Nosografia, etiologia ed epidemiologia dei dsa
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Nosografia, etiologia, epidemiologia dei DSA
A cura di Dott.ssa Tamburini Caterina
Difficoltà di apprendimento e disturbi dell’apprendimento
(indicatori principali)
Difficoltà di apprendimento
Dipendono da fattori ambientali (culturali, sociali, educativi)
Dipendono da deficit intellettivo, da disordini affettivi, ecc.
Hanno carattere pervasivo
Sono sensibili al trattamento
Disturbi di apprendimento
Non dipendono da fattori ambientali
Sono intrinseci al sistema cognitivo
Sono circoscritti a specifiche abilità
Risultano particolarmente resistenti al trattamento
Disabilità di apprendimento
ASPECIFICHESPECIFICHE
Le difficoltà aspecifiche si riferiscono ad unadisabilità ad acquisire nuove conoscenze ecompetenze, estesa a tutta l’esperienza scolasticae sottesa da varie cause:
disturbi neurologici; deficit sensoriali; malattiecroniche invalidanti; ritardo mentale; disturbidell’area affettivo-relazionale; carenze deglistimoli educativi e culturali dell’ambiente diappartenenza.
Le difficoltà specifiche vengono cosìdenominate poiché sono selettive rispettoalla cognitività generale del soggetto cherisulta integra. Si tratta cioè di difficoltàche riguardano solo alcuni processi, alcuneabilità e non tutti gli ambiti delfunzionamento cognitivo.
Il termine Disturbi dell'Apprendimento, dall'inglese Learning
Disabilities, indica una difficoltà nell'ambito
dello sviluppo cognitivo e delle abilità scolastiche.
I DSA sono disturbiin uno o più processi psicologici di base
necessari per la comprensione o per l'uso dellalingua scritta nonostante un'istruzioneadeguata, che può manifestarsi inun'insufficente capacità nel leggere escrivere.
Dislessia = specifico disturbo nella velocità e nella correttezza della lettura
Disortografia = specifico disturbo nella correttezza della scrittura (intesa come processo di trascrizione tra fonologia e rappresentazione grafemica della parola, da distinguere dalla correttezza morfosintattica)
Disgrafia = specifica difficoltà nella realizzazione manuale dei grafemi
Discalculia = debolezza nella strutturazione delle componenti di cognizione numerica (intelligenza numerica basale: meccanismi di quantificazione, comparazione, seriazione, strategie di calcolo a mente) e/o difficoltà nelle procedure esecutive (lettura, scrittura e messa in colonna dei numeri) e/o difficoltà nel calcolo (fatti numerici e algoritmi del calcolo scritto)
CRITERI DIAGNOSTICI
I criteri da soddisfare per diagnosticare i disturbi dell'apprendimento sono i seguenti:
QI - Quoziente Intellettivo nella norma (uguale o superiore a 90)
Assenza di gravi ipoacusie (esame audiometrico normale)
Assenza di deficit nella vista Assenza di disturbi nella sfera emotiva e relazionale Assenza di deficit neurologici
Adeguate proposte educative e scolastiche Discrepanza tra l’abilità specifica di lettura e
scrittura e l’intelligenza generale del bambino, in rapporto alle attese per età e classe frequentata
DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO (DSM-IV-TR)
- I risultati ottenuti in test standardizzati su lettura, scrittura e calcolo risultano significativamente al di sotto di quanto ci si aspetterebbe data l'età cronologica del soggetto, la valutazione psicometrica dell'intelligenza e un'istruzione adeguata all'età.
-I problemi di apprendimento interferiscono notevolmente con l'apprendimento scolastico o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura, scrittura e calcolo.
-Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà di apprendimento vanno al di là di quelle di solito associate con esso.
Manifestazioni e disturbi associati (DSM-IV-TR)
Demoralizzazione, scarsa autostima e deficit nelle capacità sociali possono essere associati
La percentuale di bambini con disturbi di apprendimento che abbandonano la scuola è stimata intorno al 40% (1.5% volte in più rispetto alla media); gli adulti possono avere difficoltà nel lavoro o nell’adattamento sociale
Possono esservi anomalie sottostanti dell’elaborazione cognitiva (deficit della percezione visiva, dello sviluppo del linguaggio, dell’attenzione, della memoria) che spesso precedono i DA o sono associati ad essi.
Diagnosi differenziale (DSM-IV-TR)
Normali variazioni nei risultati scolastici e difficoltà scolastiche dovute a mancanza di opportunità, insegnamento scadente o fattori culturali
Compromissione visiva o uditiva
Ritardo mentale
Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche (ICD-10)
Disturbi in cui le modalità normali di acquisizione delle capacità in questione sono alterate già nelle fasi iniziali di sviluppo
Non sono conseguenza di una mancanza di opportunità di apprendere o di un ritardo mentale e no sono dovuti ad un trauma o ad una malattia cerebrale acquisita
DSA: Disturbi Evolutivi Specifici di apprendimento
Specificità: disturbo che interessa uno specifico dominio di abilità in modo significativo ma
circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale
Diagnosi: criterio della discrepanza
Consensus Conference – settembre 2006
Le nuove Raccomandazioni per la praticaclinica elaborate nell'ambito della“Consensus Conference” (Milano gennaio2007) forniscono una definizione eclassificazione condivisa dei
Disturbi Evolutivi Specifici diApprendimento
(DSA)
ci si riferisce ai soli disturbi delle abilità scolastiche, in particolare ai disturbi denominati come Dislessia, Disortografia, Disgrafia e Discalculia
La Consensus Conference accoglie anche l’invito a considerare il Disturbo di Comprensione come un possibile disturbo specifico di apprendimento, sottolineando la necessità di studiarlo meglio (è una forma di DSL o ha una propria specificità?)
Il principale criterio diagnostico di inclusione, necessario per effettuare una diagnosi di DSA, è quello della “discrepanza” tra abilità nel dominio specifico interessato e l’intelligenza generale
i domini specifici dei DSA sono: lettura, ortografia, grafia, numero (inteso come cognizione numerica), procedure esecutive del numero e calcolo
le prove utilizzate per valutare il funzionamento dei vari domini dovrebbero evidenziare delle prestazioni deficitarie in rapporto a quanto atteso per età e/o classe frequentata
l’intelligenza generale dovrà risultare adeguata per l’età cronologica
Altri criteri indicati per la definizione dei DSA sono:
il carattere “evolutivo” di questi disturbi e la diversa espressività nelle diverse fasi
la quasi costante associazione ad altri disturbi (comorbilità)
il carattere neurobiologico delle anomalie processuali che caratterizzano i DSA
il disturbo specifico deve comportare un impatto significativo e negativo per l’adattamento scolastico e/o per le attività della vita quotidiana
EPIDEMIOLOGIA
Ad oggi si stima che tra la 3 e la 5classe primaria e la 3 classe della secondaria di primo grado, il valore medio della prevalenza dei DSA varia dal 3 al 4%.
Questo range può dipendere dall’età in cui viene effettuata la diagnosi e dal tipo di strumenti utilizzati per la diagnosi.
La dislessia
La dislessia evolutiva è un disturbo della lettura che si manifesta in individui in età
evolutiva, privi di deficit neurologici, cognitivi, sensoriali, e relazionali e che hanno usufruito di normali opportunità educative e
scolastiche.
(Principali Sistemi Nosografici)
decodifica
significativa e persistente difficoltà ad acquisire e automatizzare i meccanismi di
base della lettura
Lettura, scrittura e
calcolo
devono
diventare attività
automatiche !!!
o e’ Asio chi o
legge
A=a c=c s=s h=h i=i
l=l =n e=e o=o g=g
I soggetti che sono scadenti nella decodifica
leggono lentamente quando tentano di associare
le parole ai suoni in parole poco conosciute
Qualcuno mi dica il significato
di ciò che ha letto
il dislessico
non riesce
a fare tutto questo…
neanche dopo anni di esercizio
il dislessico può leggere e scrivere ?
Certamente SI !
ma… è più lento
commette più errori
5 : 1
disortografia e disgrafia
G.S. IV elementare Q.I. 117
C.C. IV elementare Q.I. 121
3 % popolazione scolastica
discalculia
nasciamo con circuiti specializzati per l’identificazione di piccole numerosità (modulo numerico)
Intorno a questo nucleo centrale costruiamo capacità matematiche più avanzate
La principale sede neuroanatomica delle abilità numeriche è il lobulo inferiore
del lobo parietale sinistro
Il 6% dei bambini in età scolare è discalculico
il 70% di bambini dislessici è anche discalculico
quali difficoltà ?
nel conteggio all’indietro
tempi lunghi ed errori soprattutto nel cambio di decina
nella ripetizione, lettura e scrittura di numeri complessi
a 3-4-5 cifre, con lo 0 in mezzo, etc
controllo dei fatti numerici ed in modo particolare nell’apprendere le tabelline
EZIOLOGIA
L’eziologia dei DSA non è del tutto nota, maricerche recenti fanno supporre che nellaloro insorgenza giochino un ruolofondamentale i fattori biologici.Si può notare infatti una certa familiarità,un’insorgenza precoce e una persistenza
Le basi neurobiologiche dei disturbispecifici di apprendimento sono oggiuniversalmente riconosciute.
Nella persona con DSA la strutturacerebrale e le connessioni neuronalinecessarie all’elaborazione delleinformazioni si sviluppano in modo diversodalla norma. Non si tratta di una “mancanza”(lesione), ma di una differenza.
I DSA hanno cause congenite, che coinvolgono ilsubstrato neurobiologico interessato nellarealizzazione dei processi di lettura, scrittura ecalcolo.Le linee esplicative maggiormente riconosciute edindagate in letteratura riguardano unacompromissione di tipo fonologico, a carico diquelle aree che processano il linguaggio, ed unacompromissione a carico del sistema dielaborazione visiva.Tuttavia, attualmente, nessuna delle ipotesi riescea stabilire una corrispondenza causale con isintomi rilevati.
Le principali ipotesi sono raggruppabili in 5 lineeesplicative principali, che rappresentano gliindirizzi di studio storicamente più perseguiti:
1. Deficit a carico dei processi fonologici2. Deficit nei processi di automatizzazione3. Deficit a carico delle abilità di elaborazione
visuo-percettiva4. Deficit o disfunzionamento a carico della
memoria di lavoro5. Deficit nel controllo motorio
1. Deficit a carico dei processi fonologici
Una delle ipotesi maggiormente indagateindica che le persone con DSA presentanodifficoltà di tipo fonologico emetafonologico, cioè di elaborazione,programmazione e combinazione di suoni (es.fanno fatica a ricordare l’ordine dei fonemiche compongono la parola, nonché a fonderee a separare tra loro i singoli fonemi).
2. Deficit nei processi di automatizzazione
Una caratteristica evidente in molti casi di DSAconsiste nella mancata automatizzazione deiprocessi di letto-scrittura e calcolo.
Questo fa sì che la persona leggendo debba ognivolta scandire ogni singola lettera ad associarla alfonema corrispondente come se fosse imparando aleggere per la prima volta, nonostante l’età e leripetute esercitazioni.
3. Deficit a carico delle abilità di elaborazione visuo-percettiva
Dati clinici e di ricerca indicano che alcunepersone con DSA possono avere difficoltànell’elaborazione visiva degli stimoli. Talidifficoltà, secondo questa ipotesi, sono collegatead un funzionamento anomalo di alcune cellule dellacorteccia visiva (un difetto del sistemamagnocellulare). Tale disfunzione puòripercuotersi sull’accuratezza e sullascorrevolezza della lettura.
4. Deficit o disfunzionamento a carico della memoria di lavoro
Nei DSA possono essere presenti difficoltànel memorizzare le informazioni e nellospecifico tali difficoltà possono riguardarela memoria di lavoro, un sistema di memoriache funziona in modo attivo durantel’esecuzione di un compito e che puòtrattenere una quantità limitata diinformazioni.
5. Deficit nel controllo motorio
Secondo questa ipotesi nelle persone conDSA potrebbe essere presente un deficitcerebellare, che avrebbe comportato unosviluppo immaturo del cervelletto. Ledifficoltà possono colpire le abilità grosso-motorie (camminare, correre, postura, percui il bambino appare goffo e impacciato),oppure la motricità fine (es. tenere la penna,scrivere).
diagnosi
La prima terapia è la diagnosi
“Signora maestra, guardi che io sono un po’
dislessico”
La prima terapia è la diagnosi
Dare un nome, riconoscere e descrivere un problema è la prima tappa per affrontarlo
In tal modo si restituirà ai soggetti con DSA una corretta percezione di sé, rassicurandolo sulla sua intelligenza e sottraendolo al senso di frustrazione cui soggiace quando tenta di migliorare le sue prestazioni.
Chi può fare la diagnosi?
E’ essenziale che la diagnosi sia il risultatodel lavoro di una équipe multidisciplinarecostituita dal neuropsichiatria infantile,dallo psicologo, dallo psicopedagogista edal logopedista. che ci sia collegamentotra chi fa la diagnosi, il terapista, lafamiglia e gli insegnanti.
Quando fare la diagnosi?
Dislessia e disortografia evolutiva: seconda elementare
Discalculia evolutiva: terza elementare
Vanno comunque rilevati i segni precoci
COSA SI VALUTA DELLA SCRITTURA ?
Grafia
velocità di produzione
Ortografia
Punteggiatura
scelta del lessico
Sintassi
organizzazione del contenuto
Si utilizzano prove
standardizzate di scrittura
su dettato (brano, frasi, liste di parole e
non parole)
copiato
produzione spontanea
Cosa si valuta del processamentonumerico ?
enumerazione, transcodifica, calcolo a mente, calcolo scritto recupero dei fatti numerici (es. tabelline)
Come ?
prove standardizzate
QUESTI DISTURBI…TENDONO A PERSISTERE IN ETA’ ADULTA?
… tendono a ridursi…
NON GUARIGIONE
MA
RECUPERO
O
COMPENSO
C’è chi recupera e chi si limita a compensare.
Questi ultimi continuano ad avere affaticamento quando leggono, anche se ai test non presentano risultati inferiori alla media.Portano avanti gli studi, ma con fatica
Tipologie di intervento
La tipologia dell’intervento varia in relazione all’eterogeneità dei profili funzionali e di sviluppo. Di conseguenza gli interventi possono essere:
Preventivi
Riabilitativi
Compensativi
Interventi Preventivi
Sono tutti quegli interventi mirati ad una identificazione precoce del disturbo e, in generale, ad un rafforzamento delle abilità (soprattutto meta-fonologiche) necessarie all’acquisizione della lingua scritta e ad un suo uso efficiente
Interventi Riabilitativi
Sono tutti quegli interventi che si indirizzano
in senso stretto ad un recupero della funzione
o di quelle sue componenti che risultano più
deficitarie (locus funzionale), attraverso cicli
di esercitazioni mirate e specifiche.
Obiettivi della Riabilitazione
La riabilitazione della Dislessia Evolutiva si pone obiettivi diversi, in relazione alle diverse fasi di acquisizione dell’abilità di lettura e alla conseguente modificazione nell’espressione del disturbo:
1. La costruzione dell’abilità 2. L’automatizzazione dell’abilità 3. Sviluppo di strategie “top-down”
1. La costruzione dell’abilità
Acquisizione (e stabilizzazione) del
codice alfabetico e del sistema di
“mappatura” Grafema-Fonema
Costruzione (e stabilizzazione) delle operazioni basilari di analisi e sintesi fonemica
2. L’ automatizzazione dell’abilità
Automatizzazione delle operazioni di analisi ortografica
Automatizzazione delle operazioni di conversione Grafema-Fonema
Automatizzazione delle operazioni di sintesi fonemica
Automatizzazione dei processi di accesso lessicale
3. Sviluppo di strategie “Top-Down”
Riconoscimento visivo e processi di Accesso (rapido) al Lessico Ortografico
Utilizzo del contesto e processi di anticipazione lessicale
Individuazione dei punti “focali” nella struttura narrativa del racconto
Interventi Compensativi
Sono tutti quegli interventi che si attuano in fasi più avanzate del percorso scolastico (scuola media e oltre), nelle situazioni in cui il disturbo è più severo e ormai poco modificabile, per cui non è più ragionevole ipotizzare un ripristino della funzione, e diventa invece necessario individuare le modalità più efficaci per “vicariarla”.
…ausili per facilitare l’apprendimento
Esistono numerosi tipi di ausili che possono essere utilizzati con vantaggio dall’alunno con DSA allo scopo di “vicariare” la funzione deficitaria (leggere, scrivere, contare):
- audiocassette registrate - calcolatrici tascabili - tavola pitagorica - correttori ortografici - sintesi vocali - riconoscitori di voce - enciclopedie multimediali - ecc…………