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I L M E N S I L E D E L M O N D O F A R M A C E U T I C O
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INTERVISTA DEL MESE La sfida
deL BaNco farmaceutico
FOCUSLa NeuroLoGia Guarda aL futuro
Alcune idee per
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l’AifAc h e V e r r à
A casa tua c’è tutto
Estratto della pubblicazione
ABOUTPHARMA | EdiTORiAlE 1
EDITORIALE
In un recente dialogo con un illustre area ma-
nager dell’ambito degli informatori scientifici del
farmaco, una considerazione è emersa come
ormai definitiva: il 2012 sarà annus horribilis degli
informatori. Da anni tutti i grandi player tagliano
e riducono la forza vendita, così gli Isf finiscono
sul bancone delle vittime sacrificali, ma se il
triennio 2009-2011 ha registrato tagli ramificati
e diffusi, il prossimo biennio sarà di quelli san-
guinosi. Inutili risultano, probabilmente, le analisi
di quanto siano veritiere le “visite” dichiarate sul
territorio dagli Isf e i dati forniti nella soddisfa-
zione dell’utente: anche questo – il medico che
riceve il “venditore” dell’azienda che propone o
ricorda le virtù di un farmaco, approfittandone
per fare quattro chiacchere sulla vita e sul fu-
turo - è un modello che sta saltando sia per
stanchezza della ripetitività, che per contingenze
economiche e finanziarie che costringono tagli
laddove (giusto o sbagliato che sia) le aziende
ritengono di intervenire.
Ovviamente l’argomento non è solo nostrano,
ma è bollente per tutti i mercati mondiali: sola-
mente poche settimane fa su The Times si leg-
geva che uno dei grandi brand mondiali aveva
scelto di tagliare negli Usa altri 1150 posti della
sales force, portando così le sforbiciate mon-
diali di quella azienda a 8.000 unità solamente
nell’anno appena terminato. Tagli pesanti ovun-
que, quindi, che potrebbero portare ad un ulte-
riore drastica diminuzione della compagine degli
informatori italiani, scesa ormai a quota 20.000
unità (5.000 in meno negli ultimi dieci anni)
con fibrillazione della categoria, che da qualche
tempo ha anche creato un Ordine apposito,
per meglio garantire la professione e tutelare
i lavoratori.
Ma se gli informatori diventano sempre più rari
e mirati, il contatto con il medico chi lo gesti-
sce? Sempre il quotidiano britannico riportava
la dichiarazione di un top manager della mul-
tinazionale americana già citata che assicurava
un cambio di strategia interna, che sceglie di
puntare al risparmio attraverso contatti telefo-
nici o comunicazione multimediale. Insomma: il
2012 pare proprio l’anno che obbliga tutti ad
entrare nella tanto attesa e temuta era del post
informatore.
Non è una novità di oggi, visto che tanti brand
ci riflettono da anni: serve un cambio di mo-
dello, un cambio di passo, una moltiplicazione
di formati, un rinnovamento di contenuti. La
domanda che ci si può porre è: ma chi sta at-
tualmente “pensando” ai nuovi modelli di re-
lazione e comunicazione medico-farmaco? Le
aziende? Gli esperti di marketing? Quali sono i
linguaggi e le modalità di contatto a cui i medici
oggi sembrano essere più aperti e propensi?
Decine di anni di esperienza nel contatto face to
face non possono essere gettati in nome della
crisi e dello spread, ma quali sono gli elementi
da metter a fattor comune in un ripensamento
contemporaneo del “sistema di contatto sul
farmaco”? Da alcune parti giungono richie-
ste che l’informazione sul farmaco, vecchio e
nuovo, non sia più gestito sul territorio dalle
case farmaceutiche, bensì dal servizio sanitario.
Soluzione non impossibile, ma difficile come
scalare montagne impervie. Comunque è una
possibilità. Sarebbe bello vedere e collezionare
le nuove idee, magari censire le nuove espe-
rienze e valutarne l’impatto.
Sarà annus horribilis? Forse. Proviamo a vederla
nel senso opposto: potrebbe essere l’anno
del rilancio, potrebbe muovere i primi passi
una nuova stagione informativa. Che è ciò che
anche i medici, senza dirlo a voce alta, aspettano
in gloria da tempo.
AboutPharma
L’anno del nuovo contatto?
Estratto della pubblicazione
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1 Editoriale
ATTUALITà6 Tra fascia C, cure personalizzate e terapia del dolore
10 IN&OUT12 FLASH NEWS I VOLTI DELLA RICERCA15 Un premio ai cervelli che restano Oltre 1 mld di euro persi per l’emigrazione dei ricercatori all’estero.
Fondi pubblici per la R&S fermi da 10 anni. Per sostenere la ricerca nei centri italiani, la Fondazione Lilly premia le giovani ricercatrici
CONgRESSI17 Diabete: prevenzione ed educazione per battere
la nuova malattia sociale A Dubai il World Diabetes Congress, per fare network tra scienza, farmaco,
associazioni di malati e istituzioni. Dati e cifre impressionanti: nel 2030 oltre mezzo miliardo di malati. Casi d’eccellenza: A1Chieve e Solve dalla voce di Luigi Meneghini, l’italiano che guida il Florida Regional Diabetes Programme
LA COVER21 Aifa: idee e messaggi per l’Agenzia del futuro Abbiamo coinvolto un gruppo di voci selezionate per raccogliere le parole chiave
su cui l’Agenzia potrebbe orientare la propria riflessione. Ecco quali sono gli elementi ritenuti fondamentali per un rinnovamento
SOTTO LA LENTE38 Italian Health Policy Brief: patologie croniche non trasmissibili Il nuovo prodotto di AboutPharma è stato presentato a Roma alla presenza del
Ministro Balduzzi. Uno strumento di raccordo tra esperti e istituzioni, ma anche di comunicazione politica e sanitaria. Per tutti i lettori: ecco i contenuti del primo numero
BEST PRACTICE44 La buona Sanità in pratica Esempi di buona Sanità nel libro bianco dell’ultima ricerca realizzata
dall’Osservatorio Fiaso. Pubblichiamo sei esempi relativi alle cinque aree tematiche
INTERVISTA DEL MESE33 Banco farmaceutico Aziende e bisogno sociale: la possibilità di una risposta etica
FOCUS - NEUROLOgIA55 La neurologia guarda al futuro
Grande sviluppo nella diagnostica, promesse dalla ricerca che punta alla personalizzazione e sfrutta la plasticità del cervello. Il neurologo verso una specializzazione sempre più in network
57 Alla ricerca dei sintomi non motori del Parkinson Ancora forte la vecchia terapia. Cresce la target therapy
Alcune idee per
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sommarioGeNNaio 2012 N. 94
ATTUALITÀ E POLITICA
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FOCUS55
MESE
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CLINICAL TRIALS • REGULATORY • PHARMACOVIGILANCE • LICENSING SERVICES
MAKE LIFE SIMPLER.
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Estratto della pubblicazione
58 Verso la personalizzazione alla terapia del Parkinson Nei prossimi anni nuove terapie. Attese dalle staminali self
per proteggere e riparare i danni neurologici
59 Trapianti di staminali: dalla teoria alla pratica Molte le attese per il loro impiego clinico, ma sono ancora tante le domande
a cui si deve rispondere
61 L’impiego clinico delle cellule staminali nel Morbo di Parkinson
62 Staminali mesenchimali per il trattamento della sclerosi multipla. Studio di fase II
63 Impiego delle Staminali nella Sclerosi Laterale Amiotrofica
64 Tr@ neurologo e Mmg La comunicazione nella presa in carico del paziente neurologico
65 Parkinson in rete I principali siti internet sulla malattia per pazienti, familiari e sanitari
CASE STUDy19 Lotta alla malaria: nuovo farmaco made in Italy
LA RICERCA DEL MESE34 OCSE: Health at a Glance 2011 Come si colloca la Sanità italiana nel contesto internazionale?
68 AFFARI REgOLATORI
70 IL BORSINO DEL LAVORO
72 JOB IN PHARMARUBRICHE68
MESE
Editore: AboutPharma S.r.l. a socio unico Via Cherubini, 6 –20145 Milano tel. 0278623650 fax. 0278623669 REA 1685941
Direzione, Redazione, Amministrazione, Pubblicità: AboutPharma S.r.l. a socio unico Via Cherubini, 6 - 20145 Milano tel. 0278623650 fax. 0278623669 e-mail: [email protected]
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In redazione: Adiam [email protected]
Laura Barbieri [email protected]
Anita Giovara [email protected]
Maddalena Guiotto [email protected]
Francesca Melchionna [email protected]
Hanno collaborato in questo numero:Alessandra FeracoFrancesca TuziMichele Castelli – Centro di Ricerca Interuniversitario per i Servizi di Pubblica UtilitàRenato Lauro – Università di Roma “Tor Vergata”Antonio Nicolucci - Consorzio Mario Negri SudValerio Fabio Alberti – ULSS 3 di Bassano Giancarlo Comi – Società italiana di NeurologiaAlfredo Berardelli – Università di Roma e Istituto Neuromed
Alberto Albanese - Fondazione Istituto Neurologico Carlo BestaGianvito Martino – Ospedale San RaffaeleEugenio Parati – Unità Produttiva per Terapie Cellulari, Dipartimento Malattie CerebrovascolariAntonio Uccelli – Università di GenovaGiulia Bommarito – Università di GenovaAlice Laroni – Università di GenovaUbaldo Bonuccelli – Dipartimento di NeuroscienzeUniversità di PisaLetizia Mazzini – AOU “Maggiore della Carità” NovaraMarco Giorgetti – AboutPharmaNadia Peviani – Consulente QuintilesBoris Errani – GI Group – [email protected]
Progetto grafico e impaginazione anteprimaadv – Lucca
Stampa: HH Italia S.r.l. - Bergamo
Autorizzazione: Tribunale di Milano n. 451 del 20/09/2002.
Tutto il materiale inviato non verrà restituito, e resterà di proprietà dell’Editore. Lettere ed articoli firmati impegnano solo la responsabilità degli Autori. Le proposte pubblicitarie impegnano la sola responsabilità degli inserzionisti.
MESE
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MANAGEMENT E BUSINESS
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Estratto della pubblicazione
TRA FASCIA C, CURE PERSONALIzzATE E TERAPIA DEL DOLORE
della logica dell’HPd si fonda sulla visione integrata del paziente e del suo bisogno di salute e dalla considerazione che il valore nasce dalla capacità di rispondere a tali esigenze, combinando efficientemente terapie farmacologiche, tempi di lavoro del personale, utilizzo di altre tecnolo-gie diagnostiche e terapeutiche, sostegno della famiglia, in modo da minimizzare la spesa complessiva per il sistema sanitario e, laddove applicabile, per le istituzioni responsabili dell’assistenza, riducendo il disagio ai familiari. ciò ha implicazioni importanti in termini di identificazione degli esiti, visione integrata, modelli di competenza e responsabilità sui processi e, soprattutto, nelle modalità di finanzia-mento e di calcolo dei costi del percorso. Le evidenze presentate a meridiano sanità nel caso della asl di alba (cN2) nel per-corso del paziente diabetico, come spie-gato da americo cicchetti, Professore di organizzazione aziendale all’università cattolica del sacro cuore di roma, pos-sono rappresentare lo spunto per la ve-rifica della costo-efficacia nelle logiche dell’HPd. il costo/paziente rilevato sui dati di 6.624 pazienti, è mediamente cir-ca 1.711 €, con un minimo di 700-750 €
non ottimale tutela della proprietà intel-lettuale (requisito essenziale per la ricerca e l’innovazione in campo farmaceutico), nell’incertezza del contesto normativo (prezzo e rimborsabilità), nell’insuffi-ciente sostegno alla ricerca, nella fram-mentazione e disomogeneità delle iniziati-ve a favore del settore dovute alla mancanza di scelte strategiche chiare, integrate e di lungo periodo.
durante il simposio di meridiano sanità è stato approfondito – con interesse diffuso – un modello di gestione, somministra-zione e controllo di terapie “personaliz-zata”: si chiama Health Pathway Design (HPd) ed è la metodologia attraverso cui si confi-gura un percorso diagnostico-terapeutico sviluppato per massimizzare il valore per il paziente, ossia il rapporto fra outcome e costi riferibili al percorso (e non al sin-golo episodio di cura). L’applicazione
RiconfiguRaRe un peRcoRso diagnostico
teRapeutico assistenziale (Hpd)
divenuto anno dopo anno sempre più autorevolmente il luogo del dibattito sulle problematiche più “calde” dell’as-sistenza sanitaria, meridiano sanità ha visto nella sua ultima edizione (cernob-bio 2011) l’approfondimento dei temi di reengineering della sanità in italia, del ruolo dell’industria farmaceutica quale moto-re di crescita economica ed elemento di competitività per il nostro Paese, del fe-deralismo fiscale, delle scelte di politica sanitaria e industriale delle regioni. con tutti i volti rilevanti della sanità presenti tra il tavolo dei relatori e la platea, il meri-diano ha presentato il suo sesto rapporto sul sistema italiano di Healthcare, ricco di dati sulla spesa sanitaria (farmaceutica e ospedaliera), sulla sua incidenza attuale e previsionale al 2050. tra gli altri aspetti, il rapporto si è soffermato sull’analisi quan-titativa e qualitativa del settore biofarma-ceutico, selezionando i principali fattori che ancora ostacolano lo sviluppo del set-tore e che possono essere sintetizzati nella
Un nuovo modello di percorso diagnostico (HPD), il vecchio blocco alla liberalizzazione dei farmaci in fascia C. Avanzano personalized medicine e battaglia contro dolore in un sistema sanitario
sempre più stretto dai vincoli economico-finanziari.
ABOUTPHARMA | ATTUAliTà6
ATTUALITÀ
ma se per il momento la ricetta resta in far-macia e la partita sulla manovra si è chiusa con un punto a favore per la categoria dei titolari, è assolutamente necessario met-tersi al lavoro su un progetto di ammo-dernamento del sistema, che superi certe chiusure del passato e offra altre soluzioni a ben più importanti questioni aperte, quali il quorum, la pianta organica, l’accesso alla titolarità, lo sconto praticato nella filiera, il rimborso del costo dei farmaci, la possi-bilità di fare catene…i farmacisti presso monti & co in questo spe-cifico caso dell’ipotesi della liberalizzazione dei farmaci c da prescrizione non sono riusciti a far prevalere sulle loro ragioni la logica del buon senso. stando alle indiscre-zioni sulle motivazioni di come è rientrata la misura: pare che ora il Governo sia anco-ra più maldisposto nei confronti della cate-goria rispetto a interessi giudicati di parte. Perciò è davvero di vitale importanza ricu-cire gli strappi e impegnarsi a trovare con la nuova compagine di Governo un dialogo costruttivo, mettendo da parte gli interessi corporativistici e smettendo atteggiamenti di sterili arroccamenti: è giunto il momen-to di disegnare la nuova rotta, impugnan-do saldamente il timone e percorrendo la strada in anticipo, con maggiore rapidità rispetto agli eventi e ai competitors vecchi e nuovi, investendo in nuove scelte. augu-riamoci che ciò possa accadere nel 2012.
Michela BerraAboutPharma
per il sistema nervoso centrale, 650 mln ormoni, pillole anticoncezionali, Viagra e simili, mentre i restanti 200-280 mln sono legati ai farmaci del sistema derma-tologico, gastroenterico e muscolo-sche-letrico. se è vero che dal decreto Bersani i corner e le parafarmacie hanno acquisito ad oggi una quota di mercato del 4-5%, la liberalizzazione della classe c, con circa il 13% del fatturato farmaco etico in farma-cia, appena sotto i 3 mld di euro, avrebbe potuto avere un impatto massimo del 10% di tale valore, pari circa all’1,5% del giro d’affari attuale delle farmacie aperte al pubblico. dunque una perdita di fatturato piuttosto relativa per i titolari, che non trovano cer-to in questo segmento il loro core business. Profitti a parte, conviene poi fare qualche riflessione rispetto all’analisi qualitativa dei dati: le vendite dei farmaci di fascia c con ricetta, considerate le atc coinvolte, riguardano tutte pillole con una discreta capacità di procurare reazioni avverse, an-che piuttosto importanti, se c’è inappro-priatezza d’uso o cattiva gestione da parte degli utenti. Quindi, anche in quest’otti-ca, perché spingere per aumentare la con-correnza, muovendo la domanda e l’offer-ta ed espandendo il mercato e i consumi, per una liberalizzazione che non avrebbe avuto eguali in ue? Peraltro se ciò fosse accaduto, sarebbe sta-to in contrasto con quanto predisposto dal Nuovo Piano sanitario, approvato dalla conferenza stato-regioni, che enfatiz-za il problema della compliance nella cura del malato cronico, dell’empowerment del paziente e del counselling, tutti servizi che nella Gdo difficilmente si sarebbero po-tuti realizzare perchè richiedono tempo, dedizione e relazione con l’utenza e, so-prattutto, competenze unite ad un legame importante e forte con il ssN. ecco an-che perché contro la liberalizzazione dei farmaci di fascia c con ricetta, sono scese in campo personalità rappresentative del mondo delle istituzioni sia pubbliche che private, come il direttore Generale di aifa, Luca Pani, che ha detto che tutti i farma-ci sono farmaci e non beni di consumo, e massimo scaccabarozzi, Presidente di far-mindustria, che ha ribadito il suo no ri-spetto ad una possibile mercificazione del farmaco da prescrizione.
in assenza di complicanze e un massimo di oltre 25.000 € in caso di complican-ze cardiovascolari importanti. in media, il coordinamento organizzativo assicura-to dal centro di coordinamento anti-diabetico pesa per l’8% del valore medio rilevato (circa 125€/paziente). il centro assicura, però, un tasso di ospedalizzazio-ne dei pazienti diabetici che è pari a circa il 20% della popolazione dei diabetici nel distretto osservato e ha importanti risultati in termini di salute: tra il 2004 e il 2010 la asL documenta una riduzione del 20% dei casi di insufficienza renale terminale, del 30% di amputazioni degli arti inferio-ri e del 10% delle retinopatie proliferante grave. il meridiano 2011 si è concluso con l’intervento di Philippe Couillard, già ministro della salute e dei servizi sociali del Quebec, che ha illustrato un percorso di riforma del sistema sanitario nell’am-bito della salute mentale, una strategia globale finalizzata a rafforzare l’assisten-za primaria, l’empowerment del paziente e la de-stigmatizzazione delle patologie af-ferenti a quest’area. intervento che, a li-vello di outcome, ha portato alla riduzione del 18% del tasso di suicidi, storicamente molto alto nel Quebec.
l’uscita dal canale della fascia c, tanto RumoRe
peR nulla?il tema è quello arcinoto della fascia c, nell’aria da tempo, ventilato, minaccia-to, blandito, auspicato secondo le parti e le convenienze, entrato e uscito al fotofinish nella recentissima manovra del Governo monti. alla fine, a detta di molti, la lobby, o meglio la “casta”, ha vinto sull’ipotesi della libe-ralizzazione e i farmaci c con ricetta sono rimasti in farmacia. Ha vinto il buon senso o ha prevalso la lo-gica degli interessi di parte? Partiamo col considerare i dati: il mercato globale dei farmaci di fascia c, sop e otc, vale circa 5 mld di euro. di questi, 2 mld si riferiscono ai farmaci da banco, mentre gli altri 3 derivano dai farmaci di fascia c con ricetta di cui 920 mln riguardano farmaci
ABOUTPHARMA | ATTUAliTà 7Estratto della pubblicazione
rantire i livelli essenziali di assistenza, sal-vaguardando allo stesso tempo l’equilibrio economico. infine il rapporto non manca di analizzare anche il capitolo della spesa sanitaria privata e in particolare lo sviluppo dei fondi integrativi e del fenomeno del low cost. il primo offre alle regioni l’opportu-nità di disporre di un finanziamento addi-zionale per bisogni non coperti dal ssN e alle aziende pubbliche l’opportunità di di-ventare interlocutori dei fondi garantendo adeguate condizioni. il secondo è un fe-nomeno che richiede un’adeguata regola-mentazione ma che pone a livello regionale ed aziendale un importante quesito: come posizionarsi rispetto a questi fenomeni: neutrali, competitivi o collaborativi?
cuRe su misuRa: nasce la società italiana medicina
peRsonalizzata
“La rivoluzione della medicina è già in atto: oggi l’approccio classico di diagno-si e cura è stato superato da una nuova visione clinica paziente-centrica in cui, mediante specifiche analisi epigenetiche, genomiche e metabolomiche, si valuta il profilo individuale del soggetto”. con que-ste parole è stata presentata la nascita della Società italiana di medicina personalizza-ta (simeP) dal Presidente Paolo Marchetti, oncologo dell’azienda ospedaliero uni-versitaria sant’andrea di roms. obiettivo della neonata società sarà di promuove-re la conoscenza e lo sviluppo di questa disciplina sostenendo la comunicazione scientifica, la ricerca, l’innovazione tec-nologica e la formazione, e definendo, insieme agli organi istituzionali, nor-mative adeguate e percorsi assistenzia-li efficienti. un concetto, quello della personalized medicine, al centro di numerosi
venisse un imperativo deontologico e morale e si consolidasse una cultura consapevole con-tro la sofferenza inutile. “Non basta curare il dolore, occorre prendersene cura”, come so-stiene lo stesso umberto Veronesi nella prefa-zione del libro.
Francesca Tuzi
RappoRto oasi 2011: vincoli finanziaRi al
centRo del ssnPresentare un’analisi dei sistemi sanita-ri nazionale e regionali, fornendo dati quantitativi, indicazioni qualitative e di tendenza, sulla base di attività di ricerca e di monitoraggio del ssN. su questa base si fonda l’annuale rapporto oasi (osserva-torio sulle funzionalità delle aziende sani-tarie italiane) del centro di ricerche sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale (cergas) dell’università Bocconi, di cui il 1° dicembre è stata presentata l’edizione 2011. filo conduttore di quest’anno è la centralità della dimensione economico-finanziaria che condiziona fortemente le scelte di policy degli attori del ssN, alla ricerca di risparmi ed interventi di razio-nalizzazione rispetto a scelte di sviluppo ed innovazione. tra le questioni messe in luce dal rapporto, la più critica è la probabile accumulazione di ampi “debiti impliciti”, di cui dovranno farsi carico le future gene-razioni sotto forma di maggiori spese e/o minori servizi. tutto questo a causa del so-stanziale blocco degli investimenti, per ef-fetto della limitata disponibilità dei fondi pubblici, dell’incapacità di spendere bene i fondi esistenti e del crescente scetticismo di regioni e aziende verso gli strumenti di finanza innovativa (es. project finance). tra le iniziative per perseguire risparmi e razio-nalizzazioni messe in atto a livello regiona-le: riduzione dei posti letto, riorganizza-zione degli ospedali per intensità di cura, definizione di reti ospedaliere intra ed interaziendali, centralizzazione degli ac-quisti e accentramento decisionale a livello regionale. all’interno di questo scenario, paradossale è la situazione delle aziende sanitarie che vedono i loro gradi di libertà fortemente ridotti, a causa della contrazio-ne delle risorse e del sistema di vincoli e controlli, ma a cui viene delegato il compi-to di trovare soluzioni per continuare a ga-
cRonaca di una legge cHe ci difende
dal doloRe il dolore ha più strade, diverse dimensioni, spesso quelle dell’incomprensione e della solitudine. La Legge 38/10 del 15 marzo 2010 si pone come decreto all’avanguar-dia, che parla di dignità, tutela e garanzia, di obbligo al trattamento del dolore in tut-te le persone e in tutte le fasce di età. “un provvedimento che, per concretizzarsi nella pratica clinica, vuole agire su tre fronti: ap-plicazione delle Linee Guida sul territorio attraverso le due reti territoriali di assistenza per la terapia antalgica e per le cure palliati-ve, formazione degli operatori sanitari e ap-propriatezza prescrittiva” come affermato da Guido fanelli, coordinatore della commis-sione ministeriale terapie del dolore e cure Palliative. Nel libro “cronaca di una legge che ci difende dal dolore. La Legge 38/10, la più evoluta d’europa”, marco filippini e manue-la maria campanelli compiono un viaggio nel tempo, dagli anni ’70 ad oggi, attraverso i momenti più significativi, le tappe normati-ve di sette ministeri, i numerosi protagonisti, l’evolversi di approcci multimodali nella bat-taglia contro il dolore.
Perché molto è stato fatto nel corso degli ul-timi quaranta anni ma molto rimane ancora da fare in particolar modo in termini di sen-sibilizzazione e di informazione, entrambi elementi chiave per vincere la battaglia con-tro il dolore anche sul fronte socioculturale. tanti anche i cambiamenti culturali che han-no portato a una vera guerra di pensiero e di coscienze affinché il controllo del dolore di-
de Il Sole 24 ORE Sanità
Marco Filippini - Manuela Maria Campanelli
Cronaca di una leggeche ci difende dal doloreLa Legge 38/10, la più evoluta d’Europa
La data del 15 marzo 2010 rimarrà nella memoria di tutti coloro - politici e clinici - che si sono impegnati affinché il dolore cronico fosse classificato e trattato come una vera malattia, nonché di tutti i pazienti che hanno visto tutelato il loro diritto ad essere curati per una patologia che, oltre al fisico, infierisce sull’anima di chi ne è affetto.La Legge 38 rappresenta un passo fondamentale in ambito sanitario: ri-conosce al dolore cronico la dignità di malattia, separa nettamente le cure palliative dalla terapia del dolore, obbliga i clinici alla cura del dolore ma anche a un suo attento monitoraggio, inserendo il dolore tra i cinque para-metri vitali da valutare quotidianamente. è il raggiungimento di un impor-tante traguardo e, al tempo stesso, il punto di partenza verso un approccio al dolore cronico del tutto differente. Un grande risultato che va ricono-sciuto non solo a chi vi ha lavorato in anni recenti, ma anche a tutti gli ope-ratori che, nell’ultimo decennio, hanno gettato le basi di quel cambiamento culturale senza il quale tutto ciò non si sarebbe potuto ottenere. Questo volume ripercorre le tappe fondamentali di un lungo cammino, approfondendo alcune tematiche, ad esempio il pensiero della Chiesa in materia, affrontando temi delicati come la gestione del dolore in ambito pediatrico e, infine, chiarendo l’importanza di un trattamento terapeutico adeguato, sfatando alcuni luoghi comuni come quelli inerenti l’impiego dei farmaci oppioidi.Un libro dedicato a tutti i malati di dolore cronico, che possono trovare in queste pagine una risposta a molte loro domande, ma anche ai politici, per mettere in luce come il lavorare per un fine comune – il bene del paziente –porti a riconoscere il valore di quanto costruito da altri, anche se apparte-nenti a diverse correnti di pensiero.Un’opera dedicata inoltre a tutti gli operatori del settore, affinché applichi-no quanto la Legge ha stabilito e continuino questo percorso di cambia-mento culturale, e a quanti dedicano la loro vita alla cura degli altri, perché non si lascino scoraggiare dai momenti cupi, ma trovino sempre la forza di andare avanti.
Marco Filippini, Farmacista, Manager in ambito farmaceutico.Manuela Maria Campanelli, Giornalista.
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n 29,00
ISBN 978-88-324-8039-9
Cronaca di una legge che ci difende dal doloreM. FilippiniM.M. Campanelli
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ABOUTPHARMA | ATTUAliTà8Estratto della pubblicazione
studi clinici a livello mondiale, viste le richieste sempre più numerose di nuovi trattamenti su misura per “ridurre al mi-nimo il “costo tossico” della terapia mi-gliorando la qualità della vita del pazien-te e ottimizzando la gestione delle risorse economiche disponibili”.un mercato che, oltre a coinvolgere pazienti e clinici, interessa molto anche le aziende farma-ceutiche. come evidenziato dalla ricerca ”Personalised Medicine in Europe” di frost & sullivan, infatti, il mercato della medici-na personalizzata sta crescendo con tassi a doppia cifra. e le previsioni sono di ul-teriore crescita per questa disciplina che rappresenta il futuro delle terapie per pa-tologie ad alta mortalità come il cancro o malattie croniche come il diabete.
alimentazione e salute: aRRiva il vademecum peR il
cuoReun’agenda per il 2012 in cui è possibi-le trovare indicazioni, consigli e ricette
per prevenire le malattie cardiovascolari attraverso un’alimentazione corretta ed equilibrata. Questa l’iniziativa frutto del-la collaborazione tra la società italiana per la Prevenzione cardiovascolare (si-Prec) e teVa, produttrice di farmaci equivalenti. il volume verrà distribuito in tutte le farmacie sul territorio nazionale proponendo 33 ricette di semplice rea-lizzazione, appartenenti alla cultura ga-
stronomica regionale italiana e approvate dal famoso chef filippo La mantia. L’i-dea nasce in risposta all’allarme lanciato dal ministero della salute che, nel capi-tolo “malattie cardiovascolari” del Piano sanitario Nazionale 2011-2013, indica le patologie cardiovascolari come la più
importante causa di morte nel mondo. L’insorgenza di queste malattie è legata al rischio cardiovascolare globale, carat-terizzato da alcuni fattori predisponen-ti, tra i quali elevati livelli di colesterolo, ipertensione, fumo, sovrappeso e obesità, diabete e sedentarietà. Gran parte di que-sti fattori sono riconducibili ad abitudini alimentari scorrette: è ormai dimostrato, infatti, che l’adozione di una dieta equili-brata, caratterizzata dal consumo di frut-ta e verdura di stagione ricchi di antios-sidanti, dalla riduzione del consumo di grassi animali quali insaccati, formaggi e carne rossa e da un aumento nel consumo di pesce, ricco di acidi grassi, costituisce un’efficace strategia di prevenzione. Non una rinuncia ai piaceri della tavola, ben-sì una maggiore consapevolezza di ciò che si mangia. ed è proprio questo l’obietti-vo che la siPrec si propone dedicando un vademecum a chiunque desideri adottare uno stile di vita sano, senza rinunciare alla buona cucina.
Alessandra Feraco
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JobinPharma
ABOUTPHARMA | ATTUAliTà 9Estratto della pubblicazione
IN&OUTnali. Negli ultimi 11 mesi Pott ha ricoperto in ema il ruolo di Acting Executive Director.
A Giuseppe ZuccAtelli lA presidenZA di AGenAs
Giuseppe Zuccatelli è il nuovo Presidente di agenas, agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Zuccatelli
succede a renato Balduzzi, neo ministro della salute. Ha ricoperto l’incarico di amministratore straordinario dell’azienda sanitaria di ferrara, direttore Generale della usl di cesena. dal 2002 è approdato in regione marche dove ha ricoperto vari incarichi dirigenziali nell’ambito della sanità, tra cui quello di direttore Generale dell’assessorato alla sanità della regione.
Adelfio elio cArdinAle nuovo sottoseGretArio
AllA sAluteadelfio elio cardinale, ex Preside della facoltà di medicina di Palermo, è stato nominato sotto-segretario alla salute. cardinale è Procuratore
aggiunto nel capoluogo siciliano e da di-versi anni capo di gabinetto del Presidente del senato renato schifani.
ordine dei Medici di roMA: roberto lAlA nuovo
presidenteroberto Lala è il nuovo Presidente dell’ordine dei medici di roma, il più numeroso d’eu-ropa. Lala è segretario Generale di sumai-as-
soprof, sindacato unico di medicina am-bulatoriale italiana e professionalità dell’area sanitaria.
frAZier sostituisce clArk AllA presidenZA di Merck & co
il Presidente ed ex ceo di merck & co richard clark andrà in pensione il 1° di-cembre 2011, dopo quasi 40 anni di attività nell’azien-da. Kenneth frazier (foto),
che a gennaio ha sostituito clark come ammini-stratore delegato, diventerà Presidente di merck & co. clark è stato Presidente e ceo dal 2005 al 2010 e Presidente del consiglio dal 2007.
A dAve ricks lA presidenZA dellA unit biotech di eli lilly
il Presidente di eli Lilly in usa dave ricks, dal 1° gen-naio 2012, assume la pre-sidenza della divisione biotech dell’azienda. ricks prende il posto di Bryce d.
carmine, che andrà in pensione a dicembre.
JeAn-frAncois penciolelli, nuovo dG di Ge heAlthcAre
perforMAnce solutions frAnciAJean-francois Penciolelli è il nuovo direttore Generale di Ge Healthcare Performance Solutions francia. Penciolelli ha rico-perto diversi incarichi all’In-
stitut National pour la Santé et la Recherche Médicale (inserm) e l’Assistance Publique-Hôpitaux de Paris. in oracle è stato direttore sviluppo mercato emea salute e scienze della Vita, coordinando le attività delle iniziative di sviluppo del business e progetti relativi alla sanità elettronica a livello nazionale ed emea.
eMA: AndreAs pott il nuovo vice direttore esecutivo
andreas Pott è stato scelto da Guido rasi, direttore ese-cutivo di ema, come Vice direttore esecutivo dell’a-genzia europea dei medici-
nAsce leo phArMA itAliA AllA GuidA
pAolo cioninidopo aver ricoperto la carica di direttore della divisione Primary Care in abbott e con oltre 20 anni di espe-rienza nel settore far-
maceutico, Paolo cionini è il General Manager di Leo Pharma italia, società danese leader nel settore dermatologico ed in particolare nella cura della pso-riasi. dal 1° gennaio 2012 l’azienda, che ha sede a roma e che conta su circa 70 collaboratori, commercializza diretta-mente i propri farmaci, ad oggi proposti sul territorio italiano da Grunenthal e intendis.
pAtriZiA nArdini sAle in Msd itAliA
Patrizia Nardini è stata nominata Medical Affairs Director in msd italia. Nardini arriva a l nuovo incarico dopo un’esperienza all’isti-
tuto Biochimico italiano e dopo aver ricoperto incarichi di responsabilità in Janssen.
corrAdo liborio noMinAto
hr MAnAGer in sAnofi brindisi
corrado Liborio è il nuovo Human Re-sources Manager di sanofi Brindisi. cor-rado ha lavorato dal 2006 al 2011 in Genzyme, azienda biotech statuni-tense acquisita da sanofi a febbraio 2011. Prima di entrare nel 2001 in Pfi-zer, corrado ha avuto esperienze lavo-rative come consulente in selezione e formazione delle risorse umane.
ABOUTPHARMA | IN&OUT10
A CURA DELLA REDAzIONEIN&OUT
Estratto della pubblicazione
A CURA DELLA REDAzIONEFLASH NEwS
consorZio irbM-cnr-iss per le MAlAttie neGlette
È stato costituito un consorzio pubblico-privato
tra irbm science Park di Pomezia, cnr e istituto
superiore di sanità con l’obiettivo di trovare nuovi
farmaci per le malattie neglette, cioè che riguar-
dano aree geografiche povere. si tratta di circa 13
infezioni parassitarie e batteriche che, insieme alla
febbre dengue, causano un carico di patologie e
disabilità superiore a quello delle 2 principali ma-
lattie delle aree povere, cioe malaria e tubercolosi
e provocano oltre mezzo milione di morti l’anno.
bAyer: per il 2012 Atteso lAncio di 3 nuovi fArMAci
È attesa per fine 2011 l’autorizzazione ue per una
nuova indicazione dell’antitrombotico Xarelto
R&S(rivaroxaban) di Bayer: nella prevenzione degli
accidenti cerebrovascolari. L’azienda tedesca in-
tende sollecitare per il 2012 un’autorizzazione
all’immissione in commercio di alpharadin per
le metastasi ossee legate al cancro alla prostata e di
regorafenib per le metastasi da cancro colonret-
tale e i tumori gastrointestinali. Questi prodotti
sono attualmente in fase iii. Bayer dovrebbe
inoltre lanciare sul mercato il primo farmaco of-
talmologico, sviluppato in parternariato con re-
generon, per il trattamento della degenerazione
maculare senile.
le biotech tenGono MeGlio in borsA
a livello globale il settore biotech non delude. in
un anno molto difficile per i listini di tutto
il mondo il Nasdaq Biotech index, forse il
BIOTECH
paniere più rappresentativo, mette a segno
una performance di circa +4%. Negli stati
uniti, così come in italia, colpisce tuttavia la
dispersione dei risultati. Per rimanere al bio-
tech tricolore, accanto al +23% messo a segno
da inizio anno da molmed, fino alle più che
accettabili perdite comprese fra 4 e14% di
aziende come BB Biotech – fondo quotato a
milano, Zurigo e francoforte specializzato
nella selezione delle aziende di eccellenza del
settore – recordati, Gentium e cosmo, ci
sono i pesanti arretramenti di cell thera-
peutics (-49%) e di diasorin (-28%).
lA cinA scopre l’Antitrust:
orA è teMpo di concorrenZA
applicata per la prima volta in cina la
legge anti monopoli, grazie alla defi-
INTERNAZIONALE
FLASH NEWS
I nostri prossimi eventi formativi!
Paediatric Investigation Plan, Roma - 9 Febbraio The use of herbs in medicinal products and food supplements, Milano - 15 FebbraioRegulatory Intelligence: come può influire sul processo autorizzativo di un medicinale, Milano - 7 MarzoMedical Device: istruzioni per l’uso, Milano - 14 e 15 MarzoBrevetti e livello inventivo: aspetti contenutistici e giuridici, Milano - 29 MarzoIl time to market di un medicinale, Milano - 3 Aprile
Le brochure dei corsi sono scaricabili dal sito www.temasis.it alla sezione Educational Training, Programma attività.
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Tel. 02 95794342@: [email protected]
11ABOUTPHARMA | FlAsH News 11ABOUTPHARMA | FlAsH News
nizione delle linee guida della norma
approvata nel 2007. due imprese far-
maceutiche dello shandong erano ri-
uscite a controllare il mercato di un
ingrediente, spingendo al rialzo il
costo di un farmaco per la pressione,
incluso nella lista governativa na-
zionale. secondo l’ente di controllo
dell’economia Ndrc, le imprese co-
stringevano i produttori ad aumentare
i prezzi di offerta, lucrando sulla per-
centuale di incremento delle vendite.
Prima d’ora solo in un caso Pechino
era intervenuta sul mercato della con-
correnza, vietando alla straniera coca-
cola l’acquisto del marchio nazionale
Huiyuan. il primo antï-trust alla ci-
nese è dunque un mix di statalismo e
di liberismo ed esprime la mutazione
profonda in atto nella leadership di
Pechino.
cArelink di Medtronic in itAliA e ue
introdotto in europa e italia CareLink di
medtronic, sistema di telemedicina per ge-
stione e controllo di pazienti con pacema-
ker cardiaco, defibrillatore impiantabile e
loop recorder. La novità è stata presentata ad
atene al World Congress on Cardiac Pacing and
Electrophysiology, organizzato da World Society
of Arrhythmias. CareLink, attivo in italia dal
2007, conta oltre 13.000 pazienti connessi
con 200 ospedali. il nuovo sistema Disco-
very Link, piattaforma informatizzata euro-
pea, consente la fruibilità dei dati di circa
50.000 pazienti. medtronic ha inoltre ri-
cevuto il marchio ce per il nuovo CareLink
DISPOSITIvI MEDICI
Express, monitor-trasmettitore che permette
di controllare tutti i dispositivi impian-
tabili, sia in ambiente ospedaliero che sul
territorio, con una significativa riduzione
di tempo e risorse mediche e paramediche.
un nuovo applicativo, CareLink Mobile, scari-
cabile dal medico direttamente da App Store
su iPhone, iPad o smartphone, permette al
medico di accedere alle informazioni sullo
stato di salute dei suoi pazienti e verificare il
corretto funzionamento di pacemaker o de-
fibrillatore.
ue: rilpivirinA di JAnssen ApprovAtA per pAZienti nAive
dA hiv-1La commissione europea ha concesso
l’autorizzazione all’immissione in com-
mercio (aic) di rilpivirina di Janssen per
il trattamento, in monosomministra-
zione giornaliera con farmaci antiretro-
virali (arVs), dell’infezione da HiV-1
in pazienti adulti mai sottoposti a trat-
tamento con arVs, con una carica virale
≤ 100,000 copie/ml. rilpivirina, inibi-
tore non nucleosidico della transcrittasi
inversa (NNrti), al più basso dosaggio
attualmente disponibile (25 mg/die) ha
dimostrato efficacia comparabile alla te-
rapia standard (efavirenz) con un profilo
di tollerabilità neurologica più favo-
revole. rilpivirina è stata approvata da
fda a maggio 2011 e da Health canada a
luglio dello stesso anno. La richiesta di
aic è stata sottoposta anche alle autorità
competenti di altri Paesi, inclusi russia,
Giappone e svizzera.
FARMACI & AFFINI
eMA chiede ritiro precAuZionAle di Alcuni
lotti di AntituMorAli
L’agenzia europea dei medicinali
(ema) ha chiesto il ritiro precauzionale
di alcuni lotti di 3 farmaci antitumo-
rali per potenziali rischi di contami-
nazione nel sito di produzione Ben
Venue in ohio (usa). La procedura ri-
guarda: Velcade (bortezomib) di John-
son & Johnson, Vidaza (azacitidina) di
celgene e Busilvex (busulfan) di Pierre
fabre.
scAduto brevetto per lipitor di pfiZer. ok A WAtZon e rAnbAxy per
Generico
scaduto il 30 novembre 2011 il brevetto
usa dell’anticolesterolo Lipitor (ator-
vastatina) di Pfizer. L’azienda continua
a commercializzare il farmaco, il cui
giro d’affari rappresenta circa il 20%
delle sue vendite negli stati uniti, e sta
tagliando i prezzi per competere con
la concorrenza dei generici. ranbaxy
e Watson sono le sole farmaceutiche
con i diritti di vendere in esclusiva nei
prossimi 6 mesi il generico di Lipitor.
Watzon per 5 anni venderà atorvasta-
tina in partnership con Pfizer. ranbaxy
ha un accordo con teva per versare alla
genericista israeliana una quota dei
ricavi dei 180 giorni di esclusiva. dal
1997 ad oggi Lipitor ha generato 100
mld di dollari di ricavi, 10,7 solo nel
2010.
AZIENDE & MERCATO
ABOUTPHARMA | FlAsH News12Estratto della pubblicazione
FLASH NEwS
Quintiles trA le priMe in itAliA per QuAlità
dell’AMbiente lAvorAtivo
il Gruppo Quintiles conquista il 9° posto
nella classifica delle aziende in italia con il
miglior ambiente di lavoro stilata dal Great
Place to Work Institute. La multinazionale, che
affianca strategicamente le aziende del set-
tore farmaceutico e biotecnologico attra-
verso la fornitura di servizi, è al 25° posto
della classifica europea. Quintiles che ha
più di 23.000 dipendenti nel mondo
(800 in italia) e un fatturato globale 2010
superiore ai 3 mld di dollari (100 mln in
italia). Per il 2012 l’azienda ha un piano
d’assunzioni di circa 100 unità in italia.
Merck AG contro Merck & co per pAGinA fAcebook
La tedesca merck ag ha chiesto a un tri-
bunale newyorchese un’ingiunzione che
costringa Facebook, il social network, a spie-
gare come e perché ha perso la sua pagina
a vantaggio della statunitense merck & co.
i tedeschi parlano di un “apparente takover”
di un “importante strumento di marketing”.
il gruppo europeo ha sostenuto che Facebook
non starebbe affatto cooperando per chia-
rire il giallo delle due merck per una sola
pagina e ha fatto notare di aver raggiunto
un accordo per l’esclusiva sulla pagina fin
dal marzo del 2010, ma di aver notato in
ottobre di averne perso il controllo.
deficit fArMAceutico, riMborsi per 23 Mln decisi dA AifA
industrie, farmacisti e grossisti dovranno
ATTUALITÀ E POLITICA DEL FARMACO
rimborsare 23,035 mln di euro per ri-
pianare il disavanzo della spesa farma-
ceutica territoriale a carico dello stato
nel 2010. Lo ha deciso il cda di aifa
con una propria determina, abbassando
l’asticella del ripiano in un primo
tempo stimato intorno ai 100 mln. Le
aziende farmaceutiche verseranno 17,1
mln: dovranno pagare le singole quote
alle regioni entro fine gennaio 2012; se
inadempienti, sia nella dichiarazione di
accettazione del ripiano che nel versa-
mento dell’intero importo, si vedranno
ridotti i prezzi dei propri prodotti per
un importo equivalente alla somma do-
vuta, maggiorata del 20%. farmacisti
e grossisti pagheranno invece in totale
5,929 mln attraverso l’aumento dallo
0,6 allo 0,66% dello “sconto” a loro
carico, che varrà per 1 anno.
dAti AGenAs: nei priMi 9 Mesi 2011, spesA fArMAceuticA
convenZionAtA -7,7%dai dati agenas, agenzia Nazionale per i
servizi sanitari regionali, emerge che nei
primi 9 mesi del 2011 si è registrato un
-7,7% della spesa farmaceutica conven-
zionata netta a livello nazionale rispetto al
2010, presumibilmente determinato dalle
manovre di contenimento attuate sia a livello
centrale che regionale. tutte le regioni ri-
portano valori negativi, con calabria, Puglia
e campania che hanno contenuto la propria
spesa fino al 15%. risparmio a cui ha con-
tribuito il ticket (compartecipazione e ticket
fisso) che in queste regioni ha un peso per-
centuale sulla spesa lorda superiore al 10%.
Leggero aumento del numero di ricette
+0,6% confronto al 2010, con picchi in Ba-
silicata (+6,0%), P.a. di Bolzano (+4,0%)
e P.a. di trento (3,8%). trend negativi in
campania (-8,1%), Puglia (-6,1%) e cala-
bria (-1,2%) perchè interessate da piani di
rientro. tutte le regioni hanno un ticket in
aumento nei primi 9 mesi del 2011, in al-
cuni casi più che raddoppiato, Puglia +124%
e campania +112,9%.
rApporto Aiop: lA sAnità pubblicA
sprecA 13 Mld l’Anno
cresce la quota di inefficienza degli ospe-
dali pubblici italiani, che ricevono un
finanziamento più alto del valore delle pre-
stazioni che erogano: in media sprecano
oltre il 29% dei finanziamenti, pari a circa
13 mld di euro l’anno. È quanto emerge
dal rapporto “ospedali e salute” di aiop,
associazione italiana ospedalità privata. Gli
sprechi, più elevati al mezzogiorno col record
di inefficienza (46,4%) in calabria, sareb-
bero addirittura crescenti anche al Nord,
con il 21,8% rispetto al precedente 20,5%,
e la Lombardia (dal 16,9 al 19,3%) che
perde il primato di efficienza a vantaggio
del Veneto, che migliora di quasi un punto
(dal 18,1 al 17,2%).
Accordo reGione toscAnA-cinA per lA sAnità
Management sanitario, programmi di salute
pubblica, emergenza-urgenza e assistenza
clinica avanzata. sono alcuni dei settori in
cui si svilupperà la cooperazione sanitaria
tra toscana e cina grazie all’accordo fir-
mato a Pechino dall’assessore toscano al
diritto alla salute daniela scaramuccia e da
Zhang Junhua, direttore di Health Human
Research Development Centre del ministero della
salute. L’accordo dura 5 anni e prevede
programmi di formazione e ricerca co-
muni. È il progetto regionale School of Policy,
che promuove percorsi di alta formazione
in ambito sanitario, rivolti ai professionisti
provenienti da paesi partner.
78
8691 91 93 93 94 96 97 97
100
6261575756
535351
43
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20
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100
ATTUALITÀ E POLITICA SANITARIA
13ABOUTPHARMA | FlAsH NewsEstratto della pubblicazione
mondo. “Purtroppo però il ricercatore
italiano valorizza e brevetta poco le sue
scoperte” fa notare Andrea Lenzi, Presi-
dente del Consiglio Universitario Nazio-
nale. L’Italia, infatti, è in fondo alla classifica
per numero di brevetti sviluppati in patria
negli ultimi anni ma sale drasticamente per
“Fuga dei cervelli” ovvero “Brain drain”.
Con questa espressione viene indicata
l’emigrazione verso paesi stranieri di per-
sone di talento o alta specializzazione
professionale. Un fenomeno che ha pro-
porzioni crescenti nel nostro Paese e che
viene identificato come uno dei maggiori
problemi della ricerca italiana. Non solo
in termini di crescita ed innovazione del
Paese, ma anche come perdita econo-
mica per le mancate entrate dei progetti
realizzati dai ricercatori emigrati e per
i fondi investiti nella loro formazione.
Secondo uno studio dell’Istituto per la
Competitività (I-Com) ogni anno, l’Italia
perde oltre 1 mld di euro ricchezza, ge-
nerato dai 243 brevetti che i 50 migliori
ricercatori italiani producono all’estero; un
valore che proiettato a 20 anni raggiunge
i 3 mld. Solo nell’ultimo anno sono state
brevettate 8 scoperte dai 20 migliori ri-
cercatori italiani all’estero come autori
principali, per un valore di 49 mln. Se
consideriamo la totalità dei brevetti a cui
hanno contribuito come membri del team
di lavoro, il numero sale a 66 (334 mln).
Esaminando le risorse sviluppate all’estero
dai ricercatori membri di un gruppo di stu-
dio che porta a termine una scoperta e la
brevetta sono stati realizzati 940 brevetti
con un italiano nel team e la ricchezza pro-
dotta è stata di 3,8 mld, che tra 20 anni
diventeranno 9. “Sommando questi dati si
ottiene un valore vicino a quello medio di
una manovra economica” osserva Con-
cetto Vasta, Direttore Generale Fonda-
zione Lilly.
ItalIa: rIcercatorI al top ma pochI I fondI
Secondo l’ultima classifica Ocse, l’Italia si
posiziona al ventinovesimo posto nel so-
stegno pubblico in R&S, dietro a Porto-
gallo, Repubblica Ceca, Estonia e Spagna.
Nel 2000 la percentuale destinata alla
ricerca era pari all’1,1% e il valore oggi
oscilla tra l’1,1% e l’1,3 (0,6% da fondi
pubblici e 0,5% da privati). Nonostante la
scarsità di finanziamenti, i ricercatori italiani
sono presenti nelle ricerche più citate nel
UN PREMIO AI CERvELLI CHE RESTANO
OLTRE 1 MLD DI EURO PERSI PER L’EMIGRAzIONE DEI RICERCATORI ALL’ESTERO. FONDI PUBBLICI PER LA R&S FERMI DA 10 ANNI. PER SOSTENERE LA RICERCA NEI CENTRI
ITALIANI, LA FONDAzIONE LILLy PREMIA LE GIOvANI RICERCATRICI
i VoLti deLLa ricerca
Anche all’estero esiste però un gap da colmare per la forte disparità esistente, anche dal punto di vista economico, tra le ricercatrici e i colleghi maschi. Gli uomini registrano valori più alti per nu-mero di brevetti, mentre le donne, pur essendo parte di quasi tutti i gruppi di ricerca che sviluppano brevetti, hanno ancora una quota bassa di risultati come autrici principali. Secondo I-Com, su 371 brevetti prodotti dai 20 migliori ricerca-tori italiani all’estero, in 225 progetti (il 65% per un valore di 503 mln) hanno lavorato ricercatrici nel team di studio, mentre solo 16 hanno come autore principale una donna. In un solo anno però il numero delle donne nella lista dei 50 migliori ricercatori italiani al mondo è raddoppiato, passando da 2 a 4.
DIFFERENzE DI gENERE ANCHE NELLA RICERCA
ABOUTPHARMA | I vOlTI dellA RIceRcA14Estratto della pubblicazione
euro nell’arco di 4 anni per continuare a
lavorare presso un centro italiano. Anche
quest’anno il premio è stato assegnato a
una ricercatrice, Chiara Cerami, 32 anni,
originaria di Palermo, assegnista di ricerca
e consulente neurologo presso l’Università
vita-Salute e Istituto Scientifico San Raffa-
ele di Milano. Oltre alla borsa di studio, la
Fondazione Lilly ha assegnato anche premi
di entità minore alle tre migliori pubbli-
cazioni scientifiche degli ultimi 5 anni sul
tema “nuovi biomarcatori per le patologie
neoplastiche: tumori solidi”. I premi sono
stati vinti da: Milena Nicoloso, 32 anni di
Roma, lavora a Rotterdam; Chiara Braconi,
34 anni di Ancona, vive e lavora negli Usa;
Gaia Schiavon 35 anni originaria del vene-
zuela, ha un contratto triennale presso il
centro di Aviano.
far cIrcolare I talentI
“Noi siamo chiamati ad una sfida che per
gli scettici sembrerà irraggiungibile: impe-
dire ai nostri migliori cervelli la fuga verso
lidi lontani”. È il messaggio lanciato da An-
tonio Tomassini, Presidente della Com-
missione Sanità del Senato. In un mondo
cglobalizzato, la mobilità e l’interscambio di
conoscenze sono però fenomeni che con-
tribuiscono alla crescita stessa di un Paese.
Come sottolineato dal Ministro dell’Istru-
zione, dell’Università e della Ricerca, Fran-
cesco Profumo, al termine del Consiglio
Ue sulla competitività “il tema non è che
vanno via, ma la nostra incapacità di at-
trarre” ricercatori dall’estero. Anche su
questo fronte dovrebbero concentrarsi
le politiche di intervento italiane a favore
della ricerca, se vogliamo evitare che il Bel
Paese perda sempre più capitali e valore
nel panorama internazionale.
Adiam TekesteAboutPharma
Per promuovere la ricerca in Italia la Fon-
dazione Lilly ha istituito il progetto “La ri-
cerca in Italia: un’idea per il futuro” giunto
quest’anno alla quarta edizione: un bando
di concorso per ricercatori under 35 che
assegna una borsa di studio di 360.000
produttività di brevetti “italiani” all’estero,
passando da 12 a 24. Le risorse si perdono
in mille progetti senza essere convogliati in
incubatori, parchi scientifici e campus dedi-
cati allo sviluppo di spin off universitari, che
invece stanno fiorendo in altri Paesi.
Qual è il progetto con cui ha vinto e che risultati si aspetta? “Ho partecipato al bando con un progetto di ricerca relativo allo “studio della neuroinfiammazione e neurodegenerazione in pazienti affetti da malattia di Alzheimer in fasi prodromiche e presintomatiche”. I principali obiettivi della ricerca sono di comprendere meglio tali aspetti in corso di malattia e di fornire strumenti di indagine in grado di valutare la malattia fin dalla sua fase presintomatica e monitorarne la pro-gressione, anche per il futuro arruolamento dei pazienti in corso di trials clinici, per migliorarne la riuscita”.
Che suggerimenti darebbe ad un giovane deciso ad intraprendere la sua stessa carriera? “La ricerca in Italia non è mai stata finanziata e sostenuta come avrebbe dovuto. L’attuale difficoltà economica rende la condizione ancora più critica, tanto da spingere molti a non intraprendere la carriera universitaria o a trasferirsi all’estero. E per chi rimane, la man-canza di fondi e investimenti adeguati mortifica ogni aspettativa. Molti giovani, e anche meno giovani, vivono nell’incertezza di vedere riconfermato anno dopo anno il proprio posto di lavoro. Purtroppo, non ho nessuna ricetta da fornire a chi voglia intraprendere questa strada. Penso solo che chiunque dovrebbe cercare di assecondare le proprie inclinazioni nelle scelte lavorative, mantenendo un po’ di sano realismo”.
Nonostante tutte le difficoltà, perché ha deciso di rimanere in Italia? “Nel corso della mia carriera universitaria ho talvolta pensato di proseguire il percorso all’estero; ho deciso di rimanere in Italia perché ho sempre creduto si potesse lavorare bene anche qui. Nel nostro paese esistono ancora molte strutture di alto livello, com-petitive a livello internazionale. In fondo, oggi, non è indispensabile andare all’estero per riuscire a fare ricerca di alto livello”.
Cosa serve per essere ricercatori oggi? “Credo solo che nel mondo dell’università e della ricerca viga ancora un sistema che spesso favorisce scelte non meritocratiche, impedendo a molti talenti di venire allo scoperto. Per perseguire la strada della ricerca serve quindi ancor più bravura, determi-nazione, costanza e dedizione”.
Nel nostro Paese non viene favorita una circolazione dei talenti. Nel suo team ci sono ricer-catori internazionali? “Nel mio gruppo di ricerca non ci sono ricercatori provenienti dall’estero. Ma mi chiedo, perché mai un ricercatore straniero dovrebbe scegliere l’Italia? Il settore della ricerca è in gravissime difficoltà. Il contributo che i pochi erogano ogni anno è l’eccezione. Lo Stato è assente e i continui tagli hanno impoverito il mondo della ricerca, costringendo molti a rinunciare o emigrare. La mancata “circolazione dei talenti”, come la chiama lei, è un effetto inevitabile e difficilmente reversibile”.
A COLLOqUIO CON LA VINCITRICE CHIARA CERAMI
ABOUTPHARMA | I vOlTI dellA RIceRcA 15Estratto della pubblicazione
presentato alla perfezione l’autorevolezza delle
scuole di ricerca e cura più avanzate (Florida,
Londra, Francoforte…), tra cui la diabetolo-
gia italiana, rappresentata attraverso i nomi
dell’endocrinologo pisano Stefano Del Prato
(presidente eletto della Sid), del napoletano
trapiantato a Barcellona Antonio Ceriello e di
Eleuterio Ferranini, che è stato uno dei
protagonisti delle main lecture di Dubai
con un escursus storico-medico della
malattia. Tra i più celebri diabetologi
dell’accademia internazionale, Luigi
Meneghini, Professore di clinica
medica a Miami e Direttore del
programma regionale sul diabete
della Florida, ha presentato con
Philip Home (docente a Newca-
stle e già vicepresidente dell’IDF)
le ricerche A1Chieve e Solve, che
Il diabete sta diventando la malattia a più alta
diffusione ed a maggior incidenza sociale del
pianeta Terra. I dati dell’OMS parlano chiaro:
nel 2010 i malati di diabete accertati sono 366
milioni, mentre altri 280 milioni di persone sono
ad alto rischio di poterlo sviluppare. I dati diven-
tano ancor più preoccupanti se confrontati con
le analisi previsionali riferite ai prossimi vent’anni:
se il trend rimane quello attuale – con l’emer-
genza che riguarda da vicino aree che sino a
un paio di decenni fa vedevano un’incidenza
del diabete tipo 2 assolutamente non rilevante
– nel 2030 la comunità medica si attende 552
milioni di malati con 398 milioni di soggetti a
rischio e un costo sociale difficilmente quantifi-
cabile, ma decisamente superiore alle più rosee
previsioni di bilancio per le varie sanità nazionali.
Cifre progressive e preoccupazioni sull’escalation
diabetica sono stati comunicati e condivisi re-
centemente durante il World Diabetes Congress
che si è tenuto a Dubai e che AboutPharma ha
seguito insieme ai migliori media internazionali.
Il congresso ha avuto alcune caratteristiche che
lo rendono speciale nel panorama della con-
gressistica mondiale. Il motivo? È indubbio che
gli eventi internazionali sono diventati da tempo
il miglior terreno di confronto e di aggiorna-
mento: da un lato sono il luogo in cui si confron-
tano le maggiori scuole di ricerca e cura (tra cui
ovviamente la Società italiana di Diabetologia)
e dall’altro sono il momento in cui “celebrare”
le eccellenze mondiali nel campo della ricerca,
della produzione, dell’assistenza e della pratica
clinica. Ma a Dubai, come ha voluto sottolineare
il presidente della International Diabetes Founda-
tion, Jean Claude Mbanya, docente di endo-
crinologia a yaoundé (Camerun), il congresso
“si è voluto trasformare in un forum globale sul
diabete, con il coinvolgimento di rappresentanti
governativi, settore privato, società scientifiche
società civile e grandi soggetti della comunica-
zione, perché il diabete rappresenta oggi la più
importante malattia sociale dell’umanità”. Non
soltanto congresso medico, quindi, ma con-
fronto con gli attori sociali, visto che parlare di
diabete significa entrare pesantemente sul tema
degli stili di vita, sulle diete iperproteiche, sulla
sedentarietà, sulla condivisione degli obiettivi
sociali della salute.
Tenuto proprio mentre sta per celebrarsi il 90°
anniversario di uno dei momenti scientifico-far-
macologici più rilevanti della storia recente – è
del gennaio del 1922 la scoperta, l’utilizzazione
e l’avvio delle prime produzioni di insulina da
parte di Novo Nordisk in Europa e di Eli Lilly
negli Usa – l’appuntamento di Dubai ha rap-
DIABETE: PREvENzIONE ED EDUCAzIONE PER BATTERE LA NUOvA MALATTIA SOCIALEA Dubai il World Diabetes Congress, per fare network tra scienza, farmaco, associazioni di malati e istituzioni.
Dati e cifre impressionanti: nel 2030 oltre mezzo miliardo di malati. Casi d’eccellenza: A1Chieve e Solve dalla voce di Luigi Meneghini, l’italiano che guida il Florida Regional Diabetes Programme
coNGressi
ABOUTPHARMA | COngRessi16Estratto della pubblicazione
più innovativi canali digitali, con da un lato le
esperienze del rapporto tra pazienti e strut-
ture sul territorio raccontato dallo statunitense
Michael Hernandez, dall’altro il social network
Active in Diabetes Prevention, creato presso
l’università di Dresda da Peter Shwarz, che ha
avviato dallo scorso anno un network medico-
pazienti di monitoraggio della penetrazione
nella popolazione del diabete tipo 2 e delle
attività di prevenzione della malattia. “Il diabete
è una malattia dalla diffusione impressionante”,
è stata la conclusione del professor Meneghini,
“ e le parole d’ordine che stiamo tutti impa-
rando oggi sono: prevenzione ed educazione.
La diffusione dei migliori stili di vita sono fonda-
mentali per ogni meccanismo di prevenzione
sociale, ma quando si arriva troppo tardi, l’o-
biettivo è l’educazione. Un paziente educato,
capace di gestire da solo la propria insulina ba-
sale, è già sulla strada buona per non doversi
trovare a passare agli stadi successivi”.
Il congresso, che era stato aperto dal primo
ministro e reggente di Dubai, lo sceicco Mo-
hammed Bin Al Maktoum, si è chiuso con un
arrivederci a fine 2012, a Melbourne, in attesa
di capire quanto aumenterà durante i prossimi
dodici mesi il suo raggio d’azione la malattia
a più alta e preoccupante diffusione sociale e
come la comunità internazionale saprà difen-
dersi con le armi della scienza, della comunica-
zione e della condivisione sociale.
W.g. AboutPharma
2 una prima fase di tratta-
mento orale, che è quello
meglio accettato dai pa-
zienti, ma questo rimanda
in molti casi i problemi più
consistenti”. Insomma: il
paziente può ridurre l’a-
vanzamento delle com-
plicanze con un passaggio
tempestivo all’insulina, ma
il soggetto comprensibilmente rischia di non
fidarsi del passaggio percepito come pesante:
perché dovrei iniettarmi un farmaco se tutto
mi sembra normale e non ho sintomi pesanti?
“Appunto”, conferma Meneghini, “Qui suben-
tra l’importanza dell’educazione del paziente.
La terapia insulinica dovrebbe iniziare preco-
cemente, già prima delle complicanze: è l’unico
modo per ridurle al minimo”. Considerazione
condivisa nelle lecture sia dell’endocrinologo
tedesco Hans Urlich Haring, che dall’ameri-
cano Peter Bennet, emerito dell’università di
Phoenix, in Arizona.
Durante il workshop in cui Mene-
ghini e Home hanno presentato
i due studi, Alan Moses, vicepre-
sidente della danese Novo Nor-
disk, ha anche presentato i primi
dati positivi della sperimentazione
di una combinazione di insulina
aspart e insulina degludec che
combina così l’assorbimento me-
tabolico veloce all’effetto prolungato, con
contenute percentuali di ipoglicemia. “I risultati
ottenuti sono di enorme interesse”, ha com-
mentato ancora Meneghini, rimandando ora
ogni ulteriore valutazione all’Ema e alla Fda. Tra
i workshop di maggior interesse del congresso,
da menzionare poi quelli dedicati a diabete ed
età evolutiva, diabete e dermatologia, diabete
e problematiche dermatologiche; affollatissimi
anche i simposi dedicati alle evidenze epide-
miologiche ed alle esperienze di networking
e di empowerment del paziente attraverso i
rappresentano due tra gli studi più rilevanti
nella letteratura diabetologica. L’A1Chieve, in
particolare, risulta allo stato attuale con 66.726
malati coinvolti (in ventotto paesi da tutti i con-
tinenti), lo studio più vasto tra quelli realizzati
sulla popolazione di affetti da diabete di tipo 2.
“Si tratta di studi osservazionali che hanno facili-
tato l’avvio del trattamento insulinico in soggetti
precedentemente non trattati per un periodo
di 24 settimane, con l’obiettivo di registrare
side effects del trattamento e incidenza ipogli-
cemica”. Studi dai risultati confortanti: i pazienti
di A1Chieve in particolare, trattati con Levemir,
NovoRapid e NovoMix, hanno registrato una
diminuzione considerevole della percentuale di
glucosio (riduzione HbA1c del 2.1 %: dal 9.5 %
al 7.4) con una minima incidenza di effetti ipo-
glicemici (Diabetes Research and Clinical Pract
2011; 94: 364-70).
Il challenge degli studi è comunque consistito
primariamente nella disponibilità dei pazienti a
sottoporsi al trattamento insulinico, elemento
che rimane la maggior difficoltà “sociale” con-
nessa al diabete, come sottolineato da Mene-
ghini: “Nella maggior parte dei casi il diabete
tipo 2 è una malattia asintomatica, così quando
il paziente che non ha tenuto sotto controllo la
propria glicemia sviluppa i sintomi più impor-
tanti - abbassamento della vista, perdita di sen-
sibilità nei piedi, consistenti
problemi alle reni - è già
tardi. Molto spesso il
medico propone al
portatore di diabete
ABOUTPHARMA | COngRessi 17Estratto della pubblicazione
Con l’autorizzazione dell’European Medici-
nes Agency (EMA) arriva in 27 Paesi euro-
pei l’antimalarico frutto della ricerca italiana
di Sigma-Tau e dell’organizzazione no profit
Medicines for Malaria Venture (MMv) per
la ricerca e sviluppo di farmaci antimalarici.
Molti gli elementi innovativi per Eurartesim
(diidroartemisinina/piperachina). La nuova
terapia antimalarica combinata in dose
fissa (Artemisinin-based Combination The-
rapy - ACT) ha un facile regime di sommi-
nistrazione (1 dose al giorno per 3 giorni).
Rispetto alle altre ACT, negli studi, il far-
maco ha dimostrato un’alta percentuale di
guarigione, superiore al 95%, e una ridu-
zione di circa il 50% delle reinfezioni nei
due mesi dopo il trattamento. Ciò rappre-
senta una novità importante per i bambini
che vivono in aree ad alto rischio e che
spesso, dopo la guarigione, sono soggetti a
un nuovo episodio di malaria che li espone
a possibile morte. “L’azione di profilassi
secondaria potrà avere un forte impatto
dal punto di vista socio-sanitario. – afferma
Marco Corsi, Direttore Medico Sigma-Tau
– L’approvazione del farmaco da parte di
EMA permetterà di fornire un trattamento
molto efficace alle popolazioni vulnerabili
dei Paesi endemici dove la malaria ha forti
ripercussioni sulla salute e sul sistema so-
cio-economico”.
L’approvazione di EMA si basa sui risultati
di una serie di studi clinici su larga scala di
confronto rispetto ad artemeter/lumefan-
trina e all’artesunato/meflochina. Gli studi
hanno coinvolto più di 2.700 pazienti in
Africa (Burkina Faso, zambia, Kenya, Mo-
zambico e Uganda) e in Asia (Thailandia,
India e Laos), compresi circa 1.036 bambini
africani tra i 6 mesi e i 10 anni di età, tutti
con malaria non complicata da P. falcipa-
rium e trattati con la combinazione diidro-
artemisinina/piperachina (DHA/PQP).
Rispetto a quanto già sul mercato, il far-
maco ha seguito una procedura centraliz-
zata di registrazione ed è il primo ACT nato
dalla collaborazione tra l’azienda italiana
Sigma-Tau e Medicines for Malaria Venture
(MMv), organizzazione no-profit internazio-
nale. Sviluppato nel rispetto degli alti stan-
dard internazionali, il trattamento risponde
alla strategia terapeutica raccomandata
dall’OMS che promuove, sulla base dell’e-
videnza clinica, l’associazione nella stessa
compressa di due principi attivi: il derivato
dell’artemisinina, estratta dall’Aretemisia
Annua, erba medicinale della tradizione ci-
nese ad altissima attività antimalarica (dii-
droartemisinina) e un secondo antimalarico
(piperachina) che garantisce la protezione
da eventuali resistenze.
la sfIda dell’accessIbIlItà
Proprio la garanzia che il farmaco sia svi-
luppato e prodotto con gli stessi alti stan-
dard qualitativi anche per i Paesi endemici
“è fondamentale per una lotta efficace alla
malaria”, fa notare Thuy Huong Ha, Diret-
tore della Pharmaceutical Management Unit
del Global Fund. La malaria ogni anno colpi-
sce più di 250 milioni di persone in tutto il
mondo e causa circa 780.000 decessi, prin-
cipalmente nell’Africa sub-sahariana: l’85%
LOTTA ALLA MALARIA: NUOvO FARMACO MADE IN ITALy
L’OK DI EMA PREMIA LA PARTNERSHIP PUBBLICO-PRIvATA TRA SIGMA-TAU E MMv
case study
La malaria, dal termine medievale italiano “mal aria”, è una delle principali emergenze sanitarie a livello globale: circa il 50% della popolazione mondiale è a rischio. Detta anche “paludismo”, è provocata da protozoi, parassiti unicellulari, del genere Plasmodium trasmessi all’uomo da zanzare del genere Anopheles. Il quadro clinico è di malattia febbrile acuta con segni di gravità diversa a seconda della specie infettante, che sono 5, e del grado di immunità dell’ospite. Secondo il World Malaria Report 2010 di OMS, è la seconda malattia infettiva al mondo per morbidità e mortalità dopo la tubercolosi con circa 225 milioni di nuovi casi registrati nel 2009 e 781 mila decessi, l’85% dei quali bambini di età inferiore ai 5 anni: ogni 45 secondi, nel mondo, un bambino viene ucciso dalla malaria. La maggior parte dei casi di malaria e dei decessi si sono registrati in Africa, rispettivamente il 78% e il 91%, e l’area colpita più duramente è quella sub-sahariana. Le altre zone colpite sono il Sud Est Asiatico con il 5% dei casi di malattia e il 6% dei decessi e la regione del Mediterraneo orientale con il 55% e il 2%.
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