Miranese nord apr2015 n42

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del Miranese Nord Periodico d’informazione locale. Anno XXII n.42 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Aprile 2015 continua a pag. 8 Editoriale S i lavora ancora in Veneto? Certo. Meno di quanto si lavorava anni fa, in modo magari diverso, meno stabile, ma si lavora. Le imprese ci credono, fanno fatica ma finché possono tengono duro, combattono. La gente usa intelligenza e creatività e, se serve, si reinventa. Lavoro: nuove strade, nuova gente di Germana Urbani* *[email protected] - [email protected] L’informazione locale è sempre con te: +90% di accessi al sito www.lapiazzaweb.it EXPO, L’EVENTO CULTURALE DELL’ANNO ELEZIONI, NUOVE E VECCHIE ALLEANZE NON SOLO PROPOSTE ECCO I FATTI CONCRETI VENETO IN PRIMO PIANO pagg. 24-25-26 pag. 28 pag. 30 a pag. 37 alle pagg. 39-42 a pag. 36 All’interno del giornale Il nuovo casello autostradale è stato aperto Martellago pag. 12 La parrocchia promuove l’autotassazione solidale Salzano pag. 18 pag. 10 I sindaci alle aziende: “Assumete personale locale” Patrizia Andreotti e Giovanni Battista Mestriner: “Siamo sommersi da faldoni di curriculum di disoccupati del nostro territorio” I curriculum sono sempre di più, la crisi morde e il numero di chi cerca lavoro è in ascesa. Ne sanno qualcosa i sindaci di Noale (Patrizia Andreotti) e di Scorzè (Gio- vanni Battista Mestriner), che hanno invitato gli imprenditori locali ad assumere persone del posto: se non è un appello, poco ci manca. I numeri sul tavolo dei due sindaci e degli uffici competenti sono quasi gli stessi: il faldone contiene tra i 60 e i 70 curriculum di persone che cercano un impiego; si va dal neo diplomato, a chi si è laureato da poco, per finire all’esodato, quello rimasto a casa, ma non ha gli anni sufficienti per andare in pensione. Insomma, il ventaglio offre tutti i casi, non facendo differenza con il resto della regione e dell’Italia. Andreotti aveva lanciato l’invito nella discussione sull’ampliamento della Co.Ind, la ditta produttrice di cosmetici per conto terzi sulla Noalese. “Come giunta ne abbiamo parlato con degli imprenditori locali – precisa – e mi pare che si sia creata una certa sensibilità. Chi si rivolge a noi sin- daci, significa che ha già peregrinato in giro e questo ci deve far riflettere: ho un plico di curriculum, e dal primo giorno del mio man- dato sono avvicinata da persone. Siamo in una situazione d’emergenza e non facciamo altro che interrogarci su cosa possiamo fare per essere d’aiuto”. GRUPPI DI VICINATO E VIGILI CONTRO I FURTI Si parte con il potenziare l’illumina- zione pubblica. Poi via ai controlli di vicinato, ai volontari civici, alle telecamere e a un’as- sicurazione. E’ questo il pacchetto sicurezza messo in atto dal Comune di Martellago. pag. 6 pag. 21 SCORZÈ, TAGLIO DI CAPELLI GRATIS PER CHI È IN DIFFICOLTÀ Bruno Carraro è nato nel 1938, vive e lavora a Massanzago, dove gestisce una ditta specializzata nella distribuzione e vendita di bibite assieme al figlio Andrea. Bruno Carraro ha fatto la quinta elementare a S. M. di Sala. Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più” Primo Piano pagg. 4-5

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Miranese nord apr2015 n42

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del Miranese Nord

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n.42 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Aprile 2015

continua a pag. 8

Editoriale

Si lavora ancora in Veneto? Certo. Meno di quanto si lavorava anni fa, in modo magari diverso, meno stabile, ma si lavora. Le imprese ci credono, fanno fatica ma fi nché possono

tengono duro, combattono. La gente usa intelligenza e creatività e, se serve, si reinventa.

Lavoro: nuove strade, nuova gente di germana Urbani*

continua a pag. 8

“Anche quest’uano a posarsi tuttora sulle infrastrutture stradali.

“Manca interesse politico nei confront di Ornella Jovane*

*[email protected] - [email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

L’informazione locale è sempre con te: +90% di accessi al sito www.lapiazzaweb.itVeneto in primo piAno

eXpo, l’eVento culturAle dell’Anno

elezioni, nuoVe e Vecchie AlleAnze

non Solo propoSte ecco i fAtti concreti

Veneto in primo piAno

pagg. 24-25-26

pag. 28

pag. 30

a pag. 37

alle pagg. 39-42

a pag. 36

All’interno del giornale

Il nuovo casello autostradale è stato aperto

Martellago

pag. 12

La parrocchia promuove l’autotassazione solidale

Salzano

pag. 18

pag. 10

I sindaci alle aziende: “Assumete personale locale”Patrizia Andreotti e Giovanni Battista Mestriner: “Siamo sommersi da faldoni di curriculum di disoccupati del nostro territorio”

I curriculum sono sempre di più, la crisi morde e il numero di chi cerca lavoro è in ascesa. Ne sanno qualcosa i sindaci di

Noale (Patrizia Andreotti) e di Scorzè (Gio-vanni Battista Mestriner), che hanno invitato gli imprenditori locali ad assumere persone del posto: se non è un appello, poco ci manca. I numeri sul tavolo dei due sindaci e degli uffici competenti sono quasi gli stessi: il faldone contiene tra i 60 e i 70 curriculum

di persone che cercano un impiego; si va dal neo diplomato, a chi si è laureato da poco, per finire all’esodato, quello rimasto a casa, ma non ha gli anni sufficienti per andare in pensione. Insomma, il ventaglio offre tutti i casi, non facendo differenza con il resto della regione e dell’Italia. Andreotti aveva lanciato l’invito nella discussione sull’ampliamento della Co.Ind, la ditta produttrice di cosmetici per conto terzi sulla Noalese. “Come giunta

ne abbiamo parlato con degli imprenditori locali – precisa – e mi pare che si sia creata una certa sensibilità. Chi si rivolge a noi sin-daci, significa che ha già peregrinato in giro e questo ci deve far riflettere: ho un plico di curriculum, e dal primo giorno del mio man-dato sono avvicinata da persone. Siamo in una situazione d’emergenza e non facciamo altro che interrogarci su cosa possiamo fare per essere d’aiuto”.

Gruppi di VicinAto e ViGili contro i furti

Si parte con il potenziare l’illumina-

zione pubblica. Poi via ai controlli di vicinato, ai volontari civici, alle telecamere e a un’as-sicurazione. E’ questo il pacchetto sicurezza

messo in atto dal Comune di Martellago.pag. 6

pag. 21

Scorzè, tAGlio di cApelli GrAtiS per chi è in difficoltà

Bruno Carraro è nato nel 1938, vive e lavora a

Massanzago, dove gestisce una ditta specializzata nella

distribuzione e vendita di bibite assieme al figlio Andrea. Bruno Carraro ha fatto la

quinta elementare a S. M. di Sala.

Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più”

Primo Piano

pagg. 4-5

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È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Martellago, Noale, Salzano, Scorzè per un numero complessivo di 16.429 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 13 aprile 2015Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

Srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

Non avete uno smartwatc? Ebbene, quest’anno potreste acquistarne uno. Secondo gli esperti di mercato il 2015 dovrebbe registrare una crescita esponenziale di questi gioielli tecnologici

con cui connettersi al mondo in rete e agganciare immagini, video e informazione che sembrano tagliati apposta per ognuno di noi.

Ma sappiate che non è un caso se vi imbattete sempre più spesso in ciò che vi piace o vi intrattiene di più. Ognuno di noi è “guardato” e “pesato” come potenziale acquirente da moltissimi soggetti, veri e propri 007 digitali al soldo delle aziende per cui lavorano.

Una volta individuati i nostri gusti in fatto di video, notizie, foto e molto altro, sono abili a proporci i banner giusti su cui non possiamo fare a meno di cliccare. Vi sarete certamente accorti che se un determinato giorno, decisi a cambiare casa, auto, telefono o altro, avete cercato informazioni in Rete, nei gironi succevi la Rete stessa vi proponeva notizie sull’argomento a cui eravate interessati giorni prima. Facilitandovi, apparentemente, la ricerca.

Ma la reclame precisa proprio su quanto state cercando servita sul vostro schermo è il segnale evidente che qualcuno conosce i vostri desideri forse più di voi.

Tutto questo è il frutto dell’ultima frontiera della pubblictà online: la pubblicità comportamentale che si nutre e guadagna conoscendo il nostro stile di vita, i nostri gusti e preferenze, chi frequentiamo e persino il nostro stato di salute. Noi siamo moneta sonante!

Così qualcuno riesce a creare apposta per noi singoli dei veri e propri messaggi pubblicitari personalizzati, vestiti fatti su misura in tutto e per tutto. Tanto che chi li riceve non può non cliccarci sopra. Un meccanismo tale per cui su uno stesso sito, su cui navigo io con il mio computer al piano terra della mia casa e, nello stesso momento al piano di sopra, mia sorella sul suo smartphon, possono benissimo essere presenti banner diversi.

E se vi state “scaldando” pensando che qualcuno abbia violato pesantemente la vostra privacy deponete pure le armi. Abbiamo fatto tutto da soli senza rendercene conto. E’ bastato registrare una e-mail gratuita, visitare dei siti, esprime giudizi o mmenti su quello o quell’altro argomento e poco altro. La privacy, comunque, per ora rimane abbastanza salva. Abbastanza perchè gli 007 in rete ci catalogano per tipologia e non con nome e cognome. Maschio cinquantenne professionista appassionato a pesca e auto. Madre quarantenne di due fi gli adolescenti. Ventenne studente appassionato di musica classica e gruppi. Solo con Facebook si rischia un pò di più perchè lì sì ci sono tutti i nostri dati sensibili e anche qui non si può far nulla, gli abbiamo regalati noi al colosso digitale dell’amicizia facile!

E chissà cosa succederà d’ora in avanti con l’avvento di Periscope, l’app di Twitter per realizzare video in diretta! Si tratta di una vera rivoluzione su cui i maggiori gruppi editoriali del mondo si stanno interrogando chiedendosi quale sia il modo migliore per sfruttarla al massimo.

E anche noi cultori, o meno, delle nuove tecnologie non possiamo sottrarci al fascino delle novità e, c’è da scommeterci, che nasceranno presto provetti registi con Periscope che manderanno in Rete il lecito e l’illecito, alla faccia della privacy di grandi e piccini.

Arrivati a questo punto vien da chiedersi: meglio starci o non starci in Rete? Meglio esistere con un profi lo oppure vivere solo sotto il cielo vero, fatto d’aria e di luce?

La risposta è facile. Molto meglio esserci. Mi spieranno pure, e se ne sono consapevole magari sto un pò attento, ma la Rete è il mondo delle possibilità infi nite, privarsene sarebbe un delitto. Meglio imparare a squazzarci bene, muniti di strumenti d’avanguardia e poi andare, correre verso il futuro che verrà.

Veloce e vasto sempre di più.

Si sta come pesci nella ReteAltro che privacy! E chissà come cambierà il mondo virtuale con Periscope, la nuova app di Twitter per realizzare video in diretta?!

3News da laPiazzaweb

Le grandi opere destano sempre curiosità. E difatti a marzo la notizia più vista parla proprio di questo: “Chioggia si prepara all’apertura del primo centro commerciale”. Si è trattato di un vero e proprio boom di visite segno che si tratta o di un’opera attesa da tempo o di un’opera osteggiata. Lo scopriremo insieme. Molto cliccata la fotogallery dei carri allegorici a Cavarzere e nell’edizione del Conselvano “Cartura – salve le due classi della primaria”seguici su www.lapiazzaweb.it

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

“Apre il nuovo centro commerciale a Chioggia” fa registrare un gran numero di condivisioni, commenti e visualizzazioni. A seguire è piaciuta la storia “giuseppina di Cavarzere festeggia i suoi 105 anni con noi” e quella di “Diego Baldina di Codevigo è in semifi nale del reality LookMaker Academy”.seguici su www.facebook.com/

lapiazzaweb

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUI SOCIAL

Le edizioni storiche sono anche quelle più lette dai lettori della piazzaweb: Cavarzere, Chioggia, Adria e piovese. seguici su www.lapiazzaweb.it

EDIZIONIPIÙ VISTESUL SITO:

Cambiano, invece, i nomi delle edizioni più sfogliate su Issuu. Qui spopola il supplemento piovese Sport che racconta tantissime realtà sportive della Saccisica, poi Rovigo e Adria.seguici su www.issuu.com/

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EDIZIONIPIÙ VISTESU ISSUU

Il direttore nel suo blog si chiede se sia giusto che un ex coniuge che convive con un’altra persona perda defi nitivamente il diritto a ricevere l’assegno divorzile come sancisce una recente sentenza della Cassazione.seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

Basta ai vitaliazi dei politici regionali! E’ uno dei punti all’ordine del giorno della campagna per le regionali. Ma chi gestisce il bene pubblico deve avere una sorta di pensione oppure no?seguici su www.lapiazzaweb.it/

sondaggio/

ILSONDAGGIO

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Stiamo ricevendo tante foto di cagnolini che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/animali/

ADOTTAMI,I NOSTRIAMICIANIMALI

Con l’uscita del primo numero del nostro supplemento cartaceo Turismo&Sapori, anche le pagine web dedicate ai viaggi e all’enogastronomia hanno avuto un grande successo sia sul sito che sui social. seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/motori/

TURISMO E SAPORI

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In allegato al giornale e suwww.lapiazzaweb.it/turismo

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4 Argomento del mese

GiornAtA dellA SAlute i dAti reGionAli

Un adulto veneto su tre pesa troppo

La giornata mondiale dedicata alla Salute, il 7 aprile scorso, quest’anno ha posto l’attenzione sulla sicurezza alimentare. Oltre che un momento per proporre le nuove iniziative in calendario anche l’occasione ideale per fare

il punto delle situazione nella regione che si presenta sostanzialmente in linea con i dati nazionali ossia “Per il 57% la popolazione veneta tra 18 e 69 anni risulta normopeso; il 30% è sovrappeso; il 10% è obeso; il 3% sottopeso. Molto meglio, e la cosa è rilevante, va per i bambini: il 75% di loro è normopeso; il 17% è sovrappeso; il 5% è obeso (l’1% in forma severa) l’1% è sottopeso.”

Intenso è l’impegno della regione attraverso tutte le ULSS a favore della sensibilizzazione e diffusione delle iniziative volte all’educazione alimentare che comincia dai banchi di scuola. Ma non solo. La fi nalità prima della giornata è stata la sicurezza alimentare che coinvolge direttamente i Governi in termini di salubrità e controlli degli alimenti con l’invito a mettere in atto delle politiche condivise volte a migliorare la sicurezza degli alimenti lungo tutta la catena alimentare. La sicurezza alimentare, tema molto a cuore ai vertici delle regione Veneto, fa parte di un articolato programma che si articola e si dirama a partire dalla prevenzione primaria per poi passare a quella secondaria e terziaria, attra-verso tutte le tematiche che riguardano la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili, nelle seguenti tre azioni: promozione della salute in ambito nutrizionale, consulenza dietetico-nutrizionale, ristorazione collettiva. M.C.

Il Veneto è tra le Regioni italiane con la percentuale di bam-bini in eccesso di peso più bassa, ma non bisogna distogliere l’attenzione perché il problema coinvolge pur sempre quasi

un quarto della popolazione infantile. Nella nostra regione infatti il 25 per cento dei bambini presenta problemi di peso: in mag-gioranza si tratta di casi di sovrappeso, quindi non gravi e legati per lo più ad una corretta alimentazione e alla pratica regolare di qualche attività fi sica. Poiché le abitudini alimentari scorrette possono favorire l’aumento di peso, da sempre sono oggetto di un’attenzione particolare e di iniziative di studio e sensibiliz-zazione. La partenza a breve dell’Expo 2015 ospitato proprio dall’Italia ha dato senza dubbio una forte spinta alla sensibiliz-zazione verso l’alimentazione nel suo complesso in particolare con attività mirate di educazione alimentare che puntano alla consapevolezza verso una corretta alimentazione che includa al suo interno le giusti dosi di frutta e verdura, proteine e carboidrati e che permetta di conoscere, senza paura o infondati timori an-che particolari patologie legate all’alimentazione come celiachia (intolleranza al glutine sempre più diffusa anche fra i bambini ma che può manifestarsi anche in età adulta) e diabete (patolo-

gia molto nota ma che in molti casi non si conosce nei dettagli). Bandiera dell’impegno dell’Italia, e in particolare dell’istruzione italiana, verso una corretta alimentazione è il progetto “Frutta nelle scuole” che prevede la somministrazione di una porzione di frutta fresca a tutti i bambini delle scuole primarie di primo e secondo grado.

Un’ottima iniziativa che mette in luce una delle problemati-che più diffuse nella società moderna ossia l’obesità che coinvol-ge un’ampia percentuale di bambini e adolescenti, 1 su 4 nella provincia di Padova come emerge dallo studio Crescere condotto dalla Fondazione Zancan, con il sostegno della Fondazione Cas-sa di Risparmio di Padova e Rovigo. “I dati si riferiscono a un campione di 248 ragazzi che si sono sottoposti ad approfonditi esami da parte dell’Azienda Ulss 16 nell’ambito dei “bilanci di salute”.

Si tratta di monitoraggi periodici in cui vengono misurati peso, altezza, circonferenza addominale, composizione cor-porea, sviluppo puberale, volumi polmonari ecc.” affermano i ricercatori. “I dati dello studio evidenziano una frequenza dei ra-gazzi in sovrappeso/obesi (in base al calcolo dell’indice di Cole

e utilizzando le tavole della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) maggiore nei maschi rispetto alle fem-mine: rispettivamente 32,5% e 17,2%. Le percentuali riscontra-te nel nostro studio sono pressoché in linea, e dunque vanno a confermare, i dati raccolti nel 2010 dal sistema di monitoraggio nazionale sui bambini Italiani in età scolare.”

La ricerca oltre ad avere uno scopo statistico inevitabilmente mette in luce delle problematiche che portano all’attuazione di iniziative e progetti che coinvolgono sia la Uls 16 che altri enti impegnati nell’educazione dei ragazzi come scuole e associazio-ni operative nel territorio. “Controllare annualmente i ragazzi del progetto “Crescere” ha permesso anche di individuare precoce-mente alterazioni migliorabili con un’attenta e precoce diagnosi: pensiamo ai paramorfi smi del rachide, alle scoliosi o anche alle cattive abitudini alimentari (una non corretta distribuzione dei pasti, l’uso eccessivo di merendine o snacks, la non assunzione di frutta e verdura…).” Un impegno, quello dell’alimentazione alimentare, che fortunatamente sta entrando a far parte di tutte le politiche giovanili e non solo che sicuramente vedrà una pro-gettualità mirata anche nei prossimi anni.

di Martina Celegato

Il Veneto è fra le regioni con le

percentuali più basse ma non va distolta

l’attenzione

SALUTE E ALIMENTAZIONENella nostra regione un

bambino su quattro presenta dei problemi legati al peso, in maggioranza si tratta di casi

non gravi, risolvibili con il ricorso a corrette abitudini

alimentari e ad una regolare attività fi sica. Uno studio della

Fondazione Zancan fornisce ulteriori elementi utili per

mettere a punto le strategie più effi caci per i ragazzi Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più”

La Fondazione hapreso in esamele risultanze dei

“bilanci di salute”di 248 bambini

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5Argomento del mese

di Andrea Varagnolo

Qualità e quantità: cibo sotto la lente d’ingrandimento nelle scuoleUlss 14 di Chioggia, Cavarzere e Cona La prevenzione

La qualità dell’alimentazione è costantemente sotto la lente d’ingrandimento dei medici dell’ospedale di Chioggia. Qui i feno-meni del sovrappeso e dell’obesità, specialmente in età infantile, sono monitorati dall’Ulss, al fi ne di prevenire il diabete. A Chioggia il servizio di prevenzione si concentra, in particolare, sulla qualità di quanto erogato dalle mense scolastiche. L’ecces-

so ponderale rimane un fenomeno preoccupante e la continua espansione di cattive abitudini alimentari aggravano sempre di più la situazione. Fortunatamente, nella realtà veneta, l’incidenza di sovrappeso, obesità e “obesità severa”, non è numericamente preoccupante, a differenza di alcuni paesi del sud Italia. Il problema è che, purtroppo, i genitori spesso tendono a sottostimare lo stato ponderale dei propri fi gli. Basti pensare che, tra le madri di bambini in sovrappeso o obesi, il 38% ritiene che il proprio fi glio sia sotto-normopeso e solo il 29% pensa che la quantità di cibo assunta dal bambino sia eccessiva. Insomma, le abitudini sedentarie e la cattiva alimentazione sono spesso sottovalutate. A Chioggia gli sforzi maggiori si concentrano in ambito scolastico.

“È in essere — spiega la dottoressa Laura Zadra — una buona collaborazione per l’elaborazione e il controllo dei menù per gli asili nido, le scuole dell’infanzia e primarie. Sono state fornite linee guida e ricettari alle cucine e alle scuole secondo le indicazioni regionali - oltre ad altro materiale divulgativo - per la promozione di una corretta alimentazione”.

I fondamenti vanno quindi insegnati quanto prima ai propri fi gli. “Siamo ben consapevoli — aggiunge Zadra — del fatto che il pasto consumato a scuola sia importante per il suo valore

nutrizionale, ma anche per l’aspetto educativo rivolto ai bambini che ne usufruiscono e per le loro famiglie. Viene proposta la varietà, l’alternanza e la stagionalità degli alimenti che sono elementi essenziali per un’alimentazione corretta”.

Ulss 10, 12 e 13

Mestre, Dolo, e portogruaro Monitoraggi e strutture all’avanguardiaDisturbi alimentari sempre più diffusi in provincia di Venezia soprattutto fra i

giovani. A rilevarlo sono delle indagini fatte dalle Ulss e anche dagli istituti scolastici del territorio. Nelle scorse settimane a rispondere ad esempio ad un

questionario fra i giovani di età compresa fra i 14 e i 18 anni sono stati 180 studenti dell’istituto Parini di Mestre. I risultati emersi non sono per nulla buoni: più della metà dei ragazzi non fa tutti giorni colazione e il 20% non la fa mai o quasi mai. Il 73% si dichiara onnivoro. Un 18% sposa la dieta mediterranea, i vegetariani sono il 4%, ancora meno i vegani 2%. La verdura compone il 16% del pranzo e il 23% della cena. Il 45% del campione, mangia fuori pasti, sempre o quasi sempre. I cereali e i derivati, ricchi di fi bre e ideali nella dieta, sono abbastanza presenti a tavola, ma si dovrebbe aumentare la quantità, anche se il 46% dei ragazzi ne mangia almeno una porzione al giorno e l’11% una porzione sia a pranzo e che a cena. La carne (e anche gli affettati) è troppo presente invece nella dieta, tanto che il 42% degli studenti coinvolti nel questionario la mangia tutti i giorni. I classici prodotti vegetariani come tempeh, tofu e seitan sono consumati da non più di uno giovane su dieci studenti. Due studenti su tre bevono alcol almeno nel week end. Dal questionario è emerso poi come chi pratica attività sportive ha molta più attenzione per la propria dieta. Oltre agli istituti scolastici però ad occuparsi ovviamente di corretta alimentazione sono anche le Asl di riferimento. La Ulss12 di Mestre-Venezia nelle scorse settimane ha organizzato un incontro pubblico nell’aula Magna del centro Le Grazie in via Poerio. “Visto che i disturbi dell’alimentazione fanno male, anche ai giovanissimi- hanno spiegato i promotori dell’Ulss 12 - e per questo abbiamo voluto affrontare il problema con la cittadinanza per fornire consiglio e spiegazioni utili. Anoressia e bulimia sono gli squilibri estremi e le estreme conseguenze di un approccio sbagliato all’alimentazione”. Anche nel territorio dell’Ulss 12 si registrano sempre più spesso esordi precoci di anoressia e bulimia cioè insorgono addirittura tra i 10 e i 15 anni. In Italia un bambino su tre è sovrappeso o addirittura obeso. A Venezia Mestre il dato è migliore ma di poco.

Ad occuparsi di disturbi alimentari è pure l’Ulss 13 di Dolo-Mirano. Qui il distur-bo alimentare è seguito direttamente nei casi più gravi (gravissime anoressie ad esempio), dal Sert, il servizio che cura le patologie da dipendenza (compresi gioco alcol e droga). “Il Sert – spiega l’Ulss13 - collabora con i reparti ospedalieri e gli altri servizi delle altre Asl e con i medici di medicina generale. Valuta gli inserimenti in comunità terapeutica se necessario e “accompagna” gli utenti sia prima che du-rante il percorso, anche in vista del reinserimento sociale e lavorativo. All’ingresso in trattamento vengono valutate le risorse individuali del paziente, della sua famiglia e dell’ambiente di appartenenza, allo scopo di migliorare la qualità della vita del soggetto e di chi gli sta intorno”.

In provincia di Venezia non va dimenticato poi che esiste un centro di eccellenza: il centro per i disturbi del comportamento alimentare di Portogruaro (Ulss10) che è un modello di cura in Italia e all’estero. I dati parlano da soli su 500 persone, in gran parte di giovane età, che si sono affi date al Cdca, meno del 10% ha abbandonato la cura e quasi la totalità, dopo circa sei mesi dal termine del percorso riabilitativo, ha mantenuto il peso raggiunto. Si tratta di una esperienza che si è confermata nel corso del tempo come estremamente tecnica e fortemente inclusiva, attenta ai bisogni degli utenti ma capace di vedere nelle loro famiglie una enorme risorsa di cura e benessere. Insomma un modello di sanità da imitare. A.A.

Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più”

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6 Approfondimento

Si parte con il potenziare l’illuminazione pubblica. Poi via ai controlli di vicinato, ai volontari civici, alle telecamere e a un’assicurazione. E’ questo

il pacchetto sicurezza messo in atto dal Comune di Martellago come deterrente verso i malviventi. Riguar-do al primo aspetto, a maggio s’inizierà a sostituire 400 vecchie lampadine con quelle a led, a risparmio energetico. Si partirà con le vie Friuli, Veneto, Lazio, Cazzari a Martellago, vie Moro, Roviego, Manzoni a Maerne, vie Selvanese e Dosa a Olmo. Sui controlli di vicinato, ne stanno benefi ciando oltre cento di famiglie nelle zone delle vie Olmo, Cavalieri di Vittorio Veneto, Pellico, Speri, Rosselli, XXV Aprile, Papa Luciani a Olmo, piazza Ilaria Alpi e via Mulino a Maerne, le vie Puccini, Cimarosa e parte di via Morosini a Martellago. Undici zone, dunque, per altrettanti referenti ma l’obiettivo è allargare. Sinora sono stati installati circa venti cartelli che informano l’avvio del servizio. Per i volontari civici, invece, il Comune ha indetto il bando per gli interessati, che scadrà, almeno in questa prima fase, il 31 maggio. Per aderire, si deve essere maggiorenni. Si tratta di un’azione preventiva che non si sostituisce alle forze dell’ordine. Le persone saranno formate dalla polizia locale e osserveranno il territorio, saranno da supporto

organizzativo alle attività dei vigili, faranno segnalazio-ni. Rientreranno in un apposito elenco, coordinato dagli stessi vigili e indosseranno un giubbino identifi cativo. Per ogni luogo sarà nominato un responsabile, che avrà il compito di relazionarsi con il comando. Le domande devono essere consegnate a mano all’uffi cio Protocollo entro il 31 maggio, oppure si potrà inviare una racco-mandata in municipio (piazza Vittoria 1) o attraverso la posta elettronica [email protected]. Il Comune stanzierà 100 euro per installare le telecamere, anche se sarà solo il primo passo. Soldi che serviranno per la centrale operativa, il server e far partire quello che potrebbe essere defi nito un “Grande fratello”. “Abbiamo un progetto e ci sono delle cose da sviluppare – dice l’assessore all’innovazione tecnologi-ca Antonio Loro – ma siamo partiti da zero”. Il sindaco Monica Barbiero ha parlato della possibilità di consen-tire ai cittadini di stipulare una polizza – si parla di una cifra attorno ai 10 euro – che permetterebbe di tutelar-si almeno sui danni subiti. Si tratta di un’assicurazione in linea con quanto stanno facendo altri Comuni. “Stia-mo cercando di risolvere i problemi – precisa il sindaco – ma anche nel tavolo sulla sicurezza non ho sentito proposte dagli altri, specie dal Movimento 5 Stelle: mi

sono riletta i verbali”. Per i militari dell’Arma, la situa-zione attuale è più accettabile rispetto a qualche mese fa, e i dati non sono allarmanti, anche se la criminalità è da considerarsi “aggressiva” e c’è una percezione più alta di brutti fatti. La questione è uscita durante un incontro pubblico tenutosi al centro parrocchiale di Olmo, al quale hanno partecipato oltre 250 persone. Ci sono, però, degli accorgimenti che si possono tenere per rendere più diffi cile la vita ai malintenzionati. Intan-

to: camminare nel senso opposto rispetti ai veicoli per poter vedere chi ci viene incontro, mai tenere la borsa sul portapacchi della bicicletta o in bella vista in auto, evitare le strade isolate o poco illuminate, non lasciare le chiavi di casa sotto il tappeto o in auto. Ai controlli di vicinato, i carabinieri non dicono no, ma le segnalazioni devono essere fatte con cognizione di causa, perché si rischia di dirottare per niente una pattuglia in un posto piuttosto che in un altro dove servirebbe.

di Alessandro Ragazzo

Controlli di vicinato, più illuminazione, telecamere ed assicurazioni contro i furti ecco le misure che sono previste

Ordine pubblico Al via ad un pacchetto di iniziative ad hoc per frenare il crimine

Martellago in prima linea sulla questione sicurezza

La pres-sentazione dei gruppi per il controllo del vicinato

Il Comune di Mirano ha già diffuso il nuovo indirizzo e i contatti di posta elettronica: la polizia locale del Miranese, primo atto

concreto della neonata Unione dei comuni, è ormai realtà. Il comando unico diventerà operativo in estate, probabilmente già da luglio. I tempi sono stati fi ssati dopo la pubblicazione, da parte della Regione, dello stanziamento di 135 mila euro, messi a bi-lancio proprio per far per decollare l’Unione. Fondi che serviranno per tradurre in pratica il progetto esecutivo di collaborazione tra i sei comuni aderenti, che prevede tra le al-tre cose l’adeguamento di Villa Belvedere, a Mirano, come sede del nuovo ente: pro-prio in villa troverà posto il comando unico che riunirà i vigili di Mirano, Spinea, Noale, Martellago, S. Maria di Sala e Salzano. I fondi stanziati dalla Regione permetteranno di creare in villa un grande centro di elabora-zione dati su cui viaggeranno informazioni e servizi dell’Unione. Lavori subito al via, poi a luglio ci sarà il trasloco in villa delle polizie locali: per primi arriveranno i vigili non legati da convenzioni, quindi quelli di Mirano, Noa-le, S. Maria di Sala e probabilmente Spinea, che sta risolvendo il suo rapporto con Vene-zia. Subito dopo saranno raggiunti dai colle-ghi di Martellago e Salzano, vincolati dalla convezione del Miranese Nord. Con l’estate dovrebbe dunque diventare operativa la Po-lizia locale del Miranese: potrebbero subito prendere forma anche i primi servizi associa-ti, tra cui il terzo turno, con i vigili in strada fi no alle 22. Tra gli obiettivi di unifi care sin-goli comandi c’è infatti anche quello di otti-

mizzare uomini, mezzi e risorse per istituire il cosiddetto turno serale, che consentirebbe di prevedere pattuglie di vigili in servizio fi no a tarda ora. Saranno armati, ma solo per autodifesa, come prevede la legge, non per svolgere servizi di pubblica sicurezza: un ser-vizio h-24 o quasi, tuttavia, consentirebbe di effettuare rilievi di incidenti stradali anche di notte, liberando così dall’incombenza pattuglie di polizia e carabinieri in funzione anticrimine. Anche se c’è chi, come il consi-gliere Lucio Dalla Costa, vorrebbe utilizzare i vigili anche come formatori di sicurezza, dopo i numerosi colpi messi a segno dai ladri nelle case del Miranese, e che hanno portato alcuni residenti a replicare agli assalti con le armi. “L’obiettivo – spiega Dalla Costa – è vedere se vi siano i margini per promuovere iniziative in cui la polizia locale sia riferimen-to e allo stesso tempo possa fare una forma-zione specifi ca ai cittadini sul tema dei furti nelle abitazioni, coinvolgendo gli agenti, in collaborazione con le altre forze dell’ordine, per condurre lezioni formative e coinvolgere i cittadini”.

pOLIZIA LOCALE COMANDO UNICO pER IL MIRANESE

F.D.G.

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segue da pag. 1Lo raccontiamo spesso nel nostro giornale, lo facciamo anche que-

sta volta affrontando proprio il tema del lavoro. Un tasto che dire dolente è dir poco in una regione come la nostra che solo cinque anni fa contava un tasso di disoccupazione del 3,5% e che oggi segna il 7,7%. 96 mila posti di lavoro persi. Ma i dati non sempre parlano chiaro. Raccontano meglio qual è la realtà dei fatti le storie tragiche degli imprenditori che hanno perso tutto, a volte, anche la vita. E’ famoso il drammatico re-cord degli imprenditori suicidi che vanta la nostra Regione in Italia. Can-celli chiusi, serrande abbassate che lasciano fuori gli operai, i dipendenti e chi lavora nell’indotto. Un domino tremendo da raccontare e da vivere.

Cosa ha fatto chi governava in Regione in questi cinque anni per cambiare le cose? Se chiedi alla gente, quella ti risponde “niente”, “poco”. Chi invece, ha amministrato esibisce i dati, nero su bianco e, soprattutto, il conto dei soldi spesi. Perché “carta canta”! Il Veneto ha speso quasi un miliardo di euro per sostenere il reddito di chi ha perso il lavoro. Non poco! Precisamente 872 milioni in ammortizzatori in deroga dal 2010 ad oggi, per 36mila aziende e oltre 290 mila lavo-ratori. Altri 16 milioni di euro sono stati investiti per aiutare altre 4.500 imprese che hanno utilizzato la cassa integrazione straordinaria e la mobilità, e i lavoratori che, invece di stare a casa in attesa di tempi migliori hanno preferito darsi da fare nei loro comuni e impiegarsi in lavoretti di pubblica utilità. A loro la comunità deve molti grazie. Darsi da fare. Mai poltrire. Un modo di pensare che è tutt’uno con il Dna dei veneti che non sono in grado “de stare senza far gnente!”. Ma la politica non può ridursi a limitare i danni, a salvare il salvabile. La politica con la P maiuscola deve rilanciare e guardare più in alto della soglia del possibile. Se no a che serve? Se non è così hanno ragione tutti quelli che il 31 maggio prossimo non si recheranno alle urne. La lotta contro la crisi si vince con le idee, la buona volontà e la concretezza di ciò che è possibile fare per la collettività e per i singoli, per le imprese e per gli operai. Ai politici chiediamo questo: parlateci di cose possibili. Tenetevi il resto. Tenetevi il racconto di quanto siete stati bravi a fare meglio di Lombardia e Emilia Romagna nel frenare la disoccupazione. Che forse non siete stati voi, ma i nostri capitani d’impresa! Tenetevi la demagogia su quanto è colpevole il Governo. Tenetevi le scuse su come non siete riusciti a risparmiare tagliandovi vitalizi e stipendi. Tenetevi anche le ricette facili: “cancello quello e con ciò che risparmio faccio quell’altro”. Perché le grandi imprese si realizzano insieme a molti attori non con fughe in solitaria. Rendeteci facile aprire un’impresa, aiutateci ad entrare nel mondo del lavoro, garantiteci una fi scalità adeguata per stare in piedi e noi risponderemo al meglio. Vogliamo lavorare e tanto, come da buoni veneti abbiamo sempre fatto”.

EditorialeLavoro: nuove strade, nuova gente

*[email protected] - [email protected]

8 Noale

Si sentono dimenticati, assediati dal traffico e dalle polveri sottili che rendono la vita impossi-bile. I residenti di via Mestrina a Noale aspetta-

no che la politica trovi una soluzione a un problema nato soprattutto dopo l’apertura della variante alla Noalese nell’ottobre 2010: i camion passano a po-chi centimetri dalle case, lo smog è sempre presen-te, complice il semaforo all’incrocio con via Monte Grappa che provoca code, oltre alle crepe nelle case e le continue scosse. Hanno protestato a dicembre 2011, affiggendo dei cartelli, qualcuno ancora pre-sente, ma le scritte si sono sbiadite. Ci stava scritto “Pensateci, la regionale deve andare al suo posto. E basta promesse”, “Così non si può più vivere nello smog”, “Di notte non si dorme, di giorno si soffoca. Dateci un respiro per vivere. Grazie”, “Lo smog ci fa morire”, “Siamo stanchi di questo casino”, “Vo-gliamo uscire in sicurezza dalle nostre case. Questo è l’inferno”, “In questa strada non si può più vivere fra smog e vibrazioni”, “Basta sindaci tirate fuori un po’ di coscienza. Non seppelliteci”. A distanza di diversi anni, però, i concetti non sono per nulla cambiati, mentre restano vivi i malumori. E attendo-no un cenno dal sindaco di Noale Patrizia Andreotti. “Non ce la facciamo più – spiega Gianni Gambaro, a nome della trentina di abitanti della zona – qui non si dorme, non si respira e ci abitano pure degli anziani. Ci sentiamo presi in giro per quanto suc-cesso: viviamo una situazione disperata”. Dalla vicina roton-da, sarebbe dovuta partire la strada di collegamento con via Volta a Scorzè. Poi il progetto è stato modificato e loro si trova-no mezzi pesanti e auto sotto il naso. In quel tratto di strada di via Mestrina, la car-reggiata è stretta e il traffico è intenso. Anche perché i camion provenienti da Scorzè o Salzano, una volta giunti all’incrocio di via Monte Grappa, o proseguo-no diritti o svoltano verso la provinciale perché non

possono andare verso il centro di Robegano, per via del divieto di transito. Per risolvere il pro-blema di via Mestrina e tenere lontano il traffico, si era pensa-to a costruire un by-pass dalla rotonda della variante a via

Cornarotta, zona Germoglio, ma da Salzano si sono sempre detti scettici. Oppure, creare una parallela alla stessa via Cornarotta che arrivasse a metà della provinciale Salzano-Scorzè. Anche qui tutto fermo. “Siamo al disastro – dice ancora Gambaro – perché

le nostre case stanno cedendo: abbiamo crepe, la malta cade, ci sono cedimenti. Via Mestrina è peggio di un’autostrada, mentre in centro a Noale hanno risolto il problema traffico: ora passa tutto di qui”. Patrizia Andreotti pensa di riaprire il discorso con il Comune di Salzano. “E’ chiaro – spiega – che così non si può andare avanti. C’è una situazione insopportabile e di pericolo anche per i pedoni e i ciclisti. Siamo in una fase di passaggio tra l’attuale e la nuova legislatura in Regione. Ma, nel frattempo, riprenderò il dialogo con il collega Alessandro Quare-simin, per arrivare a una proposta”.

di Alessandro Ragazzo

Ambiente I residenti assediati dal traffico chiedono interventi urgenti al sindaco

Via Mestrina, proteste contro lo smog

Auto in coda sulle strade

Il problema è nato soprattutto dopo l’apertura della variante alla Noalese nell’ottobre 2010

Per il 2015 Aprilia punta a mantenere le quote di mercato conquistate negli anni precedenti. Questo è quanto ha detto il presidente Roberto Colaninno

nell’incontro con i sindacati Fiom Cgil e Fim Cisl per fare il punto della situazione. Ovvio che la situazione occu-pazionale resti sempre il primo pensiero delle due sigle, ma c’è da fare i conti con un mercato che non decolla: da qui la richiesta di puntare sui veicoli supersportivi oppure su quelli a media e grossa cilindrata. Esclusa

l’ipotesi di entrata di nuovi soci. I dati delle vendite, provenienti dal Ministero dei Trasporti, riferiscono che nel primo trimestre dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2013, se ne è andato via un altro 16 per cento. In sei anni c’è stato un netto calo d’immatricolazioni. Nel 2009 si vendevano 500 mila veicoli, lo scorso anno 180 mila: meno 64 per cento. Nella speranza che qual-cosa si sblocchi, in positivo, nei prossimi mesi, Colanin-no punta a mantenere le attuali quote di mercato, con

il gruppo a quota 16 per cento del complessivo e del 25 per cento del settore scooter, mentre gli investimen-ti non saranno toccati, con una media di 100 milioni annui. Michele Valentini di Fiom Cgil ha domandato se esiste la possibilità dell’entrata di nuovi soci. “Ce lo ha escluso – aggiunge – anche se altrove, vedi Mv Augusta, sta sfruttando la vendita di parte delle quote a Mercedes. L’importante è non toccare i lavoratori, che devono essere salvaguardati”. Anche Fim Cisl ha avan-

zato le sue proposte per il medio-lungo periodo. “Abbia-mo chiesto che si punti di più sulla qualità – riferisce il suo rappresentante Matteo Masiero – e migliorare la rete vendita: qui ci hanno risposto che ci vorrà un trien-nio. Non sappiamo cosa succederà con i nuovi modelli e speriamo che il quadro generale migliori”.

territorio Occupazione ApriliA, colAninno Vede roSA per il 2015

A.R.

Il sindaco Patrizia Andreotti punta ad un accordo con il collega di Salzano

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9Noale

Sono iniziati i lavori del nuovo ecocen-tro in via Pacinotti a Noale su un terre-no di proprietà comunale. Il progetto

era partito con la giunta di Michele Celeghin ed è stato approvato lo scorso anno. Andrà a sostituire quello in via Mestrina, e il fu-turo edificio troverà posto in una superficie comunale da 4.200 metri quadrati, dal costo di 500 mila euro, ma 100 mila arri-veranno dalla Regione. Per erigere l’opera, il Comune ha venduto il terreno di sua pro-prietà in via Mestrina, in comodato d’uso alla Cosmo, che ora sta portando avanti il

cantiere. I lavori termineranno a fine esta-te 2015 e poi ci vorranno i tempi tecnici per il collaudo. Dunque il nuovo servizio prenderà il via prima della fine dell’anno in corso o, al massimo, all’inizio di quello successivo. “Abbiamo sin da subito gestito alcune pratiche rimaste ferme – spiega il sindaco Patrizia Andreotti – e verificato tutte le procedure di gara. Questo passag-gio è stato necessario, perché quando una nuova squadra si insedia è opportuno fare le dovute verifiche per capire se, visti i con-tinui cambiamenti delle normative a livello

nazionale, i progetti sono ancora in linea con quelli iniziati già da diversi mesi se non anni”. Soddisfatto per l’avvio del cantiere anche l’ex assessore all’Ambiente Renato Damiani. “Negli anni del mio assessorato – spiega – erano chiari due obiettivi. Il pri-mo educativo, nel senso di trovare tutte le vie di comunicazione per sensibilizzare i no-alesi al valore dell’ambiente e del rispetto dello stesso. Di questo aspetto il riciclaggio è parte integrante. In secondo luogo il va-lore sociale che deve stare alla base di ogni agire politico: lo schema di convenzione

di Alessandro Ragazzo

Il futuro edificio troverà posto in una superficie comunale di 4.200 metri quadrati, costerà 500 mila euro

Ecologia Al via il progetto avviato con la giunta di Michele Celeghin

Torna domenica 7 giugno l’appuntamento con l’Infiorata di Noale, in occasione della festa religiosa del Corpus Domini. La costruzione del tappeto fiorito da parte delle contrade,

prenderà il via già il sabato pomeriggio precedente e poi si potrà ammirare nel giorno di festa. Per costruire gli otto quadri di oltre

15 metri quadrati ciascuno, saranno usati migliaia di garofani, crisantemine, gerbere, ortensie, essenze arboree e materiali na-turali. Scenario è piazza Castello, a ridosso della Torre delle Cam-pane, e al lavoro ci saranno decine di persone, di ogni età, che si cimenteranno con secchi e forbici, anche se una buona spinta arriverà dalla fantasia e dalla buona volontà. E anche questa è una fase molto spettacolare. Si tratta di una delle iniziative più attese e seguite della città dei Tempesta, in grado ogni anno,

di attirare migliaia di visitatori anche da fuori comune e da fuori provincia. Alle 19 del 7 giugno si terrà la solenne processione del Corpus Domini, che si concluderà sotto la Torre delle Campane. Qui, i ragazzi che quest’anno hanno ricevuto la prima comunione, calpesteranno il tappeto floreale. Al solito, dunque, si chiuderà in festa per tutti i presenti. L’In-fiorata è organizzata dalla locale Pro loco. A.R.

il 7 GiuGno tornAl’AppuntAmento con l’infiorAtA

Associazioni

Nuovo ecocentro, sono partiti i lavori

firmato tra Comune e Gruppo Missionario va certamente in questa direzione. Infine l’economicità a favore dei cittadini: la gestione dell’ecocentro affidata in questi anni a un’associazione di volontariato lo ha permesso. Con questo progetto, ci sarà un luogo provvisto di tutti i permessi e i requisiti, dove continuare a svolgere le atti-vità intraprese e dove si potrà continuare a svolgere quel ruolo di volontariato al quale i volontari da anni con passione si dedica-

no”. Per la gestione, il Comune di Noale ha chiesto a Veritas di rinnovare il contratto di gestione al Gruppo Missionario sino a fine anno. “Abbiamo già concordato con la stessa Veritas – spiega l’attuale assessore all’ambiente Alessandra Dini – che nel prossimo incontro parleremo anche della gestione del nuovo ecocentro evidenzian-do, la nostra intenzione di far continuare nella gestione il Gruppo Missionario, da anni impegnato in questa attività”.

Il vecchio Ecocentro

Messaggio elettorale a pagamento

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I curriculum sono sempre di più, la crisi morde e il numero di chi cerca lavoro è in ascesa. Ne sanno qualcosa i sindaci

di Noale (Patrizia Andreotti) e di Scorzè (Giovanni Battista Mestriner), che hanno invitato gli imprenditori locali ad assumere persone del posto: se non è un appello, poco ci manca. I numeri sul tavolo dei due sindaci e degli uffici competenti sono quasi gli stessi: il faldone contiene tra i 60 e i 70 curriculum di persone che cercano un impie-go; si va dal neo diplomato, a chi si è lau-reato da poco, per finire all’esodato, quello rimasto a casa, ma non ha gli anni suffi-cienti per andare in pensione. Insomma, il ventaglio offre tutti i casi, non facendo diffe-renza con il resto della regione e dell’Italia. Andreotti aveva lanciato l’invito nella discus-sione sull’ampliamento della Co.Ind, la ditta produttrice di cosmetici per conto terzi sulla Noalese. “Come giunta ne abbiamo parlato con degli imprenditori locali – precisa – e mi pare che si sia creata una certa sensibili-tà. Chi si rivolge a noi sindaci, significa che ha già peregrinato in giro e questo ci deve far riflettere: ho un plico di curriculum in uf-ficio, e dal primo giorno del mio mandato sono avvicinata da persone. Siamo in una situazione d’emergenza e non facciamo altro che interrogarci su cosa possiamo fare per essere d’aiuto”. Dello stesso avviso il collega Mestriner. “Il tessuto produttivo di Scorzè ancora tiene – dice Mestriner – ma chiedo che a parità di competenze siano privilegiati i dipendenti del territorio. Avere delle aziende che funzionano, ma che, per il

meccanismo perverso delle agenzie interina-li e delle cooperative, assumono personale da lontano o addirittura straniero, significa non comprendere fino in fondo il valore di questo territorio. E’ difficile creare una cul-tura di impresa, difendere l’imprenditoria come valore, se non si riscopre il radicamen-to nella nostra terra. Scriverò una lettera alle attività produttive della zona, dove chie-derò di essere sempre più attente ai proble-mi della popolazione, dando sempre priorità di lavoro a chi risiede a Scorzè o ai comuni vicini. La crisi economica è sempre più forte specie per le categorie più deboli della socie-tà. E’ una sensibilizzazione per ora priva di sanzioni. Ovviamente anche come Comune sapremo tenere conto di quelle realtà che più capiranno i problemi della nostra po-polazione: più si dà al territorio al quale si appartiene, più vi sarà la capacità di tutti i soggetti del territorio, Comune in primis, di

di Alessandro Ragazzo

I sindaci: “Assumere a causa del meccanismo delle agenzie interinali personale da lontano, significa non capire il territorio”

Lavoro I primi cittadini di Noale e Scorzè fanno un appello alle aziende

“Assumente soprattutto dipendenti locali”

farsi carico dei problemi e delle difficoltà del-le imprese. E viceversa. Molte persone stan-no perdendo il lavoro e, una volta perso, faticano a rientrare nel circuito produttivo. Il fenomeno colpisce sia i giovani, negando loro un futuro, che i più anziani, con diffi-coltà nel portare avanti economie famigliari sempre più compromesse. Numerosi adulti non riescono più a pagare i mutui”.

Andreotti: “Da quando mi sono insediata mi avvicinano persone in cerca di lavoro”

Conoscere e vivere la natura non significa dover fare lunghi viaggi alla scoperta di un mondo nuovo

e diverso. L’oasi di via Ongari Noale, a due passi dal centro storico, rappresenta un paesaggio ideale per far conoscere ai bambini il proprio territorio e le bellezze naturalistiche in grado di offrire. Così l’assessorato all’ambiente del Comune, in collaborazione con Martina Bano, che gestisce l’area verde, e la dirigente dell’istituto comprensivo “Betty Pieraz-zo”, Francesca Bonazza, ha confermato per l’anno scolastico in corso il program-ma di visite da parte delle classi quarte delle scuole elementari. Gli studenti hanno già partecipato a una lezione in classe di due ore e nei giorni 4, 8, 6, 11 e 13 maggio usciranno in gita per andare all’oasi. Gli studenti comprende-ranno la storia che ha portato una zona di cave di argilla a spazio naturalistico. Questa offre lo spunto per ragionare su temi quali la trasformazione del terri-torio, il rischio idrogeologico, l’inquina-mento dei corsi idrici. Inoltre i bambini rifletteranno sull’importanza delle aree protette nel territorio, su come cono-scere un luogo naturale vicino a casa, la flora e la fauna tipiche delle zone umide di pianura.

Oasilezioni nAturAliStiche in ViA onGAri

A.R.

10 Noale

Giovani apprendisti

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12 Martellago

Si chiama Martellago-Scorzè il nuovo casello del Passante, inaugurato lo scorso 1 aprile. Un taglio del nastro

avvenuto tra le proteste, pacifiche, dei co-mitati, contro un’opera considerata troppo impattante per il territorio. Il cantiere del casello era partito a gennaio 2013 e si era concluso il 30 novembre scorso. Da allora, sono state sistemate le banchine, i cartelli stradali di accesso e di uscita, fatti gli al-lacciamenti Enel e le altre rifiniture. Una discussione accompagnata da polemiche e da discussioni da parte dei comitati locali e anche nelle varie sedute dei due Consigli co-munali per la forma a diamante rovesciato e dimensioni, considerate molto impattanti. Sopra l’autostrada passa un viadotto lungo 575 metri per collegare l’entrata e l’uscita, oltre a quattro rotatorie per favorire l’in-nesto della circolazione in autostrada. Per arrivare al casello ci sono la bretella da via Boschi, tra Martellago e Scorzè, e la tan-genziale a nord di Martellago, lunga cinque

chilometri e mezzo, che parte dalla Kelema-ta sulla Castellana. In quest’ultima ci sono quattro rotatorie: agli incroci con via Canove e in via Morosini a Martellago, via Ponte Nuovo e via San Paolo a Scorzè. Manca la complanarina di circa un chilometro, che dalla Moglianese, zona via Astori, arriverà al casello. Sarà finanziata da Cav per quasi 5,8 milioni di euro, mentre il progetto sarà in carico di Veneto Strade: non se ne parlerà prima di due anni. “La spesa è stata di oltre 51 milioni di euro – spiega l presidente di Cav, Tiziano Bembo – per cercare di ridur-re l’impatto ambientale. Attorno abbiamo piste ciclabili e aree verdi. A chi protesta dico che è legittimato a farlo, il Passante ha lasciato aperta una ferita ma, come da statuto, i nostri utili di bilancio andranno per le nuove opere del territorio da decidere con la Regione”. Il sindaco Monica Barbiero punta sulle aree verdi. “Quest’anno – dice – il tradizionale “Un albero per ogni nato” è stato fatto proprio a fianco dell’autostra-

da. In estate vorremmo fare dei percorsi musicali e teatrali per sfruttare e far cono-scere questo aspetto del nostro territorio”. Il collega di Scorzè Giovanni Battista Mestriner ricorda il prezzo che si è dovuto pagare. “I campi distrutti, il silenzio rotto, e l’ambiente compromesso – aggiunge – e abbiamo di nuovo messo in gioco una delle cose più importante che abbiamo: la nostra terra. Per noi di cultura contadina, non è solo luogo di lavoro o di residenza, è identi-tà. Ciononostante, ancora una volta, come

abbiamo continuato a fare negli ultimi 70 anni, in nome della difesa del progresso e delle opportunità economiche e relazionali, siamo stati disponibili come società a met-terla a disposizione. Non dimenticatevene mai, perché i minori costi di trasporto, le opportunità date alle realtà produttive non sono solo il giusto riconoscimento per i vo-stri meriti, ma è anche frutto del sacrificio di molti. Mi auguro che quest’opera possa davvero contribuire al progresso economico e culturale della nostra terra”.

Grandi opere Dopo anni di attesa arriva il taglio del nastro

Il casello di Martellago e Scorzè è stato aperto Sopra l’autostrada un viadotto lungo 575 metri per collegare l’entrata e l’uscita e 4 rotatorie per favorire l’innesto di Alessandro Ragazzo

Aumenta il numero di arbusti pre-

senti nel territorio di Martellago grazie all’iniziativa, ormai oltre ventennale, “Un albero per ogni nato”. Dal 1994, anno in cui si è partiti con il progetto, sono circa 4 mila le piante che hanno contribuito a rendere più verde il Parco Laghetti a due passi dal centro di Martellago. Vi hanno trovato posto specie autoctone, come frassini, carpini e castagni e ognuna è stata adottata dai genitori. In questo modo, il Comune vuole dare il benvenuto ai propri figli e l’albero adotta-to, porterà in modo simbolico, il nome del piccolo. Inoltre si sono resi più verdi le su-perfici fra Martellago e Maerne. Stavolta si è scelto un posto diverso, in via delle Motte a pochi metri dal Passante, dove hanno tro-vato posto 138 tra frassini, carpini e aceri, tanti quanti nati nel 2014. Infatti, lo scorso anno sono venuti alla luce 74 maschi e 64 femmine, e ciascuno ha il suo personale arbusto con tanto di cartoncino colorato di riconoscimento, consegnati anche ai papà e alle mamme. L’iniziativa vuole essere un piacevole ricordo per tutta la famiglia, che potrà vedere la contemporanea crescita del figlio con quella dell’albero.

Iniziativaun Albero per oGni nAto

A.R.

Il Pedibus a Martellago taglia il traguardo delle dieci can-deline e lo fa percorrendo

un po’ della sua storia. Per fe-steggiare questo speciale com-pleanno, la locale Associazione Genitori ha regalato degli zaini antipioggia e alcuni gadget agli oltre 200 studenti iscritti e alla sessantina di volontari. Il materiale porta la scritta “Dieci anni di Pedibus… insieme” e vuole pure essere un augurio perché ce ne siano altrettanti. Il servizio nacque nell’anno scolastico 2005, in un’autentica dimostrazione di progetto partecipata (si ricorda il Progetto “La città dei bambini e delle bambine – La scuola e la città”). Furono coinvolti i bambini più grandi, che elaborarono i percorsi pedonali, analizzando le proprie abitudini e l’artico-lazione viaria del paese, e quelli più piccoli, che parteciparono ad ideare i cartelli segnaletici e dei messaggi educativi. Alla fine, l’Associazione Genitori Martellago e i vari volontari, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo e del Comune, riuscirono a creare “l’autobus umano”. Il servizio, infatti, è noto per il suo serpentone a piedi formato da bambini delle elementari e “autisti”, ovvero genitori e adulti. Contribuisce a ridurre il traffico e lo smog, funzionando tutti i giorni di scuola, a prescindere dalle condizioni meteo. Oggi il Pedibus di Martellago conta su quattro linee: Ronco-Pree, Cedribus, Giardileccio e Bermotte. Il primo ha come partenza via Delle Pree, il secondo via Friuli, il terzo il municipio di via Castellana e, infine, il quarto via Berna. Ogni percorso prevede fermate intermedie, segnalate da dei cartelli ideati dai bambini, dove può risultare più comodo per alcuni aspettare e unirsi al gruppo. I tragitti sono stati progettati dagli stessi alunni con l’ottica della sicurezza, e del piacere di percorrerlo in compagnia. Per l’anno il Pedibus è arricchito dal “Progetto tutor”, con i bambini di quinta che faranno da “con-trollori” degli alunni più piccoli; ai più grandi, infatti, è affidato il compito di ricordare le regole di buona condotta durante il tragitto.

Servizii 10 Anni del pedibuS

neWS

Il teatro e la musica, con i suoi molteplici linguaggi, come progetto per incentivare competenze e conoscenza nei ragazzi. Il teatro e la musica come inclinazione che la scuola coltiva per aprirsi al territorio e alimentare un dialogo di scambio reciproco con esso. E’ con questo spirito che

l’Istituto comprensivo di Maerne e Olmo “G. Matteotti” continua dal 1989 a curare il progetto “Teatro a scuola” fiore all’occhiello - insieme all’indirizzo musicale della secondaria di primo grado - della proposta formativa che la scuola sempre più intende offrire a tutte le fasce d’età dei suoi studenti, in un contesto di continuità dalla materna alle medie. Tutto nacque più di 25 anni fa dall’intuizione di un gruppo di insegnanti entusiasti e competenti che videro nel teatro un mezzo alternativo e di grandi potenzialità formative per i ragazzi. Erano la professoressa Albarosa Artico e il professor Alessandro Voltolina - insieme agli insegnanti Edgardo Rossini e Maria Muner che sono recentemente mancati - che ancora oggi, pur essendo ormai in pensione, continuano a mettere a disposizione, come volontari, le proprie competenze a favore dei colle-ghi Paola Faraon e Brunella Zambon - funzioni strumentali di arte e spettacolo - che ne hanno raccolto il testimone.

“Avviato con i ragazzi della scuola media - racconta Paola Faraon - il progetto artistico è diventata una straordinaria attività di formazione trasversale che coinvolge e appassiona gli alunni, valorizzando le competenze di ciascuno attraverso l’utilizzo del linguaggio espressivo, artistico, del corpo e anche musicale. Coloro che non riescono ad esprimersi con altre modalità, hanno trovato nel teatro un nuovo spazio di espressione”. Il laboratorio teatrale, del progetto “Teatro a scuola”, è rivolto ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado, inizia a febbraio e prosegue fino a giugno, coinvolgendo di anno in anno un numero sempre crescente di alunni. “Ciascuno porta i suoi talenti e si mette a disposizione in base alle proprie inclinazioni, - spiega Brunella Zambon - ma per tutti coloro che decidono di aderire, perché il corso è facoltativo e programmato in orario extrascolastico, rappresenta un motivo di sano interesse e anche una costruttiva occasione di aggregazione”. Il progetto si conclude con l’allestimento dello spettacolo di fine anno che oltre ad essere proposto all’interno della scuola, viene replicato per il territorio. Il progetto di continuità riguarda invece - quest’anno - le classi dei bambini uscenti della scuola dell’Infanzia - oltre a quella comunale verrà coinvolta anche quella parrocchiale - e l’indirizzo mu-sicale della scuola secondaria di primo grado per un concerto di fine anno con coro e orchestra. Un’attività, quella artistica, che viene seguita con interesse e partecipazione anche dal Comune e dalla Pro loco, quest’ultima provvede alle spese del teatro in occasione dell’allestimento degli spettacoli rivolti al territorio.

L’istituto comprensivo di Maerne e OlmoteAtro, muSicA e Arte: lA ScuolA dA oltre 25 Anni propone e produce culturA per i Suoi Studenti e per il territorio

La storia come fonte d’ispirazione ma anche come occasione di approfondimento è alla base del progetto “Vil razza dannata (1924-

2014)”, uno spettacolo ispirato alla figura di Giaco-mo Matteotti, cui è intitolato l’istituto comprensivo di Maerne e Olmo, a 90 anni dall’omicidio del per-sonaggio politico.

Già proposto al territorio, lo spettacolo verrà replicato all’interno della scuola, in aula magna, il prossimo 24 aprile dal gruppo del laboratorio teatrale.

E’ l’ultima fatica di una consolidata tradizione scolastica che per l’allestimento degli spettacoli attinge proprio dalla storia, per ricordare, invitare a riflettere e diffondere cultura. Rappresenta un ap-puntamento fisso il tema della Shoah. Quest’anno i ragazzi del laboratorio di teatro, in occasione della Giornata della Memoria, hanno proposto “Irene”, la storia di una ragazza che racconta la propria espe-rienza in campo di concentramento

FocusomAGGio A GiAcomo mAtteotti, Gli SpettAcoli iSpirAti AllA StoriA

A.R. Ornella Jovane O.J.

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14 Scorzè

L’ex base missilistica di Peseggia diventa della comunità dopo il via libera ufficiale dell’agenzia del demanio con la consegna formale delle chiavi. Si tratta del primo bene

consegnato a un Comune, facendo riferimento alla legge sul federalismo demaniale. Si tratta di 18 ettari che potrebbero diventare il nuovo polmone verde del territorio, e un posto dove poter fare dello sport. Questa, infatti, l’intenzione di Scorzè, che esclude nuovi fabbricati e punta al rilancio in tempi brevi. Di-smessa ancora nel 2009 con attorno 2 mila famiglie che hanno percepito per anni delle indennità, il 22 aprile 2014 il Ministero aveva dichiarato che quella superficie “non riveste interesse ai fini istituzionali della difesa”. Un mese dopo, la direzione cen-trale gestione patrimonio immobiliare dello Stato dell’agenzia del demanio aveva dato il via libera al trasferimento, a titolo non oneroso, dell’ex base. Il 29 settembre scorso il Comune aveva approvato una delibera per averla, senza sborsare un euro. E così è stato, anche se ora si dovrà lavorare per riquali-ficarla e farla diventare un punto di riferimento paesaggistico. Si è parlato anche di collegare Peseggia all’ex base missilistica con una pista ciclabile su via Verdi e una rotatoria tra la stessa via Verdi e via Moglianese con un percorso di tipo naturalistico a est del Comune come lungo il fiume Dese a Scorzè. Insomma, da una zona che costituiva un limite per migliaia di persone, potrebbe diventare un punto importante per la vivibilità del ter-

ritorio. Non servirà alcuna bonifica e potrebbe trovare posto un percorso-vita da far gestire alle associazioni. Nata ai tempi della guerra fredda, serviva a proteggere la zona attorno a Mestre. Due leggi nazionali, infatti, avevano stabilito l’erogazione di un compenso in denaro a tutti coloro che avevano una proprietà nella zona asservita poiché “non consente di disporre del bene in piena libertà”. In pratica le servitù erano delle limitazioni della proprietà fondiaria, per garantire la piena funzionalità e la sicurezza del bene demaniale destinato alla difesa militare del-lo Stato. “Ora – spiega il sindaco Giovanni Battista Mestriner – faremo un sopralluogo; è un luogo abbandonato da anni che ha bisogno di interventi anche importanti, prima di essere agi-bile per tutti. Dovremo trovare pure delle risorse. Però adesso iniziano un percorso e un impegno, perché si potrà riutilizzare un bene importante per tutta la comunità. Ringrazio chi ha se-guito la vicenda in questi anni, come l’ex assessore Francesco Tranossi e quello attuale Claudio Codato”. Su quanto accadrà, comunque, non ci sono molti dubbi: nessuna costruzione, ma spazio a un polmone verde comunale. Il recupero, comunque, passerà attraverso le discussioni in Consiglio comunale, ma potrebbero essere organizzati anche dei dibattiti pubblici. Il Pd, infatti, aveva avanzato l’ipotesi di un concorso d’idee per coinvolgere gli studenti universitari, il Movimento 5 Stelle non esclude di interpellare i cittadini.

Urbanistica L’agenzia del demanio ha formalizzato il passaggio di proprietà

L’ex base missilistica è del ComuneSi tratta di 18 ettari che diventeranno il nuovo polmone verde del territorio e un posto dove poter fare dello sport

C’è una nuova opportunità per chi ama l’aria aperta, fare passeggiate e cerca di mantenersi in forma. Da qualche set-

timana, infatti, l’itinerario del fiume Dese a Scorzè ospita una zona dedicata al fitness e alla ginnastica aperta a tutti. Così tra una cam-minata e l’altra, si può allargare la gamma di cose fa fare e allenare anche altre parti del corpo. L’iniziativa è partita dal Comune, con l’obiettivo di andare incontro a chi vuole fare dello sport all’aperto. Si è scelta un’area mol-to praticata dagli sportivi e da chi passeggia, o corre per tenersi in forma. Sono stati installati sette attrezzi, disposti a semicerchio in mezzo agli alberi e in grado ciascuno di supportare al massimo 130 chili di peso. Si possono tonificare la schiena, i bicipiti, le gambe, gli addominali ma anche i tricipiti e le spalle. Poi è possibile fare esercizi di aerobica. Insomma, una piccola palestra a cielo aperto. C’è pure un cartellone dove si possono leggere le istru-zioni e le avvertenze perché siano usati nel modo migliore. Ci sono anche dei consigli utili, come, ad esempio, di fermarsi nel caso in cui si avvertano stanchezza o dolori, e consultare un medico prima d’iniziare l’attività.

SportnuoVi itinerAri lunGo il fiume deSe

A.R.

di Alessandro Ragazzo

Sempre più viaggi e, di conseguenza, si macinano sempre più chilometri: quasi il doppio nell’arco di un quin-

quennio. Questo il sunto dell’attività 2014 dell’associazione Anteas Avas di Scorzè, presieduta da Lorenzo Trovato, che vede un numero sempre più ampio di persone richiedere di essere accompagnate verso strutture sanitari, ospedaliere e centri riabi-litativi. Il servizio è attivo dal 2001. Con i quattro mezzi a disposizione, adatti pure al trasporto di disabili in carrozzina, lo scorso anno sono stati fatti 3.910 viaggi, ovvero più 462, rispetto al 2013. Nel 2010 erano 2.214: quasi il doppio. Una parte del ser-vizio ha interessato cinque persone disabili frequentatori del Cerid di Spinea, altrettanti anziani alla casa di riposo Anni Sereni di Scorzè, una, per tre mesi, della struttura di Zero Branco, tre disabili, da Trebaseleghe, Noale e Martellago, da accompagnare per lavoro, una da Quinto di Treviso a Scorzè sempre per lavoro, un’altra da portare alla scuola di Martellago con l’assistente e, infi-ne, tre persone al Csm di Mirano. Dunque le domande non arrivano solo dal comune di Scorzè, ma anche dai vicini Martellago, Trebaseleghe, Salzano, Noale, fino a Quinto di Treviso. Lo scorso anno hanno beneficiato 326 persone, di cui 5 minori accompagnati, e sono stati percorsi 120.341 chilometri, che significano più 13.032 rispetto all’an-no precedente. E se guardiamo sempre al 2010, quand’erano 78.598, l’aumento è stato di 41.743. Se guardiamo alle spese per il carburante, nell’arco di un quinquen-

nio sono salite dalle 8.595,03 del 2010 ai 16.234,77 sostenute lo scorso anno: poco meno del doppio. Il servizio ha visto impe-gnati, a turno, tredici associati tra volontari autisti e, in alcuni casi, accompagnatori, per un totale di più di 13.000 ore di attività. Il servizio è molto richiesto, dunque, tanto che ogni anno si migliora quanto fatto in quello precedente. Si svolge tutti i giorni della settimana, talvolta anche nei festivi, da gennaio a dicembre, sia al mattino sia al pomeriggio a seconda della necessità. An-teas Avas ha iniziato, già nel 2010, un so-dalizio con la Carpenedo Solidale onlus del Centro Don Vecchi di Carpenedo, attraverso un’operatrice volontaria residente a Scorzè. Ogni settimana, come da programma, l’as-sociazione, con un proprio pulmino, va a ritirare pacchi e borse di viveri destinati a persone in stato di bisogno e residenti nello Scorzetano. Anteas Avas è iscritta all’Albo delle Associazioni del Comune di Scorzè e a quello della Regione. E’ una onlus alla quale il contribuente può devolvere il 5 per mille dell’Irpef, e il suo scopo principale è dare sostegno e assistenza alle persone, specie nel momento del bisogno.

ANTEAS SEMpRE pIù ACCOMpAgNAMENTI

A.R.

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17Salzano

Iniziativa unica nel suo genere, “Filanda in musica”, è la rassegna di concerti, diversa per generi e musi-che, accolta e promossa dall’assessorato alla cultura

del Comune di Salzano e da Ubijazz. L’iniziativa, che si svolge nella cornice d’eccezione della Filanda Romanin-Jacur, si delinea non solo come una rassegna musicale di qualità e spessore, ma anche come segnale di una cittadinanza attiva e attenta alle proposte del Comune. La rassegna vede la partecipazione di una decina di musicisti, tutti residenti nel salzanese e che possiedono un curriculum di tutto rispetto con una pluriennale espe-rienza concertistica a livello nazionale e internazionale, che hanno deciso di riunirsi per offrire gratuitamente, alla propria comunità, ben quattro serate all’insegna della buona musica. Le serate, iniziate già nello scor-so mese di marzo e che hanno visto la partecipazione di un gran numero di persone, continueranno con altri due concerti venerdì 17 aprile, alle ore 20.30, con la serata dal titolo “L’Ottocento in rosa”, che vedrà il duo pianoforte a quattro mani di Caterina Marcuglia e Laura Carraro. Mentre venerdì 24 aprile sarà la serata dedicata a “Il jazz e le colonne sonore” con la parte-cipazione di Sara Baruzzo e Laura Casadei (Violino); Luca Zanetti (Viola); Emanuela Baccega (Violoncello);

Giacomo Casarin (Contrabbasso); Maria Letizia Pizzato (Flauto); Omar Francescato (Fisarmonica); Sara Scatto e Caterina Marcuglia (Pianoforte). Le serate non saran-no animate solamente dalle dolci note delle musiche proposte, ma saranno accompagnate anche da poesie e letture proposte dal “Gruppo Lettori Volontari di Sal-zano”. Particolarità di tutta la rassegna è, inoltre, la presentazione, ad ogni concerto, di un brano del com-positore Omar Francescato. “L’iniziativa, a carattere gratuito, è stata fortemente voluta dal Comune poiché, anche se dagli ultimi dati, si hanno riscontri positivi sull’economia, la crisi continua i suoi effetti su tutto il territorio e questi concerti rappresentano una buona

occasione di ricreazione e di formazione della comuni-tà. Le date precedenti, quella del 13 marzo, dal titolo “Atmosfere suggestive e improvvisazione” - un duo flauto traverso e arpa, e la serata del 20 marzo, “Mi-niature e canzoni” – tutte le musiche e arrangiamenti a cura di Omar Francescato, sono riuscite a proclamare la rassegna “Filanda in Musica” come un evento di tutto rispetto e di sicura affermazione. Il successo di pubblico e di critica ottenuto, ha dimostrato quanto, proprio in questi momenti in cui è difficile far quadrare il bilancio sia familiare che pubblico, la buona cultura rappresenti non solo un veicolo imprescindibile di crescita e di ag-gregazione per tutti i cittadini del Comune di Salzano.”

Cultura Continua la serie di concerti nella Filanda Romanin Jacur

“Filanda in musica”, musicisti in mostra La rassegna vede la partecipazione di una decina di musicisti, tutti del salzanese, che si esibiscono gratis

Per il terzo anno riparte la rassegna d’incontri “+Libri +Liberi”, che, visto l’apprezzamento del pubblico e l’interesse suscitato nel corso delle pre-

cedenti edizioni, l’assessorato alla cultura del Comune di Salzano e l’associazione “Gruppo Lettori Volontari di Salzano” ha voluto rinnovare anche in questa prima-vera del 2015. Si tratta di un ciclo di incontri nel corso dei quali vengono presentati libri e autori, con storie ed esperienze che possono parlare direttamente alla vita di ciascuno. Il filo rosso che vuole unire tutti e sei gli incontri della rassegna è la “memoria”, sia come memoria storica, legata agli anniversari della Grande Guerra e il Settantesimo della Liberazione, e la memo-ria privata, da intendersi come rievocazione di vissuti e di sentimenti personali. La rassegna inizierà giovedì 23 aprile con una serata dal titolo “Lassù è casa mia. L’angelo del Grappa”. La sera successiva, venerdì 24 aprile, sarà la volta di “Fiori di sale”, mentre, giove-dì 30 aprile la serata sarà all’insegna della memoria storica e vedrà il titolo di “Salzano tra Fascismo e Resi-stenza”. Dopo una pausa di due settimane, giovedì 14 maggio, sarà la volta di “Quando l’amore guarisce” e, l’incontro del 21 maggio, avrà il titolo “Il contrario di polvere”. Tutte queste serate avranno luogo nella biblioteca comunale e inizieranno alle 20.45. Per l’ul-timo serata, dal titolo “Muffa e glicine”, programmata per il 28 maggio, si è voluta scegliere la cornice della Filanda Romanin-Jacur per ricordare la centralità della memoria nella comunità salzanese e per dimostrare, ancora una volta, da quante bellezze ricche di storia sia composto questo paese.

BibliotecaAl ViA lA terzA edizione,

“+libri +liberi”

A.M.

di Anna Michieletto

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18 Salzano

A Salzano aiutare gli altri sta diventando un carattere tipico di questa comuni-tà, e dopo le varie iniziative proposte

dal Comune, anche la parrocchia, da sem-pre attiva nell’aiutare i più bisognosi, ha deciso di intraprendere un nuovo progetto dal nome “Il mio uno per tutti”. Il proget-to consiste in una sorta di autotassazione che ogni cittadino decide di fare, donando un corrispettivo dell’1%, o lo 0,5, delle proprie entrate mensili, personali o fami-liari, direttamente all’ufficio parrocchiale o attraverso un bonifico fatto dalla propria banca. Il versamento può essere anche corrisposto ogni tre o sei mesi e, nel caso di conto corrente presso la Banca di credito cooperativo Santo Stefano di Martellago, grazie ad un accordo con la parrocchia, il bonifico è gratuito. Aiutare i più bisognosi, sostenere le spese concrete della chiesa e rendere i fedeli più attenti alle problemati-che del proprio Comune, sono solo alcuni degli obbiettivi che si vogliono raggiungere con questo progetto, una novità assoluta nel territorio. Per ora, anche se si vuole arrivare ad una partizione equa, le offerte raccolte saranno divise, destinando il 30% del totale alla Caritas di Salzano, mentre il 70% delle offerte restanti verrà utilizzato per sostene-re i bisogni economici della parrocchia, sia ordinari, come il mantenimento delle tante iniziative già in piedi, che straordinari, come il restauro della canonica che sente tutto il peso dei suoi anni. I lavori di ristrutturazione dell’immobile, l’antica dimora patrizia Villa Combi, procedono in maniera celere e con dei buoni risultati che possono essere visti in presa diretta dai salzanesi: periodicamente, infatti, i parrocchiani possono partecipare a delle visite guidate al cantiere, scoprendo antichi dettagli che emergono dai lavori, ma anche nuovi accorgimenti per rendere sicura e funzionale la struttura. La quota derivante dall’iniziativa “Il mio uno per tutti” ha lo scopo di finanziare i bisogni primari delle fa-miglie di cui si occupa la Caritas di Salzano che sono circa una trentina, sia italiane che straniere, e a cui garantisce non solo l’acco-glienza e l’ascolto, ma anche il pagamento delle bollette e una borsa della spesa. Un cospicuo aiuto che arriva ancora dalla co-munità è la raccolta, durante la “giornata della solidarietà” che si svolge una volta al mese, di generi alimentari di prima ne-cessità e di offerte. Il progetto “Il mio uno per tutti”, partito a gennaio 2015, ha già raggiunto notevoli traguardi, sono state, infatti, già consegnate 53 borse e ricevuti oltre 770 euro di offerte, con più di 860 euro di utenze pagate. Nell’elenco delle per-sone aiutate non ci sono solo famiglie, ma anche anziani, persone che percepiscono pensioni basse o hanno figli in difficoltà. “Si tratta di una formula di compartecipazione

di Anna Michieletto

Da gennaio consegnate 53 borse e ricevuti oltre 770 euro di offerte, con più di 860 euro di utenze pagate

Sociale La parrocchia promuove il progetto “Il mio uno per tutti”.

L’autotassazione per aiutare gli altri

La chiesa di Salzano

alle necessità della comunità che considero importante - sottolinea il parroco, monsignor Paolo Cargnin - perché sottolinea il valore della corresponsabilità, del prendersi cura dei bisogni di tutti e in particolare di chi è in difficoltà. E’ un po’ come la pioggia. L’acqua non ti cade in testa a secchiate, ma goccia dopo goccia. Ognuno è importante ed es-senziale per l’altro, vogliamo essere l’uno la goccia dell’altro”.

Il tempo della dichiarazione dei redditi e di decidere a chi destinare il 5 per mille, è arrivato anche per i cittadi-

ni di Salzano che si vedono proporre, dal Comune, di destinarlo proprio al proprio paese. Il Comune di Salzano, negli ultimi anni, si è impegnato nel dare risposte concrete per le famiglie del territorio nel compito più difficile per i genitori: l’educazione dei propri figli. Tra i risultati che il Comune è riuscito a concretizzare c’è stato l’avvio, da otto-bre 2009, dell’asilo nido comunale “I Pollicini”, che arriva ad ospitare fino a 30 bambini, per un periodo di apertura che comprende undici mesi. Per arriva-re a questi risultati i cittadini salzanesi hanno contribuito in maniera attiva, fin dal 2008, decidendo di destinare il loro 5 per mille alle politiche per l’Infanzia del Comune. Tra il 2008 e il 2011 i contributi versati dai cittadini (i fondi sono stati destinati dai contribuenti nel quadriennio 2008-2011, ma sono stati incassati effettivamente dal Comune nel quadriennio 2011-2014), hanno visto un incremento di quasi 2.000 euro, passando dagli 8.369,29 euro ai10.006,37 euro. Anche per il 2015 il Comune di Salzano continua su questa linea, proponendo un incremento dei servizi per l’infanzia. Con l’occasione il sindaco Quaresimin ha voluto sottoline-are come “sostenere il proprio Comune nella realizzazione di un progetto spe-cifico, in questo caso per la realizza-zione di azioni attente alla primissima infanzia e alle giovani famiglie, spesso in difficoltà, rappresenta un modo con-creto per contribuire alla crescita del benessere della propria comunità”.

Comune“5 per mille per Scuole dell’infAnziA”

A.M.

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21Personaggio 21Personaggio

Si fatica ad arrivare a fi ne mese, c’è la crisi e chi pensa di aiutare le persone in diffi coltà con un semplice gesto: il taglio

dei capelli. Così una parrucchiera di Scorzè, Rita Felice titolare del negozio il “Diamante incantato” di via Padova 115 ha deciso di andare incontro ai suoi clienti, uomini o don-na che siano, mettendo fattura a suo carico. L’iniziativa va avanti già da qualche mese, e sta avendo dei buoni risultati, tanto che più d’uno si è informato su come funzioni e per capire se ne può usufruire. “Perché al giorno d’oggi – spiega la donna – concedersi qual-che ritaglio di tempo da dedicare a se stessi è davvero un lusso”. Questo avviene a date pre-determinate e ne possono usufruire tutti colo-ro che, mostrando degli appositi documenti, si trovano in condizioni di necessità. “In un momento in cui la politica è distante dalla gente – fa presente – credo che ci si debba dare un aiuto reciproco anche con piccoli gesti di solidarietà. Per questo ho scelto di andare incontro a quelle persone che non hanno un posto di lavoro o sono in cassa integrazione o

mobilità”. L’idea sta funzionando e Felice non ha intenzione di “regalare” il servizio a chi non ne avesse bisogno. “Mi devono dimostra-re – precisa – che fanno davvero fatica”. Così ci pensa lei a emettere una regolare fattura a suo carico, proprio per ragioni fi scali. Basta andare nel suo salone negli orari di apertura e farsi l’acconciatura.

“Ho passato sulla mia pelle – spiega Rita Felice presentando il suo progetto – cosa signifi chi non sentirsi tutelata da una classe dirigente che lascia la piccola imprenditoria abbandonata a se stessa, con affi tti molto alti e ostacoli burocratici di ogni genere. Tut-to questo blocca le piccole iniziative quando nel frattempo hai a carico pure una famiglia. So per prima cosa signifi chi affrontare tutte le incombenze economiche, come i mutui, le locazioni, le spese famigliari che magari possono privarti il piacere delle piccole cose come la cura di sé”. Per questo, dalla fi ne dello scorso anno, Rita Felice ha messo a disposizione un nuovo ambiente ideato solo per la cura del proprio benessere psicofi sico.

Il locale era stato inaugurato poco prima dell’ultimo Natale, con tanto di majorette, esibizioni di cantanti dal vivo, cascate di cioc-colato e rondò veneziani. Non senza Babbo Natale, pronto ad accogliere i più piccoli per ricevere le letterine, e la “Regina dei ghiacci”. Il “Diamante incantato” offre, oltre ai servizi di un salone parrucchieri all’avanguardia, uno spazio dedicato all’estetica in cui i clienti, una volta entrati, che saranno coccolati dallo staff con trattamenti personalizzati di bellezza e cura del corpo. “Ho accumulato anche espe-rienza nel campo televisivo e del mondo dello spettacolo – rivela la donna – che metto a disposizione di chiunque voglia valorizzare la propria immagine, offrendo qualità a costi accessibili. Non solo: il piacere senza prezzo della riscoperta del proprio gioiello interiore è reso alla portata anche delle persone che non possono permettersi il costo dell’appuntamen-to in un salone parrucchieri”. La stessa Felice, aveva denunciato anni fa l’evasione in questo settore, puntando il dito contro chi lavora in nero, opera senza professionalità, magari

nascondendosi dietro a qualche corso, invece di prepararsi e studiare prima di intraprendere la professione. “In questo modo – faceva notare – si porta via lavoro agli altri, si crea concorrenza sleale, perché a noi tocca pagare i contributi, le tasse e spese varie, agli altri no”. Poi le è venuta in mente l’idea di aiutare chi non ce la fa e dare un contributo, per scacciare la crisi specie in quelle famiglie che faticano ad andare avanti. “Una sfi da – con-tinua – nei confronti dei grandi slogan politici vuoti ma, soprattutto, un piccolo grande gesto di aiuto concreto. Anziani, disoccupati, giovani senza lavoro, tutti possono scoprire il lusso senza prezzo di farsi prendere cura di sé e di veder risplendere il proprio diamante”.

di Alessandro Ragazzo

“Ho scelto di andare incontro ai clienti che non ce la fanno ad arrivare a fi ne mese”

A Scorzè Rita Felice titolare del “Diamante incantato” protagonista di una bella iniziativa

Taglio di capelli gratis per chi è in diffi coltà

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22 Cultura1 Cultura provinciale

Un viaggio nel tempo, un lento fl uire di ricordi e di suggestioni, riemersi dall’infanzia, fi ssati per sempre nella carta dalla sua in-confondibile penna. È questa la nota dominante dell’ultima sin-

fonia letteraria di Francesco Permunian, riconosciuto dalla critica come una delle voci principali della narrativa italiana degli ultimi vent’anni.

La sua lente letteraria questa volta torna nel Polesine, nella Cavar-zere della sua infanzia. Un terra appena uscita stremata dalla guerra, dove sono ancora fresche le cicatrici della lotta partigiana e in cui piomberà a complicare le cose l’alluvione del Po. Perfetta fusione fra romanzo e diario, “La polvere dell’infanzia” si distende fra memoria e artifi cio narrativo, sempre attraverso lo strumento straordinariamente effi cace e impietoso della parodia.

Ecco dunque sfi lare sotto gli occhi del lettore una diabolica coppia di fornai in cerca di vendetta, un vecchio fi losofo ubriacone che regala perle di saggezza, la voce commossa di Giovanni Battista Meneghini, mentre ricorda e rimpiange la sua adorata Maria Callas, grazie a due lettere da lei indirizzate al suo mentore Tullio Serafi n.

Il vero protagonista del libro è però soprattutto il Polesine, nel fantastico immaginario di Permunian esso assume i contorni universali del mondo intero, così simile e, allo stesso tempo così diverso, dalla campagna cavarzerana di qualche decennio fa. Insieme alle inevitabili tresche paesane e alle grottesche vicende di una provincia più viva che mai, lo scrittore svela anche una parte sepolta di storia del Dopoguerra italiano.

Nel capitolo che fa da incipit al libro, l’autore parla della sua terra d’origine, di “immobilità e monotonia del paesaggio” e di “estati interminabili e roventi, seguite da inverni umidi e nebbiosi”. Un rac-conto che si snoda tra ricordi di momenti vissuti e pericoli scampati, alternati a inserti descrittivi in cui emerge appieno l’abilità dell’autore, capace di delineare con pochi tratti il suo Polesine. Ad arricchire il testo, è presente nel libro, in uscita a maggio con Nutrimenti, una galleria di fotografi e d’epoca, che contribuiscono a tracciare il prezioso ritratto di un Polesine che forse oggi non c’è più.

Vent’anni fa, era il 14 maggio 1995, in un Duomo di S. Mauro di Cavarzere si presentava per la prima volta al pubblico

la neonata Orchestra “Tullio Serafi n” di Cavar-zere: formazione che festeggia quest’anno il 20° anniversario e destinata a diventare, nel corso degli anni, protagonista principale dei più prestigiosi eventi musicali del territorio. Sotto la guida del suo fondatore e direttore M° Renzo Banzato, l’orchestra ha tenuto più di trecento concerti, oltre a numerose trasmissioni e regi-strazioni televisive, incisioni di Cd e Dvd, facen-dosi apprezzare sia a livello nazionale che oltre confi ne. Nasce ora, nel segno della continuità, una nuova formazione orchestrale che si pro-pone come fi nalità principale la promozione e la valorizzazione delle giovani risorse musicali presenti nel territorio: il tutto con un forte richia-mo al M° Tullio Serafi n, magistrale interprete di innumerevoli pagine tratte dal repertorio lirico e non solo. Ed il concerto inaugurale della nuova formazione sinfonica, composta da ben 40 gio-vani musicisti seriamente impegnati nello studio della musica nei conservatori limitrofi , non po-teva che tenersi nel teatro intitolato al grande direttore d’orchestra cavarzerano.

La realizzazione del progetto “Serafi n Youth Symphony Orchestra”, appoggiato e sostenuto dall’Amministrazione Comunale di Cavarzere, si deve all’iniziativa, creatività e instancabile intraprendenza del M° Renzo Ban-zato (nella foto), docente presso il Conservato-rio “A. Buzzolla” di Adria, che della diffusione della cultura musicale presso ampi strati della popolazione e soprattutto della promozione dei giovani talenti musicali ha fatto una delle sue principali ragioni di vita. Dopo aver fonda-to, nel 1989, il Coro “Tullio Serafi n” (che ha recentemente celebrato i 25 anni di attività), il M° Banzato ha successivamente costituito, nel 1995, l’Orchestra “T. Serafi n”. Sempre attento alle dinamiche del mondo giovanile e costantemente attivo nel campo della didattica

musicale (settore nel quale ha curato anche al-cune sue apprezzate pubblicazioni), nel 1998 ha attivato l’Orchestra Giovanile “S. Pellico” di Chioggia mentre, nel 1999, ha istituito, insieme al Preside Ugo Pavanato, il Corso ad Indirizzo Musicale presso la Scuola Media “A. Cappon” di Cavarzere, all’interno del quale ha fondato l’omonima orchestra, con la quale ha conseguito (nel 2003) il primo premio al 5° Concorso Nazionale “Zangarelli” a Città di Castello. E molti di quegli studenti, che hanno successivamente proseguito gli studi musicali e che sono ormai prossimi al conseguimento del diploma presso i conservatori della regione, sono divenuti la struttura essenziale che ha portato alla costituzione di un organico sinfonico completo in ogni sezione strumentale: archi, le-

gni, ottoni, arpa, pianoforte, percussioni. Si può quindi ben comprendere la crescente attesa per la serata inaugurale del prossimo 16 maggio, tanto più che il repertorio scelto dal M° Banzato sarà interamente dedicato al suggestivo mondo delle colonne sonore: saranno infatti proposte, nella versione sinfonica originale, le più celebri musiche da fi lm composte da H. Mancini, E. Morricone, E. Bernstein, J. Barry, A. Silvestri e altri ancora. Il tutto sarà reso ancora più coin-volgente attraverso la proiezione delle immagini più signifi cative, tratte dai lungometraggi via via proposti, che accompagnerà l’esecuzione dei brani in programma. Fra le fi nalità della nascen-te “Serafi n Youth Symphony Orchestra” vi è anche il sostegno nei riguardi di iniziative legate al mondo del volontariato e della benefi cenza;

è pertanto prevista, all’ingresso, un’offerta da destinare all’Unitalsi per le principali necessità dell’associazione. Nel corso della serata, che sarà presentata dal professor Paolo Fontolan, si svolgerà inoltre la cerimonia “Onore al Merito”: premiazione degli studenti (e non solo) che si sono distinti nel corso dell’anno scolastico 2013-2014. Il concerto, che gode del Patrocinio della Regione Veneto, è realizzato dagli assessorati alla Cultura e all’Istruzione del Comune di Cavar-zere, in collaborazione con il Conservatorio “A. Buzzolla” di Adria e con il prezioso sostegno del-la Ditta A. Turatti di Cavarzere. L’orario di inizio è fi ssato per le ore 21.00. Info e prenotazione dei posti presso: Città di Cavarzere – Uffi cio Cultura (Tel. 0426-317190; e-mail: uffi [email protected]).

Cavarzere A vent’anni dal debutto dell’orchestra “Tullio Serafi n” il prossimo 16 maggio sarà la volta di una nuova formazione di giovani talenti della musica

Il maestro Banzato presenta la “Serafi n youth symphony orchestra”

Francesco Permunian e sotto l’ultimo libro

dell’autore cavarzerano

Letteratura L’ultima fatica di Francesco Permunian

“La Polvere dell’infanzia”

Il mestro Renzo Banzato in alto il teatro Tullio Serafi n a Cavarzere

Cento anni di storia degli italiani a tavola documentati in cento fotografi e. E’ stata inaugurata lo scorso 28 marzo e rimarrà

aperta al pubblico fi no al prossimo 31 ottobre l’originale mostra “Italiani a tavola 1860-1960. Storia fotografi ca dell’alimentazione, della cucina e della tavola in Italia”.

La mostra è allestita presso i locali di Villa Pisani a Stra (nella Riviera del Brenta). ed è orga-nizzata e promossa dal Museo Nazionale di Villa Pisani e la società Munus. Curata dal professor Alberto Manodori Sagredo è organizzata in col-laborazione con la LInk Campus University ed è patrocinata dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Venezia e dal Comune di Stra.

La mostra, nell’anno dell’imminente Expo Milano 2015 sul tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” dedicato al tema dell’alimentazione, racconta, attraverso preziosi originali fotografi ci, cento anni di tradizioni, abitudini, gesti pubblici e privati, luoghi e occasioni degli italiani a tavola.

Un documento sull’enogastronomia italiana e sulla cucina d’Italia, sulla produzione alimentare e il suo commercio relativi ad ogni regione, pro-vincia, città grande o piccola che sia.

Le fotografi e sono una testimonianza indi-scutibile dell’identità alimentare italiana, che è identità culturale di un intero Paese.

Nelle fotografi e degli italiani a tavola ritrovia-mo i segni riconoscibili della sua storia alimentare, le differenze e le condivisioni di modi e comporta-menti, di ricette e di gusti, di gesti conviviali, che hanno segnato il cammino dell’alimentazione ita-liana, sia regionale che nazionale: scene d’osteria

dell’Ottocento, banchetti nei ristoranti dei grandi alberghi della nuova Italia, tavole imbandite per riunioni politiche o per festeggiare matrimoni e anniversari, scampagnate o colazioni all’aperto in montagna o al mare, il cibo scarso nelle città italiane segnate dalla Seconda Guerra Mondiale, i brindisi degli artisti in trattorie storiche e quelli de-gli innamorati, le balie e le mamme che danno da mangiare ai bimbi e le tavole modeste dei collegi, quanto quelle disciplinate delle caserme militari, i tavoli all’aperto delle gelaterie e delle pizzerie.

E ancora: i forni e i fornai, i pescatori con il pesce nelle barche e le pescherie, i contadini che trasportano frutta e verdura in città, prima su carri e poi su furgoni, i negozi che espongono i prodotti a buon mercato e quelli più esclusivi, dalle antiche “pizzicherie” e “norcinerie” alle pregiate pasticcerie, ai ristoranti alla moda come alle “fraschette” dei Castelli Romani o i “bacari” a Venezia.

La storia d’Italia, come insegnò il grande Pel-legrino Artusi con il suo capolavoro “La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene”, passa per la cucina e la tavola.

Nel contesto della mostra anche un concorso fotografi co internazionale di fotografi a contempo-ranea che metterà a confronto l’Italia a tavola di ieri, presentata alla mostra, con quella di oggi.

Possono partecipare tutti coloro che hanno compiuto 18 anni. Le foto pervenute saranno pubblicate sulla pagina fcebook del Concorso e sottoposte al Comitato di selezione. Le fi naliste saranno esposte a Villa Pisani.

Info www.villapisani.beniculturali.it

Fotografi a. La mostra a Villa pisani di Stra“itAliAni A tAVolA 1860-1960. StoriA fotoGrAficA dell’AlimentAzione, dellA cucinA e dellA tAVolA in itAliA”

Nicla Sguotti

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23Sport

Da venerdì 1 a domenica 3 maggio, Jesolo ospita la nona edizione di Venezia Cup, torneo internazionale di calcio giovanile. Il

torneo internazionale mette in campo le squadre italiane e straniere che si sfi deranno nelle due giornate di calendario competitivo. Venerdì 1 maggio è la giornata d’inaugurazione uffi ciale dell’evento e della sfi lata delle squadre. Dopo l’arrivo e la registrazione delle quadre, la sera alle 18 la riunione tecnica per dirigenti di ogni società partecipante.

Durante la serata si terrà la grande cerimo-nia inaugurale con la sfi lata di tutte le squadre al centro di Jesolo. Sabato 2 cominciano le gare di qualifi cazione di tutte le categorie nei campi sportivi assegnati.

E’ previsto per i partecipanti del tempo li-bero per le visite e le gite turistiche. Domenica mattina si terranno le fi nali per tutte le categorie e la cerimonia di premiazione. Le competizioni si svolgono sui campi di calcio in erba naturale di Jesolo Lido, Jesolo, Cavallino–Treporti, Eraclea e Passarella. Il torneo avrà regolare autorizzazione F.I.G.C. e si svolgerà secondo i regolamenti uffi -ciali della F.I.G.C. S.G.S.. Non saranno ammesse al torneo, squadre o giocatori non regolarmente tesserati con la F.I.G.C. per la stagione sportiva 2014/15. Minimo garantito: sono garantite

3 partite per squadra nelle categorie allievi, giovanissimi ed esordienti; per la categoria pul-cini anche 4 o più partite. La manifestazione ha anche una valenza turistica perché le squadre soggiorneranno nelle strutture alberghiere al Lido di Jesolo.

All’edizione precedente hanno partecipato oltre 60 squadre italiane. “Ci aspettiamo l’arrivo di mille persone. Le squadre provengono da tutta Italia e dall’estero; abbiamo anche una società dal Belgio, dall’Austria e dall’Albania – dicono Roberto Palesa e Roberto Fontanella titolari 2Erre e organizzatori del torneo – noi puntiamo a sviluppare sempre al meglio l’organizzazione

tecnica, questa zona balneare è molto richiesta per la manifestazione e per la vicinanza con Venezia; elementi che rendono l’evento unico, anche il Comune collabora per la buona riuscita del torneo. La kermesse sportiva inizierà con la sfi lata delle squadre nel centro, da piazza Maz-zini a piazza Aurora, un corteo di grandissimo impatto”.

I partecipanti saranno premiati con una me-daglia ricordo, i primi, secondi, terzi e quarti clas-sifi cati, di ogni categoria , riceveranno una coppa e tutte le altre squadre un gadget ricordo. Per maggiori informazioni si può scrivere a [email protected].

di Roberta pasqualetto

Venezia Cup, al via la nona edizione neWS

Uisp (unione italiana sport per tutti) ha lanciato una raccolta

fi rme per rivedere l’utilizzo del certifi cato medico per le attività sportive non agonisti-che. L’associazione non met-te in discussione la valenza del certifi cato, ma chiede che sia fatta una revisione in vista dei costi del documento medico. L’attività fi sica e motoria porta benefi ci alla salute delle persone, e le politiche europee, i programmi ministeriali come “Guadagnare Salute”, i progetti promossi da Ulss, gli enti locali e le scuole riconoscono l’importanza dello sport per contrastare la sedentarietà. Il Coni, ha defi nito che: la riduzione dell’1% di soggetti inattivi in Italia porterebbe un benefi cio incrementale annuo di 80 milioni di risparmio di spesa sanitaria e non “Nes-suno mette in dubbio che la tutela della salute degli sportivi sia prioritaria, anzi, il prezioso lavoro quotidiano delle migliaia di associazioni sportive dilettantistiche nei territori, è teso a rendere più accessibile l’attività motoria e a promuovere stili di vita sani – dice il presidente Uisp Paolo Peratoner - tuttavia, questa normativa rifl ette una concezione dello sport come una potenziale minaccia per la salute da una parte e dall’altra come un modello che guarda al professionismo e alla competizione. In un periodo di crisi economica come questo, ogni spesa può diventare un ostacolo alla pratica sportiva. In Veneto, il prezzo consigliato dalla Federazione Italiana dei Me-dici di Famiglia (FIMMG) in alcune province arriva anche a 50 euro”. Se il certifi cato medico obbligatorio è pensato a tutela della salute dei cittadini, dove essere gratuito o a prezzi accessibili, il rischio è quello dell’aumento dell’inattività tra la popolazione.

UisprAccoltA firme per riVedere l’utilizzo del certificAto medico

R.P.

Due appuntamenti che hanno visto lo sport e la solidarietà andare a braccet-to si sono svolti nelle scorse settimane

nel territorio in Riviera del Brenta. A Sam-bruson di Dolo, in villa Cà Zane Martin, si è tenuta la cerimonia di premiazione della sesta edizione del premio Panchina Doc del Triveneto. Di assoluto rilievo i personaggi del-lo sport che sono stati premiati dalla giuria, composta da imprenditori, appassionati di sport e giornalisti con la collaborazione della rivista Business Shoes di Federico Lovato e Diego Mazzetto. Ad essere premiati sono stati: Paolo Nicolato, attuale allenatore del Lumezzane (Lega Pro), che la scorsa stagio-ne ha vinto il titolo di Campione d’Italia Pri-mavera con il Chievo; Beatrice “Bebe” Vio, campionessa mondiale under 17 di scherma paraolimpica; Sara Cardin, di Conegliano, campionessa del mondo di Karatè; Giulia Compagno, di Campagna Lupia, campio-nessa del mondo kick boxing; Daniel Niero, di Mirano, due volte campione del mondo di pattinaggio; Miguel Martinez Mendez, allenatore della squadra di basket femmini-le Famila Wuber Schio; infi ne il giornalista e scrittore trentino Carlo Martinelli, che ha ricevuto il premio alla carriera. Il Premio Panchina Doc del Triveneto è motivato da una fi nalità benefi ca: i fondi raccolti durante la serata di premiazione sono interamente devoluti all’associazione Team For Children Onlus, presieduta da Chiara Azzena Girello, che collabora con i medici della clinica di Oncoematolgia Pediatrica di Padova fondata

dal professor Luigi Zanesco, fornendo alla scuola in ospedale tutto il materiale didattico e aiutando le famiglie dei bambini ricoverati. Gli organizzatori hanno coinvolto anche i ragazzi del Ceod “Stella Polare” di Olmo di Martellago, che hanno dipinto il premio, e da quest’anno gli studenti del liceo artistico Guggenheim di Venezia, che hanno realizza-to il manifesto. Altra iniziativa benefi ca ha visto protagonista Filippo “Pippo” Maniero, ex calciatore di Venezia, Padova, Parma, Milan, Palermo e Torino, che al ristorante “La Perla Rosa” di Borbiago di Mira ha presentato il proprio libro “Il mio sogno nel pallone” edito da Edizioni inContropiede. Il libro racconta la carriera ventennale di Pippo Maniero svelando storie e aneddoti e contando sui contributi di ex compagni e allenatori. Alla presentazione erano presenti tra gli altri Vittorio Scantamburlo, scopritore di Maniero che poi lo portò al Padova, ex giocatori del Venezia come Mattia Collauto, Mauro Zironelli e Michele Serena, e tifosi del Calimero Club di Mira. Anche l’intero ricava-to del libro sarà devoluto all’associazione Team For Children di Padova.

Sport e solidarietà “pAnchinA doc”, tutti i Vincitori

G.P.

Jesolo Tutto pronto per la rassegna internazionale di calcio giovanile

2Sport

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1

IL VENETOin PRIMO PIANO

Non solo crisi e suicidi, non solo licenziamenti e cassa inte-grazione. Il Veneto che lavora e che produce fi nalmente “fa notizia” anche in positivo. Accanto ai fallimenti e alle proteste

sindacali per i tagli di personale e di stipendi emergono anche le sto-rie di chi è riuscito ad uscire dal tunnel, a trovare una nuova strada e anche una nuova formula. Nel piccolo, nelle storie personali che raccontiamo anche in queste pagine, come in quelle che coinvolgo-no aziende più grandi.

Nei giorni scorsi, giusto per fare un esempio, il New York Times ha dedicato un approfondimento di un’inchiesta sugli effetti della crisi alla storia della Zanardi Editoriale: dopo la morte per suicidio di

uno dei titolari i dipendenti hanno investito cassa integrazione liqui-dazione per rilevare l’azienda attraverso una cooperativa in modo da continuare l’attività. Storie simili in Veneto ce ne sono molte altre, a conferma della volontà di superare le diffi coltà del momento e non lasciarsi schiacciare. Poi ci sono le storie di persone pronte a mettersi in gioco, a rischiare ancora e ad esplorare nuove strade.

I giovani, ad esempio, scommettono sulle start-up, come rac-contiamo in questa pagina, mentre chi ha perso il lavoro non esita ad inventarsene uno nuovo e a rimettersi in gioco. Intanto ci si inter-roga anche sull’effettivo impatto del “job act” sul mondo del lavoro visto che il nodo da proprio nelle assunzioni a tempo indeterminato.

di Nicola Stievano

Anche il New York Times si è interessato all’altra faccia del Veneto che non si arrende

Le storie e le testimonianze Il racconto di chi ha intrapreso una nuova strada

Guardare oltre la crisi e non aver paura di cambiareGoVerno

Il ministro del lavoro Giuliano Poletti è arrivato a Santa Maria di Sala (Venezia) nello stabilimento della Speed Line nelle scorse settimane, per parlare del nuovo provvedimento che riforma il

lavoro in Italia. Il dibattito organizzato dai circoli del Pd del Mi-ranese e ha visto la partecipazione oltre a Poletti anche dei rap-presentanti del mondo sindacale e del mondo imprenditoriale . Il ministro Poletti, di fronte a quasi 200 persone, ha subito sfoderato i dati positivi e frutto a suo avviso delle azioni del governo fi n qui portate avanti. “Nei primi due mesi del 2015, abbiamo assistito in Italia - ha detto- a circa 80 mila nuove assunzioni a tempo inde-terminato grazie alle normative sulle decontribuzioni rispetto allo stesso periodo del 2014. Di queste, 23 mila sono assunzioni sono state fatte in Veneto. La maggioranza delle assunzioni fatte sono per lo più conversioni di vecchi contratti a collaborazione coordinata e continuativa, ora di fatto abolita, e contratti a tempo determi-nato. Le assunzioni di nuove persone sono state poche ad ora. Aspettiamo di vedere a fi ne aprile i risultati del Jobs act cioè il contratto a tempo determinato a tute-le crescenti. Voglia-mo che il lavoro precario costi di più di un contratto a tempo indetermi-nato e nel contempo vi sia più fl essibilità” Il ministro del Lavoro ha ribadito la volontà dell’esecutivo guidato da Matteo Renzi, di ren-dere nuovamente le assunzioni a tempo indeterminato la norma, e non l’eccezione. Negli ultimi anni i contratti atipici ha spiegato il ministro sono diventati in Italial’85 delle forme di assunzione, mentre quelli classici, cioè a tempo indeterminato, sono stati solo il 15 %. Sono stati precarizzati così non solo giovani, che lo erano già di fatto dalla fi ne degli anni Novanta, ma anche quarantenni e cinquantenni che ha sottolineato il ministro perdendo il posto” ora fanno fatica a ricollocarsi nel mercato del lavoro”. “Formare qualcuno, investire su di lui e poi mandarlo via, magari per rico-minciare tutto da capo a distanza di qualche tempo, è insensato e irrazionale – ha detto Poletti – il problema del nostro Paese, d’altronde, non è mai stata la mancanza di incentivi, quanto la presenza di troppi ostacoli. Noi vogliamo rimuovere questi impedi-menti e liberare la strada per tutti”.

poletti: “in Veneto 23 milA ASSunzioni”

A.A.

Il ministro del lavoro a Santa Maria di Sala ha ribadito la volontà di spingere sui contratti a tempo indeterminato

di Nicola Cesaro

Lampione spento? Te lo dico con lo smartphoneLa start-up Presentata allo Smau l’iniziativa di un gruppo di giovani veneti

Un’applicazione per mappare e gestire tutti gli impianti luce cittadini. Parte dalla Bassa Padovana la brillante idea di “Edylight”, app pensata da Tre Infor-matica, startup che sviluppa soluzioni web innovative e che ha avuto l’onore

e il merito di essere invitata anche a Smau Padova 2015, la grande fi era dedicata all’informatica e alle nuove tecnoloige. Edylight” è un’applicazione per la mappatura dei punti luce. Permette di gestire la manutenzione coinvolgendo i cittadini nella segnalazione dei malfunzionamenti” spiegano da Tre Informatica “Ogni punto luce viene dotato di un adesivo con uno specifi co QrCode. L’utente si collega ad una web app per l’invio delle informazioni necessarie. Con questo sistema invece è suffi ciente un browser per essere operativi. Il Comune avrà link e adesivi personalizzati. Sarà suffi ciente la prima scansione del QrCode porterà al censimento del lampione e dalla seconda in poi... spazio ai cittadini”. Con l’aspetto sociale – assicura la startup - si noterà subito un risparmio nella gestione: “Pensiamo a quando i cittadini dicono che “il lampione davanti casa è spento”. E poi trovarlo quel punto luce! Con “Edylight” invece i cittadini segnaleranno in modo specifi co e gli operatori potranno recarsi sul posto con la precisione delle coordinate gps”. C’è poi la questione del risparmio: “La telegestione tradizionale costa ai Comuni intorno ai 150 euro a lampione. Edylight ha un costo irrisorio: per il controllo di 2.000 punti luce si spendono 420 euro di canone annuale, oltre ai 2.024 euro di avvio della start up”. L’azienda si distingue non a caso sia per la giovane età dei suoi protagonisti che per il rispetto delle “quote rosa”: la startup vede infatti l’impegno costante di Silvia Ferrari, Erika Muraro, Ste-

fano Giraldo, Federica Caradonna e Giulia Ferrara, che hanno tutti dai 22 ai 32 anni e arrivano da Bassa Padovana e Polesine. Ma non è così facile… “Oltre a Smau, abbiamo ottenuto la collaborazione del Comune di Fiesso d’Artico per la sperimenta-zione di questo sistema. Stiamo poi raccogliendo interessi dalle realtà più attente alle tecnologie sociale, alcuni Comuni del Trentino Alto Adige e altri Paesi europei. E’ tut-tavia spiacevole vedere che la provincia di Padova si copre gli occhi di fronte ad una startup di giovani. Lanciamo un appello per essere almeno ascoltati: le microimprese della bassa padovana rischiano seriamente l’estinzione e sono costrette ad emigrare all’estero. Chiediamo ai sindaci di dimostrare maggiore sensibilità per questo tipo di soluzioni: troppo spesso sono stati fatti proclami di sostegno all’imprenditoria giovanile senza nessun seguito. Adesso è il momento di passare dalle parole ai fatti”.

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1Il Veneto in primo piano

Ci sono mille modi per reinventarsi un lavoro. C’è anche chi, a cinquant’anni suonati e dopo una vita passata a fare il rappresentante e il ristoratore,

decide di salire su un palcoscenico e di fare l’attore. E’ una scelta vincente quella di Dario Carturan, 63 anni di Palugana di Ospedaletto Euganeo, oggi diventato una fi gura di spessore nel mondo dell’intrattenimento. I suoi spettacoli “personalizzati” sono eventi che assicurano il “tutto esaurito” in ogni teatro e in ogni piazza. “E pensare che non nasco certamente attore - racconta Carturan - Dopo il diploma ho cominciato a fare il rappre-sentante di enciclopedie, attività che ho portato avanti per anni. Poi la crisi del settore si è fatta sentire e mi

sono buttato nel mondo della ristorazione, aprendo un locale di successo nel mio paese”.

Cinque anni di ottimi risultati, quindi ancora un cambio di professione e il ritorno alle vendite porta a porta, prima nel mondo del fotovoltaico e poi nel set-tore alimentare, fi no al 2002, anno in cui è maturata l’idea rivoluzionaria nella vita professionale di Carturan: “Io ero quello che ai raduni tra colleghi o nei momenti di festa con amici sapeva intrattenere le persone. Su spinta di alcune persone, in quell’anno, ho organizza-to uno spettacolo in arena a Montagnana è lì ho fatto il pienone. Mi è bastato qualche mese per capire che quel mondo poteva regalarmi ben più di qualche serata

all’anno”». Carturan ha avuto “il coraggio di crederci e di investire tutto nel mondo della recitazione. Mi sono detto: e se lo facessi come lavoro?”.

E così è nata una formula innovativa: l’attore viene di fatto chiamato da Comuni, enti e associazioni per animare particolari eventi e raccontare precise storie. Si va dal recupero degli antichi mestieri di un territorio ai fatti storici di un determinato periodo o di un Comune, passando per la serate dedicate alla sclerosi multipla e per il delicato tema del bullismo: Carturan sa raccontare questi temi con delicatezza e comicità, in un mix che gli garantisce sempre un fragoroso applauso a fi ne serata. Oltre a uno “stipendio” a fi ne mese.

di Nicola Cesaro

Il racconto Dario Carturan dopo i cinquant’anni ha deciso di cambiare vita sperimentando una formula

Dopo tanti impieghi il successo sul palcoscenico

neWS

E’ passata prima attraverso la cassintegrazione, poi attraverso mobilità e licenziamento. Un percorso doloroso e devastan-te, ma purtroppo non inconsueto in questo periodo. Silvia

Brognara, 38 anni, rodigina, ha però reagito, costruendosi una opportunità che le ha consentito di riprendere fi ducia in se stessa e di potere guardare con meno preoccupazione al futuro. E’ lei stessa a raccontare la propria storia. “Ci sono stati momenti molto diffi cili e di profonda disperazione, dopo la perdita del lavoro –

racconta – Ma ad un certo punto mi sono detta: ‘Sa cosa c’è? Mi metto in proprio’”. Facile da dire, meno da fare, viene spontaneo pensare. La 38enne però ha pensato bene a come muoversi. “Mi è sempre piaciuto molto il mondo dell’editoria – prosegue – Allora ho pensato a una edicola. E’ stato a questo punto che mi sono informata e ho scoperto che quella della stazione era chiusa. Pos-sibile? L’edicola della stazione del capoluogo chiusa?”. In effetti era proprio così. E non da poco tempo, ma addirittura da qualche

anno. In pratica, mancava un servizio alla città, e non un servizio banale. Così, dopo le formalità, dopo avere elaborato un progetto con la società delle Ferrovie che gestisce gli spazi commerciali e averne ottenuto il fi nanziamento grazie al microcredito, Silvia è potuta partire. Ora sta lavorando, e lavorando duro. “Si lavora ogni giorno dalle 6 alle 19 – conclude – Praticamente sono sempre qui. Ma ora sono contenta. Comincio ad avere un gruppo di clienti affezionati e stiamo imparando a conoscerci”.

Il racconto di Silvia Brognara, rimasta senza lavoro a 38 anni dopo il licenziAmento riportA “in VitA” l’edicolA dellA StAzione di roViGo chiuSA dA Anni

E’ stato rappresentante e ristoratore, poi ha deciso di mettere a frutto la sua verve comica

Silvia BrognaraLo.Zo.

25Il Veneto in primo piano

L’Ente Bilaterale per il Terziario della provincia di Venezia spinge i contratti a tempo indeterminato e sostiene le

famiglie dei lavoratori nelle spese sanita-rie e scolastiche. E’ quello che emerge dal bilancio 2014, presentato alla stampa a inizio aprile. L’attività del 2014, rivolta es-senzialmente ai settori del commercio e dei servizi, parla di circa 500mila euro di sussidi erogati a favore dei lavoratori, circa 40mila euro di contributi alle aziende, oltre 33mila euro per l’osservatorio delle imprese, circa 176 mila euro per la formazione, oltre 62mila ero di contributi al lavoro stagio-nale, 50mila euro di contributi straordinari e 10mila euro di sostegno al reddito. Per un totale erogato di 843.706 euro.

Dalla stipula dell’accordo (nell’ottobre 2013) tra Confcommercio Venezia e i sin-dacati di settore Cgil, Cisl e Uil, sono stati 87 i contributi straordinari all’occupazione erogati alle aziende del commercio e dei servizi per avviare nupvi contratti a tempo indeterminato: 14 nel 2014, 73 dal 1° gennaio al 28 febbraio 2015, per un’ero-gazione totale di oltre 300mila euro.

Sul fronte dei lavoratori stagionali, in-vece, i contratti prorogati nel 2014 sono stati 85.

Oltre a favorire le assunzioni a tempo indeterminato con incentivi fi no a 5mila euro per ogni impresa, l’Ente Bilaterale per il Terziario della provincia di Venezia ha an-che sostenuto le famiglie dei lavoratori con

sussidi per le spese mediche, l’acquisto di testi scolastici, contributi alle tasse univer-sitarie, all’acquisto della prima casa, alle spese per gli asili nido e alle spese per i fi gli disabili.

“Confi diamo di dare un po’ di aiuto e speranza a imprese e lavoratori - dichiara il presidente dell’Ente Bilaterale per il Ter-ziario, Stefano Montesco - Siamo soddisfatti per l’andamento dell’iniziativa, che è parti-ta un anno e mezzo fa. Le parti sociali, nella consapevolezza della gravità del momento, intendono utilizzare tutti gli strumenti possi-bili per rilanciare l’occupazione e l’uscita dal precariato e per dare una boccata d’ossige-no alle famiglie”.

“Considerato che l’assunzione, specie di questi tempi, è un passo impegnativo per le piccole e medie imprese del commercio - spiega il vicepresidente dell’Ente Bilaterale per il Terziario Monica Zambon - Possiamo dirci piuttosto soddisfatti per il numero di adesioni, mentre il dato riguardante le ri-chieste di contributi da parte dei lavoratori confermano le diffi coltà delle famiglie nel spostenere le spese obbligate per l’istruzio-ne e la salute dei fi gli”.

“L’apertura verso le imprese è un se-gnale di lungimiranza - dichiara il presidente di Confcommercio Venezia Massimo Zanon - La nostra missione non è quella d fare cas-sa, ma di porci a disposizione dei lavoratori attraverso il sostegno alle aziende che stan-no vivendo un momento di grave diffi coltà”.

IL BILANCIO DELL’ENTE BILATERALE pER IL TERZIARIO VENEZIA: EROgATI CIRCA 850MILA EURO pER I LAVORATORI

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Se lo ricorda ancora, come fosse ieri, il suo primo giorno di scuola: era il 7 feb-braio 2001, aveva 25 anni, ricevette la

chiamata il giorno prima. Una segreteria lo chiamò chiedendogli se era disponibile per una supplenza per un posto di sostegno. Sostegno voleva dire handicap e lui, il futuro maestro, non aveva alcuna esperienza e tantomeno competenza per quanto riguardava l’han-dicap. Si insinuò qualche incertezza come sovente avviene dinnanzi a quel che non si co-nosce ma la risposta fu “Sì!” Il cuore batteva forte per la fantastica avventura professionale che stava per cominciare, con tanto entusia-smo, motivazione e molte aspettative per il futuro. Finalmente si poteva concretizzare un sogno: quello di dare un contributo nel cercare di creare del valore, valore umano.

Da allora sono passati 14 anni, si sono succeduti sette Governi, altrettanti ministri della Pubblica istruzione, ci sono già state tre riforme della scuola italiana, e il maestro Alessio, alla soglia della quarantina, si trova ancora nella condizione di precario - con ben poche aspettative e più di qualche amara e dolorosa delusione da digerire - a fare i conti con il disegno di legge “La Buona scuola” del Governo Renzi che, se dovesse essere appro-vato così com’è, metterebbe seriamente in

discussione il suo futuro professionale.Alessio Colcera, docente della scuola

primaria nella provincia di Venezia, è inserito infatti in quelle graduatorie d’istituto che alla fi ne - assieme ad altre categorie di insegnan-ti precari - sono rimaste fuori dal piano delle assunzioni previsto dal disegno di legge sulla scuola e che sono destinate ad essere abolite. Unica chanche di stabilizzazione per chi vi fa parte, stando così le cose, il concorso in previ-sione per fi ne 2015.

“Molto più di una doccia fredda per chi, come me, ha dedicato gli ultimi 14 anni del-la propria vita alla scuola, motivato solo ed esclusivamente dalla passione per l’insegna-mento”. E’ il commento del maestro Alessio che quest’anno insegna alla scuola primaria N. Sauro di Maerne, nel Miranese, in una classe terza.

“Nel corso della mia storia professionale, perché di carriera non si può parlare visto che un insegnante precario ha, “in via continuati-va” lo stipendio base, le malattie pagate al cinquanta per cento e dal governo Monti in poi è anche senza ferie per poi essere licenzia-to a fi ne anno scolastico, sono cambiati più volte i criteri per abilitarsi e diventare di ruolo” racconta Colcera che nel frattempo ha dovuto ricorrere a spese proprie e ha infi ne dovuto ag-

grapparsi ad una sentenza della Corte europea anche per vedersi riconosciuto come abilitante il proprio titolo di studio, il diploma magistrale.

Quando ha cominciato ad insegnare lo era. Poi, con le varie riforme, il percorso abili-tante è stato in varie tappe e via via con diver-se modalità ridefi nito, alla fi ne, in un corso di studi universitari, con la laurea in Scienze della Formazione primaria.

“Quella dell’insegnamento è stata una scelta di vita che presupponeva di accettare per anni una condizione di incertezza ed in-stabilità - spiega il maestro Alessio - che alla lunga è devastante. Con il disegno di legge la Buona scuola era lecito, considerate anche le premesse, le slide e gli annunci della vigilia, coltivare la legittima speranza di avere un po’ di giustizia con il riconoscimento del ruolo a persone che sono dentro la scuola da 10-15 anni. Era lecito aspettarsi che fosse eliminato il precariato ma non ignorando completamente i diritti e le aspettative di decine di migliaia di persone, solo rimanendo nell’ambito della scuola primaria”. “Anche perché - prosegue il docente - c’è una sentenza della Corte euro-pea che stabilisce che la pubblica amministra-zione non può assumere a tempo determinato per più di 36 mesi. Per anni i vari governi - a prescindere dal colore politico - hanno violato

la normativa e leso il diritto dei lavoratori. Era tempo di sanare questa anomalia”.

Un’anomalia che non solo rende arduo il percorso di chi ambisce ad insegnare nella scuola ma che ha ricadute anche sugli alunni. “Con questo sistema delle supplenze annuali, fi no al 30 giugno, - denuncia il maestro - non si riesce ad assicurare alcun tipo di continuità didattica, educativa e relazionale alla classe che ogni anno si trova a ricominciare con un nuovo insegnante, con le conseguenze negative che ne derivano”. Pur di lavorare nella scuola, il maestro Colcera, come fanno tutti, ha accettato anche di fare supplenze di sostegno.

“Ho accettato incarichi impegnativi pur non avendone le competenze, a volte mi sono trovato a gestire situazioni diffi cili e non sempre consone con quelle che propriamente erano le mie aspettative professionali: avere a che fare con gravi casi di disabilità è un mestiere diverso da quello dell’insegnante e richiede altre abilità. Io, comunque, ho fatto la mia esperienza sul campo, non mi sono mai tirato indietro” racconta con amarezza.

“Noi supplenti viviamo in una sorta di limbo - prosegue e denuncia -. A noi, fi no alla sentenza della Corte di Giustizia Europea (26 novembre 2014) è stata negata anche la pos-

sibilità di formarci o di specializzarci. Eppure ci sono stati assegnati incarichi di responsabilità che vanno al di là delle indicazioni ministeriali e consistono in progetti che coinvolgono interi istituti, insegnanti, genitori e alunni”.

“E’ deludente - dice sconsolato - che la nostra esperienza professionale, maturata in anni di attività, non sia valorizzata come patrimonio culturale, formativo e didattico. Al contrario, con La Buona Scuola, non ha alcun valore. Perché non sottoporci ad un anno di prova e al giudizio di una commissione che possa valutare le nostre competenze e pro-muoverci fi nalmente ad insegnanti di ruolo?”

Nonostante tante amarezze il maestro Alessio continua con passione, competenza e un innato talento ad insegnare.

“Insegnare non è un lavoro come tanti. E’ molto di più. - sostiene - Ogni mattina quando esco di casa per andare dai miei alunni non penso “vado a lavoro”, ma “vado a scuola”.

E i suoi alunni lo sanno bene che è un bravo maestro e lo hanno già promosso a pieni voti.

Prima di andar via mi fa vedere una ma-glietta che gli hanno regalato i suoi bambini. Sulla maglietta è stampata una frase: “Il mae-stro Alessio è la nostra grande quercia!”

di Ornella Jovane

Ha cominciato ad insegnare nel 2001, con tante aspettative ed entusiasmo. Con il disegno di legge “La Buona Scuola” si aspettava la stabilizzazione e, invece, rischia di rimettere in discussione tutta la sua carriera

Scuola La testimonianza di Alessio Colcera, insegnante supplente da 14 anni

Una vita da... precario

4 Il Veneto in primo piano

Il maestro Alessio Colcera con i suoi alunni

Il mondo della scuola, in Polesine, come in Veneto, come nel resto d’Italia, è tutt’altro che in stato di calma, in questo

periodo. Alle dichiarazioni del Governo Renzi in tema di stabilizzazioni, nuovi concorsi, nuove assunzioni defi nitive, al momento non sono seguiti i fatti.

E anche le speranze sbocciate dopo la pronuncia della Corte di giustizia europea, secondo la cui sentenza non è possibile con-tinuare ad assumere e licenziare di anno in anno i docenti, ma si dovrebbe fare entrare a ruolo quanti hanno maturato almeno 36 mesi di servizio, paiono appassire. O quantomeno restare congelate.

E’ quindi con sguardo rassegnato e at-titudine ormai disincantata al precariato che tanti giovani docenti si rivolgono al futuro.

“Anche quest’anno – racconta Fulvia – ho preso servizio il 1° settembre e prosegui-rò sino al 30 giugno. Per me la situazione va avanti così ormai da 16 anni. Penso che quindi possa essere ben facile immaginare come sia quasi naturale perdere la speran-

za, mano a mano che gli anni si susseguono e non si vedono cambiamenti”.

Ci sono, del resto, storie di docenti pre-cari da oltre 20 anni. Prima della pronuncia della Corte di giustizia europea, era stato il sindacato Uil a raccogliere, in vari Tribuna-li del Lavoro veneti e italiani, sentenze di conversione del rapporto a tempo indeter-minato. Non solo: era stato anche previsto un risarcimento teso a compensare sia il di-

sagio di un precariato esteso a quasi tutta la durata della vita lavo-rativa, sia il fatto che inanellando un con-tratto a termine dietro l’altro di fatto si perde-

va la progressione economica, in termini di anzianità e di scatti, che invece maturano i colleghi che, pur facendo esattamente lo stesso lavoro, sono tuttavia assunti a tempo indeterminato.

Come purtroppo spesso avviene però nella pendenza dei successivi gradi di giu-dizio era arrivato un mutamento di orien-tamento che aveva sovvertito il felice esito iniziale.

pRECARIATO, SVANITE pURE LE SpERANZE SBOCCIATE DOpO LA pRONUNCIA DELLA CORTE EUROpEA

Lorenzo Zoli

“Il problema centrale della riforma della scuola in cantie-re? L’enorme potere discrezionale assegnato al dirigente scolastico. Buona l’idea di attingere dalle graduatorie ad

esaurimento, ma restano fuori però gli insegnanti precari che facevano parte delle graduatorie d’istituto”. A dirlo è Salvatore Mazza (in foto) il segretario regionale di Flc – Cgil il sindacato della scuola.

“La nuova riforma - dice Mazza- voluta dal Governo Renzi da un lato da una risposta agli storici precari della scuola, quelli cioè inclusi nelle graduatorie ad esaurimento, dall’altro lascia fuori quelli più giovani che secondo una sentenza della corte europea avrebbero diritto ad essere assunti“.

E’ sul potere del dirigente scolastico che i contrasti sembrano più acuti.

“Il dirigente scolastico- spiega Mazza- avrà poteri enorme-mente potenziati rispetto a quelli attuali: potrà assumere discre-zionalmente, attingere dalle graduatorie, premiare i docenti che a suo avviso saranno meritevoli, il tutto senza un bilanciamento dei poteri che fi nora era rappresentato dal consiglio dei docenti e dal consiglio di istituto, che di fatto potranno dare solo dei pareri non vincolanti. Un altro capitolo che crea problemi è quello legato al non ampliamento dell’obbligo scolastico, e la scarsa considera-zione per il personale non docente della scuola che è stato bella-mente ignorato”. Ignorare il personale non docente nella riforma, secondo Mazza signifi ca creare i presupposti affi nché grossi pro-

blemi “come quelli della sorveglianza e la pulizia delle scuole ad esempio, diventino sempre più esplosivi infi ciando anche l’attività didattica”. Infi ne il tema del 5 per mille.

“La possibilità offerta – dice Mazza – ai contribuenti di destinarlo ad una scuola specifi ca, favorisce le più conosciute o frequentate penalizzando quelle dei piccoli centri. L’idea migliore è che il 5 per mille sia destinato genericamente alla scuola, e da lì ripartito secondo le necessità”. Il 18 aprile i sindacati hanno in-detto uno sciopero in tutti i 604 istituti scolastici contro la riforma delle scuola.

La riforma della scuola in cantiere. Le critiche dei sindacati: Salvatore Mazza Flc-Cgil del Veneto

TROppO pOTERE AI DIRIgENTI, LA NON ASSUNZIONE DEI pRECARI DELLE gRADUATORIE D’ISTITUTO È MANCATA CONSIDERAZIONE DEL pERSONALE NON DOCENTE: I pUNTI DEBOLI DELLA RIFORMA

Alessandro Abbadir

Il segretario regionale Flc-Cgil Salvatore Mazza

Si dovrebbe far entrare a ruolo quanti hanno maturato almeno 36 mesi di servizio

26 Il Veneto in primo piano

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voler accettare rifi uti da altre parti d’Ita-lia”. Poi, il sindaco di Verona, si concede un bell’affondo dichiarandosi favorevole non solo l’accorpamento dei Comuni e ma anche alla fusione tra Regioni “Veneto, Trentino, Friuli insieme: tecnicamente è una strada percorribile” e sul tema della compe-titività afferma che la cosa migliore sarebbe creare delle zone a tassazione speciale, cosa diffi cile da realizzare perché l’ambito di interesse è L’Europa.

Alessandra Moretti fa valere la sua vicinanza al Premier Renzi e promette un patto col governo per rendere più moderna la rete ferroviaria veneta, ferma dal 1973 e anche per completare la Tav. Ma dichiara anche che le sta molto a cuore il rilancio del manufatturiero e spiega il suo piano veneto per l’impresa che affronta di petto il problema dell’accesso al credito, e le pos-sibilità di migliorare internazionalizzazione, competizione, sburocratizzazione. Le sue proposte sul lavoro sono chiare: “Finanzie-rò con un buono di 500 euro al mese per il primo anno le aziende che assumeranno un giovane under 29, per un totale di 6.000 euro annui che vanno a sommarsi agli in-centivi già previsti dalla legge di stabilità e dal Jobs Act”.

E se i giovani devono avere l’opportu-nità di iniziare un percorso lavorativo e la possibilità di conquistare un’indipendenza economica anche chi rimane senza lavo-ro dopo i 50 anni. “Darò loro – afferma Moretti - la possibilità di imparare un nuovo mestiere attraverso un progetto di formazio-ne affi ancato al lavoro in azienda”.

Poi ricorda la sua proposta agli studi professionali che assumeranno giovani praticanti con un contratto di apprendistato: “un fi nanziamento del 50% dello stipendio per i primi 24 mesi. Così che i laureati svolgano il praticantato obbligatorio con una retribuzione”.

Luca Zaia si presenta come “mastino” sempre in guardia nei confronti del governo per tutelare il Veneto dai tagli di Roma e, com’è naturale che sia riventica i i risultati di cinque anni di governo regionale. “Sulla banda larga, siamo partiti da zero – affer-ma - eppure abbiamo assegnato il primo lotto con 75 comuni coinvolti”. Ricorda poi che secondo uno studio di Morgan Stanley nel nostro Paese ci sarebbero imprenditori disposti a investire 45 miliardi di euro, se

solo ci fosse tutto quello che, a detta di Zaia manca.

“La palla al piede del Veneto – affer-ma il Governatore uscente è L’Italia”. Che fare? Possiamo facilmente immaginarlo. Non è facile invece immaginare come nel giro di altri cinque anni la competitività del veto potrebbe scalare la suddetta classifi ca di 50 posizioni come promesso da Zaia. E sul lavoro va detto che il “Patto per il Ve-neto” presentato il 2 maggio 2012 a Pa-

lazzo Balbi proprio dal Governatore uscente e che voleva essere una sorta di Piano Marshall per l’econo-mia locale non si sa che fi ne abbia fatto.

Certo Zaia afferma che il vero jobs act l’ha fatto lui con i progetti di formazione-lavoro che ha permesso di mantenere la disoccupa-zione su valori più bassi rispetto alle regioni limitrofe.

Una disoccupazione che in cinque anni è schizzata dal 3,5% al 7,7% con 27 mila aziende che hanno chiuso rovinosamente solo nell’ultimo anno. Certo d’ora in avanti occorre fare di più.

Da sinistra: Luca Zaia, Alessandra Moretti, Flavio Tosi e Jacopo Berti

1 Voci da palazzo

158. Questa la posizione poco soddisfacente del Veneto nella classifi ca

della competitività tra le regioni europee. E se non c’è competitività non c’è spinta e non si aprono nuovi spazi di mercato. Ma quel che è peggio, se non si esce dalla sta-gnazione anche il mercato del lavoro resta ai minimi storici.

Che fare per risalire? Agli industriali basterebbero una trentina di posizioni, o almeno così recita il manifesto presenta-to da Confi ndustria Verona ai candidati Governatore nel primo confronto pubblico che li ha visti sul palco in-sieme.

“Le imprese sono disorientate su chi votare, ci sono tanti candidati in cam-po – ha sottolineato in quell’occasione il presidente degli industriali veronesi Giulio Pedrollo - ma più che i candidati ci interes-sano i programmi”.

Le ricette per cambiare il Veneto e farlo ripartire, almeno sulla carta, i vari candidati le hanno messe in campo. Alcune simili al-tre singolari, comunque opportunità.

Per Jacopo Berti, candidato del Movi-mento 5stelle, è questione di Banda Larga “la principale infrastruttura che serve al Veneto”. E dichiara apertamente di recu-perare i fi nanziamenti necessari dai cinque miliardi recuperati dalla cancellazione del progetto Tav. “Poi – aggiunge - creeremo un fondo da 13 milioni di euro con i tagli degli stipendi dei consiglieri e con la can-cellazione dei vitalizi, con cui garantiremo microcredito da 25mila euro ai giovani im-

prenditori”.Sulle infrastruttu-

re, invece, il sindaco Flavio Tosi che gioca in casa, ritiene che non si possa tornare indietro sulle grandi di-

rettrici. “Bisogna prendersi la responsabilità di decidere – sostiene risoluto - non si può sospendere l’autostrada del Mare come ha fatto Zaia perché c’è un’inchiesta”.

E per aiutare davvero le imprese l’unica via per il candidato che spacca in due la Lega è lo smantellamento della burocrazia: “sull’ideologia deve prevalere la concretez-za. Un esempio? Trento ci ha chiesto di poter bruciare i suoi rifi uti nel nostro futuro inceneritore, ma la Regione si ostina a non

di Maria pavan

Economia e lavoro Candidati a confronto

Si riparte facendo di più e meglioSolo nell’ultimo anno hanno chiuso 27 mila aziende e, nel corso degli ultimi 5 anni la disoccupazione è schizzata dal 3,5% al 7,7%

Moretti: “Patto con il Governo per ammodernare la rete ferroviaria e fare la Tav”

Zaia: “Da noi disoccupazione su valori più bassi di Lombardia ed Emilia”

28 Voci da palazzo

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29Voci da palazzo 1Voci da palazzo

Verso il voto A destra si profi la una bella partita

Un nuovo centrodestra contro la lega di Zaia e SalviniSiglato l’accordo: i moderati di Area Popolare sosterranno Tosi nella corsa per la presidenza della Regione Veneto

Mai così distanti dalla Lega di Matteo Salvi-ni e, quindi, da Luca

Zaia. Il Nuovo centrodestra in Veneto tiene fede all’impe-gno con gli elettori e non farà mancare il proprio sostegno all’attuale maggioranza in Regione fi no all’ultimo giorno di mandato. Ma con questa Lega prenderà le distanze il giorno dopo. A spiegare la posizione e gli sviluppi per Ncd in questa fase di transizione molto delicata è Carlo Alberto Tesserin, Presidente della Commissione per lo Statuto e per il Regolamento in consiglio regionale: “Manteniamo la nostra posizione storica: noi siamo stati con Zaia e ne siamo contenti perché abbiamo condiviso il percorso di un centrodestra moderato orientato all’au-tonomia. Ora non comprendiamo la linea estremista di Salvini, modello Le Pen in Francia, e quindi restiamo in linea con la nostra storia e la nostra tradizione. . Non siamo noi ad aver cambiato posizione”.

È proprio sul tema dell’autonomia che si consuma lo strappo: “Non possiamo dimenticare che la legge per l’u-nico referendum che potrebbe avere il consenso è quella a fi rma Tesserin-Toniolo, entrambi Ncd. Quella è la nostra posizione, quella è la nostra identità. Ad oggi le posizioni di Salvini non sono in sintonia con noi e ci dispiace che Zaia le abbia condivise”.

La campagna elettorale di Ncd deve ancora entrare nel vivo, ma prima c’è da sciogliere il nodo delle allean-ze. “Allo stato attuale abbiamo aperto un ragionamento importante con Flavio Tosi – annuncia Tesserin -, stiamo defi nendo gli accordi operativi e quindi penso che la cam-pagna elettorale andrà in quella direzione. Quando si ha di fronte appuntamenti elettorali di questa importanza va defi nito il programma, le linee operative: siamo in fase conclusiva ma positiva”. Impossibile non chiedersi come si sarebbe mossa Ncd se, archiviata l’alleanza con la Lega di Salvini, Tosi non avesse deciso di candidarsi. “Sulla posizione di Salvini non ci saremmo mai stati. Ma saremmo andati con Zaia, a patto che avesse tenuto la linea che lo ha contraddistinto anche in passato e che non è, per noi, quella dell’attuale segretario leghista”.

Le liste del Nuovo centrodestra, nel momento in cui scriviamo, sono ancora in via di defi nizione, ma ci sono già alcuni punti fermi: “Certamente avremo Marino Zor-zato e Clodovaldo Ruffato a Padova, Costantino Toniolo con altri amici a Vicenza, Massimo Mancini a Chioggia con tanti altri candidati in provincia di Venezia…. Tutte persone di spessore. Perché siamo convinti che questa campagna come non mai sarà basata sui candidati più che sulle enunciazioni di teorie politiche. Ormai tutti gli schieramenti sono in decomposizione: vediamo quello che succede tutti i giorni a Roma tra Renzi e l’apparato storico del Pd.

Vediamo la posizione di Fitto in Forza Italia e tutto quello che ne consegue. Vediamo la Lega e tutto ciò che sta accadendo… Noi contiamo che la valenza di nostri candidati ci dia un consenso consistente”.

Carlo Alberto Tesserin, Ncd“noi StiAmo con toSi”

L’intervista

Erano tutti lì a Marghera. Il senatore Maurizio Sac-coni, il vice presidente del Veneto, Marino Zorza-to, il presidente del Consiglio Veneto, Clodovaldo

Ruffato, esponenti illustri del Ncd, il parlamentare elet-to con Scelta Civica Andrea Cusin, e il vice segretario vicario dell’Udc Antonio De Poli.

Pezzi da novanta presenti a metà aprile a Marghe-ra, apputo, dove è stato presentato l’accordo a sostegno di Tosi che ha sottolineato come “La maggioranza dei consiglieri che hanno sostenuto in questi anni in Regione Luca Zaia, sosterrà ora Flavio Tosi” .

I protagonisti di Area Popolare sostengono che il laboratorio politico inaugurato con quest’accordo va ben oltre il panorama veneto ma che proprio nella nostra terra si basa sull’idea di costruire un percorso sul Veneto del fare, sulle cose concrete.

Un bel distinguo rispetto alla linea di Salvini che negli stessi giorni indossava magliette xenofobe inneg-giando alle ruspe per “radere al suolo i campi nomadi”.

E infatti, il leader del nuovo centrodestra veneto, Flavio Tosi sottolinea come la differenza con chi ha go-

vernato fi no ad oggi la Regione sta nella “la logica del fare. E c’è chi lo fa, mentre c’è chi ama il populismo e la demagogia”.

Anche Ruffato ha spiegato la sua adesione ad Area Polare, sottolineando che la politica a cui si sente di prender parte “non è fatta di insulti, estremismi e anate-mi”. “In questo periodo abbiamo tante cose dette e non fatte, proclami senza seguito - ha continuato Ruffato - lo scoppio della maggioranza dimostra il fallimento della presidenza di questi 5 anni: se qualcuno non riesce a difendere la propria maggioranza, o è per incapacità o per aver lasciato campo libero a chi ha imposto altre scelte a noi veneti”. E la freccia lanciata è sicuramente rivolta idealmente a Zaia.

Antoni De Poli, si dice pienamente d’accordo dicen-dosi certo che “questa squadra di Area Popolare, con Tosi candidato presidente, darà concretezza alle cose di cui i cittadini hanno bisogno”. Tra le priorità rimangono il lavoro e l’impresa senza dimenticare le politiche sani-tarie e dell’assistenza che secondo il giudizio di De Poli sono “sparite completamente dalla programmazione”.

E Marino Zorzato ha sottolineato come anche la sicurezza sia per Ncd un argomento forte in agenda tan-to che proprio l’Ncd ha presentato un emendamento al bilancio che ha portato le risorse da spendere da 60mila euro a 5 milioni. “Questo dice chiaro - ha rimarcato - come la pensiamo sulla sicurezza, mentre c’è chi si riempie la bocca”.

Da questo laboratorio veneto l’ex ministro Maurizio Sacconi si aspetta un “rassemblement di movimenti locali e reti nazionali con l’ambizione di competere con la sinistra nel ballottaggio delle elezioni politiche. I contenuti identitari dell’Unione per Tosi saranno il com-pimento di uno Stato unitario e federale a geometria variabile, con il Triveneto tutto ad autonomia rafforzata, la sicurezza nella proprietà di ciascuno, l’unicità della fa-miglia naturale, l’ accesso effi cace al lavoro, un modello sociale e sanitario fondato sulla presa in carico di ogni persona. Area Popolare e Tosi sanno che la premessa di ogni ambizione è peraltro lo sviluppo, che si realizza solo con un Veneto aperto e non chiuso, isolato, da una politica antieuro”.

di Maria pavan

Parole bellicose via metafora arrivano anche dal candidato del Movimento 5stelle, Jacopo Berti che ha presentato la sua “arme di distruzione di casta”, cioè una proposta di legge di

iniziativa popolare relativa al taglio dei vitalizi e degli altri privilegi della casta. “Questa è la defi nitiva arma di distruzione di casta – conferma Berti – abbiamo fi nalmente un’arma per sradicare i privi-legi di questa politica e di questi politici”.

“Stiamo parlando di 13 milioni di euro all’anno, 65 milioni di euro nei 5 anni del mandato che torneranno nelle tasche delle imprese venete”. Durante la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge, avvenuta nella Sala gruppi del palazzo co-munale di Padova, il candidato ha invitato i cittadini a fi rmare i mo-duli per la presentazione del documento, che saranno a disposizione già nei prossimi giorni nelle piazze venete.

“Firmando questa legge di iniziativa popolare – spiega Ber-ti – si potranno eliminare i vitalizi, gli assegni di fi ne mandato e

tutti i privilegi. Stiamo parlando di 13 milioni di euro all’anno, che fanno 65 milioni di euro nei 5 anni del mandato e che torneranno nelle tasche delle imprese venete perché fi niranno nei fondi per il microcredito”.

La legge prevede anche la cancellazione dell’assegno di fi ne mandato e dell’assegno di reversibilità.

“Giancarlo Galan riceve più di 3.500 euro al mese (netti) e Giampietro Marchese, anche lui coinvolto nell’inchiesta Mose, 2.800 al mese – gli fa eco il parlamentare del Movimento 5 Stelle Mattia Fantinati – a loro si aggiunge una schiera di 181 ex consi-glieri regionali che dopo aver trascorso mesi, o in alcuni casi anni, a Palazzo Ferro Fini, possono ora contare su un vitalizio”.

Non mancano i colpi alti e bassi in casa 5stelle e Tosi ancora si difende dai colpi bassi di Berti che ha sostenuto che la discesa in campo del sindaco di Verona nasconderebbe un patto segreto col Pd per far vincere Alessandra Moretti.

La denuncia galan riceve più di 3.500 euro netti al mese

Da sinistra: Flavio Tosi, Marino Zorzato, Clodovaldo Ruffato, Maurizio Sacconi, Andrea Causin e Antonio De Poli

Carlo Alberto Tesserin: “Noi contiamo che la valenza di nostri candidati ci dia un consenso consistente”

Jacopo Berti, candidato Governatore del Movimento 5stelle

BERTI, 5STELLE: “ECCO L’ARMA DI DISTRUZIONE DI CASTA”!

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30 Cultura veneta1 Cultura veneta

Un’Esposizione Universale ha il compito di lasciare in eredità un’esperienza culturale, sociale, scienti-fi ca e tecnologica ed Expo Milano 2015 costru-

irà questa eredità prima di tutto grazie all’apporto dei suoi Partecipanti, cuore e anima dell’evento. Uno degli elementi innovativi e distintivi di Expo Milano 2015 è quello legato al concetto di “Visitor Experience”. L’Expo di Milano vuole essere “tradizionalE” e “innovativa” allo stesso tempo. Tradizionale perché si focalizzerà sul Tema della nutrizione in modo molto stringente e garantendo un vero approfondimento globale a fi ni educativi e di formazione alla sostenibilità del cibo buono, sano, suf-fi ciente e sostenibile per il pianeta. Innovativa perché in tutte le forme chiarirà ai visitatori e alla comunità interna-zionale l’essenza di un nuovo concept di Expo: tematico, sostenibile, tecnologico e incentrato sul visitatore.

AL CENTRO IL VISITATORE

“È possibile assicurare a tutta l’umanità un’a-limentazione buona, sana, suffi ciente e sostenibile? ” È con questa domanda che si

apre la sfi da dell’Expo di Milano 2015, l’Esposizione Universale che l’Italia ospita dal primo maggio al 31 ottobre e che sarà senza dubbio il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione. Per sei mesi Milano diventerà una vetrina mondiale in cui i Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e suffi ciente per tutti i po-poli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri.

Expo sarà la piattaforma di un confronto di idee e soluzioni condivise sul tema dell’alimentazione, stimo-lerà la creatività dei Paesi e promuoverà le innovazioni per un futuro sostenibile. Ma non solo.

Offrirà a tutti i visitatori la possibilità di conoscere e assaggiare i migliori piatti del mondo e di scoprire le eccellenze della tradizione agroalimentare e gastrono-mica di ogni Paese. Inoltre, per tutta la durata della manifestazione, la città di Milano e il sito espositivo saranno animati da eventi artistici e musicali, convegni, spettacoli, laboratori creativi e mostre.

il temA“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” è il Tema al

centro della manifestazione, il fi lo logico che attraversa tutti gli eventi organizzati sia all’interno sia all’esterno dello sito espositivo. Expo Milano 2015 sarà l’occasione per rifl ette-re e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo: se da una parte c’è an-cora chi soffre la fame (circa 870 milioni di persone denu-trite nel biennio 2010-2012), dall’altra c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta e trop-po cibo (circa 2,8 milioni di decessi per malattie legate a obesità o sovrappeso). Inoltre ogni anno, circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate. Per questo motivo servono scelte politiche consapevoli, stili di vita sostenibili e, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, sarà possibile trovare un equilibrio tra disponibilità e consu-mo delle risorse. La rifl essione sul Tema si trasforma anche in un momento di condivisione e di festa, grazie a incontri, eventi e spettacoli da vivere in compagnia della mascotte Foody e degli allegri personaggi che la compongono. Ogni aspetto, ogni momento, ogni Partecipante di Expo Milano 2015 declina e interpreta il Tema scelto, Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.

lA locAtionCon un’area di 1,1 milioni di metri quadrati, facil-

mente raggiungibile, progettata da architetti di fama in-ternazionale, Expo è anche un’esposizione-giardino con più di 12 mila alberi, giochi d’acqua e un lungo canale che circonderà l’area. Sui due grandi viali principali, il Cardo e il Decumano, si affacciano i Padiglioni dei Paesi Partecipanti, piazze e aree comuni dedicati agli eventi e alla ristorazione.

Il sistema a due assi serve a orientare il visitato-re in modo molto semplice e intuitivo, ma organizza anche la partecipazione dei Paesi: la World Avenue (corrispondente al Decumano) è infatti l’affaccio di tutti i Padiglioni Self Built. Lungo il Cardo si distribuisce in-vece la partecipazione italiana. Il Decumano, sede dei Padiglioni nazionali dei Paesi, sarà una lunga teoria di esperienze e racconti architettonici, visivi ed esperien-ziali provenienti da ogni parte del pianeta, da cui si potrà partire per toccare con mano e assaporare i gusti delle diverse tradizioni enogastronomiche, facendo di-retta esperienza del cibo e delle colture planetarie. Alle sue estremità sono collocati l’Expo Centre, composto di spazi per eventi al coperto, e la Collina Mediterranea.

Lungo il Cardo, delimitato a nord dall’anfi teatro sull’acqua della Lake Arena e a sud dall’Open Air The-atre, grande spazio per eventi all’aperto, si estende lo spazio espositivo dedicato all’Italia, intervallato da luoghi per la degustazione dei prodotti delle tradizioni enogastronomiche delle regioni italiane.

Questi, oltre a distinguersi per l’alta qualità delle materie prime e dei prodotti fi nali, svolgono la funzione di mettere in luce le migliori pratiche alimentari tradizio-nali del Paese ospitante.

Nel luogo in cui il Cardo e il Decumano si interse-cano si trova Piazza Italia, la grande piazza centrale dell’Expo, vicino alla quale sorge anche Palazzo Italia, il luogo deputato a ospitare durante l’Expo il raccordo istituzionale tra Paese ospitante e Partecipanti.

Circondato dal Canale, elemento che ne caratte-rizza il paesaggio, il Sito dell’Expo segue dunque uno schema ortogonale molto intuitivo, nel quale architettu-ra si unisce alla natura.

Le costruzioni seguono criteri di effi cienza ener-getica e sostenibilità nella realizzazione, smontabili e riutilizzabili alla fi ne dell’evento.

Ai blocchi di partenza, l’evento a cui non si può mancare. Milioni e milioni di persone hanno già deciso di esserci

Expo 2015 Il grande evento culturale dell’anno

“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”

di Valeria Marcato

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1 sport intera x piazza 1

Nancy Githaiga

Aprile è il mese per eccellenza dei podi-sti padovani: è il mese della Maratona S.Antonio. Un evento consolidato e

entrato a pieno titolo tra gli appuntamenti più importanti della città di Padova che ogni anno vede protagonisti della gara atleti di altissimo livello.

Quest’anno la promettente keniana Gi-thaiga, che debutta nella maratona dopo aver corso in un’ora 17’00 nella mezza, lo scorso anno a Praga, incrocerà la strada della campionessa italiana Claudia Gelsomi-no campionessa italiana di maratona 2014 dopo essersi imposta a Milano e in questa stagione già seconda alla Treviso Mara-thon. In campo maschile i keniani Kipkem-boi e Kiprop saranno opposti a Giovanni Gualdi, deciso a salire di nuovo sul podio di Prato della Valle. Portacolori delle Fiam-me Gialle, torna a Padova dopo aver colto

proprio qui, col secondo posto del 2010, il miglior risultato cronometrico in una mara-tona (2 ore 13’39”), per poi fermarsi ai piedi del podio nel 2013. Vedremo come appronterà i Kenyoti, come spesso accade, in prima fi la. Il 26enne Robert Kipkemboi Kiplimo, terzo lo scorso dicembre alla ma-ratona di Castéllon, in Spagna, col primato personale di 2 ore 12’03”, punta decisa-mente alla prima vittoria in una importante corsa su strada. Proverà a dire la sua anche il suo giovane connazionale Reuben Kiprop Kerio, un personale di 2 ore 26’05” rea-lizzato nel 2014 a Kigali, in Ruanda, che questo atleta ventenne ha tutta l’intenzione di migliorare. “Un cast che mette assieme atleti esperti a giovani che hanno voglia di imporsi sulla scena internazionale” spiega Giampaolo Urlando, responsabile tecnico dell’evento.

Corri per Padova Aprile mese di grandi manifestazioni

Si corre la Maratona di S. Antonio, una sfi da a pieni polmoni

Il popolo del Running ad Aprile oltre a ritrovarsi agli appunta-menti della CXP ha vissuto bellissime emozioni anche con la Terza marcia di Pasquetta a Galzignano Terme organizzata

dall’A.D.S. Podisti Tribano. Un grandissimo successo decretato dalle oltre 2500 presenze.

TERZA MARCIA DI pASQUETTA A gALZIgNANO TERME

Claudia Gelsomino

Kerio Reuben Kiprop Giovanni Gualdi

31Sport

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32 Turismo

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33Turismo

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35Concerti e non solo2 Concerti e non solo

in Veneto eVentipagina a cura di Graziano edi corazza

Venerdì 24 luglio 2015 SubSonicA

Arena di Verona - 14 settembre 2015dAVid Gilmour - liVe 2015: tour in uK ed europA per lA primA VoltA in noVe Anni in itAliA SolAmente per due dAte

DAVID GILMOUR, meglio conosciuto come chitarrista dei Pink Floyd, ha annunciato che sarà in tour in UK ed Europa a Settembre 2015. Il tour coinciderà con l’uscita del suo nuovo (e quarto) al-bum solista. E’ dal 2006 che DAVID GILMOUR non intraprende un tour o pubblica un disco, l’ultimo “On An Island” si è posizionato ai primi posti della classifi ca dei dischi più venduti in Inghilterra. Dall’anfi teatro romano di Pula in Croazia avrà inizio, il 12 set-tembre, il tour europeo. Il 14 e il 15 settembre DAVID GILMOUR si esibirà rispettivamente all’Arena di Verona e al Teatro Le Mulina a Firenze. Poi sarà la volta della Francia, Germania e per concludere tre show consecutivi alla Royal Albert Hall di Londra il 23, 24 e 25 settembre.

21 giugno - Treviso ELvis DaysbobbY Solo

Treviso, dal 19 al 21 giugno 2015 al Bastione di San Marco attesi migliaia di fans. Spet-tacoli di auto americane, pin up e contest. Sul palco anche The Good Fellas e Di Maggio Bros. Ingresso gratuito Lo staff dell’Home Festival, promotore dell’Elvis Days,

la tre giorni ad ingresso gratuito all’insegna del rock’n’roll del Re indiscusso Elvis, ha svelato l’ospite d’onore del festival. Lo chiama-no l’Elvis Presley italiano e con “Una lacrima sul viso” raggiunse il successo internazionale, è Bobby Solo che domenica 21 giugno si esibirà sul palco trevigiano.

17 luglio 2015 - Castello Scaligero di VillafrancacontinuA il SucceSSo del tour di fedez

Il rapper del momento sara’ in concerto al Castello Scaligero di Villafranca il 17 luglio!

Veronail Volo SAltA dAl 21 mAGGio Al 21 Settembre 2015 A VeronA

Il concerto di Verona, inizialmente previsto per il 21 maggio, è stato rimandato ed è stata comunicata la nuova data. Il Volo sarà in concerto all’Arena il prossimo 21 settembre 2015 per consen-tire agli artisti di recarsi a Vienna – città che ospiterà la nuova edizione dell’Eurovision Song Contest il 19, il 21 e il 23 maggio 2015. tutte le info: www.ecoveneto.it

feStiVAl di mAJAno (ud)2015

23 gIUgNO 2015, inizio ore 21:30TRIESTE, piazza Unità d’Italia pAolo nutini

SGuArdo A nordeSt“liVe in trieSte 2015”

“LIVE IN TRIESTE 2015”, pRESENTATO IL pROgRAMMA DEI gRANDI EVENTI ESTIVI

QUATTRO gLI AppUNTAMENTI NELLA CENTRALISSIMA pIAZZA UNITÀ, pROTAgONISTI I MIgLIORI NOMI DELLA SCENA NAZIONALE E INTERNAZIONALE

VENERDÌ 3 LUgLIO 2015, inizio ore 21:30TRIESTE, piazza Unità d’Italia

AnGelo pintuS

VENERDÌ 10 LUgLIO 2015, inizio ore 21:30TRIESTE, piazza Unità d’Italia fedez

SABATO 11 LUgLIO 2015, inizio ore 21:30TRIESTE, piazza Unità d’Italia

il Volo

Venerdì 31 luglio 2015 litificA, tetrAloGiA deGli elementi

A grande richiesta il “tetra-logia degli elementi live” proseguirà in estate con 6 nuovi imperdibili appunta-menti: venerdì 31 luglio si accenderà l’area concerti del festival di Majano per l’unico live di Pelù, Ghigo e compagni in Friuli Venezia Giulia.

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Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore

nimaliAdei nostri amici

CIRO Maschio, taglia piccola, circa kg 10, di circa 6-8 anni. Carattere

equilibrato, adatto per tutti i contesti famigliari. Ciro arriva dal canile sa-

nitario dove ha trascorso molti mesi in attesa che i proprietari si facessero vivi. Il tempo è passato e per lui si sono aperte

le porte del canile. Ciro dev’essere operato ad una zampetta perché ha legamenti e crociati rotti. Per lui cerchiamo famiglia

amorevole che possa accoglierlo con amore.

3 NERONI 2 maschi e una femmina, taglia media

di circa 1 anno e mezzo. Portati in rifugio da cuccioli, dopo essere stati recuperati da tragica storia. Hanno un

carattere diffi cile e non si fi dano delle persone. Vogliamo provare a trovare delle persone pazienti

che sappiano aiutare queste creature.

JOLLY Maschio giovane, circa 1 anno, taglia contenuta di circa

10-12 kg. Un pelosetto tutto amore e coccole. Dinamico, da cucciolo che si rispetti, coccolo e caratterialmente

buono. Jolly ha un abbandono alle spalle ed attualmente vive dentro una gabbia. Restituiamo dignità a

questa creatura.

BUFALO Maschio, taglia medio-contenuta, di

circa 12 kg. Carattere buono e socializzato.

Bufalo ha circa 3-4 anni, vissuti sempre in famiglia

tra coccole, giardino e divano. Poi è stato abbandonato. Bisogna trovare

casa a questa creatura.

ADOTTAMI

CIN CIN Sono due cuccioli di solo 2 mesi, futura taglia piccola,

max kg 6-8. Ora aspettano una

casa e dei padroni affettuosi.

Cin-cin sono 2 fratellini maschi.

BIANCA NEVE Sono 2 sorelle, mix labrador, nate a marzo 2014.

Taglia media, circa kg.25-30, in cerca

della loro seconda pos-sibilità. Due meraviglie

di pelose dentro una gabbia. Chiediamo

aiuto per loro.

per le adozioni: loretta, associazione protezione animali di chioggia onlus - tel. 3289620233

per partecipare a questa rubrica scrivete a: [email protected] - tel. 049 8704884

ROSA Femmina di circa 2 anni, taglia medio-conte-

nuta, circa kg.10. Questa creatura è stata recuperata in mezzo al fango, in allat-

tamento, con pochissimo latte e dei cuccioli. Rosa

ha un carattere mite, buono, coccola e tanto dolce. Dopo lo svezzamento dei suoi cuccioli Rosa cerca casa.

Verrà sterilizzata, chippata e vaccinata.

MERINGA Femmina di circa 6-8 anni, taglia medio-piccola, circa

kg.10-12. Meringa è dolcissima. E’ stata recuperata da una situazione

altamente disagiata assieme ai suoi piccoli. Ora sono tutti al sicuro, ma

un canile non è una casa… Meringa ha dovuto lottare per sopravvivere ed ha un orecchio tagliato,

ma non importa: è bellissima ugualmente. Per Meringa preten-diamo il meglio. Cerca casa per dare e ricevere amore.

Tanti altri approfondimenti e notizie in più su

centinaia di piccoli amici da adottare vai su www.lapiazzaweb.it sezione ”Animali” e guarda le fotogallery

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L’uomo e il cane: un rapporto in equilibrio

L’ESPERTO A cura di Lodovico Damiani Personal Dog Trainer

Un UOMO e un CANE si incontrarono migliaia di anni fa per aiutarsi l’un l’altro, nel tempo poi hanno consolidato il rapporto di “scambio” re-ciproco che riscontriamo ancora oggi. L’uomo si prende cura del cane e riceve in cambio la sua compagnia ed una vasta gamma di aiuti nel la-voro. Tutti i cani trovano il loro equilibrio, la loro identi tà, il loro benessere nel profondo legame aff etti vo che instaurano con il loro padrone e con la famiglia in cui vivono. Per natura il cane è un animale socievole e come tale detesta la solitudine e ricerca la presenza fi sica del suo capo branco, del suo punto di riferimento, del suo padrone.Un cane che nella sua primissima infanzia ( cioè nei primi tre mesi di vita) abbia pochi o nulli contatti con l’uomo, diffi cilmente diventerà un buon cane da compagnia. Sarà ti mido e pau-roso con le persone e non sviluppe-rà una totale dipendenza nei confronti del suo padrone. Ma anche un cucciolo sepa-

www.dogtrainerpadova.it - [email protected] - tel: 329 1605558

rato dalla madre troppo presto (cioè a 4 / 5 setti mane) ed allevato in casa può avere diversi problemi, per esempio un esagerato att acca-mento al padrone con chiari episodi di gelosia o, nella maturità, uno scarso interesse sessuale nei confronti di altri cani. Esperimenti compiuti su cuccioli allevati con conigli o gatti hanno di-mostrato talvolta una preferenza a convivere e preferire razze con cui sono cresciuti insieme. A livello strett amente personale ed in funzione della mia esperienza ritengo che i cani in gene-rale non sono in grado di capire cosa è giusto o sbagliato. Il loro comportamento è legato all’isti nto di razza a cui appartengono e alla conservazione della specie. Molti att eggiamenti

sono già innati , un cucciolo sa sedersi, stare zitt o, fermo, non mordere e ascoltare. Il

compito quindi di un buon educa-to re è di mett erlo in condizione di

imparare quando e come at-tuare tali comportanti .

Filariosi cardiopolmonareIL VETERINARIO A cura del Dottore Andrea Feliciati

Il ruolo del sott oscritt o quale Di-rett ore Sanitario dell’ambulatorio

del Rifugio C.I.P.A. prevede che, con cadenza setti -manale, si visiti no i nuovi ospiti della strutt ura che provengono dal Canile Sanitario Tazzari precedente-mente sott oposti a sterilizzazione ed a tutti i proto-colli sanitari di routi ne. La preoccupazione maggiore nell’esaminare i libretti sanitari dei nuovi cani è il controllo dell’esito del test emati co per la ricerca di anti geni fi laria. La fi lariosi è una patologia veicolata dalle zanzare che presenta una forma cardiopolmo-nare (causata da Dirofi laria immiti s) ed una forma cutanea (causata da Dirofi laria repens).La forma più grave è la fi lariosi cardiopolmonare. Quasi tutti i proprietari di cani delle nostre zone co-noscono la patologia che, nei decenni scorsi, quan-do i sistemi di prevenzione erano per lo più assenti , ha rappresentato sicuramente una delle principali cause di decesso dei nostri amici cani.Il parassita che provoca la malatti a , Dirofi laria im-miti s, è un nematode le cui larve, entrate nel si-stema circolatorio del cane punto da una zanzara, dopo vari stadi divengono vermi adulti (lunghi fi no a 30 cm.) e si localizzano a livello di cuore ed arteria

polmonare dove nel tempo causano danni sempre maggiori fi no a portare al decesso dell’animale. I primi sintomi clinici della malatti a sono tosse ed af-fati camento dopo uno sforzo ma visto che insorgono quando la patologia è già in uno stadio avanzato, è importante eseguire periodici controlli sul sangue per una diagnosi precoce.La malatti a, pur grave, è oggi curabile att raverso un tratt amento che consente l’eliminazione delle fi larie adulte. Compete al Medico Veterinario l’imposta-zione della terapia in base alla fase della malatti a al momento della diagnosi. Ad ogni buon conto, dal momento che si tratt a di una terapia non esente da rischi e che non cura, nel caso sia insorta, la miocar-diopati a conseguente all’infestazione, è raccoman-dabile il ricorso a sistemi di prevenzione.Ad oggi, in commercio esistono diversi farmaci effi -caci nei confronti delle forme larvali di fi laria. Non tratt asi di un tratt amento vaccinale ma di una tera-pia nei confronti delle larve che infestano l’animale volta ad impedire il loro sviluppo in forme adulte. Personalmente, considerato che la nostra è una del-le zone a più alto rischio fi laria, si consiglia di eff et-tuare il tratt amento da Aprile a Dicembre.

Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Rovigo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A.

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Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it/category/diritti/Per partecipare alla rubrica chiamare il numero 049 8704884

Maltarello

Uno degli argomenti di “gran moda” in questi ultimi anni – specie fra le associazione di consumatori - riguarda senz’altro la illegittimità (presunta o reale) degli interessi

richiesti dalle banche ai clienti sulle somme elargite, sia che si tratti di mutuo e sia che si tratti di fi do. Si affermerebbe che, una volta accertato che gli interessi non sono dovuti, il cliente potreb-be far valere la nullità delle clausole contrattuali per non pagare interessi ulteriori. In proposito, ritengo opportuno chiarire che una cosa è far valere tale nullità per non pagare in futuro, ed un’altra invece è chiedere la restituzione di quanto pagato in passato. Per quest’ultima ipotesi infatti, occorre che il relativo “diritto alla restituzione” non si sia prescritto con il decorso di dieci anni. Ed andiamo a chiarire. Si tratta di un distinguo puramente giuridico ma di cui occorre tener conto nelle aule giudiziarie quando si è accertato che l’operato della banca non è stato corretto e si tratta di valutare successivamente se sussista ancora il diritto ad essere rimborsati. La domanda del correntista tesa infatti a far valere la invalidità/ nullità di un contratto bancario (supponiamo un’apertura di conto corrente) non si prescrive sostanzialmente mai, con la conseguenza che si può sempre far valere, mentre quella diretta a conseguire la ripetizione delle somme pagate e

Banche : termine ultimo per chiedere la restituzione delle somme indebitamente versate

DIRITTO BANCARIO

Studio Legale Avvocato Lorenzo Maltarello - Piazzett a Pescheria n.14 – 45011 ADRIA (Rovigo) Tel. 042 621 382 - PEC: lorenzo.maltarello@rovigoavvocati .it

AVV. LORENZO MALTARELLOnon dovute è invece soggetta alla ordinaria prescrizione decen-nale. Seppur importante, tuttavia, questo necessario distinguo non deve far perdere le speranze al cliente che ingiustamente ha versato somme illegittime. La Cassazione Civile, invero, a Sezioni Unite nel 2010 con sentenza n. 24418 ha chiarito come “…il termine di prescrizione decennale cui tale azione di ripetizione è soggetta decorre dalla data in cui sia stato estinto il saldo di chiusura del conto cui gli interessi non dovuto siano stati registrati…” Questo comporta che sino a quando il rapporto è in corso nulla si prescrive. È solo dopo la chiusura del rapporto (ad esempio del conto corrente) che il cliente ha dieci anni di tempo per verifi care se ha pagato correttamente o se ha versato interessi non dovuti e chiederne – cosa importante – la restituzione, senza averli persi defi niti-vamente. Questo signifi ca anche che l’avviso contenuto negli estratti conto che periodicamente (trimestre o semestre) per-vengono dall’istituto di credito, con cui questi annuncia “... che eventuali contestazioni dovranno essere sollevate dal cliente entro sessanta giorni...”, non vanno assolutamente ad incidere sul suo diritto alla ripetizione di quanto pagato indebitamente da far valere entro il decennio dalla fi ne del rapporto.

L’attività svolta dai Patrocinatori Stragiudiziali è irrinun-ciabile per tutti quei soggetti che, dopo aver subito un danno, si trovano assaliti da dubbi e perplessità, angosce,

domande ed incertezze, sulla corretta strada da seguire per ottenere il giusto ristoro del danno subito. Il consulente in Infortunistica Stradale serio e preparato, infatti, non si occupa soltanto di contattare la Compagnia di assicurazione e formulare una richiesta risarcitoria, ma garantisce al cliente un servizio completo che prevede anche la possibilità di sfruttare convenzioni con Medici Specialistici, Medici Legali, Centri di Riabilitazione nonché con carrozzerie specializzate per dare la possibilità al cliente di non doversi preoccupare di nulla. Lo Studio Trevisan di Este collabora con un gruppo di Professionisti nelle varie discipline: periti, geo-metri, ingegneri e architetti, medici legali, è, in altre parole, un professionista competente e specializzato, in grado di fare ottenere al cliente non “un” risarcimento ma “ il giusto” risarcimento del torto subito. Lo Studio Trevisan di Este co-nosce le normative e le regole del Mondo del risarcimento del danno. Ha esperienza tecnica nel saper leggere le dina-miche di un evento lesivo per poter valutare la responsabilità

dei soggetti coinvolti ed individuare il soggetto obbligato al risarcimento del danno in generale. Conoscere, sapere, com-prendere, cogliere quali voci di danno ha diritto il danneggiato e sapere quantifi care correttamente anche attraverso l’ausilio di soggetti terzi con specifi che competenze(medicolegale, pe-rito auto, ricostruttori meccanici, ingegneri, architetti, etc.) e

qualora sorga un dubbio su un elaborato tecnico adoperarsi in un confronto con il professionista al fi ne di ridurre al minimo errori /o omissioni. Lo Studio Trevisan

ritiene fondamentale che il buon risultato sia determinato dal-le scelte iniziali nmesse in atto al conferimento dell’incarico che deve portare all’istruzione del cliente affi nchè riesca a produrre, individuare e ricercare tutti quegli elementi oggetti e soggettivi per la creazione e ricerca delle prove indispensa-bili per la corretta dimostrazione e quantifi cazione dei danni subiti. La sapienza nella conduzione delle trattative con i Li-quidatori delle Compagnie di Assicurazioni è la differenza nel Know How per i 30 anni di esperienza nel settore sono la garanzia del giusto risarcimento fi nale.Lo Studio Trevisan si avvale, altresì, di avvocati specialisti nelle materie del diritto Civile e Penale per lo studio dei casi complessi.

L’attività del Patrocinatore stragiudizialeDIRITTO DELLA CIRCOLAZIONE STRADALE

Studio Trevisan di Trevisan Susanna. Recupero Danni - Infortunisti ca Stradale Este (PD) - Tel:0429603778 - Via Atheste, 44/F - [email protected]

STUDIO TREVISAN DI TREVISAN SUSANNA

trevisan ok

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Uffi ciale n° 54/2015, dei decreti legislativi 04.03.2015 nn. 22 e 23, prosegue la riforma del mercato del la-

voro in attuazione della Legge Delega n.183/2014. In particolare il Decreto n.23, introduce “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti”.

La nuova disciplina troverà applicazione per i con-tratti subordinati a tempo indeterminato stipulati dopo l’entrata in vigore del decreto (07.03.2015), ovvero per quelli a tempo determinato o di apprendistato convertiti dopo tale data. Per quelli già in essere precedentemen-te continueranno a valere le tutele previste dall’art. 18 L.n.300/70 (Statuto dei Lavoratori). Risulta evidente come la regola generale sia ormai quella dell’indennizzo, mentre la reintegra nel posto di lavoro (c.d. tutela reale) rappresenti sempre più un’eccezione. Quest’ultima resta infatti prevista solamente in ipotesi di nullita’ del licenzia-mento perche’ discriminatorio ovvero perche’ riconduci-bile agli altri casi di nullita’ espressamente previsti

Jobs Act: Il contratto di lavoro a tutele crescenti

DIRITTO DEL LAVORO

Studio Legale avv. Marti na Rocchio – avv. Gianluca Simeoni - Via B. Arnaldo da Limena n. 10 – 35010 Limena (PD) Tel. 049.5390473 Fax 049.5390472 [email protected] - www.studiorocchiosimeoni.com

simeoni ok

AVV. GIANLUCA SIMEONI

dalla legge od ancora qualora il dipendente riesca a dimostrare che il licenziamento disciplinare si fonda su un fatto materiale insussistente. In tutti gli altri casi, qualora il Giudice accerti l’illegittimità del licenziamen-to perché non ne ricorrono gli estremi, il rapporto di lavoro verrà dichiarato estinto sin dall’irrogazione del provvedimento ed il datore di lavoro (che occupi ol-tre 15 dipendenti) sarà condannato al pagamento di un’indennità di importo pari a 2 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a 4 e non superiore a 24 mensilità.

In caso di licenziamento per motivi economici (le-gato cioè alla riorganizzazione aziendale) non sarà più necessario il tentativo di conciliazione presso la Direzio-ne Territoriale del Lavoro. Nei pochi casi ancora previsti, resta infi ne per il lavoratore la facoltà di pretendere, in luogo della reintegra, il pagamento di un’indennità pari a 15 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR.

Contrariamente ai miei precedenti interventi, con questo articolo tenterò di elencare una serie di consigli che potrebbero rivelarsi utili

Incidente sarcimentoINFORTUNISTICA

DOTT. LUCA MULAS

Adria, C.so Vitt orio Emanuele II n.10/a – tel.042623583 - Porto Viro, Via N. Fregnan n. 14/i - tel. 0426322267e-mail: [email protected] - www.infortunisti camulas.it

Con la separazione i coniugi non pongono fi ne al rapporto matrimoniale, ma ne sospendono gli ef-fetti in attesa di riconcilia

SeparorzioDIRITTO DI FAMIGLIA

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Il codice civile regolamenta più tipologie di testamento, quello di cui vi andrò a parlare è la forma più semplice, quello fai date di proprio pugnoaccorgimenti per avvalora-

re la vostra capacità d’intendere e di volere al momento della scrittura del testamento, soprattutto se siete di età avanzata, o sarete informati di come apporre anche una data certa.

AVV. ALBERTA GARBIN

Il testo (olografo)SUCCESSIONI ED EREDITÀ

AVV. TOMMASO LA ROSA

Via Roma 9/a 35026 Conselve (PD) - Tel. 0495385502 - Mail a.garbin@ti n.it

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it/category/diritti/Per partecipare alla rubrica chiamare il numero 049 8704884

Con la legge 11.12.2012 n. 220, entrata in vigo-re il 18.6.2013, il legislatore è intervenuto in un ambito del diritto civile che risultava immutato fi n

dall’entrata in vigore del codice del ‘42: il condominio. Tra le numerose novità introdotte dalla predetta novella legislativa, il riscritto art. 1129 c.c., rubricato nomina, revoca ed obblighi dell’amministratore, stabilisce al comma 7, che l’amministrato-re è obbligato a far transitare le somme ricevute a qualunque titolo dai condomini o da terzi su uno specifi co conto corrente. Di tale conto corrente il condomino, esclusi-vamente per il tramite dell’amministratore, può prendere visione a proprie spese della rendicontazione periodica. Cosa succede nel caso in cui un amministratore decida di trasmettere una copia della suddetta documenta-zione, legittimamente richiestagli, cancellando gran parte dei dati contabili unitamente ai nomi di chi ha effettuato o meno i versamenti. Una simile cautela parrebbe, ad

una prima analisi, rispettare il diritto alla privacy di cia-scuno condomino. Prima della riforma, sia la Cassazione (1011/2010) che l’ABF (con decisioni n. 814/2011 e n. 1282/2013), avevano ritenuto il singolo condomino autonomamente legittimato a richiedere alla banca copia dell’estratto conto, non potendo l’Istituto di credito opporre

la posizione di terzietà del condomino stes-so. Successivamente all’entrata in vigore della nuova disciplina di cui all’art. 1129 c.c., il Garante della Privacy ha redatto un vademecum rilasciato il 10.10.2013, in cui si da risposta ad alcuni interrogativi posti da Confedilizia. In particolare, il Ga-

rante ha precisato che non è legittimo invocare il diritto alla privacy nel caso della rendicontazione periodica che quindi dovrà essere fornita, dall’amministratore al condomino che ne farà richiesta, priva di qualunque oscuramento atteso che in questo caso deve prevalere il principio della traspa-renza nella gestione condominiale.

Il nuovo conto corrente condominiale e il diritto alla privacy

DIRITTO CONDOMINIALE

Studio legale Violato – Avv. Cristi ano Violato e Avv. Federico Soatti n - via Germania n. 7 - Vigonza 35010 (PD)tel. 049.9802478 – fax. 178.4415820 - e-mail: [email protected]

AVV. FEDERICO SOATTIN e AVV. CRISTIANO VIOLATO

Maltarello

Uno degli argomenti di “gran moda” in questi ultimi anni – specie fra le associazione di consumatori - riguarda senz’altro la illegittimità (presunta o reale) degli interessi

richiesti dalle banche ai clienti sulle somme elargite, sia che si tratti di mutuo e sia che si tratti di fi do. Si affermerebbe che, una volta accertato che gli interessi non sono dovuti, il cliente potreb-be far valere la nullità delle clausole contrattuali per non pagare interessi ulteriori. In proposito, ritengo opportuno chiarire che una cosa è far valere tale nullità per non pagare in futuro, ed un’altra invece è chiedere la restituzione di quanto pagato in passato. Per quest’ultima ipotesi infatti, occorre che il relativo “diritto alla restituzione” non si sia prescritto con il decorso di dieci anni. Ed andiamo a chiarire. Si tratta di un distinguo puramente giuridico ma di cui occorre tener conto nelle aule giudiziarie quando si è accertato che l’operato della banca non è stato corretto e si tratta di valutare successivamente se sussista ancora il diritto ad essere rimborsati. La domanda del correntista tesa infatti a far valere la invalidità/ nullità di un contratto bancario (supponiamo un’apertura di conto corrente) non si prescrive sostanzialmente mai, con la conseguenza che si può sempre far valere, mentre quella diretta a conseguire la ripetizione delle somme pagate e

Banche : termine ultimo per chiedere la restituzione delle somme indebitamente versate

DIRITTO BANCARIO

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AVV. LORENZO MALTARELLOnon dovute è invece soggetta alla ordinaria prescrizione decen-nale. Seppur importante, tuttavia, questo necessario distinguo non deve far perdere le speranze al cliente che ingiustamente ha versato somme illegittime. La Cassazione Civile, invero, a Sezioni Unite nel 2010 con sentenza n. 24418 ha chiarito come “…il termine di prescrizione decennale cui tale azione di ripetizione è soggetta decorre dalla data in cui sia stato estinto il saldo di chiusura del conto cui gli interessi non dovuto siano stati registrati…” Questo comporta che sino a quando il rapporto è in corso nulla si prescrive. È solo dopo la chiusura del rapporto (ad esempio del conto corrente) che il cliente ha dieci anni di tempo per verifi care se ha pagato correttamente o se ha versato interessi non dovuti e chiederne – cosa importante – la restituzione, senza averli persi defi niti-vamente. Questo signifi ca anche che l’avviso contenuto negli estratti conto che periodicamente (trimestre o semestre) per-vengono dall’istituto di credito, con cui questi annuncia “... che eventuali contestazioni dovranno essere sollevate dal cliente entro sessanta giorni...”, non vanno assolutamente ad incidere sul suo diritto alla ripetizione di quanto pagato indebitamente da far valere entro il decennio dalla fi ne del rapporto.

L’attività svolta dai Patrocinatori Stragiudiziali è irrinun-ciabile per tutti quei soggetti che, dopo aver subito un danno, si trovano assaliti da dubbi e perplessità, angosce,

domande ed incertezze, sulla corretta strada da seguire per ottenere il giusto ristoro del danno subito. Il consulente in Infortunistica Stradale serio e preparato, infatti, non si occupa soltanto di contattare la Compagnia di assicurazione e formulare una richiesta risarcitoria, ma garantisce al cliente un servizio completo che prevede anche la possibilità di sfruttare convenzioni con Medici Specialistici, Medici Legali, Centri di Riabilitazione nonché con carrozzerie specializzate per dare la possibilità al cliente di non doversi preoccupare di nulla. Lo Studio Trevisan di Este collabora con un gruppo di Professionisti nelle varie discipline: periti, geo-metri, ingegneri e architetti, medici legali, è, in altre parole, un professionista competente e specializzato, in grado di fare ottenere al cliente non “un” risarcimento ma “ il giusto” risarcimento del torto subito. Lo Studio Trevisan di Este co-nosce le normative e le regole del Mondo del risarcimento del danno. Ha esperienza tecnica nel saper leggere le dina-miche di un evento lesivo per poter valutare la responsabilità

dei soggetti coinvolti ed individuare il soggetto obbligato al risarcimento del danno in generale. Conoscere, sapere, com-prendere, cogliere quali voci di danno ha diritto il danneggiato e sapere quantifi care correttamente anche attraverso l’ausilio di soggetti terzi con specifi che competenze(medicolegale, pe-rito auto, ricostruttori meccanici, ingegneri, architetti, etc.) e

qualora sorga un dubbio su un elaborato tecnico adoperarsi in un confronto con il professionista al fi ne di ridurre al minimo errori /o omissioni. Lo Studio Trevisan

ritiene fondamentale che il buon risultato sia determinato dal-le scelte iniziali nmesse in atto al conferimento dell’incarico che deve portare all’istruzione del cliente affi nchè riesca a produrre, individuare e ricercare tutti quegli elementi oggetti e soggettivi per la creazione e ricerca delle prove indispensa-bili per la corretta dimostrazione e quantifi cazione dei danni subiti. La sapienza nella conduzione delle trattative con i Li-quidatori delle Compagnie di Assicurazioni è la differenza nel Know How per i 30 anni di esperienza nel settore sono la garanzia del giusto risarcimento fi nale.Lo Studio Trevisan si avvale, altresì, di avvocati specialisti nelle materie del diritto Civile e Penale per lo studio dei casi complessi.

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Con la pubblicazione sulla Gazzetta Uffi ciale n° 54/2015, dei decreti legislativi 04.03.2015 nn. 22 e 23, prosegue la riforma del mercato del la-

voro in attuazione della Legge Delega n.183/2014. In particolare il Decreto n.23, introduce “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti”.

La nuova disciplina troverà applicazione per i con-tratti subordinati a tempo indeterminato stipulati dopo l’entrata in vigore del decreto (07.03.2015), ovvero per quelli a tempo determinato o di apprendistato convertiti dopo tale data. Per quelli già in essere precedentemen-te continueranno a valere le tutele previste dall’art. 18 L.n.300/70 (Statuto dei Lavoratori). Risulta evidente come la regola generale sia ormai quella dell’indennizzo, mentre la reintegra nel posto di lavoro (c.d. tutela reale) rappresenti sempre più un’eccezione. Quest’ultima resta infatti prevista solamente in ipotesi di nullita’ del licenzia-mento perche’ discriminatorio ovvero perche’ riconduci-bile agli altri casi di nullita’ espressamente previsti

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DIRITTO DEL LAVORO

Studio Legale avv. Marti na Rocchio – avv. Gianluca Simeoni - Via B. Arnaldo da Limena n. 10 – 35010 Limena (PD) Tel. 049.5390473 Fax 049.5390472 [email protected] - www.studiorocchiosimeoni.com

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AVV. GIANLUCA SIMEONI

dalla legge od ancora qualora il dipendente riesca a dimostrare che il licenziamento disciplinare si fonda su un fatto materiale insussistente. In tutti gli altri casi, qualora il Giudice accerti l’illegittimità del licenziamen-to perché non ne ricorrono gli estremi, il rapporto di lavoro verrà dichiarato estinto sin dall’irrogazione del provvedimento ed il datore di lavoro (che occupi ol-tre 15 dipendenti) sarà condannato al pagamento di un’indennità di importo pari a 2 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a 4 e non superiore a 24 mensilità.

In caso di licenziamento per motivi economici (le-gato cioè alla riorganizzazione aziendale) non sarà più necessario il tentativo di conciliazione presso la Direzio-ne Territoriale del Lavoro. Nei pochi casi ancora previsti, resta infi ne per il lavoratore la facoltà di pretendere, in luogo della reintegra, il pagamento di un’indennità pari a 15 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR.

Quante volte il Titolare di Azienda, l’Artigiano, il Commerciante, il libero professionista si è chie-sto: “Ma perché devo pagare regolarmente il

dipendente per una assenza dal lavoro per infortunio e/o malattia causata da responsabilità di terzi a segui-to di incidente stradale e/o fatto illecito? “L’assenza dal lavoro del dipendente in questi casi, oltre a gravare economicamente sulla Azienda può causare a volte anche, perdite di mancato guadagno e/o creare situa-zioni di disagio nella svolgimento del normale ciclo di produzione e/o conduzione aziendale.

A questa risposta tutti i datori di lavoro non trovano adeguate e precise risposte da parte dei loro consulenti di lavoro, legali ed associazioni di categoria.

Infatti non tutti conoscono il servizio da Noi offerto, denominato tecnicamente “RIVALSA DEL DATORE DI LAVORO“ che in virtù di quanto recita l’Articolo 2043 del Codice Civile “Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui

La rivalsa del datore di lavoroSICUREZZA SUL LAVORO

che ha commesso il fatto a risarcire il danno”. Con-siste nel far recuperare all’Azienda tutti i costi sostenuti dalla stessa a seguito dell’assenza dal lavoro del dipen-dente per infortunio e/o malattia causata da terzi che sono: integrazione da parte dell’azienda dei giorni di carenza e della quota a proprio carico non riconosciuta da INPS E/O INAIL; rateo ferie, tredicesim, quattordice-sima, TFR, contributi Irap, e premio INAI.

Il servizio offerto dal nostro studio il cui costo è pari al 10% dello importo recuperato, solo in caso di esito positivo della pratica, consiste nell’assistere l’Azienda nel disbrigo burocratico della pratica ed al reperimento di tutta la documentazione relativa alla istruttoria della stessa.

Si possono attivare pratiche con retroattività di due anni se l’assenza dal lavoro è stata causata da inciden-te stradale, mentre sale a cinque anni se l’assenza è stata causata da fatto illecito.

Dott. feDerico valentino cesarin

House srl - via Marconi, 75 - 35016 Piazzola sul Brenta (Pd)tel. 049 9600872 - cell. 388 1261199 - [email protected]

La gestione oculata delle assenze dal lavoro del dipendente per infortunio e/o malattia

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Con la bella stagione, è l’occasione migliore per dedicarsi alla pelle

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L’Editoriale

Quante volte ciascuno di noi si sente “a cor-to di idee”, in ritardo in un mondo che va veloce, in diffi coltà nel trovare soluzioni per

i propri problemi quotidiani, lavorativi, familiari, relazionali?

La risposta migliore in queste situazioni, molto spesso, è già dentro di noi. Il problema è farla emer-gere, liberarsi dalle abitudini che possono frenarci, liberarci da situazioni in cui non si vedono vie di uscita.

Questo tipo di condizione è tutt’altro che patolo-gica, anzi, è “normale” ed estremamente frequente: il problema spesso risiede nelle routine, in modalità di pensiero radicate che non sono facili da cambiare in breve tempo e da soli, nelle pressioni sociali.

La psicologia, in questi casi, può venire in aiuto con interventi non invasivi ma di supporto alle risorse già esistenti, ad esperienze già maturate, a soluzioni già applicate a contesti diversi. Troppo spesso infat-ti le persone sono dei “giacimenti” di risorse che rimangono sconosciute, inesplorate, quando invece potrebbero essere portate alla luce, con l’aiuto di un professionista psicologo esperto, anche senza un grande sforzo.

Liberare ciò che già è dentro di noi, dunque, con una metodologia di dialogo riguardo alla pro-pria quotidianità, ai propri valori, ai propri desideri, con una fi nalità trasformativa orientata a portarci a realizzare il tipo di attività, di relazioni, di vita che desideriamo, non necessariamente quello che vivia-mo nel presente. La psicologia a servizio delle idee nuove, dunque, in un mondo che va veloce. Per questo oggi è fondamentale che ciascuno diventi un innovatore, nel proprio ambito lavorativo, relaziona-le, familiare, anche per uscire dalla stagnazione che caratterizza tanti aspetti della vita sociale italiana.

dott. Alessandro De Carlo*

IDee nuove per un MonDo Che CaMBIa

*presidente dell’Ordine degli psicologi del Veneto Continua a pag.

La salute vale oro così come il medico a cui ci si affi da

Il riposo: i benefici e le posizioni del sonno

Demenza: conoscere la malattia per riuscire ad affrontarla

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L’intervento

La scheda odontoiatrica, generalmente in formato cartaceo, riporta un disegno stilizzato delle arcate dentarie, in cui vengono segnalate patologie e trattamenti, seguiti da uno spazio per le annotazioni in forma di diario clinico. Dal punto di vista giuridico la scheda odontoiatrica e’ un semplice prome-

moria dell’attività diagnostica e terapeutica svolta, ad uso esclusivo dell’odontoiatria; e’ paragonabile ad una scrittura privata e come tale: non è soggetta a nessun requisito formale di compilazione; non vi è obbligo di conservazione; la presenza di errori, omissioni ed alterazioni non configura ipotesi ne’ di falso ideologico, ne’ di reato di falso in atto pubblico. Per quanto riguarda la circolazione, la scheda può essere consegnata: al paziente stesso; alle persone fornite di delega ed all’autorità giudiziaria; la non restituzione a fronte di una richiesta non determina responsabilità, in quanto non vi è l’obbligo dell’archiviazione, ne’ quello della conservazione. La compilazione della scheda odontoiatrica, tuttavia, va fatta con particolare diligenza annotando: giorno della prestazione (nel caso in cui il paziente non si presenti all’appuntamento terapeutico e’ bene annotarlo comunque indicando la motivazione dell’assenza); trattamenti terapeutici effettuati; qualsiasi anno-tazione utile al sanitario. Cio’ in considerazione del fatto che, soprattutto in materia di responsabilità civile, rappresenta un impor-tante mezzo di difesa legale mentre la sua mancanza o non corretta tenuta determina nel giudice l’impressione di negligenza ed imperizia dell’odontoiatra ai fini dell’addebito di un’eventuale responsabilità. Difatti la scheda odontoiatrica può essere richiesta nel contenzioso giudiziario per diverse finalità che sono: per ricostruire la cronologia dei fatti in caso di discordanti versioni dei fatti tra le parti; per determinare lo stato anteriore e quindi la validità della diagnosi e del progetto terapeutico, nonché escludere o quantificare lesioni correlate da nesso di casualità con le prestazioni; per valutare la corretta esecuzione del l’iter terapeutico e distinguere le complicanze dagli errori; in caso di contestazione in materia di consenso alle cure e di corrispettivo. Per ultimo va precisato che la scheda odontoiatrica, rappresenta comunque un obbligo deontologico: “ La cartella clinica deve essere redatta chiaramente, con puntualità e diligenza, nel rispetto delle regole della buona pratica clinica e contenere, oltre ad ogni dato obiettivo relativo alla condizione patologica ed al suo decorso, le attività diagnostico-terapeutiche praticate”.

La sCheDa oDontoIatrICa e Le regoLe Da seguIredi Dott. Bruno Noce*

*presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo

L’Editoriale

Sono stati 2363 i Medici che hanno chiesto l’atte-stato per il riconoscimento dei titoli per lavorare all’estero nel 2014, contro i 1000 dell’anno pre-

cedente ed i 396 di soli 5 anni prima e il trend è in continua crescita.

Scappano da un paese che, dopo 11 anni di prepara-zione fra corso di laurea e specializzazione per diventare bravi professionisti non sa offrire di meglio che posti di precariato e bassi stipendi in un contesto di lavoro difficile e sempre più impegnativo, con l’obbligo di provvedere ad una assicurazione professionale costosa, ed in cui le cau-se facili e quasi sempre ingiustificate possono metterli alla gogna proprio all’inizio della loro carriera.

Fuggono dall’Italia, spesso malvolentieri, abbandonando famiglia, affetti, ami-cizie, contesto sociale, verso paesi che offrono loro stipendi adeguati, prospettive di carriera, più tranquillità e serenità per un lavoro difficile e impegnativo e con una considerazione sociale che da noi si è molto affievolita.

Le difficoltà iniziano fin dalla formazione post laurea, mentre ogni anno si lau-reano in Italia circa 10.000 medici, solo 5000 sono i posti per le borse di studio per i corsi di specializzazione (altri 5-6 anni di preparazione) e 1000 le borse di studio per il corso per diventare medici di famiglia. Cosicché 4000 medici ogni anno vengono esclusi, per cui o ritentano l’anno successivo, o si dedicano a medicine alternative (con quali prospettive?), o vanno all’estero.

Ma anche dopo la specializzazione le cose non sono facili: negli Ospedali il bloc-co del turn over non permette nuove assunzioni, nonostante le carenze di personale medico di famiglia dovendo, nell’attesa di pazienti che ti scelgano come medico di fiducia, sostenere solo spese di ambulatorio, di personale e di gestione dello studio professionale.

All’estero invece i nostri laureati e specializzati sono ricercati. Assommano a più di 150.000 euro i costi, supportati dalle famiglie e dalla società, per preparare un bravo medico e sempre più spesso giungono all’Ordine dei Medici di Rovigo, così come agli altri Ordini del nostro Paese, richieste di medici da parte di altre Nazioni, le quali offrono contratti vantaggiosi, quasi nemmeno paragonabili ai nostri, e con-dizioni e prospettive di lavoro veramente attraenti.

La tendenza è in crescita perché all’estero “comprano” volentieri i nostri medici e, senza costi per prepararli. Ormai non vi può essere più alcun indugio per provve-dimenti atti a sistemare questa situazione.

MeDICI Con Lo stetosCopIo In vaLIgIapIù DI 2000 MeDICI aLL’anno sCeLgono DI Lavorare aLL’estero

di Francesco Noce*

*presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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profondo. Ridurre gli allergeni nocivi. La presenza all’interno del materasso di acari della polvere o muffe può essere la causa di problemi respiratori. L’utilizzo di mate-riali antimicrobici, garantisce una buona

resistenza agli acari e una soluzione a problemi allergici.LE POSIZIONI DEL SONNO Assumere una posizio-ne di riposo corretta signifi ca garantire il giusto sostegno alla spina dorsale e assicurare una buona circolazione sanguigna. Posizione sul fi anco. La posizione sul fi anco diminuisce la pressione esercitata sulla schiena, ma al tem-po stesso limita la circolazione nelle aree del corpo su cui si concentra il peso. Un materasso più morbido è in grado di sostenere le curve e ridurre al minimo i punti di pressione, mantenendo collo e spina dorsale correttamente allineati. Questa posizione è indicata per chi soffre di osteoartrite, problemi alla spina dorsale o alle anche. Posizione supina Indicata per le persone che soffrono di dolori alla parte infe-riore della schiena, la posizione a pancia in su favorisce il ri-lassamento degli organi interni. È consigliabile posizionare un cuscino sotto le ginocchia, in questo modo la pressione sul nervo sciatico diminuisce e la spina dorsale è in grado di seguire la sua curva naturale. Posizione prona. Secondo alcuni esperti, questa posizione provoca pressione al collo e alla parte inferiore della schiena. Riposare su un materasso più duro, posizionando un cuscino sotto l’addome, contri-buisce a mantenere allineata la spina dorsale.

I BENEFICI DEL SONNO Mentre dormiamo, l’ipofi si rilascia grandi quan-tità di ormoni della crescita, i muscoli si rilassano, la temperatura del corpo si ab-bassa e varie parti del cervello si fermano o rallentano. Queste funzioni fi siologiche fanno del sonno un elemento in grado di ringiovanire il corpo e la mente. Di conseguenza, chi soffre di disordini del sonno o riposa male, potrebbe incorrere in numerosi effetti collaterali: al-terazione della concentrazione e delle capacità di lavoro, percezione limitata, irritabilità, nervosismo. E, a lungo ter-mine, depressione o stati di allucinazione. Il materasso: il protagonista del buon riposo. La qualità del sonno è senza dubbio proporzionale alla qualità del materasso, sopra al quale una persona trascorre circa un terzo della propria vita. Garantire al proprio corpo un sonno sano, signifi ca soddisfare quattro requisiti fondamentali. Mantenere l’allineamento della spina dorsale. Un materasso troppo duro provoca una forte pressione solo su alcune zone del corpo. Quando è troppo morbido, invece, si creano avval-lamenti a cui la spina dorsale è costretta ad adattarsi. Un buon materasso si uniforma alle curve del fi sico, fornendo un sostegno adeguato. Diminuire la pressione sulla su-perfi cie del corpo. Un materasso che si adatta alla forma del corpo distribuisce, al tempo stesso, il peso in modo uniforme. Questo favorisce la circolazione del sangue e permette al corpo di rilassarsi raggiungendo un sonno pro-fondo. Si garantisce così il riposo e il recupero psicofi sico. Regolare la temperatura del corpo. Mentre dormiamo il corpo rilascia umidità. Questo potrebbe interferire con la normale regolazione della temperatura. Un’imbottitura di lana è in grado di assorbire e al tempo stesso disperdere l’umidità fi no a un terzo del suo peso, favorendo la creazio-ne di un ambiente asciutto, condizione ideale per un sonno

il riposo: i benefici e le posizioni del sonno

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inizia la bella stagione, quale occasione migliore per dedicarsi alla pelle?Si sa, il sole e’ l’alleato migliore per la

salute psico-fisica, stimola la produzio-ne di vitaminaD, fissatore del calcio

sulle ossa, e’ efficace nel trattamento di alcune malattie dermatologiche (psoriasi, eczema, dermatiti...) e in molte persone contribuisce a migliorare l’umore, ma se non ti proteggi adeguatamente si rivela un infimo nemico.

La pelle si difende sostanzialmente con due meccanismi, l’abbronzatura e l’ispessi-mento dello strato epidermico. Radiazioni con diverse lunghezze d’onda penetrano in modo diverso nella cute, i raggi UVB inte-ressano lo strato più superficiale, mentre gli UVA sono in grado di arrivare al derma. I danni che ne deriva-no sono per quanto riguarda gli UVB mu-tazioni a carico del nucleo dei cheratinoci-ti e degenerazione delle fibre elastiche del derma per quanto riguarda gli UVA.

Questi effetti sono responsabili della fotocarcinogenesi (tumori della pelle) e del fotoinvecchiamento cutaneo rughe).

La protezione inizia bevendo molto che è fondamentale per l’idratazione e da una buona alimentazione che privilegi cibi colorati di tutte le sfumature che vanno dal giallo al violaceo passando attraverso il ros-so, ricchi di beta-carotene e di antocianosidi che danno il giusto apporto al buono stato della pelle.

Esistono vare tipologie di persone, con pelli diverse e più o meno sensibili, ecco allora nascere la necessità di arricchire la propria dieta con l’assunzione di integratori e di proteggersi con le creme solari, con vari

fattori di protezione ( SPF) che vanno dalla piu’ bassa o intensificante ab-bronzatura alla 50+ e total protection.

Il consiglio del tuo farmacista diven-ta cosi fondamentale per la scelta del prodotto più adatto

alle tue esigenze, sia per chi vuole una abbronzatura più veloce, intensa e duratura sia per chi ha pelle delicata, come quella dei bambini e per chi è soggetto ad eritemi, ai quali il mio consiglio e’ di iniziare sin da

Farmacia BressaDott. giovanni Bressagalta di Vigonovo (Ve)via Venezia 4/ftel. 049 9831517Mail: [email protected]

A fianco il DottoreGiovanni Bressa

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bressaIl disturbo di panico appartiene alla categoria dei

disturbi d’ansia, che sono le più comuni malattie psichiatriche e causano compromissione funzionale

e disagio considerevoli. Il disturbo da attacco di panico (DAP) va diffondendosi sempre più nella popolazio-ne, soprattutto tra i giovani.

Ma come riconoscere un attacco di panico? I principali sintomi si sviluppano improvvisamente e raggiungono il picco nell’arco di dieci minuti: palpita-zioni, tachicardia; sudorazione; tremori; sensazione di oppressione; di soffocamento; dolore o fastidio al petto; nausea o disturbi addominali; sensazione di sbandamento, instabilità, stordimento, o svenimen-to; derealizzazione (sensazione di irrealtà) o deper-sonalizzazione (essere staccati da se stessi); paura di perdere il controllo o di impazzire; paura di morire; parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio); bri-vidi o vampate di calore.

L’attacco di panico è un messaggio mandato dal corpo per avvertire che c’è qualcosa che non va.

Il sintomo che colpisce il corpo non è mai casua-le, ma è collegato ai rapporti interpersonali importan-ti attuali, che si stanno vivendo oppure all’interno del ciclo evolutivo.

Si tende a risolvere la risposta ansiosa con comportamenti di evitamento, perciò la possibilità di condurre una vita normale viene fortemente com-promessa. Il soggetto arriverà al punto di diventare dipendente da amici, parenti, che in ogni momento

l’attacco di panico, un nemico comune

Dott.ssa giulia Francesca Marchese - psicologa clinicaRiceve a Fosso’ (Ve)via 4 novembre 45. Cell.: 3408431926 - Mail: [email protected]

Negli ultimi anni, molto utile è stata la terapia cognitivo-comportamentale

devono poterlo raggiun-gere. La persona riduce drasticamente la propria autonomia di movimen-to.

Quindi, è possibile risolvere questo fastidio-so disturbo? La terapia psicologica è un processo in cui la persona che ha un disagio chiede aiuto ad un terapeuta per com-prendere e modifi care pensieri, comportamenti, stati d’animo, si cerca quindi di riadattare l’individuo al mondo esterno. Negli ultimi anni, molto utile è stata la terapia cognitivo-comportamentale che si concen-trerà sull’identifi cazione e modifi cazione delle mo-dalità con cui il soggetto esaspera l’infl uenza degli eventi negativi o sull’impiego di strategie per dimi-nuire l’impatto di questi eventi negativi. L’obiettivo di questo intervento è quello di costruire modelli di pensiero più adattivi e sviluppare strategie generali per affrontare i problemi personali.

Dott.ssa GiuliaFrancesca Marchese

Consulenza scientifi capSiCOlOgiADott.ssa giulia Francesca Marchese - psicologa clinica - Riceve a Fosso’ (Ve)via 4 novembre 45. Cell.: 3408431926 - Mail: [email protected]

marchese

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Demenza: conoscere la malattia per riuscire ad affrontarla

La demenza è una sindrome clinica legata all’età adulta dovuta ad una malattia che colpisce il cervello e che in maniera croni-

ca e progressiva comporta la degenerazione di:

- facoltà mentali quali la memoria, la capacità di ragionamento, il linguaggio e la capacità di riconoscere oggetti e persone;

- affettività ed emotività, causando de-pressione, ansia ed angoscia;

- comportamento e personalità con con-seguente agitazione, aggressività, reazioni paranoiche ed apatia.

Tali sintomi pregiudicano le normali attività sociali e lavorative del malato, con deterioramento della qualità di vita, perdita di autonomia e arrecano importanti disagi a livello familiare.

Esistono numerose forme di demenza, ognuna delle quali si manifesta con caratteri-stiche particolari, per lo meno nelle prime fasi della malattia. Inoltre, anche con la stessa diagnosi, il decorso presenta un’ampia varia-bilità individuale. È importante riconoscerne precocemente i sintomi in maniera da porre tempestivamente una diagnosi e poter, in

questo modo, intervenire con training cogni-tivi specifici volti a rallentare il decadimento.

È di fondamentale importanza rivolgersi al medico quando si manifestano le prime avvisaglie di un deterioramento cognitivo. Per facilitare il riconoscimento dei sintomi, l’American Alzheimer Association nel 2005 ha pubblicato i 10 campanelli di allarme che si manifestano più frequentemente:

1. la persona va spesso in confusione ed ha dei vuoti di memoria;

2. non riesce più a fare le cose di tutti i giorni;

3. fatica a trovare le parole giuste;4. dà l’impressione di aver perso il senso

dell’orientamento;5. indossa un abito sopra l’altro come se

non sapesse vestirsi;6. ha difficoltà a gestire i soldi e a fare

i calcoli;7. ripone gli oggetti nei posti più strani;8. ha improvvisi ed immotivati sbalzi di

umore;9. non ha più il carattere di un tempo;10. ha sempre meno interessi e spirito

di iniziativa.

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A fianco la dott.ssa Ilaria Tognon e la dott.ssa Maria Valeria Pes

devono investire nell’assistenza del malato, che può anche durare per molti anni. È im-portante fare i conti con le proprie forze e con le proprie energie, non pensare di essere da soli nell’affrontare le cure richieste, ma ac-cettare di aver bisogno di aiuto. Questo non significa non essere in grado di assistere la persona, ma riconoscere e rispettare i propri

limiti e progettare un tipo di assistenza che veda coinvolte più risorse. Il carico emotivo personale è enorme, e chi assiste il paziente ha bisogno di sviluppare un insieme di stra-tegie per far fronte all’evoluzione della ma-lattia. Capire le proprie emozioni può essere di aiuto nella gestione del malato, così come può essere utile per se stessi.

Riconoscere precocemente i sintomi può aiutare a rallentarne il decorso

Chi si rende conto che sono suonati, per sé o per un parente, almeno quattro campa-nelli d’allarme, è bene che ne parli con uno specialista. È innanzitutto necessario sotto-porsi ad una valutazione neuropsicologica, durante la quale vengono somministrati alcu-ni test specifici che permettono di individuare le difficoltà, ma anche i punti di forza da sfruttare per far fronte ai limiti che la malat-tia impone. Inoltre, il colloquio con l’esperto, sarà utile per avere alcune indicazioni su come gestire ed affrontare la malattia.

La demenza è una malattia che non soltanto affligge il malato, ma si ripercuote emotivamente in maniera importante anche su coloro che lo assistono: il coniuge, i figli, i familiari. L’assistenza è spesso un compito estremamente difficile e gravoso. È neces-sario pianificare l’impegno che i familiari

Dott.ssa ilaria Tognon psicologa con orientamento

neuropsicologico, psicoterapeuta

Dott.ssa Maria Valeria pes psicologa con orientamento

neuropsicologico

Tel. 347 5150001 - Mail. [email protected] padova e provincia

Avevo assistito al rivolgersi di mie pazienti ad al-tri medici operanti in ambulatori improvvisati e senza strumenti di primo soccorso ma che potevano garan-tire prezzi accessibili.

In quest’ultimo anno allora mi sono impegnata a mettere a disposizione la mia professionalità e le mie risorse in macchinari a tutti coloro che ne possano sentire la necessità per far uscire tutti dal mio am-bulatorio con un dolce sorriso sulle labbra per i prezzi contenuti e gli ottimi risultati ottenuti.

Da più di 10 anni ormai mi occupo di medicina estetica e ho seguito

negli anni l’evolversi delle di-verse tecniche e la scoperta di materiali di nuova sintesi sem-pre più mirati alla correzione di ogni sfumatura che subisce il nostro viso e corpo, con il passare del tempo.

Con mio enorme entusia-smo ho oggi in mano strumen-ti per offrire correzioni estetico-dermatologiche sempre meno invasive e sempre più mirate ad ogni singolo proble-ma percepito.

Basti pensare al trattamento degli antiestetici ca-pillari degli arti inferiori con sedute combinate di laser e soluzioni sclerosanti poche, sicure ed efficaci o alla mini-invasività offerta dal laser su svariate neoforma-zioni cutanee, acne, irsutismo ma anche su lassità cutanee rughe e borse.

Ultime tecniche a darmi grande soddisfazione sono state la laserlipolisi o rimodellamento corporeo senza tagli ed in anestesia locale e i fili di sospensio-ne con effetto liftante e senza postumi.

Tutti i giorni nei miei ambulatori avevo richieste da parte delle pazienti di queste tecniche ma mio malgrado, ancora troppo poche potevano accedere a tutto questo che rappresentava ancora un lusso.

Medicina estetica sicura a portata di tutti

Dott.ssa Claudia elardo Medicina estetica - piazza Dossetti 1, piove di Sacco (pd)www.unixpoliambulatorio.itTel. 049 9708688

La dott.ssa Claudia Elardo

Come si possono prevenire?“Essendo spesso costituzionali, una prevenzione

assoluta non esiste. Se ne può limitare l’evoluzione fa-cendo una vita attiva, usando una calza elastica, se si sta molto in piedi e soprattutto riccorrendo in tempo ad uno specialista per una visita ed un’esame ecodoppler.

Quali terapie sono possibili?“Oggigior -

no sono tante, vanno da quelle piu’ classiche come la sclero-terapia o l’inter-vento chirurgico, rivisti in chiave moderna, nel

senso di una maggiore efficacia ed una minima in-vasività, fino a tecniche piu’ recenti, quali il laser, la radiofrequenza, ecc. Ogni tecnica presenta vantaggi e svantaggi e sta all’esperienza dello specialista appli-carle al meglio per ottenere il massimo risultato. Tanto si può fare, l’unico errore che il paziente deve evitare è quello di tracurarsi e sottovalutare la malattia”

Dott. Manfrini, cosa sono le vene vari-cose?

“Le varici degli arti inferiori, comunemente cono-sciute come vene varicose, costituiscono una malattia molto diffusa in entrambi i sessi, anche se con netta prevalenza in quello femminile”.

A cosa sono dovute?“Fondamen-

talmente ad una eccessiva “debo-lezza” della pare-te venosa, spesso costituzionale ed ereditaria, a cau-sa della quale le vene si dilatano e divengono pertanto particolarmente visibili. La malattia puo’ interessare sia le venule piu’ piccole e superficiali (cosidetti capillari), sia le vene piu’grosse, che si trova-no nel grasso sottocutaneo (sistema safenico).

E’ un problema estetico o una vera pa-tologia?

“Nelle fasi iniziali il problema può essere prevalen-temente estetico ma se trascurato diviene presto una patologia vera e propria, che nelle fasi avanzate può dare complicanze serie, quali ulcerazioni della pelle, tromboflebiti o anche embolia polmonare. Anche i capil-lari, specie quelli della parte bassa delle gambe, se tra-scurati a lungo, possono dare alterazioni della pelle fino alla rottura spontanea, causa di fastidiose emorragie”.

il Chirurgo Vascolare risponde su: vene varicose

Dr. Stefano Manfrini - Specialista in Chi-rurgia vascolare-responsabile u.O. di Chi-rurgia Vascolare ospedale accreditato Salus Ferrara. Visita a Rovigo, este, Monselice e Badia polesine - 347/8043460

Dott.Stefano Manfrini

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Il Puzzleil Cannolo Siciliano

Chiave (7,2,6) - Il ripieno è fatto con......................................................................................................................................................

Inserite all’interno dello schema le parole elencate.

2 lettereAB - AD - AL - MD - OETN - VI3 lettereGLI - ICE - RAM4 lettereBADO - DEVO - INES5 lettereADDIO - ANTEO - BACON7 lettereALADINO - ANODINOCARAVAN - NOVALIS8 lettereCARABINA - NONSENSO

Risponde la donna. “Va bene, ho capito…” Fa l’uomo ma-linconico rimettendo a posto il pacchetto.Suocere… Un giorno por-tammo mia suocera al Luna Park. Tutto bene finché non de-

cise di entrare nel Castello degli Spaventi. Stava dentro da molto tempo, tanto che io e mia mo-glie iniziammo a preoccuparci che le fosse successo qualcosa. Quando stavamo per andare a vedere cos’era successo, la ve-

In farmacia… Una signora: “Per favore, vorrei dell’arse-nico.” Trattandosi di un veleno letale, il farmacista chiede infor-mazioni prima di accontentarla: “E a cosa le serve signora?” “Per ammazzare mio marito!” “Ah, capisco… però in questo caso purtroppo non posso dar-glielo” La donna, senza dire una parola estrae dalla borsa una foto di suo marito a letto con la moglie del farmacista, e il farmacista: “Le chiedo scusa signora, bastava dirlo che aveva la ricetta!”Ultime parole famose… “Il rock’n’roll morirà entro giu-gno.” (Variety, 1954)Leggi di Murphy… Terza legge di Murphy per i mariti: Il guardaroba di tua moglie si espanderà fino a occupare tutti gli armadi disponibili.Ubriachi… Un tizio osserva per un po’ con un sorriso di bea-titudine la propria moglie. “È straordinario – le dice – come un bicchierino di Whisky possa darti un’aria così dolce e simpa-tica.” “Ma io non ho bevuto!” “Tu no, ma io si!”Al lavoro… Non stare in giro senza far nulla. La gente pen-serà che sei tu il capo.

Ah… l’amore: Ho mandato così tante lettere d’amore alla mia fidanzata… che si è inna-morata del postino.Moglie e marito… “Papà cos’è un santo?” “Chi come me deve sopportare tua madre tutti i santi giorni.” “E cos’è un beato?” “Chi non ha mai avuto a che fare con tua madre” “E il diavolo?” “Un cornuto, tale e quale tuo padre!” Risponde la madre.Padri modello… Un padre dice al figlio: “Ora ti insegno un trucco per capire se sei ubriaco o pure no. Non è difficile guarda quei 2 uomini dall’altra parte della strada. Quando ne vedrai 4 anziché 2, vuol dire che sei ubriaco.” “Però” - ribatte il ragazzo - “c’è un uomo solo dall’altra parte della strada!”Come disse… “Non sto più nella pelle” come disse il serpente.Le grandi domande… Chi ar-riva sempre con i primi caldi? Il cameriere!Vigili urbani… Un vigile in ser-vizio in ufficio, tira fuori un pac-chetto di sigarette e domanda alla collega seduta a fianco: “Scusa, posso fumare?” “Fa pure come se fossi a casa tua”

demmo uscire sventolando un foglio di carta. L’avevano as-sunta.Un aforisma (Leo Buscaglia):L’essenza dell’educazione non è imbottirvi di fatti, bensì aiutarvi a scoprire la vostra unicità.

2 Crucipiazza

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MANUELA E SILVIA BIZZO

La rubrica di cucina

WEB: SPIZZICHIANDBOCCONI.BLOGSPOT.IT

Per le crespelle80-100g circa farina d’avena 1 uovolatte di soianoce moscatasale Blu di PersiaPer la farcia1100g spinaci freschi in foglie70g prosciutto cotto1 spicchio aglio1 cucch crusca di grano2 cucch uvetta sultanina

Con tutte le uova collezionate durante le feste pasquali, non si poteva non pensare di preparare delle ricche crespelle. Una ricetta tutta primaverile e che ancora ci sentiamo di classifi care come confort food. Tutti sapori dolci nella preparazione: in primis gli spinaci, che abbiamo insaporito con la cannella ed ai quali abbiamo aggiunto la quasi scontata uvetta sultanina; anche la farina d’avena, utilizzata nell’impasto delle crespelle ed aromatizzata con la noce moscata, tuttavia ha fatto la sua parte rendendo la ricetta più delicata e digeribile. La besciamella a base di farina d’avena e latte di soia è stata ulteriormente insaporita con il parmigiano, per noi il formaggio che meglio si sposa con la verdura scelta per il ripieno. Un piatto unico ricco e cremoso, senza aggiunta di grassi ma tutto vegetale, e che ben si presta per iniziare uffi cialmente le cene di primavera.

Preparare l’impasto per le crespelle: sbattere l’uovo con il sale, unire la farina d’avena ed amalgamare bene con una frusta, aiutandosi con un pò di latte di soia; insaporire il composto

con noce moscata e lasciar riposare almeno 30 minuti. Preparare la besciamella: scaldare un cucchiaio d’olio in un pentolino, unire le farine, la noce moscata ed il sale; piano piano bagnare

con il latte di soia e tenere sul fuoco, continuando a mescolare fi no a che non si addensa. A fuoco spento unire il formaggio grattugiato. Lessare gli spinaci in pentola a pressione per almeno 5 minuti dal fi schio della pentola Mondare l’aglio e farlo soffriggere in padella con l’olio, unire

gli spinaci (ben strizzati per eliminare l’acqua in eccesso) ed insaporire con il gomasio e la noce moscata. Aggiungere l’uvetta sultanina e la crusca. A fuoco spento mescolare con due cucchiaio di besciamella. Preparare le crespelle utilizzando una piastra antiaderente bagnata con un pò di olio

evo. Farcire ogni crespella con una fetta di prosciutto cotto e gli spinaci, chiudere a mezzaluna e disporre in una teglia, precedentemente bagnata sul fondo con alcuni cucchiai di besciamella;

coprire le crespelle con la besciamella rimasta e cuocere in forno a microonde per circa 15 minuti.

Ingredienti per 6 crespelle1 cucch gomasiocannellaolio evoPer la besciamella300ml latte di soia15g farina d’avena15g farina di risoformaggio parmigiano grattugiato1 cucch olio evonoce moscatasale Blu di Persia

CRESPELLE D’AVENA AGLI SPINACI E PROSCIUTTO COTTO SU BESCIAMELLA AL PARMIGIANO

Procedimento

2A tavola 45A tavola

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RIDIAMOCI SU…

=

AGGIUNTAARTE - NOMECALTANISSETTACANDITICANNADOLCEFRESCOFRITTOGRANELLAITALIA - LISTALUNGOMUCCAORIGINEPASTICCERIAPREPARAZIONERIPIENOSCORZASPECIALITA’TENEROVINO - ZUCCHERO

Il Puzzleil Cannolo Siciliano

Chiave (7,2,6) - Il ripieno è fatto con......................................................................................................................................................

Inserite all’interno dello schema le parole elencate.

2 lettereAB - AD - AL - MD - OETN - VI3 lettereGLI - ICE - RAM4 lettereBADO - DEVO - INES5 lettereADDIO - ANTEO - BACON7 lettereALADINO - ANODINOCARAVAN - NOVALIS8 lettereCARABINA - NONSENSO

Risponde la donna. “Va bene, ho capito…” Fa l’uomo ma-linconico rimettendo a posto il pacchetto.Suocere… Un giorno por-tammo mia suocera al Luna Park. Tutto bene finché non de-

cise di entrare nel Castello degli Spaventi. Stava dentro da molto tempo, tanto che io e mia mo-glie iniziammo a preoccuparci che le fosse successo qualcosa. Quando stavamo per andare a vedere cos’era successo, la ve-

In farmacia… Una signora: “Per favore, vorrei dell’arse-nico.” Trattandosi di un veleno letale, il farmacista chiede infor-mazioni prima di accontentarla: “E a cosa le serve signora?” “Per ammazzare mio marito!” “Ah, capisco… però in questo caso purtroppo non posso dar-glielo” La donna, senza dire una parola estrae dalla borsa una foto di suo marito a letto con la moglie del farmacista, e il farmacista: “Le chiedo scusa signora, bastava dirlo che aveva la ricetta!”Ultime parole famose… “Il rock’n’roll morirà entro giu-gno.” (Variety, 1954)Leggi di Murphy… Terza legge di Murphy per i mariti: Il guardaroba di tua moglie si espanderà fino a occupare tutti gli armadi disponibili.Ubriachi… Un tizio osserva per un po’ con un sorriso di bea-titudine la propria moglie. “È straordinario – le dice – come un bicchierino di Whisky possa darti un’aria così dolce e simpa-tica.” “Ma io non ho bevuto!” “Tu no, ma io si!”Al lavoro… Non stare in giro senza far nulla. La gente pen-serà che sei tu il capo.

Ah… l’amore: Ho mandato così tante lettere d’amore alla mia fidanzata… che si è inna-morata del postino.Moglie e marito… “Papà cos’è un santo?” “Chi come me deve sopportare tua madre tutti i santi giorni.” “E cos’è un beato?” “Chi non ha mai avuto a che fare con tua madre” “E il diavolo?” “Un cornuto, tale e quale tuo padre!” Risponde la madre.Padri modello… Un padre dice al figlio: “Ora ti insegno un trucco per capire se sei ubriaco o pure no. Non è difficile guarda quei 2 uomini dall’altra parte della strada. Quando ne vedrai 4 anziché 2, vuol dire che sei ubriaco.” “Però” - ribatte il ragazzo - “c’è un uomo solo dall’altra parte della strada!”Come disse… “Non sto più nella pelle” come disse il serpente.Le grandi domande… Chi ar-riva sempre con i primi caldi? Il cameriere!Vigili urbani… Un vigile in ser-vizio in ufficio, tira fuori un pac-chetto di sigarette e domanda alla collega seduta a fianco: “Scusa, posso fumare?” “Fa pure come se fossi a casa tua”

demmo uscire sventolando un foglio di carta. L’avevano as-sunta.Un aforisma (Leo Buscaglia):L’essenza dell’educazione non è imbottirvi di fatti, bensì aiutarvi a scoprire la vostra unicità.

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1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10EVVIVA I RITORNI

DI FIAMMA E GLI AMORI PLATONICI O VIR-

TUALI, UN MISTERIOSO SCON-OSCIUTO VI FARÀ PERDERE LA TESTA. MOMENTI BURRASCOSI PER LE COPPIE CONSOLIDATE NELLA QUOTIDIANITÀ

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11MESE INTER-

AMENTE DEDI-CATO AL CUORE, IN

UN’ESCALATION DI EMOZIONE, GELOSIA, PASSIONE E VOGLIE MALANDRINE…DAL PARTNER VORRESTE TUTTO, IN PRIMO LUOGO L’ANIMA

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12IL LAVORO È UN

BUON SERBATOIO DI INCON-TRI, UNA STORIA POTRÀ IN-IZIARE CON UNA LITIGATA CHE SVELERÀ CAMMIN FACENDO UN SENTIMENTO TUTTO FUOCO

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01

SPLENDIDA E BOLLENTE UNA STORIA D’AMORE, VI FARÀ PERDERE LA BUSSOLA, MA SMARRIRSI SARÀ COSÌ DOLCE... FELICI I CUORI SOLITARI, INQUIETI QUELLI GIÀ OCCUPATI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02L’AMORE ARRIVA IN-TENSO COME UN PULEDRO DA CAV-ALCARE VERSO SPAZI

LIBERI. POSSIBILI TUTTE LE GAMME DEL SENTIMENTO: REALE, VIRTUALE O CLANDES-TINO

PESCI DAL 20/02 AL 20/03TREGUA PER I SENTIMENTI,

FERMI IN ATTESA: ORGOGLIOSI CONTRO OGNI SOSPETTO, AS-PETTERETE A DICHIARARVI, SPE-RANDO CHE NEL FRATTEMPO CI PENSI L’ALTRO

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04ATTENTI ALLA P O S S E S S I V I T À ,

IL PARTNER STRATTONERÀ IL GUINZAGLIO E SARANNO GUAI. SE LO CAPITE TORNERÀ LA COMPLICITÀ E LA FIDUCIA DI SEMPRE

TORO DAL 21/04

AL 20/05TENEREZZA E

PASSIONE VIAGGERANNO SU UN BINARIO UNICO MA LA GELOSIA ARDE COMUNQUE SOTTO LA CENERE. IMMANCABILI I BAT-TIBECCHI CHE RAVVIVANO LE SERATE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06SE UNA ROTTURA

C’È STATA ORA, IN CONTROTEN-DENZA COI BOLLORI PRIMAVER-ILI, VE NE STATE RINTANATI A LECCARVI LE FERITE. ANNUSATE L’ARIA, TORNATE IN PISTA!

CANCRODAL 22/06AL 22/07SENTIMENTI COMPRESSI

DA ALTRE PRIORITÀ, ANCHE IL SESSO ANDRÀ

AL RIBASSO, CON UNO STILE DI RAPPORTO FORSE PIÙ AMI-CHEVOLE CHE PASSIONALE

LEONEDAL 23/07AL 23/08QUALCUNO VI C O I N V O L G E R À

DI TESTA, QUALCUN ALTRO DI PELLE, ALTERNANDO MOMENTI DI FORTE ATTRAZIONE AD ALTRI DI FRIZZANTE COMPLICITÀ. TE-NETE A BADA L’ORGOGLIO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09

AVETE PERSO LA FI-DUCIA NEL PARTNER. VI SERVE UN VIAGGETTO: ARIA NUOVA, FACCE NUOVE CATALIZZER-ANNO LA VOSTRA ATTENZIONE, TENENDOVI BUONI ALMENO PER UN PO’

OroscopoL’ARIA FRIZZANTE DELLA BELLA

STAGIONE IN ARRIVO PORTA CON SÉ

AMORI PICCANTI

46 Oroscopo

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