Osservatorio sui comportamenti di mobilità degli italiani · Gli “Stili” di mobilità – Gli...

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“AUDIMOB” Osservatorio sui comportamenti di mobilità degli italiani RAPPORTO CONGIUNTURALE DI FINE ANNO Dati campionari 2015

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“AUDIMOB”

Osservatorio sui comportamenti di mobilità degli italiani

RAPPORTO CONGIUNTURALE DI FINE ANNO

Dati campionari 2015

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Anno 2015 La domanda di mobilità degli italiani

Presentazione e guida alla lettura

Il Rapporto congiunturale di fine anno sulla domanda di mobilità degli italiani presenta l’analisi di

alcuni indicatori fondamentali della domanda riferiti alla media del 2015.

I dati risultanti dalle rilevazioni del 2015 dell’Osservatorio “Audimob” su stili e comportamenti di

mobilità degli italiani (vedi nota metodologica), vengono messi a confronto con le medie annuali del-

le precedenti rilevazioni. I dati presentati sono tutti riferiti al campione. La serie storica com-

prende complessivamente 58 rilevazioni distribuite nell’arco temporale 2000-2015.

L’obiettivo del Rapporto è quello di contribuire, nell’ambito dell’Osservatorio “Audimob”, alla co-

struzione di un laboratorio di monitoraggio costante delle tendenze della mobilità degli individui in

Italia che accompagni la ricerca analitica e la riflessione di approfondimento, e renda possibile la

ricostruzione di quadri strutturali e tendenziali, nonché l’elaborazione di ipotesi sugli scenari pre-

visivi.

Il confronto degli indicatori consente la registrazione di potenziali effetti ciclici sulla mobilità

dipendenti da fattori esogeni (variazioni climatiche, ciclicità degli impieghi e delle attività, provve-

dimenti sul traffico, ecc.). Al tempo stesso, permette di individuare e misurare eventuali tendenze

che si consolidano sul lungo periodo al di là degli effetti di ciclo.

Il presente Rapporto è costituito da:

1. un’analisi introduttiva - nella quale vengono riassunti i principali elementi emersi dall’analisi

annuale e se ne dà una lettura complessiva -

2. sezioni contenenti schede di agevole lettura sui principali fenomeni esaminati in base alle

diverse variabili sociali, demografiche e territoriali della popolazione:

a. i «fondamentali» della mobilità, ovvero gli indicatori di base oggettivi in grado di speci-

ficare le dimensioni fondamentali del fenomeno (la quota di popolazione mobile, il nume-

ro di spostamenti giornalieri effettuati, il tempo impiegato per muoversi e le distanze

coperte);

b. la «qualità» e le «propensioni» della mobilità, vale a dire il livello di soddisfazione per-

cepito dagli utenti dei diversi mezzi di trasporto, e la propensione dichiarata di voler o

meno modificare le proprie abitudini in termini di mezzo di trasporto utilizzato.

3. approfondimenti sulle differenze territoriali degli «stili» di mobilità, cioè i comportamenti

soggettivi opzionali e le scelte che determinano e circostanziano i “consumi” di mobilità nel

Paese, esaminati attraverso alcuni indicatori selezionati (le motivazioni della mobilità, le

scelte modali, il raggio della mobilità, il diagramma orario e la frequenza degli spostamenti)

4. una serie di indicatori sulle caratteristiche specifiche degli spostamenti (distanze, tempi e

velocità degli spostamenti; i mezzi utilizzati secondo le motivazioni, il raggio di mobilità, la

frequenza e gli orari)

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Anno 2015 La domanda di mobilità degli italiani

La mobilità nel 2015 - principali evidenze

La domanda di mobilità torna a contrarsi nel 2015 dopo i dati positivi registrati nel bien-

nio precedente. Si interrompe così quella che sembrava essere una fase di superamento

del lungo declino determinato dalla crisi economica a partire dal 2008. Gli indicatori strut-

turali della domanda registrano infatti, in modo quasi omogeneo, una battuta d’arresto: di-

minuisce il tasso di mobilità, diminuisce il numero medio di spostamenti della popolazione

mobile, diminuisce il tempo pro-capite giornaliero dedicato alla mobilità. Cresce invece la

distanza media giornaliera coperta; nel 2015 si è infatti registrato, in controtendenza ri-

spetto agli ultimi anni, un allungamento medio degli spostamenti e quindi una riduzione del-

la mobilità di corto raggio.

Circa le motivazioni della mobilità, il 2015 segna una sensibile riduzione di peso delle ra-

gioni legate al tempo libero a fronte di una crescita di quelle legate al lavoro e allo studio.

Sul fronte dei mezzi di trasporto utilizzati, ugualmente il 2015 evidenzia l’arresto di al-

cune tendenze che sembravano in fase di consolidamento. In particolare, la quota modale

della mobilità collettiva nel suo insieme scende sotto il 10% dopo una crescita che perdu-

rava quasi ininterrottamente dal 2009, anche per effetto della crisi economica e della mi-

nore disponibilità di reddito da parte delle famiglie che hanno spinto verso scelte modali

più economiche (trasporto pubblico, mezzi non motorizzati). La parziale ripresa dei consu-

mi, seppure molto fragile, la diminuzione dell’offerta dei servizi di trasporto pubblico (a

causa dei tagli al settore) e la contestuale diminuzione del costo del carburante sono tutti

fattori che sembrano aver contribuito nel 2015 a “riaccendere i motori” dell’auto, la cui

quota modale in un solo anno è salita di quasi 3 punti percentuali, a scapito delle diverse

componenti della mobilità sostenibile. E’ da sottolineare infatti che anche la mobilità non

motorizzata (spostamenti a piedi e in bicicletta) registra una contrazione nella quota mo-

dale; la diminuzione degli spostamenti di corta distanza, dove tendono a concentrarsi i

tragitti a piedi o in bicicletta, spiega almeno in parte la riduzione di peso questi mezzi più

ecologici.

Infine, gli indici di soddisfazione per i diversi mezzi di trasporto sono sostanzialmente

stabili nel 2015. Si conferma così l’ampia forbice tra i mezzi individuali (auto, moto, bici-

cletta con punteggi medi ben superiori all’8 in scala 1-10) e i mezzi collettivi, con punteggi

che in alcuni casi si assestano poco sopra la sufficienza (autobus, treno locale), in altri si

avvicinano o superano il 7 (pullman, metropolitana). Solo i treni a lunga percorrenza raccol-

gono un gradimento medio (7,8) paragonabile a quello dei mezzi individuali.

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Anno 2015 La domanda di mobilità degli italiani

I “Fondamentali” della mobilità – Gli individui

1. Popolazione mobile

Popolazione mobile

(popolazione che ha effettuato spostamenti in un giorno feriale tipo sul totale della popolazione)

Tasso di mobilità o Popolazione mobile: rappresenta la quota percentuale di popolazione che è uscita di ca-sa per effettuare almeno uno spostamento. L’indicatore si riferisce alla mobilità di un giorno medio feriale.

Le persone uscite di casa per brevi tragitti, ovvero chi ha fatto solo spostamenti a piedi inferiori a 5 minuti, non sono comprese nel calcolo della popolazione mobile.

Fonte: indagine Isfort, Audimob Osservatorio sui comportamenti in mobilità degli individui

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Anno 2015 La domanda di mobilità degli italiani

I “Fondamentali” della mobilità – Gli individui

2. Numero medio di spostamenti giornaliero pro capite

Numero di spostamenti giornalieri pro capite: è calcolato sulla ‘’popolazione mobile’’, ovvero solo per le persone che hanno effettuato almeno uno spostamento in un giorno medio feriale. Per spostamento si intende ogni viaggio effettuato per raggiungere una destinazione. Non sono rilevati gli spostamenti effettuati solo a piedi di durata inferiore ai 5 minuti.

Numero medio di spostamenti giornaliero pro capite

(su popolazione mobile)

Fonte: indagine Isfort, Audimob Osservatorio sui comportamenti in mobilità degli individui

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Anno 2015 La domanda di mobilità degli italiani

I “Fondamentali” della mobilità – Gli individui

3. Tempo medio in mobilità giornaliero pro capite

Tempo medio giornaliero pro capite: per ogni spostamento effettuato l’intervistato indica quanti minuti ha impiegato per recarsi da “A” a “B”, l’indicatore medio giornaliero è la fotografia del tempo complessivamente speso da una persona per tutti gli spostamenti compiuti nell’arco di una giornata media feriale. La media pro capite considera solo la popolazione mobile, per questa misura sono escluse le persone che non sono uscite di casa.

Tempo medio in mobilità giornaliero pro capite

(minuti)

Fonte: indagine Isfort, Audimob Osservatorio sui comportamenti in mobilità degli individui

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Anno 2015 La domanda di mobilità degli italiani

I “Fondamentali” della mobilità – Gli individui

4. Distanza media giornaliera percorsa pro capite

Distanza media giornaliera percorsa pro capite: per ogni spostamento l’intervistato indica i chilometri com-plessivi del tragitto per recarsi da “A” a “B”, il valore medio giornaliero indica i chilometri complessivi percorsi da una persona per tutti gli spostamenti compiuti nell’arco di una giornata media feriale. La media pro capite considera solo la popolazione mobile, per questa misura sono escluse le persone che non sono uscite di casa.

Distanza media giornaliera percorsa pro capite

(chilometri)

Fonte: indagine Isfort, Audimob Osservatorio sui comportamenti in mobilità degli individui

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Anno 2015 La domanda di mobilità degli italiani

La “qualità” e le “propensioni” della mobilità

5. La soddisfazione per i mezzi di trasporto

Soddisfazione per i mezzi di trasporto: indipendentemente dall’uso più o meno abituale del mezzo, agli in-tervistati è chiesto di esprimere con un voto da 1 a 10 il grado complessivo di soddisfazione intesa in termini di comfort, rapidità, puntualità per ciascun mezzo. Il giudizio può essere espresso solo da chi dichiara di aver utilizzato il mezzo almeno una volta nei 3 mesi precedenti l’intervista.

La soddisfazione per i mezzi di trasporto

(Valori medi – Voto da 1 a 10)

Fonte: indagine Isfort, Audimob Osservatorio sui comportamenti in mobilità degli individui

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Anno 2015 La domanda di mobilità degli italiani

La “qualità” e le “propensioni” della mobilità

6. Propensione alla modifica dei comportamenti d’uso dei mezzi di trasporto

Propensione alla modifica dei propri comportamenti: ‘’In prospettiva, Lei per i suoi spostamenti vorrebbe aumentare, diminuire o lasciare invariato l'utilizzo dell’ automobile, dei mezzi pubblici, della bicicletta rispetto ad oggi? ‘’ Da questa domanda, per ciascun mezzo, è rappresentata solo la percentuale di persone che indica-no di voler modificare la loro mobilità, secondo un concetto di maggior sostenibilità ambientale (diminuire l’uso dell’auto, aumentare l’uso dei mezzi pubblici o della bici). Di conseguenza per ciascun mezzo il comple-mento a 100 rappresenta la quota di coloro che vorrebbero aumentare/non modificare l’uso dell’automobile, diminuire o non modificare l’uso dei mezzi pubblici o della bici.

Propensione alla modifica dei comportamenti d’uso dell’auto

(Valori percentuali)

Fonte: indagine Isfort, Audimob Osservatorio sui comportamenti in mobilità degli individui

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Anno 2015 La domanda di mobilità degli italiani

Gli “Stili” di mobilità – Gli spostamenti

7. Motivazioni della mobilità

Motivi di spostamento: al fine di rappresentare al meglio le ragioni della mobilità feriale, il rientro nella pro-pria abitazione, valutato come spostamento “derivato” o necessario, non rientra nell’analisi delle “motivazioni”. Le modalità analizzate nelle distribuzioni percentuali sono così distinte: lavoro o studio (sia se-de abituale, sia altra sede), gestione famigliare (acquisti, cure personali e mediche, accompagnare figli a scuo-la, attività di servizi come posta, banca, assicurazione, etc.), tempo libero (attività culturali, sportive, di svago, vacanze, ristoranti, etc.).

Fonte: indagine Isfort, Audimob Osservatorio sui comportamenti in mobilità degli individui (1) Nonostante l’ultima posizione in classifica per le Medie città in realtà la quota percentuale degli spostamenti per tempo libero risulta sopra la media generale

Motivazioni della mobilità

(spostamenti per luogo di destinazione – Valore percentuale)

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Anno 2015 La domanda di mobilità degli italiani

Gli “Stili” di mobilità – Gli spostamenti

8. Mezzi di trasporto utilizzati

Mezzi utilizzati e relativa quota modale: oltre alle modalità facilmente distinguibili come piedi, bici e moto, sono rilevati gli spostamenti con: “mezzi privati” che comprendono principalmente l’automobile ma anche tutti gli altri mezzi privati (es. mezzi agricoli, camper etc.); “mezzi pubblici” (definiti anche come trasporto pubblico o trasporto collettivo) che includono autobus, pullman, tram, metropolitana, treno, taxi, aereo, tra-ghetto, ecc.

Fonte: indagine Isfort, Audimob Osservatorio sui comportamenti in mobilità degli individui

(*) il dato in leggera flessione delle bici nelle Grandi città è legato principalmente a un incremento maggiore delle quote del tpl e a una diminu-zione dell’uso della bici nelle città del Nord, mentre nelle metropoli delle altre regioni il dato è in crescita.

Mezzi di trasporto

(spostamenti per modalità – Valore percentuale)

(*)

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Anno 2015 La domanda di mobilità degli italiani

Gli “Stili” di mobilità – Gli spostamenti

9. Il raggio della mobilità

Raggio della mobilità: è la misura della distanza percorsa per il singolo spostamento, ovvero i chilometri effettuati per raggiungere una singola destinazione (tragitto per recarsi da “A” a “B”).

Fonte: indagine Isfort, Audimob Osservatorio sui comportamenti in mobilità degli individui

Raggio della mobilità

(spostamenti per lunghezza del percorso – Valore percentuale)

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Anno 2015 La domanda di mobilità degli italiani

Gli “Stili” di mobilità – Gli spostamenti

10. Frequenza e orari della mobilità

Frequenza degli spostamenti: per ogni destinazione è stato chiesto: “con quale frequenza effettua questo spostamento?“. L’ampia possibilità di risposta va da tutti i giorni (sino a definire quante volte in un giorno) a quanti giorni la settimana, da quante volte al mese, a qualche volta l’anno o evento eccezionale. Per una mag-giore significatività del dato e rendere più facile la sua lettura, le modalità sono state raggruppate in: “Tutti i giorni” (anche più volte al giorno); “Fino a 3 o 4 giorni la settimana”; “Da 1 a 2 giorni la settimana, mensil-mente o più raramente”. È importante ricordare la funzione assunta dalla direzione/destinazione, infatti lo spostamento casa-lavoro non corrisponde al suo ritorno lavoro-casa, il motivo della distinzione discerne dalla considerazione che i tragitti possono avere tempi e percorrenze diverse.

Orari della mobilità: per ogni spostamento l’intervistato dichiara l’ora di partenza. Sono rilevati tutti i movi-menti effettuati il giorno precedente l’intervista compresi gli spostamenti iniziati prima della mezzanotte con arrivo a destinazione nel giorno successivo.

Fonte: indagine Isfort, Audimob Osservatorio sui comportamenti in mobilità degli individui

Diagramma orario della mobilità

(spostamenti per fasce orarie – Valore percentuale)

Frequenza della mobilità

(spostamenti per frequenza dello stesso spostamento – Valore percentuale)

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Anno 2015 La domanda di mobilità degli italiani

Gli “Stili” di mobilità – Gli spostamenti

11. Distanze, tempi e velocità per motivazioni degli spostamenti

Lunghezza media: è la misura della distanza percorsa per il singolo spostamento, ovvero i chilometri effettuati per raggiungere una singola destinazione (tragitto per recarsi da “A” a “B”).

Tempo medio: è la misura in minuti del tempo impiegato per il singolo spostamento, ovvero il tempo di percorrenza per raggiungere una singola destinazione (tragitto per recarsi da “A” a “B”).

Velocità media: misura dei km/h per ogni singolo spostamento.

Fonte: indagine Isfort, Audimob Osservatorio sui comportamenti in mobilità degli individui

Distanze, tempi e velocità per motivazioni degli spostamenti

(Valori medi)

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Anno 2015 La domanda di mobilità degli italiani

Gli “Stili” di mobilità – Gli spostamenti

12. Distanze, tempi e velocità degli spostamenti per mezzo utilizzato

Fonte: indagine Isfort, Audimob Osservatorio sui comportamenti in mobilità degli individui

Distanze, tempi e velocità degli spostamenti a piedi e in bicicletta

(Valori medi)

Distanze, tempi e velocità degli spostamenti motorizzati

(Valori medi)

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Anno 2015 La domanda di mobilità degli italiani

Gli “Stili” di mobilità – Gli spostamenti

13. I mezzi utilizzati per motivazioni, distanze, frequenza e fasce orarie degli spostamenti

Fonte: indagine Isfort, Audimob Osservatorio sui comportamenti in mobilità degli individui

(Valori percentuali)

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Anno 2015 La domanda di mobilità degli italiani

Nota metodologica

Campione

L’indagine, effettuata con il sistema CATI (Computer-Assisted Telephone Interviewing). interessa un

campione statisticamente significativo della popolazione italiana compresa fra 14 e 80 anni, stratificato

per regione, per sesso e per classi di età. L’Osservatorio, investe circa 15.000 intervistati ogni anno, ed

è attivo dall’inizio del 2000 (errore statistico, su base nazionale, inferiore all’1% al 95% di probabilità).

A partire dal 2012 il campione, pur mantenendo le stesse caratteristiche, è stato ridimensionato e di-

stribuito su circa 7.500 interviste (errore statistico, su base nazionale, inferiore all’1,2% al 95% di pro-

babilità).

La mobilità degli individui viene rilevata nel corso di giornate feriali. Il campione, stratificato secondo i

principali caratteri demografici regionali, riproduce proporzionalmente le distribuzioni dell’universo di

riferimento. Per contenere problemi di sottodimensionamento campionario, è stata definita una numero-

sità campionaria minima per le regioni con minor consistenza demografica.

Inoltre, per ciascuna rilevazione il campione è stato distribuito territorialmente per ogni giornata di

indagine in modo da evitare concentrazioni delle interviste di una singola regione in una singola giornata.

Tale impostazione riduce il manifestarsi di possibili effetti distorsivi legati alla mobilità (eventi rari che

possono verificarsi nella mobilità della popolazione residente in un’area, fattori meteorologici, traffico,

ecc.).

Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti

L’Isfort è stato costituito nel 1994 dall’Ente Fondazione Banca Nazionale delle

Comunicazioni e dalle Ferrovie dello Stato, con la finalità di contribuire al processo

di rinnovamento del settore della mobilità di persone, merci e informazioni. L’Istituto

si propone di supportare lo sviluppo del know-how socio-economico e gestionale del

settore, attraverso attività sistematiche e mirate di formazione e ricerca.

ISFORT SpA – Via Nizza, 45 – 00198 Roma – Tel. +39 06 852651 – Fax +39 06 85265246

e-mail: [email protected] – www.isfort.it