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IL CONSULENTE IL CONSULENTE NUMERO 17 15 DICEMBRE 2011 ADALBERTO BERTUCCI Scadenze da onorare ANTONIO CARLO SCACCO Un Accordo "storico" DANIELE DONATI Idee per la crisi MAURIZIO VILLANI La difesa del contribuente (terza parte) MICHELE REGINA Sgravi sulla produttività 2011 Pubblicazione Quindicinale Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma THE WORLD OF Periodico telematico Reg. Tribunale di Roma n. 280 del 20 settembre 2011 Foto Cristhmas flame Di Uklanor by Flickr

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ADALBERTO BERTUCCI Scadenze da onorare  ANTONIO CARLO SCACCO Un Accordo "storico"  DANIELE DONATI Idee per la crisi  MAURIZIO VILLANI La difesa del contribuente (terza parte)  MICHELE REGINA Sgravi sulla produttività 2011

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NUMERO 17 15 DICEMBRE 2011

IL CONSULENTE

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NUMERO 17 15 DICEMBRE 2011 ADALBERTOBERTUCCI Scadenze da onorare ANTONIO CARLO SCACCO Un Accordo"storico" DANIELE DONATI Idee per la crisi MAURIZIO VILLANI Ladifesa del contribuente (terza parte) MICHELE REGINA Sgravi sullaproduttività 2011

Pubblicazione Quindicinale Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma

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I N D I C E

I n Fo c u s

R u b r i c h e

Daniele Donati

Idee per la crisi

Scadenze da onorare

Un accordo "storico"4

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In copertina: l'AccordoCPO Roma ­ Ancl UP

Roma del 6 dicembre 2011

Antonio Carlo Scacco

16 Sgravi sulla produttività 2011

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24 Intervista a Pasquale Calzetta (XIIMunicipio) di Andrea Tommasini

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Il commento dell'Ancl romana

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Adalberto Bertucci

Michele Regina

Foto tree shapesi Uklanor by Flickr

Il Natale e Roma di AndreaTommasini

Voci dal Territorio

I Misteri di Roma

CLICCA PER SCARICARE LA RIVISTA

Maurizio Villani

La difesa del contribuente (3a parte)

a cura del Consiglio dell'UP ANCL Roma

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Vita nell'Ordine ... Ordine nella vita

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IL CONSULENTEE ED DI IT TO OR RI IA AL LE E

L’anno chevolge al termine,ne converrannotutti, è stato denso di rilevantinovità per le libere professioni e,forse, di veri e propri colpi discena.Intanto segnaliamo la misura, divero e proprio stampo draconiano,secondo la quale se, entro il 13agosto del 2012 non si procederàal riordino degli Ordini, verràautomaticamente meno tuttol’impianto normativo sul quale sifondano.Verrebbe da pensare che, se unavolta era costume gettare il cuoreoltre l’ostacolo, adesso va di modagettare il cervello.Fortunatamente un emendamentodell’ultima ora ha limitato ladecadenza solo a quelle norme incontrasto con i principi di“libertà” contenuti nella legge148. Contestualmente ci sentiamorassicurati dalle affermazionidella Guardasigilli Severinosecondo le quali si comincerà alavorare sulle liberalizzazionidegli Ordini fin “dal primo giornoutile del mese di Gennaio”.E’ chiaro a tutti quali sono le vereemergenze del Paese: perchéperdere tempo?

Sul fronte della nostra previdenzale cose non vanno meglio. Se leCasse non dimostreranno di saperfar tornare i conti per i prossimicinquanta anni (e perché noncento?), passeranno d'amblè alcontributivo.La solita “manina emendante” haspostato i termini di 3 mesi , al 30giugno 2012; ma dietro la maninanon è difficile scorgere la zampettadi un gatto affamato che cominciaa leccarsi i baffi.Una richiesta difficile, certo; manon impossibile come sarebbestata quella di chiedere all’Inps didimostrare la solidità tecnica deisuoi conti anche solo per iprossimi cinque minuti.Ci rimboccheremo le maniche,come al solito, da gente avvezza aonorare le scadenze. E leonoreremo, come sempre.Per il momento la scadenza cheinvitiamo tutti ad onorare è quella,inemendabile, del Santo Natale.Senza rimboccarci le maniche. Senon per cercare di amare un po’ dipiù il nostro prossimo e trovare unpo’ di serenità in noi stessi.Un Buon Natale a tutti !

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SCADENZE DAONORARE

ADALBERTO

BERTUCCI

IL CONSULENTE

Direttore responsabile

Comitato scientifico

Gabriella Di Michele - AldoForte - Giuseppe Sigillò

Massara - Pierluigi Matera -Antonio Napolitano - MauroParisi - Vincenzo Scotti -Virginia Zambrano

Antonio Carlo Scacco

Progetto grafico e digitalizzazione

Antonio Carlo Scacco

Editore

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Periodico telematico ­ Reg. Tribunale di Roma n. 280del 20 settembre 2011 ­ House Organ del Consiglioprovinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Ro­ma ­ Pubblicazione quindicinale

Redazione

Eleonora Marzani

Massimiliano Pastore

Daniele Donati

Giuseppe Marini

Andrea Tommasini

Aldo Persi

Ordine dei Consulenti del Lavoro -Consiglio Provinciale di Roma

00145 Roma - via Cristoforo Colombo,456

Tel. 06/89670177 r.a. - Fax 06/86763924 -Segreteria: [email protected]

Ente di Diritto Pubblico - Legge 11-1-1979 N.12

Per contributi e suggerimenti

Questo numero è stato chiuso in redazione il 14dicembre 2011

[email protected]

Care amiche, cari amici

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UNACCORDO"STORICO"

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Lo scorso 6 dicembre è statofirmato, nell’Aula consiliare delConsiglio provinciale dell’Ordinedei Consulenti del lavoro di Roma,un Protocollo “storico” tra il Consi­glio provinciale di Roma e l’Unioneprovinciale Ancl romana che hasancito il definitivo superamento diannose incomprensioni e incomuni­cabilità. Crediamo di non aver usatoimpropriamente l’aggettivo “stori­co” per definire l’Accordo, stantel’innovatività dei suoi contenuti edil contesto “politico” nel quale èmaturato.

Abbiamo chiesto ai principaliprotagonisti, il Presidente delCPO di Roma Adalberto Bertuccie il Presidente della Unione pro­vinciale Ancl romana, NevioBianchi, di illustrarne i contenuti.D. Presidenti, perché unAccordo “storico” ?

R. Adalberto BertucciIntanto vorrei rivolgere un vivoringraziamento a tutti i Colleghiche, nel corso di questi anni, nonhanno mai smesso di credere nellapossibilità di una amichevolecomposizione tra il CPO e l’Anclromana, rendendo possibile, graziea un difficile e delicato lavoro dimediazione e conciliazione, la firmadi questo importantissimo Accordo.Che non esito a definire “storico”per tutta una serie di motivi: intanto

Firmato l'AccordoCPORoma/Ancl

UP Roma: uncommento dalla vi­va voce dei protago­nisti

di Antonio Carlo Scacco

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perché interviene dopo anni didissensi (chi non ricorda la ma­nifestazione di questa estate“Non son degno di te ?” NdR )fondati, a mio personale avviso,più su mere incomprensioni emancanza di comunicazioneche su sostanziali e reali contra­sti. Compito fondamentale delConsiglio che ho l’onore di pre­siedere è la tutela di tutti gliiscritti romani, senza alcunadistinzione riguardo alle loropersonali opinioni o posizionipolitiche; ci tengoquindi a sottolineareche anche nelle fasi piùconcitate dellacontrapposizione non èmai venuta minima­mente meno la tutelaistituzionale di tutti iColleghi, dovuta solo e

unicamente per ilsolo fatto di

esse­

re iscritti nell’Albo della Pro­vincia di Roma.Accordo “storico” perché intro­duce un concetto assolutamenteinnovativo nel panorama cate­goriale: l’enunciazione inequi­vocabilmente chiara e nitida delprincipio della tutela delle mi­noranze. Un principio che saràapplicato nella provincia di Ro­ma ma che vorremmo (o deside­reremmo) diventasse una regolain tutti gli organismi

rappresentativi, na­zionali e locali,

dell’Ordine deiConsulenti del

lavoro. Infine“storico”perché fi­nalmente rea­lizza una forteunità ecompattezzaall’internodella principa­

le

provincia del nostro Ordine,rendendone possibile lo svolgi­mento di un ruolo, a livello isti­tuzionale categoriale,decisamente più consono allasua importanza ed alla sua sto­ria.R. Nevio BianchiSe è definito storico ognievento che segna un cambia­mento significativo nella vita diun gruppo, questo accordo hatutte le premesse per essere de­finito “storico”. Voglio dire chese saremo capaci di realizzare iprincipi ed i progetti che abbia­mo per ora condivisoverbalmente, per i consulentiromani non sarà più come pri­ma. Passeremo, dopo anni,forse decenni, dal contrastoaspro tra chi la pensa in mododiverso, al confronto costrutti­vo. E’ un grosso risultato, nonsolo perché questo vieneenunciato come principio, maanche perché ci siamo dati glistrumenti per realizzarlo.. E’ unaccordo non solo storico, maprima ancora coraggioso elungimirante.D. Quindi è’ possibile pro-nosticare un futuro ruolodi maggiore impegno dellaprovincia di Romaall’interno del sindacatounitario?

R. Adalberto BertucciIndubbiamente. Il futuro ruoloche la provincia di Roma gio­cherà all’interno del SindacatoUnitario rappresenta uno deglielementi distintividell’Accordo. Siamo certi che,venute meno le incomprensionidel passato, centinaia di colle­ghi romani non avranno più re­

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more ad impegnarsi nella Unio­ne Provinciale ANCL di Romaaumentandone drasticamente ilpeso ed il ruolo a livello nazio­nale.R. Nevio BianchiNon era questo l’obiettivo checi ha spinto a cercare ed a vole­re l’accordo. E’ evidente peròche, terminata la fase conflittua­

le che assorbiva energie etempo, riusciremo a fare

più sindacato e conorizzonti che inevita­bilmente e finalmenteandranno oltre la pro­vincia di Roma. Fortianche di un peso numeri­co significativo potremoesercitare un ruolo

importante alivello na­zionaleD. Unrinno-vatoruolonell’Ancl chesembra pas-sareanch

e attraversoun riavvici-namento diRoma agliattualiverticicategoria-li.

R. Adalberto BertucciLe incomprensioni del recentepassato, anche queste dovute afatti contingenti ed occasionalipiuttosto che a valutazioni disostanza, sono ormai acqua pas­sata. Non abbiamo esitato a elo­giare pubblicamente l’attività ela fermezza espressa dall’attualePresidente Marina Calderone adifesa delle professioni ordini­stiche in un momento tantodifficile e non esiteremo adappoggiarne l’azione in un futu­ro che si presenta denso di inco­gnite e incertezze. Ogni voltache si perseguirà il bene di tutti,Roma non esiterà a schierarsi inprima linea.La nostra provincia ha ampia­mente dimostrato di possederele risorse necessarie, soprattuttoumane ed intellettuali, per so­stenere le battaglie della Cate­goria: la esistenza stessa di“The World Of Il Consulente”,fenomeno multimediale catego­riale ineguagliato dell'ultimoanno, che si avvia a tagliarel’incredibile traguardo del pri­mo milione di pagine sfogliate eche ha saputo coniugare altissi­mi contenuti tecnologici ad unaattenzione del tutto nuova allaCultura ed al Sapere, non solostrettamente professionale, deiConsulenti del lavoro, ne è unodei tanti esempi.Siamo egualmente vicini agliattuali vertici dell’Ente previ­denziale ed al loro Presidente,l’amico Visparelli, e ne so­sterremo l’azione a tutela e dife­sa dei nostri sacrosanti risparmiprevidenziali.R. Nevio BianchiCome Ancl abbiamo lo abbiamosempre auspicato e cercato. Nonpossiamo non essere soddisfattidel rinnovato clima costruttivoanche con i vertici categoriali.

D. Quindi un Accordodavvero importante … mariusciremo ad attuarlopraticamente?

R. Adalberto BertucciNon ho dubbi in proposito.Certe incomprensioni del pas­sato sono ormai state definitiva­mente esorcizzate e oltre a ciòuna apposita Commissione digaranti, scelti tra Colleghi diindubbia correttezza e irre­prensibilità, ne garantirà il ri­spetto e l’attuazione.Infine un caro ed affettuoso sa­luto a tutte le Colleghe ed iColleghi romani: il Natale siavvicina ed a tutti auguro dipassare dei giorni sereni incompagnia dei vostri cari. Ecco:di tutti i regali che idealmenteimmagino di fare a ciascuno divoi, nessuno sufficientementedegno dei vostri meriti e del vo­stro straordinario affetto, questoAccordo è forse il mio regalo diNatale più bello.R. Nevio BianchiIo dico che dobbiamo riuscirci.Non mi nascondo e quindi sonoconsapevole che il percorso nonsarà sempre liscio. Ne eroconsapevole anche quando hofirmato l’accordo. Ma proprioperché lo abbiamo firmato,dobbiamo riuscire a realizzarlo.Lo dobbiamo a tutti i nostricolleghi.

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Il protocollo firmato lo scorso 6 dicembre rappresenta una svolta di profondo valore culturale per lacategoria dei consulenti del lavoro romani. Testimonia una maturità mai vista in passato soprattutto nellacapacità di relazione e confronto tra linee di pensiero formatesi in luoghi e percorsi professionali diversi,distanti tra loro, ma entrambe caratterizzate da una forte affezione per la professione del consulente dellavoro.In un momento così difficile per il nostro Paese, dove non sono rari fatti di cronaca che dimostrano comeè facile perdere la ragione nei conflitti, questa capacità di porsi al di fuori dei problemi, non perdendomai di vista il bene primario, ha consentito alle parti firmatarie, l'Ancl da un lato e il Cpo dall'altro, diazzerare le incomprensioni del passato per aprire una fase nuova in cui colleghi che condividono unascelta importante, come quella dell'identità professionale, non possono sottrarsi.Peraltro, l'Ancl e il Cpo, i presidenti Nevio Bianchi e Adalberto Bertucci e tutti coloro che hanno lavoratocon tenacia al progetto, proprio per dimostrare questa loro maturità, hanno voluto andare ben oltre unasemplice tregua politica che rispondesse ad interessi di parte; hanno dato vita , infatti, ad un'intesa stori­ca che intende fissare principi universali ai quali l’intera categoria, e non solo i colleghi romani, do­vrebbe conformarsi.L’intesa non comporta alcuna omologazione e/o appiattimento delle rispettive linee di pensiero; anzi,anche su questo fronte apre scenari nuovi perché, attraverso l’istituzione di una Commissione di Ga­ranzia bipartisan che avrà il compito di dare concreta efficacia al Protocollo d’intesa, il Sindacato el’Ordine avranno la loro agorà, dove il dibattito e il confronto sarà sempre creativo e propositivo.I contrasti crescenti degli ultimi anni avevano indebolito – e soprattutto distratto – la categoria romana,e su questo molti colleghi, anclisti e non, lamentavano una soluzione politica delle controversie; il datodi fatto della inadeguata rappresentanza di Roma negli organismi istituzionali a competenza nazionalenon era più sostenibile e, dunque, la dirigenza dell’UP Ancl di Roma aveva l’obbligo di cogliere ilcambiamento in atto e dare risposte concrete agli associati.D'ora in avanti, grazie al protocollo d’intesa, le energie dei 3mila cdl romani saranno impiegate conmaggiore efficienza ed efficacia e, nei rispettivi canali di attività, il Cpo dal lato istituzionale e l'Ancl Ro­ma dal lato sindacale potranno ripristinare quel ruolo che negli ultimi anni è mancato a Roma e che ora èil momento di riaffermare, e non già per un mero calcolo proporzionale ma per quanti e tali colleghi ditalento la categoria romana è in grado di mettere a disposizione.

IL COMMENTODELL'ANCLROMANAa cura del Consiglio dell'UP ANCL Roma

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Foto Albero di Natale di Angelo Greco by Flickr

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SHERATONROMAHOTEL

30 NOVEMBRE 2011Grande affluenza dipubblico al Convegnotenutosi allo Sheraton loscorso 30 novembre.Particolarmente graditol'intervento del Presi­dente Marina Calderone,che ha portato il salutodi tutto il Consiglio Na­zionaledell'Ordine

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SHERATONROMAHOTEL

30 NOVEMBRE 2011

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Dopo le due mano­vre estive del Go­verno Berlusconi, èarrivata la tantoattesa manovra delGoverno Monti , ilcd. decreto “salvaI­talia”. In soldoni untotale (le tre mano­vre) di circa 80 mi­

liardi di euro a regime, ovvero circa 6.300 euro afamiglia di nuove tasse, imposte e balzelli vari.Tutto ciò causato da una vera e propria crisi “siste­mica” dell’euro e dalla speculazione finanziaria.Le attese degli osservatori erano riposte nel recentevertice del Consiglio europeo, che avrebbe dovutoindicare la strada per un salvataggio duraturodell’intera eurozona: a nostro avviso un (quasi)completo fallimento, nonostante alcuni annunci distampa di contrario avviso. Innanzitutto un appiatti­mento generale sulle posizioni tedesche (fatta salvala lodevole posizione britannica): le sanzioni se­miautomatiche che scatteranno per deficit eccessivonei confronti dei Paesi che supereranno lo 0,5% delPil altro non sono che la traduzione della merkelia­na “disciplina fiscale” o draghiana “fiscal compact”.Ma a fronte di ciò è stata accuratamente evitata laridefinizione del ruolo della Bce in termini di lenderof last resort e gli eurobond sono stati elegante­mente accantonati (se ne riparlerà a giugno, forse).Unico contentino la possibilità di finanziare il FMIcon 200 miliardi di euro e l’anticipo del cd. Fondosalvastati (che da Esfm diventerà Esm).

Misure esiziali, imposte da una direzione germanicache rischia di passare alla storia come la più ottusa (dal punto di vista europeistico) del dopoguerra eche apre la strada ad una futura crisi dell’eurozonaormai non più evitabile. In un contesto siffatto,pensare che una manovrina di 30 miliardi , peraltrotecnicamente assai inferiore alle innumerevoli ma­novre e manovrine del recente passato italiano (lemisure sanno di antico: aumento della benzina,maggiori imposte sulla casa, ennesima “tosatura”dei pensionati), possa essere considerata la “Mano­vra salva Italia”, potrebbe far sorridere se le cosenon fossero così tragicamente serie.Clemencau diceva che “la guerra è troppoimportante per lasciarla fare ai generali”; parafra­sandolo potremmo dire che l’economia è troppoimportante per lasciarla fare ai professori. Del restocosa è la polpetta avvelenata dell’euro altri se nonuna insipida costruzione professorale fatta a tavoli­no ?Ma, andando oltre le semplici critiche, è possibileavanzare qualche proposta utile al nostro (disgra­ziato) futuro?Sgombriamo subito il campo dalle “analisi” che pu­re leggiamo tutti i giorni sulla necessità di una ridu­zione delle “spese improduttive” o della lottaall’evasione fiscale. Intanto una spesa non può maiessere improduttiva: qualsiasi spesa, anche la piùfolle, realizza pur sempre uno spostamento diricchezza che rientra, per un verso o nell’altro, nelciclo produttivo. Le spese per definizione piùimproduttive in assoluto, ovvero le spese per scopidi guerra (cosa c’è di più improduttivo che costrui­

IDEE PERLA CRISI

Daniele Donati

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re, ad esempio, una nave per ve­derla affondare il giorno dopodal nemico ?) , servirono agliStati Uniti negli anni della se­conda guerra mondiale per rea­lizzare il più strepitoso balzoeconomico della loro storia, su­perando di slancio la pluriennalecrisi iniziata nel ’29. Così di­mezzare gli stipendi dei nostrisenatori, o eliminare qualcheente inutile, forse servirà a ga­rantire una maggiore giustiziasociale ma non aumenterà di unsolo centesimo la nostraricchezza nazionale.Perché il nostro problema non èquello di redistribuire ricchezzama di crearla.Allo stesso modo se per ipotesiavessimo una bacchetta magicache facesse sparire d’incantotutta l’evasione fiscale, proba­bilmente assisteremmo ad unafortissima depressione della no­stra economia che, come noto, sifonda e prospera in gran partesul sommerso.Che fare allora?Una prima ipotesi potrebbe esse­re quella di adottare radicali poli­tiche volte a incrementare inmisura drastica gli investimentiesteri nel nostro Paese (cd. IDE).Quindi:­ adozione di un regime estrema­mente favorevole dell’impostasui profitti societari per le socie­tà in fase di avviamento (dicia­mo per i primi tre anni) cherientrano in determinati parame­tri (dimensione, settori strategiciec.);­ forti crediti d’imposta o dedu­zioni fiscali significative pernuove attività di ricerca e svi­luppo

­ la ridesignazione del regime ditutela della proprietà intellettuale(con deduzioni fiscali ec.) , perfavorire l’utilizzo di brevetti e li­cenze d’uso della proprietàintellettuale­ defiscalizzazione del costo dellavoro per le società in fase diavviamento e applicazione dellacontrattazione aziendale­ valorizzazione dei distretti e“zone tecnologiche” tramiteinvestimenti infrastrutturali mi­rati (strade, linee di comunica­zione, abbattimento dei vincoliburocratici ec.)­ creazione di organismi miratiper l’assistenza e la consulenzaalle imprese in fase di avvio,anche per la penetrazione neimercati esteri.Incentivare la localizzazione dinuove imprese non solo potrebbeattrarre cospicui investimentiesteri (nuova ricchezza) , ma ri­durrebbe anche il fenomenodella delocalizzazione.Una seconda ipotesi potrebbe ri­guardare la individuazione diforme “alternative” o “integrati­ve” della moneta per aumentarela liquidità del sistema. Alcuni dinoi ricorderanno l’esperienza de­gli anni ’70 quando, a frontedella cronica carenza di monete,le banche emisero dei “miniasse­gni” (la prima fu la San Paolo diTorino, nel 1975), ossia dei verie propri titoli al portatore in gra­do di sostituirsi alle monetine. Fuuna trovata geniale (tutta italia­na) che potrebbe essere ripropo­sta, ovviamente con le dovutecautele, oggigiorno. Il problemache adesso maggiormente ci as­silla è la mancanza di liquidità:perdurando la posizione intransi­

gente della Bce (l’unica in gradodi stampare moneta corrente),appiattita sulle posizioni tede­sche (le ultime esternazioni diDraghi lo confermano) rigida­mente deflazionistiche, il pro­blema è destinatoragionevolmente ad aggravarsiin futuro. E’ plausibile, pertanto,un’azione volta a sostenere i li­velli di liquidità del sistema conla emissione di succedanei dellamoneta, ossia veri e propri titolial portatore, in grado di integrarela valuta corrente ? l’effetto sa­rebbe certamente una moderataspinta inflazionistica che però, intempi di stagflazione persistente,non avrebbe effetti apprezzabili(e comunque assai minori del pa­ventato aumento delle aliquoteIva).A complemento e integrazione ditale l’ipotesi potrebbe essereapprofondita l’altra mirata adutilizzare i titoli del debitopubblico per effettuare i paga­menti correnti della pubblicaamministrazione. In questo mo­do non sarebbe necessarioeffettuare ricorrenti aste per lacollocazione dei titoli: pagandostipendi, pensioni e fornitoridella PA con titoli del debito ( ascadenze più meno allungate) laproblematica della collocazionesarebbe già, in gran parte, risolta( e risulterebbe eliminata la stes­sa speculazione finanziariaperché ovviamente i titoli sa­rebbero utilizzati in conto paga­mento con rendimentipredeterminati e ragione­volmente contenuti, magari alli­neati al tasso di inflazioneprogrammata).

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SGRAVI SULLAPRODUTTIVITA'

2011

L’incentivo è quindiapplicabile sulle sommecorrisposte nel corso dell’annoper le erogazioni erogate inbase alla contrattazione disecondo livello qualecorrispettivo per incrementi diproduttività, qualità,redditività,innovazione ed efficienzaorganizzativa per ilmiglioramento dellacompettività aziendale.I contratti di secondo livellodovranno essere sottoscritti daidatori di lavoro e depositatipresso la DTL territorialmentecompetente entro 30 giornidalla data di entrata in vigore

del DM.Potranno beneficiare dellosgravio anche le quote diretribuzione variabile stabilitedai c.d contratti di prossimità ,di cui alla Legge 148/2011,come precisato dalla legge distabilità del 2012.Tale incentivo riproposto dallaL. 247/2007 (Collegato lavoro)dispone ­ con effetto dal 1ºgennaio 2008 ­ l'abrogazionedel DL 67/1997 sulla c.d.

decontribuzione dei premi dirisultato.Pertanto dal 1º gennaio 2008non trova più applicazione laspecifica esclusione dallaretribuzione imponibile ai finiprevidenziali, assistenziali epensionistici delle erogazionipreviste dai contratti collettiviaziendali, territoriali ovverodi secondo livello.

Da tale data sulle predetteerogazioni, è dovuta l'ordinaria

contribuzione.Ma con il fine di sostenere ­ ediremmo quasi per sopperire atale abrogazione­ lacompetitività, è stato concessoin via sperimentale, per iltriennio 2008­2010, a domandada parte delle imprese e nellimite delle risorse stanziate inun apposito Fondo, uno sgraviocontributivo sulle erogazioni inoggetto .

Michele Regina

E’statofirmatoilDM dalMini­

strodelLavorocheconsente diavereunosgravio finoal2,25%delleretri­buzionicontrattuali2011

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Foto di basheertome by Flick

Ai fini dello sgravio per talierogazioni dovevano essereincerte la corresponsione ol'ammontare e la cui strutturadoveva essere correlata in baseal contratto collettivo medesimoalla misurazione di incrementi diproduttività, qualità e altrielementi di competitività assunticome indicatori dell'andamentoeconomico dell'impresa e deisuoi risultati (per la fruizionedello sgravio era ed è sufficientela sussistenza di uno solo diquesti parametri).Nel successivo anno 2011 talisomme continuano a beneficiaredello sgravio contributivo inbase al D.L. 78 del 2010 e allaL. 220/2010 .Però la decontribuzione edagevolazione fiscale dei premidi produttività, in base allanormativa dianzi indicata,

corrisposti nell'anno 2011 ailavoratori dipendenti del solosettore privato, vige a partiredalla data della stipuladell'accordo o contrattocollettivo territoriale o aziendaleed in applicazione dello stesso.Per l'anno 2012 è statoconfermato lo sgraviocontributivo, così come losgravio fiscale, sulle sommeerogate ai lavoratori dipendentidel settore privato in attuazionedi accordi o contratti collettiviaziendali o territoriali sottoscrittidai sindacati e correlate aincrementi di produttività,qualità, redditività, innovazione,efficienza organizzativa. Lamisura dei benefici verràdeterminata entro il 31 dicembre2011 con un decreto in baseall’art. 26 del DL 98 /20011.Il DM sullo sgravio contributivoè stato firmato, comepreannunciato a mezzo stampa,

ma manca quello relativo alladetassazione ai fini fiscali per il2012 per la determinazione degliimporti spettanti.Nelle more di leggere il DM inG.U.R.I. e le successive relativemodalità e tempisitiche per lafruizione ( si ricorda 25 punti disgravio contributivo per ildatore e totale riduzione per ildipendente , e per entrambi solosulle somme corrisposte ecorrelate a contrattazione disecondo livello come sopradetto), è appena il caso disottolineare però, come da altritecnici già diffusamente rilevato,che manca ancora unatempestiva ed omogeneaarticolazione di tali benefici che­ove presente­ consentirebbealle aziende ed ai propriintermediari di poterprogrammare al meglio la vitalavorativa stessa delle aziende .

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero, ha firmato in data odierna undecreto che prevede, relativamente all’anno 2011, uno sgravio contributivo sulla quotacostituita dalle erogazioni previste dai contratti collettivi aziendali e territoriali, ovvero disecondo livello, nella misura del 2,25% della retribuzione contrattuale percepita.Ai fini della fruizione dello sgravio contributivo, i contratti collettivi aziendali o territoriali, ovverodi secondo livello, devono essere sottoscritti dai datori di lavoro e depositati presso laDirezione provinciale del lavoro entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presentedecreto. Devono prevedere, inoltre, erogazioni correlate ad incrementi di produttività, qualità,redditività, innovazione ed efficienza organizzativa, rilevanti ai fini del miglioramento dellacompetitività aziendale.

Comunicato stampa Minlav del 2 dicembre 2011

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I) ACCERTAMENTIESECUTIVI DALL’01OTTOBRE 2011Il nuovo e più incisivo istituto

giuridico dell’accertamentoesecutivo è disciplinato da tredisposizioni di legge:­ l’art. 29 D.L. n. 78 del31 maggio 2010, convertito, conmodificazioni, dalla legge n. 122del 30 luglio 2010;­ l’art. 7, comma 2, letteraN), e comma 3, D.L. n. 70/2011cit.;­ l’art. 23, comma 30,D.L. n. 98/2011 cit.

In particolare, in base allesuddette disposizioni:­ gli avvisi diaccertamento emessi di impostedirette, IVA, IRAP edaddizionali, nonché i relativiprovvedimenti di irrogazionedelle sanzioni, concernentiperiodi d’imposta in corso al 31dicembre 2007 e successivi,diventano esecutivi dopo 60giorni dalla notifica;­ decorsi 30 giorni dopo lascadenza dei 60 giorni previstiper adempiere al pagamento (oper proporre ricorso) l’agentedella riscossione può quindiportare avanti la riscossioneforzata senza la preventivanotifica della cartella dipagamento (l’accertamento è,infatti, esecutivo);

­ in ogni caso, se ilcontribuente presenta istanza diaccertamento con adesione opera,senz’altro secondo me, lasospensione dei termini per laproposizione del ricorso (90giorni, ai sensi e per gli effettidell’art. 6, comma 3, D.lgs. n.218 del 19 giugno 1997);­ è prevista la sospensionedella procedura di esecuzioneforzata per un periodo di 180giorni dalla data dell’affidamentodell’avviso di accertamentoall’agente della riscossione,disposizione cui è stataaffiancata la riduzionedell’importo riscosso in caso diricorso (dal 50% ad un terzo),come grazioso contentino alcontribuente ( ! );­ in ogni caso, però, la

acuradiMaurizioVillani

LA DIFESA DELCONTRIBUENTE

(*) Avvocato in Lecce

TERZA PARTE

la seconda parte è stata pubblicata nel numero 16 di The World Of Il Consulente

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30 giorni dopo lascadenza dei 60giorni previsti peradempiere al paga­mento l’agentedella riscossione puòportare avanti la ri­scossione forzata

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sospensione non si applica conriferimento alle azioni cautelari econservative, nonché ad ognialtra azione prevista dalle normeordinarie a tutela del creditore.Per effetto della succitatariforma, quindi, si determinaun’anticipazione del momentodella riscossione che fa sorgerein capo al contribuente l’esigenzadi concentrare in un unico attole azioni di merito e cautelare,venendo meno in tal modo leobiezioni di quella parte delladottrina e di quasi tutta lagiurisprudenza di merito cheriteneva (secondo mesbagliando) che l’inibitoria fosseesperibile soltanto in presenza diun’iscrizione a ruolo giàeffettuata, anche a titoloprovvisorio.Va tenuto, altresì, presente cheper rendere, oggi, effettiva latutela del contribuente in sedeprocessuale occorrerà accelerare itempi della trattazione delleistanze di sospensione da partedei giudici tributari, in modo taleche le udienze si svolgano primadella scadenza del termine o dei60 giorni previsto per lariscossione spontanea o dei 180giorni, quale termine ultimo perottenere la sospensiva.A fronte di maggiore incisivitàed accelerazione delle proceduredi riscossione a titoloprovvisorio, però, noncorrisponde un’altrettanto incisivatutela processuale delcontribuente perché:­ con la parziale riformadella giustizia tributaria e con inuovi casi di incompatibilità, dicui tratteremo in seguito, di fattosi rischia la paralisi delleCommissioni tributarie, con lasensibile riduzione degli organici,senza che il contribuente riesca

ad ottenere la fissazione dell’udienza di sospensiva nei ristrettitermini previsti dalla legge;­ inoltre, nonostante lachiara ed importante sentenzadella Corte Costituzionale (n. 217del 17 giugno 2010), molteCommissioni tributarie di meritocontinuano a negare lasospensiva in grado di appello(per esempio, C.T.R. dellaLombardia ­ Se. Brescia – Sez.LXVI, ordinanza n. 26 del 18ottobre 2010; C.T.R. della Puglia­ Sez. Lecce ­ Sez. 23,ordinanza n. 80 del 28 aprile

2011).

Persino la Corte di Cassazione,Sez. Trib., con la sentenza n.21121 del 13­10­2010 ha negatola sospensiva in grado diappello.La sentenza della CorteCostituzionale, che afferma lasospendibilità della sentenza disecondo grado, è stata depositatail giorno 17 giugno 2010; lasuccitata sentenza della Corte diCassazione è stata deliberata il28 maggio 2010 (anche sedepositata il 13 ottobre 2010).Quindi , prima che la Consulta sipronunciasse.Con un po’ di attenzione, però,si sarebbe potuto aggiustare la

motivazione, adeguandola a quelladella recente sentenza della CorteCostituzionale.Ultimamente, però, la C.T.R.della Lombardia, con l’ordinanzan. 8 del 24 maggio 2011, hanuovamente rimesso la questionealla Corte Costituzionale, con lasperanza che, questa volta, unaconferma della Consulta annientidefinitivamente tesi contrarie.In ogni caso, per definire unabuona volta per tutte la questione,sarebbe opportuno prevedere, deiure condendo, un’esplicitaammissibilità della sospensivaanche in grado di appello.L) LE NUOVEISCRIZIONI PROVVISORIECon le recenti manovreeconomiche, il legislatore fiscaleha adottato nei confronti delcontribuente il bastone e lacarota.Il ‘’bastone’’ è rappresentatosostanzialmente dall’accertamentoesecutivo e dalla paralisi dellagiustizia tributaria, con l’assurdoallargamento delle ipotesi diincompatibilità previste dall’art. 8D.Lgs. n. 545 del 31 dicembre1992.La ‘’carota’’, invece, anche senon attenua il bastone di cuisopra, è rappresentata dallariduzione ad un terzo, dalprecedente cinquanta per cento,delle iscrizioni provvisorie per leimposte dirette e per l’IVA.Infatti, l’art. 7, comma 2­quinques, D.L. n. 70 del 13maggio 2011, convertito conmodificazioni dalla legge n. 106del 12 luglio 2011 (in G.U. n.160 del 12 luglio 2011),testualmente dispone:‘’All’articolo 15, primo comma,del decreto del Presidente della

A fronte dimaggiore incisivitàed accelerazione delleprocedure di riscos­sione a titolo provvi­sorio, però, noncorrispondeun’altrettanto incisivatutela processuale

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Repubblica 29 settembre 1973n.602, e successivemodificazioni, le parole: ‘’lametà’’ sono sostituite dalleseguenti: ‘’un terzo’’.Di conseguenza, la nuovaformulazione dell’art. 15 cit. è laseguente:‘’Le imposte, i contributi ed ipremi corrispondenti agliimponibili accertati dall’ufficioma non ancora definitivi, nonchéi relativi interessi, sono iscritti atitolo provvisorio nei ruoli, dopola notifica dell’atto diaccertamento, per un terzo degliammontari corrispondenti agliimponibili o ai maggioriimponibili accertati’’.A tal proposito, si precisa che:­ il suddetto comma erastato sostituito, con effetto dal01 gennaio 1999, dall’art. 4D.Lgs. n. 462 del 18 dicembre1997;­ la suddetta disposizioneè applicabile anche ai fini IVA,ai sensi e per gli effetti dell’art.23 D.Lgs. n. 46 del 26­02­1999(articolo così sostituito dall’art.1, comma 5­ter, lett. b), numero1, D.L. 17 giugno 2005 n. 106,modificato dalla legge diconversione).Il nuovo art. 15 cit. è entrato invigore il giorno 13­07­2011,successivo a quello della suapubblicazione nella GazzettaUfficiale n. 160 del 12­07­2011.Di conseguenza, tutti i ruoliprovvisori formati dagli ufficidal 13­07­2011 devono tenereconto della novella legislativa, equindi calcolare un terzo, e nonpiù la metà, della maggioreimposta accertata, oltre gliinteressi, indipendentemente dalperiodo d’imposta accertato.Infatti, l’art. 12, comma 4,

D.P.R. n. 602 del 29­09­1973testualmente dispone:‘’Il ruolo è sottoscritto, anchemediante firma elettronica, daltitolare dell’ufficio o da un suodelegato. Con la sottoscrizione ilruolo diviene esecutivo’’(articolo così sostituito, coneffetto 01 luglio 1999, dall’art.4 D.Lgs. n. 46 del 26 febbraio1999).Oltretutto, ai sensi e per glieffetti dell’art. 25, comma 2­bis,D.P.R. n. 602 cit.:‘’La cartella di pagamento

contiene anche l’indicazione

della data in cui il ruolo è statoreso esecutivo’’ (commaaggiunto dall’art. 8, comma 1,lett. b), D.Lgs. n. 32 del 26gennaio 2001).In definitiva, dalle prossimecartelle esattoriali bisogna stareattenti a leggere la data in cuiil ruolo è stato reso esecutivoperché, se formato dal 13­07­2011 in poi, l’iscrizioneprovvisoria deve essere fatta conla nuova misura del terzo, penala nullità del ruolo stesso da farvalere dinanzi la Commissionetributaria provinciale,indipendentemente dal periodod’imposta in contestazione.Infatti, la normativa in questione

fa riferimento soltanto alla fasedella riscossione (D.P.R. n. 602del 1973 cit.) e non anche allafase dell’accertamento (D.P.R. n .600 del 29 settembre 1973 esuccessive modifiche edintegrazioni).Oltretutto, l’illegittima iscrizionea ruolo può convincere i giudicitributari a concedere lasospensiva, anche tramite decreto(art. 47, comma 3, D.Lgs. n.546/1992) e ciò è importantesoprattutto in previsionedell’assurda ed incostituzionalenormativa dell’accertamentoesecutivo, che entrerà in vigoreil prossimo 01 ottobre 2011(vedi lett. i).Infine, non bisogna dimenticareche, secondo la Corte diCassazione, Sez. Trib., con lasentenza n. 1666/11 del 29luglio 2011, il ruolo èricompreso nella categoria degliatti pubblici (art. 2699 codicecivile) in quanto formato da unpubblico ufficiale (dirigenteufficio tributi), autorizzato amanifestare all’esterno la volontàdella pubblica amministrazione.Per questa ragione, secondo igiudici di legittimità, stante lanatura di atto pubblico del ruolo,i suoi contenuti fanno pienaprova sino a che non siaavanzata una formale azionegiudiziale di querela di falso(artt. 221­227 c.p.c.).M) LITI CON RECLAMODAL 1° APRILE 2012Per impugnare gli avvisi diaccertamento di valore nonsuperiore a 20.000 euro,notificati a partire dall’01 aprile2012, dovrà obbligatoriamenteessere prima proposto reclamo

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L’illegittimaiscrizione a ruolo

può convincere igiudici tributari aconcedere lasospensiva

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all’Agenzia delle entrate.Infatti, il nuovo art. 17­bisD.Lgs. n. 546 del 31­12­1992(aggiunto dall’art. 39, comma 9,D.L. n. 98 del 2011 cit.),stabilisce le seguenti regole:­ per le controversie divalore non superiore a 20.000euro, relative agli atti emessidall’Agenzia delle entrate, chiintende proporre ricorso è tenutopreliminarmente a presentarereclamo ed è esclusa laconciliazione giudiziale di cuiall’art. 48 D.Lgs. n. 546 cit.;­ la presentazione delreclamo è condizione diammissibilità del ricorso;­ l’inammissibilità èrilevabile d’ufficio in ogni statoe grado del giudizio;­ la normativa in questionenon si applica per le controversierelative al recupero di aiuti diStato (art. 47­bis D.Lgs. n.546cit.);­ il reclamo va presentatoalla Direzione provinciale o allaDirezione regionale che haemanato l’atto, le qualiprovvedono attraverso appositestrutture diverse ed autonome daquelle che curano l’istruttoriadegli atti reclamabili;­ il reclamo può contenereuna motivata proposta dimediazione, completa dellarideterminazione dell’ammontaredella pretesa;­ l’organo destinatario, senon intende accogliere il reclamovolto all’annullamento totale oparziale dell’atto, né l’eventualeproposta di mediazione, formulad’ufficio una proposta dimediazione;­ decorsi 90 giorni senzache sia stato notificatol’accoglimento del reclamo osenza che sia stata conclusa la

mediazione il reclamo producegli effetti del ricorso;­ i termini di cui agli artt.22 e 23 D.Lgs. n. 546 cit.decorrono dalla suddetta data; sel’Agenzia delle entrate respingeil reclamo in data antecedente, ipredetti termini decorrono dalricevimento del diniego; in caso,inoltre, di accoglimento parzialedel reclamo, i predetti terminidecorrono dalla notificazionedell’atto di accoglimento parziale;­ nelle suddettecontroversie, la partesoccombente è condannata arimborsare, in aggiunta alle spese

di giudizio, una somma pari

al

50% delle spese di giudizio atitolo di rimborso delle spese delprocedimento in questione;­ invece, fuori dei casi disoccombenza reciproca, laCommissione tributaria puòcompensare parzialmente o perintero le spese tra le parti solose ricorrono giusti motivi,esplicitamente indicati nellamotivazione, che hanno indottola parte soccombente adisattendere la proposta dimediazione;­ infine, le suddettedisposizioni si applicano conriferimento agli atti suscettibili di

reclamo notificati a decorrere dal1° aprile 2012.La complessa e macchinosanormativa di cui sopra tende aconvincere il contribuente apatteggiare a tutti i costi con ilfisco, pena l’instaurazione di ungiudizio tributario costoso, con ilpagamento del contributounificato, con limiti istruttori econ il rischio di una pesanteulteriore condanna alle spese.Oltretutto, l’assurdo di talenormativa è che il preventivo enecessario reclamo deve esserepresentato alla stessa Agenziadelle entrate che ha emanato enotificato l’avviso diaccertamento in contestazione eche, in linea di massima, nonavrà la serenità di decidere contrasparenza ed imparzialità,soprattutto in vista degli obiettividi cassa imposti.Inoltre, l’istituto in questione,così com’è congegnato,pregiudica seriamente la lineadifensiva del contribuente.Infatti, la proposta di mediazioneformulata all’interno del reclamopotrebbe influenzarenegativamente il successivoconvincimento del giudicetributario sulla bontà delleargomentazioni difensive svoltedal contribuente in altra parte delreclamo.Anche in questo caso siamo difronte ad elementi di incertezza edi novità che dovranno, quantomeno, essere sviluppati edapprofonditi prima della lorodefinitiva entrata in vigore pergli atti notificati a partire dall’01aprile 2012.Secondo me, la norma inquestione deve essere totalmenteabrogata, lasciando soltanto agiudici tributari, professionali ecompetenti, l’eventuale possibilità

La complessa emacchinosa

normativa tendea convincere ilcontribuente apatteggiare a tuttii costi con ilfisco

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di decidere sulla conciliazione.In ogni caso, de iure condendo,il contribuente non deve piùavere limiti difensivi, in modoche possa decidere con serenità,insieme al professionista difiducia, se intentare o meno ilgiudizio tributario.Infine, deve essere prevista lapossibilità di poter conciliareanche in grado di appello,logicamente riparametrando leattuali sanzioni, come oggi èprevisto nel processo civile edin quello penale.Di conseguenza, tutte leproblematiche tornano alprincipale punto di partenza, cheè quello di una necessaria,urgente, seria e completariforma del processo tributario,dove tutte le parti (pubbliche eprivate) devono stare sullostesso piano processuale e senzalimitazioni nell’esercizio deldiritto di difesa,costituzionalmente garantito.N) ABUSO DELDIRITTOUltimamente, la Corte diCassazione è tornata adoccuparsi del problemadell’abuso del diritto, ossia delcarattere elusivo che puòassumere un’operazione posta inessere dal contribuente con ilsolo fine di evadere lanormativa ed ottenere unindebito risparmio d’imposta.Infatti, con la sentenza n.16428, depositata il 27 luglio2011, i giudici di legittimitàhanno ribadito il principiosecondo cui gravasull’Amministrazione finanziarial’onere di chiarire il perchél’operazione abbia carattere

elusivo, in quanto non èsufficiente richiamareesclusivamente la normativaantiabuso esistentenell’ordinamento.Nell’arco di tempo di un mese,a cavallo tra il 2010 ed il2011, sia la Corte di GiustiziaEuropea che la Corte diCassazione, rispettivamente nellesentenze C­277/09 E n. 1372del 21 gennaio 2011, riportanol’abuso del diritto nella suaconnotazione specifica: occorre,cioè, che sia stata posta in

essere una costruzione di

puro artificio.Il caso inglese, trattato aLussemburgo, ha dato ragione alcontribuente, perché il giudiziodi rinvio non aveva accertato lanatura artificiosa dell’operazione,anche se l’utilizzo di unacontrollata in un altro PaeseComunitario aveva consentito dinon pagare l’IVA in nessuno deidue Paesi.Il caso italiano è significativoper le affermazioni sul dirittodel contribuente ad utilizzare lastruttura giuridica con un minorcosto fiscale, con la conseguenteinsindacabilità di queste scelteda parte dell’Amministrazione

finanziaria, e sulla necessità divalutare con una diversaattenzione le operazioni diristrutturazione societaria rispettoa quelle di tipo puramentefinanziario, oggetto delle primesentenze su questo specificoargomento (si rinvia perun’analisi completaall’interessante articolo diRaffaele Rizzardi, in CorriereTributario IPSOA n. 9/2011,pagg. 663­672).E’ da accogliere consoddisfazione l’importante svoltadella Corte di Cassazione edella Corte di Giustizia UE,soprattutto perché, nel corsodegli anni, altre rigideinterpretazioni giurisprudenzialiavevano penalizzato icontribuenti per le loroiniziative produttive, ancheperché in fase istruttoria i limitidifensivi, imposti dalla legge epiù volte criticati nel presentescritto, non consentivanoun’efficace difesa.D’ora in poi l’Amministrazionefinanziaria deve sempreevidenziare e motivare leragioni del carattere elusivo diun’operazione imprenditorialepriva di valide ragionieconomiche.L’abuso del diritto non avrà infuturo una casistica ma una veranorma con un principio generale,come riferito al questione timedella Commissione Finanze dellaCamera dal sottosegretarioall’Economia Bruno Cesario, ilquale ha rilevato che sarebbecertamente auspicabile unaprevisione normativa volta acoordinare l’attuale normaantielusiva con il principiodell’abuso del diritto, richiamatodalla giurisprudenza della Corte di

Burgos ­ pellegrino stanco sul Cammino di Santiago Foto di lancierebianco by Flick

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Altre rigideinterpretazioni

giurisprudenzialiavevanopenalizzato icontribuenti perle loro iniziativeproduttive

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Cassazione.Si conferma così, in via ufficiale,la scelta, già espressa dall’Agenziadelle entrate, di prevedere unanorma antielusiva di caratteregenerale (vedi il Sole 24­Ore del13 e del 27 ottobre 2011).Vi sono due esigenze in conflitto lalotta all’elusione e l’interesse deiprivati alla certezza del diritto.La scrittura di una norma generaleè problema non facile: si richiedegrande realismo e finezza giuridicacon l’occhio rivolto a quantoaccade in sede comunitaria.

O) FATTURE FALSE E

DEDUCIBILITA’ DEI COSTILa Corte di Cassazione, conl’importante sentenza n. 9537del 29 aprile 2011, ha stabilitoil principio che, in tema diimposte sui redditi, i costidocumentati da fatturesoggettivamente inesistenti,purchè supportati a fronte dioperazioni effettive e reali, sonodeducibili dal reddito d’impresa.Infatti, con l’abrogazionedell’art. 75, comma 6, delD.P.R. n. 917 del 22 dicembre1986 ad opera dell’art. 5 delD.P.R. n. 695 del 09 dicembre1996, si è avuto un sensibile

ampliamento (Cass., Trib.,sentenza n. 3305 dell’11febbraio 2009) del regime diprova dei costi da parte delcontribuente, prova che puòessere fornita anche con i mezzidiversi dalle scritture contabili,purchè costituenti elementi certie precisi, come prescrittodall’art. 75, comma 4, delD.P.R. n. 917 del 22 dicembre1986.In sostanza, il contribuente,oggi, con il nuovo indirizzogiurisprudenziale, può dimostrarel’effettiva sussistenza nonchél’ammontare e l’inerenza diquegli specifici costi.Il problema, però, rimanesempre quello dei limitidifensivi, in quanto ilcontribuente, in assenza diidonea documentazione, avràdifficoltà a dimostrare nelprocesso i suddetti costieffettivi, in quanto non puòutilizzare la testimonianza né ilgiuramento decisorio osuppletorio. Infine, si precisa chela Corte di Cassazione, con lasentenza n. 9537 del 16 febbraio2011, ha avuto modo di ritornaresulla “vexata quaestio” delladeducibilità o meno ai fini delleimposte sui redditi dei costiderivanti da operazioni consideratesoggettivamente inesistenti,riaffermando l’importanteprincipio di diritto per cui, nelcomparto dell’imposizione diretta,a differenza di quello dell’IVA, icosti documentati da fatturesoggettivamente inesistenti, purchèsopportati a fronte di operazionieffettive e reali, sono deducibili dalreddito d’impresa.

Il contribuente,oggi, con il nuovoindirizzo giurispru­denziale, può dimo­strare l’effettivasussistenza nonchél’ammontare e l’ine­renza di quegli spe­cifici costi.

3 . fine della terza parte

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Presidente Calzetta qual’e’la situazione del lavoro sulterritorio da Lei ammini-strato?

Abbiamo all’interno del Muni­cipio alcune multinazionalimolto importanti che sono unapunta di diamante. Parecchieaziende in campo informatico etecnologico, insieme al varie­gato ed articolato commercio.Abbiamo inoltre sul nostro terri­torio il Centro Commerciale piùgrande d’Europa che è EURO­MA2.Quali sono i dati relativialla disoccupazione relati-vamente al territorio di

competenza?

Il dato sulla disoccupazione nonl’abbiamo in modo preciso epuntuale. Il fenomeno riguardacomunque persone con un gradodi scolarizzazione molto basso,di cui la maggior parte stranieri.A supporto comunque del feno­meno abbiamoun centro diorientamentoper i giovani eper i 40­50enniche si trovanosenza lavoro,che cerca diorientarli versole occasioni la­vorative che cipossono esserenel municipio.Una sorta dipunto d’incontrofra domanda edofferta.Qual è la si-tuazione dellaCultura sulSuo territorioe quantoquesta

contribuisce all’economiagenerale e lavorativa?

La cultura è certamente un trai­no importantissimo. Molte ini­ziative le portiamo avanti con lescuole, sebbene le competenzedel Municipio siano limitate allescuole primarie. Abbiamo

INTERVISTA APASQUALE

CALZETTA (XIIMUNICIPIO)Diamo voce in questo nu­mero al Presidente del XIIMunicipio di Roma Capitale,On. Dott. Pasquale Calzettache ci racconta la situazionedel Territorio da Lui ammi­nistrato con una breve pano­ramica relativamente alavoro, formazione, cultura,progetti sociali e relazionicon il Consiglio Provincialedi Roma dell’Ordine deiConsulenti del Lavoro di Ro­ma.

VOCIDALTERRITORIO

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Andrea Tommasini

Pasquale Calzetta

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aperto in quest’anno in aprile allapresenza anche del Sindaco ilcentro poli­culturale “Elsa Mo­rante” con al suo interno un teatrodi 200 posti che si trova su ViaIgnazio Silone a ridosso dellaCristoforo Colombo che haanche una possibilità di aprirenella buona stagione un’arena cheospita 300 persone. La struttura ègestita dal Municipio comeTeatro di Cintura insieme a Zete­ma. Abbiamo altresì apertoall’interno del Centro Elsa Mo­rante un punto informa­giovaniche raccoglie le notizie relativeall’offerta culturale ed alleaspettative ed ai desiderata degliutenti. C’e’ inoltre una ulteriorestruttura in fase di completamentocon emeroteca e mediateca.Abbiamo poi ristrutturato da po­co, la storica biblioteca Pasolinidi Spinaceto che ora è aperta tuttii pomeriggi e su questa iniziativastiamo incontrando molto gradi­mento ed aumento di presenza digiovani.Abbiamo promosso molte ini­ziative in collaborazione fra scuo­le e centri commerciali, una pertutte, il “Premio Commercio Ro­ma”, giunto ormai alla secondaedizione, che ha visto premiare lescuole vincitrici con un assegno epossibilità di stage presso leaziende dei loro studenti.L’anno scorso abbiamo fatto aViale Europa una giornata interadi esposizione attraverso i gazebiper far presentare alle Associazio­ni del territorio i propri lavori.Cosa vuole segnalare ai no-stri lettori relativamente alleiniziative ed interventi sulpiano sociale che sono incorso sul territorio da Leiamministrato?

Sul territorio abbiamo aperto con

le Associazioni molte iniziative.Con l’Associazione Terra dei So­gni, legata alla nostra Consultasull’Handicap, abbiamo attivatouna fattoria sociale, assegnato unCasale con un terreno e su questastruttura che stiamo ristrutturandoverranno portati ragazzi con di­versa abilità che lì potranno lavo­rare. Sul piano sociale abbiamoinoltre aperto il centro di Vallera­nello, intitolato al Prof. Aresinidove ruotano 25 ragazzi minoripsichici diversamente abili. Attra­

verso un protocollo d’intesa conla ASL RM C, con i costi per lastruttura sostenuti dal Municipio,abbiamo attuato una serie di atti­vità e servizi per i ragazzi voltianche alla loro formazione. Tra­mite poi una convenzione con leparrocchie, abbiamo aperto il se­condo emporio Caritas di Romaper il quale abbiamo messo adisposizione i locali e che funzio­na con una tessera a punti, attra­verso la quale vengono assistite40 famiglie. La previsione dagennaio 2012 è di aumentare dialtre 40 famiglie per arrivare ad80 nuclei assistiti. Attraverso que­ste tesserine le famiglie indigentitrovano 6­7 prodotti differenti,

oltre a prodotti per l’igiene perso­nale e per i bimbi, che possonoessere “acquistati” con i punti,come se stessero facendo spesa inun qualsiasi supermercato. Altraquestione che stiamo affrontandosu Vitinia riguarda una residenzadedicata ai disabili adulti per laquale abbiamo individuato i loca­li, li stiamo ristrutturando ed è diprossima pubblicazione il bandoper l’affidamento dei servizi.Sulle esigenze formative delterritorio c’e’ consapevo-lezza di quelle che po-trebbero essere le esigenzeformative?

La percezione è quella di un’esi­genza di lavori tecnicamentesempre più specifici e di artigia­nati. Per esempio sul territorioc’e’ bisogno di parrucchieri ebarbieri che le attività sul territo­rio ci segnalano avere difficoltà areperire. L’esigenza è quindi sullatecnologia e sull’artigianato po­tremmo dire.Pensa che una collabora-zione con l’Ordine deiConsulenti del Lavoro e suestrutture presenti sul terri-torio, possa essere utile allamiglior definizione dellepolitiche del Lavoro e dellaFormazione sul territoriomedesimo?

Noi stiamo attivando un proto­collo d’intesa proprio con Voi diprossima firma, attraverso il qua­le arrivare ad attivare unosportello informatico.

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Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma

ILNATALEEROMA

Tutte le strade portano a Romadice un vecchio detto popolare.Non solo la viabilità, ma anchele più profonde tradizioni, trova­no origine nella Roma imperiale.Siamo infatti negli anni chevanno dal 243 al 366 dopo Cri­sto, dove proprio a Roma nasce­va l’usanza fra amici e parenti discambiarsi le prime "strenae" perfesteggiare il "dies natalis". Leradici della Cristianità più pro­fonda si fondono insieme allacultura imperiale dell’antica Ro­ma per augurare buona salute esi accompagnavano con ricchicesti di frutta e dolciumi, e poidoni di ogni tipo. Un positivoauspicio affinché la nascita diGesù festeggiata insiemeall'anniversario dell'ascesa al tro­no dell'Imperatore, potessero di­venire il simbolo di unaprosperità che avrebbe dovutoprotrarsi per l'intero anno. Unasottile e profonda scelta di co­municazio­

ne, affinché, rispetto alle radicireligiose della Capitale Imperia­le, potesse legarsi un positivomarketing verso la cultura politi­ca del tempo.Quello che oggi è noto comeBabbo Natale, sembra fosse inrealtà San Nicola, fra gli anni243 e 366 dopo Cristo. Uno deipiù giovani preti della storia che,nato a Myra (l'attuale Turchia) dauna famiglia ricca, rimase prestoorfano a causa della peste e fuallevato in un monastero. Sipensi che alla giovane età di 17anni divenne uno dei più giovanipreti dell'epoca. Molte storie sitramandano sulla sua generosità,ma la leggenda più interessante ecuriosa è certamente quella re­lativa a tre giovani ragazze desti­nate alla prostituzione. Nicola,infatti, addolorato dal pianto ecommosso dalle preghiere di unnobiluomo impossibilitato a spo­sare le sue tre figlie poiché ca­duto in

miseria, decise di intervenirelanciando tre sacchi di moneteper tre notti consecutive da unafinestra sempre aperta del suovecchio castello. Questi denariavrebbero dovuto costituire ladote delle ragazze. La prima e laseconda notte tutto andò comeera stato previsto. Solo la terzanotte Nicola trovò la finestrachiusa e decidendo di mantenerecomunque fede al suo proposito,il vecchio si arrampicò sul tetto egettò le monete attraverso il ca­mino, dov'erano state appese lecalze ad asciugare.Questa leggenda spiegherebbe ilperché dell’iconografia di questouomo anziano con la barbabianca che si arrampica sui ca­mini per portare i suoi doni. Se­condo altre leggende sarebbeinvece entrato in possesso delmitico Graal che gli conferiva ilpotere di materializzare oggettiche con generosità divenivanodoni

IMISTERIDIROMA

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Andrea Tommasini

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IL CONSULENTE

per amici e parenti. Qualcheanno più tardi Nicola divenneArcivescovo e si racconta chefosse un alto prelato le cuifattezze non erano rispettose deicanoni convenzionali: solo unalunga barba bianca e un cappellorosso in testa. La generosità edil servizio alla fede cristiana lofecero comunque fare Santo do­po la sua morte ed inserire nelcalendario.Solo quando avvenne lo scismatra la Chiesa Cattolica e la Chie­sa Protestante, ogni nazioneinventò il ''proprio Babbo Nata­le''.Per moltissimi anni la notte deidoni era stata associata al 5 di­cembre e fu proprio durante lariforma protestante ­ all’internodella quale le figure dei Santi fu­rono poste in secondo piano ri­spetto al rapporto individuale frauomo e Dio – che si iniziò a di­vulgare l’idea che a portare i re­gali la notte di Natale fosse ilBambino Gesù e non più il buonSan Nicola.Per i francesi era ''Pere Noel'',per gli inglesi ''Father Christmas''(sempre rappresentato con ra­moscelli di agrifoglio, edera e vi­schio) e per la Germania''Weihnachtsmann'' (l'uomo delnatale).Fu poi l’influenza del nord­euro­pa a far diventare il cavallobianco di San Nicola un greggedi renne. Solo in un libro delXIX secolo babbo natale vieneraffigurato in una illustrazione incui compare con una sola renna.Carino è anche sapere che lemille tradizioni che si sonoincontrate su questa magica estraordinaria figura hanno conso­lidato un nome per ogni cosanella tradizione natalizia. Le ottorenne si chiamano infatti Comet,Dancer, Dasher, Prancer, Vixen,Donder, Blitzen, Cupid, che in

italiano possono essere tradottecome Cometa, Ballerina, Fulmi­ne, Donnola, Freccia, Saltarello,Donato e Cupido.In alcune rappresentazioni grafi­che vi è una presunta nonarenna, che viene chiamata Ru­dolph, e che nacque, sempre ascopo pubblicitario, per i grandimagazzini statunitensi Montgo­mery Ward, nel 1939. Questanuova renna viene disegnata conun grosso naso rosso, ritenendolomolto utile a Babbo Natale peressere meglio identificato nellenotti di nebbia.Solo dopo svariati secoli, il ritopoté trovare la sua personifica­zione in un forte vecchio dallabarba bianca, residente al PoloNord dove, secondo la tradizio­ne, aiutato da numerosi gnomi,costruirebbe dei giocattoli dadistribuire come doni durante lanotte di Natale, con l'ausilio diuna slitta trainata da renne vo­lanti e passando attraverso i ca­mini delle case pedr distribuire idoni.Ora che la storia del nostroBabbo Natale, tanto caro ai no­stri bambini è stata richiamataalla memoria andiamo insieme ariscoprire la dolcezza dellaleggenda per la quale, le nostrecase, dal giorno dell’ImmacolataConcezione (8 dicembre),vengono adornate da scintillantialberi di Natale. Si narra infattiche in un remoto villaggio dicampagna, alla Vigilia di Natale,un bambino si recò nel bosco allaricerca di un ceppo di quercia dabruciare nel camino, come vole­va la tradizione, nella notteSanta. Questo bimbo si attardòpiù del previsto e, sopraggiuntal’oscurità, non seppe ritrovare lastrada per tornare a casa mentreintorno a sé iniziava adimperversare una fitta nevicataed il bimbo si sentì assalire

dall'angoscia che non avrebbepotuto festeggiare quel SantoNatale che tanto aveva atteso.Nel bosco, ormai spoglio di fo­glie, vide un albero ancoraverdeggiante e si riparò istintiva­mente dalla neve sotto di esso edera un abete.La paura la preoccupazione ed ilfreddo lo fecero porre a riparodell’abete ed il piccolo siaddormentò raggomitolandosi aipiedi del tronco e l’albero il qua­le, intenerito dalla dolcezza diquella creatura così atterrita,abbassò i suoi rami fino a far lo­ro toccare il suolo in modo daformare come una capanna cheproteggesse dalla neve e dalfreddo il bambino.La mattina seguente, al levar delsole, il bimbo si svegliò e sentìin lontananza le voci degli abi­tanti del villaggio che si eranomessi alla sua ricerca e, uscitodal suo ricovero, poté con grandegioia riabbracciare i suoicompaesani.Solo in quel momento tutti siaccorsero del meravigliosospettacolo che si presentava da­vanti ai loro occhi: la neve cadu­ta nella notte, posandosi sui ramifrondosi, che avevano piegato irami stessi sino a terra, avevaformato dei festoni, delle decora­zioni e dei cristalli che, alla lucedel sole che stava sorgendo,sembravano luci sfavillanti, diuno splendore incomparabile.In ricordo di quel fatto, l’abete fudunque adottato a simbolo delNatale e da allora in tutte le caseviene addobbato ed illuminato,quasi per riprodurre lo spettacoloche gli abitanti del piccolovillaggio videro in quel lontanogiorno della memoria del tempo.Buon natale a tutti voi !!!

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