MODELLO DI PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PER COMPETENZE · 3 - Essere in grado di individuare le...

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1 LICEO GINNASIO “JACOPO STELLINI” Piazza I Maggio, 26 - 33100 Udine Tel. 0432 – 504577 Fax. 0432 – 511490 Codice fiscale 80023240304 e-mail: [email protected] - Indirizzo Internet: www.stelliniudine.it - PEC: [email protected] MODELLO DI PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PER COMPETENZE LICEO CLASSICO “J. STELLINI” ANNO SCOLASTICO: 2013/2014 CLASSE: III SEZIONE: D DISCIPLINA: FISICA DOCENTE: CRISTINA SAPORI QUADRO ORARIO (n. ore settimanali nella classe): 2 1. FINALITA’ Lo studio della Fisica negli ultimi tre anni di corso si inserisce nel quadro educativo generale, inteso a promuovere le capacità di analisi, collegamento e valutazione critica. Si rivela inoltre prezioso per sviluppare le facoltà di astrazione e di unificazione. La Fisica deve fornire strumenti concettuali utili ad interpretare la natura, deve accrescere l'interesse per la scienza e presentarla come parte integrante della cultura in generale. Insieme alla Matematica, la Fisica rappresenta il linguaggio con cui indagare e comprendere i diversi aspetti oggettivi della realtà. È pertanto ovvio che essa contribuisca alla formazione culturale dei giovani, anche di quelli che non intendono seguire studi scientifici. Le finalità educative della disciplina individuate come maggiormente rilevanti risultano essere le seguenti: • Sviluppare le capacità logiche e critiche. • Raggiungere un corretto equilibrio tra ragionamento induttivo e deduttivo. • Far comprendere come sia necessario rivedere le proprie ipotesi ed opinioni in relazione alla realtà sperimentale. • Promuovere l’uso di un linguaggio sobrio e rispettoso delle terminologie specifiche. • Abituare gli alunni a fornire argomentazioni oggettive per le proprie tesi. • Educare i giovani al rispetto per la ricerca scientifica, riconoscendone il valore pratico, culturale ed estetico.

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LICEO GINNASIO “JACOPO STELLINI”

Piazza I Maggio, 26 - 33100 Udine Tel. 0432 – 504577 Fax. 0432 – 511490 Codice fiscale 80023240304

e-mail: [email protected] - Indirizzo Internet: www.stelliniudine.it - PEC: [email protected] MODELLO DI PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PER COMPETENZE LICEO CLASSICO “J. STELLINI” ANNO SCOLASTICO: 2013/2014 CLASSE: III SEZIONE: D DISCIPLINA: FISICA DOCENTE: CRISTINA SAPORI QUADRO ORARIO (n. ore settimanali nella classe): 2 1. FINALITA’ Lo studio della Fisica negli ultimi tre anni di corso si inserisce nel quadro educativo generale, inteso a promuovere le capacità di analisi, collegamento e valutazione critica. Si rivela inoltre prezioso per sviluppare le facoltà di astrazione e di unificazione. La Fisica deve fornire strumenti concettuali utili ad interpretare la natura, deve accrescere l'interesse per la scienza e presentarla come parte integrante della cultura in generale. Insieme alla Matematica, la Fisica rappresenta il linguaggio con cui indagare e comprendere i diversi aspetti oggettivi della realtà. È pertanto ovvio che essa contribuisca alla formazione culturale dei giovani, anche di quelli che non intendono seguire studi scientifici. Le finalità educative della disciplina individuate come maggiormente rilevanti risultano essere le seguenti: • Sviluppare le capacità logiche e critiche. • Raggiungere un corretto equilibrio tra ragionamento induttivo e deduttivo. • Far comprendere come sia necessario rivedere le proprie ipotesi ed opinioni in relazione alla realtà sperimentale. • Promuovere l’uso di un linguaggio sobrio e rispettoso delle terminologie specifiche. • Abituare gli alunni a fornire argomentazioni oggettive per le proprie tesi. • Educare i giovani al rispetto per la ricerca scientifica, riconoscendone il valore pratico, culturale ed estetico.

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2. ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA PROFILO GENERALE DELLA CLASSE (caratteristiche cognitive, comportamentali, atteggiamento verso la materia, interessi, partecipazione...) La classe dimostra un discreto interesse nei confronti della disciplina e una discreta motivazione allo studio. L’attività didattica si svolge in un clima sereno e gli allievi seguono con attenzione le lezioni e intervengono in modo globalmente corretto e pertinente. Alcuni studenti tendono ad acquisire in maniera meramente mnemonica i dati oggetto di studio e non sono in grado di applicare in modo corretto le nuove conoscenze agli esercizi proposti. Si osserva una generale tendenza a sottovalutare l’importanza di una chiara e corretta esposizione sia orale che scritta. LIVELLI DI PROFITTO ( PRIMO QUADRIMESTRE) DISCIPLINA D’INSEGNAMENTO FISICA

LIVELLO BASSO (voti inferiori alla sufficienza) N. Alunni 1 6,7 %

LIVELLO MEDIO (voti 6-7) N. Alunni 12 80 (%)

LIVELLO ALTO ( voti 8-9-10) N. Alunni 2 13,3 (%)

FONTI DI RILEVAZIONE DEI DATI:

□ osservazione del comportamento in classe

□ osservazione dei quaderni degli studenti

□ colloqui con gli alunni

□ colloqui con le famiglie PROVE UTILIZZATE PER LA RILEVAZIONE DEI REQUISITI INIZIALI: Considerata la continuità didattica, la rilevazione dei requisiti iniziali è avvenuta tramite l’ osservazione degli allievi e la correzione degli esercizi e la valutazione degli interventi/lavori in classe durante il primo periodo di scuola. 3. QUADRO DEGLI OBIETTIVI DI COMPETENZA ASSE CULTURALE SCIENTIFICO - TECNOLOGICO Competenze disciplinari del Triennio Per quanto riguarda le competenze inerenti l’asse matematico e scientifico, esse possono essere utilmente distinti in due livelli: competenze di alto livello e competenze di livello medio-basso. Competenze di alto livello - Formalizzare problemi di vario genere e riconoscere quali leggi, modelli e principi generali possono essere utilizzati per arrivare alla loro soluzione.

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- Essere in grado di individuare le variabili più opportune per descrivere o “modellizzare” un sistema fisico. Organizzare quindi le informazioni in proprio possesso ed utilizzare le correlazioni tra le variabili per determinare quelle incognite. - Formulare ipotesi esplicative e previsioni , utilizzando modelli, analogie e leggi. - Riconoscere che i metodi della Fisica possono essere applicati a qualunque contesto suscettibile di analisi quantitativa. - Sviluppare la capacità di ristrutturare i propri saperi, dopo aver riconosciuto ed apprezzato l’importanza di fondare la conoscenza sul rispetto dei fatti e su un nucleo il più possibile compatto di concetti unificanti. - Apprezzare e sfruttare le capacità predittive della Fisica e delle discipline scientifiche in generale, privilegiando tali capacità rispetto a quelle semplicemente descrittive. Competenze di livello medio-basso - Essere in grado di risolvere problemi ed esercizi elementari che rappresentino immediate applicazioni delle leggi studiate. - Essere in grado di definire le principali grandezze fisiche oggetto dei corsi, illustrandone il significato con brevi commenti e semplici esempi. - Saper distinguere tra elementi essenziali e secondari di una comunicazione 4. CONTENUTI DEL PROGRAMMA I principi di conservazione Il lavoro di una forza costante, il lavoro di una forza variabile; forze conservative. Energia cinetica ed energia potenziale. Conservazione dell’energia meccanica. Conservazione della quantità di moto. Teorema dell'impulso. Urti. La legge di gravitazione universale. Equilibrio dei fluidi La pressione; legge di Pascal; legge di Stevino; la pressione atmosferica: esperienza di Torricelli; la legge di Archimede. Termologia Definizione operativa dello stato termico: temperatura; misura della temperatura; dilatazione termica dei solidi; dilatazione termica dei liquidi; calore e sua misura; calori specifici; propagazione del calore. Comportamento dei gas perfetti Considerazioni sullo studio degli sistemi gassosi; moli e numero di Avogadro; Leggi dei gas; il gas perfetto e la sua legge di stato; temperatura assoluta e scala Kelvin. Teoria cinetica dei gas Modello cinetico del gas perfetto; urti molecolari e pressione; energia cinetica e temperatura; equipartizione dell’energia. Gli stati di aggregazione della materia e i loro cambiamenti Stati di aggregazione della materia; materia allo stato solido: cristalli; forze intermolecolari; fusione e solidificazione; evaporazione; tensione del vapore saturo; ebollizione; transizione vapore-liquido per un gas reale; isoterma critica. Primo principio della termodinamica Sistemi termodinamici; equilibrio termodinamico; trasformazioni termodinamiche: isoterme, isobare, isocore, adiabatiche; energia interna di un sistema; il lavoro meccanico fatto da un sistema termodinamico; equivalenza tra energia meccanica e calore; il primo principio della termodinamica; esempi di impieghi del primo principio. Secondo principio della termodinamica

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Campo elettrico Forze tra cariche puntiformi; il campo elettrico nel vuoto e nella materia; rappresentazione del campo elettrico attraverso le linee di forza; campo elettrico generato da una distribuzione di cariche puntiformi; campo elettrico generato da una distribuzione piana infinita di carica; flusso del campo elettrico; teorema di Gauss; potenziale elettrico e differenza di potenziale; superfici equipotenziali. Intensità di corrente elettrica; resistenza e resistività; leggi di Ohm; dipendenza della resistività dalla temperatura. 5. MODULI INTERIDISCIPLINARI (tra discipline dello stesso asse o di assi diversi) Non sono previsti moduli interdisciplinari. 6. ATTIVITA’ SVOLTE DAGLI STUDENTI

• Esecuzione in classe e/o a casa di esercizi di applicazione degli argomenti trattati • Stesura di appunti durante le lezioni da utilizzare come guida nello studio domestico • Partecipazione attiva alle lezioni (lo studente chiede chiarimenti, propone la propria ipotesi di risoluzione degli esercizi proposti, fa presente le proprie difficoltà, usufruisce delle attività “di sportello”)

7. METODOLOGIE

Per la conoscenza teorica degli argomenti, si farà ricorso alla lezione frontale con l’aiuto del libro di testo per una maggiore comprensione del linguaggio specifico, mentre per l’applicazione dei concetti l’approccio metodologico sarà più articolato: si useranno problemi solving e discussioni guidate con l’insegnante. Oltre all’uso dei testi in adozione, per l’approfondimento di particolari argomenti, si useranno fotocopie integrative (testi o riviste specializzate), uso dei calcolatori, lavagna luminosa. 8. MEZZI DIDATTICI

a) Testi adottati:

Titolo: Fisica Vol. 1 Autore: J. D. Cutnell, K. W. Johnson Casa Editrice: Zanichelli. Titolo: Fisica Vol. 2 Autore: J. D. Cutnell, K. W. Johnson Casa Editrice: Zanichelli.

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9. MODALITA' DI VERIFICA DEL LIVELLO DI APPRENDIMENTO

TIPOLOGIA DI PROVE DI VERIFICA SCANSIONE TEMPORALE

Seguendo i ritmi dello svolgimento del programma, saranno effettuate prevalentemente verifiche di tipo formativo tese ad accertare la reale acquisizione delle nozioni, mentre verifiche sommative concluderanno la trattazione di argomenti rilevanti ed impegnativi. Tenendo conto del livello di partenza, saranno oggetto di valutazione, oltre alla conoscenza degli argomenti, la partecipazione, l’abilità di rielaborazione e di approfondimento personale, il miglioramento dell’espressione, le capacità di analisi e di sintesi. Influiranno inoltre sulla valutazione globale dell’allievo, ogni forma di intervento puntuale, spontaneo o sollecitato, ed ogni forma di esercitazione domestica (si terrà conto dell’assiduità, della precisione e dell’ordine con cui sono svolte). La preparazione degli alunni verrà valutata attraverso verifiche periodiche che l’insegnante sceglierà tra le seguenti tipologie: verifiche scritte di tipo tradizionale (tanto su di un modulo o unità didattica che su più moduli), test di verifica rapida su un singolo argomento, quesiti a risposta multipla, interrogazioni tradizionali.

L’insegnante si atterrà alle indicazioni del Dipartimento di matematica e fisica che ritiene di effettuare per le classi ginnasiali almeno due verifiche scritte e almeno 4 prove tra scritte e orali per gli insufficienti. La distinzione tra votazione scritta e orale è comunque da ritenersi superata.

MODALITÀ DI RECUPERO MODALITÀ DI APPROFONDIMENTO

Le attività di recupero curricolari consisteranno ne: 1. la puntuale correzione dei compiti assegnati per casa; 2. la riproposizione dei contenuti in forma diversificata; 3. lo svolgimento di esercitazioni guidate per migliorare il metodo di studio e di lavoro; Si ritiene altresì necessario ribadire l’importanza, anche ai fini del recupero individualizzato, di un atteggiamento di grande attenzione e di partecipazione attiva alle lezioni, non solo nei momenti che prevedano la spiegazione frontale dell’insegnante, ma anche nei momenti delle verifiche orali dei compagni. Essi, infatti, costituiscono sempre un’occasione di riflessione e di sistematizzazione critica di quanto studiato non solo per l’alunno che viene valutato, ma anche per l’intero gruppo classe.

Rielaborazione dei contenuti Impulso allo spirito critico e alla creatività Esercitazioni per affinare il metodo di studio e di lavoro

Attività previste per la valorizzazione delle eccellenze L’istituto propone agli studenti la partecipazione alle “Olimpiadi della Fisica”.

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10. CRITERI DI VALUTAZIONE

Si propone la seguente griglia di valutazione:

Descrizione della prestazione Voto in decimi

Mancanza totale di elementi positivi di valutazione ≤3

Gravi lacune nella preparazione ed incapacità di giungere ad una sintesi logica e

coerente

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Lacune su concetti significativi e/o carenze nelle abilità procedurali 5

Comprensione delle linee generali della materia ed acquisizione delle tecniche di

calcolo, con capacità di orientarsi in modo abbastanza autonomo

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Capacità di orientarsi nella disciplina e di utilizzare in modo sostanzialmente

autonomo le conoscenze acquisite

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Conoscenza articolata degli argomenti e loro applicazione sicura 8

Attitudini per il ragionamento logico - deduttivo e/o spiccate doti d’intuizione,

esposizione lucida ed efficace, approfondimento personale della disciplina, capacità di

proporre tecniche risolutive originali

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11. COMPETENZE TRASVERSALI DI CITTADINANZA • Quale specifico contributo può offrire la disciplina per lo sviluppo delle competenze chiave di

cittadinanza, al termine del biennio. • Formulare delle ipotesi operative, indicando attività e metodologie didattiche per alcune o tutte le

competenze qui elencate (*)

• COMPETENZE DI CARATTERE METODOLOGICO E STRUMENTALE IMPARARE A IMPARARE: La Fisica svolge un ruolo insostituibile nel conseguimento della competenza “imparare ad imparare”, considerata tra quelle fondamentali secondo la “Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006”. La metodologia comunemente adottata nell’insegnamento delle discipline scientifiche, infatti, è tradizionalmente tesa a scardinare e scoraggiare gli apprendimenti mnemonici, incapaci per la loro rigidità e staticità di evolvere in autentiche e significative competenze. Inoltre, una pratica didattica ormai consolidata, costituita dallo svolgimento guidato e collaborativo di problemi, dalla correzione del lavoro domestico o degli esercizi assegnati in occasione delle periodiche verifiche formali, consente quotidianamente allo studente di valutare l’efficacia del proprio metodo di studio e di correggere conseguentemente le strategie di apprendimento adottate.

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RISOLVERE PROBLEMI: Per quanto riguarda le competenze relative alla soluzione di problemi, all’individuazione di relazioni e all’interpretazione delle informazioni, esse richiamano puntualmente una serie di obiettivi di apprendimento specifici che, da sempre, caratterizzano l’insegnamento della discipline scientifiche. In linea di massima, tutte le richieste poste agli studenti si traducono in situazioni problematiche la cui soluzione, inevitabilmente, presuppone la capacità di interpretare e rielaborare informazioni di vario genere.

B) COMPETENZE DI RELAZIONE E INTERAZIONE

COMUNICARE: Abituare gli alunni a sostenere le proprie tesi con argomentazioni logicamente consistenti, avendo cura di esplicitare le ipotesi eventualmente assunte. Promuovere l’uso di un linguaggio sobrio e rispettoso delle terminologie specifiche, evitando ambiguità e superficialità nel processo di comunicazione. Udine, 28 febbraio 2014 Il Docente Prof.ssa Cristina Sapori