei giovani d’oggi.

Siccome le famiglie italiane vivonoquasi tutte nell’agiatezza non sono piùle privazioni che creano problemi, mal'agiatezza stessa. Nonostante il fattoche una grande parte di giovani d'ogginon ne abbia, tanti ragazzi non fannoparte di questo gruppo. Il principaleproblema è rappresentato dalla famigliache può involontariamente condurre aduna strada sbagliata. In questo caso iragazzi che vivono questi dramma neescono o chiusi, introversi e taciturni,oppure rivoluzionari, nervosi ed aggres-sivi.Ma è meglio approfondirsi sui pro-

blemi. Ad esempio; come ho detto pre-cedentemente, quello della famiglia.

Di solito questa per mancanza di pre-parazione e di informazione sul comeimpostare l'educazione dei figli al passocon i tempi non riesce a comprendere ilragazzo/a che sia, i genitori sonotroppo rigidi, severi, non permettononulla, sono restrittivi e vietano qualsiasicosa, perché distratti dall'orgoglio diessere importanti e gestori del potere;oltretutto poi non permettono ai figli, diessere presenti alle discussioni dei loroproblemi.Ed allora per reazione i ragazzi non

trovano in casa la giusta collocazioneappena fuori di essa iniziano senza che igenitori lo sappiano a contrarre vizi (adesempio il fumo e conseguentemente ilfurto) e da qui poi si scatena un susse-guirsi di eventi negativi che oltre aiprimi, danno luogo a ciò che io defini-sco il 2° problema.Questi vizi scritti sopra vengono in

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questo ordine fumo e furto; difattiprima la sigaretta viene offerta dagliamici, poi le altre bisogna comprarsele equindi all'inizio sono solo piccolesomme sottratte alla borsa dei genitori;fuori gli amici incominciano a burlarliincitandoli a non avere paura e a conti-nuare. Poi si inizia ad avere il compagno(spacciatore di droga) che nella cecitàdel momento può essere confuso con lafigura del fidanzato e invece è solo lasfruttatore.Se qualche amica scopre tutto,com-

preso il fumare, allora la risposta è fa-cile, dicono che è sexy, che fa moda,vuol dire essere grandi.Ma solo dopo essere arrivati ad uno

stato pietoso si accorgono che fumare,prendere droga non vuol dire esseregrandi, vuol dire essere stolti, perché cisi autodistrugge. Forse qui sorge unadomanda: cosa centra così presto ladroga? Ho solo cercato di far capire la rapi-

dità con cui si passa dalla sigaretta sem-plice a quella drogata. Difatti anche perquesto gli amici dicono "ma su, alloranon sei forte, non hai coraggio" senzasapere poi che il coraggio lo si dimostraproprio rinunciando, perché altrimentidopo la prima sigaretta ne vengonotante.L'unico modo per ovviare a questi

problemi, è il dialogo tra genitori e figli,i quali dovrebbero parlare delle loropreoccupazioni liberandosi così deigrandi pesi e nello stesso tempo dandoai genitori la possibilità di intervenire ecorreggere quei comportamenti che in-

volontariamente hanno causato la ro-vina dei figli.Ma come è possibile fare ottenere

tutto da genitori non eruditi – eccoquesto è un problema – io credo che inquesto caso, sia dovere dei figli, farevolvere i genitori insieme a loro, facen-doli partecipare per quanto è possibileai loro studi, al loro avanzamento.Io credo che così facendo, i genitori

potrebbero con l'aggiunta della loro etàed esperienza aiutare i figli a risolveretutti quei problemi che man mano si do-vessero presentare.

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Tema n° 7

Pregi e difetti del mio carattere visticon assoluta imparzialità

Non avendo ancora la capacità di cri-tica, data la mia giovane età, non sonoin grado di analizzarmi, e stabilire i mieipregi e i miei difetti, altrimenti li avreigià corretti, sono solo in grado quindi discrivere i pregi che vorrei avere e i di-fetti che non vorrei. Preferisco incomin-ciare con i difetti, per evitare, che il temasi concluda con note negative. Dunqueprima di tutto l'invidia; difatti è la cosapiù brutta, basta una minima cosa persuscitare odio e malumore, oltretutto siperdono gli amici e non si fa altro cheavvelenarsi la vita. L'invidia è anche unpunto debole, difatti se qualcuno a cui siè per forza legati, vuol fare un dispetto,compra qualcosa, fa un qualsiasi gesto,e l'altro muore di bile. Poi non vorrei essere una di quelle

che non si accontentano mai di ciò cheoffre la vita perché in poche parole, vuoldire essere insoddisfatti, e ciò è unabrutta cosa poiché per questo ci sonosolo tante ore di Malinconia e poche digioia e serenità. Così anche per il viziodel gioco. Altro grosso difetto che nonvorrei assolutamente avere e che speronon abbia è quello di essere prepotenteed egocentrica, difatti per queste per-sone non è che la vita, la gioia e special-mente l'amicizia, aprono troppo leporte; difatti inorridisco solo al pensieroche tutti coloro che mi stanno attorno

non sono contenti e felici di starci, mafingono soltanto, e mi sopportano.Però dopo tutta questa sfilza di di-

fetti, c'è anche qualche pregio, che vor-rei avere come: la bontà, l’onestà, lacarità e specialmente la comprensione ela generosità verso gli altri, perché nellavita per andare d'accordo con una per-sona, basta che la si comprenda, per po-terla aiutare nei momenti di difficoltà,dividere con questa i momenti di sere-nità, e poterla coadiuvare, senza che cisiano incomprensioni. Come altri pregi,vorrei la dolcezza, sia nel comportarmiche nel parlare, nel porgere le cose, me-glio detto nel modo di vivere.Fino a questo momento però c'è stato

solo un fatto di elencazione mentre in-vece sarebbe il caso di riportare tuttequeste cose, nella realtà, nella vita, cioèpraticamente inserirci un pizzico di fan-tasia. Io ho intenzione di laurearmi inArchitettura, quindi il mio lavoro richie-derà una grossa capacità nell'esprimerele cose, sarebbe un guaio chiusa, prepo-tente e invidiosa, nulla mi andrebbebene, non potrei assolvere alle mie man-sioni, perché con un così brutto caratterenon accetterei consigli da chi che sia, eanche perché essendo introversa non sa-prei bene esprimermi e non avrei capa-cità di trasmettere idee, d'altro cantobasta immaginare questa scena: l'archi-tetto si accorge di un fallo, ma essendointroverso e sentendosi dire che così va,non insiste. Morale: quando l'opera ècompleta il committente di questa rice-verà un manufatto che non soddisfanessuno. Sarebbe il colmo. Però non

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solo sotto l'aspetto professionale, maanche per quello domestico sarebbe perme un disastro se non avessi ad esempiol'umanità, sarebbe una continua batta-glia tra me i miei figli e mio marito, nonsaprei come comunicare con loro spe-cialmente con i figli, finiremmo per vi-vere separatamente anche se tutti sottolo stesso tetto, e sarebbe la stessa cosa senon avessi dolcezza nel porgere le cose,farei credere agli altri di essere irascibilee si determinerebbero delle incompren-

sioni che con il passare del tempo di-venterebbero vere e proprie fratture. Mail discorso dei pregi e dei difetti non èsolo rappresentabile nel lavoro e nellafamiglia, quanto anche nelle comitive enella scuola. Difatti specialmente nellecomitive ci vogliono ragazzi allegri, at-tivi, estroversi e con un modo giovialedi comportarsi, è per questo che nellavita oltre a studiare la storia, la matema-tica e l'italiano ci vorrebbe qualche le-zione di scienze del comportamento.

Tema n° 8

La fantasia è la grande alleata diognuno di noi: ci permette di evaderedalla realtà e di costruirci un mondotutto nostro.

È vero,c'è solo un modo per evadere dalla

realtà, e che a volte può non essere pia-cevole, per percorrere spazi che sareb-bero impercorribili;LA FANTASIA.Questa nostra grande alleata che ci

permette di rendere alcuni momentidella nostra giornata proprio come vor-remmo.La fantasia è un bene posseduto da

tutti fin dall'infanzia, ma soltanto pochila coltivano e la conservano, gli altri chela trascurano si inaridiscono invecchian-dosi ancor prima d'invecchiare.

Che fare per svilupparla, oltre cheper conservarla?!Io credo che un buon inizio sia quello

di non vergognarsi di sé, di saper leg-gere in se stessi; di parlare con parolesemplici e aderenti ai pensieri; sforzarsidi descrivere i sentimenti con paroleadatte e precise.Ma l’unico modo per evidenziare la

fantasia è l'Arte; sia essa visiva, musi-cale che scritta.Tale fantasia però è riservata solo a

pochi,agli artisti.Quella minore, ma non meno impor-

tante è di tutti.È del ladro, che sogna banche sempre

aperte e incustodite con sul fronte uncartello con su scritto "RISERVATO AISIGNORI LADRI" e dentro tanti, matanti soldoni già impacchettati e pronti.È del povero, che sogna una grande

casa calda, piena di luce, di comodi e ca-merieri che con passo silenzioso son

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sempre pronti a soddisfare ogni deside-rio appena pensato e non ancoraespresso.È del cattivo che vorrebbe tutto il

mondo fatto di buoni e di sciocchi permeglio e più facilmente angariare l'uma-nità.È del Santo, che nella gloria di Dio

sogna tutto il mondo fatto di cattivi permeglio cimentarsi nella prova di cate-chizzazione e redenzione dei peccatoried acquisire così maggior meriti innanzial Signore e goderlo in eterno.È del bambino, è del fanciullo, è del

giovane ___ è della verde età ____ cheriesce con semplici voli del pensiero adistaccarsi da ogni cosa pur restandonella realtà.LA FANTASIA !Che grande alleata.Guai però a trasformarla in abitu-

dine, si finisce per vivere estromessidal mondo reale conseguendo grandidelusioni ed aprendo le porte adrammi profondi.ALLORA : Fantasia sì, ma con mo-

derazione, ovvero tanta anima in tuttele cose, ma in tutte le cose tanto cer-vello.

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Tema n° 10

Tema a piacere

Il compito di Italiano a molti ragazzinon è simpatico, e quando il Professoreassegna un tema a casa è sempre unagrande fatica svolgerlo bene. Ogni trac-cia non è buona, ora perché è limitata,ora perché non è di proprio gusto, o per-ché è troppo impegnativa o a volte nonsi sa cosa dire.cavillo è buono per dare la colpa al-

l'insegnante, e da ogni lato, agli occhidegli alunni il sistema appare sbagliato."Bisognerebbe che fosse a piacere", di-cono alcuni, e gli altri si associano, ilProfessore, comprensivo dà un tema apiacere – tutti sono soddisfatti, gioiosi,tutti sicuri di avere mille idee, di trovaremille soluzioni – anche il Professore daparte sua è felice di aver accontentato laclasse. I giorni si susseguono, e arriva il mo-

mento del tema, allora ci si pensa su cin-que minuti, otto, nove, dieci, un quartod'ora e ancora niente, ci si alza si sfo-gliano libri, quaderni, niente; ci si iniziaa sentire leggermente demoralizzati, siricerca ancora, ma ecco che dopo un'oradi ricerche, il tarlo dell'indolenza iniziaa stuzzicare: “e se lo copiassi dal qua-derno dell'anno scorso?”. A pensarci sopra l'idea non è male,

allora subito alla ricerca del quaderno,dopo poco si ha la preoccupazione diaverlo dovuto bruciare quella gelidadomenica del mese precedente, oppure

di averlo buttato giù dal ventesimopiano appena finita la scuola. Ma eccolo lì un po' mal ridotto, ma

nonostante sia tappezzato di: uffa, chebarba, strappo tutto, ma che pena; siriesce a leggere qualcosa. Purtroppoperò il piano fallisce, è scritto in manieratroppo elementare e quindi non va bene,il tempo passa e il foglio è ancorabianco. Arrivati ad un certo punto è la

coscienza a farsi avanti e come se sifosse telecomandati, ci si ritrova a pren-dere la penna, il foglio e a scrivere qual-cosa.

Sembra buffo ma è così, non si è maicontenti, ora per un motivo ora per unaltro. E non solo in questa occasione ècosì, ma in tutti i casi della vita. Ora lasi vuole in un modo ora in un altro.È molto facile inventare cose, pensaremodi più efficaci per risolvere unproblema, ma è molto molto difficileinventare cose giuste e ben funzionanti.

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Tema n° 13

Esaminate il fenomeno della modaesprimendo il vostro giudizio in merito.

La traccia che ho scelto mi imponeprima di entrare nell'argomento di in-formarmi sul concetto, sulla storia dellamoda. Pertanto non potendo per brevitàscrivere tanto quanto vorrei dell'argo-mento mi limito a tracciare per sommicapi un percorso storico lasciando perme quanto ho appreso dalla indagineche ho svolto in merito.Nelle antiche civiltà mediterranee, le

variazioni della moda sono oltre chelentissime anche poco appariscenti: ledifferenze di foggia tra gli abiti degliuomini e donne sono minime, e cosìquella tra le diverse classi sociali, chevengono però rappresentate di più dallamaggiore ricchezza di ornamenti.In Egitto appaiono le prime mutande

gonnellino.Mentre in Fenicia nacque la moda

più complessa degli scialli frangiati. E,importante, in Persia apparvero i cal-zoni mai usati prima.Successivamente il passaggio al

Medio Evo dà inizio ad un ritmo dimoda vero e proprio ed è caratterizzatodalla introduzione di abiti tagliati e cu-citi e dalla più vasta differenziazionedelle foggie secondo il sesso e la classe.Il periodo d'oro dell'Impero Bizan-

tino, alle soglie tra l'antichità e il MedioEvo, presenta un periodo di transizione,

con influenze orientali nella comparsadelle maniche e nella bellezza dellestoffe di seta e dei gioielli pesanti, mas-sicci.Col Rinascimento la moda si fa più

estetica e fastosa; e nel campo deltrucco, si diventa molto esigenti, fino arasarsi capelli e sopracciglie per alzarela fronte.In seguito poi la riforma e la controri-

forma imprimono un carattere più au-stero anche alla moda che si fa piùsevera e insieme goffa, ed il lusso si tra-sferisce esclusivamente nei gioielli, enella biancheria intima.Ma con la rivoluzione francese tutte

le frivolezze e tutti gli artifici sono can-cellati.In seguito nell'ultimo ottocento, la

moda da aristocratica diviene borghese,manca di una linea direttrice, si arricchi-sce di fronzoli e stravaganze. Ma intantosi verifica, con sempre maggiore accen-tuazione, il fenomeno dell'assimilazionedella moda in tutte le classi e in tutte lenazioni e più tardi la moda si è venutaaffermando e trasformando soprattuttoin fattore commerciale di primaria im-portanza.Per quanto concerne ai concetti della

moda da questo breve andare storico sievidenzia chiaro che la moda è condi-zione degli eventi storici, ovvero non sidivide da questa ed inoltre è funzionedelle classi sociali dominanti.Potrei richiamarmi alla moda citata

dei nobili sia nell'antichità che nei tempipiù recenti; potrei citare ancora il tagliodei capelli e delle sopracciglie adottati

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per allinearsi alla austerità di quel pe-riodo storico.Orbene il concetto di moda è fun-

zione e scopo, storica e sociale.Attualmente le case di moda impo-

state su base industriali, confezionandocapi di abbigliamento apparentementedisancorati da ogni vincolo, in realtànon fanno altro che cogliere il senso egli umori dell'attuale classe dominante eproducendo in serie determinano nelproprio interesse con perfetti servizipubblicitari una profonda avidità delmanufatto accrescendo lo spirito consu-mistico del nostro periodo storico.Nulla però fanno per differenziare il

prodotto nel rispetto dei canoni indu-striali. Intendo dire che l'uomo do-vrebbe nella scelta condizionata delcapo d'abbigliamento poterlo “trasfor-mare” per personalizzarlo, ci evitereb-bero così – senza nulla togliere ai lorointeressi – la gran pena di scoprirci tuttiuguali con nella testa la convinzione divestire a proprio gusto.Ne deduco che le masse giovanili che

costituiscono il vero grosso settore com-merciale a cui è rivolta l'attenzione in-dustriale vengono “illuse” dal fatto checon poca spesa possa essere se stessacon personalità.

Certo è se stessa ma in una unifor-mità che è avvilente monotonia. Lamoda pertanto, e qui intendo quella per-sonalizzata, continua ad essere appan-naggio dei novelli nobili, cioè deicapitalisti che con il danaro possonopermettersi – mostrando abiti apparen-temente semplici – di essere ciò che illoro carattere e la loro natura intendemanifestare.Qui è necessario dire brevemente

che, la personalizzazione è fatto indi-spensabile perché è tramite l'abito cheognuno di noi tende a farsi riconosceredagli altri per quello che intende essere.Questo concetto mi sembra impor-

tante; esso è legato a quello naturaleperduto grazie alla civiltà dove l'uomocon altri segni manifestava al compagnoil proprio spirito, la propria identità.Apparentemente l'uomo sembra cam-biato ma in effetti pur con tutte le misti-ficazioni dei giorni nostri l'uomo siribella all'appiattimento generale e sisforza in ogni modo e con ogni segnod'essere se stesso. La moda nulla fa per alleviare questa

frustrazione che, proprio per il fattod'essere da tutti sofferta, viene da tuttitaciuta e quel che è peggio negata.

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Tema n° 1

I ricordi della mia infanzia.

Per quello che mi ricordo non hoavuto mai fatti traumatizzanti o determi-nanti per la formazione del mio carattere.E uno dei rari episodi, che mi ha col-

pita è stato il giorno in cui i miei geni-tori decisero di portarmi all'asilo, infattili giunti non ci furono né parole, né re-gali né promesse, per farmi decidere adentrare in un’aula, tutte le scuse eranobuone; ora i bambini erano brutti, oraera l’insegnante brutta, ora mi scappavala pipì, ora non trovavo l’aula giusta.Oltre a questo si aggiungeva il fatto chegli altri bambini si erano affezionati amia madre, quindi se tentava di andarevia, non piangevo solo io ma tutti i bam-bini che si erano avvicinati.

Questo fatto durò una settimana fin-ché la mamma di comune accordo conla Direttrice decise di rinviare all'annosuccessivo.Trascorso l'anno e giunti al secondo

appuntamento, la cosa non fu molto di-versa, l'unica variante fu che decisi diandare a scuola a patto che andassi inuna classe dove avessi potuto impararea leggere e a scrivere. Fui accontentata e d'allora ho iniziato

la mia vita di scolara prima e studentepoi.Questo è stato un fatto molto posi-

tivo perché ho dimostrato sin da piccoladi avere interesse verso le materie, qua-lunque esse siano e non soltanto verso ilgioco.Ho dimostrato di essere attirata da

queste cose, ma non in modo superfi-ciale, bensì sempre approfondito e pon-derato sulle cose.

Tema n° 3

È difficile essere sinceri ma è ripu-gnante l'ipocrisia.

L’ipocrisia è ripugnante ma non tuttici tengono al proprio onore, e nonhanno rispetto per se stessi.Da sempre molti uomini hanno prefe-

rito rinunciare alla loro dignità, pur diguadagnare o meglio speculare sugli altri.L’ipocrisia si trova dappertutto, tra la

gente povera, tra i ricchi, i nobili e anche

molto spesso a scuola tra compagnedella stessa aula. Tutte si dimostrano af-fettuose quando devono avere, ma inverità non possono chiamarsi amiche. Aloro, si adatta di più il termine bandie-rina, può sembrare strano ma così è.Difatti cosa fa la bandiera, se non che

seguire il vento, così gran parte dellagente, in questo caso le compagne,segue chi può fruttar loro qualcosa.E quante delusioni e che amarezze

per chi non le aveva credute tali. Poichéper gli ipocriti non è la vera amiciziache conta bensì ciò che può ricavare con

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Temi svolti nell’anno scolastico 1977/19782° Liceo Artistico anni 14

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Tema n° 6

Come dovrebbe essere, secondo tela scuola?

La scuola come la desidererei io èben diversa da quella attuale.Innanzi tutto per poter attuare il mio

pensiero ci dovrebbe essere un gran ri-spetto, sia da parte degli alunni che daquella dei professori, in modo da poteragire -se non su di uno stesso piano- macerto più liberamente.Perché io sono convinta che anche

l'atteggiamento dei giovani d'oggi nellascuola, condizioni gran parte dei profes-sori.Quindi, considerato come vero que-

sto rispetto, per me la scuola non do-vrebbe essere il luogo dove si va persentire la spiegazione o per essere inter-rogate e dove la cosa forse più impor-tante è sapere il voto - certo tutto questoè indispensabile - ma io vorrei che lascuola fosse una seconda famiglia.Tra il professore e l'alunno non do-

vrebbe esserci un rapporto basato sulterrore, sulla paura,e sulla incompren-sione, ma un rapporto umano basato sul

lo starci insieme.Ma approfondendoci nel discorso è

bene analizzare il carattere di questepersone ed il perché di questo compor-tamento.La classe degli ipocriti, chiamiamola

così, è formata prevalentemente da sog-getti insinceri, timidi e privi di una pro-pria personalità per cui cercano in tutti imodi di adattarsi il più possibile, e diagire con la mente altrui, in modo daconfondersi tra gli altri e non avere re-sponsabilità.Questa però non deve essere una giu-

stificazione, perché ognuno anche se inpiccola parte contribuisce alla forma-zione del proprio carattere, e anche sel’ipocrisia può dare del benessere se siviene riconosciuti si viene additati persempre e si fa anche una pessima figura,ed è per questo che la vita ambigua è un

grande rischio.Ma questo fatto non è solo di oggi,

difatti un esempio molto vistoso èquello di don Abbondio nei promessisposi, che non sa come comportarsi e sinasconde verso tutti e verso tutto.E ritornando al concetto proprio ini-

ziale dove ho detto che gli ipocriti si tro-vano dappertutto, anche tra i preti comedon Abbondio ve li troviamo.Ritornando al personaggio dei pro-

messi sposi, il fatto stesso di aver sceltodi prendere i voti, solo per poter esserepotenti, e sfruttare quella situazione cidenota chiaramente il carattere.Comunque tirando le somme, è me-

glio essere sinceri e camminare per lastrada giusta, e aspettare il benessere ol'amicizia vera e sincera che non otte-nerla subito ma in maniera del tuttosbagliata.

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reciproco rispetto, consapevoli sia l'unoche l'altro del ruolo che occupano. Ildialogo poi dovrebbe essere alla basedello studio che si effettua in classe e aquesto discorso dovrebbero parteciparvisia gli alunni che i professori, e non -come molto spesso accade – che que-st'ultimi incitino – quasi fosse un com-battimento tra animali – gli alunni ad undiscorso, e che quando si fa più accesonon accennino ad intervenire.E quindi penso che il rapporto “pro-

fessore-alunno”, precedentementedetto, sia quello che possa dare sod-

disfazione sia all'uno che all'altro.Per quanto riguarda invece gli

alunni, dovrebbe esserci più compren-sione e disponibilità tra tutti, e noncome accade oggi che sono solo dispostia punzecchiarsi, a riprendersi in ogniminima sciocchezza, e in attesa del mo-mento più propizio per ingannare epoter sembrare agli occhi del docentepiù capaci. Tutto questo è inutile e servesoltanto ad inasprire ciascun compo-nente di questo gruppo. E non ci sirende conto che se tra ragazzi ci fossequello affiatamento che oggi manca deltutto, si riuscirebbe a raggiungere unbuon grado di preparazione, oltre che dimaturità.Difatti credo vivamente che il con-

tatto con la scuola influisca molto sul-l'individuo, però come anche nella vitasociale presenta solo due strade, due vied'uscita: o inserirsi pienamente nella so-cietà – dipende poi dall'individuo, sebene o male – e trovare la propriastrada, il proprio modo di inserirsi, op-

pure rimanere nettamente tagliati fuoridalla società non riuscire più ad inse-rirsi, in poche parole gli emarginati. Unaspecie di selezionati, i più forti vannoavanti e i più deboli rimangono fuori.Ma questo è un discorso che si distaccanettamente dal campo della scuola, eche forse è più adatto a sintetizzare ilproprio pensiero sulla società che ci cir-conda non più sulla scuola. Quindi per ritornare sul tema princi-

pale voglio ripetere che tra i ragazzi cideve essere l'affiatamento indispensa-bile per la riuscita della classe. Per quanto riguarda poi la scuola in

sé per sé, cioè scuola in quanto com-plesso organizzativo, ci dovrebbero es-sere più iniziative, ad esempio nelnostro che è un istituto ad indirizzo arti-stico, necessiterebbero lezioni pratiche,oltre che nelle materie artistiche anchein quelle culturali.Il materiale non dovrebbe lasciare a

desiderare, proprio in una scuola allaquale queste cose sono indispensabili.Da quanto ho detto è chiaro come il

mio pensiero e desiderio sia lontano daquella che in realtà è la scuola di oggi.

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…… È finita lì la giornata ma venendo qua(a casa) mi sono decisa di scrivere le primecose segrete di cui papà e mamma solo pos-sono sapere, ho voluto scrivere queste coseprima perché volevo imitare (Gianburrasca)e poi perché da grande possa ricordare lamia felice infanzia.

Dalla pagina 9 e 19 del suo Diario, da Paolachiamato “Giornalino”, stralciamo i “GrandiProverbi”, scritti quando aveva appena 9 annie 4 mesi.

1 – Per vivere in eterno bisogna avere laparte più importante libera dai peccati edalle colpe, questa parte è l'anima. Ecco lachiave della vera vita.

2 – Se credi in Dio hai il mondo in pugno.

3 – Aspetta con calma e avrai tutto ciò chedesideri.

4 – Il difficile non esiste, l'impossibile ri-chiede solo un po' di tempo.

5 – L’uomo deve fare solo ciò che può faree non ciò che vuole fare. Altrimenti diventa solo causa di disastri.

12 / 2 / 1973Paola Adamo

PAO L A ADAMO

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Dal DIARIO di Paola

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Era una delle giornate più calde diluglio e a Napoli in particolare, era im-possibile compiere anche un solo gesto.Il traffico si era fatto caotico, tutti eranocome impazziti, tutti cercavano (e dicocercavano, perché le macchine si muo-vevano di un metro all'ora) di fuggiredalla città, i clacson assordanti contri-buivano attivamente all'aumentare dellatensione.Era già dalle 7,1/2 che le macchine si

susseguivano ininterrottamente for-mando colonne chilometriche ed eranogià le 9,30.Stranamente sentimmo bussare alla

porta (chi era stato così eroico, da sfi-dare il traffico, quale eroico cavaliere erariuscito a sfondare quella specie di bar-riera?), mio ZIO Nino, che anch'esso su-dato e dimagrito, era riuscito araggiungerci partendo dal quartiere Vo-mero arrivando al quartiere Fuorigrotta;e chi conosce Napoli sa cosa vuol dire.Appena ebbe finito di scolarsi (non

c'è termine migliore per indicare ilmodo di bere in quella giornata) unabottiglia d'acqua, si sedette in poltrona eci chiese se volevamo andare tutti in-sieme (cioè noi e la famiglia di mio zio)alla spiaggia di Bacoli per trovare un po’di refrigerio.Lo guardammo fisso negli occhi e se

prima l'avevamo considerato un eroe,adesso ci chiedevamo se non avessepreso invece un colpo di calore.Eppure come presi anche noi da fol-

lia, acuta, indossammo i costumi dabagno sperando di riuscire ad immer-gerci nelle calde acque (con quella tem-

peratura anche l'acqua sicuramente sa-rebbe andata in breve in ebollizione)prima di mezzanotte.Ora saltiamo a piè pari le tre ore di

viaggio e arriviamo immediatamente aBacoli, proprio nel momento in cui ci ar-rivammo con la macchina, il bagnol'avevamo già fatto (di sudore è vero)ma era pur sempre un bagno.Arrivammo che era circa l'una, e

quindi la prima cosa da fare fu quella diandarsene a mare, noi ragazzi prece-demmo di qualche minuto gli adulti –che erano impegnati a scaricare le vi-vande ormai tutte lesse – e fu per que-sto che né io né gli altri miei amici ciaccorgemmo che erano arrivate altrepersone, che avendo saputo, da non sochi, che stavamo a Bacoli, erano venutea trovarci.Quando noi giovani tornammo a

terra per vedere quale fosse il motivodel ritardo dei nostri genitori, ci tro-vammo di fronte a due ragazze, sa-pemmo dopo che si chiamavanoMìlenca ed O'slavia .Tutto questo preambolo era necessa-

rio per mostrare come un caso – maicome questa volta veramente tale, vistoche lo zio non doveva venire, il marenon era in calendario e meno che menola presenza delle due ragazze – si statopropizio per il particolare che vi dirò.Ci conoscemmo, la prima Mìlenca

aveva ventitré anni e la seconda Óslaviaventicinque, quindi abbastanza piùgrandi di me, e di questo me ne ramma-ricavo, pensando che non avremmo po-tuto divertirci assieme data la loro età.

DAL B O C C I O LO AL F I O R E

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Dal Diario “Scolastico” una paginadi vita quotidiana di Paola

Luglio 1976

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La religiosità di Paolaattraverso i suoi lavori

Ma in breve mi resi conto di aver sba-gliato opinione, in quanto Mìlenca su-bito si dette da fare con noi ragazzi.Però in breve e senza accorgercene si

fece sera, e tutti ci radunammo in casaper stare più raccolti.Ad un tratto i genitori chiesero a Mì-

lenca di suonare la chitarra e lei senzafarsi pregare subito imbracciò la chitarrae allietò la serata suonando tante cose,per accontentare tutti.Anch'io suono la chitarra, e quella

scena fu per me importantissima.Perché io quando mi chiedevano di

suonare la chitarra ero sempre restia etrovavo ogni scusa per evitare di esi-birmi. Ma in quel momento capii chenella vita non basta essere spiritosa e al-legra ma per essere una ragazza accet-tata e richiesta da tutti, che è una bellasoddisfazione, bisogna anche esserepronti a qualsiasi richiesta ad essere gio-viali e soprattutto giovane nel cuore enell'anima.

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Due disegni per il Natale 1967… ed uno per il Natale 1968.

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È Natale 1968. Un Presepe fatto da Paola con carta e palline di carta colorata.

Al centro un disegno per il Natale 1969;qui sopra, del Natale 1970.

Natale 1977,poster su vetro.

Opera realizzata in classe da Paolaal 2° Liceo Artistico.

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Dal quaderno B di religione

1° - Domanda: Nelle scuole elementari e precedenti, sei rimasta soddisfatta dell’insegnamento religioso oppure no?

Risposta: Sì sono rimasta soddisfatta.

2° - Domanda: Perché ?Risposta: Perché erano lezioni attive.

3° Domanda: Come vorresti che si svolgesse l'ora di religione?Risposta: Vorrei che si imparasse qualcosa però

attivamente.

4° Domanda: Quali argomenti ti interessano maggiormente?Risposta: I miracoli e la Passione di Cristo.

5° Domanda: Hai altro da dire o da proporre?Risposta: No.

Dal quaderno C di religione

Domanda: La fede, la fratellanza, il futuro, tre argomenti molto delicati.Come l'uomo moderno si pone dinanzi ad essi?

Risposta: Facendo una vita sana e morigerata, coltivando, per così dire, frutti spirituali da presentare al Signore insieme all'anima il giorno della morteed evitando le cose peccaminose.

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Domande a botta e risposta

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Ricerca di religione sulla Madonna.Paola risponde elencando ben 71 titolidella Vergine.

Uno stralcio

Madonna dell’Acero: Santuario in cui vi è l'immagine di Madonna incisa su un tronco d'acero.

Madonna Addolorata o dei sette dolori: ci ricorda i dolori che ha sofferto vedendo suo Figlio in

croce.Madonna dell’Aiuto: che aiuta nei momenti di bisogno.Madonna degli Angeli: l'annunciazione si è fatta attraverso gli angeli; un

angelo apparve in sogno a Giuseppe; un angelo accompagnò Maria, Giuseppe e Gesù quando ci fu la strage degli innocenti.

Madonna Annunziata: la Vergine Maria che ricevette dall'Angelo l'annunzio della sua elezione a Madre di Dio. Solamente quando essa ebbe accettato, il Verbo si incarnò in lei per opera dello Spirito Santo.

Madonna Assunta: l’ascesa al cielo in anima e corpo della Madonna, dopo il suo trapasso come sonno e non come morte.La festa che è la solennità più grande si celebra il 15 agosto, ma di origine oscura.

Madonna Ausiliatrice: titolo di Maria Vergine, a indicarne la pietà e la funzione mediatrice presso Dio per ottenere grazie.

Madonna col Bambino: Colei che lo partorì e che viene rappresentata col Bambino.

Madonna di Campiglio: Santuario, ove si trova la Madonna, situato aCampiglio.

Madonna del Carmine: apparve sul monte Carmelo.Madonna del Coazzone: simbolo della fecondità. È rappresentata con

una lunga treccia nera disposta dietro la schiena.

Madonna della croce: che ha portato – come il Figlio – la croce dei dolori in silenzio.

Madonna CuoreImmacolato di Maria: Colei che ha il cuore immacolato.Madonna del Divino Amore: Colei che amò sconfinatamente il Figlio suo e

che ora così ama noi peccatori.Madonna del Duomo: la popolare Madonna in rame dorato, che dall’alto

della guglia maggiore del Duomo di Milano domina la città e tutta la pianura milanese.

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24 maggio 1978

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Ultime immagini di PAOLAa 14 anni e 8 mesi.

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A conclusione un florilegio di disegni

relativiai suoi vari periodi di vita

che significativamente la rappresentano

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I disegni di Paola

3 maggio 1968Paola a passeggiocon mamma e papà.

Alberi di pesco.

La bimba e il palloncino perduto.

Il cignoche si becca.

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La storia del bimbo perduto.

La storia del pullman prepotente 1969-70.

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Fantasia per tessuto donna.Casa di campagna.

Abete natalizio.

Disegni di fantasia, 24 novembre 1970.

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Un delicato omaggio alla mammaper il 1° dell’anno 1973-

Le ochette felici, 1973

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Disegni di Paola del 1973.

I due cavalli innamorati.

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Studio di teste di animali, 1973.

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Aprile 1974: la Primavera.

16 novembre 1974: compleanno di papà.Sul retro scrive: “Un postino inaspettato (Il miocuore) ti porta un sacco di auguri e bacionissimi.Paola”.

7 luglio 1974: onomastico di papà.”Una amica inaspettata

una negrettati dà un leone di Auguri”.

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La storia della principessa vanitosa. Ovvero la Primavera.

In chiesa: Santa Messa. 1974/75 – Cristo e gli apostoli.

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16 novembre 1975:compleanno di papà.“La tua sicurezzaè come una velapiena di vento”.

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Festa del papà 1975:Papà sei un cannone. Augurissimi, 1975.

Festa della mamma 1975:Mamma sei la cannonessa

dei maccheroni.

Disegno del 26 aprile 1975.

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Studio con varie proposte per la realizzazione del cartoncino augurale per il suo papà.

Auguri per il suo papà.

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Donna in cardigan.

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1976 - Pesce Labro e pesce Trombetta desunti dalla sua ricerca sul mare.

Elaborato a china, 1976.

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Nuca di bimba.Donna in pelliccia.

La mucca. Falchetto, il pony napoletano.

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Montagne svizzere.

30 novembre 1976:ritratto della mamma.

Autunno, 1976.

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Proposte per un manifesto.

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Il Professore Arch. Vallauri tratteggiato da Paolacon il pennarello mentre egli è in cattedra-

Disegno del 1977,

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Venerdì Santo: “i perdoni”.

1977: La città del futuro-

1977: lo sport.La corsa dei cavalli.

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Autoritratto.

Ritratto di Giuliana.

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Figure di donne.

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Corso della vita

Nel 1968-69 iniziò le Elementari presso la scuolaLucchese con la maestra Nicoletta Lentini.

Nel 1973-74 iniziò, nel corso “C”, la scuola mediapresso la Vittorio Alfieri.

Nel 1973-74 iniziò lo studio della chitarra classicacon il maestro Domenico Leonardis, proseguendosino al 1977/78.

Nel 1975-76 partecipò con un componimento allaXVII Giornata del Francobollo classificandosi 1a.

Nel 1976-77 iniziò lo sport agonistico con il profes-sore Giuseppe Caputo nella squadra Volley di pallavolo proseguendo sino al 1978.

Nel 1976-77 iniziò nel corso “B” il Liceo presso l’Artistico Lisippo di Taranto.

Nel 1977-78 dopo aver superato il 2° Liceo, il 28giugno iniziò nella Città di Napoli il camminodell’eternità…

PAO L A ADAMO

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Questa era Paola

Scheda d’identità

Nata a Napoli il 24 ottobre 1963 alle ore 3 nella Clinica Posillipo.

Battezzata il 24 ottobre 1963 nella cappelletta della clinica facente parte della Parrocchiain via Posillipo, 111 - Napoli.

Madrina: zia Maria Adamo.

Prima Santa Comunione il 28 Maggio 1972 nella chiesa di S. Giovanni Bosco in Taranto amministrata da don Giuseppe Schiavarelli.

Santa Cresima il 22 giugno 1974 nella chiesa di S. Giovanni Bosco in Taranto amministrata da S.E. Mons. Guglielmo Motolese, Arcivescovo di Taranto.

Madrina: zia Maria Adamo.

Il 27 giugno 1978 nell’Ospedale Cotugno di Napoli,riceve l’Unzione degli infermi.

Il 28 giugno 1978 Paola vola al Cielo.

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dal bocciolo al fiore

24 aprile 1964 24 ottobre 1964 24 ottobre 1965 24 ottobre 1966

24 ottobre 1967 1968 1968 1969

1972 Maggio 1976 Luglio 1977 Marzo 1978

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PAO L A ADAMO

28 giugno 1978

Questa era la famiglia

Lucia, Claudio e PAOLA.

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Il giorno dopo

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“Il giorno dopo: chi avrebbe pensato che centinaia di ragazzi avrebbero ancora ri-cordato Paola?

Nella vita di ogni uomo c'è sempre un giorno dopo, bello o brutto che sia. Essere ricordati dopo morte non è di tutti; esserlo dopo anni è certamente di pochi.

PAOLA ADAMO è tra questi!".

(G. COSTA, La chiamavamo Polly – Vivere quindici anni, Edizioni Paoline, 1986)

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In casa Adamo, ancora oggi, “un ca-lendario a cubi è bloccato su una data: 28giugno 1978”.È il giorno della “immane tragedia”,

dell’“ondata terribile”, “della sconvol-gente comunicazione dell’avvenuto di-stacco dalla vita di Paola”.

“Annientati – scriverà papà Claudio –non potevamo che chiuderci in noi stessi a co-vare la dolorosissima prova e, nello strazio,cercare di capire il messaggio che il PadreEterno ci trasmette per coglierne lo scopo, alfine anche di proseguire quella vita che nonvorremmo più vivere...”.

È comprensibile lo strazio interiore in-generato nell’animo dei genitori. L’uomosofferente porta in sé delle domande, sipone un fondamentale “perché” che pro-voca il suo grido e la sua ricerca di sensoe chiama in causa la problematica dellasofferenza innocente.Ma, anche se questo lamento-requisi-

toria non sarà mai dimenticato, l’animodi Claudio e Lucia gradatamente si di-schiuse a nuove visioni e a nuovi affetti,alimentati dall’azione vivificatrice dellafede.“Le nostre lacrime sono inutili; non ci

resta che LUI, CRISTO, e lontano da LUIuna strada, l’unica, la sola: perdersi; che pernoi però non è alternativa, ambendo esseretrasferiti nella Sua dimensione da Paola, conPaola: è il nostro nuovo scopo”.

Nell’imminenza del primo anniversa-rio della morte di Paola, i genitori, presidal desiderio di fissare ogni frammento

della testimonianza di vita della loro fi-glia e mossi dalla volontà di comunicarecon tutti, predisposero il volume “Dia-logo con Paola – documenti di vita” (Edi-trice Grafischena S.p. A., Fasano di Puglia1979 – Pubblicazione fuori commercio)per offrirlo a parenti e amici e a tuttiquelli che, pur non conoscendola, pote-vano ricavarne propositi di possibile e fe-lice imitazione.

Il “Dialogo con Paola” – un “libro-docu-mento” – che riportava tutto il copiosomateriale da lei prodotto nell’arco dellabreve vita” e registrava contemporanea-mente l’indicibile calvario dei suoi geni-tori, si rivelò una fonte preziosa edoggettiva di notizie e di eventi.Quella storia che umanamente poteva

considerarsi conclusa, fece registrare manmano un provvidenziale, crescente inte-resse in Italia e nel mondo.Ebbero inizio testimonianze e inizia-

tive che si rifacevano fedelmente a quellafonte e crebbero di anno in anno.Così scrisse Claudio: “... No, non ci sba-

gliavamo, Paola ci parlava. Forte e paziente,potente nel Signore, ora non parlava più soloa noi, ma a tanti, tanti altri.

E fummo ancora genitori.Ecco la nostra nuova più grande prova: vi-

vere nel mondo senza essere più del mondo.Ma Paola col suo insegnamento ci ri-

chiama al dovere e ci fa comprendere che labattaglia va combattuta sino all’ultimogiorno: ci fa comprendere che il nostro ruolodi genitori non è finito; continua.

Da «quel giorno», una valanga di epi-sodi”.

Premessa

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La natura della presente pubblicazione non ci consente di spaziare in unaelencazione delle tante iniziative e testimonianze che hanno segnato lo snodarsidegli eventi relativi a Paola.

Ci limitiamo a tre provvidenziali “Segni” che hanno rivelato l’incidenzapositiva del suo messaggio di vita che “può essere proposto a quanti, anche in-consciamente, attendono un modello di autenticità e di bellezza morale”.

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Il primo grande Segno“Il Cristo dalle grandi braccia”

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Roma, 07 luglio 1982: Claudio e Lucia nella Cappella privata, presentialla messa celebrata da PapaGiovanni Paolo II, con alcuni sacerdoti polacchi.

Udienza privata ai genitori di Paola, suinvito di Giovanni Paolo II

Il 28 giugno 1979, primo anniversariodella morte di Paola, Claudio spedisce alSanto Padre il volume “Dialogo conPaola – Documenti di vita”. Non chiedenulla. Il suo è solo un dono che intendeoffrire al Papa, con umiltà ed affetto. Cosìavevano fatto i connazionali quando eraandato in Polonia, dopo la Sua elezione.La risposta è immediata. Il 10 luglio 1979

S.Em. E. Martinez, della Segreteria di Stato,spedisce una lettera (prot. 20.390) all’Arci-vescovo di Taranto Mons. Guglielmo Mo-tolese e lo incarica di consegnarla ai coniugiAdamo. Sua Santità, avendo appreso dalvolume inviatogli in dono notizie su Paola,desidera celebrare, loro presenti, una S.Messa nella Sua Cappella privata.Un tale invito suscitò grande emo-

zione in Claudio e Lucia. Si restò in attesadel giorno fissato, ma il tragico attentatoal Papa – 13 maggio 1981 – obbligò al rin-vio dell’udienza.Giunse finalmente quel giorno e il 7

luglio 1982 Claudio e Lucia partecipa-rono alla Messa celebrata da GiovanniPaolo II nella sua Cappella privata.Nell’udienza che seguì, furono donati alPapa due volumetti scritti su Paola e ilmodello unico del CRISTO in ceramica.Sul fondo dello scrigno in legno dove

era posto il Cristo, una piccola targa in ar-gento riportava il nome dell’autrice:Paola Adamo!

La serie delle foto riportate docu-menta quel magico appuntamento. Allemolte domande che gli amici gli pone-vano, Claudio semplicemente rispon-deva: “Certe cose sublimi non si possonoraccontare “.

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Claudio e Lucia,dopo aver salutato il Santo Padre, gli offrono due libriscritti su Paola:Una primaverachiamata PAOLA e Una meteora viva: Paola Adamo.

7 luglio 1972Roma

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Claudio e Lucia illustranoil dono per Lui fatto

predisporre in ceramica,rappresentante il Cristorealizzato su disegno diPAOLA. Papa Giovanni

Paolo II ascoltaattentamente la spiegazione

di Claudio.

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Bozzetto originale di PaolaAdamo per il “CRISTO”modellato in ceramica.

Placca in ceramica offerta alSanto Padre.

A lato: scrigno in legnoDouglas fatto predisporreper contenere il modellounico del CRISTO in ceramica.Lo scrigno aperto con la“placca” adagiata sul fondodi velluto nero.All’angolo, la piccola targa in argento recante il nomedell’autrice: Paola Adamo.

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È doveroso riferire che ilsuddetto Crocifisso, realizzato in legno

verniciato giallo oro,in data 29 ottobre 1989in occasione della visita

pastorale a Taranto di Giovanni Paolo II,

fu collocato sul palco allostadio Iacovone per la

celebrazione della Santa Messa.

Il Sindaco del tempo, prof. Mario Guadagnolo,

lo donò alla Curiadi Taranto.

In basso: nel maggio del2001 il Cristo fu posto nellanuova chiesa Spirito Santo

in Taranto. A lato, particolare del Cristo.

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PAO L A ADAMO

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Una adesione superlativa ottenne ilConcorso “Una primavera chiamataPaola” indetto dalle FMA (Figlie di MariaAusiliatrice) dell’Ispettoria Meridionalenell’anno scolastico 1982/83.

La “Radio Libera Salesiana AntennaDon Bosco” di Bova Marina (RC) avevasuscitato vasta risonanza in tutta la Cala-bria e la Sicilia orientale (Autunno 1979)ed erano già stati pubblicati i primi duelibri su Paola (“Una primavera chiamataPaola” di Franco Solarino e “Una meteoraviva: Paola Adamo” di Adolfo L’Arco).Le “Figlie di Maria Ausiliatrice” dette

anche “Salesiane di Don Bosco” avevanonel 1982 ben 26 Case od Opere, con 310Suore e un mare di gioventù tra scuole etutti i grandi Oratori, Centri giovanili,ecc. e portavano stampato in cuore quel“DA MIHI ANIMAS, CETERA TOLLE”che era sempre stato il principio guida,l’ansia apostolica di Don Bosco. Furonocoinvolte Opere, Suore e la loro gioventù:una moltitudine.L’Ispettrice Sr. Lucia Rizzo, con sede a

Taranto, conosceva Paola e la sua storia.Aveva certamente letto il libro di DonFranco Solarino e di Don L’Arco. An-dando in visita alle Case delle FMA dellasua giurisdizione, doveva aver avuto no-tizia di Radio Don Bosco di Bova Marina,là dove giungeva l’antenna salesiana,perciò si dimostrò dispostissima al belprogetto di regalare alle giovani della Ca-labria, Basilicata e Puglia il “MODELLOPAOLA”, lanciare cioè il Concorso, cheavrebbe coperto l’anno scolastico 1982-83. La segretaria ne diede comunicazione

ai coniugi Adamo, invitandoli ad un col-loquio, avendo già un abbozzo di pro-gramma ben delineato.

Il 24 ottobre 1982, dopo una solenneliturgia nella Parrocchia salesiana di SanGiovanni Bosco in Taranto, la folla dellepartecipanti si riversò nel vicino Istitutodelle FMA per l’inaugurazione ufficialedel “Concorso” che avrebbe impegnato,nell’anno scolastico 1982-83, alunne eoratoriane di IV e V Elementare, ragazzedella Scuola Media e adolescenti dellaScuola Superiore e dei Centri giovanili.Fu distribuito a tutte il seguente foglio

esplicativo che indicava modalità e fina-lità di svolgimento del Concorso.

24 Ottobre – Si ricorda la nascita diPaola e a Taranto, presso l’Istituto M. Au-siliatrice, ci sarà la consegna dei testi. In-sieme si vivrà un momento di preghierae di festa.

TESTI: “Una primavera chiamata Paola”di don Solarino - LDC “Una meteora viva” di don L’Arco, Ed.

Dehoniane.“Dialogo con Paola” documenti di vita

ricchi di poesie, disegni, dediche, temisvolti in classe, testimonianze di compa-gne e di insegnanti; da essi traspare un at-teggiamento di vita sempre piùimpegnata e matura.

MODALITÀ: Le partecipanti si esibi-ranno in canti, poesie, prosa, recital, dise-gni su fogli 24 per 32, diapomontaggio,con riferimento ai documenti di Paola e

Il secondo SegnoUn “Concorso” sulla vita di Paola

Page 173: Paola Adamo - dal bocciolo al fiore

alle Lettere di San Paolo.

TEMI PROPOSTI: “Una ragazza docile allo Spirito Santo,

cresce in età, in sapienza e in grazia”. “San Paolo ha maturato una prima-

vera chiamata Paola”.“Paola sa vivere nell’ambiente fami-

liare e sociale perché fa comunione con leTre Persone”-FINAL1TÀ: Comunicare alle ragazze

il valore della vita e la ricchezza dellagioia interiore.(I lavori di riflessione, ricerca e dise-

gno devono essere inseriti nella catechesidell’anno scolastico.)

Leggiamo nella cronaca della giornata:“Un foglio che è bussola, insegna, carreg-giata...

Si vedrà se era un Concorso per gioco o“pro vita!”.

L’adesione al Concorso fu massiccia, sìche in chiusura si dovette distribuire lamassa delle partecipanti in due giornate:il 1° maggio e il 29 dello stesso mese. Duegiornate vissute all’insegna della gioia.

Una marea di gioventù festante con-venne a Martina Franca (TA), pressol’Istituto delle FMA per la duplice, so-lenne conclusione.Papà Claudio annotò nel suo diario:

“Indescrivibile l’entusiasmo, l’esplosioned’affetto, incontenibile l’amore per Paola. Èuna festa di sana gioventù, ribollente di stu-

pefacenti sentimenti, di gioventù entusiastaper aver trovato la propria identità in un mo-dello, per aver ritrovato l’entusiasmo di sé.

Una valanga di disegni, quiz, rebus, let-tere, poesie, pitture, diapomontaggi, filmine,films, balli, canti, recite, mimi, stampe, arti-coli. Una infinità di espressioni...

Pensiamo che il Signore, generoso e buonooltre ogni limite, offrendoci tanta abbondanza,voglia forse aiutarci a leggere i suoi disegni,vuole farci attenti alla voce di Paola che an-cora ci parla; vuole farci comprendere che hagradito il dono del nostro dolore...”.

DAL B O C C I O LO AL F I O R E

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1° maggio 1983Martina Franca (TA)

Pagine tratte dall’album di ricordi delle Figlie di Maria Ausiliatrice riguardante il 1° maggio 1983.

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PAO L A ADAMO

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DAL B O C C I O LO AL F I O R E

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PAO L A ADAMO

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Pagine tratte dall’album di ricordi delle

Figlie di Maria Ausiliatrice

riguardante il 29 maggio 1983.

29 maggio 1983Martina Franca (TA)

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DAL B O C C I O LO AL F I O R E

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PAO L A ADAMO

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La premiazionedelle vincitrici.

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CONCORSO PAOLALa relazione conclusiva29 maggio 1983

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PAO L A ADAMO

“Giovani: speranza e futuro, una realtàviva che ha fatto strada in tutta l’Ispettoria,dalla calda Calabria alla lunga Puglia.

Un anno ricco di iniziative con due mo-menti di incontro per le più grandi e le piùpiccole:

1° e 29 maggio 1983.

L’accogliente casa di Martina Franca havisto affluire un migliaio di ragazze, felici di

incontrarsi per mettere in comunele esperienze di gruppo sfociate dalConcorso Paola.

Recitals - Diapomontaggi - Fo-tomontaggi - Rebus - Disegni -Canti - Dediche - Poesie sonostate le modalità di espressione emoltissime le ragazze e i gruppipremiati.

Chi è Paola?Una ragazza dei nostri

tempi, maturata troppo in

fretta, ma che dà a noi ragazze, tanti stimoliper vivere in intensità la nostra vita.

Ha avuto chiara la scala dei valori, propo-sta dai suoi equilibrati genitori, e l’ha per-corsa con velocità, perché non c’è tempo daperdere quando si ha di mira solo il bene.

Diciamo GRAZIE a Paola perché ci hadato esempio del senso della vita, del grandeamore ai genitori, di rettitudine tra le compa-gne e della gioia esplosiva per il suo Gesù.

Faremo tesoro anche della sua esperienzadi vita per poter realizzare il meravigliosoprogetto che Dio ha per ciascuna di noi”.

La massa delle ragazze torna a casacon il poster di Paola e sventolando ilfoulard con la scritta: “UNA PRIMA-VERA CHIAMATA PAOLA” perché è an-cora lei ad augurare a tutte di camminarenella gioia.

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Si espande in Italiala conoscenza e l’ammirazioneper PAOLA

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DAL B O C C I O LO AL F I O R E

Maggio 1996. Rimini, Istituto Magistrale

Pedagogico Linguisticodelle “Maestre

Pie dell’Addolorata”.Alcune alunne

della I e II classe.

RIMINIPresso l’istituto Internazionale Peda-

gogico Linguistico delle Maestre Piedell’Addolorata, l’entusiasmo di Sr. RinaDellabartola, preside della scuola, dopola lettura della biografia di Paola, conta-giò beneficamente anche gli allievi dellascuola che, per l’intero anno scolastico1996/97, ebbero Paola come oggetto distudio e di confronto.“Tutto mi stupisce di Paola - scrisse la

Preside -ma in particolare mi colpisce la suacapacità di equilibrio e di autocontrollo, la suaserenità e maturità, la sua “rara voglia” dileggere San Paolo e certi brani della SacraScrittura, la sua determinazione nella testi-monianza cristiana in tempi non facili nep-pure a scuola...

Vorrei dire ancora tante cose, ma forse èpiù bello rimanere in meditazione silenziosadi fronte ai “Prodigi” che Dio sa operare nellesue creature che ha “scelto fin dall’eternitàper la sua Gloria “.

“Paola è entrata nel loro cuore in punta dipiedi, ma vi ha preso dimora!

Sì, Paola è con noi, è vicina a noi, ci aiutae ci segue... Figure come quella di Paola sonoluci, punti-forza e guide per il cammino. Unagiovinezza realizzata è eloquente, non ha bi-sogno di commenti...”

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PAO L A ADAMO

Sopra: suor Rina Dellabartola, gli alunni, i docenti, i genitori diPAOLA e don G. Schiavarelli recitano le preghiere preparate per laparticolare occasione daglialunni presenti.

A lato: foto di gruppo deglialunni dell’Istituto “MaestrePie dell’Addolorata” sul presbiterio della chiesa San Giovanni Bosco. Apre l’immagine Sr. RinaDellabartola, chiude donGiuseppe Schiavarelli.

TARANTOChiesa di San Giovanni Bosco, 6 mag-

gio 1997 (la data impressa sulla foto è postaall’inglese). Gli alunni e i docenti dell’Isti-

tuto “Maestre Pie dell’Addolorata” con igenitori di PAOLA partecipano alla litur-gia della Parola tenuta da don GiuseppeSchiavarelli.

Dopo aver studiato Paola per tutto l’anno scolastico, nella gita di fine anno (maggio 1997), Taranto fula meta designata per visitare i luoghi dove era vissuta Paola. La documentazione fotografica ha registratofedelmente i momenti felici di una giornata indimenticabile.

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DAL B O C C I O LO AL F I O R E

L’intero gruppo, riunitonella casa di PAOLA, rivolgeai suoi genitori domande su

domande.

In basso:momento significativo dell’incontro: Claudio e

Lucia, con sorpresa,ricevono doni predisposti

per loro. Una ragazza mostrail dono a Lucia.

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La camera di Paola, rimastacome lei l’ha lasciata.Sopra: il suo armadio.A destra: la sua scrivaniae il suo letto.

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PAO L A ADAMO

Al termine di questo scambio di do-mande, risposte e doni, i giovani (conmolta timidezza e rispetto) hanno chiestodi poter visitare la camera di Paola. Otte-nuto il consenso, quasi in fila indiana i

cinquanta giovani sono passati per la ca-mera di Paola e, dopo aver sostato perqualche minuto in preghiera, sono uscitiper dar spazio agli altri che seguivano,compresi i professori e le suore.

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DAL B O C C I O LO AL F I O R E

Sopra: momento conviviale.Prosegue la giornata: tutti insieme alla visita degli scavi di Metaponto.In basso: si conclude l’incontro

con i genitori di Paola.

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RIMINISabato 11 ottobre 1997. Claudio e

Lucia, alla ripresa del nuovo anno scola-stico, furono invitati a Rimini per discu-tere e approfondire, alla luce dellatestimonianza esemplare di Paola, do-mande e problemi che i giovani stessiavevano precedentemente inviato adessi.

I genitori di Paola ricambiano la visita. Invitati a Rimini dalle Suore parlano a tutti i giovani chefrequentano l’Istituto, dove Paola è sempre presente.

A sinistra: Claudio conversa con i genitori convenuti.In basso: Claudio si intrattiene con due vivacissime alunne che hanno tenuto vivo l’incontro.Lucia ringrazia un’alunna e, insieme, tutte le altre per il dono rice-vuto.

PAO L A ADAMO

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DAL B O C C I O LO AL F I O R E

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Omaggio a Paola dalle alunne della V Classe.

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PAO L A ADAMO

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DAL B O C C I O LO AL F I O R E

Secondo incontro del 5 giugno 1999 con gli alunnidell‘Istituto “Maestre Pie

dell’Addolorata”, con dibat-tito a “Botta e risposta”.

RIMINIPuntuali al duplice appuntamento (11

ottobre 1997 e 5 giugno 1999) Claudio eLucia furono accolti con gioia e si dimo-strarono abili interlocutori nel confrontocon i giovani allievi della scuola, discu-tendo con loro – a botta e risposta – lacomplessa problematica del mondo gio-vanile, confrontandola con il "modelloPaola", adolescente quindicenne, che

“merita di essere guardata con simpatiae ammirazione da quanti vivono questadifficile età, in questa difficile epoca dellastoria” (Severino De Pieri).L'incontro registrò, oltre allo scambio

reciproco di piccoli doni, una artistica in-terpretazione, da parte delle allieve, di unmusical ispirato alle Sister Act e al filmSette spose per sette fratelli.

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PAO L A ADAMO

A conclusione del dibattitoofferta di piccoli doni a tuttii presenti.

Nell’ultima foto: Suor RinaDellabartola, sorpresa, ricevecon gioia il suo dono.

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I ragazzi hanno preparato un MUSICAL ricordando Paola.

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DAL B O C C I O LO AL F I O R E

Sopra: le alunne che interpretano

il musical Sister Act e 7 spose per 7 fratelli.

A lato: danza denominataVita e morte di Paola.

In basso: offerta dei fiori.

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La foto ricordo.

PAO L A ADAMO

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Grande emozione in Claudio e Lucia,non solo per il giovanile e bello spetta-colo offerto dalle ragazze, ma anche perla convinzione di quanto Paola sia viva epresente in mezzo a loro.

Nella rivista trimestrale INSIEME Perdelle Maestre Pie dell'Addolorata unlungo articolo, a cura di Angelo Monto-nati, giornalista scrittore specializzato nelcampo della informazione religiosa, pre-sentava ai lettori i risultati della ricercafatta dagli alunni con un titolo sugge-stivo: Batte nei giovani IL CUORE DIPAOLA.

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BRASILEPaola ha fatto registrare, tra gli adole-

scenti e i giovani del Brasile, lo stesso im-mediato impatto di simpatia, di ammira-zione e di consenso che si era verificatoin Italia.Sul foglio mensile Ciao gente… sono

Paola ben otto puntate hanno interessatole vicende del Brasile; tale è stata l’inci-denza benefica dell’esemplarità di Paola.Protagoniste di questa missione, an-

cora una volta, alcune FMA venute aRoma dal Brasile. Affascinate dalla “vi-cenda Paola” e desiderose di interessarnela gioventù brasiliana, si sono adoperate

per ottenere la traduzione in portoghesedel volumetto “Paola Adamo - Qui e al dilà del sole” di M.D. Grassiano, e nel 1998la tipografia “Città Nuova” di Romastampò un agile volumetto dal titoloPAULA ADAMO aqui e para là do sol.Libri e poster di Paola spediti in Bra-

sile si esaurirono ben presto. Ma il fervoredelle Suore e le iniziative pastorali di no-tevole spessore messe in atto ebbero unimpatto straordinario.L’economia dello spazio non ci con-

sente di elencare i tanti eventi verificatisie la loro risonanza benefica sulla gio-ventù locale.

Ci limitiamo a riferire l’esito di unvasto Concorso (ottobre 1999) tra gli al-lievi della Scuola Statale Maria Ausilia-trice, Alto Araguaia, Mato Grosso(Brasile) nella “PRESENTAZIONE” tra-smessaci da Suor Maria Amancia Prado,FMA.

“Noi educatrici salesiane, sentiamo quantobene ha fatto ai preadolescenti e adolescenti lalettura attenta e il lavoro di riflessione sul libroPaula Adamo, aqui e pura là do sol.

I suoi messaggi non conoscono frontiere earrivano al cuore del Brasile, come un inno diringraziamento a Dio per le sue meraviglie.

Lo Spirito Santo cammina nella pratica

della vita e il contatto con Paola ha portato gliadolescenti a confrontarsi e autorealizzarsicon una giovinetta di soltanto 14 anni, che èriuscita a tanto in così breve tempo.

Cari genitori di Paola, Claudio e Lucia,continuate seminando i fiori della purezzaperché il mondo ne ha tanto bisogno.

Nella loro sensibilità, i giovani sentonol’aroma di Dio, che emana da ogni paginaletta.

Il lavoro è stato fatto in 11 classi, per untotale di 366 studenti, d’età compresa tra gli11 e i 18 anni...

È stato un lavoro molto gratificante; cisiamo resi conto della sete di Dio presente neiloro cuori”.

DAL B O C C I O LO AL F I O R E

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Il terzo Segno“Paola valica gli oceani…”

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ALTO ARAGUAIA, 4 novembre 1999

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PAO L A ADAMO

Bimbe brasiliane leggonoPaola.Nella chiesa le alunne sollevano il libro di Paolache hanno letto.

Gruppo dell’infanzia missionaria Paola Adamo.

In basso: suor Maria Aman-cia in mezzo agli adolescenti.Lei è una fan di Paola.

Vengono poi comunicate alcune ini-ziative, in connessione con il Concorso,che vedono protagonista la nostra Paola.

“Nella fiera culturale ci sarà uno spazio perPaola Adamo, dove gli elaborati degli studentisaranno esposti in modo allegro e creativo.

Alcuni libri sono stati consegnati ai bam-

bini dell‘infanzia missionaria che porta ilnome di INFANZIA MISSIONARIAPAOLA ADAMO.

In un gesto di condivisione, i libri di Paolasono stati offerti ad un’altra scuola pubblicadi questa città, affinché anche altri possanofare profitto di questo grande tesoro”.

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CUIABÀ, Centro Missionario “Paola Adamo”, 27 novembre 2000

Questo fiore rappresenta Paola, che è partitada questa terraancora bocciolo

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DAL B O C C I O LO AL F I O R E

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PAO L A ADAMO

AFRICAAnche l’Africa ha accolto, in rapida

successione, il messaggio esemplare divita di Paola Adamo. Kenya, Uganda, Tanzania, Angola,

Mozambico e Isola Maurizio sono le re-gioni fortunate nelle quali Paola è ormaidi casa.

KENYAPadre Marino GEMMA, missionario

della Consolata di Torino, ha sposato inpieno la causa di Paola.

Ci scrive da Maralal (Kenia): “Non po-tete immaginare di come sono entusiasta nelpresentare Paola ai ragazzi. È proprio vero chese credi in Dio hai in pugno tutto e Paola hasaputo conquistare anche ragazze africane...Da parte mia, invoco sempre la cara Paola diproteggere questi ragazzi e giovani che hannosete di Dio, affinché possano trarre un esem-pio da lei... “Chiesta l’autorizzazione, si impegna a

far tradurre in inglese il libretto della LDCPaola Adamo - Qui e al di là del sole, della“Collana Campioni”; nei primi mesi del1999, la “Ruby printers Kenya Ltd” di Nai-robi sfornò un elegante opuscolo dal titoloPaola Adamo - Here and Beyond the Sun.Quando, con la traduzione in lingua

inglese, le ragazze e i giovani africanihanno potuto conoscere dal vivo l’esem-plare identità dell’adolescente Paola, nesono rimasti affascinati.La corrispondenza che ci è giunta ci ha

fatto rivivere le stesse emozioni di quantoera accaduto, negli anni precedenti, aMartina Franca, a Rimini, ad Alto Ara-guaia nel Brasile, dove centinaia di ra-

gazzi/e, impegnati nello studio della vitadi Paola, avevano scritto le loro impres-sioni e i loro propositi.Non è stato facile per noi leggere e tra-

durre le riflessioni dei ragazzi e dei gio-vani Keniani, perché scritte in inglese e inun misto di lingua locale, con la perso-nale e non sempre comprensibile grafia.Ma la fatica richiesta è stata compensatadalla bellezza delle intuizioni e dei pro-positi formulati da quegli adolescenti egiovani africani.Padre Marino GEMMA è un appassio-

nato di Paola. Mosso da questa certezzae pensando ai giovani bisognosi di mo-delli autentici di vita cristiana, si impe-gnò a presentare Paola alla povera, eumiliata gioventù dell’Africa quale MO-DELLO credibile e affascinante, che puòessere guida sulla strada della virtù e delprogresso sociale.Questa prima testimonianza dal-

l’Africa conferma che l’impatto positivodi una vita cristiana esemplare non hafrontiere e, ovunque, mette subito radici.Le tante occupazioni di Padre Gemma

e il successivo suo trasferimento da Ma-ralal a Nairobi non gli fanno dimenticarePaola nella quale – egli afferma – “ho coltouna dimensione missionaria, Sì, Paola era piùche missionaria”.Si deve a questo spirito missionario il

proposito di “presentare la figura di Paolain chiave africana, senza nulla cambiare del-l’originale, affinché possa attrarre i giovanidell’Est Africa: Uganda, Kenya Tanzania ...Non si tratta più solo a livello kenyano, matutto l’Est Africa, perché merita far conoscerequesta “piccola grande adolescente ai giovaniafricani”.

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MARALAL, KENIA – 24 novembre 1999

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DAL B O C C I O LO AL F I O R E

Bimbi Kenianileggono Paola.

Qui sotto: Padre Marino Gemma

insieme ai suoi ragazzi con illibro che parla di Paola.

«Sapete? Ho colto in Paola una

dimensione Missionaria; sì, Paola

era più che Missionaria».

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Fanciulle e giovani keniani,amici di Paola.

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PAO L A ADAMO

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DAL B O C C I O LO AL F I O R E

MOZAMBICO - ANGOLAAncora un passo in avanti: dal Kenya

in Mozambico e dal Mozambico in An-gola.

Protagonista e animatrice di questapacifica e provvidenziale conquista èstata Suor Isoleta Do Nascimento, natanel Brasile, Suora salesiana di Don Bosco,missionaria in Mozambico.Un lungo carteggio – intercorso tra la

Suora e i genitori di Paola – è documentoprezioso non solo degli avvenimenti stra-ordinari verificatisi in quelle terre lontanee attribuiti all’intercessione di Paola, maanche delle opere concrete realizzate che,oggi, sono Centri sicuri di promozioneumana dove schiere festanti di fanciulle egiovani donne ritrovano la gioia della vitasotto lo sguardo sorridente di PaolaAdamo.

Dobbiamo limitarci a brevi cenni es-senziali.

Da Maputo in Mozambico, in data 14luglio 1999, Suor Isoleta scriveva così aiconiugi Adamo: “Con piacere vi dico chePaola Adamo è arrivata in Africa. Mi sonocommossa davanti a questa ragazza che inuna breve vita ha vissuto in tanta pienezza!...

Il nostro Centro è per ragazzi, ma l’esem-pio di Paola non è solo per le ragazze. I ra-gazzi hanno bisogno di esempi di “donnaforte” per essere spinti al bene e al bello... perla vita in pienezza e Paola c’insegna e cispinge “.Un valido sussidio le permise di far

conoscere Paola anche ai suoi ragazzi egiovani. Mozambico ed Angola erano state co-

lonie del Portogallo e fu per lei un van-taggio poter distribuire il libretto di Paolatradotto in lingua portoghese.

Suor Isoleta.

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PAO L A ADAMO

Ieri: devastazione a causa della guerra, prima della costruzione.

Nell’autunno del 1999 Suor Isoleta, dopo15 anni di permanenza in Mozambico, ve-niva trasferita a Luanda, in Angola. Anchein questa nazione, provata da una guerrafratricida durata oltre quaranta anni, “Paolaha mostrato la sua protezione”.

È questa l’espressione di stuporeusata da Suor Isoleta quando ci descrivel’intervento efficace di Paola nel risolvereuna situazione di prolungato disagio.“Da più di dieci anni, le suore cercavano

invano un terreno o una casa per farne la sededell’ Ispettoria. Nei miei dialoghi con Paolaho detto: “Paola, pensaci tu!”

Quattro mesi dopo, non solo ho trovato unterreno, ma una piccola scuola tutta rovinataper il vandalismo della popolazione.

Ho detto a Madre Antonia Colombo (laSuperiora Generale delle FMA) che era unaopportunità da non perdere, perché non solopossiamo restaurare le aule che servirannonon per la scuola, ma per un piccolo Centrodi Promozione Umana e Sociale per le giovanidonne; avremo inoltre anche un bel pezzo diterra per costruire la nostra casa”.

La situazione economica gravava pe-santemente su quel “sogno”! Ma, come intante altre situazioni di difficoltà, si ma-nifestò, tangibile, l’intervento di Paola,invocata con amore da Suor Isoleta.

Suor Isoleta, intraprendente comesempre, ebbe il coraggio di chiedere agliArchitetti Claudio e Lucia Adamo il donodella “pianta architettonica” del Progetto. Immediato il consenso e, dopo uno

scambio di foto e disegni, i lavori di co-struzione ebbero inizio.

E i gravosi costi dell’opera? “Qui iprezzi sono impraticabili...”La soluzione ci fu, e si palesò concreta

e superlativa. “Un’impresa angolana di pe-trolio sarà il pagatore di tutte le spese. Il la-voro sarà fatto da un’impresa di costruzionescelta da loro...”Il CENTRO DI PROMOZIONE

UMANA E SOCIALE di Luanda e la re-sidenza delle FMA sono oggi una conso-lante realtà. Suor Isoleta ha espresso lavolontà di intitolarlo a PAOLA ADAMO.Il 26 luglio 2002 Sr. Isoleta scrive che

tutto va bene e che i lavori vanno avanti.

Progetto per la costruzione della residenza delle Figlie di Maria Ausiliatricein Luanda annessa al Centro di promozione Umana e Sociale.

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DAL B O C C I O LO AL F I O R E

Poi: costruzione in fasedi completamento.

Oggi: in Luanda c’è unacasa delle suore e unagrande scuola per circa

600 allievi. Le ragazze dellascuola festeggiano l’apertura

delle nuove strutture.II sogno di Sr. Isoleta

si è concretizzato.

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PAO L A ADAMO

Al vespro, Sr. Isoleta nellacamera di PAOLA, sedutaalla sua poltrona, prega.

Lucia e Sr. Isoleta do Nascimento fraternamenteconversano.AMICI e PER SEMPRE...

Taranto, gennaio 2006Un’ultima gradita sorpresa: Suor Iso-

leta, venuta in Italia per un corso di ag-giornamento, ha voluto fare unapuntatina a Taranto per ringraziare gliamici Architetti e per visitare i luoghi diPaola.

Aveva scritto: “Il nostro lavoro con le ado-lescenti sarà far conoscere la vita di Paola.Come vedete, c'è molto da sognare, ed io comefiglia di un sognatore (Don Bosco) devo so-gnare... Mi pare troppo poco dire solo GRA-ZIE!... Grazie di cuore... Grazie mille!... Grazieinfinite!”.

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DAL B O C C I O LO AL F I O R E

Campo Grande,2 dicembre 1999: Adeilson

Pereira Tomè, mammaRaimonda ed il VescovoMons. Vittorio Pavanello.

BRASILEUn fitto epistolario ha segnato il cam-

mino vocazionale di Adeilson PereiraTomé, giovane seminarista della Diocesidi Campo Grande in Brasile, dal primoanno di teologia fino all’Ordinazione sa-cerdotale. Quattro anni di corrispon-denza, in portoghese e un po’ in italiano.“Ho avuto la grazia di conoscere Paola che

sta godendo già della gioia celestiale. È ungrande incentivo per la mia vocazione... Co-noscere Paola Adamo, anche da lontano, at-traverso un libretto, è stata e continua adessere un’esperienza molto valida. È come lei,“Paulinha” fosse qui, accanto a me, dandomiforza per continuare nel mio cammino...

“Con la fiducia in Dio dobbiamo conti-nuare il nostro cammino... Paola è molto pre-sente nella vita dei suoi amici e nella vita dicoloro che hanno potuto conoscerla attraversogli scritti e i libri sulla sua vita. Ne sono si-curo che Dio ha scelto Paola. E lei coraggiosae umile ha dato il suo sì generoso. È un esem-pio di vita per noi.

Ogni volta che prego per Paola e mi ri-cordo della sua storia, mi sento rinvigorito. Ècome se Paola intercedesse Dio per me, chemisericordiosamente ascolta la sua preghierae mi concede la forza per continuare il miocammino. Grazie Dio! Grazie Paola!”Terminati gli studi teologici, si preparò

a ricevere il Diaconato e, il 23 luglio 2003,fu ordinato Sacerdote. Non mancò di in-viare un invito personale a Claudio e aLucia, perché si sentissero spiritualmenteuniti in quel giorno.“Ringrazio Dio per il dono di aver cono-

sciuto vostra figlia Paola. Paola è l’inviata diDio che porta luce, speranza, amore a quanti

la conoscono... Che la Santissima VergineMaria, tutti i Santi e le Sante di Dio, unita-mente a Paola, vi accompagnino sempre“.

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PAO L A ADAMO

ISOLA MAURIZIOCome sia giunto in questa lontana

isola dell’Oceano Indiano il messaggiodella vita di Paola, resta un mistero. Ilfatto è che, inaspettatamente, ci è statatrasmessa una lettera, scritta in linguafrancese, di un certo Jean Luc Lagamelleche parlava esattamente di Paola e di unasua santità da altare..

“Paola avrà mandato certamente il suoAngelo custode” ci scrisse Suor M. D. Gras-siano, l’autrice del libretto Paola Adamo,qui e al di là del sole.Si è così aperto un nuovo filone di co-

noscenza di Paola e, dalle testimonianzescritte che ci sono giunte, Jean Luc si è ri-velato come il provvidenziale apostoloper diffondere il messaggio di vita diPaola in quella lontana isola.L’entusiasmo di Jean Luc, dopo aver

ricevuto la foto di Paola e alcune notiziesu di lei, scritte francese, è alle stelle!La risposta rivela la sua grande gioia:

“Relativamente alla fotografia di Paola, possodire che lei ha un viso d’angelo con la santitàche le brilla negli occhi. Non vi sono dubbi!È morta in odore di santità; è per questo chesi manifesta a molti col profumo (inspiegabile)a ondate, di gioia pura: ciò è segno della suasantità e felicità“.

Tra gli altri suoi scritti, è bello ripor-tare un acrostico, tradotto dal francese:Piccola serva del Signore,Amica di tutti i popoli,Ottienici da DioLe grazie che domandiamo.Ascolta ed esaudisci le nostre pre-

ghiere.

Non si può dimenticare un amico cheha parlato di Paola come di “una santa cheha vissuto la sua vita terrena sempre in statodi grazia…, ed è morta in odore di santità“.

Dal BRASILE al PERÙAnche in Perù è spuntato un nuovo

germoglio che testimonia la continua egraduale diffusione della conoscenza diPaola.Pioniera e sostenitrice di questa nuova

presenza, Suor Victoria Rivera Diaz, del-l’Ispettoria peruviana delle Suore Sale-siane di Don Bosco. In data 3 marzo 2007,ci scrive perché “molto interessata di comu-nicare la bellezza della vita della cara Paola”.Provvidenziale per lei è stata la sco-

perta del sito telematico intestato a PaolaAdamo. Pronta ed esauriente la rispostadell’“(E)laboratorio Amici di Paola Adamo”che si è attivato per favorire e incorag-giare lo sviluppo di questo nuovo germo-glio.I risultati non sono mancati. Si è av-

viato un dialogo con questo “nuovofronte” in terra peruviana che ha già pro-dotto frutti maturi: l’impegno di avviarela traduzione in lingua spagnola del li-bretto Paola Adamo - Qui e al di là del sole,l’interesse crescente delle ragazze e delleinsegnanti per “conoscere la bellezza dellavita della vostra Paola” e la segnalazioneparticolare di una giovinetta di 16 anni,Corina Gervasi Diaz, che diventerà unaappassionata ammiratrice di Paola, testi-mone eccellente dell’incidenza benefica

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DAL B O C C I O LO AL F I O R E

25 novembre 2009: una peruviana innamorata di PAOLA, Corina, in gita a Cusco, dove si trova Machu Picchu,

porta con sé il libro Ciao Gente, sono PAOLA.

che suscita Paola nel cuore degli adole-scenti e giovani di ogni continente.Le foto che pubblichiamo sono la

prova convincente della gioia contagiosae benefica che Paola suscita e alimentanel cuore dei giovani sì da considerarsidavvero «un “modello” che incarna insé la giovinezza come va vissuta».“Sono i giovani stessi ad affermarlo... Di

fronte ad una realtà così viva e parlante, cosìvicina a loro, che ama il bello, lo sport, l’ami-cizia, il dialogo, sono conquisi e si sforzano diimitarla e di diventare come lei un ponte versoDio e i fratelli nella gioia di donarsi...” . (L.Dalcerri)

Così scrive Corina Gervasi Diazalla mamma di Paola“Ho portato con me tutto il tempo il

libro di Paola: LEI ha viaggiato con metutto il tempo, ed è arrivata alla meravi-glia del mondo: MACHU PICCHU!!!Anche ho fatto impostare l’immagine diMachu Picchu che ti mettono nel passa-porto, nel libro di Paola. Così che Ciao gente, sono Paola è pe-

ruvianissimo adesso, ma anche un po’vecchio e mi piace così, mi fa sentire chel’ho avuto vicino per molto tempo. Chelo leggo, che lo vedo, che lo tocco, che losento e sopratutto, che mi aiuta a parlarecon Paola”.

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Taranto, 28 giugno 2003: Solenne Concelebrazione nella Chiesa “San GiovanniBosco”, presieduta da Mons. Franco Castellana, Vicario Generale, in sostituzionedell’Arcivescovo Mons. Benigno Luigi Papa, nella ricorrenza del XXV anniversariodella morte di Paola Adamo.

Concelebranti:don Pasquale Cristiani, Consigliere Ispettoriale alla Pastorale Giovanile in rappre-sentanza di don Franco Gallone, Ispettore dell’Ispettoria salesiana Meridionale;

don Ferdinando Lamparelli,Direttore dell’Istituto Salesiano “Don Bosco “di Taranto;don Antonio Gisonno Parroco della Parrocchia “S. G. Bosco” di Taranto;don Osvaldo Traversa, dell’(E)laboratorio Amici di Paola Adamo;

don Gaetano D’Andola, dell’(E)laboratorio Amici di Paola Adamo, Vicariodella Parrocchia “S. G. Bosco” di Manduria (TA);don Roberto Spataro, dell’(E)laboratorio Amici di Paola Adamo, Parrocodella Parrocchia “Sacro Cuore” (Brindisi);don Arturo Messinese, Vicario Concattedrale “Gran Madre di Dio”in Ta-ranto;don Ciro Santopietro, Parroco della chiesa “Spirito Santo” in Taranto;don Giuseppe Savino, dell’Istituto Salesiano “Don Bosco” di Taranto;padre Giovanni Colello O.S.M., della Parrocchia “Maria SS. Addolorata”di Taranto.

Taranto, 24 Ottobre 2003: 40° Anniversario della nascita di Paola.Commemorazione tenuta nell'Auditorium Don Bosco dal Rev.mo Prof.

Don Sabino PALUMBIERI, Ordinario di Antropologia Filosofica pressol'Università Pontificia Salesiana di Roma, sul tema:«STUPORE E AMORE: IL MISTERO DI UN VOLTO PASQUALE»

Taranto, 24 ottobre 2003,Parrocchia San GiovanniBosco. Don Sabino Palum-bieri tiene l’omelia.

Al tavolo della conferenza,da sinistra a destra, don A. Gisonno, don S. Palumbierie don O. Traversa.

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Momenti commemorativi di rilievopiù recenti

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Sul Bollettino Salesiano di Novembre2003 il Superiore Generale dei Salesiani,Don Pascual Chávez Villanueva annun-ciava la presentazione mensile per il 2004(50° Anniversario della Canonizzazione diDomenico Savio) del profilo biografico diragazzi e ragazze che il Sistema educativodi Don Bosco “ha incamminato sulla via dellasantità, facendone un capolavoro di umanità edi grazia“.Ed ecco, a gennaio – con nostra grande

sorpresa – la serie si apre con la presenta-zione di “due ragazze straordinarie”:LAURA VICUÑA e PAOLA ADAMO.“Siamo convinti – scrive il Rettor Mag-

giore – che si tratti di una iniziativa provviden-ziale che resta valida per tutte le età e, in modoparticolare, per l’età giovanile, soprattutto adessoche il mondo sembra soffrire di una forte carenza dimodelli“.

Questa, in sintesi, la riflessione del RettorMaggiore nel presentare PAOLA, frutto del si-stema pedagogico di Don Bosco che, “nel corsodi più di 150 anni ... ha fornito eroi e santi, e anche uo-mini e donne rimasti sconosciuti ma straordinari nel-l’ordinario”.

“ ...Sin da piccola mostrò grande sensibilità e intelli-genza. All’età di 9 anni iniziò un diario segreto, in cuiscrisse una frase che ci apre il panorama interiore di questaadolescente: «Se credi in Dio hai il mondo in pugno».C’è chi mette in dubbio che si possa essere santi a questa etànoi invece crediamo che le grandi scelte inizino precisamentein questa stagione della vita: il tempo dei boccioli.

Lo pensava anche Don Bosco; è precisamente questa lapreventività.

Quanti l’hanno conosciuta sono rimasti conquistati dallasua spontaneità, dal suo amore alla vita e alle cose belle. Una

Bollettino Salesiano, Calendario 2004:

Nel primo mese vediamoLaura e Paola.

Il 1° gennaio 2004 sul“Bollettino Salesiano”scrive, a pag. 2/3, sullaSantità Giovanile, unarticolo intitolato: I FRUTTI DEL

SISTEMAPREVENTIVO.

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Altro importante Segno Ci viene dal Rettor Maggioredei Salesiani,Don Pascual Chávez Villanueva

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ragazza straordinariamente normale, con le sue gioie e le sue croci, con i suoi sogni e le sue de-lusioni. Paola è un modello affascinante per la santità vissuta nel quotidiano...

Gli ambienti dove trascorreva la sua giornata sono stati illuminati dalla sua presenza e sonodiventati luoghi di crescita umana e spirituale dove si è sentita amata e ha imparato ad amare,dove ha fatto scelte coraggiose, mettendo Gesù al centro, dove ha capito che la vita è grazia eva vissuta come grazia....

Nella sua cameretta c’era una biografia di Don Bosco: ne leggeva qualche pagina la sera. Chi è, dunque, Paola? Una ragazza di oggi, con la santità di oggi, fatta di doveri verso Dio

e gli altri, di donazione serena ma cosciente, di amore per i genitori. Non ha fatto miracoli néatti eroici, ma ha compiuto fino in fondo il suo dovere, per amore e con amore”.

Lecce, 16 maggio 2003Altro momento importante per Paola è stato vissuto a Lecce. Nella Basilica minore

di “San Domenico Savio”, nel 50° Anniversario della sua Canonizzazione e del cente-nario della morte di Laura Vicuña, si è celebrata la Festa dei preadolescenti e adole-scenti dell’Ispettoria Salesiana Meridionale. Da Torino, per concessione particolare,è giunta l’urna del “piccolo, grande Santo”. È presente anche il Superiore Generaledei Salesiani, Don Pascual Chávez, che parla alla moltitudine dei convenuti sul tema:“Essere educatori alla santità”. È seguita la solenne Concelebrazione in Basilica, tutta pa-

vesata a festa. Sulla fascia absidale, coni poster di giovani modelli, e sulgrande pannello dietro la statua delSanto, campeggia l’immagine di Paolaaccanto a Laura Vicuña.“Questi giovani santi – scandisce il

Rettor Maggiore – non sono semplici fioriall’occhiello, ma stimolatori autorevoli delnostro cammino e della nostra propostaeducativa“.

Lecce, 16 maggio 2004.Da sinistra a destra: Sr. A. Razionale, Ispettricedelle FMA dell’Italia Meridionale, Don PascualChávez Villanueva, RettorMaggiore dei Salesiani, Don F. Gallone, Ispettoredei Salesiani dell’ItaliaMeridionale.

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In alto a destra: gli occhi diSan Domenico Savio tra

Paola e Laura.

Con San Domenico Savio,PAOLA tra i giovani

dell’oratorio.

Le due foto in basso:Lecce 16 maggio 2004,

50 anni dalla canonizzazionedi Domenico Savio,

100 anni dalla morte dellaBeata Laura Vicuña e25 anni dalla mortedi Paola Adamo.

Ancora oggi, nella Basilicadi S. Domenico Savio a

Lecce si possono ammirareinsieme i tre modelli di

“Santità giovanile”.

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Latiano (BR), 23 Luglio 2006.Mons. Antonio De Stradis, della Diocesi di Oria, nel ricco repertorio di iniziative estive,ha incluso una conversazione su Paola Adamo da tenere, sul sagrato della chiesa diSan Francesco “alla Sardedda”, alla comunità da lui guidata. L’incarico è stato affidatoagli stessi genitori di Paola.Viva partecipazione dei numerosi fedeli presenti. Nei giorni seguenti si sono regi-

strate consolanti e sincere testimonianze da parte di alcuni partecipanti all’incontro.

Grottaglie, 1° Dicembre 2006:nel Santuario S. Francesco de Geronimo del centro storico.

Commemorazione diPaola Adamo, riservata«in modo particolare aigiovani, ai professori e aigenitori», promossa daPadre Salvatore DiscepoloS.I. per «ascoltare il mes-saggio di una ragazza dal-l'intelligenza creatrice,aperta, gioviale, scherzosa,estroversa, simpatica... orain cielo a dialogare con mi-gliaia di giovani in tutto ilmondo».

Il pieghevole con il programma.

Modelli laicidi vita cristianaogni primo venerdìdi mese, da ottobre 2006a giugno 2007.

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Altri momenti commemorativi di rilievo

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Genova, Quaresima 2007.Un sussidio, a cura dell'Ufficio Catechistico-Missionario-Caritas della Diocesi-

Guida Catechisti, riporta per ogni Domenica la rubrica: “Conoscere la vita dei Santi:testimoni dell'amore di Gesù”. Nella terza Domenica, come «testimone dell'amore diGesù» è posta Paola Adamo.

Taranto, 20 Maggio 2009.Parrocchia San Giovanni

Bosco. Il Triduo in prepara-zione alla festa di Maria Au-siliatrice ha per tema:“VERSO MARIA... con Do-menico Savio, Laura Vicuña ePaola Adamo”.

Sussidio che ci è giunto daGrosio, in provincia

di Sondrio, dove è statoadottato per la catechesi

degli adolescenti.

Alla fine della funzioneè stato donato a tutti

i partecipantiquesto segnalibro.

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Taranto, 30 gennaio 2010 Teatro dell’Oratorio Salesiano “Don Bosco”: nell’anno che ricorda il 50° di fonda-

zione dell’Oratorio, ragazzi e giovani interpretano brillantemente il MUSICAL “sale-Siamo”, realizzato interamente dalla collaborazione di ragazzi, giovani e adulti dellacomunità SDB di Taranto. Non manca, nel testo recitato e cantato, il riferimento a Paola Adamo. Il Musical ha avuto una sua prima replica il 6 febbraio 2010, alla presenza dell’Ispet-

tore Don Pasquale Martino.

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saleSiamoNasce dal desiderio di scrivere un musical

che parlasse del nostro Oratorio in occasionedel 50° dalla sua fondazione.Realizzato interamente con la collabora-

zione di ragazzi, giovani e adulti delta comu-nità locale SDB di Taranto, narra delleavventure di un giovane salesiano, Don Gianni, che parla di sé, dell’Ora-torio e dei personaggi incontrati nel suo cammino.Il contesto è fornito da un incontro di formazione settimanale al quale

partecipa un gruppo di ragazzi, ovviamente guidato dagli animatori.Le storie, però, sono molto simili a quelle di Don Bosco e i giovani di

cui si racconta sembrano quelli dell'oratorio di Valdocco.In verità, sono ragazzi della nostra realtà quotidiana: esistiti realmente, come Paola

Adamo, o solo ispirati a situazioni concrete della quotidianità dell'Oratorio di Ta-ranto… ma sicuramente di tutti gli Oratori.Il susseguirsi dei racconti porterà ad un risvolto inatteso: la “conversione” del

gruppo e lo sbocciare di sentimenti apparentemente confusi nell'animo di uno dei ra-gazzi.Lasciamo ora parlare il nostro giovane salesiano, che, con le parole

conclusive del musical, spiega, rivolgendosi a quest'ultimo ragazzo, chei giovani di tutto il mondo e di tutti i tempi devono sentirsi amati e cheil sistema educativo di Don Bosco non ha limiti, né di tempo né di luogo.

“Non ti meravigliare, ragazzo mio, i giovani sono sempre gli stessi, le si-tuazioni sono sempre le stesse, anche se i tempi cambiano. Ma che importa seè vero o no, che importa se il bullo si chiamiTonio o Michele Magone; ciò che conta è chequalcuno lo aiuti con amore a scoprire ciò chedi buono c'è in lui. Ricordiamo che non bastaamare i giovani; è necessario che essi si sen-tano sempre amati ed accolti. Gli insegna-menti di San Giovanni Bosco sono validi inogni tempo, in ogni luogo, con tutti i ragazzi.Sta a noi farli nostri ed applicarli in modo giu-sto, nelle varie circostanze della vita, per aiu-tare tutti quelli che il Signore vorrà metteresulla nostra strada”.

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CLAUDIO E LUCIA ADAMO, Dialogo conPaola (documenti di vita), Editrice Gra-fischena S.p.A., Fasano di Puglia 1979.(1)

FRANCO SOLARINO, Una primavera chiamataPaola, Collana “Ragazzi al traguardo”,Editrice Elle Di Ci, Torino 1981, 2a edi-zione 1983.

ADOLFO L'ARCO, Una meteora viva -PAOLA ADAMO, Edizioni Dehoniane,Napoli 1981.

GERMANO SPLENDORE, Incontro con PaolaAdamo, Tipografia "Giovanni PaoloII”, Roma 1984.

AMPELIO VALENTINI, La venditrice di casta-gne (50 episodi veri), Tipografia "Lagrafica", Vago di Lavagna (VR) 1983 -2a ediz. 1988.

GIUSEPPE COSTA, La chiamavamo POLLY(Vivere quindici anni), Collana “Vitapiù”, Edizioni Paoline, 1986.

M. DOMENICAGRASSIANO, Ciao gente... sonoPaola, Editrice Città Nuova, Roma1995.

M. DOMENICA GRASSIANO, Paula ADAMOaqui e para là do sol, Tipografia CittàNuova, Roma 1998.

M. DOMENICA GRASSIANO, Paola ADAMOqui e al di là del sole, Collana “Cam-pioni”, Editrice Elle. Di. Ci, Torino1999.

M. DOMENICA GRASSIANO, Paola ADAMOhere and beyond the sun, Printed byRuby - Istit. Missioni Consolata – Nai-robi, Kenya 1999.

ROSA SINISI, Paola. Una meravigliosa storiad’Amore, Tipografia Stampasud, Mot-tola (TA) 2000.

GAETANO D’ANDOLA, Nuovi traguardi disantità. Paola Adamo un “modello” riu-scito. A cura dell’“(E) laboratorioAmici di Paola ADAMO”. Istit. Sales.“D. Bosco”, Taranto 2002.

M. DOMENICAGRASSIANO, Paola Adamo. Iciet au-delà du soleil. “Si tu crois en Dieu,le monde est dans tes mains”, a curadell’“(E) laboratorio Amici di PaolaADAMO”, Istituto Sales. “D. Bosco”,Taranto marzo 2005.

GAETANO D’ANDOLA, Il sigillo dello SpiritoSanto, a cura dell’“(E) laboratorioAmici di Paola ADAMO”, 2009.

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Bibliografia

(1) Pubblicazione fuori commercio. Chi ne è interessato può richiederla direttamente ai geni-tori: Claudio e Lucia Adamo. Viale Virgilio, 117 - 74100 Taranto - Italia.

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Prefazione

La nascita

Il primo compleanno

Il primo giorno di scuola

La prima Comunione

I temi di Paola

I disegni di Paola

Il giorno dopo

Premessa

Il primo grande Segno

Il secondo Segno

Il terzo Segno

Altro importante Segno

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Sommario

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Stampato il 28 giugno 2010da StampaSud S.p.A. Mottola (Ta)

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