Ottaviano augusto

14
OTTAVIANO AUGUSTO

Transcript of Ottaviano augusto

OTTAVIANO AUGUSTO

DOPO LA MORTE DI CESARE

Il console Marco Antonio, collaboratore di Cesare, convito di esserne il successore, convoca il Senato che decreta:

o l’amnistia dei congiurati;

o I funerali solenni di Cesare;

o La validità dei suoi atti;

o L’attuazione delle volontà testamentarie.

Gaio Ottavio, vero erede di Cesare e da lui adottato, torna dall’Epiro dove sta svolgendo esercitazioni militari e, poiché Antonio rifiuta di consegnargli il patrimonio del padre adottivo, con il suo denaro attua le volontà testamentarie di Cesare e arruola un esercito di veterani per combattere Antonio con l’appoggio del Senato.

SCONTRO TRA OTTAVIANO E ANTONIO 43 a.C.:

o Antonio ottiene il proconsolato in Macedonia ma cerca di scambiarlo con il proconsolato in Galli Cisalpina, assegnato a Decimo Bruto;

o Lo scontro tra Antonio e Decimo si svolge a Modena; Ottaviano interviene con le sue truppe a fianco dei consoli in carica con il consenso del Senato;

o Antonio, sconfitto, ripara in Gallia e si unisce all’esercito di Lepido, veterano di Cesare;

o Poiché a Modena erano morti a Modena, Ottaviano approfitta del vuoto di potere e marcia con il suo esercito su Roma e si fa eleggere console, contro ogni regola;

o Ottaviano, riflette sulla necessità di venire a patti con Antonio: nasce, a Bologna, il secondo triumvirato che vede uniti Ottaviano, Marco Antonio e Lepido

IL SECONDO TRIUMVIRATO

Rispetto al primo triumvirato è un patto lecito, che diviene una vera e propria magistratura di durata quinquennale e che conferisce pieni poteri ai triumviri;

Azioni:

o Liquidare l’ala conservatrice dell’aristocrazia attraverso la persecuzione dei cesaricidi che nel frattempo erano fuggiti con un esercito in Grecia;

o Ritorno delle liste di proscrizione (il caso «Cicerone»)

o Nel 42 a.C. si svolge lo scontro finale contro i cesaricidi Bruto e Cassio che si conclude con la vittoria dei triumviri e il suicidio dei due congiurati

DOPO FILIPPI

Antonio resta in Oriente mentre Ottaviano torna a Roma dove procede all’assegnazione delle terre ai veterani attraverso la confisca di terre dei grandi proprietari terrieri;

Ne scoppia una rivolta che si trasforma in una vera e propria guerra che si protrae per due anni (41-40 a.C.) e si conclude con la vittoria di Ottaviano nella battaglia di Perugia;

Sempre nel 40 si procede alla spartizione delle zone d’influenza tra i triumviri:

o A Ottaviano va l’Italia e l’Occidente;

o Ad Antonio l’Oriente;

o A Lepido l’Africa.

ANTONIO IN EGITTOL’Egitto era un regno indipendente ma sotto il protettorato romano, era governato dalla dinastia dei Tolomei nella figura di Cleopatra (moglie di Tolomeo, ucciso da Cesare dopo la morte di Pompeo.

Cleopatra usa il suo fascino, così come aveva fatto con Cesare, per conciliare l’indipendenza del suo popolo con il rapporto con i Romani, forse cerca di coinvolgere Antonio in un progetto di regno indipendente dell’Oriente.

Da Alessandria d’Egitto Antonio cerca di coordinare degli interventi in Oriente sia contro i Parti sia contro i domini romani che mal sopportavano la sudditanza a Roma. Non vi furono successi definitivi.

REAZIONE DI OTTAVIANO

Ottaviano costruisce un’ immagine negativa di Antonio attraverso una raffinata opera di propaganda: lo presenta come un nemico pubblico legato ad una regina orientale , traditore dei valori romani e volto a costruire un potere personale.

Nonostante ciò nel 38 a.C. allo scadere del quinquennio viene rinnovato il patto tra i triumviri; ma allo scadere del secondo quinquennio la situazione raggiunge il massimo punto di tensione: scoppia la guerra tra Ottaviano, che rappresenta gli interessi di Roma, e Antonio, che difende gli interessi suoi e di Cleopatra.

Lo scontro finale avviene ad Azio, nel 31 a.C.

La vittoria di Ottaviano è schiacciante; Antonio e Cleopatra si rifugiano in Egitto dove si suicidano.

Ottaviano ritorna a Roma da padrone.

LA COSTRUZIONE DEL PRINCIPATO La furbizia di Ottaviano fu di presentarsi come restauratore della

repubblica e delle antiche tradizione romane mentre, invece, costruiva il proprio potere accentrando tutte le cariche nelle sue mani con il consenso del Senato, dell’aristocrazia, del popolo.

POTERE MILITARE

POTERE POLITICO

POTERE SIMBOLICO

POTERE RELIGIOSO

• Imperator• Imperium maius

et infinitum

• Console• Princeps

senatus• Tribunicia

potestas

• Augustus• Pater patriae

• Pontifex maximus

CARICHE E POTERI ASSUNTI DA OTTAVIANO DAL 28 AL 2 a.C.

LE PROVINCEPROVINCE IMPERIALI:• sotto il diretto controllo di

Augusto• le imposte confluivano nel

FISCO, una cassa a disposizione del principe

• Erano controllate da eserciti di occupazione

• Erano governate da uomini di fiducia di Ottaviano.

PROVINCE SENATORIE:• Province di antica acquisizione,

ormai romanizzate• Erano gestite secondo il normale

meccanismo repubblicano• I tributi confluivano nell’erario, la

cassa dello stato.

Attraverso questo sistema Ottaviano non solo aveva il controllo dei territori, ma anche degli eserciti

L’APPARATO AMMINISTRATIVO

Il Senato conservò le proprie funzioni tradizionali: magistrati, governatori, alti ufficiali dell’esercito, inoltre ai senatori fu riservata una nuova carica: la PREFETTURA URBANA;

Ai cavalieri riservò nuove cariche importanti, infatti ad essi apparteneve:

o Il prefetto dei vigili

o Il prefetto dell’annona

o Il prefetto del pretorio, capo dell’unico corpo armato stanziato in Italia, i pretoriani, guardie personali di Augusto.

Creò un efficiente apparato burocratico costituito da strutture permanenti con a capo di tecnici esperti il cui mandato dipendeva dal volere di Ottaviano, a supporto dei magistrati la cui carica era solo annuale e nelle mani del popolo che li eleggeva nei comizi.

POLITICA ESTERA

La politica estera di Ottaviano era indirizzata al consolidamento dei confini, tuttavia avviò alcune campagne militari:

o Ad ovest si impegnò a sottomettere definitivamente la penisola iberica;

o A nord creò una cintura protettiva di territori intorno alla Pianura padana, sottomise le tribù germaniche che occupavano l’attuale Svizzera e Austria; conquistò la Pannonia (Ungheria); cercò di portare il confine dal Reno all’Elba ma questa campagna fu un disastro (la disfatta di Teutoburgo)

o A est , nei territori indipendenti ma di fatto sotto l’influenza romana, favorì l’ascesa al trono di sovrani fedeli a Roma e avviò trattative diplomatiche con i Parti che restituirono le insegne militari sottratte a Crasso.

POLITICA CULTURALE La sua azione politica venne accompagnata da una

accurata propaganda culturale ad opera dei migliori artisti dell’epoca: scultori e poeti che svolsero la stessa funzione che oggi svolge la stampa di regime.

Tito Livio, Virgilio, Orazio e molti altri artisti entrarono a far parte del circolo di Mecenate, braccio destro di Augusto: attraverso le loro opere cercò di riformare la società, la mentalità, lo stato, con uno sguardo verso li intramontabili valori del passato e uno sguardo al presente e al futuro.

In tal modo se da una parte promuoveva le arti, dall’altro attuava un profondo controllo sulla libertà di pensiero e di parola,

Un’opera particolarmente esemplificativa è l’Eneide di Virgilio che non solo esalta le antiche virtù romane ma anche dà lustro all’antica casata di Augusto che, discendente di Enea, secondo la leggenda fa risalire la sua origine alla dea Venere.