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MOSTREGGIATURA NON PIU’ IN USO
Arma di Fanteria Le mostreggiature dell'Arma di Fanteria nascono nel 1902 quando, oltre alla filettatura scarlatta, le tenute dei reggimenti vengono completate da speciali insegne da apporsi al colletto, guarnite dalla stelletta a cinque punte color argento e bordata di nero. La forma delle insegne reggimentali, realizzate in tessuto di cotone, è "pentagonale" e nella parte alta sono fissate ad un bottone metallico grigio argento.
1°, 2° Reggimento
Re
5°, 6° Reggimento
Aosta
9°, 10° Reggimento
Regina
59°, 60° Reggimento
Calabria
61°, 62° Reggimento
Sicilia
65°, 66° Reggimento
Trieste
81°, 82° Reggimento
Torino
Esiste un acquerello del Cenni di fine '800 che riporta le mostreggiature "sperimentali" destinate ai primi 90 reggimenti di fanteria. Anziché essere a punta hanno la testa tonda e lo stesso sistema di fissaggio con bottone. Il personale "fuori corpo" della Fanteria di linea porta invece le fiamme rosse in panno ancora in uso nella versione metallica smaltata.
1°, 2° Reggimento
Re
5°, 6° Reggimento
Aosta
9°, 10° Reggimento
Regina
59°, 60° Reggimento
Calabria
61°, 62° Reggimento
Sicilia
65°, 66° Reggimento
Trieste
81°, 82° Reggimento
Torino
Oltre ai circa trecento diversi reggimenti di cui esistono le insegne di ciascuno, diverse altre mostreggiature appartenenti all'Arma di Fanteria e sue Specialità sono apparse e scomparse dal panorama uniformologico italiano. Cominciamo con i Reggimenti di Fanteria di cui proponiamo la mostreggiatura destra, per chi guarda.
1°,2° 3°,4°,303° 7°,8° 11°,12°,311° 13°,14°,313° 15°,16° 19°,20°
"S.Giusto" "Piemonte" "Cuneo" "Casale" "Pinerolo" "Savona" "Brescia"
21°,22°,321° "Cremona"
23°,24° "Como"
25°,26° "Bergamo"
29°,30° "Pisa"
31°,32° "Siena"
33°,34° "Livorno"
35°,36° "Pistoia"
37°,38°
"Ravenna" 39°,40°
"Bologna" 41°,42°,341°
"Modena" 43°,44°,343°
"Forlì" 45°,46°
"Reggio" 49°,50° "Parma"
51°,52° "Alpi"
53°,54°
"Umbria" 55°,56°
"Marche" 59°,60°
"Calabria" 63°,64°,363°
"Cagliari" 67°,68°
"Palermo" 69°,70°
"Ancona" 71°,72° "Puglie"
73°,74°
"Lombardia" 77°,78° "Lupi di
Toscana"
75°,76° "Napoli"
83°,84°,383° "Venezia"
87°,88°,387° "Friuli"
89°,90° "Salerno"
93°,94° "Messina"
I Reggimenti di Fanteria sono di norma intitolati ad una città ed hanno un numero distintivo. Tradizionalmente formati a coppie, hanno costituito la base delle grandi Unità di fanteria del Regio Esercito. Inizialmente numerati 1° e 2° di ciascuna Brigata che deteneva il nome, ad esempio 1° e 2° reggimento Brigata Aosta, furono poi inseriti in un unica lista e rinumerati. Il nostro esempio divenne quindi 5° e 6°
Reggimento della Brigata Aosta. Successivamente alla 1^ Guerra Mondiale, il nome della Brigata passò ai reggimenti. Fra le insegne riportate su questa pagina spiccano le mostrine dei Paracadutisti, caratterizzate dal disegno che rappresenta un'ala a sette penne caricata di un gladio poggiati sulla mostrina color del cielo. Questa mostrina caratterizzerà nel secondo dopoguerra tutte le unità inquadrate nella Divisione di Fanteria "Folgore".
95°,96° "Udine"
97°,98° "Genova"
111°,112° "Piacenza"
113°,114° "Mantova"
99°,100°,115° e 116°
"Treviso"
117°,118° "Padova"
119°,120° "Emilia"
121°,122° "Macerata"
124° "Chieti"
125°,126° "La Spezia"
127°,128° "Firenze"
129°,130° "Perugia"
131°,132° "Lazio"
133°,134° "Benevento"
135°,136°
"Campania" 137°,138° "Barletta"
139°,140° "Bari"
141°,142° "Catanzaro"
143°,144° "Taranto"
145°,146° "Catania"
147°,148° "C.nissetta"
149°,150° "Trapani"
153°,154° "Novara"
155°,156° "Alessandria"
157°,158° "Liguria"
159°,160° "Milano"
161°,162° "Ivrea"
163°,164° "Lucca"
165°
"Liguria" 183°,184°,
185° "Nembo"
186°,187° "Folgore"
201°,202° "Sesia"
203°,204° "Tanaro"
205°,206° "Lambro"
207°,208° "Taro"
Il grosso dei reparti rappresentati attraverso le insegne su queste pagine, venne costituito durante la Prima Guerra Mondiale. La maggior parte di tali reggimenti, formata nel 1917 venne smobilitata fra il 1919 ed il 1920 quando non si dissolse dopo il terribile ripiegamento seguito alla battaglia di Caporetto del 1917.
209°,210° "Bisagno"
211°,212° "Pescara"
213°,214° "Arno"
215°,216° "Tevere"
217°,218° "Volturno"
219°,220° "Sele"
221°,222° "Jonio"
223°,224°
"Etna" 225°,226° "Arezzo"
227°,228° "Rovigo"
229°,230° "C.basso"
231°,232° "Avellino"
233°,234° "Lario"
237°,238° "Grosseto"
239°,240° "Pesaro"
241°,242° "Teramo"
243°,244° "Cosenza"
245°,246° "Siracusa"
247°,248° "Girgenti"
249°,250° "Pallanza"
251°,252° "M.Carrara"
253°,254°
"Porto Maurizio"
255°,256° "Veneto"
257°,258° "Tortona"
259°,260° "Murge"
261°,262° "Elba"
263°,264° "Gaeta"
265°,266° "Lecce"
267°,268° "Caserta"
269°,270° "Aquila"
271°,272° 273°
"Potenza"
274°,275° 276°
"Belluno"
277°,278° 279°
"Vicenza"
280°,281° 282°
"Foggia"
291°,292° "Zara"
Nell'incalzare degli eventi che segnarono i momenti decisivi della Seconda Guerra Mondiale, L'Esercito si trovò a fronteggiare la minaccia diretta al territorio Nazionale. Vennero così costituite le Divisioni Costiere con preminenti compiti antisbarco. La mostreggiatura era composta da un rettangolo contenente un triangolo isoscele.
4°,8°
costiero 6°,14°
costiero 17°,18° costiero
53°,118° costiero
103°,115° 148°
costiero
111°,152° costiero
122°,123° 146°
costiero
124°,142° 143°,144°
184° costiero
127°- 129° 132°
costiero
130° costiero
133°,147° costiero
137°- 139° costiero
135° costiero
Durante la Prima Guerra Mondiale unità territoriali di Fanteria e degli Alpini portavano pipe del colore dell'Arma e della Specialità. Più tardi, durante la cobelligeranza, le pipe verdi identificheranno i reparti delle salmerie delle Divisioni Ausiliarie. Anche l'alamaro dei "Granatieri di Sardegna" aveva un disegno appena
diverso dall'odierno, insieme a quello azzurro dei Granatieri di Savoia, mai più ricostituiti. I Reparti Arditi, creati durante la Grande Guerra portarono le Fiamme Nere. Smobilitati al termine del conflitto, durante la Seconda Guerra Mondiale ebbero per un solo reggimento, il 10° Reggimento Arditi, le nuove fiamme azzurre. Con la nascita della specialità carrista dell'Arma di Fanteria, i reggimenti "Carri Veloci" ebbero per un certo periodo le fiamme bianche sottopannate di azzurro. Istituita prima della Seconda Guerra Mondiale ecco l'insegna delle Guardie alla Frontiera per le unità di Fanteria.
Unità Presidiarie
Unità Presidiarie
Alpini
Granatieri di Sardegna
9° e 10° Granatieri di Savoia
Reparti Arditi
10° Arditi
Reparti Carri Veloci
Sempre durante la Prima Guerra Mondiale, vennero create mostrine di nuovo tipo per identificare unità di nuovo tipo. Le nuove insegne toccarono ai Mitraglieri che portavano la speciale insegna sia in azzurro che in rosso a seconda del modello di mitragliatrice in dotazione. In seguito, durante la Seconda Guerra Mondiale, soltanto l'insegna rossa restò ai mitraglieri, mentre l'azzurra divenne la mostrina dei
controcarro. Anche i Mortaisti ebbero la propria insegna che, in formato ridotto venne applicata sulle mostrine di specialità. Spesso però, anche per la difficoltà di riprodurre le insegne, tali disposizioni rimasero spesso disattese.
Preceduta da quella delle Brigate Costiere ecco il Reggimento "Tunisia", unità atipica costituita a Roma nel 1942 con personale italiano della comunità tunisina, di origine araba ed anche prigionieri indiani. Fra il '40 ed il '41 ebbe breve vita la specialità "Guastatori" dell'Arma di Fanteria. I suoi pochi battaglioni si consumarono sul fronte Russo. Avevano mostreggiature rosse guarnite dalla granata fiammeggiante sovrastata dal gladio romano.
Battaglioni Mitraglieri
Battaglioni Mortaisti
Battaglioni Controcarri
Battaglioni Bersaglieri Mitraglieri
Fanteria Brigate Costiere
Reggimento Tunisia
Guastatori Fanteria
Reggimento Giovani Fascisti
Battaglione AUC
Corpo Volontari
della Libertà
Fanteria Meccanizzata
41° Battaglione
Meccanizzato 'Modena'
62° Reggimento
Fanteria Corazzata
67° Reggimento
Fanteria Corazzata
Battaglione Carri del
Reggimento Lagunari
Nel secondo dopoguerra, per marcare la novità, i reparti meccanizzati della fanteria ricevettero mostreggiature proprie, costituite da fiamme rosse filettate di azzurro. L'insegna è soppressa all'alba del nuovo millennio. Come già accennato, alcuni reggimenti furono assegnati alla Divisione di Fanteria "Folgore" della quale assunsero le insegne per metà. Più tardi fu la volta di altre unità ricevere speciali mostreggiature che ne descrivevano la particolare struttura, fatta di carri e fanteria. I Lagunari, la più giovane specialità della Fanteria dettero le proprie mostrine sia al Battaglione Carri che al Plotone Trasmissioni.
CAVALLERIA Arma di Cavalleria
Come per i Reggimenti di Fanteria, ciascun Reggimento di Cavalleria ha i suoi colori. Il Reggimento più giovane, il 30° venne costituito nel 1915. Le fiamme portate dai primi sei reggimenti, attualmente in vita, sono state introdotte nel 1940 allo scoppio della guerra quando le disposizioni per adattare l'uniforme allo stato di guerra abolirono i colletti monocromatici.
Lancieri di Milano
(7°)
Lancieri di Firenze
(9°)
Lancieri di Vittorio Emanuele
(10°)
Cavalleggeri di Saluzzo
(12°)
Cavalleggeri di Monferrato
(13°)
Cavalleggeri di Alessandria
(14°)
Cavalleggeri
di Lodi (15°)
Cavalleggeri di Lucca
(16°)
Cavalleggeri di Caserta
(17°)
Cavalleggeri di Piacenza
(18°)
Cavalleggeri di Roma
(20°)
Cavalleggeri di Padova
(21°)
Cavalleggeri di Catania
(22°)
Cavalleggeri di Umberto I
(23°)
Cavalleggeri di Vicenza
(24°)
Lancieri di Mantova
(25°)
Lancieri di Vercelli
(26°)
Lancieri dell'Aquila
(27°)
Due righe a parte meritano le fiamme nere sottopannate di rosso appartenute al "Gorizia Cavalleria". In effetti si trattava di "Savoia" che dal 1946 al 1958 non portò né le mostreggiature né il nome originale. Nel 2000 un provvedimento ministeriale ha inserito nell'Arma di Cavalleria l'Aviazione dell'Esercito come "Cavalleria dell'Aria", per la quale è stata ideata la mostreggiatura composta dalle tre fiamme arancio su fondo celeste con l'aquila da Pilota Osservatore poggiata sulle tre punte. Con la re istituzione dell'Aviazione dell'Esercito la mostreggiatura è soppressa.
Cavalleggeri
di Treviso (28°)
Cavalleggeri di Udine
(29°)
Cavalleggeri di Palermo
(30°)
Cavalleggeri di Sardegna
3° Cavalleria Blindata 'Gorizia'
Cavalleria dell'Aria
Come per i Reggimenti di Fanteria, ciascun Reggimento di Cavalleria ha i suoi colori. Il Reggimento più giovane, il 30° venne costituito nel 1915. Le fiamme portate dai primi sei reggimenti, attualmente in vita, sono state introdotte nel 1940 allo scoppio della guerra quando le disposizioni per adattare l'uniforme allo stato di guerra abolirono i colletti monocromatici.
Lancieri di Milano
(7°)
Lancieri di Firenze
(9°)
Lancieri di Vittorio Emanuele
(10°)
Cavalleggeri di Saluzzo
(12°)
Cavalleggeri di Monferrato
(13°)
Cavalleggeri di Alessandria
(14°)
Cavalleggeri
di Lodi (15°)
Cavalleggeri di Lucca
(16°)
Cavalleggeri di Caserta
(17°)
Cavalleggeri di Piacenza
(18°)
Cavalleggeri di Roma
(20°)
Cavalleggeri di Padova
(21°)
Cavalleggeri di Catania
(22°)
Cavalleggeri di Umberto I
(23°)
Cavalleggeri di Vicenza
(24°)
Lancieri di Mantova
(25°)
Lancieri di Vercelli
(26°)
Lancieri dell'Aquila
(27°)
Due righe a parte meritano le fiamme nere sottopannate di rosso appartenute al "Gorizia Cavalleria". In effetti si trattava di "Savoia" che dal 1946 al 1958 non portò né le mostreggiature né il nome originale. Nel 2000 un provvedimento ministeriale ha inserito nell'Arma di Cavalleria l'Aviazione
dell'Esercito come "Cavalleria dell'Aria", per la quale è stata ideata la mostreggiatura composta dalle tre fiamme arancio su fondo celeste con l'aquila da Pilota Osservatore poggiata sulle tre punte. Con la re istituzione dell'Aviazione dell'Esercito la mostreggiatura è soppressa.
Cavalleggeri
di Treviso (28°)
Cavalleggeri di Udine
(29°)
Cavalleggeri di Palermo
(30°)
Cavalleggeri di Sardegna
3° Cavalleria Blindata 'Gorizia'
Cavalleria dell'Aria
ARTIGLIERIA Arma di Artiglieria
Le insegne del Genio, di cui le Trasmissioni hanno costituito "specialità" per qualche decennio, hanno seguito la stessa trafila di quelle d'artiglieria. Fra il 1937 ed il 1940 il colletto dell'uniforme era in panno/velluto di colore nero oppure del colore della specialità, e, quando previsto, con il bavero profilato del colore dell'Arma. I battaglioni inquadrati nelle divisioni di fanteria portavano come insegne le mostreggiature del
reggimento di fanteria più anziano, sul colletto nero profilato di cremisi; i battaglioni delle truppe alpine portavano le fiamme verdi. L'istituzione delle Guardie alla Frontiera portò alla creazione delle insegne per tale specialità. Le pipe cremisi vennero completate con l'interno verde al posto del nero.
Genio (prima del 40)
Battaglione genio
Div.'Pasubio'
Battaglione genio
Div. 'Granatieri di
Sardegna'
Genio alpino
Guardia alla
Frontiera Genio
Così, se durante la prima Guerra Mondiale soltanto Fanteria e Cavalleria hanno avuto insegne reggimentali, allo scoppio della Seconda, Artiglieria, Genio ed alcuni Servizi, all'istituzione della uniforme modello '40 ricevettero una nuova mostreggiatura che riuniva le insegne divisionali con quelle dell'Arma di appartenenza. Nacquero così le mostreggiature sottopannate delle divisioni.
Btg. misto g. Divisione
"Friuli" (35^)
Btg. genio 222^
Divisione costiera
Btg. genio costieri
Btg. misto g. Divisione Folgore (185^)
Unità genio Div. Mecc. "Folgore"
Spicca fra le mostreggiature riportate nella riga precedente quella dei Battaglioni Costieri del Genio, a similitudine di quelli d'artiglieria, costituita dalla mostreggiatura delle Brigate Costiere filettata nel colore dell'Arma. Segue la mostreggiatura della Divisione "Folgore" (185^) e quella delle unità genio della Divisione Meccanizzata "Folgore", soppresse nel 1986. In ultima riga le insegne della Compagnia Genio pionieri paracadutisti, indossate fino alla riconversione in unità Guastatori dell'unità e le mostreggiature soppresse per la specialità Pionieri per truppe corazzate e da Montagna, seguite da quella dei Guastatori per unità corazzate, cancellata nel 2000.
Cp. genio pionieri
paracadutisti
Genio unità corazzate
Genio Truppe Alpine
Guastatori unità corazzate
Arma delle Trasmissioni
Le Trasmissioni hanno costituito per qualche decennio "specialità" dell'Arma del Genio, divenendo specialità autonoma nel 1953. Nonostante la giovane vita dell'Arma sono almeno tre le insegne che sono state ai baveri delle uniformi dei Trasmettitori ed oggi soppresse. Si tratta delle mostreggiature del Plotone Trasmissioni del Reggimento
Lagunari "Serenissima", di quelle appartenute alle unità della Divisione meccanizzata "Folgore" ed infine quelle per le Truppe Corazzate, soppresse nel 2000.
Plotone Trasmissioni Reggimento
Lagunari
Trasmissioni Div. Mecc. "Folgore"
Trasmissioni unità
corazzate
Su questa pagina riassumiamo la storia delle mostreggiature di alcuni Servizi e Corpi della Forza Armata i cui sviluppi più recenti datano addirittura al 2004, anno in cui compiliamo questa pagina. Il Corpo di Amministrazione intreccia la sua storia con il più antico Corpo di Commissariato, con il quale oggi costituisce unico Corpo con insegne unificate e presto anche il nome. I Commissari portavano inizialmente le pipe nere con l'interno celeste, poi sostituite da quelle viola che si sposarono presto con tutti i sottopanni possibili.
Commissari
(1° tipo) Commissari
(2° tipo) Commissari
B. Granatieri
Commissari Truppe Alpine
Commissari Truppe
Corazzate
Commissari Div. Folgore
Commissari Avio
Truppe
All'interno del Corpo di Commissariato, il Ruolo Sussistenza, ha avuto le sue pipe celesti
nelle stesse numerose varianti dei Commissari.
Sussistenza Sussistenza
Div. Livorno Sussistenza
B. Granatieri
Sussistenza Truppe Alpine
Sussistenza Truppe
Corazzate
Sussistenza Div. Folgore
Sussistenza Avio
Truppe Come per il Commissariato anche l'intera famiglia delle mostreggiature del Corpo di Amministrazione è scomparsa all'unificazione dei due Corpi. Costituita dalla pipa nera filettata di celeste, venne adattata, come le altre, a tutte le possibili combinazioni.
Amm.ne Amm.ne
Div. Aosta Amm.ne
B. Granatieri
Amm.ne Truppe Alpine
Amm.ne Truppe
Corazzate
Amm.ne Div. Folgore
Amm.ne Avio
Truppe All'unificazione dei due Corpi, avvenuta nel 1998, sono sparite le tre famiglie indicate ed è nata una mostreggiatura unica che riassumeva i caratteri delle due principali: pipa nera filettata di violetto e celeste, adattata alle diverse possibili mostreggiature in uso al momento.
Amm.ne
e Comm.
Ammicom B.
Granatieri
Ammicom Truppe Alpine
Ammicom Truppe
Corazzate
Ammicom Avio
Truppe
Anche l'intera serie di mostreggiature dei Servizi Tecnici è sparita, convogliata nel Corpo degli Ingegneri. Ecco in ordine le mostreggiature rettangolari cui appartiene anche la mostreggiatura nera bordata d'oro della Giustizia Militare.
Servizio Tecnico
Artiglieria
Servizio Tecnico
Geografico
Servizio Tecnico Chimico Fisico
Servizio Tecnico Mot.ne
Servizio Tecnico Genio
Servizio Tecnico Trasm.
Giustizia Militare
Altre Mostreggiature
Moltissime altre mostreggiature sono apparse nel tempo sulle uniformi del nostro Esercito. Su questa pagina e quelle collegate troverete alcuni gruppi di mostreggiature suddivise in famiglie di appartenenza. La prima mostreggiatura appartenne ai Distretti Militari, utilizzata in seguito per la Fanteria non inquadrata in divisioni. La successiva è la pipa nocciola, prima mostreggiatura del Corpo degli Automobilisti,
affiancata dalla fiamma nera filettata di azzurro in uso durante la seconda guerra e dal primo tipo di mostreggiatura del dopoguerra, per il Battaglione Logistico della Brigata "Granatieri di Sardegna". Segue l'alamaro del Corpo di Stato Maggiore nella versione "isolata" e sovrapposta alla mostreggiatura d'arma e la pipa bianca dei Maestri di Scherma.
Distretti Militari
Corpo Automobilisti
Corpo Automobilisti
(2^ G.M.)
Btg. log. 'Granatieri
di Sardegna'
Stato Maggiore
Aggregato Stato
Maggiore (Artiglieria)
Maestri di
Scherma
Nel 1939 con l'annessione dell'Albania si crearono alcune unità albanesi come i Cacciatori d'Albania e la Guardia Reale Albanese. I "Chimici" invece ebbero la mostreggiatura nera che venne applicata sulle mostreggiature divisionali.
Cacciatori d'Albania
Guardia Reale
Albanese
Battaglioni Chimici
Nebbiogeni
Chimici Nebbiogeni Divisionali
Chimici Nebbiogeni
Alpini
Chimici Nebbiogeni Motorizzati
Ad un altra famiglia ancora appartengono le mostreggiature delle unità combattenti della MVSN, i cui reparti combatterono inseriti nelle unità regolari del Regio Esercito.
Battaglioni Camicie
Nere
Battaglioni "Emme"
Artiglieria MVSN
Servizio Amm.vo MVSN
Automo bilisti
MVSN
Ufficiali Medici MVSN
(1° tipo)
Ufficiali Medici MVSN
(2° tipo) Durante la seconda fase della seconda guerra mondiale, seguendo in parte la forma inconsueta delle mostreggiature della Posta Militare, vennero coniate altre mostreggiature destinate ai Comandi di Grandi Unità, battaglioni Quartier Mastro, unità per la 6^ Armata, battaglioni di Polizia Militare e Guardie e Sicurezza.
Posta Militare
Comandi Unità
Ausiliarie
Btg. Quartier Mastro
Unità Ausiliarie 6^ Armata
Btg. Guardie
Polizia Militare